I SETTE: LUXURIA

L'Alcova

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  1. Rafalel
     
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    III

    I SETTE: LUXÙRIA

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    Poeti e scrittori, scultori e cantanti, innumerevoli persone d'arte ma anche di scienza hanno tentato di spiegare l'amore. Ogni uomo ed ogni donna, nel momento in cui si è trovato immerso in quel sentimento, tenta di comprenderlo e spiegarlo. L'amore, infondo, fa parte della vita degli uomini ben più della fede; l'amore è l'unica emozione che riesca a dare un verosenso persino alla morte. Eppure, ben poche persone si fermano a riflettere sul senso dell'eros; quella volontà di vivere che definisce l'uomo, quell'impulso irrazionale che lo spinge ad agire, quel basso istinto animalesco che si scontra con la mentalità illuministica e razionale del mondo moderno. La brama sessuale, forse anche per motivi prettamente biologici, rende il pensiero difficile... e sarebbe facile dire che è tutta colpa degli ormoni, che dietro tutto ciò vi è una causa biochimica, ignorando tutte le situazioni in cui, per assurdo, le due persone potrebbero non trovarsi neanche nella stessa stanza.

    Cos'è allora la brama sessuale? Sono il corpo e la mente che lasciano spazio al subconscio, quella piccola parte di sé che non solo reagisce agli stimoli biochimici senza alcun freno, ma che li alimenta, li dove si celano tutte le fantasie più proibite, li dove i tabù si nascondono ma non scompaiono. E quando il subconscio prende il sopravvento l'uomo perde un migliaio di anni di evoluzione e torna ad essere quell'essere impulsivo e animalesco che nascondeva, come un rudimentale Dr Jekyll e Mr. Hyde. Il dualismo dell'uomo come corpo e mente con l'eros si rende palese, l'uomo non è solo la mente che controlla un insieme di arti e sensori ma è il proprio corpo, le proprie emozioni e, perché no, anche i propri tabù.

    Deneb ovviamente non stava pensando a tutto questo mentre ascoltava le vellutate parole della sua padrona. Lui era solo l'oggetto di questa lotta che l'uomo vive dall'antichità tra mente e corpo, una lotta impari quando il vaso di pandora del subconscio si apre e lascia fluire tutte le perversioni ed i tabù. Lui era solo un oggetto, o forse solo l'ultimo campo di battaglia di questa guerra; una frase che già si è detta più volte sul giovane leone, anche se le altre volte era riferito al suo essere un'arma. Altre donne si avvicinarono ed avvinghiarono ai due cavalieri, sembrava quasi che le loro forme fossero state create solo per compiacerli, sembrava quasi inutile combattere quelle sensazioni, quella parte di che lo spingeva ad accarezzarle, ad esplorarle e scoprirle, a lasciare la porta del subconscio aperta. Poi qualcosa lo riportò sulla terra, il cuore gli batteva in petto come un martello pneumatico, il rumore delle risatine seducenti e quello dello strofinarsi di corpi gli uni contro gli altri l'aveva quasi assordato; eppure, forse proprio per il fatto che venissero proferite da Anjelica, colei che stava facendo riscoprire loro il loro corpo, non poté fare a meno di ascoltarle. Se solo la loro matrona non gli avesse ricordato i suoi doveri, se solo gli avesse detto di godere di quel momento, di inondarsi in quell'estasi che gli offriva...

    Disse loro, invece, che se volevano la sua chiave avrebbero dovuto farla arrabbiare... o farla eccitare. La chiave, era questo il motivo per cui erano andati li... giusto? Il Grande Tempio era stretto nella forte morsa di quei castelli ed era in pericolo, così come lui avrebbe potuto stringere quelle donne li, in quel preciso istante, e donar loro il piacere... e per ricerverne più di quanto non avrebbe mai potuto ricevere in mille anni al servizio di Athena. I loro corpi erano lì, a portata della sua mano, mentre quella chiave era così lontana, così irraggiungibile. Era combattuto nel corpo e nella mente, in altre occasioni aveva lasciato che il suo Mr Hyde prendesse il sopravvento, e non era stato bello come promessogli, la furia omicida che l'aveva inebriato tempo addietro era stata un estasi momentanea, sostituita da anni di rimorsi. Richiamò il proprio cosmo e lo espanse, riempendo con la sua calda luce tutta la sala; avvolse i corpi di tutti quanti coloro che erano ancora umani per poi brillare di un bagliore accecante. Tempo addietro Deneb affrontò il discorso sull'infinito; di come la luce e l'oscurità entrambe, in modo uguale ma opposto, riuscissero a rappresentarlo, riuscissero a mostrarcelo. E questo era solo l'involucro del suo vero regalo.

    Quando ho detto che loro non sarebbero bastate non dicevo una bugia...

    L'eros è quella parte di sé che cerca il piacere, che ci fa muovere mari e monti per un desiderio, ma cosa succede quando si conquista quel desiderio? Cosa succede quando non c'è niente più che si può chiedere, quando si è raggiunto il piacere supremo? Quando avrebbero finalmente agguantato ciò che non erano mai riusciti ad afferrare, il desiderio si sarebbe acquietato? E cosa sarebbe successo alla personificazione della lussuria quando ciò fosse avvenuto? Quando, ossia, tutti i suoi sudditi sarebbero usciti da quel circolo vizioso che li portava a cercare sempre altro piacere cosa sarebbe successo ad Anjelica? Si sarebbe cibata dei loro orgasmi fino ad esplodere o, al contrario, il raggiungimento del piacere l'avrebbe svuotata? Si sarebbe eccitata o arrabbiata, o nulla di tutto ciò? Valeva la pena tentare, se non fosse solo per riuscire ad attirare l'attenzione della donna su di sé. Se si fosse eccitata avrebbe finalmente saziato il suo desiderio, e se si fosse arrabbiata si sarebbe confrontato con lei in modo diretto per asserire la propria dominanza... il fatto che il sangue continuava ad allontanarsi dalla testa per luoghi più a sud di certo non aiutava la sua capacità di discernimento e la sua abilità di analizzare le situazioni.

    Ci vuole qualcosa di diverso, di più resistente... qualcosa di più elevato... per tenere il ritmo dei miei desideri.

    Tentacoli di elettricità andarono ad espandersi in quell'infinito che il leone dorato aveva donato loro, tentacoli che andarono a sfiorare i nervi pelvici di ogni singola creatura. Una minima scossa elettrica, qualcosa neanche lontanamente paragonabile al suo vero potenziale, ma abbastanza forte da attivare le loro naturali reazioni corporee. Così come per Deneb anche quelle persone erano fatte non solo di mente, ma anche di corpo, ed in quel momento il leone dorato stava cercando di parlare direttamente a quell'ammasso di carne e muscoli, di guidarlo come un direttore d'orchestra guida i musicisti. Era giovane, ma non era inesperto in materia, durante il suo addestramento aveva già sperimentato tutto: ciò prevedeva non solo lo stimolo dell'immaginazione del suo partner, non solo il saggio utilizzo del proprio corpo per toccare li dove avrebbe provocato più piacere, ma anche l'utilizzo di ogni potere sovrumano avesse per rendere il suo partner sessuale il suo schiavo... la sua marionetta. Avrebbe cercato di guidarli tutti al piacere così come a suo tempo aveva guidato le sue vittime, così come aveva guidato le sue amanti, così come aveva guidato le donne che avevano avuto un vero ruolo nella sua vita, e li avrebbe guidati oltre quel punto: verso il più improvviso e forte amplesso della loro vita. E poi ad un altro, ed un altro, ed un altro ancora, fin quando le loro menti ed i loro corpi non si sarebbero così saturati di piacere da acquietare il proprio desiderio.



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    Deneb
    Gold Leo [VII] - Energia Nera
    Narrato – ParlatoPensatoTelepatiaParlato altri

    Status Cloth – //
    Status Fisico – //
    Riassunto Azioni – Seguendo quanto detto nello scorso post, Deneb decide di tentare di togliere da mezzo tutti i civili ed avere tutta l'attenzione della donna per sé. Vi riesce tramite un misto di elettricità, supersensi ed un bel po' di esperienza passata (in pratica stimola il sistema nervoso con impulsi elettrici con l'intenzione di far avere a tutti i civili un numero incredibile di orgasmi in rapida successione così da saziarli/toglierli da mezzo). Viene ancora influenzato dagli effetti "magici" che riaccendono i suoi desideri e dal fatto che il suo carattere lo porta ad essere la parte "dominante" a letto, ma ciò viene non solo contrastato ma anche in parte affiancato dalla missione che ha da compiere. In pratica qualsiasi cosa avvenga in quella stanza a causa di questa sua azione per lui, in questo stato, non ci sono risultati negativi. Ovviamente evito di colpire Anjelica ed Achille e, soprattutto, descrivo il tutto come ipotetico come se fosse un attacco.

    Abilità
    I am a being of Heaven and Earth, of thunder and lightning, of rain and wind, of the galaxies


    Luce
    In un mondo ormai pervaso dal male e dall’oscurità è normale che l’uomo cerchi la luce, la speranza. Deneb è proprio questo: è la speranza che la terra possa tornare com’era un tempo, è il faro che illumina la via durante la tempesta. Il suo cosmo non può non riflettere questa sua propensione; riuscendo a plasmare e creare la luce anche nella più fitta oscurità. Questo potere gli permette di creare raggi di luce concentrati capaci di perforare o tagliare le carni dei suoi avversari con il loro calore, bruciandone via le imperfezioni, oppure modificare la luce nell’aria di battaglia provocando gli effetti più disparati. [Il resto è bloccato fino al raggiungimento dell'energia nera] Ma punire il male non basta, c’è anche bisogno di salvare i giusti, guarirli dalle loro ferite ed aiutarli a ricostruire il mondo. Nessun tipo di danno è incurabile, nessuna persona è insalvabile, e questo potere lo dimostra a pieno infondendo nel cosmo del leone la capacità di risanare le ferite, proprie o altrui. Ovviamente anche questo grande potere ha i propri limiti, dalla quantità di danni curati (che andranno, ovviamente, sempre di pari passo con il cosmo utilizzato) al tipo di ferite che sarà possibile lenire(sarà infatti impossibile curare sia danni fisici che mentali o spirituali allo stesso tempo); fino ad arrivare al più grande: l'impossibilità di modificare il livello di affaticamento del soggetto.



    Elettricità
    Per ricreare, però, c’è bisogno di prima di distruggere; ed il leone dorato è maestro in materia. Già dai tempi del deserto del Gobi egli è infatti capace di creare e controllare fenomeni elettrostatici. Semplici saette o scariche elettriche di vario voltaggio sono solo alcuni esempi di un potere tanto vasto quanto distruttivo. I danni al fisico provocati da tale potere, infatti, spazieranno dalla temporanea paralisi della zona colpita allo stordimento ed a danni al sistema nervoso fino, in alcuni casi, all'interruzione del battito cardiaco ed alla morte.


    Consapevolezza Spirituale
    Per distruggere, infine, c’è bisogno di comprendere. Non si può credere di essere giudici di ciò che sia salvabile o meno solo perché si indossa un’armatura dorata, o solo perché ci si crede potenti abbastanza da poterlo fare. Il giudizio può provenire solo dalla conoscenza. Ed è proprio questo che questo potere, più unico che raro, concede a Deneb, la capacità di comprendere ogni cosa.
    L’osservazione, lo spingere i sensi del leone oltre i limiti umani è solo il primo stadio di questa abilità; questo permetterà alla giovane fiera di isolare ed esaminare un suono tra mille, o di riconoscere un preciso profumo nel caos di un bazaar, o di vedere cose che ad un occhio umano parrebbero troppo piccole, o troppo lontane.
    Perfino il suo istinto, il sesto senso, è finito per svilupparsi così tanto da permettere a Deneb quasi di intuire i colpi avversari prima che questi lo colpiscano. Riducendo parzialmente i tempi di reazione rispetto agli altri cavalieri.
    Oramai padrone assoluto dei propri sensi il leone dorato raggiunge così l’ultimo stadio. Capace non più solo di osservare ed analizzare ma anche di interagire con ciò che è il mondo Deneb cerca, in questo modo, di raggiungere la sua pace interiore. E quella del mondo. Questo potere, in primis, lo porta a riuscire ad osservare ed interagire con tutto ciò che, seppur etereo, resta legato al piano materiale in qualche modo: come spiriti o altri tipi di fantasmi. Rendendolo, di fatto, capace di combattere ad armi pari contro avversari che piegano queste creature al loro volere.
    L’apice assoluto di questo potere però è un altro, è capire di far parte di quel mondo che si osserva, immergersi al suo interno così tanto da riuscire a comunicare con esso. Deneb sarà quindi capace, a seconda del tempo a disposizione ed escludendo altri fattori esterni, di avvertire avvenimenti accaduti in luoghi incredibilmente distanti nell’istante stesso in cui essi stiano avvenendo. L'alto livello di concentrazione richiesto al cavaliere dorato gli impedisce, però, di utilizzare questa parte del potere in momenti concitati come, ad esempio, un duello.
    Questa abilità non concede alcun tipo di immunità da illusioni ambientali (le spirituali, infatti, avranno effetto normalmente su di lui), che potranno influenzare il cavaliere come tutti gli altri, egli avrà solo la possibilità di riuscire a liberarsene leggermente prima, o leggermente meglio, rispetto ad altri cavalieri. Altresì, non concede la possibilità di contrastare ogni tipo di attacco spirituale, ma solo quel tipo di attacchi che nascono dall'utilizzo di spiriti, spettri o simili, semplici colpi di puro spirito dovranno venir gestiti come sempre.

    Tecniche
    With realization of one's own potential and self-confidence in one's ability, one can build a better world


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