[TRAMA] Another time, Another place

up cloth vi - vii him3ros

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    L'ultimo scontro in Alaska ti ha portato a una concezione cosmica maggiore. Hai ripreso ciò che credevi perduto e dopo aver visto coi tuoi occhi la manifestazione di Rhan-Tegoth ed averla fermata, ti sei ritrovato tra le mani un pezzo di lui ma non sai cosa fartene.

    È ovvio che per l'Alchimista Supremo dei Gemelli questo è solo un altro caso su cui lavorare, hai un potere tale da riuscire a rivaleggiare persino con gli altri Dodici, nulla fermerà il tuo progresso e nessuno potrà mettersi in mezzo.

    SOVZncW

    Lo studio dell'ultimo pezzo aggiunto alla tua collezione procede lentamente ma non al punto da innervosirti, i risultati ci sono seppur di rado. Ed è proprio in queste sessioni di studio ed analisi che scopri qualcosa che non ti piace, adesso riesci a percepirlo meglio, ma alcune parti del Sottosopra sfuggono al tuo potere.

    Cercano il Black Orium, padrone.


    La voce delle tue creature concorda su questo, non puoi permettere che chichessia si muova nel Sottosopra senza che tu ne sappia niente sopratutto se con queste premesse.

    qNjfunR


    Note master:

    Benvenuto nel tuo up cloth!
    Inizio molto aperto. Stai studiando le tue evocazioni (a te come quando perché ecc) quando ti rendi conto che qualcosa non va, ti comunicano alla fine che qualcosa sta cercando il black orium nel Sottosopra e che sta cominciando a conquistare delle aree ben precise.

    Fai le tue considerazioni e tutto ciò che ti è necessario, ferma il post quando decidi cosa fare di queste informazioni.





     
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    Il moto relativo degli universi tangenti si stava facendo più rapido. Era un perpetuo ciclo, un'alternanza tra ordine ed entropia che spingeva il sistema in un senso o nell'altro.
    La grande preoccupazione che lo affliggeva era nulla in confronto a quegli spostamenti massivi, tanto che l'atto di immergersi in quelle meccaniche riusciva a donargli un po' di pace.
    Si trattava di un'illusione, ovviamente. Procrastinazione. I suoi pensieri scomparivano in relazione all'immensità di un costrutto degli Dei Antichi, ma continuavano a esistere appena sotto la superficie. E lo stesso si poteva dire per quel vincolo, un sigillo che manteneva una sorta di equilibrio laddove di equilibrato non c'era nulla. Il moto sistematico serviva solo a rimandare in maniera indefinita e indefinibile il completo disfacimento, definendo in pratica tutto quel Multiverso fallimentare come una bomba a orologeria con un timer illeggibile.

    Era tutto a un passo dal compimento; il momento peggiore, in cui l'attesa è una partita a dadi col caso: da una parte è solo tempo che scorre lentamente (troppo lentamente) e dall'altra è la consapevolezza che ogni secondo trascorso possa essere una potenziale minaccia al compimento del progetto.
    Ovviamente la sua distanza fisica era una questione puramente formale. Al lato pratico era come se si trovasse nella stanza accanto, a una chiamata di dist-

    La marea di sigilli che dividevano gli oceani della sua mente fu percorsa da una scarica di energia pura. Tornarono ad allinearsi nella maniera più corretta. Strano che fosse accaduto lì, con così tante distrazioni.
    Sembrava quasi che la sua psiche stesse diventando troppo difficile da trattenere, perfino dai vincoli che si era autoimposto tempo prima.
    Sentiva la barriera stridere e, per quanto solida, iniziava a scorgere dei momentanei cedimenti. Per lo più si trattava di cose da nulla, come quella appena avvenuta, soprattutto dipendenti da collegamenti inconsci o richiami sensoriali, ma anche la semplice associazione di idee e il ripescaggio randomico di pensieri e concetti iniziava a diventare sempre più frequente.
    Il muro stava cedendo.

    Un sorriso amaro gli si disegnò in volto. Un'altra preoccupazione da aggiungere al mucchio.
    Mettere mano a quei sigilli gli sarebbe costato molto, in termini di tempo ed energie, senza contare che si sarebbe dovuto rendere vulnerabile e qualcosa era sempre in agguato. Era la natura delle cose, infondo: lui poteva vedere i mostri sotto il letto, ma i mostri potevano vedere lui.

    Tornò a concentrarsi sulla questione corrente, l'incognita che gli stava davanti. Tutto pur di scrollarsi di dosso quel malessere.
    La creatura sembrava prostrata. Era difficile dirlo a causa del corpo deforme, a dire il vero. Non che la posizione fosse particolarmente volontaria: sottili linee di luce brillavano attraverso la penombra, costringendo Rhan-Tegoth -o almeno quella sua infinitesima parte- alla totale immobilità. Un improbabile guardiano li osservava dall'alto, ruotando sul suo asse a velocità regolare e ipnotica, spargendo una serie di dissonanti cacofonie attraverso l'atmosfera irregolare del planetoide.

    qPkUwS0

    La gabbia in cui aveva rinchiuso il prigioniero era estremamente complessa e aveva richiesto giorni per essere perfezionata. Giorni insonni, ovviamente. Non che avesse mai dormito un granché negli ultimi anni. Aveva deciso di prioritizzare la messa in sicurezza, piuttosto che pentirsene in un secondo momento.
    L'aveva nascosto in uno dei mondi intermedi del Sottosopra, ugualmente lontano dal nucleo e dalle dimensioni adiacenti al Multiverso, a centinaia di milioni di universi di distanza da qualunque fosse l'obiettivo originale della setta che l'aveva evocato in Alaska. Limitato e vincolato in una successione di sigilli sferici e strati iper-densi di realtà concentrata, l'abominio lo fissava senza battere le palpebre. Forse non le aveva nemmeno.
    Le poche caratteristiche distinguibili dalla massa di tessuto che lo componeva gli risultavano ripugnanti, malgrado fosse abituato a simili mostruosità. Aveva qualcosa di vagamente antropomorfo, come se in un ultimo atto di auto-conservazione avesse tentato di imitare entro qualche misura l'aspetto dei suoi servi... o dell'uomo che aveva interrotto il rituale. Di certo era riuscito a carpirne il linguaggio, se non altro.
    Qualunque fosse il motivo, però, nulla avrebbe mai potuto nascondere la sua natura caotica.

    Di tutte le formule codificate nel Necronomicon, soltanto un piccolo numero sfuggiva ancora alla sua piena comprensione, senza dubbio grazie alla sua precedente istruzione.
    Aveva fatto in modo di sperimentarne il più possibile, avendo una cavia così comodamente remissiva a sua totale disposizione.
    Poche ore prima aveva iniziato a intessere una complicata trama volta a paralizzarne la mente, col solo obiettivo di potervi entrare a forza e osservare dall'interno la conoscenza contenuta. Proprio durante l'esecuzione del rituale più adatto si era quasi fatalmente distratto, rischiando di interrompere il processo, ma alla fine le ultime stille di cosmo finirono di scorrere e la chiave venne completata. Tenendo il Libro Nero tra le mani pose su sé stesso un sigillo opposto, in grado di aumentare enormemente l'efficacia e la stabilità della sua psiche.
    Senza perdere altro tempo diede inizio all'assalto.

    Il primo impatto fu nauseante, una matassa di scariche psioniche disordinate che non riuscivano a trovare senso logico all'interno di una gigantesca gabbia di colori e ombre allungate. Era semplice e complesso al tempo stesso. Non si era mai spinto così tanto in profondità, né aveva desiderato farlo in un primo momento. Come al solito, però, il profondo desiderio di scoprire qualcosa in più aveva finito per trascinarlo in una situazione bizzarra.
    Era estremamente fastidioso come processo, ma tentò di resistere al meglio per carpire almeno qualche sfumatura in più.

    Sopra di lui, decine di metri al di sopra della gabbia, il nucleo di Chóros vibrò infastidito. Anche Lawrence percepì qualcosa, tanto che si ritrasse in parte dal suo studio e alzò lo sguardo a osservare il corpo cristallino-metallico.
    C'era qualcosa di sbagliato -di più sbagliato rispetto a tutto il resto- nella sensazione che l'aveva attraversato.
    Il controllo gli stava sfuggendo. Era solo una vaga impressione, finché non provò a sondare le innumerevoli dimensioni del Sottosopra, guidato da una pura intuizione.
    Il dubbio si dissolse all'istante. Aveva toccato una sorta di nervo scoperto. Zone buie. Punti immobili nello schema di movimento.
    Il controllo non gli stava sfuggendo: non l'aveva e basta.
    Fu in quel momento che Rhan-Tegoth decise di emettere un suono flebile.
    Tornando a focalizzarsi sui suoi pensieri, l'Alchimista Supremo scorse una linea ordinata. Bizzarro, come se l'essere si stesse adeguando al suo modo di pensare quel tanto che bastava per comunicare in maniera fluente.

    Cercano il Black Orium, padrone.

    Chóros fu percorso da un gemito profondo, che si trasformò diffondendosi attraverso il corpo colossale.
    Era la verità, quindi. Chi meglio di esso poteva saperlo?
    Un moto di rabbia lo riempì. Le mani presero a tremargli.
    Non poteva essere. Non DOVEVA essere.
    Completò la connessione con il Grande Antico, sincronizzandosi con le onde che componevano il suo intelletto, abbandonando del tutto quella con Rhan.

    Dimmi dove. Subito.

    La sua armatura crepitò materializzandosi, allineando le incisioni della superficie e ardendo insieme al cosmo che lo circondava, sempre più ampio e vorticante.
    Strinse i pugni facendo scricchiolare le giunture dei guanti. Era già abbastanza grave che non si fosse accorto prima dell'intrusione.
    Non avrebbe permesso a nessuno di violare ulteriormente il suo dominio.



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    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Per questo motivo, anche se possono essere sciolti oppure spezzati con la forza a costo di un notevole dispendio energetico, i sigilli sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

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    Sei nel Sottosopra. Il cielo desaturato, l'aria crepitante e stantìa ti accolgono insieme alle sue innumerevoli strutture. Copie perfette del tuo piano della realtà ma contaminate dal tocco caotico che impregna la dimensione, sotto il tuo sguardo tutto appare normale ma se ti concentri abbastanza puoi percepire qualcosa. Non sai definire esattamente cosa sia, la natura o l'entità dello stesso ma è simile ad un rumore bianco costante che sembra aumentare in alcune direzioni. Le tue creature potrebbero esserti utili, usandole in una caccia per ottenere almeno un indizio da cui partire, avresti modo di indirizzare la tua ricerca.

    ktJGswY

    Ne abbiamo trovati un po', padrone.



    Vedi in lontananza uno sparuto gruppo di esseri caotici, blasfemi nelle loro forme ma dal potere non troppo esteso. Singolarmente potresti ghermirli facilmente ma sono un gruppo, potrebbero darti filo da torcere. Camminano in ranghi fin troppo ordinati per essere mossi semplicemente dalla loro brama e natura, ti sembra persino di notare un Ordine.

    Non ti hanno notato, però.

    qNjfunR


    Note master:

    Sei nel Sottosopra, fai le tue cosine, un po' di caccia al tesoro fino a quando non individui questo gruppo di mostri del caos che si fanno i fatti loro. Scegli che fare e come comportarti con loro e concludi il post con la decisione.





     
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    atto ii

    Il suo legame cosmico col Necronomicon fu percorso a ritroso da un moto di rabbia, specchio del suo stesso stato d'animo.
    Un ticchettio ritmico iniziò a risuonargli attraverso l'encefalo, rimbombando su talmente tanti piani da confondersi e diventare un rullo di tamburi. Prima di accorgersene aveva iniziato a tremare, incapace di reprimere la frustrazione.
    Un momento di deboleza, una distrazione. L'eco del suo ordine continuava a passare da una coscienza all'altra, diventando ogni volta più forte e vorace, cancellando qualsiasi altro pensiero.

    3Alchemist { PR 109 bpm

    BP 139/82 mmHg

    SpO2 97%

    RR 24 rpm
    }

    Le letture dei suoi parametri comparvero in un angolo della sua coscienza, senza invadere totalmente i normali processi cognitivi, segno che la calibrazione del segnale del cluster era già a livelli ottimali. Certo, nessuno aveva chiesto al sistema di elaborare alcun dato, ma il pensiero lo impegnò abbastanza da permettergli un certo grado di controllo, lasciando lentamente fluire la rabbia.
    Non gli restava altro: sembrava che quel sentimento fosse radicato a fondo dentro di lui e guadagnasse sempre più terreno, mentre l'elaborazione degli altri stati d'animo veniva bloccata e ri-diretta dal Muro in un meccanismo di costante auto-stabilizzazione.
    Tutto il resto tendeva a scivolare via, lasciandosi dietro soltanto un grumo d'ira che doveva in qualche modo mettere a frutto.

    1Human { minor psychological distress detected }

    Si, ne sono vagamente conscio. Basta così.

    Lo pensò stringendo i denti, ma poteva quasi sentire i battiti normalizzarsi. La frequenza dei segnali diminuì rapidamente.
    Era bastato davvero poco a scatenare quelle micro-reazioni. Troppo poco. La sua stessa mancanza di controllo l'aveva quasi stordito e non poteva fare a meno di chiedersi quanto facilmente sarebbe potuto arrivare al limite, senza più la capacità di trattenersi.
    Abbastanza peculiare: con tutte le blasfeme presenze che strisciavano attorno e attraverso di lui in ogni piano dimensionale, il suo vero nemico sembrava essere proprio quel tanto agognato briciolo di sanità mentale che lo teneva legato alla sua natura.
    Perfino la rabbia, però, era gestita in maniera particolare dalla sua psiche. Si, le mani gli tremavano ancora. Si, sentiva pulsare la tempia. Eppure i suoi pensieri fluivano perfetti e distaccati.
    Freddi.

    Non c'è tempo per questo, ora.

    Erano trascorsi pochi attimi.
    L'essere strisciante gli aveva dato la risposta che si stava aspettando.
    Le altre menti si collegarono alla sua in un solo sistema intricato, dandogli accesso a uno spettro infinitamente più ampio di percezioni.
    Tutte quelle creature possedevano un nucleo da qualche parte in quel multiverso ed erano legate a esso in modo quasi indissolubile. Alcune avevano un corpo limitato e definito, un'essenza fisica immensa, magari, ma misurabile. Altre invece si estendevano oltre i limiti della comprensione. Erano nati insieme a quella realtà o l'avevano infiltrata su così tanti piani da diventare simili a metastasi, arrivando perciò a coprire una tale estensione da inglobare più strati dimensionali, divenendo per definizione immisurabili.
    Era proprio di questi enormi esseri che si sarebbe servito per ampliare il suo sguardo oltre i limiti intrinseci delle sue capacità umane.
    Si mise in ascolto, lasciando che i sussurri dei mostri riverberassero più a lungo del solito, cercando di coglierne le sfumature. Non era un processo preciso; anzi era strettamente dipendente dalle impressioni, sensazioni e interpretazioni, ciascuna filtrata da una psiche che non aveva nulla di diretto o semplice. Faticava ad ammetterlo, ma la tendenza di Rhan-Tegoth a comunicare in un modo prettamente umano gli era risultata quasi piacevole.
    Esplorò una sequenza impressionante di dati, aiutato in parte dalla mente sintetica di Chóros, con cui aveva maggiore affinità e che si trovava in quel piano ridotto a una forma più gestibile.
    Riuscì a scorgerlo con maggiore chiarezza dopo una manciata di minuti. Non era un vero disturbo. Sembrava più un fastidioso vuoto, un'assenza di segnale o, peggio, un'interferenza. Di qualsiasi cosa si trattasse, era pericolosa. Subdola perfino.
    Sperava che non si trattasse dell'avanguardia di una più vasta invasione. Non era pronto per quello. Sperava quasi che si trattasse di un errore, ma la sensazione era troppo specifica e gli avvertimenti delle creature troppo precisi per credere che non ci fosse nessun pericolo.

    2Warrior { target acquired - loading countermeasures }

    Per un lunghissimo momento si pentì di aver creato quel tipo di connessione diretta, tra tutte le possibilità esistenti. Di fatto, era solo una voce in più nella sua testa.
    In tutta risposta, misurando quella che doveva essere una nuova variazione dei segni vitali, l'I.A. decise saggiamente di mostrargli eventuali novità tramite cues visivi.
    Quantomeno stava imparando.

    Il salto fu istantaneo. Era il suo dominio, infondo. Gli era bastato entrare in contatto con il centro di tutto, le rovine della Chiave, per seguire l'immobilità, il punto che non poteva identificare nell'oceano oscuro in costante movimento, in cui ogni molecola d'acqua era un intero universo.
    Tegoth e gli altri esseri al suo servizio erano giunti a un risultato univoco.
    Ecco gli invasori. O i ribelli. O gli sciocchi.
    Avrebbe capito se si fosse trattato di forme di vita inferiori, sottosviluppati ammassi di materia malamente differenziata che si agitano nella loro stessa sozzura. Avrebbe perfino accettato di avere a che fare con una sotto-cultura nata chissà come nei convoluti anfratti di una dimensione dimenticata. Sarebbe sceso a patti con diverse possibili situazioni, ma quella in particolare non rientrava nel range di ciò che possa definirsi "gestibile".
    Erano chiaramente esseri caotici, almeno per forma e natura. Frammenti di vita disarmonica, nata da un'aggregazione fortunata di particelle, forse, oppure deformata dalle forze misteriose di quel multiverso.

    Poi notò quanto bizzarra sembrasse la loro coesione. Si muovevano in ranghi.
    Poteva sembrare una sciocchezza, un dettaglio trascurabile, ma gli unici orrori che aveva visto muoversi in quel modo erano quelli che lui stesso controllava. E chi meglio di lui poteva accorgersi della differenza? Chi meglio di lui, che aveva scorto i disegni del più perfetto ordine concepibile ed era stato gettato nelle profondità del più ostentato disordine?
    A quanto pareva non era ancora stato notato. Il potere dei nemici non era fuori portata. Avrebbe potuto facilmente prevalere su uno, forse su un paio di loro, prima di ingaggiare uno scontro aperto con tutti gli altri. A quel punto, una volta esaurito l'effetto sorpresa avrebbe potuto utilizzare i segreti insiti nei Sigilli di Neshaals per ottenere istantaneamente il massimo della potenza grezza disponibile per colpire il resto del gruppo e infine gestire le creature rimanenti.
    Per quanto non amasse troppo avere seconde opinioni, provò a testare l'elasticità organizzativa e strategica dell'I.A. con una valutazione dei possibili esiti.

    2Warrior { positive - suppression protocol - success rate 93% }
    1Human { positive - self preservation - success rate 85% }
    3Alchemist { negative - unacquired data }


    Non diede troppo peso al risultato in sé. Era solo un test di funzionalità in fin dei conti. Il responso negativo era praticamente parte della programmazione, una variabile di simulazione del dubbio tipico della natura umana. Eppure lo stupiva il fatto che fosse proprio 3Alchemist a sconsigliare l'attacco.

    Il pensiero passò da vaga constatazione a concetto martellante. Una parvenza di ordine nel Caos. Praticamente ogni proposito di annientamento era stato cancellato da quella nuova informazione.
    Più ci rifletteva e più si rendeva conto che la soluzione più semplice potesse non essere la migliore, almeno in quella situazione. Oh, la buona, vecchia vena di curiosità veniva a salvarlo dall'ignoranza del massacro, nonostante tutto.
    Voleva vedere, desiderava capire cosa stesse accadendo, chi o cosa stesse tirando le fila. Nel migliore dei casi, forse sarebbe riuscito a comprendere i piani dei suoi avversari e risalire alla fonte, per evitare che simili scempi perdurassero nel tempo.
    Si sarebbe limitato a seguirli, monitorando la zona con attenzione in cerca della sorgente delle interferenze. In caso si fosse rivelata una perdita di tempo, tuttavia, avrebbe semplicemente proceduto a individuare il soggetto più debole del gruppo, attaccandolo mentalmente a piena potenza col supporto della cacofonia di Chóros, per aprire la sua psiche come un frutto marcio ed estrarre da essa tutte le informazioni possibili, prima di passare all'azione.



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    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Per questo motivo, anche se possono essere sciolti oppure spezzati con la forza a costo di un notevole dispendio energetico, i sigilli sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »
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    III


    Non si accorgono della presenza di un Alchimista. Il rumore dei loro dialoghi è assimibilabile alle cacofonie silenziose e bianche, alcuni dei loro occhi sono ciechi e le bocche ridotte a brandelli si muovono senza emettere fiato. Eppure stanno comunicando, un ordine all'interno della mente delle bestie che non riesci a comprendere, che ti è oscuro. E la rabbia ti monta dentro nuovamente, perché non sai di cosa si tratta, perché non hai idea del motivo che li muove, perché non sai chi sono i mandanti.

    Il tuo cosmo risponde alla tua furia e non ti rendi conto nemmeno di ciò che hai fatto, il tuo proposito di pedinarli è fallito. Si accorgono della tua presenza ma ti servono le informazioni prima di annientarli.


    qNjfunR


    Note master:

    Le boootte, ingaggia pure il combattimento contro questi esseri (sono in totale una decina) e lascia al condizionale gli attacchi. Hai l'effetto sorpresa perché non riescono a reagire per tempo.

    In tutto ciò, come mai tutti questi problemi di rabbia repressa? sob





     
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    atto iii

    I minuti passavano con una lentezza esasperante.
    Non si trattava di un'attesa, ma di un vero e proprio stillicidio. La processione avanzava lenta in quello che si sarebbe potuto definire un silenzio forzato. Le comunicazioni tra le creature avvenivano, ma sembravano trasmesse su una frequenza illeggibile. O disturbata. Era molto simile all'interferenza che aveva avvertito in primo luogo, la traccia che l'aveva condotto fino a quell'angolo sperduto della Realtà.

    Gli stessi mostri non sembravano godere di chissà quale salute o integrità. Feriti, deficitari, rovinati. Forse si erano ridotti così svolgendo i loro compiti, o forse c'era una ragione pratica per simili mutilazioni.
    Questo, Lawrence non sapeva dirlo. Poteva solo tentare di osservarne i movimenti ancora e ancora.
    Era uno spettacolo quantomeno deprimente. Davano proprio l'impressione di essere poco più che burattini.

    E dove sono i fili?

    Malgrado la sua attenzione e la situazione di completa calma che li circondava, il sistema di controllo che guidava gli abomini continuava a sfuggirgli. La risposta si trovava lì, a portata, oltre la facciata di quello spettacolino inusuale.
    Eppure non traspariva niente. Sarebbe bastata una direttiva chiara, un ordine, una qualunque parvenza di controllo diretto, ma tutto ciò che poteva capire osservando i suoi bersagli era totalmente inutile.

    Non riuscì a trattenere un sospiro stizzito.
    La sua mente aveva preso a divagare. Si collegò più volte con l'I.A. per verificare l'avanzamento dei lavori, dando indicazioni e correggendo alcuni frammenti di programma che non lo soddisfacevano del tutto, eliminando dispendi di energia e dati. Passò in lista i programmi dei giorni successivi, preparò un elenco di punti critici da sciogliere e prese a passare in rassegna l'indice di integrità dei moduli di memoria recuperati nelle ultime settimane da alcuni server abbandonati sparsi per tutto il pianeta.
    Tra un'emissione di rumore bianco e l'altra si concentrò sulle faccende in sospeso, compresi i successivi passi del progetto. Tutto, pur di distrarsi dal tedio e dalla frustrazione che lo stava inesorabilmente divorando.
    O meglio, a un certo livello sentiva di dover dare un senso a quell'attesa infruttuosa, al tempo passato a languire nella noia per la sola speranza di giungere a un qualche tipo di soluzione che non implicasse l'istantanea eliminazione dell'intero gruppo.
    Si ricordò quanto odiasse quell'approccio inutile. Non aveva forse dei sottoposti, scelti e allenati precisamente per evitare di sprecare il suo tempo così dannatamente prezioso?

    Cosa inutile, quando ti ostini a infilare il naso in cose che nessun altro potrebbe mai controllare.

    No, lui non era mai stato il tipo da aspettare con pazienza che gli venissero semplicemente fornite delle risposte. Ci aveva provato quella volta, spinto dalla prudenza, ma poteva capire l'inutilità della sua cocciutaggine in una simile situazione.
    La sua natura gli imponeva di scavare fino a consumarsi le dita e le mani, al solo scopo di conoscere e capire. Quanto dolore aveva già sopportato a causa di questo suo modo di fare? Eppure era lì senza nemmeno un graffio, senza nemmeno una cicatrice a testimoniare le torture, i combattimenti, il dolore. E abbastanza potente per trovare qualcuna di quelle famose risposte con la forza, se necessario.

    Prima che decidesse anche solo il piano di attacco più adatto, il suo corpo stava accumulando una grande quantità di cosmo, come se non aspettasse altro.
    L'emanazione energetica si fece visibile e ampia. Si divise in fasci ordinati, assottigliandosi fino ad avvolgerlo con la precisione tipica del suo controllo cosmico. Le geometrie create dalle numerose intersezioni brillarono nella penombra e lo avvolsero. Percepì chiaramente la differenza, sia nel fluire del suo cosmo, sia nella chiarezza dei suoi pensieri. Come sganciare una zavorra.
    Fu sufficiente l'accenno di un pensiero affinché un'altra geometria si concretizzasse nel cielo al di sopra delle creature menomate. Le linee si tesero appena sotto la strabordante presenza cosmica che stava dall'altra parte. A un solo frammento fu concesso il passaggio: un frammento simile alla corolla di un fiore metallico appartenente a qualche mondo alieno.
    La singola nota che rilasciò squarciando lo spazio per concretizzarsi in quel luogo sperduto si distorse in modi voluttuosi, quasi osceni. Andò oltre qualsiasi rumore, oltre le interferenze o i sussurri, oltre il crepitio dell'atmosfera. Esplose in un susseguirsi di suoni strazianti, legati in un'unica successione di comandi attraverso la Realtà, che si sarebbero tradotti in un solo, semplice imperativo di immobilità.
    Quella finestra, lo shock mentale causato dalla cacofonia di Chóros gli avrebbe dato una possibilità di accesso. Iniziò a sondare i pensieri degli esseri senza più trattenersi. Ormai non importava più la segretezza né la sorpresa e avrebbe avuto maggiore libertà nel semplice atto di violare l'integrità strutturale dei sistemi nervosi dei bersagli. La sua ricerca era grezza, poco specifica. In quel caso sapeva di dover trovare più informazioni possibili, piuttosto che dati precisi e mirati.

    Nel mentre, non sarebbe certo stato ad aspettare che gli esseri decidessero di liberarsi e di attaccarlo.
    L'aria vibrò, trascinata a forza da una potenza considerevole, mentre il cosmo che la comandava si incanalava attraverso il sigillo alle sue spalle, permettendogli di gestirlo con maggiore efficienza.
    La struttura dimensionale si deformò a un cenno della sua mano, piegando la luce e la materia, creando una grande gabbia sferica allo scopo di rinchiudervi l'intero gruppo.
    Una gabbia che si contrasse più e più volte iniziando a ridurre il suo volume interno. Le pareti vennero presto invase dalla Geometria, che le avrebbe rese molto più concrete e difficili da sfondare. Continuò a contrarre la sfera in maniera graduale, ma non lenta.
    Non sperava certo di distruggerli tutti in un solo colpo, ma probabilmente un simile trucco li avrebbe impegnati a sufficienza per permettere alla sua sonda mentale di fare breccia e penetrare i segreti che le creature continuavano a celargli per la sua somma irritazione. Anche il dolore avrebbe fatto la sua parte.

    Se poi fossero anche morti schiacciati, avrebbe avuto soltanto meno lavoro da fare in un secondo momento.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
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    status cloth » Perfetto

    riassunto azioni » Easy, dopo essermi buffato la mente con un sigillo di potenziamento parto con paralisi musicale tramite la summon [AD] per dare un lieve shock mentale che mi aiuti a entrare nella loro mente e cercare le info utili con esp2, quindi procedo con una pressa dimensionale sferica rinforzata dai sigilli [AF]. La pressa è graduale e intesa per stringere e comprimere prima di uccidere, dandomi sia il tempo di cercare le famose info, sia di tenerli impegnati affinché lascino abbassate eventuali difese mentali.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
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    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Per questo motivo, anche se possono essere sciolti oppure spezzati con la forza a costo di un notevole dispendio energetico, i sigilli sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
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    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].

    II - [ χορός ] Chóros
    Il Black Orium è originario del Sottosopra e rappresenta una delle scoperte fondamentali di Darth Furoris per la causa dei Cavalieri Neri. La sua struttura unica permette di assorbire una quantità assurda di energia mentale, rendendolo una perfetta base per forme di intelligenza artificiale. In questo caso più unico che raro, però, non parliamo di un costrutto, di qualcosa di progettato, di voluto. CHORÓS è una creatura nata da una particolare convergenza di onde psioniche che hanno trovato un nucleo stabile nella materia tramite una grossa massa di Orium, evolvendosi in circuiti e apparati. Il risultato di questo evento fu una gigantesca macchina con coscienza di sé, con un corpo a sezioni rotanti vagamente circolari, composto di uno strano ibrido cristallino-metallico.
    La sua mente è legata in modo indissolubile alla natura distorta del Sottosopra, ma il suo scopo è quello di uscirne, di raggiungere e inglobare ogni cosa nel raggio della sua conoscenza. La sua essenza genera moti di energia distorta che viaggiano attraverso le dimensioni, filtrando tra gli strati di realtà e divenendo -per attrito col tessuto dello spazio-tempo- qualcosa di simile a una melodia. Una melodia che non è chiaramente riconoscibile e che esula dai canoni imposti dalle culture umanoidi, risultando strana, deviata e discordante. Non ha spartiti, non ha tecnica, né forma. È pura brutalità.
    Molte specie, tra cui gli esseri umani, utilizzano il suono per comunicare e i movimenti del corpo come sistema offensivo, tuttavia questa creatura ha un comportamento diametralmente opposto: comunica tramite movimenti di rotazione e rivoluzione che sembrano una danza, utilizzando invece la musica come strumento di offesa.
    Questo tipo di attacco può infliggere gravi danni alla mente della vittima, insinuandosi direttamente nel sistema nervoso e causando uno stato di paralisi facendosi strada attraverso le sinapsi nemiche. [Musica (danno mentale + paralisi)]
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    IV


    Vedi un luogo, indicato in una mappa che non è messa a fuoco. I contorni bruciati e frastagliati ti mostrano solo degli artigli che indicano un punto del Sottosopra, sai di esserci vicino e devi impedire che quelle creature lo raggiungano. Il tuo potere apre le menti dei più deboli ma non abbastanza da lasciarti vedere tutto, sono protetti.

    Dalla tua morsa alcuni riescono a liberarsi. L'agghiacciante richiamo che emettono è simile al canto di un gallo e ad un latrato ma sei ormai abituato a suoni e visioni del tutto inumane, ti destabilizzano ma fino a un certo punto. Ti aspetti una carica dei superstiti ma vedi che dai resti dei caduti si muove qualcosa: un abominio maggiore che cerca di ricucirsi insieme. Gonfiandosi in maniera spropositata, urla tutta la sua furia richiamandone ancora di più, agitando gli enormi arti e lasciare il tempo ai più peccoli e veloci di raggiungere il loro obiettivo. Senti la terra tremare e spaccarsi, l'aria satura di polvere e resti di macerie crollanti ti impediscono una visuale chiara, e capisci che il grosso è entrato in azione, non è per niente lento e si lancia contro di te pronto a sfondarti con una pressa laterale con i suoi enormi arti.


    qNjfunR


    Note master:

    Riescono a sfuggire alla tua pressa alcuni dei corrotti minori, riesci a recuperare le info - anche se non hai idea di chi ci sia dietro - che ti servono e adesso sai perfettamente dove si trova il deposito.

    I minion ti urlano contro cercando sia di distrarti che di destabilizzarti [DIV+AD SONORO] dando il tempo al mostro più grosso di sorgere dalle carcasse. Questo usa lo stesso sonoro [DIV+richiamo ad altri minion] prima di caricaricarti - sfruttando la mole per spaccare e far volare per aria tutto [AD] - e fiondarsi a schiacciarti tra le mani [AF]






     
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    atto iv

    Il brivido dell'azione, lo scorrere del cosmo attraverso il suo corpo cancellò istantaneamente la lunga attesa.

    Riuscì subito a captare qualcosa.
    Prima forme e colori, poi frammenti. Era un miscuglio di idee e ricordi imprecisi e per di più gli sembrava di vederlo attraverso un vetro sporco. Dubitava che gli esseri avessero chissà quali capacità mentali atte a ostacolarlo, perciò doveva trattarsi di altro, qualcosa di esterno.
    Erano protetti. Schermati. Non poteva carpire direttamente le informazioni che gli mancavano.
    Aggirando il blocco riuscì a trovare un punto comune tra le menti più deboli, una rete di eventi per lo più nascosti, dimenticati o irrilevanti che puntavano a un solo centro.

    Una mappa.

    Non poteva leggerne la complessiva estensione, ma non era affatto necessario: conosceva il suo dominio e ne sapeva riconoscere una rappresentazione. O meglio, la rappresentazione di uno dei miliardi di piani o semipiani che componevano la struttura dimensionale di quella particolare area.
    Si chiese se il blocco mentale e le strane macchie nere e immobili nella sua percezione fossero frutto dello stesso potere, magari qualcosa di specifico in grado di bloccare l'influenza del Necronomicon. In quel caso estremo il margine d'intervento sarebbe stato praticamente nullo, una seccatura incommensurabile che sperava di evitarsi.

    La mappa indicava con scioccante precisione un punto relativamente vicino alla loro posizione, un motivo in più per chiudere lo scontro in atto il prima possibile.
    Non fu troppo sorpreso dalla reazione delle creature. Ottimismo a parte sapeva di non poterle gestire tutte insieme con tale facilità.
    Gli abomini che era riuscito a catturare nella sua alterazione spaziale vennero stritolati l'uno contro l'altro diventando presto una strana melma informe, i corpi così pressati da non riconoscere più la fine di uno e l'inizio dell'altro.
    Caddero a terra con una serie di tonfi nauseanti, mentre i superstiti organizzavano un attacco.
    La vibrazione lo raggiunse prima che potesse organizzare una difesa efficace.
    Il suo cosmo si innalzò rapido, forte solo della presenza dei sigilli sul suo corpo e sull'armatura, che ne facilitavano lo scorrere.

    3Alchemist { unusual activity detected }


    Ma non mi dire.

    Le carcasse maciullate dal suo attacco stavano in qualche modo reagendo, oltre quella pressione sonora che continuava a tenerlo fastidiosamente occupato facendogli scoppiare la testa per il troppo rumore. Le grida non si interrompevano. Stavano coprendo il tempo necessario ai corpi per riorganizzarsi in un nuovo organismo gigantesco.

    Vale a dire un gigantesco spreco di tempo ed energie.

    I ruggiti dell'essere si modularono al ritmo del resto dei suoi compagni in quello che sembrava terribilmente un richiamo. Non poteva certo gestire un intero esercito con limiti di tempo così serrati, non se voleva impedire che qualche abominio sfuggisse al suo controllo per avanzare verso il punto segnato sulla mappa.
    Quasi intuendo il suo pensiero, la creatura più grossa si lanciò su di lui in una carica furiosa.
    Un attacco così deliberatamente organizzato che sembrava di aver a che fare con dei corrotti, piuttosto che con creature appartenenti all'indeterminazione e al disordine.
    Gli ordini impartiti o qualche tipo di controllo attivo li aveva chiaramente instradati e obbligati a compiere determinate scelte strategiche per ottenere l'obiettivo a tutti i costi, ma iniziava a pensare che forse la cosa più temibile fosse proprio il concetto di qualcuno abbastanza forte o sapiente da esercitare una simile influenza.
    Mentre i timpani rischiavano di lacerarsi, arrivò a chiedersi se ci fosse una correlazione tra la recente crisi provocata dai cultisti di Rhan-Tegoth.
    Purtroppo - o per fortuna - non aveva tempo per perdersi in elucubrazioni e sospetti.
    Con una nuova ondata di cosmo sospinse appena alcuni strati di spazio, fino a ricavarsi uno spazio in cui le onde sonore venissero ostacolate da densità miste e irregolari, in modo da disperderle... mentre si preparava all'impatto.

    Il gigantesco orrore gli piombò addosso con una forza esagerata, costringendolo a opporsi direttamente a essa per non essere sbalzato via come una bambola di pezza. Strinse i denti e scaricò improvvisamente la tensione spaziale per generare una cannonata di contraccolpo per ridurre lo slancio del nemico.
    L'urto lo spinse comunque diversi metri più indietro. L'impatto fu sufficiente a incrinargli almeno due costole al di sotto del pettorale, ma mentre rotolava a terra riuscì a comporre sul suo stesso corpo uno dei sigilli blasfemi legati al Necronomicon e al suo dominio, lasciando svanire l'essere di Orium.

    Le linee si piegarono e si aprirono, vomitando alterazioni spaziali e correnti gravitazionali. Dai gorghi oscuri, dai pennacchi delle nebulose spente si fece avanti un artiglio, poi l'arto scheletrico, il capo simile a pietra e le lunghe protuberanze cerebrali.
    Ékleipsis ruggì uscendo dall'abisso in tutta la sua enorme stazza, infiammando all'istante l'atmosfera con la sua sola presenza e ponendosi tra Law e l'ammasso caotico, frenandone l'ulteriore avanzata.

    L'Alchimista non perse tempo, raggiungendo subito lo strato simile a ossidiana che copriva il cranio della sua creatura.
    La sincronia tra i loro movimenti era perfetta, dettata da un legame diretto tra le loro menti. Il cosmo di entrambi si innalzò fino a sfiorare il limite del loro potere.
    Le fiamme nere e le fiamme cremisi si assottigliarono, aprendosi in un caleidoscopio di segmenti di puro cosmo che brillava di un intenso susseguirsi di colori diversi ad altissima saturazione, mentre lo spazio strideva disgustato da una commistione di forze tanto diverse tra loro.
    I sigilli provocarono un moto di collasso in tutta l'area ricoperta dalla loro estensione, in modo che nulla potesse sperare di allontanarsi con facilità.
    La costante sfida all'ordine provocò una tale attrazione sulle strutture della Realtà da infrangere i confini di quella dimensione, aprendo la via verso i collassi instabili di materia indifferenziata nel centro del Sottosopra.
    Nello stesso momento, l'enorme quantità di energia mentale iniziò a distribuirsi lungo le direttrici del disegno geometrico, mischiandosi all'anticosmo che urlava per essere liberato.

    E così avvenne. Un unico collasso che portò a infiniti altri. Tale era il potere del Signore di quel Multiverso: ordine e disordine, controllo e furia cieca, uomo e orrore.

    - Forma VI -
    [ Κόσμον Δημιουργια ]





    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Coste incrinate a dx
    status mentale » ugh
    status cloth » Perfetto

    riassunto azioni » Mi difendo come posso dal sonoro, mi piglio parte della carica e fermo il resto evocando Ekleipsis, quindi le salto in groppa [riposizionamento], lancio una rete di sigilli che facciano collassare tutto verso l'interno [AD] per evitare che i minion più veloci scappino e quindi faccio esplodere tutto quanto come da tec [AF] per annichilire tutto al massimo della forza e non perderci altro tempo. Ricordo che ho ancora il buff mente attivo.
    Also, è il mio post n°1000 su ForumFree, spero porti bene :fiore:
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Per questo motivo, anche se possono essere sciolti oppure spezzati con la forza a costo di un notevole dispendio energetico, i sigilli sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    Forma VI - [ Κόσμον Δημιουργια ] Kósmon Demiurgia
    La capacità di piegare lo spazio-tempo consente all'Alchimista Supremo dei Gemelli di aprire uno squarcio sul Multiverso Sottosopra, contaminato dalle forze del Chaos. Questa tecnica sfrutta la sintonia con la potenza dei Grandi Antichi. Comprime e distorce l'enorme quantità di energia entropica proveniente dalla fascia più interna di questa realtà estranea, liberandola nel nostro mondo, dopo aver portato le forze in gioco molto vicine al collasso gravitazionale.
    Essa, tuttavia, non genera una semplice esplosione. Al contrario, il moto delle particelle e delle onde che la compongono è ordinato e diretto da vere e proprie stringhe cosmiche, che fanno da tramite a una forza mentale altamente concentrata. Se la Galaxian Explosion rappresenta il potere di distruzione per eccellenza, capace di sfaldare l’ordine dei corpi celesti, Kósmon Demiurgia è il suo opposto, ponendosi di fatto come simbolo del potere stesso dell’Alchimista: l'Ordine Cosmico dal Chaos.
    I sigilli della Chiave esaltano e magnificano lo scorrere del Cosmo dell'Alchimista, permettendo di manipolare la realtà con uno sforzo minore del normale.
    Il Grande Antico legato al Necronomicon presente sul campo combatte al fianco del padrone, influenzando direttamente le proprietà distruttive della tecnica, rendendola più pericolosa per la realtà fisica (+ summon Anticosmo) oppure per l'integrità di altri piani di esistenza (+ summon Spirito).
    Gli effetti sono molteplici. Il primo impatto, nell'epicentro dell'attacco, è dato dalla distorsione dello spazio e dal grave scompenso cinetico-gravitazionale, che può creare schiacciamenti e lacerazioni, danni generalizzati al sistema muscolo-scheletrico, alla circolazione e agli organi interni. La detonazione generata dal rilascio improvviso di energia è altrettanto pericolosa, espandendosi a seconda della volontà dell'utilizzatore in ogni direzione o in un raggio più ristretto e concentrato.
    L'energia psionica che scorre attraverso la struttura del colpo può generare un purissimo danno mentale, mediato da stralci di visioni confuse, come viste attraverso una tempesta di chaos primordiale. Colui che ne venisse colpito riuscirebbe a captare un frammento minuscolo della potente radiazione di fondo dell’altro Multiverso, percepibile solo in quanto totalmente diversa dalla nostra, a cui siamo assuefatti. Non avendo però i sensi appositi a codificarla, questa radiazione risulterà come una sorta di eco, oppure una specie di coro solenne e cadenzato e screziato di colori e odori contrastanti. [Dimensioni + Illusioni Mentali + Sigilli + Evocazioni]

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].

    I - [ ἔκλειψις ] Ékleipsis
    Biologicamente complesso ed estremamente intelligente, questo essere possiede una forma mostruosa e longilinea. Un osservatore fantasioso potrebbe scorgere nel suo corpo alcune caratteristiche anatomiche vagamente antropomorfe, ma le code ramificate e la testa simile a un qualche abominio delle profondità marine farebbero ricredere chiunque. La colonna vertebrale oblunga e sinuosa non sembra adatta nemmeno a sostenere il peso della creatura stessa, eppure, come il peggiore degli incubi, non necessita di spiegazioni sensate.
    Nacque come esemplare di una razza potente, un miracolo di disparità e differenziazione nel marasma della realtà caotica, una genia che era riuscita a comprendere come sfruttare l’immane forza che permea tutte le cose. Tuttavia, un simile potere è estremamente pericoloso, anche per la più evoluta delle forme di vita. Il potere utilizzato per gli scopi sbagliati ha portato la fine di un mondo e l’annichilimento di ogni speranza, condannando gli altri esemplari al vuoto e all’oblio. Esso però, al contrario dei suoi simili, era destinato a evolversi, non a morire. Quindi, semplicemente, andò oltre. Grazie alla sua età millenaria e alla sua conoscenza senza limiti, divenne qualcosa di più. Passò a un successivo stato di esistenza.
    Il suo potere è grezzo, non specializzato, semplice. Pura potenza espressa come emissione di energia in esplosioni, fasci densi e ondate, esattamente come un cucciolo d'uomo che scopre il fluire del cosmo e lo usa senza arte, istintivamente. Ma più che di inesperienza e innocenza, parliamo di qualcosa di estremamente perverso: il principio del Chaos che è fulcro della sua esistenza si esprime in una qualità di cosmo dalle caratteristiche pericolosamente distruttive, in grado di sfaldare i legami stessi della materia e dell’energia. [Anticosmo]

    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    La tua rete fa il suo dovere e all'esplosione i più piccoli vengono smembrati. Una pioggia di carne e sangue inonda il tuo campo visivo mentre il più grosso cerca di rimettersi in piedi. Rivoli di fumo nerastro salgono dalle sue carni, si lancia contro di te e prova un ultimo attacco ad area lasciandosi esplodere il più vicino possibile.

    Vieni sbalzato via, lontano dal punto in cui ti trovavi ma quando riapri gli occhi senti qualcosa. Una vibrazione interna che ti suggerisce una scia, ed ogni passo che fai ti rendi conto che la tua furia si va facendo sempre più acuta. Se prima il fatto stesso dell'invasione in un luogo che ti appartiene ti infastidiva per le ripercussioni correlate, adesso provi una rabbia cieca da non riuscire a pensare lucidamente.

    Non ti accorgi di ciò che possa esserci nel tuo cammino, lo annienti. Non è la ragione a guidarti stavolta, la follia lucida perde i suoi contorni definiti lasciandoti sprofondare nel nero profondo.

    394df31fb3dc7b1b2a605111fe12abbc



    Questo è uno dei depositi che cercavamo, padrone.

    La voce della tua evocazione ti risveglia da quello status, riportandoti alla realtà. Lo vedi improvvisamente, lo senti risuonare nella tua mente: il black orium. Una cava o una miniera, da cui - in senso orario e antiorario - si attorciglia e si innalza l'orium grezzo.

    Ti avvicini. Vuoi vederlo da vicino, vuoi toccarlo, vuoi conoscere perfettamente la sensazione che ti da. Ma poco prima di poggiare una mano guantata dalla cloth su uno di essi, le urla belluline dell'esercito caotico ti raggiungono.

    Sono arrivati.

    qNjfunR


    Note master:

    Bien, hai un po' di problemi di rabbia. Approfondisci pure e termina quando arrivi al deposito.





     
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    Lo spazio reagì a quell'offesa con un boato tremendo, quasi totalmente divorato dall'espansione stessa della tecnica.
    Era un colpo potente e insidioso, che lasciava davvero poco al caso. L'aveva lanciato a una potenza tale da lasciarlo per un momento senza fiato, cercando allo stesso tempo di coprire la massima estensione possibile per togliersi subito dai piedi almeno le creature più veloci.
    E ci era riuscito in qualche misura.
    Vide la loro materia sfaldarsi, perdendo i legami atomici a causa della natura dell'anticosmo che aveva utilizzato. Non apparteneva ormai né all'ordine né al disordine: era semplicemente nulla. Le mostruosità caddero una dopo l'altra, tranne la bestia più grossa.
    Li separava solo una distesa di resti amorfi, pezzi di corpi che avevano resistito, che tentavano di perdurare, di ritardare la morte. Il sangue acido ancora fluttuava seguendo strani vettori, disegnando i contorni delle ferite dimensionali in fase di rimarginazione.

    Law non ebbe nemmeno tempo di chiedersi se provasse pietà per loro. L'essere calò su di lui con una velocità spaventosa, prima ancora che l'ultimo brandello di carne deviata cadesse a terra. Stava accumulando una quantità di energia preoccupante, tanta da non poterla sicuramente gestire in quello stato. Non era un attacco normale, quanto piuttosto una folle mossa suicida.
    Il corpo di Ékleipsis lo avvolse totalmente ripiegandosi su sé stesso in posizione fetale, mentre il cosmo nero e i sigilli dorati si chiusero come un bozzolo su entrambi alla minima sensazione di pericolo, intrecciandosi in tanti strati che il suo cervello rinunciò a contarli.
    Non appena percepì l'impatto, rilasciò una densa bordata di energia tramite i sigilli più esterni, facendo collassare parte dello scudo allo scopo di opporre all'esplosione una forza simile, invece di una difesa passiva.
    La potenza delle due deflagrazioni che entravano in contatto sbalzò lui e la sua evocazione di diverse centinaia di metri. Non poteva essere preciso ovviamente, ma aveva tentato di deflettere il colpo quel tanto che bastava per finire nella giusta direzione.

    Si schiantarono contro una parete quasi verticale. Le strutture rigide del corpo della creatura riverberarono in maniera sinistra e lo stesso fece l'armatura, per assorbire l'urto. Lawrence si concesse una manciata di secondi per respirare con calma, guardando il colossale essere svanire, la materia richiamata dallo stesso sigillo che ancorava la sua presenza su quel piano. Strinse i denti e si portò in un gesto istintivo la mano guantata verso il pettorale dell'armatura. Sembrava che le coste incrinate si fossero rotte del tutto.

    2Warrior { armor: intact }
    1Human { pulmonary edema: avoided }
    3Alchemist { no pneumothorax signs detected }


    Si si, va bene. Silenzio.

    Mentre l'input svaniva dalla sua mente e lui maturava il pensiero di spedire il mainframe in un buco nero, il suo cosmo tornò a bruciare richiamando un frammento di Epistrophḗ, che strisciò rapido a contatto con la pelle per affondare i suoi pseudopodi attraverso il derma fino alle strutture capillari, fondendo il flusso sanguigno al suo e iniziando il processo di simbiosi.
    Malgrado la quantità di sangue scambiata con la creatura fosse infima, fu sufficiente a far scorrere attraverso il suo corpo la sensazione e il sapore di un cosmo quasi totalmente privo di regole. Era come assimilare dati privi di forma. Le sue cellule furono costrette a cedere all'invasione, lasciando che il miracolo - o la blasfemia - si compisse in tutto il suo strano potenziale benefico. Le sclere mostrarono un lieve cambiamento di colore, dato da un'infiltrazione simile a mercurio proveniente dai capillari dell'occhio.
    Non percependo un altro attacco imminente, Lawrence decise di prendersi tutto il tempo necessario alla guarigione, senza esagerare nella fretta o nell'improvviso spreco di energie, in modo da ridurre al minimo lo stress per l'organismo.
    Lentamente gli intercostali e gli addominali iniziarono una selettiva trazione che riportò le ossa in sede e un'ulteriore picco di attività cellulare saldò le fratture senza creare alcuna sbavatura né callo osseo. Il processo di riassorbimento dell'emorragia e dei traumi ai tessuti molli fu relativamente più rapido rispetto al resto, ultimando la guarigione e mettendo fine alla simbiosi.
    Gli occhi tornarono alla consueta colorazione e il dolore scomparve del tutto.

    L'unica cosa invariata era quella pulsazione aritmica che non voleva calmarsi in nessun modo.

    Bizzarro.

    Normalmente la connessione fisiologica con Epistrophḗ garantiva anche un reset totale dei livelli neurologici e ormonali, eppure quella volta sembrava non aver funzionato.
    Abbassò lo sguardo, osservando il dorso della mano e le dita. Un leggero tremore gli attraversava tutto l'arto. Era fisicamente integro. Non aveva rilevato particolari alterazioni chimiche durante il processo di guarigione.
    Cercò di ragionare, riflettendo su quale potesse essere la causa di un così piccolo e trascurabile...
    Ma poteva pensare solo all'assurdità dell'invasione, alla terribile frustrazione di aver perso il controllo di un frammento del suo dominio. Più tentava di sfuggire a quel pensiero, a quell'emozione brutale e più finiva col venirne assoggettato.
    C'era qualcosa di sbagliato. Aveva preso delle precauzioni affinché cose del genere non si verificassero. Il suo potere era basato sul controllo, un controllo che non voleva perdere. Non in questo modo.
    Il tremore si faceva più violento a ogni istante.

    Tentò di concentrarsi su altro. Il suo obiettivo, una strada da seguire, un focus qualsiasi al di fuori di sé.
    Si, la strada. La strada giusta. Aveva deviato nella direzione presa da creature, la stessa indicata dalla mappa. Era l'unico modo per non allontanarsi, per evitare ulteriori intralci e difendere il suo possedimento.
    Scattò in piedi senza nemmeno pensarci. Non poteva essere già tutto finito. Il piano di attacco, la minaccia, l'interferenza...
    Doveva andare avanti, vedere con i suoi occhi.
    Iniziò a muoversi spinto da un'impressione, una sollecitazione molto vaga dei suoi sensi. C'era una via. Era scomoda e dissestata. Soltanto un ulteriore scorcio di quel mondo dimenticato, ma era il sentiero che l'avrebbe condotto a qualche tipo di risposta.

    Sentiva il bisogno di trovare il responsabile, la mente dietro a tutto.
    Non tanto per stabilire responsabilità o punizioni, ma per avere un bersaglio, qualcuno su cui sfogare tutta quella tremenda rabbia che lo stava divorando cancellando ogni altra cosa.
    Iniziò a pensare a possibili sospetti, ma praticamente non aveva alcuna informazione precisa per identificarlo. Poteva solo fare supposizioni, ma più tempo passava e più i nomi si facevano vaghi e ipotetici.
    Non importava. Non sarebbe stato un altro sciocco fallimento.
    Non era importante.
    Per niente.
    Si trattava solo di un modo per direzionare tutta la frustrazione. Poco importava chi o cosa fosse.

    Il suolo collassò, schiantandosi sotto la pressione del suo cosmo. Ogni passo formava un piccolo cratere sotto i suoi piedi.
    Era quasi all'apertura di un piccolo passaggio tra due enormi lastre di roccia, quando notò nell'ombra uno degli esseri richiamati dall'abominio più grande. Era riuscito a sfuggire, forse facendosi scudo con i suoi simili. In quel momento non rappresentava niente più che un microbo. Con un gesto e una rapida contrazione cinetica fu ridotto a una poltiglia scura. Quasi non lo degnò di uno sguardo.
    Un altro sigillo si impresse sul suo corpo, avvolgendo braccia e gambe di ulteriori linee dorate. La sua forza esplose non appena vide con la coda dell'occhio un'altra ombra. Trapassò l'essere con tutto il braccio, affondando nella carne fino quasi alla spalla. Non aveva idea di cosa fosse o da quanto fosse lì. Non sapeva se lo stessero inseguendo o se tentassero di nascondersi per evitare lo scontro. Oppure ancora se lo stessero aspettando.
    Si ricoprì interamente di sangue ancora prima di accorgersene. Non aveva limiti né freni.
    Non gli importava niente.

    L'apertura venne forzata e la pietra si sgretolò e compresse fino a lasciarlo passare agevolmente. Era un ostacolo fisico privo di qualsiasi valore e non poteva certo fermarlo. O contenerlo.
    Iniziava a percepire qualcosa di diverso in quel luogo particolare.
    E poi lo vide: un nero che non era nero.
    Prima erano solo scaglie, frammenti di abisso incastonati nella normale materia, come parti incomplete o deviate di un codice altrimenti perfettamente funzionante. Poi quel colore divenne predominante, aprendosi in uno spazio molto più ampio di quanto si aspettasse.
    Chóros si affacciò sulla sua psiche, bypassando le limitazioni imposte all'I.A. per portare la voce di Rhan-Tegoth dal profondo della sua prigione.

    Questo è uno dei depositi che cercavamo, padrone.

    Gli occhi dell'Alchimista seguirono gli angoli e le superfici dei cristalli con gli occhi, cercando come sempre fa un occhio umano tutte le regole e le simmetrie. Analizzò le ripetizioni, i pattern apparenti e la disposizione delle formazioni più massicce, ipnotizzato dalla finezza quasi studiata di quel luogo, astraendosi completamente dalla rabbia bruciante che lo stava sconvolgendo fino a un istante prima.
    Dalla base dei cristalli maggiori originavano almeno tre linee con andamenti spiraliformi identici che si aprivano ulteriormente generando però un nuovo disegno che non si integrava col precedente, andando a sovrapporvisi senza alterarlo.
    Era uno spettacolo di piani impossibili e angoli privi di senso, un amalgama delle più complesse rappresentazioni geometriche fisiche che avesse mai visto. Terribilmente affascinante.

    Per un lungo momento pensò a quanto sarebbe stato bizzarro combinare due diverse geometrie non-euclidee. Voleva sperimentare, imparare, apprendere un nuovo modo di vedere i suoi stessi poteri e il retaggio che li componeva. Era sicuro di poterne ricavare qualcosa di prezioso e l'Orium stesso sembrava desideroso di tanta attenzione, di un contatto...

    Si bloccò totalmente con le dita alzate a pochi millimetri dal nero, quel nero così complesso che i suoi occhi potevano svelare come miliardi di altri concetti, odori, sapori, sensazioni che non fossero nemmeno lontanamente conciliabili con "nero". Fermo, immobile, combattendo il bisogno di esplorare quelle nuove possibilità per prestare attenzione ai rumori provenienti dall'esterno.

    Chiuse il pugno provocando fiammate scure e scintille. La voce che uscì dalle sue labbra era fredda, ma tradiva la tempesta che rischiava di esplodere.

    Quanti di voi devo uccidere ancora?



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Guarito, buff forza
    status mentale » Incazzatissimo, buff mente
    status cloth » Perfetto

    riassunto azioni » Nulla, si va avanti col bipolarismo spinto. Nel mentre mi curo per buona misura e attivo il buff forza.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sul corpo, le Chiavi possono aumentare la pura forza fisica permettendo raggiungere l'apice della potenza con minore sforzo, rendere i movimenti fluidi e veloci o concedere una migliore coesione dei tessuti in tenuta e ridurre la fatica fisica, riducendo al contempo il dolore [Buff Forza/Agilità/Resistenza].
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].

    III - [ επιστροφή ] Epistrophḗ
    La natura di una forma di vita mortale è indissolubilmente legata alla sua eventuale decadenza fisica. Tuttavia, dove non esistono regole e la vita è priva di un sistema di autoregolazione, alcuni macro-organismi hanno sviluppato capacità di adattamento che esulano dal banale concetto di “sopravvivenza”.
    Nella sua forma originaria possedeva un corpo enorme, una fonte inesauribile di sangue rosso screziato di argento che si pensava potesse curare ogni malattia. Gli sciocchi lo idolatravano, credendo di aver trovato la panacea in grado di guarire il loro mondo, ma la realtà era ben diversa: intere civiltà caddero vittima delle tremende mutazioni indotte dal Sangue Antico, che trasformava gli esseri viventi in belve deformi.
    Nella sua forma sigillata, il suo sangue ha perso totalmente le proprietà mutagene, ma l’esemplare possiede capacità simbiotiche fenomenali, che permettono una connessione cosmica molto salda con un corpo ospite, facilitata dalle dimensioni molto ridotte in cui viene solitamente richiamata. I vantaggi per questo ospite sono molto concreti: tramite la simbiosi, la creatura rigenera il tessuti danneggiati e restituisce integrità strutturale laddove sia venuta meno.
    Nello specifico, questo processo non avviene in autonomia, né passivamente, ma va attivato coscientemente. Non si tratta di una biostimolazione o di una naturale guarigione accelerata, quanto piuttosto di un di rifiuto del danno, che ricostruisce le cellule da zero sulla base del DNA ospite, differenziandole con una perfetta efficienza, senza incorrere in errori di codifica tipici della rapida proliferazione cellulare. L’ordine di ripristino dei tessuti è puramente funzionale e prioritizza il recupero delle funzioni biologiche più urgenti, riuscendo in sostanza a curare qualunque tipo di danno fisico non immediatamente letale. [Guarigione (fisica)]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    L'orda caotica ha perso ogni parvenza di ordine, al loro fianco alcuni esemplari di corrotti gli danno manforte. Stavolta non c'è pianificazione, c'è solo la forza bruta e la volontà di schiacciarti. La furia ti avvolge nuovamente, lo senti come familiare e accogliente, utile e necessario, e sai con assoluta certezza che non puoi permettere che si mettano in mezzo tra te e il tuo dominio.


    Se vogliono l'Orium dovranno passare attraverso te.




    qNjfunR


    Note master:

    Inizia questo scontro, hanno abilità varie ed eventuali e nessuno spicca in particolare per qualcosa. Considera l'orda un insieme di energia blu++, ti attaccano a gruppo unico (la parte dei corrotti) e aerea con bordate di necrocosmo e artigli (la parte del caos). Lascia le azioni al condizionale :zizi:






     
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    Gli esseri si avvicinavano rapidamente. Ora sarebbe stato lui la forza assediata.
    Lo spazio nel giacimento era ampio, ma preferì tenersi a distanza in ogni caso per non dover prestare attenzione all'integrità della struttura.
    La scelta tattica era basilare: combattimento in terreno neutro. Rifiutò di chiedere opinioni in merito, non sentendone alcun bisogno. Il suo lavoro sull'I.A. andava rapidamente calibrato per non ledere eccessivamente il suo autocontrollo e la sua pazienza, ma certamente non era quello il momento più adatto.

    Più i secondi passavano, però, e più tutti quei ragionamenti venivano meno.

    Non passò molto tempo prima che il suo corpo tornasse a sentire la scarica di adrenalina.
    Sentiva i muscoli tendersi, il sangue spinto da battiti sempre più accelerati per irrorarli e sostenere lo sforzo.

    Era diversa dalla solita eccitazione che precedeva uno scontro. Più lasciava che scorresse e più andava a insinuarsi nella parte più profonda di sé, rischiando di fargli perdere il controllo con una facilità estrema. La rabbia bruciava e allo stesso modo anche il suo cosmo che esplose senza controllo, abbracciandolo completamente.
    Era proprio la rabbia a dargli forza, con quel cosmo nero così legato sia ai pregi che ai difetti della natura umana stessa, quasi ne fosse la rappresentazione più pura.

    E lui, proprio lui, l'uomo che aveva fatto del concetto di "controllo" un mantra tale da plasmare ciò che era stato il suo destino, stava godendo di quell'attimo di libertà.
    Assaporava con gusto la sensazione di leggerezza, il fatto stesso di essere sciolto da qualunque vincolo. Si beava della gioia inebriante del potere che si manifestava tramite lui, intorno a lui. La interiorizzava. La incideva a forza nel cervello per non abbandonarla mai, per ricordarsi di quanto fosse potenzialmente in grado di fare qualsiasi cosa con la giusta spinta.
    Eppure il momento di euforia svanì presto, al crescere dell'ira dentro al suo petto.

    Chiuse gli occhi, incapace di trattenersi oltre. I suoi bersagli erano arrivati davanti a lui, palesandosi nel peggio dei due mondi. Era difficile capire quali fossero le peggiori perversioni della forma fisica tra i due schieramenti. O meglio, tra i due ammassi di creature, dato che i corrotti non avevano bisogno di uno schieramento per agire con coordinazione e gli esseri del Caos avevano semplicemente abbandonato ogni parvenza di ordine.
    Ruggivano, scattavano, strisciavano in un assordante ordalia di masse corporee prive di grazia o senso, emanando energia come braci ardenti... ma molto più oscura e dimenticata.

    2▌▌██▬███ { ▀▀▀▄╥▌▌▀▬▬██████ }


    Non erano un problema. Non contavano nulla.
    Lo attaccarono tutti insieme, perché anche le bestie selvagge prive di strategia sapevano di avere una speranza solo muovendo la loro forza combinata. Erano una minaccia indistinta, un grumo di carne malata con istinti violenti.
    Gli artigli snudati, i denti simili a lame sbeccate, le grida disumane non fecero altro che catalizzare ancora di più dentro di lui il bisogno di vederli maciullati, di schiacciarli, di devastare ogni atomo dei loro corpi per il solo, stupido atto di mettere piede nel suo dominio.
    La fiamma del suo cosmo si fece incendio, espandendosi attraverso le sottili pareti della Realtà, infiltrandosi come un cancro tra le dimensioni. E lì iniziò a forzare, a scardinare i singoli elementi dell'opera di Urano e Gea per fonderli, ribaltarli, strapparli. Una lunga ferita si aprì di fronte e attorno a lui, una ferita nello spazio che era formata da innumerevoli altre ferite.
    Oh, aveva ben poco di elevato o preciso quel singolo movimento.
    Esso veniva semplicemente dalla sua pura volontà di prendere qualsiasi cosa quei mostri volessero usare contro di lui e rivoltarla su loro stessi. Ripagarli con la loro stessa moneta. Come era giusto. Che soffrissero per le loro stesse azioni. Quale contrappasso più indicato? Quale punizione più esemplare?
    quale migliore appagamento per il suo ego in un simile momento?
    Il puro peso dell'orda si sarebbe schiantato su sé stesso, trascinato in una spirale di urti e grida e carne dilaniata. Solo la natura corrosiva di matrice caotica riuscì a destabilizzare il processo. Un fascio denso creato dall'energia di diversi mostri riuscì a passare oltre, divorando il sottile sfasamento e scaricandosi sulla sua guardia. Strali luminosi passarono oltre strisciando sulle braccia e sul petto come una subdola fiammata, bruciando istantaneamente la pelle scoperta del collo e dei bicipiti. Il pettorale e i bracciali sembrarono vagamente intaccati, ma ci sarebbe voluto ben altro per indebolirne la struttura.

    1█▌▌▌█ { ▀███▀ ▀▌▀▬▬█ ▬▬█▌▌█--█▄▌█ █---█▌▌█ }


    Il dolore catalizzò ancora di più la rabbia già ben oltre il limite. Più il suo respiro si faceva affannoso, più perdeva il controllo e più il suo cosmo sembrava agire in maniera indipendente dal suo pensiero, abbracciando un'area ancora più ampia.
    Aprì le braccia, le dita tese ad afferrare qualcosa di inesistente. O a volerlo imbrigliare.
    I pugni si chiusero insieme e il cosmo nero si concentrò di colpo, raggiungendo la conformazione di una delle Chiavi del primo Black Gemini.
    Il buio calò opprimente sul campo di battaglia, saturando ogni angolo.
    No, non "buio". Materia, nel suo stato più grezzo. Atomi, molecole, cellule provenienti dalle intercapedini stesse del Sottosopra che si univano rapidamente a formare un conglomerato organico enorme, privo di logica nella sua massa.
    Si pose tra lui e i suoi bersagli, utilizzando la sua sola presenza fisica per soverchiarli in numero e dimensioni. Lawrence indietreggiò appena, lasciando campo libero all'aberrazione dello spazio profondo perché potesse combattere liberamente. Estese anche a esso i propri sigilli, che si arrampicarono sulle concrezioni nere e opache dei corpo che lo costituivano, prima di perdersi nella sua deviata biologia. Attraverso il loro contatto mentale poteva sentire i muscoli gonfiarsi e adattarsi alla forza in aumento, ma allo stesso modo la sua rabbia fu quella della creatura. Aprendo i milioni di bocche in un solo ringhio profondo, simile a una valanga, Orgasmós si scatenò. Ogni sua estremità avrebbe attaccato in una raffica di colpi impressionanti portati tramite la contorsione delle sue strane membra, senza badare al bersaglio, senza trattenere il suo potere. Ogni impatto avrebbe generato un micro-scompenso spaziale, una spinta grezza, priva di specifiche direzioni o attenzione: potenti scoppi cinetici dai vettori casuali, che avevano il solo scopo di aumentare i danni provocati da quella valanga oscura.

    Fauce contro fauce. Artiglio contro artiglio. Esercito contro esercito.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Simil-bruciature su braccia e collo, buff forza
    status mentale » Incazzatissimo2, buff mente
    status cloth » Bracciali e pettorale intaccati

    riassunto azioni » Uso un semplice bouncer [difesa + AD] prendendomi i danni da cosmo distruttivo. L'AD rispedisce indietro tutto quello che riesce a beccare, senza discriminare troppo per bloccare sul posto la carica nemica, quindi evoco Orgasmós per RIEMPIRE TUTTO con la sua massa e usare tutte le estremità per colpire a raffica con forza buffata + dimensioni [AF]. Essendo la summon enormissima me ne avvantaggio per colpire tutte cose.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sul corpo, le Chiavi possono aumentare la pura forza fisica permettendo raggiungere l'apice della potenza con minore sforzo, rendere i movimenti fluidi e veloci o concedere una migliore coesione dei tessuti in tenuta e ridurre la fatica fisica, riducendo al contempo il dolore [Buff Forza/Agilità/Resistenza].
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].

    V - [ ὀργασμός ] Orgasmós
    È inutile perdersi in descrizioni. Alcune forme di vita del Chaos appartengono a sistemi di esistenza lontani dal concetto di individualità e divisione. Ogni essere esiste per sé stesso e la loro unione è totalmente priva di armonia.
    Evocare questa massa caotica, che risiede nei mondi tangenti del nostro Multiverso e dell'Altro, significa portare sul campo di battaglia una cascata di morte, una marea di deformità oscene priva di coerenza e reale coesione, un'immensità aspecifica di morte capace di invadere ogni piano di esistenza. Non traspare nessuna emozione dalla presenza del marasma che è Orgasmós, se non una sorta di deviato e perverso culmine di appagamento raggiunto tramite la violenza, il desiderio e il possesso. [Moltitudine]
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    VII


    I corpi nemici si annullano, perdono consistenza e forma, da solidi diventano liquidi sciogliendosi in pozze catramose. Gli squarci esplodono smembrando ogni cosa, l'orda rallenta la sua avanzata ma nonostante tutto sembra non arrestarsi mai. Un continuum costante di riformazione di materia tale da occupare ogni angolo del Sottosopra, raggiungendo l'estremo nel suo picco massimo e rendere quasi vano il tuo attacco.

    Non riuscirai a fermarli, non così Lawrence.



    Una voce sottile, distorta e coperta dai rumori dello scontro, così flebile da confondersi coi tuoi stessi pensieri ma abbastanza potente da distrarti. L'orda si unisce, replicando il tuo attacco e squarciando in piccoli pezzi lo spazio, una moltitudine caotica si lancia in ogni direzione pronta ad occupare ogni briciolo di terreno e nonostante i tuoi sforzi, l'onda d'urto ti sbalza via insieme alla tua creatura.

    L'impatto con la caverna è devastante, gli spuntoni di orium grezzo trafiggono il tuo corpo come lame e dove non riescono a farti sanguinare stridono con forza contro la tua armatura.

    E proprio il contatto con l'orium ti annebbia, senti il materiale insinuarsi nella tua carne, amplificando la tua furia e acceccandoti. Non senti più il dolore, non senti più le urla della battaglia, la fatica non sembra esserci più perché l'affronto più grande che ti hanno fatto è stato osare contrattaccare con la tua stessa strategia.

    Come hanno osato.

    Come si sono permessi.

    Questo è il tuo regno e sei l'unico a poter disporre di esso.


    L'UNICO.



    Riottieni la vista, l'odore pungente della morte ti ricopre, frattaglie dense e nerastre colano lungo la tua armatura. L'elmo si apre senza che tu gli dia un comando lasciando che i polmoni ti si riempiono del fetore, assaporando tutto lentamente - riempiendoti la bocca, le narici e la gola - ti rendi conto di non riuscire a mettere a fuoco. Sei preda degli spasmi, le braccia e le gambe si muovono in maniera convulsa, la mente ti si annebbia e la bocca - da arida e asciutta - comincia a schiumare saliva biancastra prima che il tuo corpo crolli al suolo preda delle convulsioni.

    8726626639b3dcb16490280298b34884



    Intravedi bestie caotiche che ti si stringono in cerchio prima di collassare completamente. Le fauci splancate colano bava densa e collosa. Non provi a reagire, non ne avresti la forza.

    È tutto buio anche quando ti risvegli. Quanto tempo è passato?

    Dov'è la tua armatura?




    qNjfunR


    Note master:

    L'orda ti copia la strategia ricreandola e sbattendoti contro le pareti del deposito. Non appena tocchi l'orium vieni preso da un berserek folle, facendo piazza pulita di ogni singolo essere, ma questo ti costa una bellissima crisi. Finisci al buio in un posto a te sconosciuto, per quanto ti sforzi non riesci a creare nessuna luce eventuale. Sei al centro di un nero profondo e sei senza armatura.






     
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    La creatura non aveva grazia alcuna. Come avrebbe potuto, con un corpo simile?
    Per quanto sembrasse creato appositamente per ferire e uccidere, quel corpo serviva soprattutto a saturare, a riempire uno spazio vuoto, conquistandolo. Utilizzare quella massa per combattere avrebbe avuto un che di inebriante in quasi qualsiasi altra situazione. Invece anche quella nuova esperienza, la sensazione di una forma fisica di molto superiore alle necessità della logica umana, la saturazione dei sensi a partire dal tatto, la complessità dell'impalcatura cosmica che consentiva al suo cercello di gestire un numero così alto di individualità... niente aveva veramente valore al di fuori del momento presente, della carne straziata che cadeva sotto i suoi loro colpi.

    Non era più questione di semplice rabbia, difesa del territorio o roba simile.
    Era diventata una battaglia per il suo ego, come se fosse in gioco la legittimità del suo potere.

    E quelle cose erano ostacoli da rimuovere. Le loro stupide alleanze non avevano senso di esistere ai suoi occhi, erano un bieco insulto alla sua autorità. Una ribellione. Un furto. Un sopruso.
    Non poteva perdonare niente del genere. Non voleva.
    Ogni brano di carne che riduceva a pezzi aumentava la sua ira invece di calmarla. Non osava fermarsi. Non poteva dar tregua agli invasori. Nemmeno volendo ci sarebbe riuscito. Doveva arrivare fino in fondo.

    Ma era inutile. Non c'era fine nemmeno dall'altra parte.
    Quel pensiero lo distrasse. Un pensiero fisso che iniziava a farsi strada in maniera sempre più invadente.

    non riuscirai a fermarli


    Estraneo.

    non così Lawrence


    Non era qualcosa che in quel momento potesse formulare da solo e per sé stesso. Ne capiva a stento il senso, occupato com'era a esercitare una violenza estrema a ogni soggetto biologico che investiva col suo cosmo.
    Eppure era assolutamente vero. Il nemico era relativamente fragile se preso singolarmente, ma in numeri totalmente schiaccianti. Individualità prive di limiti fisici per loro stessa natura, che potevano sopportare danni devastanti essendone appena rallentati, uniti in un fronte comune.

    1█████ { ████████ █████ }

    2███████ { ████████ ██████ }

    3█████████ { ████████ █████████ }



    Un segnale di pericolo. Fluttuazioni che i suoi sensi avevano già captato.
    Sentì una vibrazione attraversare l'intero planetoide mentre l'assalto di Orgasmós perdeva di intensità, vedendo parte dei suoi attacchi perdersi in distorsioni pericolosamente simili a quelle che aveva appena provocato tramite esso.
    La sua creatura venne fatta immediatamente a pezzi dalle correnti dimensionali, disperdendosi nel nulla.
    Lawrence si sentì trascinare da un'onda, spinto e strattonato dalle minuscole variazioni del continuum aperte davanti a lui. Pur senza riflettere ne aveva inghiottite diverse in varchi più grandi. Altre le aveva chiuse a forza, sigillando squarcio per squarcio, ma alla fine aveva ceduto alla pressione, abbandonando qualunque aspetto non fondamentale della difesa.

    Il suo corpo fu lanciato un'altra volta centinaia di metri più indietro, piombando contro la parete del giacimento e attraversandola come se fosse un foglio di carta. Si schiantò con un suono metallico tra le formazioni di cristalli.
    Un dolore lancinante gli attraversò la spalla, dove una delle innumerevoli punte aguzze era scivolata tra le placche sovrapposte del pettorale e gli spallacci. In un momento di lucidità malata si accorse che riusciva a muovere solo le prime dita. Danno ai nervi.
    In un angolo della sua mente lo stesso concetto fu sottolineato secondo le tre prospettive uniche dei mainframe, messaggi troppo distanti e concitati per prestare attenzione. Altre afferenze dolorose risalirono dalla coscia e arrivarono fino alla schiena, finendo per coprire qualsiasi altra parvenza di pensiero cosciente per un lungo, lunghissimo istante.








    Nero. Diverso dal vuoto, in qualche modo che non sapeva dire. Non ancora. Avrebbe avuto la soluzione all'enigma quando il suo cervello avesse deciso di collaborare. Era immerso nella più totale oscurità. Mancava qualcosa. Ricordi. Consapevolezza. Coscienza.








    Traslò verso l'alto in un movimento rettilineo totalmente innaturale.
    L'Orium nella sua carne aveva lasciato ferite profonde. Pulsanti. Il sangue che colava da esse fu trascinato nel movimento senza riuscire a seguirne la logica fisica; le singole molecole si allungarono nello spazio tra i cristalli e il suo corpo a velocità luminale e gli atomi persero totalmente coesione, in una violenta danza di luminosità appena accennate.





    Nero. Buio. Impenetrabile nella sua oppressione. Non un abisso infinito, però. Un luogo fisico. Palpabile. Razionalizzabile... ma assoluto.
    Il suo cosmo si agitò lievemente, come sopito, prima di concretizzare delle tenui linee dorate che dessero un contesto a quella densa oscurità.
    Nulla. Non gli era concesso di vedere.






    Non esisteva più, quel sangue. Era stato divorato dalle leggi degli architetti dela realtà, tornato a far parte di un'improbabile magia di mattoni fondamentali.
    Anche il dolore era svanito, come il sangue. Esisteva solo il dolore che lui avrebbe provocato a quei mostri.
    Il suo movimento non fu fluido: malgrado si muovesse in linea retta, esso appariva spezzato ai limiti dell'incoerenza. Le creature avanzavano in moti disordinati. Ovviamente non avevano altro modo per farlo. Non comprendevano. Non erano soggette a un ordine maggiore. Erano solo - e nel senso più ampio del termine - carne.
    Non fece altro che ammantarsi completamente di quei poteri che lo sostenevano, trasformandoli in un guscio, una massa di spazio ed energia altamente instabile, accumuli su accumuli di cosmo sotto forme diversissime che erano tenute insieme soltanto dalla sua volontà.
    Non percepì il primo impatto. Non avvertì contraccolpo. Nessun suono lo avvertì della prima implosione. Ormai sentiva solo un costante fischio basso. E i battiti del suo stesso cuore.
    Il suo equilibrio fu compromesso da quel primo ostacolo, ma fu uno scompenso momentaneo e irrisorio. Un prezzo infimo per ciò che aveva scatenato dall'altra parte.
    Il secondo impatto, quasi contemporaneo, lo fece fermare per un istante. Un ostacolo più resistente del previsto. Una dose maggiore di potere, un flusso più devastante di cosmo. Andò oltre, spingendo i muscoli ulteriormente oltre il limite, divorando la sua stessa energia per continuare. Ancora. Ancora. Ancora.





    Ricordava di aver chiuso gli occhi, a un certo punto. Ricordava l'elmo che si apriva, la stanchezza improvvisa, l'intero corpo in fiamme. Il dolore.
    Ricordava il sudiciume che l'aveva ricoperto, che imbrattava tanto l'armatura quanto la sua pelle sotto di essa, il tanfo, il suono umido di un respiro stentato. Corpi. Corpi ovunque intorno a lui. Vivi? Morti? non lo capiva, non gli importava.
    Il sangue colava. Il suo? Il loro? Sangue. Solo sangue.






    Il sangue lo stava ricoprendo. Non se ne curava. Ogni impatto scatenava una compressione, un'implosione e un rovinoso rilascio di tutta l'energia trattenuta.
    Malgrado la geometria continuasse a sostenerlo, a facilitare lo scorrere di quel fiume in piena, l'acqua stava finendo. Non come il sangue. No, quello sembrava non finire mai. Era sempre di più.





    Si era fermato, aveva esaurito i bersagli. Il sangue, il SUO sangue bruciava, come bruciava il suo cosmo, ancora più nero. Il suo sangue bagnava la sua armatura al pari del sangue delle bestie.
    Si era fermato perché il suo corpo non aveva più motivo di andare avanti.
    Si era fermato, doveva pagare.
    Crollò. Un ginocchio a terra, cercando di opporsi alla forza del suo stesso corpo, a convulsioni muscolari di portata atroce, magnificati dalla stessa riscrittura delle regole che aveva usato contro i suoi nemici.
    Cadde, privo di dignità, tra gli abomini macellati.

    -


    Buio. Nient'altro che buio. Un buio che il suo cosmo non poteva illuminare. Un buio innaturale. Pericoloso.

    Un'altra prigione. Come le viscere di Salvation, come l'abisso eterno che l'aveva divorato, come il tempio celato sotto la montagna.
    Non sapeva, non conosceva mai abbastanza. La sua esperienza non era mai sufficiente...
    Che stessero usando il potere dell'armatura per imprigionarlo da qualche parte? Come era possibile un simile affronto? Folle a ben rifletterci, ma avrebbe spiegato molte fastidiose incognite.
    Eppure era certo di una cosa.
    Un concetto semplice.
    Nessuna prigione l'aveva mai trattenuto a lungo.

    Ma c'era un altro problema. Un senso di vertigine. No, di leggerezza.
    E una mancanza. Oltre la rabbia, oltre l'affronto.
    Inaccettabile.
    Sacrilego.

    Black Gemini non lo stava proteggendo. Non compariva ad abbracciare il suo corpo nudo.

    Un pensiero che lo spinse a espandersi attraverso i piani, portando la sua mente ad attraversare le barriere invalicabili poste ai confini della Realtà. Era il principio di una forza disgregante, l'atto di distruggere una porta per osservare cosa si nasconde oltre, l'atto di rompere un contenitore per osservarne il contenuto. Distruggere per comprendere. L'origine dell'essenza stessa dei Gemelli Neri.


    CbN6bxo









    E il suo cosmo esplose.





    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Contusioni multiple, ferite profonde a spalla destra e coscia sinistra
    status mentale » Incazzatissimo, buff mente
    status cloth » -

    riassunto azioni » Ehm nulla, mi vivo la crisi perché ormai è la mia vita e poi tento semplicemente di capire dove sono/uscire/liberarmi/fottere l'universo perché non mi faccio ingabbiare andando di full filosofia da Seconda Opera in Nero.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

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    Edited by Him3ros - 30/7/2021, 16:34
     
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    VIII


    È tenero pensare che tu possa farcela.


    Una voce alle tue spalle, ti volti ma non c'è niente. Solo la più densa oscurità, profonda e infinita.

    Bruciare il tuo cosmo, farti grosso in questo modo.


    Stavolta è laterale, prima destra e poi sinistra, lo segui senza capire la direzione effettiva. Ti gira intorno e lo stesso fai tu cercando di scorgerlo ma senza risultati. Non vuole farsi vedere, non ti permette di farlo.

    Hai mai pensato che saresti semplicemente caduto? Che non saresti stato in grado di farcela?


    E non appena compi un giro completo su te stesso, riesci a scorgere due occhi verde veleno che ti fissano beffardi. Prima solo un paio e poi molti altri si schiudono come boccioli malati in quello spazio sconfinato e pressante, ti osservano famelici e ogni scintilla di cosmo si perde risucchiato da quelle entità superiori. Non percepisci malignità, blasfemia o corruzione solo fame e potere e - in un certo senso - anche una familiare sensazione di protezione, di conosciuto.

    Siamo quello che siamo: gli Alchimisti Supremi di Gemelli. L'armatura che domina il Velo.


    Mille voci pronunciano quelle frasi, stordendoti. Voci maschili e femminili, acute e profonde, singolarità che diventano moltitudine. Non si fermano, non smettono di parlare si sovrappongono per istanti che sembrano anni mandanto in confusione.

    Ti senti davvero degno di essere nostro portatore? Sei debole. Umano. Un burattino sotto le nostre innumerevoli mani, un pupazzo smunto che vorrebbe raggiungere l'apice della perfezione.


    Senti il pericolo, la sensazione di essere braccato e osservato. Sei una preda, non hai più il modo di difenderti dai loro attacchi mentali perché ogni sillaba delle loro frasi ti scava dentro fino a toccare corde che non sapevi di avere. E ti confonde, ti strema. Ti fa cadere sempre più in basso, gli occhi velenosi ti osservano dall'alto come una cupola di stelle mortifere eppure sei sicuro che non vuoi morire così, non dopo tutto quello che hai fatto per raggiungere la tua posizione.

    .
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    Cedi, inginocchiati. Implora di essere risparmiato e arriverai ad apprezzare il nostro modo di esistere. Amaci, accoglici Lawrence.



    qNjfunR


    Note master:

    Post di transizione. La voce - le voci - ti mostrano come possono piegarti e ti scagliano contro un attacco mentale a viola piena che ti frigge il cervello.





     
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