Guida ai Black Saints

Regole e informazioni sugli oscuri signori dell'Isola della Regina Nera

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    GUIDA AI BLACK SAINTS

    Questa guida raggruppa gli elementi principali che caratterizzano la casta, quindi si richiede che chi tra i giocatori sia interessato a impersonare un Black Saint prenda visione di quanto segue.
    Se ne consiglia la lettura a chiunque desideri interagire con i Black Saints, sia come giocatore che come master.

    Indice:


    Edited by Gorthaur - 7/6/2021, 11:38
     
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    STORIA


    LE ORIGINI

    La storia degli Alchimisti è legata indissolubilmente a quella della stessa Lemuria.
    Dopo che Arash, Dyzan, Rylhir e gli altri loro compagni riuscirono a scoprire i segreti del cosmo e - grazie ad essi - a liberare il continente di Lemuria dalle forze del Grande Antico Yig, essi iniziarono a prendere discepoli cui insegnarono l'arte di plasmare la realtà grazie all'energia del Cosmo.
    Se ovunque a quei tempi vi erano esempi di arti soprannaturali, a Lemuria furono codificate per la prima volta tutte le pratiche necessarie ad un essere umano per plasmare gli aspetti della realtà al proprio volere.
    Tali pratiche non erano solo fredde descrizioni, ma erano pregne di una fortissima visione filosofica legata alla trasformazione del sé, fine ultimo dell'arte.

    Esempi massimi di tale prodigio furono Arash stesso e i suoi compagni, i primi 12 Re Santi, che divennero i riferimenti mitologici dei loro seguaci lungo i millenni.
    Quando Lemuria divenne un impero, venne a crearsi quella che ai giorni nostri viene riconosciuta come Casta degli Alchimisti. Questa casta, composta sia da Re Santi che da loro seguaci, custodiva gelosamente tali pratiche che venivano svolte e sviluppate entro rigidissime formalità.
    Era, ad esempio, assolutamente vietato manipolare esseri viventi o alterare le capacità cosmiche di un individuo. Ciò spinse con il tempo una fortissima e quasi esclusiva specializzazione nella trasmutazione dei metalli, mentre tutto ciò che riguardava le abilità derivate dalla sensibilità cosmica rientravano in una visione mistica del proprio legame con le stelle.
    Sorsero nel tempo varie visioni che si potrebbero definire eretiche, ma fu con l'avvento di Asclepio che gli insegnamenti alchemici iniziarono a venir scossi alle fondamenta.

    Estremamente contrario ad una guerra su larga scala contro Atlantide, Asclepio era uno degli alchimisti più abili - se non il più abile - della sua generazione. Il suo potere fu tale da riuscire ad evolvere la propria sintonia con il Cosmo e a sviluppare nuovi tipi di abilità.
    Questo evento era una chiara violazione delle più basilari regole di Lemuria, ma non portò ad alcuna persecuzione visto che tale prodigio fu frutto della sua ricerca interiore e non di esperimenti vietati.

    Tuttavia egli si mise contro la classe dominante in ogni caso, a causa della sua visione politica e dell'enorme interesse che i suoi insegnamenti riscuotevano anche tra i principali membri delle 12 Famiglie.


    L'EREDITÀ DI ASCLEPIO

    La più famosa fra i suoi discepoli fu Roweena, moglie del Re Santo della Vergine. Essa quasi eguagliava Asclepio in scienza e capacità e vedeva nel suo insegnamento la possibilità di portare Lemuria all'antico splendore, anche se al prezzo di una ridotta presenza geopolitica.
    Il gruppo degli adepti di Asclepio iniziò a farsi chiamare Odojinya, la Rete dei Sussurri, ed ognuno di loro si identifico come Jensaarai, i Seguaci della Verità Nascosta, quasi più per scherzo... fino a che i 12 Re Santi non decisero di arrestare il venerato maestro.
    Da quel momento la Rete dei Sussurri divenne una vera e propria organizzazione sovversiva e, dopo un primo moto idealistico, iniziò a interessarsi sempre di più agli aspetti dell'Alchimia più proibiti.
    Roweena divenne in grado di ridare la vita ai defunti e a modificare leggermente le sensibilità cosmiche degli individui ed i più potenti tra i suoi compagni iniziarono a sviluppare capacità altrettanto prodigiose.

    La svolta si ebbe con la morte del Re Santo della Vergine e di suoi figlio. I loro cadaveri vennero arsi e le loro anime rese irraggiungibili da Roweena, per evitare che essa potesse compiere l'eresia massima e portarle in vita. L'odio - e, a detta di molti, la follia - della donna giunse all'estremo e gli intenti idealistici della Rete dei Sussurri divennero intenti di epurazione dell'ordine costituito.
    Assunsero a simbolo l'Oroboro di Iperione, il più temuto dei Titani, in memoria sia della possibilità di combattere gli dei dell'Olimpo, sia dell'origine dell'umanità nata per servire.
    Essi non sarebbero stati i servi di nessuno, nessuna entità superiore avrebbe più determinato il loro destino.

    Mentre la Casta degli Alchimisti lavorava alla creazione delle Armature Divine con la benedizione di Atena, Roweena ed i suoi compagni iniziò a studiare un modo di far sì che un individuo potesse giungere all'apice dell'illuminazione cosmica senza l'intervento di forze esterne, ma solo grazie alla propria forza di volontà.

    Oltre a ciò, grazie alle conoscenze della propria famiglia che proveniva dal perduto regno governato dalla Trimurti, suggerì ai 12 Re di creare delle armi capaci di convogliare l'energia cosmica dalla Realtà stessa, per riversarle contro il nemico con effetti devastanti.
    Tali armi furono conosciute come le Dodici Lacrime di Atena e furono installate nei dodici palazzi dei Re Santi, disseminati per tutta Lemuria.
    Il reale intento di Roweena era usare tutte e dodici le Lacrime durante l'inevitabile scontro tra Atena e Poseidone. La distrazione della Dea avrebbe permesso ai rivoltosi di indirizzare le armi contro le due divinità e distruggerle completamente, recidendo il loro legame con il cosmo e la Realtà stessa.


    LA FINE DELLA GUERRA

    Quando la battaglia finale iniziò e le due divinità iniziarono un duello di proporzioni apocalittiche sul cielo della capitale di Atlantide, Roweena attivò le Lacrime... ma esse iniziarono, anche a causa dell'assalto finale degli Atlantidei, a trarre energia da ogni cosa attorno a loro, distruggendo le aree a loro circostanti in una devastazione che si diffondeva a macchia d'olio.
    Le armi riuscirono comunque a lanciare i loro assalti, ma non con precisione verso gli dei, causando la distruzione e l'inabissamento di Atlantide al prezzo della vita di Lemuria.

    Dopo la distruzione reciproca dei due imperi, Roweena ed i suoi sodali erano sconvolti dalla distruzione innescata dal loro disegno.
    Si nascosero tra le rovine del regno della Famiglia della Vergine, di cui rimaneva solo un'isola vulcanica, che prese il nome di Isola della Regina Nera.
    Qui la Rete dei Sussurri proseguì le ricerche per sviluppare armature capaci di eguagliare quelle degli appena costituiti Cavalieri di Atena e per rendere un individuo capace di sviluppare autonomamente la propria capacità cosmica.
    Essi decisero di assumere il nome di Alchimisti, mantenendo il nome dell'antica casta di studiosi.

    Roweena ed undici altri suoi compagni, tra i più talentuosi, riuscirono tramite ricerche svolte in tutto il mondo - ed anche in dimensioni proibite - ad accumulare abbastanza conoscenza e strumenti per completare la loro missione, senza scartare alcuna fonte di sapere.
    Codificarono ciò che venne chiamato le Quattro Trasmutazioni, Yiz Hâsk, nella lingua tribale che assunsero per trasmettere in segreto i loro insegnamenti.
    Riuscirono a creare dei legami cosmici completamente nuovi, alterando completamente la loro stessa essenza e perfino a creare armature del tutto simili in potenza a quelle benedette da Atena e Poseidone. Questi dodici Alchimisti si fecero chiamare Alchimisti Supremi ed assunsero il sacro ruolo di custodire i segreti delle Quattro Trasmutazioni ed assicurarsi che ogni altro Alchimista ne seguisse la filosofia.


    LA GUERRA DEI QUATTRO RE

    A seguito dei prodigi creati, gli Alchimisti Supremi iniziarono a ragionare sul futuro del loro ordine.
    Il dissidio e la divergenza di visione sfociò presto in una lunghissima contesa, nota alla storia come Guerra dei Quattro Re.

    Le ricerche dell'Alchimista Supremo del Cancro, Darth Nihilus, lo spinsero ben oltre i limiti della ragione. Egli si proclamò Re Nero e trovò il modo di unirsi all'essenza dei suoi seguaci, diventando un gigantesco conglomerato di potere, che trascendeva addirittura la potenza degli dei. Non avendo altra scelta, gli altri undici Alchimisti Supremi furono costretti a unire le forze per imprigionarlo, utilizzando la sapienza dei Titani sui sigilli.
    Dopo questi eventi, i dissidi interni raggiunsero il loro apice, in particolare nell'opposizione tra Darth Ataraxia, Alchimista Suprema della Vergine, e Darth Amyros, Alchimista Supremo della Bilancia. La prima non voleva altro che la distruzione di tutte le entità "divine", mentre il secondo promuoveva la creazione di una società basata sulla filosofia della trasfigurazione di sé.

    La lotta tra i due Alchimisti stava per raggiungere le proporzioni di una guerra civile, quando l'Alchimista Supremo dei Gemelli, Darth Furoris, tornò dai suoi viaggi affermando di aver trovato un nuovo potere in grado di aiutare la causa dei Dodici.
    Darth Ignus, il Leone Nero, unico tra i Re Santi ad abbandonare il suo regno per diventare un Alchimista, lo seguì, sperando anche di lasciarsi alle spalle le tremende lotte intestine.

    I decenni che seguirono furono segnati da una lenta espansione, inficiata però dai continui scontri interni e giochi di potere.
    L'attesa fu interrotta dal ritorno di Furoris e Ignus, che portarono gli altri Alchimisti presso la Chiave di Urano, il centro del Multiverso. I due avevano sconfitto e assorbito due Dei del Caos, che avevano donato loro un potere spaventoso, con il quale speravano di sovvertire l'ordine costituito dagli Dei Antichi.
    Per farlo, tuttavia, la Chiave andava distrutta e l'unico modo di ottenere tale risultato era utilizzare un'arma creata da un Dio Antico. Perciò essi tentarono di impadronirsi della Mietitrice di Darth Deleus, il Capricorno Nero.

    Un'altra battaglia dalle proporzioni immense coinvolse gli originali membri dell'Ordine, che infine riuscirono a imprigionare gli antichi compagni sfruttandone i poteri per rivoltarli contro di loro. Lo spazio attorno alla Tomba di Urano divenne la loro prigione, ma Furoris riuscì con un ultimo atto a collegare la sua prigione con Death Queen Island, condannando la salute mentale dei suoi abitanti e l'isola stessa a un lento disfacimento, proclamandosi così come Re Rosso.

    Ataraxia, che era già conosciuta come Regina Nera, si rifiutò di abbandonare gli antichi possedimenti della sua famiglia e la crociata di distruzione, mentre Amyros divenne noto come Re Grigio e decise di abbandonare l'Isola e dar seguito al suo sogno.


    L'IMPERO NERO

    Darth Amyros riorganizzò l'ordine e lo rese totalmente focalizzato nell'ottenimento della Trasfigurazione Finale, che avrebbe significato l'ascesa degli umani degni a entità superiori agli dei stessi.
    Lo scopo dell'Impero non era quindi quello di dominare, al pari dell'Antica Lemuria, ma di influenzare gli altri regni tramite la segreta diffusione della Conoscenza Suprema al fine da fungere da scintilla per il cambiamento.
    L'Impero era composto principalmente da due entità organizzative: Il Daleth, o Nero Concilio, e la Odojinya, o Rete dei Sussurri.
    Il Nero Concilio riuniva i Dodici Alchimisti Supremi, la cui funzione era di guida di tutti gli alchimisti e di custodi dei loro insegnamenti.
    Gli altri Alchimisti avrebbero incarnato gli insegnamenti e le strategie del Nero Concilio influenzando gli eventi della Storia dall'ombra. Essi presero il nome di Rete dei Sussurri, l'antico nome dei discepoli di Asclepio. Lo scopo di tale influenza era quello di condurre all'Ascensione del genere umano, ad ogni costo.
    Se una delle due entità fosse venuta meno ai propri sacri doveri, l'altra l'avrebbe distrutta.

    In tale equilibrio basato sulla violenza, l'Impero dei Cavalieri Neri, come venivano apostrofati dai Cavalieri di Atena, prosperò per millenni.
    Lungo la sua esistenza, mentre il Nero Concilio si scontrava contro i Cavalieri d'Oro, la Rete dei Sussurri si misurava contro i Custodi di Thule (la futura Fondazione Grado) in un gioco di intrighi che aveva come scacchiera la realtà stessa.


    LA CADUTA

    Attorno all'anno 0 l'Impero Nero assomigliava sempre di più alla vecchia e decadente Lemuria.
    I dissidi e le lotte interne erano all'ordine del giorno e l'antica missione era stata quasi completamente abbandonata.
    I Cavalieri di Atena ed i Custodi di Thule ne approfittarono e lanciarono una terrificante offensiva che portò praticamente all'annientamento dell'Impero.
    I membri del Nero Concilio sopravvissuti furono eliminati dalla Rete dei Sussurri a causa delle loro mancanze.
    La Rete stessa, dopo aver portato in salvo le dodici armature degli Alchimisti Supremi, sparì dalla storia...


    L'ATTESA

    Con il tempo, la Rete dei Sussurri perse i suoi membri Alchimisti e fu composta esclusivamente da membri privi di sensibilità cosmica: i Solificati.
    Da sempre elementi fondamentali per la permeazione e l'influenza della Storia, i Solificati (i Figli della Conoscenza) erano umani dotati di capacità prodigiose - sia naturali che soprannaturali.
    Essi si infiltrarono in varie organizzazioni, mantenendo vivi gli insegnamenti delle Quattro Trasmutazioni e gli scopi della Rete dei Sussurri.
    A causa della continua vigilanza della Fondazione Grado, i Solificati furono costretti ad elaborare piani a lunghissimo termine.
    Sebbene privi del potere di un tempo, riuscirono comunque a muovere fili determinanti ad ottenere importanti vittorie, che li conducevano sempre di più ad uno dei fondamentali obiettivi che si erano posti: la ricostituzione del Nero Concilio.


    LA RINASCITA DEL NERO CONCILIO

    Nei secoli, la Rete dei Sussurri favorì il ripopolarsi dell'Isola della Regina Nera - usata dopo l'anno 0 come prigione da Atene.
    Disseminando strategicamente le armature da loro custodite, diedero modo ai diseredati lì rinchiusi di sperimentale l'immenso potere dell'Alchimia.
    Visti come un branco di criminali privi di reale guida, questi nuovi Cavalieri Neri furono lasciati al libero massacro da Atene ed anzi sfruttati per l'addestramento dei migliori Cavalieri di Atena.

    Tali individui servivano alla Rete dei Sussurri per capire le reali possibilità di rinascita del Nero Concilio e degli Alchimisti in generale.
    I risultati furono pessimi, fino a che la sorte non giunse in loro soccorso.
    All'interno dei ranghi dei Solificati, al finire del secondo millennio dopo Cristo, nacquero tre individui che con il tempo mostrarono i segni della sensibilità cosmica.
    Nessuno di loro conosceva l'esistenza dell'altro, ma a tutti fu raccontata al momento opportuno la storia dell'Ordine degli Alchimisti.
    Ognuno di loro avrebbe avuto una diversa missione.
    Il primo fu colui che prese il nome di Socrates, che riuscì a domare l'armatura dell'Alchimista Supremo del Toro.
    Egli nel 1997 ebbe come missione quella di eliminare gli indegni che abitavano l'Isola della Regina Nera e ripristinare il sacro fuoco di ribellione verso l'ordine divino.
    Riuscì nel suo intento, anche se a prezzo della sua vita, aprendo la strada all'intervento del secondo solificato prescelto.
    Costui ebbe nome Amen e, mentre Socrates operava all'interno dell'Isola, iniziò a prendere contatto direttamente con i Cavalieri di Atena al fine di misurarne forza e preparazione.
    Dopo di ché conquisto l'armatura dell'Alchimista Supremo della Vergine e giunse anch'egli all'Isola con una chiara missione: porre le basi per il ripristino del Nero Concilio e dell'Ordine stesso.
    Istruito dall'holocron di Amyros e dotato di capacità mistiche eccezionali giunse all'Ascensione donando all'Isola la protezione dall'influenza del Re Rosso dopo una missione suicida nel regno stesso dell'Alchimista Supremo dei Gemelli.

    Dopo Amen giunse una nuova generazione di Alchimisti Supremi, a cui fu negata la conoscenza completa della loro storia come prova del loro valore.
    Sotto la guida di Gabriel, l'Alchimista Supremo del Cancro, riuscirono a riconquistare con sacrifici estremi le informazioni sul proprio passato, arrivando persino a doversi misurare con i capostipiti dell'Ordine stesso.
    Vittoriosi, ma esausti, vennero a conoscenza della verità sul loro passato e sul precario destino che li attendeva.


    LA RICOSTRUZIONE DELLA RETE DEI SUSSURRI

    Il terzo membro dei Solificati che riuscì a sviluppare sensibilità cosmica conquistò e domò l'armatura dell'Alchimista del Segugio Nero.
    La sua missione era quella di avviare la ricostruizione dell'antico potere della Rete dei Sussurri e di riunirla al Nero Concilio da poco ricostituito.
    Il successo di questa ultima impresa avrebbe significato la ricostruzione completa dell'Impero Nero...



    Edited by Him3ros - 26/4/2024, 22:53
     
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    FILOSOFIA


    SAARAIAJAK, LA DOTTRINA DELLA VERITÀ

    Risalente ad alcuni insegnamenti di Asclepio - il cosiddetto Tredicesimo Re Santo - riportati e rielaborati dai suoi apprendisti, influenzata dagli orrori della guerra contro Atlantide, la filosofia degli Alchimisti è un insieme omogeneo di principi, rituali spirituali, mentali o materiali che mira alla trasformazione dell'essere umano in qualcosa di superiore, ben più grande di ciò che le menti semplici chiamano "divinità".
    Tale trasformazione, chiamata Ascensione, è un obiettivo perseguibile solo da chi è in grado di apprendere e vivere la Saaraiajak - La Dottrina della Verità/Conoscenza - traendone gli insegnamenti più segreti e profondi. Solo i più forti possono sperare di avvicinarsi a tali dottrine, gli altri devono essere eliminati con ogni mezzo per evitare l'imbastardimento della Verità, la Saarai.

    Questa dottrina si compone di tre gruppi principali di conoscenza, ognuno incardinato e all'altro in un rapporto di interdipendenza necessaria:

    • Nyâshajak: La Grande Opera

    • Nwitajak: La Piccola Opera

    • Zayin Shokkai: La Dottrina del Combattimento

    NYÂSHAJAK, LA GRANDE OPERA

    La trasformazione di un essere umano, costrutto dei Titani destinato ai loro scopi di colonizzazione, in un qualcosa di più grande dei figli di Urano e di Urano stesso è il fulcro centrale dell'Alchimia.
    L'opera iniziata dai discepoli di Asclepio e proseguita oltre la prigionia e la sparizione del loro maestro verte sulla soluzione di questo prodigio.
    Come si può liberare la scintilla divina che anima ogni essere umano affinché arrivi ad ardere più di tutte le stelle?
    I primi 12 Alchimisti cercarono in ogni luogo, analizzando i resti di civiltà più antiche di Lemuria, interrogando ogni tipo di entità fino a porre a rischio - e a volte a perdere - la propria anima e la propria sanità mentale al fine di raccogliere anche il minimo indizio utile.
    Era possibile svincolarsi dall'influenza della Cintura Dorata dello Zodiaco? Era possibile arrivare a controllare la relazione tra il proprio sangue, veicolo del cosmo che permetteva alla mente e allo spirito di manipolare la Realtà?
    Al costo di sé stessi riuscirono nell'impresa, distruggendo ciò che erano destinati ad essere e diventando ciò che ritenevano di dover essere.
    Il testamento più evidente di tali imprese è l'armatura nera, la Kintaral, un'entità artificiale composta di Oricalco Nero caricato dall'impronta psionica dei suoi detentori. Se le sacre armature delle altre caste erano un dono o comunque un segno del divino, le armature degli Alchimisti erano il massimo esempio dell'ingegno umano, capace di creare anch'esso prodigi coscienti dal proprio sangue e dalla propria volontà.

    Nel dettaglio, la Grande Opera è composta da Quattro Trasmutazioni, ognuna delle quali è composta da Tre Opere individuate da un colore con significato rituale: Nero, Bianco e Rosso.
    L'Opera in Nero è la fase che riguarda la distruzione del precedente stato, l'Opera in Bianco riguarda la purificazione del risultato dell'Opera in Nero mentre l'Opera in Rosso è il compimento finale del processo.
    Ognuna di queste Opere è stata il risultato della ricerca di un Alchimista Supremo ed ogni suo erede ha il compito supremo di custodirne il segreto a beneficio dell'Ordine.

    • Wotok Hâsk, La Prima Trasmutazione: la Trasmutazione dell'Essenza.
      Il primo enorme risultato degli Alchimisti fu quello di permettere ad un individuo sensibile al cosmo di svincolarsi dall'influenza dello Zodiaco, o di qualsiasi altro fattore divino, e di giungere alla possibilità di determinare diversamente le caratteristiche del proprio microcosmo e quindi la propria capacità di influenzare la realtà.

      • Wotok Kinajak, Prima Opera in Nero: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista della Vergine, consiste della decostruzione della struttura microcosmica di un Grotthu - termine che significa letteralmente "schiavo" e sta ad indicare un umano vincolato ai destini divini, contrapposto a Sith che significa "perfetto" - operando sul suo sangue e sul suo spirito. Ciò lascia un enorme vuoto, un orrore indicibile simile all'essere posto sull'orlo di un abisso senza fine. Gli alchimisti ritengono che questa sensazione possa essere una sorta di contatto forzato o con il Caos o con il Vuoto che ha preceduto la creazione. Certo è che pochissimi riescono a superare questa fase e tutti coloro che vi si sottopongono ne portano con sé per sempre la cicatrice


      • Wotok Atulajak, Prima Opera in Bianco: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista del Capricorno, consiste nel temprare lo spirito scarnificato del Grotthu, per renderlo adatto al nuovo corso che l'aspetta.
        Questo passaggio è fondamentale, da molti Alchimisti ritenuto simile all'atto del forgiare che rende la spada atta al combattimento. Il suo esito è uno spirito completamente purificato dal lezzo divino.


      • Wotok Chwûqajak, Prima Opera in Rosso: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista dell'Acquario, consiste nel convogliare il potere del cosmo che permea ogni cosa e di incidere con esso lo spirito purificato del Grotthu.
        In questo prodigioso processo, l'aspirante è chiamato all'estrema prova del controllo della forza cosmica a cui ha rinunciato incamminandosi per la via verso la Saarai.
        Il successo rende il Grotthu degno di essere chiamato Tyro, Iniziato.

    • Yuntok Hâsk, Seconda Trasmutazione: la Trasmutazione della Realtà.
      Nuovamente sensibile al microcosmo, ma in un modo completamente diverso, il Tyro è ora chiamato a forgiare esso stesso la veste che ne proteggerà le membra e ne testimonierà a tutti il proprio potere. Una veste simile a quella che adornava il corpo degli dei e dei loro servi, ma nuova nell'ideazione e nella realizzazione, libera creatura... tanto libera da poter rifiutare il Tyro qualora non fosse da essa ritenuto degno.

      • Yuntok Kinajak, Seconda Opera in Nero: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista dei Gemelli, consiste nella letterale disgregazione dei vincoli della Realtà alla ricerca di un focus capace di sovvertire le regole della creazione delle Sacre Armature. Egli trovò in una precedente versione della Realtà il minerale adatto a condizionare l'Oricalco, trovò un minerale che nella sua stessa struttura conteneva il ricordo del fallimento dell'Ordine: l'Orium Nero. Era proprio quella testimonianza che l'Alchimista cercava, la testimonianza che era possibile disgregare ciò che gli Dei Antichi avevano fatto ed in questa testimonianza trasse l'insegnamento che portò al termine di questa fase, insegnamento che il Tyro dovrò incidere nella propria mente.


      • Yuntok Atulajak, Seconda Opera in Bianco: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista dell'Ariete, consiste nell'imprimere nell'Orium Nero l'essenza psichica del Tyro, affinché esso possa rielaborarla e farne la base per una nuova identità. Come primo risultato, il cristallo creato da questo processo sarà capace di pensiero ed emozione elementari, come secondo risultato sarà in grado di influenzare forme viventi come una sorta di parassita. Un elemento sacro, un seme del nuovo divino...


      • Yuntok Chwûqajak, Seconda Opera in Rosso: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista della Bilancia, consiste nell'unire l'Orium Nero carico di essenza psichica all'Oricalco, carico di energia cosmica e spirituale. Da tale unione nasce un nuovo minerale, l'Oricalco Nero.
        Esso è la carne, il sangue e l'essenza del perno di questa Seconda Trasmutazione: la Kintaral, l'Armatura Nera.
        Perno e non risultato ultimo, poiché il risultato ultimo, il compimento della Seconda Opera in Rosso è la conquista della Kintaral. Ora capace di volontà e potere, essa testerà come istinto automatico il Tyro testandolo in ogni modo. Se egli sarà in grado di sopravvivere, sarà degno di essere chiamato Massassi, Guerriero.
        E' da notare che l'armatura nera sarà suscettibile di continua possibilità di potenziamento e, ad ogni potenziamento, testerà di nuovo il Massassi per verificare se sarà ancora degno di indossarla.

    • Reltok Hâsk, Terza Trasmutazione: la Trasmutazione del Corpo.
      La Terza Trasmutazione è tutta orientata alla trasformazione del corpo del Massassi in una macchina di morte.
      Prima di potersi considerare Alchimista, un guerriero deve dimostrare la capacità di poter affrontare qualsiasi minaccia in combattimento usando qualsiasi mezzo a sua disposizione: la sua capacità di manipolare il cosmo, l'ambiente che li circonda ed il proprio corpo.
      Il combattimento per gli Alchimisti assume un valore sacro, una testimonianza della capacità dell'uomo incamminato verso l'Ascensione di potersi misurare con gli agenti degli dei e vincerli, privi di qualsiasi benedizione superna.

      • Reltok Kinajak, Terza Opera in Nero: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista del Leone, consiste nella totale immersione della propria struttura fisica nel microcosmo, in un dolorosissimo processo di ricostruzione.
        Il corpo non è più oggetto d'identità, vanità o piacere, bensì un mezzo temporaneo con cui il Massassi manifesta la propria volontà nella Realtà.


      • Reltok Atulajak, Terza Opera in Bianco: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista del Sagittario, consiste nell'allenare il corpo purificato e rinato a vedere ogni cosa come un'arma, al fine di divenire un'implacabile assassino al servizio dell'Ascensione.
        Che sia il terreno, una spada, un'arma da fuoco, un sospiro, un'espressione, il vento, la luce o altro, tutto è potenziale strumento di morte per il Massassi che ha compiuto con successo la Terza Opera in Bianco.


      • Reltok Chwûqajak, Terza Opera in Rosso: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista del Toro, consiste nell'apprendere la Zayin Shokkai, la Dottrina del Combattimento - letteralmente "Arte della Distruzione", un'insieme di Sei Forme di Combattimento ideate dai tre Alchimisti Supremi protagonisti della Terza Trasmutazione.
        L'apprendimento e la padronanza di quest'arte di combattimento ha lo scopo di veicolare tutto il potere acquisito in forme razionali e codificate, in modo che mai sia l'Alchimista soggetto della propria forza, ma sia la forza a essere totalmente sotto il controllo dell'Alchimista.
        Il potere di un guerriero divino dipende parzialmente dalla volontà di altri, il potere di un alchimista dipende esclusivamente dalla propria capacità di affinarlo e di mantenerlo.
        Al termine di quest'Opera, il Massassi avrà diritto al titolo di Sith, Perfetto.

    • Yiztok Hâsk, Quarta Trasmutazione: la Trasmutazione dell'Identità.
      Questa Quarta Trasmutazione ha come esito l'affacciarsi all'Ascensione ed il riavvio del ciclo dalla Prima Trasmutazione, in un processo eterno di perfezionamento verso la vera Ascensione.
      L'Ascensione effettivamente è un concetto vago, alcuni la ritengono lo stato di essere pari agli dei antichi, come quello raggiungo dal Primo Alchimista del Cancro.
      Altri ancora ritengono che l'Ascensione è un livello di consapevolezza sulla realtà che avvia un processo di perfezione continua, la parola stessa Ascensione richiama infatti un divenire, non un arrivare.
      Gli Alchimisti più potenti divengono in grado di superare i limiti della morte e divenire Fantasmi di Cosmo, entità spirituali pienamente coscienti di sé e svincolate la Ciclo delle Anime, ma anche loro stessi non ritengono il proprio stato un punto finale dell'Ascensione.
      Per tale ragione, i più grandi filosofi dell'ordine ritengono che l'Ascensione sia, come già accennato, un processo senza fine.

      • Yiztok Kinajak, Quarta Opera in Nero: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista dei Pesci, consiste nel distruggere ogni precedente cognizione sulla Realtà e sulle Realtà.
        Ogni cosa è illusione e il Sith deve divenire maestro dell'illusione. Solo così potrà sperare di raggiungere le percezioni necessarie per affacciarsi al primo scalino che conduce all'Ascensione.
        Solo quando riuscirà a perdere ciò che un tempo riteneva vero, potrà ritenere completato questo passo.


      • Yiztok Atulajak, Quarta Opera in Bianco: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista dello Scorpione, consiste nell'educare il Sith purificato dalle menzogne della Realtà a percepire correttamente ciò che lo circonda.
        Ora il Sith diviene in grado di percepire ogni cosa come elemento della Grande Opera, come strumento per giungere all'Ascensione. La vita e la morte di un individuo non sono più fattori morali, ma ingredienti più o meno necessari al processo alchemico.
        Il Tradimento è lo strumento basilare per eliminare gli impuri, gli incapaci ed è tenuto in sacra considerazione dai Sith: se mai un Sith dovesse vedere un proprio compagno indebolirsi sarà suo obbligo riportarlo sulla strada della Grande Opera. Se ciò dovesse fallire, il primo passo per avviare la sua purificazione sarà il Tradimento, l'ultimo sarà l'uccisione rituale dell'impuro - il Krataa - al fine di mantenere integro l'insegnamento della Saaraiajak.


      • Yiztok Chwûqajak, Quarta Opera in Rosso: Questa fase, realizzata dal Primo Alchimista del Cancro, consiste nel primo gradino verso l'Ascensione.
        Il sith, libero dalle menzogne della Realtà e dotato delle vere percezioni della Saarai, si avvierà verso l'operare sul Destino come se esso fosse ricco di reagenti utili al proprio disegno.
        Il sapiente uso di tali reagenti lo condurrà, passo dopo passo, a trasformare l'esistere e quindi a mutare via via la propria identità in una nuova, più vera e simile a quella degli Dei Antichi che plasmarono questo Multiverso.
        Essi però ne rimasero imprigionati, mentre il Sith ha l'ambizione di esser libero anche dalla sua stessa opera, dal suo stesso disegno. Questo è il cammino verso l'Ascensione.

    NWITAJAK: LA PICCOLA OPERA

    Fu intuizione del Primo Alchimista della Bilancia che l'Ascensione non potesse essere ritenuta come opera del singolo. Esempio ne fu il destino del Primo Alchimista del Cancro, del Leone e dei Gemelli. Ognuno di essi superò grandemente la natura umana, ma al prezzo di divenire fin troppo simili a ciò che essi aborrivano, finendo in uno stato - se possibile - peggiore di quello di umano. Questa aberrazione è chiamata Discesa e, sebbene molto rara, è uno spauracchio presente in quasi tutti gli scritti filosofici dei più grandi Alchimisti.

    Tale consapevolezza ha portato all'ideazione della Piccola Opera, cioè lo sforzo di muovere dall'ombra i destini dei singoli componenti della Realtà per suscitare in essi il desiderio di vedere oltre il velo delle cose e cercare di intraprendere il cammino dell'Ascensione.

    Come il contadino che ara il campo e lo prepara alla semina, così il Sith, compiuto i passi delle Quattro Trasmutazioni, è chiamato ad intraprendere la Piccola Opera, secondo i propri intendimenti.

    Il Primo Alchimista della Bilancia demandò all'organizzazione di questi sforzi gli allievi degli Alchimisti Supremi, affinché fosse chiara la distinzione della missione tra coloro chiamati a custodire e portare avanti la Grande Opera e coloro a cui era richiesto di agire come motori invisibili nella realtà.
    Gli uni avrebbero dovuto vigilare sulla purezza degli intenti dei secondi, i secondi avrebbero dovuto rendere il terreno fertile affinché la vera Ascensione potesse compirsi.

    Ciò non esime gli Alchimisti Supremi dall'intraprendere la propria Piccola Opera secondo ciò che essi desiderano, ma mai agiranno come coordinatori degli sforzi mondani degli altri Sith, ma ne saranno le guide spirituali.

    La Piccola Opera di un Sith potrebbe essere la creazione di un'organizzazione di copertura che ha lo scopo di destabilizzare società, di un culto con lo scopo di diffondere segreti che se conosciuti avvicineranno gli iniziati agli insegnamenti degli Alchimisti (fu così che parte della conoscenza e della nomenclatura alchemica dell'Ordine fu trasmessa ad alcune filosofie esoteriche degli umani, che con tale conoscenza formarono una propria versione di Alchimia) o anche il divenire un potente e misterioso sicario seminatore di morte.

    La scelta della Piccola Opera è un momento sacro per un Sith, un compimento necessario per la corretta riuscita della Quarta Trasmutazione.

    ZAYIN SHOKKAI: La Dottrina del Combattimento

    La Dottrina del Combattimento o Arte della Distruzione, creata dal Primi Alchimisti del Toro, del Leone e del Sagittario, è un insieme di insegnamenti marziali e filosofici divisi in Sei Forme.
    All'interno di queste Sei Forme gli Alchimisti trovano i segreti necessari alla creazione dei propri stili di combattimento e delle proprie tecniche.
    Ogni alchimista è chiamato ad apprendere a fondo le sei forme e divenirne maestro.

    • Wotok Qo, Prima Forma: La Prima Forma contiene insegnamenti e strategie relative al movimento durante un combattimento e alle azioni di supporto al combattimento stesso.


    • Yuntok Qo, Seconda Forma: La Seconda Forma contiene insegnamenti e strategie relative all'attacco, a come portare attacchi efficaci ed ogni altra informazione di questo tipo.


    • Reltok Qo, Terza Forma: La Terza Forma contiene insegnamenti e strategie relative alla difesa, in ogni suo aspetto e forma.


    • Yiztok Qo, Quarta Forma: La Quarta Forma contiene insegnamenti e strategie relative al prendere il controllo della forza dell'avversario a scopo di attacco, difesa o diversione.


    • Zartok Qo, Quinta Forma: La Quinta Forma contiene insegnamenti e strategie relative all'indebolimento dell'avversario tramite lo sfruttamento dei suoi stessi movimenti, strategie e della sua forza in generale.


    • Sutok Qo, Sesta Forma: La Sesta Forma contiene insegnamenti e strategie relative all'uso dei poteri cosmici, delle armi e di altri strumenti esterni ai fini del combattimento. Ad esempio le tecniche che fanno riferimento a questa forma sono quelle relative a Trasformazioni, Evocazioni, Armi o altro di simile.

    Sebbene sia naturale che un Sith finisca per specializzarsi in una o due di queste forme, come già detto è fondamentale che egli sia in grado di padroneggiarle tutte quante. Ciò è l'esito della Terza Trasmutazione.

    All'interno della Disciplina del Combattimento vi sono due rituali fondamentali per l'Ordine degli Alchimisti: il Kaggath e il Dun Möch.
    Il Kaggath è una sorta di combattimento rituale tra due Sith, che avviene con ogni mezzo. E' più corretto infatti chiamarlo guerra rituale più che combattimento, poiché prevede l'uso di eserciti, mosse politiche o qualsiasi mezzo per distruggere l'avversario.
    Chi soccombe al Kaggath può chiedere clemenza, ma ciò gli costerà ogni possedimento e titolo, che passerà automaticamente al vincitore... che potrebbe comunque ottenere tutto ciò uccidendo lo sconfitto o donandogli un destino peggiore alla morte. Il Kaggath generalmente è richiesto per conquistare il titolo o l'armatura di un altro Sith.
    Il Dun Möch è un insieme di tecniche psicologiche che, semplificando, ha lo scopo di distruggere la concentrazione e la presenza di spirito dell'avversario, portandolo ad essere completamente alla mercé dell'utilizzatore. E' oggetto di dibattito la natura del Dun Möch, cioè se si tratti di un concetto filosofico a sé stante o sia parte degli insegnamenti tipici della Quinta Forma.




    Edited by Him3ros - 23/2/2024, 00:09
     
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    ORGANIZZAZIONE


    LO SCOPO

    L'organizzazione degli Alchimisti è pensata esclusivamente per portare avanti il cammino verso l'Ascensione dividendo l'Ordine in due sotto organizzazioni: il Nero Concilio e la Rete dei Sussurri.
    Entrambe sono indipendenti in termini organizzativi ma interdipendenti in termini fisolofici: infatti è obbligo di entrambi operare alla distruzione e alla ricostruzione dell'altra organizzazione qualora dovesse deviare gravemente dai principi della Saaraiajak.


    DALETH, IL NERO CONCILIO

    Il Nero Concilio è l'organismo che governa l'ordine degli Alchimisti ed ha come scopo il perfezionamento e la custodia dei segreti della Grande Opera. E' composto dai 12 Alchimisti Supremi, i Sith'ari, e si occupa di dettare la linea filosofica dell'Ordine, mentre non si occupa dell'organizzazione e del coordinamento della Piccola Opera.

    Questa distinzione nasce dalla necessità di mantenere sempre pura la conoscenza degli Alchimisti: se le altre caste hanno come fulcro il legame con un dio, per gli Alchimisti l'insieme di nozioni e pratiche che compongono la Saaraiajak è il cuore irrinunciabile del loro Ordine.
    Per tale ragione i 12 Alchimisti Supremi, collegialmente, fanno della sua custodia e della sua applicazione la loro principale missione.
    Poi, singolarmente, ognuno di loro si impegna anche nella Piccola Opera ma senza interferire con la sua coordinazione.

    Il Nero Concilio è coordinato dal Primo degli Alchimisti, il Sedriss, e protetto dal Maestro della Guerra, il Chirikyât, che ha anche la funzione di guidare le forze degli Alchimisti in periodi di guerra.

    ODOJINYA, LA RETE DEI SUSSURRI

    La Rete dei Sussurri è l'organismo che unisce tutti gli altri 76 Alchimisti. Essi prendono il nome di Jensaarai, i Seguaci della Verità Nascosta, come gli antichi discepoli di Asclepio e sono guidati dal Saarai-kaar, il Custode della Verità.

    La Rete ha lo scopo di sostenere e spingere l'avanzamento della Piccola Opera con il contributo di ogni Alchimista, coordinando informazioni e sforzi.
    Ciò non significa che ogni organizzazione di copertura o ogni attività faccia capo alla Rete in termini gestionali, ma si riferisce alla Rete in termini strategici. Ad esempio la Rete può fornire all'Alchimista informazioni su dove sviluppare il meglio la propria attività di influenza o suggerirgli che tipo di attività svolgere in base alle proprie attitudini.
    Una volta stabilito il modo con cui l'Alchimista porta avanti la Piccola Opera, sarà l'Alchimista stesso il signore assoluto della propria organizzazione o attività.

    Gli unici punti in cui la Rete può intervenire, tramite sanzione del Saarai-kaar, è quando un'Alchimista si disconta dai dettami della Saaraiajak, ad esempio iniziando ad operare alla luce del sole o avviando azioni di conquista a proprio nome e non tramite agenti fittizi.
    In questi casi il modo più comune per risolvere la questione è l'eliminazione del trasgressore è l'assorbimento delle sue attività, che verranno poi assegnate ad altri, generalmente dopo numerosi combattimenti per decretare il più meritevole.
    La funzione del Saarai-kaar è quindi, come per il Sedriss, quella di un coordinatore che interviene solo nel momento in cui è necessario ristabilire l'ortodossia della Piccola Opera.

    E' da notare che la Rete si compone non solo dei 76 Jensaarai, ma anche di individui non sensibili al cosmo o non in possesso di un'armatura. Questi sono i Solificati, i Figli della Conoscenza.
    Elementi fondamentali dell'organizzazione, i Solificati sono membri consapevoli della Rete che ne portano avanti gli scopi come diretti infiltrati in altre organizzazioni o come gestiori delle attività degli Alchimisti.
    In termini pratici poi, ogni Alchimista può decidere di lavorare in gruppo con altri Alchimisti, magari guidati da un Alchimista Supremo, che operano sullo stesso argomento. Ad esempio, un gruppo di Alchimisti potrebbe decidere di creare un'organizzazione di copertura che porti avanti ricerche farmaceutiche. Ogni Alchimista, secondo la propria Piccola Opera, potrebbe contribuire alla gestione di questa organizzazione.
    Alcuni potrebbero gestirne le difese, altri le ricerche, altri l'espansione e l'influenza.

    Può anche succedere che all'interno della Rete si generino scontri tra Alchimisti votati ad una Piccola Opera simile o semplicemente desiderosi di acquisire le risorse dell'altro. Queste contese sono spesso sotterranee, ma non è raro che sfocino in un Kaggath.

    TERRITORI

    Per sua natura, l'Ordine degli Alchimisti non ha città o territori apertamente sotto il suo controllo. Ogni Alchimista cerca di creare basi nascoste da cui poter portare avanti la propria Piccola Opera senza interferenze e la Rete cerca di far sì che tali basi siano diffuse il più capillarmente possibile.
    Queste basi prendono il nome di Qabbrat, dall'antico nome che veniva dato alle sperdute camere di meditazione ricavate dai seguaci di Asclepio per studiare l'alchimia lontano da occhi indiscreti.

    Dopo l'Armageddon la necessità di avere Qabbrat sicuri è aumentata a dismisura, così come la difficoltà di ottenerli. Per tale ragione non è inconsueto trovare basi condivise tra più alchimisti per facilitarne la difesa.

    Discorso diverso è il Nero Concilio.
    Esso generalmente ha sede in un luogo simbolico che faccia da punto di riferimento per tutto l'Ordine, un luogo sicuro ove chiunque possa giungere per approfondire la propria conoscenza e pratica della Grande Opera.

    Dopo la rinascita del 1997, gli Alchimisti hanno scelto come luogo elettivo l'Isola della Regina Nera.
    Liberata dall'influenza del Re Rosso, ha visto la riscoperta degli antichi segreti dell'Ordine e la sua progressiva espansione.
    Gli ultimi sviluppi dicono che, a seguito di un potente rituale del Nero Concilio, l'Isola sia sparita. [LINK A BREVE]

    Forse portata in qualche altra dimensione o in qualche altro luogo, essa rimane la capitale morale e spirituale dell'Ordine.

    ESERCITO

    Ogni Alchimista è autonomo nella creazione di proprie truppe di elite. Può averle o meno, può costituirle reclutato umani particolarmente preparati o sfruttando i propri poteri.
    Quale che sia la loro origine, le truppe di un Alchimista sono uno dei numerosi strumenti di cui egli dispone per il compimento della Piccola Opera.
    Questa frammentazione fa sì che non vi sia un enorme esercito regolare, ma tante piccole truppe scelte da ogni singolo membro dell'ordine con abbastanza potere per crearne di adeguate. Alcuni Alchimisti addirittura rifiutano l'idea di avere dei soldati o dei protettori, ritenendolo un modo di svilire il compimento della Terza Trasmutazione.
    La vera potenza dell'Ordine sta quindi nei risultati generali della Piccola Opera e nell'estensione dei tentacoli della Rete dei Sussurri.

    Tuttavia la difesa costante del Nero Concilio e della sua sede è elemento prioritario e non è certo lasciata al caso. A proteggere l'Isola della Regina Nera e gli Alchimisti Supremi vi è il Bhatt, l'Esercito Nero.

    Guidato dal Chirikyât, l'esercito iniziò a formarsi dopo la ricostituzione dell'ultimo Concilio Nero, con l'apporto di truppe e mercenari russi legati all'ultimo Alchimista Supremo del Capricorno e dei compagni in armi dell'ultimo Alchimista Supremo del Leone.
    Il grande cambio avvenne con l'interazione dei cyborg di oricalco ottenuti a seguito alla tentata invasione dei primi Supremi Alchimisti.
    Essi sono robot composti da oricalco nero e con un sistema in grado di immagazzinare energia cosmica. I Cavalieri Neri stanno attualmente conducendo esperimenti per espandere tale esercito con "materiale vivente", impiegando ingegneria genetica e bio meccanica.

    Teoricamente tale esercito dipende da tutti e 12 i Supremi Alchimisti, ma non è improbabile che qualcuno cerchi di ottenerne un maggior controllo rispetto agli altri.

    Per maggiori dettagli si rimanda a questa pagina.

    RELAZIONI CON LE ALTRE CASTE

    Le informazioni base conosciute da tutti i membri delle caste divine è che i Cavalieri Neri sono un ordine di senza dio, blasfemi utilizzatori delle forze del Caos e di altre entità maligne, ritornati dall'abisso della storia attorno al 1997.
    I Cavalieri di Atena e la Fondazione Grado hanno molte più informazioni sui Cavalieri Neri e ne conoscono quasi tutta la storia antica.
    I trascorsi pre-Armageddon hanno contribuito ad accrescere l'odio delle varie caste verso gli Alchimisti, un odio non dissimile da quello che vi era per loro prima dell'anno 0... solo meno consapevole.
    Gli Alchimisti, come parte degli insegnamenti della Quarta Trasmutazione, usano ogni cosa per avvantaggiarsi ricorrendo abbondantemente a tradimenti, inganni e omicidi. Per loro le altre caste sono ingredienti, reagenti utili - o meno utili - alla Piccola Opera e alla Grande Opera.
    Ciò li rende noti come individui di cui non ci si può fidare.
    Sta all'abilità del singolo alchimista muoversi in questa palude per raggiungere i propri obiettivi.
    La necessità posta da un nemico comune - la Corruzione - ha attenuato in alcuni questo senso di pericolo, ma non si sa se tale distensione sopravvivrà oltre questo periodo di crisi o se andrà ad acuirsi ulteriormente quando ci sarà da spartirsi l'anima del mondo.
    Oltre a ciò, la Fondazione Grado e la Rete dei Sussurri rimangono organizzazioni mortalmente avversarie, poiché percorrono scopi diametralmente opposti: la Fondazione vuole contenere entità soprannaturali al fine di proteggere l'umanità dalla loro esistenza, la Rete vuole diffondere all'umanità ogni tipo di conoscenza a prescindere dalla pericolosità o veridicità giusto per incrementare il livello di conflitto da cui far sorgere i meritevoli dell'Ascensione.


    PUNTI DI FORZA

    • Conoscenza: Accesso ad un considerevole mole di conoscenza antica. Ciò, unito a principi morali unici tra le caste, permette agli alchimisti di sfruttare ogni sorta di potere senza alcuno scrupolo morale. Il maggior esempio di questo è l'uso dei poteri degli Dei Esterni Signori del Caos. Gli Alchimisti sono la sola casta che fa uso deliberato dei poteri del Caos e che su di essi pone la stessa base di esistenza delle proprie armature (l'Orium Nero). Consci dei rischi legati a questa forza incontrollabile, gli Alchimisti la sfruttano come fosse una sorta di "solvente" per alcuni loro rituali e - più in generale - ogni volta che lo ritengono opportuno. Oltre a ciò, l'assenza di limiti morali permette a loro di fare ogni sorta di esperimento utile al loro avanzamento. Questo è stato alla base della rapidità con cui l'Ordine si è ripreso - almeno dal punto di vista tecnologico
      - dal disastro dell'Armageddon.


    • Scienza del Cosmo: la Scienza del Cosmo si divide in Classica e Moderna. Quella Classica, sviluppata dagli antichi Alchimisti, permette di alterare la natura cosmica di una forma vivente agendo sulla sua linfa vitale. E', per intenderci, la base della Prima Opera in Nero. La Scienza del Cosmo Moderna è stata sviluppata molto recentemente da Gabriel, l'ultimo Alchimista Supremo del Cancro, e ha come obiettivo quello di incrementare la sensibilità cosmica di una forma vivente, similmente a quanto si fa quando si arricchisce un metallo pesante.
      Gli Alchimisti sono padroni della versione Classica e stanno esplorando la versione Moderna, più instabile ma potenzialmente più utilizzabile. Se Gabriel scoprì che l'incremento sostanziale di sensibilità in un individuo vivente creava individui dal potere enorme ma instabile, scoprì anche che un leggero incremento permetteva di aumentare di molto la forza vitale del soggetto dell'esperimento. Si sarebbe potuto aumentare la fertilità di un terreno, la resistenza del grano etc...


    • Armi e Trasporti: Eredità di Benoit, l'ultimo Alchimista Supremo del Capricorno, è stata la connessione con un'azienda Russa di armamenti e mezzi di trasporto. Salvati dall'Armageddon, i dirigenti di questo gruppo stanno iniziando a riprendere gli antichi contatti e le forniture ai rari avamposti umani in cambio di favori e nuovi contatti. Sicuramente un'area dallo sviluppo potenziale enorme...


    • Maestri dell'Ombra: Con la recente scomparsa dell'Isola della Regina Nera e l'avviamento dell'antica strategia della Rete dei Sussurri, gli Alchimisti stanno ritornando ad operare nell'ombra, al fine di muovere il destino del mondo non visti e indisturbati.
      Questo li rende una minaccia intangibile e temibile, capace di colpire ovunque con attacchi mirati e fatali o di influenzare i destini di intere popolazioni e muoverne gli eserciti secondo i propri oscuri disegni...


    PUNTI DEBOLI

    • Conoscenza: L'altro lato della medaglia di una conoscenza così svincolata da limiti è il rischio di perdersi in essa. Gli Alchimisti sono estremamente suscettibili ai danni dovuti all'uso non attento di certe fonti di potere, come quella del Caos. Un utilizzo sconsiderato del potere dell'Orium Nero potrebbe facilmente irretire anche le menti più potenti, così come è accaduto al suo scopritore, il primo Alchimista Supremo dei Gemelli. Inoltre, se le altre caste venissero a conoscenza dei loro esperimenti abbietti potrebbero decidere di attuare drastiche misure di contenimento.


    • Forza Militare: Come visto, Gli Alchimisti sono Maestri dell'Ombra che per loro stessa natura non potranno mai raggiungere la pura potenza militare di Atlantide o la forza complessiva di Atena, dei suoi Cavalieri e della Fondazione Grado. Essi infatti sono privi di divinità patrone e non governano direttamente imperi da cui trarre orde sconfinate di soldati.
      Per tale ragione non possono permettersi di muovere guerra in forma di battaglie campali contro altre fazioni di questo tipo. Tuttavia dispongono di risorse non meno micidiali, che manifestano a pieno la loro potenza in azioni di destabilizzazione più sottili, scontri più mirati, duelli, spionaggio, terrorismo manipolazione di altre divinità o forze militari etc...


    • Armageddon: Pur essendo riusciti a ricostruire rapidamente le proprie risorse grazie a contatti e conoscenze scientifiche, l'obiettivo di influenzare le civiltà richiede come materia prima qualcosa che ora è assai raro: le civiltà da influenzare.
      Nella scena post Armageddon le possibilità di espansione sono potenzialmente illimitate, come lo sono per le altre caste. Ciò porterà inevitabilmente a conflitti che gli Alchimisti dovranno affrontare con strategia ed astuzia.


    • Scontri Interni: La natura degli Alchimisti fa sì che sia assolutamente normale lo scontro fratricida, anzi è visto come forza propulsiva dell'evoluzione. Ciò che fa sì che essi siano spesso divisi e litigiosi, rischiando facilmente di perdere di vista la visione strategica d'insieme della Rete dei Sussurri.





    Edited by Gorthaur - 9/6/2021, 23:50
     
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    • Ispirazioni GdR: Ruolare un Alchimista può essere difficile. Può sembrare a prima vista che un Cavaliere Nero sia semplicemente un Cavaliere di Atena senza Atena tra i piedi e libero di impennare senza casco. Niente di più sbagliato.
      I Cavalieri Neri sono guerrieri filosofi, come gli Assassini o i Templari, guidati dalla fortissima convinzione nel loro corpo dottrinale.
      Per aiutare gli utenti ad orientarsi elenchiamo alcune possibili ispirazioni gdr per alcuni punti interpretativi:


      • Generale: Guerre Stellari. La prima fonte di ispirazione che noi stessi abbiamo usato per caratterizzare i Cavalieri Neri sono i Sith di Guerre Stellari. Alcuni elementi sono gli stessi (gli holocron), altri simili (le Sei Forme di Combattimento), altri invece sono completamente diversi (la divisione della Forza tra lati qui non esiste). Il tema della ricerca del potere come elevazione di sé ad ogni costo e distruggendo i vincoli naturali è l'elemento principale che si può usare come ispirazione.

      • Fondazione Grado vs Rete dei Sussurri: Maghi, l'Ascensione. In questo gioco di ruolo vi sono due principali fazioni: le Tradizioni che cercano di elevare l'anima dell'uomo verso la verità e la Tecnocrazia che vuole che gli uomini siano liberi dall'influenza di conoscenze che potrebbero solo danneggiarli. Sul forum possiamo vedere gli Alchimisti come la versione "malvagia" delle Tradizioni, mentre la Fondazione e i Saints come la versione "buona" della Tecnocrazia. Le azioni volte al disordine e alla destabilizzazione tipiche degli Alchimisti si possono ravvisare anche in un certo senso nella fazione dei Nephandi.

      • Fazioni Interne: One Piece. L'esistenza di fazioni interne e di gruppi di Alchimisti orientati ad un medesimo obiettivo della Piccola Opera può richiamare a grandi linee le ciurme di pirati di One Piece, in cui alcuni individui si riuniscono attorno ad uno più potente e si scontrano (o si alleano) con altri gruppi.

      • Ascensione: Alchimia. L'alchimia è un tema centrale per il gioco di un Cavaliere Nero. Informazione sull'Alchimia sono estremamente utili per una maggior immersione nell'interpretazione del proprio personaggio.

      • Il Sangue è Cosmo: Bloodborne. Il fatto che il sangue e la linfa vitale siano conduttori di energia cosmica è un canone kurumadiano. Gli Alchimisti, con la Prima Opera in Nero, hanno sfruttato questa caratteristica del sangue per alterarne la struttura. Inoltre, il Cosmo si può intendere come influenza degli Dei Antichi allo scopo di mantenere ordinato il Multiverso e strapparlo dal Caos. Tutto ciò può essere usato prendendo ispirazione da Bloodborne e da tutto il tema della Maledizione del Sangue Antico. I Black hanno sfruttato il sangue, e di conseguenza il dono del Cosmo degli Dei Antichi, oltre i limiti naturali, abusandone.
        Non tutti gli Alchimisti sono diventati per questo esteticamente mostri, ma non lo sono forse a livello ontologico?


    • I Cavalieri Neri sono malvagi: Sì, in un certo senso. I Cavalieri Neri sono individui che hanno abbandonato ogni regola naturale e morale per raggiungere stati di esistenza superiori. Sono privi di scrupoli e dispostissimi ad ogni nefandezza per raggiugere il potere. Ciò non toglie che esistano internamente gradazioni di questi principi o vari tipi di ragioni che possono averle portate in esistenza. Può anche esserci sicuramente il caso di qualcuno che inizia questa strada con le "migliori intenzioni", ma l'approdo sarà comunque quello previsto dalla via dell'Alchimista.
      L'eroe cupo ed ombroso non è sicuramente un Alchimista. In un ottica di D&D, sebbene il sistema degli allineamenti si adatti male, possiamo pensare agli Alchimisti come un'organizzazione Legale Malvagia. L'aspetto legale è la ferra adesione alla loro dottrina di trasformazione alchemica della realtà.


    • Essere Cavaliere Nero è pericoloso: Il padroneggiare tali poteri con tale libertà può essere estremamente pericoloso. Pensate anche solo al fatto che ogni armatura nera è composta da Orium Nero, un faro nel Caos.


    • Tema: governare le ombre. Il tema principale di gioco di un Alchimista è estendere la propria volontà e la propria influenza nel mondo e, se possibile, nelle altre caste. Ciò può avvenire con organizzazioni di copertura, con attività dirette in stile sicario. Il gioco di un Cavaliere Nero sta nel capire come le sue capacità e la sua indole possano essere spese in questo disegno. Per dare un paragone utilizzabile tratto dalla letteratura, si potrebbe pensare alla SPECTRE dei libri di James Bond. Oppure un Alchimista potrebbe creare e organizzare la propria personale Setta degli Assassini. Le possibilità sono potenzialmente infinite.




    Edited by Gorthaur - 4/6/2021, 19:25
     
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