Il risveglio dopo la notte

Tyg & Drake, roole sequel al fight-test

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    Il Risveglio dopo la notte
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    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Rigel non vedeva nulla. O meglio, aveva la sensazione che ci fosse una luce lontana che però non riusciva ad illuminare il buio che lo circondava; più si sforzava di raggiungere quella luce, e più questa sembrava voler mantenere la stessa distanza. Non sapeva bene perchè, ma la faccenda gli dava un forte senso di nausea e un gran mal di testa. Cercava di parlare con Methos, ma la risposta dello spirito sembrava solo un borbottìo incomprensibile. Il tempo passava, ed il ragazzo sembrava essere dentro una prigione di spazio infinito. Non sapeva che fare, finchè decise di provare a sedersi: non vi riuscì.

    Ma era in piedi? Lo era mai stato, anche quando cercava di raggiungere la luce; cercò di concentrarsi, e lentamente acquisì una consapevolezza: era sdraiato, e il suo corpo non rivelava intenzione di muoversi. Il mal di testa aumentò, finchè le fitte non divennero una voce.

    Dunque, sei ancora vivo. Messo male, ragazzo, ma vivo.

    Dove... cosa...

    Buono, buono. Già il fatto che mi capisci è un buon segno. In caso non te lo ricordassi, sei stato posseduto da un residuo di Corruzione che si nascondeva nella spilla argentata... e adesso sei in un letto della Seconda Casa.

    Il Cavaliere d'Argento cercò di focalizzare nella sua mente la situazione. La spilla... quella che aveva recuperato dai guardiani col mantello verde! Aveva dovuto combattere contro una statua, e quando era tornato al Grande Tempio si sarebbe dovuto recare da Kyros, ma si era diretto verso i piedi delle Dodici Case e...

    ...Bart..!

    Come un lampo, il ridordo del combattimento tra lui ed il Toro squarciò la tenebra della sua mente. Con sgomento realizzò che aveva attaccato un proprio compagno, anche se non volontariamente.

    Che c'è, sei preoccupato per il vecchio? Come se lui fosse così debole da farsi sconfiggere da un ragazzino... sì, forse gli hai procurato qualche graffio, ma sta certamente molto meglio di te.

    Una fiamma azzurra comparve davanti ai suoi occhi, illuminando quel buio indefinito. Una sagoma di essere umano si stagliava al suo interno, ed il profilo di un uomo si delineò davanti agli occhi del ragazzo. L'uomo aprì la bocca e fece per parlare:

    Adesso ascoltami. Io non so con quale coraggio, incoscienza e faccia tosta tu abbia potuto combattere con un uomo come lui... anche un corrotto ci penserebbe quattro volte... ma a quanto pare tu hai anche del fegato, e la Corruzione ha saputo far leva su tutti i tuoi pregi e difetti contemporaneamente. Devi essere più cauto, mettere la spilla dentro l'armatura è stata una pessima mossa.

    Rigel sgranò gli occhi.

    Methos..??

    Lo spirito lo guardò, e si rese conto che lo stava fissando. Poi si rese conto di avere un corpo etereo, e dall'espressione il ragazzo capì che anche lui stesso ne era rimasto sconcertato.

    A quanto pare qualcuno sta riprendendo le forze, eh? Molto bene, ma torniamo a noi. Di questo ne parleremo in un altro momento. Quando il vecchio verrà qui, stà molto attento a spiegargli bene ogni cosa nel dettaglio, o saranno guai per entrambi. Anzi no, io sono immune ai colpi fisici, quindi saranno guai solo per te. Intesi?

    Il ragazzo annuì, o almeno credette di farlo. La materializzazione di Methos, anche se in forma spirituale, era stata un evento inatteso; ma ora il ragazzo si accorse che la luce che aveva cercato di raggiungere si era spontaneamente avvicinata. E con essa, iniziò a sentire dolori praticamente ovunque.

    Mi chiedo cosa succederà adesso. Ci manca solo che io venga accusato di tradimento.

    In quel caso, credo che il vecchio ti farà la grazia di farti fuori con un colpo solo.

    Ottimista come sempre, vedo. Abbiamo molte cose di cui parlare, noi due.

    Methos ridacchiò. Quel suono lo faceva in qualche modo stare più tranquillo... gli faceva pensare che dopotutto, qualcosa stava volgendo alla normalità. I dolori iniziarono a farsi sentire più vividi, e lentamente il ragazzo percepì le proprie estremità muoversi: prima le punte dei piedi, poi le dita delle mani.

    Riprenderemo il discorso più tardi... stai per avere visite.

    A quelle parole, il ragazzo spalancò gli occhi: nella stanza in cui si trovava era buio, ma una luce tenue filtrava da sotto una porta: forse era la stessa luce che aveva cercato di inseguire nella sua mente. E per la prima volta aveva potuto vedere in faccia anche Methos. Si chiese se avrebbe dovuto parlare dello spirito anche a Bart, ma non sapeva se poteva essere una buona idea. Rischiava di essere preso di nuovo a sberle perchè creduto in stato confusionale. Sospirò, mentre scoprì di non essere ancora in grado di muoversi.

    Che gran mal di testa...

    E poteva anche peggiorare.

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    STATUS FISICO - Semirottamato.
    STATUS MENTALE - Normale.

    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Mi sveglio semplicemente dentro un letto, al buio. Normali elucubrazioni con Methos, che però adesso ha subito un upgrade... probabilmente a causa del nuovo stato di Rigel.

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Il Risveglio Dopo La Notte

    Passi lenti, pesanti e decisi ruppero improvvisamente il silenzio nella Seconda Casa. Una cadenza quasi marziale e inesorabile, come il ticchettio dell’orologio che scandisce gli ultimi istanti prima di un’esecuzione.

    Bart, tiprego, fermati.
    Noi stiamo bene, nonostante tutto.
    È un tuo compagno, un Cavaliere come te.
    Rifletti un momento prima di farlo.
    Ci sono i bambini qui con noi…


    Una voce femminile piena di preoccupazione si rivolse con apprensione al Custode di quel Tempio dello Zodiaco. Era Elena, l’amica – sì, ok, chiamiamola ancora così – di quel gigante Cavaliere del Toro. Sembrava stesse cercando di far cambiare idea all’omone, come s’egli fosse già fermamente determinato a fare qualcosa di estremamente impulsivo.

    Papà!
    Coff-coff…
    C-cosa stai facendo?
    Coff-coff…


    Alla voce della donna si aggiunse quella estremamente contrita di uno dei pargoli, che – allarmato dal tono di Elena – si stava domandando nella sua innocenza quale atrocità stesse per commettere il padre. Forti colpi di tosse scandivano ogni sua parola, come se la sua salute fosse sul filo del rasoio, come se un evento recente avesse aggravato le sue condizioni.
    Cos’era accaduto? Cosa stava per fare Bartolomeo?
    L’incedere del Toro non rallentò nemmeno per un istante, come se fosse completamente sordo alle suppliche della sua adorata famigliola. Anzi, il fervore della donna e le precarie condizioni del piccolo, avevano aggiunto un tono ancora più greve alle sue azioni.
    Il suo cosmo divampò senza preavviso alcuno, disintegrando letteralmente la porta della stanza in cui giaceva quello che un tempo chiamava amico. Varcò la soglia espandendo il suo potere fino ad avvolgere l’intera camera, generando un’oppressione che avrebbe intimorito chiunque – anche solo per istinto primordiale di autoconservazione.
    L’imponente presenza del Cavaliere si palesò tra il chiaro dell’esterno e il buio del locale. Le braccia conserte, gli occhi seri, cupi e fissi sull’unica cosa che in quel momento era al centro delle sue attenzioni.

    Figliolo, hai qualcosa da dire?

    Sembravano le parole che si rivolgono ad un condannato a morte prima di eseguire la sentenza.
    Il tono lapidario e il volto una maschera scura e indecifrabile.

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    Riassunto:
    Eh, mio caro Tyg.
    Adesso sono tutti cavolacci tuoi!

    Condizioni:
    Determinato. Inarrestabile.

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - ELENA - BAMBINI

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    Il Risveglio dopo la notte
    II

    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Un suono di passi pesanti, il suono di alcune voci confuse, una delle quali forse femminile. Qualcosa in quei suoni tendeva a mettere Rigel abbastanza a disagio, e quando vide una luce filtrare da ogni singola fessura della porta prima che quest'ultima si riducesse a meno che polvere si rese conto del perchè. La sagoma di Bart si stagliava contro la luce del corridoio alle sue spalle, gli occhi piantati su di lui, le enormi braccia conserte come nella sua posa da combattimento. Poi, le parole che più o meno si aspettava dall'omone, il "papà" di tutti i cavalieri del Santuario.

    Figliolo, hai qualcosa da dire?

    Rigel cercò in qualche modo di mettersi almeno seduto sul giaciglio, perchè il suo corpo gli dava chiari segnali del fatto che non sarebbe riuscito ad alzarsi. Aveva un'espressione desolata e triste, ma non colpevole. In cuor suo sapeva di non essere responsabile di quanto accaduto, ma poco importava: le sue azioni non erano giustificabili. Inspirò profondamente, poi rispose.

    Sì. Vorrei provare a darti una spiegazione per quello che è successo.

    Il Cavaliere d'Argento abbassò lo sguardo, poi riprese.

    Ero stato convocato da Kyros per una missione. Dovevo recuperare un artefatto - una spilla che in qualche modo è legata ad Altare - in un certo luogo di cui ignoro l'ubicazione, per cui lui stesso mi ha aperto un portale. La spilla era custodita da un gruppo di sacerdoti devoti ad Athena che hanno vissuto nascondendosi nell'anonimato. La spilla era però contaminata dalla Corruzione, e sono stato messo in condizioni di dover combattere; ne sono uscito più o meno intero e avevo purificato la spilla, o almeno così credevo.

    Si guardò i palmi delle mani, ricordando a quello che aveva fatto subito dopo. Che razza di stupido.

    Ho custodito la spilla all'interno del pettorale dell'armatura subito dopo essere rientrato al Grande Tempio, ma qualcosa è andato storto... pessimo errore. Probabilmente non ero riuscito a rimuovere ogni traccia della Corruzione come credevo, e ne sono finito io stesso vittima in qualche modo. So solo che quando ti ho visto, scendendo dalla Terza Casa, ho creduto che volessi uccidermi. Il resto lo sai.

    Si sentiva letteralmente avvilito, sentiva le lacrime che gli salivano agli occhi. Trovò la forza di aggiungere ancora poche parole.

    Il tuo ultimo attacco ha fatto saltar via la spilla dalla mia armatura, e lì ho riacquistato la completa lucidità prima di svenire. Probabilmente l'hai purificata tu stesso... credimi, mi vergogno profondamente del mio errore e delle mie azioni, pur non avendone il completo controllo. Sono pronto a pagare per la mia colpa, anche se il prezzo dovesse essere la vita.

    Non sapeva come avrebbe reagito il gigante, ma se non altro aveva Kyros come garante per tutta la faccenda della spilla; e magari esaminandola si poteva anche risalire realmente al resto. Si aspettava una risposta quasi immediata del Cavaliere d'Oro, ma Methos giocò d'anticipo e tornò a farsi sentire:

    Adesso non fare il melodrammatico. Il vecchio è nero, ma non credo ti ucciderebbe a sangue freddo; c'è rimasto male per quello che successo.

    Sì, ma...

    Adesso fai silenzio, lascia parlare gli adulti.

    Rigel sbiancò. Methos voleva parlare con Bart. E sentiva che lo avrebbe messo in guai ancora più seri, anche se non era la prima volta che si palesava a qualcuno: anche Dhawyth aveva avuto il (presunto) piacere di conoscere lo spirito. Ma appena iniziò a parlare, e lo faceva mentalmente con entrambi i guerrieri, il ragazzo si meravigliò della solennità del tono.

    Salve, Cavaliere del Toro. Se me lo consenti, vorrei aggiungere una cosa alle parole del ragazzo: il mio nome è Methos e sono... una specie di angelo custode. Uno spirito del passato che veglia sul ragazzo, per essere precisi.

    Due frasi, nessuna cosa imbarazzante su di lui o che peggiorasse la sua posizione. Questo se non si considerava il fatto che un secondo spirito abitava nel suo corpo.

    Prima che tu possa pensare a qualche possessione demoniaca, sappi che io sono legato al cosmo del ragazzo; se questi è impossibilitato ad usarlo, come quando siete stati catapultati nei corpi del re e del principino, io e lui non possiamo neanche comunicare. E credimi, questo mi ha permesso di capire che c'era realmente qualcosa che interferiva con la mente e il cosmo del ragazzo: cercavo di raggiungerlo, ma tutto ciò che risuonava nella sua testa era il pensiero "Bart mi ucciderà".

    Ma cosa gli saltava in mente? Era necessario dire anche quelle cose?

    Vorrei solo invitarti a riflettere su questo aspetto, cosa potrebbe implicareper il ragazzo, e sulle sue azioni fino ad oggi per come tu stesso lo hai conosciuto; se ho deciso di farmi avanti è solo perchè credo che in qualche modo tu avessi già notato la mia presenza nel cosmo del ragazzo, e non voglio che pensi lui ti stia nascondendo qualcosa. Per il resto è come hai già sentito: Rigel è pronto a pagare le conseguenze delle sue azioni.

    Il ragazzo non sapeva cosa pensare, nè come avrebbe reagito il guerriero ancora in piedi di fronte a lui, che rimaneva immobile come una statua. Non aveva la forza di sollevare lo sguardo, decise di rimanere immobile in attesa che fosse l'altro a decidersi.

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    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Spiegone con senso di colpa e vergogna. E poi sorpresa sorpresa, Methos decide di farsi conoscere anche da Bart per mettere tutte le carte in tavola e comunicando rigorosamente per telepatia: liberissimo di chiedergli qualsiasi cosa prima di prendere Rigel a schiaffi.

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    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


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    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Il Risveglio Dopo La Notte

    Molto bene.
    Se sei pronto a pagarne le conseguenze non avrò alcun ripensamento.


    Il cosmo da minaccioso divenne violento, mentre la mano destra si stringeva a pugno.

    Mi dispiace figliolo, ma quello che hai fatto è imperdonabile.
    Pagherai con la vita.


    Il tono lapidario come la sentenza che stava per essere eseguita. Il braccio caricò il colpo per poi rilasciare tutto il suo potere, come una mannaia che inesorabile cala sul condannato a morte. Il pugno, con una velocità sorprendente, aveva come meta ultima il volto di Rigel. Sarebbe bastato un colpo, ben assestato e alla massima potenza, per porre fine all’esistenza del Cavaliere di Altare.

    Oh oh oh!
    Dannazione figliolo, ci sei cascato in pieno!


    Cosa diavolo era successo? Quale assurdo miracolo era accaduto per far mutare così repentinamente il tono e le parole di quel gigante furibondo?
    Accompagnata da quella poderosa risata, la mano che si preparava ad abbattersi sul ragazzo si aprì diventando una mastodontica pacca sulla spalla. Il cosmo violento sparì in un turbinio di luci, mentre il colpo amichevole s’infrangeva sullo stanco corpo di Rigel. Seppur giocosa, quella pacca avrebbe scosso l’amico fin nelle ossa.

    Oh oh oh!

    Nulla da fare, non riusciva a smettere di ridere. Il suo petto sobbalzava al ritmo di ogni singola e sincera risata.

    Papà, papà.
    Ci è cascato?
    Sono stato bravo?


    Il pargolo che poco prima aveva finto quella condizione di estremo dolore, faceva capolino da quella che una volta era la porta – ora completamente divelta – della stanza.

    Oh oh, sei un attore nato Ale.

    Il piccolo Alessandro venne poco dopo affiancato da Elena, che più timidamente si affacciò sulla camera cingendo fra le braccia il piccolo.

    Ti prego di perdonarlo.
    Bart ci ha chiesto fino allo sfinimento di partecipare a questo scherzo.


    Guardò il Toro con un tono di rimprovero, ma la dolcezza nei suoi occhi tradiva i sentimenti per quel pazzo Cavaliere d’Oro.
    Bartolomeo fece una smorfia per minimizzare quel suo piano fanciullescamente diabolico, per poi far risplendere la stanza con un sorriso sincero e divertito.

    Ele, dai, non dire così.
    Oh oh, mamma mia, non riesco a smettere.
    Avresti dovuto vedere la tua faccia.


    Imitò il fare contrito di Rigel, per poi cercare di contenere la prorompente risata e spiegare all’amico la situazione.

    Tranquillo figliolo, è tutto a posto.
    Sei svenuto dopo il mio ultimo attacco e ti ho portato subito da Elena per le prime cure.
    È un’ottima infermiera ed è lei che tutte le volte medica le mie ferite.


    La ragazza sorrise imbarazzata da quel complimento a voce alta.

    Ho ricevuto subito rapporto sulla tua missione, anche perché il nostro scontro non è passato inosservato.

    Gli fece l’occhiolino, dimostrando una spensieratezza disarmante.

    Non eri in te, questo è evidente, e le tue parole confermano tutto.
    Fortunatamente nessuno, a parte noi due, si è fatto male.
    Devo dire che mi hai dato una bella batosta, figliolo.
    Oh oh oh.


    Non avrebbe mai ammesso all’amico che lo scontro sarebbe stato a senso unico se le cose si fossero fatte davvero serie, anche solo per l’inesauribile resistenza del Toro e per il tremendo divario energetico. Non c’era bisogno di ripercorrere quei momenti di dolore e violento scontro; men che meno era necessario rimarcare il reale esito della battaglia.

    Dai dai, adesso non mettere il broncio per questo scherzo innocente.

    Bart si prodigò nella sua miglior versione di espressione innocente per poi assumere un’aria interrogativa.

    Rigel, figliolo, senti un po’.
    Forse ho preso troppe botte in testa durante il nostro scontro, ma mi è sembrato di sentire una voce nella mia testa che mi parlava di te.
    Boh, forse mi sono davvero ammattito.
    Oh oh oh!


    Che risveglio, caro Rigel. Travolto dall’esuberanza di quel gigante buono nonostante, fino a un attimo prima, ve le stavate dando di santa ragione. Cerca di resistere, Cavaliere di Altare, perché il caro Bart è fatto così, non lo fa apposta.
    Alla fine è proprio la sua spensieratezza e la sua onestà che lo rendono così straordinariamente unico: come una flebile luce di speranza in una notte di disperazione che sembra non lasciare alcuno scampo.

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    Riassunto:
    Oh oh oh.

    Condizioni:
    Oh oh oh.

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    Edited by Lord Drake - 7/10/2017, 13:35
     
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    III

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    Sentì il cosmo del Toro divampare violentemente, e a malapena Rigel colse le parole di Bart che si concludevano con una sentenza che non ammetteva repliche:

    Pagherai con la vita.

    Il ragazzo sospirò e chiuse gli occhi, mentre attendeva immobile il colpo finale. Avvertì lo spostamento d'aria del braccio del Cavaliere d'Oro che caricava il colpo, e colse il momento in cui questo scattò in avanti. Pensava che sarebbe finito decapitato, dato che il colpo era diretto verso la parte alta della sua schiena; invece il cosmo si dileguò un infinitesimo di secondo prima che la mano dell'omone raggiungesse il bersaglio, con il risultato diventando una pacca amichevole. Molto amichevole, al punto tale che Bart rischiò di fratturare tutte le costole del già malmesso Rigel.

    Il Cavaliere d'Argento prese a tossire violentemente di riflesso, con l'espressione sorpresa e confusa.

    Ma che burlone...

    In quel momento si componeva una scena quasi comica agli di uno spettatore esterno, quale poteva essere Methos: Rigel nel letto che tossiva per smaltire la tosse, Bart che rideva fragorosamente, un ragazzino che osservava la scena divertito e una donna che scuoteva il capo nel tentativo di capire chi tra i presenti nella stanza fosse il più infantile. Bart aveva semplicemente fatto uno scherzo, forse di gusto discutibile, ai danni del ragazzo che era davvero tormentato per l'accaduto, pur non essendone il responsabile.

    Dai discorsi di Elena e Bart, Rigel aveva capito di essere stato perdonato; o meglio, che non c'era nulla che richiedesse il perdono da parte del Cavaliere del Toro.

    Fortunatamente nessuno, a parte noi due, si è fatto male. Devo dire che mi hai dato una bella batosta, figliolo. Oh oh oh.

    Sì, come no...

    La risata genuina di Bart in qualche modo lo stava rinfrancando. La giovialità del padre adottivo di quella famiglia di balordi che abitavano il Grande Tempio era decisamente contagiosa, tanto che anche Methos scoppiò a ridere all'ultima battuta del Cavaliere d'Oro della Seconda Casa, che tra l'altro lo riguardava direttamente. Prese quindi la parola "mentalmente", se così si poteva dire di un discorso telepatico, e rispose in prima persona.

    No, Cavaliere, nessuno scherzo della testa o ammattimento. Esisto, nel cosmo di Rigel... e cerco di salvargli la pelle quando rischia in combattimento. Un gran bravo ragazzo, ma è ancora troppo buono quando si tratta di combattere... se capisci cosa intendo.

    Poi fu il turno di Rigel.

    Sì, è vero. Anche Dha ha avuto modo di "conoscerlo", qualche tempo fa... e credo che in qualche modo sia legato al mio cosmo, anche se non ho ancora capito perchè. E gli piace anche essere fastidioso, per di più.

    Il ragazzo trovò finalmente la forza di guardare in viso Bart, accennando un timido sorriso. Ancora gli veniva da tossire, ma riuscì a trattenersi.

    Ma anche se non ero in me, ho fatto comunque del male. Per questo sono dispiaciuto. Abbassò un attimo la testa, per poi guardarlo di sbieco. In ogni caso la batosta l'hai voluta ricevere di proposito, in caso contrario di me avresti lasciato solo il ricordo.

    Bart si era trattenuto, e Rigel lo aveva in qualche modo notato già durante lo scontro. E adesso stavano lì, a commentare l'accaduto come se avessero giocato una partita di calcio al posto di essersi attaccati quasi con l'intento di uccidere.

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    STATUS FISICO - Rottamato a tre quarti, grazie alla pacca.
    STATUS MENTALE - Sorpreso.

    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Ancora blabla, la tosse è passato ma Rigel è un po' imbarazzato per ovvi motivi. Sei liberissimo di rivolgerti direttamente anche a Methos, se vuoi :zizi:

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    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    ATTO III
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    Uhm, sei come angelo custode…

    Bart si grattò il mento, pensieroso, colpito da quel discorso mentale che proveniva…dal cosmo di Rigel? Bah, cose decisamente troppo spirituali. Inutile farsi troppe domande in un mondo dove creature indescrivibili tengono in giogo l’intero globo e dove ci sono uomini altrettanto incredibili che sfidano gli Dei. Meglio prendere tutto come viene, in modo diretto e genuino, come un bambino che per la prima volta scopre il mondo.
    Tutto con viva intelligenza. Attenzione a non confondere la sincera curiosità con la banale stupidità. Nulla di più distante. Anzi, dobbiamo ricordarci che le grandi scoperte dell’umanità derivano proprio dalla forza di andare oltre il conosciuto, senza pregiudizi o preconcetti.
    Questo per dire cosa?

    Piacere di conoscerti, Methos.

    Sfoggiò un sorriso enorme e protese la mano destra nel nulla, muovendola un po’ in diverse direzioni, come se volesse azzeccare l’esatta posizione della mano di quell’essere etereo.

    Io purtroppo non ho particolari poteri spirituali, come la nostra cara Dha, e quindi non posso vederti.
    Però, spero di aver allungato la mano più o meno nella direzione giusta.
    Voleva essere una vigorosa stretta di presentazione.
    Oh oh oh.


    Non contento, diede un’ulteriore pacca sulla spalla al malcapitato Rigel, cercando ancora una volta di riscuoterlo da quel suo torpore post traumatico.

    Dai figliolo, non dire così.
    Innanzitutto si è concluso tutto per il meglio, quindi non pensarci più.


    Fece una breve pausa per dare peso a quelle poche ma importanti parole.

    Inoltre ti sei comportato egregiamente.
    Se tu fossi stato veramente un nemico, saremmo stati costretti a dar vita ad una guerra dei mille giorni.
    Come due leggendari Cavalieri d’Oro.


    Fece l’occhiolino a Rigel, sottolineando che tra loro non c’erano differenze, indipendentemente dal tipo di Armatura che indossavano.

    Methos, anche tu dai.
    Si sente che tieni molto al ragazzo, ma non essere troppo severo con lui…


    Si mise una mano sulla bocca per cercare di nasconderla al Cavaliere di Altare, rivolgendosi a bassa voce nella direzione in cui credeva si trovasse Methos.

    …devi essere spietato!
    Oh oh oh.


    Una risata a bassa voce? Dannazione Bart, sei proprio fuori di testa.
    Poi, non contento, si rivolse nuovamente al Cavaliere di Altare.

    E comunque, se avete bisogno di qualche consiglio, ormai sapete benissimo dove trovarmi.

    Non voleva prevaricare quell’incredibile rapporto che c’era tra Rigel e Methos, ma le sue parole erano veramente sincere. Il gigante buono vedeva nel ragazzo un potenziale incredibile che aveva solo bisogno di un po’ di fiducia e di essere indirizzato nella direzione giusta.
    Stava per aggiungere altro, ma d’improvviso il suo naso cominciò a percepire l’inconfondibile profumo della sorpresa che aveva in serbo per l’amico. Annusò l’aria con espressione trasognata, per poi annunciare quello che ormai era piacevolmente palese.

    Oh bene, il forno a legna è pronto.
    Una rarità in questo periodo, ma dopo tutto quello che è successo ne vale davvero la pena.


    Il piccolo Alessandro gridò per la felicità, seguito dal coro degli altri bambini che nel frattempo si erano radunati fuori dalla stanza. Persino Elena sorrise in quel suo modo dolce e gentile.
    E come se fosse la cosa più naturale al mondo, esattamente com’era prima dell’Armageddon, Bart si rivolse ai suoi ospiti nel suo solito tono diretto e disarmante.

    Come la preferisci la pizza, Rigel?
    E tu Methos? Come funziona per te?


    Dimenticatevi tutto: ripensamenti, dolori, ferite.
    È arrivata la PIZZA.

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    Riassunto:
    Pizza.

    Condizioni:
    Pizza.

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    IV

    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Rigel osservò divertito la scena in cui Bart cercava di presentarsi a Methos con una stretta di mano. Il buon gigante era spontaneo come un bambino, ma allo stesso tempo faceva da padre a tutti gli altri cavalieri. Poi arrivò la seconda pacca, e al Cavaliere fu di nuovo mozzato il respiro in gola; la tosse tornò a squassare i polmoni.

    Un'altra di queste e mi fa secco davvero...

    Nel frattempo Bart aveva ripreso a parlare con Methos, cercando di fare una battuta sull'essere spietato con il ragazzo. In realtà allo spirito bastava la scusa, ma poi Bart tornò serio.

    Inoltre ti sei comportato egregiamente. Se tu fossi stato veramente un nemico, saremmo stati costretti a dar vita ad una guerra dei mille giorni. Come due leggendari Cavalieri d’Oro. E comunque, se avete bisogno di qualche consiglio, ormai sapete benissimo dove trovarmi.

    Quando l'uomo gli fece l'occhiolino, Rigel lo guardò con aria interrogativa. Davvero lo considerava un suo pari, nonostante tutto? Poteva anche darsi che fosse vero, ma Altare era troppo realista per sperare lontanamente di tener testa seriamente al guerriero formidabile che era il Custode della Seconda Casa.

    Adesso non esagerare. Sai bene anche tu che avresti potuto spazzarmi via, se io fossi stato realmente tuo nemico... perchè non avresti avuto alcun freno nella lotta. La guerra non sarebbe durata più di mille secondi, altro che mille giorni.

    Avrebbe voluto anche ringraziarlo, perchè capiva che il Cavaliere d'Oro lo stimava, a suo modo. Ma si fermò quando lo vide cambiare espressione in viso, aveva un'aria concentrata e annusava l'aria come un segugio a caccia. Il ragazzo fece altrettanto, e qualcosa gli arrivò alle narici.

    ...legno che brucia? Non mi dite che adesso c'è pure un incendio!!!

    Stava per esprimere il suo dubbio ad alta voce, quando il gigante sorrise e il ragazzino iniziò a saltare di gioia.

    Oh bene, il forno a legna è pronto. Una rarità in questo periodo, ma dopo tutto quello che è successo ne vale davvero la pena. Come la preferisci la pizza, Rigel? E tu Methos? Come funziona per te?

    La pizza. Non ne assaggiava una da quando c'era stata la fine del mondo, forse da quando il suo padre adottivo era ancora vivo prima di essere richiamato alle armi. Aveva sentito dire che Bart si dilettava a cucinare, ma l'aveva creduta una balla colossale; e invece no, era tutto vero. L'incredibile si avverava, ed aveva il sapore di una pizza. Poi si riscosse e rispose educatamente alla domanda del guerriero.

    Per me andrà bene in qualsiasi modo. Scelta alla fantasia del pizzaiolo, grazie!

    E fece l'occhiolino a Bart, lasciandosi contagiare dall'allegria. Poi fu Methos ad esprimersi.

    Io temo che dovrò accontentarmi di starvi a guardare, purtroppo.

    Lo spirito sembrava quasi mesto, mentr comunicava quelle parole. E Rigel da parte sua, evitò di infierire; ma per quanto indolenzito nel corpo, si sentiva abbastanza integro nella mente tanto da usare il cosmo. Le ossa gli facevano molto male, ma usare la telecinesi per sollevarsi e rimettersi in piedi poteva essere un'utile compromesso ed evitare di farsi portare la cena a letto come i malati. Dopo aver scostato la coperta, iniziò a levitare rimanendo seduto a mezz'aria. Sorrise, davanti agli sguardi di Bart e famiglia.

    Certe cose vanno mangiate in compagnia, dico bene?

    Era una bella atmosfera. Il ragazzo si sentiva veramente a casa, e in pace.

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    STATUS FISICO - Rottamato a quattro quinti, grazie alla seconda pacca.
    STATUS MENTALE - Sorpreso.

    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - E dico solo che la pizza di Bart è meglio della Redbull. Ti fa volare senza le ali.

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    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


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    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Oh oh oh, questi giovani d’oggi...

    Bart non si sarebbe mai abituato a quelle manifestazioni di potere intangibile. Quando vide Rigel fluttuare a mezz’aria come se niente fosse, pensò che nella vita ormai ne avesse viste di cose strane.

    ...di cui io faccio parte, ovviamente!

    Eh certo, l’immancabile rincorsa alla gioventù ormai andata. Ma non ditelo al caro Bartolomeo, mi raccomando. È molto sensibile quando si parla dell’età anagrafica.
    Si girò verso i suoi pargoli e, con un’espressione fintamente minacciosa, puntò sul piccolo Alessandro per poi caricarselo come se niente fosse sulle spalle.

    Ecco, osservate la mia tremenda telecinesi.
    Sollevo bambini con la forza del pensiero.


    E con un veloce gesto prese altri due figlioli e li fece roteare in aria sotto lo sguardo attento della rassegnata Elena.

    Forza ragazzi, aiutate Elena ad apparecchiare.
    Il papà intanto pensa alla pizza.


    Come un esercito addestrato ed efficiente, la masnada di bambini si trasformò in un gruppo organizzato in cui ciascun elemento sapeva cosa fare. In un attimo la tavola fu imbandita e i (pochi) ingredienti per la pizza furono accanto al forno a legna.
    Il Cavaliere del Toro, baluardo dell’umanità per volere di Atena, sacro guerriero d’oro del Grande Tempio e combattente dal cosmo al limite del divino... si mise la sua solita bandana e il grembiule da pizzaiolo. Non bisogna mai giudicare qualcuno solamente dalla copertina, soprattutto quel gigante dal cuore buono. Il Bart Cavaliere era completamente distante dal Bart padre, tanto che sul campo di battaglia era difficile riconoscerlo quando la furia della lotta prendeva il sopravvento.

    Rigel, figliolo, vieni a darmi una mano per favore.

    Il Toro chiamò l’Altare mentre con maestria faceva volteggiare in aria l’impasto della pizza. Il suo precedente lavoro, la passione della sua vita, tornava utile in quei momenti di sconforto. Cucinare per gli altri è una passione che solo in pochi possono davvero provare, e farlo in un momento così difficile gli riempiva il cuore d’orgoglio.

    Secondo me il miglior modo per valutare un pizzaiolo è provare la sua classica Margherita.

    Prese al volo l’impasto ormai abilmente arrotondato e appiattito per poi posarlo sul tavolo di lavoro.

    E poi, purtroppo, non abbiamo altri ingredienti.
    Ti dovrai accontentare della miglior pizza Margherita che tu abbia mai assaggiato... post fine del mondo, ovviamente.
    Un tempo avresti scomodato le divinità per lodare i miei strepitosi capolavori, ma adesso... si fa quel che si può.
    Dannata Corruzione!
    Oh oh oh.


    La cucina, e la pizza in particolare, era uno dei pochi ambiti in cui Bartolomeo non era modesto. D’altro canto, prima di diventare Cavaliere era un professionista del settore e lavorava nei ristoranti – ad orari massacranti e paghe irrisorie – per mantenere la sua famiglia allargata.
    Spalmò, dunque, la pummarola sulla pasta rotonda e rivolse un sorriso a Rigel.

    Dai, metti la mozzarella.
    Prendine una manciata e distribuiscila in modo omogeneo.
    Vedrai che bontà!


    Volse lo sguardo ad un altro impasto della pizza e, mentre iniziava a lanciarlo come il primo, la sua espressione si fece improvvisamente più cupa. Osservò per un momento la felicità e i sorrisi con cui i suoi pargoli stavano dando gli ultimi ritocchi alla tavola, per poi rivolgersi nuovamente all’amico Cavaliere.

    Dobbiamo lottare per proteggere tutto questo.
    Quando li vedo felici, quando li vedo sorridere, mi si riempie il cuore di gioia.


    Un altro fugace sguardo al quadretto così bizzarro in quel mondo post apocalittico.

    È questo che mi fa andare avanti.
    È questo che mi permette di andare contro tutto e tutti per proteggere le persone che amo.


    Una breve pausa per dare peso a quello che stava dicendo. In fondo, era passato da un atteggiamento estremamente spensierato ad un tono serio e particolarmente sentito.

    La Corruzione ci circonda, gli Dei cadono e gli equilibri che per millenni sono sembrati immutabili si stanno sgretolando.
    Ma sono disposto a mettere in gioco la mia stessa vita per dare all’umanità anche un solo piccolo bagliore di speranza.
    Non voglio che i miei figli crescano ... e muoiano ... in un mondo divorato dalle tenebre.


    Poi, fissò gli occhi in quelli di Rigel, quasi cercasse di leggergli nel pensiero.

    E tu figliolo, cosa ne pensi?

    La sua espressione si fece ancora più seria e greve.

    In quanto Cavalieri di Atena, affronteremo tutto questo fianco a fianco sul campo di battaglia in una lotta apparentemente senza speranza.
    ...
    Amico mio, potrò contare su di te?


    Caspita, che domande. Non è come chiedere a qualcuno “come ti chiami?”, ma è come chiedere a quel qualcuno se si vuole buttare con te da un aereo. Senza paracadute. Una richiesta di estrema fiducia, in un mondo in cui le certezze erano ormai svanite.
    Per non destare preoccupazioni, infine, l’omone mosse la mano per salutare i pargoli – come a congratularsi per il lavoro svolto con la tavola – e mutò momentaneamente l’espressione in una decisamente più solare.

    È quasi pronto figlioli, pazientate ancora un attimo.
    Io e lo zio Rigel, fra poco, arriviamo con le pizze!


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    Riassunto:
    Momento serietà :addit:

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    Bart è troppo professionale quando fa la pizza.

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    Quell'aria di festa, impensabile per chi conosceva cosa stesse attraversando il mondo, sembrava arrivare da un altro universo. La spensieratezza della famiglia di Bart, il gigante che si prendeva i bambini sulle spalle e che si apprestava a cucinare una cena talmente semplice che nessun re avrebbe potuto desiderare qualcosa di meglio, i due cavalieri che si cimentavano tra farina e pomodoro senza pensare alla Corruzione o all'Armageddon.

    Sembra quasi che il mondo si sia fermato e abbia deciso di fare una pausa da tutti gli accidenti che gli stanno cadendo addosso.

    Il pensiero di Methos coincideva col suo, ma il ragazzo non poteva distrarsi: cercava di distribuire la mozzarella sulle pizze come gli aveva detto Bart, ma non era certo di essere portato per quel genere di cose; ogni tanto qualche grano del bianco formaggio scivolava fuori dall'impasto, ma il ragazzo prontamente lo rimandava al suo posto aiutandosi con la mente. Sarà stata una cosa banale, ma non voleva fare brutta figura.

    Mentre ascoltava le parole del Cavaliere del Toro si rese conto che l'uomo aveva cambiato espressione: teneva la voce bassa, in modo tale che solo Rigel potesse sentirlo e fosse impossibile rovinare la bella atmosfera che si stava creando. Le sue parole traboccavano di determinazione e di desiderio. Desiderio di riportare il mondo alla normalità, e di farlo anche solamente per qual gruppo di ragazzini vivaci che schiamazzavano intorno ad un tavolo.

    In quanto Cavalieri di Atena, affronteremo tutto questo fianco a fianco sul campo di battaglia in una lotta apparentemente senza speranza... amico mio, potrò contare su di te?

    Il cavaliere d'Argento annuì a quelle parole. Capiva bene cosa intendesse il Custode della Seconda Casa e, nonostante i problemi che gli aveva causato poco prima, nel suo cuore rimaneva fissa la stessa idea che aveva palesato ad Anita ai tempi della sua investitura.

    Sai, mi è capitato di dirlo a più di uno dei nostri compagni, da quando mi trovo al Grande Tempio. Spesso mi è stato chiesto che cosa fossi venuto a fare qui. E la mia risposta è sempre stata la stessa: sono qui per dare una mano. Che si tratti andare a recuperare un artefatto perduto, o combattere contro la Corruzione, o sistemare la mozzarella sopra la pizza che rallegrerà questa allegra compagnia, non ha importanza. Non sono venuto qui per dormire sugli allori o a farmi bello con le ragazze, sono venuto perchè era la cosa più giusta da fare; ogni passo percorso fino ad ora è mirato solo a questo, è così che mi hanno cresciuto i miei genitori adottivi. Ora bisogna combattere: non mi tirerò indietro.

    Buttò un'occhiata nel forno, mancava poco per il completamento della cottura della pizza.

    Dovresti fare il tentativo a cercare qualche altro ingrediente da utilizzare. Il vecchio sarebbe alle stelle, se ci riuscissi.

    Sì, è probabile. Purchè non si tratti di ananas o roba simile, certe cose non sono tollerabili.

    Poi si volse di nuovo a guardare Bart, che aveva annunciato il tempo mancante alla cena ai ragazzini ormai in fibrillazione.

    Ma il nemico è forte. E questo significa che dobbiamo diventare più forti anche noi... soprattutto io.

    Il ragazzo in realtà non riusciva proprio ad immaginare un Bart ancora più forte di quanto già non fosse, a meno di non diventare una divinità. Ma se la forza d'insieme dipendeva anche dalla bravura dei singoli, allora toccava a lui migliorare e cercare di raggiungere il livello del Cavaliere d'Oro; la cosa non lo avrebbe scoraggiato. Doveva diventare più forte, e raggiungere almeno il livello degli altri cavalieri.

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    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - ...momento serietà.

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    Ma smettila!

    Bart posò sulla spalla di Rigel una mano piena di farina, mentre con vigore lo scuoteva per rimarcare quel suo commento scherzoso. Niente pacca (non volutamente) violenta, questa volta, ma l’effetto shaker sarebbe risultato probabilmente altrettanto devastante.
    Povero ragazzo in balia dell’esuberanza del gigante.

    Oh oh oh.
    Figliolo, non sottovalutarti.


    Senza smettere di impastare e infornare pizze, come se fosse la cosa più naturale al mondo (e per lui lo era), il Toro continuò a far presente al giovane ciò che era palese e che credeva con tutto il cuore. Rigel aveva la tendenza ad essere il peggior venditore di sé stesso, dimenticandosi completamente degli aspetti estremamente positivi del suo carattere.

    Saresti già Cavaliere d’Oro se solo avessi voluto ambire a una tale armatura.
    E ti posso assicurare che la forza o la potenza del Cosmo, da soli, non fanno di un uomo un guerriero.


    Fece una pausa voluta, per far comprendere a Rigel quanto credesse in quelle parole. Il ragazzo doveva uscire da quel complesso d’inferiorità che in lui sembrava un atteggiamento così naturale.

    Si può essere delle divinità ma avere paura di mettere in gioco la propria esistenza.
    Se non si è disposti a sacrificare tutto se stessi per quello in cui si crede, la battaglia è persa in partenza.


    Spostò abilmente le pizze nel forno, ormai pronte per essere servite.

    In te non vedo questo tipo di esitazione e tanto mi basta.
    Non è da tutti essere disposti a mettersi in prima linea di fronte ad un pericolo così soverchiante come la Corruzione.
    E sarà un onore per me poter contare su questa tua determinazione.


    Sorrise in modo sincero e sentito, dimostrando la sua trasparenza di emozioni e il profondo legame che provava con le persone a cui teneva.

    Papààà!
    Quanto manca?


    Ma ecco che, puntuali come un orologio svizzero, i suoi pargoli gridavano a gran voce per chiedere quanto mancasse all’agognata abbuffata di pizza.

    È quasi pronto, figlioli.

    Bart ruotò gli occhi al cielo e poi si rivolse a Rigel con un’espressione in apparenza inalterata, sempre sorridente, ma con un sorriso più – come dire – sornione.

    Mio caro Rigel, sei bravo a servire ai tavoli?
    Saresti così gentile da usare un po’ della tua telecinesi per far arrivare le pizze al tavolo?


    Gli porse immediatamente un piatto senza ammettere diritto di replica. È vero che gli ospiti non dovrebbero muovere un dito, ma in una famiglia così allargata e piena di pargoli, ognuno era abituato a fare la sua parte senza lamentarsi. E anche Rigel non poteva fare eccezione, anche solo per dare il buon esempio ai piccoli.

    Adesso arriva lo zio Rigel a portare le pizze.
    Oh oh oh!


    E con una roboante risata, affibbiò al povero Cavaliere di Altare l’infausto compito di portare le tanto agognate pizze a quella masnada scatenata che – se fosse passato ancora qualche minuto – si sarebbero messi a rosicchiare pure le gambe del tavolo.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Ti lascio libertà di scelta: puoi chiudere oppure continuare se hai altro da approfondire ^^

    Condizioni:
    -

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - ELENA - BAMBINI

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    Il Risveglio dopo la notte
    VI

    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Rigel ascoltò attentamente le parole del gigante. Bart riponeva davvero fiducia in lui e nutriva speranze non da poco. Lo considerava già all'altezza degli altri Cavalieri d'Oro.

    In realtà sono cose che già ti sono state dette. Anita, Dhawyth, adesso anche lui. Non sei stanco di sentirti dire sempre gli stessi discorsi?

    Non sono convinto di essere così valente, sarà questo. Per il momento so di essere di aiuto con Altare, poi se Atena avrà bisogno che io combatta in altro modo... o in altra veste, mi farò trovare pronto. Nel frattempo farò del mio meglio.

    Lo disse borbottando tra sè e è, anche se voleva solo rispondere a Methos. Magari Bart non lo aveva sentito.

    ...sei noioso. Datti delle arie, ogni tanto.

    Nel frattempo Bart gli allungò la prima pizza da portare a tavola, Rigel la spostò alla propria sinistra e questa rimase sospesa a mezz'aria mentre il Cavaliere d'Oro gli porgeva la seconda. Rigel ripetè l'operazione almeno altre sette (o forse di più?) volte, e si ritrovò a mantenere fluttuanti per aria una serie di margherite appena sfornate.

    Bene gente, si mangia!

    E quando si voltò, le pizze giravano davanti a lui come se fosse stato un giocoliere... con la differenza che le pizze si muovevano lentamente (per questioni di sicurezza, naturalmente) e che le sue mani non sembravano muovere i vari piatti che fluttuavano disegnando un ampio cerchio. Ognuno dei bambini si ritrovò il piatto di fronte alla faccia in un batter d'occhio, i loro visi erano tutti abbastanza meravigliati, e probabilmente anche Elena si stava divertendo.

    Poi, il ragazzo tornò dal pizzaiolo.

    In realtà, ci sarebbe una cosa che vorrei chiederti. La dea Atena... l'hai mai incontrata di persona?

    E adesso questa domanda da dove esce fuori?

    Sono solo curioso, tutto qui.

    Attese che l'altro gli rispondesse. E nel frattempo si preparò all'eventuale pacca: stavolta avrebbe cercato di bloccarla, o almeno attutirla, anche con il cosmo.

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    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Altare {VI}
    STATUS CLOTH - Non indossata.
    STATUS FISICO - Rottamato a quattro quinti, grazie alla seconda pacca.
    STATUS MENTALE - Sorpreso.

    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - ...e niente, mi è venuta così e l'ho scritta.

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    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Il Risveglio Dopo La Notte

    La scena era tanto perfetta quanto improbabile.
    Un’allegra famigliola, così allargata da occupare un’intera grande tavolata, rideva e scherzava come se fosse la cosa più naturale al mondo. La gioia di quel momento era come una piccola luce in un mondo di tenebre, così fievole da non riuscire veramente a rischiarare ma abbastanza luminosa da farsi notare.
    Era per quello che Bart combatteva. Era per quello che il Toro non avrebbe mai ceduto il passo.Ogni nave dispersa nella tempesta deve avere il suo faro. E quello era proprio il faro del gigante buono.
    In quel momento, anche il caro amico Rigel faceva parte di quell’attimo felice. In punta di piedi era riuscito a entrare in quel mondo a sé stante, in quella famiglia strana e incredibile.

    Atena?

    Cosa c’entrava Atena in quel momento?
    Bartolomeo parlò quasi spontaneamente, reagendo a quella domanda che sembrava arrivare dal nulla. In realtà non l’aveva davvero colto di sorpresa, ma di certo il contesto era inusuale. Il Toro, però, con il suo inimitabile approccio alla vita, accolse di buon grado la domanda, trattandola come se fosse la cosa più normale al mondo, come se Rigel non gli avesse chiesto di parlare di una Dea reincarnata nel corpo di una ragazza.

    Oh oh, vuoi sapere della cara Alisia?

    L’omone non aveva mai chiamato la loro divina guida con il nome del mito. Aveva sin da subito chiesto il nome alla ragazza, trattandola come se fosse uno dei suoi figlioli. Nessun formalismo e nessuna remora. Con Alisia aveva instaurato un rapporto incredibilmente sincero, con quel suo sorrisone baffuto che condiva ogni loro incontro. E, a dirla tutta, la situazione andava a genio a entrambi.

    Una ragazza incredibile.

    Lo credeva davvero e quelle parole fecero trasparire tutta la sua sincera convinzione.

    Lascia perdere per un momento che sia l’attuale reincarnazione della Dea Atena.
    Alisia, la ragazza Alisia, ha una forza e una maturità che non troverai mai in una fanciulla della sua età.
    Nei suoi occhi puoi vedere e percepire il peso dell’enorme responsabilità che da sola porta sulle spalle.
    Ma fa tutto a testa alta, senza però dimenticare il consiglio dei suoi Cavalieri.


    Fece una breve pausa per soppesare quelle poche ma importanti parole.

    Credo proprio che ti piacerebbe moltissimo, figliolo.
    Anche la sua sola presenza ti farebbe comprendere ancor di più il motivo per cui combatto, per cui tutti noi combattiamo.


    Per Bart, infatti, era stato davvero così la prima volta che l’aveva vista. Quel primo incontro con gli altri Cavalieri superstiti dell’Armageddonera indimenticabile. Poche parole ma un’unica convinzione: salvare l’umanità, salvare il mondo. La Corruzione non poteva vincere.

    Dobbiamo assolutamente organizzare un incontro con lei.
    Un giorno possiamo andare a trovarla per chiederle come sta.


    Era incredibile come il gigante riuscisse a parlare in modo così semplice e spontaneo anche di una Dea.

    Però tu, mio caro Rigel, devi essere meno rigido e formale, eh.
    Fatti aiutare dal Methos, mi raccomando.
    Potrebbe essere una buona occasione per chiederle una promozione.


    Gli fece un occhiolino di complicità, scherzando (seriamente) sull’argomento “Cavaliere d’Oro”.

    Oh oh oh!

    E con il suo manone si mosse nuovamente verso Rigel.
    Ancora una poderosa pacca sulla spalla?
    No, mai ripetere la stessa tecnica contro una Cavaliere (anche se in realtà l’aveva già ripetuta più volte).
    Questa volta la mano andò dritta verso i capelli del ragazzo per scompigliarli con un gesto naturale e paterno, invitandolo a unirsi alla tavolata imbandita di scatenati pargoli e paradisiaca pizza.

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    Ti dico la mia sulla cara Alisia :asd:

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    Rigel ebbe a malapena il tempo di sentire la replica di Methos alle parole del gigante:

    Potrei anche provarci, ma quando si tratta di superiori e divinità è una causa persa. Pensare che gli basterebbe rilassarsi...

    Poi Bart gli arruffò i capelli sulla testa, invitandolo ad unirsi alla tavolata, ma il ragazzo rifletteva su una delle frasi appena ascoltate.

    Io... un Cavaliere d'Oro?

    Non ci sarebbe nulla di strano, ragazzino.

    Ma non mi sento ancora pronto.

    Bart la pensa diversamente... ma tu fà come ti pare.

    Già, perchè il Cavaliere del Toro era serio nonostante le battute e le risate: ormai Rigel aveva compreso questa parte del suo modo di fare, e di certo non voleva semplicemente prendere in giro il suo "figliolo". Forse ci credeva sul serio, forse doveva crederci di più anche lui o semplicemente volerlo.

    Ma era la cosa giusta?

    Si avviò alla tavola, prendendo posto all'unica sedia rimasta libera mentre il profumo di quel capolavoro che aveva sotto gli occhi si spandeva verso le sue narici. Mentre assaggiava la pizza, ripensò ancora alle parole di Bart, ed una lacrima gli spuntò ai margini dell'occhio destro.

    Commosso?

    ...no. Scotta.

    Bevve subito dell'acqua, poi si mise a guardare quei bambini e ad ascoltare Bart mentre li intratteneva tra una risata e l'altra; qualcuno rovesciò una brocca colma d'acqua, ma il ragazzo fece in tempo ad evitare che il liquido o il recipiente finissero a terra con un repentino uso della telecinesi, strappando un "ooohhh" di stupore al bambino che stava seduto accanto a lui. Poi rise, e stavolta fece una cosa che avrebbe dovuto fare qualche momento prima: soffiò sulla pizza prima di mettere in bocca un nuovo boccone.

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    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Io la chiudo così, e grazie di tutto. Ma ti ho lasciato margine per una chiusura, se ti va... comunque adesso ho voglia di pizza. Se abitassimo nella stessa città stasera si mangiava insieme XD

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    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


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    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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