[mega quest saints] We can be Heroes - Chrysos Synagein - Parte 1

La Riunione dei Cavalieri d'Oro

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    Protogenos of Death

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    orse nessuno di voi ricorda l'ultima volta del richiamo di un Chrysos Synagein.
    Forse l'avete studiato nei testi iniziatici, eppure ora eccovi qua, nella Sala dello Zodiaco.

    Qui, in questo enorme salone circolare, sono rappresentate le Dodici Costellazioni che dall'alba dei Tempi proteggono la terra dalle influenze di orrori indicibili. Dodici semi colonne con una statua fatta di pura luce, dodici pilastri posti a delimitare il perimetro della stanza.

    Al centro invece vi è una sofisticata macchina dei tempi di Lemuria, simile ad un mappamondo, collegato con il fluire sia del microcosmo che del macrocosmo.

    Quell'incarico, dalle stelle, è giunto a voi e sulle vostre spalle giace il giogo della responsabilità ultima.

    Ciò che vi si para innanzi è la battaglia decisiva, lo scontro che determinerà le sorti della più terribile catastrofe che il mondo ricordi.

    Sarete all'altezza?

    Sarete gli Eroi di cui il mondo, e la Realtà tutta, ha bisogno?

    y8k159l

    Eccoci, tutti i Gold sono stati richiamati dal Grande Sacerdote, che sarà il primo a postare.
    Coordinatevi pure nel topic off gdr e fatemi lì le domande che preferite.

    A voi :zizi:


    Edited by Gorthaur - 15/9/2019, 18:09
     
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    We Can Be Heroes: Chrysos Synagein

    Ogni passo era una sofferenza.
    Ogni passo era un dolore indicibile che aggrediva ogni parte del suo corpo.
    Ogni passo, però, era un passo in più verso quel dovere cui non sarebbe mai venuto meno: proteggere.
    Nonostante il viaggio spazio-temporale che aveva appena subito – perché, diciamocelo, non era stato certo il nostro caro Bart a decidere un bel giorno di reincarnarsi dolorosamente negli eroi che avevano scritto la storia dell’umanità, vero Alman? – il Toro stava lottando a denti stretti contro la sua stessa condizione fisica. Durante quell’esperienza cui nessun normale essere umano sarebbe potuto sopravvivere, e nonostante la sua rinomata resistenza straordinaria, corpo e spirito erano a dir poco devastati. Il solo atto di camminare gli provocava una sofferenza al limite del sopportabile, ma non si sarebbe fermato nemmeno per un istante.
    Non poteva e non l’avrebbe mai fatto.
    Il destino dell’umanità dipendeva da quella chiamata e dal quel primo Chrysos Synagein indetto ad Atene dopo chissà quanto tempo. Era un evento così inusuale che, probabilmente, non tutti al Grande Tempio ne conoscevano a fondo il significato. Ma, d’altro canto, Bart era abituato a fare cose strane e quell’importantissima riunione di Cavalieri d’Oro non sarebbe stata di certo l’ultima.

    Sì, dai, ne sono certo.
    I miei compagni Cavalieri mi malediranno per questa chiamata improvvisa.
    Ed ecco che mi sono pure giocato la scusa del “Gran Sacerdote alle prime armi”.
    Dannazione, oh oh oh.


    Rise fra sé, anche se la situazione era tutt’altro che gioviale. In realtà stava cercando di rimanere lucido e presente nonostante il calvario interno che stava affrontando. E quale miglior modo se non aggrapparsi a cose di poco conto per non perdersi nell’oblio della sofferenza?
    Di quella, infatti, di sofferenza, ce n’era ormai fin troppa. Le immagini di Tokyo devastata, le urla delle persone prigioniere di quell’inferno risuonavano ancora nelle sue orecchie. Se avesse chiuso gli occhi, anche solo per un istante, tutto quell’orrore l’avrebbe sicuramente sopraffatto. Ogni morte che la Corruzione mieteva era un pezzo del suo stesso cuore che si strappava, così doloroso da sembrare reale.
    Non poteva sopportare oltre e non avrebbe permesso un ulteriore dilagarsi di quella tetra malattia che, come una piaga, stava divorando poco a poco l’umanità intera.
    Inoltre, come se non bastasse, a Tokyo era presente la Fondazione Grado, altro incredibile baluardo di un mondo che ormai non era più quello di un tempo. Perdere un centro nevralgico come quello avrebbe quasi certamente significato uno schiacciante scacco matto della Corruzione.
    Atene non poteva permetterlo. Doveva agire a qualsiasi costo, correndo in soccorso di quel luogo pieno di innocenti, nonostante fosse lontanissimo dalla Grecia.
    Immerso in quei pensieri, che ormai non potevano più essere tenuti a bada, il passo deciso e pesante del Cavaliere del Toro risuonò nei pressi della Torre della Meridiana dello Zodiaco.

    Mmh...

    Fece un sospiro, misto tra concentrazione e sofferenza malcelata. Non poteva negare di non essere agitato, considerando l’estrema importanza e ufficialità della situazione, ma proprio in quel momento si aggrappò alla cosa più cara che aveva.

    Figlioli miei.
    Elena.


    Dannazione, quanto gli mancavano. Sembrava passato un secolo dall’ultima volta che li aveva abbracciati, dall’ultima volta che aveva scambiato un gesto d’intesa con la dolce Elena. In realtà, la distanza fisica e sentimentale era stata amplificata da quel viaggio fatto con Alman, che aveva fatto sembrare una giornata lunga come un’intera era – e, detto fra noi, quel viaggio spazio-temporale era stato davvero così inspiegabilmente lungo.
    Bart si era ripromesso di passare da loro, alla Seconda Casa, prima di partire per qualsivoglia missione. E, questa volta, non avrebbe rinunciato per nulla al mondo a ciò che lo rendeva quello che era. Si sarebbe fatto una scorpacciata di lotte e grida con la sua scatenata masnada di pargoli, perdendosi poi – anche per un solo istante – nell’amore timido e incondizionato di Elena.
    Tutto quel bel quadretto, forse unico motivo che lo teneva ancora in piedi, sarebbe purtroppo venuto dopo. Ora il Grande Tempio chiamava e, mai così prima di allora, la sua carica da Gran Sacerdote pesava su quelle spalle tanto larghe quanto bisognose di sostegno.
    Appoggiò entrambe le mani alla possente e pesante porta dorata che sigillava la stanza del Chrysos Synagein dal resto del mondo. Un ambiente, perfettamente circolare, che era in grado di mettere in soggezione chiunque vi entrasse. Il potere, l’importanza e la storia di cui era pregna la Torre erano la testimonianza stoica dei tempi del mito. Nonostante le colonne di marmo fossero tutt’altro che nel fiore degli anni, con crepe che parevano minacciare la loro stabilità, tutto sembrava essere rimasto immutabile e funzionante per generazioni.
    Appena il Gran Sacerdote varcò la soglia della Meridiana, il totem del Toro sulla corrispondente colonna di marmo prese a risuonare all’unisono con il suo possente cosmo. Dando fondo alla sua incredibile potenza cosmica e alla resistenza fisica, Bartolomeo lasciò che il suo dorato potere fluisse libero nella sala, inondando ogni spazio di una luce incredibile. Una luce che, probabilmente, si sarebbe vista da grande distanza, come un faro nella notte che guida le barche in balia della tempesta. Quell’incredibile manifestazione di potere rinvigorì persino la strana sfera al centro della stanza, quasi riconoscesse che finalmente era giunto il momento di riattivarsi pienamente.
    Il Cavaliere respirò profondamente di fronte a tutto quello spettacolo cosmico, si sistemò il bianco mantello da Gran Sacerdote dietro la schiena e, bardato dalla sua possente Armatura d’Oro, si posizionò di fronte alla sua colonna. Il totem del Toro, ancora più di prima, prese a pulsare di luce viva, quasi si fosse accorto del ritorno tanto atteso del guerriero della Seconda Casa.
    I ricordi degli eroi Arash, Ascelpio, Erhul e persino di Alman e della stessa Atena sembravano farsi realtà all’interno di quella sala, come se i loro spiriti vegliassero ancora sul mondo intero.
    Bartolomeo chiuse gli occhi per un istante, chinando il capo come in segno di rispetto per quel luogo sacro. Incrociò, poi, le braccia al petto, fece nuovamente divampare il cosmo e rivolse lo sguardo di fronte a se, in paziente attesa dei suoi compagni di Casta.

    Spero davvero di non addormentarmi in piedi.

    E dai, Bart, dannazione. Che pensiero è mai questo? Va bene che sei molto stanco e provato dalle prove di Alman, ma non puoi alzare questo polverone per poi farti trovare a russare in un luogo così solenne. Facciamo finta che tutto ciò non sia mai stato nemmeno lontanamente pensato e torniamo alle cose serie.
    La scelta di mettersi davanti alla colonna del Toro non era casuale. Come Gran Sacerdote avrebbe potuto posizionarsi più al centro, verso la misteriosa sfera, ma voleva ancora una volta rimarcare l’uguale importanza che tutti i Cavalieri di Atena avevano all’interno del Grande Tempio.
    “Cavalieri d’Oro, con me!”
    Ricordate quelle poche parole, quella chiamata, e quel significato così importante? Bartolomeo credeva molto nell’assoluta unità dei Saint e avrebbe davvero voluto far sentire ognuno di loro parte di una vera e propria Famiglia. Una Famiglia i cui membri avrebbero fatto di tutto gli uni per gli altri, donando anima e corpo alla loro missione più difficile: proteggere l’umanità. Proprio per quel motivo, la sua posizione era atta a creare una sorta di “Tavola Rotonda”, in cui nessuno si sarebbe potuto mettere in una posizione di differente importanza rispetto a quella di tutti gli altri.

    Vi aspetto Cavalieri.
    Abbiamo un mondo da salvare.


    Un ultimo pensiero prima di prodigarsi in un’attesa stoica, degna di un condottiero che, nonostante le ferite e la sofferenza, non abbandona mai i suoi compagni sul campo di battaglia.

    Forza Bart, nuovo e inaspettato Gran Sacerdote, tifiamo per te!

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Che emozione, il nostro primo Chrysos Synagein :mke:
    Forza, cari ragazzi, vi voglio belli carichi di un'epicità mai vista prima :riot:
    Qualche link utile (presente anche nel post) per meglio comprendere tutta la storia:
    1. We Can Be Heroes: Prologo
    2. Post finale per la chiamata al Chrysos Synagein

    Condizioni:
    Stravolto, sia fisicamente che mentalmente, ma determinato a portare a termine quel nuovo e importante compito.
    Chrysos Synagein, stiamo arrivando!

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    1Aleksander Seraf, Lawos di Athena → Chrysos Synagein

    Non pensava che avrebbe mai attraversato quelle scale per unirsi ad Chrysos Synagein, non di nuovo, non con i gradi da Lawos che brillavano sugli spallacci dell'armatura cerimoniale. La corazza gli era stata data da uno degli attendenti del Santuario, dopo che l'aveva ritrovata all'interno di un vecchio magazzino mentre cercava spade con cui far allenare le reclute. L'armatura doveva essere stata forgiata intorno al 1600, o giù di li, e consisteva in una corazza a piastre forgiata in un metallo scuro e rifinita con preziosi intarsi d'oro. La parte bassa invece era composta da una preziosa braca di pelle, del medesimo colore e con le medesime decorazioni che scendeva fino a degli stivali di cuoio nero. Quel completo cerimoniale non sarebbe servito a nulla in una lotta ma non poteva negare che dava un certo risalto al suo ruolo e, i suoi compagni d'arme, avrebbero avuto bisogno di tutto il sostegno possibile in quell'impresa.

    Varcò le porte della tredicesima casa cercando di ignorare le guardie che si inchinavano al suo passaggio e attraversò le sale marmoree che una volta egli stesso aveva abitato. Gli sembrò di vedere lampi della sua ultima notte al santuario, il coraggio del cavaliere di Pegasus, il suo sacrificio e la lotta con i tre giudici infernali mentre l'Ichor di Athena gli bruciava l'anima. Ricordò di Hades ferito e furioso e poi la pace. Non era tornato per combattere in quei luoghi, lo aveva promesso ad Andrea, ma per guidare la nuova generazione di guerrieri verso un era di pace. Certo non si sarebbe tirato indietro se la battaglia fosse venuta da lui, ne avrebbe abbandonato i suo i compagni d'arme, ma il non indossare una corazza dorata gli concedeva una libertà d'azione che mai aveva avuto. Poteva essere colui che spostava gli equilibri di quella contesa millenaria, se solo fosse stato abbastanza saggio da capire come fare.

    Bartolmeo era in piedi, l'armatura del toro che ne proteggeva le membra, innanzi alla colonna del Toro. Una scelta coraggiosa quella del Gran Sacerdote. Solitamente i Vicari di Athena sedevano su di un alto trono ammantanti dai paramenti simboli del loro rango. Un leader, per poter guidare gli uomini più potenti della terra, deve essere ascoltato senza discussioni e il distaccarsi dai propri sottoposti aiuta in questo difficile compito. D'altro canto, presentarsi come un primo tra i pari, aveva degli indubbi vantaggi. Bart non avrebbe guidato i cavalieri seduto dal suo trono ma tra loro, guidandone le cariche e facendosi in prima persona scudo della pace.

    Sapevo che non avresti indossato quel ridicolo elmo vecchio mio, certi paramenti non si addicono ad un guerriero come te.



    Avanzò nella sala passando accanto alla quinta colonna, sormontata da un leone rampante, per salire i pochi scalini che separavano il trono del Gran Sacerdote dalle dodici colonne. Gli attendenti avevano preparato per lui uno scranno di legno scuro con incisa una spada rovesciata, un cuscino blu era poggiato sul rigido pianale per rendere la seduta più comoda. Senza sforzo la sollevò, portandola di fianco alla seconda colonna, per poi sedervisi sorridendo al Cavaliere del Toro.

    Vedere un astrolabio lemuriano funzionante è davvero emozionante, non pensavo ne avrei mai rivisto uno. Erano macchine davvero affascinanti, se ne avrai voglia, quando tutto questo sarà finito, posso spiegarti come funziona.



    Quella macchina era davvero sorprendente eppure, se paragonata alle altre meraviglie perdute del suo regno natale, non era altro che uno spettacolo di luci di poco conto. La guerra tra le due potenze dell'era del mito aveva strappato al mondo millenni di progresso tecnologico, privandolo di un futuro prospero e luminoso. Ma non era quello il momento per rivangare il passato. Se avessero fallito non ci sarebbe stato un futuro e il Lawos avrebbe volentieri sacrificato se stesso per evitare che quel destino avverso si realizzasse.

    Ce la faremo amico mio, ce la faremo come sempre. Nessuna ombra può opporsi all'incedere della luce.





     
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    « Chrysos Synagein »
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    Il messaggio la raggiunse e si alzò di scatto.
    Un riflesso condizionato a cui non poteva opporsi, impiantato nel suo essere Gold Saint. Non era solo rispetto della disciplina o eseguire gli ordini del suo Gran Sacerdote. Era qualcosa di più profondo, un bisogno fisico che avrebbe sovrascritto qualsiasi altro compito o necessità.
    « Devo andare. » Disse sbrigativa a Yoshiro, e si allontanò dal tavolo senza rimettere al suo posto la sedia. Avrebbe lasciato sullo scrittoio una serie di appunti presi a mano, su cui svettavano simboli stilizzati e trascrizioni frettolose. Non avrebbe riordinato neanche quelli, prima di uscire.
    « O-ok? » Balbettò Yoshiro, interdetto. Andrea voltò appena la testa verso di lui.
    « Resta pure. Se vuoi uscire chiedi a Gramàn. Devo... devo davvero andare. A presto. » Concluse lei, e si voltò e senza aspettare risposta uscì dalla Quinta Casa.

    I loro incontri, ormai, si erano spostati lì.
    Non c'era più motivo di tenerlo sotto custodia, anche se, in qualche modo, il fatto che vivesse nella Casa del Leone era una protezione necessaria. Per i Saint, e per lui. Andrea si era presa la responsabilità di ospitare un ormai ex Black Saint al Grande Tempio, di addestrarlo e di controllarlo, ed era suo dovere sorvegliarlo quanto poteva.
    Non pensava ce ne fosse particolare bisogno, ma Aleksander non l'aveva annichilito all'istante solo perché era stata lei a garantire per Yoshiro. Il ricavare da lui informazioni utili era un tributo necessario, una prova della sua buona volontà. Tanto, lei lo sapeva, tutti quei rapporti sarebbero restati al sicuro nella sua biblioteca, non accessibili se non dalle massime cariche.
    Il minimo che poteva fare era di assicurarsi che nessuno potesse pensare alla sua come una scelta sbagliata. E, come sempre, Andrea era stata meticolosa, anche per fugare i suoi stessi dubbi.

    Il fatto che l'avesse abbandonato senza riflettere confermava la portata dell'evento.
    I Chrysos Synagein, nella storia millenaria dei Saint, non erano stati molti. Non pensava nemmeno avrebbe vissuto abbastanza per assisterne a uno. A quanto ne sapeva erano convocati solo in casi eccezionali, gravi calamità, attacchi, guerra... ed era il luogo dove si prendevano le opportune contromisure.
    Saliva a passo svelto le gradinate tra una Casa dello Zodiaco e l'altra, il suo cuore che accelerava mentre aspettava di scoprire qual era il motivo di quella chiamata. In ogni caso, non c'erano dubbi, qualcosa di terribile. Bart, anche se con il suo tono bonario, aveva parlato di muovere battaglia alla Corruzione.
    Brividi freddi le risalirono lungo la schiena. Il ricordo di ciò che viveva nascosto al centro di Atene era ancora vivido dentro di lei, di quando un'intera generazione di Saint aveva rischiato di venire cancellata dalla faccia della terra. Non ne portava le cicatrici sul corpo solo per le doti guaritrici del Keraunos, ma quelle memorie bruciavano ancora.

    Tremò impercettibilmente.
    Rinunciò a fare altre congetture: in ogni caso mancava poco a raggiungere la stanza circolare dove si sarebbe svolta quella riunione epocale.
    L'armatura del Leone la raggiunse ai piedi della Dodicesima Casa, quando guardando la sua veste pensò che sarebbe stato meglio presentarsi ricoprendo la propria funzione ufficiale. Subito un calore piacevole la avvolse, e la corazza indossata da tanti uomini e donne prima di lei la calmò un poco.
    I Saint erano tra i guerrieri più formidabili della terra. Tra gli umani, pensò, di certo i più potenti. Non solo per il numero di truppe, o per la fattura delle loro armature, ma anche per la quantità di Gold Saint presenti in quel momento al Santuario. Spettava a loro, e non ad altri, di colpire la Corruzione. Non potevano aspettare che venisse debellata da sola, restare a guardare e sperare per il meglio.
    Ancora una volta era loro compito agire. Anche se faceva paura, anche se era spaventoso e doloroso. Era questa, più di ogni potere proveniente dalle stelle, la loro forza.
    Ci si sarebbe aggrappata.

    Non esitò davanti alla porta dorata.
    Entrò nella sala circolare e subito l'impressione di star vivendo qualcosa di storico si amplificò. La stessa architettura era antica e solenne; avrebbe desiderato poter passare molte ore al suo interno, per studiarla e carpirne i segreti. Ma non poteva permetterselo, e sperare di rivederla sarebbe stato incosciente.
    Vide le effigi rappresentanti le dodici costellazioni e si sentì richiamata, d'istinto, da quella del Leone. All'interno della sala c'erano solo, al momento, il Gran Sacerdote e il Lawos, entrambi davanti alla statua del Toro. Bart e Alek avevano scelto di stare tra gli altri guerrieri, di porsi sul loro stesso piano, e lei dovette trattenere un sorriso: non si sarebbe aspettata nulla di meno.
    Sentì il cosmo immenso dei due uomini, due pilastri nella notte, e seppe che nulla poteva sconfiggerli, non finché erano dalla loro parte.
    « Il Cavaliere del Leone risponde alla chiamata del Gran Sacerdote. » Disse quando si trovò davanti a Bartolomeo. Fece un lieve cenno del capo, perché sapeva che inchinarsi non sarebbe stato necessario, rivolto anche a Aleksander.

    Poi sentì qualcosa.
    Una perturbazione del Cosmo immenso del portatore dell'armatura del Toro. Un'increspatura in un mare altrimenti calmo. Qualcosa gli era successo, quella sera: i sensi del leone la stavano mettendo in guardia. Si fermò, esitante, davanti all'immensa figura di Bart. Cercò i suoi occhi, e riconobbe una certa stanchezza sotto un muro inscalfibile. Non era solo il peso dell'evento, no, era qualcos'altro che non riusciva a sondare.
    « Sono qua. Lascia che alleggerisca il tuo peso. » Aggiunse, con un sorriso sul viso, senza bisogno di spiegare ciò che intendeva. Allungò la mano davanti a sé, e da questa fluì una luce calda e brillante, che avrebbe increspato l'aria fino a raggiungere il corpo del Gran Sacerdote. Avrebbe lenito le sue ferite, non importava se fisiche o mentali, e gli avrebbe fatto riacquistare un poco di vigore. Era il minimo che la portatrice della Sacra Saetta potesse fare.
    Quando fu certa di aver fatto ciò che era in suo potere abbassò la mano, riportandola al fianco, e senza aggiungere altro si diresse verso la statua del Leone, a cui si appoggiò leggera. E attese.

    0qVuOPt

    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Ottime.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ /
    Riassunto ~ Henlo e Signor Bart si riguardi mi raccomando.
     
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    CHRYSOS SYNAGEIN
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    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Il ragazzo era seduto accanto ad una delle finestre della Quarta Casa. Aveva avuto modo, e ancora ne avrebbe avuta occasione, di riflettere sulla storia di Methos e di quanto il loro destino fosse intrecciato. Era innegabile che, a voler leggere i segni che il destino aveva lasciato tra le righe, quello potesse essere l'epilogo per il compito che spettava all'antico spirito; e se era vero, il fattore determinante per la fine della caccia sarebbe stato il suo contributo. Non riusciva a perdonargli completamente tutto ciò che era stato compiuto da lui e i suoi vecchi compagni, ma che gli piacesse o no le cose non sarebbero cambiate: Methos sarebbe rimasto legato al suo spirito e nessuno poteva liberarlo, fine della discussione. Il suo volto era rabbuiato, anche per tutte le peripezie che aveva passato nell'ultimo periodo: lo scontro con Silas era stato difficile, e non sapeva ancora dire se il risultato avrebbe portato qualche svolta.

    Furono le parole di Bart, solenni e calme come mai le aveva sentite, a interrompere quel flusso di pensieri.

    Un Chrysos Synagein.

    La Quarta Casa era deserta, Rigel non aveva richiesto che ci fossero attendenti nè pensava di meritarseli; sapeva che ogni tanto, alcuni giovani venivano inviati "di nascosto" da qualcuno per mantenere dignitosa la sua sede attuale e a volte li aveva incontrati; cercavano di non farsi vedere perchè pensavano di poterlo in qualche modo contrariare, andando contro ad una sua esplicita richiesta, e quando gli era capitato di incrociare il loro sguardo aveva semplicemente fatto loro un occhiolino e si era messo a fischiettare, facendo finta di nulla. Ma in quel momento, senza nessuno in giro, i suoi pensieri si amplificavano nella sua mente.

    Si alzò silenziosamente, facendo brillare il proprio cosmo e richiamando l'Armatura d'Oro del Cancro a protezione del suo corpo. Era un evento importante, certo, e si imponeva un minimo di etichetta. Una riunione di quel genere poteva voler dire solamente guai in vista, anche se le parole dello stesso Gran Sacerdote erano state chiarissime. L'idea era quella di attaccare la Corruzione, e non rimanere più arroccati a difendere.

    Salì le scale delle Dodici Case, attraversandole l'una dopo l'altra. Il passaggio era libero, probabilmente a causa della convocazione di Bart che permetteva ai cavalieri d'oro di evitare troppe formalità, almeno per quella prima fase. Avvolto nel suo mantello, come un fantasma, Rigel guardò le porte della Tredicesima Casa. Cosa lo aspettava? Si trattava solamente di pianificare un attacco, o c'era dell'altro?

    Dopo un tempo che sembrò interminabile, attraversò le sale in cui trovava abitualmente dimora - anche se nel caso di Bartolomeo non si poteva esserne certi - il Gran Sacerdote, ed arrivò all'ingresso della sala designata. Aveva intravisto che qualcuno lo aveva preceduto di poco, gli usci si erano chiusi pochi istanti prima rivelando un altro bagliore dorato. Prima di entrare a sua volta, sospirò.

    Dovresti fare un'entrata in scena ad effetto. Sai, levitando e rimanendo circondato dagli spiriti delle anime.

    Sì, certo. Oppure entrando a cavallo con una falce in mano.

    Senza attendere la replica dello spirito, ma in parte accontentandolo, si concentrò e usò la telecinesi per aprire la porta davanti a sè. Non credeva che avrebbe mai avuto l'onore di poter partecipare ad un convito di quel genere, e quello che poteva vedere all'interno della stanza superava anche l'immagine che aveva costruito nella sua mente basandosi su vecchie illustrazioni dei libri visti in Jamir. Mosse altri passi in avanti, lentamente.

    Vide Bart e la ragazza dai capelli verdi, ognuno al di sotto della propria colonna assegnata dagli spiriti celesti delle loro costellazioni. E c'era anche Aleksander, seduto di fianco al Cavaliere del Toro che in qualità di Gran Sacerdote avrebbe dovuto occupare un trono posto al di fuori di quella sorta di tavola rotonda. Ma Bart non era tipo da montarsi la testa, preferiva la concretezza alla forma.

    Direi che il trono non gli serve affatto. Anche tra di voi, è talmente imponente da non aver bisogno di sottolineare ulteriormente la sua posizione di comando.

    Rigel non rispose, ma ripensò al suo ultimo incontro con il guerriero, anche se le circostanze erano state tutt'altro che normali.

    "Dobbiamo lottare per proteggere tutto questo. Quando li vedo felici, quando li vedo sorridere, mi si riempie il cuore di gioia. È questo che mi fa andare avanti. È questo che mi permette di andare contro tutto e tutti per proteggere le persone che amo."

    Aveva chiare quelle parole nella sua mente, e quasi le udì risuonare quando incrociò il suo sguardo.

    "In quanto Cavalieri di Atena, affronteremo tutto questo fianco a fianco sul campo di battaglia in una lotta apparentemente senza speranza. Amico mio, potrò contare su di te?"

    ...sì, Bart. Sono pronto.

    Lo disse solo nella sua mente, ma sapeva che nello sguardo che si erano scambiati c'era tutto quello che avrebbero potuto dirsi.

    Si inginocchiò profondamente di fronte al Gran Sacerdote e al Lawos, senza dire una parola. Dopo essersi rialzato, lasciò brillare il proprio cosmo e posò per un istante lo sguardo sul totem di Cancer posto in cima alla sua colonna, e si avviò al proprio posto.

    A quel punto, incrociò le braccia e abbassò la testa chiudendo gli occhi: gli altri sarebbero arrivati a momenti.

    y8k159l


    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Normale.
    STATUS MENTALE - Normale.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - ...

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE





     
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    Chrysos Synagein I


    Il riflesso del suo volto sudato sul bronzo lucido delle Cloth gli era sempre sembrato distortamente affascinante. Era un volto che non faceva vedere a molti, quasi intimo, privato. Non un volto degno di un Saint. Eppure era la realtà di Ys, il Riparatore di Cloth.
    Prendendo un pugno di Stardust Sand dal sacchetto a terra per poi pressarlo contro lo striscio presente sulla corazza, Ys ne approfittò per detergersi con l'avambraccio libero la fronte imperlata. Quel giorno stava mettendo a posto una Bronze Cloth, un lavoro come tanti, il più comune. Erano le meno resistenti, e più diffuse. Normale che costituissero il suo pane quotidiano.
    Mentre allontanava un attimo la testa per cogliere meglio una visione d'insieme del suo lavoro, Ys vide il volto di Babel fare capolino dall'angolo. Quel giorno, bontà sua, aveva fatto la grazia di lavorare con lui anziché bighellonare in giro. Non che ne fosse troppo felice: la ragazzina si credeva fin troppo una grande esperta per essere una gradita presenza. E infatti di lì a poco aprì impunemente la bocca.

    «Ma non stai mettendo troppa Stardust Sand? Così creerai nuovi graffi, altro che appianare i vecchi!»

    Ys digrignò i denti. Era effettivamente quello che stava considerando, ma sentirselo dire dalla propria apprendista era piacevole quanto un'ulcera gastrica. Lui, non si sarebbe mai permesso di fare certe osservazioni. Anche perché Gazka aveva sempre fatto lavori più che perfetti.

    «Va bene così» gli riuscì di grugnire. «Alla peggio raschierò un po'.»

    «Quindi stai esagerando.»

    Si trattenne a malapena dal mollarle un ceffone, e masticò amaro. Aveva mai fatto errori? Ovvio che no - non grossi, comunque. E Babel lo sapeva bene. Era una gran piccola ingrata a punzecchiarlo così. Fissò per qualche istante il suo faccino impertinente che lo guardava corrucciato dal riflesso dle bronzo, uno sguardo di sfida e sfrontatezza. Pensò rapidamente come risponderle a tono: doveva rimetterla al posto che le competeva, farle abbassare la cresta, e...
    E giunse il vuoto.
    Come un gong nel silenzio, Ys fu preso alla sprovvista dal richiamo proveniente dal Grande Tempio. Un'eco lontana che aveva rinsuonato nella sua mente come le Gold Cloth riunite. E, quel che era peggio, ne aveva afferrato appieno il messaggio.
    Era stato convocato un Chrysos Synagein.
    Mentre la sua mente si arrovellava furiosa a cercare un significato alla inaspettata chiamata, la bocca di Ys se ne stava aperta davanti alla Cloth, i suoi occhi verdi che guardavano vuoti nel bronzo. Babel mutò presto espressione al vederlo fissare così il nulla, e da sfrontata si fece preoccupata. Fissò Ys per qualche minuto, quindi si decise a parlare.

    «Ehi... Ehi, Ys? Tutto bene? Tutto bene?»

    La seconda, più decisa domanda riscosse il Saint. Ys si guardò intorno per un istante come se non sapesse dove si trovasse. Il che era piuttosto vero. Poi rimise insieme i pessi dei suoi ricordi, e realizzò tutto. Il Chrysos Synagein. Il Gran Sacerdote li stava chiamando. E lui doveva rispondere.
    Si alzò dallo sgabello, e si ripulì le mani con uno straccio.

    «Devo andare.»

    «Andare? E dove?»

    Atena lo sa. «Al Grande Tempio. Non so quanto resterò lì.»

    «Così su due piedi? E il lavoro?»

    Ys ebbe un sussulto di cattiveria, che accolse con gioia. «Finiscilo pure tu.»

    Ys si godette un istante lo sguardo esterrefatto di Babel prima di gettare lo straccio in un angolo e dirigersi verso le scale. Si lasciò la sua assistente alle spalle scendendo veloce i gradini per poi dirigersi verso il bagno, che chiuse a chiave. Si tolse la tunica, prese la brocca e versò l'acqua nella bacinella. Si lavò quindi così, alla buona, ben sapendo di avere poco tempo. Si permise a malapena di pensare. Il Chrysos Synagein. Ormai era da un po' che serviva come Gold Saint di Aries, ma gli sembrava che non fosse mai stato convocato. Certo, c'erano state altre riunioni di Saint, ma... Ma, il Chrysos Synagein era tutt'altra cosa.

    Cosa potrà mai essere accaduto? E' in questi momenti che rimpiango di essere così poco presente ad Atene...

    Non osava neppure fare ipotesi: non aveva indizi, d'altra parte. Per quel che ne sapeva, era un periodo relativamente tranquillo - relativamente. Doveva forse aspettarsi una minaccia peggiore dell'Armageddon? Oppure si strattava proprio di esso?
    Sospirò, asciugandosi con un asciugamano. Meno male che si era appena ripromesso di non fare ipotesi! Scosse la testa: la sola convocazione bastava a fargli girare la testa come una trottola, nonostante tutto.
    Ripiegò l'asciugamano sulla rastrelliera, e si Teletrasportò alla Prima Casa. Di lì a poco, la Cloth dell'Ariete lo avvolse da capo a piedi in un caldo e familiare abbraccio. Ys, che si era materializzato nei suoi quartieri privati, prese un mantello dal cassetto e se lo drappeggiò addosso, quindi si tolse il casco dalla testa e, tenendolo sottobraccio, risalì le scale.
    Respirò nervoso. Era ora di andare incontro al suo destino.

    ----

    L'ultimo gradino della Tredicesima Casa lo trovò col fiato un po' corto. Non perché fosse oggettivamente stanco, ma durante la lunga salita aveva pensato non poco. Nonostante tutto. Le peggiori idee gli erano frullate in testa, una più improbabile dell'altra. Doveva scoprire presto il motivo della convocazione, o sarebbe impazzito. Aumentò il passo, e si diresse deciso verso il luogo dell'incontro.
    La sala del Chrysos Synagein, non era la prima volta che la vedeva. Ogni Gold Saint doveva conoscere i luoghi legati al suo ruolo. Ys indugiò un attimo con gli occhi sul manufatto lemuriano - lo aveva un po' studiato sui libri, per quanto la meccanica non fosse il suo forte - ma non ci badò molto. La sua attenzione era stata piuttosto catturata dai presenti. Per un momento aveva creduto che fosse Bartolomeo l'uomo seduto su uno scranno, accanto a quello del Gran Sacerdote curiosamente vuoto. Ma gli ci volle un attimo per accorgersi che non fosse lui. Quasi come se non fosse il reggente del Tempio, il successore di Daya se ne stava in piedi sotto la colonna del Toro. La cosa lo allarmò non poco: c'era un così disperato bisogno di guerrieri in campo? Sperò di no.
    La bizzarra situazione non fece però altro che aumentare la sua curiosità per lo sconosciuto, che non sembrava nemmeno essere un Saint. La sua armatura, un pregevole pezzo d'artigianato, non era una Cloth. Ys non tardò a notare i gradi di Lawos impressi su di essa. La cosa non gli piacque affatto: Bartolomeo aveva affidato una simile carica ad Atena sapeva quale sconosciuto? Non era un buon segnale. Non era solito pensare male degli altri, ma gli sembrava che il Cavaliere del Toro stesse dimostrando una scarsa attitudine all'alto ruolo a cui era stato chiamato. Non che volesse polemizzare, ovvio: la voce del Gran Sacerdote era la voce di Atena, anche quando avrebbe avuto un gran bisogno di pastiglie per la gola. Diede un'ultima occhiata scettica allo sconosciuto, e passò oltre.
    Mentre procedeva, alzò lo sguardo per salutare gli altri Gold Saint presenti, e si accorse di non conoscerli. Sotto la colonna del Leone stava una ragazza mai vista prima. Sotto la vicina colonna del Cancro, invece... No, aspetta. Non era Rigel, quello? Da quando in qua era un Gold Saint?
    Ys ci mise un istante a rendersi conto di essersi fermato, la bocca spalancata. Si ricompose allora di tutta fretta, e riprese a camminare nervoso, il volto in fiamme. Ma perché era sempre l'ultimo a sapere le cose? Sperò vivamente che gli altri non avessero badato molto a lui. Facendo del suo meglio per far finta che non fosse accaduto nulla, Ys si mise sotto la colonna dell'Ariete, e alzò lo sguardo sul Montone Dorato sul suo cucuzzolo. Era davvero maestoso e tranquillo. Tutto il contrario di lui. Abbassò lo sguardo, e si massaggiò gli occhi. Troppe novità in una sola volta, troppa tensione.
    Si rese conto solo in quel momento di non avere salutato Bart, ma decise di lasciar stare: era già troppo tardi. Sperò solo che quel dannato Chrysos Synagein iniziasse presto.

    Ys, l'Ariete Dorato
    1Inchum
    Nome Ys
    Energia Blu
    Stato della Cloth Integra [VII]
    Condizioni Fisiche Ottimali
    Condizioni Psichiche Turbato

    Riassunto Dopo una scenetta di apertura nello Jamir, Ys si Teletrasporta al Grande Tempio per prendere parte al Chrysos Synagein.

    Abilità

    Teletrasporto: E' la capacità di sfruttare i propri poteri psiconici per scomporre atomicamente il proprio corpo e farlo riapparire in qualsiasi altro punto della realtà esistenziale presente praticamente nell'istante successivo. E' possibile, qualora non vi sia resistenza psiconica adeguata, teletrasportare terzi alla stessa maniera e secondo le medesime condizioni; data la delicatezza dello sforzo psiconico, però, è di fatto possibile farlo o dietro consenso, o tramite efficace distrazione capace d'inibire notevolmente le resistente psicofisiche del teletrasportando. Tale delicatezza non esula nemmeno l'atto su se stessi: pertanto è di fatto impossibile trovare la forza mentale di Teletrasportarsi entro distanze pure limitate durante la foga d'un combattimento per più d'una volta nel corso della battaglia.

    Tecniche

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    Non era facile la ripresa, non lo era mai stato, ma in quel periodo ogni passo pareva pesare tonnellate; le sembrava di perdere un’infinità di tempo dietro ad inezie ed assurdità, anche il più semplice compito veniva rallentato da quella stasi innaturale che senza volerlo si era autoimposta.
    Aveva desiderato tempo, si era presa quel tempo ed ora non voleva più lasciarlo andare. Sapeva che nulla sarebbe tornato più come prima, sicuramente non dopo la rivelazione a cui era giunta.

    Guardò le increspature che si formarono nell’acqua della vasca ad ogni suo piccolo movimento; erano ore che se ne stava lì immersa in quelle ormai tiepide acque...non sentiva freddo, ma pace. Era giunta finalmente alla conclusione della sua crisi mistica, aveva compreso tutto ed aveva ripercorso nella mente i passi da compiere; in forma astrale aveva continuato a rimuginare mentre il suo corpo si riposava e riprendeva dall’ultimo scontro ad Atene...sogghignò scuotendo la testa, quel tempo stava diventando un’ossessione se era arrivata al punto di non dormire nemmeno più per non sprecarlo.

    Che fosse il momento di agire lo sapeva benissimo, ma non riusciva a trovare quella spinta necessaria per metterlo in pratica. Passava le sue giornate così a meditare, riflettere e pregare...aveva pregato così tanto da aver perso il punto della situazione e dimenticato il motivo per cui aveva scelto quella vita, perché sì ora lo sapeva con certezza: era stata lei a scegliere Athena.

    «Chrysos Synagein»

    Quelle parole piombarono nella sua testa e nella stanza, mai si sarebbe sognata di sentirle pronunciare; aveva letto di quella sorta di conclave indetto dal Gran Sacerdote per chiamare a raccolta i gold saint, ma un conto era la teoria un altro la pratica.
    Aveva sperato in qualcosa che interrompesse quell’immobilità, ma di certo non si aspettava una chiamata alle armi...stavano per andare in guerra.

    Uscì dalla vasca con calma e si asciugò sommariamente, tamponando i lunghi capelli che sarebbero comunque rimasti bagnati. Indossò la gold cloth di Virgo con cura maniacale, toccando con delicatezza ogni singolo pezzo, coccolando ogni placca, come a ripetere un rituale intimo e personale con la sua armatura.

    Si teletrasportò alla XIII Casa e ne varcò la soglia con tranquillità e naturalezza; all’interno della sala un grosso astrolabio catturò la sua attenzione, sembrava una macchina così complessa e meravigliosa allo stesso tempo. Riservò ai presenti già lì riuniti un sincero sorriso: Bartolomeo di Taurus, loro Gran Sacerdote, aveva scelto di aspettarli davanti alla sua colonna, a segno della sua effettiva partecipazione.

    Dha prese posto sotto la sua colonna e non potè fare a meno di fissare Andrea con una punta di soddisfazione ed orgoglio. Si sporse leggermente in direzione del custode della V Casa e, senza abbandonare il solare sorriso che le illuminava non solo il viso ma anche lo spirito, le disse:

    «Grazie»

    Non aggiunse altro, non serviva...Andrea l’aveva svegliata dal suo torpore; l’aveva creduta morta quando la sua bronze cloth di Andromeda era tornata senza di lei, aveva visto la sua sofferenza e una versione di lei distorta nello scontro contro Druij Nasu, ma mai aveva dubitato del suo potenziale. L’aveva visto nei suoi occhi al loro primo incontro ed ora vedeva quel fuoco ardere più che mai attorno a lei, era uno spirito ribollente di passione ed energia vitale...una dote essenziale per le nuove leve del Santuario, a cui poter affidare con fiducia le sorti del Grande Tempio.

    GkJvmPO
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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † ///
    MENTALMENTE † in pace
    STATUS CLOTH † ///

    RIASSUNTO AZIONI † Iniziamooooooo

    ABILITÀ † ///

    TECNICHE † ///
     
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    Mesi.
    Tanto era passato dall’ultima volta che aveva lasciato la Biblioteca Rarglove e si era palesato nel piano reale. Gli studi e le ricerche sulle attività del Caos, sulla stabilità del tessuto spaziotemporale e sulle altre dimensioni procedevano senza sosta, assorbendo completamente lui, sua madre ed Anita.

    Kyros era ormai estraniato: stava dando tutto se stesso in quell’attività. Aveva lasciato nella Terza Casa un messaggio per avvisare tutti di non disturbarlo a meno di emergenze serie. Fortunatamente sembrava che la situazione al Santuario fosse sotto controllo quanto bastava per non spingere Bart o gli altri cavalieri d’oro a doverlo distogliere dal suo compito: passava le giornate con le due donne a setacciare ogni tipo di informazione e catalogare ogni possibile fonte di rischio proveniente da realtà confinanti alla loro, preparando difese e strategie da utilizzare a seconda dei casi.

    Il tempo passava lento. Gli unici momenti di pausa dal lavoro erano dedicati a godere della presenza di Eleuteria e di Anita: prima di essere confinati nella dimensione del sapere dei Rarglove non era riuscito a passare del tempo con la madre da quando aveva aperto il varco dell’Altra Dimensione ed era giunto nella realtà principale a cui apparteneva.

    Tutto questo peró giunse ad una brusca interruzione quando il cosmo di Bart, unito alla risonanza delle armature d’oro ed alla traccia di Alisia si palesó con magnificenza.

    Chrysos!!

    Non ebbe dubbi.
    Soltanto quella circostanza poteva coincidere con un richiamo così complesso e perentorio.
    Alzó lo sguardo dal tomo che aveva sotto mano e lanció un messaggio telepatico alle due donne.

    •Devo andare. Il Grande Sacerdote sta convocando un Chrysos Synagein. Continuate pure, vi faró avere notizie quando avró accertato la gravità della situazione. Vi voglio bene.•

    Si recó allo specchio che faceva da ingresso e l’attraversó quanto più in fretta possibile: il suo corpo venne risucchiato e rivomitato dall’altro lato del portale, nella Terza Casa, dove evocó immediatamente l’armatura di Gemini e inizió la scalata degli altri Templi fino alla Tredicesima Casa.

    Le Case erano deserte, probabilmente gli altri erano già tutti in posizione, o almeno così sperava, ma cercó di tranquillizzarsi e non pensare al peggio nel constatare che non sembravano esserci danni da nessuna parte.

    Giunse davanti all’enorme portone e pose le braccia sulle due parti facendo divampare il suo cosmo.
    Davanti a lui, una volta aperta la visuale sull’interno delle sale del Gran Sacerdote, la schiera dei guerrieri di Atena era posizionata: ognuno sotto la colonna con la propria effigie. Ys, Bart, Rigel - aveva preso finalmente il posto di Anita allora! - Andrea, Dhawyth e quello che doveva essere Aleksander Seraf.

    Non lo aveva mai incrociato, ma aveva letto di lui negli scritti della Biblioteca e quel cosmo che corrispondeva a quello del Leone Dorato e che sprigionava una potenza indescrivibile persino in una situazione di riposo come quella in cui si trovavano era inconfondibile.

    Fece qualche passo avanti, fino a trovarsi al centro della stanza, poi si inginocchió.

    «Gemini risponde alla chiamata di Atena e del Grande Sacerdote.

    Perdonate il ritardo e l’assenza prolungata: i dati sul multiverso e sulle minacce che insidiano il tessuto che lo compone sono innumerevoli. In altro momento faró un rapporto completo, ma ora, com’è dovere mio e di tutti, è tempo di mettere il mio intero essere a disposizione.»


    Lasció che il suo cosmo ruggisse per un istante a piena potenza e avvolgesse tutti con la sua sfumatura ristoratrice ereditata da Castore.
    Era il suo modo per salutare tutti senza perdere tempo: dedicó soltanto uno sguardo ed un cenno di intesa a Bart e ad Alek, prima di alzarsi lentamente e andarsi a posizionare sotto la colonna dei Gemelli.

    Poteva essere considerato un disperso, l’unico cavaliere d’Oro che non si curasse di quanto accadeva al Grande Tempio o che fosse rapito da chissà quale folle compito effimero, un individuo distaccato o un’arma segreta, ma in quel momento era lì, come tutti, pronto a rispondere ai suoi doveri al meglio e oltre delle sue possibilità, come tutti loro.

    Attese.
    Le prossime parole di Bart avrebbero sciolto i suoi dubbi sulla portata dell’impresa a cui sarebbero stati chiamati questa volta.


    Cloth
    Condizioni Perfette.

    Body
    In ottima forma.

    Mind
    Pronto.

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    We can be Heroes - Chrysos Synagein 1
    Capitolo I
    orHcAwU



    Achille stava rimuginando su quanto avvenuto nei tempi recenti. Era seduto di fronte alla cloth che riposava a guisa di totem, perdendosi nei riflessi dorati di questa. Ovviamente i suoi pensieri non si soffermavano realmente sull'armatura ma bensì sui fatti che l'avevano portato nei mesi precedenti ad indossarla nuovamente per portare avanti il fardello che invano aveva cercato di disfarsi. La furiosa lotta a cui aveva partecipato, l'incredibile viaggio nel mondo di Alexis e l'incontro con quell'altro Gazka. Troppo forse per uno confuso come lui. Eppure ora lo sapeva, il suo posto era quello e lo era sempre stato! Combattere per Alisia in nome di Athena, proteggere gli amici e colpire i nemici. Aveva veduto un mondo privo di oscurità ed immerso nella luce, voleva assolutamente che anche il suo potesse divenire così. Poi venne la chiamata del vecchio Bart, chiara, precisa, carica di significati che andavano oltre una semplice adunanza.

    "Chrysos Synagein"

    Il cavaliere si rizzò in piedi lesto, stringendo i pugni per l'emozione. Una sensazione simile alla furiosa battaglia nel Santuario contro Ares gli afferrò le viscere ma fu rapido a metterla a tacere, non si poteva permettere di perdersi in se e ma fantasticando il perchè di tale chiamata da parte del vecchio Toro, poteva solo andare la.

    -essia.... andiamo!-

    Dicendo il suo cosmo bruciò un poco, il tempo necessario per richiamare l'armatura che spezzatasi in mille frammenti andò poi a ricoprire il suo corpo muscoloso. Avrebbe raggiunto la Tredicesima casa ed il luogo del Chrysos di cui aveva sentito tanto parlare sia da Gazka che da Anita, una stanza circolare a loro dire con un colonnato a delinearla ove vi erano una sorta di statue a rappresentazione dei segni zodiacali maggiori e al centro... beh quello non glielo spiegarono mai dicendo che sarebbe stato più interessante vederlo con i propri occhi. Percorse le tre case successive alla sua, vuote e buie, ancora nessun cavaliere le aveva reclamate e se vi fosse probabilmente era già diretto all'adunata. Quando giunse innanzi alle porte dorate fece avvampare il proprio cosmo inspirando profondamente prima di poggiare i palmi su di esse.

    °....ci siamo è inutile tentennare°

    Le porte si spalancarono e la maestosa sala impressionò il giovane cavaliere più del dovuto, soprattutto quell'arnese incomprensibile per lui posto proprio al centro! un... un mappamondo? Troppo semplice figuriamoci! Osservò i cavalieri presenti: suo 'fratello' Ys sotto l'egida dell'Ariete, il vecchio Bart sotto quella del Toro, il rosso per Gemini, poi Rigel di Cancer, Andrea di Leo e l'amica Dha per la dorata Vergine... ed ovviamente Aleksander Seraf che invece di essere seduto vicino allo scranno del Gran Sacerdote si era posto a fianco della colonna del Toro.

    -Achille di Sagittarius risponde alla chiamata del no... GRAN SACERDOTE!-

    Maledetta abitudine di dare soprannomi a tutti! Riuscì a fermarsi appena in tempo, certo aveva chiamato Bart nonnetto più volte e non certo in modo dispregiativo anzi! Ma ora era tipo Gran Sacerdote e forse un po di galateo suonava necessario. Facendo finta di nulla e sperando che nessuno si fosse accorto del suo incespicare si posizionò sotto la colonna del sagittario non prima di averle dato una generosa occhiata: fantastica, non c'era altro da dire. Appoggiandosi ad essa espanse il proprio cosmo per unirlo virtualmente a quello di tutti i presenti, un cosmo forse non ancora maturo ma sicuramente vasto e possente più di quello che ci si poteva aspettare. Il potere delle folgori risuonava in esso, un potere deicida che il solo cavaliere di Leo poteva vantare. Ed eccoli riuniti, mancava solo Alexis probabilmente. Pronti a salvare il Mondo, o quel che ne restava.


    ObYElQh

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    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Viola
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO normale.

    RIASSUNTO AZIONI eccolo. scusate l'immenso ritardo u_u








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    DONO DI CHIRONE

    risvegliato il retaggio del saggio Chirone, il mitico centauro mutato nella costellazione del Sagittario dallo stesso Zeus, il Saint può spingere la propria vista tanto lontano quanto lontano è il male che egli va cercando; una volta individuato il luogo da raggiungere, il Cavaliere può avvolgersi col proprio cosmo che si manifesterà a guisa di ali dorate, per teletrasportarlo in qualunque dimensione desideri per remota che sia (Teletrasporto). Inoltre la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico (Cosmo Straordinario).


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    TEMPESTA PRIMORDIALE

    Dai tempi del Mito si è risvegliato nel Cavaliere l'antico potere che pare fu sottratto dalla Dea stessa al gigante Tifone; gli elementi di Vento e Fulmine, condensati in quella piccola frazione generata dalla rabbia stessa del gigante, furono consegnati al cosmo del Cavaliere d'oro più caro, con il compito di difendere i mortali financo da divini pericoli. Forte della folgore e del vento che uniti simboleggiano appunto la tempesta, il Cavaliere può plasmare tecniche pregne di tali elementi aumentandone così il potenziale distruttivo.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il Cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un Cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



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    FAVORE DI ATHENA

    abilità unica dei devoti di Athena e suoi cavalieri, permette al Saint dopo averne invocato il potere forte della propria fede, di resistere per un singolo turno di gioco, in qualsiasi contesto narrativo, a condizioni che normalmente gli impedirebbero di agire quali illusioni, perdita dei sensi, ingenti ferite o altro; questi potrà quindi agire quando molti altri non ne sarebbero in grado, sebbene per pochi istanti. [casta dei Saint Only]


    ARCO DI GIUSTIZIA

    il Cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal Cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del Cavaliere; si narra che i dodici Gold Saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



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    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi infusi del potere del fulmine e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un Gold Saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al Saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno danni fisici e da elettrocuzione.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche infuse del potere del fulmine, che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante elettricità. I danni causati sarebbero di tipo fisico e da elettrocuzione


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il Saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il Saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo Cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    ATOMIC PLASMA


    Tecnica anche nota come LIGHTNING PLASMA e tramandata storicamente fra il cavaliere del Sagittario ed il cavaliere del Leone, essa è il perfezionamento del METEOR FIST, portato al suo culmine infondendovi pienamente il potere della Folgore. Il Saint lancia al massimo del proprio cosmo qualcosa come un milione di raggi di Plasma, l'essenza stessa del fulmine in natura, intessendo in tutta l'area d'effetto un fitto reticolo luminoso causato dalla carica elettrica dei suddetti. Le intersezioni presenti nella trama luminosa causeranno esplosioni di cosmo in modo completamente imprevedibile, che genereranno in aggiunta danni da elettrocuzione. Il Saint può scegliere se lanciare la tecnica attorno a se, potendo ad esempio tentare di colpire senza doversi girare nemici presenti alle sue spalle, oppure concentrarla in un'area più delineata innanzi o di lato; sarà comunque la sorte a decidere quali della miriade di colpi lanciati andrà a segno, rendendo ininfluente individuare i bersagli a patto che essi siano nel raggio d'azione della tecnica stessa. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    ATOMIC BOLT

    Altra tecnica tramandata storicamente fra il Cavaliere del Sagittario ed il Cavaliere del Leone e nota come LIGHTNING BOLT, essa è tanto semplice quanto letale. Dopo aver creato un vuoto d'aria innanzi a se tramite la pressione del pugno, in seconda battuta il Saint ne rilascia all'interno il proprio cosmo intriso del potere della Folgore, che a guisa di sfera energetica crepitante lo percorre alla velocità della Luce; tale sfera similmente ad un fulmine globulare si schianterà sul bersaglio esplodendo in una potentissima e letale, qualora non si abbiano protezioni adeguate, scarica elettrica; i danni eventualmente causati saranno principalmente da elettrocuzione. Per sua stessa natura tale tecnica è utilizzabile quasi esclusivamente su bersaglio singolo, con un percorso lineare dal Saint fino all'estensione massima del suo potere. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    LIGHTNING FLAME

    Forse la più difficile delle tecniche in possesso del Saint, essa lo costringe ad investire più tempo per attuarla. Nella fase normalmente adibita alla difesa questi lancia l'assalto chiamato ATOMIC NING PLASMA con il quale investire tutta l'area d'effetto attorno a se di crepitanti raggi di plasma; spingendosi oltre tale potere genererà il FLASHOVER, ovvero la voluta collisione dei raggi in modo tale che si inneschi una violentissima reazione trasformandoli in lampi impazziti. In tal modo sarà quanto meno difficile avvicinare il Saint che si trova proprio al centro di tale tempesta; se non viene interrotto egli rilascia una seconda scarica di plasma per convogliare i raggi ed i lampi in un arco di pura elettricità sopra di se, arrivando così alla fase denominata ARC PLASMA. La tecnica è finalmente pronta per essere lanciata, il Saint non dovrà fare altro che stendere le braccia verso la zona da colpire per rilasciare l'arco in una sorta di vortice energetico nel tentativo di circondarla, con un potere talmente al di sopra delle normali folgori da generare letteralmente fiammate ad altissimo Voltaggio. Tali fiamme non sono prodotte direttamente dal cosmo del Saint, bensì una conseguenza della potenza raggiunta dal suo controllo del Fulmine; affinché la tecnica si chiuda il cavaliere necessita che l'area attorno a se sia già pregna di crepitante elettricità, aggiungendovene altra e facendola scontrare ottiene la tempesta di fuoco e lampi desiderata.


    LIGHTNING TELIOS

    Questa difficile tecnica porta al massimo potenziale l'attacco del Fulmine, divenendone espressione definitiva a livello distruttivo. Il Saint genera un ATOMIC BOLT con il solo scopo di farlo immediatamente implodere su stesso tramite la manovra denominata LIGHTNING IMPLOSION, per ridurne le dimensioni e aumentarne il potenziale elettrico in modo sorprendente; afferrato ciò che ne resta con la mano, il Saint tenterà di portare un colpo diretto verso il proprio bersaglio entrandovi in contatto, rilasciandone all'interno tutta la possente carica elettrica compressa generata dopo l'implosione. Qualora l'avversario non riesca a difendersi adeguatamente o evitare il colpo, il suo corpo verrà dolorosamente trapassato dalle folgori che fuoriuscendo si tingeranno di rosso a causa del sangue stesso del malcapitato! Non occorre certo far notare cosa possa causare ad un organismo vivente l'essere folgorato e trapassato da una potenza maggiore a quella di un Fulmine. Tecnica di non semplice attuazione, poichè prevede il contatto diretto con il bersaglio, ma davvero letale e distruttiva qualora non incontri la giusta resistenza.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare tale flusso direzionandolo con ampi movimenti delle braccia manipolandolo grazie al controllo del Vento, attraverso il quale può creare un effetto rotatorio per aumentare l'efficacia penetrativa di ogni singolo proiettile; ogni freccia è percorsa internamente da una potente carica elettrica per generarvi calore rendendole roventi. Qualora lo desideri il Saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potrebbero trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare inoltre danni da ustione. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo, tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il Saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il Saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il Cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del Saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il Cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il Saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del Cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    CHEIRON LAST STAND

    Unica posizione difensiva del Cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il Cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale; tali costrutti sono inoltre percorsi in superficie da violente scariche elettriche. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al Cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    SHADOW ARROW

    Tecnica prettamente tattica, essa permette al gold saint di generare una freccia d'ombra capace di colpire e 'bloccare' l'ombra dell'obbiettivo sulla superficie sulla quale essa è proiettata, impedendo a questi di muoversi dal posto. Questa particolare freccia non arreca alcun danno ne paralizza, semplicemente il soggetto colpito non potrà abbandonare il punto in cui è stata 'inchiodata' la sua ombra; non gli verrà altresì impedito in alcun modo l'utilizzo di cosmo o muovere parte del proprio corpo senza però poter abbandonare il punto in cui si trova. La freccia è da considerarsi una creazione generata dal cosmo del cavaliere, spezzandola ci si potrà liberare dalla sua morsa.



    WPzuqlU
    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 1000m., Incrina Liv.V/ Rompe Liv.IV-I, Velocità Luce con difficoltà


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    ALEXIS
    LIBRA {VIII}
    ENERGIA VIOLA


    POST I

    WE CAN BE
    HEROES


    Era passato un po’ di tempo da quando era giunto in quella realtà, un mondo che definire compromesso sarebbe stato riduttivo. In principio vi era rimasto per una questione “affettiva”, l’aver incontrato Aleksander Seraf non gli aveva permesso di valutare in maniera oggettiva la situazione, ma ben presto comprese che in quella realtà si annidavano minacce che avrebbero potuto compromettere un numero indefinito di universi. Aveva percepito fin da subito come il cosmo che fluiva in quel mondo fosse sbagliato, contorto e doveva essere ripristinato un equilibrio che mancava ormai da tanti anni. Il macrocosmo era stato vincolato con l’essenza di una creatura, di un’entità incredibilmente potente, che rinchiusa nel suo mausoleo aveva dato una speranza a quel mondo.

    Queste erano state le sue parole, le parole di Gaz. Che questa fosse la verità nessuno poteva saperlo ed esulava perfino dalle capacità che aveva Alexis. Il legame affettivo che provava per il Gaz della sua realtà non poteva in alcun modo influire sulle sue capacità di giudizio per tale motivo non si era ancora recato da quell’uomo ( fermo restando che il viaggio per raggiungerlo sarebbe stato arduo e non vi erano certezze di avere un contatto con quell’entità ).

    Questi pensieri affollavano la mente di uno stanco Alexis che aveva fatto ritorno da poco in quel mondo dopo aver combattuto in un altro universo ed aver incontrato una donna molto affascinante capace di viaggiare come lui attraverso le realtà. Parlando con quella bizzarra creatura aveva cominciato a porsi un numero infinito di domande che rimasero tutte senza alcuna risposta.

    Sospirò quando ricevette la chiamata per il Chrysos.

    «È il quarantesimo», disse con aria afflitta Alexis.

    Aveva partecipato a più di Chrysos, ma nessuno di essi era uguale all’altro, ma tutti avevano una cosa in comune: la chiamata di tutti i Gold Saint significava soltanto che era stato raggiunto il punto di non ritorno. Tutto o niente. Del resto un Chrysos significava anche che ben presto sarebbe tornato a casa.

    Lentamente cominciò ad incamminarsi dalla settima casa per raggiungere la tredicesima. Aveva percepito il cosmo degli altri guerrieri, che uno dopo l’altro aveva raggiunto Athena e il Gran Sacerdote, li dove si sarebbe deciso il destino dell’umanità e non solo. Durante il lungo tragitto cercò di scrollarsi dalla testa tutti quei pensieri che ultimamente affollavano la sua mente.

    Varcò la soglia della XIII casa.
    Aveva indosso le sacre vestigia di Libra benedette da Athena.
    Bartolomeo del Toro era lì, in piedi e presiedeva il Chrysos come Gran Sacerdote. Gli altri Gold Saint erano già tutti lì: Alexsander Seraf, Andrea la giovane sacerdotessa del Leone, Rigel il Gold Saint del Cancro, Ys dell’Ariete, Dhawith della Vergine, Krios dei Gemelli ed infine Achille. Il suo sguardo si soffermò leggermente sulle cloth di Dhawith, Ys e Krios, fu un attimo.

    «Alexis, Gold Saint di Libra risponde alla vostra chiamata Gran Sacerdote»

    Un rispettoso inchino poggiando la mano destra sul petto ( un’usanza che non era mai riuscito a togliersi, nonostante in quella realtà fossero tutti molto meno formali ), prima di prendere posizione vicino ad Achille.

    Sarebbero stati in grado di cambiare le sorti di quella realtà? I cosmi dei suoi compagni d’arme gli gridavano all’unisono ( anche se con tonalità differenti ) SI!



    IL MIO ERA UN MONDO PERFETTO

    STATUS FISICO ♦ Ottimo
    STATUS MENTALE ♦ Determinato
    STATUS CLOTH ♦ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Come da contratto Libra arriva per ultimo u.u

    P.S. Chiedo scusa per il ritardo ma il matrimonio e il Perù mi hanno tenuto lontano dai campi di combattimento XD
    EPPURE DESIDERAVO L'IMPERFEZIONE

    ABILITÀ



    TECNICHE


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    We Can Be Heroes: Chrysos Synagein

    Oh oh oh!

    Rise di gusto alle parole di Aleksander, primo fra tutti a presentarsi al Chrysos Synagein. Aveva proprio ragione il caro Lawos: Bart non era un Gran Sacerdote tradizionale e il Grande Tempio avrebbe dovuto farci l’abitudine – e una buona dose di pizzate di gruppo avrebbe sicuramente aiutato questa improbabile integrazione fra tradizione e novità.

    Ce la faremo.

    Rafforzò le parole dell’amico, quasi a convincersi che tutto sarebbe andato per il meglio. Non poteva saperlo, quello era certo, ma avrebbe dato tutto se stesso per garantire ai suoi ragazzi un futuro degno di essere vissuto. In quel momento faceva persino fatica a restare in piedi, tanta era la fatica accumulata dopo l’esperienza cosmica con Alman, ma il suo spirito incrollabile lo spronava a non mollare e andare avanti nonostante tutto. Si fece scappare una smorfia di tremendo dolore, sperando che Aleksander non se ne accorgesse, ma stava davvero combattendo contro dolori lancinanti.
    Nonostante tutto, però, e con incredibile sorpresa e sollievo, i Cavalieri d’Oro convocati si presentarono alla Meridiana dello Zodiaco uno dopo l’altro, dimostrando un coinvolgimento e un rispetto che Bartolomeo non si sarebbe mai aspettato. Certo, il Chrysos Synagein era una chiamata obbligatoria per i Custodi delle Dodici Case, ma il loro arrivo così convinto e tempestivo lo riempirono di speranza e orgoglio.
    Osservò il loro ingresso con rispetto e attenzione, regalando loro il suo più luminoso sorriso e la sua più totale attenzione. Ringraziò Andrea per quel fondamentale e genuino gesto di cura nei suoi confronti. Le sorrise ancora di più, strizzando anche l’occhio sinistro, mentre il Keraunos del Leone leniva le ferite del Toro.
    Ed eccoli tutti lì, all’interno della Meridiana dello Zodiaco e posizionati ciascuno sotto la sua colonna. Non tutte le Dodici Case erano protette e occupate, ma i Cavalieri d’Oro presenti in quella sala avevano un potere sufficiente per combattere persino gli Dei. E poi, chi lo sa, forse qualche altro futuro guerriero dorato aspettava solo di scoprire le sue reali potenzialità. Bart sognava un Grande Tempio protetto dai Dodici al completo e dai loro fidati compagni d'arme. Chissà se un giorno, nel corso della sua nomina a portavoce di Atena, quel desiderio si sarebbe mai avverato.
    Quando anche l’ultimo Cavaliere si posizionò al suo posto, il Gran Sacerdote si prese qualche secondo per guardarli tutti, uno a uno, negli occhi. Era uno sguardo carico di determinazione quello di Bart, che aveva l’intento di trasmettere estrema serietà e urgenza. Chi di loro lo conosceva sapeva bene quanto poteva essere matto da legare e come il gigante prendesse la vita con il sorriso sempre sulle labbra. In quell’occasione, però, la situazione chiedeva pragmatismo e azioni concrete.
    Rimase a braccia conserte, parlando per primo per dare il doveroso e sentito benvenuto.

    Figlioli, benvenuti.

    Due parole che uscirono spontanee, senza pensare alla formalità della situazione. Due parole che venivano dal cuore, che dimostrarono una trasparenza e una sincerità totale. Li chiamò “figlioli”, infatti, non per sminuire la loro presenza, bensì per rafforzare quel concetto che per Bart era una ragione di vita. Erano e dovevano essere una Famiglia, unita da legami di fiducia e rispetto che avrebbero fornito una forza inarrestabile a quel gruppo eterogeneo.
    Poi si rivolse ai Cavalieri uno per uno, pronunciando semplicemente il loro nome e il rispettivo segno dello Zodiaco. Qualcosa di semplice, quasi fosse un appello di classe, ma che voleva dare la stessa importanza a tutti i presenti. Ognuno di loro era un tassello fondamentale di quello storico momento, senza il quale il puzzle sarebbe stato incompleto.

    Ys dell’Ariete.

    Riparatore di armature dello Jamir, schivo e ligio al dovere, che aiutò lo stesso Bart a ri-forgiare la sua incredibile armatura del Toroche aiutò lo stesso Bart a ri-forgiare la sua incredibile armatura del Toro.

    Kyros dei Gemelli.

    Discendente della leggendaria famiglia dei Rarglove. Signore delle dimensioni e custode dell’Another Dimension di Gemini – la sua seconda casa.

    Rigel del Cancro.

    Colui che per poco non fu la causa di una guerra dei mille giorni contro lo stesso Toro. Un ragazzo che crede poco in se stesso, ma che cela un potere spirituale difficilmente pareggiabile. In forte sintonia con Bart, Elena e tutti i suoi pargoli, ha potuto assaggiare una delle più buone pizze mai preparate dal Gran Sacerdote.

    Andrea del Leone.

    Depositaria del potere deicida, la Leonessa è riuscita, in un momento così difficile, nel difficilissimo compito di ambasciatrice di Atene verso le altre Caste. Rimane un piccolo problema, però: Bart non ha ancora capito se le piace la pizza.

    Dhawyth di Virgo.

    La Custode della Casa della Vergine che ha mantenuto la sua incrollabile fede cristiana. Così determinata e fiera di se da rompere tutte le tradizioni. Bartolomeo non potrà mai dimenticare il suo fondamentale aiuto durante quella disperata missione spazio-temporale per salvare il mondo dall’Armageddon.

    Alexis di Libra.

    Il nuovo Custode dell’Equilibrio, pellegrino delle realtà. Le Dodici Armi della Bilancia rispondono al suo volere e sono capaci, in nome di Atena, di cambiare le sorti di ogni battaglia.

    Achille del Sagittario.

    Lo sfrontato e determinato Cavaliere della Nona Casa dello Zodiaco. La sua freccia è in grado di trafiggere ogni cosa e – con sempre grande dolore nel cuore del Gran Sacerdote – erede inconsapevole dell’armatura dello scomparso Stephane, primo e unico maestro del cosmo per il gigante buono.

    Aleksander Seraf.

    Non solo un Cavaliere, ma molto di più. Egli era una figura che definirsi leggendaria sarebbe stato riduttivo e, in quel momento storico così delicato, era l’esperta guida delle truppe d’attacco del Grande Tempio.

    Cavalieri d’Oro di Atena.
    Lawos del Grande Tempio.
    È con estremo onore e orgoglio che vi ringrazio per aver risposto alla mia chiamata.


    Il suo cosmo era quieto, ma il ritrovato vigore grazie all’intervento di Andrea gli permise di avvolgere l’intera sala con il suo dorato potere.

    Perdonate i modi e l’urgenza di questo incontro, ma la situazione lo richiede.
    Non c’è tempo da perdere e non ve ne farò perdere più del necessario con inutili discorsi.


    L’espressione si fece più seria, come a supportare con i fatti quelle prime parole cariche di significato.

    Proprio oggi, alla Tredicesima Casa dello Zodiaco, sono entrato in risonanza cosmica con la Lacrima di Atena.
    Un artefatto le cui origini si perdono nel tempo, in grado di far accedere a una conoscenza sconfinata.


    Un brivido percorse la sua schiena, tanto era ancora vivo quel contatto, quel dolore e quella conoscenza trasmessi dalla Lacrima. Strinse i pugni, mantenendo le braccia conserte, come per alleviare il ricordo.

    Ho rivissuto, letteralmente sulla mia pelle, la storia di ineguagliabili eroi del passato che hanno impedito all’umanità di scomparire nelle tenebre.
    Arash, Ascelpio, Erhul, Alman di Thule.
    Tutti nomi che probabilmente non vi dicono molto, ma di cui un giorno – se vorrete – vi racconterò le loro gesta.


    Non poteva sapere il reale livello di conoscenza dei presenti, ma una cosa era certa: le gesta di quegli eroi andavano raccontate a chiunque avesse orecchie per ascoltare. Per Bart era stata un’esperienza che di certo avrebbe segnato la sua intera esistenza e voleva che quella conoscenza fosse davvero alla portata di tutti. I loro nomi non dovevano mai essere dimenticati e, di certo, il gigante li avrebbe liberamente utilizzati come supereroi nelle favole della buonanotte per i suoi pargoli.

    Quest’ultimo, proprio lo spirito del leggendario Alman di Thule, mi ha guidato in questa prima e dolorosa ricerca di una soluzione per combattere la Corruzione che ci sta divorando.
    Non è la prima volta che l’umanità affronta una minaccia mortale in apparenza imbattibile e, come potete vedere, siamo ancora qui per gridare al mondo la nostra forza.


    Forse la cura per tutti i mali non era ancora stata scoperta, ma di certo Bartolomeo aveva appena fatto un passo in più verso la speranza di un mondo nuovo.

    Nulla è ancora perduto e, come sempre, i Cavalieri di Atena stanno resistendo come baluardo di questo mondo che tutti credono spacciato.
    Ma questo non basta e qualcosa a noi molto caro sta per essere cancellato dalla faccia della Terra.
    Un qualcosa che, se perduto, condannerebbe tutti noi, i nostri cari e l’intero genere umano a una fine certa.


    Fece una breve pausa per anticipare la fondamentale importanza delle parole che sarebbero seguite. Inspirò ed espirò profondamente, per poi comunicare la tremenda notizia a tutti i presenti.

    La Fondazione Grado sta per essere sopraffatta dalla Corruzione.

    Ancora un attimo di silenzio, necessario per far sedimentare la gravità di quella notizia che, da lì a poco, sarebbe potuta diventare un fatto compiuto.

    La Fondazione fu creata ai tempi del mito dallo stesso Alman, su richiesta di Atena, per sovrintendere e assicurare la sopravvivenza dell’umanità nei secoli.
    Proprio in questo momento, a Tokyo, la sua sede operativa più importante è assediata da una concentrazione di corrotti mai vista prima.


    Aveva visto lui stesso quelle orrende immagini, con abomini di ogni genere che aggredivano ogni cosa come le locuste dell’ottava piaga d’Egitto.

    Alman è stato chiaro.
    Se la sede di Tokyo cadesse sotto l’attacco della Corruzione, i danni per la realtà sarebbero incalcolabili.
    In essa potrebbe risiedere, infatti, una speranza per sovvertire le sorti di questo mondo devastato dall'Armageddon.


    Quel luogo era un punto troppo nevralgico per essere lasciato al suo destino, tanto importante che una sua perdita avrebbe dato il colpo di grazia definitivo a tutto l’esercito di Atena.
    L’espressione si fece ancora più cupa quando il Gran Sacerdote dovette aggiornare i presenti anche sulla situazione dei superstiti.

    I Cavalieri d’Acciaio stanno resistendo a costo delle loro stesse vite, ma le loro forze non sono sufficienti per respingere o anche solo contenere la travolgente marea di corrotti.

    Altre morti, altra sofferenza che forse nessuno potrà mai ripagare.

    Per Atena, per i nostri compagni e per tutte le persone che amiamo.
    Dobbiamo agire. Immediatamente.
    Dobbiamo raggiungere al più presto Tokyo, la Fondazione e i Cavalieri che la difendono.
    Dobbiamo impedire una catastrofe di proporzioni mai viste prima ma, al tempo stesso, non possiamo lasciare indifeso il Tempio di Grecia.


    Bene, tutto era stato spiegato.
    Tutte quelle informazioni sarebbero dovute quantomeno essere digerite, ma non c’era tempo per perdersi in ulteriori discorsi.
    Mantenendo la sua fiera posizione, lo sguardo del Toro si posò nuovamente su tutti i suoi compagni d’arme, sicuro della loro immediata reazione.

    Cavalieri d’Oro di Atena.
    Lawos del Grande Tempio.
    Mi rivolgo a voi per salvare ancora una volta l’umanità.
    Mi rivolgo a voi perché, come miei compagni, siete la Famiglia di cui mi fiderei ciecamente sul campo di battaglia.


    Ed era vero, non vi era alcun dubbio. Solo considerandosi una Famiglia unita, i guerrieri di Atena avrebbero potuto avere anche solo una minima speranza di combattere la Corruzione. Se non fossero stati coesi come un’unica squadra, l’oscurità avrebbe sicuramente avuto la meglio.

    È necessario organizzarsi per essere veloci a intervenire e forti nel colpire.
    Saremo noi, qui convocati al Chrysos Synagein, a occuparci di questa terribile minaccia.
    La gravissima situazione, purtroppo, lo richiede.


    Era quindi necessario far seguire le parole ai fatti, sicuramente la parte che Bart preferiva. Nulla poteva essere lasciato al caso, ma la velocità dei preparativi doveva essere massima.
    Allargò le braccia come a ricomprendere in un unico gesto tutti i presenti, esortando all’azione.

    Decidete liberamente come suddividervi i compiti, ma dobbiamo necessariamente essere pronti a tutto.
    Innanzitutto abbiamo bisogno di un teletrasporto di massa per azzerare i tempi di spostamento.
    Non dobbiamo, però, dimenticare di lasciare dietro di noi una solida protezione su tutto il Grande Tempio, in aiuto dei rimanenti guerrieri di Atena.
    Una volta giunti a destinazione dobbiamo essere in grado di erigere immediatamente difese sia cosmiche che spirituali, a supporto della nostra avanzata.
    Infine, dobbiamo letteralmente sfondare le inarrestabili orde della Corruzione con una devastante forza di attacco.


    Scoccò un fugace sguardo ad Aleksander, Lawos dell’esercito di Atena. La sua esperienza e i suoi consigli sarebbero stati fondamentali per la buona riuscita di quell’azione lampo.
    Subito dopo, pensando alla battaglia imminente e quasi come fosse un riflesso incondizionato, il Gran Sacerdote fece schioccare il collo prima a sinistra e poi a destra, picchiando allo stesso tempo il pugno destro sul palmo sinistro.

    Io, ovviamente, sarò con voi.
    Lasciatemi un posto in prima linea.


    E c’era pure da chiederselo? Bart sarebbe stato lì con loro, senza mai tirarsi indietro. D’altro canto lo sappiamo, no? Quando si presenta un pericolo difficile o, ancora meglio, impossibile da combattere, c’è sempre qualcuno che gli si getta contro a testa bassa. Indovinate un po’ di chi stiamo parlando?

    Domande?

    Richiesta lecita, ma che sperava fosse solo un proforma. Dovevano sbrigarsi e aveva già perso troppo tempo lui nelle – seppur doverose – spiegazioni.

    Forza figlioli, andiamo a salvare questo nostro mondo che tutti credono ormai spacciato.
    Una volta per tutte, andiamo a prendere a pugni quella dannata Corruzione!


    Chiuse il pugno destro portandolo vicino al suo enorme petto, come a rimarcare ancora una volta la decisione e la fermezza di ciò in cui si stavano eroicamente andando a cacciare.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Aspettavate il post di Gorth, vero? Pure io, e invece eccomi qui xD
    Tocca a noi confrontarci per prepararci alla missione di recupero e il caro Bart vi sprona all'azione :riot:
    Per ogni dubbio e discussione off-gdr, e anche per meglio coordinarci nelle risposte, ricordatevi il topic dedicato.

    Condizioni:
    In lenta ripresa, ma sempre estremamente determinato.

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    2Aleksander Seraf, Lawos di Athena → Chrysos Synagein

    Una riunione dei più potente difensori dell'umanità era sempre uno spettacolo stupefacente. Per quanto le dodici case non fossero ancora del tutto abitate, la forza presente in quella sala era sufficente a sbaragliare qualunque avversario il destino avesse deciso di scheirare. Sapeva che doveva guidarli, sapeva che le sue parole avrebbero avuto peso pari a quelle del Gran Sacerdote nel motivare quei giovani comabattenti. Eppure esitò per un istante. Aveva combatutto altre guerre e il suo cuore era consapevole che non c'era certezza che tutti sarebbero tornati a casa. Il sacrificio fa parte della vita di un cavaliere di Athena e, secondo alcuni, è la massima espressione della sua missione. D'altronde la storia era costellata di eroici guerrieri caduti per salvare il mondo. Si alzò in piedi e si mise al fianco di Bart. Al confronto del toro bianco il Lawos era quasi piccolo, nonostante un corpo perfetto e allenato allo stremo.

    Non posso promettervi che tutti torneremo a casa. Non posso promettervi una vittoria, la gloria e che alla fine tutti vivranno felici e contenti. Fino ad oggi abbiamo affrontato grandi pericoli, ma questa volta è diverso. Qualunque avversario che richieda la forza congiunta di così tanti custodi dorati non può essere sottovalutato.



    Fece una pausa, brevi momenti di silenzio in cui incrociò lo sguardo di tutti i presenti. Gli occhi del leone soppesarono l'animo di ognuno di loro, trovando una ferrea determinazione e un coraggio senza pari.

    Quello che posso promettervi è che Athena sarà al nostro fianco, che la sua luce illuminerà il nostro cammino. Qualunque sia il nemico, qualunque oscurità ci si parerà innanzi, noi la squarceremo. Troppo a lungo la speranza è stata dimenticata in questo mondo, è nostro compito riportarla. E per quanto abbia promesso di lasciare a voi il compito di combattere questa guerra, sarà un onore condurvi in battaglia come vostro generale.



    Restava il problema delle difese del Santuario. Non potevano permettersi di lasciare indietro nessun guerriero, eppure lasciare i dodici templi senza protezione sarebbe stata una follia, un invito alle altre caste ad attaccarli in un momento di debolezza. Conosceva il potere dei sigilli di Athena, ma non era certo che la giovane Dea fosse in grado di crearne, non al suo attuale stato di forza. Avrebbe potuto con l'aiutao di Andrea provare ad intessere una serie di antichi sigilli lemuriani alimentati dal Keraunos. Ma nel casato Seraf era sempre stato Malal quello portato per certe cose, Alek preferiva affrontare i nemici caricandoli avvolto dai fulmini e brandendo spade di luce piuttosto che preparare trappole in cui attirarli. Due tipi di predatore, diversi ma entrambi letali.

    Per quanto riguarda le difese suggerisco di crearea una barriera che fornisca un qualche tipo di ulteriore protezione alle dodici case, affiancata da una trama illusoria che possa nascondere la nostra assenza fin quando non entreremo in azione sul campo di battagila. In questo modo dovremmo riuscire a ritardare eventuali assalti che sfruttino la nostra momentanea debolezza.



    Sorrise prima di finire la frase. L'eccitazione per l'imminente battaglia lo faceva sentire vivo come millenni prima. Odiava la guerra e la morte che produceva, ma un leone è vivo pienamente solo quando caccia.

    Qualcuno ha qualche idea su come fare?









     
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    Fu sollevato nel veder arrivare Achille ed incuriosito dal nuovo cavaliere della Bilancia, ma sembrava già che si fosse guadagnato piena fiducia da Bart, stando alle parole che aveva speso per lui, oltre che per tutti loro.
    Ascoltò poi la ragione per cui era stato radunato il Chrysos dal Gran Sacerdote e dal Lawos: pareva una situazione davvero disperata, specialmente perché erano richiesti tutti per salvare la sede giapponese della Fondazione Grado, lasciando il Santuario e soprattutto Athena senza i suoi difensori.
    Avrebbero dovuto agire in maniera non convenzionale, ma il pericolo era reale e soprattutto imminente, non potevano perdere un secondo di troppo.

    Ha ragione Alek, ci vogliono una difesa massiccia ed una sapiente opera di misdirezione, oltre che la certezza matematica di poter colpire in maniera estremamente veloce e letale la minaccia.

    Si guardò intorno, teso ma pienamente in controllo, per fare una rapida conta delle capacità su cui potessero fare affidamento, prima di muovere un passo avanti dalla colonna dei Gemelli e prendere parola.

    «Capisco la gravità del quadro e la fretta da cui siamo incalzati, ed è per questo che vi propongo quanto segue.

    Dha, mi aiuteresti a sviluppare un'illusione di una complessità tale da coinvolgere l'intero Santuario su più livelli? La ancoreremo in questa stanza e la faremo confluire poco sotto la barriera che ci protegge costantemente.
    A proposito, anzi: Achille e Rigel, con le nature dei vostri cosmi, uno smisurato e l'altro prettamente spirituale, potrebbe essere utile che alimentiate la barriera stessa per potenziarla.
    Ys e Libra, il teletrasporto di noi tutti spetterà a voi, così Andrea, il Gran Sacerdote ed il Lawos potranno utilizzare pieni poteri per aprire le danze con l'offensiva appena arriviamo, date le loro caratteristiche.
    Ovviamente noi altri, che ci saremo divisi compiti così gravosi per non intaccare troppo la nostra utilità offensiva, dopo qualche istante saremo pronti a dar supporto al loro sfondamento. »


    Guardò di nuovo tutti quanti, uno ad uno.
    Non voleva salire in cattedra e scavalcare nessuno di loro, meno che meno le due cariche più alte, ma gli sembrava un buon piano, anche a fronte della conoscenza sulle varie abilità di tutti che aveva maturato tra gli appunti dei Gemini.

    «Liberissimi di proporre tutt'altro, anzi mi scuso per l'arroganza, ma ogni istante è importante se vogliamo riuscire in tutti i nostri propositi.
    Se non fossimo già con l'acqua alla gola avremmo potuto pensare di coinvolgere Alisia, o Eleuteria ed Anita, o gli altri cavalieri, usare i sigilli o chissà quante altre strategie, magari avremmo anche potuto pensare di dividerci, ma non possiamo più permettercelo, sembra.
    Intanto che decidiamo, se permettete, io inizierei ad intessere l'illusione.»


    Si avvicinò ulteriormente al centro della stanza e si abbassò a terra, piegando un ginocchio e toccando il suolo con la mano destra.
    Lanciò soltanto un'occhiata supplicante a Dha: il suo piano era di avvolgere l'intera barriera con una realtà fittizia in cui tutti loro e le loro energie fossero al loro posto, muovendosi quanto necessario per emulare l'attività abituale e non sembrare un banale nastro registrato.

    Se Virgo gli avesse dato una mano, avrebbe lasciato a lei questa costruzione, sfruttando il suo cosmo di potenza maggiore per lavorare di fino e nascondere un secondo livello nell'illusione: in caso fosse rotta la prima - e quindi una minaccia fosse effettivamente presente all'interno della barriera - corpi e cosmi dei guerrieri coinvolti nel Chrysos la avrebbero raggiunta in un batter d'occhio e si sarebbero preparati a lanciare tre Athena Exclamation in contemporanea.

    Con una smorfia sadica, sperò vivamente che Dhawyth lo raggiungesse e potesse mettere in atto quest'ultima versione. L'idea di friggere il cervello di chiunque potesse osare invadere casa loro mentre erano in missione, sotto la convinzione di essere polverizzato da ben tre lanci contemporanei della tecnica proibita, lo dilettava particolarmente.
    Aveva smesso di preoccuparsi per quei suoi eccessi di violenza e per la soddisfazione che ne traeva visto che i nemici ed i bersagli nell'ultimo periodo erano quasi esclusivamente non umani, perciò più che preoccuparsi di far del male o esagerare, era indiscutibilmente più utile e meno dispendioso darsi ad un esercizio di potenza per chiudere la questione con la massima celerità.

    Celerità che stava assecondando iniziando a convogliare cosmo nel pavimento ed espandendolo a macchia d'olio.
    Prima iniziava, prima avrebbe finito, prima sarebbe stato utile per altre mansioni, indipendentemente da cosa avrebbero deciso di fare gli altri.

    Forse dopotutto era davvero l'arma segreta, il guerriero dell'altra dimensione che appariva soltanto a prestare se stesso quando richiesto senza troppi altri fronzoli?


    Cloth
    Condizioni Perfette.

    Body
    In ottima forma.

    Mind
    Pronto e al lavoro.

    Summary

    Propone una divisione dei compiti che velocizzi al massimo le operazioni e preservi le energie di tutti per massimizzare il risultato, poi si mette al lavoro rivelando una gran concretezza cinica.
     
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    [mega quest saints] we can be heroes - chrysos synagein | post I
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    Era stata lontana per molto tempo, lontana da quegli uomini, da quei santi che stavano combattendo per una pace che sembrava semplicemente utopistica. Li definiva santi, e solo tali potevano essere quegli uomini e quelle donne che nonostante tutto combattevano, tutti insieme, per riportare pace e serenità in un mondo dilaniato dalla corruzione e sull'orlo del baratro. Alcuni la conoscevano, altri l'avevano vista di sfuggita un paio di volte, e qualcuno veniva da troppo lontano per comprendere chi fosse quella donna che non indossava più nessuna armatura.

    Le vestigia del Cancro erano passate a Rigel, un suo allievo. Poco male, il Cancro avrebbe continuato a proteggere quel mondo, il mondo degli spiriti e Athena, il suo compito era un altro, non di certo quello di combattere in prima linea. Giunse dopo gli altri guerrieri, rimase fuori ad attendere il momento giusto per poter entrare; doveva ammettere che vedere Bart in quella nuova veste la faceva sorridere, e pensò "Daya ti ha passato una bella gatta da pelare". Alek era li per dar man forte a quei ragazzi, Ys, Achille e Kryos erano cresciuti tanto, Dhawith la incuriosiva come sempre, come del resto Andrea, le due eredi di guerrieri che avevano fatto la storia, ed infine c'era Alexis, un guerriero che veniva da molto lontano.

    Anita ascoltò le parole di Bart, quelle di Alek ed infine l'intervento di Krios, e fu in quel momento che si fece coraggio ed entrò.

    «Mi scuso per l'intromissione», disse entrando ed esibendosi in un leggero inchino nei confronti di Bart.
    «Forse non tutti mi conoscono, o non tutti si ricordano di me, ma in quanto ex Gold Saint di Cancer sono qui per dare il mio supporto», si fermò per qualche istante prima di proseguire.

    Guardò con attenzione tutti i presenti, incrociò il suo sguardo con ognuno di loro, porgendo un caldo saluto ad ogni Gold Saint presente. Le iridi azzurre si intonavano perfettamente con quel viso delicato, mentre i lunghi capelli biondi completavano quello che forse un tempo poteva essere definito un capolavoro di bellezza. Ma le occhiaie scavate denotavano con chiarezza che Anita non riposava da molto tempo, ed anche il suo corpo, un tempo estremamente attraente appariva denutrito.

    «Le preoccupazioni di Alek sono giuste, ma ho la sensazione che la vostra forza sia necessaria per la battaglia che dovrete affrontare. Ci sono guerrieri al Santuario che possono restare per salvaguardare le persone che abbiamo salvato. Ma non è solo questo ... »

    Si fermò un istante e voltandosi verso Andrea, cominciò ad incamminarsi verso di lei.

    «Nel corso delle ere, nel corso delle epoche i guerrieri di Athena hanno sconfitto nemici in apparenza imbattibili non solo grazie alla fede, ma anche grazie alla conoscenza, quel sapere che Gazka ha cercato di preservare in tutti i modi. Per tale motivo creò due artefatti: uno di essi è stato già mostrato sia al Gran Sacerdote ed al Lawos, mentre nell'altro vi è racchiusa il sapere e la conoscenza raccolta nel corso di centinaia di guerre».

    Sulla mano destra di Anita apparve uno strano medaglione, all'interno di esso cosmi ed essenze differenti si agitavano e si muovevano in un moto perpetuo, sembrava quasi possibile perdersi nel fissarlo.

    «È in situazioni come queste che il Grande Tempio ha bisogno di Eferos, è in momenti come questi che il sapere e la conoscenza che abbiamo accumulato nel corso dei secoli può tornarci utile. E con il permesso del Gran Sacerdote vorrei offrirti questo medaglione che non attesta solo la tua nomina, ma che ti permetterà di accedere al nostro sapere!»

    Lo sguardo di Anita, per quanto stanco, era quello di una donna decisa, che agiva per il bene di Athena, per il bene di questo mondo e su autorizzazione di Bart.




    RuD1Bcs



    In termini di gioco, Wild ricevi la tua carica come Eferos, quel medaglione come puoi ben comprendere non è un semplice orpello, ma ti permetterà di accedere ad una sorta di "realtà separata", dove è custodita la conoscenza dei Saint, ovvero la biblioteca. Come è questo "realtà"? Lascio scegliere a te, può essere una stanza piena di polverosi libri, un percorso di piastrelle magiche nel vuoto, o un grosso computer, insomma lascio a te la scelta. Appena lo indossi vieni pervasa da una strana energia e se ti concentri e chiudi gli occhi puoi attivare il suo potere.

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    CHRYSOS SYNAGEIN
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    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Quella stanza lo metteva in soggezione e lo rasserenava al tempo stesso. Mentre aspettava quietamente, spalle alla colonna, vide arrivare Ys. Ripensò a quando vestiva l'armatura di Altare, di come il cavaliere di Ariete lo avesse aiutato a percorrere la strada che lo aveva portato fin lì. Poi giunse Dhawyth, la sua più cara amica. A un suo sguardo fuggevole, lui sorrise: quando era insieme a lei si sentiva in qualche modo più forte. E poi arrivarono anche Kyros ed Achille, seguiti poco dopo da Alexis di Libra. Ognuno di loro si era presentato al Gran Sacerdote - cosa che lui non aveva fatto, stranamente - e poco dopo Bart aveva iniziato a parlare con tutti loro spiegando le motivazioni per cui erano stati convocati.

    Neanche a dirlo, guerra in vista. Ma l'idea di andare noi a stanarli mi piace, devo dire.

    Peccato che non possiamo semplicemente andare e cercare di rompergli le ossa, vero?

    Poi fu Alek a prendere la parola: anche lui sarebbe stato della partita, ma era necessario imbastire una strategia difensiva per il Grande Tempio durante la loro assenza, e al contempo pianificare l'attacco nel modo più incisivo possibile. Kyros si fece avanti e propose una possibile difesa su più livelli, ma aveva bisogno dell'aiuto di Dha e anche del suo e di Achille: questo però comportava che sarebbero arrivati sul campo di battaglia in un secondo momento. Stava già iniziando ad intessere un abbozzo di illusione partendo dal centro della stanza, quando Rigel percepì un formicolìo familiare alla base della nuca.

    Oh, indovina chi viene a cena...

    Si voltò in direzione dell'ingresso un attimo prima che questo si aprisse, per veder comparire Anita. Per un attimo fu trasportato indietro ai tempi della sua investitura in Jamir, o a quando c'era stata l'ultima invasione del Santuario da parte della Corruzione. Ma ora la situazione era diversa: lui indossava un'Armatura d'Oro e lei sarebbe stata certamente parte attiva di quella nuova azione... ma la fantasia del ragazzo frenò bruscamente. La guardò attentamente, sembrava decisamente debilitata; forse era accaduto in seguito al lungo sonno cui era stata sottoposta, come lo era stata Alisia. Ma gli occhi tradivano sicurezza e determinazione, come anche la sua voce quando lei iniziò parlare. Aveva deciso di "dare una lezione" ai presenti, come a volte aveva fatto con lui durante l'addestramento.

    Nel corso delle ere, nel corso delle epoche i guerrieri di Athena hanno sconfitto nemici in apparenza imbattibili non solo grazie alla fede, ma anche grazie alla conoscenza, quel sapere che Gazka ha cercato di preservare in tutti i modi. Per tale motivo creò due artefatti: uno di essi è stato già mostrato sia al Gran Sacerdote ed al Lawos, mentre nell'altro vi è racchiusa il sapere e la conoscenza raccolta nel corso di centinaia di guerre

    Vide comparire nella sua mano un medaglione. Lo aveva già visto in passato, al collo di lei, con tutti quei bagliori che sembravano racchiudere i cosmi di miriadi di cavalieri che volteggiavano al suo interno; ne era rimasto affascinato, ma non aveva mai avuto il coraggio di domandarle cosa fosse: poi, con il passare del tempo e delle peripezie, se ne era completamente dimenticato. La sua maestra continuò:

    È in situazioni come queste che il Grande Tempio ha bisogno di Eferos, è in momenti come questi che il sapere e la conoscenza che abbiamo accumulato nel corso dei secoli può tornarci utile. E con il permesso del Gran Sacerdote vorrei offrirti questo medaglione che non attesta solo la tua nomina, ma che ti permetterà di accedere al nostro sapere!

    Methos ridacchiò dai recessi della sua mente.

    Hai capito? Gli altri pensano un mezzo fenomeno, ed ecco che la ragazzina ti fa le scarpe davanti a tutti. L'ha fatta Eferos proprio adesso, bel colpo di scena.

    Il ragazzo ignorò il tono di scherno dello spirito. Una parola sola volteggiava davanti ai suoi occhi, cercando di riemergere anche dalla memoria.

    Hai detto... Eferos?

    Già. In pratica è diventata la custode della biblioteca del Santuario, e quindi di tutto il sapere in essa contenuto come lo era Anita prima. Significa che abbiamo una bella possibilità per fare quello che ti piace... studiare come agire. Quindi fai girare quelle rotelle, su!

    L'unica cosa che Rigel avrebbe potuto dire in quel momento sarebbe stata abbastanza ovvia, quindi preferì tacere. Era chiaro che, prima di mettere su un piano degno di questo nome, sarebbe stato opportuno sfruttare la conoscenza per avere quanti più dati possibile prima di procedere; ed implicitamente sapeva che sarebbe accaduto di lì a poco.

    y8k159l


    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Normale.
    STATUS MENTALE - Normale.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Sfrutto quel poco di onda positiva che ho per postare adesso, vorrei evitare di rallentarvi per quanto possibile :zizi:

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    TECNICHE





     
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