IPerdonatemi, mia signora, ma non credo di capire. - Disse Anjing, Lince. La terra attorno a lei crepitava ancora dopo che l'ultima voluta di fiamme cosmiche si spense. Aveva appena bruciato alcuni soldati del grande tempio per il sommo reato di cercare di resistere e impedire alla donna di parlare. Forse avevano sottovalutato il numero di nemici perché lei tendeva a nascondere l'armatura sotto ampie vesti dalle lunghe maniche, ma non trovava rispettoso impedire di parlare a qualcuno di rango chiaramente superiore a loro, anche se nemico. Così nel momento in cui avevano smesso di guardarla, credendola una qualunque servitrice, aveva colpito. Il colpo che non vedi arrivare è quello che fa più male, le sembrava avesse detto un nobile guerriero dei tempi moderni. Non ricordava il nome, non lo avevano incontrato poiché la sua anima non era a Funeralopolis.
Si toccò la guancia con la manica, pensierosa. No, non le veniva proprio in mente il nome di quell'uomo. Lo aveva sentito nominare di sfuggita da Mariam, Lionet. L'avambraccio della sua armatura tintinnò contro gli innumerevoli piccoli coltelli da lancio nascosti nella manica. Non servivano a molto contro corrotti di un certo livello, ma Anjing trovava rilassante piantarli negli occhi di umani sprovveduti. In quel particolare momento però, era necessario mettere da parte il proprio divertimento e punire in modo esemplare. O meglio, sarebbe stato esemplare se fosse sopravvissuto qualcuno a prendere esempio dall'avvenimento, ma guardando i cadaveri a terra, Anjing capì di aver esagerato. Sospirò affranta, una simile perdita di compostezza era indegna per l'ombra del Gran Sacerdote. Rimpiangeva i tempi in cui poteva analizzare una situazione e agire in una frazione di istante, in modo da salvaguardare la sua signora.
La guardò, intenta a curiosare all'interno della cabina dello strano veicolo che stavano usando. Camion, le sembrava si chiamassero. Com'era bella, pensò. Era cresciuta nell'ombra del gran sacerdote quando era già anziana e inferma, non avrebbe mai potuto immaginare che fosse stata così da giovane. Eppure ora poteva calcare il mondo insieme a lei come stavano facendo ora. Quel giorno toccava a lei uscire con la sua signora.
È molto semplice in realtà, Qīn qīn. - Disse la donna. Anjing sobbalzò sorpresa dal nomignolo tenero. La sua signora non lo avrebbe mai detto in presenza delle altre, avrebbe potuto mostrare favoritismi. Dichiarava spesso di non farne, ma Anjing sapeva di essere la sua preferita. Dopotutto lei era la sua vera devota servitrice. Mariam e Eseld erano solo due scapestrate che per caso erano finite sotto l'ala del gran sacerdote. Iseul era una novità, quindi Anjing capiva assolutamente il tempo che la sua signora le stava dedicando. Le amava teneramente come sorelle, ovvio, ma la realtà dei fatti era quella.
Si rese conto di essersi quasi distratta troppo per ascoltare. La sua voce arrivò lievemente attutita dal vetro incrinato. -
È simile alla demologia dei nostri tempi. Usano un materiale solido come base, vi intessono complicati simboli di metalli preziosi che conducono bene l'energia elettrica e fanno danzare il fulmine secondo gli ordini della macchina, che sono codificati in un linguaggio apposito. Come la formula di un rituale. L'informazione viene così attirata ed intrappolata nel metallo, dove può essere interpellata usando lo stesso linguaggio. La donna non era veramente sicura di aver spiegato in modo chiaro, o anche solo di aver capito veramente come funzionava la tecnologia moderna. Aveva deciso di recuperare gradualmente il progresso tecnologico, ma quando si rese conto di quanto tempo effettivamente sarebbe stato necessario...per mancanza di termini migliori le era passata la voglia. Per i suoi tempi si poteva considerare un grande luminare, dotata di grandi e occulti saperi. Ma sul come funzionava una CPU tirava una riga sulla sabbia. Le bastava imparare ad usare i macchinari moderni in modo utile, per il momento. Quello, ed identificare parti utilizzabili, come quello che estrasse da sotto un piccolo schermo al lato di quello che doveva chiamarsi volante. La donna era molto alta e molto corazzata, entrare ed uscire da un mezzo di dimensioni standard era sempre difficile per lei. Nel singolo istante in cui una scanalatura della sua surplice si incagliò nella cintura di sicurezza, la donna si teletrasportò accanto ad Anjing. In mano aveva un piccolo rettangolo nero. -
Questi oggetti contengono molti "demoni" incatenati e...li hai uccisi tutti? - La donna inclinò il capo, guardando Anjing.
Ad Anjing si strinse il cuore dalla tenerezza quando vide quell'espressione di lieve sorpresa sul volto della sua signora. Fece appello a tutte le sue forze per rimanere la stoica e composta Anjing che la sua signora conosceva e adoperava con sicurezza. Era la sua lama nel buio, non poteva lasciarsi distrarre dal modo in cui batteva le sue ciglia rosse due volte ogni volta che fosse sorpresa. -
Vi hanno mancato di rispetto, era necessario morissero. - Disse, portando una manica davanti alla bocca mentre parlava. La donna sapeva che lo faceva quando non voleva che si vedesse che stese sorridendo.
Naturalmente. - Rispose la donna. -
Ma volevo assistere. Le tue fiamme hanno una bellissima sfumatura di arancione e verde.
Mi lusingate senza motivo con le vostre parole, mia signora. - La donna aveva
tentato di far smettere ad Anjing di chiamarla così, anche se era FORMALMENTE un gran sacerdote, per ora era solo una cagna infernale traditrice. L'unico valore che aveva era la sua forza. Anjing non era intenzionata ad abbandonare le formalità, neppure quando era nuda e tremante d'estasi tra le sue braccia. In quell'estremamente specifico contesto, la donna DOVEVA ammettere che la cosa fosse molto erotica. -
Quindi quell'oggettino è ciò che stavamo cercando? - Lo prese attentamente tra le mani, cercando di capirne l'essenza più intima. La donna aveva parlato di fulmine ed elettricità, ma appariva tutto inerte.
È possibile. Mi è stato detto da Gashadokuro, un gentiluomo devo dire, che mezzi come questi devono avere informazioni riguardanti posizione e dettagli di accampamenti vicini. Trovare un modo per usare queste informazioni può aiutarci ad accelerare il processo. O se non altro, è una capacità utile nella vita di tutti i giorni. - La battuta era sul fatto che non fossero vive in primo luogo. Anjing l'aveva colta.
Permettetemi un'osservazione, mia signora. Voi potete sondare il passato di chiunque, quale è la necessità di scendere al loro stesso livello? - Lo sguardo della donna intanto era passato sul numero imprecisato di cadaveri in varie condizioni che affiancavano i vari mezzi. Soldati, civili. A nessuna delle due importava veramente, erano arrivate e li avevano uccisi senza troppi pensieri o artifizi. Erano anime mietute, certamente, ma lo scopo primario della loro giornata era quello a cui si stavano già dedicando. -
Su questo hai ragione, ma vedi Qīn qīn, voglio che tu mi segua in questa piccola avventura perché così tu possa imparare. Non posso fare la madre apprensiva in eterno, dovrete cominciare ad uscire anche voi, avere le vostre avventure e i vostri massacri. Non eri forse il mio uccellino un tempo? Ho bisogno che tu ti metta al passo coi tempi per poter ascoltare tutto e tutti. L'orgoglio fece gonfiare il petto ad Anjing, e i suoi occhi divennero lucidi per la nostalgia di un tempo in cui era felice di stare all'ombra del trono della donna. Non era cambiato nulla, se non il campo dei loro giochi. Lei era la sua signora, questo non sarebbe cambiato mai. Aveva dato la vita per lei, e per lei avrebbe dato l'eternità. Avrebbe così tanto voluto rendere servizio al corpo della donna in quell'istante per pura devozione, ma dopo quella volta in cui erano state colte con le letterali brache calate da soldati di Asgard le quattro avevano deciso di limitare le effusioni fisiche nel mondo esterno. Un bacio però non avrebbe ferito nessuno. Nessuno di importante, ovviamente. Anjing si mise in punta di piedi, sollevando il mento e arricciando le labbra. La donna, più alta di lei si piegò un poco in avanti incombendo su di lei. Un istante prima che le loro labbra si toccassero però, Anjing si mosse. Scartò di lato, ponendosi di fronte alla donna con le braccia piegate nella posa del drago. Davanti a lei fiamme multicolore e vento danzarono in un unico anello variopinto con un cupo sibilo.
La donna aveva già percepito quel cosmo in arrivo, stava solo aspettando che Anjing facesse altrettanto. Povera piccola, pensò la donna in rosso, doveva ancora abituarsi a quella nuova vita e per trovare un centro si era fissata su di lei con sentimenti che non sapeva dire se fossero nuovi o venivano da tempi passati. L'inesperienza della ragazza col romanticismo l'aveva resa distratta.
FATTI AVANTI, CANE DI ATENA! - Ruggì la lince, in difesa del mostro infernale.
LIBRAVI | spectre | blufisicamente |
Glamour |
status surplice |
riassunto azioni |
abilità知觉律者 (Zhījué Lǜzhě) - Sovereign of sentienceAttraverso incredibili addestramenti e mediante strane e antiche filosofie, Libra è in grado di manipolare la materia fisica che la circonda estroflettendo la propria mente verso l'esterno. Con tale capacità può attaccare e difendere in svariati modi limitati solo dalla sua attuale precisione e dalla sua fantasia. Può per esempio stritolare e sbriciolare la materia, infondere detriti di energia cosmica e scagliarli alla massima forza e velocitò di cui è capace, oppure portare questo potere direttamente sulle proprie vittime per torcere, spezzare e torturare in infiniti modi. In ambito difensivo può erigere barriere o deviare attacchi; se il divario energetico lo permette può persino rispedirli indietro seguendo il funzionamento dei bouncer. Questa emanazione mentale può essere rivolta anche verso la struttura stessa dell'esistenza. Con estrema abilità Libra è in grado di traslare la materia attraverso le realtà, armonizzandone la vibrazione dimensionale in modo adeguato da poterne traslare la posizione nelle coordinate della realtà. Questo le permette di teletrasportarsi liberamente all'interno della struttura dell'universo con estrema facilità e precisione, godendo così di assoluta mobilità nel campo di battaglia o nei semplici spostamenti. Una volta sola per duello Libra è perfino in grado di effettuare tale azione con tale tempismo e precisione da poter evitare completamente un attacco avversario, spostandosi in un altro punto del campo di battaglia o direttamente in un'altra dimensione. Tuttavia questa capacità si estende ad ogni aspetto della realtà materiale, includendo gli attacchi di Libra, oggetti e soggetti consenzienti o meno. Se aggrediti dal potere di Libra, anche i suoi avversari possono venire teletrasportati contro la loro volontà.
Libra può impiegare il suo potere mentale anche in altro modo. La materia psichica emessa dal suo cosmo è in grado di generare miraggi e illusioni incredibilmente potenti che sono indipendenti dalle menti delle vittime che vi assistono, dato che piuttosto che manipolarle direttamente vengono percepite esternamente dai cinque sensi. Vista, udito, tatto, gusto, olfatto. Ognuno di questi sensi è influenzabile dalle illusioni di Libra, che si dimostra crudele e fantasiosa maestra nell'adoperarle. Il profumo del pane appena sfornato, il suo sapore, la sensazione di ferri roventi conficcati nelle articolazioni e il tocco sensuale di una persona amata. Ogni cosa è replicabile in questo mondo di falsità. Non interagendo direttamente col sistema nervoso della vittima, sollecitazioni come il dolore o altro non portano veri danni ad esso, la sensazione viene comunque provata e sofferta anche se non è un vero attacco. La maestria di Libra delle sue energie mentali le permette poi di addensarle in una sostanza effimera e malleabile chiamata psicoplasma. Tale sostanza, che nello stato naturale somiglia a vetro, è troppo fragile per essere utilizzata offensivamente ma permette a Libra di dare solidità e ulteriore validità alle sue illusioni, creando impalcature tangibili su cui intessere i propri inganni e su cui convogliare la propria essenza cosmica per plasmarla in modo adeguato generando così pseudocostrutti.
魔神的柱 (Móshéndezhù) - Demon god's PillarQuando era in vita, Libra era il giudice supremo tra i cavalieri devoti ad Atena. Impareggiabile nel suo senso di giustizia e nella saggezza con cui la dispensava, Libra era tutto ciò che ci si poteva aspettare da un custode dell'armatura della bilancia. Ogni cosa ormai è perduta, ma non i poteri con cui Libra esercitava il suo ruolo nelle dodici case. Da sempre il cavaliere della bilancia è maestro delle fluttuazioni del Micro e del Macrocosmo, manipolandole con intenti e risultati peculiari.
Con il semplice contatto del suo cosmo, Libra può accedere a quello della vittima raggiungendo così la sua natura più intima e segreta. Ogni creatura vivente diventa un libro aperto, di cui può sfogliare le pagine dell'animo profondo. Può conoscerne i pensieri, lo stato d'animo e può osservare il suo passato nella sua interezza in modo da poterlo giudicare in modo completo e assoluto. Persino eventi appannati o cancellati dal tempo e dagli eventi possono essere recuperati poiché nulla si può nascondere alla vista un tempo sacra di Libra. Tuttavia questo è solo l'utilizzo più basico di questo tremendo potere.
La scienza e la conoscenza cosmica di Libra sono tanto vaste da poter controllare il proprio micro e macrocosmo in modo da sintonizzarlo con quelli con cui viene a contatto. Nel caso il cosmo in questione sia di qualcuno considerato momentaneamente alleato da Libra, può utilizzare questa armonizzazione di cosmi per accompagnarne la manifestazione e incrementarla. In questo modo manipolando le fiamme segrete dell'animo altrui può diminuire lo sforzo con cui gli individui possono manifestare le loro energie, oppure incrementarne il risultato finale. In questo ambito, può concedere l'attributo straordinario ad attacchi o difese alleate. Questa armonia può essere raggiunta forzatamente anche con energie avversarie, ma con scopo ovviamente diverso. Può indebolire la manifestazione esterna di attacchi cosmici e mentali avversari, accompagnandola nell'esistenza e sfaldando le correnti energetiche che la compongono prima che raggiungano Libra o i suoi alleati, indebolendone l'efficacia finale in modo inverso a quello che si ottiene con attacchi alleati. Questa armonia può essere raggiunta anche con effetti già in corso, sfaldandone dall'interno il legame con il cosmo del loro creatore. Veleni, malattie, sigilli, afflizioni mentali spirituali. Ogni tipo di piaga che può essere scatenata dall'avversario può essere arrestata e troncata nel suo percorso. Gli effetti già subiti fino a quel momento ovviamente permangono, ma la conoscenza di libra permette di interromperne la propagazione e l'accumulo nei corpi, menti e anime di chi è degno di queste antiche conoscenze.
Paradossalmente, in un sistema completo ed equilibrato, dove esiste l'armonia esiste anche la disarmonia. Generando un fenomeno opposto alla risonanza cosmica, Libra può rendere i flussi interni del suo cosmo incredibilmente caotici in modo da rendere l'armonia con l'esistenza semplicemente impossibile. Libra chiama questo fenomeno Discordia. La discordia è energia cosmica rovente e distruttiva, famelica e terrificante, che travolge qualunque cosa con cui viene a contatto. La realtà stessa viene distrutta e annichilita sotto la discordia, che si estende nella realtà raggiungendo ampiezze pari ad un cavaliere di energia superiore. Questo potere permette a Libra di generare attacchi dalla potenza terrificante, superiore a quella di altri cavalieri a parità di energia e sforzo effettuato. Le difese avversarie vengono travolte e demolite più facilmente, mentre quelle di Libra si dimostrano baluardi estremamente resistenti. L'area di effetto delle azioni compiute da Libra si estende fino a quella normalmente generabile da un cavaliere di energia superiore. Questo si traduce nella manifestazione di cosmo poderoso, con la specifica di aura soverchiante. All'aspetto la discordia ricorda delle fiamme di colore sanguigno che ruggiscono cupamente mentre si diffondono sulla materia generando un calore torrido.
神之键 (Shén Zhī Jiàn) [ Divine keys]Le armi sacre della bilancia sono prodigi della tecnologia e della metallurgia di tempi che non torneranno mai più. Quelle a disposizione di Libra sono solo una pallida imitazione creata dalle
stregonerie infernali, ma nel funzionamento sono pressoché identiche all'originale. Si tratta di sei coppie di armi, di foggia e tipologia orientale. Se ad un profano certe armi in possesso di un cavaliere di Atena possono apparire anacronistiche, la verità è che certe tipologie di armi erano già utilizzate ampiamenti ai tempi dell'antica Lemuria per poi diffondersi nelle terre asiatiche in tempi antichi, dove la vera origine si è persa tra le pieghe del tempo. Queste dodici armi sono dure e pesanti, composte della stessa lega dell'armatura d'oro (o della surplice in questo caso) e la tecnologia lemuriana con cui sono state create spinge al limite le capacità della costruzione di armi come concetto. Non sono unici blocchi di metallo ma sono in verità composte da numerose piastre con cavità, giunture e solchi che permettono lo scivolamento perfetto e preciso dei componenti di ogni arma. Questo permette alle armi di collassare su loro stesse ed essere stipate in vari settori della cloth per permettere il facile trasporto di una letterale dozzina di strumenti da battaglia, in modo da potere essere distribuite agli alleati quando giungeva il momento. Quando Libra le richiama a sé queste si sganciano dalla cloth e si estendono completamente, sganciando tutte le eventuali parti mobili e diventando pronte ad essere utilizzate. Tuttavia la loro struttura permette anche stadi intermedi di estensione o agganciamento, in modo da aumentare la versatilità delle armi stesse. Nonostante il metallo che le componga sia lo stesso della cloth principale, è stato forgiato e temprato con tecniche diverse e segrete, profondamente blasfeme in questo caso, che permettono una profonda risonanza con il micro e macrocosmo di chi le impugna. Questo permette di convogliarvi il proprio cosmo in ogni attacco in modo da creare assalti dalla violenza e brutalità inarrivabili, capaci di danneggiare le armature colpite - sia direttamente o con assalti proiettati dalle armi - come se chi le sta utilizzando fosse in verità di un'energia superiore alla propria. Essendo foci cosmici di incredibile potenza ed efficacia, chi impugna un'arma della bilancia può entrare in risonanza con esse e scatenare le proprie tecniche attraverso di esse, finché la tecnica in questione sia coerente con l'arma e con il colpo utilizzati in quel preciso momento. Per esempio, scagliare una tecnica dal grande potere di impatto su di una vasta area attraverso un fendente di spada non ricaverà alcun vantaggio da ciò.
Essendo state ricreate dalle arti blasfeme dei seguaci di Hades, le armi della bilancia infernale sono state forgiate in accordo con i gusti personali e lo stile di Libra. Sono armi di metallo scuro, crudele e sotto la giusta luce si può notare come le piastre che le compongono siano damascate e finemente decorate. Se le armi della bilancia sono strumenti di giustizia ed equilibrio, quelle di Libra sono estensioni del suo ego e simbolo del pericolo che rappresenta per l'intera realtà. Si dice che le originali siano in grado di distruggere anche le stelle. Può essere un'esagerazione, può non esserlo. È indubbio che il loro vero potere è costantemente sigillato come misura di equilibrio e umiltà per i cavalieri di Atena, per cui l'uso delle armi della bilancia è concesso solo in estremi casi di necessità. Nel caso di Libra invece, il loro potere è sigillato da Hades come vero e proprio metodo per contenere il suo potere. Se dovesse venirne concesso il pieno potere, chissà cosa ne sarà della realtà intera. Le armi di Libra hanno una robustezza pari ad un grado superiore all'armatura.
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