MIDƧOMMAR

¬Elle → Driade [II pg]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,446

    Status
    ALIVE
    MIDƧOMMAR¬Elle → Driade [II pg]
    PROLOGO



    d50a6aff5d4be5480939754ef3efd5b9

    Non hai mai visto qualcosa di così bello. Il mondo è così ingiusto, pensi per un attimo, perché posti così sono presenti solo nel Paradiso. Sono quelle cose che Padre Albert dice attendano l'anima che si comporta in maniera pia e giusta. Eppure è qui, di fronte a te, e per un attimo ti chiedi se sei morto.

    Ti dai un pizzico.
    No, sei vivo. L'ondata di panico si calma subito, e lascia spazio solo all'impossibile, aperta meraviglia del giardino che si espande di fronte ai tuoi occhi. Prima c'era il bosco, le fronde scure e fruscianti che quasi oscuravano il sole. Poi, all'improvviso, la radura ricolma di fiori carichi di rugiada. Ogni stelo d'erba è vivido, fremente, più vivo di quanto tu abbia mai visto.

    Ti dai un altro pizzico e stavolta sei sicuro di essere vivo.
    Gli altri non ti crederanno mai. Loro si sono messi a piangere, hanno avuto paura. Sono tornati indietro, e tu sei andato avanti imperterrito nella foresta perché eri sicuro avresti trovato questo posto. Lo hai sognato da settimane ormai. Ti sei svegliato con il profumo che impregnava il materasso: dolcissimo, inebriante, unico. Non hai mai sentito qualcosa del genere. Ti è bastato annusarlo perché ogni tuo dolore sparisse, e hai lavorato così tanto e bene in questi giorni che ti ha fatto i complimenti anche l'Abate. Ti sei tagliato per sbaglio, ma neppure te ne sei accorto.
    Tieni il fiore con te, dentro la camicia. E' un amuleto ormai, e ti ha condotto fino qui.

    Il giardino segreto è di fronte a te.

    Finalmente. Finalmente potrai aiutare tuo fratello. Finalmente, Vridel potrà guarire e tornare da te.

    Su4sahH

    Benvenuta :kuku: cosa sono, 11 anni che non ho il piacere di addestrarti? Mentre sistemano l'abilità, noi cominciamo con un post inusuale.

    Siamo nell'XI secolo. Generalmente per darti un'idea medievaleggiante :zizi:
    Sei un orfano, intorno ai 10/11 anni. Il sesso è in realtà a tua discrezione, ma vivi in un orfanotrofio gestito da Padre Albert, sotto la protezione di un monastero benedettino.

    I tuoi genitori sono morti da un pezzo. L'unico tuo riferimento era tuo fratello maggiore Vridel, che però cinque-anni fa è stato portato via nel cuore della notte perché a quanto pare era molto, molto malato e contagioso. Padre Albert ti ha promesso che Dio te lo avrebbe riportato trovata una cura, e che ovviamente dovevi fare il bravo :zizi:

    Se ti serve un'indicazione per Vridel a livello di aspetto/carattere, scrivimi in privato.

    Il resto della traccia è completamente a discrezione tua e sono a tua disposizione per ogni domanda.
    L'unica cosa di nota: non ci sono insetti o animali in giro per questa radura, né per gran parte della foresta.

    ▼ DM's Corner
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    lebbotte

    Group
    Daimon
    Posts
    2,770
    Location
    Land of make-believe

    Status
    ALIVE
    maijlöcksche ✧ driade {IV} ✧ energia margheritaMidƨommareden on earth

    Plick. Plick. Plick.
    Come gocce di gentile pioggia prmaverile, le lacrime sgorgavano leggere dalle iridi nocciola di Hirmingard, incapace di trattenersi. Piccole gemme argentate nascevano dagli angoli degli occhi della bimba, leggermente curvati all'ingiù, imperlando le ciglia, scivolando lungo le guance come neonati ruscelli, raccogliendosi sul mento per un istante prima di cadere sul terreno, rimbalzando sull'erba verdeggiante, divenendo un tutt'uno con la rugiada che scintillava su ogni cosa.
    Davanti agli occhi increduli della bambina si schiudeva la meraviglia delle meraviglie, lo stesso luogo che aveva visto solamente nei suoi sogni: una distesa rigogliosa si stagliava a perdita d'occhio oltre l'orizzonte, tanto che gli alberi della foresta parevano incapaci di delimitare quella radura incantata. Si inginocchiò, le gambe non più in grado di sorreggerla: avvertì immediatamente il solletico dell'erba, la carezza dei soffioni che si sollevarono in uno sbuffo leggiadro per poi volare via, liberi, verso il cielo luminoso. Un tappeto di fiori celesti, bianchi, gialli che danzava delicato, mosso da una brezza appena percepibile che giocava con i petali vellutati, facendo ondeggiare i loro steli avvolti da un sottile velo di foschia quasi eterea.

    Per un breve istante, un pensiero maligno si fece strada nella mente di Hirmingard. Un posto così bello non poteva esistere sulla terra, lo aveva detto tante volte persino padre Albert. Quello doveva essere il paradiso, e se quello era il paradiso significava che Hilda aveva trovato la pace eterna.
    Congiunse istintivamente le mani, in un gesto di preghiera silenziosa mentre chinava il capo, quasi in penitenza: così le avevano insegnato al monastero. Si morse l’interno della guancia, stringendo forte la carne morbida fino a quando una scarica di dolore le attraversò il corpicino. Strizzò forse gli occhi, prima di darsi anche un pizzicotto, lasciandosi un segno rossastro sulla pelle bianca e delicata. Quando riaprì gli occhi, il giardino era ancora lì davanti a lei, attorno a lei.

    Il dolce tepore di un sole primaverile accarezzava la figura esile della bambina, agghindata con vestiti logori, di seconda mano e decisamente troppo grandi per lei che creavano tuttavia un delizioso contrasto con la perfezione assoluta della radura. Respirava appena, la piccola Hirmingard, quasi avesse timore che la sua sola presenza potesse rovinare quel luogo così puro e immacolato. Il suo sguardo vagava con profonda reverenza su ogni pianta, beandosi dei suoi colori, inebriandosi con i profumi dei suoi fiori, ringraziando il Creatore per la sola esistenza di quel luogo così meraviglioso. Solo Dio poteva aver reso possibile quel giardino segreto, Hirmingard ne era convinta, così come era certa che fosse sempre l’opera del Signore che l’aveva condotta fino a lì. Lo dicevano sempre al monastero, nelle ore di religione e preghiere impartite ai piccoli orfani: le vie del Signore erano infinite, misericordiose, e quando Egli voleva comunicare con le sue creature, spesso mandava loro delle visioni, dei sogni premonitori.
    Le lacrime gioiose della piccola ripresero a scorrere copiose, mentre con delicatezza estraeva dalla bisaccia piena di toppe uno stivale sformato e malconcio, con la suola tenuta a malapena insieme da spago e nastri di garza ormai lisi. Dalla scarpa strabordante di morbido terriccio spuntava un singolo rizoma di colore verde intenso, leggermente arricciato verso la punta e alto poco più di una spanna, carico di piccole gemme non ancora dischiuse. Alla base, due lunghe e carnose foglie di forma ovale sembravano avvolgere la piantina come una calda sciarpa. Hirmingard sorrise, asciugandosi la scia di bagnato che solcava le guanciotte col dorso della mano, prima di avvicinare piano la punta del nasino alla pianta che aveva davanti, Immediatamente il suo profumo l’avvolse, dolce e avvolgente come l’abbraccio della sua mamma, morbido e rassicurante come l’abbraccio di suo fratello Vridel.

    Vridel. Quel nome accarezzò la sua mente, e come ogni volta che le capitava di soffermarsi sul pensiero del fratello, Hirmingard provava qualcosa di strano, che non riusciva mai a spiegarsi. Nonostante la differenza di età, i due fratelli erano sempre stati legatissimi, ogni ricordo legato a Vridel portava con sé un frammento di gioia e felicità, ma anche di grande dolore. Immagini ricolme di amore e speranza erano inevitabilmente accompagnate da un peso che sembrava le si posasse sul cuore, rendendolo gonfio di tristezza nella realizzazione che Vridel mancava ormai da tanto tanto tempo. Era accaduto all'imrpvviso, una mattinata di circa cinque anni prima: stavano svolgendo alcuni lavori di riorganizzazione di inchiostri e pergamene nello scriptorium del monastero quando le forze del fratello erano venute meno. Riverso sul pavimento di pietra ruvida, la pelle pallida e la fronte imperlata di sudore mentre si contorceva in preda a spasmi incontrollati; i taumaturghi erano intervenuti quasi subito, somministrandogli rimedi a base di erbe naturali e spezie provenienti da paesi lontani, prescrivendogli intere giornate di riposo nel letto di una stanza preparata apposta per lui, in completo isolamento. Ma nonostante i rimedi medici, la situazione di Vridel era peggiorata drasticamente fino a quando, senza preavviso e con la complicità della notte, glielo portarono via.
    Da allora non era passato giorno che la piccola Hirmingard non avesse chiesto notizie al riguardo, ma la risposta era sempre stata la stessa: non c'erano novità, ma se avesse continuato a comportarsi bene e a pregare, suo fratello avrebbe presto fatto ritorno.
    E così aveva fatto. I primi giorni erano stati i più difficili, lacerata dalla consapevolezza di essere rimasta completamente sola ma Hirmingard aveva ubbidito a ciò che le era stato detto. Ogni mattina quando si alzava, ad ogni pasto consumato tra le mura della mensa, ogni sera prima di coricarsi nel suo letto freddo e vuoto, i suoi pensieri, le sue speranze, le sue preghiere si erano sempre rivolte con fermezza a colui che governava dall'alto dei cieli, supplicandolo di vegliare su Vridel, chiedendogli con tutto il suo cuore di farlo guarire. Era l'unica persona che gli restava al mondo dopotutto, il suo punto fermo, la sua colonna portante da quando i loro genitori erano morti dopo una delle incursioni barbariche che aveva flagellato il loro villaggio natale.

    Hirmingard era cresciuta ormai, nessuno sembrava essere in grado di dire anche solo una cosa negativa su di lei. Ordinata, coscienziosa, educata, ligia, volenterosa, instancabile. Era quasi diventata il punto di riferimento per gli orfani più piccoli, come se nonostante avesse solo 11 anni, gli altri vedessero in lei una figura molto più matura e adulta. Ma dove la ragazzina sembrava brillare più di ogni altra cosa era nell'hortus: era certamente il posto dove trovarla fuori dalle ore scolastiche, fuori dagli orari di osservazione religiosa. Sporca di terra e armata di rudimentali attrezzi da giardino, la cura e la dedizione con cui si dedicava a quella piccola zolla di terra era qualcosa di indescrivibile. Si era addirittura interessata nel voler imparare i nomi e le proprietà di ogni singolo stelo che cresceva tra le aiuole del convento, attirando l'attenzione di una novizia che si era offerta di aiutarla nella sua curiosa impresa. Con tanta fatica - più che largamente ricompensata dal poter ammirare le splendide miniature e illustrazioni del codex - la giovane iniziò a memorizzare descrizioni e utilizzi delle specie vegetali tramandate dalle conoscenze degli antichi saggi.

    Era proprio nell'hortus che circa un paio di settimane prima Hirmingard si era imbattua in una pianta diversa da tutte quelle studiate fino a quel momento. Gettata in mezzo ad un mucchio di erbacce, la piantina aveva subito attirato l'attenzione della giovane per il suo colore inusuale, oscillante tra il porpora e l'indaco. Sembrava estremamente fragile, rinsecchita e insalvabile: presentava residui di quelli che una volta dovevano essere fiori, mentre le radici sottili e spezzate si muovevano lentamente mosse dal vento pomeridiano. Non sapeva spiegarsene il motivo, ma vedere quel bulbo morente e raggrinzito aveva smosso qualcosa in lei che, in modo del tutto irrazionale, l'aveva raccolto. Un lontanissimo e flebile profumo aveva immediatamente solleticato le sue narici, un odore dolcissimo e nettarino che ancora persisteva nonostante le prime macchie nere di marcio iniziassero a comparire sulla superficie. L'aveva subito immersa in una ciotola di acqua fresca e dopo un paio di giorni le radici avevano ripreso forza; anche il bulbo stesso sembrava essere più florido. Aveva quindi deciso di trapiantarlo, ma non nel giardino - almeno non subito: le sembrava giusto aspettare che germogliasse prima di trovargli il suo giusto posto tra le altre erbe medicarmentose perciò, in mancanza di un vaso vero e proprio, decise di adibire un vecchio stivale spaiato come nuova casa della piantina. Coperto di terriccio mantenuto sempre umido, poggiato sulla piccola sedia di fianco al suo giaciglio tra il fresco delle mura della stanza illuminata dal sole, la pianta era rinata e con essa il suo profumo meraviglioso. Accompagnava la ragazzina per tutta la giornata, impregnandone il materasso, il cuscino, le coperte: un odore delizioso, tanto delicato quanto persistente ma senza risultare fastidioso.

    Da quando era lì accanto a lei, Hirmingard aveva iniziato a dormire meglio, sprofondando in un sonno profondo appena la sua testa toccava il cuscino; contemporaneamente erano iniziati i sogni, visioni nitide e bellissime di un posto incantato: iniziava sempre nello stesso modo, dopo la preghiera delle Lodi all'Alba, la ragazza vedeva sé stessa incamminarsi lungo la strada sterrata che portava verso il limitare della foresta poco distante dall'orfanotrofio. La piantina si animava, ponendosi innanzi a lei, esortandola a seguirla lungo il sentiero boscoso, facendosi strada tra le fronde degli alberi sempreverdi, circondata dal cinguettio degli usignoli e dai colori cangianti delle farfalle. Proseguiva senza paura, i rami che sembravano aprirsi al suo passaggio, accompagnandola sempre più verso un mondo luminoso e fatato. Una voce chiamava il suo nome, una voce melodiosa e quasi angelica e Hirmingard la seguiva, attraversando il campo di meravigliosi fiori che si schiudevano danzando ai piedi della bambina, fino ad arrivare in uno spazio più ordinato degli altri, all'ombra di una quercia secolare. Annidata tra le sue radici un singolo fiore più profumato della rosa, più candido del giglio, perfetto in ogni suo aspetto. E il bocciolo cantava, una melodia antica e commovente, una ninnananna che solo gli angeli potevano conoscere, mentre dal centro della sua corolla rubino nasceva un nettare dorato, simile al miele più puro.

    Prendilo, coraggio! Prendilo e corri da tuo fratello...salvalo...

    Hirmingard si era interrogata più volte sul significato di quella visione, senza però averne mai il coraggio di parlarne con nessuno. Forse le sue preghiere avevano trovato risposta. Era tutto troppo nitido, troppo ricco di dettagli per potersi trattare solo di un sogno ricorrente...
    E così, alla fine, aveva deciso. Quella settimana aveva lavorato più duramente del solito, assicurandosi di potersi ritagliare quanto più tempo possibile per la sua passeggiata. Aveva rassettato le stanze, pulito i pavimenti, acceso tutte le candele, steso il bucato e preparato la tavola per la cena di quella sera. Sovrappensiero, si era tagliata maneggiando uno dei coltelli ma non vi aveva nemmeno badato più del necessario e, con una fretta che non le apparteneva, si era incamminata poco dopo l'ora di pranzo lungo la stradicciola, seguendo le orme della sua visione.
    Per un breve tratto di strada due ragazzine l'avevano seguita, salvo poi tornare indietro non appena giunte al limitare della foresta, ma non era importante. Spinta da una sorta di trance, Hirmingard aveva proseguito il suo cammino, certa di trovare ciò che cercava.

    Ce l'aveva fatta. Il giardino della sua visione era più reale che mai
    Pregò nuovamente, ringraziando ancora una volta Dio per averle mostrato la via.

    Misericordioso Signore, astro che splende e guida le nostre vite, bussola di noi mortali che vaghiamo sulla tua Terra...volgi il tuo sguardo sulla tua indegna figlia Hirmingard, prendi la sua mano ancora una volta e guidala alla tua volontà.

    Every flower is a soul blossoming in nature.
    Fisico ● ok
    Mente ● ok
    Status Surplice ● ///
    Riassunto ● Iniziamo questo viaggio <3 ///
    Princess of flowers {Controllo vegetale}
    blablacosmo

    Celestial tears {Mughetto}blablatelecinesi


    TECNICHE ● ///

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda


    Edited by ¬Elle - 20/3/2024, 22:08
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,446

    Status
    ALIVE
    MIDƧOMMAR¬Elle → Driade [II pg]
    1

    Maypole Dance

    d50a6aff5d4be5480939754ef3efd5b9



    È così carina per essere un sacco di carne.

    La guardi da dentro lo stivale, come hai fatto ogni secondo da quando ha raccolto quel bocciolo. La guardi da ogni singolo frammento vegetale che la circonda, perché questa è la tua opera, la tua orma sul mondo. È una bellissima giornata e la rugiada risplende sul tuo giardino, come gocce di cristallo. Sulla tua Surplice, dove fiori sbocciano e rifioriscono a ogni respiro, rendendoti come sempre l’indossare un corpo qualcosa di meno tedioso.

    Hirmingard si addormenta fra le tue braccia. Il suo piccolo corpo respira con calma, probabilmente le serviva davvero un po’ di riposo dopo tutto quel terribile lavoro.
    Un po’ la capisci. Sei al lavoro da ormai tre anni lì, dentro il corpo che ha quelle mani così delicate, le unghie una volta sporche di terriccio e ora linde e morbide come se nulla tranne la preghiera le avesse toccate. Quello che hai scelto stavolta è interessante. Quasi ti piace, per quanto ti possa piacere essere costretta a cambiarlo ogni paio di secoli.

    Ogni volta è, senza troppi giri di parole, un dramma. A ogni avvicinarsi dell’affievolirsi dei sigilli c’è una corsa ad aggiornarsi su cosa sta succedendo nel mondo. Le Stelle Celesti che si sono avventurate all’esterno tornano e, spesso fra le risate generali, raccontano di guerre, carestie, politica, un continuo avvicendarsi di irrilevanti questioni umane che rappresenta, per gli Spectre, quantomeno una distrazione. Molti si sollazzano estraendo, un pezzo per volta, le informazioni da chi stanno torturando. Altri si disinteressano totalmente alla cosa, prendono coscienza e danno fuoco al mondo. Alcuni passano non meno di un tempo varibile dai dodici ai vent’anni a seguire con attenzione ogni singolo evento, selezionando con cura maniacale il momento giusto per colpire.

    Tu sei fra coloro che godono del privilegio di prendere le informazioni per primi, fra un recupero di anime e l’altro, e stavolta ti sei infiltrata in quell’abbazia sul monte che chiamano Saint-Odile, fra nel panorama alsaziano di Vosges. Hohenbourg è dedicato a Santa Ottilia, e ogni singola monaca al suo interno prega e lavora con le narici intrise del dolcissimo profumo dell’orto delimitato dalle mura.
    Ti sei svegliata lì, immersa dalle piante officinali, quando la Guerra Sacra ha avuto ufficialmente inizio.

    E ora, le tue radici si estendono sulla cittadina vicina. Sui campi, sugli orfanotrofi, sui lazzaretti.

    Stanno arrivando, li senti. Hirmingard non è stata la prima e non è stata l’ultima. Sono tutte le persone che hai attirato fino lì.

    Ed è tutto pronto.

    4497dc1262422fcc11a771136b29917c

    ***



    « Il vostro colorito…siete anche voi in pellegrinaggio? Il monastero si dice abbia i mezzi per guarire qualsiasi male! Mia cognata non poteva camminare, eppure Dio l’ha sostenuta durante il cammino fino al monastero e ora possiede la forza che aveva in gioventù! »

    L’uomo non risponde subito. Si alza, il focolare getta la sua ombra sulla locanda vuota.

    « Dove si trova ora, vostra cognata. »

    La voce è fredda, quasi un sibilo. Il locandiere deglutisce, a disagio, mentre i passi pesanti - quasi echeggiati da un clangore di stivali chiodati - si avvicinano verso di lui. La figura appoggia un gomito sul bancone. Un flebile clangore ancora, si tratta di un soldato in armatura nonostante sia coperto da un pesante mantello da viaggio.

    « Al…al festival, pellegrino. È il primo giorno di maggio. Stavo giusto per chiudere, possiamo andare insie- »

    Il coltello si pianta sul bancone. È un tonfo sottile, acuto, e l’eco della lama vibra nelle orecchie del locandiere insieme alla paura agghiacciante e improvvisa. La lama gli ha perforato la manica, bloccandogli il braccio sul bancone.
    Lo stomaco gli si rivolta, e brividi freddi lo attraversano nel vedere il viso di quell’uomo, sotto il mantello.

    wsN9J7f

    « Indicatemi la strada. »

    Quando se ne è andato, il locandiere smette di tremare. La nebbia mentale si dissolve, e sbatte le palpebre un paio di volte, ricordandosi di respirare normalmente. Ritorna l’odore di paglia, umanità, fuoco e di ciò che resta del giorno fra quelle mura. Si ricorda del coltello e sta per urlare di riflesso, poi si guarda la manica e…




    Su4sahH

    BENE BENE BENE :fiore:

    Ciao Maya. Sei proprio tu adesso. Siamo sempre nell’11esimo secolo e tu ti stai infiltrando a fare dolci cose nel/al mondo, esattamente come Hades vult.

    Ti sei presa il corpo di una monaca benedettina dell’abbazia di Hohenbourg (siamo appena prima dell’incendio del 1045), e siccome i nostri Spectre sono ancora legati a un ciclo di possessione dei corpi in questo tempo, spiegami un po’ come mai ti è piaciuta.
    Ovviamente hai le sue memorie a disposizione, e un pochino della sua personalità se lo vuoi.

    Ma soprattutto, descrivimi come hai preso il controllo di questa zona nell’arco di appena tre anni. Hai totale libertà di gestione della traccia. Considera che, per rimanere discreta, ti stai limitando a un’Energia Rossa per ora.



    (Ovviamente ignora la seconda parte della traccia :kuku: )

    ▼ DM's Corner
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    lebbotte

    Group
    Daimon
    Posts
    2,770
    Location
    Land of make-believe

    Status
    ALIVE
    maijlöcksche ✧ driade {IV} ✧ energia margheritaMidƨommarthe endless dance
    In fields of gold, under skies so fair,
    Lies a garden hidden, beyond compare.
    Where the sun never sets, and the moon ne'er rises,
    Lurk secrets grim, where Darkness disguises.

    Children dance 'round the Maypole tall,
    Innocent laughter, yet darkness does call.
    For under the blooms of flowers bright,
    Lies a tale of horror, of endless night.


    Hirmingard era davvero adorabile.
    Un pensiero semplice, un complimento sincero che, detto da lei, valeva sicuramente più di ogni altra cosa.

    Sentiva il suo cuoricino battere, avvertiva le sue calde lacrime di gioia scivolarle sulle foglie, impregnarsi nel terriccio di quel vaso così inusuale, nutrire le sue radici. Hirmingard aveva fatto un lavoro eccellente, considerata la sua giovane età. Si lasciò dondolare dal vento, arrivandole se possibile ancora più vicina, accarezzandola dolcemente con i fili d'erba in cui l'esile figura si stava distendendo. Se lo meritava un po' di riposo dopotutto.
    Vegliò su di lei quando si coricò nel prato, leggermente sul fianco. Gli occhi lucidi e sempre più pesanti che andavano chiudendosi, mentre il volto paffutello si distendeva in un sorriso rilassato e dolcissimo. Aveva visto tante volte quell'espressione sugli umani, ma nessuno sembrava in grado di raggiungere la stessa bellezza di quella bambina quando, dopo le preghiere della buonanotte, Hirmingard si addormentava, cullata dal suo profumo.

    Dei passi leggeri si stavano avvicinando, un peso lieve da essere quasi impercepibile, anticipato solo dal frusciare della veste candida sull'erba e sui fiori che nascevano e sbocciavano rigogliosi ad ogni movimento, ad ogni respiro della figura baciata dalla luce. Osservò la bimba ai suoi piedi, sorridendo appena da dietro il velo di tulle che copriva i suoi capelli e celava in parte il suo viso. La sollevò senza sforzo, tenendo tra le braccia quel corpicino così delicato, un germoglio che ancora doveva sbocciare in tutta la sua beltà. Era un piacere conoscerla finalmente di persona.
    In un gesto completamente estraneo, la donna avvicinò le sue labbra alla fronte di Hirmingard; immediatamente una splendida e variopinta corona gonfia di fiori primaverili andò a cingerle la testa, lasciando cadere la cuffietta bianca che indossava, sciogliendole le lunghe trecce color del grano estivo.

    Sei stata brava, piccola. Ora andiamo, devi goderti la festa...ce la siamo meritati tutti.

    GhOWAEC

    Sorella Erentrude, quello era il ricettacolo che la Stella del cielo Asceso aveva deciso di fare suo per la sua permanenza sulla terra in quell'epoca. Era accaduto una notte di tre anni prima, la Driade lo ricordava bene, durante la pioggia di stelle cadenti, la notte dell'equinozio di primavera, Louzaouenn-an-hañv aveva fatto ritorno nella realtà materiale: era sempre tra i primi demoni a tornare, ma a differenza dei suoi fratelli ella difficilmente ricercava situazioni di guerra e conflitto, preferendo contesti più tranquilli e circoscritti dove crescere e sbocciare in tutta la sua meraviglia. Aveva scelto un convento, aveva imparato nel corso dei secoli che luoghi legati ad una qualsiasi forma e tradizione religiosa erano generalmente sicuri e soprattutto i posti migliori dove trovare anime belle; aveva osservato inoltre che la maggior parte dei monasteri e delle chiesette rurali possedevano due elementi che Maya trovava assolutamente deliziosi: il primo era un giardino, o comunque un appezzamento di terreno solitamente poco esteso dove oltre a coltivare frutta e verdura indispensabili alla sopravvivenza degli umani, erano tenute anche una discreta quantità di erbe e fiori medicarmentosi. Ne conseguiva che monaci e novizie dedicavano cura, attenzione e amore a tutto ciò che cresceva nei loro hortii. Si era semplicemente annidiata tra i cespugli di Convallaria in fiore e lì aveva atteso pazientemente, senza destare sospetto alcuno. Non passò troppo tempo che il fato la condusse a quello che sarebbe stato il suo vestito da indossare per camminare sulle terre dei mortali.

    Sorella Erentrude era una novizia semplice, un sacco di carne come tutti gli altri, senza infamia e senza lode. Si alzava al mattino di buon ora, pregava, rassettava le stanze, pregava, pranzava con le sue sorelle monache, pregava, si dedicava allo studio delle Sacre scritture, pregava, raccoglieva le erbe e i fiori del convento, aiutava con la preparazione della cena, pregava di nuovo prima di coricarsi nel letto della sua cella, giorno dopo giorno, una vita regolare e cadenzata, sempre uguale tra le quattro mura del monastero dove era sempre rimasta da che ne aveva memoria. Pudica e timida, nel suo cuore vi era posto solamente per l'amore verso il Creatore che le aveva fatto dono di tutto ciò che possedeva. Non era molto, ma per Erentrude, figlia bastarda di un nobile minore, era più che sufficiente. Nonostante le accortezze che seguiva, la giovane era piuttosto cagionevole di salute: le piaceva pensare però che i suoi malanni, legati principalmente al cuore, erano le prove con cui il Signore aveva deciso di lastricare il suo cammino verso la redenzione e la pace eterna che l'avrebbe attesa eventualmente.
    L'ultimo episodio era stato di gran lunga peggiore dei precedenti: non ricordava le circostanze esatte, ma aveva percepito chiaramente la testa farsi troppo leggera e il cuore accelerare rapidamente i propri battiti. Il mondo era divenuto nero in un solo istante, i suoni che la circondavano sempre più ovattati e distanti; Erentrude si era lasciata scivolare in quell'abisso, pregando con tutto il cuore che se quella doveva essere la sua ora finale, voleva andarsene vedendo la luce. Le sue preghiere furono accontentate, in parte: ebbe una visione di una radura rigogliosa, circondata da miriadi di fiori colorati e piante profumate che si perdevano oltre l'orizzonte, sotto un cielo limpido come i primi giorni estivi; una figura velata accompagnata da un profumo celestiale le tendeva una mano liscia come il marmo, vellutata come la seta più pregiata, mentre la giovane monaca sentiva nascere tra i suoi capelli una corona di petali eterei e odorosi come i più preziosi unguenti. La figura celeste parlò, una lingua che Erentrude non riusciva a capire ma che in qualche modo percepiva dentro di sé come qualcosa di intrinseco al suo stesso io.
    E quando la giovane novizia riaprì gli occhi tornando nel mondo dei vivi, raccontando ciò che l'angelo le aveva mostrato davanti agli occhi increduli delle sue sorelle, il miracolo della Driade ebbe inizio.

    Era bastato solamente un sorso dell'elisir contenente una dose infinitesimale di mughetto - o meglio, di quello che le altre monache credevano fosse comune Lilium - per permettere alla Stella di manifestarsi materialmente tra i mortali. Eppure, con il passare delle settimane, Maijlöcksche era convinra che non avrebbe potuto trovare host migliore. Il carattere remissivo e pacato di Erentrude la rendevano un burattino perfetto e insospettabile per il suo compito, e il fatto che la novizia fosse ciecamente convinta che a guidarla fosse una figura dei beati che ella tanto adorava e riveriva, facilitava enormemente il lavoro dello spettro.
    Iniziarono con il giardino del convento, che iniziò a produrre una quantità immensa di fiori, frutti e erbe medicinali, tanto che giornalmente, un carro pieno di essi lasciava il monastero per dirigersi al villaggio vicino, dove i fiori divenivano ghirlande e festoni che addobbavano l'intera città, e i frutti venivano consegnati gratuitamente a tutte le famiglie, senza distinzione di ceto sociale. Le erbe mediche riempivano la dispensa dell'erboristeria dell'abbazia, trasformate dalle sapienti mani di Erentrude in unguenti, pomate, balsami, elisir, distillati e olii miracolosi, carichi di proprietà medicarmentose che avevano quasi dello straordinario.Gradualmente, la clausura per cui il convento era stato conosciuto, aprì le porte al mondo esterno, offrendo sosta e ristoro ai viaggiatori che accettavano di buon grado l'ospitalità delle monache.
    In un secondo momento, a seguito di un terribile malanno che appestò gran parte della popolazione, Erentrude e le sue sorelle furono in prima linea per soccorrere i malati, riuscendo persino là dove i medici e gli studiosi dell'epoca fallivano. Andando di porta in porta dagli ammalati, spingendosi senza paura nei lazzaretti dove erano ammassati i più bisognosi che parevano incurabili, la novizia prodigio compiva il suo miracolo guaritivo, guidata solamente dalla fede e dalla mano divina: alle volte bastava solo un piccolo gesto, un'imposizione delle mani, uno sguardo intenso di quegli occhi più verdi degli smeraldi; altre volte una piccola cerimonia, una semplice preghiera di ringraziamento alla madre terra, figlia del Signore che tutto aveva creato, nella quale venivano benedette le erbe portentose prima di somministrarle ai degenti. Il regno vegetale non sembrava avere segreti per Erentude e le sue sorelle che riuscivano a trasformare ogni pianta, ogni stelo, ogni bocciolo in un rimedio per ogni male.
    Cominciarono ad apparire i primi altari nelle case di coloro che tanto misericordiosamente erano stati curati dalle religiose di Santa Ottilia, gonfi degli stessi fiori che non smettevano mai di uscire dall'abbazia incantata, fiori che non importava da quanto tempo i loro steli fossero stati recisi, non appassivano mai, impregnando le abitazioni, le strade e il vestiario degli abitanti con il loro profumo persistente. Vennero poi i ringraziamenti, le benedizioni, le preghiere alle sorelle, ma soprattutto ad Erentrude, la principessa dei fiori, la viridis virgo.
    E la Driade si crogiolava, si beava di ogni ringraziamento, di ogni lode tessuta a suo nome: nutrita di amore e devozione, giorno dopo giorno con ogni fiore esposto, ogni cura elargita, ogni preghiera ricevuta, ella legava indissolubilmente tutte quelle ignare anime alla sua.

    Erano passati tre anni. Aveva fatto un lavoro magistrale. Il culmine della sua opera si avvicinava inesorabile con il festival del primo di maggio. Era stato un periodo proficuo, era riuscita a rendere il monastero il fiore all'occhiello di quell'area così insignificante e priva di scopo prima della sua venuta; era il momento di portare tutti i suoi nuovi amici verso la promessa di salvezza eterna che, attraverso il verbo di Erentrude, aveva diffuso nella sua corte.
    Sospirò soddisfatta, poggiando il corpicino di Hirmingard ai piedi del palo ricoperto di fiori che si stagliava silenzioso innanzi a lei prima di scostare il velo, scoprendo il capo e sciogliendo i capelli. Lunghissimie ciocche color verde pallido danzarono fino a terra, mentre una corona di alloro e mughetto andava a cingerla con dolcezza.
    Li vedeva, li sentiva arrivare: il mugnaio con le sue tre figlie, il fabbro con la moglie e il loro piccolo Thomas nato da poche settimane, il falegname con il garzone, le sue sorelle monache...il suo sguardo era ovunque, in ogni corolla, in ogni foglia, in ogni stelo che adornava e impreziosiva le loro vesti, abbracciava i loro polsi come bracciali, accarezzava loro il collo come collane regali. Erano stati bravi, tutti quanti, E il festival dei Fiori era il dono che si erano meritati: la benedizione della Regina di Maggio in persona.

    Beware the elders with smiles so wide,
    Their ancient customs, they do abide.
    For in the heart of their ritual gleam,
    Hides a nightmare beyond any dream.

    Innocence lost amidst the summer's glow,
    Blood and sacrifice, beneath the boughs they throw.
    So if you chance upon this meadow rare,
    Beware the Midƨommar's chilling air.


    gE3y5jv

    Every flower is a soul blossoming in nature.
    Fisico ● ok
    Mente ● ok
    Status Surplice ● ///
    Riassunto ● Heil the Queen of May :fiore:
    Princess of flowers {Controllo vegetale}
    E' stato osservato che l'entità demoniaca possiede la capacità innata di controllo, creazione e manipolazione degli elementi vegetali nella loro interezza. Si denotano in particolare due specializzazioni di questa sua abilità:
    ● la prima consiste nella materializzazione ed utilizzo di legno, creazione diretta della volontà della Driade. Non si sottolinea una varietà specifica di legname, e la corteccia creata dall'entità aliena non sembra presentare caratteristiche diverse dall'ordinario. Questo potere rimane comunque da non sottovalutare, in quanto la Driade ha mostrato più volte la pericolosità dello stesso, utilizzandolo sia a scopo di attacco che di difesa. Il legno della Driade è considerabile alla stregua di un elemento vivo e attivo, che può essere costantemente modellato in forme innaturali, ricreato quasi immediatamente se danneggiato e modificato a piacimento nelle dimensioni. Le limitazioni di questa sostanza dipendono dunque solo dalla fantasia della sua creatrice e dalla quantità di energia in suo possesso. Particolare nota è la possibilità per la Driade non solo di estroflettere le parti legnose ma anche di ricoprire il proprio corpo - interamente o parzialmente -andando a creare un ulteriore livello di protezione a costo di una ridotta libertà di movimento.
    ● L' influenza della stella demoniaca si applica ed estende inoltre ad ogni forma di flora locale presente in una data area: attraverso la sua aura, la Driade può controllare a piacimento ogni forma vegetale, da semplici alterazioni di forma e dimensione a vere e proprie manipolazioni potenzialmente letali. Si sottolinea in modo particolare la predilezione nello stimolarne la crescita e riproduzione in maniera quasi infestante. L'entità non è tuttavia capace di controllare direttamente specifiche caratteristiche proprie di specie velenose o urticanti, che si manifestano solo come danni collaterali nel momento in cui le piante in questione entrano in contatto con il bersaglio della sua ira. {n.d.r: quest'ultima affermazione sembra trovare eccezione solo negli esemplari di Lilium convallium, fiore per cui la Driade sembra avere sviluppato un controllo superiore e completo, vedi note sotto}
    In ultimo - sebbene non ne faccia mai praticamente uso se non in casi estremi - l'aura dello spettro è in grado di annientare ogni essere vegetale presente nel suo raggio d'azione.


    Celestial tears {Thanateia Avernalis}Le origini del fiore infernale rimangono ad oggi ancora avvolte nel mistero e anche il suo studio botanico risulta particolarmente complesso per la natura intrinseca del vegetale stesso. Da documenti e ricerche risalenti ad almeno alla prima guerra sacra, la tossicità del mughetto demoniaco risulta trasmissibile sia per semplice contatto cutaneo sia tramite ingerimento che attraverso le vie respiratorie. Non si tratta di un comune veleno: più che il deterioramento del corpo fisico si è infatti assistito al deperimento spirituale fino alla totale perdità di volontà di coloro rimasti esposti troppo a lungo alle esalazione venefiche della pianta. Sono accertati due stadi, che sembrano essere correlati all'effettivo potere a disposizione della Driade:
    ● Il primo stadio rilevato in uno spettro elettromagnetico del visibile che oscilla tra giallo verde e rosso, limita l'effetto dannoso del veleno che si manifesta con un generalizzato senso di spossatezza e perdita graduale ma costante del proprio io. La tossina in questo stadio è quella che manifesta più similitudini con la controparte terrena, se non che il mughetto demoniaco agisce direttamente sullo spirito della vittima. [classificazione: veleno cosmico]
    Da non sottovalutare è anche l'accertato potere curativo che questo stesso fiore possiede: sotto il comando della stella creatrice, il mugherino agisce come parziale antidoto contro veleni e agenti patogeni portatori di malattia, siano essi comuni o cosmici. Si sottolinea la non totalità della cura ma l'effetto guaritivo volto a contrastare e rallentare l'avanzata del danno dona alla Driade - o chi possieda del mughetto in corpo - una certa resistenza ai sopraccitati elementi [classificazione: resistenza a veleni e malattie]
    ● Il secondo stadio si presenta nell range visivo dal blu in avanti, dove oltre all'intensificarsi degli effetti velenosi si aggiungono effetti collaterali riconducibili a stati confusionari e sonnolenza acuta. Nei casi più gravi l'effetto sedativo può portare alla totale catalessi del soggetto colpito, dove in contrasto con la totale immobilità del corpo, l'attività cerebrale denota picchi altissimi riconducibili alla fase REM. Si riscontrano inoltre degenerazioni comportamentali fino alla perdita completa del senno e della ragione dovuti all'elevato effetto alucinogeno. La Driade non sembra tuttavia avere controllo alcuno né sugli incubi né sulle alterazioni della personalità riscontrate nelle vittime.[classificazione: veleno migliorato]
    Anche l'effetto curativo è soggetto a mutazione migliorativa: il fiore garantisce al proprio host un boost provvisorio capace di mitigare ulteriormente i danni subiti. Si verifica un temporaneo e progressivo spegnimento dei centri nervosi associati al dolore, rendendo il soggetto posseduto dal Lilium simile ad un non morto. Veleni, tossine, infezioni e malanni riducono il loro effetto quasi fino a regredire. La perdita di un arto o appendice risulta più sopportabile e meno dolente, Non si documentano casi in cui l'amputazione sia stata interamente ricostruita.[classificazione: guarigione]
    L'effetto guaritivo portato all'estremo si traduce in una completa trasformazione dell'host umano in non morto da cui è impossibile fare ritorno; la Driade e gli altri spettri sono di fatto immuni a quest'ultmo fenomeno. [classificazione: anatomia non morta completa, only gdr]


    TECNICHE ● ///

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda


    Edited by ¬Elle - 26/3/2024, 17:42
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,446

    Status
    ALIVE
    MIDƧOMMAR¬Elle → Driade [II pg]
    2

    Canon of the Akathist to the Theotokos, Ode 1


    Most Holy Theotokos, save us.



    Nel villaggio vicino, fra i passi barcollanti di chi ha sentito il richiamo della Regina di Maggio e la sta raggiungendo, lo stelo di una rosa rossa fiorisce. Solitaria, insolita, ma nessuno se ne accorge. Rovi si inerpicano sulla staccionata, e la rosa ondeggia un istante come sospinta dalla brezza prima di sgretolarsi in petali scarlatti che si spargono sul terreno.
    Una cortina di spine avvolge le case. Le persone gridano, spaventate, ma dura poco.

    Rejoice, Virgin Bride of God,



    Nei campi, chi sta già intonando le rime che vengono naturali dalla bocca, lascia andare ogni attrezzo e si avvia. Dietro di loro, sotto gli attrezzi, un nugolo di spine afferra il legno e il ferro e le stringe fra le spire, spaccandolo. Il suono allerta le persone, che non hanno tempo di processare il miracolo che accade di fronte ai loro occhi.
    Rose, candide come la più pura veste di un angelo, fioriscono ovunque e, uno dopo l'altro, i contadini rovinano a terra, sui petali morbidi.

    the restoration of fallen man,
    the mortification of Hades,



    Nell'orfanotrofio vuoto, le rose afferrano tavoli, sedie, e gli arbusti le spezzano. Sangue scarlatto cola dalle spine, e i petali si tingono di nero sempre più intenso. Padre Albert ha preso per mano gli orfani rimasti per addentrarsi nella foresta. Una fila ordinata, ognuno di loro nel loro abito migliore, corone di fiori fra i capelli e sorrisi placidi. Alcuni sono ancora rigati di lacrime, ma continuano a sorridere ora.

    tumblr_pwg9tqemu61u5n408o1_640


    O blameless one, and the palace
    of the only King and Sovereign, rejoice.



    Man mano che avanza, prega.
    Lo fa senza emettere un suono, solo le labbra a muoversi freneticamente, lo sguardo fisso e febbrile di fronte a sé. Le iridi pallide, di un rosso che è andato a intensificarsi insieme alla fede, guardano avanti e al tempo stesso ovunque. Il suo corpo si muove in automatico, risalendo la collina.


    L'armatura non pesa. Il piede coperto d'oro passa accanto a qualcuno che hai salvato.

    818df13e31decbfdae314c24bb698615


    Il mantello bianco si tinge centimetro dopo centimetro di rosso.

    dc06f1ea33be05b6a5b6664c89bfa589


    Tutti danzano, estatici, tenendo i nastri coperti di fiori fra le dita. Te ne accorgi solo quando alcuni di loro cominciano a gridare, colti di sorpresa. Lasciano i nastri e si guardano le mani coperte di sangue prima di cadere a terra, svenuti. Anche i tuoi fiori cadono uno dopo l'altro, avvolti da spine, soffocati da petali che sbocciano a profusione. Petali cremisi, intensi come il sangue.
    E una gabbia di spine stringe il palo, si dipana per la radura e la avvolge, chiudendo al suo interno le tue vittime.

    Parte della tua energia si disperde: non ci sono abbastanza anime ora. Le senti distanti, ovattate, quasi sconnesse dal tuo rituale finché si trovano là dentro.

    Avanza nella radura e lo vedi.

    Vridel di Hohenbourg, Cavaliere d'Oro di Pisces, invece,
    vede la bambina che hai in braccio.



    Fiery throne of the Ruler of all, rejoice.



    ZAyXNi4



    Su4sahH

    LO HAI VOLUTO?

    ECCOLO

    Descrivi il rituale :kuku: e come hai intenzione di portare tutte queste belle anime a casa, quando ti accorgi che sta arrivando meno gente del previsto. Vedi la scena descritta e senti che temporaneamente, l'effetto del tuo Mughetto sulle vittime di questa radura è soppresso. Qualcuno ha fatto FBI OPEN UP nella tua radura e lo riconosci facilmente come il Gold Saint di Pesci.

    Vridel è Energia Blu e ti rendi conto immediatamente che è perché si sta sforzando per mantenere quella gabbia e alcuni effetti in giro per il tuo dominio. Sta impedendo alle persone di raggiungerti, in qualunque modo.
    Si è occultato con le sue rose per arrivare non visto e coglierti di sorpresa, ma hai un attimo colto tu di sorpresa lui.

    E GUARDA UN PO' CHI HAI IN BRACCIO TU?

    A te la prima mossa.
    ▼ DM's Corner


    Edited by ~S i x ter - 26/3/2024, 00:40
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    lebbotte

    Group
    Daimon
    Posts
    2,770
    Location
    Land of make-believe

    Status
    ALIVE
    maijlöcksche ✧ driade {IV} ✧ energia anemoneMidƨommarthe flower man
    His eyes, they gleam like bloody dew,
    His touch, it chills the morning hue.
    With fingers gnarled and petals pale,
    He beckons you to his dark trail.

    Beware the blooms he tends at night,
    For they hold secrets out of sight.
    Their fragrance sweet, yet tainted deep,
    In dreams, they haunt your restless sleep.


    Inspirò profondamente, beandosi del profumo meraviglioso del suo giardino incantato, compiacendosi per ogni nota floreale che il suo naso riusciva ad individuare e discernere: vi era bellezza nel suo regno, una straordinaria, variopinta bellezza piena di vita e serenità che toccava le corde più profonde dell’anima.

    Sfiorò il palo con una mano e da esso ordinati ed intricati rami fioriti andarono a formare un trono tanto semplice quanto armonioso. La seduta larga e comoda, resa soffice da un morbido strato di muschio fresco e verdeggiante si univa allo schienale ricoperto da un tappeto di foglie rigogliose e cariche di fiori candidi, che sbucavano ovunque lo sguardo si posasse, aggrovigliandosi con sinuosità e naturalezza all’asta alle sue spalle, affondando le proprie radici nel terreno morbido.
    Prese posto, accomodandosi con grazia e portamento regale, accomodando tra le sue braccia Hirmingard, che poggiava ora la testa sulla clavicola della Driade. Le accarezzò piano la guancia, guardandola con occhi che parevano brillare: la bontà d’animo di quella bambina l’aveva colpita nel profondo, era giusto ricompensarla a dovere. All’altezza del cuore della bambina nacque un germoglio, una piccola gemma violacea e brillante che si sarebbe schiusa al concludersi delle danze: l’ultimo fiore a sbocciare, il più prezioso di tutti, quello che avrebbe decretato la fine del Midsommar: un nuovo seme di Thanateia Avernalis.
    Era l’onore più grande che la dolce Hirmingard potesse mai ricevere.

    Attese con pazienza gli abitanti, che iniziarono ad emergere dai margini della foresta, sciamando ordinati come api verso la loro regina. Maijlocksche li conosceva tutti, uno per uno: sapeva i loro nomi, conosceva le loro speranze, i loro sogni, le loro preghiere ed ella era pronta ad accoglierli a braccia aperte, nel suo regno incantato, lontano dalle tribolazioni della vita terrena.
    In fila ordinata avanzavano piano, gli occhi ricolmi di meraviglia, lucidi di commozione, che si accendevano di fervida devozione similmente alle stelle del firmamento, quando si posavano sulla figura della viride Vergine. Ella li attendeva, seduta sul suo trono la mano tesa verso di loro in un gesto di infinito amore: con reverenza si avvicinavano, chinavano il capo, sfioravano con le loro labbra ruvide il dorso immacolato del loro Astro ed esse si tramutavano in morbidi petali, dai quali nascevano altrettanti fiori. Ognuno di loro con una pianta scelta appositamente dalla regina Verde che andava a ricoprire i loro abiti sporchi e laceri, dandogli una nuova vita, ricordando loro che presto quegli stessi fiori sarebbero stati i loro eterni compagni di bellezza e amenità.
    Giunse poi padre Albert, seguito dai bimbi dell’orfanotrofio: indossavano tutti degli abiti bianchi in cotone leggero, camiciole e pantaloncini per i maschietti, un vestito per le bambine: Maijlocksche lo riconobbe come il vestito della domenica, aveva sentito più volte i bambini parlarne con orgoglio, definendolo “il vestito buono”: Driade non capiva come della semplice stoffa lavorata potesse risultare appetitosa, ma doveva riconoscere che erano davvero graziosi, tutti puliti e ordinati, le manine strette attorno a mazzolini di fiori di campo, i volti raggianti di felicità. Donarono i loro bouquet alla regina, che li ringraziò baciando ad ognuno la fronte, dalla quale nacque una piccola ed indolore spina. Una goccia cremisi scivolò loro in mezzo agli occhi, al lato del naso, mischiandosi con le loro lacrime di gioia incontenibile. Il prelato si inginocchiò nell'erba rigogliosa, chinando il capo fino a baciare il terreno stesso, seguendo poi a sollevare con delicatezza l'orlo del vestito della donna, quel tanto che bastava per sfiorarlo ancora una volta con le labbra; appoggiò poi il viso nella mano tesa della Vergine, beandosi del suo tocco celeste, della sua carezza gentile, seguendo il silenzioso invito della sua signora ad alzarsi fino a sfiorare le labbra perfette di quell'angelo in terra con le sue. Lacrime argentate sgorgarono dagli occhi tersi di padre Albert, perdendosi nel verde delle iridi della Madonna della radura, rivolgendole preghiere silenziose contenute in quel bacio tanto sacro quanto profano.
    Arrivarono infine le novizie del convento, coperte solamente da un saio in organza, libere dalla pesantezza dei loro abiti monacali. Disposero davanti alla loro sorella illuminata otto vasi contenenti altrettante piante in fiore: una bianca e semplice margherita, un ranuncolo giallo, un cespuglio di euforbia verde, un anemone rosso, un agapanto blu, un rametto di glicine viola, una dahlia nera ed infine un bouquet di mughetto ricoperto di foglia d'oro.

    Le congedò con un gesto della mano mentre i presenti iniziavano a disporsi in tre cerchi concentrici attorno al palo e al suo trono, ognuno afferrando un nastro fiorito collegato alla sommità del Maypole. Erano molti meno di quelli che si aspettava, ma per il momento potevano bastare: il Midsommar aveva atteso abbastanza. Dischiuse appena le labbra, respirando, un sospiro che si espanse per tutta la radura giocando con i fili d'erba. E le danze iniziarono, al ritmo di una musica che solo coloro che erano stati benedetti dalla Regina di Maggio potevano udire. Il cerchio più interno, formato dagli orfani iniziò a girare in senso orario, una mano stretta attorno al rampicante e l'altra stretta in quella del compagno alla sua sinistra: si muovevano con piccoli passi laterali, mentre i bracciali fioriti si intrecciavano tra loro, unendoli ancora di più. Il girone intermedio era composto dalle monache e da padre Albert, anch'essi uniti dalle corone fiorite dalle quali si allungavano rami sottili e nodosi mentre danzavano muovendosi in senso antiorario. Il terzo cerchio, quello più esterno, era composto dalle persone comuni: danzavano a ritmo frenetico, toccando appena terra con i piedi tanto che pareva volassero. Le loro voci unite in un coro che parlava la lingua stessa degli alberi in fiore.

    Jqxt1hX
    Camille Saint-Saëns - Danse Macabre



    E più il ritmo aumentava e più i fiori sull'albero di Maggio sbocciavano, una moltitudine infinita e variopinta di boccioli irrorati di vita propria. Ed essi danzavano, danzavano gloriosamente, invocando il nome della Madre verdeggiante, danzavano incapaci di fermarsi. In centro ad essi, la Driade li guardava con sguardo benevolo, mentre il suo ventre diveniva più gonfio, e i suoi seni più pieni, una figura sacra, celeste e pregna di una vita che nasceva dalle figure danzanti attorno a lei, da ogni petalo che trovava il suo spazio lungo il legno venato che come una croce sovrastava l'irrefrenabile ballo.

    Maijlocksche chiuse gli occhi, abbracciando piano Hirmingard

    Sarà tutto perfetto. Non sarai mai più sola.

    Eppure quella festa gioiosa subì presto uno stop improvviso. La stella demoniaca era rimasta concentrata sul rituale, ringraziando ogni anima che saliva sul Maypole per la nuova forza che le stava donando quando si accorse troppo tardi che non erano giunti ulteriori invitati ritardatari. Il canto fu presto interrotto da grida spaventate, lo scalpiccio dei passi fermato con violenza. Maya socchiuse piano gli occhi: dei fiori portati davanti a lei, solamente l'anemone brillava, le venature attraversate da una leggera ma costante pulsazione color vermiglio intenso. Corrucciò appena la fronte, un movimento rapido e impercettibile prima di alzarsi in piedi con un movimento fluido, un momento prima che il suo trono venisse avvolto da spine selvatiche. Gli stessi rovi che risalivano veloci lungo il palo, soffocando ogni fiore, recidendo ogni stelo che con tanta grazia era nato, gli stessi steli pungenti che, una volta raggiunta la cima, strapparono le ghirlande poste con tanta cura ad addobbarla, lacerandole prima di scagliarsi con veemenza a terra, ingabbiando la regina e la sua corte. I suoi sudditi feriti e atterriti si piegavano a terra, coprendosi il capo con le mani coperte di petali scarlatti mentre, dal fondo del prato giungeva una figura incappucciata. Con ogni passo in avanti dell'uomo il potere della Driade pareva venir meno, soffocato a sua volta dai rovi e dal mare cremisi. Provò a concentrarsi, avvicinando lo sguardo tramite i fiori vicini: ne sentiva le parole, ne intravedeva il volto da sotto il cappuccio.

    Le sovvenne una filastrocca che aveva sentito in un tempo ormai remoto e dimenticato, circa questa entità quasi fatata. Non aveva un nome, un volto, egli era semplicemente noto ai più come The flower man. Un cavaliere errante, una figura sfuggente e misteriosa che si trovava ora a qualche metro dalla Santa.

    He sings a song of twisted grace,
    A melody that chills the space.
    And as he roams the sunlit glen,
    He draws you close, then calls again.

    So heed the warning, little one,
    When under moon or fading sun.
    For in the shadows, he does dwell,
    The Flower Man, a tale to tell.


    Il suo sguardò indagò sull’uomo innanzi a lei, soffermandosi sui tratti del suo viso, sui suoi capelli pallidi, sui suoi occhi sanguigni. Una voglia attraversava il suo viso, un marchio ancestrale che aveva già visto in altre vite, su altre persone: una maledizione di sangue, un fardello che si tramandava da epoche antiche, inesorabilmente, tra i guardiani del giardino dannato oltre l’antica rocca ateniese.
    L’odore che accompagnava l’uomo giunse alle narici della Driade, facendole arricciare: era l’inconfondibile profumo pungente, quasi fastidioso, di rose appassite, morte, marcite fin nel midollo. Il volto della Stella si distese in un sorriso tanto dolce quanto venefico

    Vridel

    Pronunciò il suo nome, che giunse alle orecchie del cavaliere come un sussurro delicato, simile al fruscio della brezza tra le foglie, un suono in una lingua antica quanto il mondo. Portava con sé gli echi di boschi lontani e di fiori trasportati dal vento.

    Benvenuto, pellegrino. Hirmingard mi ha parlato molto di te. E' un piacere fare la tua conoscenza...tuttavia non ricordo di averti invitato..

    Mentre parlava, in quell'atmosfera surreale, il braccio che sorreggeva la bambina si ricoprì di corteccia dalla quale nacque un nido di rovi che cinse la bella addormentata, pericolosamente vicino ma non abbastanza da ferirla.

    Si è sentita molto sola sai? Da quando te ne sei andato...non aveva più nessuno che si prendesse cura di lei. Per fortuna tra poco tutto finirà. Hirmingard non sarà mai più da sola. - sospirò piano, muovendo un passo verso il cavaliere. La figura bellissima e gravida della Driade stagliata contro la gabbia oscura di spine - Sono disposta a lasciarti andare, a farti tornare sui tuoi passi. Hirmingard non saprà nulla. Vattene dal mio giardino e porta con te le tue erbacce. Non è necessario che la tua sorellina soffra di nuovo a causa tua.

    Si interruppe un momento, quasi a soppesare le parole che stava per pronunciare. Sorrise nuovamente, inclinando leggermente la testa prima di tendere la mano verso l'uomo.

    Oppure. Puoi fare la scelta giusta. Puoi fare ammenda per tue colpe, purificarti dai tuoi peccati, rendere felice la piccola Hirmingard. Sarete nuovamente insieme, il tuo cuore arido conoscerà nuovamente l'amore di una Madre. Unisciti a noi, Vridel, unisciti a me e diventa il Re di Maggio. Non commettere un altro sbaglio, Vridel

    EuZ0EPp

    Every flower is a soul blossoming in nature.
    Fisico ● ok
    Mente ● ok
    Status Surplice ● ///
    Riassunto ● Go away or become the king of may :fiore: E comunque, ladies don't start fight!
    Princess of flowers {Controllo vegetale}
    E' stato osservato che l'entità demoniaca possiede la capacità innata di controllo, creazione e manipolazione degli elementi vegetali nella loro interezza. Si denotano in particolare due specializzazioni di questa sua abilità:
    ● la prima consiste nella materializzazione ed utilizzo di legno, creazione diretta della volontà della Driade. Non si sottolinea una varietà specifica di legname, e la corteccia creata dall'entità aliena non sembra presentare caratteristiche diverse dall'ordinario. Questo potere rimane comunque da non sottovalutare, in quanto la Driade ha mostrato più volte la pericolosità dello stesso, utilizzandolo sia a scopo di attacco che di difesa. Il legno della Driade è considerabile alla stregua di un elemento vivo e attivo, che può essere costantemente modellato in forme innaturali, ricreato quasi immediatamente se danneggiato e modificato a piacimento nelle dimensioni. Le limitazioni di questa sostanza dipendono dunque solo dalla fantasia della sua creatrice e dalla quantità di energia in suo possesso. Particolare nota è la possibilità per la Driade non solo di estroflettere le parti legnose ma anche di ricoprire il proprio corpo - interamente o parzialmente -andando a creare un ulteriore livello di protezione a costo di una ridotta libertà di movimento.
    ● L' influenza della stella demoniaca si applica ed estende inoltre ad ogni forma di flora locale presente in una data area: attraverso la sua aura, la Driade può controllare a piacimento ogni forma vegetale, da semplici alterazioni di forma e dimensione a vere e proprie manipolazioni potenzialmente letali. Si sottolinea in modo particolare la predilezione nello stimolarne la crescita e riproduzione in maniera quasi infestante. L'entità non è tuttavia capace di controllare direttamente specifiche caratteristiche proprie di specie velenose o urticanti, che si manifestano solo come danni collaterali nel momento in cui le piante in questione entrano in contatto con il bersaglio della sua ira. {n.d.r: quest'ultima affermazione sembra trovare eccezione solo negli esemplari di Lilium convallium, fiore per cui la Driade sembra avere sviluppato un controllo superiore e completo, vedi note sotto}
    In ultimo - sebbene non ne faccia mai praticamente uso se non in casi estremi - l'aura dello spettro è in grado di annientare ogni essere vegetale presente nel suo raggio d'azione.


    Celestial tears {Thanateia Avernalis}Le origini del fiore infernale rimangono ad oggi ancora avvolte nel mistero e anche il suo studio botanico risulta particolarmente complesso per la natura intrinseca del vegetale stesso. Da documenti e ricerche risalenti ad almeno alla prima guerra sacra, la tossicità del mughetto demoniaco risulta trasmissibile sia per semplice contatto cutaneo sia tramite ingerimento che attraverso le vie respiratorie. Non si tratta di un comune veleno: più che il deterioramento del corpo fisico si è infatti assistito al deperimento spirituale fino alla totale perdità di volontà di coloro rimasti esposti troppo a lungo alle esalazione venefiche della pianta. Sono accertati due stadi, che sembrano essere correlati all'effettivo potere a disposizione della Driade:
    ● Il primo stadio rilevato in uno spettro elettromagnetico del visibile che oscilla tra giallo verde e rosso, limita l'effetto dannoso del veleno che si manifesta con un generalizzato senso di spossatezza e perdita graduale ma costante del proprio io. La tossina in questo stadio è quella che manifesta più similitudini con la controparte terrena, se non che il mughetto demoniaco agisce direttamente sullo spirito della vittima. [classificazione: veleno cosmico]
    Da non sottovalutare è anche l'accertato potere curativo che questo stesso fiore possiede: sotto il comando della stella creatrice, il mugherino agisce come parziale antidoto contro veleni e agenti patogeni portatori di malattia, siano essi comuni o cosmici. Si sottolinea la non totalità della cura ma l'effetto guaritivo volto a contrastare e rallentare l'avanzata del danno dona alla Driade - o chi possieda del mughetto in corpo - una certa resistenza ai sopraccitati elementi [classificazione: resistenza a veleni e malattie]
    ● Il secondo stadio si presenta nell range visivo dal blu in avanti, dove oltre all'intensificarsi degli effetti velenosi si aggiungono effetti collaterali riconducibili a stati confusionari e sonnolenza acuta. Nei casi più gravi l'effetto sedativo può portare alla totale catalessi del soggetto colpito, dove in contrasto con la totale immobilità del corpo, l'attività cerebrale denota picchi altissimi riconducibili alla fase REM. Si riscontrano inoltre degenerazioni comportamentali fino alla perdita completa del senno e della ragione dovuti all'elevato effetto alucinogeno. La Driade non sembra tuttavia avere controllo alcuno né sugli incubi né sulle alterazioni della personalità riscontrate nelle vittime.[classificazione: veleno migliorato]
    Anche l'effetto curativo è soggetto a mutazione migliorativa: il fiore garantisce al proprio host un boost provvisorio capace di mitigare ulteriormente i danni subiti. Si verifica un temporaneo e progressivo spegnimento dei centri nervosi associati al dolore, rendendo il soggetto posseduto dal Lilium simile ad un non morto. Veleni, tossine, infezioni e malanni riducono il loro effetto quasi fino a regredire. La perdita di un arto o appendice risulta più sopportabile e meno dolente, Non si documentano casi in cui l'amputazione sia stata interamente ricostruita.[classificazione: guarigione]
    L'effetto guaritivo portato all'estremo si traduce in una completa trasformazione dell'host umano in non morto da cui è impossibile fare ritorno; la Driade e gli altri spettri sono di fatto immuni a quest'ultmo fenomeno. [classificazione: anatomia non morta completa, only gdr]


    TECNICHE ● ///

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,446

    Status
    ALIVE
    MIDƧOMMAR¬Elle → Driade [II pg]
    3

    Vridel fissa sua sorella.

    Lo stai ponendo di fronte ad una scelta che ha distrutto più di un Saint durante le Guerre Sacre. Oh, come avete amato costringerli ad abbandonare le loro famiglie, quando si è diffusa l’idea di usarle come primo obiettivo per minare il loro morale. Il mondo dei Cavalieri di Atena è fatto di gloria, ma anche di triste crudeltà: è stata la maestra di Vridel a confessargli che non avrebbe mai più potuto vedere quello che era rimasto della sua famiglia. Lei stessa viveva sola, avendo rinunciato ai suoi reali titoli per una vita in eremo, lasciando alla storia e all’agiografia raccontare il poco della sua vita umana.

    Le ultime generazioni di Cavalieri sono state così scelte fra orfani, reietti, ultimi figli, disperati in cerca di uno scopo più grande. Coloro che il mondo scacciava a sassate, o voleva tenere nascosti, o disprezzava al punto da costringerli al dimenticatoio. Athena ha dato loro la mano, portandoli verso un sentiero di gloria, ma anche di solitudine.

    Gli occhi del Gold Saint sono di un rosso carminio, contornati da ciglia bianche: Hirmingard ti ha raccontato spesso di come il fratello sia nato con la “malattia bianca” e di come vedesse a modo suo, preferendo la penombra e l’oscurità perché i suoi occhi e la sua pelle detestavano il bacio del sole e non riuscivano a mettere a fuoco. Di come avesse imparato a cacciare seguendo sensi che non erano quelli umani, e fosse temuto tanto quanto riverito per essere in grado di mantenere la famiglia anche negli inverni più difficili. Ti ha raccontato di come le persone si facessero il segno della croce al suo passaggio, di come fosse costretto a seguire le messe nascosto dal resto del paese.
    Di come fosse bella la sua voce quando cantava, quando solo Hirmingard poteva sentirlo.

    Ma si sa, gli umani sono inaffidabili e quello che hai di fronte è molto, molto diverso dopo cinque anni di addestramento.

    Vridel di Pisces, che Hohenbourg chiamava il Demone Bianco, guarda ciò che rimane della sua famiglia fra le tue braccia e comincia a pregare a bassa voce. Pensa a tutte le anime che il suo potere sta trattenendo dall’inferno ora, e a quelle per cui sta lottando ora, in questa radura.
    Pensa a chi vuole salvare e a chi deve salvare.

    « Agni Parthene…Perdonami. »

    Prega con le lacrime macchiate di rosso che cominciano a scorrere, e man mano che lo fanno, snudano qualcosa nei suoi occhi che ti fa scorrere un brivido gelido. Goccia dopo goccia, dalle giunture dell’armatura comincia a scorrere sangue scarlatto, e senti l’inconfondibile suono della carne stretta e strappata. Da sotto l’armatura, riemergendo dai bracciali, nelle sue mani compaiono lunghe fruste di rovi dalle spine acuminate e completamente zuppe di sangue.

    « Perdonami, Athena, perché io non riesco. »

    HjpWFwF

    Percival Schuttenbach - O mój wianku


    I suoi occhi scarlatti finalmente si fissano su di te, e solo su di te. Lo fanno con le sue iridi febbricitanti, ma anche attraverso ogni singola rosa di quella radura. È fervore nei suoi occhi.

    Qualcosa di profondamente fanatico e potente, misto a un odio sacro per tutto ciò che sei.

    Le fruste che stringe in mano, ferendo i palmi spasmodicamente stretti sulle spine, scattano verso di te quasi alla velocità della luce. Parte del sangue schizza da esse, spargendosi sul terreno, ma fra le gocce ci sono petali dello stesso colore. Una massa di rose rosse si snuda dalle fruste…e ti oltrepassa, diretta alla gabbia di Hirmingard per donarle la più dolce morte concepibile.

    Per strappartela via lui stesso, prima che possa farlo tu.

    E mentre questa realizzazione ti attraversa, le fruste si inspessiscono, permettendoti di vedere come ogni centimetro dei rovi sia in realtà fiorito di rose nere come la notte, lucide di sangue fresco e tossico che cola dalle spine. Attaccare Hirmingard era solo un modo per portale le armi ai tuoi due lati, e Vridel le manovra immediatamente in un movimento a croce, cercando di colpirti in due fendenti paralleli: uno da destra in basso, e uno da sinistra in alto, per tranciarti a metà o, quantomeno, causare quanto più danno possibile alla tua Surplice. Il movimento stesso delle fruste nel toccare sarebbe tremendo: lo sfregamento quasi rotatorio delle spine in movimento e delle rose vuole causare il danno più doloroso possibile, maciullando la carne e triturando un’eventuale difesa.

    Su4sahH

    Non so come dirtelo, ma il mio [diversivo] è ammazzare mia sorella usando una nube di petali di Rose Rosse (già presenti sul campo dal post precedente) per portare il mio [af]: due spesse fruste di rovi con l’azione offensiva delle Rose Nere, uno a destra (all’altezza delle ginocchia) e uno a sinistra (altezza spalle) con te al centro. I rovi sono cosparsi di sangue tossico e cerco di tranciarti ma proprio con dolore grave e enorme deus vult :zizi:

    Sono Energia Blu perché sto continuando al contempo a impedirti di fare il tuo lavoro soprattutto fuori da questa radura. Vridel ha deciso di non cadere nel tuo gioco e di non considerare sua sorella prioritaria rispetto a tutto il resto delle persone che sta salvando da te nell'ammazzarti.
    ▼ DM's Corner


    Edited by ~S i x ter - 7/4/2024, 00:52
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    lebbotte

    Group
    Daimon
    Posts
    2,770
    Location
    Land of make-believe

    Status
    ALIVE
    maijlöcksche ✧ driade {IV} ✧ energia anemoneMidƨommarthe lily and the rose
    But the rose, with thorns so sharp and keen,
    Guarded her beauty, unseen.
    She knew the lily's wicked game,
    And vowed to protect her delicate frame.

    Yet in the dead of night, when all was still,
    The lily crept with a silent thrill.
    With venomous whispers, she enticed the rose,
    To leave her guard and forget her woes.


    Lo prendo come un no

    Schioccò la lingua, contrariata, un suono che rieccheggiò come il rumore di un ramo secco spezzato.
    Il Vridel che aveva davanti non era quello che la dolce Hirmingard ricordava, l'umano tanto caro alla piccola di cui a lungo le aveva raccontato.
    Non c'era bellezza, non c'era umanità in quell'essere, piegata e spazzata via dalle bugie di una falsa Dea; non vi era amore né giustizia: solo una furia implacabile che non sembrava conoscere limiti. Non si sarebbe fermato, sarebbe stato disposto a tutto pur di fermarla, di impedire a Maijlöcksche di porre fine alla sua esistenza solitaria. Vridel, come tutti coloro che lo avevano preceduto, non era altro che un vile estirpatore, incapace di sentire, incapace di ammettere le proprie colpe e i propri errori. Non meritava di essere salvato.

    Sei arido, Vridel.

    Lo sguardo della driade cambiò, soffermandosi per un solo istante sulla sua radura, l’iride del simulacro umano che indossava si fece completamente vitrea, risplendendo solo di luce verdastra.
    Maya odiava i conflitti e le guerre, per due semplici motivi: il primo, forse più banale, era che le persone impegnate negli scontri non avevano tempo per i fiori, i suoi fiori. Il che, se da una parte era bene perché le lasciavano margine per riprodursi in maniera incontrollata, dall’altro il non ricevere le attenzioni che meritava era qualcosa che difficilmente tollerava. Il secondo era che, immancabilmente, la guerra finiva sempre col rovinare il suo giardino: aveva perso il conto delle volte in cui, nella sua infinita vita, si era stabilita in un luogo che poi era stato puntualmente distrutto, messo a ferro e fuoco e lordato dal sangue di quegli insulsi esseri che non solo osavano calpestarla ma addirittura si permettevano di morire tra le sue braccia, tra i suoi seni, tra i suoi capelli senza nemmeno ringraziarla, senza nemmeno donarle come ultimo atto di carità la loro anima.
    Anche quel giorno, nel prato recintato dai rovi del demone bianco, sarebbe accaduta la stessa cosa.

    Rovinate sempre tutto.

    Il cosmo della stella demoniaca brillò a piena intensità, pronta ad affrontare la marea rossa scatenata dal cavaliere dorato. Non si sarebbe fatto scrupoli ad attaccare direttamente Hirmingard, la sua adorata sorella; una smorfia di disgusto increspò il viso di colei che fu sorella Erentrude, ormai completamente sotto il dominio della stella Ascesa: gli umani...e peggio tra loro quei maiali dorati...la loro arroganza e abiezione illimitate riuscivano talvolta ancora a stupirla. Ma per fortuna, nella sua infinita esistenza, Louzaouenn-an-hañv aveva imparato ad essere paziente: la bambina così come tutti gli altri prigionieri della gabbia, potevano ancora esserle utili. Il germoglio all'apparenza innocuo, posato sul petto della ragazzina, si insidiò dentro di lei, facendosi strada tra i vestiti, sotto la pelle, dentro i muscoli fino ad impiantarsi nel cuore di Hirmingard, trafiggendolo con le sue radici. Niente di più che una puntura, un movimento che nel fervore della battaglia sarebbe passato inosservato, complice anche l'assenza di sangue sui vestiti.
    Dallo stesso braccio che stava sorreggendo la bambina, le spine presenti sulla corteccia si ritirarono, mentre il legno andava ad inspessirsi e stringersi a protezione del corpicino di Hirmingard. Un primo nucleo protettivo, quasi un nocciolo attraversato da venature crepitanti del potere stesso della Driade, da cui si venne a formare una barriera che si frappose tra i petali di rosa e il loro obbiettivo. La corteccia risaliva a velocità sostenuta lungo tutto l’arto della donna, andando poi a ricoprirle le spalle, il collo e discendendo fino a piantarsi a terra, dove si snodava accumulando strato su strato, formando una sorta di mezzo guscio alto abbastanza da coprire la figura dello spettro. Nonostante la prontezza tuttavia alcuni dei petali giunsero alla stella demoniaca, rilasciando immediatamente il loro veleno. Lo sentiva instillarsi dentro di lei, un formicolio e pizzicore fastidioso là dove le rose osavano toccarla. Strinse i denti, un movimento impercettibile prima che il suo potere avvolgesse i frammenti vellutati facendoli avvizzire e marcire, cadendo mosciamente a terra.
    Il legno continuò la sua avanzata sul terreno, snodandosi in lunghe e robuste radici che si avvinghiarono rapide alle caviglie di quattro umani - i loro nomi o identità non erano importanti - prima di strattonarli con veemenza verso lo spettro. Le loro urla di terrore giunserò quasi ovattate alle orecchie di Maya, infastidita dal fatto che la sola presenza del cavaliere dorato stesse interferendo così tanto con il suo dominio: avvertiva ancora la presenza della Thanateia dentro i corpi degli invitati, ma il suo potere sembrava andare via via indebolendosi, sciogliendo la trama di controllo che aveva cautamente tessuto negli anni, scostando il velo e rivelando la cruda realtà nella quale i partecipanti si erano trovati invischiati. Ma soprattutto, avrebbero percepito il dolore, e sarebbero stati consapevoli di ogni momento di massacro e carneficina che sarebbe avvenuto sotto quella cupola maledetta. Era davvero questa la carità di cui Vridel e i suoi fratelli invasati erano soliti parlare?

    Grugnite troppo. - furono le uniche secche parole che uscirono dalla bocca del Demone, prima che le sue radici risalissero fino a tappare loro la bocca. Avevano promesso di servirla no?

    I rovi di spine generati dal cavaliere di Atena si abbatterono su di loro in tutta la loro furia. L'impatto tra il legno dello spettro e la carne maciullata dei poveri inermi umani non fu tuttavia sufficiente a rallentarli abbastanza, costringendo Maya ad una manovra evasiva resa più difficoltosa dalla presenza di parti legnose sul proprio corpo. Le grida soffocate dei malcapitati uno,due,tre e quattro che avvertivano le loro carni dilaniate dalle schegge della corteccia della Driade e dalle rose nere di Vridel furono presto raggiunte dalla cacofonia degli altri topi che urlavano la loro disperazione, innalzando preghiere ad un Dio che aveva abbandonato quelle terre da parecchio tempo. Le fruste si fecero strada nei corpi inermi degli umani, lacerando pelle, muscoli e tendini, ricoprendosi di sangue rosso vivo che brillò per un momento sui petali scuri prima di venire quasi assorbito, bevuto avidamente dai fiori del cavaliere. Era più potente di Maijlöcksche , più veloce, ma ciò non sarebbe stato sufficiente a impedire allo spettro di contrattaccare: l'invasore andava estirpato. Si spostò con un balzo all'indietro, roteando appena il corpo per impedire qualsiasi tipo di danno al guscio che racchiudeva Hirmingard, mentre l'assalto delle due fruste giungeva a lei, rallentato ma comunque pericoloso: sibilò, un rumore simile al vento di tempesta dentro un tronco cavo, mentre le spine venefiche lasciavano due profondi tagli, uno che attraversava entrambe le cosce e uno nella parte alta della schiena, in corrispondenza delle scapole. Immediatamente avvertì il calore del sangue del suo simulacro umano iniziare a colare copioso, il bruciore dovuto alle carni lacerate, il veleno del cavaliere di Pesci iniziare a farsi strada dentro di lei, ma decise di non badarci, almeno per il momento.

    Le bastò guardarsi attorno dalle corolle dei fiori, per individuare il gruppo di orfani del convento, raggruppati dietro padre Albert che, atterrito, guardava verso la sua direzione, mormorando preghiere vuote per avere salva la sua anima, o qualcosa del genere. Le radici residue della difesa presero nuovamente vita, serpeggiando veloce verso di loro: scostando violentemente il prelato prima di afferrare cinque bambini che non riuscirono ad essere abbastanza veloci da sfuggirle. La spina ancora presente nel centro delle loro fronti brillò per un attimo, prima di iniziare ad ingrossarsi, facendo gridare dal dolore i marmocchi. Li avrebbe scagliati con violenza verso il saint e solo quando sarebbero stati abbastanza vicini a Vridel, i loro corpi sarebbero esplosi, dilaniati dall'interno da un nugolo di spine che aveva il compito non solo di ferire il santo ma anche di distrarre la sua attenzione - attirata probabilmente dalla pioggia di sangue e organi interni - dalla vera offensiva della Driade. Da sotto i piedi del cavaliere dorato infatti, preceduta da una leggerissima vibrazione, i fili d'erba su cui si poggiava avrebbero iniziato a crescere a dismisura, raggiungendo presto dimensioni normalmente non possibili in natura, abbarbicandosi attorno alle caviglie e risalendo verso le cosce, la vita e il collo dell'avversario, fiorendo in tripudio di splendida Thanateia Avernalis che avrebbe rilasciato tutto il suo etereo ed insidioso profumo addosso al santo dorato.

    2d80f4d51b988ac1cbc3081a5caa36eb

    Avresti potuto essere tante cose belle, Vridel. - mormorò a voce bassa, dischiudendosi in un sorriso sinistro non appena un suono giunse alle sue orecchie.

    Un battito, un cuore che dopo essersi fermato per un lunghissimo ed indefinito istante, aveva ripreso a pulsare, stimolato dal mughetto infernale. Driade interruppe l'afflusso di cosmo alla barriera che aveva celato e protetto la bimba fino a quel momento, posandola delicatamente a terra, in piedi davanti a sé. Hirmingard si guardò attorno confusa, spaesata, fino a quando il suo sguardo non si posò su quello della figura ammantata d'oro.

    V-Vridel? Sei proprio tu, fratellone? - due occhi sgranati, mentre la bimba si bloccava sul posto, il viso delicato ed infantile che veniva attraversato da tante, troppe emozioni contrastanti tra loro - Vridel...perchè sanguini?
    Coraggio, Vridel. Fallo guardandola negli occhi.

    And as the dawn began to break,
    The garden wept for the rose's sake.
    For the lily, with petals stained,
    Had left the rose forever chained.

    Now in that garden, where shadows roam,
    The lily reigns on her twisted throne.
    But if you listen closely, you'll hear a sigh,
    For the rose's spirit refuses to die.


    Every flower is a soul blossoming in nature.
    Fisico ● Leggera intossicazione da rosa rossa e sangue tossico, profondi tagli sulle cosce e sterno
    Mente ● You fucked with the wrong flowey
    Status Surplice ● ///
    Riassunto ● Si si lei sarà anche mattoinculo, signor Vridel, ma io sono monella. Dopo un momento di totale amarezza e schifo nel vedere i petali rossi cercare di attaccare Hirmingard, Maya avvolge il corpo della piccola in uno strato di legno e corteccia da cui poi parte anche la difesa frontale che blocca la maggior parte dei petali rossi. Quelli che passano li tanka Driade. Dal semiguscio partono rami che afferrano quattro adulti a caso e le trascinano verso il nocciolo protettivo: meatshield nel senso letterale del termine, con lo scopo di attutire la devastazione dei rovi di rose nere. Altre estroflessioni vanno invece ad afferrare cinque bambini di quelli baciati dalla Driade nel post precedente e vengono lanciati contro Vridel, dove esplodono lacerati dall’interno da un nugolo di spine [AD + Diversivo dato dalla pioggia di sangue e budella]. L’erba sotto i piedi del cavaliere invece cresce a dismisura sbocciando in un tripudio di mughetto infernale, cercando di avvolgerlo interamente inondandolo di veleno spirituale.
    A fine post, Hirmingard si sveglia: andiamo Vridel, abbi almeno la decenza di ucciderla guardandola negli occhi :kuku:
    Princess of flowers {Controllo vegetale}
    E' stato osservato che l'entità demoniaca possiede la capacità innata di controllo, creazione e manipolazione degli elementi vegetali nella loro interezza. Si denotano in particolare due specializzazioni di questa sua abilità:
    ● la prima consiste nella materializzazione ed utilizzo di legno, creazione diretta della volontà della Driade. Non si sottolinea una varietà specifica di legname, e la corteccia creata dall'entità aliena non sembra presentare caratteristiche diverse dall'ordinario. Questo potere rimane comunque da non sottovalutare, in quanto la Driade ha mostrato più volte la pericolosità dello stesso, utilizzandolo sia a scopo di attacco che di difesa. Il legno della Driade è considerabile alla stregua di un elemento vivo e attivo, che può essere costantemente modellato in forme innaturali, ricreato quasi immediatamente se danneggiato e modificato a piacimento nelle dimensioni. Le limitazioni di questa sostanza dipendono dunque solo dalla fantasia della sua creatrice e dalla quantità di energia in suo possesso. Particolare nota è la possibilità per la Driade non solo di estroflettere le parti legnose ma anche di ricoprire il proprio corpo - interamente o parzialmente -andando a creare un ulteriore livello di protezione a costo di una ridotta libertà di movimento.
    ● L' influenza della stella demoniaca si applica ed estende inoltre ad ogni forma di flora locale presente in una data area: attraverso la sua aura, la Driade può controllare a piacimento ogni forma vegetale, da semplici alterazioni di forma e dimensione a vere e proprie manipolazioni potenzialmente letali. Si sottolinea in modo particolare la predilezione nello stimolarne la crescita e riproduzione in maniera quasi infestante. L'entità non è tuttavia capace di controllare direttamente specifiche caratteristiche proprie di specie velenose o urticanti, che si manifestano solo come danni collaterali nel momento in cui le piante in questione entrano in contatto con il bersaglio della sua ira. {n.d.r: quest'ultima affermazione sembra trovare eccezione solo negli esemplari di Lilium convallium, fiore per cui la Driade sembra avere sviluppato un controllo superiore e completo, vedi note sotto}
    In ultimo - sebbene non ne faccia mai praticamente uso se non in casi estremi - l'aura dello spettro è in grado di annientare ogni essere vegetale presente nel suo raggio d'azione.


    Celestial tears {Thanateia Avernalis}Le origini del fiore infernale rimangono ad oggi ancora avvolte nel mistero e anche il suo studio botanico risulta particolarmente complesso per la natura intrinseca del vegetale stesso. Da documenti e ricerche risalenti ad almeno alla prima guerra sacra, la tossicità del mughetto demoniaco risulta trasmissibile sia per semplice contatto cutaneo sia tramite ingerimento che attraverso le vie respiratorie. Non si tratta di un comune veleno: più che il deterioramento del corpo fisico si è infatti assistito al deperimento spirituale fino alla totale perdità di volontà di coloro rimasti esposti troppo a lungo alle esalazione venefiche della pianta. Sono accertati due stadi, che sembrano essere correlati all'effettivo potere a disposizione della Driade:
    ● Il primo stadio rilevato in uno spettro elettromagnetico del visibile che oscilla tra giallo verde e rosso, limita l'effetto dannoso del veleno che si manifesta con un generalizzato senso di spossatezza e perdita graduale ma costante del proprio io. La tossina in questo stadio è quella che manifesta più similitudini con la controparte terrena, se non che il mughetto demoniaco agisce direttamente sullo spirito della vittima. [classificazione: veleno cosmico]
    Da non sottovalutare è anche l'accertato potere curativo che questo stesso fiore possiede: sotto il comando della stella creatrice, il mugherino agisce come parziale antidoto contro veleni e agenti patogeni portatori di malattia, siano essi comuni o cosmici. Si sottolinea la non totalità della cura ma l'effetto guaritivo volto a contrastare e rallentare l'avanzata del danno dona alla Driade - o chi possieda del mughetto in corpo - una certa resistenza ai sopraccitati elementi [classificazione: resistenza a veleni e malattie]
    ● Il secondo stadio si presenta nell range visivo dal blu in avanti, dove oltre all'intensificarsi degli effetti velenosi si aggiungono effetti collaterali riconducibili a stati confusionari e sonnolenza acuta. Nei casi più gravi l'effetto sedativo può portare alla totale catalessi del soggetto colpito, dove in contrasto con la totale immobilità del corpo, l'attività cerebrale denota picchi altissimi riconducibili alla fase REM. Si riscontrano inoltre degenerazioni comportamentali fino alla perdita completa del senno e della ragione dovuti all'elevato effetto alucinogeno. La Driade non sembra tuttavia avere controllo alcuno né sugli incubi né sulle alterazioni della personalità riscontrate nelle vittime.[classificazione: veleno migliorato]
    Anche l'effetto curativo è soggetto a mutazione migliorativa: il fiore garantisce al proprio host un boost provvisorio capace di mitigare ulteriormente i danni subiti. Si verifica un temporaneo e progressivo spegnimento dei centri nervosi associati al dolore, rendendo il soggetto posseduto dal Lilium simile ad un non morto. Veleni, tossine, infezioni e malanni riducono il loro effetto quasi fino a regredire. La perdita di un arto o appendice risulta più sopportabile e meno dolente, Non si documentano casi in cui l'amputazione sia stata interamente ricostruita.[classificazione: guarigione]
    L'effetto guaritivo portato all'estremo si traduce in una completa trasformazione dell'host umano in non morto da cui è impossibile fare ritorno; la Driade e gli altri spettri sono di fatto immuni a quest'ultmo fenomeno. [classificazione: anatomia non morta completa, only gdr]


    TECNICHE ● ///

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,446

    Status
    ALIVE
    MIDƧOMMAR¬Elle → Driade [II pg]
    4

    Quando racconterà ciò che è successo, alla Gran Sacerdote e al resto dei Cavalieri, lo farà con calma. Lo farà aspettandosi che il giudizio cada su di lui, durante un silenzio di ghiaccio e i respiri trattenuti.

    Le urla echeggiano. I suoni morbidi e liquidi della carne, gli schiocchi delle ossa e le preghiere urlate, il panico, la paura infinita gli riempiono le orecchie. Lo vedi reagire quando afferri i bambini, forse di impulso perché sa che nessuno in questa radura è più salvabile e li stai usando contro di lui. Li hai soggiogati senza più ritorno e ogni sua stilla di potere possibile sta combattendo fuori da questo recinto infernale per impedire che anche al resto accada la stessa cosa.

    Sa che non può salvarli, eppure quasi ritrae le fruste quando stai usando quegli uomini come scudo, senza neppure indossare la tua Surplice.
    Sa che non può salvarli e il suo sguardo scatta verso i bambini, l'orrore istintivo di riconoscere quei visi e di non volerli far avvicinare quando è coperto di sangue, la volontà di difenderli da se stesso che per una frazione di istante travalica il fervore della battaglia.

    Le urla cessano e il sangue e le frattaglie impattano su uno scudo di rovi con lo stesso suono della pioggia sugli arbusti.
    Le tue spine si intrecciano alle sue, graffiano l'armatura d'oro e lui rimane immobile per una frazione di istante. A occhi spalancati, il respiro pesante prima che i denti si stringano. Il tuo attacco agisce e i suoi rovi fanno lo stesso, emergendo dalle fessure dell'armatura per strangolare i tuoi, tenerli lontano dai punti vitali.
    Il tuo mughetto fiorisce e Vridel espira di scatto, il corpo attraversato da una fitta di dolore che va ben oltre il corpo. Il suo sangue rigetta il tuo potere, e continuerà a farlo costantemente.

    E' concentrato su altro. La voce di Hirmingard, il suo viso che riprende colore mentre compie qualche passo verso di lui.

    Vridel non sarà mai più lo stesso, di questo ne sei sicura.
    Quando racconterà quanto è successo al Grande Tempio, ci saranno lacrime e silenzio, ma non le sue.
    Vridel le finisce contro di te.
    Contro Hirmingard che stai usando contro di lui.
    Sei colei che, in tutto questo orrore, lo ha spinto su un baratro e lo ha costretto a guardare.

    E nonostante tutto, le sorride. E' un sorriso calmo, triste, che screpola le tracce rosse sul suo viso e contrasta in maniera strana con i suoi occhi folli. Sa che non è più lei. Deve crederlo con ogni stilla del suo cuore se vuole andare avanti e non impazzire. Deve avere fede, o crollerà e ce ne sono ancora così tanti di voi da ricacciare nell'inferno.

    « Mi dispiace che questo mondo sia stato solo sofferenza, piccola mia. »

    Vridel diventa una nube rossa. Sangue esplode dalle ferite che si è inferto, diffondendosi in un tornado attorno a lui che raccoglie anche quello delle innocenti creature che hai sacrificato. Ne fa giustizia divina nei tuoi confronti. Solleva il braccio destro e la sua voce si alza in un eco che rimbomba da ogni rosa nella radura.

    O, ACULIFERENS CRUOR[ CRIMSON THORN ]O, SANGUINAE LACRIMAE

    tumblr_m8wluzkNgN1r0bedko3_400


    Sono parole antiche, che la sua maestra gli ha insegnato in una lingua nobile e colta che lui, figlio di due coltivatori di campagna, mai avrebbe potuto pensare di imparare, così come tutto il resto che il destino ha voluto in sorte per lui. La nube di aghi di sangue si scaglia su di te, parte di essa si vaporizza in una vera e propria ondata di vapore sanguigno per ostruirti la visuale da ogni lato in un'ampia area di diversi metri, e circuirti in un inferno di dolore penetrando nelle tue ferite, nei tuoi polmoni in un rapido shock.
    Il sangue inzuppa il terreno, e combattete ora in un'arena vermiglia e tossica.

    I rami di Thanateia perdono la presa quando un nugolo di rovi li strappa e lui copre la distanza che vi separa in un lampo.
    Il braccio destro sollevato e insanguinato, coperto di rovi che formano una sovrastruttura acuminata che per arrivare a te

    ...lo fa attraverso Hirmingard.

    « So che vedrai la luce anche per me. »

    Attraverso un singolo stelo, propulso in avanti con una violenza e una precisione immane, una velocità tale da non provocare quasi dolore o coscienza di quanto è successo. Estirpando il tuo bocciolo dal suo cuore e disintegrando il resto in un pulviscolo di luce. La tua presa sulla bambina si annulla e in quella radura, ora, per lui non esiste nient'altro che il nemico.

    Vridel si avventa su di te, i rovi frementi sul suo corpo nell'avvolgerlo in una furia che ha dell'animalesco quando parte di essi si riforma in una mazza impugnata a due mani, tripudiante di rose nere. La abbatte su di te in nugolo di fendenti che vibrano nell'aria quasi con vigore metallico nel cercare di ridurti in poltiglia.

    Su4sahH

    Perdona il ritardo, ma è stato un post complesso da scrivere.

    Allora, mi difendo dal tuo attacco debole con uno scudo di rovi, ma il diversivo e l'emotional damage fanno il loro dovere nel farmi prendere il tuo af. Subisco i danni spirituali, ma il sangue di Pesci aiuta a difendermi dagli effetti tossici del Mughetto.

    E poi, giustamente, è ora che tenti di ammazzi accisa. Uso un Crimson Thorn come [ad] (che ha l'effetto di uno shock di dolore per l'effetto del sangue diffuso sulle tue ferite già aperte), con l'aggiunta di vaporizzare il sangue attorno a te in un'area ampia per ostruirti la vista [azione di supporto: diversivo] e spargerlo ovunque, poi faccio ciò che va fatto. Mi avvolgo di Rovi Neri, chiudo la distanza, finisco Hirmingard (stavolta è autoconclusiva come cosa) e vado in pieno momento paladinico creando una MAZZA FIORITA DEL GRR INFINITO per spaccarti di botte [af].

    Ricorda che le Rose Nere SPACCANO l'armatura, che ora ti converrebbe davvero mettere: nel mio post precedente ho incluso la specifica sulla Surplice nel caso l'avessi materializzata in questo :mumble:

    EDIT 18/4: Ho specificato meglio l'effetto dell'attacco debole per facilitare la comprensione.
    ▼ DM's Corner


    Edited by ~S i x ter - 18/4/2024, 16:13
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    lebbotte

    Group
    Daimon
    Posts
    2,770
    Location
    Land of make-believe

    Status
    ALIVE
    maijlöcksche ✧ driade {IV} ✧ energia anemoneMidƨommarthe mourn of the glade
    In a field of flowers, where colors bloom bright,
    A child is lay asleep, in the soft sunlight.
    Despite the battle, raging nearby,
    Between the Flower Man bold, and the Queen of May high.

    Petals danced in the air, as the clash ensued,
    Yet the child slumbered on, in a dream so imbued.
    The scent of blossoms, the hug of the leaves,
    Wrapped around the child, like a comforting breeze.


    Sbocciò dal terreno, silenziosa, bellissima e terribile, sbucando dall'erba bagnata di sangue e dai petali putrescenti. Metallo violaceo, intriso di male ineluttabile, forgiato negli eoni dai tributi reclamati dal Dio dell'Oltretomba: la surplice della Stella del Cielo Asceso si dispose a protezione dell'involucro umano abitato dalla sua unica signora e padrona, rifulgendo nella sua tenebrosa e sinistra perfezione.
    Non aveva più motivo di portare avanti la pantomima della suora indifesa: Maijlöcksche aveva già ottenuto quello che voleva. Lo sguardo che Vridel rivolse a Hirmingard, la consapevolezza della sua crudele scelta e la certezza del dolore emotivo che lo avrebbe perseguitato da quel giorno, ogni giorno fino alla sua morte erano una piccola parte del prezzo che la Driade aveva reclamato per l'interruzione del suo Midsömmar.
    Poi sarebbe venuto il dolore fisico. Lo spettro non contava di riuscire a sconfiggere il santo dorato: sapeva perfettamente che la differenza di potere dei due era al netto vantaggio di Vridel ma ciò non le avrebbe impedito di ferirlo, rovinando quella pacchiana latta dorata e dilaniando quell'orribile ammasso di carne e ossa. Gli umani erano davvero disgustosi.

    Saresti stato un guerriero di Hades esemplare, Vridel. - sussurrò, la voce velata da un'amarezza infinita, sputando un grumo di sangue a terra.

    931f534385846578c9650b01144041ec

    Sentiva il veleno del cavaliere prendere piede dentro quello stupido e fragile corpo umano che era costretta ad abitare, un inesorabile e crudele cronometro verso la fine dello scontro. Doveva agire presto, sperare di indebolire quel tanto che bastava il cavaliere dorato per fargli allentare la presa sulla radura e poi...avrebbe trovato una soluzione. Forse attraverso Hirmin-
    Il flusso erratico di pensieri fun interrotto bruscamente, lasciando spazio ad un'espressione di pura sopresa dipinta sul volto dello spettro. Riuscì a malapena a seguirlo con lo sguardo, a processare quello che stava accadendo prima che tutto il suo corpo venisse attraversato da una scarica di atroce dolore che le mozzò il fiato per diversi istanti. Un lampo rosso, una nube scarlatta e una voce crepitante come il tuono in una tempesta: Maijlocksche aveva solo sentito parlare di quella tecnica così devastante e brutale, ciò che non si aspettava minimamente era ciò che provò non appena il sangue marcio di quel maledetto cavaliere entrò in contatto con lei. La sua surplice forniva una copertura adeguata, certo, ma nulla poteva contro la forma gassosa che si insinuò nelle sue narici, lungo la gola, giù nei polmoni. Lo spettro gridò, piegandosi leggermente su sé stessa e alzando le braccia a schermarsi il viso, bruciando il proprio cosmo per attingere al potere curativo della Thanateia. Avvertì le ferite sotto l'armatura riaprisi, gli aghi vermigli acuminati e pungenti schiantarsi sugli avambracci della surplice, bucherellandola, insinuandosi dentro il metallo e a contatto diretto con la pelle della donna. Come un fiume in piena, man mano che il veleno insozzava il suo flusso sanguigno, la sensazione di bruciore acuto e penetrante aumentava a dismisura, deflagrando come fuoco attraverso le vene, lasciando dietro di sé una sensazione di calore e ardore interno che non pareva placarsi, impedendole quasi di pensare.Il dolore cresceva in intensità, così come l'agonizzante sensazione di essere immersa in un pozzo fiammeggiante. Persino un gesto semplice quale respirare era infinitamente doloroso, come se l'aria stessa fosse intrisa di spine infuocate; e ovviamente quello stupido corpo umano e il suo bisogno di avere un cuore pulsante...avvertì Il battito cardiaco accelerare il proprio ritmo, con l'unico risultato di pompare il veleno ancora più velocemente attraverso il corpo, intensificando ulteriormente il dolore.

    26e0f873cbe2f9dfbc7adc8b30c6998f

    Il cosmo della Stella demoniaca avvampò, avvertì le vene di suor Erentrude gonfiarsi per un attimo prima di venire irrorate dai petali e della linfa benevola del mughetto infernale. Non sarebbe stato sufficiente a cancellare o annullare tutte le tracce della tossina di quel cavaliere maledetto, ma avrebbero rallentato per almeno qualche minuto il fuoco che la stava consumando da dentro. Aveva già detto che detestava la fragilità di quel contenitore umano? Il dolore era limitante, la distraeva troppo. Tanto che impiegò qualche istante più del necessario a registrare ciò che stava accadendo innanzi a lei: il cavaliere si era mosso, chiudendo velocemente la distanza che li separava, abbattendo il suo braccio sulla piccola e innocente Hirmingard. Era davvero un mostro.

    Sentimentale. Inaspettato.- ringhiò con furore, iniziando a ricoprire i bracciali della surplice con strati di corteccia.

    Una difesa improvvisata, insufficiente a fermare l'assalto impetuoso e feroce del santo dorato. Avvertì il potere della Thanateia impiantata nel cuore della bambina affievolirsi drasticamente fino a sparire del tutto, mentre il corpo di Hirmingard svaniva in un tripudio di luce, lasciando completo campo libero all'uomo. Il primo fendente la colpì con violenza, senza nemmeno che Maijlocksche avesse tempo di capire cosa la stesse ferendo. Avvertì solo il clangore metallico riverberare per tutta la sua armatura, un tremore infinito che precedette uno scricchiolio sinistro ed infine uno schiocco netto. La' dove l'arma improvvisata del santo aveva fatto breccia rimaneva solo metallo slabbrato e sangue nero che colava copioso dalla debole carne dell'host. Una mazza di rose nere, le stesse dannate rose capaci di infrangere qualunque cosa entrasse in contatto con esse: il punto d'impatto della spina sullo spallaccio destro era stato sufficiente ad indebolire l'armatura infernale, la direzione e la potenza del fendente aveva fatto il resto, incrinando prima e scavando nella surplice poi, lacerando la pelle sottostante fino al fianco sinistro. Strabuzzò gli occhi, spinta indietro dall'impatto, cadendo a terra in ginocchio; il fiato venne troncato di netto da un fiotto di sangue che uscì dalla bocca, colando e mischiandosi con la saliva lungo il mento della donna che, per ragioni del tutto inspiegabili, sorrise. Un sorriso folle e spietato in perfetta sintonia con lo sguardo del cavaliere.

    Galleggerà per sempre, Vridel. Dimenticandosi di te per l'eternità.

    Parole di fiele, rantolate appena ebbe respiro per parlare. Gli occhi del demone brillarono alzando nuovamente il braccio attorno al quale si venne a creare uno scudo di corteccia attraversata da venature violacee, mentre l'assalto del santo continuava incessante. Perse il conto dei fendenti che si abbatterono su di lei, mitigati solo in minima parte dal continuo afflusso di cosmo che le permetteva di ricreare la barriera là quando veniva irrimediabilmente infranta dalle rose ateniesi. Sentiva lo stivale sprofondare sempre di più nel terreno ad ogni colpo, avvertiva le schegge del metallo dei morti penetrarle nella carne ogni volta che il mazzafrusto sfondava il legno e proseguiva la sua corsa impattando sull'armatura, ogni colpo portato con potenza tale da spezzare la cloth là dove colpiva con ferocia e crudeltà. Soffriva dei danni dei contraccolpi, le costole incrinate dagli assalti che avevano colpito il fianco del corpo centrale dell'armatura le rendevano ogni respiro un'agonia infinita; radio e ulna completamente maciullati, sorretti solamente dal legno che ormai cresceva direttamente dalla carne scoperta del guerriero infernale. L'armatura aveva visto anch'essa giorni migliori: gli spallacci erano completamente rotti, e una ragnatela scomposta si snodava su entrambi i parabraccia, schiantati e ormai incastonati nella pelle e nelle ferite dello spettro che nonostante tutto resisteva. Coperta di sangue che trasudava dalla surplice stessa, Maijlocksche non avrebbe ceduto, non prima di aver portato un vero attacco al suo nemico.

    Con la vista non completamente nitida, sudata e ansimante, la Driade avrebbe portato la sua offensva appena la foga del cavaliere dorato avesse subito un rallentamento. Radici morbide sarebbero cresciute dietro di lei, a suo sostegno, aiutandola a spingersi verso Vridel in una breve quanto improvvisa carica. In un'azione rapida ed esplosiva, avrebbe compiuto qualche passo avanti, spingendo lo scudo verso l'esterno con tutta la forza di cui era capace e.che le rimaneva, mirando al pettorale e alla spalla alta del cavaliere con la sola intenzione di spingerlo, sblanciarlo e guadagnare qualche prezioso secondo di tregua necessaria a riposizionarsi al meglio. Una volta in mischia, dalla sua difesa due grovigli di rovi e rami sarebbero scattati verso gli arti del cavaliere, cercando di avvolgerlo dalle spalle agli avambracci, proseguendo lungo i polsi e risalendo fino al manico dell'arma fiorita, muovendosi poi verso il basso alle spalle del guerriero. L'intento della mossa era quello di bloccare il cavaliere e il suo costrutto, lussandogli le articolazioni interessate e bloccandolo in una posizione innaturale e scomoda, per renderlo più vulnerabile all'offensiva vera e propria. Il terreno sotto i piedi del cavaliere si smosse, e da esso sei acuminati spuntoni legnosi ricoperti di spine ricurve e appuntite e Thanateia in fiore sarebbero scattati con violenza verso l'alto,incrociandosi a metà strada e mirando là dove l'armatura dorata poteva offrire meno protezione. Mirando all'inguine, le radici velenose avrebbero tentato non solo di impalare l'avversario, ma anche di lacerare la carne, tranciare muscoli, vene e arterie e rilasciare direttamente nel corpo la tossina del fiore infernale, arrecando danni tanto al fisico quanto allo spirito di Vridel.

    Urla, Vridel. Piangi per me.

    As the Flower Man fought, and the Queen held her ground,
    The child slept on, in peace profound.
    For innocence knows not of wars and strife,
    Only the beauty of nature, in its purest life.

    Yet when the battle will cease, and the field grows still,
    The child will not awake, not a smile nor a thrill.
    For in dreams, amidst petals so fair,
    She found solace, beyond compare.


    Every flower is a soul blossoming in nature.
    Fisico ● Veleno tamponato da mughetto ma fa comunque male, taglio profondo e slabbrato da spalla a fianco, ferite sanguinolente lungo tutte le braccia e le spalle, botte ovunque e ossa della cassa toracica e degli avambracci rotte
    Mente ● You still fucked with the wrong flowey
    Status Surplice ● Indossata, spallacci spezzati, corpetto spaccato da spalla a fianco, protezione della parte alta delle braccia e degli avambracci schiantata in pezzi, armatura crepata in più punti
    Riassunto ● METTO LA SURPLICE CHE ASSOLUTAMENTE NON MI SONO SCORDATA IL POST PRIMA, MANNAGGIA ALLA MEMORIA DA FOGLIA AUTUNNALE, poi piango. Tanto. Maya è colta di sorpresa dall AD di Vridel, il dolore del sangue tossico lo sente e anche parecchio nonostante la [Difesa] che consiste nell' attivare il mughetto dentro di me per tamponare il veleno del Crimson Thorn. Tra il dolore e l'uccisione di HIrmi out of the blue, Maya si distrae e non riesce a creare in tempo una barriera fisica: il primo fendente passa squarciandole l'armatura e la carne sotto. Indietreggia e cade in ginocchio continuando la sua fase di difesa cercando di mitigare quanto possibile i danni dei fendenti. La maggior parte però passano lo stesso per la proprietà delle rose nere, spaccando la cloth dove impattano e aggiungendo dolore al dolore. Appena però nota un rallentamento nella serie di colpi tenta una piccola carica contro Vridel, spingendolo con lo scudo aiutata nello slancio da radici che crea dietro di lei [supporto + movimento]. Lo shield bash serve per far partire l' [AD]: dalla corteccia/difesa nascono rami intrecciati e robusti che cercano di bloccare le braccia e le spalle di Vridel, stringendo il tutto e tirando verso il basso, all'indietro per costringerlo in una posizione scomoda e renderlo più vulnerabile all' [AF]. Da sotto i piedi di Vridel sbucano 3+3 radici spesse e acuminate ricoperte di mughetto e spine, incrociandosi a x mentre scattano verso l'alto. L'idea è di mirare all'inguine e da lì cercare di impalarlo e FARGLI MALE DENTRO, LETTERALMENTE.
    Scusa amore della mia vita :fiore:
    Nota: ho preferito subire un po' più di danni per "ricalibrare" quelli che nel precedente post -in assenza di surplice- avevo incassato decisamente male. Sowwy ancora ç.ç
    Princess of flowers {Controllo vegetale}
    E' stato osservato che l'entità demoniaca possiede la capacità innata di controllo, creazione e manipolazione degli elementi vegetali nella loro interezza. Si denotano in particolare due specializzazioni di questa sua abilità:
    ● la prima consiste nella materializzazione ed utilizzo di legno, creazione diretta della volontà della Driade. Non si sottolinea una varietà specifica di legname, e la corteccia creata dall'entità aliena non sembra presentare caratteristiche diverse dall'ordinario. Questo potere rimane comunque da non sottovalutare, in quanto la Driade ha mostrato più volte la pericolosità dello stesso, utilizzandolo sia a scopo di attacco che di difesa. Il legno della Driade è considerabile alla stregua di un elemento vivo e attivo, che può essere costantemente modellato in forme innaturali, ricreato quasi immediatamente se danneggiato e modificato a piacimento nelle dimensioni. Le limitazioni di questa sostanza dipendono dunque solo dalla fantasia della sua creatrice e dalla quantità di energia in suo possesso. Particolare nota è la possibilità per la Driade non solo di estroflettere le parti legnose ma anche di ricoprire il proprio corpo - interamente o parzialmente -andando a creare un ulteriore livello di protezione a costo di una ridotta libertà di movimento.
    ● L' influenza della stella demoniaca si applica ed estende inoltre ad ogni forma di flora locale presente in una data area: attraverso la sua aura, la Driade può controllare a piacimento ogni forma vegetale, da semplici alterazioni di forma e dimensione a vere e proprie manipolazioni potenzialmente letali. Si sottolinea in modo particolare la predilezione nello stimolarne la crescita e riproduzione in maniera quasi infestante. L'entità non è tuttavia capace di controllare direttamente specifiche caratteristiche proprie di specie velenose o urticanti, che si manifestano solo come danni collaterali nel momento in cui le piante in questione entrano in contatto con il bersaglio della sua ira. {n.d.r: quest'ultima affermazione sembra trovare eccezione solo negli esemplari di Lilium convallium, fiore per cui la Driade sembra avere sviluppato un controllo superiore e completo, vedi note sotto}
    In ultimo - sebbene non ne faccia mai praticamente uso se non in casi estremi - l'aura dello spettro è in grado di annientare ogni essere vegetale presente nel suo raggio d'azione.


    Celestial tears {Thanateia Avernalis}Le origini del fiore infernale rimangono ad oggi ancora avvolte nel mistero e anche il suo studio botanico risulta particolarmente complesso per la natura intrinseca del vegetale stesso. Da documenti e ricerche risalenti ad almeno alla prima guerra sacra, la tossicità del mughetto demoniaco risulta trasmissibile sia per semplice contatto cutaneo sia tramite ingerimento che attraverso le vie respiratorie. Non si tratta di un comune veleno: più che il deterioramento del corpo fisico si è infatti assistito al deperimento spirituale fino alla totale perdità di volontà di coloro rimasti esposti troppo a lungo alle esalazione venefiche della pianta. Sono accertati due stadi, che sembrano essere correlati all'effettivo potere a disposizione della Driade:
    ● Il primo stadio rilevato in uno spettro elettromagnetico del visibile che oscilla tra giallo verde e rosso, limita l'effetto dannoso del veleno che si manifesta con un generalizzato senso di spossatezza e perdita graduale ma costante del proprio io. La tossina in questo stadio è quella che manifesta più similitudini con la controparte terrena, se non che il mughetto demoniaco agisce direttamente sullo spirito della vittima. [classificazione: veleno cosmico]
    Da non sottovalutare è anche l'accertato potere curativo che questo stesso fiore possiede: sotto il comando della stella creatrice, il mugherino agisce come parziale antidoto contro veleni e agenti patogeni portatori di malattia, siano essi comuni o cosmici. Si sottolinea la non totalità della cura ma l'effetto guaritivo volto a contrastare e rallentare l'avanzata del danno dona alla Driade - o chi possieda del mughetto in corpo - una certa resistenza ai sopraccitati elementi [classificazione: resistenza a veleni e malattie]
    ● Il secondo stadio si presenta nell range visivo dal blu in avanti, dove oltre all'intensificarsi degli effetti velenosi si aggiungono effetti collaterali riconducibili a stati confusionari e sonnolenza acuta. Nei casi più gravi l'effetto sedativo può portare alla totale catalessi del soggetto colpito, dove in contrasto con la totale immobilità del corpo, l'attività cerebrale denota picchi altissimi riconducibili alla fase REM. Si riscontrano inoltre degenerazioni comportamentali fino alla perdita completa del senno e della ragione dovuti all'elevato effetto alucinogeno. La Driade non sembra tuttavia avere controllo alcuno né sugli incubi né sulle alterazioni della personalità riscontrate nelle vittime.[classificazione: veleno migliorato]
    Anche l'effetto curativo è soggetto a mutazione migliorativa: il fiore garantisce al proprio host un boost provvisorio capace di mitigare ulteriormente i danni subiti. Si verifica un temporaneo e progressivo spegnimento dei centri nervosi associati al dolore, rendendo il soggetto posseduto dal Lilium simile ad un non morto. Veleni, tossine, infezioni e malanni riducono il loro effetto quasi fino a regredire. La perdita di un arto o appendice risulta più sopportabile e meno dolente, Non si documentano casi in cui l'amputazione sia stata interamente ricostruita.[classificazione: guarigione]
    L'effetto guaritivo portato all'estremo si traduce in una completa trasformazione dell'host umano in non morto da cui è impossibile fare ritorno; la Driade e gli altri spettri sono di fatto immuni a quest'ultmo fenomeno. [classificazione: anatomia non morta completa, only gdr]


    TECNICHE ● ///

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda


    Edited by ¬Elle - 24/4/2024, 01:07
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,446

    Status
    ALIVE
    MIDƧOMMAR¬Elle → Driade [II pg]
    5

    Attraversi la guarda di Vridel con il tuo scudo, che impatta in uno scrocchio contro l'armatura dorata e coperta di rovi neri. Ringhia attraverso i denti stretti, lo sguardo rosso e furente fisso nel tuo e fa per affondare un altro colpo quando esso viene intercettato a metà strada dai tuoi vegetali e avverte i suoi piedi venire immobilizzati.

    La sua reazione è immediata, più veloce della tua: il suo Cosmo dorato si espande di scatto a bolla in un'esplosione, insieme ai rovi neri che lo ricoprono. Il turbine di petali neri e spine si agita intorno a lui e intercetta e disgrega i tentacoli che miravano a tenerlo fermo, così come gli spuntoni quando partono da sotto i suoi piedi.
    Tuttavia miravi a un punto preciso, uno dei pochi non completamente coperti perfino da un'Armatura d'Oro. Alcuni spuntoni vengono deviati dall'esplosione, altri dall'armatura stessa quando Vridel si sposta rapidamente all'indietro con un balzo, ma due di essi hanno successo. Una ferita su apre pericolosamente vicino all'arteria femorale destra e la Thanateia entra in circolo nel suo spirito.

    Ma non nella sua carne, se non per un mero istante. Vridel sorride e inclina il capo, il sorriso feroce e macchiato di rosso che gli decora il volto, gli occhi spiritati. Sangue erutta dalla ferita in un breve schizzo e poi si ferma. Il tuo veleno espulso con esso, la ferita chiusa da sangue coagulato.

    « Devi ringraziare la mia maestra per avermi insegnato questo. Il suo spirito e il suo Cosmo si sono dissolti nella gloria di salvarci tutti, di guarire le nostre ferite e lenire il nostro animo.
    Lei mi guarda dall'abbraccio della Dèa, e così farò io al mio ultimo respiro. »


    La sua risata è quasi un latrare soffocato e sembra barcollare appena, come ubriaco, quando schianta il martello sul terreno in mezzo a voi. Il terreno zuppo del suo sangue tanto quanto il tuo.

    L'onda d'urto alza una massa scarlatta nel raggio di metri, che si dissolve in una nuvola rossa e densa che avvolge ogni cosa, dal terreno al cielo sopra di te. Il vero attacco si rivela quando la nube si manifesta solo come un diversivo. L'esplosione sul terreno copre i rovi del martello di Vridel che hanno viaggiato verso di te, che copre una cupola di spine fitta e minacciosa che cerca di chiudersi attorno a te, larga appena qualche metro e grondante sangue.

    « Mia sorella riposerà fra le anime pure mentre tu, lurida e infida meretrice, ti dibatterai nel fango e nell'oscurità dell'Inferno dove ti avrò rispedito io. »


    CAERULEA SICUT
    PALLIUM VIRGINIS
    [ DAGGER ROSE ]

    Dall'interno della cupola, da ogni direzione, rose blu fioriscono e vengono sparate verso di te e il tuo corpo danneggiato, aggiungendo al loro potere perforante l'orribile dolore del sangue.

    Su4sahH

    Considerando la mia Energia Blu, riesco a reagire al tuo ad con un'esplosione di Cosmo e rovi neri, quelli che erano sopra di me al post prima :zizi: , che mi permettono di rompere la tua combo ad/af e subire l'attacco solo parzialmente. Ovviamente mi prendo parte dell'af, così come il danno spirituale del Mughetto...il problema è che io controllo il mio sangue. Quindi espello il Mughetto prima che entri in circolo (il suo effetto era a inoculazione a questo turno come specificato dal tuo post) e tappo la ferita sulla parte alta della coscia coagulando il sangue.

    Poi attivo la mia carta trappola, ovvero il campo di battaglia fradicio di sangue che ho sparso con il Crimson Thorn di prima :yeye: ne vaporizzo gran parte in una grossa nube che funge solo da [azione di supporto: diversivo] per coprire completamente l'[af]: una gabbia di rovi che cerca di chiuderti dentro e ti crivellarti di Rose Blu.

    ▼ DM's Corner
     
    Top
    .
10 replies since 14/3/2024, 02:27   1248 views
  Share  
.