Oblivionem

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    Un turbinio di luci, colori e spirali accompagnarono la gold ed il silver saint durante il teletrasporto; Dha ci aveva messo un po' ad imparare quella tecnica particolare che le consentiva di viaggiare per il mondo, e di portare anche una persona con sé, con il solo consumo di cosmo. Tuttavia la presenza di un passeggero influiva notevolmente sul dispendio energetico oltre che sulla qualità del viaggio.
    Annaspò e barcollò non appena toccò terra con i piedi, un senso di nausea la colse quasi improvvisamente inducendole qualche conato ed obbligandola a carponi sul terreno.
    Respirò profondamente un paio di volte mettendosi seduta, regolò la propria respirazione cercando di calmarsi e riprendere padronanza del proprio corpo oltre che della mente che confusamente le girava inducendole le vertigini.

    « Va tutto bene Rigel, concedimi solo qualche istante, grazie... »

    Alzò una mano e placò la preoccupazione del compagno prima ancora che lui potesse manifestarla. Il viaggio non era stato molto lungo: si trovavano ancora in Grecia, in Beozia per la precisione, nella parte sudorientale sopra quella che sembrava una catena montuosa. Volgendo il capo verso ovest era possibile ammirare ciò che restava, al centro di una vasta zona pianeggiante, un lago dalle acque scure e torbide. Un tempo quel luogo così genuino ed immerso nella natura le avrebbe risvegliato memorie di tutt'altro genere, mentre ora sentiva solo malinconia ed una disperata voglia di tornare al Santuario il più in fretta possibile.

    Guardò Rigel sorridendogli, segno che cominciava a sentirsi meglio...però non era il solito sorriso carico di gioia e vita proprio della gold saint; Dha era preoccupata, era in ansia per quella missione che sentiva in dovere di compiere ed in allerta per le sorti dell'amico che aveva trascinato con sé. Le nuove direttive del Grande Tempio le imponevano di viaggiare accompagnata, ma non aveva scelto il suo compagno a caso. In fin dei conti era felice di non essere sola, la compagnia di Rigel le donava quella sicurezza e stabilità di cui aveva bisogno, ma non era certa di cosa potesse nascondersi in quel luogo così alieno e martoriato dalla corruzione.

    Aveva letto nella Biblioteca del Santuario, di un posto in Beozia chiamato l'antro di Trofonio dove risiedeva Mnemonise, il Titano della Memoria, capace di veri e propri miracoli per ciò che riguardava la mente. Dha sentiva che se c'era al mondo qualcuno capace di aiutarla, di farle in un certo senso dimenticare ciò che aveva condiviso tramite la sua lettura del pensiero, doveva trovarsi lì. Voleva ricominciare tutto da capo; la gold cloth di Virgo non rappresentava solo la sua rinascita spirituale ma anche quella mentale. Per questo motivo fresca di investitura, aveva deciso di intraprendere quel viaggio alla ricerca del misterioso Titano.

    Non sapeva granchè riguardo tale casta, né come l'Armageddon avesse influito sui suoi membri...sempre che qualcuno fosse ancora realmente in vita, ma si aggrappò con tutta se stessa a quelle poche nozioni che aveva, quel tanto che bastava per ritrovare la forza di alzarsi e fare cenno al compagno che potevano proseguire.

    « Direi che possiamo iniziare la ricerca, l'antro dovrebbe trovarsi da queste parti, ma a dir la verità non ne ho la certezza assoluta...gli scritti che ho letto non facevano menzione ad un luogo in particolare, parlavano solo di una zona montuosa in Beozia...»

    Scrutò il paesaggio con lo sguardo alla ricerca di qualche indizio che le facesse prediligere una direzione piuttosto che un'altra.

    « Spero solo di non aver fatto un viaggio a vuoto e di non averti fatto perdere tempo inutilmente Rigel..»


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    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

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    Nome ☼ Dhawyth
    EnergiaBlu
    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ in ripresa dopo il teletrasporto
    Status Mentale ☼ preoccupata
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Teletrasporto in Beozia, presentazione luogo.

    Note


    Abilità

    Teletrasporto.
    La fisicità di un corpo è mera illusione; con tale consapevolezza è facile comprendere come il cavaliere sia in grado di far migrare il suo corpo fisico in un qualsiasi luogo egli voglia raggiungere. Il Teletrasporto avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco (anche se tuttavia un attacco ad area potrebbe comunque avere affetto sul cavaliere in fase di migrazione).

    Tecniche ☼ ///
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    Edited by Dhawyth - 26/5/2015, 20:21
     
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    Parlato - Pensato - Methos - Dhawyth

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    Rigel sospirò. Non era la prima volta che faceva da passeggero in un teletrasporto, la prima volta il viaggio era stato dalla Grecia allo Jamir ed era quasi stato messo ko da Anita. Ma col tempo ci si abitua agli scossoni, e stavolta il trasbordo non gli aveva causato conseguenze... così non era stato per Dha, visibilmente provata dalla tecnica. Il ragazzo si avvicinò subito, ricordando perfettamente come ci si sentiva dopo viaggi rapidi come quello, ma la guerriera lo fermò con un gesto, mettendosi seduta per riprendere fiato.

    Il Cavaliere dell'Altare ne approfittò per osservare il paesaggio.

    640px-HelikonZagarasMt

    La zona era un pò brulla e montuosa, non presentava particolarità che forse potevano tornare utili alla loro ricerca.

    ...carino, il posto. Mi ricorda casa.

    Methos si faceva sentire, come al solito, dalle profondità della sua mente. Era stato misterioso sulla propria origine, ma Rigel aveva capito che avrebbe rivelato tutto solo se e quando lo avesse ritenuto opportuno; quanto alla loro ricerca, prometteva di essere il classico ago in un pagliaio.

    Direi che possiamo iniziare la ricerca, l'antro dovrebbe trovarsi da queste parti... ma a dir la verità non ne ho la certezza assoluta: gli scritti che ho letto non facevano menzione ad un luogo in particolare, parlavano solo di una zona montuosa in Beozia... spero solo di non aver fatto un viaggio a vuoto e di non averti fatto perdere tempo inutilmente, Rigel.

    La voce dell'amica lo riportò alla realtà, si voltò verso di lei e la vide sorridere in un modo un pò tirato.

    Non credo che serva il potere di leggere il pensiero, stavolta... sei preoccupata? Puoi stare tranquilla, il mio tempo è a tua disposizione. Sono tenuto a seguire gli ordini dei superiori, no?

    Le fece l'occhiolino e poi le porse la mano per aiutarla ad alzarsi. Quindi aggiunse ancora:

    E dato che sono anch'io un Cavaliere, posso guardarti le spalle tranquillamente. Credimi, per gli avversari posso essere davvero un piantagrane!

    Lo affermò ridendo, ma in quella frase c'era un fondo di verità. Ripensò al combattimento contro il Minotauro, il primo che avesse mai sostenuto: da allora era passato un pò di tempo, non era più il novellino alle prime armi.

    Vediamo... se si tratta di un antro in una zona montuosa, direi che dobbiamo orientarci verso qualche zona che porta sottoterra o all'interno delle montagne come qualche caverna, no? Abbiamo solamente l'imbarazzo della scelta, a quanto pare.

    A quel punto attese, il comandante della spedizione era la sua amica e quindi era lei a dover decidere. A meno che qualcuno dei suoi poteri non le permettesse di accelerare la ricerca, i due si sarebbero dovuti impegnare con il metodo tradizionale e battere il territorio palmo a palmo. Sempre che Methos non conoscesse la zona o non ne sapesse qualcosa in più di loro.

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    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Rossa
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Altare {V}
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Rilassato.

    RIASSUNTO AZIONI - Eccoci qua. Continuiamo a seguire questo ordine di post, ok?

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE







    Edited by Tygaer - 26/5/2015, 20:57
     
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    Alcuni dicono che i sogni sono desideri di felicità.
    forse questo può valere per i normali esseri umani, se ne trovate qualcuno vivo di questi periodi, ma non per il Titano della Memoria.
    I sogni di un essere che presiede ai ricordi della terra non sono mai tranquilli; hanno il dannato vizio di parlare.
    Parlano di cose, fatti, cose che sono successe per lo più, ma talvolta cose ancora dall'arrivare, che sono tracciate dalle azioni del passato e che avranno conseguenze nel futuro.
    Fosse solo questo, sarebbe anche una situazione gestibile, se non fosse che i sogni hanno il dannato vizio di parlare in un linguaggio tutto loro, fatto di metafore e simboli, il che significa che nella maggior parte dei casi il loro significato rimane oscuro anche allo stesso Titano.
    Quella mattina Bibiane, l'attuale stato d'esistenza di Mnemosine, ne era appena uscita da uno.
    Fortunatamente per lei non ricordava molto, solo due luci in avvicinamento, e la sensazione che quel giorno avrebbe fatto un incontro molto particolare.
    Così si mise in viaggio verso la terra, nel luogo deputato un tempo quale sua voce presso gli umani.
    Trovò le stanze di quell'antro incredibilmente polverose, lasciate al tempo che scorre. Erano secoli che in quei luoghi nessuno veniva più a chiederle volontariamente consiglio.
    Certo, c'era stato qualche avventuriero che si era trovato di passaggio e aveva ricevuto qualche "consiglio", ma questa è un altra storia.
    Passò per la sua fonte, ormai disseccata, in cui sabbia e terreno avevano ormai preso il posto dell'acqua limpida.
    Era questo quello che aveva desiderato per se?
    No, si riposte, non era il destino di pace che aveva disegnato per la terra, ma era già tanto che tutti loro erano ancora vivi.
    Prese una manciata di terra dalla fonte, la trovò umida. Era un buon segno. Forse, al di sotto della distruzione, avrebbero trovato un modo per riportare le cose ai tempi che furono.
    Mentre era persa nei suoi pensieri dovuti alla nottata insonne, li sentì finalmente.
    Due cosmi si avvicinavano a quei luoghi, le due luci del suo sogno. Come al solito non aveva sbagliato, ma se quello era davvero un buon incontro oppure l'ennesimo prologo alla battaglia ancora non poteva saperlo.
    Fece cadere la terra umida nella sua fonte e con passo lento, uscì da quel luogo.

    Mentre i due stavano decidendo sul da farsi, Bibiane spuntò dalle rocce alle loro spalle.
    "Chi siete, stranieri?"
    Aveva la sua armatura coperta da un logoro manto di tela, dal quale usciva solo il suo viso. Capelli rossi al vento, e sguardo penetrante, questo era tutto quello che si notava del titano.
    Non c'erano dubbi che i due erano le luci che aveva sognato, ma quali fossero le loro intenzioni era ancora da vedere.
    Squadrò i due da testa a piedi. Il primo, il cavaliere d'argento, indossava la cloth dell'altare, una cloth di servizio. Non era lui a capo di quella spedizione, poteva dedurlo anche senza leggergli la mente. Era lei, il cavaliere d'oro, ad avere l'aria afflitta e l'urgenza della ricerca stampato in volto.
    Quello che tuttavia stupì la rossa era che la ragazza era il nuovo cavaliere della Vergine. A quanto pare il vecchio gran sacerdote aveva finalmente mollato la sua armatura e individuato un discepolo.
    Era pure ora, visto gli avvenimenti di quel fatidico giorno. Quello che non le era chiaro era a chi spettasse ora il comando al grande tempio, cosa sulla quale si riservò di indagare in seguito.
    Quello che voleva sapere era perché la ragazza la stava cercando
    "Cosa vi spinge in queste terre, se mi è concesso sapere…"
    Lasciò la frase in sospeso, sottintendendo in maniera precisa "in maniera amichevole". Non ci sarebbe voluto molto per capire di che pasta erano fatti i due e quali fossero le loro intenzioni, giusto il tempo di sbattere gli occhi.
    Tuttavia, visti i sogni dell'ultima notte, pensò che non era il caso di espandere il proprio cosmo e far fraintendere le sue azioni.
    Meglio iniziare alla vecchia maniera, domandando.




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 14:12
     
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    L'amico percepì chiaramente la sua preoccupazione; nonostante la poca frequentazione, Rigel riusciva laddove nemmeno i familiari più intimi della giovane potevano. Sorrise accettando l'aiuto del compagno ad alzarsi e gemette non appena fu stabile sulle proprie gambe. Respirò più volte cercando di far cessare i capogiri e la sensazione di nausea...doveva ancora impratichirsi.

    « Sai bene che non desidero obbligarti in nulla, ti ho voluto al mio fianco in veste di amico non di sottoposto!»

    Lo disse con sguardo serio, non stava scherzando. Non aveva mai messo in dubbio le qualità combattive del silver saint, ma sperava che non fossero necessarie; in realtà cominciava a credere che quel viaggio fosse stato un enorme buco nell'acqua. Rigel aveva ragione a riguardo dell'antro, ma ovunque volgessero lo sguardo si presentava loro lo stesso panorama.
    Scelse una direzione a caso e si incamminarono su quel sentiero cercando di scorgere qualcosa che avesse anche solo lontanamente le sembianze di una grotta.

    Una voce alle loro spalle costrinse la giovane gold a voltarsi di scatto, portò una mano davanti al viso per fare ombra agli occhi e non rimanere accecata dalla posizione del sole controluce; non aveva percepito nessun cosmo, nessuna presenza, forse a causa del teletrasporto che l'aveva completamente svuotata di ogni energia e lucidità.

    « Hem...Salve!»

    Disse avvicinandosi riuscendo così a scorgere la fonte di quella voce: una donna dai lucidi e mossi capelli ramati, con indosso una veste logora che lasciava intravedere solo il viso. La donna li squadrò entrambi da capo a piedi, attorno a lei permeava un'aura mistica ed antica; Dha capì in quel momento di aver trovato chi sperava potesse aiutarla, tuttavia preferì fare le cose con calma, presentandosi a modo e attendendo che fosse la donna a confermare le sue ipotesi.

    « Certamente le spiegazioni vi sono dovute...lasciate che mi presenti: sono Dhawyth neo custode delle sacre vestigia di Virgo. Ho appena raggiunto questi luoghi tramite il teletrasporto, insieme al mio compagno...»

    Si voltò per guardarlo ed indicarlo con un leggero cenno del braccio.

    «...per cercare l'antro di Trofonio, dove la leggenda narra che si possa richiedere udienza al Titano Mnemonise...è questo il motivo del nostro viaggio. »

    Evitò di farsi portavoce anche delle presentazioni di Rigel; l'amico aveva il permesso di parlare quanto e quando voleva, non doveva sentirsi obbligato in nessun modo nei suoi confronti.
    Aveva parlato per prima solo perché aveva come l'impressione che il Titano li stesse aspettando, che fosse già a conoscenza del loro viaggio, ma che gli mancassero giusto due o tre dettagli per inquadrare la situazione.

    « Se mi è concesso vorrei sottoporre la mia condizione al Titano della Memoria, nella speranza che riesca a porvi rimedio e mi possa aiutare a passare oltre...»

    Lanciò l'amo nella speranza di riuscire a smuovere la curiosità della donna al punto che concedesse loro udienza...tuttavia la consapevolezza delle sue precarie energie, ancora in ripresa, ed il fatto di non essere riuscita a percepire la sua presenza tempestivamente, mettevano la giovane in allarme al punto che non sapeva bene come comportarsi né come procedere.

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    Nome ☼ Dhawyth
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    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ in ripresa
    Status Mentale ☼ preoccupata
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ presentazioni e cenni al motivo del viaggio.

    Note


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    Parlato - Pensato - Methos - Dhawyth - Bibiane

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    Dha si era rimessa in piedi, e sembrava decisamente seria mentre gli ribadiva che non aveva alcuna intenzione di dargli ordini, ma che in quel frangente aveva preferito la presenza di un amico più che di una scorta.

    E tu dovresti saperlo bene, che con te mi piace scherzare su queste cose... almeno finchè posso farlo.

    Non credeva che la ragazza se la fosse presa per così poco, ma tanto valeva che si rilassasse un pò fin quando non avessero trovato qualcosa o qualcuno che potesse dargli una mano in quella specie di steppa sassosa. Si avviò al seguito del Cavaliere d'Oro, guardandosi intorno e cercando di studiare il territorio: certamente il posto che cercavano non era in bella mostra, quindi qualunque formazione strana del territorio poteva essere un indizio da seguire. Con il passare del tempo Rigel aveva individuato qualche traccia di selvaggina e l'imbocco di quella che sarebbe potuta essere, un tempo, la tana di un tasso. Chissà, forse il padrone di casa era ancora vivo o sfuggito alla sorte riservata dalla Corruzione.

    Abbiamo compagnia, pare.

    Rigel non fece in tempo ad obiettare, non aveva percepito nulla; ma fu allora che una voce li sorprese alle spalle senza alcun preavviso. Una donna dai capelli rossi ed avvolta da un pesante mantello si era palesata, chiedendo loro chi fossero.

    Cosa vi spinge in queste terre, se mi è concesso sapere…

    Dha non perse tempo a presentarsi, rivelò subito la sua identità: non aveva mtivo di nasconderla, e data la natura della sua ricerca se voleva sperare di ottenere qualcosa doveva evitare di mentire.

    Certamente le spiegazioni vi sono dovute... lasciate che mi presenti: sono Dhawyth, neo custode delle sacre vestigia di Virgo. Ho appena raggiunto questi luoghi tramite il teletrasporto, insieme al mio compagno, per cercare l'antro di Trofonio, dove la leggenda narra che si possa richiedere udienza al Titano Mnemonise... è questo il motivo del nostro viaggio.

    Va bene la sincerità, ma sottolineare il fatto di essere appena entrati in possesso di un'Armatura d'Oro non mi pare granchè come idea. Se Capelli Rossi avesse cattive intenzioni, sarebbe già a conoscenza del dettaglio che la tua amica è una novellina nel controllo di quel potere.

    Naturalmente Methos, pur mancando di tatto nello spiegarsi, aveva ragione; ed implicitamente invitava Rigel ad usare prudenza nel rivelare informazioni agli sconosciuti.

    Il mio nome è Rigel, Cavaliere dell'Altare. Sono qui semplicemente in veste di supporto e consigliere per il Cavaliere d'Oro della Vergine.

    Dicendo così, aveva lasciato intendere che comunque c'era un minimo di esperienza su cui contare. Naturalmente quelle precauzioni potevano essere fuori luogo, ma se era possibile avere preucazione perchè non farlo? Si inchinò verso la donna in segno di rispetto, poi il ragazzo non aggiunse altro; la donna si sarebbe presentata comunque, anche se non glielo avessero chiesto... soprattutto se si fosse trattato del Titano, cosa molto probabile.

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    NOME - Rigel Sephdar
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    CLOTH - Altare {V}
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Tranquillo.

    RIASSUNTO AZIONI - Come descritto.

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    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Bibiane stette un po' ad osservarli dalla testa ai piedi, mentre i due radunavano due parole decenti da dire.
    Erano abbastanza guardinghi, ma dall'aspetto avevano il gusto dell'inesperienza.
    Non metteva di certo in dubbio la potenza dei due, del resto una qualunque persona, per il solo fatto di essere riuscita a strappare l'armatura della Vergine dalla grinfie di Daya, doveva essere più che valida.
    Ma per quanto riguarda l'esperienza, che poi il più delle volte è quella che fa la differenza sul campo di battaglia, non poteva dire lo stesso, anche non usando i suoi poteri.
    Lo si avvertiva da come la ragazza era impacciata e da quanto il ragazzino era pronto a scattare. Difetti che possono costare la vita.
    Sopratutto se si sta cercando di parlamentare con un Titano.
    "Ebbene la vostra cerca è infine giunta al termine".
    dicendo questo, fece volare via il suo manto logoro, mostrando la Soma.
    La sua lucentezza d'ebano brillava sotto al sole cocente della Beozia. Era arrivato il momento dello showtime.
    "Siete alla presenza del Titano della Memoria, Mnemosine"
    Non c'era ragione di nascondersi, i due stavano intuendo con chi avevano a che fare, per quanto lei avesse tentato di azzerare il suo cosmo.
    Anzi a quel punto prese a farlo ardere nell'aria arida del luogo.
    Poteva usare i suoi poteri e dare un saggio delle sua abilità, ma non era ancora il caso. Le carte migliori si conservano nella manica.
    Quello che i suoi poteri si limitavano a fare e muovere l'aria intorno a lei e a far lievitare i pezzetti di roccia di quel terreno brullo.
    Aveva decisamente un'aria minacciosa, ma del resto si trattava pur sempre di Bibiane, e fare entrate in pompa magna era la sua specialità.
    "Deduco che sia tu ad aver bisogno della mia assistenza…"
    disse rivolgendosi alla ragazza, vistosamente ignorando il ragazzo.
    "…anche se non oso immaginare come un cavaliere d'oro possa essere tanto disperato per chiedere udienza a un nemico tanto antico…"
    Adorava essere così spocchiosa. Del resto, essendo una dea, se lo poteva permettere,
    "Illuminami"





    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 14:12
     
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    POST III



    Non appena il compagno si fu presentato, la giovane percepì una sorta di tensione nella sua voce: sapeva che con loro c'era lo spirito di Methos che forse non aveva apprezzato la sua eccessiva premura nello specificare la sua recente investitura. Fu per questa ragione che non si stupì per i pochi dettagli che Rigel decise di rivelare alla donna. Onestamente non sapeva perché avesse optato per un approccio così diretto, del perché avesse voluto specificare di essere il neo custode della gold cloth di Virgo...forse perché data la sua precedente esperienza di lettura della mente, credeva che non si potesse nascondere nulla al Titano che padroneggiava tale abilità da molto più tempo di lei e con molta più esperienza.
    Non voleva far intendere cattive intenzioni, perciò aveva raccontato tutto e non aveva tralasciato quel particolare: perché nascondere qualcosa a qualcuno a cui si sta per chiedere un favore e che comunque, nel caso accettasse, verrebbe a conoscenza di particolari ben più intimi e personali?

    Alzò lo sguardo sulla donna che finalmente dissipò ogni dubbio: il Titano della Memoria era davanti a loro, ella si liberò del mantello mostrando così la soma con la sua lucentezza d'ebano e diede loro un assaggio del suo ardente cosmo. Era qualcosa di nuovo per la giovane saint, una percezione strana, una sfumatura difficile da inquadrare: il cosmo del Titano aveva un sapore dolce e fragrante, qualcosa di bello e letale allo stesso tempo. Per questo motivo indietreggiò appena constatando che quella fosse solo una dimostrazione di forza, un assaggio della vera natura del titano, ma che in nessun modo aveva lo scopo di ferirli...era solo un avvertimento.

    Dha sorrise ascoltando le parole della donna, i suoi modi non tradivano finta modestia anche se apparivano un po' spocchiosi e saccenti. Non voleva mancarle di rispetto, ma nemmeno apparire debole al suo sguardo, per questo ponderò bene le sue parole.

    « Non è il cavaliere d'oro ad aver bisogno del vostro aiuto, ma la ragazza al di sotto di tali vestigia. »

    Alzò lo sguardo sulla donna non tradendo paura ed ansia, aveva imparato a controllare il suo animo nella stessa maniera in cui sapeva ora padroneggiare quello altrui.

    « Prima di ottenere la sacra cloth di Virgo, la mia costellazione guida era quella dei Cani da Caccia, tra le abilità di quest'ultima vi era la lettura del pensiero. Non spetta a me spiegare al Titano della Memoria come tale potere apparisse come un fardello per la giovane ed inesperta mente di una ragazza che era alle prime armi nella padronanza del cosmo. »

    Evitò di abbassare lo sguardo, ma si poteva intuire perfettamente quanto le costasse parlare delle sue debolezze.

    « Il controllo sulla lettura dei pensieri altrui diveniva più difficoltoso la notte e ciò mi permetteva di condividere con i miei compagni i loro orrori ed incubi. Avrei accettato tali conseguenze, se non fosse che esse risvegliarono in me una sorta di empatia: non mi limitavo più a vedere come spettatore le memorie altrui, ma le rivivevo io in prima persona. Traumi, perdite, dolori si risvegliavano in me in risonanza a quelli dei diretti possessori.»

    Le membra le tremarono impercettibilmente mentre arrivava alla fine del suo discorso, i pugni serrati a sottolineare lo sforzo ed a frenare la rabbia.

    « Non voglio dimenticare. Sono convinta che tali esperienze mi abbiano aiutato a diventare la persona che sono....tuttavia vorrei limitare la loro chiarezza. Al momento conservo dentro di me tali ricordi come se mi appartenessero, come se fossero miei...invece vorrei poterli separare, rilegarli in un angolo del mio essere, coprirli con un velo...un po' come si fa con i mobili vecchi per evitare che si rovinino. Sai che sono lì, ma finché non vai a sollevare il telo che li ricopre e protegge, non ricordi esattamente cosa avevi messo via. Vorrei per me una cosa del genere, se fosse possibile...»

    Sapeva di aver chiesto qualcosa di strano e di astratto, ma sapeva che se la cosa fosse stata effettivamente fattibile, l'unica in grado di attuarla era la donna d'innanzi a lei.


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    Nome ☼ Dhawyth
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    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ buono
    Status Mentale ☼ turbamento
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Dha spiega il motivo della visita al Titano, non vuole dimenticare ma mettere da parte i ricordi che non le appartengono e che sente di aver rubato.
    Note


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
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    Edited by Dhawyth - 6/7/2015, 11:04
     
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    III

    Parlato - Pensato - Methos - Dhawyth - Bibiane

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    Adesso per Rigel iniziava la parte più semplice: fare il semplice spettatore. Aveva accompagnato Dhawyth nella sua ricerca, e avevano raggiunto il loro obiettivo; Bibiane, incarnazione di Mnemosine, era davanti ai due e aveva deciso di mostrare la sua vera natura. Il ragazzo "assaporò" il cosmo del Titano. Era forte sì, più forte di lui: ma non troppo. Ad occhio e croce doveva avere la stessa forza di Dha, ma in battaglia l'esperienza è spesso determinante e la donna ne aveva certo da vendere.

    Bibiane lo ignorò deliberatamente, ma la cosa poco gli importava: lui si trovava nella Beozia solo per aiutare la sua amica, il resto era senza dubbio di scarsa rilevanza. Nel frattempo Dha iniziò a parlare, appena dopo che Methos gli sussurrasse un unico pensiero:

    Sarebbe ora che inizi a diventare più forte, o nessun avversario avrà voglia di considerarti una sfida. O almeno un soggetto interessante.

    Probabilmente era vero, ma in quel frangente non poteva far nulla. Ascoltò con attenzione le parole dell'amica, e si chiese ancora una volta come si doveva essere sentita nel rivivere i ricordi di Irina, così pieni di risentimento, odio, voglia di vendetta. E come doveva sentirsi ogni volta che le fosse capitato di somatizzare su se stessa la vita ed i pensieri degli altri... di tutti gli altri, tranne che lui stesso. Methos aveva fatto la sua parte per preservarla da quello che Rigel aveva in testa, certo, e forse era anche per merito suo se i due erano diventati amici così in fretta; ma il problema stava nella richiesta della Custode della Sesta Casa.


    Distrattamente afferrò due sassolini e li sollevò a pochi centimetri dal palmo della sua mano, usando la telecinesi, per poi farli roteare in un moto circolare praticamente perfetto; le due pietre si inseguivano, ma rimanevano sempre alla stessa distanza, senza mai raggiungersi... e sperava che in qualche modo non rappresentassero Dhawyth e il suo desiderio di pace.

    Come era possibile isolare i ricordi, accenderli e spegnerli come un fiammifero? Se davvero fosse stato possibile, per adesso la cosa trascendeva le sue possibilità, e forse anche le sue capacità di comprensione. Aveva uno spirito dentro la testa, ma il campo mentale non era decisamente il suo... tutto stava a vedere cosa avrebbe detto ora Bibiane, se poteva o meno aiutare la sua amica.

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    NOME - Rigel Sephdar
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    CASTA - Saint di Athena
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    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Tranquillo.

    RIASSUNTO AZIONI - Non posso fare altro che stare a guardare/sentire.

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    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    TECNICHE





     
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    Per lunghi silenziosi istanti il Titano restò a guardare i due cavalieri che erano giunti.
    Nessuna emozione sul suo viso, se non un freddo distacco e un'incombente minaccia, come un predatore che osserva le prede dalla sterpaglia.
    Silenziosamente si avvicinò con passo controllato ai due, fino a trovarsi a pochi centimetri dal cavaliere della Vergine.
    Gli puntò gli occhi fissi nei suoi, per un breve momento, scrutandone la superficie dell'anima.
    Occhi fissi nelle pupille, scandaglia i suoi pensieri più prossimi alla coscienza, ma senza scavare a fondo; non era sicura ancora di fare quel passo. Poi…

    Scoppiò a ridere.
    "Oddio…voi cavalieri di Athena siete fatti con lo stampino…dovreste vedere che faccia avete…"
    La cara vecchia buona Bibiane, la mattacchiona.
    Si perse in una risata grassa. Ride, ride che sembra che stesse assistendo al più comico spettacolo di cabaret.
    Non riusciva a prendere le fila del discorso, ma quasi per buoni cinque minuti riuscì solo a pronunciare un monosillabo fra le risate, a pancia piegata.
    Riuscì a ricomporsi solamente quando aveva le lacrime agli occhi battendosi le mani sulle ginocchia.
    "Scusate, scusate…cerco di ricompormi…"
    disse la rossa asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio.
    "Ma non ho resistito"
    Si rimise in posizione eretta, levandosi un po' di polvere dall'armatura e riaggiustandosi la capigliatura.
    "Allora ragazzi, perdonate se vi chiamo così ma credetemi sono di molto più vecchia di voi, spiritualmente intendo. Voi avete lasciato il grande tempio con il mondo in questo stato, per una questione meramente personale? Davvero al Grande Tempio dovete essere in grossa crisi, e mi spiego tante cose adesso…ma andiamo oltre…"
    Aveva un tono pacato e colloquiale, e la maniera in cui li rimproverava era quella più di una zia che riprende il nipote, che quella di un acerrimo nemico del grande tempio da tante ere.
    Si avvicinò al cavaliere dell'altare, con fare da gatta, scrutando anche lui
    "e tu che ci fai con lei? L'accompagni per ordine o cosa? Hai qualcosa da chiedermi anche tu o sotto sotto…"
    Ammicò al cavaliere e fece per girarsi di nuovo verso la custode della sesta casa, e nel farlo, con un gesto noncurante della mano, gli fece volare via le pietre che stavano girando sul palmo, spedite come proiettili verso le montagne.
    "Ma basta giocare. Io e la tua amica adesso dobbiamo parlare di cose serie…"
    Fu solo allora che il suo tono si fece decisamente più serio.
    "Allora ragazzina, quello che mi chiedi non è semplice. Dovrei spingere nel profondo del tuo inconscio quelle memorie, e non sono sicura che possa essere un'esperienza piacevole. Mille cose possono andare storte, a cominciare della tua personalità che potrebbe cambiare fino a ridurti come un vegetale, ed io non voglio essere di certo la causa della rovina della discepola di Daya. Dovremmo parlare seriamente dei rischi che correrai…"
    e in coda aggiunse.
    "…ma sopratutto, io che ci guadagno?"
    Già. Cosa possono mai offrire due cavalieri di Athena a un Titano per un piacere tanto personale?






    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 14:12
     
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    POST IV



    Il Titano la scrutò in silenzio, avvicinandosi alla fine del suo discorso per fissarla dritto negli occhi con freddo distacco...la stava studiando non c'erano dubbi, ma la risata con cui eruppe infine lasciò la giovane sbigottita e perplessa. Dha non mascherò il suo smarrimento; non capiva cosa mai ci fosse da ridere in ciò che aveva appena rivelato....forse quell'atteggiamento era proprio della donna, anche se l'idea che una persona così lunatica mettesse mano ai suoi pensieri non la faceva stare affatto tranquilla.

    Lasciò alla donna il tempo di ricomporsi, aspettando pazientemente che riuscisse a ritrovare la serietà per affrontare il suo problema. Non era esattamente l'incontro che si era aspettata, aveva immaginato difficoltà, serietà e forse anche pomposità....ma la derisione era qualcosa che proprio non aveva valutato. Il Titano si stava comportando come una prima donna desiderosa di attenzioni e li trattava come due ragazzini alle prime armi; tuttavia il tono delle sue parole non tradiva cattive intenzioni, li stava quasi rimproverando per aver lasciato il Grande Tempio per rincorrere un motivo personale che ai suoi occhi appariva tanto futile.
    Dha non aggiunse particolari alle supposizioni della donna, non era necessario che sapesse che il Santuario fosse in ripresa e che avevano abbastanza risorse per potersi permettere qualche scappata dalla routine quotidiana di ricostruzione. La osservò in silenzio rivolgersi all'amico e scambiare qualche battuta con quest'ultimo; Rigel non era il suo servo né la sua guardia del corpo, poteva quindi parlare liberamente ed intervenire come voleva.

    Quando la donna riportò l'attenzione sulla gold fu per avvertirla dei rischi che quella pratica poteva richiedere; l'idea di poter divenire un vegetale la sfiorò leggermente inducendole un campanellino d'allarme nella mente che si spense immediatamente dopo.
    Allargò le braccia e con una mano indicò il proprio corpo.

    « Ho raggiunto tale livello in appena due anni di allenamenti, a 15 anni non sapevo nemmeno cosa fosse il cosmo ed ora...sono la custode di Virgo. Non dovete temere per la mia incolumità, ho la tempra e le motivazioni necessarie per affrontare anche questa situazione. Tuttavia avete detto bene: mi manca l'esperienza ed è proprio per questo motivo che ho deciso di incontrarvi...lasciate che sia io a maturare, permettetemi di liberarmi del passato di modo da poter affrontare il futuro nelle giuste condizioni mentali. »


    Fece un passo in direzione della donna, questa volta era lei a dover dimostrare al Titano la sua convinzione.

    « Per quanto riguarda il vostro guadagno non saprei cosa offrirvi, da quel che so non siete molti voi Titani, anzi azzarderei nel dire che forse voi siete l'ultima della vostra casta...forse in tempi bui quali quelli che ci attendono all'orizzonte, il dono più grande che vi possa offrire è il mio aiuto...»

    Una breve pausa nella quale Dha soppesò bene le sue parole.

    « Un'alleanza...e ci tengo affinché sia ben chiaro che non sto offrendo l'aiuto di tutto il Santuario, ma bensì il mio soltanto: io Dhawyth di Virgo vi offro il mio sostegno contro questa imminente minaccia. Io c'ero a Ginevra, ero lì mentre il varco veniva aperto, so cosa ho visto e temo le conseguenze, ma ho i miei compagni al mio fianco....un'intera casta fatta di uomini e donne pronte a battersi ed a sacrificarsi per la salvaguardia della Terra. Voi su chi potete contare? Soltanto uno sciocco avrebbe la presunzione di credere che certi eventi non lo coinvolgeranno....e quando succederà, perché so che succederà, il Titano della Memoria crederà davvero di poter fronteggiare la Corruzione da solo?»

    Lasciò la frase in sospeso sperando di aver fatto leva sui giusti cardini, dopotutto non aveva realmente null'altro da offrirle.

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    Parlato - Pensato - Methos - Dhawyth - Bibiane

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    E fu così che sul più bello, quando pensavano che la loro presenza in quel luogo potesse essere quasi inutile e che la donna li avrebbe fatti sparire o quasi in un batter di ciglia dal pianeta... che si mise a ridere. Ridere forte, come se li avesse presi in giro: e lo aveva fatto. Rigel inarcò le sopracciglia.

    ...e che diamine.

    Non ci credo, quella ci ha fregato. Una volta i Titani erano persone serie.

    E non solo, adesso si stava rivelando essere un tipo alla mano e scherzoso. Almeno in apparenza.

    ...e tu che ci fai con lei? L'accompagni per ordine o cosa? Hai qualcosa da chiedermi anche tu o sotto sotto...

    Rigel si mise una mano sul volto e scosse la testa. Possibile che anche Bibiane lo sfottesse come faceva il suo fantasma personale?

    Ah, lo vedi? Te lo ha detto anche lei!

    Inizio a chiedermi se gli spiriti millenari non abbiano tutti lo stesso chiodo fisso...

    Fortunatamente Dha sembrava non cogliere mai riferimenti di quel genere, come già era successo in precedenza quando Methos era stato il primo latore di quelle "insinuazioni" poco opportune. Scosse nuovamente la testa, poi con un sospiro replicò pacatamente:

    No, l'accompagno perchè siamo amici e perchè evitiamo di lasciare il Santuario da soli, almeno di questi tempi. E non ho richieste particolari da fare, almeno per quanto mi riguarda sto bene così.

    Ascoltò poi i rischi che Bibiane si prodigò di elencare al Cavaliere d'Oro: una richiesta come quella non ne poteva portare di pochi, o di poco conto. Fu la richiesta a lasciarlo spiazzato, la Titanide non era tipo da fare niente in cambio di niente. Anche Dha replicò, dicendosi pronta a rischiare e offrendo il proprio supporto in caso di necessità. Rigel ci pensò su: non era d'accordo che la sua amica corresse un rischio del genere, ma ci teneva troppo e sentiva di doverlo fare, quindi poteva solamente supportarla.

    Quanto a me... posso solamente rilanciare aggiungendo il mio supporto a quello del Cavaliere della Vergine. Non indosso vestigia d'Oro, certo, ma contro la Corruzione credo sia bene poter contare su più alleati possibile.

    D'altra parte non aveva null'altro da offrire, quindi tutto si riduceva ad un interrogativo: Bibiane avrebbe accettato?

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    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Almeno la gattina ha tirato fuori gli artigli°
    Bibiane fissava i due con occhi maliziosi. Nell'arco delle sue vite non era mai stata uno stinco di santo, parliamoci chiaro.
    Soprasedette alle illazioni dei due ragazzi, che evidentemente, non avevano ancora compreso con chi avevano a che fare. Non sapevano cosa significava essere presi a calci da lei, almeno non ancora.
    "State tralasciando un piccolo particolare. La verità è che in queste ere ho agito sempre da sola, anche apparentemente contro i miei fratelli, come potete ricordare dai miti. È con la propria forza interiore che tutti, perfino il tuo maestro, vi abbiamo salvato il culo, non dimenticatelo mai…"
    La rossa aveva un caratterino tutto pepe che i ragazzi stavano sperimentando.
    Non andava molto per il sottile, e le frecciatine acide non venivano risparmiate a nessuno, neanche il grande sacerdote in persona se fosse stato presente.
    Si prese a guardare le unghie, controllando se fossero laccate bene.
    "Sopravvivi a tre apocalissi, una congiura olimpica più svariati finimondi e vediamo se i tue due anni di allenamento ti sembreranno una gran cosa, cocchina…"
    e sottolineò l'ultimo passaggio con una smorfia del tipo sonotroppogiovialepechètisonosuperioresvampitella.
    "…tuttavia, devo riconoscere che hai del potenziale, o del fegato per venire qui a scendere a patti con me. Le vostre mani mi torneranno utili quando sarà il momento. Quindi diciamo che oggi è il vostro giorno fortunato…"
    Pose la mano davanti e una sfera fatta di puro cosmo d'ebano cominciò a roteare sul suo palmo. Il titano stava richiamando i propri poteri.
    La sua espressione e il suo tono di voce erano totalmente cambiati.
    La donna vanesia che c'era prima era sparita, sostituita da un'altra altrettanto sinistra ma dall'aria ancora più letale. Sicuri che questa è stata una buona trovata?
    "Ah, dimenticavo. Il mio nome in questa epoca è Bibiane. Chiamatemi pure così, se vi va…"


    Poi in un solo istante tutta la luce intorno a loro fu risucchiata nella sfera.
    Non c'era più nulla intorno a loro, solo la profondità delle tenebre. Un abisso senza fondo, nella quale i tre erano sospesi; loro due e la rossa che se ne stava braccia conserte a parlare con aria di sufficienza.
    "Ora, state rilassati e tutto andrà bene. Le nostre menti sono connesse e mentre noi siamo qui, i nostri corpi sono ancora in piedi nel bel mezzo della Beozia. Non vi preoccupate del tempo. Qui le cose funzionano in maniera un po' diversa. Tuttavia, se dobbiamo andare avanti mi sa che vi toccherà subirvi uno spiegone sulle procedure di volo, un pò come le hostess in cabina…"
    Dall'infinito dell'oscuro un puntino si fece avanti a grossa velocità. Avanzava sul loro stesso piano di calpestio in line retta, duplicando se stesso, lasciando una scia di grossi cubi metallici, aperti davanti, come in un set cinematografico.
    Al suo interno vi era un ambiente con il pavimento di velluto rosso damascato con oro a motivi geometrici e le pareti di metallo dorato alla quale era appeso una lampara applique in stile Art Decò. Vi era una porta scorrevole sovrastata da quella che poteva essere una specie di orologio a lancette, ma che invece di segnare le ore segnava i piani, con tanto di tastiera dai bottoni luminosi.
    Quando arrivò alla loro altezza, li avvolse e in men che non si dica erano all'interno di un'ascensore in puro stile retrò.
    "Ogni cosa che faremo d'ora in poi, succederà solo nella nostra testa. Fate bene attenzione. Questo non significa che sarà meno vero che se succedesse nel mondo reale…"
    La stanza si mise in moto e la lancetta dell'orgoglio che segnava i piani iniziò a girare. Stavano scendendo.
    "Le cose che vivrete saranno influenzate da noi e dai nostri stati d'animo. Saremo tutti in egual modo responsabili di quello che accadrà. Io vi farò da guida e cercherò di indirizzare il percorso nel punto in cui dobbiamo arrivare. Tutte le cose che accadranno d'ora in poi avranno delle ripercussioni nella tua mente, cara Dhawyth. Mi raccomando, non fate cazzate!"
    L'ascensore si fermò al piano al suono di un campanello. Le porte rimasero chiuse, e non si sentiva un singolo suono, neanche quello del loro respiro. Si rivolse allora al cavaliere dell'altare.
    "Per quanto riguarda te, questo non è il tuo viaggio..."
    Uno strano vapore iridescente si stava condensando alle spalle del cavaliere dell'altare, come ghiaccio che si solidifica dalla brina.
    Un bisbiglio, strano, formato dalla voce di Bibiane, ma in più toni che si richiamavano con l'eco l'un l'altro, arrivò dai quattro angoli della scatola metallica. Venne udito dalla sola Bibiane, Rigel e dall'entità che risiedeva nella sua mente.
    °Si, mi sono accorta di te e del tuo caratteraccio. Sappi che adesso che siamo in ballo non ho intenzione di impiegare energie a tenerti nascosto. Devo stare concentrata per evitare che questa poveretta si riduca il cervello in pappa. Quindi, adesso, dovete seriamente valutare se proseguire o meno. Se andrai avanti è quasi certo che lei ti conoscerà direttamente, con tutto quello che ne comporta. Invece…°
    Questa volta la rossa continuò a parlare a voce alta, come se quel piccolo inciso fra i tre non fosse mai accaduto.
    "se non vuoi continuare ti basterà rimanere qui e quando le porte saranno richiuse, ti ritroverai dove ci siamo lasciati."
    detto questo il silenzio tornò a farla da padrone, lasciando i tre in attesa degli eventi.


    Abilità e Tecniche

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    ❥ Livello energia: BLU
    ❥ Stato fisico: integro
    ❥ Stato mentale: non alterato
    ❥ Stato Cloth: indossata, intatta


    Note
    Allora ragazzuoli, diciamo che d'ora in avanti mi piacerebbe farvi un po' da "master". Nel senso che siccome io dirigo la spedizione nell'ego di Dhawyth mi permetto di sottoporvi alcune situazioni. Naturalmente anche voi potete fare ugualmente se vi va. Per amore di narrazione e per non perdere tempo penso che come ho messo le cose dovrebbe postare prima Tyg visto che deve decidere se venire con noi o no. Poi naturalmente, mi sa che Methos dovrà comparire fisicamente fra noi se prosegui. Per Dha invece, sentiti libera di aprire la porta e costruire la situazione che c'è dietro. Che ne dite?




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 14:14
     
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    Parlato - Pensato - Methos - Dhawyth - Bibiane

    zxs8EKM


    Rigel impiegò qualche attimo per adattarsi a quello che stava avvenendo: era stato avvolto in una sfera di cosmo oscuro, e a detta di Bibiane si stavano introducendo tutti nella mente di Dhawyth; la cosa particolare però era un'altra, anche se Rigel avrebbe dovuto aspettarselo. La titanide si era accorta anche di Methos.

    Si, mi sono accorta di te e del tuo caratteraccio. Sappi che adesso che siamo in ballo non ho intenzione di impiegare energie a tenerti nascosto. Devo stare concentrata per evitare che questa poveretta si riduca il cervello in pappa. Quindi, adesso, dovete seriamente valutare se proseguire o meno. Se andrai avanti è quasi certo che lei ti conoscerà direttamente, con tutto quello che ne comporta. Invece…

    ...invece, dato che sono un timidone, pensò che lascerò i due piccioncini da soli con te e magari si daranno anche una svegliata. E per la cronaca, io non ho un caratteraccio.

    Rigel rimase di stucco per la conversazione appena ascoltata. Si sentiva un pò bistrattato, e come avrebbe detto qualcuno in un paese vicino alla Grecia, pareva che "contasse quanto il due di coppe con la briscola a mazze". Methos non attese alcun commento, poi si rivolse direttamente al ragazzo:

    Io rimango a far la guardia, non si sa mai che ci siano visite inopportune. Tu sei libero di decidere, ma... la mente da visitare non è la tua, mi capisci?

    Lo spirito aveva pienamente ragione: rimanere scoperti poteva essere un grave errore, con tutti quei corrotti in giro. La nebbia che si stava condensando alle spalle del Cavaliere svanì progressivamente, e per la prima volta in vita sua Rigel si sentì da solo. Manifestare il suo disagio poteva tuttavia creare solo problemi, quindi decise di tenere la cosa per sè e si rivolse al Cavaliere d'Oro.

    Dha, sta a te decidere. Io sono disposto ad accompagnarti, ma non entrerei mai nella tua mente contro la tua volontà.

    Poi gli venne quasi da ridere, e la cosa lo tranquillizzò.

    D'altra parte lo sai meglio di me, no? Voglio dire, sai bene quello che si prova ad entrare nelle menti altrui senza permesso... e il disagio che ne consegue.

    A questo punto lui era pronto ad andare avanti o tornare indietro, ma la decisione finale spettava solo ed esclusivamente alla sua amica.

    zxs8EKM

    T3bUUCc
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Rossa
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Altare {V}
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Tranquillo, ma comunque XD

    RIASSUNTO AZIONI - Dunque, Methos esce di scena e Rigel lascia la decisione a Dha per quanto riguarda lui. Parentesi, Methos non risiede proprio nella mia mente... è più una seconda anima, non so se mi spiego. E nessun problema per la faccenda del master ;)

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE





     
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    La donna accettò la sua proposta senza risparmiarle frecciatine e parole non troppo cordiali; era evidente che li ritenesse due sciocchi e che ai suoi occhi qualunque traguardo raggiunto non fosse abbastanza per equiparare il suo potenziale. Tuttavia Dha non si lasciò intimorire: percepiva chiaramente la sua vibrante energia, superiore alla sua certo, ma non poi così tanto.

    Tre apocalissi, una congiura olimpica, più svariati finimondi, ed io in soli due anni l'ho quasi raggiunta...se non è degno di nota questo...

    Evitò di formulare ad alta voce quel pensiero, dopotutto la saint sapeva stare al suo posto ed il titano voleva a tutti i costi dimostrare la sua superiorità. Lei era lì per richiedere il suoi aiuto, non si sarebbe messa a discutere con la sua unica possibilità...se la donna voleva comportarsi come una ragazzina arrogante, sfacciata e prepotente, Dha l'avrebbe assecondata. La sua giovane età non doveva trarre in inganno l'avversario, anche se era un'ottima carta a suo favore.
    Fortunatamente la donna infine riconobbe il suo potenziale, o fegato, usando le sue stesse espressioni, e cominciò a richiamare a sé i suoi poteri da una sfera composta di puro cosmo d'ebano.

    « Va bene, Bibiane allora...procediamo!»

    La giovane venne inglobata in un vortice oscuro di pura tenebra, non esisteva più nulla attorno a loro...soltanto la consapevolezza dei loro corpi sospesi sul quel pozzo oscuro e la figura di Bibiane a braccia conserte. Il titano cominciò a parlare per spiegare loro cosa stava succedendo: le loro menti erano collegate e avrebbero dovuto mantenere la calma, senza preoccuparsi del tempo né dei loro corpi materiali rimasti lì dove erano in precedenza.

    La scena cambiò immediatamente: dapprima vide un puntino luminoso disegnare una via davanti ai loro piedi che portava ad un ambiente più grande dal pavimento di velluto rosso e pareti dorate sormontate da lampade in vecchio stile. In fondo vi era una porta scorrevole sulla cui sommità un strano orologio pareva scandire dei piani anziché delle ore. Quando furono abbastanza vicini da potersi soffermare sui dettagli di quell'oggetto, si ritrovarono all'interno di un ascensore in puro stile retrò. Sebbene fossero all'interno delle loro menti, le cose potevano comunque influenzare il loro corpo reale...dovevano fare attenzione perché tutti sarebbero stati responsabili delle ripercussioni sulla sua mente. Dha annuì leggermente mentre sentiva l'ascensore muoversi e scendere, infine si fermò al suono di un campanello. La giovane si concentrò su sé stessa, non sapeva su cosa si sarebbero aperte le porte, né cosa li attendeva oltre l'uscio, ma era intenzionata ad affrontare ogni situazione si sarebbe presentata loro davanti. Dha era talmente assorta nei suoi pensieri che non si curò dello scambio di parole tra Bibiane e Rigel, almeno per quella volta voleva essere egoista e badare alla salvaguardia della propria integrità mentale.
    Sentendo il suo nome si voltò pacatamente verso Rigel, lo guardò con sguardo assente come se non lo vedesse realmente.

    « Non c'è problema, fai come credi, per me puoi venire...»

    Disse con voce piatta, senza lasciar trasparire nessuna emozione. Infine schiacciò il pulsante di apertura delle porte e varcò la soglia dell'ascensore.

    Una luce accecante bianca la investì completamente, era così forte che non riusciva a scorgere nulla e fu costretta a chiudere gli occhi per permettere alla vista di abituarsi a quel repentino cambio di luminosità. La prima cosa che riuscì a percepire fu uno strano odore acre e pungente come di disinfettante, era un odore familiare anche se non riusciva a riconoscerlo appieno...sapeva di alcool etilico e disinfettante, di bende sterili e qualcos'altro.
    Aprì gli occhi ma ancora le immagini le apparivano sfocate; un altro senso si acutizzò permettendole di udire degli strilli a qualche metro da lei, accompagnati da un vociare concitato ed un brusio di macchine di sottofondo.
    Scosse la testa e finalmente la vista si schiarì: si trovava in una sala parto di un non ben precisato ospedale pre Armageddon. La sala sembrava in ordine, nulla lasciava presagire l'imminente corruzione e distruzione dell'apocalisse.
    Una donna era distesa su un lettino, le gambe spalancate nella classica posizione da partoriente, i medici le erano attorno uno identico all'altro con i loro camici azzurri e verdi. Essi parlavano tra di loro, si davano istruzioni che Dha non riusciva a sentire nitidamente. Il bip dei macchinari che monitoravano i battiti cardiaci della donna in travaglio sovrastavano ogni altro suono.
    Dha si avvicinò al lettino, nessuno parve accorgersi della sua presenza, fissò la donna dritta negli occhi concentrata e dolorante per le spinte indotte dalle contrazioni. Non la riconosceva, quel viso contratto per lo sforzo, rosso e sudato non le diceva nulla...era un'estranea che non aveva mai visto in vita sua. Alzò lo sguardo oltre la donna per soffermarlo sulle pareti di fronte a loro: un calendario appeso mostrava la pagina Luglio 1933. Era evidente che quello non fosse un suo ricordo, né quello di un suo familiare...la donna aveva caratteri occidentali, del tutto diversi da quelli nipponici suoi e dei suoi familiari.
    Scosse la testa non comprendendo nulla di quella situazione, quando all'improvviso fu investita da un'impellente necessità di respirare; si sentiva bagnata, appiccicosa, inerme. Si accasciò sul pavimento con le mani alla gola incapace di respirare, parlare, urlare...ed infine un urletto stridulo accompagnato dal pianto di un infante invase la stanza. Dha si girò di scatto alla sua sinistra scorgendo un medico con in braccio un bimbo appena nato che si dimenava rosso in volto; l'aria cominciò a rifluire normalmente nei suoi polmoni e, pian piano che il bambino si tranquillizzava, anche Dha riusciva a riprendere il controllo sul suo corpo.

    La lettura della mente aveva avuto questo effetto su di lei, l'empatia si risvegliava quasi autonomamente nei suoi ricordi, facendole rivivere esperienze e sensazioni che mai avrebbe potuto provare di persona. Si voltò verso Bibiane con aria interrogativa e supplichevole.

    « Ora capite ciò che intendevo?»

    n9mxtgM
    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

    8Mpe39P
    Nome ☼ Dhawyth
    EnergiaBlu
    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ buono
    Status Mentale ☼ empatia
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Allora mi va benissimo che la cosa si sia trasformata in una sorta di quest, è perfetta! Prima tappa: siamo in una stanza di ospedale del 1933, l'armageddon ancora non si è fatto sentire...la donna in travaglio non la conosco, non ho idea di chi sia, non fa parte della famiglia di Dha che è giapponese, questa invece ha l'aspetto occidentale...non so chi sia, sono aperta a qualsiasi opzione, poteta aggiungere particolari e robe varie, il ricordo deve averlo condiviso con qualcuno senza accorgersene. L'empatia però si fa sentire con il bambino appena nato e non con la donna, questo per avere uno spunto in più...poichè si tratta di ricordi condivisi che non influiscono sul bg di Dha possiamo davvero sbizzarrici come vogliamo!

    Note


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
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    La classe è una cosa che ti viene da dentro come i rutti (L. Litizzetto)

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    Barra_zps3333e0e0

    U
    n brivido passò lungo la schiena del Titano. Più che compassionevole nei confronti della scena, pareva fortemente irritata da quelle sensazioni che le piombavano addosso.
    "Capisco perfettamente".
    detto questo si avvicino al medico, e schioccò un bacio sulla fronte del nascituro. Improvvisamente la stanza gelò, e si rivestì completamente di ghiaccio. Un freddo glaciale penetrò nelle ossa dei tre, ma a quanto pare la rossa ci era abituata.
    "Mi sa che tu hai avuto accesso a questa arte prima che la tua mente fosse del tutto preparata, per questo hai questi problemi. Se fossi stata io la tua maestra, non ti saresti trovata in questa situazione. Ma quel che fatto è fatto, quindi, Se volete seguirmi…".
    La rossa si diresse a passo svelto verso una porta, apparsa del nulla sul fondo sala. La aprì e scortò gli altri due all'interno.



    Beyoncè -Haunted


    Si trovarono in un lungo corridoio di un albergo, dalla moquette rossa e dalle pareti ben curate. Le loro armature erano sparite, sostituite da vestiti civili. La rossa vestiva un vestito di pelle aderente, accompagnato da una candida pelliccia, calzando stivali dal tacco particolarmente alto. Sexy, aggressiva, provocante. Perfettamente a suo agio.
    "Tranquilli, le armature torneranno istintivamente se ne avremo bisogno. Dovete sapere che gestire la marea di pensieri che ci vengono incontro in questo luogo non è semplice. Una mente poco allenata rivive i ricordi in prima persona come fai tu…"
    La rossa camminava a passo svelto, perfettamente a suo agio in quella nuova ambientazione. Parlava con leggerezza, come se stesse invitando degli ospiti a visitare casa sua. Ogni porta era perfettamente numerata, le pari sulla destra, le dispari sulla sinistra.
    "…una mente più allenata li tiene a bada tramite simboli, proprio come sto facendo io. Vi prego di tenerlo bene a mente mentre proseguiamo il nostro viaggio, altrimenti incapperemo in altri spiacevoli e ben più pericolosi incontri."
    Eppure andando avanti, la numerazione cambiava. I numeri iniziavano a essere saltati, qualche volta si affacciava qualche lettera, poi simboli strani, rune, e a volte, porte senza numero. Bibiane li stava scortando verso un intrico di svolte e incroci. Si stavano addentrando nel subconscio della ragazza, o forse erano in un altro luogo non ben precisato. Arrivarono a un incrocio, con delle vie che sembravano del tutto uguali, ma non per la rossa evidentemente.
    "Me**a. Ci metteremo un po' più del previsto. Di qua."
    Il passo della rossa si fece più svelto, ma ogni tanto si fermava. Alle varie svolte ed incroci osserva bene dove andare, ma pareva non vacillare, semplicemente ponderava bene quale strada prendere. Eppure alcuni corridoio sembravano più usurati degli altri, o c'erano altri stili di arredamento completamente diversi, o in alcuni casi erano bui o sbarrati. In alcuni corridoi sembrava muoversi qualcosa…
    "Se non vi rilassate, qualcuno finirà per farsi male. Avete qualcosa da nascondere? Meglio non indagare, potreste fare brutti incontri. Di qua, facciamo il giro lungo".
    Disse dopo l'ennesima svolta. Da alcune porte venivano strani rumori, alcuni erano scosse da tremiti, altre sembrava che stessero per essere sfondate da un momento all'altro. Dopo un po' di tempo perso in quello che sembrava un labirinto, Bibiane si fermò
    "Eccoci, ci siamo…"
    Davanti a loro c'era una porta argentea, lucida come uno specchio. Non proveniva nessun rumore dall'interno, e tutto in quel corridoio sembrava calmo. Un grosso specchio era appeso all'uscio. La rossa iniziò ad armeggiare su se stessa, alla ricerca di qualcosa.
    "Siamo un po' troppi ed instabili per questo viaggio, il che non è necessariamente un male, ma se vogliamo scendere al livello inferiore dove posso nascondere le memorie di Dhawyth dobbiamo ben ordinare le idee. Adesso dovete fare tutti e due una cosa per me. "
    Finì di tastarsi addosso, e sfilò da sotto le vesti, una mazzetta, una sorta di grosso passe-partout con molte chiavi, tutte di forme e materiali diversi. Si rivolse allora al cavaliere d'argento.
    "Passiamo prima per la tua mente. Qui dentro ci sarà un oggetto particolare, qualcosa che verrò utilizzato per aprire una passaggio. Voglio che tu lo recuperi e che apra quella porta. Fai attenzione, non è detto che una chiave sia l'oggetto e che il passaggio sia una porta. Dipende quanto la tua mente sia disponibile a farci transitare, senza contare che qualche inquilino potrebbe avere lasciato disordine…"
    Individuò una bella chiave lucida d'argento, sul quale era finemente incisa la costellazione dell'altare. Sulla lama, ivi era inciso il nome di Rigel
    "Quando ci darai disponibilità a passare attraverso la tua mente, saremo in quella di Dhawyth" - si rivolse quindi alla ragazza - "Voglio che tu sia bene concentrata su qualcosa che ti richiami in particolare la tua esperienza passata. Può essere un ricordo, un emozione, quello che vuoi. Dall'altro lato ci sarà un oggetto che attirerà la tua attenzione. Dammelo e cercheremo di passare alla prossima fase".
    Infilò la chiave nella toppa, facendola girare parecchie volte fino ad arrivare all'ultima mandata.
    "Pronti? Io per il momento penserò a creare il contenitore. Ricordate che siete voi a metterci il contenuto, quindi se siete calmi e poco problematici come spero, tutto filerà per il meglio. Fatto questo, potremmo accedere al livello inferiore".
    Fece scattare la serratura, tenendola ben salda per il pomello istoriato. La sua espressione si fece seria. Evidentemente era finito il tempo della leggerezza.
    "Ora mi domando, cosa ci sarà dietro questa porta…"
    e la aprì silenziosamente.



    Abilità e Tecniche

    png

    <span style="color: #FF33CC; font-family: Times New Roman, Times; font-size: 10px; font-style: italic; font-weight: bold";>❥ Livello energia: BLU
    ❥ Stato fisico: integro
    ❥ Stato mentale: non alterato
    ❥ Stato Cloth: indossata, intatta


    Note
    Benvenuti nel mondo di Jung. Spero che la Bibi sia stata chiara. La rossa ha preso un attimo il controllo della situazione, trasportandoci al primo livello della quest. Qui ci stiamo mettendo in comunicazione gli uni con gli altri, quindi il contenuto delle sale è a vostra completa disposizione. Per quanto mi riguarda, potete muovere la Bibi sempre se ne avete capito lo stile e il meccanismo che ho impostato per il viaggio mentale, altrimenti guai XP ) per esigenze di trama. Vi ho lasciato del materiale vago per descrivere i corridoi se vi va, altrimenti Tyg può passare direttamente alla sua stanza. Può capitare qualsiasi cosa o situazione, scontri inclusi, nei limiti che la roscia via ha descritto. Per il resto, ci vediamo nella testa di Dha e dopo le vacanze:*




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 14:14
     
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