Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Tygaer

  1. .
    EDkpSiw
    Narrato | Parlato | Pensato | Telepatia | Altri

    Highway to Hel - Concilio
    II
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    Era davvero una bella varietà di personaggi, ma naturalmente uno in particolare spiccava non solo fisicamente, ma anche per personalità. Bart, con il suo modo allegro e gioviale, aveva salutato tutti i presenti come se fossero vecchi amici. Lo stesso Siegfried non potè fare a meno di infrangere per un attimo la propria maschera di serietà e sorridere nel momento del saluto. Gli strinse semplicemente la mano guardandolo negli occhi, poi rispose alle sue parole.

    Ancora una volta insieme, e speriamo che non sia l'ultima... in battaglia o in pace, amico mio.

    Dopo che tutti presero posto, furono gli Asi a decretare l'inizio di quel sacro incontro, rompendo gli indugi con quanto essi avevano da raccontare.

    Il Celebrante ascoltò con attenzione le parole delle divinità. Raramente gli dèi erano chiari con i mortali, anche se non tutti i presenti lo erano. Heimdall aveva ulteriormente spiegato ai presenti la natura del luogo in cui si trovavano, nulla di cui si sarebbero detti sarebbe uscito da quella sala, e Thor non era il tipo da fare cerimonie; furono le parole di Freiya ad attrarre la sua attenzione, quando fece cenno ad una divinità che stava indagando da tempo sulla Corruzione, e si chiese chi mai potesse essere. Certo, nella sua testa aveva qualche vaga idea di chi fosse il dio o la dea in questione, ma non potendo fare ipotesi non se ne preoccupò più di tanto.

    L'unica cosa che rivaleggiava con il suo coraggio in battaglia era la sua fede negli Dei del Nord, e non avrebbe mai messo in discussione le parole di qualunque di loro. Fu poi nuovamente il momento di Heimdall, che rivelò il nuovo obiettivo della Corruzione: il Niflheim. Perchè se era vero che le forze del Caos usavano gli spiriti per trasformarli in corrotti, i regni dei morti erano realmente una fonte illimitata di materia prima. A quanto sembrava Gelion ne era stato testimone, ma non lo aveva messo al corrente di quell'informazione; tuttavia a suo modo anche Siegfried era già al corente della cosa, visto quanto successo alle porte di Asgard poco tempo prima, e come lui anche il Gran Sacerdote. questo gli fece venire in mente che quel giorno, forse, oltre all'elfo avrebbe fatto bene a portarsi dietro anche un'altra persona. Thor poi chiuse la questione con una chiamata a raccolta che, pur non invocando un'alleanza vera e propria tra i presenti, lasciava ben poca scelta di fronte ai fatti: se Odino perde Yggdrasill, è finita. Se si perdeva il Niflheim con la corruzione di Hela, era finita.

    Ascoltò poi con interesse le parole del Daimon, che a suo modo sembrava un asgardiano. La stessa passione per la battaglia, nessun timore del nemico, mettersi in gioco per il bene superiore. Gli mancavano solo una risata sguaiata, la passione per la birra e la brama di gloria in battaglia; ma immaginava che per un'entità che vive nel cielo, quelle fossero caratteristiche di scarsa importanza. Fu poi il titano a sbilanciarsi, con poche parole - esattamente come aveva fatto il Gigante nell'incontro di Asgard - pronunciate dopo qualcosa che sembrava avesse turbato la quiete esterna alla sala; spostò lo sguardo verso Heimdall per coglierne un'eventuale segno di inquietudine, e a quel punto sarebbe stato possibile che dovesse intervenire; ma il dio era tranquillo, evidentemente c'era solo qualche piantagrane di secondaria importanza.

    Fino a quel momento lui era rimasto immobile come una statua, ascoltando i presenti e osservandoli. Una volta che fu certo che il titano avesse terminato il suo intervento, prese a sua volta la parola.

    C'è una cosa che non dobbiamo dimenticare.

    Fece un attimo di pausa, in modo tale che gli altri si volgessero ad ascoltarlo. E nel frattempo lanciò uno sguardo carico di significato verso Bart, che era l'unico a parte gli dei che conosceva la persona a cui stava per fare riferimento.

    Tra i guerrieri di Asgard c'è una donna che più di chiunque altro è legata al mondo del Niflheim, ed ha sostenuto la prova di consacrazione ad Hela. Il suo intervento si è rivelato prezioso, forse decisivo, durante l'ultimo assalto in massa della Corruzione alla capitale. Sto parlando di Astra, Cavaliere di Megrez. Potrebbe essere la persona più indicata a monitorare e a facilitare l'accesso nel mondo dei morti.

    Spostò nuovamente il suo sguardo sui presenti e sulle tre divinità.

    Il regno del Nord non è in discussione, i nostri eserciti combatteranno fino all'ultimo individuo, di qualsiasi razza, età e sesso. Molte alleanze si sono già formate tra noi e gli altri popoli, alcune si sono rinforzate nel corso degli eventi, altre aspettano solo l'occasione di farlo. La Corruzione va fermata, e insieme la fermeremo.

    Probabilmente erano parole simili a quelle che avrebbe detto Bart, ma c'era poco da discutere: già Thor era stato chiaro, se volevano che i mondi, la realtà, l'umanità e tutti gli altri popoli sopravvivessero, era necessario far fronte comune. Non conosceva i rappresentanti di Atlantide e dei Cavalieri Neri, come non conosceva i compagni di Amaterasu. Ma una scelta diversa sarebbe stata completamente fuori luogo e priva di senso.


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    NOME - Siegfried
    ENERGIA - Nera
    CASTA - God Warriors di Odino
    ROBE - Alpha Uma, Orion {VIII}
    STATUS ROBE - Indossata - Ottimo
    STATUS FISICO - Illeso
    STATUS MENTALE - Pensieroso

    RIASSUNTO AZIONI - E già mi si viene a parlare di Hela e Niflheim e mi lasciate fuori la bella figliola? No, non si fa. XD

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    ABILITA'

    CUORE DELL'EROE: Il custode di Duhbe è il favorito di Odino, sia in termini di fedeltà che come valore guerriero; si narra che uno degli antichi custodi dell'Armatura abbia sconfitto in battaglia il nano Fafnir che aveva preso le sembianze di un drago a due teste. A causa di questa vicinanza agli dei del Nord, la forza del guerriero è strettamente legata alla stella da lui rappresentata: essa gli dona una grande energia cosmica fornendogli una protezione continua, un'energia che pervade il suo corpo espandendosi attraverso il cuore, che rimane il fulcro di questo legame. Ne risulta che il corpo del guerriero è costantemente ricoperto da una barriera cosmica che lo protegge e che ha dato origine al mito dell'invulnerabilità del Cavaliere. La forza delle stelle è talmente intensa da permettere al guerriero di compiere imprese ai limiti dell'immaginabile, riuscendo ad esprimere la propria forza e tenere alta la propria difesa sempre al massimo delle proprie capacità, rendendo difficile un confronto verso qualsiasi avversario che normalmente dovrebbe essere allo stesso livello.

    FORZA STRAORDINARIA: Prerogativa del Cavaliere del Drago del Nord è quella di essere in possesso di una grande forza, con la quale si narra che sia stato per lui possibile decapitare con un sol colpo una delle teste di Fafnir. Similmente all'energia cosmica, anche la forza fisica del guerriero può raggiungere livelli sovrumani che in pochi altri Cavalieri sono in grado di compiere, anche nella stessa Asgard; inoltre con il tempo, il Cavaliere ha affinato questa sua forza riuscendo a controllarla e a focalizzarla con grande cura, rendendo le sue azioni molto più efficaci riuscendo quindi ad agire sulla materia solida generando veri e propri terremoti con molta più facilità rispetto a qualsiasi avversario - anche di pari livello - ma anche di riversare tali effetti sui materiali liquidi e addirittura gassosi.

    AGILITA' STRAORDINARIA: Le grandi capacità in combattimento del Cavaliere hanno permesso di forgiare il proprio corpo come un'arma, portandolo alla conoscenza delle capacità di ogni singolo muscolo anche in termini di coordinazione e movimento. La grande velocità che riesce a raggiungere gli consente di confondere il nemico in conseguenza di riuscire a ricreare delle immagini residue del proprio corpo che replicano i movimenti dell'originale. Non trattandosi di illusioni, i movimenti avvengono contemporaneamente e non è possibile una discrepanza tra quelli dell'originale e quelli delle copie.

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    TECNICHE


    Nessuna.





    Edited by Tygaer - 9/5/2024, 14:59
  2. .
    CANCER
    UN NUOVO CUSTODE DELLA CONOSCENZA

    - POST VI -



    Rigel ascoltò attentamente il racconto del Gran Sacerdote. Non aveva avuto modo di conoscere le "nuove leve", tra cui la nuova portatrice dell'armatura di Pegasus. Quei tempi non ammettevano tregua, già dall'addestramento bisognava essere pronti sotto ogni aspetto, anche alla battaglia; e a morire, se necessario. Il suo sguardo si fece più serio quando Bart arrivò alla parte in cui si era reso necessario un suo intervento, a causa di un cosmo con intento omicida che si era rivelato durante il combattimento di Matar.

    Era già grave che il primo avversario, benchè Spectre, fosse un ex cavaliere di Athena resuscitato da Hades; il fatto che il secondo cosmo fosse appartenuto ad una guerriera resuscitata che in vita aveva indossato un'armatura d'oro, era uno smacco bello e buono. I custodi delle Dodici Case erano per definizione i più diretti e fedeli servitori della dea, quindi come era possibile per chiunque di loro, anche nella morte, passare al servizio di Hades? Per Rigel non era una scelta concepibile, da nessun punto di vista. Eppure era accaduto. Annuì gravemente alle parole del Gran Sacerdote, poi replicò:

    Non è molto da cui partire, ma se non facciamo almeno un tentativo non scopriremo nulla e resteremo al punto di partenza. Questa volta c'eri tu a metterci una pezza, ma un domani potrebbe capitare di nuovo a Matar o a qualcun altro dei nostri cavalieri e non dobbiamo farci cogliere con la guardia abbassata.

    Guardò il sole, ancora alto nel cielo pomeridiano.

    Tornerò subito alla biblioteca. Spero di trovare qualcosa, non ne uscirò finchè non troverò qualcosa. Insomma... sì, è troppo importante, non posso tornare mani vuote.

    Con il pensiero accarezzò il proprio cosmo, che emerse in superficie e sfiorò il medaglione. Un ultimo sguardo a Bart, annuendo, poi scomparve alla vista, al pari di un sogno al mattino.

    **********************



    Arrivando nuovamente alla biblioteca, lo sguardo del ragazzo si spostò consapevole di cosa stava cercando. I quattro spiriti suoi compagni erano dormienti allo stesso tavolo in cui li aveva visti la volta precedente, e Mnemone era accanto al telescopio. Il libro dorato stava già fluttuando verso di lui, segno inequivocabile di essere tutt'altro che inatteso.

    Immagino tu abbia seguito passo per passo la discussione tra me e Bart, vero? Sai già tutto.

    Il librò si aprì, mostrando pagine vuote che iniziarono a brillare di luce dorata mentre comparivano le parole che erano espressione dei pensieri del Custode della Biblioteca.

    Sì, conosco la richiesta del Gran Sacerdote. Ed è... curioso, davvero curioso. Qualcosa mi impedisce di mettere a fuoco i ricordi. La sua descrizione mi è in qualche modo familiare, eppure non la riconosco. Qualcosa non quadra, ma questo potrebbe dipendere dal fatto che questa donna sia passata al servizio dell'oscurità, allontanandosi dalla luce e rompendo i legami con la dea Athena. Come ti dicevo, la verità è l'unica cosa che può permettere alla conoscenza di affiorare. Le menzogne e i segreti, a loro volta, la impoveriscono.

    Il Cavaliere di Cancer meditò su quelle parole. Menzogne e segreti... erano forse stati quelli, ad alterare il ricordo di Mnemone? In teoria dovevano influire solo sulle informazioni della biblioteca, non sulle conoscenze del suo custode che aveva rilevato qualcosa di strano in quella situazione. Scosse la testa.

    Capisco cosa vuoi dire. Ma se perfino tu non riesci a fendere la nebbia del dubbio in questa situazione, significa che sarà possibile procedere solo per gradi e cercare alla vecchia maniera: una generazione alla volta. Possiamo restringere il campo di poco, sapendo che questa donna non è vissuta in tempi recenti; ma la sua descrizione fisica è particolare, e l'armatura da lei indossata potrebbe essere un'ottima indicazione. Dimmi solo da dove devo cominciare.

    Mnemone annuì, e al ragazzo parve di scorgere sotto il cappuccio l'accenno di un sorriso. Nuove parole si materializzarono sulla pagina bianca, sotto gli occhi di Rigel.

    Devi solo chiedere, Eforos. La biblioteca ti ascolta, ella ti aiuterà.

    Facile a dirsi, certo. Il ragazzo chiuse gli occhi, cercando di riordinare le idee. Provò quindi a formulare i pensieri, aveva chiara la descrizione di Bart - e se fosse servito, poteva sempre riosservare la conversazione avuta - e forse avrebbe potuto risolvere la questione al primo colpo, se avesse posto le proprie domande nel modo giusto. Riaperti gli occhi, il libro era chiuso. Una penna d'oca fluttuò davanti a lui, per poi spostarsi lateralmente e posarsi all'interno di un calamaio, che era a sua volta appoggiato su un leggìo in legno di ulivo e che naturalmente era comparso dal nulla. Un nuovo libro giaceva su di esso, più grande di quello di Mnemone e rilegato in un materiale di colore azzurro come il cielo estivo, aperto sulle prime pagine ancora bianche. Rigel seppe per istinto cosa doveva fare, mentre si avvicinava al volume e afferrava delicatamente con due dita la penna immersa nell'inchiostro color rubino. Contemplò per un attimo gli oggetti, poi prese a scrivere.

    In nome della verità e della conoscenza, con l'aiuto di Athena. Di vitale importanza è il ritrovamento di colei che un tempo ha indossato la Sacra Armatura della Bilancia. Una donna dai capelli rossi.

    Si fermò a rileggere quanto scritto, ma non ebbe reazione alcuna dal libro o dalla biblioteca. Quasi gli sembrava di leggere accanto alle parole vergate da lui, quelle di Mnemone in cui ribadiva che si trattasse di un fatto quanto mai curioso. Si voltò a guardarlo, mentre questi scuoteva la testa. Forse la sua domanda era sbagliata nella forma, quindi provò a testare il libro mentre le sue pagine tornavano bianche: la sua richiesta era svanita.

    Mostrami ciò che riguarda la vita di Rigel Sephdar, cavaliere di Altare e di Cancer.

    Questa volta la reazione ci fu, e fu diversa: le parole presero a brillare come braci accese, e si sollevarono dal libro come una nuvola sospinta dal vento. Il bagliore lo guidò attraverso le stanze della struttura, fino a fermarsi di fronte ad uno scaffale in cui era presente un solo volume. Nel prenderlo in mano ebbe un brivido, non sapendo cosa avrebbe potuto trovare al suo interno; poi lo aprì e comprese. C'era la sua vita, cose che semplicemente già conosceva, riferimenti ad altri cavalieri che aveva incontrato e ai combattimenti che aveva sostenuto. Probabilmente avrebbe potuto fare la stessa cosa con gli altri cavalieri, ma in qualche modo si trattenne: non voleva forzare le proprie conoscenze o quanto gli era stato rivelato dai suoi compagni semplicemente "barando", preferiva che essi stessi si confidassero con lui. Questa era la sua linea di pensiero, alla quale si sarebbe attenuto a meno che non fosse stato costretto dalle circostanze. Richiuse il volume, che iniziava con il dialogo avuto tra lui ed Anita nel campo di addestramento, e lo ripose per poi tornare indietro al leggìo.

    Quindi la faccenda è questa. Se il libro non ha reagito, significa che non c'è corrispondenza tra la descrizione di Bart. Forse in vita la donna era diversa da come lui l'aveva vista, e a quel punto tutto sarebbe stato molto più difficile; poteva anche darsi che il colore dei capelli fosse dovuto al nuovo status, e la statura fosse un dono di Hades. Ma a Mnemone la descrizione diceva qualcosa... devo cambiare approccio, ma come? Per una volta che Methos poteva essermi utile...

    Lanciò un'occhiata allo spirito, in quiete. Poi scrisse ancora sul libro:

    Ho bisogno di notizie. Una donna che ha vestito l'Armatura della Bilancia.

    Di nuovo le parole si sollevarono, dividendosi in sette parti che si diressero in sezioni diverse della biblioteca. La richiesta questa volta era stata più semplice, tante variabili erano possibili, ma il sesso dell'individuo poteva essere comunque un giusto punto di partenza. I tomi erano posti in diverse sale, corrispondenti a periodi storici differenti. Il Cavaliere prese a studiarli uno alla volta, avanzando pagina dopo pagina, fino a constatare amaramente che nessuna delle sette guerriere corrispondeva lontanamente a quanto aveva descritto Bart. Riflettè ulteriormente con un sospiro, poi ebbe un'idea: attraverso il telescopio poteva riosservare quanto era riportato nei libri.

    Si spostò di nuovo nella sala principale, mentre Mnemone gli si affiancava: cominciò proprio dai ricordi di Bart, puntando la sua costellazione, e andato a ritroso fino all'incontro con la Spectre. Ne studiò a lungo i lineamenti, cercando di memorizzarli, e poi indicò al guardiano di osservare a sua volta. Ancora una volta questi scosse la testa, confuso. Il libro dorato si materializzò, esprimendo il suo pensiero.

    Davvero curioso. Sono certo di averla già vista, eppure... perchè non riesco a ricordare? Cosa me lo impedisce?

    D'accordo, allora passiamo alle nostre indiziate.

    Rigel spostò il telescopio e puntò la costellazione della Bilancia. Tornò indietro nel tempo, visionando ognuna delle guerriere riportate nei tomi, e constatandone le differenze con la Spectre: nessuna di loro le assomigliava, neanche lontanamente. Rischiava di fare una pessima figura già al primo compito assegnatogli e non riusciva neanche a spiegarsene la motivazione. Dov'era l'imbroglio? Il ragazzo escludeva che la resuscitata potesse essere stata in vita un uomo, ma se così fosse stato sarebbe stato materialmente impossibile rintracciarla. Tornò al libro celeste, arrovellandosi sul da farsi perchè doveva letteralmente inventarsi qualcosa; non aveva problemi di tempo, ma non gli andava l'idea di uscire da quel luogo a mani vuote o più vecchio del Gran Sacerdote. Meditò ancora, passavano quelle che sembravano ore, poi gli venne in mente che se la donna non era comparsa da nessuna parte... forse era semplicemente scomparsa dalle cronache. Si era nascosta? Era una specie di agente segreto dei cavalieri? L'unico modo era ripercorrere la storia dei cavalieri di Libra nell'arco del tempo, sperando di ottenere qualcosa. Stava per scrivere indicazioni per riprenderla da capo, quando ebbe un'intuizione.

    Esitando, scrisse nuovamente sul libro:

    Dimmi dei Cavalieri di Libra di cui non si conosce l'identità.

    Se aveva ragione e quella donna era una specie di agente segreto, come i Cavalieri Ombra di cui si mormorava ad Asgard, poteva riuscire ad ottenere qualcosa.

    Ancora una volta ci fu una reazione, e la nube si mosse nuovamente in posti diversi ma in periodi storici più vicini tra loro. Rigel iniziò a leggere dove gli veniva indicato, ma qualcosa non quadrava: le notizie riportate erano vaghe e frammentarie. Era come se nella storia si alludesse ad un Cavaliere della Bilancia, di cui però non risultava nessuna informazione personale; era come avere davanti uno di quei famosi fascicoli della CIA in cui il 99% del testo era stato annerito. Si parlava delle imprese, selle missioni a cui aveva preso parte, dei combattimenti da lui vinti, ma nessuna informazione sulla sua identità; come fosse stato un oggetto e non una persona. Cercando di capire qualcosa delle sue origini o della sua provenienza, era possibile intuire che fosse stato un cavaliere di bronzo o d'argento asceso alle Dodici Case. Il ragazzo tornò indietro, cercando allora ancora notizie di qualche guerriero - o magari guerriera - promettente che potesse essere il cavaliere misterioso, ma non trovò alcun riferimento.

    Però è strano... nessuno vestiva l'armatura della Fenice, all'epoca. Ma vuoi vedere che...

    Scorse rapidamente le pagine fino al punto in cui aveva più o meno individuato la comparsa di Libra, e poco tempo dopo anche un Saint della Fenice figurava nelle cronache del tempo. Un altro buco che però poteva lasciare intendere che James o "Jane" Bond aveva indossato proprio quell'armatura. Procedendo in avanti, da un volume all'altro, arrivò alla guerra sacra a cui Libra aveva partecipato. Leggendo le varie cronache, anche degli altri Cavalieri dell'epoca, apprese che in quell'occasione erano stati molto vicini alla sconfitta definitiva. Anche nelle storie degli altri Saints i riferimenti al cavaliere della Bilancia erano pochi e frammentari e a quel punto Rigel riprovò ad utilizzare il telescopio per focalizzare un combattimento in cui Libra e un suo compagno, Custode della Prima Casa, avessero fronteggiato insieme - cosa insolita per l'individuo misterioso - alcuni Spectre che avevano invaso il territorio di Grecia. L'idea era quella di sfruttare lo sguardo di Ariete per cogliere l'identità di Libra, ma quello che si vide davanti lo lasciò interdetto.

    Nell'elmo, un'ombra. Nessun tratto del viso era distinguibile, come fosse sfocato. I capelli c'erano, ma non riusciva per quanto si sforzasse a definire un colore, o la lunghezza anche di una singola ciocca. Stesso discorso per l'altezza... e non parliamo del fatto che fosse uomo o donna, impossibile capirlo anche da lì. Rigel non aveva nessuna prova che si trattasse del suo obbiettivo, ma se avesse potuto ci si sarebbe giocato la testa.

    Libra riesce a sopravvivere alla Guerra Sacra, tra i pochi rimasti. Gli Spectre avevano fatto azione preventiva, minando la volontà e lo spirito guerriero dei Cavalieri di Athena uccidendo tutti i loro cari, che si trattasse di familiari o semplici amici, e questo li aveva quasi fatti vincere. QUASI. Libra compì ancora missioni per il Grande tempio per una ventina d'anni, poi non ci sono notizie frammentate in merito, e un nuovo Cavaliere ascese alla Settima Casa.

    Oh, dannazione.

    Era assurdo, nessuno sparisce nel nulla in quel modo; poi un riferimento strano attirò l'attenzione del ragazzo.

    "Il nuovo Gran Sacerdote ebbe quindi modo di selezionare personalmente i giovani che potevano aspirare alla carica di combattenti del Santuario, memore di quanto accaduto nell'ultima Guerra Sacra. Le sue scelte ricadevano su chi era privo di legami, anche se si trattava di semplici orfani, perchè le nafandezze degli Spectres non dovevano ripetersi."

    Guardò i gli spiriti dormienti. Gli sembrava quasi che Methos si stesse per svegliare a causa del fracasso delle sue rotelle che giravano in testa. Continuò a leggere, immaginando di capire già qualcosa che aveva già realizzato. Libra era salito alla Tredicesima Casa, non era sparito nel nulla. Procedette con la storia, attraverso leggi ed imprese assegnate ai suoi guerrieri, fino ad arrivare alla guerra successiva. Il conflitto questa volta fu vinto facilmente, grazie anche ad azioni molto discutibili per gli standard dei servitori di Athena, che partivano dal disonore fino ad atti di vera slealtà. Il fine giustificava i mezzi, proprio come sosteneva Karlash che addestrò i Quattro Cavalieri.

    La storia prosegue, fino ad un Krysos Synageyn in cui il Gran Sacerdote si rivoltò contro i propri cavalieri, uccidendone addirittura cinque. Per fermare un tale mostro, i restanti sette dovettero unire le proprie forze ricorrendo anche alle armi della Bialncia. Non c'era alcuna spiegazione nelle cronache, nulla che accennava al perchè di un atto così sconsiderato. Venivano usati solo i termini "follia" ed "eresia", nulla di più. Il Gran Sacerdote cadde, e il sopravvissuto Cavaliere della Bilancia prese il suo posto.

    "...egli dichiarò Damnatio Memoriae su chi lo ha preceduto, abiurando la sua esistenza con l'approvazione della dea Athena, le cui lacrime caddero sul Santuario."

    La nuova reggenza fu tuttavia tormentata, a causa del fatto che gli altri Cavalieri superstiti entrarono in conflitto, in alcuni casi arrivando ad uccidersi. Poi nei ranghi di Grecia si ritornò, dopo vari anni, all'equilibrio.

    Rigel chiuse il libro, sollevando lo sguardo su Mnemone che silenziosamente aveva seguito ogni sua mossa e letto a sua volta quelle storie.

    Potrebbe mai essere che la donna che cerco fosse questo misterioso cavaliere? E la Damnatio Memoriae... può spiegare perchè perfino tu non riesci a ricordare?

    Il guardiano chinò la testa, il suo libro che si apriva nuovamente davanti a Rigel.

    La Damnatio Memoriae... l'oblìo eterno, proclamato dal Gran Sacerdote e approvato dalla dea Athena. Forse è stato proprio l'intervento della divinità a impedire che noi potessimo vedere, che io potessi ricordare, che la biblioteca abbia potuto registrare. Ma cosa ne pensa Rigel, l'Eforos di Grecia?

    Il ragazzo si grattò la testa, poi cercò di sciogliere i muscoli del collo che si erano quasi anchilosati a furia di mantenere la stessa posizione.

    Penso che tutto quadra, pur non avendo uno straccio di prova. Probabilmente tornerò ancora molto presto, ma è il caso di riportare queste notizie a Bart. Continuerai a cercare, nel frattempo?

    Nel frattempo. Per tutto il tempo che occorre, nell'eternità di un attimo.

    Già, il diverso scorrere del tempo. Rigel sorrise, poi uscì dalla biblioteca e si ritrovò di fronte a Bart... praticamente pochi istanti dopo che lo aveva lasciato a giudicare dalla posizione del sole, nonostante lui ci avesse messo quelle che per lui erano ore, o forse giorni. Quasi gli tremarono le gambe.

    **********************



    Prima che tu lo dica... sì, a quanto pare ci ho messo poco. Ma ecco quello che ho scoperto, la storia non è complicata ma è parecchio lunga.

    E senza perdere ulteriore tempo, gli raccontò i suoi tentativi andati a vuoto e la sua scoperta sul guerriero senza nome.

    Lo so, non ne ho assolutamente la certezza. Ma me lo sento nelle ossa, la nostra amica dai capelli rossi è quel Gran Sacerdote che è vissuto circa un migliaio di anni fa. Tu che ne pensi, di questa faccenda della Damnatio Memoriae?

    Al momento io so soltanto che mi sono perso il divertimento.

    Per una volta mi saresti stato utile, ma mi sono arrangiato.

    A quel punto attese la risposta da parte di Bart. Senza dubbio, se fosse dovuto tornare di nuovo da Mnemone, prima avrebbe dovuto recuperare le forze.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Sylas» Caspian» Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale » Sereno.
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Tiè. Ovviamente tutta la storia è stata costruita in base alle indicazioni fornite da Gab che gestisce la rossa :zizi:
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    nessuna
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
  3. .
    Benvenuto^^
  4. .
    Quindici anni e mezzo fa io sono arrivato su forumfree, e tu già c'eri... quindi sono almeno 16 anni :asd:

    Bentrovato^^

    Edited by Tygaer - 2/5/2024, 13:49
  5. .
    Benvenuta^^
  6. .
    Oh, ma guarda chi si rivede... benvenuto^^
  7. .
    Voto 10 al titolo del topic XD
  8. .
    EDkpSiw
    Narrato | Parlato | Pensato | Telepatia | Altri

    Highway to Hel - Concilio
    I
    tPf3jSg


    La giornata era giunta al termine. Anche quel giorno, ai margini delle aree che erano protette dagli asgardiani e dai loro compagni, c'erano stati avvistamenti di corrotti e, di conseguenza, le minacce venivano neutralizzate sul nascere. Ma quelle si trattavano di scaramucce di scarsa importanza, di esseri isolati che avevano smarrito il loro caotico alveare e che si erano avvicinati troppo a quei luoghi in cui ancora si cercava di preservare la pace. Anzi, la vita.

    Siegfried si ritrovò a pensare a quanto fatto negli ultimi tempi. Il supporto dei nani, la venuta degli elfi, la comparsa dei drow e degli úlfheðinn, il ritrovamento dei vrykul. I popoli "non più nascosti" di Asgard, che ora formavano un unico popolo. L'ultima battaglia aveva liberato e portato dalla loro parte perfino altri due draghi, fratelli - di razza o di sangue? Non aveva nessuna importanza - della stessa Urzla.

    E poi c'erano gli altri guerrieri, le altre "caste" sparse in giro per il mondo... o meglio, era il caso di dire che erano sparse per i vari mondi che c'erano in quell'universo e che sembravano avere tutti in comune sempre quello che per gli Asgardiani era Midgard: vecchie alleanze rinnovate, nuove alleanze che nascevano.

    L'aurora boreale brillava in cielo in modo particolarmente vivido, mentre il Celebrante la osservava da una delle finestre del castello: era sempre uno spettacolo affascinante al quale non ci si abituava mai, ma quella sera sembrava decisamente più particolare a causa dei colori.



    Il suo riflesso sulla superficie di un lago ghiacciato la rendeva quasi ipnotica, le tinte insolite che aveva improvvisamente preso sembravano preannunciare qualcosa di importante. Siegfried chiuse gli occhi ed inspirò profondamente l'aria, poi una voce lo raggiunse direttamente nella mente: Heimdall, il guardiano dei mondi che tutto era in grado di vedere.

    Ascoltò attentamente le parole della divinità. Thor stava convocando i rappresentanti di ogni divinità che combattevano ancora perchè la terra in qualche modo non fosse dominato dal Chaos o dalla Corruzione, per incontrarli e muoversi insieme: forse il destino dell'umanità si sarebbe deciso in quell'occasione. L'ultima volta in cui il Celebrante aveva avuto modo di vedere direttamente in azione e parlare a tu per tu con le divinità era stato alla fine della battaglia dell'Armageddon, vari anni prima. Non aveva la presunzione di conoscere i loro pensieri, ma l'istinto lo fece sorridere.

    Finalmente passeremo al contrattacco.

    Riaprendo gli occhi e tornando a guardare l'aurora, pensando forse che Heimdall si stesse rivolgendo a lui osservandolo direttamente attraverso di essa, Siegfried rispose all'appello rivolto dalla Asgard divina a quella terrena.

    Mio Signore Heimdall, i guerrieri del Nord sono pronti a versare il sangue del nemico fino al proprio ultimo respiro.

    Non restava che predisporre le cose per la sua assenza e partire verso quel luogo che un tempo era stato il simbolo dell'unità dei popoli della vecchia Terra.

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    Il momento era infine arrivato. Arrivandone ai margini, il territorio che avevano di fronte aveva dato impressione di essere un deserto di rocce in cui era presente, al centro ed in lontananza, una singola oasi che irradiava un cosmo familiare: le divinità erano riunite lì, e li stavano aspettando. Avvicinandosi, Siegfried aveva percepito diverse cose: sigilli di protezione, magia di rinascita, la presenza di altri guerrieri a presidiare i confini di quell'oasi di pace. Non era solo: su suggerimento di Urzla, aveva accettato la possibilità che con lui fosse presente anche l'elfo Gelion Caladhel; al di là delle capacità dell'individuo che non erano mai state in discussione, sarebbe stato anche una sorta di "rappresentante" delle razze non umane.

    Quando il Cavaliere del Drago a due teste si trovò di fronte Thor, Heimdall e Freya, si inginocchiò come era uso fare nel mostrare rispetto a chi a lui era superiore, come i soldati con gli ufficiali di grado più alto. Il dio del tuono rise, forse perchè constatava che ancora dopo tanti anni il Celebrante in carica non rinnegava la propria natura di militare; quando si rialzò in piedi, si limitò a ricambiare lo sguardo delle divinità pronunciando semplicemente poche parole:

    Dèi del Valhalla, le battaglie sono state innumerevoli. Ma Asgard è ancora viva.

    I tre annuirono, sorridendo a quelle parole. Thor, Freya e Siegfried non avevano bisogno di altro che guardarsi negli occhi, perchè avevano già condiviso la sopravvivenza dall'inferno di dodici anni prima; altre parole erano superflue, e gli sforzi del Celebrante erano senza dubbio a loro noti - nel bene e nel male, nella vittoria o nella sconfitta. Heimdall spiegò loro le opere che erano state svolte in quel luogo per renderlo sicuro e come era stato ripristinato per poter in rappresentare un nuovo punto di partenza per l'umanità.

    Fu allora che Siegfried si rese conto di essere arrivato per primo. Non aveva dubbi che anche gli altri rappresentanti sarebbero arrivati, ma non potè fare a meno di chiedersi chi esattamente ci sarebbe stato; nel corso del tempo lui si era già adoperato per gettare le basi e consolidare alleanze con gli altri guerrieri, eccezione fatta per gli Spectre che in Asgard erano considerati delle aberrazioni quasi al pari della Corruzione. Senza dubbio per Atene sarebbe venuto Bartolomeo del Toro; l'alleanza con i Gea era ormai millenaria, e dati gli ultimi tempi era lecito aspettarsi di veder comparire Amaterasu; per la parte di Crono, Siegfried aveva avuto modo di conoscere solo Drago di Perla, che però si era mantenuto neutrale nel suo modo di comportarsi nella riunione di Asgard, forse perchè non aveva l'autorità sufficiente (non era certo il potere, a mancargli) per prendere determinate decisioni.

    Anche per gli altri schieramenti non mancavano le incognite; sarebbe stata Johanna, insieme alla quale molto tempo prima aveva sottratto alla Corruzione il figlio di Urzla a presenziare in nome di Atlantide? Per i misteriosi Daimon, forse avrebbe presentato Castiel o magari l'antico Anfitrione. E che dire dei Cavalieri Neri? Siegfried ricordava ancora benissimo gli incontri con Aleister, con Ben Martius, e soprattutto quello con Gabriel; ognuno di loro, al momento della loro conoscenza, aveva mostrato di avere un potere ben maggiore di quello di Siegfried - che tutt'ora, a distanza di molto tempo, era riuscito a malapena ad eguagliare il livello solo dei primi due - e degli scopi che non sempre coincidevano con l'onore o la salvezza dell'umanità. Eppure con Gabriel avevano trovato il modo di intendersi, e ciò aveva permesso di aumentare le risorse per la sopravvivenza a disposizione sia di Asgard che dei Cavalieri Neri, portando ad una alleanza che, sebbene Siegfried non abbia mai pensato di richiedere l'aiuto del Rosso se non in casi estremi attraverso i mezzi che lui stesso gli aveva fornito, il Celebrante non aveva mai dimenticato anche se lui stesso non era mai stato chiamato a sua volta per onorare il proprio impegno.

    Di lì a poco quelle domande avrebbero trovato risposta; giunti all'arena, Heimdall indicò loro il tavolo rotondo di pietra a cui avrebbero preso posto. La luce delle torce magiche rendeva l'atmosfera molto suggestiva, e i suoi riflessi sui ricami dorati e argentati del tappeto richiamavano alla mente di Siegfried i colori dell'aurora boreale che aveva visto il giorno della loro convocazione. Non restava ora che aspettare l'arrivo degli altri.

    tPf3jSg

    NOME - Siegfried
    ENERGIA - Nera
    CASTA - God Warriors di Odino
    ROBE - Alpha Uma, Orion {VIII}
    STATUS ROBE - Indossata - Ottimo
    STATUS FISICO - Illeso
    STATUS MENTALE - Pensieroso

    RIASSUNTO AZIONI - Buongiorno, apro io le danze finchè il poco tempo me lo permette. Segnalo semplicemente la presenza del pg di Gaz per i motivi che vi ha spiegato nel suo post, l'interazione diretta di Siegfried con le divinità, e i richiami alle alleanze stipulate in vari momenti ma che tutt'ora esistono tra Asgard e le altre razze. Per chi volesse i dettagli, i link stanno tutti QUI.

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    ABILITA'

    CUORE DELL'EROE: Il custode di Duhbe è il favorito di Odino, sia in termini di fedeltà che come valore guerriero; si narra che uno degli antichi custodi dell'Armatura abbia sconfitto in battaglia il nano Fafnir che aveva preso le sembianze di un drago a due teste. A causa di questa vicinanza agli dei del Nord, la forza del guerriero è strettamente legata alla stella da lui rappresentata: essa gli dona una grande energia cosmica fornendogli una protezione continua, un'energia che pervade il suo corpo espandendosi attraverso il cuore, che rimane il fulcro di questo legame. Ne risulta che il corpo del guerriero è costantemente ricoperto da una barriera cosmica che lo protegge e che ha dato origine al mito dell'invulnerabilità del Cavaliere. La forza delle stelle è talmente intensa da permettere al guerriero di compiere imprese ai limiti dell'immaginabile, riuscendo ad esprimere la propria forza e tenere alta la propria difesa sempre al massimo delle proprie capacità, rendendo difficile un confronto verso qualsiasi avversario che normalmente dovrebbe essere allo stesso livello.

    FORZA STRAORDINARIA: Prerogativa del Cavaliere del Drago del Nord è quella di essere in possesso di una grande forza, con la quale si narra che sia stato per lui possibile decapitare con un sol colpo una delle teste di Fafnir. Similmente all'energia cosmica, anche la forza fisica del guerriero può raggiungere livelli sovrumani che in pochi altri Cavalieri sono in grado di compiere, anche nella stessa Asgard; inoltre con il tempo, il Cavaliere ha affinato questa sua forza riuscendo a controllarla e a focalizzarla con grande cura, rendendo le sue azioni molto più efficaci riuscendo quindi ad agire sulla materia solida generando veri e propri terremoti con molta più facilità rispetto a qualsiasi avversario - anche di pari livello - ma anche di riversare tali effetti sui materiali liquidi e addirittura gassosi.

    AGILITA' STRAORDINARIA: Le grandi capacità in combattimento del Cavaliere hanno permesso di forgiare il proprio corpo come un'arma, portandolo alla conoscenza delle capacità di ogni singolo muscolo anche in termini di coordinazione e movimento. La grande velocità che riesce a raggiungere gli consente di confondere il nemico in conseguenza di riuscire a ricreare delle immagini residue del proprio corpo che replicano i movimenti dell'originale. Non trattandosi di illusioni, i movimenti avvengono contemporaneamente e non è possibile una discrepanza tra quelli dell'originale e quelli delle copie.

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    TECNICHE


    Nessuna.





    Edited by Tygaer - 1/5/2024, 12:10
  9. .
    CANCER
    UN NUOVO CUSTODE DELLA CONOSCENZA

    - POST V -



    Il ragazzo capì che la parte formale di quella missione era terminata quando si ritrovò a vedere Bart in "abiti incivili", come qualcuno poteva scherzosamente dire, sull'ingresso della Seconda Casa. Il solito sorriso, le braccia spalancate, la risata roboante. Per un attimo ebbe un semplice pensiero che gli risuonava nella testa:

    Sì, sono tornato. A casa.

    Naturalmente il Gran Sacerdote fremeva dalla curiosità di sapere come fosse andata, e non aveva l'aria di aver dubitato neanche per un secondo che l'esito del compito potesse essere stato diverso da ciò che si aspettava sul ragazzo. E aveva già una domanda da porgli a quanto sembrava.

    Sì, sono curioso anch'io di sapere come andata. Anzi, lo siamo tutti noi.

    Per un momento il ragazzo si chiese quanto potesse rivelare di quella sua esperienza, ma Mnemone non gli aveva posto divieti in merito. Certo non era il caso di raccontare quei momenti e quanto appreso a chiunque gli passasse davanti, ma immaginò che il Cavaliere del Toro, in quanto Gran Sacerdote, potesse venire informato senza remora alcuna su ciò che lui aveva appreso in quel tempo che per lui era sembrato interminabile e che invece, dopo una rapida occhiata alla posizione del sole, era durato giusto il tempo della sua lenta discesa dalla Quarta alla Seconda Casa.

    Beh, ecco... non è facile da spiegare, ma ci proverò.

    Cercando di non dimenticare nulla, il ragazzo iniziò a raccontare di come si era ritrovato nella biblioteca che sembrava essere posizionata sulla Luna ma che in realtà quello era un differente piano di esistenza, di come avesse conosciuto l'uomo che si faceva chiamare Mnemone o Colui che Ricorda, di come aveva visto gli spiriti in stato di quiete sopiti e separati dal proprio corpo, di come il custode gli avesse mostrato il potenziale di ristudiare gli eventi passati sfruttando il modo diverso del fluire del tempo in quel piano di esistenza rivedendo il dialogo che avevano avuto poco prima dagli occhi dell'altro, di come Mnemone comunicasse attraverso il libro e senza parlare, del loro contratto che era stato sugellato.

    Questo spiega perchè siamo stati tagliati fuori. Forse ciò che succede tra la biblioteca e i suoi custodi è qualcosa che deve rimanere necessariamente tra loro.

    Fu il commento laconico di Methos, che sarebbe stato curioso di vedere quel luogo mistico ed il suo guardiano.

    Anche se il modo di fare di questo Mnemone mi ricorda qualcosa, chissà se in passato ci siamo già incontrati, dato che lui si ricorda di me.

    Da quello che ho capito, in realtà dire che l'Eforos sia io è un'affermazione inesatta. Credo sia più giusto dire che io ricopra una parte di quell'incarico, e che insieme a Mnemone possiamo raccogliere e studiare tutto ciò che è accaduto e che sia esplicitamente legato a noi Cavalieri di Athena, nella misura in cui essi stessi condividono con noi un legame forte come quello che si basa sulla verità e sulla lealtà. Un po' come è stato per noi e Dha quando ci siamo ritrovati in quella balorda situazione... ti ricordi la nostra reincarnazione in re Richel e i suoi figli?

    Al solo ricordo di quella faccenda ebbe un brivido di disagio, per fortuna era un episodio parecchio lontano. E a quel punto non ebbe che da concludere il discorso.

    Spero di riuscire a capirci meglio qualcosa con il tempo. E dato che hai già una domanda per l'Eforos, vediamo se il primo incarico può servire a prenderci la mano. Cosa devo cercare, esattamente?

    Un nuovo inizio come Cavaliere d'Oro del Grande Tempio, un nuovo modo per aiutare l'umanità a sopravvivere e magari - chissà - un piccolo passo in avanti per mettere fine al caos della Corruzione.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Sylas» Caspian» Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale » Sereno. Ma cos'è quest'odor di tranello...?
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Direi nulla di particolare, semplice transizione e commenti personali. Aspetto tue istruzioni per come muovermi :zizi:
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    nessuna
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
  10. .
    CITAZIONE (~S i x ter @ 19/4/2024, 14:58) 
    Animale notturno a chi?

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    Scherzo, prenditela con calma e serenità. I piccolini se la caveranno nella quest Saint :riot:

    A quelli che riescono a stare al computer di notte, io dopo dieci secondi di tv mi addormento secco XD :asd:
  11. .
    Buon pomeriggio, scrivo direttamente qui e chiedo scusa se non ho potuto avvisare prima nessuno degli admin, ma circa un'ora e mezza fa a lavoro mi hanno tirato un pacco allucinante. Versione breve: mi hanno inserito in una commissione di concorso, purtroppo nella mia posizione attuale non potevo rifiutare la cosa, e di conseguenza a partire dai primi di maggio fino a buona parte dell'estate (non so fino a che punto di preciso, ma so che ci va di mezzo anche agosto) sarò totalmente e lavorativamente impegnato ogni mattina e pomeriggio. Unica pausa prevista è quella degli esami di maturità in cui ci saranno ulteriori casini, giusto per non farmi mancare niente.

    DI CONSEGUENZA... anche se a breve partiranno liberazione della Grecia e forse altro, non posso assolutamente garantire una mia regolarità di postaggio neanche a livello settimanale, dato che non sono un "animale notturno" come altri utenti. Taggo giusto Gaz perchè pochi giorni fa avevamo iniziato a discutere delle attività, ma non credevo mi sarebbe arrivata tra capo e collo una mazzata del genere.

    Va da sè che cercherò di portare avanti sia la giocata per l'Eforos, che le parti di quest in cui i miei pg potrebbero essere coinvolti. Sorry per il disagio

    Tyg
  12. .
    CANCER
    UN NUOVO CUSTODE DELLA CONOSCENZA

    - POST IV -



    Un oggetto così piccolo per una responsabilità tanto grande. Il ragazzo osservò il costrutto, la chiave della Biblioteca di cui Andrea, e forse in precedenza anche Anita, erano state custodi. Somigliava ad una stella a sette punte e solo in un secondo istante di osservazione Rigel si rese conto che di lato vi era insertata una sottile catenella, che permetteva così di poter indossare la chiava come fosse un medaglione. Il ragazzo prese in mano alcuni anelli della catena, sollevando così l'oggetto alla luce del sole per poterlo meglio contemplare, mentre il Gran Sacerdote si allontanava di buon umore dando praticamente per scontato che la pratica fosse archiviata, mentre lui doveva capire cosa fare. Perchè naturalmente non c'era un libretto di istruzioni, e neanche Bart sapeva come funzionasse la questione... ma forse solo perchè l'omone aveva dovuto svolgere altri tipi di mansioni più consone al suo essere.

    Rimase lì impalato per diversi minuti, senza pensare a nulla se non all'oggetto che aveva davanti agli occhi.

    Oh, inutile rimandare o starci a pensare. Facciamolo e basta.

    Lo disse più a sè stesso che a qualcuno in particolare, che poteva essere Methos o l'intero gruppo delle anime che lo accompagnavano; infine, senza tante cerimonie, indossò il medaglione al collo pensando a come poteva essere questa fantomatica biblioteca. E scomparve nell'aria.

    *****************



    Si dice che la quiete sia una prerogativa di qualsiasi luogo di studio. La biblioteca incarnava completamente questo luogo comune, semplicemente perchè realmente in pochi erano liberi di attraversarne la soglia e ciò accadeva molto raramente; ciò nonostante essa non era mai vuota. Quel luogo aveva un'apparenza che non si poteva facilmente descrivere: per lo più era colma di libri, disposti ordinatamente su scaffali e librerie; ma erano presenti anche altri oggetti particolari, come un telescopio e altri utensili che sembravano essere usciti direttamente da qualche antico laboratorio, come quelli che si potevano immaginare nelle case dei maghi.

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    Ma la cosa che su tutte dominava in termini di colpo d'occhio, era il soffitto. La volta di quel luogo era di vetro, quindi era possibile guardare verso l'esterno; ma fuori non si poteva godere della luce del sole, non si potevano distinguere il dì o la notte. Fuori c'era solo il buio dello spazio infinito, e le luci di miliardi di stelle e galassie; qualcosa che all'apparenza poteva sembrare di scarsa attrattiva, certo, ma per chi cerca la conoscenza... quella, senza dubbio, è la grandiosa sensazione che l'uomo può provare nello scrutare l'infinito.

    A quella vista non si faceva mai l'abitudine, e questo valeva anche per l'unico abitante di quel luogo isolato da qualsiasi tempo e dimensione: a vederlo, si poteva pensare che si trattasse di un fantasma, oppure di un dio, o magari di un umano senza età. Nessuno poteva dirlo con certezza, forse neanche Mnemone stesso sarebbe stato in grado di dire chi era, o cosa era stato. Se fosse vivo oppure morto. Lui semplicemente ERA.

    Aveva sollevato lo sguardo da uno dei suoi libri verso le stelle dell'eclittica, e vide che le stelle del Cancro, da Acubens ad Altarf, avevano preso a brillare ardentemente e così la nebulosa del Praesepe. Non sorrise, non cambiò espressione, forse non era neanche capace di farlo: si limitò ad osservare il movimento di quelle stelle, che in qualche modo si staccarono dal cielo e andarono a convergere verso il centro della sala, che si riempì di luce per un singolo istante per poi tornare com'era prima, in una sorta di penombra. Un giovane, forse poco più che ventenne, era lì dinanzi a lui e si guardava intorno con occhi colmi di meraviglia. Non lo aveva ancora notato, ma Mnemone lo conosceva: e aveva colto la natura particolare della sua anima, legata ad altri spiriti che nessuno, nemmeno quel ragazzo vedeva. Fino a quel momento, almeno, perchè in quel luogo le cose funzionavano diversamente dal mondo "reale", e lui avrebbe provveduto affinchè colui che poteva diventare il prossimo Eforos potesse svolgere il suo compito senza interferenze esterne.

    *****************


    Rigel non si aspettava uno spettacolo del genere, nè tantomeno di poter arrivare direttamente alla biblioteca semplicemente indossando la chiave: un attimo prima era nei giardini della IV Casa, e adesso... sembrava di essere in una sala di un vecchio castello, ma guardando l'esterno dall'unica vetrata che si estendeva per l'intera volta di quel luogo, aveva la sensazione di essere sulla Luna. Non si sentiva più leggero, percepiva solo un assoluto silenzio che però non era soffocante, anzi gli trasmetteva una sorta di pace interiore.

    Incredibile...

    Si ritrovò a pensare, guardando i libri, le librerie, il telescopio, altri strani oggetti e le porte che conducevano ad altre sale apparentemente simili a quella, almeno per quanto lui poteva vedere. Poi colse la sensazione di essere osservato da qualcuno, e spostò lo sguardo attorno a sè. Fu allora che notò la figura incappucciata, seduta su un piccolo trono, con un libro aperto in grembo, che lo guardava senza proferire parola. Stava per dire qualcosa, ma si bloccò: poco più a destra di quello scranno, aveva visto un tavolo con altri posti che erano occupati da qualcuno. Sulle prime credette che potessero essere altri Custodi della biblioteca, ma qualcosa lo spinse a fare un passo verso quelle quattro figure. Methos, Sylas, Caspian e Cassandra erano seduti a braccia conserte attorno ad uno dei tavoli, immersi in un sonno profondo.

    Per la prima volta gli spiriti erano fuori dalla sua mente. Udì quindi un fruscìo: la figura incappucciata si era alzata e si era portata vicino a lui, e il libro che prima aveva in mano adesso fluttuava in aria, aperto verso di lui. Il ragazzo distinse lettere dorate materializzarsi sulla carta simile a pergamena

    Non meravigliarti di ciò che vedi, Rigel di Cancer. L'accesso a questo luogo è concesso solo a chi ha avuto la fiducia di chi governa il Santuario di Athena, e a nessun altro. Può esistere un solo Custode della Conoscenza, e colui che ricopre questo ruolo deve fare affidamento solo sulla propria mente ed il proprio giudizio, senza interferenza alcuna. I tuoi... amici, se così possiamo definirli, torneranno ad essere legati al tuo spirito ogni qual volta tu ritornerai al tuo piano di esistenza; ma qui non è loro concesso di accedere.

    Il ragazzo attese diversi secondi, doveva metabolizzare quanto gli stava accadendo. Methos e gli altri fuori dal suo corpo, un fantasma - o qualcosa di simile - che gli parlava attraverso un libro, il tutto in un viaggio imprevisto verso un posto sconosciuto. E ancora doveva iniziare una prova o qualcosa di simile. Inspirò profondamente, per poi rivolgersi al suo interlocutore.

    Chiedo scusa per il mio comportamento, è stato tutto decisamente inaspettato. Temo di avere molte domande da rivolgervi, e non vorrei sembrare scortese o sfacciato. Avete già dimostrato di conoscere la mia identità, e mi sembra di capire che questo posto si trovi in una dimensione diversa da quella in cui vivo normalmente. Gli spiriti legati alla mia anima... siete voi ad averli separati da me? Siete forse anche voi un Eforos?

    L'altro spostò lentamente il capo, senza proferire verbo. Il libro emise una flebile luce dorata, e nuove parole apparvero in coda alle precedenti.

    Forse sì, un tempo si sarebbe potuto dire qualcosa del genere, ed avevo un nome che altri erano liberi di pronunciare. Ora solo i custodi si rivolgono a me, e lo fanno chiamandomi Mnemone, colui che ricorda. Quanto agli spiriti, non io, ma la biblioteca stessa ha operato la separazione: solo a te è concesso accedere alla conoscenza qui custodita e decidere come condividerla, ed ecco che si rivela subito una sfumatura della conoscenza: essa si basa sulla verità. Tutto ciò che tu conoscerai e apprenderai, verrà conservato qui attraverso il tuo ricordo così come è stato per i tuoi predecessori; ma cosa accadrebbe se le informazioni in tuo possesso fossero inesatte o false? La conoscenza sarebbe alterata e distorta, ciò che è falso si mescolerebbe a ciò che è vero senza poterli distinguere. Quindi l'importanza del tuo ruolo ricopre anche questo compito.

    Il ragazzo non credeva a ciò che leggeva. Certo non si aspettava di fare semplicemente il bibliotecario di paese, ma le implicazioni di quanto Mnemone gli stava rivelando erano molto più grosse di quello che lui si aspettasse.

    Questo significa che io dovrei sempre cercare di arrivare a ricostruire la verità su ciò che accade o è accaduto in passato? Posso capire che sia necessario, dato che gli uomini interpretano ciò che accade secondo una propria lettura e non secondo una scala assoluta, ma come posso io riuscire a fare qualcosa del genere? Non credo che basterebbe una vita intera per ricostruire le verità di un tempo inferiore ad un anno, come è possibile riuscire nell'intento? Ditemi come fare, ve ne prego.

    L'altro annuì nuovamente, per poi spostarsi verso il telescopio mentre anche il tomo si spostava leggermente, inducendo Rigel a seguire entrambi. La pagina del libro si voltò per mostrare quella successiva, nuove parole apparvero, riempiendo la carta come un fiume in piena.

    Ciò che prima di tutto devi comprendere è che, in questa dimensione, il tempo non esiste. Da questo luogo puoi osservare gli eventi del presente e del passato, fermarli e studiarli da diversi punti di vista; più fonti avrai, più sarà ricco l'evento che vorrai conoscere. Le tue fonti sono gli altri Cavalieri di Athena, i loro ricordi vengono conservati tra queste mura, come lo sono i tuoi. Per questo è vitale arrivare a conoscere la verità: i falsi ricordi alterano la conoscenza, ma l'incrocio di più conoscenze può evidenziare le incongruenze osservando lo stesso evento da angolazioni differenti. La nostra visione arriva dove arrivano gli altri Cavalieri, ed è fondamentale che tu sia una cosa sola con i tuoi compagni. Questo posto cresce grazie all'unione tra i Cavalieri ed il loro Eforos: delle oltre cento sale che compongono questo luogo, originariamente ne era presente solo una.

    Il libro voltò nuovamente pagina. Mnemone vide che il ragazzo assimilava con rapidità crescente tutte le informazioni che gli forniva, quindi pensò di ripetere lo stesso discorso che fece all'ultima persona che lo aveva preceduta, come se fosse un copionegià predisposto e che nell'arco dei secoli aveva più volte recitato:

    La nostra sapienza non è infinita, per questo il numero di queste sale sarà sempre limitato. Una sapienza enorme per un uomo comune, ma non sconfinata da un'ottica più ampia. Sono due le regole invalicabili che governano questo luogo e che dovrai accettare, per essere un Eforos:
    La prima regola è che non si può vedere il futuro. In qualsiasi momento è possibile tornare al passato, per chiarirci qualche evento oscuro. Ma mai sarà possibile, per noi, vedere e registrare un evento prima che questo si verifichi.
    La seconda regola, ben più importante, è che, per noi, è possibile vedere lì dove è presente un Cavaliere di Athena. Questo apre due diversi ordini di problemi. Il primo è che, con così tanto materiale, se non sappiamo dove cercare tutti quei libri rimarranno lettera morta. Il secondo, Rigel, è che possiamo arrivare solo fin dove le costellazioni ci permettono di vedere. È capitato, e nemmeno io posso decifrarle, che queste si affievoliscano, quando un Cavaliere agisce perché nessun altro lo scopra, o perché custodisce un segreto.


    Rigel cercava di cogliere le nuove implicazioni di quelle parole: il custode della conoscenza non aveva accesso realmente a tutta la conoscenza, ma doveva cercare di ricostruirla raccogliendo quanto più possibile anche attraverso i ricordi dei suoi compagni e ciò che muoveva le loro azioni. Il discorso proseguì:

    Per questo non conosciamo il destino di Andrea, che ti ha preceduta: il suo legame con l'armatura di Leo si è infranto, e non abbiamo certezze sul fatto che sia viva o morta. Per lo stesso motivo, grazie a te e alla storia che Methos ti ha raccontato, ora conosciamo qualcosa di più della storia di re Karlash. In tal senso, tu sei i miei occhi fuori dalla biblioteca allo stesso modo in cui i tuoi compagni saranno i tuoi occhi: a me il compito di conservare i vostri ricordi.

    Mnemone invitò Rigel con un gesto ad avvicinarsi al telescopio, per osservare qualcosa. Gli mostrò l'istante in cui era scomparso dalla Quarta Casa, il tempo andò a ritroso fino al suo colloquio con Bart, rivivendolo attraverso i propri occhi. E poi di nuovo, stavolta con quelli del Cavaliere del Toro. Un evento di portata piccolissima rispetto a quanto già conosceva, eppure rivedersi attraverso altri occhi fece comprendere ancora di più quelle sfumature cui Mnemone aveva fatto riferimento. Colui che ricorda aveva appena iniziato a far capire al ragazzo quanto grande fosse quel compito, ed era arrivato il momento di porre a Rigel, Cavaliere del Cancro, la domanda che lui aspettava. Il libro voltò nuovamente pagina:

    Ciò che è segreto, tu dovrai rivelarlo. Ciò che è nascosto, tu dovrai portarlo alla luce. Ciò che è dimenticato, tu dovrai ricordarlo. La tua conoscenza si nutrirà di questa biblioteca, ed ogni cosa che tu conoscerai al di fuori, la biblioteca la conserverà per sempre. È questa la natura del nostro patto.

    Un'ultima pausa, per il tempo che Rigel necessitava a leggere quelle parole. Poi, la domanda.

    Accetti?

    Il ragazzo ebbe un attimo di titubanza, poi ricordò le parole di Bart... che aveva appena riascoltato, osservandole dal telescopio della biblioteca. Proprio lui gli aveva detto di non fare il difficile e di non sminuirsi, di non essere titubante. Nel suo cuore decise, e in quell'istante un calamaio ed una penna d'oca comparvero davanti a lui, Mnemone che lo fissava con gli occhi grigi dal profondo del suo cappuccio. Poi sorrise, prendendo la penna, intingendola nell'inchiostro e scrivendo a sua volta sul libro.

    Io, Rigel, accetto. Da ora e fino alla mia fine.

    Con meraviglia si accorse che la propria scrittura era identica a quella di Mnemone, ma non fece in tempo a dar voce al suo stupore. Una folata di vento improvvisa gli aveva trasportato vicino al volto una foglia del giardino. Era di nuovo alla Quarta Casa.

    Mnemone osservava la quarta costellazione. Sapeva che il ragazzo sarebbe tornato presto e si chiese quanto la conoscenza si sarebbe accresciuta, con il cuore di quel ragazzo.

    *****************


    Quindi adesso che si fa?

    Rigel aveva raccontato a Methos della sua visita alla biblioteca e di come sia stato temporaneamente isolato da lui e dagli altri, cosa che lo aveva leggermente indispettito per il fatto di essere stato tagliato fuori.

    Direi che c'è poco da fare, se non continuare a vivere e rimboccarsi le maniche.

    Ma pensa, "Rigel il saggio" del Jamir è tornato a visitarci? Era un po' che non ti vedevo così riflessivo, ho faticato tanto per farti sciogliere un po' e adesso è tornato tutto come prima?

    Rigel rise, colse l'ironia della battuta e ricordò com'era ai tempi dell'addestramento.

    Forse è vero, il saggio è tornato a farsi vivo. Ma forse è una cosa necessaria, per il tipo di compito che mi aspetta. Ad ogni modo vedrai che ci penserà Bart a tenerti allegro, se io diventerò troppo noioso.

    Già, Bart. Doveva ancora andare a riferire l'accaduto, ed era passata non più di una mezz'oretta da quando era rientrato alla Quarta Casa.

    D'accordo, andiamo a far visita al Gran Sacerdote e vediamo quante belle risate che si farà.

    Le risate me le farò io, quando cercherai di spiegargliela in modo semplice...

    Il ragazzo sorrise ancora, si sgranchì le membra e iniziò la sua discesa verso la Seconda Casa. Era quasi certo di trovare il Gran Sacerdote in attesa a braccia conserte e fremente di curiosità, ma magari avrebbe dovuto anche lui presentarsi con tutti i crismi alla Seconda Casa.



    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Sylas» Caspian» Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale » Sereno. Ma cos'è quest'odor di tranello...?
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Allora, una cosa la dico subito: la parte di dialogo sulle due regole della biblioteca e della firma l'ho praticamente copiata e incollata, con qualche minima variazione, perchè era talmente BELLA che qualsiasi reinterpretazione da parte mia avrebbe fatto totalmente schifo. Wild è stato troppo bravo, non si discute. Tra l'altro la faccenda lo stesso Mnemone potrebbe giustamente averla ripetuta talmente tante volte che ci starebbe pure. A parte questo, ho interrotto lì perchè non sapevo se preferivi aspettare sulla porta oppure dentro la Seconda Casa. A te.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    nessuna
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
  13. .
    Aaaaaaaaahhhhh, la mammina è quiiiii <3 <3 <3

    Bentornata
  14. .
    CANCER
    UN NUOVO CUSTODE DELLA CONOSCENZA

    - POST III -



    Rigel percepì la sensazione di un sogghigno da parte di Methos alla proposta di un corpo a corpo con Bart, e per un momento ebbe il timore che lo spirito approvasse e procedesse con uno scambio al comando del suo corpo, alla faccia di quanto aveva spiegato pochi attimi prima al gigante. Poi udì la risposta, con un certo sollievo.

    No, vecchio mio. Non con il corpo del ragazzo. Fossimo stati ai miei tempi, col mio corpo e i miei poteri, sarebbe stato un discorso differente. E non credere che non sarei stato in grado di tenerti testa.

    Lo disse quasi ridendo, e anche a Rigel sfuggì un sorriso: doveva ammettere che uno scontro tra il guerriero - quand'ancora era in vita - e il Gran Sacerdote sarebbe stata comunque una grande esperienza. Da osservare come spettatore, naturalmente. Poi Bart si rifece serio e riprese il suo discorso, ricordando le esperienze condivise dai due e il loro modo di affrontare le cose. Il Cavaliere del Toro non dava per scontato che il Custode della Quarta Casa avrebbe aderito a qualunque sua mossa, quindi si era sentito il dovere di fare quel lungo preambolo prima di arrivare alla vera domanda:

    Rigel, amico mio, ho bisogno di te per affiancarmi in questa nostra Missione. Vuoi essere il nostro Eforos, Custode della Conoscenza dei Cavalieri di Atena? In memoria di Andrea e di tutti coloro che l’hanno preceduta. Per sconfiggere la Corruzione, per garantire un futuro al mondo intero e alle persone cui teniamo. Sono certo che andrai alla grande, se solo lo vorrai. E sono assolutamente convinto di questa mia scelta, non dubitarne come tuo solito.

    E concluse con la sua solita, roboante risata, mentre Rigel sgranava gli occhi dallo stupore. Nell'ultimo Chrysos Synagein, l'unico a cui lui avesse partecipato, aveva assistito proprio alla nomina come Eforos di Andrea del Leone, successivamente scomparsa. E adesso Bart stava riponendo in lui grande fiducia, proponendogli questo incarico.

    ...ma seriamente?

    Per fortuna si era limitato a pensarlo, senza dirlo ad alta voce; dopotutto Bart gli aveva appena detto di essere certissimo della scelta, e non voleva mostrarsi dubbioso sul parere del Gran Sacerdote. Per rompere quel silenzio imbarazzato, Methos riprese la parola.

    Se posso dire la mia, è una grande idea.

    Di che parli?

    Del fatto che ti si addice molto di più usare il cervello che i muscoli, anche se quando serve non ti tiri indietro e dai filo da torcere a chiunque. Dopotutto sei ancora vivo nonostante tu abbia rischiato la vita molte volte, come ogni Cavaliere degno di questo nome. Essere il Custode della Conoscenza potrebbe essere ciò a cui veramente eri destinato ogni volta che hai detto di "voler dare una mano". Non negarlo, è dai tempi del Jamir che ti vedo sempre analizzare qualsiasi cosa.

    Rigel sospirò.

    Non credo che essere Eforos sia esattamente quello a cui ti riferisci, considerata quanta responsabilità c'è in ballo. Ad ogni modo...

    Si alzò in piedi, facendo lentamente svanire i fuochi fatui che aveva evocato in precedenza e che fino a quel momento avevano continuato a danzare sulla sua mano. Poi si inchinò davanti a Bart.

    Se pensi davvero che questo sia il miglior modo in cui io possa offrirti il mio sostegno, Gran Sacerdote, non mi tirerò indietro.

    Peccato che una cosa di quel genere non poteva semplicemente essere accettata. La parte complicata iniziava in quel momento, quindi tornò a raddrizzarsi puntando il suo sguardo negli occhi di Bart.

    Immagino che adesso mi spiegherai anche cosa devo fare nello specifico, non credo che esista un manuale d'istruzioni per queste cose. O dovrò scoprire tutto da solo? Io so solamente che esiste qualcosa di simile ad una biblioteca, nient'altro. Neanche dove essa si trovi.

    La sensazione che Bart potesse rispondergli con un bel "oh, ma io non ne ho la minima idea" si palesò per un attimo nella sua mente. Ma no, il Cavaliere del Toro DOVEVA avere qualche informazione da dargli, se non altro come punto di partenza. A meno che lui stesso non conoscesse il compito che gli stava assegnando, perchè magari lui stesso poteva aver spiegato ad Andrea cosa fare a suo tempo. Era una bella incognita, senza dubbio, ma il ragazzo pensava che di lì a poco avrebbe saputo tutto quanto gli serviva sapere.

    Forse.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Sylas» Caspian» Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale » Sereno. Ma cos'è quest'odor di tranello...?
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Adesso sono curioso di vedere come Bart spiega il da farsi a Rigel XD
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    nessuna
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
  15. .
    Ciao a te, hai fatto bene a presentarti lo stesso^^
4610 replies since 26/6/2007
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