Guida ai Saints

Informazioni sugli 88 Cavalieri di Athena

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  1. Him3ros
     
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    SAINT SEIYA FINAL - ARMAGEDDON
    GUIDA AI CAVALIERI DI ATENA
    STORIA

    IL DOMINIO DEI TITANI

    Grazie all'opera dei Signori dell'Universo, l'umanità tutta ebbe i suoi natali. Gli esseri umani vennero creati da Prometeo con caratteristiche molto specifiche tra cui una vita lunghissima, che poteva interrompersi quasi soltanto per cause violente, affinché potessero servire al meglio i loro padroni. Queste qualità, unite alla sostanziale immortalità della razza, rendevano però gli umani risorse preziosissime, finendo con l'attirare anche i nemici degli Uranidi: i Grandi Antichi che ancora tentavano di riconquistare la Realtà per restituire ogni cosa al Caos.

    Uno di essi, Yig, riuscì a ridurre in schiavitù i Lemuriani, costringendoli a scavare ed estrarre il Gammanium dalle viscere della terra. Tale minerale, amalgamato con l'Oricalco, aveva proprietà straordinarie, in grado di scalfire l'Adamantite delle Soma e quindi di ferire gli odiati Titani. Gli uomini-serpente progenie di Yig disponevano di una forza troppo grande, tanto che si racconta che uno solo di loro potesse sopraffare un intero gruppo di guerrieri scelti e che la magia fosse appena sufficiente a ferirli superficialmente.
    Quest'epoca buia si protrasse per 750 anni, prima che si potesse intravedere la luce.
    I mostruosi schiavisti, ossessionati dalle stelle, avevano costretto per secoli alcuni sapienti Lemuriani a studiarne i moti e i segreti. Due di loro, Rylhir e Dyzan, approfittarono della situazione per ordire un piano che liberasse il loro popolo dalla tirannia del Grande Antico.

    La loro posizione era perfetta non solo per ampliare la conoscenza degli astri tanto temuti dal nemico, ma anche per entrare in contatto con saggi di terre lontane. Uno di essi, Rostam, proveniva da una cultura ancora più antica, legata al culto dei Protogenoi.
    Nelle tradizioni del suo popolo, che egli aveva condiviso con gli altri due, si narrava di un potentissimo sistema posto a difesa della Terra: una Corona Dorata formata dai gruppi di stelle toccati dall'eclittica del Sole, permeata della stessa energia che aveva ordinato la Creazione. Era proprio quel meccanismo cosmico a terrorizzare tanto Yig e i suoi servi, dato che la sua funzione primaria era proprio quella di vincolare i servi del Caos sul pianeta e al tempo stesso di impedire alle influenze degli Dei Esterni di raggiungerlo. Sempre secondo le stesse leggende, dodici creature di origine celeste fungevano da guardiani di questi gruppi di stelle, ma esse erano state scacciate da Crono verso i loro piani d'origine dopo la conquista della Realtà da parte dei Titani. Il figlio di Urano aveva quindi rafforzato la Corona in modo che non dovesse dipendere dalla presenza di esseri coscienti per svolgere il suo compito di protezione della Terra.
    Nella lingua di Rostam, le costellazioni erano chiamate Varak, Gav, Dapatkar, Kalachang, Sher, Khushak, Tarazhuk, Gazdum, Nimasp, Vahik, Dul e Mahik.

    Dyzan e Rylhir riuscirono a unire i loro studi alle conoscenze del popolo di Rostam, trovando una connessione tra le Dodici Costellazioni e il misterioso Oricalco estratto oltremare. Il minerale cristallino sembrava in grado di fungere da collegamento tra l'uomo e la forza delle Stelle e il contatto con esso, unito alla profonda coscienza di sé sviluppata attraverso secoli di meditazione permise ai due di risvegliare una forza dimenticata dagli uomini: il Cosmo.
    Insieme istruirono su quel legame altri compagni, tra cui lo stesso Rostam e Arash, un antico guerriero ormai ridotto a umile capo degli schiavi nelle miniere di Gammanium. Il cosmo di Dyzan entrò in risonanza con Varak, la costellazione che verrà chiamata Ariete; Rylhir allo stesso modo riuscì a connettersi a Tarazhuk, Bilancia; Rostam e Arash presero potere rispettivamente da Khushak e Gav, Vergine e Toro.
    Così le costellazioni ebbero dodici nuovi guardiani, umani accomunati dalla purezza di intenti e dall'enorme responsabilità che il loro nuovo potere portava con sé.

    La loro prima impresa fu la liberazione di Lemuria, una lunga ribellione guidata da Arash contro gli schiavisti servi del Caos. Gli uomini-serpente non potevano più schiacciarli con la semplice forza e l'energia proveniente dalle loro armi si infrangeva contro la fiamma del Cosmo dei Dodici.
    Il nemico dell'umanità aveva però molte teste e lunga fu la strada che li portò infine a confrontarsi con il potente Yig, che riuscirono a bandire proprio grazie alla straordinaria luce della Corona Dorata di cui i guerrieri erano diventati custodi.


    I PRIMI RE SANTI

    I Dodici si divisero per tener fede al voto di difendere l'umanità dal male, ma presto la loro presenza fu di nuovo richiesta a Lemuria.
    Il popolo non era unito e il risveglio del Cosmo sembrava aver causato pericolose lotte interne per il potere. Tali conflitti rischiavano di far crollare l'intera civiltà lemuriana, che si trovava a dover rivaleggiare con la neonata Atlantide, al tempo sotto il dominio Atlante, figlio di Giapeto.
    La necessità di una forte guida e un governo saldo che si basasse sui valori da sempre associati col suo popolo costrinse Arash a istituire la divisione dei territori di Lemuria in dodici regni, governati dai dodici che si legarono alle costellazioni dello Zodiaco, da quel momento chiamati Re Santi.

    I Dodici Re Santi erano pari tra loro in dignità e potere ed erano sostenuti nel governo dai Principi, individui che avevano come loro connesso il proprio Cosmo a una delle costellazioni della volta celeste. Allo stesso modo, i Principi avrebbero contato sull'aiuto dei Cavalieri, custodi di costellazioni minori.
    Essi erano gli 88 Guardiani delle Stelle e sarebbero stati anche i guardiani e i protettori del loro popolo e della loro civiltà. Il loro codice morale era basato sulla già antica promessa dei primi Dodici di aiutare l'umanità tutta a elevarsi oltre il Male e il Caos, proteggendo gli indifesi e sostenendo i deboli, ergendosi a baluardo contro le terribili forze che nessun altro oltre a loro avrebbe mai potuto affrontare.
    Secondo la visione di Arash, ogni Re Santo avrebbe governato da sovrano illuminato, andando a esaltare la filosofia di continuo miglioramento morale e culturale. Il confine tra questi umani e gli esseri che sarebbero stati poi conosciuti come "divinità" era estremamente labile, quasi fumoso.

    In quest'Età dell'Oro, gli dei erano visti più come ideali a cui aspirare o come guide verso l'elevazione spirituale. Tra essi, la più vicina al popolo di Lemuria era sicuramente Atena. La figlia di Zeus era stata istruita da Prometeo sui segreti della sua creazione e sul legame dell'uomo col Cosmo. Tali insegnamenti erano in aperta contrapposizione all'idea sostenuta da Atlante, fratello di Prometeo, che vedeva nella forza, nel rigore e nella disciplina militare il modo più corretto per estrarre dall'uomo il suo massimo potenziale.
    La Titanomachia vide per la prima volta queste due ideologie schierate l'una contro l'altra. La gente di Lemuria appoggiava queste nuove divinità così simili a loro, che nella figura di Atena si erano rivelate portatori di saggezza e alleati incredibili, mentre Atlantide - guidata proprio da Atlante, da cui prese il nome - sosteneva le forze dei Titani.
    Da allora, anche con l'accordo che sancì la vittoria di Zeus, la rivalità tra questi due popoli non avrebbe fatto che inasprirsi.


    IL REGNO DI ZEUS

    L'ideale di Arash, saldo come un astro a illuminare Lemuria, si spense col passare delle ere. La civiltà utopica sognata dai primi Dodici iniziò a svanire insieme al loro ricordo, dopo che decisero di ritirarsi a vita privata lasciando il governo nelle mani dei loro eredi.
    L'umanità, da sempre vittima dei sussurri di esseri maligni e della sua stessa cupidigia, mostrò il suo vero volto. Sebbene il governo rimanesse sostanzialmente invariato nella forma, la virtù e la rettitudine di alcuni regnanti e di altri esponenti iniziarono a venir meno, rivelando il mosaico di bene e male che contraddistingue ogni umano. Agli individui integerrimi, fedeli all'ideale di santità dei predecessori, se ne mischiarono altri, affamati solo di ricchezza e potere.

    Quando Zeus depose il padre Crono, il sottile equilibrio che reggeva la società iniziò a incrinarsi.
    A causa dell'opera del dio, l'essere umano conobbe la mortalità: sebbene mantenessero una vita lunghissima, coloro che nacquero dopo l'ascesa degli Olimpici erano destinati a morire dopo un certo numero di anni.
    Perfino la sensibilità cosmica iniziò a scemare, rischiando di scomparire del tutto, segnando una sempre maggiore differenza tra uomini e divinità. Prometeo riuscì con un estremo sacrificio a riprodurre la Fiamma della Creazione - l'energia purissima utilizzata dai Protogenoi per tessere la Realtà - permettendo ad alcuni individui di mantenere la connessione al Cosmo e la capacità di percepirlo, sebbene ormai si trattasse di un dono raro e prezioso.

    Il dominio dell'Olimpo, oltre a sconvolgere il genere umano fin dalle sue fondamenta, rivoluzionò anche il panorama geopolitico.
    Con i Signori dei Titani sigillati nel Tartaro, il dominio di Atlantide era passato a Poseidone, mentre Lemuria si rivolgeva sempre più alla saggia guida di Atena. Le tensioni politiche tra i due regni non facevano che aumentare, portando molti a prevedere l'inevitabile scontro che di lì a poco sarebbe scoppiato.

    Tentando ogni via possibile per ridurre la portata di un'eventuale guerra, Erhul, Re Santo dell'Acquario, strinse un'alleanza con Alman, re di Thule, un'antica civiltà che aveva combattuto perfino contro il Grande Antico Ymir per affrancarsi dal suo crudele dominio. I sapienti di questo popolo erano esperti nelle tecniche di vincolo titaniche e nell'uso delle energie fredde e malgrado la ridottissima estensione dei loro territori erano riusciti a tenere a bada le mire espansionistiche del dio del mare.

    Nel frattempo il popolo lemuriano conobbe ed esaltò le gesta di Asclepio, figlio di Apollo e custode di Ofiuco, un alchimista maestro delle arti curative e dei segreti necessari a riportare in vita i morti. Sebbene il suo ruolo fosse quello di Principe sotto l'autorità del Re Santo della Vergine, era arrivato a scontrarsi con Karlash del Cancro, forse il maggiore sostenitore di una politica guerrafondaia, dimostrando di avere una forza pari - se non superiore - a quella dei Dodici.
    A seguito di quell'episodio i suoi privilegi di Principe furono revocati, ma la sua influenza sui poveri e sugli indifesi crebbe più che mai, divenendo agli occhi di molti una sorta di tredicesimo Re al pari degli altri.


    LA GUERRA TRA LEMURIA E ATLANTIDE

    L'ambizione di Poseidone diede un'importante spinta alla natura imperialista di Atlantide, già allora fortemente militarizzata. Sfruttando appieno la tecnologia titanica ereditata da Atlante, l'esercito atlantideo iniziò una rapida conquista della terraferma.
    Malgrado la ferma opposizione di Asclepio, dei suoi numerosi e influenti seguaci e dei pochi Re votati alla pace, la minaccia del conflitto divenne realtà quando Atlantide invase alcuni territori di Lemuria.

    L'inizio della guerra fu caratterizzato da una successione di facili vittorie da parte dell'esercito guidato dai figli di Poseidone. I Primarchi - come essi si facevano chiamare - e le loro truppe scelte erano protetti da particolari armature in scaglie di Oricalco, che oltre a fungere da eccezionale strumento di difesa sembravano aumentare le naturali prodezze cosmiche del singolo individuo tramite la benedizione di mostri e bestie marine.
    L'evidente vantaggio portò in breve tempo lo scontro nel cuore delle terre lemuriane, dove l'esercito dei Re Santi oppose una disperata difesa alle forze del nemico. Lo scontro che ne seguì fu brutale e si dice che le acque si tinsero del sangue dei caduti, tanto che l'evento viene ricordato col nome di "Battaglia del Mare Cremisi". I Re Santi stessi vennero decimati durante la battaglia, ma il loro sacrificio riuscì a fermare gli atlantidei impedendo loro di avanzare oltre.

    La situazione per Lemuria era drammatica: non solo avevano perso quasi tutti i Re e un incalcolabile numero di soldati in un solo scontro, ma dovevano affrontare anche la possibilità che le future battaglie sarebbero state altrettanto cruente.
    Alla disperata ricerca di un metodo per arginare le forze dei Primarchi, i Re pregarono Atena di aiutarli. Dapprima riluttante, ella istruì gli alchimisti lemuriani sulle tecniche di creazione di corazze che contenessero una scintilla divina: mischiando metalli più comuni a un amalgama di Gammanium, Oricalco e Polvere di Stelle vennero così forgiate le 88 Sacre Armature. Le 12 più potenti, che traevano potere dalle costellazioni dello Zodiaco, erano forgiate con l'oro e furono affidate ai Re Santi; quelle forgiate con l'argento vennero affidate ai Principi e infine quelle forgiate col bronzo vennero affidate ai Cavalieri.
    Le armature potevano riequilibrare le sorti dello scontro, ma gli esiti sembravano ancora incerti. La sconfitta nella Battaglia del Mare Cremisi, infatti, non aveva decretato la fine della guerra per puro miracolo e aveva preteso un costo elevatissimo da parte di Lemuria.

    Asclepio fu arrestato, con l'accusa di aver diffuso insegnamenti che incitavano alla diserzione. I suoi discepoli, guidati da Roweena, moglie del Re Santo della Vergine, continuarono tuttavia a diffonderne in segreto gli insegnamenti.
    Nel generale malcontento per l'arresto di Asclepio e in seguito alle disarmanti perdite subite, il gruppo guidato da Roweena divenne presto una vera e propria cellula sovversiva. La situazione peggiorò ulteriormente con la morte del Re Santo della Vergine e suo figlio. Il dolore e la follia scatenarono nella donna il desiderio di vendetta: richiamò a sé altri esponenti delle famiglie reali ormai stanchi del conflitto, tra cui Mal'al del Leone e Yawgmoth, fratello di Karlash; li istruì su segreti del cosmo considerati eretici dalla legge di Lemuria e iniziò ad architettare un piano atto a distruggere gli dei, che vedeva come veri responsabili della guerra e di tutte le vite spezzate da essa.
    Con la compiacenza dei Re, ella creò dodici armi portentose, una per regno, che dovevano fungere da asso nella manica contro Atlantide: le Lacrime di Atena.

    Lentamente, la guerra si trascinò verso le sue ultime fasi.
    Durante la battaglia finale combattuta tra le strade di Atlantide entrambi gli eserciti dispiegarono la loro piena potenza. La flotta di Atlantide si allineò per lanciare un ultimo assalto contro il continente di Lemuria, mentre le Lacrime si preparavano in segreto a colpire Atena e Poseidone, impegnati in uno spaventoso duello. L'ultimo colpo delle navi atlantidee fu così potente da distruggere la maggior parte di Lemuria e causò al contempo un malfunzionamento nelle armi di Roweena, che mancarono il bersaglio colpendo invece la piattaforma continentale di Atlantide e facendola inabissare.

    In quel disastro, Atena fu in grado di sigillare Poseidone e di salvare i sopravvissuti, portandoli presso il suo tempio in Grecia insieme a una delle Lacrime. Qui gli antichi regnanti giurarono di servire Atena come suoi cavalieri in difesa dell'umanità: Salhari dell'Ariete, Aleksander del Leone ed Erhul dell'Acquario avrebbero lentamente ricostruito l'esercito degli 88 Santi, mentre Alman si sarebbe stabilito nell'attuale Siberia, oltre i confini delle terre abitate con ciò che restava del suo popolo, fondando la città di Blue Grado per proteggere in segreto la Terra dalle minacce più subdole e inconoscibili.
    I pochi superstiti lemuriani che non rimasero in Grecia decisero di stabilirsi in una regione montuosa dell'Oriente, una regione del Regno dell'Ariete chiamata Jamir.

    Il terribile conflitto si risolse così con la mutua distruzione delle due civiltà più grandi e magnifiche della storia umana, ma con una promessa di pace duratura.


    LA GUERRA SACRA CONTRO ADE

    Un'altra minaccia si stava tuttavia per abbattere sulla Terra.
    Ade covava come Poseidone l'ambizione di spodestare il fratello Zeus e conquistare così il dominio sopra ogni cosa. Impossessatosi del Vaso di Pandora, dove i Titani avevano sigillato Hypnos, Thanatos e le 108 Stelle del Destino, ne utilizzò l'immenso potere per corrompere entità divine, spiriti e uomini al fine di creare il suo personale esercito.
    L'orda di Ade si riversò sul pianeta guidata da Minosse, Eaco e Radamante, antichi signori di Creta ormai votati alla causa del dio dei morti e divenuti Giudici Infernali. Il Grande Tempio di Atena e la dea stessa risposero a questa terribile invasione, dispiegando le forze lentamente e faticosamente ricostruite negli anni, per opporre agli Spectre di Ade la luce delle 88 costellazioni.

    La guerra che ne seguì fu logorante. Le entità al servizio degli inferi possedevano poteri particolarmente insidiosi, nati dalla fusione tra la loro natura mitica e l'influenza degli artefatti creati da Thanatos; inoltre il dominio di Ade garantiva ai suoi fedeli di poter tornare dalla morte ogni qual volta venissero sconfitti, mettendo facilmente in svantaggio i loro avversari, semplici mortali.
    Ancora una volta il Santuario fu decimato, portando i Cavalieri di Atena vicinissimi alla distruzione.

    Durante l'ultima battaglia i tre Giudici vinsero le ultime difese del Grande Tempio e superarono le Dodici Case massacrandone i custodi. In un gesto disperato, Aleksander, ultimo sopravvissuto tra i Re Santi che combatterono contro Altantide, ormai vecchio e stanco, pregò la dea affinché gli concedesse qualche goccia dell'Ichor che scorreva dentro di lei. La forza del sangue divino permise all'antico Leone di combattere ben oltre i limiti del suo corpo e perfino dell'esistenza mortale, riuscendo a distruggere la forma fisica di Radamante, poi quella di Eaco e infine quella di Minosse.

    Nello stesso momento, le due divinità si stavano affrontando finalmente faccia a faccia. Ade aveva perso i suoi generali più forti, ma il suo potere restava sconfinato. Solo grazie a ciò che parve un miracolo, Pegaso, ultimo dei Santi ancora in grado di combattere, riuscì a risvegliare la scintilla divina contenuta nella sua armatura, trasformandola in una corazza dallo splendore simile a quello delle Kamui e - nell'atto di difendere Atena - riuscì a ferire perfino il corpo del malvagio nemico. Un mortale, con le sue sole forze, aveva arso il suo cosmo al punto da rivaleggiare con quello di un Olimpico, un'impresa ormai ritenuta impossibile per il genere umano.

    Grazie a quell'insperata vittoria, gli Spectre furono nuovamente vincolati. Allieva di Prometeo e consapevole che non avrebbe potuto operare appieno i meccanismi del Vaso, Atena scelse di utilizzare una scintilla della Prima Fiamma per creare un potentissimo sigillo sulla Terra usando come fulcro la montagna conosciuta come Lushan, i Cinque Picchi, nei territori che una volta appartenevano al Re Santo del Cancro.

    Questo sigillo eterno, alimentato dalla fiamma liberatasi all'apertura del Vaso di Pandora, ebbe un prezzo: poteva sì mantenere rinchiusi Ade e gli Spectre negli Inferi, impedendo ancora il manifestarsi dell'intero esercito alla sua massima potenza, ma solo per 250 anni circa prima di affievolirsi in efficacia. Il cosmo e la malvagità di Ade non potevano essere trattenuti per sempre e Atena, dichiarò che, ogni volta che Ade avrebbe nuovamente tentato di distruggere il mondo non appena il sigillo avrebbe perso potenza, avrebbe impiegato ogni sua forza per fermarlo: fu l'inizio della Guerra Sacra, che si è ripetuta nel mondo fra Saint e Spectre ogni 243 anni.

    DOPO L'ERA DEL MITO

    Con l'avvento delle nuove civiltà primitive, lontane dallo sfarzo e dall'avanzamento tecnologico che caratterizzava i grandi popoli perduti, Atena decise di ridurre la sua influenza sugli esseri umani. Il Grande Tempio sarebbe rimasto saldo e forte a difesa della Terra e dell'umanità tutta, ma l'avrebbe fatto nell'ombra e sempre più in segreto, lasciando spazio a uno sviluppo più lento e graduale della popolazione e soprattutto senza interferire in faccende mortali.

    Un ostacolo al raggiungimento di questo scopo era l'Impero Nero, dominato da una casta ormai decadente di Cavalieri Neri, eredi del lascito di Roweena e dei primi ribelli. Proprio per eliminare questa potenziale minaccia, il Grande Tempio fu mobilitato in una crociata che, grazie all'aiuto dei Custodi di Thule, spazzò via il Nero Concilio nella sua interezza. Death Queen Island venne usata da quel momento come una sorta di prigione per cavalieri ribelli e altri individui pericolosi, decretando così agli occhi del mondo la fine degli Alchimisti Supremi.

    Negli anni, il Santuario rimase vigile contro la costante minaccia degli Spectre, mentre i discendenti di Thule divennero un'organizzazione segreta, prendendo il nome di Fondazione Grado dal nome della città che avevano abitato dopo la distruzione del loro regno.


    GLI ULTIMI ANNI

    Gli eventi apocalittici che hanno sconvolto la Terra all'inizio del nuovo millennio hanno stravolto anche lo status quo di ogni singola casta.
    Il risveglio di Atena tramite la giovane Alisia fu seguito in breve tempo dal progressivo ritorno degli antichi nemici, tra cui Ade, gli Dei Gemelli e Poseidone.
    In seguito all'Armageddon, il Grande Tempio divenne una delle poche zone sicure sul pianeta, al costo della vita di molti Cavalieri. Nel momento di maggiore disperazione, uno dei più saggi maestri del Jamir ed ex Cavaliere d'Oro dell'Ariete, Gazka, ottenne i poteri divini di Zeus e permise col suo sacrificio di interrompere l'avanzamento della Corruzione su tutto il pianeta, offrendo una speranza al genere umano e permettendo ai guerrieri sacri appartenenti a tutti gli schieramenti di fortificare le loro posizioni e in qualche modo resistere alla follia scatenata da Ponto.
    I Saint erano però riusciti a difendere la sola vallata del Santuario, trasformandola in un rifugio per chiunque riuscisse a sopravvivere al mondo esterno, dovendo però cedere perfino la vicina città di Atene ai Corrotti.

    La situazione si mantenne più o meno inalterata, finché un gruppo di Cavalieri stanchi della situazione decisero di attaccare le orde nascoste nella vecchia capitale, ingaggiando una tremenda lotta contro la progenie titanica che ne aveva preso il controllo.
    Quando la Corruzione attaccò la sede centrale della Fondazione Grado fu proprio Alman, ormai divenuto un'entità al di fuori dai limiti di tempo e spazio, a chiedere l'aiuto dei Santi, che si precipitarono in Giappone per respingere l'assalto e impedire che il Caduto ivi sigillato potesse sfuggire dalla sua prigione, decretando il risveglio del Primo dei Caduti e la fine della Realtà per come la conosciamo.
    La battaglia fu vinta grazie al ritorno di Atena, da tempo sprofondata in un coma mistico, che brandendo il Keraunos del padre riuscì a risvegliare la compagna Nike e - insieme ai suoi Cavalieri - sopprimere la minaccia infliggendo un durissimo colpo alle forze di Ponto.




    Edited by ~S i x ter - 8/4/2024, 00:56
     
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