Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by B.F.G.

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    Le pulizie di primavera ritornano e richiedo di sostituire le seguenti forme

    CITAZIONE
    3:

    Ragno Caerostris darwini.

    Dieci volte più resistente del kevlar, la tela di questo ragno è uno dei materiali più sorprendenti del regno animale, e viene usata per costruire strutture anche di venti metri di lunghezza. Questa forma dona all'Araldo della vita animale la capacità di creare fili straordinariamente resistenti che possono essere usati in concomitanza alla terrificante forza dell'Araldo.


    4:

    Loxosceles reclusa.

    Il ragno eremita marrone, come la maggior parte della famiglia Sicariidae, ha la particolarità di trasmettere una condizione patologica nota come Loxoscelismo, una patologia che provoca necrosi nei tessuti, condizione tanto rara da essere estremamente difficile da curare ed addirittura diagnosticare
    Il cosmo selvaggio di Pan può interfacciarsi con tale capacità, diventando un agente necrotico a bassa potenza, con la tipicità di non provocare dolore nella sua vittima, proprio come il morso del ragno eremita.

    con questa

    CITAZIONE
    Configurazione: паук

    Una forma dall’aspetto grottesco, che muta la Darian, e con essa il corpo dell‘Araldo. Oltre al viso sfigurato, la sua forma si aggiungono altre due paia di braccia, per un totale di sei arti superiori possenti e resistenti quanto l’armatura stessa. Ma questo non è il fulcro di questa pericolosissima abilità, bensì lo sono i fili che si propagano dalle sei mani dell’Araldo. La straordinaria elasticità e solidità della tela del Caerostris darwini, unita all’agente necrotico indolore del Loxosceles reclusa che la ricopre e alla forza immane dell’araldo trasforma la tela di ragno in una vera e propria arma da taglio, con l’agente necrotico che rende soffice la materia, ed il filo stesso che la attraversa come fosse un coltello a filo su creta ancora umida.
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    - MINDKILLER -

    3

    Si guardò la mano con la quale aveva colpito lo Spectre. Aprì e chiuse le dita varie volte, non per il dolore, ma perché una orribile sensazione familiare aveva cominciato a pervadergli mente e corpo. C’era qualcosa in quel preciso momento nella storia della sua vita che non faceva altro che urlargli nelle orecchie qualcosa che lo rendeva enormemente perplesso: Aveva già vissuto quell’esperienza, anche se non riusciva ricordarselo.

    L’essere si mosse. La sua energia schizzò in un picco violento e feroce. La terra sotto la palingenesi tremò, offesa e ferita da ciò che lo spectre gli stava facendo. Un terremoto innaturale, quanto il suono di una voce umana distorta da processi elettronici, scosse la montagna, che inerme non poteva che rimanere immobile ad assistere a quello scontro.
    Orribili tentacoli emersero dalla terra, avvinghiandosi alle sue gambe come per immobilizzarlo. Una enorme pressione avviluppò le sue gambe, cercando di piegare le sue ginocchia in posizioni innaturali, quasi a rompergli le gambe. Pan reagì istintivamente alla pressione esercitandone una maggiore e contraria, rimanendo si immobile, ma con le gambe ancora integre.
    Vere e proprie esplosioni deflagrarono dal terreno vicino a lui. Altri quattro tentacoli spuntarono dalla terra, carichi di pura violenza. La rapidità di quell’assalto fu sorprendentemente elevata, tanto da non dare tempo alle sue sinapsi di congegnare un piano di risposta in tempo per evitare qualsiasi tipo di danno alla sua persona. La situazione gli permise soltanto di limitare quello che stava per accadere, chiudendo la sua guardia in modo serrato e incurvando la schiena in avanti, cercando di proteggere con le braccia sia la testa che il petto.
    I quattro tentacoli impattarono contro il Re delle bestie con un rumore infernale. Due si scontrarono contro i suoi avambracci, non arrivando a romperli, ma colpendo come un treno. Gli altri due si scontrarono contro le già contratte ginocchia, infliggendo un dolore acuto abbastanza grande da far digrignare e far sibilare l’aria tra i denti di Pan. Sentì le fitte sulla punta delle due rotule che già stavano iniziando a gonfiarsi come fossero borsiti, e commentò la cosa con un gemito di fastidio. Sapeva che qualsiasi entità di danno avesse ricevuto da quell’assalto, per quel particolare momento la sua mobilità era ridotta, in un modo o nell’altro.

    Poco male.

    Non diede tempo neanche all’aria di abbandonare completamente i suoi polmoni. Il suo cosmo granuloso urlò impercettibilmente, un grido di sfida alla situazione nella quale la realtà stessa si trovava in quel momento. La forma del Re del Rosso mutò, con scaglie color della ruggine che coprirono tutta la sua superfice. Minuscoli archi voltaici si formarono tra gli spazi delle sue dita, mentre l’aria intorno a lui si rese pregna di ozono. Il mostro voleva fermarlo, costringerlo ad uno scontro impari, forse anche attaccare i punti nevralgici della palingenesi così da indebolirlo e massimizzare gli eventuali danni recatogli. Una strategia comprensibile, non aveva niente da dire, fosse stato in una situazione simile avrebbe fatto lo stesso. Quella dimostrazione di pensiero strategico fu quasi abbastanza da permettergli di dimenticare la magnitudine della pura stupidità con la quale era stato attaccato pochi secondi prima.

    Quasi.

    Il suo corpo divenne tramite di un’energia gigantesca, un’energia pari a quella di un fulmine, un’energia che avrebbe alzato la temperatura dell’aria nelle vicinanze tanto da far contrarre l’aria e farla risuonare come un tuono.
    L’energia elettrica illuminò il suo corpo ora color della ruggine, ed in un lampo di luce, l’elettricità venne rilasciata sulla superfice del suo corpo. Pan puntava a dare un sonoro e durissimo elettroshock al suo avversario tramite i tentacoli che lo tenevano fermo e ancorato al terreno, conduttori di abbastanza energia da portare la temperatura del Sole sulla superficie terrestre.

    E mentre i volt e le ampere si preparavano a liberarsi in tutta la loro distruttiva potenza, un pensiero attraversò la mente di pan. Non era abbastanza nitido, e parte di lui pensò che forse era solo un abbaglio dovuto all’elettrificazione dell’aria, ma non poteva negare che quel pensiero c’era.

    Io...Io ti conosco…




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    FISICAMENTE - borsiti alle ginocchia e dolore agli avambracci, immobilizzato
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    RIASSUNTO AZIONI - Difendo il mio torso ma non le gambe, e immobilizzato uso VAJURA per friggerti usando i tuoi tentacoli come conduttori
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    TECNICHE - Configuration 1: Vajira.

    Tra le caratteristiche animali a disposizione della Palingenesi, le due che formano questa configurazione sono tra le più miscibili: L’uso e la manipolazione del ferro, derivato dalla Chrysomallon squamiferum, una lumaca marina capace di incorporare e rilasciare minerali ferrosi dal suo corpo, insieme alla capacità di controllare scariche elettriche come l’Electrophorus electricus, un animale capace di generare e rilasciare quasi seicento watt di corrente elettrica. Le capacità di controllo dei suddetti elementi può essere definita grossolana, ma unire il potere elettrico di un fulmine (sotto forma di raggi, scosse, sfere ed esplosioni) con la capacità di controllare uno dei materiali più conduttivi esistenti (sebbene in forma grezza e non estremamente precisa) apre le porte ad una versatilità senza eguali./
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    Edited by ~S i x ter - 6/5/2024, 21:53
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    - MINDKILLER -

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    I suoi occhi si erano abituati al buio.
    Si era reso conto abbastanza dopo che era buio intorno a se. La luminosità delle Api Dorate lo aveva confuso. Poco male, non si sarebbe disperato per quella situazione: Al buio, al freddo, su una radura di montagna lontana dalla civiltà.

    Ora che ci pensava, quella era una situazione critica. Ringraziò di non essere un escursionista a caso e bofonchiò una risata. Poggiò la testa sul muro dietro di sé, guardando in alto, verso le stelle. Tantissimi punti luminosi guardarono verso il basso, ricambiando il suo sguardo. La cosa lo fece sentire un po’ meglio, ma non abbastanza da dimenticare cosa aveva detto e fatto meno di un’ora prima. Avrebbe voluto davvero parlarne con qualcuno, ma si sentiva in trappola, osservato e studiato in ogni movimento, con la paura negli occhi di chi lo circondava. Era davvero un Re? O era solo un esperimento? Un peso che la sua corte era costretta a portare, a trascinarsi dietro pur di sopravvivere? Sarebbero stati scossi dalla sua perdita, o avrebbero messo in moto la macchina della palingenesi ancora una volta, trovando un altro pilota tra il fondo della marmaglia che viveva in quel mondo?
    Qualcuno di loro avrebbe pianto se si fosse spento combattendo per loro?

    Un pizzicore ai sensi lo portò via da certi pensieri. Qualcosa di mostruoso, qualcosa di maligno si stava avvicinando alla sua posizione. Portò il suo sguardo nel buio che lo circondava, e qualcosa più oscuro dell’oscurità si stava avvicinando a lui.

    Spectre.

    Non riusciva a definire bene i contorni della figura, riusciva solo a percepire quella orribile aura maledetta che gli Spectre si trascinano dientro come un tanfo, una pestilenza che insozzava ogni singola cosa che toccavano o semplicemente approcciavano.

    Udì una voce carica di disprezzo e delusione, una voce che lo portò a provare una varietà di emozioni: Fastidio, rabbia, e stranamente, un senso di familiarità.

    « Che delusione, chissà cosa pensavo di trovare. »

    Alla fine di quella frase, l’essere in armatura si avventò come un animale contro la Palingenesi. Protuberanze filiformi si estesero dall’armatura viola. L’intento era semplice da discernere: fare del male, puro e semplice. Lo Spectre si era avventato spinto dai suoi istinti più bassi contro di lui con l’unico obbiettivo di farlo a pezzi, riguardo al come, era irrilevante.
    Pan notò l’energia compressa in quel metallo viola, e un solo pensiero gli attraversò la mente:

    Ma è scemo?

    Mentre lo Spectre era praticamente a mezz’aria, tentacoli stesi e furia omicida in piena mostra, Pan sfiorò la velocità luminare per mettersi in piedi, e quando riuscì a notare i dettagli dell’elmo avversario, il suo corpo mise in moto un’azione binaria: prima, divenne estremamente “fluido”, estremamente sciolto sulle giunture e sulle articolazioni, poi la sua forza letteralmente esplose in uno schiaffo in piena faccia contro lo Spettro.

    Il suono dell’impatto fu pari a quello di una frusta, solo dieci volte più potente circa.
    Lo Spectre venne sbalzato via, inghiottito dall’oscurità, ma era ancora lì, ancora presente e capace di insudiciare i sensi della Palingenesi.
    Spinto da una malsana, e quasi autolesionistica curiosità, nata dalle parole sentite poco prima, Pan decise di continuare….qualunque cosa fosse quello che stava succedendo in quel momento. Il cosmo del Motore Rosso si espanse, riempiendo l’aria di granuli urlanti, e illuminando intorno Pan come un faro nel fuio. Mise gli occhi sullo Spectre poco lontano da lui, alzò le braccia in una guardia basilare, e fece cenno con due dita verso il suo avversario:

    Ci vuoi riprovare?



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    Edited by ~S i x ter - 6/5/2024, 21:53
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    - HIGHWAY TO HEL -
    CONCILIO


    1


    Dennis era estatico. Stava finalmente riuscendo nell’impossibile, dopo giorni, settimane, se non mesi di tentativi. I denti stretti in una morsa, gli occhi spalancati, il respiro serrato, eccola, la vittoria, la tanto agognata vitto-

    NO IL GUSCIO BLU NO NO NOOO-

    Finì quella corsa in quarta posizione.

    Il re delle bestie si portò un pugno chiuso davanti alla faccia, stringendo le palpebre e cercando di non urlare dalla rabbia. Il suo avversario sedeva al suo fianco, dall’altra parte del divano, il controller poggiato sulle gambe, un sorrisetto beffardo sulla faccia. Dalla sua bassezza poteva lo stesso guardare la palingenesi dall’alto in basso. Pan ebbe abbastanza autocontrollo da non far esplodere il suo controller con la pressione delle mani, limitandosi a poggiarlo sul divano in modo stizzato. La creatura seduta vicino a lui, un procione vestito come fosse dicembre del 1996, lo stava irritando senza dire neanche una parola, fin quando non decise di andare oltre.

    Eh fai cagare.

    Prossima volta no item.

    Prossima volta il cazzo, lo abbiamo già fatto e ti ho polverizzato.

    Un guscio blu? Seriamente?

    Prossima volta non sprechi i booster, scemo.

    Si si passa le patatine che le hai quasi finite.

    Deliziose patatine fritte dolci vennero consumate voracemente dai due individui, le frecciatine vennero seguite da risate, le risate da minacce, le minacce da lanci di noccioline, e poi ancora minacce. Quello spettacolo penoso venne interrotto da qualcuno che bussava forte alla porta. Pan si alzò dicendo che avrebbe fatto lui e che il procione poteva fare come se fosse a casa sua, perché era casa sua.

    Pan aprì la porta.

    KITTY!
    Cosa significa questo? La donna gatto era oltremodo arrabbiata, e guardava il suo Re come se stesse guardando un suo familiare fare qualcosa di estremamente stupido.

    Ciao anche a te. È successo qualcosa?

    No, è quello che NON è successo il problema! Che ci fai ancora qui? Sei in PIGIAMA, Gea Benedetta tre volte!

    Non pensavo fossi così rispettosa dell’etichetta. Poi si sono un adulto ma avrò anche il diritto di fare una serata in pigiama tra maschi tra birra e cazzatine varie, non c’è niente di sconcio nella cosa. Poi lui aveva il giorno libero e la serata si è trasformata in quattordici ore, è forse un crimine questo? Comunque lui è Stephan.

    Stephan, Kitty.


    Ehy.

    Ehy…
    Den-Pan…
    Era sull’orlo di gridare tanto da lacerarsi le corde vocali, ma resistette, sapendo che quell’atteggiamento non avrebbe funzionato in alcun modo. Hai…Hai per caso…controllato….che giorno è oggi?
    No.
    La donna inspirò profondamente.
    Potresti farlo ora?

    La Palingenesi non capì il motivo di quella richiesta, semplicemente scosse le spalle e prese il suo “cellulare”, che poi cellulare non era, era più un prisma triangolare nero e oblungo. Quando uno degli schermi si illuminò, mostrando data e ora, Pan quasi sbiancò.


    FUCK















    Il mezzo percorreva la breve distanza tra la base NATO ed il punto di arrivo delle Api Dorate con sorprendente velocità, un ritmo che un Hummer Limousine sembrava impossibile da mantenere, ma reso possibile dalla maestria di guida di Kitty. Dietro il sedile del guidatore, un vociare continuo riempiva quella scatola metallica, voci di tutti i tipi, alte e basse, maschili e femminili, singole o multiple.

    Dov’è la mia scarpa?

    Qualcuno ha una forcina?

    Mouselomew dov’è?

    Sono qui dietro

    Ci sarà il rinfresco?

    Noooooooo ho lasciato le luci accese a casa!

    Potere nella miseria, attraversiamo la griglia della morte.

    AO N’DO STANNO GLI ASSORBENTI-ah eccoli qua…


    Pan era tra di loro, ancora intento a mettersi i pantaloni. Era il terzo paio che provava, i primi due si erano rotti nella foga e nella fretta. Aveva fatto infinite storie sulla scelta del vestiario, ma oramai era fatta e doveva stringere i denti.
    KITTYYYY Urlò dal sedile posteriore.
    SEEEEE?
    QUANTO MANCA?
    VEDO I CANCELLI
    OKAY RAGAZZI TUTTI PRONTI.

    Kitty rallentò gradualmente, entrando nella zona della Base circondata da guardie armate. Alcune di loro misero mano alle loro lance e scudi, ma l’auto si fermò con abbastanza grazia da non permettere ad un allarme di risuonare tra le Guardie del Nord.
    La portiera si aprì e da essa usci la Palingenesi in abiti sorprendentemente eleganti, scelti dai migliori elementi della sua guardia personale con il miglior senso estetico. A lui susseguirono Mouselomew, Kitty, una creatura composta da cinque cervelli armata di tre Uzi, Jill, tre soldati del Ragno d’oro e sua sorella Claudia dell’honey badger, tutti vestiti in modo sorprendentemente elegante. Pan si girò verso di loro, dopo aver notato la ricostruzione della base in cui si trovavano.

    Bene, Jill, tu vieni con me, voi altri cercate di capire dove si riuniscono gli accompagnatori, Mouselomew confido in te, sei il capo della banda fin quando non torno, non fare papere.

    Jill venne quasi fulminata dalla notizia di essere colei scelta per accompagnare il Re alla riunione. Quasi cercò di controbattere, cercando di far capire che forse Mouselomew, o anche uno dei soldati era una scelta migliore rispetto ad una come lei. Pan estinse quelle preoccupazioni semplicemente dicendo “Dai non fare così” e quasi costringendola a seguirlo. La povera ricercatrice sospirò profondamente, calmando il suo nervosismo e seguendo il suo Re, non prima di aver controllato la sua borsetta.
    Pan trovò la sala della riunione al secondo tentativo, la prima volta non riusciva a capire dove dovesse andare e quasi finì in uno dei numerosi bagni presenti alla base. Dovette chiedere indicazioni ad una delle Valchirie di guardia, la quale gentilmente, ma senza dire neanche una parola, condusse i due emissari di Gea alla porta che cercavano.

    Grazie ben gentile.

    Pan aprì le porte, venendo accolto da energie straordinarie, energie che quasi lo costrinsero a stringere le palpebre, come se fosse uscito alla luce del sole dopo tanto tempo chiuso in casa. Una stereotipica tavola rotonda era presente al centro del salone, con alcuni dei chiamati all’adunanza già presenti. Avrebbe voluto scambiare convenevoli amichevoli con i suoi conoscenti presenti in quella sala, ma c’era qualcosa, un insieme di energie familiari che quasi istantaneamente prosciugò ogni sua voglia di familiarizzare all’interno di quella stanza, rendendo le bravate ed i comportamenti gioviali di qualche minuto prima lontani nel tempo quanto ere geologiche. L’ombra del passato e del futuro incombeva su tutti i presenti, e quelle ombre avevano inscurito l’umore della Palingenesi. Si schiarì la voce, annunciandosi ai presenti, per poi dirigersi silenziosamente a sedere.

    Potete segnare la Corte del Rosso come presente. Ne faccio le veci io, P.A.N.

    E la mia assistente Jill. Dì ciao ai presenti Jill.


    B-B-Buongiorno…



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    Edited by ~S i x ter - 2/5/2024, 00:05
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    cucù
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    - MINDKILLER -

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    AH CAZZO FREDDA FREDDA FREDDAAAAAaaaa ora va bene

    Pan era sotto la doccia esterna. Il soffione era così incrostato di calcare che i getti d’acqua erano quasi tutti deviati, costringendolo a rendere quell’operazione più lunga di quanto avrebbe dovuto essere. Fuori dal divisorio, con le spalle poggiate al muro, il suo interlocutore poggiava le spalle al muro e continuava la conversazione.

    Allenarsi ore e ore in una stanza vuota non fa bene al cervello. Non hai neanche una finestra lì sotto, c’è gente che ha paura di trovarti morto soffocato in quel bunker.

    Ci ho un sistema di aerazione non sono mica scemo.

    Hai un paio di tubi di plastica con due ventilatori attaccati alle estremità, e non voglio neanche parlare delle macchie nere sul soffi-

    Cos’è questo odore?

    Shampoo al miele.

    Ma che, stai davvero usando quella fatta a mano da quelle milfone pazzoidi? Quelle con le corone di fiori che bruciano incenso fatto con il rosmarino e la salvia?

    Chi CAZZO se ne frega chi lo fa, se funziona, funziona. E poi a Jo piace.

    Un’altra delle prove che Johanna di Atlantide ha dei gusti orribili.

    Vaffanculo.

    Pan chiuse l’acqua, e afferrò l’asciugamano appeso alla porta, uscendo dopo qualche secondo dal box doccia indossandolo all’altezza della cintura. Scosse la testa velocemente a destra e sinistra, rinfrescato e rinvigorito nel corpo ma non nello spirito.

    Tornando seri per un momento…
    Non puoi ignorare il fatto che ti stai isolando più del solito in questo periodo. La tua ultima sessione di allenamento ti ha fatto svenire per tre ore. Quella luce alogena, quell’aria viziata, e quel maledetto ronzio delle luci al neon! Riesco a stento a sopportarlo quando scendo giù a chiamarti e-


    Senti.

    Pan interruppe la conversazione con un tono senza giovialità. Quel “senti” era stato pronunciato come un ordine, un ordine del re delle Bestie.

    Devo chiederti una cortesia…
    Pan sospirò profondamente, prima di continuare con il suo discorso.
    Ho bisogno che tu smetta di cercare di essermi amico.

    Al suono di quelle parole, la creatura che stava conversando con Pan ebbe un sussulto al cuore. Cosa estremamente difficile, visto che un cuore non ce l’aveva, ne aveva pelle, ossa o carne. Ciò che Pan aveva davanti era una sfera di luce pulsante, dalla leggera sfumatura bluastra. Una creatura che in quel momento sentiva come se la luce che lo formava si fosse cristallizzata in dolorose schegge di ghiaccio secco.

    Non che tu mi dia fastidio o mi sei antipatico o altre ragioni da ragazzini quindicenni. Ho solo… ho solo bisogno… Pan si passò la mano sui capelli umidi, chiudendo gli occhi e scegliendo con cura le parole.
    Ho solo bisogno di più, diciamo…professionalità


    Professionalità? Di che cosa stai parlando? Ho solo espresso la mia preoccupazione!
    E non pensare che non lo apprezzi, è solo-
    Vedo un pilastro della creazione isolarsi in una stanza come fosse un ergastolano, uscire solo per il proprio dovere, e quando cerco di comportarmi decentemente nei suoi confronti lui mi dice che non vuole avermi tra i piedi.
    Non ho detto questo. Lasciami finire prima di-
    O è forse il fatto che tu sei a tutti gli effetti un Re, e non vuoi che un Fuoco Fatuo si rivolga a vossignoria senza inginocchiarsi? Mi dispiace dirtelo, ma io le ginocchia non le ho.
    Il cosmo di Pan sussultò leggermente, ma con abbastanza intensità da asciugarlo completamente. L’era e le piante vennero scosse da una folata d’aria calda, ed il Wisp smise di parlare, incontrando lo sguardo triste e serio del Re del Rosso

    Pensi che non sappia che ti ha mandato il reparto psichiatrico?
    Pensi davvero che non sappia che tutto quello che hai detto fino ad ora non sono state parole tue, ma di chi mi prescrive bromuro e mi fa due tomografie al mese per vedere se ho pezzetti d’osso nel cervello? Pensi…Pensi che non sappia che non vuoi stare qui?


    Un sottile strato cosmico circondò il suo corpo, liberando nell'aria granuli di G A C T A che si dissolsero all'aria, sublimando nella non esistenza.

    Si, ti ho chiesto professionalità. Ti ho chiesto di smetterla di comportarti come un dannato pediatra e di dirmi chiaramente CHE COSA VOLETE DA ME!

    Il fuoco Fatuo non rispose, limitandosi a fluttuare ad un metro dal suolo, brillando ad intensità altalenanti. Pan accolse il suo silenzio come una risposta, e coprì il suo corpo con la Darian, modellata intorno alle sue forme come mercurio liquido e scuro. Si incamminò verso l’esterno della sezione docce, lasciando il Fuoco alle spalle, ma non prima di fermarsi un momento.

    Tuttavia, hai…Avete ragione…la reclusione volontaria non va bene. Penso che andrò a farmi una passeggiata. Di ai dottori che torno presto, non voglio mica che si arrabbino…








    Pilastro della realtà ed ho il coprifuoco...


    Le Api dorate lo avvolsero, ed in una manciata di minuti lo portarono in un luogo estremamente isolato, un antico rifugio di montagna, o almeno quello che ne rimaneva. Nessun tetto, nessuna porta, nessuna finestra. Solo le mura di pietra erano ancora in piedi, e l’interno era stato preso d’assalto dalla vegetazione.
    A Dennis non importava, a stento si era accorto di essere sul fianco di una montagna, e del freddo pungente che lo circondava.
    Si sedette per terra, con la schiena contro un muro fatiscente, e si mise le mani sul viso respirando lentamente, affetto da una stanchezza che sarebbe passata dormendo.



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    Edited by ~S i x ter - 6/5/2024, 21:53
  7. .
    CITAZIONE (Miquella @ 23/4/2024, 20:49) 
    CITAZIONE (B.F.G. @ 23/4/2024, 20:03) 
    ehy

    Io ho molta paura ma Lisan al Gaib non ne avrebbe.
    Se è un invito per un fight
















    accetto.















    Apri te.

    :)
  8. .
    ehy
  9. .
    CITAZIONE (~Rain~ @ 21/4/2024, 10:34) 
    CITAZIONE
    BETTER
    Gli spiriti della natura animale obbediscono e combattono per il loro Re, tanto da trascendere il mondo materiale e unendosi ad esso in forme dalle capacità inimmaginabili, trasformando il suo corpo durante il processo in animale, una forma ibrida o in una creatura gigantesca.

    Alour! Per quanto riguarda trasformazione in sé aggiungi che la versatilità dei poteri delle trasformazioni non sarà pari ad un possessore della stessa abilità, seppur uguale per quanto riguarda la potenza, con versatilità facciamo rientrare poi tutto quello che è l'eventuale controllo elementale, veleni ecc.

    Poi aggiungi anche che la creatura in cui ti trasformi può raggiungere al massimo la grandezza consentita dall'energia come per Metamorfosi (qui ti lascio campo libero su come integrarla) e che ogni trasformazione possiede la stessa durezza della tua armatura. Poi (più che altro per mostrarti il ventaglio di possibilità che puoi percorrere) tieni a mente che non per forza devi trasformarti sempre in una creatura gigantesca o una forma ibrida, ma una creatura che magari è grande una decina di metri e basta (puoi variare le dimensioni in combattimento spendendo cosmo come se ti trasformassi ancora, oppure scegliere di fermarti a tot metri mentre ti trasformi)


    CITAZIONE
    Configuration 1: Vajira.

    Tra le caratteristiche animali a disposizione della Palingenesi, le due che formano questa configurazione sono tra le più miscibili: L’uso e la manipolazione del ferro, derivato dalla Chrysomallon squamiferum, una lumaca marina capace di incorporare minerali e sulfuri ferrosi nel suo corpo, e la capacità di controllare scariche elettriche come l’Electrophorus electricus, un animale capace di generare e rilasciare quasi seicento watt di corrente. Le capacità di controllo dei suddetti elementi può essere definita grossolana, ma unire il potere elettrico di un fulmine (sotto forma di raggi, scosse, sfere ed esplosioni) con la capacità di controllare uno dei materiali più conduttivi esistenti apre le porte ad una versatilità senza eguali.

    Qui giusto per completezza aggiungi alla Chrysomallon, dopo che citi la capacità di incorporare, anche di 'utilizzare' tale elemento sempre in forma grezza (come fai giustamente anche con elettricità dopo), ovviamente sempre che parte da te ecc.

    Ok vediamo un po' se queste vanno bene:

    Configuration 1: Vajira.

    Tra le caratteristiche animali a disposizione della Palingenesi, le due che formano questa configurazione sono tra le più miscibili: L’uso e la manipolazione del ferro, derivato dalla Chrysomallon squamiferum, una lumaca marina capace di incorporare e rilasciare minerali ferrosi dal suo corpo, insieme alla capacità di controllare scariche elettriche come l’Electrophorus electricus, un animale capace di generare e rilasciare quasi seicento watt di corrente elettrica. Le capacità di controllo dei suddetti elementi può essere definita grossolana, ma unire il potere elettrico di un fulmine (sotto forma di raggi, scosse, sfere ed esplosioni) con la capacità di controllare uno dei materiali più conduttivi esistenti (sebbene in forma grezza e non estremamente precisa) apre le porte ad una versatilità senza eguali.



    BETTER

    Gli spiriti della natura animale obbediscono e combattono per il loro Re, tanto da trascendere il mondo materiale e unendosi ad esso in forme dalle capacità inimmaginabili, trasformando il suo corpo e donandogli qualità che derivano dagli animali stessi, comparabili per potenza quasi a vere e proprie abilità, ma non comparabili per quanto riguarda versatilità effettiva ai possessori delle suddette abilità.
    Questà capacità inoltre dona alla Palingenesì la possibilità di trasformare il suo corpo durante il processo in una forma animale, una ibridazione tra animale e uomo, o in una delle forme precedenti ma dalle dimensioni gigantesche, le cui dimensioni massime sono limitate dalla sua energia, con ogni forma avente la stessa durezza della Darian di Pan.
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    Ok ragazzone è tempo di fare pulizia

    Vorrei togliere due forme alla mia scheda (Chrysomallon squamiferum e Electrophorus electricus) per aggiungerne una che è funzionalmente l'uso di entrambe allo stesso tempo grazie al bonus a nera per l'apoteosi che anche dopo mesi non ho messo


    BETTER
    Gli spiriti della natura animale obbediscono e combattono per il loro Re, tanto da trascendere il mondo materiale e unendosi ad esso in forme dalle capacità inimmaginabili, trasformando il suo corpo durante il processo in animale, una forma ibrida o in una creatura gigantesca.

    Bonus Nera:
    La maestria di questa particolare abilità ora permette al Re delle bestie di trasformarsi in una forma chimerica di due animali, donandogli due abilità temporanee contemporaneamente

    Configuration 1: Vajira.

    Tra le caratteristiche animali a disposizione della Palingenesi, le due che formano questa configurazione sono tra le più miscibili: L’uso e la manipolazione del ferro, derivato dalla Chrysomallon squamiferum, una lumaca marina capace di incorporare minerali e sulfuri ferrosi nel suo corpo, e la capacità di controllare scariche elettriche come l’Electrophorus electricus, un animale capace di generare e rilasciare quasi seicento watt di corrente. Le capacità di controllo dei suddetti elementi può essere definita grossolana, ma unire il potere elettrico di un fulmine (sotto forma di raggi, scosse, sfere ed esplosioni) con la capacità di controllare uno dei materiali più conduttivi esistenti apre le porte ad una versatilità senza eguali.
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    -Su Eminencia -

    4

    Arrivò a chiedersi perché stava facendo tutto questo. Perché era ancora seduto? Perché mangiava e beveva come se fosse nel mezzo di una gita fuori porta? Perché si ostinava a coprire il suo corpo carnoso con il metallo della Darian con esacerbante lentezza? Cosa lo spingeva a comportarsi da essere umano ogni volta che una situazione simile gli si presentava davanti? Era forse perché la sua natura animale lo costringeva a vedere una scintilla di umano anche dove non c’era? O forse era solo un ritualismo intrinseco, una farsa che metteva su non per gli altri, a per se stesso, per illudersi di essere qualcosa che non era più.

    Il naso gli prudette, e mentre se lo grattò si dimenticò di quella questione.

    « Scelgo che mi importi. »

    Si girò verso l’entità, incontrando il suo sguardo. Non notò l’incipit di sorriso formatosi sul viso dello spectre, il suo cervello semplicemente non riusciva a registrare quella possibilità.

    « Mentre a te importa. »

    Il peso di quelle parole quasi piegarono lo spazio intorno a loro, ma Pan sapeva che ciò stava succedendo per volontà della figura in nero, una figura che stava già perdendo la sua forma ed i suoi contorni. Non c’era più l’esile figura umana davanti a lui, ma un mostro di metallo, piume e orrore. Qualsiasi gioco stessero giocando, stava per finire molto presto.
    La figura imponente, dagli occhi illuminati di rosso, e dal corpo che sembrava fosse refrattario alla luce, lo osservava dall’alto in basso, giudicando implicitamente l’uomo seduto su quella sedia da campeggio. Pan si chiese se era normale non chiedersi cosa quel mostro stesse pensando, ma non si diede una risposta.

    « So perfettamente chi ho davanti. Io guardo te e vedo noi.
    Quello che siamo stati, quello che abbiamo generato, quello che abbiamo provato, ed è tutto allo stesso livello di una formica.
    Hai già emesso la tua sentenza, ed è solo la sua limpida parità che mi fa andare oltre l'insulto. »
    Pan alzò un sopracciglio, chiedendosi dove quel pennuto avesse nascosto tutta quell’aggressività fino ad ora. Minuti di pantomima, e forse ore di preparazione e stalking solo per finire in quello stato. Era una cosa voluta? Era forse un errore?


    « Ma questa parità è contemplata nel disegno che ti ha generato.
    Tu hai afferrato violenza con le tue mani sanguinanti e azzannato alla carotide per essere qui e ora. Hai polverizzato come ossa sotto le scarpe per essere un Re che non impone il suo potere. E vedo un dolore così perfetto e trascendentale la cui sola esistenza causa terrore in chi ti è intorno.
    Eppure, a te importa. »


    Masticava. Non aveva niente in bocca, ma masticava, muovendo la mascella e i denti come se avesse appena azzannato una carnosa bistecca. L’assurdità di quelle parole stava raggiungendo vette elevatissime. Eppure Dennis era calmo, maledettamente e spaventosamente calmo. Qualcosa da oltre la luce era davanti a lui, era a conoscenza di dettagli importanti sulla Palingenesi vivente seduta in riva al lago, eppure era, per mancanza di parole migliori, calmo. Perché?

    « E in questa immensa e perfetta esistenza per cui ogni vita ha la stessa importanza, Palingenesi... »
    Pensi che io non riconosca l'umano che ha scelto per te? »

    Un silenzio opprimente scese su di loro. Pan guardo l’essere per qualche secondo. Si alzò dalla sedia di plastica, sistemando i suoi pochi avere con fare più ordinato possibile per quel momento. L’armatura lo copriva quasi completamente, lasciando buchi liberi sul suo petto e sulle sue braccia, mentre la testa rimaneva ancora scoperta.
    Era ora davanti a lui, in piedi, schiena dritta e sguardo torvo. Con quello sguardo, Pan mise le cose in chiaro nel modo più diretto che conosceva, comunicando un messaggio di importanza estrema: i convenevoli stavano per finire, e quello che sarebbe arrivato dopo sarebbe stato terrificante.
    Eppure non ci sarebbe stato un taglio netto e preciso. Pan avrebbe proposto, no, offerto un ultimo calcio d’angolo, un’ultima occasione alla battuta dopo due strike. Un’ultima volta, e nulla più. Come avrebbe reagito quel mostro? Avrebbe continuato quel cortese scambio di convenevoli? O avrebbe colto l’occasione, rilasciando furia animale a chi la furia la respirava, gli scorreva nelle vene e gli fluiva negli occhi?
    Pan, le palpebre chiuse, le mani unite davanti alle labbra, quasi come se si stesse sforzando decise di lanciare la moneta. Staccò le mani dalla bocca, sospirò profondamente, e fissò lo spettro negli occhi, sputando parole a denti stretti, mentre numerose vene di rabbia cominciarono a mostrarsi sulla sua pelle.


    Spiegati meglio, per cortesia.
    Soprattutto l'ultima parte.



    Su4sahH

    B.F.G | ENERGIA NERA | PAN [VII]
    FISICAMENTE - ///
    MENTALMENTE - ///
    STATUS DARIAN -quasi tutta tranne l'elmo

    RIASSUNTO AZIONI -
    ABILITÀ -



    TECNICHE - ///
    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
    GEA IS A SYSTEMS ARCHITECT AND THE MULTIVERSE IS AN INFINITELY RECURSIVE ARCHITECTURAL SIMULATOR
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    -Su Eminencia -

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    Alla prima risposta dello Spettro, Pan replicò con un rantolo, chiudendo gli occhi e strofinandoli con pollice e indice della mano destra. Lo sentiva parlare, mentre l'aria gli sibilava lentamente tra i denti. Aveva aperto una diga e le parole lo stavano travolgendo. Lo sentiva parlare di una vita passata ad analizzare altre vite, un'esistenza che rifletteva il mondo che la circondava, esplicata con un discorso che puzzava di meritata saccenteria. La Darian della Palingenesi avvolse parte delle sue gambe, mentre Pan poggiava la testa su tre dita e fissava il lago gelido davanti a se. Ad ogni descrizione, ad ogni parola, Pan masticava l'aria, strofinando denti contro denti, attendendo con pazienza la fine di quel discorso esplicativo, a quella sonata quasi celebrativa. Quella situazione lo aveva prima riempito di disgusto, poi di melanconica nostalgia, dopo ancora un minuscolo granello di rispetto, ed ora era tutto culminato in un senso di paradossale apatia puntellata da disprezzo.

    Sentì lo sguardo inumano della Creatura verso di se, sguardo che ricambiò impassibile.

    « Significa che mi importa? Lascio a te la risposta. Apprezzo un giudizio che non devo fare io, una volta ogni eone. »

    Pan riempì i polmoni, per poi sospirare profondamente. Si passò un pollice sulle sopracciglia, schioccando la lingua un paio di volte, per poi girarsi verso lo Spectre, guardandolo con un sopracciglio alzato.

    No.
    Non te la caverai così facilmente.


    Si passò la lingua sui denti, stiracchiandosi e allungando le gambe, già corazzate dalla Darian, diffusasi sulla sua pelle come mercurio liquido. Piegò la testa verso destra e sinistra, schioccando le giunture.

    Mi parli di milioni di milioni di vite, di chi e come erano, di ciò che hanno fatto, di come hanno finito d'essere. Parli come se non fossi stato li, come se tu non sapessi chi è la persona che hai davanti, perché se lo sapessi davvero, avresti scelto un tono migliore per descrivere qualcosa che ho vissuto anche io.

    Volse lo sguardo in un punto indefinito in lontananza, afferrò la birra li vicino e la finì in un paio di sorsi.

    No...sei troppo furbo...troppo intelligente per questo....
    Che sia qualcosa di diverso? Qualcosa di...inusuale...sembra quasi...si...una richiesta d'aiuto...


    Qualche secondo di silenzio, interrotto improvvisamente da Pan che sghignazzava prepotentemente, mettendosi la mano davanti alla bocca cercando di contenersi. Lo sghignazzare divenne una risata vera e propria, e Pan dovette lottare contro se stesso per smetterla. Alla fine quasi gli venne il fiatone.

    Phheeew...si come no...aspetta e spera.

    Rimase in silenzio per un po', ascoltando solo il rumore dell'acqua mossa dal vento del Nord. Frugò poi nella tasca dei suoi pantaloni poggiati per terra vicino alla sedia. Ne estrasse una sigaretta fatta a mano, ed un accendino da cucina viola. Accese il suo tizzone ed inspirò lentamente, sbuffando fuori il fumo in direzione opposta a quella del suo interlocutore.

    Non lo so. Non so se ti importa, e no, non puoi chiedermi di dare quel giudizio al posto tuo, è compito tuo quello. Non te la caverai scaricandomi addosso la tua unica, vera responsabilità.

    Ora rispondi alla domanda:

    Ti importa davvero come mi sento?


    Su4sahH

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    STATUS DARIAN - Indossata sul petto e gambe

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    ABILITÀ -



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    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
    GEA IS A SYSTEMS ARCHITECT AND THE MULTIVERSE IS AN INFINITELY RECURSIVE ARCHITECTURAL SIMULATOR
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    Nome utente: B.F.G.

    Token attuali: 44

    Scheda PG: YE

    Token da assegnare: 19 Goldent Token, 15 Void Token

    Quest/duelli:
    Duello: Union Pacific 844 Terminato il 14/11/15
    Duello: Boston tea party Terminata il 19/08/2015-altra casta
    Duello: Australian Troubles Terminato il 18/12/2015 (corruzione)- altra casta
    Duello: Hotline Canada Sconfitta, concluso il 25/12/2015.- altra casta
    Duello: Mille miglia concluso il 23/12/2015-altra casta
    Duello: Souther Comfort Concluso il 15/11/2016-altra casta
    Duello: Self control terminato il 05/08/2016-altra casta
    Duello: Sprint Cup concluso il 23/3/2017-altra casta
    Duello: Perfect situation concluso 16/2/2019-altra casta
    Duello: You are the blood concluso il 12/1/2019-altra casta
    Duello: The V-Word Concluso- altra casta
    Duello: Shell Shock Concluso-altra casta
    Duello: Tehillim Concluso
    Duello: A nice day Concluso.-altra casta
    Duello: Possible broken arrow concluso-altra casta
    Duello: Daisy Bell concluso-altra casta
    Duello: - ignorance is the most abhorrent beast Concluso
    Duello: Dame tu tormento concluso-altra casta
    Duello: tierras de azafrán Concluso

    Conto: n.53
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    Vabè dai è tempo di aprire il conto:

    Nome Utente: B.F.G.
    Link alla scheda: ye
    Token Attuali/Assegnati: 44
    Quest/Duello: The rite of spring.

    Mega Quest High Hopes: Ignatius X
    Mega Quest High Hopes: Conclusione X

    right back where we started from atto 1 atto 2 atto 3
    Conto: da aprire
926 replies since 4/9/2014
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