Fantasmi del Passato

Test Energia Suprema per Tygaer

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    850 Dopo Cristo, Probabilmente Luglio. Antartide.

    *Sono mesi e mesi che navigate a caccia delle creature venute dal buio tra le stelle.
    Siete stati scelti in tre dalle rune, mentre gli altri guerrieri sono tornati ad Asgard.
    Hai ancora nelle orecchie il rumore della guerra contro quegli esseri oscuri e nel cuore l'eccitazione per la vittoria contro gli adoratori del Sole Nero.
    Gli abitanti aldilà del mare erano salvi e tre dei loro migliori guerrieri erano salpati con voi. Le loro armatura rappresentava una piante o un animale e con voi c'era un Leone, una Quercia e un'Aquila.
    Si erano uniti a voi perché niente doveva restare di quegli abomini, anche se fosse significato inseguirli fino alla fine del mondo.
    La cosa che più ti ripugna di quei mostri è la loro viltà.
    Appena i loro schiavi avevano ottenuto abbastanza forza grazie a quello strano Sole Nero erano fuggiti dal campo di battaglia. Più della forma ti faceva orrore la loro anima.

    Grandi blocchi di ghiaccio avevano iniziato a comparire e il Celebrante era costretto a spostarli con il potere della Spada Tyrfing per evitare che distruggessero la barca.
    Era incredibile, poteva muovere le cose senza toccarle.*

    Siegfried!

    *Urlò in tua direzione Urgal, che custodiva la Spada Draupnir.*

    Sei pronto ad ammazzare questi bastardi?

    *Prese a ridere in modo sguaiato, mentre i vostri ospiti continuavano a fissare l'orizzonte.
    Poi uno di loro, l'Aquila, sibilò.*

    Terra.

    *Il ghiaccio non era più diviso in zolle, ma era un unico deserto bianco.
    Appena sbarcate innanzi a voi si mostra uno spettacolo orrendo.
    Enormi vermi neri, simili a quelli che avete visto evocare dai servi del Sole Nero, stanno lottando contro i mostri che vengono dal buio tra le stelle.
    Poi, uno di questi ultimi lancia una sorta di fulmine da una scatola di metallo ed un suono terribile invade l'aria, facendo crepare il ghiaccio.
    Improvvisamente i vermi corrono verso di voi.
    Vi dividete immediatamente il fronte nemico, in modo che ognuno di voi abbia la sua parte di trofeo.*

    Siegfried! Questa volta non approfittare del fatto che mi mancano due dita, tieni bene il conto e vedi quanti ne farà fuori il vecchio Urgal!




    Benvenuto!
    Dove sei finito? Boh :ehsi:
    Quello che ho descritto è quello che sai, non è che sei stato trasportato lì, tu sei proprio quel Siegfried che presidiava l'avamposto di Asgard nelle nuove terre scoperte dai vichinghi assieme ai suoi compagni, precisamente il Celebrante (che ha i poteri di Balder dell'OAV) e Urgal (Che ha i poteri di Url dell'OAV).
    Qui hai aiutato le genti delle montagne a scacciare dalle loro terre prima i mostri che vengono dal buio tra le stelle, poi i servi del Sole Nero, ed ora assieme a tre dei loro guerrieri simili a voi in potere sta inseguendo i primi fino alla fine del mondo.
    Devi affrontare circa dodici vermi.
    Sei energia nera ed i vermi presi assieme sono potenti come te. Sono lunghi venti metri e larghi cinque e sono composti da materia gelatinosa e corrosiva.
    Hai i normali poteri dell'armatura di Orion ma non il plus della deprivazione sensoriale.
    Descrivi il tuo punto di vista sulla traversata dal centro america fino all'Antartide e come fai fuori questi vermoni :zizi:




     
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    Legenda:
    Narrato -Pensato - Parlato




    Bah, ne ho abbastanza di mare e di tranquillità. Dove diavolo sono andati a finire? Che Hel se li porti via!

    Il ragazzo-prodigio, così come qualcuno lo aveva chiamato in passato, stava poggiato con la schiena sulla fiancata di babordo della Drakkar. La robusta imbarcazione aveva resistito praticamente al giro del mondo intero, superando intemperie di ogni genere sin dalla loro partenza da Asgard. All'inizio non aveva compreso fino in fondo il perchè i Cavalieri del Nord avessero dovuto lasciare la loro terra per andare ad affrontare chissà quale minaccia; ma era stato un ordine del suo Celebrante, che ora stava sulla prua della nave, e tanto gli bastava per eseguire il compito. Siegfried era il più giovane tra i Cavalieri di Odino ma era anche tra i più forti, forse anche il più forte tra loro; per questo si era guadagnato quel soprannome gentilmente affibiatogli dai due bestioni, i guerrieri di Phecda e Rung, che erano anche i veterani del gruppo. Ma quando insieme a tutti gli altri era arrivato su quel continente sconosciuto e molto vasto che si trovava al di là del mare, aveva realizzato che la minaccia era concreta e che rischiava di estendersi fino ad Asgard in pochissimo tempo: il Celebrante aveva visto giusto anche stavolta, meglio andare ad attaccare il problema alla radice piuttosto che aspettare che arrivasse fino a loro. La guerra era stata difficile, ma alla fine erano riusciti a spuntarla ed erano riusciti a risolvere il problema insieme alla "gente delle montagne".

    Il suo sguardo si spostò dal cielo coperto di nubi verso i tre nuovi compagni. Erano tre di loro, ed anch'essi avevano delle armature: un ordine di cavalieri che non aveva mai sentito prima di quella faccenda, e che raffiguravano animali o piante legati a qualche divinità della Terra. I tre (di cui non aveva afferrato bene i nomi) erano fermi, con lo sguardo fisso sull'orizzonte. La Quercia era un tipo massiccio, il classico guerriero fisico; l'Aquila ed il Leoneavevano una corporatura media, ma tutti si erano distinti in combattimento. Non avrebbe saputo dire se uno di quei tre fosse stato a capo degli altri due, ma a naso avrebbe puntato sul Leone.

    Poi c'era il suo Celebrante, che a prua brandiva la spada Tyrfing per spostare gli ammassi ghiacciati che sembravano far la fila per chi riuscisse a far affondare la loro nave. Una persona dotata di intelligenza fuori dal comune, e forse proprio per questo non sempre riusciva a seguire i suoi ragionamenti e le sue decisioni. E di grandi poteri, a giudicare da come riusciva a spostare quel ghiaccio con la sola forza del pensiero.

    E poi c'era Urgal, che in quel momento giocava con la sua lama. La spada Draupnir era un'arma affilata e potente, ed il guerriero la sapeva brandire con vera mestria; tuttavia non era bastato a preservargli l'integrità delle mani. Ma si sa, chi affronta mille battaglia difficilmente rimane tutto intero... e se si considera che fino a quel momento il veterano ci aveva rimesso solo due dita, era andata più che bene. Oppure non era solo fortuna, e questo la diceva lunga sull'abilità in battaglia dei guerrieri di Odino.

    Ma dopo che avevano sconfitto i mostri dell'Oscurità tra le Stelle e poi i cosiddetti Adoratori del Sole Nero, si erano ritrovati ad inseguire i mostri fino all'orizzonte. Quei vigliacchi avevano mandato avanti i loro servi e poi erano scappati per salvarsi la pelle, o per inventarsi chissà quale altra diavoleria; non avevano senso dell'onore, se si va in guerra non ha importanza che si viva o si muoia, o essere vincitori o vinti... si deve lottare fino alla fine. Era la cosa che aveva fatto infuriare Siegfried, anche perchè la diretta conseguenza di quella fuga era che il problema non era stato risolto; il Celebrante aveva consultato le rune ed ecco che solo loro tre erano partiti per mare all'inseguimento, accompagnati dai guerrieri delle Montagne. Ma ormai la meta era vicina, lo dicevano le rune, lo dicevano le stelle, e se lo sentiva anche nelle ossa. L'unico rumore che si sentiva era quello dei flutti, quando la voce di Urgal si fece sentire improvvisamente.

    Siegfried! Sei pronto ad ammazzare questi bastardi???

    Prese rumorosamente a ridere, e il giovane stava per rispondergli quando vide mutare lo sguardo dei guerrieri. Fu l'Aquila a parlare.

    Terra.

    Siegfried si mise in piedi, spostandosi fino alla prua accanto al proprio Celebrante: una enorme banchisa di ghiaccio si estendeva a perdita d'occhio, sembrava un bianco deserto posto in mezzo al mare. Il freddo era paragonabile a quello di Asgard. Qualcosa sembrava muoversi al suo interno, ma poteva essere anche solo un effetto ottico anche se il sesto senso dei Cavalieri diceva il contrario. Finalmente la Drakkar arrivò vicino alla costa, l'equipaggio si diede un gran da fare per approdare senza che la barca finisse contro il ghiaccio, ed i guerrieri scesero.

    Si avviarono per superare le prime dune gelate, fino a trovarsi di fronte uno spettacolo singolare: i mostri del Buio stavano combattendo contro dei giganteschi vermi neri, simili a quelli evocati dai servi del Sole Nero. D'impulso, Siegfried si abbassò sulla banchisa poggiando i palmi delle mani a terra e infondendo nel ghiaccio il proprio cosmo: se si preparava una lotta, era bene prendere delle precauzioni. Ma anche i servi del Sole Nero erano arrivati lì? E come? Non fece in tempo ad esprimere il proprio dubbio al Celebrante, quando uno dei mostri dell'Oscurità aprì una specie di scrigno liberando un fulmine. Un boato tremendo invase l'aria, ed il ghiaccio cominciò a spaccarsi separando gli schieramenti; i cavalieri mantennero l'equilibrio senza troppi problemi ma i vermi, dopo un attimo di smarrimento, puntarono direttamente verso di loro. Urgal bisbigliò all'orecchio dell'amico:

    Bene, a quanto pare ce n'è abbastanza per tutti. Questa volta non approfittare del fatto che mi mancano due dita, tieni bene il conto e vedi quanti ne farà fuori il vecchio Urgal!

    Quei bestioni erano grossi, ma dato che li avevano già affrontati in passato conoscevano bene le loro caratteristiche. Presi uno alla volta non sarebbero stati difficili da sistemare, l'importante era comunque tenerli bene a distanza per evitare di finire a portata di tiro del loro acido.

    Non incolpare le tue dita o me, se non sai nemmeno contare. Pensa ad usare la spada contro il nemico, o ti ritroverai qualche altro dito in meno alla fine di questa battaglia!

    Quanto a Siegfried, preferiva usare i pugni. I vermi erano enormi, ma non si muovevano troppo velocemente: sarebbe stata una bella lotta. I guerrieri urlarono e si gettarono in avanti, sparpagliandosi a ventaglio: nel raggio di azione del Drago Bifronte c'erano circa una dozzina di avversari da gestire, che andavano tenuti a distanza ed eliminati il prima possibile. La strategia era molto semplice, un "demolisci e fuggi", accompagnato da incursioni laterali poteva andare bene all'occorrenza.

    Il cosmo di Siegfried bruciò prepotentemente avvolgendolo, mentre anche gli altri guerrieri si preparavano alla lotta: le braccia del guerriero si illuminarono di una luce accecante mentre le mani si aprivano e la posizione del corpo richiamava le fauci spalancate di un'enorme bestia.

    Ruggisci, Drago Bifronte!!! OCCHI DEL DRAGO, COLPITE NEL SEGNO!!!!

    Due gigantesche sfere di energia furono scagliate dal guerriero verso gli avversari, muovendosi tra loro come a descrivere una doppia spirale: un vortice mortale dal quale sarebbe stato difficile scampare, soprattutto date le dimensioni degli avversari. Il Cavaliere del Nord aveva mirato in mezzo al mucchio, cercando di colpire gli avversari direttamente ma anche sfruttando l'estensione dell'area che sarebbe stata coinvolta nella successiva esplosione: a conti fatti, almeno cinque di quei vermi sarebbero saltati in aria senza troppi complimenti. L'impatto fu terrificante, uno dei mostri fu investito in pieno dalle sfere che esplosero subito dopo.

    Siegfried vide altri tre di quegli ammassi gelatinosi contorcersi e "sciogliersi" sul ghiaccio, mentre altri due erano stati semplicemente spostati dal colpo. Evidentemente era uno dei casi in cui le dimensioni contavano, di conseguenza...

    Ehi, ragazzino! OCCHIO A SINISTRA!!!

    Il ragazzo si tuffò in avanti senza voltarsi, rotolando sul ghiaccio e schivando un getto acido di un metro. Se Urgal non lo avesse avvisato in tempo avrebbe rischiato grosso, doveva stare più attento e ancora gliene restavano otto da abbattere. Concentrò il cosmo nel proprio indice ed un raggio di luce andò a delineare un cerchio attorno al verme che lo aveva appena attaccato.

    SPADA DI ASGARD!!!

    Non aveva ancora fatto scattare la sua trappola, così il mostro fu l'unico ad essere coinvolto nell'attacco: fu sbalzato in aria e bombardato da un'infinità di proiettili di ghiaccio e cosmo, finendo letteralmente sbrindellato e sciogliendosi a mezz'aria. L'acido che cadde faceva sciogliere il ghiaccio, ma la temperatura era talmente bassa che il liquido si condensava subito e tornava solido, solo di un colore più scuro. Ancora altri sette.

    Due getti di acido incrociati furono proiettati verso il punto dove lui si trovava, ma stavolta la guardia del cavaliere era alzata: saltò in alto evitando l'impatto, ma un terzo getto acido lo investì a mezz'aria facendogli fare un volo di venti metri. Si rialzò subito e iniziò a scartare sulla destra, fortunatamente non aveva subito danni grazie alla tecnica dello Scudo del Drago evocata nel momento in cui si era avvolto del proprio cosmo; ora aveva perso quella protezione, l'avrebbe potuta rievocare solo in un secondo momento. Troppi avversari, poco tempo per muoversi. Continuò a muoversi velocemente, ora in avanti, ora a sinistra allo scopo di confondere gli avversari mentre sentiva i rumori degli attacchi dei suoi compagni.

    Devo sbrigarmi, non posso permettere che gli altri finiscano prima di me e vengano ad aiutarmi. Urgal me lo rinfaccerebbe A VITA...

    Il cosmo del guerriero riprese a bruciare violentemente, e gli occhi del drago tornarono a fendere l'aria. Una nuova esplosione rimbombò, ma stavolta solo tre avversari furono abbattuti. Ne mancavano altri quattro, ed era il momento di far scattare la trappola.

    Continuò a muoversi velocemente attorno agli avversari, ed era come se un topo cercasse di circondare quattro elefanti. Ma quel topo voleva solo che gli elefanti fossero tutti nello stesso posto, abbastanza vicini... ecco, solo un altro pò...

    ...adesso!!!

    Di nuovo il cosmo si concentrò nelle dita di Siegfried, di nuovo fu lanciata la Spada di Asgard. Ma stavolta il Cavaliere aveva usato il proprio colpo per attivare il proprio cosmo che aveva infuso nel terreno all'inizio dello scontro; risultato, il colpo ne sarebbe risultato amplificato come area e come effetto.

    TEMPESTA DI ASGARD!!!

    Gli avversari furono tutti sbalzati per aria, e la tempesta di ghiaccio si elevò dal terreno fu qualcosa che lo stesso Siegfried non si aspettava: effettivamente non aveva mai lanciato il suo colpo su una scala tanto ampia. Anche i resti degli ultimi vermi crollarono al suolo sciogliendosi completamente. Il ragazzo sorrise, compiaciuto della battaglia, e si guardò intorno per vedere che ne fosse stato degli altri avversari. Più che altro se fosse rimasto qualche altro mostro da far fuori.

    Nota: la "tempesta di Asgard" in realtà è sempre la Spada di Asgard, solo ho cambiato il nome giusto perchè prende una scala ancora più larga del solito. Se ti ricordi ho usato la stessa trappola nell'Armageddon, e ti specifico che l'amplificazione riguarda solamente l'area dell'attacco e l'intensità con cui i proiettili di ghiaccio vengono scagliati, ma chiaramenti l'energia a livello di cosmo è sempre uguale. Se poi vedi qualcosa che non va bene nella gestione della battaglia, mandami un mp che edito immediatamente :)




    Info.


    Condizione Fisica: Illeso.
    Condizione Psicologica: Ottima, pronto ad una nuova impresa.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, Integra. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:
    Scudo del drago: Il cosmo di Siegfried si condensa, ricoprendo il cavaliere e la sua armatura come se fosse una seconda pelle. L'azione preventiva permette libertà di movimento al cavaliere dopo l'uso della tecnica, grazie alla quale i danni ricevuti da un eventuale attacco risultano essere ridotti più o meno significativamente in base alla differenza di energia tra i combattenti. La difesa può assorbire al massimo un attacco avversario, quindi la tecnica andrà successivamente ripetuta per rinnovarne gli effetti.
    Occhi del Drago: Colpo prerogativa della Cloth di Alpha UMA. Siegfried concentra il cosmo nelle braccia assumendo una posizione di guardia; subito dopo, lasciando sguarnite le difese per una brevissima frazione di secondo, scaglia due potenti sfere di energia dal diametro di un metro ciascuna che esplodono a contatto con l'avversario, provocandogli danni da cosmo e da deflagrazione.
    Spada di Asgard: Colpo prerogativa della Cloth di Alpha UMA. Siegfried concentra il cosmo in un singolo dito e lo rilascia in forma di raggio luminoso in modo da disegnare con esso un perimetro attorno all'avversario. Tale perimetro esplode subito dopo, scaraventando l'avversario per aria. L'improvviso sbalzo verso l'alto spesso disorienta l'avversario, nel qual caso non riesce a muoversi in piena libertà (tuttavia questo effetto non è strettamente legato ad alcuna abilità del Cavaliere); in queste condizioni il nemico può subire ferite da cosmo e da taglio, queste ultime provocate dai frammenti di roccia esplosi in seguito alla prima deflagrazione.





    Edited by Tygaer - 16/11/2013, 16:31
     
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    *La prima ondata di orride creature viene sterminata letteralmente, ma dalla neve ne escono il doppio, coprendo con i loro corpi neri l'orizzonte.
    Tra di essi ve ne sono sei grandi come palazzi, che avanzano nella vostra direzione circondati da quelli più piccoli.

    I mostri nel frattempo, che il popolo delle montagna chiamava Architetti, stanno fuggendo.

    Il Celebrante nota la cosa e si lancia al loro inseguimento.*

    Occupatevi dei vermi! Gli Architetti non devono fuggire!

    *Con il suo potere telecinetico si libra in volo, circondato da vortici di cosmo e come una cometa insegue i fuggiaschi.*




    Bon altro post di cazzotti puri.
    Decidi cosa vuoi fare.
    Ci sono 6 vermi che corrispondono ad energia nera, puoi percepire distintamente il loro potere vibrare, mentre l'orda di vermi immagina che siano loro creazioni.
    Se lasciati stare loro si distribuiranno uniformemente contro voi 5, contando che il Celebrante sta inseguendo gli Architetti.
    Se vuoi puoi attirarne anche più di uno su di te.

    Questo è come un duello, stermina pure l'ondata di vermi come desideri ma l'attacco ai vermoni giganti deve essere condizionale :zizi:




     
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    Legenda:
    Narrato -Pensato - Parlato




    Siegfried fece appena in tempo a vedere Urgall che dava il fendente decisivo all'ultimo dei vermi rimasti in vita: se non altro era riuscito a finire prima del compagno.

    Era ora che ti sbrigassi, vecchio mio!

    Bada a te, ragazzino! Stavi per diventare neve sciolta, ringraziami di averti avvisato!!!

    Il terreno iniziò a tremare subito dopo e senza preavviso. Sembrava una scossa di terremoto, con le vibrazioni che si propagavano dalle spaccature aperte in precedenza da quello strano fulmine magico. Repentinamente il ghiaccio si spaccò ancor di più, ed una marea gelatinosa color della pece emerse dalle profondità dei ghiacci, contorcendosi e dimenandosi in modo abominevole.

    Cos'è, hanno paura e hanno chiamato i rinforzi? Dannati mostri, vi spedirò sotto ghiaccio io stesso!!!

    Fu allora che i mostri del Buio tra le Stelle si librarono in aria, ritirandosi cercando di approfittare della confusione.

    No, dannazione...

    Fu questione di secondi, ma una sagoma familiare al guerriero si librò in volo: il Celebrante si stava muovendo. Prima di partire all'inseguimento gridò loro poche, inequivocabili parole:

    Occupatevi dei vermi! Gli Architetti non devono fuggire!!!

    Un chiaro invito a divertirsi, dunque... Siegfried non si fece attendere, si abbassò nuovamente al terreno e permeò ancora il ghiaccio con il proprio cosmo, pronto a far scattare una seconda trappola mortale. La massa brulicante di vermi si avvicinava, e il Flagello di Ullr gridò qualcosa al proprio compagno il cui significato sembrava "uno a testa e chi vince prende l'ultimo". Il ragazzo prodigio guardò verso gli avversari: c'erano circa il doppio degli avversari sconfitti in precedenza, anche se come dimensioni sembravano leggermente più ridotti; ma quando vide i giganteschi individui torreggiare nelle retrovie, comprese cosa in realtà gli aveva detto il compagno d'armi.

    Uno, due, tre... erano in sei. Se il Celebrante non fosse volato via a caccia degli Architetti, sarebbero stati in sei contro sei: invece di quegli affari ce n'era uno in più di loro, e seppur privi di cosmo irradiavano potenza allo stato puro. I due Cavalieri del Nord si diedero uno sguardo d'intesa, poi Urgall parlò, mentre i guerrieri della montagna rimanevano impassibili ad osservare la scena:

    Prima via tutti i pesci piccoli, poi i grossi li prendiamo con calma. Pronto?

    L'altro annuì, senza parlare. Era una tecnica di fuoco a tappeto che avevano utilizzato altre volte, e valeva la pena utilizzarla anche lì per sfoltire le fila degli avversari. Entrambi i guerrieri fecero bruciare i loro cosmi, Siegfried rievocò lo Scudo del Drago attorno al suo corpo prima di gettarsi nella mischia. Poi divampò il proprio cosmo ancora più violentemente, e spiccò un salto verso l'alto per avere un punto di vista offensivo migliore.

    HEAVEN'S... STOOOOORRMMMM!!!!!

    Una miriade di raggi luminosi si abbattè sui nemici, provocando un'esplosione ad ogni singolo impatto. Oltre ai raggi si potevano vedere una serie di lame cosmiche, probabilmente generate da chissà quale attacco di Urgall: l'area coperta da quell'attacco combinato era vastissima, e Siegfried dalla sua prospettiva non era in grado di capire se anche gli altri tre guerrieri si fossero uniti alla festa.

    Qualcuno, più di undici secoli dopo, avrebbe potuto definire quella scena come un bombardamento senza quartiere. La massa brulicante dei vermi si dimenava, strideva e ululava mentre si scioglieva come neve al sole. La bassissima temperatura continuava a solidificare i resti delle creature e l'acqua che si era momentaneamente sciolta a formare uno strato più scuro nella banchisa, che di lì a pochi giorni sarebbe stato ricoperto completamente dalle nuove nevi; ma rimanevano ancora i sei vermi giganti, che avanzavano lentamente ed inesorabilmente, facendo gocciolare una sorta di bava acida da quelle che potevano essere le fauci.

    I cinque guerrieri si allargarono a ventaglio, in modo tale da separare tra loro anche gli avversari. Ognuno dei vermi puntò ad un avversario diverso, colmo di rabbia animale e bramoso di vendetta per ciò che era stato fatto ai propri fratelli... o figli, se così si potevano definire; solamente uno restò leggermente più indietro, sembrava indeciso su quale preda attaccare; o forse attendeva di rompere l'equilibrio della battaglia. Ognno dei guerrieri fece divampare il proprio cosmo, e per tutta risposta le creature ruggirono all'unisono: gli asgardiani pensarono bene di rispondere, a modo loro. Con il loro grido di guerra.

    PER ODIIINOOOOOOOOOOO!!!!
    VALHAAALLAAAAAA!!!!

    Siegfried si concentrò sul proprio obiettivo, scartando sulla sinistra per cercare di aggirarlo e prenderlo su un fianco. Ma era talmente grosso che non sarebbe bastato un attacco come gli Occhi del Drago, per buttarlo giù: doveva cercare di finirlo il prima possibile. Scattò ancora, per arrivargli lateralmente rispetto alla "testa", poi concentrò il cosmo nel proprio braccio destro e liberò il proprio attacco.

    Vediamo se senza testa avrai ancora voglia di fare lo spaccone...

    Prendi questo! HEAVEN'S... SHEAARRR!!!

    Una enorme lama di cosmo fu scagliata a velocità pazzesca verso l'estremità che doveva essere la testa dell'essere. Se il colpo fosse andato a segno, Siegfried avrebbe avuto di che vantarsi con i compagni per... circa un paio d'ore.

    Riassunto: Prima ho riepilogato gli eventi, ho predisposto di nuovo la trappola per la mega spada di Asgard, poi mi sono ricoperto di nuovo con lo scudo, indi con Urgall abbiamo fatto piazza pulita dei vermetti (scusa se lo uso per cazzeggiare un pò, ma a ragionar da soli non c'è gusto... i montanari preferisco non toccarli perchè non so poteri, energia, caratteri ecc.) con Sieg che ha usato l'Heaven's Storm, ed infine sono entrato nel duello vero e proprio attaccando con lo Shear e cercando di decapitare. Al solito se ci sono problemi manda messaggio che edito :)




    Info.


    Condizione Fisica: Illeso.
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    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, Integra. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate: [SPOILER]Scudo del drago: Il cosmo di Siegfried si condensa, ricoprendo il cavaliere e la sua armatura come se fosse una seconda pelle. L'azione preventiva permette libertà di movimento al cavaliere dopo l'uso della tecnica, grazie alla quale i danni ricevuti da un eventuale attacco risultano essere ridotti più o meno significativamente in base alla differenza di energia tra i combattenti. La difesa può assorbire al massimo un attacco avversario, quindi la tecnica andrà successivamente ripetuta per rinnovarne gli effetti.
    Heaven's Storm: Come una danza di raggi, così diparte il colpo di Siegfried. Centinaia di raggi che si crean al movimento delle braccia del Cavaliere del Nord, come a voler ricreare il movimento della leggendaria spada che fu dell'antico Siegfried ai tempi dei miti nordici. La spada leggendaria chiamata Gramr e commemorata dal guerriero attraverso il possesso dello zweihander Mimung, arma a lui assegnata. Il mito narra che Gramr fosse una spada invincibile, da cui questo colpo trae le sue origini. Quando questo colpo va a segno, causa danni da cosmo e da deflagrazione.
    Heaven's Shear: Variante della Spada di Asgard. Siegfried concentra il proprio cosmo in uno degli arti (un braccio o una gamba) e rilascia un fendente di energia (similmente al colpo Excalibur del Capricorno) che in questo caso impatta direttamente con l'avversario, causandogli ferite da cosmo e da deflagrazione.





    Edited by Tygaer - 21/11/2013, 17:14
     
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    *La battaglia infuria, mentre il guerriero della Quercia continua a scrutare il campo di battaglia, meditando qualcosa.
    Nel frattempo riesci ad abbattere di netto la testa del tuo avversario ed il resto del verme inizia a dimenarsi.
    Nero liquame cade dalla ferita creando attorno alla creatura un'acquitrino ribollente e acido.
    Dal corpo del mostro spuntano improvvisamente decine di tentacoli con all'etremità delle fauci che potevano benissimo inghiottire un uomo.
    I tentacoli iniziano si fiondano nella tua direzione per avvolgerti e stritolarti, ma appena prima di giungere a te percepisci il ghiaccio spezzarsi alle tue spalle.
    Un altro tentacolo, molto più grande degli altri, ha attraversato il terreno. Spalanca le fauci e scaglia verso di te una colonna di energia biancastra.*




    Il vermone viene danneggiato, ma genera vari tentacoli/teste.
    Con i primi, quelli evidenti, cerca di bloccarti, con l'altro, quello più grosso, cerca di farti fuori con un attacco alle spalle.
    L'energia sparata dal vermone - energia nera - è cosmo corrosivo, paragonabile a cosmo straordinario in quanto potenza.

    Se vuoi descrivere anche gli altri guerrieri il modo che hai per riconoscerli, visto che i loro nomi sono impronunciabili per voi, è la corazza.
    Uno è Quercia, gli altri Leone ed Aquila.
    Naturalmente non descrivere l'esito delle loro azioni o quello che fanno in combattimento. Hanno tutti il carattere che ci si aspetta dai loro nomi, Quercia è riflessivo, Leone aggressivo, Aquila serio e vigile.




     
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    Duhbe no Siegfried, Energia Nera - Post III


    Legenda:
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    Il colpo andò a segno, e la testa (se tale si poteva definire) del mostro fu tranciata via di netto. Siegfried sorrire.

    Allora, lurido mangiacadaveri? Ti è piaciuto?

    Appena pronunciata quella frase di derisione, vide il corpo del verme contorcersi e dimenarsi: sembrava in preda a spasmi e conati di vomito, uno spettacolo letteralmente ributtante. Se il Celebrante non fosse volato via dietro agli Architetti, si sarebbe divertito anche lui ad osservare la scena di un nemico che tira le cuoia... ma doveva pensare alle cose più serie prima che al divertimento, e quella parte era l'unica che Siegfried non invidiava nel suo superiore. Quanto ai poteri e tutto il resto, beh, era un'altra storia. Fu allora che dalla ferita della creatura si verificò un'eruzione di decine di tentacoli che schizzò verso l'alto per poi proiettarsi verso di lui.

    Il guerriero del Drago Bifronte fece esplodere il proprio cosmo, pronto ad un contrattacco che avrebbe demolito quel groviglio selvaggio, ma...

    *CRACK!*

    Che diav...?

    Il ghiaccio alle sue spalle esplose: un altro tentacolo, molto più grosso di quelli che lo stavano già puntando, cercò di prenderlo alle spalle sparandogli contro un getto di energia biancastra, come se fosse cosmo che fuoriuscisse dalla bocca di un drago. Istintivamente saltò verso l'alto per cercare di evitare l'offensiva, pur sapendo che sarebbe stato maggiormente esposto agli attacchi successivi se il suo avesse mancato il bersaglio.

    Fortunatamente il colpo non lo prese in pieno, ed in realtà il cavaliere sperava che uscendo dalla sua traiettoria il mosto avrebbe danneggiato da solo i tentacoli più piccoli; tuttavia una gamba fu investita dal getto. Siegfried percepì un grande calore, ma fortunatamente la sua armatura e lo Scudo del Drago fecero il loro dovere. Lo Scudo si consumò immediatamente, a contatto con l'acido nemico, come fosse stato neve al sole: un colpo più diretto gli avrebbe causato seri danni, nonostante tutte le precauzioni che avrebbe potuto applicare.

    Non devo abbassare le guardia, o la prossima volta mi farà la pelle. Ma adesso...

    Adesso era il suo turno, anche se stava a mezz'aria il suo contrattacco non si fece attendere. Doveva cercare di finirlo subito e creargli più danni possibile, dato che la decapitazione non aveva funzionato.

    Che la luce del Nord ti spazzi via!!! HEAVEEEN'S... STOOOOORRMMMM!!!!!

    Il cosmo incendiò l'aria e la tempesta di raggi si abbattè verso tutto il corpo del mostro: i tentacoli, le teste, il grosso "braccio" che aveva cercato di prenderlo a tradimento. Nulla doveva rimanere del suo avversario, o avrebbe continuato a produrre altri nemici in un circolo senza fine. Ad attacco finito, Siegfried atterrò. E male, perchè la gamba sinistra per un attimo non resse il peso del guerriero, come "gentile omaggio" dell'acido ricevuto in precedenza. Fece bruciare ancora il proprio cosmo, mentre riprendeva fiato, per attivare nuovamente lo Scudo del Drago e poi iniziò a concentrare il cosmo nella propria mano pronto a lanciare un nuovo attacco, se ce ne fosse stato bisogno.

    Andiamo, resta giù... non farmi perdere altro tempo...

    Frattanto i rumori delle altre battaglie infuriavano, su tutti uno spaventoso urlo di guerra che doveva essere stato lanciato dal Leone. Il cavaliere del Nord era tentato di guardarsi intorno per vedere come se la stessero cavando gli altri, ma non poteva: era meglio tenere d'occhio il proprio avversario, sperando che non tentasse scherzi che fossero diversi dal morire.

    Riassumendo: salto in alto per cercare di evitare l'attacco sperando che in realtà il mostro si colpisca da solo i tentacoli. Subisco il colpo alla gamba sinistra, che però essendo protetta dallo scudo non subisce ferite gravi anche se lo scudo si polverizza immediatamente data la forza dell'attacco del verme. Contrattacco di nuovo usando lo Storm sperando di avergli fatto male seriamente e riattivo lo scudo con il cosmo mentre riprendo fiato. Infine mi preparo al prossimo attacco. Forse mi è venuto un pò breve ma... con un vermone c'è poco dialogo :asd:




    Info.


    Condizione Fisica: Qualche ferita superficiale alla gamba sinistra, leggermente affannato.
    Condizione Psicologica: Esaltato dalla battaglia in corso.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, Integra. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:
    Scudo del drago: Il cosmo di Siegfried si condensa, ricoprendo il cavaliere e la sua armatura come se fosse una seconda pelle. L'azione preventiva permette libertà di movimento al cavaliere dopo l'uso della tecnica, grazie alla quale i danni ricevuti da un eventuale attacco risultano essere ridotti più o meno significativamente in base alla differenza di energia tra i combattenti. La difesa può assorbire al massimo un attacco avversario, quindi la tecnica andrà successivamente ripetuta per rinnovarne gli effetti.
    Heaven's Storm: Come una danza di raggi, così diparte il colpo di Siegfried. Centinaia di raggi che si crean al movimento delle braccia del Cavaliere del Nord, come a voler ricreare il movimento della leggendaria spada che fu dell'antico Siegfried ai tempi dei miti nordici. La spada leggendaria chiamata Gramr e commemorata dal guerriero attraverso il possesso dello zweihander Mimung, arma a lui assegnata. Il mito narra che Gramr fosse una spada invincibile, da cui questo colpo trae le sue origini. Quando questo colpo va a segno, causa danni da cosmo e da deflagrazione.





    Edited by Tygaer - 19/11/2013, 20:22
     
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    *Il mostro viene trafitto dai numerosi fasci di energia, tutti i tentacoli emettono un suono acutissimo, simile ad un grido di ira.
    Il verme inizia a sciogliersi e a ribollire.
    Il liquame che produce il suo corpo inizia a comprimersi fino a diventare un grosso globo... per poi esplodere con una vuolenza senza pari.*




    Praticamente il vermone ormai morende si autodistrugge generando un attacco di cosmo corrosivo al massimo della forza a 360°
    Descrivi come ti difendi.

    Dopo di che i combattimenti continueranno per una notte e un giorno.
    Il Cavaliere della Quercia fa da guaritore, generando rami che vi proteggono, che vi curano e vi supportano.

    Descrivi quindi la reazione al primo attacco e come gestisci e ondate di vermoni per le 24 ore successive. I vermoni successivi non sono forti come questo, ma sono innumerevoli.

    Termina la descrizione quando siete riusciti a eliminare definitivamente il nemico.

    Accenna pure cosa fanno gli altri ma non essere autoconclusivo su di loro.
    Urgall ovviamente dirà che ne sta ammazzando più lui XD

    Siccome venite tutti feriti in qualche modo e sarete esausti il povero Quercia alla fine sarà KO. Non morto, ma dovrà riposare, mentre voi dovrete decidere cosa fare, se accamparvi o seguire il Celebrante.






     
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    Duhbe no Siegfried, Energia Nera - Post IV


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    Il Cavaliere del Nord ci aveva davvero messo tutto se stesso, in quell’attacco; i tentacoli avevano inizato a stridere con odio e a lamentarsi di dolore, mentre il corpo dell’enorme verme aveva iniziato di colpo a sussultare e a ribollire di acido, come una enorme pentola in ebollizione che stava per rigurgitare tutto il proprio contenuto sul fuoco. Il ghigno dipinto sul volto del guerriero la diceva lunga su chi aveva dimostrato di essere più forte e degno di essere chiamato vincitore, ma qualcosa non andava: sussulti e spasmi sempre più forti si diffondevano lungo il corpo immondo di quell’essere.

    No, un momento… non starà mica per…?

    Vide le bolle di acido condensarsi attorno al corpo del verme, sempre più grandi, iniziare a brillare di una tenue luce purpurea. Decisamente non prometteva niente di buono, e da come le bolle si gonfiavano e il corpo del mostro continuava a contorcersi…

    Oh, dannazione!!!

    Siegfried richiamò di nuovo il proprio cosmo e assunse una posizione di guardia. Raramente si era trovato ad utilizzare la tecnica delle Scaglie di Drago, che poteva essere anche più efficace dello Scudo in termini difensivi ma che lo limitava in termini di movimento. Ma d’altra parte quell’affare stava per esplodere, quindi l’unica possibilità era cercare di opporre un muro più resistente possibile e poteva non essere sufficiente. Il guerriero vide a malapena qualcosa muoversi ai suoi piedi nel momento in cui l’esplosione si scatenò con tutta la sua forza: al cavaliere sembrava quasi di affrontare la propria tecnica finale, a causa della violenza del colpo. Chiuse istintivamente gli occhi, cercando di resistere all’impatto.

    Una forza enorme sembrò soverchiarlo, e sentiva il calore circondare il suo corpo protetto dalle Scaglie di Drago; tuttavia sentiva qualcosa, qualcosa che faceva fluire l’energia attorno e dentro di lui. Era come se ci fosse una protezione supplementare alle sue difese, che lo proteggesse e gli infondesse energia: l’esplosione andò attenuandosi, e Siegfried aprì finalmente gli occhi. Ma vide qualcosa che non si aspettava: foglie! Non capì subito cosa fosse accaduto, ma si guardò intorno e realizzò l’accaduto: Quercia, il poderoso guerriero delle montagne, aveva le mani poste vicine al suolo e sembrava aver evocato col proprio cosmo quei rami che lo avevano protetto durante l’esplosione e che sentiva continuare ad infondergli energia. Si guardò le braccia e le gambe, incredulo: le ferite, numerose ustioni da acido che ricoprivano i punti scoperti dell’armatura, si andavano rimarginando e cicatrizzando come se non ci fossero mai state. Non c’era traccia del cosmo che Siegfried aveva utilizzato nelle sue tecniche difensive, segno che l’esplosione aveva comunque avuto delle conseguenze terribili: se non ci fosse stato Quercia o se lui stesso non fosse stato a quel livello di potere, probabilmente ora sarebbe una piccola pozza di liquido scuro vicino a quel poco che restava del verme. Già, e gli altri? Una rapida occhiata gli permise di vedere altri rami vicino ad Urgall, al Leone e all’Aquila. Quercia si era posto a protezione di tutti, ed i vermi giganti erano stati già eliminati. Paradossalmente il sesto non era mai entrato in battaglia, perché le esplosioni degli altri sembravano averlo danneggiato al punto da portarlo direttamente alla propria morte; ma essendo rimasto nelle retrovie, i cavalieri si erano ritrovati al di fuori dalla sua portata. Se non altro, un pensiero in meno.

    Allora, ragazzino? Già stanco???

    Urgall aveva l’aria di chi avesse partecipato ad una festa piena di donne e con fiumi di idromele. Era un guerriero che si sentiva realizzato nel combattimento, e che più avversari aveva da combattere, meglio stava. Adesso stavano tutti riprendendo fiato, ma grazie alle cure di Quercia si andavano riprendendo rapidamente. I vermi erano avversari forti, ma gli mancava l’esperienza in battaglia per essere incisivi. Cosa che normale e comune per tutti gli esseri privi di intelligenza.

    Andiamo, fratellone! Va bene che ti stai divertendo, ma ricorda che siamo comunque in missione!!!

    All’erta, voi due.

    Era stato Aquila a parlare. Sempre il primo ad accorgersi che qualcosa non andava, naturalmente… ma era una gran dote, e gli asgardiani avevano avuto modo di apprezzarla. Un cupo rombo iniziò ad udirsi nell’aria, poi nel ghiaccio, sotto la sua superficie. I cinque uomini guardavano tutti il punto da cui si era appena riversata contro di loro l’orda dei vermi neri ed ormai ognuno di loro aveva capito ciò che stava per accadere: dopo il primo getto d’acqua dalla roccia, la diga sarebbe crollata. Una nuova ondata nera stava arrivando, e fu come un’eruzione vulcanica: dal ghiaccio si alzò un’onda di piena alta metri e metri, colma di quelle creature vermiformi che venivano rigettati dalle profondità della terra. Quanto sarebbe durata ancora, quella caccia? E il Celebrante sarebbe riuscito a vedersela da solo contro gli architetti?

    Non cedete il passo! Quei mangiacadaveri non devono riuscire ad averla vinta… FACCIAMOLI A BRANDELLI!!!!!

    A quelle parole il Leone emise un ruggito assordante. Il ragazzo prodigio non sapeva se quell’urlo potesse avere effetti su di loro o sugli avversari, ma si sentì lo stesso incoraggiato a combattere… anche quando il guerriero si lanciò a testa bassa contro i nemici. Quercia sembrava attingere le proprie forze dagli abissi della terra, mentre Aquila attendeva gli avversari con sguardo fiero. Urgall fece brillare il proprio cosmo e la spada Draupnir lampeggiò nell’aria, lanciando lame di luce verso l’orda nera. Il cosmo di Siegfried esplose, avvolgendolo per riformare nuovamente lo Scudo del Drago; poi lo concentrò in entrambe le braccia, prima di scagliare il proprio attacco e scagliarsi nella mischia.

    Tornate nei neri abissi da cui provenite! OCCHI DEL DRAGO, COLPITE NEL SEGNO!!!

    Le due sfere di energia si librarono nel vento sibilando come due serpenti, andando ad impattare direttamente sulla prima linea nemica. Diversi mostri furono sbalzati per aria e altri furono inceneriti dall’impatto. Stavolta non c’erano colossi, ma l’esercito nemico presentava come valore aggiunto la quantità anziché la qualità. I cinque guerrieri si batterono come dei forsennati, nessuna battaglia di Asgard poteva essere stata mai tanto difficile: sarebbe stata ricordata negli annali dei secoli a venire, per generazioni, e chi vi partecipava si stava direttamente guadagnando un posto nel Valhalla accanto a Beowulf e gli altri eroi. Le ondate di mostri proseguivano ad intermittenza, gli Asgardiani attaccavano in modo alternato ai due guerrieri delle montagne mentre Quercia rimaneva nelle retrovie a supportare e curare le ferite di chi si preparava ad affrontare l’onda successiva. Questa tattica permise a Siegfried di utilizzare più volte la sua trappola modellata sulla Spada di Asgard, in modo che potesse permeare il terreno del proprio cosmo mentre gli altri attaccavano ed impedire alle orde nere di avvicinarsi troppo al loro fronte. Urgall continuava a distribuire lame di cosmo a tutto quello che gli capitava a tiro mentre Aquila e Leone riuscivano comunque a tenere testa con le loro tecniche tutti i vermi che arrivavano a meno di cinquanta metri da loro. Il flagello di Ullr contava ad alta voce le proprie vittime, e teneva in qualche modo il tempo della battaglia: al tramonto, quando la luna si era appena levata sull’orizzonte, era arrivato a duecentoquarantasei. La notte proseguì, illuminata a giorno dai cosmi dei cavalieri in lotta con quei mostri che cercavano in ogni modo di travolgerli senza poterci riuscire. Il ragazzo prodigio utilizzò ogni singola tecnica che conosceva per non lasciare spazio ai propri avversari e cercare di favorire le azioni degli altri: attaccava con l’Heaven’s Storm quando i suoi compagni avevano bisogno di ricaricarsi o di quell’attimo in più di respiro, oppure con gli Occhi e l’Artiglio del Drago quando la massa nera si andava concentrando in qualche pericolosa offensiva. All’alba, dopo una lunga notte polare, il nemico cessò di fluire dalle profondità del ghiaccio.

    I cavalieri attaccarono, praticamente all’unisono. Tempo mezz’ora, e degli avversari non rimaneva che un’enorme distesa nera che stava già ricoprendosi di ghiaccio.

    I cinque erano seduti in cerchio, sulla calotta polare. Aquila si reggeva una spalla, sofferente per una ferita da acido. Leone guardava i propri alleati, sanguinante dalla fronte e dalla bocca. Urgall giocava ancora con la spada, digrignando i denti per un profondo taglio alla gamba destra. Siegfried era messo leggermente meglio, grazie alla resistenza propria della stella Duhbe. Quercia, dopo aver guarito le ferite, crollò al suolo letteralmente esausto e privo di sensi. Lui più di tutti aveva faticato: dotato di grande energia, ma da solo aveva dovuto difendere i quattro compagni.

    …settecentotrentuno. Ebbene?

    Siegfried aveva contato le proprie vittime, e aveva superato quel numero poco prima dell’alba. Tuttavia decise di non deludere l’amico, almeno per quella volta, e liquidare la questione.

    Sette in meno. Ora, cavalieri, dobbiamo decidere cosa fare: la situazione è chiara, abbiamo tutti bisogno di recuperare le forze. Soprattutto il nostro guaritore.

    Guardò il guerriero, sdraiato in mezzo alle proprie foglie. La sua armatura in qualche modo gli faceva pensare ad Yggdrasill, l’albero del mondo: pensava che sarebbe stato un ottimo guerriero anche tra le schiere del Nord, come lo erano anche gli altri due. Fu Aquila a pronunciarsi:

    Sono d’accordo, in queste condizioni non faremo molta strada. Aspetteremo che il sole sia alto, poi ci muoveremo: il Celebrante è da solo e gli Architetti potrebbero avergli teso qualche trappola. La cosa non mi piace, ma è necessario recuperare le forze o richiamo di fare tutti una brutta fine.

    Urgall gemette, lasciandosi cadere di schiena sulla neve: avrebbe preferito partire subito. E lo sguardo del Leone all’indirizzo di Aquila sembrava dire la stessa cosa. Solamente Siegfried annuì, sdraiandosi a sua volta sulla neve per riposare le membra.



    Info.


    Condizione Fisica: Illeso grazie all'opera di Quercia il guaritore.
    Condizione Psicologica: Esaltato dalla battaglia terminata, preoccupato per il celebrante.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, Integra. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:
    Praticamente tutte.



     
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    *Siete riusciti con blocchi di ghiaccio e con ciò che avevate sulla nave a creare una piccola tenda. Già le armature vi bastano per resistere al gelo, ma la tenda concilia il sonno ed il riposo... e fa rumore se qualcuno cerca di lacerarla.

    L'ultima cosa che ti ricordi è di aver chiuso gli occhi. Nemmeno il tempo di pensare e già dormi.
    Poi qualcosa, una sensazione di inquietudine ti fa svegliare.

    Noti l'assenza di tutti i tuoi compagni, fuori dalla tenda non vi solo le loro tracce, nulla.
    L'unica cosa che percepisci è un'energia a nord, un'energia famigliare che sta via via scemando.
    Un richiamo ancestrale ti spinge a seguirla, attraverso le gelide distese di quel deserto bianco.
    La monotonia del paesaggio viene interrotta qua e là dalla presenza dei cadaveri degli architetti e dei vermi.

    Senza percepire alcuna stanchezza giungi in fine a quella che sembra un'immensa montagna di metallo nero.
    Non hai mai visto nulla di simile.
    Sembra fatta per essere abitata dai giganti.
    Come se già conoscessi la strada imbocchi la via in un cunicolo labirintico che ti conduce ad una grande sala dove vi è un enorme portone sigillato.
    Al centro vedi una piccola sfera di energia, la fonte della forza che ti ha spinto fino a lì.
    Devi raggiungerla, toccarla, è una necessità.*

    Ragazzino!!

    *Senti una voce tonante e qualcosa che ti scaglia al suolo, per poi riafferrarti di forza.
    La sfera di energia cambia per qualche istante, divenendo un globo oscuro con venature rosse, poi di nuovo quell'energia così inquietante torna a divenire qualcosa di amabile e famigliare.

    Dietro di te una figura demoniaca che ti sta gridando qualcosa, un altro colpo ti butta a terra.
    Questa volta la voce che senti ti paralizza e tutto attorno a te si sfalda.
    Quello che doveva essere un demone è Urgall, mentre la voce che ti ha svegliato è stata quella del Leone.*

    Dove diavolo sei andato, cosa ti è successo?! Non c'eri più nell'accampamento, ti è dato di volta il cervello?

    *Grida Urgall strattonandoti, mentre la fatica del tragitto comincia a prenderti le gambe.*

    Ne parleremo dopo, Aquila e Quercia sono fuori che ci attendono.

    *Rincara il Leone che si guarda attorno sospettoso.*

    E' quella sfera che ti ha fatto questo? EH?

    *Urgall colmo d'ira estrae la sua spada e prima che il Leone possa fermarlo scaglia un colpo contro la sfera che si scherma in uno scudo dello stesso colore e della stessa materia che lo scaglia contro il muro, stordendolo.
    Poi una forza invisibile fa lo stesso con il Leone.

    Poi percepisci un cosmo oscuro ed i sensi iniziano di nuovo ad abbandonarti, questa volta però non per invogliarti a toccare la sfera, ma per inibire la tua emanazione cosmica e farti sembrare tutto un sogno irreale.
    Accanto al globo appare un mostro d'ombra con lunghi artigli e dalla postura gobba che solleva le braccia e le cala, scagliando così decine di nere lame di energia verso di te.*




    Bon, descrivi il trip e quello che succede poi dal tuo punto di vista.
    Praticamente la sfera inibisce il tuo potere cosmico, quindi non puoi fare attacchi energetici ne scudi energetici. Solo cazzotti :zizi:
    Lo scudo passivo è molto indebolito.
    Il mostro nero che ti attacca è tipo questo. Si muove alla tua velocità e le lame generate dagli artigli sono estremamente potenti, se ti pigliano danneggiano anche la corazza. Siete distanti circa venti metri, la sfera è dietro di lui.
    E' come un duello, quindi decidi come ti difendi dal suo attacco e come cerchi di attaccare.





     
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    Legenda:
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    Pochi minuti ancora, e i cavalieri erano al lavoro. Anche essendo avvezzi al clima rigido, era necessario un riparo: fu così che improvvisarono una sorta di igloo di fortuna fatto di ghiaccio e sartiame della nave, per facilitare la ripresa a Quercia e rimanere leggermente più al riparo da attacchi improvvisi. Una olta terminata l'opera, i quattro guerrieri entrarono al suo interno per prendersi un pò di meritato riposo. L'unico rumore che si poteva sentire era il respiro degli uomini, e nel momento in cui SIegfried chiuse gli occhi, si addormentò profondamente. Fu un sonno pesante e senza sogni, ma qualcosa nel fondo della coscienza del Cavaliere lo invitava a destarsi il prima possibile. Pericolo? Forse. Guidato più dall'istinto che dalla ragione, si mise seduto ed aprì gli occhi. Il silenzio che percepiva era come ovattato, e i suoi compagni non c'erano più.

    Ma che...? Mi hanno lasciato qui a dormire?

    Spaesato, il ragazzo si alzò in piedi e si diresse all'entrata della tenda, aprendola. Fuori non c'era nessuno, non una singola impronta, non un alito di vento che lo inducesse a pensare che le tracce dei compagni fossero state cancellate. Per quanto ne sapeva, poteva avere dormito minuti oppure anni. Siegfried non percepiva neanche il cosmo di Urgall, a lui ben noto. Possibile che fossero tutti svaniti nel nulla o peggio, morti? Ma in quel caso perchè lui era ancora vivo? Si concentrò ancora, cercando di rilevare qualunque segno di vita. Pochi secondi, poi si voltò di scatto verso il lato opposto a quello del loro approdo. Riusciva a sentire qualcosa, come un cosmo che andava via via svanendo... Forse Urgall? O uno dei montanari? Oppure...

    ...mio Signore!

    Quel cosmo sembrava essere quello del Celebrante, che per primo si era staccato dagli altri durante la lotta contro i vermi per inseguire gli Architetti. Il Cavaliere del Nord si avviò verso quella direzione senza pensarci, temendo il peggio e sperando di ritrovare anche gli altri compagni. Sentiva in qualche modo puzza di trappola, ma non sapeva dire dove fosse il tranello; il bianco deserto si estendeva a perdita d'occhio, costellato di nere pozze color pece formatesi dopo la morte dei vermi e di strani arti contorti che sembravano appartenere a quelle dannate creature che avevano inseguito per mezzo mondo. Fu dopo circa mezz'ora di cammino - o forse ore, non avrebbe saputo dirlo - che di colpo si trovò di fronte qualcosa che di certo non doveva trovarsi lì, in mezzo al nulla: una montagna immensa, formata da un cristallo nero che ad occhio sembrava onice; ma l'energia che percepiva veniva da lì dentro.

    Il guerriero del Drago Bifronte si mosse senza indugio, entrando all'interno della costruzione che sembrava svettare fino al cielo: al suo interno ci avrebbe potuto trovare tranquillamente qualche drago o una città di giganti. O chissà quali divinità o eserciti, o peggio ancora. Mentre percorreva i sentieri al suo interno, aveva come la sensazione di essere già stato in quel luogo. Ma non era possibile, non si era mai spinto tanto lontano da Asgard prima di quei giorni; doveva esserci un'altra spiegazione. Anche lì il senso del tempo sembrava svanito, il corridoio era sempre uguale eppure Siegfried non si era fermato a pensare sulla direzione da prendere nemmeno una volta, nonostante le tante diramazioni. Continuava ad andare avanti, avanti, avanti, avanti fino a quando il cunicolo si slargò di colpo davanti a lui.

    Aveva di fronte un'enorme sala, perfettamente liscia su ogni parete con la sola eccezione del lato opposto a quello da cui era entrato: vi era presente un grande portale, sigillato forse con delle rune. E al centro della camera si ergeva una sorta di piedistallo su cui fluttuava una sfera che sembrava essere di puro cosmo, un cosmo che sembrava proprio quello che lo aveva condotto fin lì e che illuminava l'intero ambiente con una luce calda ed avvolgente.

    Amici... siete... siete voi?

    Forse erano intrappolati lì dentro, avevano bisogno del suo aiuto. Camminò avanti, cercando di avvicinarsi alla sfera ma trattenuto da una sorta di timore reverenziale. Voleva... no, DOVEVA toccarla. Per liberare i suoi amici. Gli altri cavalieri.

    NO, RAGAZZINO! FERMO!!!

    Senza capire come, Siegfried si ritrovò a gambe all'aria. Qualcosa lo aveva buttato a terra, ma cosa? Era stato preso di sorpresa da un nemico senza che se ne accorgesse? Anche la sfera di energia sembrò reagire all'accaduto, diventando minacciosa nel momento in cui striature rosse andarono a venare la superficie divenuta per un attimo nera come l'inchiostro. Il guerriero non fece in tempo a rialzarsi, che la luce ritornò calda e tiepida: vide un demone, forse quello che aveva cercato di attaccarlo senza troppo successo e si preparò ad attaccare ma fu afferrato e buttato di nuovo a terra. Stavolta udì come un tuono, come se la caverna volesse spaccarsi in due sopra di lui... ma i suoi sensi sembravano lentamente risvegliarsi, la realtà iniziava a cambiar forma davanti ai suoi occhi.

    Il demone non era altri che Urgall. E il "tuono" doveva essere stato semplicemente l'urlo del Leone, che aveva riportato il ragazzo alla realtà... una realtà in cui il Flagello di Ullr lo teneva dal collo e lo strattonava per dargli una svegliata ancora più consistente del necessario.

    Si può sapere dove diavolo sei andato e cosa ti è successo?! Non c'eri più nell'accampamento, ti è dato di volta il cervello???

    Per tutta risposta, il Cavaliere del Nord si liberò della stretta dl compagno.

    Io? Dove eravate andati a finire voi! Ho aperto gli occhi e nessuna traccia nè tua nè del vostro cosmo, ho temuto il peggio e mi sono mosso verso l'unico segno di esistenza che mi sembrava di riconoscere... e mi sono trovato qui. Però...

    Si guardò intorno. Sentiva la fatica nelle gambe per il lungo cammino, e la sfera sembrava leggermente in subbuglio e ritornata di color dell'inchiostro.

    Però se voi mi avete seguito, significa che sono finito dentro qualche trappola illusoria durante il sonno e ho creduto di vedere tutto quello che ho visto. Incluso il demone di poco fa, che nonostante tutto era comunque più bello di te.

    Ehi, bada a come parli, ragazzino!

    Ne parleremo dopo, Aquila e Quercia sono fuori ad aspettarci. Questo posto non mi piace.

    Era stato il Leone ad interromperli, guardandosi intorno sospettoso. Ma Urgall, inaspettatamente, sfoderò la spada.

    Quella sfera... è stata lei a farti questo? EH?

    Nè Siegfried nè il Leone riuscirono a fermare il guerriero, che scagliò una lama di energia contro il globo luminoso. Il colpo arrivò a destinazione, ma l'energia fu assorbita e fu subito dopo rilasciata contro l'autore dell'attacco, che finì sbattuto al muro. Una seconda esplosione andò ad abbattersi contro il Leone, che seguì la stessa sorte prima di finire a terra privo di sensi. Un cosmo oscuro comincia a diffondersi nella sala, il ragazzo iniziò a sentire i propri sensi scivolare di nuovo in quel torpore ovattato che lo aveva fatto giungere in quel luogo; l'oscurità della sfera vorticò, una parte ne fuoriuscì prendendo lentamente consistenza accanto ad essa: una nuova creatura, nera come la notte e munita di artigli ed aculei si materializzò lentamente. Siegfried cercò di far esplodere il proprio cosmo, per prepararsi alla battaglia: ma nulla accadde. Era solo e privo di difese contro il nemico.

    No, dannazione. Vuoi me, non è vero? Ma venderò cara la mia pelle!

    Il mostro urlò rabbiosamente, alzando le braccia al cielo; poi le abbassò violentemente, come se avesse afferrato un macigno per scagliarlo contro di lui. Ma ciò che fendette l'aria furono diverse lame di ombra, che il guerriero ebbe la prontezza di schivare lanciandosi sulla destra. Si fermò a guardare il proprio avversario, a circa venti metri da lui, rimanendo inginocchiato. Era abbastanza sicuro che lo volessero prendere vivo, o non si sarebbero scomodati a farlo cadere in un'illusione tanto ben congegnata; Urgall ed il Leone erano stati messi KO, mentre lui aveva il suo avversario da combattere. E magari il Celebrante aveva fatto la stessa fine, intrappolato chissà dove.

    Siegfried si alzò in piedi, incerto sul da farsi: il cosmo continuava a non rispondergli e non sapeva se sarebbe riuscito a sopravvivere ad un attacco pieno, ma doveva comunque tentare. La bestia ripetè il suo attacco e il guerriero agì nel medesimo istante in cui vide le braccia alzate al cielo. Una serie di lame nere saettarono verso di lui. Il guerriero corse in avanti, cercando di evitare quanti più colpi possibile: forse la sua velocità era l'unica cosa a non aver troppo risentito della perdita del cosmo. Ma il braccio sinistro, l'addome e la spalla destra furono colpiti nell'avanzata, e l'armatura - cosa che Siegfried riteneva impossibile - venne seriamente danneggiata. Il coprispalla destro, che raffigurava la seconda testa del drago, fu tagliato di netto. Il dolore era lancinante, ma l'obiettivo di Siegfried era quello di arrivare abbastanza vicino al mostro da attaccarlo, dato nessuno dei suoi colpi a distanza poteva funzionare senza il cosmo: e i venti metri che li separavano erano finalmente scomparsi.

    Prendi questo! PUGNO... DI... VULCANOOOO!!!

    Quella raffica di pugni era l'unica cosa che poteva aiutarlo in quel momento contro il proprio avversario, ma tutto dipendeva se il colpo sarebbe comunque riuscito a provocare danni consistenti anche senza l'effetto del cosmo. O almeno sperava che gli facessero guadagnare abbastanza tempo da far perdere la pazienza a Quercia e ad Aquila, che se si fossero insospettiti per la prolungata assenza dei compagni sarebbero andati a dare man forte, sempre che anche quella non fosse tutta un'illusione... anche se molto, molto realistica. I primi pugni furono diretti all'addome del mostro, subito dopo Siegfried si sarebbe concentrato sul volto; verosimilmente uno o due pugni sarebbero andati a segno, poi la creatura avrebbe cercato d'istinto di proteggere la testa e lì il Cavaliere avrebbe abbassato il tiro tornando al torace e all'addome. Una manovra da pugile vecchio stampo, insomma, ma spesso erano proprio i trucchi più vecchi a non deludere mai le aspettative. Ammesso di sopravvivere.

    Ok, andata :zizi: In pratica descrivo tutta la scena. Per il duello, ho fatto fare al mostro un attacco in più "aggratis" solo per dare la possibilità a Siegfried di pensare al da farsi, per questo l'ho schivato senza subire danni. Il duello per me comincia dal secondo attacco del mostro: non avendo cosmo, uso l'unica tecnica adatta al caso che presumo avrà effetti ridotti. Ah, i dialoghi li ho modificati un minimo solo per sistemarli un pò meglio, così mi sembrano più fluidi :asd:






    Info.


    Condizione Fisica: Due belle ferite da taglio al braccio sinistro e al lato destro dell'addome, un taglio di striscio alla spalla sinistra.
    Condizione Psicologica: Esaltato dalla battaglia terminata, preoccupato per il celebrante.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, con un coprispalla tagliato e due tagli profondi che l'hanno spaccata. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:
    Pugno di Vulcano: Dopo aver concentrato il cosmo nelle braccia, Siegfried colpisce l'avversario con una serie di pugni portati alla massima velocità, tanto che ai guerrieri di inferiore forza cosmica non è sempre possibile distinguere chiaramente i movimenti delle braccia. Il cosmo racchiuso nelle braccia del Cavaliere di Asgard si libera causando delle esplosioni che danneggiano ulteriormente l'avversario.





    Edited by Tygaer - 22/11/2013, 17:23
     
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    *Quando l'ultimo dei tuoi pugni va a segno spingendo indietro il mostro l'illusione comincia a venire meno... lasciando spazio all'ancor più orrida realtà.*

    Sei bravo ragazzo, ma ho bisogno del Sangue del Drago per riportare il Sole Nero su questo mondo.

    *Chi hai di fronte è Dragmor, Celebrante di Odino.
    La sua armatura è più scura, così come la sua pelle. I suoi occhi sono un pozzo di tenebre e la spada che ha nella sinistra brilla di luce tetra.*

    Su quella piramide, quando abbiamo respinto sia gli Architetti che i servi del Sole Nero ho capito.
    Ho capito che tutto questo è frutto del male compiuto dai mortali e dagli dei.
    Più combattevamo, più uccidevamo e più l'astro oscuro era potente.
    Egli è la giusta punizione.

    *Con uno scatto solleva l'arma e un varco dimensionale si apre sulle vostre teste, mostrando lo spazio profondo ed un lontano astro... un Sole Nero.*

    Gli Architetti sono l'ultimo retaggio degli abomini figli del Caos che hanno invaso la terra.
    Prima elimineremo loro, poi i mortali e poi gli Dei e finalmente il Mondo sarà di nuovo puro.

    *Più l'astro si avvicina più ti senti debole ed atterrito.*

    Addio ragazzo, sappi che ti risparmio orrori ben peggiori... muori nella consapevolezza di aver servito la Verità.

    *Cala la spada verso di te ed un acutissimo clangore ti stordisce l'udito.*

    Maledetto... traditore figlio di un cane!

    *Urgall è davanti a te con l'arma sguainata, Leone accanto a lui scaglia i suoi dardi di fuoco che vengono bloccati dalla forza telecinetica del Celebrante.
    Rami sorgono dal pavimento e disegnano su di esso una sorta di sigillo che sembra indebolire Dragmor.*

    E'... è tutto inutile...

    *Dragmor cade in ginocchio tossendo e in preda a convulsioni mentre sotto l'armatura la sua carne si muove e si espande.
    Corna compaiono in testa, mentre i suoi muscoli crescono a dismisura.
    La sua voce è quella del ferro che si spezza, dei tuoni, dei profondi abissi.*

    Sparite...

    *La sua emanazione cosmica inizia a corrodere i rami, mentre noti Quercia dietro di te che fa il possibile per resistere.
    Tu sei sempre più debole, come se qualcosa stesse prosciugando il tuo sangue.
    Urgall pianta la spada al suolo ed inizia a bruciare il suo cosmo fino ai limiti.*

    Andate! Questo figlio di un cane è mio!
    Starò qui fino alla fine dei giorni a tenerti compagnia... a te e a quella palla che è il tuo nuovo dio e perchè no, anche a quelle orride bestie che chiami Architetti!

    *Il Leone esplode il suo cosmo e ruggisce.*

    Costoro hanno minacciato le nostre terre e minacciano anche il santuario che regge questi ghiacci, anch'io sarò testimone della loro sconfitta.

    *In un ultimo sguardo d'intesa i tuoi compagni si guardano, mentre tu non puoi far altro che osservare inerme mentre Urgall ti sorride e ti grida per coprire il ruggito delle energie cosmiche.*

    Ragazzino, con questo vinco la partita! Raccontalo alle baldracche della taverna del Cinghiale Rosso!

    *Poi Aquila compare e ti carica sulle spalle, mentre Quercia potenzia il sigillo ed avvolge Leone e Urgall nei suoi rami.
    I due eroi diventano entità di puro cosmo e scagliano Dragmor nel varco da lui stesso creato, richiudendolo in un lampo di luce.*

    ***

    30 Dicembre 2012, Asgard

    *Sei seduto nella sala del trono di Asgard.
    Apri gli occhi di scatto.
    Stavi sognando, un sogno vivido e reale.
    Se ti guardi attorno noti Valmhur ai piedi del trono che fluttua a mezz'aria, come se ti stesse aspettando.*




    Eccoci, descrivi tutto dal tuo punto di vista e decidi cosa fare :zizi:





     
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    Il cosmo sembrava non volersi risvegliare, ma i colpi di Siegfried sembravano andare a segno. La creatura barcollava e cedeva il passo, indietreggiando leggermente: un colpo al torace, uno al volto, poi l'addome, poi di nuovo al torace. Ancora un diretto appena sotto il diaframma, ammesso che ce ne fosse stato uno, infine un montante alla base del collo. Con quell'ultimo pugno sembrò quasi che una vetrata oscura si infrangesse per far filtrare la luce del sole che disperatamente cercava di penetrare attraverso di essa. Finalmente i sensi di Siegfried tornavano ad essere più chiari, l'udito non era più ovattato e la vista era limpida.

    Sei bravo, ragazzo, ma ho bisogno del Sangue del Drago per riportare il Sole Nero su questo mondo.

    Questa voce. La conosco. Ma no, non può essere lui.

    Il guerriero guardò davanti a sè, e vide qualcosa che non si aspettava. L'ombra del dubbio stava lentamente trasformandosi nel mostro della certezza: Dragmor, il suo Celebrante e Cavaliere di Balder, lo guardava con un ghigno soddisfatto e colmo di malvagità. Ma era diverso, aveva qualcosa di strano... la pelle era scura, quasi come quella dei drow di Svartálfaheimr; la sua armatura e la sua spada brillavano di oscurità; e gli occhi, un tempo cerulei come il cielo di Asgard, erano ora neri come la notte più buia. Era come se fosse posseduto da qualcosa, ma... cosa? Con un movimento rapidissimo sollevò la spada, aprendo con la lama un varco dimensionale: stavolta non era un illusione, quello era il potere del Celebrante di Odino. Ma al di là dello squarcio non si riusciva ad osservare nulla, se non le stelle. Poi al centro, la stessa luce che circondava Dragmor si iniziò a manifestare: un globo di energia oscura, unaluce malevola che sembrava iniziare ad avvicinarsi e che ricordava il globo che fino a poco prima stava poggiato sul piedistallo.

    Su quella piramide, quando abbiamo respinto sia gli Architetti che i servi del Sole Nero, ho capito. Ho capito che tutto questo è frutto del male compiuto dai mortali e dagli Dei. Più combattevamo, più uccidevamo e più l'astro oscuro era potente. Egli è la giusta punizione. Gli Architetti sono l'ultimo retaggio degli abomini figli del Caos che hanno invaso la Terra. Prima elimineremo loro, poi i mortali e poi gli Dei e finalmente il Mondo sarà di nuovo puro. Addio ragazzo, sappi che ti risparmio orrori ben peggiori... muori nella consapevolezza di aver servito la Verità.

    Il Sole Nero iniziava ad avvicinarsi sempre di più, forse sarebbe uscito dal varco e avrebbe inghiottito il mondo intero, ma avrebbe cominciato da lì: e i primi a morire sarebbero stati i guerrieri delle montagne, lui ed Urgall. Siegfried cercò di reagire, ma l'astro sembrava prosciugare tutte le sue forze. Cercò di nuovo di far esplodere il proprio cosmo, ma con orrore si rese conto di reggersi a malapena in piedi. Crollò su un ginocchio.

    Tu... maledetto traditore! Uccidi me, ma verranno altri a fermarti!!! ASGARD VIVRA' PER SEMPRE!!!

    Il Celebrante ghignò, avvicinandosi e levando la spada, pronto a colpire. L'astro si avvicinava ancora, impedendo al ragazzo-prodigio ogni tentativo di difesa che non fosse il semplice chiudere gli occhi: Dragmor, con un'espressione terrificante, calò il colpo.

    Ma ciò che si udì fu il cozzare di metallo con metallo. Il Cavaliere del Nord spalancò gli occhi e cercò di alzare la testa, pur sentendosi schiacciato da una forza intangibile. Draupnir bloccava la lama oscura di colui che un tempo era stato un fiero condottiero delle terre di Asgard.

    Ma che gran figlio di...

    ...maledetto traditore, figlio di un cane!

    Le due spade incrociate stridevano producendo scintille, mentre la luce dell'esaltazione della battaglia brillava come una fiamma negli occhi di Urgall. Il Leone era accanto a lui, prodigandosi in attacchi infuocati che Dragmor riusciva a bloccare attraverso la sua mente. Rami si fanno strada dal pavimento, andando ad avvolgersi attorno alle caviglie del traditore: anche Quercia era arrivato, pronto a dire la sua in quella lotta cercando di sigillare con i suoi rami la forza dell'avversario. Dragmor sembrava avere la peggio, ma qualcosa di imprevisto accadde: il Sole Nero brillò, e le forze vitali di Siegfried iniziarono a venire meno. Era come se il suo sangue stesse svanendo, ma non per facilitare la venuta dell'astro: vide Dragmor che tossiva e si agitava, mentre iniziava lentamente a trasformarsi in qualcosa di sempre più grande e orribile: corna si svilupparono sulla testa, a testimonianza dell'abominio che si sarebbe abbattuto sul pianeta se i guerrieri avessero ceduto. Il ragazzo capì: il Sole lo indeboliva per rinforzare il proprio servo, che si liberò della sua vecchia armatura rimanendo avvolto nell'oscurità, mentre una nuova corazza si formava dal nulla. Balder aveva definitivamente abbandonato il proprio Cavaliere. La voce di Dragmor tuonò:

    Tutto... è inutile... SPARITE!!!

    Il cosmo si estese, i rami di Quercia iniziarono a marcire mentre il guerriero della montagna cercare di fare di tutto per resistere. Urgall veniva lentamente spostato all'indietro, allontanato dal suo obiettivo. Ma il Flagello di Ullr piantò la spada nel terreno e iniziò a bruciare il proprio cosmo ai limiti estremi; il Leone, con un ruggito assordante, fece lo stesso.

    Andate! Questo figlio di un cane è mio! Starò qui fino alla fine dei giorni a tenerti compagnia... a te e a quella palla che è il tuo nuovo dio e perchè no, anche a quelle orride bestie che chiami Architetti!

    Costoro hanno minacciato le nostre terre e minacciano anche il santuario che regge questi ghiacci, anch'io sarò testimone della loro sconfitta!

    Un nuovo ruggito scosse la terra, poi i due si voltarono per uno sguardo d'intesa. Urgall si girò un'ultima volta verso il suo amico, rivolgendogli un ultimo saluto con vero spirito da guerriero del Nord.

    Ragazzino, con questo vinco la partita! Raccontalo alle baldracche della taverna del Cinghiale Rosso... ME NE VANTERO' NEL VALHALLA PER I PROSSIMI MILLE ANNI!!!

    Quercia fece esplodere il proprio cosmo, mentre i rami ricominciavano a crescere ancora più rigogliosi andando ad avvolgere sia Dragmor che gli altri due guerrieri. Un guizzo e Aquila fece la sua comparsa, caricandosi il guerriero del Drago Bifronte sulle spalle e portandolo via da lì. Siegfried fece appena in tempo a vedere Urgall ed il Leone che svanivano in un abisso di luce, avvolgendo Dragmor e scaraventandolo nel varco dimensionale da lui aperto, che si richiuse subito dopo. Un attimo dopo anche Quercia comparve al loro fianco, ed in pochi attimi i tre furono fuori dalla montagna nera. Aquila fece sdraiare Siegfried sulla neve, mentre sulle loro teste volteggiavano tre punti luminosi: un'armatura rossa che recava l'effige di un Leone, e altre due armature che conosceva fin troppo bene. Ullr, la corazza del suo amico Urgall. Balder, tornata normale dopo aver lasciato il corpo del suo ex-Celebrante Dragmor, irrimediabilmente corrotto dal Sole Nero. Il pensiero vagò un'ultima volta sul veterano, mentre Quercia indugiava su di lui prestandogli cura.

    Urgall, dannato figlio di...

    Poi il sonno lo avvolse, e sarebbe potuta essere l'ultima volta. Chissà se avrebbe rivisto Asgard.

    ***********************************************************************************

    Siegfried, Celebrante di Odino, aprì gli occhi di scatto e tornò a fissare il braciere. Un sogno. Era stato tutto un sogno, ma così dannatamente reale... un sogno che gli aveva parlato di Dragmor, di come il nemico giurato di Asgard aveva tradito. Daya aveva da poco tempo lasciato Asgard, e presto Ys sarebbe arrivato per riparare le armature dei Cavalieri del Nord. Il guerriero si passò una mano sulla fronte.

    Devo andare da Dougar, solo così potrò saperne di più. Se in biblioteca non trovo indizi su questa storia, è la fine.

    Si alzò in piedi e si guardò intorno, poi notò una cosa che non avrebbe voluto vedere. O almeno, non per almeno altri 7-8 anni. Valmhur stava FLUTTUANDO sopra il suo altare. Siegfried ebbe quasi un tuffo al cuore.

    No, ti prego... non adesso...

    Ma era inutile, e il Celebrante lo sapeva. Quell'evento era un segno dell'inequivocabile ed inesorabile amara realtà: Valmhur era sveglia, e ciò significava solo guai grossi in vista. Di ordine catastrofico, precisamente. Sospirando si avvicinò all'altare e si preparò alla discussione, mentre recitava da copione qualche formula piena di salamelecchi.

    Potente Valmhur, portatrice della conoscenza di Odino e della luce della verità e della giustizia, il tuo risveglio è come sempre provvidenziale! Ho appena avuto una visione del passato che potrebbe aiutarci nella lotta contro il nostro nemico...

    E senza pensarci due volte, prima di farsi insultare come al solito perchè non glielo aveva detto subito, iniziò a riassumere i fatti avvenuti nell'Antartide più di mille anni prima. Chissà, magari la spada sapeva qualcosa del suo predecessore: dopotutto Dragmor era stato un Celebrante, come anche gli Dei avevano riferito, e ciò poteva significare che quel sogno non fosse solamente un sogno.



    Info.


    Condizione Fisica: Illeso.
    Condizione Psicologica: Pensieroso per il sogno fatto, molto preoccupato per aver visto Valmhur in piedi.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, Integra. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:
    Nessuna.



     
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    Lo so idiota, sono stato io a farti avere quella visione!

    *Taglia corto la spada.*

    Volevo farti vedere a cosa può portare il potere, a cosa può condurre l'errore di un singolo Celebrante e come questo può ripresentarsi nei secoli.

    *La spada ruota su se stessa, poi lentamente torna a posarsi sul suo piedistallo.*

    Ora che hai capito cosa è successo saprai anche come muoverti, vero? O devo venire a suggerirti anche quello?!

    *Borbotta qualcosa di incomprensibile poi la sua voce si fa più flebile.*

    Veloce che ti aspettano...

    *E' già mattina inoltrata e le tue guardie aprono la sala del trono all'udienza settimanale.
    E' la prima udienza dopo la battaglia contro gli Dei della Corruzione...*



    Bon, forse la richiesta più complessa.
    Hai l'udienza settimanale con il popolo di Asgard, quello che ne rimane.
    Avrai a che fare con famiglie senza casa, orfani senza casa, contadini che non sanno dove andare e che chiedono che vengano pattugliati i loro campi o non sarà possibile da da mangiare ai soldati, idem con i mercanti etc... etc...

    Descrivimi come gestisci almeno tre richieste.
    Descrivile liberamente, sia chi te le fa, sia cosa fai, sia le reazioni che ha :zizi:





     
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    Legenda:
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    Aveva da poco iniziato a raccontare, ma con la sua consueta "gentilezza" Valmhur interruppe il Celebrante: la spada stessa era stata la responsabile di quel sogno.

    Lo so, stupido! Sono stato io a farti avere quella visione! Volevo farti vedere a cosa può portare il potere, a cosa può condurre l'errore di un singolo Celebrante e come questo può ripresentarsi nei secoli. Ora che hai capito cosa è successo saprai anche come muoverti, vero? O devo venire a suggerirti anche quello?!

    La spada fece un giro attorno a se stessa, borbottando qualcosa. Sicuramente stava continuando ad inveire contro il guerriero, contro Odino, Dragmor o qualsiasi altra cosa non gli andasse a genio.

    Veloce, che ti aspettano...

    Mentre Valmhur tornava a dormire, Siegfried si fermò a riflettere.

    Mi aspettano? Ma chi?

    Un istante dopo sentì bussare alla porta, ed uno dei soldati entrò subito dopo con una pergamena in mano: era il rapporto sulle udienze che stavano per iniziare. Il soldato si inchinò, consegnò il foglio al Celebrante e rapidamente tornò da dove era venuto. Pochi minuti ancora, ed il Celebrante avrebbe dovuto ricevere la popolazione che chiedeva udienza per la prima volta dopo la lotta contro Genlon e Dragmor. Il guerriero si avviò fino al trono, dopo aver dato un rapido sguardo alla pergamena: non sarebbe stata una giornata molto semplice, troppe emergenze tutte insieme... ancora una volta il destino del soldato appariva di gran lunga preferibile a quello di sovrano. Fece brillare il proprio cosmo, e l'armatura prontamente rispose al richiamo andandosi a ricomporre sul corpo del guerriero; Siegfried si tolse l'elmo, poggiandolo sul tavolino alla sinistra del trono insieme alla pergamena, e si sedette: in circostanze come quelle, era necessario far capire al popolo che il Celebrante ed i suoi cavalieri erano sempre pronti a difendersi e a muovere battaglia, e le divine armature erano molto efficaci in quell'effetto: se non altro, davano sicurezza alla gente. Dopo pochi secondi, i portali della sala si aprirono.

    Il primo ad entrare è un uomo, apparentemente sulla cinquantina, con due folti baffi grigi, con capelli dello stesso colore legati una coda di cavallo ed una barba leggermente incolta. A giudicare dal fisico si tratta di un carpentiere o di un taglialegna. L'uomo arriva di fronte al trono, si poggia il pugno chiuso sul petto e si inchina.

    Mio Signore, il mio nome è Adrian e vengo dalle regioni del distretto dell'Est. Vi chiedo umilmente perdono. Il motivo che mi spinge qui riguarda il mio villaggio: molte delle case sono andate distrutte, c'è gente che non ha un rifugio per la notte e le provviste sono poche. Gli abitanti hanno paura che l'orrore possa riversarsi dalle foreste all'improvviso, e nessuno ha il coraggio di inoltrarvisi per far legname o cacciare. La situazione è grave, non sappiamo cosa fare.

    Siegfried dovette riflettere, prima di poter dare una risposta all'uomo. Non era una faccenda semplice, ma c'erano anche proglemi più grossi di quello.

    Odino ti accompagni, Adrian. Cerca di rasserenare la gente del tuo villaggio: proprio ora, uno dei prodi Cavalieri del Nord sta pattugliando le foreste per valutare le zone più sicure e stanare eventuali pericoli creati dalla corruzione. L'esercito è di supporto in tutte le zone del regno, ho già dato disposizione che i soldati vengano a presidiare tutti i villaggi più vicini alle foreste in punti strategici: è in corso un'operazione di bonifica, ma c'è bisogno della collaborazione di tutti. Parte dei soldati aiuterà a ricostruire i villaggi, ma le forze sono limitate. Siamo abbastanza certi che l'esercito nemico debba riorganizzarsi come noi, data la sconfitta rimediata, ed il grosso si trova lontano dal tuo distretto. Dovrete avere pazienza, come tutti: vedrai che i tempi peggiori sono passati.

    Forse non era stato molto preciso sull'entità dell'esercito che avrebbe potuto aiutare nella ricostruzione, ma era impossibile fare di più in un momento come quello. Adrian annuì gravemente, poi si rialzò in piedi.

    Riferirò quanto avete detto e cercherò di mantenere saldi gli animi. Vi prego... non lasciateci soli.

    Fece un nuovo inchino, e ad un cenno del Cavaliere si allontanò con una nuova ma tenue speranza. Al suo posto comparvero accompagnati da un soldato semplice un uomo ed una donna, entrambi magri e con lunghi capelli biondi e scarmigliati, che sembravano all'incirca sulla ventina; nonostante questo, la donna sembrava più adulta e segnata dalle difficoltà. Fu lei a prendere la parola, dopo che entrambi si inchinarono.

    Mio Celebrante, cuore della forza del Nord, grazie per aver ricevuto questi vostri figli! Veniamo dal villaggio di Luln, a cinque giorni di cammino dal castello. Molti dei nostri uomini e donne hanno combattuto e servito l'esercito di Asgard, ma quasi tutti hanno perso la vita nella battaglia.

    La donna strinse i pugni.

    Luln è diventato un villaggio di anziani e di orfani, e forse molti dei bambini non sopravviveranno: quaranta adulti, contando noi e gli anziani, e quasi duecento ragazzi che hanno meno di sedici anni; le costruzioni sono state per la maggior parte spazzate via dalla furia nemica. Abbiamo poche forze e la saggezza non manca, ma non sarà possibile andare avanti così per molto tempo. Aiutateci, sire, ve ne prego!

    Il ragazzo non disse nulla, si limitò ad abbassare lo sguardo. Sembravano entrambi impauriti da ciò che avevano vissuto... e chi non lo sarebbe stato, al loro posto?

    Figli miei, non siete soli. - fu la risposta del Celebrante - Gli dei sono scesi su questa terra per aiutarci, e vogliono che noi stessi sopravviviamo all'ennesima battaglia del bene contro il male. Ora, ecco ciò che farete: ri partirete subito insieme ad un gruppo di soldati, raccoglierete dal villaggio tutte le provviste che riuscirete a trovare e aggiungerete quelle che sarà possibile inviare da qui. Una volta radunati tutti, dovrete dividervi in gruppi: che ci siano adulti e fanciulli in uguale proporzione, in modo tale che i grandi controllino i più piccoli. Per ora dovrete lasciare il vostro villaggio e spostarvi in quelli vicini, non più di un gruppo per villaggio; i ragazzi più grandi sono quelli che dovranno viaggiare per più tempo. Dividendovi negli altri villaggi sarà più facile sopravvivere e dare manforte a chi già si trova lì: Luln, con quel numero elevato di persone rispetto a quanti possano difenderla, è un bersaglio troppo facile. I Cavalieri del Nord si stanno muovendo, presto riusciremo a far arrivare nuove risorse nel regno e le nostre alleanze si vanno rinsaldando. Non temete e non piangete per la vostra casa, quando tutto sarà finito e il nemico sconfitto, verrò io stesso a ricostruirla insieme a voi.

    Il ragazzo iniziò a piangere silenziosamente, mentre la donna lo guardò colma di gratitudine.

    Faremo come ordinato, maestà, e non dimenticate la vostra promessa! Rhona di Luln terrà al sicuro i figli di Asgard fino a quel giorno!

    Siegfried sorrise, poi fece un cenno al soldato che accompagnava i due. Il guerriero annuì in risposta, poi si avviò da solo ad organizzare la spedizione come il Celebrante aveva disposto pochi attimi prima. I due giovani si alzarono, con gli occhi lucidi, rivolgendo ancora un profondo inchino a Siegfried, per poi svanire al di là del portale. L'ultimo ad entrare fu un uomo di età più avanzata, apparentemente sulla sessantina superata da un bel pezzo, che vestiva in modo molto umile ma con le braccia di chi avrebbe potuto strangolare un cinghiale a mani nude. Anch'egli si inginocchiò al cospetto del proprio Celebrante, in modo meno evidente degli altri a causa forse dell'età avanzata, poi si strinse il mantello da viaggio e parlò.

    Mio re, solo tu puoi aiutarci! Vengo dalle colline dell'ovest, a tre giorni di viaggio da qui, il mio nome è Slan Quinser. Lì non abbiamo un villaggio, ma cerchiamo di sopravvivere con ciò che la terra ci fornisce: boscaioli, cacciatori ed agricoltori, per quanto il suolo di Asgard possa permetterci di coltivar qualcosa. Ma senza la foresta ed il suo legname, non possiamo sopravvivere al freddo; senza i suoi frutti, non possiamo sopravvivere; senza le pelli degli animali, non possiamo scaldarci, e tutto a casua del male che si annida tra i rami degli alberi che ci permettono di vivere. E chi di noi riesce a lavorare sulla roccia, o sul legno, o sugli animali per vender qualcosa di cui vivere, non è più in grado di far nulla e neanche di aiutare l'esercito. La gente ha paura, maestà: paura di morire, ma senza rischiare la vita per recuperare le nostre risorse moriremo comunque. Sono qui per chiedervi aiuto, consiglio e speranza, sire; purtroppo non tutti ad Asgard sanno combattere quelle bestie immonde, e sappiamo che in tutto il regno c'è una grave crisi. Ma noi che faremo?

    L'appello del contadino era diretto e chiaro, ma era una bella gatta da pelare. Anche lì il tempo per agire era poco, e i problemi decisamente troppi.

    Slan Quinser, dici bene: l'intero regno sta combattendo per sopravvivere. Ecco ciò che farai: tornerai a casa e dirai a tutti che nella foresta ci sono forze mistiche in azione. I Cavalieri del Nord e anche Lady Urzla si stanno prodigando per scoprire se e quanto le nostre foreste siano state infettate dalla Corruzione, quindi andremo a stanare i nemici e bonificare il regno dal male. Ripuliremo i danni che il nemico ha cercato di procurarci, riorganizzeremo le nostre alleanze e poi andremo a distruggere il mostro che è rintanato nel nord di Asgard che sta tramando contro di noi. Hai l'aria di essere un ex-soldato di ventura: bene, sappi che i rinforzi stanno arrivando. Asgard non cadrà mai. In ogni caso darò disposizioni anche ai soldati che presidiano la vostra casa di supportarvi nella ricerca delle risorse, nel frattempo: non tutti sanno combattere, come saggiamente hai detto, ma è giusto che chi è in grado di farlo lo faccia.

    Il vecchiò guardò Siegfried negli occhi con una strana luce nello sguardo. Poi si battè il pugno sul petto.

    Parola mia, maestà, sapete senz'altro il fatto vostro! Darò anch'io una mano a quegli smidollati, e vedremo se i corrotti o qualsiasi cosa siano cercheranno di aggredirci! Dal profondo del mio cuore, io vi saluto!

    Il Celebrante non si aspettava una reazione del genre alle sue parole, ma forse aveva riacceso in un vecchio l'antico spirito di Asgard e la sua passione per le battaglie. Una volta che Slan Quinser fu uscito, altra gente si presentò al Celebrante, ma il ritornello cambiava di poco: rassicurare che i rinforzi stavano arrivando, che il male non l'avrebbe spuntata, che il Celebrante avrebbe agito in modo radicale, che i Cavalieri erano già all'opera; finalmente, i portali si chiusero.

    Il guerriero del Drago Bifronte ripensò a quanto accaduto nelle ultime ore: ciò che rimaneva del popolo di Asgard era stanco, ma non voleva perdere la speranza: e tutto si riduceva a doverla alimentare nel modo giusto. I Cavalieri del Nord erano alla ricerca dei nani, degli elfi, dei vrykul, cercavano di scoprire se le altre creautre magiche fossero state corrotte o meno. Dragmor si stava riorganizzando e forse avrebbe tentato un altro assalto, ma Siegfried voleva avere il vantaggio della mossa successiva: ma per effettuarla, aveva bisogno di sbloccare la situazione di stallo in cui si trovava.

    Guardò Valmhur, nuovamente addormentata.

    La fai facile, vero? Hai solo migliaia di anni di conoscenza di tutti i mondi in più di me, che sarà mai?

    Forse era davvero il caso di andarsi a documentare meglio alla biblioteca, sempre che Dougar fosse stato d'accordo.

    Lo so che è una scemenza... ma Valmhur mi chiama STUPIDO. Ci tengo :asd:




    Info.


    Condizione Fisica: Illeso.
    Condizione Psicologica: Preoccupato per la situazione in cui versa il regno, desideroso di agire.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, Integra. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Barriera Cosmica Passiva: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte. La linfa vitale del drago ha ricoperto interamente il corpo del guerriero, eccezione fatta per una piccola area sulla schiena, all'altezza del cuore: una foglia si posò sulla pelle del cavaliere un attimo prima che egli si immergesse nel sangue del rettile, rendendo quel punto l'unica zona del corpo con una resistenza "umana".
    Cosmo Straordinario - Abnormis Cosmos: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:
    Nessuna.





    Edited by Tygaer - 8/12/2013, 14:37
     
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    *Finalmente hai la possibilità di visitare la biblioteca.
    Dougar ti lascia libertà di ricerca tra i libri visto che anche lui ha molto da fare, dovendo indicare ai carpentieri le vecchie piante del castello e delle mura.

    La tua ricerca ha inizio.*




    Eccoci, anche qui una prova di creazione di una situazione a partire da alcune indicazioni.
    Descrivi la tua ricerca in biblioteca che presumibilmente potrebbe essere lunga.
    Come prima inventati i particolari.

    Alla fine della tua ricerca troverai una serie di testi di poemi, poemi che narrano la storia di un gruppo di Vichinghi molto particolare.
    Generazioni di guerrieri si sono uniti e hanno formato questa armata che aveva come obiettivo esplorare il mondo e liberarlo dalle creature oscure, dai Giganti e da ogni altro orrore. Le cronache finiscono nel 1400 e partono da quella che sembra essere l'era del mito.

    Nella cronaca di quello che sembra essere una data attorno all'anno 1000 leggi del gruppo che sta rafforzando una postazione nella punta est del nord america, Vinland.
    La storia, raccontata per immagini e per rune mostra dei guerrieri unirsi a combattenti indigeni e lottare con creature con varie braccia e ali da demone, che hanno al seguito uomini con i tratti somatici simili a zombie.
    La narrazione presegue con la vittoria dei guerrieri e degli indigeni ed un viaggio verso sud, dove da una piramide a gradoni un cerchio nero scaccia le creature con più braccia e lancia saette che perforano uomini, donne e bambini.
    I guerrieri e gli indigeni combattono con il cerchio nero e un individuo che dai paramenti sembra un sacerdote.
    Il sacerdote e i suoi uomini vengono sconfitti.
    L'immagine rappresenta il sacerdote che ride e parla prima di morire. La nota accanto a questa immagine è una data "Yule 2012".
    Le pagine seguono e rappresentano due guerrieri e tre indigeni che salutano il resto del gruppo e partono verso sud all'inseguimento delle creature con più braccia.
    L'ultima pagina è un'ode a questi cinque eroi, di cui due non tornarono più, ma che - viene indicato - avevano sconfitto "le creature delle stelle".
    Accanto all'immagine di ogni guerriero vi è una runa particolare. Una è un aquila, una un leone, una una quercia, una un drago bicefalo ed una una spada con inciso il nome Mimung.

    Termina il post con le tue conclusioni a riguardo :zizi:

    NOTA1: Mimung è il nome che si dovrà correggere della spada di Url nell'OAV
    NOTA 2: Cambio immediatamente l'imprecazione della tua cara spada XD




     
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