I SETTE: GOURMANDISE

La cornucopia

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  1. La Corruzione
     
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    I SETTE

    Non ti trovi davanti ad una vera e propria casa, ma ad una gigantesca cornucopia. Su una bellissima fontana nei giardini esterni, decadenti, folti ma rigogliosi di piante per lo più rampicanti, c'è incisa la parola "Gourmandise".
    La gigantesca cornucopia sulla quale troneggia la fiamma arancione non è molto protetta. All'interno si possono vedere dei tavoli, imbanditi con ogni sorta di pietanza prelibata che non si vede da molto tempo a questa parte: molluschi, ostriche, ricchi dessert, fontane di cioccolata, ma anche di vino, alcolici, frutti esotici e profumati, pietanze proibite e ricercate. Un profumo pazzesco inebria l'interno del luogo.
    Eppure una sensazione più inquietante si fa strada con violenza in te.
    Una fame e una sete innaturali prendono possesso del tuo corpo e della tua mente...Come se non potessi farne a meno.

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    I SETTE: GOURMANDISE
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    POST I



    Quella strana scalata verso il castello arancione si concluse presto e con una piacevole sorpresa; Dha si era già immaginata un castello, una dimora spettrale avvolta da quella strana luminescenza aranciata e colma di corruzione...tuttavia ciò che le si parò davanti agli occhi non era una vera e propria casa, tuttalpiù poteva definirla come una gigantesca cornucopia.
    Smise di correre ed avanzò cauta, lasciando che lo sguardo saettasse curioso ed inebriato da quello spettacolo imprevisto: su una meravigliosa fontana situata nei giardini esterni, circondata da piante rampicanti folte e rigogliose che facevano da contrasto con il decadimento degli arredi in pietra, c'era scritta una parola.

    « Gourmandise…?!»


    La lesse ad alta voce non comprendendone il significato; l'assonanza le ricordava il francese, ma non ne era certa non avendolo mai studiato.
    Dall'esterno riusciva perfettamente a vedere le dimensioni della cornucopia, che era gigantesca, e la fiammella arancione posta sulla sua sommità...uno spazio vasto, ma comunque mal protetto, non sembrava esserci nessun altro lì oltre a lei. Appurato ciò decise di avanzare all'interno dove le sorprese non erano ancora finite: grosse tavolate erano imbandite con ogni sorta di cibo, pietanze esotiche e prelibate che spaziavano dai molluschi, ai cibi più ricercati, fino ai dessert più golosi e invoglianti. Bevande, alcolici, frutti mai visti prima riempirono gli occhi della saint in un tripudio di colori, forme ed odori estasianti. Sentiva differenti fragranze alternarsi nell'aria, ballare come provocanti danzatrici su quei tavoli saturi di ogni tipo di golosità...in tempi come quelli, fatti di sacrifici, lotte e privazioni, quella visione aveva un che di paradisiaco.

    Non mosse un muscolo la giovane saint, rimase impietrita ed ammaliata da quel banchetto che sembrava essere stato allestito lì solo per lei.
    Sebbene la giovane età, Dha non si era mai ritenuta una persone golosa...le piaceva il cibo più per ciò che le trasmetteva: un senso di familiarità, di unione e compagnia, ma non era mai stata una gran mangiona, né una che si perdeva in così facili e materiali piaceri.
    Tuttavia qualcosa dentro di lei si mosse da solo, fu qualcosa di istintivo e primordiale a cui la sua mente non era abituata: il desiderio, la fame, la sete. Improvvisamente sentì lo stomaco contorcersi e bramare quel cibo come se fosse stata a digiuno per mesi, come se non vedesse altro da chissà quanto tempo. Senza che se ne accorgesse si ritrovò vicino ad uno di quei tavoli; si voltò di scatto verso l'ingresso della cornucopia non comprendendo come e né quando avesse deciso di muoversi.
    Si voltò di nuovo verso i tavoli con il cibo sperando che nulla fosse stato toccato...sì sperando, si stupì anche Dha di quel pensiero: voleva quel cibo, quelle bevande, tutto per sé...non voleva che nessun altro toccasse il suo buffet, come se le appartenesse, come se non desiderasse altro che l'incolumità di quel tesoro culinario.

    Scosse la testa chiudendo gli occhi, non si riconosceva più, non comprendeva cosa le stesse accadendo, invasa qual'era da quell'innaturale fame e sete. Sentiva la bocca arsa e desiderosa di qualcosa...di qualcosa di inebriante, fresco e corroborante. Riaprì gli occhi ed accadde di nuovo: senza sapere come, questa volta era addirittura seduta ad uno di quei tavoli e nella destra stringeva un calice con all'interno un liquido ambrato. Quando si era mossa? Quando aveva deciso di sedersi?Guardò stupefatta la sua mano avvinghiata al cristallo del bicchiere, non sapeva nemmeno cosa ci fosse all'interno, ma sentiva la mano fremere e vibrare. Questa si mosse delicata verso la bocca, fino a quando il vetro non si appoggiò al labbro inferiore, inclinò il bicchiere, ma si riscosse subito allontanandolo dal viso...non voleva bere. Il gesto improvviso le fece rovesciare il misterioso liquido sulla tavola e sul pavimento, guardò le macchie per qualche secondo come rammaricata per quello spreco...poi riportò lo sguardo sul calice che ancora stringeva in mano e che non aveva mai lasciato. Impallidì di colpo...il bicchiere era nuovamente pieno.

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    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

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    Nome ☼ Dhawyth
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    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ affamata e assetata
    Status Mentale ☼ interdetta e spaesata
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Entra nella cornucopia ed è sopraffatta dal desiderio di cibo e dalla sete.

    Note


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
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  3. La Corruzione
     
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    La fame e la sete sfrenata si impossessano mano a mano di te, in breve capirai che quelle sensazioni che stai provando non possono essere reali, anche perché sembra che tu non ti stia nutrendo né bevendo da più di tre giorni. Ad acuire questa sensazione è un ricordo vivido che sembravi aver rimosso che si fa strada nella tua mente con prepotenza. Un ricordo piacevole della tua infanzia, o della tua fanciullezza, legato ad una particolare pietanza.

    Pietanza che ti ritroverai esattamente come la ricordavi davanti agli occhi.
    Resisterai alla tentazione?

    IVMCJ8G


    Scegli tu un ricordo felice basato su una pietanza, o una bevanda, di tua scelta. Svolgi il post come se facessi una di quelle cose che chiamate "WOA". Al termine del tuo post, specifica se deciderai di consumare la pietanza o come hai deciso di resistere alla tentazione bruciante .
     
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    POST II



    Quello che le stava succedendo non aveva senso: la bocca le si asciugò di colpo, desiderosa di essere reidratata da qualcosa, mentre lo stomaco cominciò a borbottare in preda a crampi atroci che solo un corpo a digiuno da almeno 2 o 3 giorni poteva provare.

    Scosse la testa allontanandosi dalla tavola, portando le mani sullo stomaco provò con una leggera pressione a frenare quell'impulso, notando solo in quel momento che nulla si muovesse all'interno del suo corpo. Di solito quando si ha fame, il proprio corpo invia segnali abbastanza inequivocabili: il borbottio della pancia, la contorsione delle interiora, l'attivazione dei succhi gastrici...tutte cose inesistenti in quel momento in lei. Ed era una cosa anche plausibile, visto che si era nutrita a sufficienza proprio qualche ora prima di scendere al piazzale antecedente la scalata per radunarsi con gli altri. C'era sotto qualcosa...una qualche forma di illusione forse, ma così vivida e reale da confonderla al punto da desiderare quello che non aveva mai bramato prima.

    Avvicinò il pugno chiuso della destra alle labbra, per un momento l'indice sfiorò qualcosa che non riconobbe: le labbra della giovane saint erano diventate di colpo secche e ruvide, simili a carta vetrata..aprendo la bocca riuscì di nuovo a percepire quei lembi di carne come i propri, mentre la lingua, anch'essa secca, andava alla ricerca di qualche sapore o fonte d'acqua. Si ritrovò a leccarsi il dito indice senza che questi venisse in alcun modo inumidito dalla sua saliva...quell'incantesimo era impressionante, così reale...così vivido, ma Dha sapeva che non lo era. Sapeva che doveva nascondersi qualcosa, o qualcuno, sotto quel velo di menzogne.

    Stava pian piano riacquistando padronanza di sé e di ciò che la circondava, quando la visione di un particolare piatto su quella tavolata la fece tentennare: in una modesta ciotola di vimini intrecciati, c'erano dei Sata Andagi...un dolce tipico del suo paese d'origine, Okinawa.



    Gli Andagi tradizionali di Okinawa erano fatti mischiando farina, zucchero e uova, amalgamati in forma di piccole palle, che venivano poi fritte.
    L'immagine della sua minuta nonna in cucina che preparava gli Andagi la colpì con forza facendola barcollare.

    […]

    Stava correndo verso casa dal giardino, quando sull'uscio inciampò nei suoi stessi piedi nel tentativo maldestro e frettoloso di togliersi le scarpe, e batté le ginocchia con forza sul pavimento.
    Si portò le ginocchia escoriate al petto e cominciò a soffiare ripetutamente sulle piccole ferite...non sapeva perché lo faceva, l'aria fresca della sua bocca le dava sollievo e le pareva quasi di poter contrastare la fuoriuscita del sangue con quel flebile getto d'aria.

    « Che succede? Dhawyth?»

    Una signora anziana mingherlina, con la schiena curva che pareva sopportare il peso del mondo intero, ma dal volto sereno, la raggiunse alle spalle. Si curvò su di lei per constatare i danni e poi si raddrizzò subito dopo.

    « Non si corre in casa!»


    Aggiunse a modi ammonimento alla bambina ancora rannicchiata a terra, poi con un cenno la invitò ad alzarsi ed a seguirla in cucina.

    « Ho fatto i Sātā andāgī...se fai la brava e la smetti di piagnucolare puoi prenderne un paio...»


    Il volto della piccola si illuminò, si asciugò il naso colante sul braccio e si tamburellò sulle ginocchia come per dire “Tutto passato”.
    Afferrò una pallina fritta e la tenne tra le mani, come un uovo in un nido, la osservò a lungo quasi indecisa sul mangiarla o meno.

    « Non lo vuoi più?»

    Chiese la nonna incuriosita da quell'atteggiamento insolito della piccola. Dha fece spallucce senza smettere di fissare il suo dolcetto.

    « Non li fai mai...perchè li fai solo una volta l'anno? Sono così buoni, io li mangerei tutti i giorni! Vorrei conservarlo...così quando mi viene voglia di mangiarlo ce l'ho lì pronto!»


    La nonna sorrise e si avvicinò alla bambina.

    « Se li avessi a disposizione tutti i giorni diventerebbero scontati, perderebbero tutto il loro sapore, la loro unicità...sono il desiderio e l'attesa che rendono una cosa molto più apprezzabile. Quindi se li vuoi mangiali ora, goditi il presente e non pensarci!»

    La piccola rimase impassibile, aveva ascoltato con attenzione e stava ponderano bene la scelta da fare, infine si decise ed addentò il suo dolcetto tutta tronfia e contenta.

    […]

    Si ritrovò con le lacrime agli occhi, seduta a terra...tra le mani a coppa un Andagi ancora tiepido; lo stava osservando con la stessa intensità del suo ricordo, lo voleva davvero...ma anche il monito della nonna era ancora così chiaro nella sua testa.
    Bramare qualcosa non significava meritarselo, il semplice desiderio non dava alcun diritto su quella cosa. Ora capiva meglio il significato delle parole della nonna...quei dolcetti le piacevano proprio perché erano una rarità, venivano fatti una volta l'anno e l'attesa di quel giorno ne esaltava il sapore, ma anche la condivisione e l'offerta contribuivano nel renderli unici: erano un dono, una dimostrazione d'amore.

    Dha sapeva perfettamente che sua nonna non poteva trovarsi lì al Santuario, tanto meno in quella gigantesca cornucopia...quindi quei Sata Andagi non erano i suoi, non le spettavano.
    Non appena metabolizzò quel concetto, la giovane saint riuscì ad alzarsi ed a raggiungere la tavolata...posò nel piatto l'Andagi che aveva tra le mani e gli voltò le spalle.
    Si asciugò le lacrime sulle guance col dorso della mani, avrebbe smesso di piagnucolare e avrebbe atteso da brava gli Andagi di sua nonna, quelli veri...quelli che si meritava.


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    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

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    Nome ☼ Dhawyth
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    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ affamata e assetata
    Status Mentale ☼ confusa ed indecisa
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Rivive un ricordo del suo passato con la nonna, ma alla fine decide di non mangiare i dolcetti.
    Note


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
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  5. La Corruzione
     
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    Quanta forza d'animo...

    Mormora la voce di tua nonna. Esatto, lei è lì con te: ti sta porgendo ora il vassoio con i tuoi dolcetti preferiti, caldi e profumati proprio come li ricordavi.
    Il senso di fame e la terribile sete si acuiscono. Si aggiungono tutti i sintomi di un digiuno prolungato. Lo spazio della cornucopia sembra essersi dilatato: ci sono più pietanze sulle tavole imbandite, più bevande, più di tutto. Tutto ha un odore sublime.
    Ti sentirai debole. E' come se non ti nutrissi da una settimana.

    Sei stata bravissima, ti meriti i tuoi Andagi. Forza, non fare i complimenti o mi offendo!

    Come resisterai a tutto questo?

    IVMCJ8G


    Fai particolarmente caso ai sintomi del digiuno e della sete prolungata, aiutati magari con delle ricerche.
     
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    POST III



    «Quanta forza d'animo...»

    Quella voce fin troppo familiare la indusse a voltarsi di colpo seguendone la direzione...il movimento fu così repentino da causarle dei fortissimi capogiri; sua nonna era lì, a pochi passi da lei e le stava porgendo un piatto di andagi...i suoi andagi.

    « Ba-chan? »

    Le parole le uscirono di bocca involontariamente, andando a comporre l'appellativo confidenziale giapponese che usava quando era più piccola per riferirsi a lei: “nonnina”. Non si era neanche accorta di aver rispolverato il giapponese, era in uno stato confusionale tremendo...non sapeva nemmeno se la visione di sua nonna fosse una conseguenza del digiuno. Sì perché ormai i sintomi erano quelli, si sentiva come se non mangiasse e non bevesse da una settimana: si sentiva debole, i muscoli non le rispondevano, la testa le doleva e le girava, ci vedeva doppio e in alcuni casi anche appannato.

    Accennò qualche passo in direzione di sua nonna, ma le gambe le cedettero e si ritrovò in ginocchio in preda a forti crampi e tremori muscolari...non aveva freddo, ma il corpo le doleva e si contorceva con violente convulsioni.

    « Sei stata bravissima, ti meriti i tuoi Andagi. Forza, non fare i complimenti o mi offendo! »

    Tutto attorno a lei sembrò ampliarsi all'istante: la cornucopia, le tavolate e persino la quantità di cibi e odori la soverchiarono al punto da farla barcollare; roteò gli occhi all'indietro dischiudendo le labbra secche e ruvide. Non ce la faceva più.

    Crollò a terra scossa da fortissimi spasmi, da fuori poteva sembrare una crisi epilettica anche se in realtà Dha non ne aveva mai sofferto prima d'allora...allungò un braccio in direzione della nonna, supplicandola di aiutarla, di starle accanto, di non lasciarla soffrire e perire in quel modo...ma la nonna non si mosse.

    La crisi, dopo qualche minuto, cessò e Dha rimase immobile a terra con il braccio proteso verso quella donna che non sembrava provata dallo spettacolo di poco prima; più la guardava più la vista si faceva sfuocata e poco nitida, ma la frattura che si era creata dentro di lei era fin troppo evidente.
    Lo sguardo della saint si fece severo ed indagatore: quella donna non era sua nonna, era rimasta impassibile al suo dolore, interessata solo dai suoi Andagi e dalla prospettiva che lei non potesse gradirli.

    Si alzò cautamente barcollando, allargando le gambe per trovare una posizione stabile anche se poco elegante...allungò un braccio ad indicare la donna.

    « Chi sei? »

    Sibilò con rabbia, con una voce che ormai non riconosceva nemmeno più.

    « Abbandona la tua illusione, tu non sei lei...smettila con questa messa in scena, mostrati per quello che sei...non toccherò nessun cibo, né berrò alcunché, che provenga da quella tavola maledetta a costo di lasciarmi morire di stenti! »

    La rabbia aveva risvegliato qualcosa in lei, forse la profanazione dell'immagine di sua nonna era servita da stimolo per destarla da quel sogno illusorio in cui capiva, solo ora, di essere piombata.

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    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ completamente spossata, sintomi digiuno e sete di una settimana
    Status Mentale ☼rabbia
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Sintomi del digiuno, "crisi epilettica" che la aiuta a spezzare l'illusione.

    Note ☼ Chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma tra le vacanze e qualche inconveniente di settembre non sono riuscita a fare prima.


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
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    Ma che donna ammirevole...Nella mia vita terrena non ho mai conosciuto nessuna come te.

    Sono parole che escono dalla bocca della tua nonnina, ma che non apparterrebbero mai a lei. La sua voce si distorce, diventa più profonda me maschile mentre tutto intorno a te muta, il cibo comincia a marcire e tutto si squaglia in una poltiglia nauseabonda.
    Tua nonna ora ha cambiato aspetto, ora davanti a te hai un uomo, o almeno quello che sembra un uomo. Egli è di bell'aspetto, sui quarant'anni, biondo e con degli intensi occhi azzurri. Il suo corpo è ricoperto da una specie di armatura sottile e aderente di una strana lega metallica arancione, che mette in evidenza un fisico molto slanciato e allenato. L'immagine che hai del tuo avversario è di un uomo bello, ben curato, dall'espressione beffarda e fin troppo sicura di sé.

    Quando ero uno chef di fama mondiale sai...Mi circondavo da donne attratte dai miei soldi e dalla celebrità. Poi le prendevo per la gola. AH! Nessuna poteva resistermi
    .

    La poltiglia marciscente che ti si è creata intorno adesso si sta raggruppando in piccoli mucchietti che vanno a formare delle orride bestie, sembrano dei lupi di medie dimensioni, che prendono vita sotto i tuoi occhi, mentre ancora risenti degli effetti della fame e della sete.

    Ma tu sei diversa, sai? È un peccato doverti eliminare...In un'altra occasione ti avrei preparato la mia pietanza migliore e ti avrei conquistata.

    I lupi, sette in totale, prendono vita. Le loro pupille s'illuminano di una luce arancione brillante e ti attaccano tutti insieme, mentre il tuo avversario ti guarda sorridendo.

    IVMCJ8G


    I lupi sono energuie gialle, eliminali autoconclusivamente. Se desideri puoi anche attaccare Gola.
     
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    L'illusione cessò ed il suo avversario si spogliò dell'immagine di sua nonna per rivelarsi in quella di un bell'uomo; capelli biondi, occhi azzurri, fisico allenato e tonico, messo in evidenza dalla sottile armatura metallica di un colore aranciato a contrasto con quello marcescente del cibo putrefatto sullo sfondo. Anche le tavolate infatti avevano perso tutta la loro appetibilità, per lasciare spazio ad una melma verdognola che avanzava minacciosamente verso di lei; Dha era confusa, non sapeva su cosa concentrasi poiché troppi erano gli input visivi: l'immagine di sua nonna prima e la malinconia che il suo ricordo le aveva sollevato, l'attrazione per il suo avversario e la curiosità che esso le scatenava ed infine i lupi marcescenti e nauseabondi che ora la attaccavano.

    Le parole di Gola le arrivarono confuse...aveva accennato al suo passato lavoro da chef, alla compagnia femminile che mai gli era mancata ed ad il suo formidabile talento per la cucina, che forse in un'altra occasione l'avrebbe pure conquistata.

    Dha scosse la testa, come per scrollarsi di dosso quella strana sensazione appiccicosa e viscida che le formicolava sulla pelle...aveva ancora fame e l'invito di Gola forse sarebbe stato accettato di buon grado se non fosse che la vista e l'odore dei lupi putridi, le stimolarono conati di vomito e spasmi allo stomaco incontrollabili. Non permise loro nemmeno di avvicinarsi; allungò un braccio e con il palmo rivolto verso di loro richiamò un'esplosione cosmica convergendola verso il modesto branco.
    I lupi esplosero, i resti inceneriti dei cibi che li componevano, si sparpagliarono fumanti sul pavimento e sulle pareti.

    « Non ho più voglia di giocare Gola...perchè è questo che sei non è vero? Tuttavia la gola non è un peccato che mi appartiene; apprezzo il buon cibo, ma senza perdermi negli eccessi...lo considero necessario oltre che un piacevole momento di condivisione e convivialità. Non ti lascerò distorcere la mia visione ed i miei ricordi...facciamola finita, consegnami la chiave!»


    Disse cercando di assumere un atteggiamento sicuro di sé, anche se in realtà si sentiva così stanca e debole, che quello che più desiderava in quel momento era sedersi per godersi del buon thè.

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    Riassunto Azioni ☼ Attacco i lupi

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    ☼ Attacco cosmico
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