Tu lo conosci il Santuario?

Korin - Jimbo

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    Sacro Custode delle P.R.

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    Korin ♦ Saint di Atena ♦ Blue Warrior ♦ Energia Blu

    Tu lo conosci il Santuario?

    - Chapter I -



    Camminava a passo sicuro sulle mura che delimitavano la città di Rodorio dal mondo esterno; da una parte la corruzione, dall’altra la vita. Da una parte il mondo in cui avrebbe dovuto vivere, dall’altra il mondo in cui era costretto a vivere. E camminava lì, in bilico stabile fra due assurde realtà.
    Ma non sarebbe durato ancora a lungo. Nella mensa dove di solito passava pranzi e cene quando non era fuori in missione, aveva sentito un vociare interessante. Sembrava che le acque si stessero muovendo, che qualcosa bollisse sotto la superfice increspata. Si mormorava che qualcuno, possibilmente il Gran Sacerdote ma non aveva sentito aleggiare il suo nome, stava indicendo un nuovo tentativo di liberazione della Grecia. Forse era il fantomatico Lawos ad aver proposto il tutto, anche se non aveva idea di chi fosse quello attuale. Forse il titolo era appena passato ad una persona più volenterosa, o forse ancora le varie indagini che aveva fatto,, anche personalmente, sui movimenti migratori della corruzione stavano portando a dei risultati. Indipendentemente da chi fosse la mente dietro l'operazione era ora che provassero di nuovo a riconquistare ciò che era loro di diritto; era ora che le terre della Dea venissero liberate del tutto, come era già avvenuto in Giappone dove Atena aveva esteso il suo potere per respingere la malattia di Ponto dalla terra dove non calava mai il sole. Forse allora era stata proprio la Dea a proporre quel nuovo tentativo. Forse aveva recuperato abbastanza forze per tentare di ripetere quel miracolo, anche grazie all’aumento dei cavalieri scelti dalle sacre armature.

    Alzò lo sguardo verso la tredicesima casa, la dimora segreta ed inaccessibile della Dea. L’avrebbe vista scendere in campo nelle sue vesti da Dea guerriera?
    Quando ancora era un soldato semplice GRADO aveva sognato a lungo di essere stato sul campo di battaglia giapponese a combattere al fianco degli steel saint e di Stenson a difendere la sua famiglia. Avrebbe voluto vedere il miracolo compiersi coi suoi occhi, sentire la fatica venire ricompensata. Aveva festeggiato dalla base cinese, certo, ma non era la stessa cosa. Voleva di più. Voleva vedere che i propri sacrifici venivano ricompensati, almeno per una volta.
    Era stanco di fallire.
    Era stanco di venir preso a sberle da chiunque incontrasse sul proprio cammino.
    Era stanco di micro vittorie che non portavano davvero a nulla.
    Era stanco di vedere nuove tombe nel cimitero del tempio.
    Ys dell’Ariete, Kyros di Gemini, Andrea di Leo. Dhawyth di Virgo, Alexis di Libra, Akhilleus di Sagitter, Lawrence del Triangolo Australe, Trystifer di Scultore, Chrisso della Fenice e a tutti coloro che erano scomparsi o che avevano lasciato il loro ruolo. Anche loro avevano sofferto e il destino beffardo aveva voluto che non potessero vedere la liberazione della loro casa. Avrebbe combattuto per loro, soprattutto per loro.
    Per loro che avevano dato il primo slancio, anche solo fallendo, ma che avevano aperto le strade del futuro, della speranza. Era stata la liberazione del Giappone ad avviarlo al suo destino, a renderlo un guerriero, quindi un santo: glielo doveva.

    Appresa la notizia aveva intensificato i suoi allenamenti e quelli di tutti coloro che avevano la sfortuna di doverlo affrontare in battaglia. Intransigente con gli altri, ma nulla rispetto a quanto lo era con sé stesso. Non avrebbe fallito stavolta. Non ci sarebbe più stato nessuno a fermarlo, specter, black o chiunque altro fosse. Dovevano vincere. Per i vivi. Per i morti. Per Atena.
    Per se stesso.

    Quindi avanzava con passo misurato per il cammino di ronda cercando nel suo piccolo di preparare le mura della città all’assenza dei cavalieri sacri impegnati in questa gargantuesca prova. Il suo potere si dipanava come cristalli di ghiaccio ad ogni suo passo cercando di scivolare tra le rocce delle mura per rinforzarle e cementificarle con strati e strati di sigilli. Indipendentemente dal successo o meno del tentativo di liberazione era sempre buona cosa rinforzare le proprie difese contro il nemico che li assediava da anni, ma se era vero che avrebbero presto lasciato quelle mura per avventurarsi alla Grecia, era giusto preparare una difesa che potesse reggere in loro assenza. Non che non si fidasse della GRADO o degli uomini valorosi che guidava in battaglia, ma era giusto prepararsi al peggio. Aveva visto Sacramento, aveva vissuto la quasi disfatta della GRADO in Giappone. Non era il caso di ripetere quei momenti. Se era possibile era meglio evitare di arrivare al filo del rasoio.
    Se avessero vinto quelle difese non sarebbero più servite. Se avessero fallito avrebbero continuato ad esistere anche oltre la sua morte fino al momento della distruzione totale.
    Se l’oscura signora fosse arrivata a prenderlo, l’avrebbe trovato pronto.


    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto.

    Stato Mentale: Serio.

    Stato Armatura: [VI] Intatta. Indossata.

    Riassunto: Mi sto facendo una passeggiata sulle mura cercando di rinforzarle con i miei sigilli.



     
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