Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

 
BENVENUTO!
C'era un tempo in cui gli dèi lottavano per il dominio della Terra e il mondo era sempre in bilico tra speranza e terrore. Dai Cavalieri dipendeva il destino dell'umanità, ma nessuno aveva mai contemplato l'idea che potessero fallire e condannare tutti a vivere nell'oscurità. Il Male è arrivato. E adesso dèi, Cavalieri e uomini lottano per sopravvivere. Brucia il tuo Cosmo. La Fiamma della Conoscenza ti proteggerà... ma per quanto ancora?


Il Saint Seiya Final è un gdr by forum che prende spunto dalla celebre opera di Masami Kurumada "Saint Seiya", tradotta in Italia come "I Cavalieri dello Zodiaco". In questa ambientazione, guerrieri legati a una divinità del pantheon greco (e norreno) lottano fra di loro e fanno scontrare i propri ideali per far prevalere la propria divinità.

Tuttavia, a differenza di molti altri forum sullo stesso argomento, il Final ha sviluppato negli anni una sua trama originale che, dal 21 dicembre 2012, ha spostato la propria storyline in un'ambientazione post-apocalittica.

Un Male senza nome, conosciuto semplicemente come Corruzione, si è incarnato nelle maniere più diverse e attacca senza alcuna pietà o distinzione i vari schieramenti, in un mondo che non è più quello che conosciamo ora.

Rivoluzionando il sistema di gioco, il Final ha creato un nemico comune a tutte le caste, che ora devono portare avanti i loro interessi mentre la Corruzione cerca di ostacolarli in ogni modo: in ogni attività aperta fuori dalle sicure mura delle roccaforti sarà possibile essere attaccati da Corrotti controllati dallo Staff, la cui potenza e numero sarà casuale.

Inoltre, il forum organizza anche eventi totalmente originali come le Work of Art (piccoli concorsi di scrittura con traccia scelta dal Master), tornei molto bizzarri in cui tutto dipende da un dado e le Krisis Quest, dove solo una scelta è quella giusta per proseguire l'avventura.
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Daimōn, Gli Angeli: Introduzione

Si narra che all'origine dei tempi entità misteriose ed eterne presero a lottare fra loro per la supremazia. Il loro scontro generò una forza caotica, folle e inesorabile. Il Caos. Trovatisi di fronte a questa minaccia, queste entità decisero di allearsi e, guidati dal più potente tra loro, imbrigliarono il potere del Caos e costruirono attorno a lui lo spazio e le dimensioni, così come la materia e l'energia. Queste entità sono conosciute nei Miti Orfici come Protogenoi, i Primi Nati. Il loro signore ebbe molti nomi a seconda del luogo di adorazione, ma il più antico tra questi era Phanes. Ordinò il cosmo in modo assai rigido per evitare da una parte che il Caos potesse liberarsi, dall'altra che la creazione deperisse a causa delle creature presenti in esse.
Creò quindi una dimensione paradisiaca dove la perfezione regnava e serviva da ispirazione per le creazioni presenti nell'universo materiale. Questa dimensione era l'Etere, che aveva il nome dell'entità che la governava. Gli scarti della creazione, le entità pericolose e quelle indegne venivano precipitate nel Tartaro, una sacca dimensionale al centro della Terra creata da Gea e governata da Erebo, il Signore delle Tenebre e da sua moglie Notte. Il resto della creazione rimaneva in perfetto equilibrio grazie ad Ananke, la Necessità ed al suo continuo scontro con Polemos, il Conflitto. Sia le forze del Caos che quelle di entità esterne votate all'oscurità vennero continuamente respinte

La pace regnava sovrana fino a che alcuni protogenoi stanchi del dominio ferreo di Phanes si ribellarono. L'esposizione alla materia, qualcosa di totalmente diverso da lui, indebolì Phanes permettendo ai ribelli di sconfiggerlo, bandirlo e sigillarlo. Stesso destino attese Etere, Ananke, Erebo e Polemos.
Il capo di questi rivoltosi era Urano e tra i ribelli più accesi spiccava Ponto, mentre Gea cercò in tutti i modi di far cessare gli scontri. Da lì in avanti i tradimenti e i cambi di potere si susseguirono. Le forze del Caos ripresero potere così come le entità esterne che desideravano cancellare il creato.

Più insidioso e pericoloso di tutti però fu il nascere di un morbo, frutto della malvagità delle creature principali della terra. Gli uomini.Senza il rigoroso ordine di Phanes essi crebbero nei vizi e nella decadenza, dando vita e alimentando ciò che avrebbe poi condotto all'Armageddon e alla fine della maggior parte degli dei.

Ora liberi dal giogo dei loro carcerieri, Phanes e i suoi fedeli Protogenoi stanno recuperando forza ed hanno richiamato a sè le entità angeliche sopravvissute e dato vita a nuovi angenti della loro volontà.

L'Olimpo sarà nuovamente loro e da lì il Creato potrà essere reclamato dal suo vero Signore...

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I Cinque Protogenoi

I cinque Protogenoi non hanno forma fisica, raramente si mostrano attraverso avatar ai più meritevoli.

Phanes, Protogenos della Creazione, il Creatore dell'universo Materiale regna sugli altri Protogenoi. Il suo obiettivo è restaurare l'universo secondo la sua idea originale. Dal suo punto di vista la Corruzione che tutto ha distrutto è causa dei traditori che l'hanno deposto e delle loro imperfette creazioni.
[Esempio di Avatar]

Ananke, Protogenos della Necessità, del Destino e dell'Ordine. Grazie alla sua intuizione, cioè che in questo universo ciò che tutto muove è la necessità, Phanes riuscì a porre ordine nel Caos. Ella guida e ispira le creature mosse dal desiderio di superare le avversità sfruttando la propria genialità. Ha raccolto attorno a se gli Angeli sopravvissuti di Apollo e Artemide e ha richiamato al suo servizio le anime degli eroi del passato.
[Esempio di Avatar]

Aether, Protogenos dello Splendore, entità che rappresenta la purezza delle Idee l'"aria" che ricolma le dimensioni celesti. Egli governa il regno dove riposano i puri e debella senza pietà ogni forma di corruzione e malvagità. Gli Angeli dello Splendore sono gli araldi della sua volontà.
[Esempio di Avatar]

Erebus, Protogenos dell'Oscurità, entità che rappresenta la decadenza delle Idee e l'"aria" che ricolma le dimensioni infernali. Egli governa il regno di terrore dove risiedono le anime terrestri di coloro che muoiono nel peccato. Suo compito è quello di debellare gli impuri tentando le creature dell'universo materiale. Gli Angeli dell'Oscurità, meglio conosciuti come Diavoli, compiono il suo maligno volere.
[Esempio di Avatar]

Polemos, Protogenos della Battaglia e della Discordia, nata dalla devianza della Necessità. Egli desidera il conflitto più di ogni altra cosa, ritenendo che sia l'unica via per la vera purificazione. Egli ha richiamato a se i Berserker e gli angeli di Eris sopravvissuti e ridato vita agli antichi guerrieri che nel tempo hanno combattuto per il solo desiderio di conflitto.
[Esempio di Avatar]

Per creare l'equilibrio necessario alla sopravvivenza del Creato esiste un conflitto interno continuo tra i quattro Protogenoi.
Ananke e Polemos si contrastano al fine di far prevalere la necessità e l'ordine o il conflitto e il disordine, mentre Aether e Erebus combattono per le anime delle creature dell'Universo.

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Daimōn, Gli Angeli

Ogni Protogenos ha sotto di sé un esercito di Angeli, entità soprannaturali che ne manifestano la volontà.
Questi angeli, Daimon, sono divisi in quattro schiere:

Agathodaimōn o Angeli della Sorte
Di questa schiera fanno parte Eroi mortali che sono riusciti a vincere grazie alle loro capacità gli ostacoli del Destino spinti dalla Necessità. Qui rientrano gli ex angeli di Apollo e di Artemide o qualsiasi altro eroe mitologico. E' possibile che umani particolarmente intraprendenti e desiderosi di ordine vengano fatti ascendere a tale rango.
I poteri di questi angeli rispecchiano le loro virtù eroiche, ad esempio un grande marinaio potrà controllare l'acqua, il vento e la tempesta etc...

Eudaimōn, Angeli dello Splendore
Di questa schiera fanno parte entità soprannaturali create da Etere come esseri perfetti ed esemplari. Le figure angeliche conosciute nelle varie mitologie fanno parte di questa schiera, così come esseri che rappresentano le virtù. Alcuni rari umani particolarmente puri possono entrare a far parte dell'esercito di Aether.
I poteri di questi angeli saranno legati alla mitologia di riferimento o alla virtù scelta.

Kakodaimōn, o Angeli dell'Oscurità
Comunemente chiamati diavoli questi esseri sono creati da Erebo come tentatori. Il loro scopo è eliminare gli indegni dalla creazione relegandoli nelle tenebre eterne. I demoni e i diavoli delle varie mitologie incaricate di tentare i mortali su ordine divino fanno parte di questa schiera, così come entità che rappresentano i vizi. Alcuni mortali particolarmente abili ma dannati vengono tratti da Erebus e resi suoi diavoli.
I poteri di questi angeli saranno legati alla mitologia di riferimento o alla virtù scelta.

Traxysdaimōn, gli Angeli della Furia
Di questa schiera fanno parte spiriti della discordia e del conflitto che da sempre percorrono i cambi di battaglia o guerrieri mortali che in vita si sono distinti per la loro capacità bellica, esercitata per il puro gusto di supremazia o distruzione. In questa schiera sono stati accolti di Berserk di Ares sopravvissuti e i Ghost Saint di Eris.
Capita che alcuni mortali particolarmente abili nel combattimento siano stati accolti nei ranghi di Polemos.
I poteri di questi angeli rispecchiano loro caratteristiche (se ispirati a spiriti mitologici del conflitto) o alle loro abilità belliche.

Vera Forma
I Daimon sono esseri antichissimi, ben più antichi degli umani. Alcuni di loro hanno forme estremamente particolari ed aliene. I Daimon possono assumere liberamente la loro vera forma.
Nello specifico, il giocatore, alla creazione del personaggio può scegliere una di queste caratteristiche:

- Anatomia Aliena: l'aspetto della vera forma del Daimon non è necessariamente antropomorfo. Può avere le forme più strane, come se al momento della creazione disponesse dell'abilità Metamorfosi ad Energia Blu.
I vantaggi di tale forma sono strategici e non possono essere tali da alterare le caratteristiche fisiche come se si disponesse effettivamente dell'abilità metamorfosi (ad esempio, non si possono avere cento braccia o cento occhi).
Per esempio, avere otto braccia, le ali e la coda può andar bene. Anche essere un cubo, ma bisogna tenere presente che questo cubo dovrà avere comunque organi e una biologia che permetta di subire normalmente tutti gli effetti avversari, come un altro giocatore qualsiasi.
Se si vuol dare alla propria forma un significato più forte all'interno del gioco, ad esempio al cubo si vuol dare una resistenza che deriva dalla conformazione aliena, allora bisognerà assegnare un'abilità coerente. Ad esempio, Resistenza Straordinaria.
Ogni Daimon possiede strumenti che gli permetto di volare, come delle ali. Tale volo non è perfetto e non permette di muoversi facilmente in ogni direzione.

- Volo Perfetto: Questa caratteristica permette di volare perfettamente, con ben più efficacia del volo garantito da ali o altri mezzi. Ci si può muovere in ogni direzione con la semplice volontà.

- Forma Gigantesca: La Vera Forma raggiunge il massimo di dimensione ottenibile dall'energia del Daimon. Non può assumere dimensioni intermedie. Ad esempio, un Daimon ad Energia Viola quando assume la vera forma, avrà la dimensione massima permessa dall'Energia Viola e non potrà assumere la dimensione massima permessa ad un'Energia Rossa.

Ad Energia Blu è possibile scegliere un'altra tra le caratteristiche precedenti.

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Rituali Angelici e Gerarchie Superne

I Daimon sono entità particolari provenienti da Piani differenti rispetto a quello Materiale.
Il loro potere è contenuto e vincolato dall'operare in un luogo a loro alieno.
Tuttavia vi è un modo con cui i più meritevoli tra i Daimon possono infrangere questi vincoli ed avvicinarsi all'incomparabile gloria di cui disporrebbero nei Piani natii.
Tale modo è sottoporsi ad uno dei due Rituali Angelici qui di seguito descritti.
Solo un angelo già particolarmente potente può sperare di uscire vivo da queste prove (Energia Viola).

Il Rituale dell'Ascensione
Come detto ogni schiera di Daimon è legata ad un Dio Antico e al Piano da esso dominato.
Coloro che tra i Daimon sono più legati a questi luoghi operano come comandanti delle schiere di appartenenza e possono attingere molto più facilmente al potere dei loro signori.
Tale onore tuttavia non è privo di costo, colui che ambisce a tale potere deve sottoporsi ad un complesso rituale dalle caratteristiche uniche, che variano da casta a casta.
Chi lo supera può Ascendere e divenire un Kyrios Daimōn, un Arcangelo.

- Kyrios Agathodaimōn, Arcangelo della Sorte: Il Signore delle Schiere fedeli ad Ananke incarna nella realtà fisica l'imperativo assoluto della Necessità, dell'Ordine e dell'Equilibrio. Egli accede ai segreti che hanno determinato la creazione e ottiene l'immenso potere di alterarli in piccola parte.
Egli diviene il Tessitore del Destino ed acquisisce la capacità di creare specifiche tecniche capaci di alterare il fluire del Fato in una specifica area o su di uno specifico soggetto. A differenza della Titanide Febe, il cui potere deriva dalla possibilità di agire sul Caso, l'Arcangelo della Sorte esercita uno specifico atto di volontà toccando i fili del Fato che circondano un certo evento o stato.
In termini pratici, come detto le tecniche agiscono sul Fato di un'area o su un individuo.

Comandi di Ripristino della Realtà: Queste tecniche hanno lo scopo di riparare ad alterazioni della struttura della Realtà e sono quelle più allineate all'imperativo del Daimon.

- Ripristinare la Realtà (Area): si può cercare di ripristinare lo stato di un'area, come sopire un'incendio, chiudere un portale, ripristinare la vita nelle piante, riportare lo stato temporale al suo normale fluire etc... Essenzialmente si può cercare di ripristinare la situazione a prima di un'alterazione. Ogni azione di ripristino che simula un'abilità segue le regole di quell'abilità. Ad esempio, una tecnica specifica per spegnere gli incendi seguirà le regole di Controllo Elementale.

- Ripristinare la Realtà (Soggetto): si può cercare di ripristinare lo stato di un soggetto, riportandolo al punto precedente di un'alterazione, come una ferita, un veleno, un'amputazione etc... . Il ripristino segue le meccaniche dell'alterazione, se ad esempio l'alterazione è progressiva (veleno), anche il ripristino sarà progressivo; se invece l'alterazione è istantanea (taglio), anche il ripristino sarà istantaneo. Ogni azione di ripristino che simuli una specifica abilità, segue le regole di quell'abilità. Quindi, per esempio, il consumo cosmico sarà proporzionale a una ferita in caso di guarigione.

- Ripristinare la Realtà - Comando Supremo (difesa monouso): il Daimon può creare una tecnica monouso che funge da difesa assoluta. Egli si fonde con la struttura stessa della Realtà attivandone la difesa, potendo evitare completamente l'attacco, che verrà rivolto contro chi l'ha lanciato se di energia minimo uguale alla propria.

Comandi di Alterazione della Realtà: Queste tecniche hanno lo scopo di causare alterazione della Realtà, quando il flusso dell'Equilibrio ha prodotto errori o imprecisioni. L'intuizione di Ananke, che ha permesso a questa iterazione del Multiverso di perdurare, è che è necessaria l'imperfezione. Quindi l'Arcangelo in questi casi opera contro imperfezioni dall'impatto eccessivo.

- Alterazione della Realtà (Area): Queste tecniche modificano il Fato di un'area, riprogrammandolo. Hanno effetti principalmente strategici, come rendere florida un'area desertica o desertica un'area florida.

- Alterazione della Realtà (Soggetto): Queste tecniche modificano il Fato di un soggetto, alterando ciò che per lui è stato designato. Può rendere più forte chi è debole o più debole chi è forte. In termini operativi si comporta similmente all'abilità Sigilli, cioè potenzia o indebolisce il fisico, la mente o lo spirito di un soggetto.

- Alterazione della Realtà - Comando Supremo (Only GdR): A volte un errore può essere troppo pericoloso e deve essere rettificato. Il Daimon può dare ad una sua tecnica d'offesa la possibilità di cancellare dall'esistenza chi viene da essa distrutto. Le persone si scorderanno con rapidità della sua esistenza, gli effetti del suo passaggio alla vita sbiadiranno velocemente, fino a che sarà come se non fosse mai esistito.

Il vettore delle tecniche è mentale, l'Arcangelo esercita uno specifico sforzo mentale per ridisegnare la realtà. Quindi un'avversario dotato di un potere mentale può cercare di resistere ad un comando di Alterazione della Realtà. Questo vettore può cambiare se combinato con altre abilità del Daimon.
Si dice che i Titani abbiano sviluppato l'abilità Sigilli a partire dai segreti del Tessitore del Fato, per cui il Daimon può avvantaggiarsi delle scoperte dei suoi nemici. Se dispone dell'abilità Sigilli può manifestare le tecniche del Tessirore del Fato come fossero Sigilli Unici e i Sigilli che duplicano gli effetti dei Comandi diventano Straordinari. Lo stesso vale nei casi in cui l'Arcangelo disponga di abilità che vengono simulate dalle tecniche del Tessitore del Fato.
Ogni tecnica, per quanto complessa, può simulare un singolo effetto. Ad esempio una tecnica può cercare di sfaldare i complessi incanti di un'Illusione Mentale mista ad Influenza Mentale (come una tecnica il cui è descritto come far riacquisire lucidità mentale), ma non può anche curare eventuali danni difisi al sistema nervoso o altro ancora.
Bonus a Energia Nera: gli effetti delle tecniche possono essere due.

- Kyrios Eudaimōn, Arcangelo dello Splendore: Il Signore delle Schiere fedeli ad Etere acquisisce la capacità di trarre la luce dell'Iperuranio e dargli forma, inserendo in essa proprietà soprannaturali derivanti dal mondo superno per manifestare il suo Dominio delle Schiere Celesti
Le creature angeliche così generate saranno formate di pura luce, comportandosi come Costrutti di Luce, con tutte le relative proprietà. Ciò non permette alle creature di manipolare la luce - a meno che non gli venga assegnata questa abilità - ma possono causare danni di luce con i propri attacchi. Qualora il Daimon disponga dell'abilità Luca potrà quindi interagire con loro come se fossero emanazioni dell'elememento e, qualora lo incanali attraverso loro con specifiche tecniche, dando ai loro danni (o difese) di luce la proprietà Straordinario.
Per il resto l'abilità segue le regole di Evocazione.

- Kyrios Kakodaimōn, Arcangelo dell'Oscurità: Signore delle Schieri fedeli ad Erebo acquisisce la capacità di richiamare le Tenebre del Tartaro e dar loro forma, infondendo in esse le abilità derivanti dagli incubi senza fine del suo regno e manifestando così il suo Dominio delle Schiere Infernali
Tali creature infernali sono costrutti di pura tenebra e si comportano come tali. Non possono manipolare l'elemento - a meno che non abbiano una specifica abilità - ma possono causare danni da tenebra con i loro attacchi. Se il Daimon dispone dell'abilità Tenebra può interagire con essi come se fossero una manifestazione dell'elemento e, qualora lo incanali attraverso loro con specifiche tecniche, dando ai loro danni (o difese) di tenebra la proprietà Straordinario.
Per il resto l'abilità segue le regole di Evocazione.

- Kyrios Traxysdaimōn, Arcangelo della Furia: Signore delle Schiere fedeli a Polemos diviene una sorta di ferita nella Realtà, aperta direttamente sul Pandemonio. Egli è l'implacabile agente della Furia e la Furia Implacabile è il dono del suo signore.
Egli è la Forza Inarrestabile dell'Ira ed anche il suo corpo, necessario per agire nella Realtà, viene toccato da tale imperativo. Il suo potere è simile all'abilità Berserk, ma fino a ché subisce danni è in grado di sostenerla, a differenza di un normale essere umano. Meccanicamente questo è possibile poiché il suo corpo si ricostituisce via via che viene danneggiato, permettendo all'Arcangelo di continuare il combattimento teoricamente all'infinito. Gli unici limiti sono l'Energia Vitale, il Cosmo e danni fatali. Queste ricostituzioni fisiche non sono cure o forme superiori di rigenerazioni, ma ricomposizioni meccaniche. I tessuti lesi si ricompongono mossi da una forza soprannaturale che li riattacca, ma senza ripristinarli come farebbe l'abilità Guarigione. Un braccio rotto si risistema affinché possa ancora colpire, un collo leso si risistema al fine di permettere ai sensi di orientarsi verso l'obiettivo, una schiena rotta si raddrizza per permettere al sistema nervoso di proseguire la sua missione. Essenzialmente la sua funzionalità fisica non viene mai compromessa. Ciò non è una forma di immortalità, anzi. Il danno viene comunque subito, ma se non viene compromessa la struttura fisiologica, a venir meno è l'Energia Vitale. I capelli, nel caso li abbia, diventano via via più bianchi, la pelle invecchia e così via fino alla morte.
Anche amputazioni o danni devastanti come la disintegrazione di un arto non possono fermare l'Arcangelo, che genera un arto di puro cosmo crepitante. Qualora l'armatura sia ancora integra, essa si ricompone attorno all'arto di energia cosmica.
Più grande è il danno che viene ripristinato, più grande è la quantità di energia vitale che viene compromessa.
Amputazioni fatali come il taglio della testa o la divisione del corpo sono comunque mortali. Allo stesso modo, il limite del combattimento è anche determinato dalla disponibilità di energia cosmica.
Tale abilità, se combinata con abilità come Metamorfosi o Rigenerazione da alle loro azioni di ripristino dei danni la caratteristica Straordinaria, che essenzialmente riduce lo sforzo necessario, come se si trattasse di un riflesso incondizionato. L'abilità Guarigione invece è praticamente inservibile in questo stato mentale, poiché è richiesto uno sforzo mentale superiore per ripristinare completamente un danno.

Il Rituale della Trasfigurazione
Si dice che quando l'ordine delle cose viene sovvertito, da chiunque, la Furia Divina si manifesti in tutto il suo inesorabile potere per cancellare ogni forma di corruzione e riportare il creato alla sua purezza originaria.
Tale furia viene rappresentata da quattro entità dotate di strani destrieri - comunemente identificati come i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse - che scelgono di incarnare gli aspetti più terribili del Creatore e liberarli su chiunque sia così folle da opporsi a lui. Essi sono i Krisis Daimōn, gli Angeli della Punizione.
Coloro che desiderano assurgere a tale gravoso compito subiscono un drastico mutamento nel Rituale della Trasfigurazione, in cui si separa dal proprio piano di origine e dalla propria schiera per esser connesso al Pleroma, come emissario diretto di Phanes. Quindi ogni tipo di Daimon può ambire a divenire uno dei Quattro Cavalieri senza limitazioni, a differenza degli Arcangeli.
Superato tale rituale il potere del Daimon cresce e si manifesta esteriormente con un'arma sacra e la sua forma ottiene mutazioni estetiche che richiamano il suo nuovo incarico divino.
Se lo desidera, la sua capacità di volo perfetto - in forma umanoide - viene sostituita da una cavalcatura soprannaturale che garantisce la stessa capacità.
In vera forma la cavalcatura si unisce al cavaliere, divenendo un'unica cosa.
Quando il Creatore richiede il loro intervento, ogni cavaliere agisce in una sequenza precisa ed il successivo interviene se il precedente non è riuscito a piegare la vittima della Collera Divina. In circostanze normali invece ognuno è libero di agire come ritiene.

- Prôtos Krisis Daimōn, Conquista: Il Primo Cavaliere indossa un'armatura candida e cavalca uno stallone bianco luminescente. Egli il primo a giungere a portare la Furia Divina. Suscitando nei cuori dei peccatori il desiderio di potenza ed espansione, li spinge all'inevitabile conflitto che ha lo scopo di piegare le storture e riportare la civiltà verso la retta via dopo essere stata lavada dal suo stesso sangue.
L'arma che simboleggia la sua capacità è lo Strale della Vittoria, una freccia incoccata su di un arco d'argento che simboleggia l'insuperabile genio militare del cavaliere.
In termini di gioco egli acquisisce la capacità di manipolare l'emanazione cosmica che lo circonda, come se avesse l'abilità Maestria del Macrocosmo. Tuttavia le frecce (con o senza arco) o le lame che genera sono effettivamente considerate Armi Cosmiche, non più costrutti monoturno. Qualora utilizzi l'emanazione cosmica avversaria per creare tali strali, esse assumeranno la proprietà di Cosmo Poderoso [Soverchiante] grazie alla commistione di energie.
Presenza del Cavaliere (Only GdR): I mortali presenti nell'area dove il cavaliere è presente inizieranno a sentir sorgere in loro un profondo desiderio di rivalsa e di conquista, che può spingere a grandi gesta nella vita privata o raggiungere un'intensità tale da poter spingere una nazione a muovere le sue forze contro un'altra per estendere i propri domini e influenza.

-Deuteros Krisis Daimōn, Guerra: Il Secondo Cavaliere indossa un'armatura cremisi e cavalca uno stallone di fuoco e sangue. Egli giunge quando la Conquista non basta, spingendo i peccatori verso una spirale di Guerra per la Guerra, un desiderio di sangue insaziabile che mette fratello contro fratello, amante contro amante, fino a che ogni cosa sia annegata dal Sangue degli Empi.
Il Cavaliere domina quel sangue, che contiene le essenze di tutti i carnefici divenuti vittime e di tutte le vittime divenute carnefici sotto l'influsso del desiderio insaziabile di Guerra.
Tali essenze sono fuse in due coscienze alveare, in continua lotta fra loro, che il Cavaliere usa per dare forma fisica alla propria arma sacra. Essa può essere un'Arma Fisica singola o doppia, da corpo a corpo o da distanza, cosciente e desiderose di morte. Qualora sia da distanza i colpi lanciati saranno colpi di cosmo, con le medesime proprietà di danno di un'Arma Cosmica.
La forma delle armi può mutarsi esteriormente secondo la volontà del cavaliere, entro i limiti dell'energia cosmica, come se disponessero dell'abilità Metamorfosi (naturalmente solo per quanto riguarda la forma e la dimensione). Nell'atto di mutarsi l'arma assume la forma liquida del sangue, ma la durezza è quella dell'armatura.
Inoltre il desiderio di distruzione è tale da garantire a tale abominio sacro di danneggiare le altre armature come fosse di un'energia superiore.
Il Sangue degli Empi può interagire con le abilità Sangue o Cosmo Corrosivo, qualora siano possedute dal Cavaliere, mentre da solo non garantisce l'abilità Sangue ne può essere considerato tale da altri cavalieri con quell'abilità.
Presenza del Cavaliere (Only GdR): la presenza del cavaliere spinge i mortali privi di dominio del cosmo a cedere più velocemente all'ira e alla violenza, dando vita a scontri violenti che possono sfociare in guerre civili.

- Tritos Krisis Daimōn, Carestia: Il Terzo Cavaliere indossa un'armatura corvina e cavalca uno stallone nero come la notte. A lui viene donato il potere di alterare la Bilancia dell'Equilibrio e riprendere dalla Realtà ciò che Phanes ha donato, potendo così privare la natura del suo slancio e condannare alla carestia e all'inedia coloro che hanno resistito ai due cavalieri precedenti.
Il tocco del suo cosmo è simile al potere di Privazione dell'Energia Vitale, ma ben più insidioso. Infatti non solo è in grado di privare dell'energia vitale e cosmica le vittime, ma anche di quella mentale e spirituale. I loro pensieri si faranno via via più confusi, il loro potere cognitivo si sfalderà in un confuso stato di dispersione, mentre la risoluzione della loro anima si sgretolerà verso la debolezza e l'apatia. L'effetto è progressivo sia alla potenza dell'attacco, sia al numero di attacchi andati a segno. Inoltre egli può concretizzare ulteriormente questo potere, generando catene cosmiche, simbolo della Bilancia dell'Equilibrio. Queste catene sono Armi Cosmiche ed il Cavaliere può cercare di avvolgervi le vittime, imponendo quindi una continua esposizione all'effetto debilitante, come fossero dei sigilli.
L'indebolimento si estende anche alla materia, potendo ad esempio ridurre l'energia vitale di vegetali e animali, o cercando di rendere più fragile roccia o ghiaccio. Ciò è simile ad una sorta di veleno e ha più che altro un valore strategico, utile per cercare di rendere meno resistenti barriere, terreni o in generale l'ambiente dove si svolge il combattimento.
Presenza del Cavaliere (Only GdR): Dove il cavaliere è presente il normale flusso del Destino viene alterato in peggio, causando morie di bestiame, diminuzioni nei raccolti, impotenza e infertilità.

- Tetartos Krisis Daimōn, Morte: Il Quarto Cavaliere indossa un'armatura funerea e cavalca uno stallone pallido e spettrale. Egli regge la Falce dell'Apocalisse che più di tutte le armi sacre rappresenta la furia di Phanes, con la quale più scatenare ogni forma di piaga e cataclisma su coloro che hanno resistito ai cavalieri precedenti, donando morte direttamente.
Egli non rappresenta il principio naturale della Morte, come fase di termine e inizio di un nuovo ciclo. Lui rappresenta la l'ira divina che porta la Morte come ultimo atto di giustizia contro l'empio.
La Falce è un'Arma Fisica singola può essere singola e a due mani o dividersi in due falcetti. Tramite essa il Cavaliere può richiamare la Furia Divina, potendo generare tecniche specifiche che richiamino cataclismi e piaghe con cui seminare morte e distruzione, similmente a quanto presentato nella Bibbia e in altri antichi testi mitologici o religiosi.
Queste tecniche possono ad esempio richiamare una tempesta di fuoco che corre lungo il campo di combattimento, scatenare la furia di sciami di cavallette mostruose o far piovere così tanto da causare un'inondazione. La tecnica simula l'abilità opportuna in tutti i suoi aspetti, sia nei vantaggi sia nei limiti. Ad esempio, se richiama cavallette gigantesche esse seguiranno le regole dell'abilità Costrutti etc... Con queste tecniche non si possono direttamente controllare le emanazioni elementali degli avversari, ma solo contrastarle. Ad esempio, se l'avversario indonda l'area con una tempesta d'acqua, il Cavaliere può richiamare un terremoto - ammesso che abbia la tecnica adeguata - per far fluire le acque tra le fenditure nel terreno.
Se il Cavaliere dispone di un'abilità e di una tecnica della Falce dell'Apocalisse che hanno lo stesso effetto, come Controllo Elementale Acqua e una tecnica della Falce che crea un diluvio, l'effetto della tecnica sarà Straordinario.
L'effetto delle tecniche, per quanto complesso, è sempre singolo. Ad esempio, si può richiamare una tempesta di fuoco che corre a zig zag lungo il campo di battaglia, ma non può causare anche danni spirituali, a meno che il Cavaliere non disponga dell'abilità Spirito.
Presenza del Cavaliere (Only GdR): Eventi disastrosi come terremoti, tempeste e maremoti inizieranno a manifestarsi nei luoghi in cui è presente il Cavaliere, così come suicidi e morti improvvise ed inspiegabili. Allo stesso modo non si possono mischiare due effetti elementali diretti. Si può creare una tempesta di meteore che spacca il terreno inducendo uno shock sismico, ma non una tempesta di meteore E un terremoto, entrambi direzionati dal Cavaliere.
Bonus a Energia Nera: gli effetti delle tecniche possono essere due.


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La loro Missione

Scopo primario degli Angeli in questa fase storica è quello di riconquistare l'Olimpo recuperando gli artefatti in cui sono imprigionati i poteri completi dei loro Protogenos.
Erebo desidera riconquistare il Tartaro, suo antico regno, mentre Etere desidera ricostruire l'Iperuranio, il Paradiso da cui guidare i suoi seguaci ed in cui accogliere le anime dei meritevoli.
Gli Angeli dello Splendore e gli Angeli dell'Oscurità dovranno contrastare sia la minaccia della Corruzione (come tutti gli altri) sia quella degli Spectre. Ora che gli Spectre non sono più i carcerieri delle anime della terra ma sono dei predoni di anime che razziano dimensioni, sia Aether che Erebus faranno di tutto, per scopi opposti, per impedire che le anime della terra vengano catturate.
Gli Angeli del Destino cercheranno di favorire la cooperazione e il ripristino delle civiltà distrutte dalla Corruzione, mentre gli Angeli della Furia non avranno ne amici ne nemici, solo fonti di esercizio bellico.

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Armatura

Gli angeli dispongono di una corazza come tutti gli altri cavalieri divini. Questa armatura è chiamata Gloria ed è composta da materiali sconosciuti. Ogni Gloria è diversa dalle altre, rispecchiando nella sua forma e nella sua estetica i poteri e le caratteristiche dell'angelo che la indossa.


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