TOTAL WAR TOURNAMENT

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    Sei circondato da tenebre.
    L'ultima cosa che ricordi è un fischio assordante che ti rimbomba nelle orecchie e che anche adesso, ripensandoci, ti ferisce l'udito. Una cosa certa è che stai indossando la tua armatura, eppure non hai la minima idea di dove ti trovi. Puoi provare a fare esplodere il tuo cosmo, a trasformarti in elemento o utilizzare qualsiasi potere a tua disposizione, non funzionerà nulla: l'unica cosa che potrai scoprire è che ti trovi in una stanza cubica di circa 5x5 mq, dalle pareti lisce e fredde che nessun attacco può scalfire.
    Sei lì da cinque minuti più o meno, quando una strana voce ti risuona nella mente, facendoti ancora del male. La voce è distorta, metallica, né maschile, né femminile.

    Ho divorato il vostro mondo e sconvolto le vostre vite. E nessuno è venuto a cercarmi! Il vostro mondo ha dei paladini molto scarsi. Per questo, vengo io da voi. Consideratelo un dono: vi sto dando la possibilità di incontrarmi, ma devo sincerarmi che ne valga veramente la pena. Per questo voglio darvi...Delle motivazioni. Per cosa combattereste...Fino alla fine?


    Una parete improvvisamente si illumina, annebbiando la vostra vista temporaneamente. In un secondo momento riconoscete che quello che avete davanti si tratta invero di un grosso specchio, grosso quanto una parete, che lentamente comincia a mostrarvi delle immagini...Dell'unica cosa per cui mettereste in gioco tutto il vostro eessere per cui morireste, che sta correndo ora, su quello schermo, un grande pericolo.

    L'unico modo per sapere se tutto ciò è vero, e per tornare liberi, è giocare fino alla fine. Non vedo l'ora di conoscere il fortunato...


    Lo specchio diventa oscuro di nuovo, lasciandoti ancora una volta al buio. Una porta si aprirà solo quando arriverà il momento di combattere...

    JzbxoG5


    Benvenuti nel Torneo per i 10 anni del Final!
    Per i giocatori over blu: avete tempo per scrivere il vostro post di esordio seguendo questa traccia fino a lunedì 13 Febbraio alle 23.59. Per tutte le domande, vi rimando in dissertazioni o in privato.
    Rispondo ad alcune domande che potrebbero sorgere:
    Dovete postare in questo thread, nessun ordine da seguire.
    Ovviamente non avete limite di battute.
    Ogni giocatore si trova nella stanza, solo. Non avete possibilità alcuna di dialogo fra i vostri pg, anche perchè siete ignari della presenza degli altri, dato che la struttura non vi dà modo di percepire il cosmo altrui.
    La vostra salute, a parte il mal di testa, è il condizioni ottimali.
    La vostra armatura è completamente integra.
    Ok evocazioni, ma non vi serviranno a nulla. Qualora evocaste un essere senziente, ne saprebbe quanto voi di cosa è accaduto.
    No teletrasporto, non funziona. Idem portali dimensionali che non funzionano e in arena, più tardi, non vi potranno portare all'esterno.
    Che la portiate al momento in cui sentite il fischio e perdete coscienza (siete voi a stabilirlo) è irrilevante.
    Il soggetto in pericolo è ovviamente a vostra discrezione, come il pericolo che corre. Si, questo implica off game che la visione è fasulla, ma il vostro pg la considera reale, e molto. Poi....chissá!
     
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    Total War Tournament
    Prologue



    Kyros Rarglove era sempre stato una persona abituata a vederne di tutti i colori, fin dalla nascita.
    Prendere la prima boccata d'ossigeno in una dimensione parallela fu soltanto la prima delle follie in cui si era ritrovato nel corso degli anni, ma ritrovarsi senza sapere come in una stanza la cui estensione non superava quello dello spazio necessario alla sopravvivenza per qualche ora si classificava facilmente in top five.

    Strizzò gli occhi per cercare di stimolare la sua mente a svegliarsi del tutto, ma fu comunque necessario qualche minuto per fare in modo che ricordasse un penetrante stridio che l'aveva messo in ginocchio e portato alla perdita dei sensi, per altro portando il giovane Gemini quasi a rivivere il dolore fisico che quel suono gli aveva provocato.

    La preghiamo di accettare il suo buono! sbuffò un po' d'aria dal naso in un principio di risatina isterica: di sicuro qualcosa di losco era stato appena messo in moto.

    Si alzò lentamente in piedi, controllando che l'armatura fosse integra ed ispezionando con lo sguardo la stanza: non c'era nulla. Pietra ovunque, pietra liscissima e perfetta.
    Provò ad evocare il suo potere di disgregazione della realtà per aprire un varco e fuggire da quel cubo senza uscite, ma era come se ci fosse un potere molto più grande del suo ad opporre una resistenza insormontabile.
    Era in trappola.

    Strinse i pugni e sospirò, deciso a non perdere la calma; probabilmente chiunque, qualsiasi assurda entità fosse dietro a quel rapimento (?) voleva esattamente quello: una mente non lucida era più propensa a compromettersi, più incline ad agire in modi estremi.
    A Kyros non piaceva affatto essere in cella, sia ben inteso, ma di una cosa era più che certo: non avrebbe dato di matto diventando un perfetto burattino.

    Fu allora che una voce metallica si propagò nel buco in cui era rinchiuso il Gold Saint, sminuendo gli eroi di quell'epoca e spacciandosi per talmente magnanimo da offrire un incontro a chi si fosse dimostrato meritevole, a chi avesse dimostrato di essere incrollabile.

    Parla ad un fantomatico "voi", non sono l'unica cavia da sperimentazione! dedusse il rosso, attento ad ogni singola parola e perfino alle più sottili variazioni nel parlato.
    Tese i sensi al limite e rimase pronto a reagire a qualunque input, sicuro che prima o poi sarebbe successo altro, ma non si sarebbe mai aspettato ciò che accadde di lì a qualche minuto: un'intera parete si illuminò all'improvviso, invadendo i suoi occhi con una luce talmente brillante da confondergli la vista per un po'.
    Quando fu finalmente in grado di osservare distintamente, notò che la pietra era diventata un enorme specchio ma la sua figura andava lentamente svanendo e lasciando il posto ad una visione della galassia con la stessa struttura con cui aveva visto il mondo quando era entrato a contatto con Nyarlathotep, con le matrici di contatto tra le dimensioni che annerivano e si disgregavano velocemente, crollando mano a mano.

    Inorridì, conscio che se fosse stato vero, stava osservando il suo fallimento su tutta la linea.
    Dopo tanta fatica per mantenersi lucido, tese violentemente un braccio verso l'immagine, con gli occhi spalancati dallo stupore e dall'impeto soffocato dal senso di impotenza.
    Non fosse stato ancora sufficiente, i volti della sua famiglia, di Anita, dei suoi compagni apparvero come flash, tutti immortalati al culmine della sofferenza, o peggio, in una terribile fotografia appena post-mortem.

    D'ACCORDO! D'ACCORDO! VUOI TESTARMI?!
    FA' PURE!!


    Ho troppe persone da proteggere e troppe responsabilità verso l'universo stesso per farmi piegare in questo modo. la sua espressione divenne ferrea: la calma l'aveva persa, ma soltanto per un istante, ora c'era soltanto una furia consapevole e controllata.

    Chiunque tu sia, hai appena commesso l'errore più grave che potessi. mormorò.

    Percepiva le anime di Castore e Polluce agitarsi nel nucleo più intimo del proprio cosmo e grondare energia nel suo corpo.
    Ironico giocare con la mente di Gemini, o meglio, folle: ora quel "gioco" sarebbe stato molto più violento.


    kJLhRtY
    narrato • pensatoparlatoparlato altrui

    TDCygwX
    Nome ~ Kyros Rarglove
    Energia ~ Nera
    Cloth ~ Gold Gemini LV VII
    Stato della Cloth ~ Integra, indossata.
    Condizioni Fisiche ~ Ottime.
    Condizioni Psichiche ~ Levatevi di mezzo.
    Altre Info ~

    TECNICHE






    ABILITA'

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    Nasir Samsu | Vampiro {VIII} | Energia Nera

    TOTAL WAR TOURNAMENT
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    Nasir era li, seduto su quello che era diventato il suo trono e Bheram sopra di lui lo aveva accolto - come faceva di solito - dentro di se, soddisfacendo una delle tante pulsioni che alimentavano la sua anima tormentata; lo avevano sempre fatto ma da quando era diventato Vampiro le cose avevano preso una piega imprevista. Le mani della della donna gli cingevano il collo mentre quelle di Nasir passavano in rassegna ogni parte del suo corpo per andarsi a fermare sui glutei, li toccava e li massaggiava come se fosse la prima volta, apprezzava ogni oltre dire quel corpo nel quale non aveva riscontrato - mai - alcun difetto. Trascinati dalla passione si stavano esibendo in una voluttuosa danza dove lei la faceva da padrona, decidendo il ritmo e obbligando lui a seguirla in quel viaggio che ben presto li avrebbe portati all'apice del piacere. Nasir l'assecondava e lentamente si abbandonava a tutto ciò, facendo emergere quella bestia latente che era in lui e per una frazione di secondo desiderò bere il suo sangue: le sue labbra si avvicinarono pericolosamente al collo di lei che si fermò di scatto, tolse le mani dal collo e cominciò ad accarezzargli il volto, tentando di ricacciare indietro la bestia.

    «Nasir» disse lei dolcemente.
    «Stai migliorando notevolmente e non mi riferisco al sesso», disse lei sorridendo.

    Lui la guardò e ricambiando quel sorriso la baciò con passione invitandola a riprendere esattamente da dove si era interrotta: in quelle condizioni non era in grado di pronunciare una parola e la cosa era abbastanza comprensibile. Lei semplicemente acconsentì e riprese a danzare su di lui finché entrambi non furono pienamente appagati. Restarono in quella posizione anche dopo, soddisfatti si abbracciavano l'un l'altro senza che vi fosse in loro il desiderio di staccarsi. Solo dopo un po', con uno sguardo dubbioso si mosse, le toccò il seno e comparve sul suo volto lo sguardo che non lasciava presagire nulla di buono, lei inarco il sopracciglio attendendo che Nasir esternasse i suoi pensieri.

    «Non mi so decidere, davvero non ci riesco», disse cominciando a guardare e toccare l'altro seno.
    «Se le usi per dormire e decidi dopo?»

    Scoppiarono a ridere di gusto, dimenticandosi per qualche ora tutto, lui acconsentì senza fiatare e lentamente si lasciò trascinare nel mondo dei sogni, protetto da quella donna che da sempre vegliava su di lui senza chiedere ne domandare nulla. Del resto il loro rapporto era sempre stato così, fin da quando solo ventenne andò a sfidare Iblis in persona, per certi versi si poteva dire che Bheram rappresentava tutto ciò di umano e normale vi fosse in Nasir. Ella da tempo immemore non era più un Ized e in fin dei conti gli stava bene cosi, se non fosse stato per lui la sua esistenza sarebbe cessata da molto tempo ed in un modo tutto loro si sostenevano a vicenda senza superare mai una linea che avevano tracciato nel 1600 a.c.

    Un fischio parve svegliarlo da quel sonno ristoratore, aprì gli occhi con non poca difficoltà, eppure il buio lo avvolgeva comunque: era certo d non essere più su Mercurio, non riusciva nemmeno a sentire i suoi vampiri e questo lo obbligò a focalizzare la sua attenzione su tutto ciò che lo circondava, ovvero niente. Aveva indosso la sua surplice - altro elemento dubbio - e la cosa lo portò a cercare di rimettere insieme i pezzi: l'ultima cosa che ricordava era di essersi addormentato sulle tette di Bheram e di certo non era vestito. Tutto quel pensare gli riportò alla mente il ricordo del fischio e, buffo a dirsi ciò rievocò anche il dolore provato al suo risveglio.

    «Non credo sia stata Naima»

    La voce era quella dell'Ized che era al suo fianco, che per qualche strana ragione si trovava anche lei in quella situazione spiacevole. Bheram lo ragguagliò sulla loro attuale situazione: si trovavano in una cella fredda e angusta, lamentandosi dell'umidità e del pessimo gusto di colui che aveva organizzato tutto ciò ma di una cosa era certa, doveva trattarsi di qualche creatura estremamente potente per riuscire a creare tutto ciò. Si preoccupò di comunicargli anche che era praticamente impossibile cercare di evadere, nemmeno con i suoi poteri sarebbe riuscito a scappare ma la loro conversazione venne interrotta da una voce che a modo suo spiegò la motivazione di quella strana convocazione. Terminate quelle parole la sua vista si annebbiò e su una parete apparve l'immagine di Naima persa in una foresta che gli parve di riconoscere. Per tutta risposta il Vampiro scoppiò in una fragorosa risata che riecheggiò in quella piccola stanza.

    «Che brutto gusto, che pessimo gusto amico mio. Potevi almeno rendere la cosa meno tetra, chiedermelo gentilmente, avremmo trovato un accordo».

    Solo in un secondo momento comprese che la parete che aveva davanti non era altro che uno specchio e quando tornò il silenzio pensò a quanto aveva appena visto e sentito. Era indubbio che se c'era qualcosa per cui combatteva questa era Naima, del resto lei era stata l'artefice di ciò che lui era oggi. Gli aveva dato i mezzi per sfuggire da Iblis, quando giunse l'armageddon gli diede una scappatoia ed infine anche contro Malekith. Non aveva mai scambiato questi suoi interventi come azioni disinteressate, la conosceva ed era ben consapevole che dietro ogni sua azione vi era un progetto preciso. Ma alla fine dei conti gli era stata data la possibilità di vivere un'esistenza straordinaria ed infinita, una vita a viaggiare attraverso piani, mondi ed universi ed era molto più di quanto potesse solo immaginare; ricordava con chiarezza la disperazione del ventenne che era un tempo, braccato da entità che non poteva combattere e ricordava con ancor più nitidezza quando lei lo tirò fuori dai guai. I millenni passati con lei furono poi un crescendo di emozioni e col tempo aveva imparato a comprenderla e capirla, forse per il mondo intero era un demone, una figura da rifuggire, una strega spietata e priva di scrupoli ma dietro quella maschera si nascondeva una persona unica, dalla cui ormai non poteva più separarsi.

    Era vero, se c'era una persona per cui avrebbe lottato questa era proprio Naima, non avrebbe permesso a nessuno di spezzare quel legame che li teneva uniti, quel filo rosso che impediva a loro due di perdersi nel caos. Non sapeva in che modo poteva esser definito un tale legame ma una cosa era certa: avrebbe lottato, avrebbe messo tutto se stesso perché per lui non c'era niente di più importante. Gli uomini normali dopo pochi anni di stancano l'uno dell'altra, in loro dopo millenni il fuoco della passione e del divertimento non s'era ancora spento.

    Questi erano Nasir e Naima.


    narrato | « parlato » | « bheram » | telepatia
    D7KzfVe

    Riassunto Azioni

    STATUS FISICO | buona
    STATUS PSICOLOGICO | buona
    STATUS SURPLICE | intatta



    Abilità
    Quate Quarmuzi | Una volta diventato un Vampiro, Nasir comprese che molte cose erano mutate dentro di se, con l'aiuto di Naima riuscì a comprendere fin dove era in grado di spingersi, fin dove la bestia che era dentro di lui lo aveva cambiato. Sentiva pulsare dentro di te una forza che era in grado di piegare lo spazio ed il tempo in un modo a lui sconosciuto fino a quel momento. Alcuni dei suoi simili, che aveva incontrato nei suoi viaggi li avevano chiamati "artigli cremisi" ma lui preferì definirla "quate quarmuzi", ovvero taglio cremisi. Gli bastava semplicemente muovere un qualsiasi arto per squarciare letteralmente la realtà. Ci volle molto tempo per comprendere fin dove si potesse spingere, cosa era in grado di fare con questo suo nuovo potere. La prima cosa che comprese era che questi tagli potevano essere usati come una vera arma d'offesa, creando precisi e netti tagli dimensionali in grado di distruggere e annientare qualsiasi cosa con una facilità disarmante e si rese conto che era estremamente più performante di qualsiasi spada avesse mai impugnato in tutta la sua lunga esistenza. Ma non era solo questo, squarciando la realtà era in grado di collegare due punti molto lontani tra loro, sia su questo piano che su piani differenti da utilizzare come metodo di trasporto per persone o cose, come se stesse aprendo un varco tra due dimensioni, da qui a comprendere che il suo potere era in grado di competere con chi era un maestro nell'uso delle dimensioni il passo fu breve. Ma la scoperta più sconvolgente fu che questi tagli dimensionali erano come un'estensione stessa del suo potere e potevano essere usati per assorbire il sangue delle sue vittime.

    Massatan Mmin Almawt | Le leggende spesso parlano del "tocco della morte", in riferimento ai Vampiri e Nasir comprese subito cosa intendessero. Il sangue è la sua principale fonte di sostentamento e di energia e questo gli fu chiaro quando semplicemente col suo tocco era in grado di assorbirlo privando gli esseri viventi della propria linfa vitale riducendoli ad involucri vuoti. Le leggende che i vampiri necessitavano di mordere erano solo fantasie di uomini che non erano in grado di spiegare come potessero i vampiri prendere il sangue dalle loro vittime e spesso, il morso è una cosa più stilistica che altro. Nel pratico, in uno scontro corpo a corpo Nasir sarebbe in grado di privare il nemico della sua energia vitale e del suo cosmo riducendo la forza fisica e cosmica del suo nemico in pochissimo tempo, ragion per cui uno scontro lungo con Nasir porta spesso il nemico ad una morte lenta e piena di sofferenze.

    Wafat Tartib | Ordine di morte, si la traduzione letterale è questa ma cosa vuol dire? Tutti sono a conoscenza del potere mentale dei Vampiri e Nasir non fa certo eccezione. La forza di volontà è nulla in confronto alla sua, egli è in grado di piegare le menti più deboli semplicemente guardandoli, in modo da far comprendere agli stessi che sono nulla in sua presenza. Se il suo potere mentale colpisce le menti di normali esseri umani essi diventano semplicemente suoi schiavi, potendoli obbligare a fare qualsiasi cosa, se invece si tratta di cavalieri muniti di cosmo ovviamente la situazione cambia leggermente. Riuscire a resistere al suo potere vuol dire avere un livello cosmico simile al suo, o poteri particolari. In tutti gli altri casi il condizionamento di Nasir è tale da costringerli a compiere determinate azioni, non auto-lesive, che lo avvantaggiano, un tentennamento, un attimo di indecisione o paura, il non voler attaccare Nasir.

    Malik Khafash | In quanto signore dei Vampiri egli non è solo, lui è la notte più profonda dove risiede e ne è il signore incontrastato. Essere il Primo Vampiro gli ha donato poteri al di là di ogni immaginazione e il fatto di poter creare delle vere e proprie armate di vampiri e trasformare gli uomini in creature della notte è solo la punta dell'Iceberg. Originariamente Nasir era in grado di evocare semplici creature della notte come pipistrelli, lupi, gufi, topi o trasformare se stesso in una creatura della notte ma col tempo e con una maggiore consapevolezza del suo sangue è riuscito a migliorare quest'abilità oltre ogni immaginazione. ( Di base questa capacità permette a Nasir di trasformarsi in una creatura della notte o in nebbia, oppure evocare tali creature - come costrutti - tramite tecniche mono turno ).
    Energia Nera: attualmente le creature che egli evoca sono da considerare a tutti gli effetti dei costrutti veri e propri che non sono altro che una estensione di se stesso. Questi costrutti legati alla parte più oscura del suo essere un Vampiro sono entità senzienti in grado di comunicare col loro creatore e mostrare loro ciò che lui vede. Un lupo in avanscoperta, un gufo che durante la notte osserva il luogo ove avverrà lo scontro. Dal punto di vista del combattimento essi sono da considerare come se fossero una tecnica lanciata al suo normale livello di energia. Di pari passo la sua capacità di trasformazione sono tali da permettergli di usare tale abilità al pieno delle sue potenzialità. Sfruttando il suo potere del sangue magari è in grado di mutare la sua natura in nebbia e combattere in quello stadio ricevendo per esempio una resistenza superiore alla norma, mostrarsi nella sua forma più ferale e demoniaca e combattere con una forza sovrumana.
    Tecniche

    SCHEDA © GAZ



    Edited by Gaz - 9/2/2017, 10:25
     
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  4. Lars Stark
     
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    " Total War Tournament: Prologo"



    L
    ’unica cosa che in quel momento si vedeva era solo quella gigantesca sfera sul vulcano. Lars era in piedi a terra, cosparso di solo di scarlatto liquido che gli colavano sulle ferite che aveva per tutto il corpo, però il dolore era come se non lo sentisse come il resto dei cosmi degli altri suoi commilitoni. Il Black Saint non riusciva a percepire nessuno e nemmeno a pensare, Lars sentiva solo che non poteva muoversi aveva perso tutti i sensi tranne la vista, come se qualcuno volesse fargli vedere il vero terrore: La quiete prima della tempesta.
    La sfera nera gigantesca lui sapeva bene di conoscerla e che cos’era, i suoi ricordi non si erano cancellati quella era la lacrima di Atena, “L’arma ultima” usata e creata dagli antichi alchimisti dell’isola come strumento di distruzione contro gli dei, ma in realtà i primi che avevano dovuto testare quella “cosa” furono solo i Black. Lars aveva partecipato alla battaglia, ma c’erano stati punti oscuri ai quali avrebbe dovuto dare risposte che in quel momento non aveva, sentiva solo l’angoscia e il terrore provato allora, esattamente come contro la battaglia contro l’alchimista del Toro Nero.
    La sfera s’illuminò di una luce rossa iniziando a risucchiare le anime innocenti dell’isola uno a uno il Black Gold vedeva in quelle immagini i suoi compagni cadere così come i suoi soldati, tutti intrappolati nella sfera fin quando pure lui non sentì la sua anima staccarsi dal proprio corpo, emettendo un grido d’angoscia agghiacciante, poi più nulla: Solo Il vuoto.
    Lars si svegliò gridando con il cuore che gli batteva terribilmente forte in uno stato di ansia totale, poi vide il buio, ma almeno si rese conto di essere ritornato alla realtà, e di aver di nuovo rifatto quel dannato incubo, erano giorni che lo stava perseguitando da quando era finita la storia di quell’attacco contro di loro da parte degli antichi alchimisti. Era come quando i soldati americani tornavano dall’Iraq, raccontando storie e orrori di guerra e Lars aveva subito pure quello per un periodo. Nient’altro che un continuo susseguirsi d’incubi che richiamavano le morti e i caduti che aveva bombardato in quel posto, in nome del fottuto “Zio Sem”. Lars ormai aveva capito molte cose in quell’occasione si era reso conto dei suoi limiti, però poteva riuscire anche a superarli, aveva condiviso gioie e dolori con i suoi compagni di casta, specialmente con Candice e Gabriel e anche con i suoi soldati. Si ricordava tutto di quel giorno, poi finì, ma non era del tutto tornato alla normalità c’erano state cose e avvenimenti molto importanti e dolorosi che Lars preferì non ricordare, sennò solo il glorioso momento in cui aveva ricevuto i suoi poteri migliorati, dopo che lui e la lava erano diventati un unico essere. L’esperienza passata lo aveva fatto davvero crescere, tanto che dopo decise anche di tagliarsi i capelli, seppure fossero palesemente bruciati dopo la battaglia, che non aveva mai voluto toccare in passato e ritrovare così anche un nuovo aspetto molto più maturo di prima: Lui ora era diventato un uomo dal cuore ricolmo di sola voglia di libertà e onore.
    Il buio della stanza era veramente insistente, era da circa un minuto che cercava di capire com’era finito lì, aveva indosso la sua Black Cloth, che non ricordava di aver messo, ma non gli veniva in mente proprio nulla e onestamente stava pensando che fosse un altro scherzo di qualcuno di losco, com’era successo durante l’attacco dell’Isola oppure a una trappola della Corruzione: La seconda ipotesi si confermò chiaramente.
    Una voce strana e senza alcun tono e forma, gli stava dicendo in parole povere che lo aveva “rapito” per metterlo di nuovo alla prova e gli aveva fatto un’ovvia domanda retorica: “Per cosa combatteresti?”.
    Lars sbuffò, si rese conto di essere capitato ancora in un gioco perverso targato “Corruzione” o chi ne faceva le veci, anche se ormai dopo il casino sull’Isola, non ne era per nulla spaventato in ogni caso a lui pareva una grossa stronzata questa volta, poi perché non dirgli subito cosa voleva realmente, anzi che fare quella manfrina ridicola? La Corruzione stava perdendo davvero colpi.

    “Finiscila con questa pagliacciata. Vieni al sodo, che cazzo vuoi da me?Non mi hai portato qui per una gita di piacere giusto?”

    Rispose, poi guardò avanti verso una parete che gli pareva proprio uno specchio che s’illuminò iniziando a far vedere a Lars cose terrificanti, ma questa volta non centrava la “Lacrima di Atena”, ormai la sognava troppo spesso, quelle immagini rappresentavano cose nascoste dentro il cuore di Lars che solo lui sapeva.
    Le immagini nello specchio si aprivano con una rivolta violenta sull’isola, le bandiere americane insieme alle effigi e ai libri dell’archivio nero, simbolo dei Black bruciavano. Gli abitanti erano in preda a una furia assassina guidata solo dall’oscurità dei loro cuori e avevano issato orride croci su cui vi erano i cadaveri martoriati di tutti i restanti sopravvissuti Black Saint dell’isola, compresa Candice e addirittura Ben e Gabriel.
    In quel momento Lars sentiva di provare un immenso dolore nel vedere la morte nei loro occhi, ma la cosa che lo fece star ancora più male e capire per cosa realmente avrebbe dovuto combattere, fu la visione del suo plotone decimato e la decapitazione di Wilson, in fine Natalie e la sua impalazione. La rivolta degli abitanti dell’isola era dovuta alla Corruzione, tutti gridavano alla volontà del Vuoto e quindi avevano sterminato “gli infedeli”, i loro stessi salvatori che li avevano aiutati a sopravvivere alla fine del mondo fino al momento anche dell’ invasione degli Antichi Alchimisti.
    I Black Saint, i cavalieri per cui aveva sempre combattuto, e il suo plotone erano stati vittime della crudeltà dell’oscurità : La libertà si sarebbe trasformata presto in oppressione e in fine in caos.
    Lars in quel momento, sentì la bestia ribollire forte non riusciva a tollerare quella visione, voleva far esplodere tutto e sommergere la stanza di magma, ma non ci riusciva ancora una volta era impotente d’innanzi alla realtà dei fatti, però si rendeva perfettamente conto che lui e i suoi compagni erano una cosa sola come i suoi poteri. Niente gli avrebbe impedito di combattere per tutti loro, soprattutto per Natalie e Wilson che erano i suoi reali amici più di ogni altra cosa, con cui poteva condividere tutto anche il suo profondo dolore. Era buffo come il suo cuore non fosse andato diretto a Candice, era evidente che ormai dopo l’esperienza vissuta, Lars avesse altre priorità ed è così che sarà per sempre, lei era solo una amica.
    Non avrebbe lasciato più solo nessuno, lui li avrebbe protetti tutti affinché la libertà potesse ancora librarsi in cielo come un’aquila.
    L’immagine scomparve lascandolo ancora Lars brancolare nel buio, poi ritornò quella voce che gli spiegò che l’unico modo di tornare liberi era quello di giocare fino alla fine: Patetico.
    Lars sorrise e la sua frase non lasciava intedere che avrebbe rinunciato a lottare per le cose che amava.

    “Do you wanna play with me?My friends is my life. I'm ready let's go.”




    pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno Parlato Bestia.




    Dati & Riassunti

    Nome:Lars Stark
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono.
    Armatura:Black Gold del Leone [livello 6]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    scheda: Ul2sXA1



    Riassunto



    Nota solo a scopo informativo: ipoteticamente indipendentemente da come andranno a finire le cose nella quest dei Black, ho cercato di dare una motivazione gdr per esserci con Lars all' evento nonostante la quest non sia conclusa







    azioni:















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    Edited by Lars Stark - 9/2/2017, 22:39
     
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    La classe è una cosa che ti viene da dentro come i rutti (L. Litizzetto)

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    Beyoncé - Haunted

    Total War Tournament
    Prologo

    9ga3cuC

    Ci sono momenti nella vita delle persone in cui si è chiamati a scegliere. Mentre in altri, il destino si presenta alla tua porta, bussa il campanello e, quando vai ad aprire, vieni investito semplicemente da una valanga.

    Bibiane si trovava esattamente in una situazione del secondo tipo.

    Intorno a lei il buio di una piccola stanzetta asfittica dalle pareti di pietra fin troppo perfetta. Lei, che era Mnemosine, la dea della memoria, ne aveva viste e riviste in eoni di esistenza, quindi non c’è da stupirsi che la situazione non gli fece perde minimamente il controllo. Si limitò a inarcare un sopracciglio con aria stupita, cercando di prendere il controllo della situazione con la massima velocità.
    Lei era fatta così, forse perché la sua mente da sempre era sempre stata ad elaborare informazioni a ciclo continuo, per garantire il regolare svolgimento dell’esistenza; ed era esattamente quello che fece nei primi istanti di quelli che poi sarebbero diventati, dei terribili momenti.

    La stanza era claustrofobica, e dopo i primi istanti, il suo cervello fece un ripasso completo del suo stato di salute, un’abitudine in caso di pericolo che aveva maturato in un tempo infinito di battaglie. Quella prassi consolidata nel tempo, le fece scoprire la complessità di quella situazione. Era vestita della sua soma, ogni minima parte al completo, non una circostanza necessariamente positiva. Aveva un mal di testa sfiancante, il che, per una persona con le sue doti, è sempre un campanello di allarme. A questo, si affiancava quell’orrendo sibilo, che portava con se la terribile sensazione di essere in pericolo.

    La cosa non quadrava, e si aggravava pensiero dopo pensiero. Non ricordava minimamente come ci era finita là; un fatto abbastanza grave per la dea della memoria. Fu quel piccolo particolare a farla insospettire. In genere, quando ci si trova svegli in un luogo senza ricordare come e dove sia iniziata quella situazione, né come ci si sia arrivati, è vero il contrario: si sta sognando. I pensieri, simili una cacofonia ampliata da quell’orrendo fischio e il mal di testa, si succedevano a cascata.

    Si convinse che quella fosse un’illusione e silenziosamente il suo cervello alla ricerca di risposte, agì. La sua Dunamis cominciò a ribollire e il suo potere si propagò alla ricerca del primo contatto possibile in quello spazio. Nulla.

    Le sue onde mentali si infransero sulla pietra come il mare sugli scogli. Era come se la stanza fosse stata sigillata, perfettamente ermetica ad ogni assalto cosmico. Il dubbio si impadronì della sua mente. Stava sognando lei o qualcun altro?
    Se c’era una cosa che Mnemosine, e quindi Bibiane, aveva imparato nella sua lunga esistenza, e che certi mondi mentali non sono necessariamente creati dalla mente di chi li vive. Alcune volte, bisogna piegarsi alle regole che li normano, per cui si arrese all’evidenza di dovere faticare. Con un sorriso beffardo, stava per fare fluire ancora la sua Dunamis, stavolta cercando di forzare il blocco con la telecinesi, quando quella voce sinistra rimbombò per la stanza e nella sua mente.

    Il messaggio non faceva trasparire nulla di buono. Era come essere piombati in una specie del film dell’orrore. Il fatto che le stesse poi parlando al plurale non passò inosservato; c’erano con lei anche altre persone, almeno una se non più. Quale entità poteva avere un potere tale da organizzare uno speciale degli Battle Royale versione post fine del mondo? Fece mentalmente la lista dei suoi nemici, assai lunga in verità. Una vita infinita porta con se nemici infiniti, palesi oppure nascosti dietro gli amici. Iniziando dalla Corruzione, in quel momento Mnemosine poteva essere soggetta all’attacco della qualunque.

    Stava iniziando ad essere seccata, perché dopo tutto faceva pur sempre parte della stirpe di Urano, era uno schianto di donna e nessuno poteva permettersi di metterla in un angolo.

    Ma la voce non smise, e dopo quei pochi istanti di rabbia, la parete alle spalle della rossa si illuminò a giorno. Riluttante, Bibiane si girò, conscia che qualsiasi cosa stesse per venire, non doveva essere nulla di buono.
    C’era lei in quello che sembrava un enorme specchio luminoso. Lei, attorniata dalle persone che amava: la sua famiglia ritrovata, suo fratello, le sue nove ragazze e insieme a loro, tutti i rifugiati del labirinto. Erano felici, sembrava una giornata di sole, in un mondo comune, come era stato pensato nella sua forma originaria.

    Un senso di nostalgia si impadronì della rossa, mentre l’inquadratura della scena saliva verso l’alto, oltre l’atmosfera, la Terra, lo spazio. Quello era il mondo, creazione amata da lei e i suoi fratelli. Quella visione le diede un senso di pace e compiutezza. Così era come le cose dovevano essere, perché così le avevano pensate e con la sua volontà aveva contribuito a mantenerle.

    Ma poi, una stella oscura brilla sull’orizzonte della terra. Il mondo si ingrigisce, Bibiane e riproiettata verso il suolo. È di nuovo attorniata dai suoi cari, ma la scena scolorisce. A mano a mano, le persone diventano grigie, prive di consistenza, dissipandosi in cenere. Il sole non scalda più, gli alberi perdono le foglie e diventano carbone, i palazzi vuoti cumuli di cemento decadente, per poi sparire anche loro.

    Alla fine, Il grande specchio luminoso non diventa altro che un comunissimo specchio, che riflette la stanza vuota e lo sguardo di una Bibiane smarrita e spenta. Il messaggio era arrivato forte e chiaro. Sapeva bene per cosa lottava, fin da quando l’umana svegliò il cosmo e la dea aprì per la prima volta gli occhi sul mondo. Lottava per l’amore della sua famiglia, dei suoi cari, del suo popolo e per il bene di tutto il creato. Non faceva differenza a quel punto da che parte stavano gli esseri di cui si prendeva cura. Tutto il mondo era sotto la sua protezione.

    La minaccia di quello specchio vuoto, che rifletteva una donna colta nella sua debolezza era ben chiara: Solitudine. Quell’essere avrebbe fatto in modo di riportarla allo stato di prima, quando era sola al mondo, senza una memoria umana, senza nemmeno esistere come concetto. Non l’avrebbe uccisa, l’avrebbe privata di tutto l’amore del mondo.
    Si morse il labbro in preda alla rabbia, ricacciando le lacrime negli occhi. Era stata punta nel vivo.

    Ma se quell’entità credeva di poterla abbattere con un giochetto psicologico da quattro soldi, si stava sbagliando di grosso. Lei era Bibiane, fiera Rarglove e appartenente alla stirpe dei titani. Se c’era una cosa che non dovevano fare, era anche solo osare di minacciare di toccare le cose a cui teneva. Era come buttarsi nel fuoco nudi. Un moto di orgoglio si impadronì di lei, riportandola alla calma e sfacciataggine che la contraddistinguevano.

    Incrociò le braccia sul petto, e usò una mano per levarsi il ciuffo dalla faccia. L’espressione del viso torno beffarda come sempre. Dopo quegli innumerevoli istanti di silenzio, finalmente parlò, rivolgendosi all’entità che l’aveva sfidata così in campo aperto. Sarcastica e piccata come solo lei poteva essere:
    “Vuoi giocare? Vabbene, giochiamo, tesoro. Hai molta fiducia nelle tue capacità. Cerca di sfruttarle tutte perché se arrivo in fondo a questa faccenda, sappi che ti rompo il c*** in quattro parti. Buon divertimento. Iniziamo sta farsa”.
    E rimase immobile, aspettando la prossima mossa dello scacchista dall’altro lato della tavola.





    Abilità e Tecniche

    png

    ❥ Livello energia: Nero
    ❥ Stato fisico: intatto
    ❥ Stato mentale: non alterato
    ❥ Stato Cloth: intatto



    Riassunto & Note
    Squillino le trombe e viceversa. Uomini, avvicinatevi, è arrivata la Bibi. Ho approfittato anche per dare un'aggiustatina al layout. Tanto caruccio. Chiedo scusa per gli edit, ma ho fatto un paio di prove per renderlo responsive.





    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 10:42
     
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    Aveva la gola secca e dolorante...era normale visto che non aveva fatto altro che deglutire a forza negli ultimi...bho 10 minuti?Sentiva uno strano fischio nelle orecchie, fastidioso ed a tratti doloroso, ed era per tale ragione che aveva provato ad attenuare quella persistente sensazione con la deglutizione forzata, ma a nulla era servita...il fischio era rimasto, o forse era solo il suo ricordo a ferirle ancora l'udito.

    Non sapeva dove si trovasse, sentiva sul proprio corpo la calda e rasserenante presenza della sua gold cloth; l'ambiente che la circondava non aveva molti appigli da offrirle: un loculo di 5 metri per 5, dalle pareti lisce e fredde che non era riuscita a scalfire in nessun modo. Aveva provato col cosmo puro e semplice, con attacchi spirituali, persino col teletrasporto...eppure continuava a rimanere bloccata lì dentro, sola e senza altre idee sul perché e percome fosse arrivata lì dentro.

    «Ho divorato il vostro mondo e sconvolto le vostre vite. E nessuno è venuto a cercarmi! Il vostro mondo ha dei paladini molto scarsi. Per questo, vengo io da voi. Consideratelo un dono: vi sto dando la possibilità di incontrarmi, ma devo sincerarmi che ne valga veramente la pena. Per questo voglio darvi...Delle motivazioni. Per cosa combattereste...Fino alla fine?»

    Una voce metallica senza sesso proruppe nella sua mente; era dolorosa e le ricordava qualcosa di familiare...forse la causa del fischio che ancora le rimbombava nelle orecchie? Istantaneamente si portò le mani al volto per tapparsi le orecchie, ma non era da fuori che proveniva quella voce...la ascoltò distrattamente, desiderosa che finisse il suo discorso al più presto, non ponendo eccessiva attenzione a quello che le stava chiedendo. Poi una delle pareti della stanza si illuminò rivelandosi infine in uno specchio; la giovane gold saint di Virgo mosse qualche passo verso quest'ultimo, sfiorandone la superficie riflettente con due dita. Tuttavia questo non le restituì la sua immagine ma ben altro: volti, una marea di volti, di amici, familiari, compagni...gente che magari aveva visto anche solo una volta, ma che lei rammentava benissimo. Erano tutti lì davanti a lei: i suoi genitori, i suoi parenti, gli amici che aveva lasciato ad Okinawa, quelli nuovi che si era fatta in giro per il mondo, i suoi compagni del Grande Tempio, la sua nuova famiglia del Santuario...erano tutti lì...avvolti dalle fiamme che lambivano i loro corpi, le mani protese al cielo supplicanti, le schiene spezzate, la pelle bruciante. Era una visione terribile, atroce...le pareva di poter sentire le loro urla, lo strepitio del fuoco e l'odore di carne bruciata.

    «NO!!!»

    Battè i pugni con forza sul vetro tentando di abbatterlo.

    «Fammi andare da loro!»

    «L'unico modo per sapere se tutto ciò è vero, e per tornare liberi, è giocare fino alla fine. Non vedo l'ora di conoscere il fortunato...»

    Dha rimase interdetta da quella risposta; non aveva voglia di giocare...i suoi cari erano in pericolo e lei doveva correre da loro, doveva far cessare quell'inferno, doveva salvarli a tutti i costi...ma la voce aveva parlato di gioco e della possibilità che la visione non fosse vera. La giovane gold scosse la testa, non le importava...poteva anche essere una trappola, ma lei doveva assolutamente uscire da lì...e se per farlo doveva prestarsi a strani giochetti sadici e perversi...l'avrebbe fatto, il benessere della sua famiglia contava più di qualsiasi altra cosa.

    n9mxtgM
    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

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    Nome ☼ Dhawyth
    EnergiaViola
    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ buono, mal di testa
    Status Mentale ☼ confusione
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Nello specchio vedo i miei familiari e amici divorati dalle fiamme.

    Note

    Abilità ☼ ///

    Tecniche☼ //
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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    i sentiva quasi fluttuare, in un limbo ovattato, sospeso tra sogno e realtà. Un grande palazzo innanzi a lui, non Grande Inverno con le sue alte torri, ma quasi una cattedrale dalle geometrie antiche e aliene. Non aveva mai visto quel luogo prima d’ora eppure gli sembrava stranamente familiare. Attorno a lui altre sette figure, indistinte e mutevoli, che sembravano fissare qualcosa di invisibile ai suoi occhi. La grande cattedrale cantava in sua presenza, un canto armonioso fatto da milioni di voci. Le porte d’avorio si spalancarono innanzi a lui invitandolo a entrare. Poi un rumore assordante e il ritorno alla realtà.
    Era in una stanza completamente buia, i sensi che cercavano invano di ambientarsi mentre lo stridio andava lentamente scemando. Si osservò le mani, e quasi si stupì vedendole coperte dal purpureo acciaio della sua armatura. Quando l’aveva indossata? E dove si trovava? Le nere e fredde pareti non appartenevano al suo castello ne a nessun altro luogo del cielo infernale. Si trovò a passare lentamente la mano sulla parete mentre rivoli di ghiaccio, algidi e perfetti, vi si dipanavano intrecciandosi armoniosi. Non c’era alcuna illuminazione, fatta esclusione per il tiepido bagliore dorato che lo circondava, un luce che rischiarava un viso freddo e inespressivo. Era stanco Edd, quasi non dormisse da secoli, e il suo volto già normalmente crucciato e tetro sembrava sentire ancora di più il peso della sua missione. Aveva salvato milioni di persone, brandito la spada della vita, si era eretto a campione di luce sotto una luna nefasta. Eppure tutto gli sembrava inutile, quasi stesse solo compiendo dei passi già decisi, su di una enorme scacchiera invisibile. E ora questo. Rapito, prelevato come una marionetta pronta a danzare a comando. Una voce ruppe il silenzio, perforandogli i timpani. Una nuova prova, una nuova sfida, un nuovo pazzo che nella sua arroganza pensava di potersi ergere a giudice, giuria e boia per puro diletto. Dei, demoni, corrotti. Quanti di loro avevano provato a domare il lupo, a incatenarlo e a farlo proprio. Tutti avevano fallito. Tutti giacevano nella sconfinata pila di cadaveri che si era creata alle sue spalle nel corso degli anni.

    Poi, dopo lunghissimi minuti, un lampo accecante che lo costrinse a coprirsi gli occhi mentre le pupille si restringevano adattandosi alla nuova fonte di luce. Il grande specchio mostrava le alte mura di Grande Inverno cinte d’assedio, una gigantesca armata che furiosa ne assaltava i bastioni mentre, sotto i vessilli degli Stark, i suoi uomini combattevano eroicamente. Barristan il valoroso era al centro della lotta, imbrattato di sangue roteava la spada con la forza di mille uomini. Ma ad ogni ondata che respingevano i nemici tornavano più numerosi e più forti. Senza di lui, senza il suo controllo sui ghiacci eterni non avrebbero mai potuto vincere. Il suo sogno, tutto ciò che aveva costruito scendendo a patti con il suo onore, con la sua devozione alla luce, rischiava di trasformarsi in un oceano di cenere.

    Vuoi che combatta per te? Vuoi giocare con il lupo bianco? Vuoi che uccida in tuo nome? E sia, non sarebbe la prima volta che sono costretto a farlo. Ma sappi una cosa, spera che io cada prima di poterti incontrare. Prega qualunque essere tu consideri superiore a te che il mio potere sia sempre troppo lontano per poterti ghermire. Perché quando accadrà, nulla potrà salvarti.



    Si inginocchio, lasciando che il pesante mantello di lupo si adagiasse al suo attorno a lui per poi, con un rapido movimento, impugnare l’elsa dalla sua spada. Il suo cosmo ora brillava più forte, fulgido e splendente come una stella in una notte d’estate. A ondate investiva le pareti. Non c’era rabbia in esso, solo fredda e spietata determinazione. Le labbra gli si muovevano appena sussurrando antichi rituali e giuramenti dimenticati da tutti, tranne che dal primogenito del casato Stark. Tutti finivano con le stesse parole. Un promemoria della caducità della vita, che ogni guerriero dovrebbe tenere a mente quando scende in battaglia e, allo stesso tempo, una tetra promessa per chiunque fosse tanto sfortunato da incrociare il filo della sua spada.

    Valar Morghulis.



    Sulla parete alle sue spalle, ora perfettamente visibile, la testa di un metalupo era stata disegnata da migliaia di rivoli di ghiaccio. Eddard Stark stava scendendo in guerra e persino il cielo si sarebbe spaccato al suo passaggio.




    Edward Caliban Stark, Surplice dell'Acquario [Liv VIII]. Energia Nera.
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    Stato Fisico: Perfetto.
    Stato Mentale: Concentrato.
    Stato Surplice: Integra.
    Abilità Passive:
    Abilità Attive e Tecniche:
    Riassunto: Povero chi si trova Edd contro.

    "THE MAN WHO PASSES THE SENTENCE SHOULD SWING THE SWORD"

     
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  8. Rafalel
     
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    Total War Tournament; Prologo

    5O6Agjw



    Prima c'era il pulsare del sangue nella tempia, ad ogni battito del cuore una nuova fitta che stringe il cervello, poi il fischio acuto che gli perfora le orecchie, la bocca impastata ed il corpo che lentamente si risveglia dal torpore in un'ondata di dolore. Mentre gli occhi si abituano all'oscurità in cui è finito le mani istintivamente corrono lungo la fronte... passarono alcuni lunghi secondi in cui la testa dolorante del leone dorato cercava ancora di riavviarsi; cercava di ricordare cos'era successo... era andato a cenare con Bart ed aveva bevuto troppo vino un'altra volta? No... qualcosa gli diceva che la situazione era più seria. Non riusciva a riconoscere il luogo in cui si trovava, il che era strano e pericoloso... ma almeno indossava ancora la propria armatura – cosa che in realtà non lo sorprese più di tanto, il leone dorato non possedeva praticamente alcun vestito oltre le sue sacre vestigia, e le indossava quotidianamente... un modo di ispirare sicurezza e fiducia nella popolazione.

    Forse fu una coincidenza, ma non appena il giovane leone produsse grazie al proprio cosmo una luce, e solo allora, il fischio nelle orecchie fu sovrastato dalle parole di sfida di quello che sembrava essere il vuoto... quel “qualcosa” che aveva scatenato la fine del mondo fin troppo tempo fa. Quelle parole rimbombarono nella testa del leone dorato come campane a mezzogiorno, e facevano male più di qualsiasi attacco che avesse mai subito... facevano male perché, infondo, quell'essere aveva ragione: si erano adagiati sugli allori, occupati com'erano a costruire e ricostruire, a cercare di rendere la vita dei profughi un po' migliore... si stavano allontanando dal vero obiettivo, porre fine alla corruzione. E lui... lui passava le giornate a cercare in lungo ed in largo indizi o segnali. Un qualsiasi umano penserebbe che è abbastanza, ma non è mai abbastanza per Deneb, ogni giorno in cui non trovava un indizio o un sopravvissuto era un giorno che aveva sprecato, era un giorno in cui la corruzione aveva vinto.

    Pochi istanti, poi una parete prese vita, la fredda pietra si tramutò in un immenso specchio. La figura riflessa del giovane leone con quella piccola luce in mano sembra quasi affogare nell'oscurità della sua cella. Le ombre iniziarono a prendere vita e danzargli attorno, o forse danzavano solo dentro lo specchio, prima di prendere le fattezze di una donna dai lunghi capelli rossi rincorsa dall'oscurità su di una desolata strada di campagna, il suo volto angelico spezzato da un'espressione di terrore. In lontananza, un incrocio stradale su cui la vegetazione aveva ripreso il controllo... non abbastanza da oscurare completamente i cartelloni per le indicazioni però...
    Il cuore di Deneb ebbe un sussulto a vedere quella figura, chi era? Astrid, ex cavaliere dei pesci ed amante del leone dorato... scomparsa dal Grande Tempio durante l'armageddon e data per morta dopo lunghi mesi di ricerche. Eppure ora era li, poteva quasi sentire il profumo dei suoi capelli nell'aria... e tutto d'un tratto le emozioni che aveva sepolto nel profondo del suo cuore uscirono come pirati urlanti dalla cambusa di una nave.

    Un gioco, doveva solo sopravvivere a questo suo gioco... e poi sarebbe potuto andare a cercarla. La fredda mente calcolatrice del leone sapeva che era una trappola, sapeva che probabilmente tutto questo era solo un trucco... ma, allo stesso tempo, il suo cuore gli imponeva di stare al gioco. Infondo, non è caratteristica intrinseca degli umani il compiere miracoli? E se Astrid avesse compiuto veramente il miracolo? Se fosse veramente viva? Doveva uscire di li il prima possibile... doveva trovarla, doveva salvarla.

    Che la caccia abbia inizio.

    La luce della cella si spense di nuovo, ma questa volta due occhi di belva brillavano nell'oscurità come smeraldi nelle fauci dell'inferno. Sarebbe arrivato dinanzi a quell'essere, gli avrebbe fatto sputare il luogo in cui si trovava Astrid, e poi gli avrebbe mostrato tutto ciò che venti anni di addestramento alla tortura e all'assassinio gli avevano insegnato.




    Oy1b3GU

    Deneb
    Gold Leo [VII] - Energia Nera
    Narrato – ParlatoPensatoTelepatiaParlato altri

    Status Cloth – //
    Status Fisico – //
    Riassunto Azioni – //

    Abilità
    I am a being of Heaven and Earth, of thunder and lightning, of rain and wind, of the galaxies


    //

    Tecniche
    With realization of one's own potential and self-confidence in one's ability, one can build a better world


    //

     
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    Full Metal Inside

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    xOsJWBaNarrato. | -parlato- | °pensato° | °telepatia° | "parlato altri"

    Total War Tournament
    Prologue
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    Buio. Un buio completo e totale, non soltanto fisico. Perfino la mente e i ricordi di Achille erano avvolti dall'oscuro manto... appoggiò le mani a terra rialzandosi, il tintinnare della cloth contro il pavimento gli diede la conferma di essere da essa rivestito. Le gambe si mossero correttamente portando il suo corpo nuovamente in posizione eretta; dove diavolo fosse non era dato saperlo. Si toccò la testa e nuovamente la cloth risuonò, allo scontrarsi fra la protezione della mano e il diadema a guisa di freccia posto sulla su fronte; non ci stava capendo niente, non ricordava niente tranne un assordante fischio che gli aveva ferito l'udito, ricordo così vivido che i timpani gli dolsero ancora!

    °ma che accidenti mi è successo???°

    Si guardò attorno facendo alcuni passi allungando una mano per percepire ostacoli o simili; bastò poco per incontrare quella che sembrava una parete di pietra, liscia al tatto e perfettamente integra. Tornò sui suoi passi digrignando i denti e provando a cambiare direzione; stessi passi stessa parete e così di nuovo mutando direzione una terza volta! Furioso Achille provò a far avvampare il proprio cosmo per far letteralmente luce sulla vicenda e richiamare il proprio potere... nulla. Scosse la testa incredulo riprovando. Nulla ancora. Il suo cosmo era spento così come ogni fonte luminosa in quel luogo.

    -non ci posso credere! Che diavolo sta accadendo al mio cosmo?!?!?-

    Dovevano essere passati pochi minuti dall'inizio di quella strana prigionia, quando una voce atona e sconosciuta risuonò nella sua testa facendogli quasi male. Un discorso senza senso sull'aver divorato il mondo o roba simile e sul fatto che i guerrieri della Terra non fossero così incredibili, come diavolo si permetteva? Terminato il discorso una parete della prigione si illuminò ferendo gli occhi di Achille, palesando un grosso specchio al posto della fredda pietra presente pochi istanti prima. Ma non era la propria immagine che ovviamente pensava di dovervi vedere una volta completata la mutazione; quando la luce calò l'immagine finalmente si delineò e appena Achille realizzò cosa o meglio chi stesse rappresentando ebbe un sussulto.

    -ALISIA!-

    Era la giovane avatar di Athena quella che vide. Stava correndo tutta trafelata, rincorsa da una figura oscura con in mano quella che sembrava essere una falce. Achille quasi ringhiò dalla rabbia... avrebbe fatto qualsiasi cosa per coloro che considerava la sua famiglia: Gazka, Anita, Is, Kyros e gli altri saint. Ma la costellazione del Sagittario vibrava nel suo essere con forza! Non vi era altro percui il giovane avrebbe votato ogni cellula del proprio essere se non Athena stessa. Di più, avendo un legame emotivo con la sua incarnazione la reazione fu quasi violenta! Diede un pugno contro il muro a fianco dello specchio, il volto distorto da una rabbia quasi cieca.

    -maledetto!!!! Non ti azzardare a fare del male ad Athena! Ti giuro che ti ammazzo... ti ammazzo fossi anche un dio!-

    La voce tornò a parlargli schernendolo e ferendolo come prima. Giocare diceva. Un gioco! Non poteva essere un gioco se Athena fosse stata davvero in pericolo.

    -che sia vero o no è vera la mia rabbia! te la farò pagare te lo giuro!!!-

    Ma la voce era già scomparsa seguita dallo specchio. Tornò l'oscurità che comunque non quietò l'animo di Achille; sbuffando ancora tent di ricordare gli insegnamenti del vecchio Gazka; chiuse gli occhi cercando di ritrovare la calma. Si mise al centro di quella specie di galera sedendosi a gambe conserte. Non gli piaceva meditare, le volte che lo aveva fatto era stato per la marea di botte che si era preso prima da Gaz o Anita. Ma in quel momento non poteva fare altro. Si sedette e attese. Era come se fosse un'arma pronta ad essere sguainata per colpire.

    °verrà il momento...°

    Era stato portato lì per una sfida quindi non sarebbe stato prigioniero per sempre. Presto si sarebbe aperto una porta o un passaggio e allora si sarebbe mosso. Doveva avere pazienza, pazienza.

    °...LA MIA ANIMA E' FORMATA DA INFINITE LAME°

    Lame pronte a scattare ad un suo desiderio.

    ObYElQh

    0OrhXt9
    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Nera
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO normale.

    RIASSUNTO AZIONI e si comincia :) non poteva non essere Alisia / Athena la persona vista da Achille. Lui è il Sagittario dorato... c'è solo una persona o essere percui darebbe TUTTO.








    jdIMt53
    DONO DI CHIRONE

    risvegliato il retaggio del saggio Chirone, il mitico centauro mutato nella costellazione del Sagittario dallo stesso Zeus, il Saint può spingere la propria vista tanto lontano quanto lontano è il male che egli va cercando; una volta individuato il luogo da raggiungere, il Cavaliere può avvolgersi col proprio cosmo che si manifesterà a guisa di ali dorate, per teletrasportarlo in qualunque dimensione desideri per remota che sia (Teletrasporto). Inoltre la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico (Cosmo Straordinario). Ad Energia Nera: raggiunge un tale controllo sul cosmo da poterlo plasmare a piacimento in costrutti inanimati, solitamente a guisa di frecce di dimensione e numero variabili, con facilità disarmante; avendo avuto un'istruzione militare degna di tal nome gli sarà possibile replicare anche altri tipi di armi comuni come spade e scudi o lance.


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    TEMPESTA PRIMORDIALE

    Dai tempi del Mito si è risvegliato nel Cavaliere l'antico potere che pare fu sottratto dalla Dea stessa al gigante Tifone; gli elementi di Vento e Fulmine, condensati in quella piccola frazione generata dalla rabbia stessa del gigante, furono consegnati al cosmo del Cavaliere d'oro più caro, con il compito di difendere i mortali financo da divini pericoli. Forte della folgore e del vento che uniti simboleggiano appunto la tempesta, il Cavaliere può plasmare tecniche pregne di tali elementi aumentandone così il potenziale distruttivo.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il Cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un Cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



    ApYS3NR
    FAVORE DI ATHENA

    abilità unica dei devoti di Athena e suoi cavalieri, permette al Saint dopo averne invocato il potere forte della propria fede, di resistere per un singolo turno di gioco, in qualsiasi contesto narrativo, a condizioni che normalmente gli impedirebbero di agire quali illusioni, perdita dei sensi, ingenti ferite o altro; questi potrà quindi agire quando molti altri non ne sarebbero in grado, sebbene per pochi istanti. [casta dei Saint Only]


    ARCO DI GIUSTIZIA

    il Cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal Cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del Cavaliere; si narra che i dodici Gold Saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



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    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi infusi del potere del fulmine e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un Gold Saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al Saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno danni fisici e da elettrocuzione.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche infuse del potere del fulmine, che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante elettricità. I danni causati sarebbero di tipo fisico e da elettrocuzione


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il Saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il Saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo Cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    LIGHTNING PLASMA

    Tecnica tramandata storicamente fra il cavaliere del Sagittario ed il cavaliere del Leone, essa è il perfezionamento del METEOR FIST, portato al suo culmine infondendovi pienamente il potere della Folgore. Il Saint lancia al massimo del proprio cosmo qualcosa come un milione di raggi di Plasma, l'essenza stessa del fulmine in natura, intessendo in tutta l'area d'effetto un fitto reticolo luminoso causato dalla carica elettrica dei suddetti. Le intersezioni presenti nella trama luminosa causeranno esplosioni di cosmo in modo completamente imprevedibile, che genereranno in aggiunta danni da elettrocuzione. Il Saint può scegliere se lanciare la tecnica attorno a se, potendo ad esempio tentare di colpire senza doversi girare nemici presenti alle sue spalle, oppure concentrarla in un'area più delineata innanzi o di lato; sarà comunque la sorte a decidere quali della miriade di colpi lanciati andrà a segno, rendendo ininfluente individuare i bersagli a patto che essi siano nel raggio d'azione della tecnica stessa.


    LIGHTNING BOLT

    Altra tecnica tramandata storicamente fra il cavaliere del Sagittario ed il cavaliere del Leone, essa è tanto semplice quanto letale. Dopo aver creato un vuoto d'aria innanzi a se tramite la pressione del pugno, in seconda battuta il Saint ne rilascia all'interno il proprio cosmo intriso del potere della Folgore, che a guisa di sfera energetica crepitante lo percorre alla velocità della Luce; tale sfera similmente ad un fulmine globulare si schianterà sul bersaglio esplodendo in una potentissima e letale, qualora non si abbiano protezioni adeguate, scarica elettrica; i danni eventualmente causati saranno principalmente da elettrocuzione. Per sua stessa natura tale tecnica è utilizzabile quasi esclusivamente su bersaglio singolo, con un percorso lineare dal Saint fino all'estensione massima del suo potere.


    LIGHTNING FLAME

    Forse la più difficile delle tecniche in possesso del Saint, essa lo costringe ad investire più tempo per attuarla. Nella fase normalmente adibita alla difesa questi lancia l'assalto chiamato LIGHTNING PLASMA con il quale investire tutta l'area d'effetto attorno a se di crepitanti raggi di plasma; spingendosi oltre tale potere genererà il FLASHOVER, ovvero la voluta collisione dei raggi in modo tale che si inneschi una violentissima reazione trasformandoli in lampi impazziti. In tal modo sarà quanto meno difficile avvicinare il Saint che si trova proprio al centro di tale tempesta; se non viene interrotto egli rilascia una seconda scarica di plasma per convogliare i raggi ed i lampi in un arco di pura elettricità sopra di se, arrivando così alla fase denominata ARC PLASMA. La tecnica è finalmente pronta per essere lanciata, il Saint non dovrà fare altro che stendere le braccia verso la zona da colpire per rilasciare l'arco in una sorta di vortice energetico nel tentativo di circondarla, con un potere talmente al di sopra delle normali folgori da generare letteralmente fiammate ad altissimo Voltaggio. Tali fiamme non sono prodotte direttamente dal cosmo del Saint, bensì una conseguenza della potenza raggiunta dal suo controllo del Fulmine; affinché la tecnica si chiuda il cavaliere necessita che l'area attorno a se sia già pregna di crepitante elettricità, aggiungendovene altra e facendola scontrare ottiene la tempesta di fuoco e lampi desiderata.


    LIGHTNING TELIOS

    Questa difficile tecnica porta al massimo potenziale l'attacco del Fulmine, divenendone espressione definitiva a livello distruttivo. Il Saint genera un LIGHTNING BOLT con il solo scopo di farlo immediatamente implodere su stesso tramite la manovra denominata LIGHTNING IMPLOSION, per ridurne le dimensioni e aumentarne il potenziale elettrico in modo sorprendente; afferrato ciò che ne resta con la mano, il Saint tenterà di portare un colpo diretto verso il proprio bersaglio entrandovi in contatto, rilasciandone all'interno tutta la possente carica elettrica compressa generata dopo l'implosione. Qualora l'avversario non riesca a difendersi adeguatamente o evitare il colpo, il suo corpo verrà dolorosamente trapassato dalle folgori che fuoriuscendo si tingeranno di rosso a causa del sangue stesso del malcapitato! Non occorre certo far notare cosa possa causare ad un organismo vivente l'essere folgorato e trapassato da una potenza maggiore a quella di un Fulmine. Tecnica di non semplice attuazione, poichè prevede il contatto diretto con il bersaglio, ma davvero letale e distruttiva qualora non incontri la giusta resistenza.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare tale flusso direzionandolo con ampi movimenti delle braccia manipolandolo grazie al controllo del Vento, attraverso il quale può creare un effetto rotatorio per aumentare l'efficacia penetrativa di ogni singolo proiettile; ogni freccia è percorsa internamente da una potente carica elettrica per generarvi calore rendendole roventi. Qualora lo desideri il Saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potrebbero trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare inoltre danni da ustione. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo, tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il Saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il Saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il Cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del Saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il Cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il Saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del Cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    UNLIMITED BLADE WORKS

    Così ha ribattezzato la sua nuova capacità di plasmare il cosmo in costrutti fisici coerenti, il potere appunto di forgiare illimitatamente delle lame di qualsivoglia foggia. Illimitato nel poterle continuamente plasmare fintanto che ha cosmo da bruciare, poichè tali creazioni resteranno coerenti solo per la durata di un'azione; qualora vengano sfruttate anche in difesa il Saint non potrà utilizzare altre tecniche. Tali creazioni possono generare normali danni di tipo fisico a seconda della loro foggia, da cosmo qualora dovessero esplodere e da elettricità nel caso in cui il Saint decida di infondervi il potere del fulmine. A seconda del bisogno tale tecnica opera in modo differente:
    ◊ CONTINUOUS PROJECTION è la forma base della tecnica. Il Saint espanderà il proprio cosmo innanzi a se, le mani rivolte in avanti con il palmo aperto; dall'ammasso formatosi inizieranno a fuoriuscire numerose armi di forme variegate: armi da taglio di tutti i tipi e lance così create verranno lanciate verso il nemico alla massima velocità possibile, guidate dal cosmo di Achille e dal suo controllo del vento potranno effettuare traiettorie non lineari. Per tutta la durata dell'attacco il cavaliere deciderà quante armi generare e lanciare, potendo intervallare di pochi istanti le creazioni in modo da tessere strategie adatte al campo di battaglia; ad impatto avvenuto oltre i possibili danni da taglio e penetrazione le armi rilasceranno esplodendo il cosmo di cui sono formate ed elettricità, qualora vengano infuse col potere del fulmine. Ovviamente non potrà superare un certo limite di creazione essendo il processo discretamente faticoso. Ogni singola creazione proviene dalla fantasia o dalla memoria del giovane, portato naturalmente all'arte della Guerra ha inconsciamente memorizzato ogni arma vista anche di sfuggita, replicandone la sola forma in tale tecnica.
    ◊ TWIN SCIMITARS sono le prime spade che sia riuscito a replicare col cosmo, due scimitarre utilizzate dallo specter Nasir. La spada impugnata con la mano destra ha una lama lunga più di ottanta centimetri ed è affilata su entrambi i lati, quello esterno per metà seghettato permette di tagliare e al contempo strappare. Nella mano sinistra una lama più corta e pesante e dal piatto largo, permette affondi potenti e tentativi di parata; le impugnature curve forniscono una presa solida e confortevole. Il Saint può inoltre decidere se infonderle di crepitante elettricità o meno; in ultimo possono anche essere entrambe lanciate verso l'avversario e fatte poi esplodere, liberando l'energia che le aveva create.
    ◊ ÝDRA FONIÁS una spada enorme, larga e piatta dalla superficie irregolare quasi fosse la copia cosmica di un'arma di pietra o legno e non di duro acciaio. Solo la parte esterna è rozzamente affilata con una conformazione più adatta a schiacciare e strappare che non tagliare; l'elsa priva di guardia è una lunga asta curva da impugnare con entrambi le mani. Il piatto può essere utilizzato a mo di robusto scudo in difesa; in attacco i potenti colpi possono causare danni da impatto e lacerazione, rilasciando inoltre violente esplosioni di cosmo concentrato sulla lama stessa durante l'esecuzione. Nonostante la mole il Saint maneggia con notevole disinvoltura la sua creazione, avendo però le mani completamente occupate. Forgiata in onore dell'eroe Heracles, Uccisore dell'Idra è il nome scelto per rappresentare l'arma con cui questi compì la famosa fatica. L'enorme lama inoltre può essere percorsa da temibili folgori generate dal cosmo stesso del cavaliere!


    CHEIRON LAST STAND

    CHEIRON LAST STAND
    Unica posizione difensiva del cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale; tali costrutti sono inoltre percorsi in superficie da violente scariche elettriche. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    RHO AIAS

    Dopo aver allungato il braccio innanzi a se, palmo della mano aperto in direzione del possibile attacco, il Saint convoglia un grosso quantitativo di cosmo plasmando un vero e proprio scudo circolare di grandi dimensioni, atto a difenderne il corpo intero. Aggiungendo poi la seconda mano sopra la prima concretizza la sua opera generandovi sulla superficie un vortice d'aria impetuoso, per far divenire tale difesa ancora più efficace. In caso di corpo a corpo chi dovesse collidere con tale protezione farebbe i conti con l'aria turbinante oltre che dover tentare di superarne fisicamente la struttura solida e compatta: come sempre sono il divario energetico e gli eventuali poteri in gioco a determinare il risultato. Qualora lo desideri il Cavaliere può volontariamente rilasciare la tecnica disgregandone la parte solida di cosmo e liberando il vortice d'aria in avanti, nel tentativo di arrecare danni ad eventuali nemici tramite le violente sferzate di quest'ultimo; in tal caso varrà come normale azione di attacco. Egli ha battezzato tale tecnica in onore dell'eroe acheo Aiace, fulgido guerriero del mito, portatore di uno straordinario scudo.



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    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 120m., Incrina Liv.VII-VI / Rompe Liv.V-I, Velocità Luce con facilità


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    Edited by IchigoRuleZ - 14/2/2017, 15:55
     
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