Oh He Flared

Festival di Iperione il Nero - Secondo Round

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    noctua

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    POST I - Fight vs IperioneOh, He Flared james silver noctua energia rossa


    Era qui, il divino.
    Io non domando più dove sia; era nel mondo e può nel mondo tornare. Ora è soltanto più nascosto in esso.
    Io non domando più cosa sia: io l'ho veduto, l'ho conosciuto



    Ancora una volta vedeva il sole sorgere attraverso le finestre leggermente oscurate dell'ospedale di Rodorio, era passato così poco tempo dalla sua ultima visita, che quello fosse il suo destino? Vedere una nuova alba indipendentemente da quale finestra la dovesse scorgere, da quali fronde d'albero passasse il raggio di sole che lo riportava alla veglia? L'importante, quindi, era poter vedere ancora una volta il sole per continuare a combattere? Anche in quell'occasione, come durante la sua degenza precedente, la Sacra Vestigia della Nottola era "a riposo" nella sua forma totemica, con quegli occhi troppo grandi che parevano scrutare fin nel profondo del suo Io, dando una risposta affermativa a quella domanda che non aveva realmente posto a nessuno. Si mise la camicia blu, che gli avevano fatto trovare, Eloise doveva essere passata a trovarlo durante la notte, «Così sia allora».

    Non era ancora riuscito a parlare con il Gran Sacerdote, a quanto pare al Grande Tempio vi erano state diverse nuove investiture dopo la sua ma il Toro d'Oro non era ancora tornato dalla missione ad Asgard. Firmate le scartoffie per uscire in anticipo dall'ospedale, James si incamminò per la destinazione che tanto aveva bramato di poter rivedere nuovamente: casa. «SI PUÒ SAPERE DOVE ERI SPARITO???» in quel momento, in quel fatidico e gioioso momento James tremò di paura, quel modo di fare, i passi larghi e la voce udibile per mezza Rodorio, la figlia le aveva ricordato il modo di fare della moglie «E ALL'IMPROVVISO VENGO A SCOPRIRE CHE SEI FINITO DI NUOVO IN OSPEDALE, COSA HAI DA DIRE A TUA DISCOLPA JIMB...» un piccolo momento di imbarazzo per poi concludere con «JAMES WHITEMILL???». Il colorito pallido del viso di James prese lo stesso rosso dei pomodori maturi per quella sceneggiata in pubblica piazza, non era proprio il suo modo di comportarsi davanti ad un possibile pubblico, evidentemente doveva aver ripreso quell'atteggiamento dalla mamma, gli occhi della piccola erano rossi, evidentemente non aveva dormito tutta la notte. «Chiedo umilmente scusa» si avvicinò alla figlia inginocchiandosi, «Potrai perdonarmi?» e mentre lo diceva la sollevò in aria prendendola in un abbraccio tanto forte da mozzare il fiato, e mentre i due rimanevano così, il Santo sentiva le lacrime della piccola rigarle il volto. «Andiamo dentro dai non è successo nulla, i dottori esagerano sempre».

    And for her eyes: what could such eyes do there
    But weep, and weep, that they were born so fair?


    Il pomeriggio si era trasformato in sera, e, dopo aver calmato l'ira funesta della figlia, James iniziò una ronda poco al di fuori della città. Perchè farlo? Non lo sapeva neanche lui di preciso, non aveva ricevuto alcuna disposizione al riguardo e sapeva che le guardie della città erano più che efficienti in tal senso, però, dall'investitura prima e dal monito del cavaliere in nero poi, aveva sempre uno strano presentimento addosso che non lo lasciava riposare. Se lo facesse per proteggere Rodorio, Eloise o chi altri, se fosse per un senso di dovere nei confronti di Adele e dei suoi compagni o solo perché aveva paura che qualcosa potesse capitare da un momento all'altro, non lo sapeva di preciso, sapeva solo che doveva.

    Il richiamo che sentiva verso quel luogo fu presto svelato, quando un imponente statua di pietra alta quasi due volte lui apparve al chiaro di luna, l'armatura della Civetta splendeva ai raggi argentei del satellite mentre si avvicinava alla strana statua, non ricordava ce ne fosse una, ma soprattutto cos'era quel potere che pareva venire da dietro di lei? Una forza cosmica di molte volte superiore a quella del Cavaliere veniva da quel luogo. «Oltre questo portale,» il tono era perentorio, severo, ma non minaccioso , nonostante ciò James automaticamente si mise in guardia, non era una cosa da tutti i giorni vedere una statua parlare nel mezzo della foresta «Vi attende l'arena di Iperione. Entrate se avete il coraggio di sfidare l'eterno, di confrontarvi con il destino stesso. Ma siate avvertiti: ciò che troverete è al di là di ogni battaglia che abbiate mai immaginato.»

    "Iperione? Quell'Iperione?" Aveva letto da ragazzo dei Titani, ma li aveva sempre classificati come mitologia e leggende, l'avvento dell'Armageddon gli aveva fatto capire quanto in realtà le leggende potevano rivelarsi fondate su una solidissima verità. «Una sfida» rimase a guardare la statua che non pareva voler attaccare né fargli alcun male «Una sfida da un Titano». L'idea lo solleticava, era stupida come idea, era avventata ed era anche del tutto insensata. Si, vero, ma sentiva anche che doveva attraversare quel varco, lo doveva fare per poter provare a se stesso che aveva la capacità di migliorare, infine anche per lui vi era spazio per un atto egoista, dopo così tanto tempo? Si, e no. Lo faceva per sé, certo, ma lo faceva per dimostrarsi che era in grado di proteggere tutti quelli che ora dormivano a Rodorio ed oltre.

    Abbandonata ogni insicurezza, passò la soglia crepitante del varco dimensionale. Non era minimamente pronto per quello che lo attendeva, un lembo di terra vasto quanto poteva immaginare ed il cui cielo era uscito direttamente da un quadro surrealista, il colore pareva quello di un'eterna alba in cui i colori rossi del sole si mischiano perfettamente al blu della notte e creano sfumature che solo i poeti possono immaginare. Ed al centro di tutto questo un essere il cui cosmo era antico quanto l'universo stesso ma da cui non proveniva alcun sentimento malvagio. Il tutto era così assurdo e meraviglioso che a James ci vollero un paio di minuti prima di poter proferire nuovamente parola, come si riprese però, capì qualcosa, qualcosa di strano: si sentiva stranamente bene, come se fosse tornato in un luogo che conosceva e gli era mancato, la figura del Titano, la sua presenza, altro non era che un giudice in attesa di emettere un giudizio. Sorrise a quello strano pensiero ed iniziò a parlare «Non son sicuro di quale debba esser la presentazione che si confà d'innanzi ad un dio, vogliate perdonarmi se pertanto la riterrete poco opportuna» il passo si fece più sicuro verso il centro di quella che doveva essere l'arena di cui aveva parlato il guardiano alla soglia del varco «Il mio nome è James, Cavaliere della Dea Athena, è un onore essere al vostro cospetto» non mentiva, non era il suo dio, certo, ma non era un incontro da tutti i giorni quello, inoltre, a suo modo, quell'essere tanto grande e potente quanto apparentemente solo, sembrava riflettere e forse comprendere esattamente lo stato d'animo di James.

    jpg«E sono qui per rispondere alla vostra sfida».


    FnjRSaB

    narrato «parlato» "pensato" «Eloise» «PNG»
    fisico Ok
    mente Motivato
    stato cloth Integra
    riassunto azioni Mi collego alla fine del FT e vago per i dintorni di Rodorio per una piccola ronda finchè non trovo il varco per il Semipiano del Festival.

    Abilità

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difendersi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poiché questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


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    iperione spadone {VIII} energia bluOh, He Flared1
    In un mondo dove l'eco del tempo riecheggia come campane lontane, tre rintocchi solenni squarciarono il silenzio, segnando l'accettazione di una sfida, l'ingresso in un conflitto tanto antico quanto i cieli stessi. Iperione, il Titano del Sole, stava per affrontare un avversario degno, uno che osava varcare la soglia del reale per confrontarsi con lui. Tra tutti i Titani, Iperione era quello che trovava un gusto peculiare nel misurarsi con le creature degli altri mondi—umani, semidei, creature alate e bestie mitiche. Non li chiamava figli, ma ogni essere toccato dai suoi raggi solari aveva il diritto di dimostrare il proprio valore.

    Il cielo sopra di loro era un teatro di astri: il sole, la luna e le stelle. Non era un capriccio di Giapeto, bensì una precisa richiesta di Iperione, una simbolica rappresentazione dell'intera estensione della sua famiglia celeste. I suoi pensieri, tuttavia, si volgevano sovente ai suoi più cari—sua moglie, i suoi figli, e la sua adorata nipote Astrea, la dea della giustizia e dell'innocenza, cui aveva impartito il suo protettivo amore.

    Ora, tuttavia, la sua attenzione era rivolta all'avversario che avanzava verso il campo di battaglia, una realtà forgiata dalle mani di Giapeto, custode delle chiavi del multiverso. I passi dell'uomo risuonavano con una cadenza che Iperione avrebbe riconosciuto ovunque—un Cavaliere al servizio di Atena. Ben accettava questa sfida, poiché, nonostante la loro rivalità, l'azione di quel cavaliere incarnava gli ideali che anche Iperione rispettava profondamente.

    Ricordava il tempo passato con Astrea a stabilizzare la cintura dorata, un compito arduo imposto da Crono che richiese l'impegno di molti dei loro. Quei ricordi, già condivisi con suo fratello Giapeto, erano ormai lontani. Di fronte a sé, aveva un uomo imponente, vestito con un'armatura d'argento, decorata con effigi di civette—simbolo della saggezza di Atena.

    "È già lodevole che tu ponga tale domanda," disse Iperione con un tono di voce calmo ma deciso, riconoscendo l'intento del cavaliere di sfidare non solo lui ma il potere stesso dei Titani. "Ma qui non siamo davanti a un concilio; siamo su un campo di battaglia, e qui le uniche parole che contano sono quelle scaturite dalle tue azioni."

    Così, senza aggiungere altro, invitò il cavaliere, James, a mostrare il valore delle sue convinzioni. "Ti prego, James, emissario di tutto ciò che la tua dea Atena reputa giusto, dimostrami con le tue azioni quanto sono valide le tue convinzioni."

    Iperione, fedele al suo stile, chiese a James di attaccare per primo, continuando una tradizione che non avrebbe abbandonato, neanche di fronte a un guerriero di Atena.

    narrato • "parlato"pensato| telepatia |
    casta Titani
    fisicamente a posto
    mentalmente curioso di capire chi ha davanti
    riassunto azioni semplicemente aspetta che tu faccia la prima azione

    Gurthang
    Iperione, il Titano del Sole e dei Cieli, incarna la personificazione del vero guerriero. La sua soma, uno spadone mastodontico, rappresenta integralmente l'essenza di ciò che lui stesso simboleggia. Iperione può manifestare fisicamente uno spadone colossale composto dallo stesso materiale della sua soma. Quest'arma imponente, dal design non convenzionale, si distingue per la sua grandezza e lo spessore fuori dal comune. Vista frontalmente, l'arma assume una forma triangolare, ampia alla base e si restringe verso l'estremità superiore, culminando in una punta affilata. Ciò che la rende unica è una cavità circolare situata a circa metà della sua lunghezza. L'impugnatura, straordinariamente lunga, conferisce una notevole manovrabilità, a patto che chi la maneggi ne possieda la forza sufficiente anche solo per sollevarla. La sezione dell'arma è spessa e dalla forma romboidale. Come la sua soma, l'arma è nera come la pece. La caratteristica cavità al centro dello spadone, quando Iperione intende evocare il suo potere massimo, si carica di vento solare, emanando l'aspetto di un sole in miniatura. Dal punto di vista pratico, Iperione può richiamare l'arma in qualsiasi momento e usarla per annientare i suoi nemici. La robustezza dello spadone, paragonabile a quella della sua soma, la consacra come una delle armi più potenti dell'universo. Il Titano, con maestria, può sfruttare lo spadone per orchestrare i suoi attacchi, lanciando fendenti di vento solare e dunamis che si propagano nell'aria, sottolineando la sua formidabile abilità nel combattimento cosmico.


    Ichor
    Essere un Titano comporta un'eredità divina, una dote che nessun altro può vantare. Il sangue di Iperione, al contrario del cremisi umano, assume varie sfumature di azzurro, oscillando tra il turchese e il blu scuro. La peculiarità di questo sangue divino risiede nella sua ricchezza di dunamis, un'energia cosmica che lo pervade. Ciò fa sì che il sangue di Iperione guarisca lentamente e costantemente le ferite di lieve entità. Che si tratti di tagli, ematomi o fratture, nel tempo queste scompaiono grazie al potere lenitivo del suo stesso sangue. Tuttavia, in combattimento, questa capacità non garantisce la guarigione di ferite gravi o invalidanti, a meno che non si attivi il suo potere attivo. In tal caso, amalgamando sia l'azione offensiva che difensiva, Iperione può concentrare una notevole quantità di dunamis nel suo sangue. Facendo ciò (un'abilità utilizzabile solo una volta in un duello), ha la possibilità di curare i danni fisici o eventuali stati alterati (come la perdita di sensi, problemi al sistema nervoso o avvelenamento). Oltre a ciò, l'Ichor conferisce a Iperione l'immortalità, facendo sì che ogni imperfezione fisica del suo corpo prima del risveglio svanisca con il tempo. Il suo sangue, inoltre, può essere impiegato per curare gli altri o dar vita a oggetti inanimati, trasformandoli in obbedienti servitori (only GdR). In questo modo, il potere di Iperione si estende oltre il campo di battaglia, influendo sulla vita e sulla creazione stessa.


    Vento Solare
    Iperione, nella sua veste di Dio del Sole, possiede la straordinaria abilità di richiamare a sé tutta la potenza di quell'astro che è fondamentale per la vita sulla terra. Il suo potere si concretizza nel richiamare o creare dal nulla il "potere di Helios", un vento solare in grado di spazzare via ogni cosa e di bruciare con una fiamma più intensa di qualsiasi altra. Questo potente dono divino si suddivide in due elementi distinti: aria e fuoco. Il controllo di Iperione sull'elemento vento è praticamente totale. Può richiamare grandi quantità di vento o manipolare quello già presente sul campo di battaglia, generando proiettili d'aria, potenti tornadi o esplosioni devastanti liberando aria compressa. La sua maestria nel controllo del vento gli permette di alterarne la pressione e la direzione, ma va oltre, variando anche la composizione dell'ossigeno nell'aria o generando fenomeni come l'evaporazione dei liquidi. La sua abilità con il vento estende anche la possibilità di simulare il volo sfruttando le correnti, utilizzare getti d'aria senza riuscire a raggiungere l'abilità piena, è inoltre possibile accelerare i movimenti senza poter mai raggiungere il potere espresso da chi possiede per esempio l'agilità straordinaria. D'altra parte, il controllo sull'elemento fuoco, seppur meno vasto rispetto al vento, merita rispetto. Attraverso la sua capacità, Iperione può innalzare la temperatura tramite l'espansione del suo cosmo, creando fiamme in varie forme, che esse siano fruste, proiettili o sfere. Ha la facoltà di avvolgersi di fiamme o infiammare la sua arma per eseguire attacchi ardenti. Pur non raggiungendo la stessa maestria del vento, non è raro vederlo creare sfere infuocate per annientare i suoi avversari. Entrambi gli elementi, essendo di tipo aeriforme, vantano una straordinaria duttilità e si distinguono per la loro manovrabilità eccezionale. A ciò si aggiunge la possibilità di combinare vento e fuoco per generare il Vento Solare, una fusione che offre spettacolari risultati. Iperione può così creare tornadi di vento che ustionano e fanno evaporare il sangue, lame di vento infuocate o sfere di fuoco che implodono, seminando distruzione per chilometri.


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    noctua

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    POST II - Fight vs IperioneOh, He Flared james silver noctua energia rossa


    Il tono di voce, antico come il sole che scaldava la Terra, era cortese nel suo modo di esporsi e, forte di una galanteria d'altri tempi il Titano invitò James a fare la prima mossa. L'armatura argentea risplendeva di tutti i toni dell'arancio mentre il cosmo del cavaliere si innalzava verso il cielo. Non sapeva quasi nulla del suo avversario se non leggende, storie e miti, di cui ricordava solo una associazione del Titano con il Sole stesso; il che lo portava ad immaginare che i suoi poteri potessero avere a che fare con il fuoco, non molto di più purtroppo. Lo scontro dal lato fisico non pareva essergli favorevole ad una prima analisi, Iperione, infatti, se in altezza era poco più alto di lui, lo superava anche in massa. Era praticamente, l'equivalente del Toro d'Oro di Athena, da quella posizione sembrava un colosso vestito di tutto punto e senza alcuno spazio per attacchi fisici. "Sfondarlo con una carica sarebbe utile quanto tentare di caricare un muro" . La distanza tra loro non era molta, occhio e croce una decina di metri, ma doveva comunque colmarla "Proviamo con qualcosa di diverso questa volta" .

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    Il cosmo del Saint prese ad intrecciarsi, linee argentee ricamavano un piccolo occhio che si andò delicatamente a poggiare sul pettorale dell'armatura, mentre l'animo del cavaliere si riscopriva più saldo che mai. Aveva imparato una cosa nel suo ultimo scontro nella foresta, una parte dei suoi poteri, una parte importante di quella benedizione concessagli da Athena e che lui non voleva usare, poteva essere risolutiva in molti scontri. Colpire non il fisico ma l'animo del proprio avversario, destabilizzarlo finchè il corpo non avrebbe più voluto muovere un muscolo anche se intonso, quel tipo di combattimento che lui ripudiava perchè riteneva "sleale" per un Saint. Forse, ora, era giunto il momento di iniziare ad abituarsi anche a lei.

    Il passo si fece veloce fino a scaturire in una corsa verso il nemico con quello che aveva tutta l'aria di essere un attacco frontale, una carica a testa bassa verso il proprio nemico. Quasi a fine corsa, oramai solo un paio di metri li separava, nuovamente il potere del saint si configurò in geometrie talmente intricate ed arzigogolate da riuscire a prendere la forma di tanti piccoli occhi di gufo, che si radunarono al suolo attorno al Titano ognuno di loro aveva racchiuso in sè il potere disintegrante del cosmo di James. Solo una piccola parte di loro sarebbe esplosa, non dovevano apportare danni ad Iperione, bensi dovevano attirarne l'attenzione lontano dalle sue mani, uno specchietto luminoso per evitare che vedesse arrivare il vero colpo.

    Un bastone? Troppo lungo. Una spada? Meglio, ma più corta. Una mannaia! I sigilli si intersecarono prendendo forma solida e tridimensionale all'interno della mano destra del Saint, mentre nella sinistra un ulteriore sigillo veniva a crearsi, bidimensionale e meno appariscente. L'idea era un rapido uno - due, sinistro e destro in combinazione come nella più basica delle sequenze della boxe, ma con un piccolo ed importantissimo particolare: non aveva guantoni per far male al corpo, ma era armato per colpire l'anima avversaria. Il primo assalto lo avrebbe portato con una torsione del corpo, un gancio dal basso verso l'alto, non doveva far danno, doveva arrivare al suo obiettivo, mentre il secondo colpo sarebbe giunto da dietro la spalla destra del cavaliere, caricato con un movimento ad arco verticale che avrebbe tentato di impattare contro la testa del Titano.

    Il colpo nel suo palmo sinistro aveva lo scopo di debilitare e fiaccare le resistenze spirituali del Titano, mentre il secondo avrebbe rilasciato un carico di micro esplosioni per intaccare il lato fisico e quello spirituale del nemico. "No, non nemico" non era la parola che cercava "Avversario per questa volta"

    FnjRSaB

    narrato «parlato» "pensato" «Eloise» «PNG»
    fisico Ok + buss spirito
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    riassunto azioni Accetto l'invito ad iniziare e parto con la missione "distruggiamo l'anima del titano prima che lui distrugga il mio fisico"

    - [SUPPORTO ] sigilli unici disintegranti che hanno lo scopo di "bluffare" il vero colpo in entrata ed attirare la tua attenzione su di loro, di cui ne esplode solo una minima parte;
    - [AD] prima parte della "combinazione 1-2" con gancio al corpo con Sigilli di costrizione spirituale per far in modo che l'AF entri più a fondo;
    - [AF] seconda parte della combinazioen con un "coltellaccio" di sigilli sempre esplosivo con danno secondario spirituale che prova a prenderti in testa.


    P.s. piccolo edit per inserire in riassunto "buff allo spirito"

    Abilità

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difendersi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poiché questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


    Tecniche

    Intervento ad Adiuvandum

    Abilità:[Sigilli Avanzati di Potenziamento]
    Utilizzo: Supporto

    «I'm armed with more than complete steel, The justice of my quarrel»

    La volontaria intromissione di un soggetto all'interno di un processo al fine di sostenere le cause di una parte. Sostanzialmente un aiuto. Con questa idea ben in mente, James redige sigilli in grado di supportare i propri compagni o se stesso. Come per i sigilli di vincolo anche in questo caso tale procedura cambia in base agli scopi ricercati dal Cavaliere, poiché i contenuti incisi nel sigillo variano a seconda dell'aspetto che intende influenzare, infatti, gli occhi della civetta sono capaci di intensificare i processi fisici, mentali o spirituali del soggetto in modo tale da incrementarne (nei limiti della propria energia e senza sfociare in una abilità straordinaria) le prestazioni per tutto il tempo in cui il sigillo rimarrà applicato al corpo.

    Al contrario di quanto avviene per i sigilli di vincolo, in questo caso la particolare modalità di redazione del sigillo farà in modo di rendere più facile l'afflusso cosmico nei muscoli del corpo su cui vengono applicati migliorandone la capacità di esprimere la propria forza fisica (potenziamento forza) allo stesso modo questi sigilli possono essere redatti in modo da rendere più esplosivo il rilascio energetico e diminuire il grado di affaticamento durante gli scatti ed i movimenti, permettondo a chi ne beneficia di raggiungere velocità elevate in meno tempo (potenziamento velocità); l'ultima variante prevede una scrittura tale da permettere al corpo di chi ne beneficia di resistere con maggiore facilità al dolore fisico che gli viene causato (potenziamento resistenza fisica). La testa sarà sgombra da pensieri superflui garantendogli una lucidità di pensiero superiore tale da rendere i propri assalti mentali più penetranti o la propria mente più difficile da influenzare, non arrivando tale beneficio ad incidere in maniera tale da schermare il danno mentale ricevuto (potenziamento mentale) e l'anima sarà saldamente orientata alla vittoria, difficile da scoraggiare e piena di quel sentimento di pace e tranquillità necessario per poter sondare al meglio il proprio spirito ed estenderlo, durante il combattimento, nel mondo materiale. (potenziamento spirituale).


    Ordinanza di Demolizione

    Abilità: [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]
    Utilizzo: Attacco - Difesa

    «Suo sibi gladio hunc jugulo»

    Redigendo scrupolosamente i propri atti, James, quando era ancora uno scribacchino prezzolato, era capace di trovare ogni cavillo adatto a smontare le difese e gli attacchi portati dagli altri avvocati delle controparti. Allo stesso modo funziona la sottile e precisa arte dei sigilli. Le frasi da incidere all'interno dei glifi sono l'equivalente cosmico di difese ed attacchi portati dal Santo contro i propri avversari, questi hanno la caratteristica di generare una emanazione di puro Cosmo Distruttivo utilizzabile:

    1. Attacco: Il sigillo creato con questa intenzione ha lo scopo di distruggere con intento offensivo, è la manifestazione più pura della Guerra d'Offesa e Conquista. I suoi limiti sono rimossi e nella sua redazione sono incise lettere atte solamente a distruggere senza distinzione di sorta.

      • Una delle applicazioni particolari è quella c.d. "Precisa" nella quale il Cavaliere potrà creare uno o più sigilli che vengono lanciati direttamente sul nemico esplodendo a contatto.

        • Uso Ritardato: Una variante della tecnica consiste nel non far esplodere una parte dei sigilli così creati e lanciati che - se non rimossi - restano sull'avversario in modo tale da poter essere usati per fini strategici. Infatti saranno in grado di generare (nei turni successivi di James e sempre a seguito di un suo specifico comando in tal senso) un'esplosione che può essere considerata più un fastidio che un danno nel pieno senso della parola [AD]; oppure possono essere usati come fonte di danno vero e proprio [AF], ma solo se il Santo della nottola aggiungerà ad essi altro cosmo o finanche altri sigilli in modo da potenziarne l'efficacia.

      • Mentre più strategica è la variante c.d. "Diffusa" nella quale il Saint dissemina per tutta la sua area di influenza cosmica questi sigilli - già perfettamente completi e pronti ad essere innescati o redatti solamente in parti essenziali, tali che il loro lancio sia più rapido, ma che necessiteranno di un successivo intervento da parte del Cavaliere per essere completati - questi possono essere attivati, sempre e solo a seguito di un ordine preciso in tal senso di James, nello stesso turno in cui sono lanciati o in un suo turno successivo.

      Merita una menzione una variante di questa capcacità, in cui i sigilli vengono applicati sugli arti del Cavaliere ed ogni colpo che verrà portato sul nemico avrà il potenziale nascosto di far detonare questi ultimi aggravando di conseguenza il danno in entrata


    2. Difesa: Al contrario dei precedenti, questi scritti, seppur facendo parte della stessa interpretazione della Dea come guerriera, rappresentano la Guerra di Difesa dall'Invasione. I micro sigilli così creati si posizioneranno attorno al corpo del Cavaliere di Noctua ed esploderanno fino a coprire un angolo di 360° - a seconda delle necessità - sfruttando la loro forza distruttiva non per attaccare il nemico, ma per attaccare il suo attacco. Erodendo e disintegrando ogni minaccia che possa anche solo potenzialmente arrecare danno alla pace e tranquillità



    Edited by Dr. Stein - 24/4/2024, 08:11
     
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    L'avversario di fronte a Iperione, un guerriero alto e possente, si raccolse nella quieta antecamera del conflitto, radunando i poteri a sua disposizione. Iperione, il Nero, lo scrutava con occhi che avevano visto il nascere e il morire di età e imperi, trovando in lui una fiamma ardente che non poteva fare a meno di apprezzare. Questi erano combattenti fieri, creature di passione e potenza, qualità che Iperione estimava più di quanto la maggior parte oserebbe ammettere. Suo fratello, ovviamente, aveva un'opinione divergente su tali ardori bellici; ma questa era la natura dei dodici: un mosaico di paradigmi contrastanti, ognuno dei Titani dominato da una visione unica, una lente personale attraverso la quale filtravano la realtà.

    L'attenzione di Iperione, però, rimaneva saldamente ancorata al suo avversario. Lo osservava mentre si muoveva con decisione, avanzando con una sicurezza che quasi sfidava la gravità. I suoi movimenti, benché fluidi e veloci, non sfioravano ancora quel confine supremo imposto dalla realtà stessa: la velocità della luce. Ma questo dettaglio sembrava trascurabile per Iperione, perché era chiaro che il suo avversario stava architettando una strategia ben più astuta, intrecciando i fili del proprio potere unico in un disegno tattico mirato a sfruttare al massimo le sue capacità.

    In quegli istanti di quiete tensione, si avvertiva il sapore dell'imminente tempesta, una promessa sussurrata dal vento che increspava i mantelli e faceva danzare le foglie al suolo. Quando il Silver Saint di Noctua si lanciò in avanti con l'ardore tipico degli eroi, Iperione, il Nero, accolse il primo colpo con una tranquillità quasi sconcertante. Un sorriso sfuggente si delineò sulle sue labbra scure mentre percepiva l'attacco sfiorare non la carne, ma l'essenza più profonda del suo essere. Era un gioco intrigante, un dialogo di forze invisibili, e Iperione si dilettava in questa danza sottile tra l'anima e il ferro.

    Mentre il Saint raccoglieva il suo vigore per un secondo assalto, Iperione si preparò con la calma dei vecchi dei. Con un gesto rapido e preciso, parò il colpo mirato alla sua testa usando il largo spadone che portava con sé come un sigillo di potere. Al momento dell'impatto, un'esplosione di energia scaturì dalla collisione, vibrando nell'aria come il rintocco di una campana antica. Nel momento in cui l'energia dell'attacco esplose all'impatto, essa non si limitò a colpire il suo corpo, ma penetrò più profondamente, toccando l'essenza stessa di Iperione. Il colpo, sebbene parato abilmente dal suo spadone, liberò una forza che non era solo fisica ma carica di una potenza più sottile e insidiosa. Questa energia vibrante e sibilante si insinuò nelle crepe invisibili del suo spirito, come acqua fredda che penetra nelle fessure di una roccia scaldata dal sole.

    Il corpo di Iperione, solitamente inamovibile e imperturbabile come una montagna, vacillò lievemente sotto l'impatto. Era un dolore che trascendeva la semplice fisicità; era un'incursione nella sua anima, un'area così intima e sacra che pochi osavano sfidare. Sentì una stanchezza improvvisa, una fiacchezza che si diffondeva dal punto di contatto attraverso le sue vene, simile al gelo di un inverno improvviso che invade un paesaggio autunnale ancora non pronto per il riposo. Questo tocco sottile ma decisivo lo colpì più di quanto avrebbe voluto ammettere. Un'usura sottile, un sapore di vulnerabilità che non aveva gustato da eoni. Per un istante, persino Iperione il Nero, il titano antico, vacillò sotto il peso di un'antica fatica, come se l'eco di mille battaglie passate si fosse risvegliata.

    Senza concedere un attimo di respiro, Iperione il Nero orchestrò una mossa di rara bellezza e letalità. Con un balzo agile e potente, provò a colpire con la pianta del piede il torace del Saint, un gesto che più che mirare a danneggiare, cercava di disorientare. L'energia del vento solare, quella forza arcaica e devastante, si condensò sotto la sua suola, vibrando con un'intensità che faceva tremare l'aria stessa. L'onda d'urto generata, se avesse colpito direttamente l'avversario, il suo effetto sarebbe stato tangibile: probabilmente il Saint avrebbe barcollato, venendo sbalzato indietro di diversi metri.

    Iperione, con la grazia sovrannaturale che contraddistingue le divinità, si muoveva ora attorno al suo avversario. Gurthang, la spada che aveva visto mille battaglie e altrettanti mondi cadere, era in mano al Titano. La lama, avvolta da un vortice di venti furiosi e schegge di realtà distorte, fremeva, ansiosa di colpire. Iperione manovrò per posizionarsi strategicamente alla destra del Saint, il suo movimento un vortice di fluidità e precisione. La lama di Gurthang disegnava archi nel vuoto, ciascuno riflettendo luce stellare, un preludio al caos che stava per scatenare. Quando finalmente abbatté la spada, il colpo mirava a sfondare non solo le difese fisiche del suo nemico, ma anche a penetrare le barriere più arcane della sua esistenza.

    Se il colpo avesse raggiunto il suo obiettivo, l'effetto sarebbe stato catastrofico. L'uragano che avvolgeva Gurthang non era un semplice fenomeno meteorologico, ma una tempesta di forze cosmiche. Colpendo, avrebbe potuto lacerare la carne, certo, ma anche infliggere gravi danni ai tessuti più profondi. L'attacco avrebbe lasciato dietro di sé un'eco di distruzione che avrebbe potuto risuonare attraverso i piani dell'esistenza, segnando profondamente il corpo del Saint. Iperione il Nero, Signore del Sole, ballava quel valzer di distruzione con una grazia che solo un dio avrebbe potuto possedere, ciascun movimento un capitolo di una storia scritta nelle stelle, ogni attacco un verso in un poema epico che solo i titani potevano recitare.

    narrato • "parlato"pensato| telepatia |
    casta Titani
    fisicamente leggeri danni da ustione, ferite medie a livello spirituale per l'effetto secondario dell'attacco subito
    mentalmente curioso di capire chi ha davanti
    riassunto azioni cerca di difendersi frapponendo lo spadone al tuo attacco, ovviamente l'esplosione lo colpisce comunque e subisce danni spirituali. L'azione di attacco è abbastanza semplice: calcione carico di vento solare, che ti dovrebbe fare lieve danni e sbalzarti idealmente indietro [AD], poi mi sposto e provo a tirarti una spadata al fianco, carica degli effetti del Vortex.

    Gurthang
    Iperione, il Titano del Sole e dei Cieli, incarna la personificazione del vero guerriero. La sua soma, uno spadone mastodontico, rappresenta integralmente l'essenza di ciò che lui stesso simboleggia. Iperione può manifestare fisicamente uno spadone colossale composto dallo stesso materiale della sua soma. Quest'arma imponente, dal design non convenzionale, si distingue per la sua grandezza e lo spessore fuori dal comune. Vista frontalmente, l'arma assume una forma triangolare, ampia alla base e si restringe verso l'estremità superiore, culminando in una punta affilata. Ciò che la rende unica è una cavità circolare situata a circa metà della sua lunghezza. L'impugnatura, straordinariamente lunga, conferisce una notevole manovrabilità, a patto che chi la maneggi ne possieda la forza sufficiente anche solo per sollevarla. La sezione dell'arma è spessa e dalla forma romboidale. Come la sua soma, l'arma è nera come la pece. La caratteristica cavità al centro dello spadone, quando Iperione intende evocare il suo potere massimo, si carica di vento solare, emanando l'aspetto di un sole in miniatura. Dal punto di vista pratico, Iperione può richiamare l'arma in qualsiasi momento e usarla per annientare i suoi nemici. La robustezza dello spadone, paragonabile a quella della sua soma, la consacra come una delle armi più potenti dell'universo. Il Titano, con maestria, può sfruttare lo spadone per orchestrare i suoi attacchi, lanciando fendenti di vento solare e dunamis che si propagano nell'aria, sottolineando la sua formidabile abilità nel combattimento cosmico.


    Ichor
    Essere un Titano comporta un'eredità divina, una dote che nessun altro può vantare. Il sangue di Iperione, al contrario del cremisi umano, assume varie sfumature di azzurro, oscillando tra il turchese e il blu scuro. La peculiarità di questo sangue divino risiede nella sua ricchezza di dunamis, un'energia cosmica che lo pervade. Ciò fa sì che il sangue di Iperione guarisca lentamente e costantemente le ferite di lieve entità. Che si tratti di tagli, ematomi o fratture, nel tempo queste scompaiono grazie al potere lenitivo del suo stesso sangue. Tuttavia, in combattimento, questa capacità non garantisce la guarigione di ferite gravi o invalidanti, a meno che non si attivi il suo potere attivo. In tal caso, amalgamando sia l'azione offensiva che difensiva, Iperione può concentrare una notevole quantità di dunamis nel suo sangue. Facendo ciò (un'abilità utilizzabile solo una volta in un duello), ha la possibilità di curare i danni fisici o eventuali stati alterati (come la perdita di sensi, problemi al sistema nervoso o avvelenamento). Oltre a ciò, l'Ichor conferisce a Iperione l'immortalità, facendo sì che ogni imperfezione fisica del suo corpo prima del risveglio svanisca con il tempo. Il suo sangue, inoltre, può essere impiegato per curare gli altri o dar vita a oggetti inanimati, trasformandoli in obbedienti servitori (only GdR). In questo modo, il potere di Iperione si estende oltre il campo di battaglia, influendo sulla vita e sulla creazione stessa.


    Vento Solare
    Iperione, nella sua veste di Dio del Sole, possiede la straordinaria abilità di richiamare a sé tutta la potenza di quell'astro che è fondamentale per la vita sulla terra. Il suo potere si concretizza nel richiamare o creare dal nulla il "potere di Helios", un vento solare in grado di spazzare via ogni cosa e di bruciare con una fiamma più intensa di qualsiasi altra. Questo potente dono divino si suddivide in due elementi distinti: aria e fuoco. Il controllo di Iperione sull'elemento vento è praticamente totale. Può richiamare grandi quantità di vento o manipolare quello già presente sul campo di battaglia, generando proiettili d'aria, potenti tornadi o esplosioni devastanti liberando aria compressa. La sua maestria nel controllo del vento gli permette di alterarne la pressione e la direzione, ma va oltre, variando anche la composizione dell'ossigeno nell'aria o generando fenomeni come l'evaporazione dei liquidi. La sua abilità con il vento estende anche la possibilità di simulare il volo sfruttando le correnti, utilizzare getti d'aria senza riuscire a raggiungere l'abilità piena, è inoltre possibile accelerare i movimenti senza poter mai raggiungere il potere espresso da chi possiede per esempio l'agilità straordinaria. D'altra parte, il controllo sull'elemento fuoco, seppur meno vasto rispetto al vento, merita rispetto. Attraverso la sua capacità, Iperione può innalzare la temperatura tramite l'espansione del suo cosmo, creando fiamme in varie forme, che esse siano fruste, proiettili o sfere. Ha la facoltà di avvolgersi di fiamme o infiammare la sua arma per eseguire attacchi ardenti. Pur non raggiungendo la stessa maestria del vento, non è raro vederlo creare sfere infuocate per annientare i suoi avversari. Entrambi gli elementi, essendo di tipo aeriforme, vantano una straordinaria duttilità e si distinguono per la loro manovrabilità eccezionale. A ciò si aggiunge la possibilità di combinare vento e fuoco per generare il Vento Solare, una fusione che offre spettacolari risultati. Iperione può così creare tornadi di vento che ustionano e fanno evaporare il sangue, lame di vento infuocate o sfere di fuoco che implodono, seminando distruzione per chilometri.


    gurthang vortex
    Questa tecnica potrebbe essere considerata come un'evoluzione dell'Ebony Vortex, poiché unisce la potenza dei venti con la sua spada, la Gurthang. Iperione, richiamando una considerevole quantità di dunamis, genera un vortice di vento che avvolge l'intera lama della sua arma. In questo modo, lo spadone del Titano si veste di veloci e temibili venti, incrementando in modo significativo il suo potere distruttivo. L'arma può ora essere impiegata non solo per infliggere danni fisici, ma anche per canalizzare il potere dell'Ebony Vortex, con tutte le conseguenze che ne derivano. Entrare in contatto con la Gurthang in questo momento significa dover fronteggiare un vortice di vento capace di distruggere tutto ciò che trova sul suo cammino, oppure subire gravi danni da taglio a causa delle potenti e affilate raffiche che avvolgono l'arma. Avendo il pieno dominio su questo elemento, avvicinarsi impone all'avversario di resistere alla considerevole pressione che il vortice porta con sé, con il rischio che i liquidi nel corpo del malcapitato possano evaporare. Alternativamente, Iperione ha la capacità di rilasciare tutta l'energia accumulata sulla spada: il Titano, puntando la sua arma contro il nemico, genera una vera e propria cannonata di energia eolica vorticante. Propagandosi frontalmente, questa tempesta potrebbe colpire il nemico con la possibilità di infliggere danni considerevoli.

     
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    "È veloce; troppo veloce" il movimento fluido con cui aveva modificato la posizione per incassare il colpo e poi di nuovo si era riportato in avanti aveva quasi spiazzato James. Eppure nonostante quello, aveva - per un minimo istante - visto il Titano tentennare. Non era stata la sua forza a farlo vacillare, o meglio, non la sua forza fisica; il colpo principale era stato parato da Iperione, eppure, aveva percepito la sua anima che veniva intaccata. "Pare non possa difendersi..." .

    La reazione non si fece, giustamente, attendere. Prima ancora di vederlo in azione però ne percepì la contrazione dei muscoli, sentì i granelli di sabbia spostarsi e appiattirsi per lo spostamento di peso del mito incarnato che stava affrontando in quel momento; il piede si sollevò da terra con rapidità fulminea mentre un sottile muro cosmico tentava di alzarsi nello spazio tra le braccia incrociate sul petto del cavaliere in argento ed il calzare del Dio in nero, in modo da ridurre la pressione del colpo. Nonostante lo sforzo il cosmo della nottola non fu abbastanza per impedire al front kick di Iperione di cogliere nel segno, il vento che trasportava con se era caldo, quasi incandescente quando toccò la parte delle braccia non coperta dalla Sacra Armatura. La potenza di percossa sbalzò indietro James che riuscì a frenare la corsa solo un paio di metri più tardi, giusto in tempo per vedere il colosso di nuovo pronto ad attaccarlo. Si muoveva rapidamente attorno a lui fendendo l'aria con la propria spada, che a quanto pareva poteva essere usata - se in mano ad un abile spadaccino - sia in stile difensivo sfoggiandola a mo' di scudo, che nella maniera che le era molto più consona, ossia come una portentosa arma di distruzione.

    I movimenti dell'avversario erano incredibilmente puliti per un essere della sua stazza, era come se danzasse su quel ring sabbioso, doveva prepararsi all'imminente attacco, ma come? "Una Degenbrecher" sorrise al pensiero, ricordando la vocina del suo professore di storia medievale all'università, mai avrebbe pensato di utilizzare una tale lezione in un frangente simile. Una Spada spezza lame o molto più semplicemente una manosinistra, per intercettare il colpo e sperando di usarla nel modo corretto. Data la mole dello spadone avversario, una sola non sarebbe bastata, in entrambe le mani del saint della nottola si crearono due "spade" in realtà - data la loro impossibilità a tagliare in alcun modo - erano più simili a dei Sai giapponesi. Ma l'idea era semplice: tentare di intrappolare la spada del Titano ed attaccare a sua volta.

    L'ultimo arco della spada incontrò la durezza dei sigilli di Athena, per un attimo il potere dei due sembrò quasi potesse essere pari, poi, inevitabilmente, le braccia del Saint iniziarono a cedere contro lo strapotere dell'avversario ed il percorso dello spadone proseguì oltre, non verso il fianco che sembrava essere l'obiettivo principale dell'offensiva del Titano, bensì - grazie ad una piccola rotazione del polso di James - verso il costato. Stupidità? Perché avvicinare al petto una lama simile? Semplice, il costato, al contrario del fianco, godeva dell'ulteriore protezione offerta dall'armatura della Nottola.

    Il suono del metallo su altro metallo riempì l'aria, mentre le correnti di vento solare andavano oltre i margini delle vestigia d'argento per giungere fino alla carne del Saint. Il dolore fu istantaneo, la sensazione di quel vento sulla pelle era come mettere la propria mano in un forno ventilato acceso a duemila gradi centigradi, l'olezzo di carne che brucia e si secca quasi istantaneamente, come prosciugata dei propri liquidi, mentre il colpo continuava ad imprimere il resto della propria forza, il dolore era tale da far quasi perdere la presa sui sigilli a James, ma sapeva che se l'avesse fatto avrebbe solo peggiorato la situazione. Non poteva attendere per reagire, doveva muoversi velocemente, il cosmo di James iniziò ad intessere un nuovo sigillo, che si poggiò lì dove la ferita bruciava di più, ed immediatamente un senso di fresco iniziò a diramarsi per il corpo del Cavaliere in contrasto - seppure leggero - con il bruciore causato dalla spada. Era come mettere un ghiacciolo a contrastare il calore di un vulcano, ma almeno era qualcosa.

    Da quella posizione con la spada ancora salda tra i suoi costrutti di fortuna, James provò a fare leva per privare il Titano della sua arma, che fosse andato a buon fine o meno, il suo tentativo era un modo come un altro di prendere tempo, lasciata la presa sulle armi sarebbe scattato all'indietro - da pugile consumato qual era - per prendere terreno e, durante lo scatto, avrebbe generato un singolo sigillo, grande quanto più possibile, per tenere fermo il Titano e che avrebbe visto lo stesso Iperione come la nera pupilla al centro dell'occhio della Civetta "Se lo poteva fare quel tipo in nero, non vedo perché non possa farlo io", dopodiché dalle mani del Saint sarebbe partito un raggio di puro cosmo il cui interno era saturo di micro sigilli, alcuni di essi erano semplici sigilli di vincolo per impedire al Titano di accedere alla sua sconfinata riserva cosmica, mentre altri erano carichi del potere di ledere l'anima e spezzare lo spirito combattivo del proprio avversario. Avrebbe, così, intaccato oltre ogni dire le energie del suo avversario, sperando di costringerlo quanto prima alla resa.

    Se aveva fatto bene i calcoli, il Sole Nero non poteva difendersi dall'assalto spirituale che lo stava bersagliando, l'unica sua speranza di uscire vittorioso da lì era proprio quella sua abilità che tanto aveva disprezzato, fiaccare il Titano nello spirito e nel cosmo era la sua strategia, uno scontro diretto di potere lo vedeva perdente in qualsiasi caso. Ricorrere a quella che lui definiva una tattica subdola non era nel suo stile, ma avrebbe dovuto farci l'abitudine.

    FnjRSaB

    narrato «parlato» "pensato" «Eloise» «PNG»
    fisico Parte appena sotto il pettorale dell'armatura bruciata dal vento solare + Buff a Spirito e Res fisica
    mente Divertito e motivato
    stato cloth Ammaccata sotto il costato
    riassunto azioni sfrutto i miei sensi superiori per capire l'arrivo del tuo AD a cui però riesco a frapporre solo un misero strato di cosmo e poi Difendo il tuo AF creando due Sai che uso per deviare la corsa del tuo spadone rallentarlo, in modo che possa tankare la lama con la cloth e prendermi il danno di vento solare che sta attorno la spada, che mi squaglia la carne. Dopodiché sigillo di buff alla resistenza e parto all'attacco:

    1. Supporto: con i Sai provo a disarmarti

    2. AD: sigillo di vincolo enorme sotto di te che prova a renderti un bersaglio fisso

    3. AF: raggio cosmico con mix di sigilli di vincolo cosmico e sigilli che fanno da vettore a spirito in modo da impedire quanto più possibile il fluire del cosmo


    Editato come da accordi :fiore:

    Abilità

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difendersi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poiché questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


    Tecniche

    Intervento ad Adiuvandum

    Abilità: [Sigilli Avanzati di Potenziamento]
    Utilizzo: Supporto

    «I'm armed with more than complete steel, The justice of my quarrel»

    La volontaria intromissione di un soggetto all'interno di un processo al fine di sostenere le cause di una parte. Sostanzialmente un aiuto. Con questa idea ben in mente, James redige sigilli in grado di supportare i propri compagni o se stesso. Come per i sigilli di vincolo anche in questo caso tale procedura cambia in base agli scopi ricercati dal Cavaliere, poiché i contenuti incisi nel sigillo variano a seconda dell'aspetto che intende influenzare, infatti, gli occhi della civetta sono capaci di intensificare i processi fisici, mentali o spirituali del soggetto in modo tale da incrementarne (nei limiti della propria energia e senza sfociare in una abilità straordinaria) le prestazioni per tutto il tempo in cui il sigillo rimarrà applicato al corpo.

    Al contrario di quanto avviene per i sigilli di vincolo, in questo caso la particolare modalità di redazione del sigillo farà in modo di rendere più facile l'afflusso cosmico nei muscoli del corpo su cui vengono applicati migliorandone la capacità di esprimere la propria forza fisica (potenziamento forza) allo stesso modo questi sigilli possono essere redatti in modo da rendere più esplosivo il rilascio energetico e diminuire il grado di affaticamento durante gli scatti ed i movimenti, permettendo a chi ne beneficia di raggiungere velocità elevate in meno tempo (potenziamento velocità); l'ultima variante prevede una scrittura tale da permettere al corpo di chi ne beneficia di resistere con maggiore facilità al dolore fisico che gli viene causato (potenziamento resistenza fisica). La testa sarà sgombra da pensieri superflui garantendogli una lucidità di pensiero superiore tale da rendere i propri assalti mentali più penetranti o la propria mente più difficile da influenzare, non arrivando tale beneficio ad incidere in maniera tale da schermare il danno mentale ricevuto (potenziamento mentale) e l'anima sarà saldamente orientata alla vittoria, difficile da scoraggiare e piena di quel sentimento di pace e tranquillità necessario per poter sondare al meglio il proprio spirito ed estenderlo, durante il combattimento, nel mondo materiale. (potenziamento spirituale).

    Ordinanza di Demolizione

    Abilità: [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]
    Utilizzo: Attacco - Difesa

    «Suo sibi gladio hunc jugulo»

    Redigendo scrupolosamente i propri atti, James, quando era ancora uno scribacchino prezzolato, era capace di trovare ogni cavillo adatto a smontare le difese e gli attacchi portati dagli altri avvocati delle controparti. Allo stesso modo funziona la sottile e precisa arte dei sigilli. Le frasi da incidere all'interno dei glifi sono l'equivalente cosmico di difese ed attacchi portati dal Santo contro i propri avversari, questi hanno la caratteristica di generare una emanazione di puro Cosmo Distruttivo utilizzabile:

    1. Attacco: Il sigillo creato con questa intenzione ha lo scopo di distruggere con intento offensivo, è la manifestazione più pura della Guerra d'Offesa e Conquista. I suoi limiti sono rimossi e nella sua redazione sono incise lettere atte solamente a distruggere senza distinzione di sorta.

      • Una delle applicazioni particolari è quella c.d. "Precisa" nella quale il Cavaliere potrà creare uno o più sigilli che vengono lanciati direttamente sul nemico esplodendo a contatto.

        • Uso Ritardato: Una variante della tecnica consiste nel non far esplodere una parte dei sigilli così creati e lanciati che - se non rimossi - restano sull'avversario in modo tale da poter essere usati per fini strategici. Infatti saranno in grado di generare (nei turni successivi di James e sempre a seguito di un suo specifico comando in tal senso) un'esplosione che può essere considerata più un fastidio che un danno nel pieno senso della parola [AD]; oppure possono essere usati come fonte di danno vero e proprio [AF], ma solo se il Santo della nottola aggiungerà ad essi altro cosmo o finanche altri sigilli in modo da potenziarne l'efficacia.

      • Mentre più strategica è la variante c.d. "Diffusa" nella quale il Saint dissemina per tutta la sua area di influenza cosmica questi sigilli - già perfettamente completi e pronti ad essere innescati o redatti solamente in parti essenziali, tali che il loro lancio sia più rapido, ma che necessiteranno di un successivo intervento da parte del Cavaliere per essere completati - questi possono essere attivati, sempre e solo a seguito di un ordine preciso in tal senso di James, nello stesso turno in cui sono lanciati o in un suo turno successivo.

      Merita una menzione una variante di questa capacità, in cui i sigilli vengono applicati sugli arti del Cavaliere ed ogni colpo che verrà portato sul nemico avrà il potenziale nascosto di far detonare questi ultimi aggravando di conseguenza il danno in entrata


    2. Difesa: Al contrario dei precedenti, questi scritti, seppur facendo parte della stessa interpretazione della Dea come guerriera, rappresentano la Guerra di Difesa dall'Invasione. I micro sigilli così creati si posizioneranno attorno al corpo del Cavaliere di Noctua ed esploderanno fino a coprire un angolo di 360° - a seconda delle necessità - sfruttando la loro forza distruttiva non per attaccare il nemico, ma per attaccare il suo attacco. Erodendo e disintegrando ogni minaccia che possa anche solo potenzialmente arrecare danno alla pace e tranquillità



    Edited by Dr. Stein - 3/5/2024, 18:30
     
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4 replies since 15/4/2024, 15:50   211 views
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