Some beautiful paths can't be discovered without getting lost

Elaine&Erika

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    ROSAH™

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    erica o'shea ● andromeda {III} ● energia verdeSome beautiful paths can't be discovered without getting lost1 • ostcsheet

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    Da piccola, Erika era di certo famosa per il suo spiccato senso dell’orientamento: Aiden aveva perso il conto delle volte in cui la sorella si era persa fra gli scaffali dei supermercati a Galway e, ormai, era quasi diventata quasi una prassi udire gli altoparlanti annunciare “La signora O’Shea è pregata di recarsi alla cassa 5, abbiamo trovato sua figlia.” Ovviamente, questa cosa non era cambiata di molto negli anni a venire. Figurarsi se l’esser sopravvissuta all’Armageddon oppure, meglio ancora, aver ottenuto il potere del cosmo avesse rimediato completamente alla bizzarra mancanza della giovane bronze saint. Viste le premesse, quella mattina, incredibilmente, Erika si era persa all’interno del Grande Tempio nel tentativo di cercare Elaine Langley.
    Quella ricerca era iniziata in maniera del tutto casuale. I Langley, la famiglia di Elaine, non abitavano molto lontano dalla piccola fattoria delle O’Shea e, da che madre e figlia erano approdate a Rodorio per mettersi in salvo dalla distruzione più totale, avevano subito stretto una timida e cortese amicizia, basata principalmente sul loro ruolo di “clienti” per i prodotti ortofrutticoli che Deirdre aveva cominciato a produrre per aiutare, in piccolo, la comunità di rifugiati, per non pesare eccessivamente sulle spalle dei loro salvatori. Quando Deirdre era venuta a mancare, i Langley si erano presentati alla veglia funebre, portando le condoglianze a Erika. Sapeva che avevano anche loro una figlia e l’assenza di Elaine l’aveva lasciata un po’ sorpresa, sapendo quanto i genitori avessero a cuore il benessere della loro unica figlia. Fu proprio in quell’occasione che la ragazza aveva scoperto che pure Elaine si era arruolata fra le fila dei santi di Atena e, dopo la sua investitura a Bronze Saint di Andromeda, aveva deciso di ritrovare la ragazza.
    Erika ed Elaine non avevano mai avuto un grandissimo rapporto: mentre Erika si era impegnata nell’aiutare la madre nell’attività di famiglia, Elaine già si allenava nell’arena e scopriva le vie del cosmo. Si erano viste qualche volta, quando la ragazza rientrava a casa la sera dopo l’addestramento o nei momenti di festa del villaggio ma non avevano mai approfondito il loro rapporto, limitandosi a scambiarsi poche parole. Erika era, indubbiamente, curiosa di cosa comportasse allenarsi per diventare saint ma, non volendo sembrare troppo invadente, non aveva mai approfondito le sue curiosità in merito.
    Tornando alla ricerca di Elaine, Erika aveva vagato come scheggia impazzita per tutta la mattinata, non riuscendo a raccapezzarsi su dove andare: durante l’addestramento, raramente era uscita dalla zona dell’arena per l’allenamento, conosceva giusto la strada che da casa sua portava laggiù e qualche sentiero nei dintorni di Rodorio - percorsi esclusivamente in compagnia di Ambra, per paura di perdersi pure lì. Dopo varie peripezie, imboccò la via giusta - aveva incontrato Ambra e, dopo essere stata presa bellamente in giro dall’ex compagna di addestramento, le aveva indicato la strada giusta - e riuscì finalmente a raggiungere la zona che precedeva le Dodici Case dello Zodiaco. Sapeva bene che non poteva gironzolare liberamente per la scalinata senza permesso: i dodici templi erano stati costruiti come ultimo baluardo di difesa della dea Athena, non si poteva di certo fare su e giù come se nulla fosse.
    Solo dopo qualche ora, si era effettivamente resa conto di poter usare il cosmo per cercare di capire, perlomeno, se vi fosse presente qualche santo dorato nei paraggi: sapeva che Elaine aveva ottenuto un’armatura d’oro e, durante gli allenamenti, aveva imparato a percepire la differenza di potenza del cosmo fra i vari ranghi dei cavalieri. Si concentrò per qualche istante, cercando di percepire le emanazioni cosmiche intorno a sé e una in particolare le rimase impressa, proveniente dai dintorni della scalinata zodiacale. Decise di seguire l’istinto e si avviò verso la prima casa dello Zodiaco, fermandosi prima di varcarne la soglia.


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    narrato presente • parlato presentepensato
    CASTA • Athena | Bronze Saint di Andromeda
    STATO CLOTH • Indossata tutta tranne l'elmo, integra.
    FISICAMENTE • ///
    MENTALMENTE • ///
    RIASSUNTO AZIONI • Il secondo cognome di Erika è Roronoa XD

    Nebula Chain
    (Abilità doppia) Fin dai tempi del mito la Catena di Andromeda è sempre stata lodata come una delle armi più formidabili a disposizione delle armature dei Santi di Atena. Si presentano come due lunghe file di anelli metallici, culminate una con un piccolo triangolo, rendendola l'arma offensiva (agganciata al bracciale destro), mentre l'altra con una piccola sfera, identificandola come difensiva (agganciata al bracciale sinistro).
    Le catene sono in grado di allungarsi tanto quanto è vasto il cosmo del loro portatore.
    Solo il loro Saint è in grado di maneggiarle: chiunque non venga riconosciuto dalle catene come proprio padrone, toccandole, avvertirà una forte scossa elettrica che gli impedirà di usarle.
    Oltre ad essere un'arma fisica attivamente impegnata nel combattimento, la catena è dotata di una volontà propria. Oltre all'abilità di muoversi a suo piacimento, la catena è in grado di percepire illusioni e minacce incombenti sul proprio possessore e sui suoi alleati, semplicemente muovendosi, puntando verso una direzione precisa o creando scritte/disegni sul terreno.
    Tuttavia, questa percezione è propria delle catene, completamente slegata da quella del saint che le impugna, ergo Erika deve tenere d'occhio le catene quando cercano di dirle qualcosa.
    Le catene hanno infine una capacità rigenerativa molto rapida, è tuttavia debole al ghiaccio e alle temperature artiche.


    Tecniche Nebulosa
    Le catene in dotazione dell'armatura non sono l'unica particolarità che contraddistingue il saint di Andromeda. Nelle stelle che vegliano sul suo cavaliere vi è una temibile forza latente, che in pochi hanno potuto esserne testimoni. Dalle profondità del cosmo, Andromeda è in grado di attingere alla forza del vento cosmico che caratterizza l'omonima nebulosa per eseguire le proprie tecniche offensive e difensive. Il vento proveniente dalla nebulosa è caratterizzato da correnti d'aria che il cavaliere direziona a suo piacimento verso il bersaglio del proprio attacco o plasmandolo intorno al proprio corpo. A seconda della potenza del nemico, esse sono in grado di ostacolare i movimenti dei propri avversari, fino addirittura, con la tecnica del Nebula Stream, a immobilizzarli. In modalità difensiva, questo vento elettrico è in grado di attutire i colpi che vengono ricevuti ed, eventualmente, l'elettricità insita nelle proprie raffiche può trasformarsi in un potenziale attacco.
    Come per le catene, anche questo vento è carico di energia elettrica che è in grado di infliggere danni di tipo elettrico. Queste tecniche sono lanciate a Cosmo Poderoso (aura soverchiante), ossia gli effetti di queste tecniche superano in efficacia quelli di tecniche o abilità simili, raggiungendo con facilità e un ridotto impiego di energia cosmica il miglior risultato possibile.


    Tecniche

    ///


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    Edited by cloudjumper89 - 16/4/2024, 18:37
     
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    elaine gold aries {VII} energia blu

    Some beautiful paths can't be discovered without getting lost
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    Elaine guardò distrattamente la lunga cicatrice sottile che le attraversava l'addome, sfiorandola con le dita per abitudine prima di nasconderla sotto la camicia bianca che abbottonò con l'altra mano libera. Di tanto in tanto avvertiva l'impulso di controllarla insieme a tutti gli altri ricordi spiacevoli delle dure battaglie che, suo malgrado, si era trovata ad affrontare. Stava pensando di allestire un piccolo dojo all'interno della Prima Casa, così come uno spazio per la meditazione nella cupola maggiore; da lì poteva vedere la vallata sottostante, sentendosi contemporaneamente dentro e fuori dal mondo. «Appena avrò un attimo di respiro, lo farò», disse scostando una ciocca di capelli dal viso mentre si incamminava verso l'ampio portale d'ingresso, lavorato nel marmo bianco ed affiancato da due stretti minareti.
    Poco alla volta il Tempio dell'Ariete acquisiva un'aria sempre più familiare e meno distante, antica ed insondabile. Si era insediata da pochissimo tempo, lo comprendeva, ma nulla le vietava di rendere la prima delle dodici dimore un luogo che sentisse suo, oltre ad essere l'irrinunciabile bastione del Santuario contro il male. "Mh...?"

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    Si fermò prima di raggiungere il magnifico arco Moghul, espandendo la percezione cosmica fino a toccare l'energia luminosa di un cavaliere di Athena, ferma sull'ampia scalinata di marmo. Mantenne il contatto con il cosmo sconosciuto senza sovrastarlo, lasciando che fluisse leggero e confortante in segno di benvenuto e riprendendo a camminare finché non si trovò all'esterno, accolta dai raggi del sole e dalla figura di una ragazza in armatura. "Quella è l'armatura di Andromeda e quella è..." rimase stupita, le labbra schiuse in un moto involontario di sopresa e felicità. «...Erika?» lo disse ad alta voce, battendo più volte le palpebre per accertarsi della presenza della giovane figlia degli O'Shea. L'iniziale incredulità lasciò il posto ad un ampio sorriso mentre le scale bianche scorrevano velocemente sotto le scarpe di tela di Elaine. Senza aggiungere altro la abbracciò, poggiando la testa sul suo spallaccio di bronzo e rimanendo in silenzio per alcuni secondi. Il mondo sembrava essersi fermato ed ogni rumore all'infuori del loro respiro s'era spento, naturalmente.
    Elaine non aveva dimenticato il giorno della morte di Deirdre, nel periodo in cui studiava le vie del cosmo e della forgiatura sotto la tutela del suo primo maestro, il cavaliere dello Scultore. Ricordò con amarezza il giorno del funerale della donna ed il motivo che l'aveva costretta ad assentarsi, nonostante tutto. Il suo addestramento l'aveva portata fuori dal Santuario e dal territorio ateniese in cerca dei materiali necessari alla manipolazione alchemica, sempre difficili da trovare e, a volte, sorvegliati da creature potenti ed inquietanti.
    «Perdonami Erika, mi dispiace davvero tanto per tua madre», chiuse gli occhi in un'espressione affranta, stringendo a sé la ragazza prima di liberarla dall'abbraccio. In passato, per colpa della sua estrema introversione, aveva sempre evitato di parlarle più del necessario, limitandosi a qualche scambio di convenevoli prima di tornare alla solita routine. L'investitura a cavaliere d'oro, la distruzione del suo corpo e l'incontro con Harper avevano cambiato completamente il suo punto di vista, mostrandole l'importanza di coltivare i rapporti con le persone a cui teneva.

    «Sono contenta di vederti e che tu sia riuscita a legarti all'armatura di Andromeda. Gli O'shea sono sempre stati forti e gentili, prodigandosi per la comunità senza risparmiarsi mai e sono certa che tu non sia da meno, basta guardarti per capirlo»

    Pensò ai propri genitori e alla fortuna di averli ancora nella sua vita. Erika aveva affrontato le dure prove per risvegliare il cosmo completamente sola, senza affetti o aiuti di alcun tipo. "Al suo posto, non ce l'avrei fatta" pensò con un moto di tristezza che tentò di scacciare prima che i suoi occhi potessero farlo trasparire; provava pena per se stessa, non per Erika. «Come mai sei venuta fino alla Prima Casa? Posso aiutarti in qualche modo?»


    feRRnnarrato parlato pensato °Telepatia°

    Fisico Perfetto
    Mente Contenta
    Stato cloth Non indossata
    Riassunto azioni Eeeeeeeeeeeeeh lessgoooo :fiore:

    Heavenly Blacksmith

    Il retaggio degli alchimisti lemuriani continua a perpetrarsi, di generazione in generazione, attraverso il passaggio dei loro segreti più reconditi, tra i quali quelli della creazione e riparazione delle sacre armature che proteggono i cavalieri di Athena. Elaine è in grado di entrare in contatto e percepire l'anima di queste grazie ad una particolare modulazione del cosmo, comprendendone la natura, la storia ed i punti deboli così da poterle riparare attraverso degli specifici rituali. La manipolazione dell'Oricalco, del Gammanium e della Polvere di Stelle è uno dei tratti distintivi dei cavalieri dell'Ariete, portato di un'antichissima tradizione risalente all'epoca dei Re Santi, quando l'umanità era ancora schiava dell'antico Yig e, tutt'ora, l'unico metodo conosciuto per riparare le armature dei fedeli paladini del Grande Tempio.
    Attraverso il proprio cosmo Elaine è in grado di creare e sfruttare naturalmente la Polvere di stelle, riuscendo a scinderla nei suoi elementi costitutivi. Questo procedimento conduce alla formazione di due tipi di tecniche assolutamente peculiari, le Starlight Techniques e le Stardust Techniques.
    Nelle Starlight Techniques (☼) la componente luminosa è preponderante e consente al Custode della Prima Casa di sprigionarne il potere dannoso che si manifesta al semplice contatto con la materia. La profonda conoscenza del minerale, inoltre, permette ad Elaine di mantenere sopiti gli effetti dannosi della luce, così da utilizzare l'elemento esclusivamente in chiave strategica, ad esempio legandolo alla capacità di teletrasporto di cui lei stessa dispone o, in alternativa, o tentando di spostare un bersaglio contro la propria volontà [quest'ultimo caso è fortemente dipendente dal divario energetico]. In ultima istanza, ma non per questo meno importante, è utile rilevare che, attraverso la manipolazione della Polvere di Stelle, Elaine dispone della capacità di sigillare, qualora dovesse essercene bisogno, tutti quegli attacchi che interagiscono con la trama spaziale alterandola rispetto alla struttura originaria.
    Nelle Stardust Techniques (☀) la composizione peculiare della Polvere di Stelle, unita al cosmo del cavaliere dell'Ariete che ne amplifica la densità e l'emanazione, le rende, di fatto, estremamente pericolose anche per gli avversari che eguaglino il potere del cavaliere della Prima Casa. Elaine, nella preparazione di queste tecniche, può attingere facilmente a grandi quantità di cosmo [sempre nei limiti del proprio livello energetico] così da aumentarne la potenza e tentare di surclassare i propri nemici.


    Crystallized Ergo
    Padrona della propria mente al punto da essere considerata, anche tra i pari, la più esperta detentrice di poteri psicocinetici, Elaine ha raggiunto un livello di maestria tale nel controllo di questa capacità da riuscire a plasmare dei costrutti unici. Composti dall'aggregazione di quello che, percettivamente, appare come un cristallo diafano ed incredibilmente malleabile, tali costrutti sono in grado, all'interno di apposite tecniche, di interagire ed interferire con quei poteri considerati difficili da trattare. Il cavaliere, attraverso le tecniche difensive costitute dal cristallo, sarà in grado di difendersi da attacchi di natura spirituale, psionica o che vadano ad intaccare la struttura spaziale, come ad esempio le capacità di teletrasporto. Le formazioni cristalline prodotte saranno, sempre in base al divario energetico in gioco, difficili da distruggere, come se disponessero di durezza straordinaria; modellate in forme semplici, saranno però inadatte ad essere manipolate per portare azioni offensive dirette agli avversari.
    La massima espressione della resistenza ed elasticità del cristallo risiede nella capacità di deflettere, rilanciandole indietro al mittente, quelle degli avversari, tenendo sempre in considerazione l'eventuale differenza energetica. Differentemente dall'abilità costrutti, il cristallo psionico può essere sostenuto sul campo di battaglia dal cosmo di Elaine soltanto fino all'esaurimento del suo utilizzo.


    Reality Through Matter
    "Se la realtà è composta di materia, è nostro compito modellarla per poter proteggere le persone che amiamo". Le parole del vecchio mentore di Elaine sono state le fondamenta della sua dedizione alla causa di Athena, nonché lo stimolo necessario ad approfondire lo studio e quella che sarebbe diventata, col tempo, la maestria in uno dei poteri più complessi a disposizione dei cavalieri dell'Ariete: la psicocinesi. Grazie alla propria indomita volontà, Elaine è in grado di controllare e manipolare la materia in diversi modi, attraverso morse psicocinetiche, movimenti di oggetti nello spazio dopo che questi siano stati energizzati dal cosmo, oppure un maggior incremento delle prestazioni fisiche. La precisione della manipolazione dipende sempre dal livello energetico del cavaliere d'oro, ma le applicazioni consentite sono strabilianti. Un incremento di velocità, forza e perfino una rudimentale capacità di volare possono essere garantite dalla padronanza psicocinetica di Elaine, sebbene sia impossibile raggiungere l'efficienza ed il controllo propri delle abilità straordinarie. La perfetta concentrazione acquisita dalla custode della Prima Casa, unita a questo potere versatile, le permette di tentare di influenzare i movimenti dei propri nemici qualora il divario energetico lo consentisse, e di rivolgere contro di loro gli stessi attacchi che la minacciano [solo se il livello energetico del personaggio è superiore a quello dell'avversario].
    Qualora fosse proibitivo sfruttare la psicocinesi per rispedire le offensive al mittente [il livello energetico del personaggio è inferiore a quello dell'avversario], sarebbe ugualmente possibile defletterne una parte, strutturando la difesa in maniera consona rispetto al colpo ricevuto. Forte di questa capacità mentale fuori dall'ordinario, Elaine è in grado di difendersi da altri poteri ad essa correlati, quali illusioni o forme di influenza mentale in senso lato; l'integrità di un cavaliere si misura partendo dal perfetto equilibrio tra psiche, corpo e spirito.


    Reality Through Mind
    L'alterazione della realtà può dipendere da vari fattori, tra i quali quelli indotti dalla capacità di interferire con i cinque sensi delle creature e, nel caso di Elaine, anche con i sensi superiori, prerogativa dei guerrieri dotati di cosmo. Il potere mentale del cavaliere può generare miraggi, sensazioni illusorie e falsate del percepito estremamente realistiche, difficili da discernere e contrastare in assenza di capacità mentali altrettanto sviluppate, sempre rispettando il divario energetico presente tra Elaine e l'avversario. Tutto ciò che viene creato da questa abilità non è considerato dannoso a livello di interazione diretta, ma può dare l'impressione del dolore ed essere utilizzato per portare a compimento azioni diversive efficaci, complice la possibilità di riprodurre fedelmente l'emanazione cosmica di individui incontrati in precedenza dal cavaliere d'oro. Elaine, inoltre, è in grado di concretizzare l'energia mentale in un materiale unico che prende il nome di psicoplasma, le cui caratteristiche intrinseche gli consentono di interagire con altri oggetti aventi una propria fisicità. Esso è solido, semitrasparente ed inerte, completamente inodore e privo di particolarità che lo rendano identificabile attraverso il gusto e l'olfatto; uno sguardo poco attento potrebbe facilmente confonderlo con il vetro. Facile da distruggere, anche col minimo sforzo, è tuttavia estremamente utile, in quanto riesce a dare sostanza fisica alle illusioni così da migliorarne la veridicità grazie ad una maggior presa sulle percezioni visive e tattili di chiunque vi entri in contatto.
    È possibile addirittura creare una forma umanoide in grado di sostenere il peso della propria armatura e farla muovere, attraverso comandi mentali, entro l'area di influenza del cavaliere che l'ha generata. Lo psicoplasma è, in ultima istanza, un rivestimento in grado di dar forma alla fantasia di Elaine qualora sia vincolato alle illusioni da lei prodotte, oppure un'ottima forma di difesa contro la pura energia mentale esercitata dai suoi avversari.

    The Shape of Knowledge: Grazie alla padronanza delle illusioni ambientali, Elaine può percepire, in chiave astratta e puramente concettuale, la natura dei pensieri e dei ricordi dei soggetti con i quali entra in contatto. Si tratta di una sintonia particolare che mette in relazione il cavaliere d'oro con il prossimo, permettendole di ricavare informazioni alle quali, normalmente, non avrebbe accesso, come la voce di un individuo presente in vecchio ricordo o la forma dei vestiti indossati. L'umore e gli stati d'animo possono essere intuiti a partire dalla conformazione dei pensieri del soggetto, visualizzati con colorazioni differenti che ne aiutino la comprensione [puramente scenico]. Perfino il carattere di un individuo può essere ricostruito, con grande sforzo energetico e di tempo, partendo dalla connessione dei singoli ricordi analizzati.


    Everything is Everywhere
    Maestra nella manipolazione della materia, Elaine riesce a sfruttare questa capacità imponendo al proprio corpo di aggirare i limiti spaziali imposti dalle leggi naturali, facendo leva sulle superiori abilità mentali di cui è detentrice. Spostare se stessa, persone consenzienti, oggetti o le tecniche a sua disposizione da un punto all'altro dello spazio attraverso un fenomeno di traslazione particolare, rende i bersagli in questione in grado di scomparire e riapparire con estrema fluidità, quasi non si fossero mai mossi. Ricorrere a questa capacità significa sostituire il normale movimento, aprendo una serie di possibilità strategiche che vanno ad accrescere l'arsenale tattico del cavaliere d'oro, tanto da rendere possibile perfino l'attraversamento delle dimensioni con il giusto apporto cosmico. Una sola volta per duello, inoltre, Elaine potrà evitare completamente sia gli attacchi a singolo bersaglio che ad area portati dai propri nemici.
    I bersagli non consenzienti ed i loro effetti personali, d'altro canto, potranno ugualmente subire gli effetti di traslazione spaziale causati da questa abilità a patto di essere toccati, direttamente o indirettamente [come nel caso di specifiche tecniche], dal potere in questione. La precisione degli spostamenti è legata al livello energetico del cavaliere dell'Ariete, ma la padronanza di questa abilità le consente di bruciare una quantità inferiore di cosmo, in vista del processo di traslazione, rispetto agli utilizzatori di poteri in grado di interagire con la struttura spaziotemporale della realtà.


    Divine's Blessing
    Amore, onore e protezione degli innocenti sono i pilastri sui quali è fondato il codice etico dell'ordine dei cavalieri di Athena, ed ognuno di loro pone l'accento, naturalmente, su quelli che ritiene più vicini al proprio modo di intendere la giustizia. Elaine crede che la difesa degli innocenti sia imprescindibile per conservare la purezza dell'umanità e, quando le sue forze vengono meno impedendogli di agire con la massima efficienza, entra in gioco la preghiera di grazia e benevolenza. Si tratta di un'invocazione ad Athena che consente al cavaliere d'oro di operare in condizioni di forte impedimento [una singola volta per duello] come se non sussistessero affatto, sempre tenendo in considerazione lo status fisico, mentale e spirituale della giovane. Ferite debilitanti, potenti illusioni e addirittura la privazione dei sensi cesseranno momentaneamente di rappresentare degli ostacoli insormontabili per la custode della Prima Casa; la mancanza di arti o le menomazioni in genere, così come quei fattori puramente contestuali generati dagli avversari o presenti sul campo di battaglia, rimarranno tali.




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    Teneva lo sguardo basso, assorta nei suoi pensieri. Era un po’ preoccupata all’idea di quell’incontro: non conosceva così bene Elaine, si erano a malapena scambiate due parole quando la ragazza ancora si trovava a Rodorio… Cercare una persona che aveva conosciuto per così poco, con cui non aveva molta confidenza le era sembrata un po’ una forzatura. Solo perchè ora entrambe erano diventate Saint, avrebbe potuto non significare nulla.
    Da che la sua vita era cambiata radicalmente, il pessimismo aveva cominciato a dilagare nella sua mente come una macchia di olio nell’acqua e capitava a volte, specie nei momenti di incertezza e paura, che essa si espandesse, andando a intaccare le sicurezze della giovane O’Shea. Ciò che stava vivendo le sembrava tutto così surreale nonostante avesse già dovuto affrontare la realtà del suo nuovo incarico, nonostante fosse già stata testimone della violenza e del pericolo che imperversa fuori dal Santuario.
    La sensazione di vivere in un sogno, in un momento sospeso nel tempo era più vivida nelle scene di vita quotidiana, quando non indossava l’armatura. Era nei momenti di pura e semplice quotidianità, quando si trovava in luoghi a lei così familiari, condivisi con i suoi cari che si sentiva mancare la terra sotto i piedi, persino più di quando vedeva la catena di Andromeda trapassare i nemici senza alcuna pietà. Lo sguardo cadde proprio gli anelli metallici che riposavano aggrovigliati ai suoi avambracci. In tutta risposta, le catene vibrarono gentilmente, come se avessero carpito lo stato d’animo della loro padrona. Erika sorrise lievemente, socchiudendo gli occhi e ringraziando silenziosamente le sue compagne di battaglia, sfiorando con la mano le catene, come a volerle accarezzare. Succedeva sempre più spesso ed Erika era felice di quei piccoli momenti, si sentiva meno sola, meno…
    «...Erika?»
    Nel sentire chiamare il suo nome, la ragazza alzò la testa di scatto, guardandosi attorno un attimo spaesata. Quando posò lo sguardo su Elaine, un brivido di sorpresa la colse, seguito dalla mascella che cadde per lo stupore. Non avrebbe mai immaginato di trovare la persona che stava cercando così in fretta.
    Alzò il braccio destro e aprì la mano a mo’ di saluto, agitandola nervosamente.
    «E-Ehi, ciao Elaine…» pigolò timidamente, non sapendo bene cosa dire a parte il saluto. Osservò attentamente lo sguardo dell’inglese, cercando di celare le sue preoccupazioni e risultare il più tranquilla e normale possibile. Non voleva pesare sulla ragazza, non si conoscevano così bene e non aveva alcun diritto di…
    I pensieri si bloccarono improvvisamente e il corpo si irrigidì appena, sorpresa dal caldo e inaspettato abbraccio di Elaine.
    «Perdonami Erika, mi dispiace davvero tanto per tua madre.» Le parole di Elaine risuonarono cristalline nella sua mente ed Erika non poté non ripensare al momento aveva ritrovato sua madre, senza vita, nel letto della camera padronale della loro piccola fattoria. Improvvisamente l’abbraccio inaspettato, a tratti estraneo, cessò di esserlo: Erika cercò di scacciare quelle immagini dalla sua testa concentrandosi sul contatto del suo corpo con quello di Elaine e di rilassarsi. Sorrise amaramente, ricambiando la stretta con altrettanto calore e affetto, contenta e commossa dalla reazione dell’altra saint nel vederla.
    «Grazie…» replicò con voce strozzata. Non sapeva mai bene cosa rispondere alle condoglianze, un po’ per l’imbarazzo, un po’ perchè ormai, il dolore della perdita era quasi del tutto passato, rimpiazzato dalla sua nuova vocazione.
    «Sono contenta di vederti e che tu sia riuscita a legarti all'armatura di Andromeda. Gli O'Shea sono sempre stati forti e gentili, prodigandosi per la comunità senza risparmiarsi mai e sono certa che tu non sia da meno, basta guardarti per capirlo.»
    Arrossì vistosamente nel sentire quei complimenti. Elaine era davvero una persona così buona e cordiale, non aveva mai visto questo lato di lei prima di allora. L’aveva sempre vista piuttosto schiva e solitaria, sempre un po’ sulle sue senza essere per nulla antipatica o scostante. Non avrebbe mai potuto giudicarla, del resto lei non era molto dissimile.
    «T-Ti ringrazio ma… E-Ecco, era il minimo che mia madre potesse fare dopo essere state salvate, vista la sua esperienza. Non poteva non farlo, si sentiva in dovere di aiutare e lo ha sempre fatto con gioia e serenità… Come lo è stato per me, quando ho scoperto di possedere un cosmo… Era davvero il minimo che potessi fare.» le rispose, lusingata e imbarazzata allo stesso tempo, scostandosi una ciocca di capelli dall’occhio malmesso.
    «Anche tu… Sei diventata Gold Saint! E sei alla Prima Casa per cui sei ti sei legata all’armatura dell’Ariete!» esclamò, davvero colpita ed entusiasta del traguardo della ragazza
    «È davvero fantastico e scusa se non ti ho fatto prima le mie congratulazioni, sapevo solo che ti fossi arruolata per diventare saint ma non che eri arrivata così lontano. Sono…»
    ... Sono molto fiera di te avrebbe voluto aggiungere, concludendo il discorso ma non si sentiva nella posizione di poter affermare una cosa simile. La conosceva appena, sarebbe risultata alquanto bizzarra e fuori luogo.
    «... Sono molto contenta per te.» le sorrise dolcemente, sciogliendo definitivamente l’abbraccio.
    «Come mai sei venuta fino alla Prima Casa? Posso aiutarti in qualche modo?»
    «E-Ecco, a dire il vero, volevo solo salutarti e vedere come stavi. Ne è passato di tempo dall’ultima volta che abbiamo avuto occasione di parlare e mi piacerebbe tanto passare un po’ di tempo assieme… Sai, chiacchierare un po’ riguardo a… Beh, tutto questo!» spiegò timidamente, osservando curiosa la struttura del tempio dell’Ariete. Aveva sentito che le Case dello Zodiaco erano tutte diverse fra loro, nonostante dall’esterno apparissero come dei semplici ed eleganti templi greci.
    «Ho pensato che sarebbe stato carino portare un pensierino.» aggiunse e, dalla sacca che portava a tracolla, estrasse una piccola scatola di biscotti fatti a mano, un piccolo pegno per la ragazza.


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    CASTA • Athena | Bronze Saint di Andromeda
    STATO CLOTH • Indossata tutta tranne l'elmo, integra.
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    MENTALMENTE • ///
    RIASSUNTO AZIONI • Ho portato i biscotti. Che ne dici, spilliamo un po' di the?

    Nebula Chain
    (Abilità doppia) Fin dai tempi del mito la Catena di Andromeda è sempre stata lodata come una delle armi più formidabili a disposizione delle armature dei Santi di Atena. Si presentano come due lunghe file di anelli metallici, culminate una con un piccolo triangolo, rendendola l'arma offensiva (agganciata al bracciale destro), mentre l'altra con una piccola sfera, identificandola come difensiva (agganciata al bracciale sinistro).
    Le catene sono in grado di allungarsi tanto quanto è vasto il cosmo del loro portatore.
    Solo il loro Saint è in grado di maneggiarle: chiunque non venga riconosciuto dalle catene come proprio padrone, toccandole, avvertirà una forte scossa elettrica che gli impedirà di usarle.
    Oltre ad essere un'arma fisica attivamente impegnata nel combattimento, la catena è dotata di una volontà propria. Oltre all'abilità di muoversi a suo piacimento, la catena è in grado di percepire illusioni e minacce incombenti sul proprio possessore e sui suoi alleati, semplicemente muovendosi, puntando verso una direzione precisa o creando scritte/disegni sul terreno.
    Tuttavia, questa percezione è propria delle catene, completamente slegata da quella del saint che le impugna, ergo Erika deve tenere d'occhio le catene quando cercano di dirle qualcosa.
    Le catene hanno infine una capacità rigenerativa molto rapida, è tuttavia debole al ghiaccio e alle temperature artiche.


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    Le catene in dotazione dell'armatura non sono l'unica particolarità che contraddistingue il saint di Andromeda. Nelle stelle che vegliano sul suo cavaliere vi è una temibile forza latente, che in pochi hanno potuto esserne testimoni. Dalle profondità del cosmo, Andromeda è in grado di attingere alla forza del vento cosmico che caratterizza l'omonima nebulosa per eseguire le proprie tecniche offensive e difensive. Il vento proveniente dalla nebulosa è caratterizzato da correnti d'aria che il cavaliere direziona a suo piacimento verso il bersaglio del proprio attacco o plasmandolo intorno al proprio corpo. A seconda della potenza del nemico, esse sono in grado di ostacolare i movimenti dei propri avversari, fino addirittura, con la tecnica del Nebula Stream, a immobilizzarli. In modalità difensiva, questo vento elettrico è in grado di attutire i colpi che vengono ricevuti ed, eventualmente, l'elettricità insita nelle proprie raffiche può trasformarsi in un potenziale attacco.
    Come per le catene, anche questo vento è carico di energia elettrica che è in grado di infliggere danni di tipo elettrico. Queste tecniche sono lanciate a Cosmo Poderoso (aura soverchiante), ossia gli effetti di queste tecniche superano in efficacia quelli di tecniche o abilità simili, raggiungendo con facilità e un ridotto impiego di energia cosmica il miglior risultato possibile.


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    Le sorrise portando una mano sulla nuca in evidente imbarazzo. «Non c'è problema, ho solo seguito il mio istinto e, per fortuna, sono riuscita a fare la cosa giusta», replicò sbrigrativamente all'augurio di Erika. «È passato tanto tempo, è vero, ma potremo recuperarlo ogni volta che ne avremo l'occasione. Vieni, sono riuscita a portare un fornelletto da campeggio dalla casa dei miei. Con i biscotti il tè è d'obbligo!». Le fece cenno di seguirla salendo nuovamente le scale di marmo bianco, aspettando che la ragazza la affiancasse. «Sono sempre stata riservata, non è un mistero tra le persone che conoscono la mia famiglia. Credevo che rimanere in disparte ed aiutare la comunità riducesse il rischio, per i miei cari, di essere coinvolti in situazioni pericolose, ma mi sbagliavo» disse con tono uniforme, quasi distaccato rispetto a quello gioioso utilizzato fino a pochi istanti prima. «L'addestramento in Jamir mi ha dimostrato quanto fossi lontana dall verità».
    Superati i minareti e varcata la soglia, Elaine condusse l'ospite attraverso l'ampia sala decorata soltanto dalle colonne doriche che svettavano fino al soffitto. I loro passi leggeri furono l'unico rumore udibile finchè non raggiunsero l'ala del tempio che ospitava la piccola biblioteca allestita dal giovane cavaliere dell'Ariete. Oltre agli scaffali colmi di libri era presente una scrivania di legno semplice, carico di fogli e testi in lingua greca ed inglese sulla metallurgia e l'astronomia. Ad un capo del tavolo c'era una poltrona imbottita di stoffa e dall'altro due sedute di legno dall'aria particolarmente scomoda. «Scusa il disordine, sono riuscita a trasferire soltanto alcune cose per il momento» le disse, mentre sul suo volto tornava un accenno di serenità. Con la scatola di biscotti ancora tra le mani, Elaine recuperò il fornello da campeggio, un bollitore e dell'acqua che teneva stipati in un angolo, portandoli vicino alla scrivania; ne sgombrò una parte per fare spazio all'apparecchiatura prima di girare la manopola del gas. «Vorrei poterti dire che ho un grande assortimento di tè, ma in realtà ho soltanto l'Earl Grey. Mi tiene sveglia anche quando sono costretta a fare le ore piccole» sospirò, scrollando le spalle. Lasciò la poltrona vuota e tornò vicino ad Erika, scegliendo di condividere la sofferenza delle sedie di legno. Aprì la scatola di biscotti, ne prese uno e staccò un pezzo assaporandolo per una manciata di secondi, poi passò gli altri alla ragazza.
    «Non ti mendirò dicendoti che l'acquisizione dell'armatura è stata l'esperienza più bella della mia vita. È vero, una parte di me ha desiderato profondamente quel legame, quel senso intimo di comunione che si prova soltanto trovando un'affinità emotiva e spirituale con un'altra creatura, ma il dolore che mi ha causato va al di là della più fervida immaginazione». Rimase in silenzio mentre il bollitore continuava a borbottare sul fornelletto, poi trovò le parole più adatte per continuare il discorso «Ho sentito sulla mia pelle la sofferenza causata dal potere del cosmo, ho avvertito il peso dell'impotenza di fronte ad un nemico che credevo invincibile. Poi... il mio corpo è andato in rovina ». Sollevò lo sguardo esitando sulle copertine dei libri negil scaffali alle loro spalle. «Ogni osso, muscolo e goccia di sangue è andata distrutta. Il mio corpo è diventato il canale imperfetto per il passaggio di Hamal e... ha ceduto. Di me non era rimasto nulla se non una preghiera sussurrata ai margini della coscienza, eppure eccomi qui. Athena ha risposto alle mie suppliche». Il bollitore fischiò stizzito, catturando l'attenzione di Elaine. «Qual è stata la tua esperienza?»


    feRRnnarrato parlato pensato °Telepatia°

    Fisico Perfetto
    Mente Contenta
    Stato cloth Non indossata
    Riassunto azioni scambiamoci esperienze strane :zizi:

    Heavenly Blacksmith

    Il retaggio degli alchimisti lemuriani continua a perpetrarsi, di generazione in generazione, attraverso il passaggio dei loro segreti più reconditi, tra i quali quelli della creazione e riparazione delle sacre armature che proteggono i cavalieri di Athena. Elaine è in grado di entrare in contatto e percepire l'anima di queste grazie ad una particolare modulazione del cosmo, comprendendone la natura, la storia ed i punti deboli così da poterle riparare attraverso degli specifici rituali. La manipolazione dell'Oricalco, del Gammanium e della Polvere di Stelle è uno dei tratti distintivi dei cavalieri dell'Ariete, portato di un'antichissima tradizione risalente all'epoca dei Re Santi, quando l'umanità era ancora schiava dell'antico Yig e, tutt'ora, l'unico metodo conosciuto per riparare le armature dei fedeli paladini del Grande Tempio.
    Attraverso il proprio cosmo Elaine è in grado di creare e sfruttare naturalmente la Polvere di stelle, riuscendo a scinderla nei suoi elementi costitutivi. Questo procedimento conduce alla formazione di due tipi di tecniche assolutamente peculiari, le Starlight Techniques e le Stardust Techniques.
    Nelle Starlight Techniques (☼) la componente luminosa è preponderante e consente al Custode della Prima Casa di sprigionarne il potere dannoso che si manifesta al semplice contatto con la materia. La profonda conoscenza del minerale, inoltre, permette ad Elaine di mantenere sopiti gli effetti dannosi della luce, così da utilizzare l'elemento esclusivamente in chiave strategica, ad esempio legandolo alla capacità di teletrasporto di cui lei stessa dispone o, in alternativa, o tentando di spostare un bersaglio contro la propria volontà [quest'ultimo caso è fortemente dipendente dal divario energetico]. In ultima istanza, ma non per questo meno importante, è utile rilevare che, attraverso la manipolazione della Polvere di Stelle, Elaine dispone della capacità di sigillare, qualora dovesse essercene bisogno, tutti quegli attacchi che interagiscono con la trama spaziale alterandola rispetto alla struttura originaria.
    Nelle Stardust Techniques (☀) la composizione peculiare della Polvere di Stelle, unita al cosmo del cavaliere dell'Ariete che ne amplifica la densità e l'emanazione, le rende, di fatto, estremamente pericolose anche per gli avversari che eguaglino il potere del cavaliere della Prima Casa. Elaine, nella preparazione di queste tecniche, può attingere facilmente a grandi quantità di cosmo [sempre nei limiti del proprio livello energetico] così da aumentarne la potenza e tentare di surclassare i propri nemici.


    Crystallized Ergo
    Padrona della propria mente al punto da essere considerata, anche tra i pari, la più esperta detentrice di poteri psicocinetici, Elaine ha raggiunto un livello di maestria tale nel controllo di questa capacità da riuscire a plasmare dei costrutti unici. Composti dall'aggregazione di quello che, percettivamente, appare come un cristallo diafano ed incredibilmente malleabile, tali costrutti sono in grado, all'interno di apposite tecniche, di interagire ed interferire con quei poteri considerati difficili da trattare. Il cavaliere, attraverso le tecniche difensive costitute dal cristallo, sarà in grado di difendersi da attacchi di natura spirituale, psionica o che vadano ad intaccare la struttura spaziale, come ad esempio le capacità di teletrasporto. Le formazioni cristalline prodotte saranno, sempre in base al divario energetico in gioco, difficili da distruggere, come se disponessero di durezza straordinaria; modellate in forme semplici, saranno però inadatte ad essere manipolate per portare azioni offensive dirette agli avversari.
    La massima espressione della resistenza ed elasticità del cristallo risiede nella capacità di deflettere, rilanciandole indietro al mittente, quelle degli avversari, tenendo sempre in considerazione l'eventuale differenza energetica. Differentemente dall'abilità costrutti, il cristallo psionico può essere sostenuto sul campo di battaglia dal cosmo di Elaine soltanto fino all'esaurimento del suo utilizzo.


    Reality Through Matter
    "Se la realtà è composta di materia, è nostro compito modellarla per poter proteggere le persone che amiamo". Le parole del vecchio mentore di Elaine sono state le fondamenta della sua dedizione alla causa di Athena, nonché lo stimolo necessario ad approfondire lo studio e quella che sarebbe diventata, col tempo, la maestria in uno dei poteri più complessi a disposizione dei cavalieri dell'Ariete: la psicocinesi. Grazie alla propria indomita volontà, Elaine è in grado di controllare e manipolare la materia in diversi modi, attraverso morse psicocinetiche, movimenti di oggetti nello spazio dopo che questi siano stati energizzati dal cosmo, oppure un maggior incremento delle prestazioni fisiche. La precisione della manipolazione dipende sempre dal livello energetico del cavaliere d'oro, ma le applicazioni consentite sono strabilianti. Un incremento di velocità, forza e perfino una rudimentale capacità di volare possono essere garantite dalla padronanza psicocinetica di Elaine, sebbene sia impossibile raggiungere l'efficienza ed il controllo propri delle abilità straordinarie. La perfetta concentrazione acquisita dalla custode della Prima Casa, unita a questo potere versatile, le permette di tentare di influenzare i movimenti dei propri nemici qualora il divario energetico lo consentisse, e di rivolgere contro di loro gli stessi attacchi che la minacciano [solo se il livello energetico del personaggio è superiore a quello dell'avversario].
    Qualora fosse proibitivo sfruttare la psicocinesi per rispedire le offensive al mittente [il livello energetico del personaggio è inferiore a quello dell'avversario], sarebbe ugualmente possibile defletterne una parte, strutturando la difesa in maniera consona rispetto al colpo ricevuto. Forte di questa capacità mentale fuori dall'ordinario, Elaine è in grado di difendersi da altri poteri ad essa correlati, quali illusioni o forme di influenza mentale in senso lato; l'integrità di un cavaliere si misura partendo dal perfetto equilibrio tra psiche, corpo e spirito.


    Reality Through Mind
    L'alterazione della realtà può dipendere da vari fattori, tra i quali quelli indotti dalla capacità di interferire con i cinque sensi delle creature e, nel caso di Elaine, anche con i sensi superiori, prerogativa dei guerrieri dotati di cosmo. Il potere mentale del cavaliere può generare miraggi, sensazioni illusorie e falsate del percepito estremamente realistiche, difficili da discernere e contrastare in assenza di capacità mentali altrettanto sviluppate, sempre rispettando il divario energetico presente tra Elaine e l'avversario. Tutto ciò che viene creato da questa abilità non è considerato dannoso a livello di interazione diretta, ma può dare l'impressione del dolore ed essere utilizzato per portare a compimento azioni diversive efficaci, complice la possibilità di riprodurre fedelmente l'emanazione cosmica di individui incontrati in precedenza dal cavaliere d'oro. Elaine, inoltre, è in grado di concretizzare l'energia mentale in un materiale unico che prende il nome di psicoplasma, le cui caratteristiche intrinseche gli consentono di interagire con altri oggetti aventi una propria fisicità. Esso è solido, semitrasparente ed inerte, completamente inodore e privo di particolarità che lo rendano identificabile attraverso il gusto e l'olfatto; uno sguardo poco attento potrebbe facilmente confonderlo con il vetro. Facile da distruggere, anche col minimo sforzo, è tuttavia estremamente utile, in quanto riesce a dare sostanza fisica alle illusioni così da migliorarne la veridicità grazie ad una maggior presa sulle percezioni visive e tattili di chiunque vi entri in contatto.
    È possibile addirittura creare una forma umanoide in grado di sostenere il peso della propria armatura e farla muovere, attraverso comandi mentali, entro l'area di influenza del cavaliere che l'ha generata. Lo psicoplasma è, in ultima istanza, un rivestimento in grado di dar forma alla fantasia di Elaine qualora sia vincolato alle illusioni da lei prodotte, oppure un'ottima forma di difesa contro la pura energia mentale esercitata dai suoi avversari.

    The Shape of Knowledge: Grazie alla padronanza delle illusioni ambientali, Elaine può percepire, in chiave astratta e puramente concettuale, la natura dei pensieri e dei ricordi dei soggetti con i quali entra in contatto. Si tratta di una sintonia particolare che mette in relazione il cavaliere d'oro con il prossimo, permettendole di ricavare informazioni alle quali, normalmente, non avrebbe accesso, come la voce di un individuo presente in vecchio ricordo o la forma dei vestiti indossati. L'umore e gli stati d'animo possono essere intuiti a partire dalla conformazione dei pensieri del soggetto, visualizzati con colorazioni differenti che ne aiutino la comprensione [puramente scenico]. Perfino il carattere di un individuo può essere ricostruito, con grande sforzo energetico e di tempo, partendo dalla connessione dei singoli ricordi analizzati.


    Everything is Everywhere
    Maestra nella manipolazione della materia, Elaine riesce a sfruttare questa capacità imponendo al proprio corpo di aggirare i limiti spaziali imposti dalle leggi naturali, facendo leva sulle superiori abilità mentali di cui è detentrice. Spostare se stessa, persone consenzienti, oggetti o le tecniche a sua disposizione da un punto all'altro dello spazio attraverso un fenomeno di traslazione particolare, rende i bersagli in questione in grado di scomparire e riapparire con estrema fluidità, quasi non si fossero mai mossi. Ricorrere a questa capacità significa sostituire il normale movimento, aprendo una serie di possibilità strategiche che vanno ad accrescere l'arsenale tattico del cavaliere d'oro, tanto da rendere possibile perfino l'attraversamento delle dimensioni con il giusto apporto cosmico. Una sola volta per duello, inoltre, Elaine potrà evitare completamente sia gli attacchi a singolo bersaglio che ad area portati dai propri nemici.
    I bersagli non consenzienti ed i loro effetti personali, d'altro canto, potranno ugualmente subire gli effetti di traslazione spaziale causati da questa abilità a patto di essere toccati, direttamente o indirettamente [come nel caso di specifiche tecniche], dal potere in questione. La precisione degli spostamenti è legata al livello energetico del cavaliere dell'Ariete, ma la padronanza di questa abilità le consente di bruciare una quantità inferiore di cosmo, in vista del processo di traslazione, rispetto agli utilizzatori di poteri in grado di interagire con la struttura spaziotemporale della realtà.


    Divine's Blessing
    Amore, onore e protezione degli innocenti sono i pilastri sui quali è fondato il codice etico dell'ordine dei cavalieri di Athena, ed ognuno di loro pone l'accento, naturalmente, su quelli che ritiene più vicini al proprio modo di intendere la giustizia. Elaine crede che la difesa degli innocenti sia imprescindibile per conservare la purezza dell'umanità e, quando le sue forze vengono meno impedendogli di agire con la massima efficienza, entra in gioco la preghiera di grazia e benevolenza. Si tratta di un'invocazione ad Athena che consente al cavaliere d'oro di operare in condizioni di forte impedimento [una singola volta per duello] come se non sussistessero affatto, sempre tenendo in considerazione lo status fisico, mentale e spirituale della giovane. Ferite debilitanti, potenti illusioni e addirittura la privazione dei sensi cesseranno momentaneamente di rappresentare degli ostacoli insormontabili per la custode della Prima Casa; la mancanza di arti o le menomazioni in genere, così come quei fattori puramente contestuali generati dagli avversari o presenti sul campo di battaglia, rimarranno tali.




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    erica o'shea ● andromeda {III} ● energia verdeSome beautiful paths can't be discovered without getting lost3 • ostcsheet

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    «È passato tanto tempo, è vero, ma potremo recuperarlo ogni volta che ne avremo l'occasione. Vieni, sono riuscita a portare un fornelletto da campeggio dalla casa dei miei. Con i biscotti il tè è d'obbligo!»
    Erika sorrise dolcemente di fronte a quell’invito, così caloroso e genuino, ma, silenziosamente, non poté fare a meno di darsi della stupida per l’inutile imbarazzo che si era creata di fronte ad Elaine. I Langley erano sempre stati molto carini e calorosi con lei e sua madre ed Elaine non era stata da meno, nonostante non avessero mai avuto grandi interazioni fra loro.
    Si concentrò per qualche istante e l’armatura di Andromeda che la vestiva completamente si dissolse, ritornando nel Pandora’s box, ritornando coi vestiti: una felpa larga colorata e dei leggins neri. Era diventato superfluo, quasi fuori luogo continuare a indossare le vestigia per quell’inaspettato té in compagnia. Spiccò una leggera corsetta in modo da annullare la distanza fra lei ed Elaine e si affiancò a lei, continuando ad ascoltarla.
    «Sono sempre stata riservata, non è un mistero tra le persone che conoscono la mia famiglia. Credevo che rimanere in disparte ed aiutare la comunità riducesse il rischio, per i miei cari, di essere coinvolti in situazioni pericolose, ma mi sbagliavo.»
    Erika corrugò le sopracciglia nel sentire il tono di Elaine cambiare in modo così repentino. Non era in disaccordo con le parole che aveva appena pronunciato ma sentiva che c’era dell’altro, qualcosa di grosso. Capiva la questione che le stava ponendo: se non fosse stato per Andromeda, che era accorsa in suo soccorso la notte in cui quello strano mostro l’aveva aggredita, non sarebbe stata lì in quel momento.
    «Già, capisco cosa intendi…» esalò, pensierosa mentre finalmente entrarono fra le mura della Prima Casa.
    «L'addestramento in Jamir mi ha dimostrato quanto fossi lontana dalla verità.» continuò la ragazza ed Erika le lanciò un’occhiata incuriosita. Aveva solo sentito parlare del Jamir, lo aveva nominato qualche volta Philippe durante una delle sue lezioni sulla vita da Saint. Sapeva che lì vi fosse la possibilità di riparare e rendere più forti le armature ma, cosa più importante, che fosse l’antico rifugio dei superstiti dell’antico regno di Lemuria, a cui Athena si era legata in passato e da cui si era poi venuta a creare la casta dei Gold Saint, discendenti dei 12 Re Santi. Le sarebbe piaciuto visitare quel luogo, un po’ per imparare di più sulla cultura dei santi di Athena un po’ anche per riuscire in qualche modo a rendere Andromeda più forte e resistente.
    Le fantasticherie su quel luogo però ebbero vita breve: Erika non aveva ignorato le parole della ragazza sul proprio addestramento, specialmente il tono che si era fatto se possibile ancora più scuro. Le lanciò un’altra occhiata, stavolta colma di preoccupazione. La strada che l’aveva portata ad essere un cavaliere d’oro non era stata di certo facile ma… Quanto, effettivamente, era stata dura?
    La casa dell’Ariete era decisamente diversa da quello che si aspettava. Intima, accogliente nonostante il disordine regnasse sovrano.
    Che caos! Ma chi sono io per giudicare, camera mia non è molto diversa del resto… rise appena.
    «Scusa il disordine, sono riuscita a trasferire soltanto alcune cose per il momento.»
    «Oh, nessun problema, stavo proprio pensando che pure io dovrei mettere un po’ in ordine casa ma non ho mai molto tempo.» le rispose e, nel guardarsi intorno, lo sguardo le cadde sui tomi di astronomia che Elaine aveva sulla scrivania. Avrebbe voluto un sacco documentarsi di più sulle discipline legate alla casta dei santi di Athena. In addestramento aveva avuto solo un piccola e breve infarinatura, non vi era stato molto tempo per studiare e approfondire alcune tematiche legate alla teoria del cosmo e della costruzione delle armature.
    Seguì i movimenti di Elaine e cercò come meglio potè di aiutarla ad adibire il piccolo salottino improvvisato per il te. Prese posto sulla poltrona, ringraziando la generosità della sua ospite e passandole uno dei cuscini quando la vide accomodarsi sulla sedia di legno.
    «Vorrei poterti dire che ho un grande assortimento di tè, ma in realtà ho soltanto l'Earl Grey. Mi tiene sveglia anche quando sono costretta a fare le ore piccole»
    «L’Earl Grey va benissimo, non ti preoccupare. Mi piace un sacco l’aroma del bergamotto col te nero. E per l’assortimento di tè, lascia fare a me. Cristine sta facendo essiccare le foglie e presto si metterà al lavoro per creare nuovi infusi. Te ne farò avere qualcuno appena saranno pronti.» riprese, lanciandole poi un’inaspettata occhiata di rimprovero.
    «Non dovresti fare le ore piccole! Dovresti saperlo meglio di me che dormire è fondamentale per essere pronti e reattivi in combattimento.» la rimproverò bonariamente, facendo verso a Philippe e scoppiando a ridacchiare nella parte finale della frase. Quante volte l’aveva beccata sveglia ad aiutare Christine la sera con la pulizia e l’imbottigliamento dei prodotti sott’olio, dopo le lunghe e pesanti giornate di addestramento, sgridandola per la poca cura che aveva di sé e del suo benessere.
    «Scusami, non ho resistito, il mio maestro era solito ripetermi queste cose quando la mattina arrivavo all’arena per l’addestramento e non ero proprio in formissima.» le spiegò e riprese in mano la scatola di biscotti, prendendone uno a sua volta, e appoggiandola sul bracciale della poltrona. Prese a mangiucchiare distrattamente il dolcetto, ascoltando in silenzio ciò che Elaine le raccontò.
    «Non ti mentirò dicendoti che l'acquisizione dell'armatura è stata l'esperienza più bella della mia vita. È vero, una parte di me ha desiderato profondamente quel legame, quel senso intimo di comunione che si prova soltanto trovando un'affinità emotiva e spirituale con un'altra creatura, ma il dolore che mi ha causato va al di là della più fervida immaginazione,»
    Corrugò la fronte, ripensando al momento in cui Andromeda era venuta in suo soccorso, mesi prima. Prima di quel momento, prima di provare la precisa sensazione descritta da Elaine, con l’ingenuità di una ragazza che poco sapeva della vita da santo di Athena e al di fuori del Santuario, aveva sempre e solo fantasticato sui Saint e sulle loro formidabili armature. Sembrava tutto così semplice e, in un certo senso, fiabesco quasi: l’eroe inconsapevole della propria forza che il Destino chiama a sé, rivelandogliela e facendone ciò che era da sempre stato scritto, deciso per lui. E l’eroe affrontava tutto con serenità e fiducia, sicuro della strada che forze più grandi avevano deciso per lui. Sembrava tutto così normale, così spontaneo vedendolo da semplice spettatrice, da una persona normale che non aveva nulla a che fare con una tale grandezza se non esserne salvata. Essendosi sempre considerata tale, mai aveva pensato a tutte le implicazioni e ai compromessi che venivano con la scelta di rispondere alla chiamata del Destino.
    La strada verso Andromeda era stata piuttosto lineare, quasi spontanea: trovare nell’affinità spirituale con le stelle il proprio posto nel mondo era indubbiamente qualcosa che le aveva donato serenità e la forza di andare avanti dopo un periodo certamente nero della sua vita. Era strano, per lei, sentire che tale obiettivo era stato fonte di un dolore inimmaginabile. Andromeda le aveva dato la possibilità, le capacità di poter ritrovare la normalità, completamente crollata con la morte della madre, ormai dispersa chissà dove fuori dalla zona protetta del Santuario. Cosa aveva portato l’armatura d’oro dell’Ariete ad Elaine, invece?
    «Ho sentito sulla mia pelle la sofferenza causata dal potere del cosmo, ho avvertito il peso dell'impotenza di fronte ad un nemico che credevo invincibile. Poi... il mio corpo è andato in rovina.»
    Erika sgranò gli occhi, sempre più preoccupata per le parole della giovane. Che diavolo le era accaduto di preciso? La curiosità di sapere era molta ma vide nello sguardo di Elaine un’esitazione che la fece desistere dal chiederle di più. Voleva rispettare il dolore di Elaine: in nessun modo non l’avrebbe forzata a parlare, se non se sarebbe sentita lei stessa di farlo.
    «Ogni osso, muscolo e goccia di sangue è andata distrutta. Il mio corpo è diventato il canale imperfetto per il passaggio di Hamal e... ha ceduto. Di me non era rimasto nulla se non una preghiera sussurrata ai margini della coscienza, eppure eccomi qui. Athena ha risposto alle mie suppliche.»
    A quel punto, le domande erano diventate sempre di più ma Erika si limitò a lanciare un’occhiata premurosa alla ragazza e, d’impulso, allungò la mano libera verso quella dell’inglese sfiorandola gentilmente, volendo confortarla. Il fischio del bollitore la fece sussultare, concentrata come era sulle parole di Elaine, e il contatto si interruppe bruscamente. Era come se Erika si fosse annullata nel racconto e nelle sensazioni di Elaine, dimenticandosi di tutto ciò che le circondava. Era sempre stata una persona empatica, forse troppo.
    «Qual è stata la tua esperienza?»
    Quella singola domanda la fece piombare nel panico più totale. Ansie e angosce cominciarono ad annebbiare i suoi pensieri, facendola sentire piccola, insulsa, insicura su tutto. Le sue esperienze, per quanto importanti fossero nel concreto, non erano nulla di paragonabile a ciò che aveva passato Elaine, non aveva dubbio alcuno. Lei era finita ad addestrarsi per diventare il santo di Andromeda solo perchè l’armatura stessa l’aveva protetta, non era di certo come quegli eroi di cui tanto aveva letto o sentito narrare, nessuno di loro veniva salvato due volte dal Destino ma erano loro che lo rincorrevano attivamente, andandosi a prendere ciò che era loro senza esitare.
    «La mia esperienza non è nulla di paragonabile a quello che mi hai appena raccontato…» ammise, chiudendosi nelle spalle.
    «Dopo la morte di mia madre, sono stata attaccata da un mostro e le catene di Andromeda sono accorse in mio soccorso. Se non fosse stato per il loro intervento non sarei qui e non sarei un saint, ora come ora.» continuò, rigirando il biscotto mangiucchiato fra le dita affusolate.
    «Philippe, l’ex-Silver Saint della Freccia, mi ha preso come sua allieva e mi ha addestrato. Mi sono battuta sempre e solo entro i confini del Grande Tempio, non mi ha mai voluto portare fuori a vedere cosa significasse davvero combattere contro i mali che affliggono il mondo fuori dal Santuario.» confessò riluttante. Non voleva in alcun modo mancare di rispetto al proprio maestro ma quella era la realtà dei fatti: il suo addestramento l’aveva preparata solo in parte a quello che l’avrebbe aspettata là fuori.
    «L’ha fatto per proteggermi, per non perdermi come era successo con altri suoi allievi… Ho combattuto seriamente usando per la prima volta il cosmo contro Korin, un altro bronze saint, e sono solo riuscita a resistere ai suoi attacchi. L’unico risultato che sono riuscita ad ottenere è stato portare a segno un attacco ma… Sono stata irresponsabile. Fosse successo fuori, non sarei sopravvissuta probabilmente.» continuò, tenendo lo sguardo basso, e poi lo rivolse ad Elaine, guardandola negli occhi.
    «Mi spiace per quello che hai dovuto passare, Elaine… In confronto a quello che hai passato, beh… La mia esperienza non…» si interruppe, scuotendo appena la testa, per poi riprendere la parola. «È che... Sono sempre stata protetta… E non sono mai riuscita a proteggere nessuno in quanto Saint… Mi sento come se mi mancasse qualcosa per definirmi veramente come tale.» esalò, infine, con un filo di voce.


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    narrato • parlato erikapensatoparlato altrui
    CASTA • Athena | Bronze Saint di Andromeda
    STATO CLOTH • Si è tolta la cloth, è in borghese.
    FISICAMENTE • ///
    MENTALMENTE • ///
    RIASSUNTO AZIONI • ///

    Nebula Chain
    (Abilità doppia) Fin dai tempi del mito la Catena di Andromeda è sempre stata lodata come una delle armi più formidabili a disposizione delle armature dei Santi di Atena. Si presentano come due lunghe file di anelli metallici, culminate una con un piccolo triangolo, rendendola l'arma offensiva (agganciata al bracciale destro), mentre l'altra con una piccola sfera, identificandola come difensiva (agganciata al bracciale sinistro).
    Le catene sono in grado di allungarsi tanto quanto è vasto il cosmo del loro portatore.
    Solo il loro Saint è in grado di maneggiarle: chiunque non venga riconosciuto dalle catene come proprio padrone, toccandole, avvertirà una forte scossa elettrica che gli impedirà di usarle.
    Oltre ad essere un'arma fisica attivamente impegnata nel combattimento, la catena è dotata di una volontà propria. Oltre all'abilità di muoversi a suo piacimento, la catena è in grado di percepire illusioni e minacce incombenti sul proprio possessore e sui suoi alleati, semplicemente muovendosi, puntando verso una direzione precisa o creando scritte/disegni sul terreno.
    Tuttavia, questa percezione è propria delle catene, completamente slegata da quella del saint che le impugna, ergo Erika deve tenere d'occhio le catene quando cercano di dirle qualcosa.
    Le catene hanno infine una capacità rigenerativa molto rapida, è tuttavia debole al ghiaccio e alle temperature artiche.


    Tecniche Nebulosa
    Le catene in dotazione dell'armatura non sono l'unica particolarità che contraddistingue il saint di Andromeda. Nelle stelle che vegliano sul suo cavaliere vi è una temibile forza latente, che in pochi hanno potuto esserne testimoni. Dalle profondità del cosmo, Andromeda è in grado di attingere alla forza del vento cosmico che caratterizza l'omonima nebulosa per eseguire le proprie tecniche offensive e difensive. Il vento proveniente dalla nebulosa è caratterizzato da correnti d'aria che il cavaliere direziona a suo piacimento verso il bersaglio del proprio attacco o plasmandolo intorno al proprio corpo. A seconda della potenza del nemico, esse sono in grado di ostacolare i movimenti dei propri avversari, fino addirittura, con la tecnica del Nebula Stream, a immobilizzarli. In modalità difensiva, questo vento elettrico è in grado di attutire i colpi che vengono ricevuti ed, eventualmente, l'elettricità insita nelle proprie raffiche può trasformarsi in un potenziale attacco.
    Come per le catene, anche questo vento è carico di energia elettrica che è in grado di infliggere danni di tipo elettrico. Queste tecniche sono lanciate a Cosmo Poderoso (aura soverchiante), ossia gli effetti di queste tecniche superano in efficacia quelli di tecniche o abilità simili, raggiungendo con facilità e un ridotto impiego di energia cosmica il miglior risultato possibile.


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    Edited by cloudjumper89 - 28/4/2024, 22:37
     
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    Some beautiful paths can't be discovered without getting lost
    post III

    «Forse Philippe aveva soltanto paura di perderti, proprio come hai detto. Korin, eh? L'ho conosciuto poco tempo fa e abbiamo parlato a lungo. È un po' rigido, ma estremamente rispettoso ed affidabile, pronto a dedicarsi anima e corpo alla causa. Il fatto che tu sia riuscita a portare a segno anche soltanto un unico attacco, è formidabile» le disse sorridendo. Il cosmo del compagno d'arme era pari al suo e non dubitava che lo scontro avvenuto tra lui ed Erika fosse stato al di sopra delle possibilità di quest'ultima; ciò nonostante, aveva raggiunto un ottimo risultato. Piegò leggermente il capo nell'udire la sottile disperazione che serpeggiava nella voce della ragazza, addolorata dalla sensazione di impotenza che, dovette ammetterlo, coglieva anche lei, di tanto in tanto. «La tua esperienza non è stata così diversa dalla mia. Per quel che ne sappia, essere stata fatta a pezzi dal mio cosmo non mi rende più saint di quanto lo sia tu, Erika, e anche se ho salvato delle persone durante le poche missioni che ho deciso di intraprendere di mia spontanea volontà, l'obiettivo da raggiungere è ancora lontano. L'unica cosa che ti manca, secondo me, è la fiducia in te stessa; so cosa vuol dire, ne sono l'esempio lampante. Vedrai, avrai modo di dimostrare il tuo valore prima di quanto pensi»scoppiò a ridere, passandosi una mano tra i capelli e scompigliandoli con noncuranza. «Ecco, adesso do anche lezioni di vita, perfetto! Lasciamo perdere questi argomenti macabri e parliamo d'altro, ti va?» disse tenendo il palmo aperto della mancina rivolto verso l'alto, mentre un biscotto vi si poggiava pigramente sopra, spinto dal potere della sua mente. Soffiò delicatamente sul tè e bevve a piccoli sorsi con gli occhi chiusi, godendosi il tepore della bevanda.
    «Hai già incontrato gli altri cavalieri? Io, per ora, ho conosciuto personalmente soltanto Korin ed ho scambiato poche parole con il Gran Sacerdote. Sono stata talmente sfortunata da passare più tempo sul campo di battaglia che al Santuario, ma ho intenzione di recuperare il prima possibile». Morse il biscotto con gusto, guardando la volta della Prima Casa come se potesse vedere il cielo che si nascondeva oltre il marmo e le decorazioni delle cupole bianche. I guerrieri di Athena si stavano risvegliando numerosi ma, per quanto potesse esserne felice, un'ombra scura gravò sui pensieri della custode e si fece strada fino al suo cuore.

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    "Che si stia avvicinando una minaccia più grande della Corruzione?" pensò sentendo le viscere contrarsi per un istante. Non ebbe la forza di esprimere quel timore ad alta voce, così si limitò a soffocare quel singolo pensiero rovinoso negli angoli più remoti della mente e tornò a sorridere, espandendo leggermente il cosmo per avvicinare un biscotto ad Erika. «Sono buonissimi, li hai fatti tu?»

    feRRnnarrato parlato pensato °Telepatia°

    Fisico Perfetto
    Mente Contenta
    Stato cloth Non indossata
    Riassunto azioni ...

    Heavenly Blacksmith

    Il retaggio degli alchimisti lemuriani continua a perpetrarsi, di generazione in generazione, attraverso il passaggio dei loro segreti più reconditi, tra i quali quelli della creazione e riparazione delle sacre armature che proteggono i cavalieri di Athena. Elaine è in grado di entrare in contatto e percepire l'anima di queste grazie ad una particolare modulazione del cosmo, comprendendone la natura, la storia ed i punti deboli così da poterle riparare attraverso degli specifici rituali. La manipolazione dell'Oricalco, del Gammanium e della Polvere di Stelle è uno dei tratti distintivi dei cavalieri dell'Ariete, portato di un'antichissima tradizione risalente all'epoca dei Re Santi, quando l'umanità era ancora schiava dell'antico Yig e, tutt'ora, l'unico metodo conosciuto per riparare le armature dei fedeli paladini del Grande Tempio.
    Attraverso il proprio cosmo Elaine è in grado di creare e sfruttare naturalmente la Polvere di stelle, riuscendo a scinderla nei suoi elementi costitutivi. Questo procedimento conduce alla formazione di due tipi di tecniche assolutamente peculiari, le Starlight Techniques e le Stardust Techniques.
    Nelle Starlight Techniques (☼) la componente luminosa è preponderante e consente al Custode della Prima Casa di sprigionarne il potere dannoso che si manifesta al semplice contatto con la materia. La profonda conoscenza del minerale, inoltre, permette ad Elaine di mantenere sopiti gli effetti dannosi della luce, così da utilizzare l'elemento esclusivamente in chiave strategica, ad esempio legandolo alla capacità di teletrasporto di cui lei stessa dispone o, in alternativa, o tentando di spostare un bersaglio contro la propria volontà [quest'ultimo caso è fortemente dipendente dal divario energetico]. In ultima istanza, ma non per questo meno importante, è utile rilevare che, attraverso la manipolazione della Polvere di Stelle, Elaine dispone della capacità di sigillare, qualora dovesse essercene bisogno, tutti quegli attacchi che interagiscono con la trama spaziale alterandola rispetto alla struttura originaria.
    Nelle Stardust Techniques (☀) la composizione peculiare della Polvere di Stelle, unita al cosmo del cavaliere dell'Ariete che ne amplifica la densità e l'emanazione, le rende, di fatto, estremamente pericolose anche per gli avversari che eguaglino il potere del cavaliere della Prima Casa. Elaine, nella preparazione di queste tecniche, può attingere facilmente a grandi quantità di cosmo [sempre nei limiti del proprio livello energetico] così da aumentarne la potenza e tentare di surclassare i propri nemici.


    Crystallized Ergo
    Padrona della propria mente al punto da essere considerata, anche tra i pari, la più esperta detentrice di poteri psicocinetici, Elaine ha raggiunto un livello di maestria tale nel controllo di questa capacità da riuscire a plasmare dei costrutti unici. Composti dall'aggregazione di quello che, percettivamente, appare come un cristallo diafano ed incredibilmente malleabile, tali costrutti sono in grado, all'interno di apposite tecniche, di interagire ed interferire con quei poteri considerati difficili da trattare. Il cavaliere, attraverso le tecniche difensive costitute dal cristallo, sarà in grado di difendersi da attacchi di natura spirituale, psionica o che vadano ad intaccare la struttura spaziale, come ad esempio le capacità di teletrasporto. Le formazioni cristalline prodotte saranno, sempre in base al divario energetico in gioco, difficili da distruggere, come se disponessero di durezza straordinaria; modellate in forme semplici, saranno però inadatte ad essere manipolate per portare azioni offensive dirette agli avversari.
    La massima espressione della resistenza ed elasticità del cristallo risiede nella capacità di deflettere, rilanciandole indietro al mittente, quelle degli avversari, tenendo sempre in considerazione l'eventuale differenza energetica. Differentemente dall'abilità costrutti, il cristallo psionico può essere sostenuto sul campo di battaglia dal cosmo di Elaine soltanto fino all'esaurimento del suo utilizzo.


    Reality Through Matter
    "Se la realtà è composta di materia, è nostro compito modellarla per poter proteggere le persone che amiamo". Le parole del vecchio mentore di Elaine sono state le fondamenta della sua dedizione alla causa di Athena, nonché lo stimolo necessario ad approfondire lo studio e quella che sarebbe diventata, col tempo, la maestria in uno dei poteri più complessi a disposizione dei cavalieri dell'Ariete: la psicocinesi. Grazie alla propria indomita volontà, Elaine è in grado di controllare e manipolare la materia in diversi modi, attraverso morse psicocinetiche, movimenti di oggetti nello spazio dopo che questi siano stati energizzati dal cosmo, oppure un maggior incremento delle prestazioni fisiche. La precisione della manipolazione dipende sempre dal livello energetico del cavaliere d'oro, ma le applicazioni consentite sono strabilianti. Un incremento di velocità, forza e perfino una rudimentale capacità di volare possono essere garantite dalla padronanza psicocinetica di Elaine, sebbene sia impossibile raggiungere l'efficienza ed il controllo propri delle abilità straordinarie. La perfetta concentrazione acquisita dalla custode della Prima Casa, unita a questo potere versatile, le permette di tentare di influenzare i movimenti dei propri nemici qualora il divario energetico lo consentisse, e di rivolgere contro di loro gli stessi attacchi che la minacciano [solo se il livello energetico del personaggio è superiore a quello dell'avversario].
    Qualora fosse proibitivo sfruttare la psicocinesi per rispedire le offensive al mittente [il livello energetico del personaggio è inferiore a quello dell'avversario], sarebbe ugualmente possibile defletterne una parte, strutturando la difesa in maniera consona rispetto al colpo ricevuto. Forte di questa capacità mentale fuori dall'ordinario, Elaine è in grado di difendersi da altri poteri ad essa correlati, quali illusioni o forme di influenza mentale in senso lato; l'integrità di un cavaliere si misura partendo dal perfetto equilibrio tra psiche, corpo e spirito.


    Reality Through Mind
    L'alterazione della realtà può dipendere da vari fattori, tra i quali quelli indotti dalla capacità di interferire con i cinque sensi delle creature e, nel caso di Elaine, anche con i sensi superiori, prerogativa dei guerrieri dotati di cosmo. Il potere mentale del cavaliere può generare miraggi, sensazioni illusorie e falsate del percepito estremamente realistiche, difficili da discernere e contrastare in assenza di capacità mentali altrettanto sviluppate, sempre rispettando il divario energetico presente tra Elaine e l'avversario. Tutto ciò che viene creato da questa abilità non è considerato dannoso a livello di interazione diretta, ma può dare l'impressione del dolore ed essere utilizzato per portare a compimento azioni diversive efficaci, complice la possibilità di riprodurre fedelmente l'emanazione cosmica di individui incontrati in precedenza dal cavaliere d'oro. Elaine, inoltre, è in grado di concretizzare l'energia mentale in un materiale unico che prende il nome di psicoplasma, le cui caratteristiche intrinseche gli consentono di interagire con altri oggetti aventi una propria fisicità. Esso è solido, semitrasparente ed inerte, completamente inodore e privo di particolarità che lo rendano identificabile attraverso il gusto e l'olfatto; uno sguardo poco attento potrebbe facilmente confonderlo con il vetro. Facile da distruggere, anche col minimo sforzo, è tuttavia estremamente utile, in quanto riesce a dare sostanza fisica alle illusioni così da migliorarne la veridicità grazie ad una maggior presa sulle percezioni visive e tattili di chiunque vi entri in contatto.
    È possibile addirittura creare una forma umanoide in grado di sostenere il peso della propria armatura e farla muovere, attraverso comandi mentali, entro l'area di influenza del cavaliere che l'ha generata. Lo psicoplasma è, in ultima istanza, un rivestimento in grado di dar forma alla fantasia di Elaine qualora sia vincolato alle illusioni da lei prodotte, oppure un'ottima forma di difesa contro la pura energia mentale esercitata dai suoi avversari.

    The Shape of Knowledge: Grazie alla padronanza delle illusioni ambientali, Elaine può percepire, in chiave astratta e puramente concettuale, la natura dei pensieri e dei ricordi dei soggetti con i quali entra in contatto. Si tratta di una sintonia particolare che mette in relazione il cavaliere d'oro con il prossimo, permettendole di ricavare informazioni alle quali, normalmente, non avrebbe accesso, come la voce di un individuo presente in vecchio ricordo o la forma dei vestiti indossati. L'umore e gli stati d'animo possono essere intuiti a partire dalla conformazione dei pensieri del soggetto, visualizzati con colorazioni differenti che ne aiutino la comprensione [puramente scenico]. Perfino il carattere di un individuo può essere ricostruito, con grande sforzo energetico e di tempo, partendo dalla connessione dei singoli ricordi analizzati.


    Everything is Everywhere
    Maestra nella manipolazione della materia, Elaine riesce a sfruttare questa capacità imponendo al proprio corpo di aggirare i limiti spaziali imposti dalle leggi naturali, facendo leva sulle superiori abilità mentali di cui è detentrice. Spostare se stessa, persone consenzienti, oggetti o le tecniche a sua disposizione da un punto all'altro dello spazio attraverso un fenomeno di traslazione particolare, rende i bersagli in questione in grado di scomparire e riapparire con estrema fluidità, quasi non si fossero mai mossi. Ricorrere a questa capacità significa sostituire il normale movimento, aprendo una serie di possibilità strategiche che vanno ad accrescere l'arsenale tattico del cavaliere d'oro, tanto da rendere possibile perfino l'attraversamento delle dimensioni con il giusto apporto cosmico. Una sola volta per duello, inoltre, Elaine potrà evitare completamente sia gli attacchi a singolo bersaglio che ad area portati dai propri nemici.
    I bersagli non consenzienti ed i loro effetti personali, d'altro canto, potranno ugualmente subire gli effetti di traslazione spaziale causati da questa abilità a patto di essere toccati, direttamente o indirettamente [come nel caso di specifiche tecniche], dal potere in questione. La precisione degli spostamenti è legata al livello energetico del cavaliere dell'Ariete, ma la padronanza di questa abilità le consente di bruciare una quantità inferiore di cosmo, in vista del processo di traslazione, rispetto agli utilizzatori di poteri in grado di interagire con la struttura spaziotemporale della realtà.


    Divine's Blessing
    Amore, onore e protezione degli innocenti sono i pilastri sui quali è fondato il codice etico dell'ordine dei cavalieri di Athena, ed ognuno di loro pone l'accento, naturalmente, su quelli che ritiene più vicini al proprio modo di intendere la giustizia. Elaine crede che la difesa degli innocenti sia imprescindibile per conservare la purezza dell'umanità e, quando le sue forze vengono meno impedendogli di agire con la massima efficienza, entra in gioco la preghiera di grazia e benevolenza. Si tratta di un'invocazione ad Athena che consente al cavaliere d'oro di operare in condizioni di forte impedimento [una singola volta per duello] come se non sussistessero affatto, sempre tenendo in considerazione lo status fisico, mentale e spirituale della giovane. Ferite debilitanti, potenti illusioni e addirittura la privazione dei sensi cesseranno momentaneamente di rappresentare degli ostacoli insormontabili per la custode della Prima Casa; la mancanza di arti o le menomazioni in genere, così come quei fattori puramente contestuali generati dagli avversari o presenti sul campo di battaglia, rimarranno tali.




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    erica o'shea ● andromeda {III} ● energia verdeSome beautiful paths can't be discovered without getting lost4 • ostcsheet

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    «Forse Philippe aveva soltanto paura di perderti, proprio come hai detto.» Erika annuì, lasciandosi andare in un sospiro a lungo trattenuto. Di certo Philippe aveva avuto le migliori intenzioni ed era estremamente grata all’uomo di averla presa sotto la sua ala protettiva e averla addestrata fino a che non era riuscita ad ottenere l’armatura. Sebbene non fosse la persona più espansiva del mondo, aveva avuto piccole e significative dimostrazioni di genuina considerazione da parte dell’uomo e, di questo, Erika era sempre stata molto grata. Tuttavia, l’attaccamento e l’irrazionale terrore dell’uomo riguardo le sorti della sua allieva una volta fuori dai luoghi sicuri del Santuario non erano andati molto a favore della giovane saint, rendendola manchevole dell’esperienza necessaria ad affrontare i pericoli. Erika non gliene faceva una colpa, né tantomeno portava rancore al suo maestro per quella piccola inadempienza, anzi. Voleva mettercela tutta per aiutare e imparare sempre di più: si sarebbe di certo unita alle prossime spedizioni in partenza dal Grande Tempio e avrebbe accettato missioni in modo da colmare quella sua lacuna.
    «Korin, eh? L'ho conosciuto poco tempo fa e abbiamo parlato a lungo. È un po' rigido, ma estremamente rispettoso ed affidabile, pronto a dedicarsi anima e corpo alla causa. Il fatto che tu sia riuscita a portare a segno anche soltanto un unico attacco, è formidabile.»
    Le labbra di Erika si piegarono in un sorriso trasognante. Era lusingata dal complimento ricevuto da Elaine e il ricordo del suo primo vero duello, nonostante le condizioni e il risultato finale, era e sarebbe sempre stato importante per lei.
    «Oh, lo conosci? Purtroppo, viste le circostanze del nostro primo incontro, non c’è stato modo e tempo per approfondire, mi piacerebbe avere un momento tranquillo per parlarci. È davvero forte e combattere contro di lui mi è stato molto istruttivo.» esordì ripensando alle parole del ragazzo dopo che era crollata a terra, stremata per l’uso del cosmo e per i colpi ricevuti.
    «Sembra una persona molto premurosa e sì, si vede che è un valido santo di Athena, che tiene alle vite dei suoi compagni. Mi ha ripresa quando ho affermato di voler proteggere i bisognosi pur in cambio della mia vita, ha pensato che volessi divenire martire in nome della causa ma credo abbia leggermente travisato le mie parole. A sua discolpa, ho avuto un’uscita eccessivamente austera.» ridacchiò, provando tenerezza nel ricordare quel particolare momento.
    «Non posso pensare di gettare al vento la mia vita, ho, abbiamo una responsabilità troppo grande per agire sconsideratamente. Troppe vite dipendono da noi e le nostre azioni.» ribadì, guardando Elaine negli occhi.
    «La tua esperienza non è stata così diversa dalla mia. Per quel che ne sappia, essere stata fatta a pezzi dal mio cosmo non mi rende più saint di quanto lo sia tu, Erika, e anche se ho salvato delle persone durante le poche missioni che ho deciso di intraprendere di mia spontanea volontà, l'obiettivo da raggiungere è ancora lontano.»
    Aggrottò la fronte, sempre più preoccupata per la questione “essere fatta a pezzi dal proprio cosmo” che Elaine continuava a menzionare. Quando però cercò di chiederle, la ragazza continuò a parlare.
    «L'unica cosa che ti manca, secondo me, è la fiducia in te stessa; so cosa vuol dire, ne sono l'esempio lampante. Vedrai, avrai modo di dimostrare il tuo valore prima di quanto pensi.»
    Già… Fiducia in me stessa. ridacchiò mentalmente, pensando a quanto verità ci fosse in quell’affermazione. L’autostima non era mai stata di casa nella mente di Erika, cosa che purtroppo era dovuta all’ambiente familiare in cui era cresciuta, specie dopo l’Armageddon. La risata di Elaine fu così improvvisa e inaspettata dopo quei secondi di silenzio, che distolse dai suoi pensieri. Piegò leggermente la testa di lato, curiosa di quella buffa reazione.
    «Ecco, adesso do anche lezioni di vita, perfetto! Lasciamo perdere questi argomenti macabri e parliamo d'altro, ti va?»
    «Quelle sono sempre ben accette, non preoccuparti.» annuì timidamente per poi unirsi a lei nella risata, trattenendosi dal chiederle spiegazioni sulla sua esperienza. Sebbene fosse davvero preoccupata per Elaine e quello che aveva passato, voleva rispettare e comprendeva la volontà della compagna d’armi di parlare di cose più leggere.
    «hai già incontrato gli altri cavalieri? Io, per ora, ho conosciuto personalmente soltanto Korin ed ho scambiato poche parole con il Gran Sacerdote. Sono stata talmente sfortunata da passare più tempo sul campo di battaglia che al Santuario, ma ho intenzione di recuperare il prima possibile.»
    «Purtroppo nemmeno io non ho incontrato molta gente, come te mi sono resa disponibile più per le missioni di ricognizione e recupero civili che per compiti interni. Durante gli addestramenti ho avuto modo di conoscere Matar, ma non abbiamo avuto molto tempo per chiacchierare. Ho sentito che ha ottenuto l’armatura di Pegaso e che se l’è vista davvero brutta. Non ho ancora avuto l’onore di conoscere il nostro Gran Sacerdote, purtroppo. Dalle voci che ho sentito in giro, sembra una persona molto alla mano e disponibile.» spiegò, prendendo un sorso di tè e osservando meravigliata l’abilità del cosmo di Elaine. Allungò la mano e afferrò il biscotto che le veniva porto con un sorriso.
    «Caspita, è strabiliante! Questa è telecinesi, giusto?» chiese, addentando il biscotto.
    «Sono buonissimi, li hai fatti tu?»
    «Oh, si! È una ricetta di famiglia, me l’ha insegnata mio padre tempo fa. Una versione più leggera degli shortbread cookies.» le spiegò. «Ti passerò la ricetta, se ti piacciono così tanto!»

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    narrato • parlato erikapensatoparlato altrui
    CASTA • Athena | Bronze Saint di Andromeda
    STATO CLOTH • Si è tolta la cloth, è in borghese.
    FISICAMENTE • ///
    MENTALMENTE • ///
    RIASSUNTO AZIONI • ///

    Nebula Chain
    (Abilità doppia) Fin dai tempi del mito la Catena di Andromeda è sempre stata lodata come una delle armi più formidabili a disposizione delle armature dei Santi di Atena. Si presentano come due lunghe file di anelli metallici, culminate una con un piccolo triangolo, rendendola l'arma offensiva (agganciata al bracciale destro), mentre l'altra con una piccola sfera, identificandola come difensiva (agganciata al bracciale sinistro).
    Le catene sono in grado di allungarsi tanto quanto è vasto il cosmo del loro portatore.
    Solo il loro Saint è in grado di maneggiarle: chiunque non venga riconosciuto dalle catene come proprio padrone, toccandole, avvertirà una forte scossa elettrica che gli impedirà di usarle.
    Oltre ad essere un'arma fisica attivamente impegnata nel combattimento, la catena è dotata di una volontà propria. Oltre all'abilità di muoversi a suo piacimento, la catena è in grado di percepire illusioni e minacce incombenti sul proprio possessore e sui suoi alleati, semplicemente muovendosi, puntando verso una direzione precisa o creando scritte/disegni sul terreno.
    Tuttavia, questa percezione è propria delle catene, completamente slegata da quella del saint che le impugna, ergo Erika deve tenere d'occhio le catene quando cercano di dirle qualcosa.
    Le catene hanno infine una capacità rigenerativa molto rapida, è tuttavia debole al ghiaccio e alle temperature artiche.


    Tecniche Nebulosa
    Le catene in dotazione dell'armatura non sono l'unica particolarità che contraddistingue il saint di Andromeda. Nelle stelle che vegliano sul suo cavaliere vi è una temibile forza latente, che in pochi hanno potuto esserne testimoni. Dalle profondità del cosmo, Andromeda è in grado di attingere alla forza del vento cosmico che caratterizza l'omonima nebulosa per eseguire le proprie tecniche offensive e difensive. Il vento proveniente dalla nebulosa è caratterizzato da correnti d'aria che il cavaliere direziona a suo piacimento verso il bersaglio del proprio attacco o plasmandolo intorno al proprio corpo. A seconda della potenza del nemico, esse sono in grado di ostacolare i movimenti dei propri avversari, fino addirittura, con la tecnica del Nebula Stream, a immobilizzarli. In modalità difensiva, questo vento elettrico è in grado di attutire i colpi che vengono ricevuti ed, eventualmente, l'elettricità insita nelle proprie raffiche può trasformarsi in un potenziale attacco.
    Come per le catene, anche questo vento è carico di energia elettrica che è in grado di infliggere danni di tipo elettrico. Queste tecniche sono lanciate a Cosmo Poderoso (aura soverchiante), ossia gli effetti di queste tecniche superano in efficacia quelli di tecniche o abilità simili, raggiungendo con facilità e un ridotto impiego di energia cosmica il miglior risultato possibile.


    Tecniche

    ///


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    Edited by cloudjumper89 - 30/4/2024, 14:07
     
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    post IV

    «Mh-mh, è una specie di concretizzazione dei miei poteri mentali. In realtà è più difficile spiegarlo che farlo, ma il succo è che bisogna avere un certo grado di affinità e predisposizione per poterli utilizzare in modo efficace. Oltre me ci sono altri cavalieri che padroneggiano la psicocinesi, alcuni persino meglio di quanto io stessa riesca a fare, come l'alchimista con cui mi sono scontrata ad Odessa» disse guardando il liquido scuro che si muoveva appena nella tazza. Il combattimento con quell'uomo le aveva fatto capire quanto fosse lontana dall'aver raggiunto la maestria completa dei propri poteri, visto che alcuni di questi erano in comune ad entrambi. «Se dovessi imbatterti in uno di loro evita il confronto diretto, almeno fino a quando non avrai risvegliato ulteriormente il cosmo. Sono incredibilmente pericolosi, per quanto la loro forza non faccia il paio con le motivazioni che li spingono ad utilizzarla, indiscriminatamente, su chiunque non gli vada a genio. Non si faranno troppi problemi a svuotarti come una scatoletta di carne in scatola, prendere quello che vogliono e lasciarti a terra morente. Per il tuo bene, Erika, fai attenzione». Lei se l'era cavata per un pelo, ricorrendo a qualsiasi cosa potesse portarla a sopravvivere una manciata di secondi in più, lottando strenuamente per non cedere all'impulso di lasciargli fare i loro comodi ed ucciderla. Per sua fortuna non ne avevano l'intenzione, ma soprattutto l'alchimista di Odessa, per quanto si sforzasse di mostrare il contrario nel loro breve confronto dialettico, non ne era uscito indenne.
    Pensandoci bene, l'unico cavaliere con il quale era riuscito a scambiare opinioni e punti di vista senza ricorrere alla violenza era stato l'alchimista di Vulci; l'incontro con Giapeto, invece, preferì lasciarlo da parte. La missione diplomatica era fallita, ma quel che più la preoccupava era il motivo dietro quel risultato disastroso: il Titano aveva cercato ogni scusa possibile per evitare di sedersi al tavolo delle trattative. "Se non fossi stata certa di essere al cospetto di uno dei figli di Urano, avrei giurato di parlare con il vecchio preside Meyers, sordo ad ogni ragione diversa dalla propria", pensò con amarezza tornando a guardare la compagna. Forse era stata poco accorta nella scelta delle parole, lasciandosi trascinare dalle emozioni senza riflettere sulle conseguenze, ma il messaggio che aveva cercato di trasmettere al Titano era semplice: abbiamo bisogno di cooperare se vogliamo sconfiggere la Corruzione. "Inutile pensarci, ormai è andata" sbuffò mangiando l'ultimo pezzetto di biscotto sovrappensiero. «La ricetta la prendo volentieri, comunque. Per quanto riguarda le altre fazioni so dirti ben poco, perchè non ho avuto l'occasione di incontrare i loro combattenti. I Gea sono creature particolari e odiano la Corruzione, se possibile, anche più di noi, mentre di Atlantide conosco soltanto la fama militare del suo impero. Korin o qualsiasi altro cavaliere in servizio da più tempo di me, potrebbe sicuramente dirti di più al riguardo».
    Quello era un altro problema da risolvere, e con una certa urgenza. Sapeva troppo poco, tanto degli alleati quanto dei nemici e questo, a lungo andare, poteva rappresentare una seria difficoltà anche in ambito diplomatico. Una volta sistemata la Prima Casa, avrebbe ripreso a viaggiare. "Dovrei prima attendere gli ordini del Gran Sacerdote, in realtà" aggrottò le sopracciglia, consapevole di dover riportare a Bartolomeo sia il risultato dell'incontro diplomatico che le informazioni riguardanti gli scontri con i black saints. I suoi viaggi, nonostante tutto, avrebbero dovuto attendere tempi migliori.


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    Il retaggio degli alchimisti lemuriani continua a perpetrarsi, di generazione in generazione, attraverso il passaggio dei loro segreti più reconditi, tra i quali quelli della creazione e riparazione delle sacre armature che proteggono i cavalieri di Athena. Elaine è in grado di entrare in contatto e percepire l'anima di queste grazie ad una particolare modulazione del cosmo, comprendendone la natura, la storia ed i punti deboli così da poterle riparare attraverso degli specifici rituali. La manipolazione dell'Oricalco, del Gammanium e della Polvere di Stelle è uno dei tratti distintivi dei cavalieri dell'Ariete, portato di un'antichissima tradizione risalente all'epoca dei Re Santi, quando l'umanità era ancora schiava dell'antico Yig e, tutt'ora, l'unico metodo conosciuto per riparare le armature dei fedeli paladini del Grande Tempio.
    Attraverso il proprio cosmo Elaine è in grado di creare e sfruttare naturalmente la Polvere di stelle, riuscendo a scinderla nei suoi elementi costitutivi. Questo procedimento conduce alla formazione di due tipi di tecniche assolutamente peculiari, le Starlight Techniques e le Stardust Techniques.
    Nelle Starlight Techniques (☼) la componente luminosa è preponderante e consente al Custode della Prima Casa di sprigionarne il potere dannoso che si manifesta al semplice contatto con la materia. La profonda conoscenza del minerale, inoltre, permette ad Elaine di mantenere sopiti gli effetti dannosi della luce, così da utilizzare l'elemento esclusivamente in chiave strategica, ad esempio legandolo alla capacità di teletrasporto di cui lei stessa dispone o, in alternativa, o tentando di spostare un bersaglio contro la propria volontà [quest'ultimo caso è fortemente dipendente dal divario energetico]. In ultima istanza, ma non per questo meno importante, è utile rilevare che, attraverso la manipolazione della Polvere di Stelle, Elaine dispone della capacità di sigillare, qualora dovesse essercene bisogno, tutti quegli attacchi che interagiscono con la trama spaziale alterandola rispetto alla struttura originaria.
    Nelle Stardust Techniques (☀) la composizione peculiare della Polvere di Stelle, unita al cosmo del cavaliere dell'Ariete che ne amplifica la densità e l'emanazione, le rende, di fatto, estremamente pericolose anche per gli avversari che eguaglino il potere del cavaliere della Prima Casa. Elaine, nella preparazione di queste tecniche, può attingere facilmente a grandi quantità di cosmo [sempre nei limiti del proprio livello energetico] così da aumentarne la potenza e tentare di surclassare i propri nemici.


    Crystallized Ergo
    Padrona della propria mente al punto da essere considerata, anche tra i pari, la più esperta detentrice di poteri psicocinetici, Elaine ha raggiunto un livello di maestria tale nel controllo di questa capacità da riuscire a plasmare dei costrutti unici. Composti dall'aggregazione di quello che, percettivamente, appare come un cristallo diafano ed incredibilmente malleabile, tali costrutti sono in grado, all'interno di apposite tecniche, di interagire ed interferire con quei poteri considerati difficili da trattare. Il cavaliere, attraverso le tecniche difensive costitute dal cristallo, sarà in grado di difendersi da attacchi di natura spirituale, psionica o che vadano ad intaccare la struttura spaziale, come ad esempio le capacità di teletrasporto. Le formazioni cristalline prodotte saranno, sempre in base al divario energetico in gioco, difficili da distruggere, come se disponessero di durezza straordinaria; modellate in forme semplici, saranno però inadatte ad essere manipolate per portare azioni offensive dirette agli avversari.
    La massima espressione della resistenza ed elasticità del cristallo risiede nella capacità di deflettere, rilanciandole indietro al mittente, quelle degli avversari, tenendo sempre in considerazione l'eventuale differenza energetica. Differentemente dall'abilità costrutti, il cristallo psionico può essere sostenuto sul campo di battaglia dal cosmo di Elaine soltanto fino all'esaurimento del suo utilizzo.


    Reality Through Matter
    "Se la realtà è composta di materia, è nostro compito modellarla per poter proteggere le persone che amiamo". Le parole del vecchio mentore di Elaine sono state le fondamenta della sua dedizione alla causa di Athena, nonché lo stimolo necessario ad approfondire lo studio e quella che sarebbe diventata, col tempo, la maestria in uno dei poteri più complessi a disposizione dei cavalieri dell'Ariete: la psicocinesi. Grazie alla propria indomita volontà, Elaine è in grado di controllare e manipolare la materia in diversi modi, attraverso morse psicocinetiche, movimenti di oggetti nello spazio dopo che questi siano stati energizzati dal cosmo, oppure un maggior incremento delle prestazioni fisiche. La precisione della manipolazione dipende sempre dal livello energetico del cavaliere d'oro, ma le applicazioni consentite sono strabilianti. Un incremento di velocità, forza e perfino una rudimentale capacità di volare possono essere garantite dalla padronanza psicocinetica di Elaine, sebbene sia impossibile raggiungere l'efficienza ed il controllo propri delle abilità straordinarie. La perfetta concentrazione acquisita dalla custode della Prima Casa, unita a questo potere versatile, le permette di tentare di influenzare i movimenti dei propri nemici qualora il divario energetico lo consentisse, e di rivolgere contro di loro gli stessi attacchi che la minacciano [solo se il livello energetico del personaggio è superiore a quello dell'avversario].
    Qualora fosse proibitivo sfruttare la psicocinesi per rispedire le offensive al mittente [il livello energetico del personaggio è inferiore a quello dell'avversario], sarebbe ugualmente possibile defletterne una parte, strutturando la difesa in maniera consona rispetto al colpo ricevuto. Forte di questa capacità mentale fuori dall'ordinario, Elaine è in grado di difendersi da altri poteri ad essa correlati, quali illusioni o forme di influenza mentale in senso lato; l'integrità di un cavaliere si misura partendo dal perfetto equilibrio tra psiche, corpo e spirito.


    Reality Through Mind
    L'alterazione della realtà può dipendere da vari fattori, tra i quali quelli indotti dalla capacità di interferire con i cinque sensi delle creature e, nel caso di Elaine, anche con i sensi superiori, prerogativa dei guerrieri dotati di cosmo. Il potere mentale del cavaliere può generare miraggi, sensazioni illusorie e falsate del percepito estremamente realistiche, difficili da discernere e contrastare in assenza di capacità mentali altrettanto sviluppate, sempre rispettando il divario energetico presente tra Elaine e l'avversario. Tutto ciò che viene creato da questa abilità non è considerato dannoso a livello di interazione diretta, ma può dare l'impressione del dolore ed essere utilizzato per portare a compimento azioni diversive efficaci, complice la possibilità di riprodurre fedelmente l'emanazione cosmica di individui incontrati in precedenza dal cavaliere d'oro. Elaine, inoltre, è in grado di concretizzare l'energia mentale in un materiale unico che prende il nome di psicoplasma, le cui caratteristiche intrinseche gli consentono di interagire con altri oggetti aventi una propria fisicità. Esso è solido, semitrasparente ed inerte, completamente inodore e privo di particolarità che lo rendano identificabile attraverso il gusto e l'olfatto; uno sguardo poco attento potrebbe facilmente confonderlo con il vetro. Facile da distruggere, anche col minimo sforzo, è tuttavia estremamente utile, in quanto riesce a dare sostanza fisica alle illusioni così da migliorarne la veridicità grazie ad una maggior presa sulle percezioni visive e tattili di chiunque vi entri in contatto.
    È possibile addirittura creare una forma umanoide in grado di sostenere il peso della propria armatura e farla muovere, attraverso comandi mentali, entro l'area di influenza del cavaliere che l'ha generata. Lo psicoplasma è, in ultima istanza, un rivestimento in grado di dar forma alla fantasia di Elaine qualora sia vincolato alle illusioni da lei prodotte, oppure un'ottima forma di difesa contro la pura energia mentale esercitata dai suoi avversari.

    The Shape of Knowledge: Grazie alla padronanza delle illusioni ambientali, Elaine può percepire, in chiave astratta e puramente concettuale, la natura dei pensieri e dei ricordi dei soggetti con i quali entra in contatto. Si tratta di una sintonia particolare che mette in relazione il cavaliere d'oro con il prossimo, permettendole di ricavare informazioni alle quali, normalmente, non avrebbe accesso, come la voce di un individuo presente in vecchio ricordo o la forma dei vestiti indossati. L'umore e gli stati d'animo possono essere intuiti a partire dalla conformazione dei pensieri del soggetto, visualizzati con colorazioni differenti che ne aiutino la comprensione [puramente scenico]. Perfino il carattere di un individuo può essere ricostruito, con grande sforzo energetico e di tempo, partendo dalla connessione dei singoli ricordi analizzati.


    Everything is Everywhere
    Maestra nella manipolazione della materia, Elaine riesce a sfruttare questa capacità imponendo al proprio corpo di aggirare i limiti spaziali imposti dalle leggi naturali, facendo leva sulle superiori abilità mentali di cui è detentrice. Spostare se stessa, persone consenzienti, oggetti o le tecniche a sua disposizione da un punto all'altro dello spazio attraverso un fenomeno di traslazione particolare, rende i bersagli in questione in grado di scomparire e riapparire con estrema fluidità, quasi non si fossero mai mossi. Ricorrere a questa capacità significa sostituire il normale movimento, aprendo una serie di possibilità strategiche che vanno ad accrescere l'arsenale tattico del cavaliere d'oro, tanto da rendere possibile perfino l'attraversamento delle dimensioni con il giusto apporto cosmico. Una sola volta per duello, inoltre, Elaine potrà evitare completamente sia gli attacchi a singolo bersaglio che ad area portati dai propri nemici.
    I bersagli non consenzienti ed i loro effetti personali, d'altro canto, potranno ugualmente subire gli effetti di traslazione spaziale causati da questa abilità a patto di essere toccati, direttamente o indirettamente [come nel caso di specifiche tecniche], dal potere in questione. La precisione degli spostamenti è legata al livello energetico del cavaliere dell'Ariete, ma la padronanza di questa abilità le consente di bruciare una quantità inferiore di cosmo, in vista del processo di traslazione, rispetto agli utilizzatori di poteri in grado di interagire con la struttura spaziotemporale della realtà.


    Divine's Blessing
    Amore, onore e protezione degli innocenti sono i pilastri sui quali è fondato il codice etico dell'ordine dei cavalieri di Athena, ed ognuno di loro pone l'accento, naturalmente, su quelli che ritiene più vicini al proprio modo di intendere la giustizia. Elaine crede che la difesa degli innocenti sia imprescindibile per conservare la purezza dell'umanità e, quando le sue forze vengono meno impedendogli di agire con la massima efficienza, entra in gioco la preghiera di grazia e benevolenza. Si tratta di un'invocazione ad Athena che consente al cavaliere d'oro di operare in condizioni di forte impedimento [una singola volta per duello] come se non sussistessero affatto, sempre tenendo in considerazione lo status fisico, mentale e spirituale della giovane. Ferite debilitanti, potenti illusioni e addirittura la privazione dei sensi cesseranno momentaneamente di rappresentare degli ostacoli insormontabili per la custode della Prima Casa; la mancanza di arti o le menomazioni in genere, così come quei fattori puramente contestuali generati dagli avversari o presenti sul campo di battaglia, rimarranno tali.




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    Ascoltò con molto interesse la spiegazione che Elaine le dette su come funzionassero esattamente i suoi poteri. Erika non smetteva mai di stupirsi di come il cosmo, il potere delle stelle, avesse così tanti impieghi differenti. Lei, col suo, era in grado di creare una sorta di vento elettrificato ed era in grado di infonderlo nella catena in dotazione dell’armatura di Andromeda; il cosmo di Korin, da che aveva potuto dedurre, doveva dargli una qualche capacità di generare e manipolare il ghiaccio e infine Elaine era in grado di muovere gli oggetti con la sola forza del pensiero.
    Quando la santa dell’Ariete le raccontò di non essere l’unica ad avere quella capacità non ne fu sorpresa poi così tanto, la vera sorpresa fu che vi era qualcuno in grado di utilizzarle addirittura meglio di lei e che, tale soggetto, era uno degli Alchimisti.
    Erika sapeva dell’esistenza dell’ordine degli Alchimisti dalle “lezioni” di storia le erano state impartite ai tempi dell’addestramento. Tuttavia, non aveva un’opinione molto elaborata su tale fazione, non avendo mai approfondito la cosa, aveva preferito astenersi dal giudicare. Su una cosa era sicuramente certa, tuttavia: dalle parole di Elaine, riteneva insensato l’astio e la violenza gratuita che questo gruppo aveva riservato alla sua compagna d’armi, specie quando un male così grande come la Corruzione dilagava libera e incontrastata per il mondo.
    «Se mai mi capitasse di incontrarne uno, farò attenzione, te lo prometto.» rispose, grata dell’avvertimento di Elaine.
    «Non ho molte conoscenze su questi Alchimisti, purtroppo non ho mai approfondito ciò che mi è stato insegnato su di loro.» continuò, facendosi pensierosa. In effetti, avrebbe potuto informarsi un po’ di più sulla questione, restare ignorante su certe cose la infastidiva.
    «Ti ringrazio per avermi messa al corrente di questi incontri. Non ho molta esperienza di ciò che si può trovare là fuori, a parte i Corrotti e la Corruzione…» sospirò, a livello di relazioni internazionali pure era piuttosto lacunosa ma era normale. Del resto, non era che una semplice bronze saint.
    Lo sbuffo che Elaine fu… Inaspettato. Chissà chi altro aveva incontrato fuori dalle mura del Santuario… Piegò appena la testa e le rivolse un’occhiata curiosa e piuttosto buffa, dolce come a chiederle silenziosamente “Che è successo, perchè quel muso lungo?”
    «La ricetta la prendo volentieri, comunque.»
    Il sorriso di Erika si allargò ulteriormente, soddisfatta del proprio operato. Era felice quando la sua cucina veniva apprezzata.
    «Appena riesco te la trascrivo e te la porto… O preferisci che passi da casa tua e la lasci a tua mamma?» chiese ma Elaine aveva ancora qualcosa da dirle.
    «Per quanto riguarda le altre fazioni so dirti ben poco, perchè non ho avuto l'occasione di incontrare i loro combattenti. I Gea sono creature particolari e odiano la Corruzione, se possibile, anche più di noi, mentre di Atlantide conosco soltanto la fama militare del suo impero. Korin o qualsiasi altro cavaliere in servizio da più tempo di me, potrebbe sicuramente dirti di più al riguardo.»
    Annuì a quelle nuove informazioni. Non conosceva i Gea ma sapeva abbastanza di Atlantide e dell’esercito di Poseidone, uno dei principali avversari di Athena nel dominio sulla Terra.
    «Capisco, se avrò occasione, chiederò.» annuì e prese l’ennesimo sorso di té. Il profumo del bergamotto che respirò era così intenso e il calore del liquido che scendeva nel suo stomaco la rilassarono.
    «Il té è davvero buono. Adoro l’aroma del bergamotto mischiato al limone. Sa di casa, non trovi?» cercò di cambiare argomento, notando che qualche istante prima il volto della ragazza si era rabbuiato notevolmente.

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    narrato • parlato erikapensatoparlato altrui
    CASTA • Athena | Bronze Saint di Andromeda
    STATO CLOTH • Si è tolta la cloth, è in borghese.
    FISICAMENTE • ///
    MENTALMENTE • ///
    RIASSUNTO AZIONI • grazie per le info, muy interessanti.

    Nebula Chain
    (Abilità doppia) Fin dai tempi del mito la Catena di Andromeda è sempre stata lodata come una delle armi più formidabili a disposizione delle armature dei Santi di Atena. Si presentano come due lunghe file di anelli metallici, culminate una con un piccolo triangolo, rendendola l'arma offensiva (agganciata al bracciale destro), mentre l'altra con una piccola sfera, identificandola come difensiva (agganciata al bracciale sinistro).
    Le catene sono in grado di allungarsi tanto quanto è vasto il cosmo del loro portatore.
    Solo il loro Saint è in grado di maneggiarle: chiunque non venga riconosciuto dalle catene come proprio padrone, toccandole, avvertirà una forte scossa elettrica che gli impedirà di usarle.
    Oltre ad essere un'arma fisica attivamente impegnata nel combattimento, la catena è dotata di una volontà propria. Oltre all'abilità di muoversi a suo piacimento, la catena è in grado di percepire illusioni e minacce incombenti sul proprio possessore e sui suoi alleati, semplicemente muovendosi, puntando verso una direzione precisa o creando scritte/disegni sul terreno.
    Tuttavia, questa percezione è propria delle catene, completamente slegata da quella del saint che le impugna, ergo Erika deve tenere d'occhio le catene quando cercano di dirle qualcosa.
    Le catene hanno infine una capacità rigenerativa molto rapida, è tuttavia debole al ghiaccio e alle temperature artiche.


    Tecniche Nebulosa
    Le catene in dotazione dell'armatura non sono l'unica particolarità che contraddistingue il saint di Andromeda. Nelle stelle che vegliano sul suo cavaliere vi è una temibile forza latente, che in pochi hanno potuto esserne testimoni. Dalle profondità del cosmo, Andromeda è in grado di attingere alla forza del vento cosmico che caratterizza l'omonima nebulosa per eseguire le proprie tecniche offensive e difensive. Il vento proveniente dalla nebulosa è caratterizzato da correnti d'aria che il cavaliere direziona a suo piacimento verso il bersaglio del proprio attacco o plasmandolo intorno al proprio corpo. A seconda della potenza del nemico, esse sono in grado di ostacolare i movimenti dei propri avversari, fino addirittura, con la tecnica del Nebula Stream, a immobilizzarli. In modalità difensiva, questo vento elettrico è in grado di attutire i colpi che vengono ricevuti ed, eventualmente, l'elettricità insita nelle proprie raffiche può trasformarsi in un potenziale attacco.
    Come per le catene, anche questo vento è carico di energia elettrica che è in grado di infliggere danni di tipo elettrico. Queste tecniche sono lanciate a Cosmo Poderoso (aura soverchiante), ossia gli effetti di queste tecniche superano in efficacia quelli di tecniche o abilità simili, raggiungendo con facilità e un ridotto impiego di energia cosmica il miglior risultato possibile.


    Tecniche

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