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Phosphoros.
Narrato «Parlato» °Telepatia° Pensato
I Sette: Sloth V
Lo Starlight Extinction sembrò fare il suo dovere, almeno all'inizio. La polvere di stelle spazzò via persone e fiamme, lasciando quell'apparente Casa del Montone Dorato spoglia e vuota.
Fatta eccezione per una singola fiammella.
Ys in un primo momento pensò a un semplice guizzo residuo della Follia, e iniziò già a pensare come sbarazzarsene velocemente senza correre rischi quando... mutò.
Quasi fosse la fiamma dantesca che cominciò a crollarsi mormorando, la lingua di fuoco prese a danzare e ingrossarsi fino al punto di gonfiarsi sproporzionatamente. Interdetto, Ys fece un passo indietro, e allora si accorse che anche l'intero ambiente stava come distorcendosi.
Assurdo... E' come una tela che si sta disfacendo! Avrò commesso qualche errore?
Difficile dirlo: la natura di quelle fiamme gonfie di follia gli sfuggiva. Aveva dovuto muoversi con le poche conoscenze che aveva a disposizione. E ora avrebbe dovuto affrontarne le conseguenze.
Ys cominciò dunque ad alimentare la fiamma del suo Cosmo mentre osservava quella della follia accrescersi sempre più, superare le dimensioni umane e ingigantirsi. Presto cominciò addirittura a intravedere dei tratti umani: degli occhi, una bocca. E, cosa ancor più tremenda, iniziò a percepire un enorme Cosmo distorto.
Questo potere... E' comparabile a quello di un Gold Saint - Atena mi protegga, di un Gold Saint forte come Bartolomeo del Toro, forse!
L'idea gli fece venire i sudori freddi: qualunque cosa si stesse accrescendo tra quelle fiamme, era molto al di sopra delle sue possibilità.
Era così preso dall'assurdità della situazione che si accorse solo in un secondo momento di un altro Cosmo che era improvvisamente comparso accanto a lui. Si voltò allora d'istinto, e con suo sommo stupore riconobbe le Sacre Vesti e il volto di Rigel della Costellazione dell'Altare.
La cosa lo lasciò a dir poco basito.
«Rigel? Ma cosa...?!»
Un'eco cosmico gli fece morire le parole in gola. Temendo di sapere di cosa si potesse trattare, Ys voltò subito la testa e vide che ormai la fiamma si era trasformata in un essere vagamente antropoforme. E, quel che era peggio, stava inspirando vistosamente.
Difficile non intuire cosa stesse per accadere.
«STAI DIETRO DI ME!!!»
Fu l'unica cosa che riuscì a urlare mentre si frapponeva fra Rigel e quel mostro. Appena in tempo: la creatura vomitò un intero torrente di fiamme verso di loro, una marea infuocata che lasciava sensazioni sinistre al solo vederla. Cercando di bruciare il suo Cosmo al massimo, Ys allora intentò come meglio poté la migliore difesa dell'Ariete.«CRYSTAL WALL!!»
Il muro cristallino apparve subitaneamente per frapporsi fra le fiamme e loro. Per un istante sembrò addirittura trattenerle... ma Ys sapeva bene che non sarebbe durato. Presto si formarono infatti delle crepe da cui le fiamme presero a divampare, e alla fine il Crystal Wall si ruppe in mille frammenti e lui fu completamente investito da quelle fiamme.
«UuuUaaaArrRRgggHHhhhHhhh!!!!»
Sentì le sue carni bruciare e la Gold Cloth farsi incandescente, ustionando anche la sua pelle sotto di essa. Pensò di morire così, ma le fiamme presto di diradarono e lui cadde a terra fra mille acuti di dolore a ogni impatto.
Ma era vivo.
«Uuh...»
La Gold Cloth ha più di una frattura, e ho ustioni in tutto il corpo, ma... Me la sono cavata. Ammetto che avevo temuto di finire molto peggio di così. Quasi come se la mia difesa fosse stata... Inutile pensarci.
Non aveva infatti il lusso di poter perdere tempo. Era sopravvissuto all'attacco, e quella creatura era ancora lì. Doveva attaccarla finché poteva. Cercò subito di ragionare di ragionare mentre si rialzava.
Quando sentì come un forte colpo alla testa.
Prima che si rendesse conto di cosa stesse succedendo, la testa gli si riempì di ricordi di Agarthi. I giorni passati ad allenarsi con sua sorella, la vita quotidiana con lei, Shangri e Paititi a casa dei loro genitori, l'orgoglio che nutriva per lei...
... E l'immagine di lei morta, trafitta dal braccio di uno Spectre di cui non riusciva a vedere il volto.
«... No!!»
Cadde di nuovo a terra, in avanti, mentre il suo volto ustionato era imperlato di sudore. Era passato un solo istante, ma... Cos'era successo?!
Le fiamme, comprese subito. Veicolano la stessa follia di prima - forse peggio.
Avrebbe dovuto aspettarselo, si rese conto. Irritato con se stesso, si rialzò subito. In quella si ricordò che doveva esserci ancora Rigel lì con lui: era difficile ricordarselo, dato che gli era apparso poco prima su due piedi. Era certo comunque che se la fosse cavata - credeva di sentire il suo Cosmo alle sue spalle, ancora bello ardente.
«Rigel!» tuonò allora senza voltarsi. «Credo tu lo sappia già, ma... Dobbiamo chiaramente evitare quel maledetto fuoco!!»
Più facile a dirsi che a farsi, lo sapeva. Ma non aveva più tempo da perdere ora, meno che mai.
Cercò subito di alimentare a piena forza sia il suo Cosmo che la sua rabbia, riversando quindi una potente ondata psiconica contro l'essere, nella speranza di disperdere così il suo corpo di fiamme -- o almeno di fargliene perdere un poco il controllo.
Era infatti l'unica via d'uscita in cui potesse sperare.
Se è fatto di fiamme, allora forse ne soffrirà i medesimi difetti. Posso solo insistere, e sperare....
Anche perché non aveva altre opzioni.
Convogliando il suo Cosmo dorato bruciante e ribollente, Ys allora ripeté la stessa tecnica che aveva causato la nascita di quella creatura, nella flebile speranza che questa volta potesse spazzarne via ogni singola fiamma.«STARLIGHT EXTINCTION!!»
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