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.CHEEKI BREA[KING]ZioJack → Pallas
PROLOGO
Oggi, difenderanno il fronte di Kiev prima di lanciare il primo tentativo di espansione verso la Russia. Qualcosa di mai tentato prima, ma che ora, con il ritorno di tre fra i Titani più forti e il lavoro inarrestabile nelle retrovie della Torre Nera...sembra possibile.« Ogni passo avanti che facciamo oggi, ogni ostacolo che superiamo, ci avvicina sempre di più alla nostra meta. Abbiamo preparato questo momento con cura, con dedizione e con sacrificio. Ogni esercizio, ogni addestramento, ogni strategia studiata è stato per questo preciso istante.
Il colonnello Morozov preme un pulsante della suo bracciale e l'elmo, come tutti gli altri, si segmenta sul suo viso. Alza il suo fucile al plasma, echeggiato dal resto dei soldati all'unisono. Una, due, tre volte. Il morale è alle stelle: si parla del ritorno di ben tre dei generali titanici, e il riarmo dei Giganti procede con la prospettiva di donare truppe in arrivo.
Sappiamo che il nostro compito non sarà facile. Siamo consapevoli dei rischi che affronteremo e delle sfide che incontreremo lungo il cammino. Ma siamo anche consapevoli della nostra forza collettiva, della nostra abilità di superare le avversità e di emergere vittoriosi.
Ogni gesto di coraggio, ogni atto di sacrificio, sarà un tributo alla nostra unità e alla nostra determinazione.
Oggi, quando ci troveremo di fronte al nemico, non vacillate. Non cedete alla paura, né alla disperazione. Abbiamo le capacità, la determinazione e la volontà di trionfare. Abbiamo il dovere di portare avanti la nostra causa con onore e dignità.
Avanti, soldati valorosi! Con coraggio nel cuore e fermezza nella mente, affrontiamo l'ostacolo di fronte a noi e dimostriamo al mondo intero di cosa siamo capaci. La vittoria è a portata di mano, e insieme, la conquisteremo!
Che il nostro coraggio sia indomito e la nostra determinazione incrollabile.
AVANTI!
IN NOME DELLA REALTA'!
IN NOME DEI DEMIURGHI! »
« Qui siamo sulla linea del fronte, dove la tensione è palpabile nell'aria. I soldati si preparano per l'attacco imminente. La determinazione negli sguardi di questi uomini e donne è evidente, e incrollabile. Ogni soldato combatte per ciò che rivogliamo tutti: la normalità. Anzi, un'epoca nuova! Un'epoca d'oro.
Sono Lev Petrov, qui per voi dal fronte di Kiev e mentre mi preparo a passare la linea e ad entrare nella mischia insieme a loro, non posso fare a meno di essere colpito dalla loro determinazione e coraggio. Oggi- »
Video
Lev Petrov si corruccia in volto per un attimo, notando la faccia allucinata del cameraman guardare un punto imprecisato dietro di lui. Qualche secondo dopo, anche il microfonista e gli assistenti sono a bocca aperta, mentre un rombo si fa sempre più forte. Ma un professionista è un professionista Lev Petrov riprende facilmente il sorriso ammiccante e determinato.
« La battaglia sta per cominciare, quindi linea allo stu- »
Dentro quel carro maglev che ha appena sfondato i ranghi per gettarsi in battaglia, fra gli sguardi allucinati dell'intero esercito, ci sei tu, Ivan.
E così con te ci sono Sergei, Vasiliy e Pyotr, i tuoi commilitoni riservisti che, esattamente come te, a questa battaglia hanno deciso che dovevano partecipare a tutti i costi.
Avete bevuto con Anatoly, uno degli scienziati a capo del dipartimento di ricerca affiliato a Giapeto, che si è ricordato di avere le chiavi di un carro maglev in tasca.
Avete solo un 20% di conoscenza su come si guidi un carro maglev, e un restante 30% ve lo sta urlando Anatoly insieme all'isteria.
Il 50% è solo idiozia, perché oltre a essere ubriachi, siete fatti come pigne.Jack, io che devo dirti?▼ DM's Corner
Ti prego, dimmi come siamo arrivati a questa situazione. Ivan e il suo branco di cretini (a te descrizione delle loro personalità) hanno fatto hijack di uno scienziato della Torre Nera (coordinati con Luke, Anatoly è uno dei suoi png) e di questa bellezza, e state andando verso il fronte.
Ferma il post quando state per ingaggiare un'ondata di queste creature qua.
Sì, siamo quasi contemporaneamente all'add di Kali
Edited by ~S i x ter - 7/4/2024, 17:33. -
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Che merda.
Questa era l'unica cosa che riuscivo a dire.
Questa l'unica cosa che riuscivo a pensare.
Mentre il primo battaglione composto da esercito d'élite era in procinto di espandersi da Kiev verso la Russia, noi poveri stronzi riservisti siamo lasciati a cuccia come cani bastardi, senza poter sperare in un briciolo di gloria e di onore, solo con la certezza che una volta che saranno tornati vincitori, dovremo sgobbare come cani per ripulire le corazze pregne di sangue, fango e merda. Solo perchè non eravamo i cazzo di soldati perfettini gni gni gni che calcolavano la massa del sole anche solo per fare scoregge inodore e silenziose, eravamo additati come la pecora nera militare, quando secondo la mia poca modesta opinione, un quarto di loro valeva meno di noi; erano solo bravi a seguire le regole, i protocolli e le decisioni altrui, non avevano un cazzo di cervello.
Vicino a noi, a qualche metro di distanza, uno scienziato amico di Pyotr stava bevendo ad un tavolo a parte un bicchiere di liquore giallo pipì. Forse era davvero pipì e quello scienziato faceva solo finta di fare l'esperto. Lo conoscevo di fama, si chiamava Anatoly ed era a capo del dipartimento di ricerca affiliato a Giapeto. Una persona probabilmente altezzosa a cui non piaceva riunirsi con la plebe.
E così giocavo malvolentieri a carte con pochi dei miei confratelli che sopportavo e mi sopportavano.
Sergei, fuciliere gay addetto alle comunicazioni che continua a fare questo lavoro solo perchè ogni tanto riesce ad adescare qualche buona scopata. Troppo pigro per trovare un altro tipo di lavoro, alla fine gli piace il pericolo e dicono sia tanto bravo come amante quanto come fuciliere.
Vasiliy, stronzo di prima categoria e anche pusher di una parte del battaglione, addetto alla ricognizione per la sua innata bravura a non farsi scoprire. Una volta per sfida entrò all'interno di un campo nemico e rimase nascosto immobile per 8 ore. Probabilmente fu merito anche a qualche droga che prese, ma non indagai più di tanto.
Pyotr, probabilmente il più intelligente tra noi, ma anche il più stronzo. Venne degradato tra noi riservisti perchè uccise in cinque circostanze diverse cinque sui compagni che gli stavano sul cazzo, ponendolo sul tragico fuoco amico accidentale. Si occupava di fanteria meccanizzata, e gli era stato proibito temporaneamente di operare sul campo ed era stato relegato a operativo di supporto.
A metà partita tuttavia mi ero rotto davvero il cazzo. Troppo da pensare, troppo da aspettare, troppi pareri discordanti sulla stessa partita, accuse di baro. Non faceva per me quel sobrio gioco con gente che sopportavo mediamente.
Non sono abbastanza ubriaco per questa merda.
Lanciai sul tavolo le mie carte da gioco e presi una bottiglia, e mentre gli altri si incazzavano per il gioco andato a puttane io mi limitavo ad alzare il dito medio destro per farmi un paio di sorsi di vodka. Il liquido andò giù e mi diede il solito cazzotto all'interno, facendomi ricordare che non mangiavo da almeno sei ore.
Chef, cosa consigli oggi? Hai ancora quel pesce che ti fa cagare addosso appena lo annusi o c'è qualcosa di più commestibile?
Ricordai di settimana scorsa, dove stetti un giorno intero al cesso coi crampi allo stomaco per del pesce scaduto da tre giorni che mi aveva rifilato Vasiliy. La buona notizia era che nemmeno lui se ne era accorto, quindi subì le stesse conseguenze.
Non aveva cibo in scatola in quel momento, ma data la noia anzichè mangiare potevamo divertirci in qualche altro modo. Andò a prendere quindi qualche bustina dalla sua scorta segreta e offrì quel tipo di "cena". Non ero mai andato oltre l'erba, e non ero particolarmente entusiasta, ma se quello poteva farmi sopportare meglio quei coglioni e quella giornata del cazzo, valeva la pena fare un tentativo.
Avrei potuto mandare tutto a fanculo il giorno dopo.
Una persona avvezza a questo uso e costume forse aveva una concezione diversa della faccenda, e magari veniva colpito in modo differente. Per me, che mi limitavo a tirare su solo col naso e che il mio hobby era bere e non drogarmi, fu come se la mia mente andasse in errore e non avessi più la coscienza di ciò che mi stava attorno.
Ho ricordi vari e frammentati dell'ultima ora. Noi che usciamo a prendere aria per la botta troppo intensa. Le chiavi di un carro armato che aveva in tasca per sbaglio Anatoly. Noi che andiamo al carro e prendiamo in spalla Anatoly, perchè "se ci serve la sua mano come credenziale insieme alle chiave ce lo portiamo dietro" (e non si può dire di no ad un Russo ubriaco. Porta male). Io che mi metto ai comandi mentre qualcuno degli altri fa partire della musica non si sa bene dove.
E ora che la botta era meno forte ed ero semplicemente fatto come una pigna con una canna in bocca, una bottiglia di Vodka in mano e l'altra a guidare il carro armato assieme alle mani degli altri tre, capivo che forse la situazione era leggermente sfuggita di mano.
Ma non me ne fregava più di tanto, probabilmente per colpa di tutto quello che stavo mischiando.
Era divertente tutta quella botta di adrenalina, avrei potuto fare qualsiasi cosa per mantenere quello stato di euforia.
Anatoly: ATTENTO AI COMMILITONI, IVAN!
ANATOLY DIMMI PRIMA CHE NON E' UN PASCOLO DI PECORE ANATOLYYYYYY
Con una manovra instabile riuscimmo a non spiaccicare nessuna di quelle cose uniformi che quasi stavo riconoscendo come l'esercito elite. Che diamine ci facessero lì non lo sapevo nemmeno io.
O forse si.
Anatoly: ABBIAMO SBAGLIATO DIREZIONE, STIAMO ANDANDO VERSO IL PIANO DI ATTACCO DELLE TRUPPE! TORNA INDIETRO, TORNATE INDIETRO
NON SO COME SI TORNA INDIETRO ANATOLYYYY
Mi misi a ridere, cominciando a tossire per colpa della saliva che era scesa giù in maniera sbagliata. Qualcuno avrebbe ricevuto una bella strigliata, o una punizione corporale, o magari saremmo stati fatti fuori dai nostri superiori o da qualsiasi cosa ci fosse là fuori. Anatoly ci stava dicendo la manovra per tornare indietro, ma non avevo intenzione di farlo.
Oramai è troppo tardi, fratelli, se anche tornassimo indietro adesso non ricaveremmo niente di buono. CARICHIAMO QUALSIASI COSA CI SIA! Se proprio dobbiamo passare un brutto guaio, facciamolo passare anche ai nostri nemici
Sergei, Vasiliy e Pyotr se la ridevano mentre parlavano ad alta voce in russo, mentre Anatoly quasi piangeva perchè si era reso conto del danno che avevano appena provocato anche a livello politico, e sarebbe stato licenziato per una bravata andata troppo fuori controllo.
Ma le bravate dovevano essere fuori controllo, se no il divertimento dove stava?
In lontananza Anatoly -il meno sfondato del gruppo- notò qualcosa in lontananza, e senza darci indicazioni tirò giù la leva del freno, facendoci cappottare sui nostri posti e insultando qualsiasi madre ci venisse in mente prima di tirarci su con faccia incazzata. Non trovavo più la canna, e parecchia Vodka era stata factta cadere sul sedile. Anatoly ci indicò lo schermo e confusi, cercammo di capire cosa volesse farci vedere per aver interrotto così bruscamente la nostra rimpatriata.
Non capisco, sono altri elite?
Anatoly: No...queste non sono figure umanoidi, sono qualcosa di molto, molto peggio. Torna indietro subito. SUBITO prima che si accorgano realmente che cosa siamo.
E lasciare tutta la gloria a quegli stronzi altolocati? Cosa siamo, figli di troia? Scusa Sergei, non volevo offendere tuo padre. Siamo dentro un carro maglev, e siamo comunque soldati dell'esercito, se mi spieghi che cosa stai vedendo mi fai un favore, perchè io vedo solo pecore.
Nemmeno Anatoly sapeva che cosa fossero, o forse non lo voleva dire, ma per colpa sua il nostro юмор stava cambiando, e stavamo lentamente passando alla parte meno divertente della fase "fatti come pignatte". Mi misi a ridere per poi spaccare la bottiglia in testa ad Anatoly per metterlo fuori gioco un pochino; forse qualche minuto, forse qualche ora, non sapevo quanto forte avessi fatto, ma dubitavo fosse così mingherlino da collassare per ore per una semplice bottiglia spaccata in testa.
Ok ragazzi, non sappiamo cosa siano quelle cose, ma ci basta calpestarle tutte con questo CAZZO DI CARRO ARMATO.
Eravamo quindi pronti a riaccendere i motori attualmente in stand-by per affrontare una nuova avventura sconosciuta.
Edited by ZioJk - 30/3/2024, 11:38. -
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C'è un attimo di silenzio. Il rombo quieto dello standby dei motori fa da sottofondo ai tre che, contemporaneamente e molto lentamente, passano lo sguardo da te ad Anatoly, poi da Anatoly a te. Nello specifico, alla bottiglia rotta che hai in mano e allo scienziato accasciato di lato, con la nuca sanguinante.
« Pizdec, Ivan. »
E' Vasiliy a parlare, probabilmente quello con più tolleranza di voi a qualunque cosa vi siate fatti e, in quel momento, giusto un pochino più lucido.
« Quando si sveglia sarà un proble- Pyotr blyat giù le mani. »
« Idi nahui Vasiliy », replica l'altro senza battere ciglio, le mani già dentro la divisa di Anatoly, « io non ci finisco a donare organi di nuovo. »
« Ma chi cazzo li vuole i tuoi organi, Petya. »
« Questi sono nuovi, dopo l'ultima volta! A-ha! », esclama Pyotr afferrando la mano dello scienziato e poggiandola sul pannello identificativo, per poi sedersi senza troppi complimenti sopra il braccio per tenerlo fermo lì. Il carro si riattiva, e i pannelli riprendono tutti nello stesso momento a urlare in maniera molto rossa e aggressiva.
E' aggressiva anche la voce del comandante Morozov che sta urlando a ripetizione qualcosa che implica parole come "culi" "ranghi" "punizioni esemplari" e "Corrotti" ripetute all'infinito.
Potresti effettivamente rispondere, ma forse sei anche impegnato a realizzare che hai disattivato l'unico che, fra voi, quel carro maglev lo sapeva guidare.
Gli verdi (e rossi se si considera la sclera) di Sergei si stringono un attimo, poi se li strofina e riguarda nel visore esterno.
« Amici, penso il visore sia rotto perché Ivanchki vede pecore, io non vedo proprio un ca- »SCRUNCH
Sergei non finisce la frase solo perché ha abbastanza neuroni da rimanere sorpreso quando un enorme, affilatissimo artiglio, penetra il carro e si ferma a precisamente 18 millimetri dal suo viso e 26 (l'artiglio è curvo) da un punto preciso in mezzo alle sue gambe divaricate.
In una pioggia di scintille e stridii (forse anche vostri), l'artiglio comincia ad aprire il carro, permettendovi di realizzare che Sergei non vedeva nulla perché il vostro carro è coperto di corrotti insettoidi.
E un Corrotto grosso come DUE carri maglev vi sta aprendo come una latta di selyodka.
I tuoi commilitoni fanno passare qualche frazione secondo di delay prima di avere tutti un'arma in mano. Con una prontezza considerevole, Vasiliy sfodera una vibrolama e la affonda nella giuntura dell'artiglio, causando un movimento inconsulto che fa dondolare il carro sui cingoli. L'artiglio si ritira, lasciando scoperta una grossa ferita nel telaio da cui vedete gli allegri e sorridenti musi di tre insettoidi stridere nella vostra direzione prima di avventarsi su di voi.Possiamo sicuramente definire la tua...una scelta, mio dolbayov.▼ DM's Corner
Che ha delle conseguenze.
Siete dentro uno spazio di al massimo 2x3 con tre di questi cosi che vi si lanciano addosso. Considera che avete tutti in dotazione: due granate a frammentazione, una vibrolama, un'arma da fuoco piccolina (Sergei ha ovviamente un fucile).
Ovviamente non avete idea di come funzionino le armi del carro quindi ignorale per il momento.
Là fuori c'è un Corrotto ciccioso a cui per ora Vasiliy ha risposto "vaffanculo".
Sopravvivi!. -
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Miroslav IvanovIl grande guaionarrato « parlato » pensato « parlato altri »
Le mie parole non erano state accolte molto positivamente, e non capivo bene il motivo: non capivo un cazzo in realtà in quel momento, ma quello era un fattore secondario dato dal quantitativo di sostanze e liquidi sbagliati dentro al mio corpo. Un breve diverbio tra Vasiliy e Pyotr mentre quest'ultimo cercava qualcosa dentro la giacca di Anatoly, che vidi sanguinare in ritardo. Ero stato io?
Cazzo Anatoly sanguini come la mia prima ragazza, sooka.
Per fortuna avevo dei compagni efficienti -oltre che deficienti- e i motori ricominciarono a rombare belli cazzuti; il pensiero che l'indomani sarebbe stato un giorno di ripresa per il povero Anatoly mi sopraggiunse, ma cacciai giù quel pensiero assieme ad un bel sorso di vodka, mentre quella che pareva essere la voce del comandante Morozov cominciò a urlare cose non ben identificate. Purtroppo e per fortuna, Anatoly era l'unico che sapeva come rispondere in maniera immediata alla radio: forse in una decina di minuti avremmo capito come rispondere anche noi, ma valeva davvero la pena rispondere in quel momento? Ormai era troppo tardi per qualsiasi cosa, e tornare indietro era l'ultima delle opzioni, addirittura prima ancora c'era "morire in battaglia", avrebbe reso più facile qualsiasi situazione scomoda.
Amici, penso il visore sia rotto perché Ivanchki vede pecore, io non vedo proprio un ca-
Il suono immediatamente successivo alle parole di Sergei bloccarono tutti, anche il mio sorso, come in uno stato di shock non mossi la testa ma solamente gli occhi in direzione del mio compagno, solo per vedere un artiglio più grande di qualsiasi braccio umanoide con al termine una grande affilatura.
Il tutto a pochi millimetri da Sergei.
La mente per un una frazione di secondo, probabilmente anche dovuto agli abusi acquisiti, fu completamente bianca, come una radio gracchiante che non trasmetteva nessun suono sensato.
Fu quando l'artiglio cominciò ad aprire il carro con stridii e scintille, che finalmente il nostro allarme mentale si ricollegò e ci fece in qualche modo tornare presenti a noi stessi . Il fatto che non vedessimo nulla era perchè il carro armato era coperto da schifosi insettoidi.
Quasi mossi dagli stessi pensieri, forse anche grazie al nostro addestramento militare (prima di essere dei cazzo di russi ubriachi come la merda e Zasranees, eravamo prima di tutti dei militari), prendemmo tutti una delle nostre armi. Lasciando cadere la bottiglia di Vodka, che si versò un pochino sul sedile, presi la vibrolama che avevo sul fianco sinistro con la mano destra, mentre Vasiliy affonda la stessa arma nell'artiglio, che con un movimento incolsulto fa dondolare il carro sui cingoli. Che cazzo era quella cosa per far dondolare un cazzo di CARRO ARMATO?
La risposta non si fece attendere: qualcosa grosso come DUE CARRI ARMATI MAGLEV.
Questo spiegava la facilità in cui aveva aperto il nostro Maglev. Era come se un apriscatole enorme aprisse una scatola di latta.
E noi eravamo i bastardi incastrati dentro.
Che brutta situazione.
Talmente brutta che mentre tre insettoidi cominciavano a entrare l'adrenalina dovuto al pericolo e alla coca fece entrare in circolo una sovrastimolazione e di conseguenza...una forte erezione.
Certo, oltre a quello c'era anche euforia, che aiutava la mia performance cognitiva e motoria e l'ipervigilanza, permettendomi in "sostanza" di sapere con precisione a quanti centimetri di distanza fossero i miei compagni e di prendere decisioni e muoversi in uno schiocco di dita.
MUOVIAMOCI COME LA MIA ENORME EREZIONE, ZASRANEC
Ero stato catturato dal momento della sorpresa, ma ora ero ritornato a essere il solito Ivan, lo scadente soldato troppo preso dalla sua esuberanza per migliorare le sue qualità. Forse era quello uno dei motivi per cui era ancora un riservista, ma non era il momento di fare introspezione.
Se con una mano e gli arti inferiori avrei cercato di far funzionare il carro armato prima di essere aperti anche noi e usati come Shashliky, con l'altra armata avrei cercato di colpire qualsiasi insettoide si fosse avvicinato abbastanza da poter essere nel mio raggio d'azione.
Il che significava che avrei colpito per forza uno di quei tre Govnosos, data la cabina relativamente piccola. Un colpo dall'alto verso il basso, poichè un colpo dritto avrebbe rischiato di colpire Sergei o Pyotr (in quel momento Vasiliy era l'ultimo dei miei pensieri).
Andiamo via dal cazzo, o questi lombrichi troppo cresciuti saranno l'ultimo dei nostri problemi! ANATOLYYYYY
Speravo che con la cooperazione di tutti e quattro avremmo cercato di andare via da lì a tutta birra, mentre con la nostra rimanente lucidità abbattevamo i tre mostrini mentre stavamo attenti a non uccidere quello stronzo di Anatoly.Fisico »///
Mente »Alterato da droghe, alcool e euforia da battaglia
Cloth »///
In Breve »Dopo aver messo ko Anatoly, il gruppo viene quasi tranciato da un mostro grosso quanto due carri armati Maglev. Per non finire come i 4 salti in padelli, il quadretto di militari contrattacca alla comparsa di 3 vermoidi che entrano dal buco fatto dal grosso mostro. Ivan cerca di far muovere a tutta birra il Maglev con l'aiuto degli altri, mentre cerca di colpire uno dei nemici con una vibrolama, tirando un fendente dall'alto verso il basso.. -
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Il problema di avere quattro uomini ubriachi in un abitacolo è che, di solito, c’è ben poco margine di manovra per fare qualsiasi cosa senza rischiare di darsi un calcio nelle palle a vicenda o una gomitata nella tempia. La tua vibrolama affonda nella testa di una delle bestie, schizzando sangue lattiginoso ovunque. Un odore rancido si diffonde immediatamente, insieme a un pizzicore nei punti dove il liquido tocca la pelle scoperta.
Prevedibilmente, quando stai togliendo il coltello per evitare di venire strappato via dal tuo posto dalla forza di quella bestia che cerca di divincolarsi, il manico del tuo coltello colpisce Sergei sul naso. A malapena senti lo scrunch del setto nasale, ma senti benissimo le bestemmie sue e quelle di Vasiliy nel cercare di non finire fuori dall’abitacolo: Pyotr lo sta trattenendo per la vita, tenendo a bada a suon di calci un’altra bestia e sparando con l’unica mano libera.
Il fatto che Anatoly sia sotto di lui mentre fa questo sarà una storia per un altro giorno.
Sergei si riprende dal dolore abbastanza in fretta da tirare un colpo all’ultima bestia con il calcio del fucile, allontanandola quel tanto che basta per allungarsi e spingere il pedale.
Il carro ha un sussulto in avanti, con un suono acutissimo di motore in panne.
« L’ACCELERATORE, PIZDEC, L’ACCELERATOREEEEEEE! »
Ti getti in avanti sulle due leve dei freni e il rumore acuto si trasforma in un rombo. Il carro va avanti, schiacciando un gran numero di bestie sotto di esso. L’artiglione si divincola, ma nel farlo sembra incastrarsi lateralmente dentro il ridotto spazio dell’abitacolo e quasi trancia in due Pyotr. L’operativo si abbassa appena in tempo, afferrandoti il braccio destro per tirare quella leva: carro si impenna verso destra, e con uno scrocchio orribile la zampa del mostro si spezza.
Parte dell’artiglio rimane nell’abitacolo, ma siete finalmente liberi e su un carro di nuovo in corsa. Riuscite a vedere dall’apertura di essere completamente circondati, ma ora Sergei ha campo libero per avere almeno il fucile in mano e tenere a bada le bestie che cercano di entrare.
In tutto questo la voce di Morozov continua, cadenzata dai colpi di fucile in maniera quasi musicale:
« IO VI AVRÒ » *BLAM* « APPESI PER » *BLAM* « LE PALLE » *BLAM BLAM* « FRUSTATI A SANGUE »
« Colonnello, grazie. Faccia quello che deve con il resto, qui ci penso io, eh? »
« Signo- »
Una voce maschile leggermente roca, rilassata e suadente, riempie l’abitacolo mentre la voce di Morozov si interrompe con un clic. Gli allarmi rientrano - o almeno più della metà di essi - lasciandovi in un pressoché miracoloso semi-silenzio.
« E chi cazzo è questo? » urla Pyotr nello sparare a un insetto. Vasiliy si riposiziona nel posto di guida accanto al tuo, imprecando con ammirazione quando i pannelli si illuminano uno dopo l’altro mostrandosi tutti attivi e disponibili.
Sei sicuro di aver visto il font dei pannelli ingrandirsi.
« Qualcuno che vi ha appena bypassato il controllo radio, così potete rispondere anche senza pilota cosciente. Ah, e che vi ha appena sbloccato le armi. Prego. »
« Blyat, è- », gli occhi di Sergei si spalancano e vedi un accenno di panico e confusione prima che la voce lo interrompa di nuovo.
« Sidorov, lyubov, concentrato. Puoi usare anche il plasma cannon che non è tra le tue gambe. Sterzate a sinistra in tre, due, uuuuno… »
Uno stridio assordante e un tonfo alla vostra destra confermano le parole della voce.
« Quello grosso ce l’ha con voi. Non fatevi beccare, eh? »
« MA CHI CAZZO SEIIII », strepitano Vasiliy e Pyotr (e forse anche tu) nello stesso momento.
La voce ride e per un secondo giuri che sia uno dei suoni più belli che tu abbia mai sentito nella tua vita. Hai la pelle d’oca, in maniera simile a quando senti un brano musicale particolarmente bello.
« Continuate a farmi divertire e forse lo scoprite. »Allora! Vorrei che andassi appena appena più nel dettagli. State andando a tutta birra sul carro che ha un’apertura e come detto avete anche un pezzo di artiglione incastrato dentro.▼ DM's Corner
Le armi del carro sono: un grosso cannone al plasma, e una mitragliatrice che potete girare per sparare ai vari lati del carro, appena sotto il fucile.
Uno di voi due deve guidare. Uno di voi può usare il cannone o la mitragliatrice, uno di vuoi può tenere occupati i mostricini che cercano di entrare e uno di voi può urlare molto forte come azione gratuita e stabilire un piano d’azione.
Decidi chi fa cosa. Il cannone vi permette colpi a Energia Gialla.
Il mostro ciccione vi sta rincorrendo.
Alla vostra sinistra avete un fiume secco, alla vostra destra una foresta di alberi morti. Puoi decidere in che direzione andare e ovviamente simuliamo la cosa come un combattimento in cui state fuggendo, ma ora avete le armi per restituire il favore e imbastire una strategia.
La voce misteriosa pare essere dalla vostra parte. Può attivare da remoto le funzioni che gli richiedi, scrivimi in privato se hai domande specifiche.
Sergei sembra in semi ptsd, ma è funzionale e farà quello che gli chiedi (ma si rifiuta di dirti chi è).. -
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Miroslav IvanovAmico della nottenarrato « parlato » pensato « parlato altri »
C'era un grande problema in quel momento, o meglio c'erano molti grandi problemi in quel momento, ma per adesso mi focalizzavo su uno alla volta: la coca non ti permette di pensare troppo in la, poichè il passato e il futuro non hanno importanza. Quello che ha importanza è solo il presente, e nel presente di Ivan c'era quello di ammazzare uno dei grossi vermoni che davano solo fastidio. Il fatto che poi la piccola bestia si muovesse ancora per cercare di divincolarsi dalla vibrolama che le avevo infilato nella testa, non era stato catalogato tra le previsioni, con il risultato che il manico della mia lama colpì violentemente il naso di Sergei, mentre la situazione cominciava a farsi profondamente irritante oltre che mortale. Gli schizzi di sangue erano talmente violenti che potevano essere tranquillamente le lacrime di Crono per ciò che stava accadendo. E non ero sicuro nemmeno di questa ipotesi... ma insomma, era peggio rompersi di nuovo il naso o farsi trucidare da quelle bestie? Non c'era nemmeno da chiederlo, la risposta era "finire la vodka". Solo qualche secondo più tardi mi accorsi che il sangue della creatura mi stava bruciando la pelle, era normale o era una allucinazione?
La troppa tensione sulla mia mano che sentiva il bruciore poteva rischiare la vita di tutti, ma per fortuna Sergei si riprese abbastanza da prendere in mano la situazione e farmi ritornare alla realtà urlando addosso.
L'acceleratore, cazzo!
Suka Blyat!
Con la mente ritornata nel corpo, mi gettai sulle leve dei freni per far ripartire il carro armato. Ci volle qualche secondo ancora prima che riuscissimo a disincastrarci da quell'ammasso di corpi e dalla enorme zampa appuntita del grosso mostro.
Per quanto fossi in tensione da coca, non lo ero sulle cose corrette, e questo quasi rischiava la fine di Sergei, che per mezzo secondo riuscì ad abbassarsi in tempo per non farsi tranciare in due dall'enorme zampa del mostro, che almeno ora era spezzata e non poteva più rappresentare un pericolo imminente; probabilmente stava gridando dal dolore, ma ci godevo come un cane che mangiava la neve, imparava a fottere con le persone sbagliate. Chissà poi quanto valeva al mercato nero una zampa del genere. Se non fossi fatto come il vecchio Principe dell'oscurità del Metal durante natale avrei potuto fare anche due calcoli a mente, ma attualmente gli unici calcoli che avevo a disposizione erano quelli renali. No, era meglio accantonare l'idea e riprenderla magari in un secondo momento.
Cerca di non morire, Sergei! Altrimenti darò a te tutta la colpa di questo casino! hahahahaha!
Una risata genuina, mentre dalla radio la voce di Morozov continuava a sputare sentenze e minacce. Cosa avevamo fatto dopotutto di così grave? Rubare un carro armato che era incustodito? Romperlo? Aiutare i miei commilitoni fungendo da esca? Se non fosse stato per noi avrebbero dovuto probabilmente vedersela da soli contro queste bestie malefiche, dovevano soltanto ringraziarci che ci eravamo presi la briga di andare per primi.
All'improvviso però, la voce cambiò, e per qualche secondo pensavo fosse una nuova allucinazione. Una voce più calma e a tratti sensuale; ero diventato improvvisamente un Srachishche come Sergei?
Più della metà degli allarmi erano rientrati, e adesso per lo meno potevo sentire i miei pensieri mentre io continuavo a guidare e Sergei e Pyotr sparavano contro le bestie che cercavano di entrare dentro l'abitacolo mezzo aperto.
Giusto, ecco perchè sento fresco nonostante stia sudando come una papera che prende fuoco, abbiamo il carro armato danneggiato!
Pyotr, tanto fatto quanto confuso, tornò a sedersi al posto di guida accanto al mio per dare una mano con le evidenti difficoltà che avevo con le manovre. Era tutto così difficile in quel momento che avrei potuto mandare a fanculo ogni cosa e andare in coma per qualche minuto -o qualche ora- assieme ad Anatoly se avessi lasciato andare quel poco di coscienza che mi rimaneva.
Qualcuno che vi ha appena bypassato il controllo radio, così potete rispondere anche senza pilota cosciente. Ah, e che vi ha appena sbloccato le armi. Prego
Non c'è di che! Cioè, di nulla, grazie a te amico della notte!
La vista mi giocava brutti scherzi, mi sembrava che il font dei pannelli cominciasse a ingrandirsi, tutti quei colori così belli trasmettevano una sorta di pace che riduceva l'ansia e lo stress di ciò che stava succedendo fuori dall'abitacolo.
La coca mi stava fottendo per l'ennesimo volta il cervello, e mentre stavo per parlare a Sergei scorsi in lui una punta di paura. Aveva visto anche lui qualcosa di strano?
Sidorov, lyubov, concentrato. Puoi usare anche il plasma cannon che non è tra le tue gambe. Sterzate a sinistra in tre, due, uuuuno…
Uno stridio assordante e l'ennesimo tonfo che fece vacillare il carro armato, un enorme Huy tebye v glaz mi uscì dalla bocca senza nemmeno rendermene conto, quel bestione assatanato di piombo non ne voleva sapere di mollare.
Quello grosso ce l’ha con voi. Non fatevi beccare, eh?
MA CHI CAZZO SEIIII
Io, Vasily e Pyotr urlammo praticamente in coro la stessa frase, forse in preda a psicosi e ira legata a una situazione che non avevamo mai affrontato prima d'ora. Di tutta risposta, l'uomo -o l'essere- rise, e la cosa mi provocò stranamente un incredibile quantità di dopamina e ossitocina che si riflesse in una erezione più potente.
Quindi anche quell'essere voleva giocare con noi. E avrei accolto il suo guanto di sfida. Con un sospiro, ero pronto a mettermi in gioco e a esportare il mio concetto di democrazia, facendo svegliare i miei compagni con una sana dose di irritazione. Dopotutto, se avessero avuto me come punto di sfogo, sarebbero riusciti a giocare di squadra no?
Va bene, tovarishchi, basta cagarci addosso come scimmie. Dimostriamo a questi invertebrati chi sono le prede e chi i cacciatori. Facciamo vedere a questi culi senza buchi quanto siamo pazzi! Pyotr, prendi il mio posto di guida e cerca di non farci ammazzare. Punta al fiume in secca ed entra, se abbiamo fortuna li rallentiamo e otteniamo visuale migliore. Vasily, al cannone contro quel grosso merdone. Voglio che lo sciogli come un Kissel. Sergei, controlla la nuova feritoia e spara a qualsiasi cosa cerchi di entrare senza il tuo permesso. ANATOLY SVEGLIA! Amico della notte, non so come funziona questo maglev, ma se esiste un radar fallo funzionare. E parlaci un poco di te per farci restare sani e vigili prima che la coca ci faccia vedere altre pecore. Preferisci gin, vodka o sei più tipo da whisky? Vorresti fare un timone olandese? Quanto conosci di carri armati? DEVO ANDARE A SPARARE COL MITRAGLIATORE!
Frena un attimo! da quando sei diventato capitano? Ti abbiamo nominato a capo della squadra?
Pyotr non era d'accordo con la mia idea e mi stava letteralmente infastidendo quanto una pustola tra le chiappe. Il mio umore stava diventando pericolosamente incazzato, e non era una buona idea infastidire un russo sotto effetti di vodka e alcool.
Se hai altre idee fai pure, ma io mollo il volante e vado a sparare. E se rompi ancora il cazzo ti spacco Anatoly in faccia, FAMMI ANDARE A SPARARE CAZZOOOO!
Ma perchè proprio dentro il fiume in secca? Hai una idea o stai andando a caso?
Perchè se continuiamo su questa strada non ne usciamo vivi, e non prendiamo nessun vantaggio. Se invece entriamo dentro il letto abbiamo il vantaggio di essere i porno attori attivi e lo fottiamo per bene a furia di cannonate in faccia. Se conti che il letto del fiume potrebbe essere ancora abbastanza umido riusciamo a rallentare gli stronzi. E ora basta o ti ficco la bottiglia di vodka dove tu sa-oh mi viene da sboccare se parlo ancora
Una volta che Pyotr si fosse scambiato al posto di guida con me e che gli altri avessero capito che era l'ora di smettere di perdere tempo e di passare alla offensiva, io sarei entrato in modalità Zhopa.
Sergei nonostante fosse ancora scosso prese la mira col fucile e si mise in posizione per fare fuoco di supporto contro i vermoidi che entravano. Vasily invece nonostante la difficoltà riuscì a mettersi nella posizione indicata e lentamente e con l'aiuto anche dell'amico della notte capì come mirare nella giusta direzione. Io invece mi misi di fretta sulla postazione della mitragliatrice, e mentre dopo aver cercato e disinserito la sicura, avrei stretto i manici con entrambe le mani per poi mirare contro quella vastità immensa di vermoidi senza futuro.
Mirare era un eufenismo, avrei potuto colpirli anche tirando un semplice sasso, tanto erano numerosi e attaccati. Cominciai quindi a sparare contro di loro, cercando di colpire quelli più a portata, mentre Vasily prese bene la mira e cercò di colpire l'enorme insetto puntanto al centro del corpo.
Edited by ZioJk - 11/4/2024, 08:51. -
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3
L'amico nella notte™ lascia andare un accenno di risata divertita, e uno dei pad lascia andare un impulso prima di mostrare una triangolazione della zona.
« Oh, agli ordini. »
Qualcosa nel suo tono sornione ti fa rizzare i capelli sulla nuca. Qualcosa nella tua vita passata a sopravvivere al pericolo manifesta dentro di te un barlume di lucidità: lo hai appena intrigato, nella maniera in cui si può intrigare qualcosa che vuole fare un gioco con te. Comparite come un puntino imbizzarrito che si muove nella stessa linea retta che percorrerebbe un ubriaco al controllo stradale, seguito da uno sciame di una trentina di puntini più piccoli e un grosso puntone dietro di voi. Pyotr bestemmia e si infila al posto di guida, urlando qualcosa sui concetti di "secco" e "umido" riferito a tua madre prima di sterzare il carro verso ciò che rimane del Desna.
« E, in successione: "tequila", "non avete abbastanza braccia per una cluster figussoide con me dentro" e "ti conviene ne sappia più di voi". »
« Che cazzo è un figussoide? », urla Vasiliy cercando di prendere la mira.
« Uno specifico tipo di tiloideo. »
« Cyka questo è più fatto di noi e tra poco siamo morti », ride Pyotr di rimando, al limite dell'isteria, accompagnato da Sergei che spara con una precisione crescente e terrificante. Il radar gli permette di anticipare ogni assalto mentre tu tieni impegnato il resto.
« Naaa, non anco- », l'abitacolo si riempie di statico per qualche secondo secondo e poi di un gran fracasso e il tono dell'amico della notte si fa improvvisamente brillante come se fosse entrata la cosa più bella del creato in stanza, « ma che cazzo ti sei mangia-ah no, è la tua faccia, ma come siamo belli! Chi è il mio distruttore di mondi preferito? Tuuuu lo sei, sì! Ooooh issa, chrisser e comunque denso come un buco nero- »
Sentite un suono raschiante, come quello di una motosega che parla - ed effettivamente potrebbe essere davvero una motosega che parla, considerando le circostanze in questo preciso momento della vostra vita.
« Ah cazzo, il canale, scusate eh, ecco lo vedi quel carro lì? Quello che corre come un Dixenistrite quando una femmina ha finito con lui? »
Ringhio a catena d'assenso. Il letto del fiume è sempre più vicino.
« Ecco, non quello. Quello tutto intorno, capito? No, nono, ho bisogno che mi guardi e mi dici che hai capito davvero, non come l'ultima volta.
Ah, signori, ho buone notizie: vi ho mandato la cavalleria. »
C'è un altro ringhio, stavolta di brontolio. Empaticamente per un attimo, nel frastuono della mitragliatrice che falcidia i piccoli Corrotti, pensi che oh, un po' ha ragione: non lo fanno mai divertire, un po' come te. Risuona con quella frustrazione di non partecipare alle missioni che vuoi, di vedere i tuoi risultati messi in secondo piano da qualcuno che si comporta in maniera più "appropriata". Gloriosa. Militare.
Quanto ti senti vivo mentre ammazzi le cose, lo sai solo tu.
« Grazie di un cazzo, amico! »
« Figurati, ma potreste ancora creparci male. Quindi: non crepate. »
Anatoly continua a non svegliarsi. Non sei sicuro sia per il cocktail micidiale nel corpo di quello che non è un soldato, per la bottigliata troppo forte o per altro, ma a questo punto c'è una sola cosa da fare.
« CULI STRETTI PATZANI,
SI VOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! »
Il maglev perde contatto con il terreno e lo stomaco vi schizza in gola. Vasiliy sceglie quel momento per sparare, centrando un'articolazione del mostro che rovina al suolo, perdendo l'equilibrio quel tanto che basta per scivolare in un fracasso di nube e ciottoli nel letto del fiume. Cadete a terra e il sistema a levitazione quasi vi ribalta al suolo quando atterrate un po' troppo di lato.
Per miracolo riuscite a riprendere l'equilibrio e ritornare in corsa, con il mostro che stride la sua furia.
« DAVAI, UN ALTRO COLPO E CI SO- »
Una sacca alla base della gola del mostro si gonfia, mostrando una traslucidità bianca e lattiginosa. Dalla sua bocca circolare, irta di denti come quella di una lampreda, eietta uno schizzo nella vostra direzione nel tentativo di sciogliere parte del vostro carro, e del terreno sotto di voi per impantanarvi e trasformarvi in una poltiglia sicuramente più facile da digerire.BRAVO▼ DM's Corner
Vi siete beccati un fiotto d'acido, consideralo un [af] con in aggiunta una [azione di supporto: terreno difficile] per rallentarvi, a Energia Gialla. Considera attivare gli scudi (compare un bella scritta grande e lampeggiante, non puoi sbagliare) come l'equivalente di una barriera cosmica a Gialla.
Puoi attaccare in questo turno, il mostrone ha parte delle zampe anteriori maciullate e si muoverà con difficoltà ma può ancora spostarsi verso di voi. Considera l'azione di gruppo (con tutte le armi in vostra dotazione e quelle del carro) come un'Energia Gialla. Distribuisci tranquillamente le azioni tue e del gruppo come credi.. -
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Miroslav IvanovIl grande guaionarrato « parlato » pensato « parlato altri »
Avrei potuto scopare qualsiasi persona in quello stato di ritornata euforia, mentre la zona veniva triangolata dal radar che avevo "gentilmente" richiesto. Era sicuramente un buon inizio per una grande collaborazione: entrambi eravamo intrigati l'uno dall'altro, io per la sua aura di mistero, lui probabilmente per la mia incrollabile pazzia nel prendere decisioni un minimo lucide in un contesto del genere pieno di pericoli, droga e alcool.
Si, probabilmente avrebbero giocato un gioco pericoloso. E io amavo i giochi pericolosi. Pyotr mi insultò la madre, ma meno di quello che facevo io di solito.
L'amico della notte mi rispose in sequenza, e non potei che essere a tratti soddisfatti e incuriosito dalle sue risposte. Non avevo preso in considerazione la tequila, e nella mia testa era diventato un tipo misteriosamente altolocato con un senso del gusto che probabilmente noi non potevamo nemmeno immaginare. Me lo immaginavo a degustare chissà quale tipo di tequila in un bicchiere di vetro mentre in pantofole cercava di tenerci vivi da chissà quale postazione tecnologica.
Risi divertito al botta e risposta di Vasily e il nostro nuovo amico e concordai con Pyotr.
L'importante è vivere senza cazzo di rimpianti, e in questo momento l'unico rimpianto è di non avere un terzo braccio per tenere una bottiglia di vodka! E no, non ho intenzione di tenerla con culo, però posso usare il culo di Anatoly come poggia vodka, almeno è CAZZO UTILE ANATOLYYYYY!
Dopo qualche secondo l'aria circostante si circondò di un silenzio innaturale che non riuscivo a percepire, come se si fosse zittito, e questo fu bene per le mire mie e di Sergei che stavamo facendo il possibile per colpire quanti più bersagli possibili con una precisione che normalmente non avevamo...non io almeno. Ma poi si riempì di nuovo di fracasso facendomi perdere un paio di battiti. Se continuavamo così avrebbe potuto esplodermi il cuore, e preferivo di no, dato che ne avevo soltanto uno e a differenza degli altri organi non si poteva rimpiazzare così facilmente.
L'amico della notte parlava, ma non stavo capendo se stesse parlando con noi o con qualcuno dalla sua parte: era sempre più difficile restare cosciente e captare ogni singolo dato per trasmetterlo nella mia piccola testolina che stava viaggiando oltre la velocità della luce. Ad ogni inizio di pensiero ne crescevano altri due, e poi altre due ancora, rendendo la mente quasi in errore dato l'elevato numero di pensieri, dati, pericoli da decifrare e analizzare per capire se fossero reali o meno.
E a tal proposito, oramai non sentivo più solo voci, ma anche rumori di una motosega che andavano a tempo come se fosse una voce. Ma in stile motosega, capito, no?
Il mio cervello probabilmente stava dando segnali di cedimento, speravo almeno di riuscire a far crepare il bestione prima di collassare su me stesso. Sarebbe stato problematico riuscire a farmi spostare dalla mitragliatrice se non fossi più stato padrone del mio corpo, senza contare che non volevo dare occasione a Sergei di divertirsi senza il mio consenso.
In mezzo a quello di sterminio di lombrichi assassini, l'unica cosa che stavo capendo a parte il divertirmi come un matto sotto coca -proprio quello che ero adesso- era che l'amico della notte aveva inviato dei rinforzi, e che quel rinforzo in qualche modo era molto simile a te: abile ma indisciplinato, un qualcuno -o qualcosa- messo sempre in disparte perchè non gli si dava mai la possibilità di divertirsi come intendeva lui nonostante fosse comunque bravo. Una sensazione di nostalgia si stava impossessando di Ivan, che tirò su con naso. Erano lacrime dal naso o l'effetto della coca? Probabilmente entrambe.
Fanculo. Sarà il mio prossimo amico, e faremo vedere quanto spacchiamo tutti quei Pizdobol che si prendono immeritati meriti.
L'ultimo consiglio che ci dava l'amico della notte era quello di non crepare. Più che giusto, data l'immensa quantità di merda che stavamo passando -ma anche schiacciando- per estrarci da una situazione disperata.
Volammo quel tanto che bastava per rischiare di vomitare: un rutto che sapeva di vomito rancido era fuoriuscito dalla mia bocca senza troppi complimenti, e sputai per terra un liquido verdastro...o era giallognolo? Non lo capivo, i colori simili si erano mischiati e i colori freddi o caldi erano quasi tutti uguali tra loro in quel momento.
SE LO FAI ANCORA GIURO CHE VOMITO ANCHE QUELLO CHE HO MANGIATO SETTIMANA SCORSA!
SMETTI DI LAMENTARTI E SPARA, MIROSLAV
MIROSLAV SARA' TUO PADRE, COGLIONE
COGLIONE MIROSLAV E' IL TUO COGNOME!
GIUSTO!
Mentre non mi stavo accorgendo di parlare da solo, il carro armato rischiò di cappottarsi di lato, ma Crono decise che il divertimento non era ancora finito, e il cingolato tornò nella giusta posizione. Se fossimo rimasti di lato sarebbe stata la fine per noi, e non ci sarebbe più stato nulla da fare se non bere l'ultimo sorso di vodka prima della dipartita.
Vasiliy, tronfio del suo primo successo con il cannone, cantò vittoria troppo presto, e una sputazza acida del mostro ci fece intendere che quel bastardo non sarebbe morto per così poco. Degli allarmi tornarono a farsi sentire, e sentivo che la testa voleva esplodere. Serviva proteggere quel carro armato ancora un po'.
Amico della notte! Se hai degli scudi attivali, o ci scioglieremo come neve al sole!
Era giunto il momento di rispondere all'offesa con una nuova combinazione.
Continuiamo su questa rotta! Pyotr, resta in movimento cercando di mantenere l'assetto dei cingoli orizzontale. Vasily, ho intenzione di rallentare il bastardo sparando alle sue gambe, quando vedi il suo movimento incerto spara di nuovo in faccia allo stronzo, dai che ci siamo! Sergei, hai carta bianca, continua così che stai salvando il culo a tutti.
Smisi per qualche tempo di maciullare vermi, dando qualche secondo di tregua alla mitragliatrice per evitare di surriscaldarsi troppo. Di norma raffiche brevi bastavano per mantenere a una temperatura corretta l'arma, ma con tutte queste viscide scie di merda che ci inseguivano stavo rischiando di far inceppare l'arma. Dopo qualche secondo quindi, prendendo anche io la mira, cominciai a sparare con una certa insistenza alle gambe del mostro. Una volta che ne avrebbe avuto l'occasione, Vasily avrebbe di nuovo sparato un colpo di cannone alla faccia del mostro. Speravo inghiottisse la stessa bile acida che aveva lanciato contro di noi.Fisico »///
Mente »Alterato da droghe, alcool e euforia da battaglia
Cloth »///
In Breve »Un fiotto di acido colpisce il carro armato, mentre Ivan e gli altri, sotto effetto di altri tipi di acidi, cercano di gestire la situazione al meglio delle loro possibilità mentre aspettano i rinforzi dell'amico della notte.
Attacco Debole+Attacco forte: Ivan colpisce il mostro sulle gambe con il mitragliatore per rallentarlo, Vasily colpisce poi in faccia il mostro
Difesa: attivazione di scudi
Azione di supporto: guida del veicolo per stabilizzare la mira. -
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Funziona. Inaspettatamente, impossibilmente, funziona. Il colpo del fucile centra la (si spera) faccia del mostro, che rovina a terra vomitando sangue acido e pallido. Si agita convulsamente, e mentre continuate a procedere sul carro, sentite il gorgoglio e lo sbattere delle gambe maciullate sul letto del fiume farsi più erratico e lontano.
Poi, le scanalature si spalancano come flap di un aereo, palpitando secondo gli ultimi sussulti. Rivelano fori sotto, probabilmente il suo apparato respiratorio, che lascia andare un ultimo stridio che penetra nelle vostre orecchie.
Urlate, il vostro senso dell’equilibrio che viene perso per diversi secondi di puro panico. Normalmente il maglev avrebbe attutito il suono, riprocessandolo per causare meno danno possibile, ma con l’apertura inflitta dal mostro il danno viene preso quasi in pieno. Pyotr perde il controllo del veicolo quando molla le mani per portarsele alle orecchie. Girate su voi stessi almeno tre o quattro volte in un testacoda prima che Sergei si getta sui comandi con lui, e tira il freno manuale. Il carro si sbilancia da un lato e gratta il letto sinistro del fiume, rallentando e fermandosi.
È tutto ovattato, le orecchie ronzano e il sopra e il sotto sono strane declinazioni del destra e sinistra. Ma vedete bene - fin troppo bene grazie al radar - che lo stridio della creatura morente ha avuto un effetto ben peggiore.
Una massa di puntini si sta dirigendo verso di voi da ogni direzione. La terra trema e uno stridio metallico, più profondo come cento voci che urlano nello stesso momento, si ode in lontananza.
Ognuno di voi si guarda e arrivate alla conclusione che questa è la fine della corsa. Un silenzio di tomba cala, prima che Sergei lo interrompa, calciando il comunicatore e imprecando in kazako. Sentite qualche stralcio di comunicazione di sorpresa e vittoria, qualcosa sul “SI RITIRANO! I CORROTTI SI RITIRANO!” e sulla presenza di uno Spartoi, un Gigante, sul campo.
Poi c’è silenzio. L’amico della notte non è più con voi.
Al suo posto, una melodia soffusa, appena scricchiolante come da un vinile, come se alzandosi si sia dimenticato di spegnere la musica.I've lost all ambition
For worldly acclaim
I just want to be the one you love
And with your admission
That you feel the same
I'll have reached the goal I'm dreaming of
Believe me
I don't want to set the world on fire
I just want to start
A flame in your heart
« Ho un piano », è Pyotr che parla. Inspira a fatica, gli occhi sbarrati ma lucidi. Regge in mano quello che ha rubato dal camice di Anatoly: una fiala di Adren. Qualcosa che permette di acuire i sensi, rimanere svegli e soprattutto, ignorare il dolore. Nell’altra stringe un dispositivo e sia Vasily che Sergei imprecano ad alta voce nel vederlo.
È un Cloakmaster MK-3. Un dispositivo militare in grado di cammuffare le tracce vitali di un ristretto gruppo di persone. Un’illusione semplice, ma potente abbastanza da poter sparire non visti. Il problema è che quello che Pyotr ha in mano è chiaramente rubato e tutti voi siete dolorosamente sicuri che se vi beccano con qualcosa del genere, nessuno di voi ne uscirebbe vivo.
« L’ho ripreso da un dolbayob che stava per rivenderlo sul mercato nero fuori Kiev », si affretta a spiegare, e stavolta è tragicamente e colpevolmente sincero. « Non potevo farlo vedere con lui », e indica Anatoly ancora fuori gioco, « ma sentite, questo maschera tre persone. Quattro se uno respira molto piano, e quei figli di puttana sono troppi per rischiare di mandare in cortocircuito queste cose.
Possiamo uscirne.»
La realizzazione vi colpisce prima che finisca di parlare.
« Ma implica che uno di noi rimanga qui a distrarli. »EDIT: Layout + chiarimento sull'uso della fiala di Adren. Il piano ha funzionato, ma purtroppo, c’è un problema: ora siete circondati. Avete dirottato un bel po’ di mostrini verso di voi e reso, senza rendervene conto, la battaglia al resto dell’esercito molto più facile - Ladon compreso che proprio ora si sta divertendo nel suo deploy. Non lo realizzerete ora.▼ DM's Corner
Questo è un bel post di introspezione. Uno di voi deve decidere di rimanere sul carro: il piano di Pyotr è riempirlo di tutte le vostre granate e farlo detonare. Anatoly deve essere portato in spalla e concordate, purtroppo, che far uccidere uno scienziato associato al team di ricerca di un Titano porterebbe all’esecuzione immediata di tutti e tre - o peggio, se metà delle cose che si dicono su Giapeto sono vere.
Ivan, pensi sia il momento di fare l’eroe? Cosa ti porterebbe a questa scelta? Sarebbe onestamente un modo pazzoinculo™ per andarsene, tra i tanti.
Puoi finire il post quando prendete la decisione.
La fiala di Adren verrà data a chi decide di rimanere e descriverò gli effetti nel prossimo post.
Edited by ~S i x ter - 16/4/2024, 09:26. -
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Miroslav IvanovIt's my lifenarrato « parlato » pensato « parlato altri »This ain't a song for the broken-hearted
No silent prayer for the faith-departed
Un colpo. Bastò un secondo colpo ben piazzato del cannone Meglev per riuscire ad abbattere la creatura, che si accasciò a terra in preda alle convulsioni. Sergei era quello che meglio di tutti poteva godersi la scena, e se ne uscì fuori con un Eedee tryakhate tvayu mamu, Otlez’ gnida!
Un sospiro di sollievo e una risata, mentre il rumore della bestia era sempre più lontano: pensavamo la parte difficile fosse conclusa.
Ci sbagliavamo di grosso.I ain't gonna be just a face in the crowd
You're gonna hear my voice
When I shout it out loud
Un urlo estremo, uno stridio talmente grande da rischiare di farci sanguinare le orecchie per il dolore. Di riflesso, ci tappammo tutti le orecchie, storditi da quell'improvviso rumore di più di 130 decibel. Il Maglev cominciò a roteare su se stesso, in un attimo di lucidità Sergei capisce che è colpa di Pyotr che ha mollato i comandi, e con uno sforzo estremo si getta sul freno manuale, tirandolo con tutte le forze. Il carro armato si fermò in pochi istanti, facendoci sbalzare dai nostri posti. Il Maglev non si fermò subito, ma ci mise qualche secondo per rallentare, e quando si ferma, capiamo che qualcosa non quadra: non siamo seduti come prima, le angolazioni sono tutte sballate. Ci mettiamo qualche secondo per comprendere l'orrore della situazione...il maglev era caduto su una delle parti laterali, rendendolo di fatto inagibile per qualsiasi operazione.
La situazione era tutt'altro che semplice: storditi, confusi e stanchi dall'adrenalina dovuta alla battaglia e alla droga -ma anche all'abuso di alcool-, non guardammo subito il radar, e forse sarebbe stato meglio non vederlo, perchè i puntini sullo schermo erano una quantità incalcolabile.
In lontananza, il rumore della morte che stava venendo a cercarci, composta da cento stridii e da una specie di terremoto. Ci guardammo l'uno con l'altro, consapevoli e colpevoli che forse questa volta l'avevamo fatta DAVVERO grossa. L'effetto delle droghe stava calando, permettendoci di pensare con quel pizzico di lucidità in più.
Un silenzio interrotto solo da Sergei che, imprecando in kazako, calciò il comunicatore, che tuttavia fece fuoriuscire qualche straccio di comunicazione: i corrotti si stavano ritirando, e un Gigante era apparso sul campo. Probabilmente il merito era nostro, ma forse questo nessuno lo avrebbe scoperto mai.
Come a ulteriore presa per i fondelli, l'amico della notte aveva smesso di parlare, e al suo posto si sentiva una gracchiante melodia di chissà quanti anni fa.
Eravamo stati abbandonati, e non potevamo nemmeno lamentarci perchè alla fine della fiera avevamo fatto tutto da soli contravvenendo ad almeno una dozzina di regole di varia natura e gravità.
Ho un piano
Tutte le teste ancora coscienti si voltarono verso Pyotr. Come noi faceva fatica a restare lucido e cosciente, ma forse c'era anche qualcosa di più. Tirò fuori due oggetti, e Vasily e Sergei imprecarono nel vederlo, mentre io fui solamente schockato nel vedere in mano a lui qualcosa del genere. Era una delle poche volte in cui lo vedevo tragicamente sincero e colpevole, spiegando perchè ce l'aveva. Spiegò anche come funzionava, e la cosa non piacque per nulla a nessuno di noi ancora prima che finì di parlare, perchè sapevamo dove stava per andare a parare.
Ma implica che uno di noi rimanga qui a distrarli.It's my life
It's now or never
Il gelo calò all'interno del Maglev. Era chiaro come il sole che nessuno volesse morire in una situazione del genere, forse che nessuno volesse morire e basta: eppure non c'erano altre scelte. Non ci sarebbero stati rinforzi, e se mai fosse arrivato l'amico della notte, sarebbe stato troppo tardi in ogni caso. Niente era più divertente, e poco a poco, anche l'effetto della coca stava lentamente scemando, riportando la mente verso livelli di dopamina molto bassi.
C'era davvero una scelta?I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
Per quanto fossero dei pezzi di merda, ognuno dei presenti era sicuramente migliore di me sotto molti aspetti.It's my life
Sergei, fuciliere di prima categoria tra noi riservisti, era quello che più tra tutti meritava di essere salvato. Fin dallo squarcio, aveva tenuto a bada decine e decine di quegli insetti, semplificando di molto il nostro lavoro di sopravvivenza. No, non sarebbe stato lui a morire oggi.My heart is like the open highway
Vasiliy? no, era stato lui a finire quel cazzo di mostro in due colpi, mentre tutti noi arrancavamo nel cercare di non morire e in contemporanea di proteggere Anatoly, ko per colpa mia. Nemmeno lui, per quanto mi stesse sul cazzo, si meritava di venire falcidiato dalle schiere di vermi con le gambe.Like Sergei said, "I did it my way"
Pyotr invece purtroppo e per fortuna era il più intelligente del gruppo, e se gli altri volevano sopravvivere fino al ritorno alla base, avevano bisogno del suo aiuto, come lui aveva bisogno del loro per poter uscirne fuori incolume.
Io invece ero un sempliciotto che fin da piccolo non aveva mai avuto una vera possibilità di poter diventare Elite. Troppo scorbutico, troppo fuori dagli schermi, troppo ubriaco per poter avanzare di grado. E non ero nemmeno bravo con i fucili, i carri armati o la leadership.I just want to live while I'm alive
La soluzione era chiara come il sole, ma nessuno aveva il coraggio di parlare per primo. Così, dopo una mezza dozzina di secondi, mi pulii il naso che gocciolava con il palmo della mano destra e inconsapevolmente mi passai la mano sui capelli.
Dammi quella fiala di Adren. Lasciate qui tutte le granate e andate subito fuori dal cazzo prima che cambi idea. E risparmiate le vostre finte scuse, i vostri falsi tentativi di farmi cambiare idea e tutte quelle altre cazzate. Sappiamo benissimo che non volete morire e che siete disposti a vendere anche l'anima di vostra madre per salvarvi la pelle. Io sono la cavia di oggi, e va bene così. La vodka resta con me.
Quella dunque era la scelta che avrebbe decretato la fine di Miroslav Ivanov; restava solo rendere il gran finale del gran finale.It's
my
lifeFisico »Confuso
Mente »Alterato
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In Breve »Dopo essere riusciti a uccidere il mostrone di turno, uno stridio da esso fa andare fuori rotta la coordinazione del quartetto facendo finire il Maglev fuori pista, sbandando e cadendo lateralmente. Confusi, vedono sullo schermo troppi puntini come nemici. Capiscono che sono perduti, ma Pyotr fa uscire il suo asso nella manica. Il lasciapassare per riuscire a scappare, facendo restare però uno tra loro dentro il carro armato come cavia. Dopo una breve analisi della situazione, Ivan capisce che il soggetto migliore a farsi esplodere è proprio lui.. -
.CHEEKI BREA[KING]ZioJack → Pallas
5
Ti guardano. Sembra vogliano dire qualcosa, ma non siete le persone più emotivamente aperte del mondo ed esitare in questo caso significherebbe la fine di tutti voi. Non ci sono addii pieni di lacrime o discorsi da eroi.
Solo decisioni da soldati.
Sergei inspira profondamente e tira fuori dalla tasca la sua fiaschetta personale e te la passa insieme alle sue granate. Vasiliy si carica Anatoly in spalla e ti dà una pacca sulla schiena nel saltare giù, dopo un cenno di intesa e un pollice in su. Pyotr è già al lavoro, connettendo tutte le spolette dei detonatori con un cavo strappato dal pannello di controllo prima di passarti la fiala.
« Komrad », ti guarda, la sua mano è sulla tua spalla ed è serissimo, « grazie. E per favore muori per bene, perché noi diremo che tutta questa troiata è stata un’idea tua. »,
Ghignando come un diavolo, ti dà una pacca sulla spalla e salta giù attivando il Cloakmaster. I tuoi compagni, i tuoi colleghi e quanto di più vicino hai a degli amici svaniscono alle tue percezioni, e a quelle dell'esercito di Corrotti che ti sta arrivando addosso.
Nel giro di un minuto neanche, tutto quello che senti sono gli stridii degli insetti che ti circondano. Ti pianti la fiala di Adren nella gamba e l’effetto è pressoché immediato quando i tuoi nervi si accendono e il sangue pompa, le percezioni si fanno al tempo stesso dilatate e follemente precise. Normalmente avresti retto una fiala senza problemi, ma diventi immediatamente consapevole che, nel tuo stato attuale, hai sostanzialmente un paio di minuti di vita prima che il tuo corpo ceda.In quei minuti sei Dio.
Sali sul tetto del carro e uccidi letteralmente qualunque cosa ti capiti attorno. Il tuo intero addestramento militare si manifesta in quegli istanti, rendendoti un turbine di fendenti, mitragliate e colpi di pistola quando esaurisci le cariche. E quando la tua vibrolama si incrina e si spacca, combatti a mani nude. Con le dita strette sull'elsa. Con i pugni. I calci. I denti. Esplosioni di potere, se decidi di dare sfogo alla pressione fisica, mentale e spirituale che percepisci da quando sei nato e ti senti finalmente in grado di espellere all'esterno.
Un Dio della guerra, libero di fare e dire ciò che vuoi perché stai per morire e cazzo, morirai dando solo il meglio e il peggio di te.
Chissà se è questo che i tuoi genitori volevano per te.
Sollevi lo sguardo e vedi un altro gigantesco Corrotto farsi strada nella tua direzione. Un altro nella tua visuale periferica, che comincia già ad oscurarsi. Il suolo trema e ti senti perdere l’equilibrio, la testa gira e cielo e terra si invertono. Per un attimo ti sembra che uno dei due Corrotti più grossi si divida perfettamente a metà, e un altro letteralmente esploda in un tripudio di esoscheletro infranto e sangue.
O forse è l'onda d'urto del maglev esploso dietro di te. Sì, è decisamente quello a scagliarti lontano come una bambola rotta, priva di alcun tipo di coordinazione.
O forse è il tuo cuore. Senti quasi uno scrocchiare e una sensazione di vuoto improvviso, e il respiro ti manca.
Rovini a terra. Ti aspetteresti che i Corrotti ti sciamino addosso, ma nulla di tutto questo accade. Fissi il cielo plumbeo, e la tua vista è oscurata da qualcos’altro.
« No. No, no, no, cazzo, non puoi aver fatto l'Highlander ora. »
Ti sembra di riconoscere quella voce. C’è panico, fastidio, delusione in essa stavolta. Non riesci a distinguere i lineamenti dell’amico della notte™ controluce, ma lo senti muoversi attorno a te, accovacciarsi. L’odore fortissimo del sangue ti riempie le narici e i tuoi sensi si stanno spegnendo uno ad uno.
« Andiamo, amico, non così, non sul più bello. Avevamo cominciato una bella cosa io e te. »
La cosa curiosa è che non senti il battito del tuo cuore. Ah no, certo: ti è esploso in petto, finalmente cedendo a tutto quello che stai buttando nel tuo corpo dai 16 anni in poi. Non riesci a parlare, ma quantomeno non senti neppure dolore. Solo una sensazione ovattata e diffusa che va ad espandersi sempre di più.
Poi nel tuo campo visivo entra un’altra cosa. O meglio, si riduce, facendoti capire che qualcosa di immenso stava coprendo il cielo oltre la sagoma dell’amico della notte, gettando un'ombra su entrambi voi. Senti di nuovo quel ringhio, stavolta intervallato come se stesse ridendo. È talmente vicino che rimbomba attraverso il tuo corpo come un tamburo e i tuoi nervi mandano un ultimo spasmo, come di pelle d’oca.
La figura dell'amico della notte ha un secondo di pausa, ponderando qualcosa e poi decidendo che probabilmente sarà un problema per il lui del futuro.
« Ok, ok. Non resisto se me lo chiedi così. Sicuro eh? »
Un altro ringhio e percepisci l'altro sorridere.
« Fantastico. Ehi amico, congratulazioni, e continua a farmi divertire così, ok? »
L’odore di sangue si trasforma in un odore dolciastro, intenso, alcolico che pervade ogni tuo senso in maniera inebriante, e al tempo stesso ricorda la benzina, il cemento caldo e la plastica bruciata. Sono tutte sensazioni che il tuo cervello traduce con quello che puoi processare, consapevole che non riesce a descriverlo completamente. La tua visione si fa blu, poi ogni colore si distorce in maniera meravigliosa e ogni tuo senso comincia a tornare, riconnettendoti al tuo corpo a gran velocità. Non c’è dolore, e al tempo stesso fa malissimo.
È un trip incredibile.
Questo finché non senti qualcosa che ti occupa il petto. Ora la tua visuale è guarita, e sollevi lo sguardo, vedendo l'amico della notte per la prima volta e rendendoti conto di due cose:
1) L'amico della notte è il Titano Crio.
2) Il suddetto Titano ha il braccio completamente ricoperto di sangue blu e scintillante, che ricopre fumando anche te e ha guarito ogni ferita. Compresa quella che sta tenendo il suo braccio sinistro dentro al tuo torace fino al gomito.
E nel tuo torace sta palpitando qualcosa che decisamente non è un cuore.
« Ma se piaci a Pallas, piaci anche a me. »
Crio ti sorride allegro (Dio, con quel sorriso ha ucciso) e tira il braccio, sfondandoti la cassa toracica dall’interno verso l’esterno. Il movimento è esattamente quello di qualcuno che sta tirando la catena di una motosega o quella del motore di un motoscafo, e la sua mano insanguinata stringe esattamente quella che sembra una catena rosso carminio.
E il tuo corpo viene invaso da RABBIABEH.▼ DM's Corner
Come detto, sii dio. Un dio a Energia Gialla, con Resistenza Straordinaria e Cosmo grezzo (se vuoi usarlo: lo risvegli pienamente in questo turbine di follia).
Vai bananas. Descrivi come ammazzi qualunque cosa ti circonda, come lo vuoi e in quantità che vuoi per questi due minuti. Con il Cosmo potresti arrivare a ucciderne anche una cinquantina da solo in questi due minuti.
Poi il carro esplode, il tuo cuore esplode e beh, stai morendo davvero. È un buon momento per riflettere sul tuo background.
E poi accade questa scena simpatica.
Riconosci Crio per tre cose: è un patano difficilmente descrivibile a parole (se ti serve la scheda è qui), ha le iridi rosso intenso (che sono cifra dei Titani) e ovviamente perché il sangue con cui ti sta guarendo TUTTO (sì, anche tutti i danni al fegato e mentali da alcolismo) è ichor e ce l'hanno solo loro. Ha effetto a contatto sulle ferite, ma se per caso decidi di bertelo è l'equivalente di bersi whisky, profumo e benzina tutti insieme
Ferma il post al momento del VROOOOOMMMMMMM perché al prossimo facciamo una cosa simpatica.
Edited by ~S i x ter - 20/4/2024, 15:07. -
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Miroslav IvanovThe endnarrato « parlato » pensato « parlato altri »
Fu, alla fine dei fatti, una decisione unanime. Non c'era nemmeno da stupirsi, era così che dovevano andare le cose, lo sapevamo tutti, quindi nessun pensiero malevolo fuoriuscì dalla mia mente. Dopo un grande sospiro, Sergei mi diede oltre le sue granate anche la sua fiaschetta personale: che onore! Ovviamente ero ironico nella mia testa, ma hey, la vodka non si rifiutava mai. Un cenno di intesa fu l'ultima interazione, prima di fare un altro cenno e un pollice all'insù a Vasily, che si caricò in spalla Anatoly. Quasi quasi mi dispiaceva per Anatoly, ma per lo meno aveva avuto per una volta il brivido e l'emozione dell'adrenalina, prima che svenisse per il mio colpo di bottiglia. Pyotr fu l'ultimo ad uscire, ma il primo a lavorare sul piano, connettendo tutte le spolette ad un cavo strappato dal pannello di controllo. Mi passò la fiala di Adren e mi mise una pacca sulla spalla.
Komrad. grazie. E per favore muori per bene, perché noi diremo che tutta questa troiata è stata un’idea tua.
Grazie a te. E a voi. Mi sono divertito, e non ho rimpianti. Ma cerca di fermarti a sei, o nessuno farà più coppia con te.
Ovviamente parlavo dei cinque compagni che erano morti forse per colpa sua, la sua leggenda di sfortuna parlava chiaro. Un ultimo ghigno e un dito medio da parte di entrambi, prima che Pyotr sparisse con il Cloakmaster, lasciandomi da solo in mezzo a tutta quella merda.
Cazzo, se era un pezzo di merda Pyotr. Ma era comunque quello che più mi stava simpatico, anche se non sapevo nemmeno io il perchè.
Il tempo di bere qualche sorso dalla fiaschetta, abbastanza da incominciare a sentire l'alcool entrare in circolo, che gli stridii dei mostri erano praticamente tutto attorno a me. Forse avevo ancora una dozzina di secondi prima di essere invaso da quelle bestie di merda che volevano banchettare con le mie carni e le mie ossa. Per fortuna il senso di confusione era sparito, e ora che anche il senso di nostalgia e di tristezza veniva affievolito dall'alcool, potevo di nuovo operare come Ivan, il riservista. Guardai la fiala e ghignai.
E' tempo di esibirsi. Voi sarete anche tanti, affamati e pericolosi. Ma io...
E con rabbia mi conficcai la fiala nella gamba destra.
SONO PAZZO!
In un lampo, tutti i miei sistemi interni si attivarono: il sangue cominciò a pompare come un dannato, il cuore diventò un tamburo, le vene si ingrossarono, e una rabbia adrenalinica fuoriuscì dalla mia esistenza.
Ora, la notizia buona era che mi sentivo Dio, e avrei potuto combattere anche quel mostro che avevamo appena ucciso da solo, figurarsi quegli insettoidi. Sarebbero stati il mio pasto.
La notizia cattiva invece era che il mio cervello e il mio corpo parlavano chiaro: data la mia condizione, sarei sopravvissuto giusto un paio di minuti. Il mio corpo scricchiolava, e sentivo che il cuore sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro talmente batteva forte, come se cercasse di uscire dal petto da solo.
Facciamo in modo di far valere ogni CAZZO DI SECONDO.
ANATOLYYYYYYYYY
In quel momento non ero più Ivan, il coglione che non sapeva la differenza tra tattica e strategia: in quel momento ero ciò che più si avvicinava al "figlio ideale" che i miei genitori avevano sempre desiderato. Una macchina di distruzione fatta di carne, ossa, sangue e intelletto. Chissà se si sarebbero sentiti fieri di vedere ciò che stavo per fare; un breve pensiero verso di loro mentre giungevo con rapidità il tetto del carro sparando con la mitragliatrice a qualunque cosa si muovesse. Un urlo liberatorio mentre falcidiavo Corrotti, fino a quando la mitragliatrice non smise di sparare. fosse per il troppo surriscaldamento o forse per i proiettili finiti. Non lo sapevo e non mi interessava, in quel momento ero entrato in "modalità distruttiva" e non avevo tempo nè di pensare a queste banalità nè di aspettare che tornasse ad una temperatura stabile da farla funzionare ancora. Uscii fuori e cominciai a sparare con la mano destra ai Corrotti che arrivanano da una parte, mentre con l'altra mano sferravo potenti affondi tecnici: un roverso sgualembrato seguito dal cambio di rotazione della lama e poi un dritto ridoppio. Di nuovo, cambio laterale della lama e dritto sgualembrato e a seguire roverso ridoppio, e con la mano destra continuavo a sparare altri corrotti.
PENSAVATE DI AVERE VITA FACILE, VERO? PENSAVATE DI POTER MANGIARE UN PASTO GRATIS.
Tirai un potente pugno dall'alto verso il basso con il calcio della pistola ad un Corrotto che aveva avuto l'idea di lanciarsi contro di me: egli cadde con un tonfo al suolo, e lo calciai via con tutta la potenza che avevo, mandandolo contro un altro vermoide, ed entrambi andarono probabilmente ko, ma non lo sapevo con certezza, perchè con la mia adrenalina più preoccupavo solo dei Corrotti più vicini, e mai degli altri, fino a quando il ciclo non si resettava ad ogni uccisione.
MA QUESTO CAZZO DI PASTO VE LO DOVETE CAZZO SUDARE, CAZZO! CHEEKY BREEKY!
La pistola smise di sparare, probabilmente si era inceppata dopo aver colpito con il calcio dell'arma, quindi la buttai via, rimanendo a combattere a lama bianca quella moltitudine di esserini che sembravano non voler finire mai.
Quanti ne stavo uccidendo? Venti? Trenta? La risposta era: non abbastanza.
PROVATE A MORDERMI! PROVATE! VI BECCHERETE COSI' TANTO ALCOOL CHE ESPLODERETE DA SOLI!
Feci impattare il piatto della lama contro il muso di uno di quei visi pieni di innumerevoli denti, facendolo volare via con un suono che ricordava quello di un femore spezzato. Ma di contro, anche la vibrolama si spezzò, non abituata a combattimenti di quei generi con una forza esplosiva di quel tipo. Conficcai il resto della vibrolama nel cranio di un altro Corrotto e poi presi per la coda l'ultimo Corrotto ucciso e lo scagliai contro altri due che si stavano avvicinando troppo.
IO! SONO! MIROSLAV! IVANOOOOOV!
E allora andai di pugni potenti come cannoni, calci come...non lo sapevo, ma facevano davvero male. Uno lo uccisi anche a morsi, mentre stringevo il suo corpo con la presa dell'orso. Mi sentivo di poter fare qualsiasi cosa, e dio se lo stavo facendo.
NON VI PIACE QUANDO SONO GLI ALTRI A MORDERE VOI, EH!
Con la bocca intrisa di sangue non mio, sputai a terra con strafottenza e mi spostai di un paio di metri dal carro armato .Davanti a me, ad una decina di metri, un altro di quegli enormi Corrotti che aveva facilmente danneggiato il Maglev arrivava nella mia direzione, ed un altro era all'interno della mia visione periferica laterale.
Finalmente il riscaldamento è finito. Coraggio, ho in canna una letale dose di pugni dolorosi che aspettano solo voi. PUGNO EMISSARIO DELLA TRAGEDIA IMMANE!
Non capii l'ordine degli eventi nei secondi successivi, la testa aveva incominciato a girare forse per mancanza di idratazione e cielo e terra si erano uniti e poi invertiti: uno dei grossi Corrotti si era diviso in una metà perfetta, e l'altro era esploso in un allegro tripudio di rosso, nero e viola. Il mio colpo aveva avuto effetto senza rendermene conto? Che potenza questa fiala!
No. La verità era un'altra, ed era decisamente una brutta notizia, anzi due. Il Maglev era esploso, scagliandomi via per una decina di metri e facendomi crollare a terra. Tuttavia anche il mio cuore era appena esploso, e forse era anche quello il motivo per cui non riuscivo più a respirare, malgrado il mio corpo cercasse comunque di prendere aria.
Era quindi finita in quel modo? Non potevo proprio più fare nulla? Era questo che avevano in mente i miei genitori, che avevano passato anni a cercare di farmi imparare come combattere e come sopravvivere? Sarebbero stati un minimo orgogliosi? Dopotutto se avevo combattuto in quel modo era anche colpa loro. I Corrotti sarebbero arrivati da un momento all'altro...ma ciò non avvenne, tranne per una fastidiosa ombra umanoide che mi distraeva dal guardare il cielo poco azzurro.
No. No, no, no, cazzo, non puoi aver fatto l'Highlander ora.
Non riuscivo a riconoscere i lineamenti, ma la voce ancora si: era molto simile all'amico della notte. Ma non poteva avermi salvato lui, doveva essere una qualche allucinazione sonora.
Provai a parlare, ma oltre ai movimenti lievi della bocca, non uscii nessun suono. Non riuscivo a parlare o non sentivo i miei stessi suoni? Perchè nella mia testa le offese erano ancora chiare.
Andiamo, amico, non così, non sul più bello. Avevamo cominciato una bella cosa io e te.
La vista cominciava a farsi sempre più scura, come se la notte senza luna fosse alle porte, probabilmente nel giro di un minuto scarso sarebbe stato completamente buio. Non riuscii più nemmeno a muovere la bocca, e anzi, non riuscivo più a muovere nessun muscolo. Non sentivo più niente, e persino i pensieri stavano diventando più nebulosi, ma c'era di buono che anche il dolore era sparito; almeno non avrei sofferto come un cane, dannando i miei ultimi secondi.
Qualcosa nel mio spazio visivo sempre più ridotto stava togliendo spazio al blu spento, e mi sembrò di sentire una risata ringhiata, simile al ringhio che avevo sentito nella radio. Il mio corpo fece uno spasmo, anche se io non mi accorsi di nulla, forse l'ultimo movimento che potevo permettermi di fare.
Ok, ok. Non resisto se me lo chiedi così. Sicuro eh?
Sicuro? Ma sicuro di che cosa? Non avevo chiesto nulla, almeno non mi sembrava. Ero forse diventato matto? Ovviamente no.
Lo ero sempre stato.
Fantastico. Ehi amico, congratulazioni, e continua a farmi divertire così, ok?
Tornò improvvisamente il senso dell'olfatto, e la prima cosa che sentii fu odore di sangue, che divenne poi dolce come il miele e infine alcolico come il gin.
Insomma, era lo stesso odore della grappa al miele che beveva Sergei ogni tanto. Sentivo anche altri odori, ma era troppo complesso in quel momento riuscire a decifrarli tutti e al tempo stesso comprendere cosa stesse succedendo. La vista ricominciò a funzionare, o forse no, dato che il blu cielo sporco stava cominciando a diventare prima verde, poi viola, poi color pesca. I sensi cominciavano a ritornare, ma in maniera completamente sballata, sentendo un dolore fantasma che prima colpiva la bocca, poi i piedi, poi la punta dei capelli, le orecchie, improvvisamente il cazzo, poi la schiena e così via.
Non stavo capendo un cazzo di quello che stava accadendo, ma andava bene così, era comunque una sensazione ottimale per uno che stava morendo.
Ma non stavo morendo, o almeno non più.
Riuscii finalmente ad alzare il capo, e quello che vidi fu impressionante: l'amico della notte non era nientemeno che Crio, riconoscibile soprattutto dalle iridi rosse tipiche dei Titani, ed egli mi stava probabilmente curando. Certo, mettermi un intero braccio dentro il torace non era il metodo migliore per curare una persona, ma chi ero io in confronto a Crio, che mi stava salvando la vita e stava immettendo del sangue blu dentro il mio corpo?
Dovevo solamente stare zitto e ringraziare in silenzio. Anche se qualcosa che non era decisamente un cuore stava palpitando dentro il mio corpo. Ricordavo che Sergei parlava di un vecchissimo film, forse si chiamava Alien, dove succedeva più o meno la stessa cosa.
Ma se piaci a Pallas, piaci anche a me.
Pallas?
Non feci in tempo ad elaborare il pensiero, finalmente operativo, che Crio tirò fuori il braccio, sfondandomi -di nuovo- la cassa toracica ma questa volta dall'interno verso l'esterno.
L'ultima cosa che vidi fu il sorriso a trentadue denti di Crio.
Poi, il mio corpo venne investito da una rabbia che mai avevo provato prima.
LA rabbia.Fisico »Confuso
Mente »Alterato
Cloth »///
In Breve »Dopo che i suoi compagni sono andati via, Ivan si inietta la fiala in una gamba e preso dall'adrenalina della fiala comincia a falcidiare la qualunque, fino a quando non esplode Maglev e cuore. Lì, pensando la sua vita sia finita, accorre in suo aiuto Crio, che parlando con qualcuno lo cura mettendogli il braccio nella cassa toracica. Come ricompensa per il servizio, Crio sfonda di nuovo la cassa toracica di Ivan come se stesse attivando una motosega.
E improvvisamente Ivan capisce il significato di RABBIA.. -
.CHEEKI BREA[KING]ZioJack → Pallas
6
E' andare a fuoco dall'interno. Ti senti invaso, la creatura nel tuo petto si espande e si ramifica in ogni centimetro di te. Diventa le tue ossa, i tuoi muscoli, rovista i dentro i tuoi nervi e ripercorre gli impulsi neurali fino al cervello ed è allora che la sua risata diventa la tua. Ogni scarica elettrica è un sogghigno e un urlo di guerra, una soddisfazione oltre ogni limite. E' qualcosa di alieno, inconcepibile e furibondo, ma anche estatico. Le vostre menti si connettono e la tua si incendia.R̸̡̮̝̒͌̚A̸̡̫̪͚̓̅Ḇ̴̡̱͎̘͍̖̿B̶̧̩̘͇͖͇̂̿͋̈́͊͘I̶͖͓̐̂̎̀̀̂̆̌Ą̴̯̻̺̝̮̘̭͌
Hanno tradito. Hanno tradito i vostri Signori. Pazzi, squilibrati, traditori. Come hanno osato? Lurida feccia, abominevoli creature. Ma la pagheranno. Sì, la pagheranno e quando avrete finito con loro, sarà il momento del resto.V̸̪̯̗͌̏̃Ę̷͎̠̗̺̭̩̹́͜N̸̥̬̮͖͖̿͒Ḏ̷̫͎̓̽̅͠Ě̵̤̜͖̯̻̬̪͐̔̈́T̶̛̥͓̟̼̬̊̒̕͝T̷̢̨̛̲̦̟̪̩̞̅͜Á̵̤̭͎̼͍͑̄̆́̉̀̾̈
Non possono nulla contro di voi. La loro vittoria è stata un inganno, e le loro parole sono sterco. Voi siete gli Spartoi. Voi avete combattuto orde che non possono essere neppure calcolate da quelle menti infime, viscide e sleali.
Neanche voi, che di guerra e battaglia siete fatti in ogni vostra fibra, avreste mai potuto concepire ciò che è stato fatto ai vostri Signori.S̷̨̠̬̼̗̐̈̅̃͐A̷̢̡̺̞̪̦͖̭̻̿̒͛̿̄͝Ṉ̶̨̧̨͖͇͎̖͎̽̌̿͌̂̏̃G̵̢̪̳̼̒̾̀̕͝Ứ̴̯̃͌͂̀͝E̸̡̱̩̞͇͂̈́͗́̍̆
Li prenderete uno ad uno e aprirete le loro membra, berrete dai loro teschi. La Creatrice è con voi, ha risposto al vostro richiamo. Ed Echidna urla il suo dolore e la sua furia contro quella stirpe ingrata, e le sue grida echeggiano chiamando i nomi dei suoi figli, le creature che ha cresciuto e amato ora rinchiuse nel Tartaro.P̴̥͍̳̮̺̭̐͐̑͛̏̽Ą̴̛͍͕̬͇͕̘̩̽̐̔̾̑͋Ṵ̶̹̞͖͎̫͋̉́́R̵͖̃͒̉͝A̷̦̜̠̜͚̻͙̞͈͊́̀̿̈́̎
La vedete nei loro occhi. Perfino al più giovane e valente tra loro trema per un istante la mano, ma oh, sarà così dolce strappargliela dal braccio. Soffocarlo con le sue stesse dita mentre i tuoi artigli dilaniano il resto. Questo si merita. Questo e ben altro, insieme a tutti gli altri.
Ti stai perdendo, Ivan.
Il tuo essere Ivan sta ardendo come carta. Non c'è niente di te che possa confrontarsi con una mente così aliena, con una furia così devastante. Ti sta riconfigurando dall'interno, divorando il tuo dna per sostituirlo, integrarlo, annullarlo.
Sei così debole e umano, fragile al punto da poterti schiacciare con un dito, ma in quella terribile volontà estatica senti un'urgenza, una sorta di desiderio di migliorare la tua condizione. Sei un oggetto fragile e non devi più esserlo, lui ti sta riparando e proteggendo contro quello che il mondo vuole infliggerti. Non potrai mai sopravvivere finché rimani così, ma è l'equivalente di un bambino che gioca con la sabbia nel mettere in piedi un castello, la sua idea di castello.
Ti sta rendendo meglio, ma non si rende conto che così facendo ti distrugge.
Cerchi di fermarlo. Ogni tuo frammento di umanità si oppone, e senti la sua frustrazione aggiungersi. Prosegue come un treno in corsa, finché non incontra qualcosa a un livello profondo. Si ferma di scatto, quasi arretra metaforicamente e nel farlo si crea una bolla, una sorta di visione nera dove ti percepisci in piedi, di fronte a una creatura enorme.
Puoi prendere una boccata d'aria, sempre metaforicamente.
Una sua singola falange è grande quanto te. Si accovaccia, l'enorme muso? viso? faccia? che spalanca le cavità oculari. Ti puoi guardare, il tuo corpo è percorso da una sorta di rash rosso e intenso, che evidenzia ogni tua singola vena, e le tue braccia terminano in grossi artigli.
La creatura sbuffa, scompigliandoti i capelli con il respiro rovente.
TU. NOI. PEZZO?
La sua voce è un ringhio, e al tempo stesso senti una nota quasi bambinesca ora che ce l'hai di fronte. Di qualcuno che non ha imparato a parlare per davvero, o che non lo ha mai considerato importante farlo. E' sorpreso.
Ti senti rovente e febbricitante. Sei l'ultimo frammento che rimane di te, di fronte a quell'immensa creatura che ora sai essere un Gigante. La sua forma pura e primigena.
Hai paura. Qualcosa di normale, la reazione di fronte all'inconoscibile e all'incomprensibile. L'entità di quanto sta accadendo ti colpisce come un maglio.
NO...
Inclina il capo di lato, sorpreso. Quasi goffamente sembra cercare di toccarti, ma gli artigli sono immensi e hanno l'aria letale, e tu sei oggettivamente piccolo e sfuggente. Ci rinuncia appena non trova l'angolazione. Sembra sconfortato dalla tua reazione, confuso e si ritrae per un secondo, cercando di elaborare.
Si è fermato perché tu avevi già un frammento di Pallas dentro di te. Lo hai sempre avuto, Ivan. Sin da quando quel culto è nato, sin da quando i tuoi genitori ti hanno concepito. Tante cose nella tua vita si spiegano ora che la tua mente è limpida e capisci.
NON CAPISCO. NOI FERMA? PERCHE'?
Una parte di te urla di sì, perché è quella umana e debole che vuole solo che tutto questo finisca. Ma ce n'è un'altra, più piccola ma egualmente potente, che sa che tutto questo è il tuo destino. Si sta compiendo ora tutto ciò che sei nato per essere.
Hai l'occasione però di prendere il tuo destino in mano.
Di dirigere questa entità invece di esserne diretto.Questo post può essere riassunto in dolore grave. Stai venendo riconfigurato a livello genetico da qualcosa che ha la delicatezza nel farlo di una motosega che vuole affettare del pane.▼ DM's Corner
E' Pallas ed è molto entusiasta, ma esattamente come qualcuno che ha in mano una motosega e ci sta affettando il pane.
Nel farlo, vieni invaso da echi di quella che è la Gigantomachia, e di come Pallas si è sentito quando i Titani sono stati traditi da Zeus e sbattuti nellahorny jailnel Tartaro al termine della guerra (se vedi in Guida). Si tratta di qualcosa che per te Ivan è davvero troppo da comprendere per ora e che sta per distruggerti completamente.
Pallas però scopre qualcosa, ed è un frammento del suo genoma in te. Questa cosa lo sorprende al punto che si ferma e puoi avere con lui un momento tipo Naruto con Kyuubi.
E ora è il momento di tirare Diplomazia. Devi convincere, in modo completamente tuo, Pallas a farti diventare il suo "pilota" biologico, rimanendo anche però Ivan quando lo fai.. -
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Miroslav IvanovPallas, perchè sei tu Pallas?narrato « parlato » pensato « parlato altri »
Nella mia breve ma impegnativa vita, avevo affrontato numerosi allenamenti per il corpo, esercizi sperimentali per migliorare il controllo dello spirito, addestramenti per fortificare corpo, anima e mente, e assieme al mio essere folle -o meglio, al mio essere Ivan-, avevo sempre pensato di aver fatto un buon lavoro, e di sopportare qualsiasi situazione in cui una persona comune poteva cedere. Certo, l'alcool faceva sempre da palliativo, e ora che non avevo una singola goccia di alcool in tutto il mio organismo, forse le cose erano leggermente differenti.
Eppure, ero certo che nessun addestramento, nessun briefing, nessun tipo di alcool o droga, avrebbe potuto aiutarmi in ciò che stava accadendo attualmente.
Immaginate bere un bicchiere raso di assenzio, alla goccia. L'effetto era molto simile a quello che stavo sentendo ora, ma attualmente era 10 volte più intenso. Mi sentivo letteralmente bruciare dall'interno, ma non era l'unica cosa. La creatura all'interno del mio corpo sembrava espandersi, attaccandosi ai miei nervi, alle ossa, agli organi, a ogni cosa che avevo. La sua risata ad un certo punto divenne la mia, mentre gli occhi, furibondi, schizzavano da un punto all'altro della mia visione, come se stessi scrutando ogni millimetro di ciò che stavo vedendo, ma in maniera frenetica, senza riposo. Le scariche elettriche che percorrevano il mio corpo inneggiavano alla guerra e alla distruzione, ma in una maniera sorprendentemente piacevole, come se fossi nato per ricevere gratificazione dal dolore altrui. Ne volevo ancora, e ancora, e in quantità maggiori. Volevo nascere, vivere e morire solo per questo.
E, quando anche le nostre menti entrarono in contatto, la mia si incendiò come una sigaretta dentro una tanica di kerosene, facendo una gigantesca esplosione di rabbia oltre ogni limite umano.
La RABBIA di essere stato tradito, una cosa quasi estranea per la mente di Ivan, ma che in quel momento, stava percependo come IL peccato mortale.
La voglia di VENDETTA contro gli stolti che avevano osato alzare troppo il capo contro noi esseri perfetti e che avevano concepito un piano tanto aberrante.
SANGUE. Solo questo era il desiderio primario. Vedere il sangue dei propri nemici che, appesi a testa in giù, venivano costretti a mangiare le proprie interiora per poi defecarle e mangiarle ancora, mentre il sangue colava dai loro corpi, con le grida dei miei fratelli a inneggiare il mio, il loro, il nostro coraggio e la nostra grandezza.
E solo dopo aver visto i loro occhi colmi di PAURA spegnersi poco a poco mentre pregavano la nostra pietà, la nostra benevolenza, senza tuttavia averla concessa, avremmo potuto sentirci abbastanza soddisfatti.
Non erano però i ricordi di Ivan, o forse lo erano e non si ricordava.
Mi sentivo perso e mi sentivo come un eco lontano rispetto a dove stava effettivamente il mio corpo. Stavo cominciando a sentirmi come uno spettatore non pagante mentre il mio vero corpo era inginocchiato a terra con la bocca innaturalmente spalancata che versava sangue da occhi, bocca, naso, orecchie, ogni orifizio.
Sentivo Rabbia. Vendetta. Sangue. Paura. Era tutto mio, ma al tempo stesso qualcosa di molto più grande e alieno di me stava trascrivendo queste sensazioni, come se un una pozza d'acqua in una spiaggia venisse inghiottita da una potente onda del mare mosso.
Eppure, in qualche modo, sentivo il bisogno di diventare qualcosa di migliore, qualcosa che "Ivan" da solo non può aspirare a diventare, nemmeno con droghe e alcool di vario genere e natura: ingannare il corpo era una cosa, ma la realtà stessa mi aveva dimostrato quanto patetico fossi alla fine della fiera. E mi sentivo umiliato dalla verità che bruciava ardente fin dentro il mio spirito.
E nel mio essere debole, immaturo, indifeso come un pulcino, stavo mettendo tutto il mio Io per oppormi a un cambiamento non consensuale. Dopotutto che senso aveva cambiare in qualcosa di migliore, se non mi si dava spazio di scelta e se facevano tutto gli altri?
Urlavo in quel silenzio opprimente, e sentivo da qualche dentro di me una punta di delusione per la mia opposizione. O era frustrazione? In quel momento era difficile qualsiasi operazione elementare.
Fu quella tuttavia la scintilla che creò una situazione nuova ed inattesa; fu come trovarmi in piedi, in uno spazio completamente nero, ma al tempo stesso occupato di fronte a me da una colossale roba rossa e probabilmente molto incazzata, che mi squadrava -o almeno così mi sembrava- nella mia infinita piccolezza. Sembravamo una formica ce un elefante che si guardavano a vicenda.
E quella...roba, qualunque cosa fosse, avvicinò a pochi metri da me il suo enorme muso, e mi fissò per bene; potevo quasi specchiarmi in quelle sue ipotetiche iridi, e vidi il mio corpo essere attraversato da delle rash rosso sangue che sembravano voler pulsare come fossero davvero vene.
E degli artigli al posto delle mani.
DEGLI ARTIGLI AL POSTO DELLE MANI?
L'ennesima cosa sconvolgente che mi fece dimenticare per qualche istante dove diavolo fossi. Era una illusione anche quella? La droga aveva fatto talmente tanto effetto che mi sembrava tutto reale? Qualcosa mi diceva che purtroppo e per fortuna non erano allucinazioni, ma che invece stavo diventando qualcosa di fisionomia completamente diversa da quella originale.
La consapevolezza di star diventando qualcosa di simile a ciò che avevo davanti aveva sbloccato una nuova paura, qualcosa di peggiore della paura stessa della morte.
La paura di essere sostituito e di non poter far nulla per evitarlo.
Uno sbuffo della creatura mi scompigliò i capelli già non pettinati di loro, muovendo in avanti qualche ciocca che restò fissa in quella posizione, come se anche le ciocche stesse fossero impietrite e non osassero muoversi più del necessario.
TU. NOI. PEZZO?
La creatura era anche capace di parlare: un livello molto simile a quello di un bambino che stava cominciando ad apprendere l'uso della parola, ma era per lo meno un tentativo. Anche io agli occhi dei miei genitori ero apparso così? Uno sgorbio incapace di comunicare le informazioni più basiche? Un moto di consapevole tristezza si stava mischiando con la paura, rendendomi di fatto l'anello debole di...tutto.
L'anello debole della famiglia. L'anello debole del battaglione. L'anello debole della squadra. E ora l'anello debole degli anelli. Che schifo che facevo in quello stato di non ubriachezza, riuscivo a pensare a quanto fossi una nullità in confronto a qualsiasi altro essere o persona, e al tempo stesso ero incapace di smuovermi da quello stato di panico, come un soldato alle sue prime missioni.
Certo, c'era la minuscola differenza che io in quel momento stavo parlando con un fottuto gigante che avrebbe potuto schiacciarmi in qualsiasi momento con la stessa facilità di come si schiaccia una mollica di burro su un tavolo, ma alla fine la sensazione basica era sempre la stessa.
Come sono finito a parlare con un Gigante? Come sono finito qui?
NO...
Inclinando il capo, quasi in una sorta di sorpresa, i suoi artigli sembravano voler cercare di toccarmi; come istinto di autodifesa, usai quello che restava delle mie braccia per proteggere testa e corpo, cominciando a tremare per la paura di essere fatto a pezzi. Se era un incubo, avrei voluto che finisse presto, anche se non dentro di me volevo semplicemente ritornare quello di prima. Avevo timore che svegliandomi, sarei stato quel Gigante e non più me stesso, e di nuovo si ritornava su quel pensiero.
Tuttavia non venni sventrato, o spezzato, o dilaniato. Dopo qualche secondo, riaprii gli occhi e vidi il Gigante visibilmente sconfortato: come me, anche lui stava cercando di capire.
Forse, in un attimo di lucidità mentre cercavo di ricompormi, avevo un pezzo di quel gigante dentro di me, anche se ignoravo assolutamente come. I miei genitori lo sapevano? Lo avevano fatto apposta? O era stato un incidente come quello della mia nascita?
NON CAPISCO. NOI FERMA? PERCHE'?
Pallas. Crio avevo detto quel nome, e in quel frangente riuscii a capire che non stavo parlando con un Gigante qualunque, ma con Pallas. Quello era uno dei motivi per cui la comunicazione non era semplice, anche se avrei voluto gridare di liberarmi sapevo che non era quella la strada giusta. Quindi, ingoiando una palla di saliva che si era bloccata in gola, avrei parlato con voce tremante ma decisa a farsi sentire.
Anche io non capisco. Ci sono tante cose che non capisco. L'unica cosa di cui mi rendo conto è che il tuo dolore è troppo grande e troppo profondo per poter essere processato da una piccola anima come la mia. Al tempo stesso, però, sono l'unico che può riuscire a capirti. Il senso di perdita, di disperazione, la voglia di riscatto e di vendetta verso i traditori. Quello riesco a capirlo anche io, e comprendo le tue sensazioni anche essendo un essere umano.
Mi avvicinai di un paio di passi, per farmi osservare meglio dalla enorme figura, anche se poteva sembrare una cosa ridicola data la differenza di stazza volevo fargli capire che nonostante la paura, potevo muovermi e potevo reggere il confronto anche con un Gigante.
Permettimi di aiutarti, Pallas. Permettimi di usare la tua rabbia e la tua forza nella giusta direzione. Il mio aiuto serve a Titani e Giganti per vincere, ho metodi di vittoria a cui nessuno può arrivare. La mia mente è diversa dalle altre, e questo può giocare a tuo vantaggio. Devi solo lasciarmi il comando del mio corpo.
Un fremito di paura percorse tutto il corpo. Stavo tirando troppo la corda? Non lo sapevo con certezza, ma dovevo tentare il tutto per tutto per non lasciare che la mia ultima scintilla di umanità venisse distrutta dalla potenza di Pallas. Era molto difficile, ma se non tentavo non avrei mai saputo. Avrei voluto anche parlare in maniera più articolata, come se mi stessi rivolgendo ad un mio superiore, ma in quel momento la mia mente stava cercando di smettere di urlare di paura, quindi le frasi mi uscivano molto più basiche e a tratti sconnesse.
Lascia il controllo del mio corpo a questo piccolo bimbo, Pallas, e ti prometto che insieme possiamo vincere, e quando sarà il momento insieme prenderemo la rivincita su Zeus e su tutti quelli che ti hanno fatto male. Dopotutto, il nostro desiderio è lo stesso, il nostro obiettivo è comune. Ho solo bisogno che lasci a me il mio corpo, per favore.
Strinsi il pugno e lo mostrai a Pallas, come se mi aspettassi un "pugno contro pugno" come facevo con i miei compagni. Non ero certo che capisse tutto ciò che dicevo, ma sapevo che il concetto gli sarebbe arrivato.
O almeno lo speravo.
Lascia a me le parole, e se non bastano, andiamo di violenza. La mia violenza, la tua violenza, la nostra violenza. Per Crono. Per Giapeto. Per Crio. Per i Titani tutti.Fisico »Confuso
Mente »Alterato
Cloth »///
In Breve »Ivan cerca di non morire sotto il peso della RABBIA di Pallas. Ci riuscirà?. -
.CHEEKI BREA[KING]ZioJack → Pallas
7
Pallas ti guarda a lungo e senti la febbre alzarsi sempre di più. La vista ti si appanna a tratti e fai quasi fatica a rimanere in piedi. Il tuo pugno teso trema di fronte a te, ma resisti. Lo senti ridere, ma è una risata che si trasforma ben presto in una roboante approvazione.
PARLI TANTO. MA SI', TU CI PIACI.
Ansimi, e quasi crolli sul posto, ma vedi che lentamente la punta dell'enorme, affilatissimo artiglio del Gigante si avvicina verso di te. Sembra divertito, ma ti accorgi che conosce quel gesto. Non hai la benché minima idea di come qualcosa del genere abbia lo stesso significato per te come per quell'enorme bestia mitologica, ma sta accadendo.
NOI PROVA, ALLORA. TU MOSTRA.
La punta dell'artiglio tocca il tuo. Stai per svenire ora, ma stavolta è il prolungato stridio di lama contro lama a svegliarti. L'artiglio si incrocia con il tuo e la tua vista diventa completamente rossa. Finalmente respiri. Un getto d'acqua gelida in faccia, un brivido sulla spina dorsale e improvvisamente ogni stilla di calore è piacevole. Euforica.
NOI DECIDE.
Hai ancora il rumore di catena nelle orecchie, e tutto quello che hai passato è durato una quantità di tempo infinitesimale.
Sei un nugolo di carne e sangue per un solo istante, e al tempo stesso la tua carne, il tuo sangue, nervi e fasci muscolari si riformano immediatamente. Vapore erutta da te, dissolvendo la terra e l'aria in un getto di calore improvviso. Enorme, pesante, ma il senso di pesantezza dura solo una frazione di momento - il tempo di ciondolare confuso e ti sei già ripreso. Apri gli occhi e quasi vieni sopraffatto da un capogiro perché la tua prospettiva si trova a metri e metri d'altezza. La tua intera vista è rosso scarlatto, i contorni vividi e pulsanti, e nelle tue orecchie tuona una risata...la tua risata.
GUARDA.
La voce di Pallas rimbomba nella tua testa, attraverso il tuo intero corpo. Sai di essere dentro il Gigante, ma non localizzi appieno il tuo corpo dentro quella massa immensa, non quando sei più concentrato a riaggiustarti le percezioni. Sì, quella è la tua mano. Lunghi, durissimi artigli affilati come la punizione divina le decorano. Sì, queste sono le tue gambe, che terminano in zoccoli pesanti che lasciano impronte grandi quanto un camion sul terreno.
Pensavi di sentirti Dio, prima? Oh no. Questo è molto di più. Tu sei qualcosa che contro Dio ha combattuto. Sei una bestia che ha portato la violenza fino in paradiso e senti la rabbia montare, montare, farsi sempre più forte finché non la senti fermarsi. Pallas la tiene a freno. Tu la tieni a freno, ed è istinto di autoconservazione.
NO, NON ANCORA.
E' lì, al limitare della tua coscienza, ma ancora non puoi accedervi. Ma non ti servirà per il momento, non quando ti senti così.
Siete un io, un tu, un noi. Siete Pallas.
° Heey, ragazzoni! Ce l'abbiamo fatta. °
Crio è sulla tua spalla, seduto a gambe incrociate - facendoti capire le tue effettiva proporzioni. E' minuscolo rispetto a te. E' completamente vestito della sua Soma, di un viola scuro che rifrange la luce in maniera completamente casuale, e gli interstizi emanano polvere cristallina. La sua voce è come un canto che lambisce le vostre teste all'unisono, esaltato e soddisfatto: Pallas ringhia divertito, ma per te a sensazione di qualcuno che parla nella tua testa è ancora strana e stordente.
« Parliamo dopo, eh? Sgranchitevi le gambe. »
Il Titano solleva il braccio, urlando stavolta oltre il frastuono che vi circonda, e punta una strana elsa nera e contorta, apparentemente senza lama, verso un punto specifico non troppo lontano da voi.
Una bestia insettoide enorme spalanca i cheliceri e stride verso di voi. E' furente, piena di tagli che colano sangue latteo e corrosivo, ma ancora viva. E' circondato da altri insetti più piccoli, che rispondono al suo richiamo e sciamano altrettanto aggressivamente nella vostra direzione.
« Ve l'ho fatto un po' incazzare, ma quello dovrebbe andare. »
GRACILE! INDEGNO!
Ribatte il Gigante, genuinamente offeso.
« Non per te, testa di meteora, per lui. Vacci piano o lo rompi al primo giro. »
...SI', CAPITO.
E' un brontolio, ma sì, ha davvero capito.
La vostra attenzione si focalizza verso la bestia, che si abbassa e carica. Il Titano si alza in piedi, vi dà una pacca di incoraggiamento sul lato della testa e con un agile balzo all'indietro svanisce alla vostra vista. Senti gli stridii di altre bestie alle tue spalle, ma siete coperti per il momento.
L'insetto è alto metà di te, ma più agile. Copre la distanza correndo sulle miriadi di zampe e solleva l'artiglio destro verso l'alto, cercando di colpirvi in un affondo dalla spalla destra al bacino sinistro. I piccoli insetti cercano invece di sbilanciarvi, correndo sotto di voi cercando di mordere e arrampicarsi.ECCOCIIIIIIIIIIII▼ DM's Corner
ALLORA. Congratulazioni, ce l'abbiamo fatta. Sei un Gigante! Sei alto 50 metri e disponi di Artigli e Resistenza Straordinaria, che si aggiunge a quella normale della Forma Gigantesca.
Descrivi com'è la sensazione di pilotare Pallas. E' a tua totale libertà! E ora Pallas puoi gestirlo anche un po' tu a livello di dialogo.
Il big mostro gigante ti carica e cerca di fare un'artigliata trasversale dall'alto verso il basso [attacco forte] mentre i mostrini più piccolini cercano di travolgervi le gambe per sbilanciarvi [attacco debole].
Sei Energia Gialla e ora siamo in combat. Il mostro è alla stessa tua Energia (per ora). Ce la prendiamo con calma per vedere come usare le abilità e il Cosmo, se hai domande sai dove trovarmi!
Edited by ~S i x ter - 30/4/2024, 00:07.