Un Nuovo Custode della Conoscenza

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  1. Tygaer
     
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    CANCER
    UN NUOVO CUSTODE DELLA CONOSCENZA

    -POST I-



    Era stata decisamente una nottataccia. Negli ultimi tempi Rigel aveva ripreso quella pessima abitudine di riflettere e rimuginare su ogni cosa, che si trattasse di eventi rilevanti o meno. La cosa lo stancava non poco, per colpa di quel suo lato del carattere che lo portava ad esaminare ogni problema da più punti di vista fino a cercare di trovare la migliore soluzione; in condizioni normali quello sarebbe stato un pregio, o comunque una sana abitudine.

    Ma trattandosi del Cavaliere di Cancer, aveva senso parlare di normalità? No. Perchè lui tutto si sentiva, tranne che normale. Era un puzzle a cui mancavano dei pezzi, e ciò che non permetteva di completare il quadro lo faceva arrovellare maggiormente perchè si trattava di conoscenze che lui, sfortunatamente, non aveva. La recente esperienza ad Asgard ne era stata una concreta dimostrazione, e tutto girava intorno ai quattro spiriti legati al suo.

    Prima Methos, che gli aveva fatto da guida e che a volte - doveva ammetterlo - lo aveva protetto. Certo, ne avrebbe avuto un proprio tornaconto e tutto sommato i due erano stati una bella squadra, anche se il guerriero aveva saltuariamente preso il suo posto al comando del corpo, relegando lo stesso Rigel a ruolo di spettatore. Col passare del tempo, quegli scambi di pilota erano diventati concordati da entrambe le parti nonostante lo spirito fosse in grado di bypassare la volontà del ragazzo e fare di testa sua; e adesso, durante una missione che per una volta poteva davvero essere una relativa passeggiata, Rigel scopre di essere alla mercè non sono di Methos, ma anche di Sylas e Caspian: a quanto sembrava, il suo "coinquilino" più anziano aveva tenuto a bada gli altri due fino a quel momento, per poi liberarli e rischiare di far uccidere Astra, un'alleata valida e che l'avrebbe odiato per il resto della sua vita. Complimenti, complimenti davvero. Poi c'era Cassandra, che rimaneva un mistero a causa della sua riservatezza; ma almeno non era invadente come quegli altri.

    E ancora mancava Kronos all'appello.

    Ti stai lambiccando il cervello per nulla.

    Già, c'era anche l'altro dettaglio... che i suoi pensieri non potevano usufruire della privacy, dato che in quel marasma spirituale ognuno conosceva i pensieri di tutti gli altri (cosa diventata parecchio fastidiosa da quando anche Caspian era stato sigillato).

    Ce l'hai fatta, hai ripreso il controllo da solo. Ora la possessione può avvenire solo se sei tu a volerlo, niente più scambi indesiderati. Era necessario che ci riuscissi, te l'ho già spiegato. Vuoi tenere il muso ancora per molto?

    Ma certo, Methos. Posso solo ringraziarti per ciò che hai fatto per me.

    Il sarcasmo non ti si addice.

    E a te non si addicono la verità e la chiarezza, a quanto sembra.

    Lo spirito stava per ribattere quando entrambi percepirono qualcosa: una presenza cosmica spaventosamente forte, ma per fortuna altrettanto familiare. Non che il Gran Sacerdote avesse avuto bisogno di espandere il proprio cosmo per annunciarsi, anzi aveva preferito fare alla vecchia maniera. Gridando come un venditore ambulante, ma visibilmente divertito dal proprio modo di fare; Bart era fatto così, si divertiva con poco.

    Mentre si avviava all'ingresso della Quarta Casa per riceverlo, sorrise pensando alle parole quasi formali dell'altro. Attraverso il cosmo richiamò la propria armatura, dato che comunque la "richiesta d'udienza" implicava qualcosa di più che una semplice chiacchierata. Si passò una mano tra i capelli corti, poi fece la sua comparsa all'ingresso cercando di darsi un contegno e di rispondere in maniera adeguata, sebbene il rapporto tra i due fosse più che amichevole.

    Normalmente dovrebbe essere il Cavaliere d'Oro subalterno, a chiedere udienza al Gran Sacerdote.

    Questo era quello che il ragazzo avrebbe voluto dire, con la sua consueta semplicità.

    Sii il benvenuto alla Quarta Casa, Bartolomeo del Toro e Gran Sacerdote del Santuario di Athena.

    Ed effettivamente era vero, oltre all'armatura il buon Bart indossava il mantello cerimoniale. Non era un buon segno, anche se fosse stato semplicemente un eccesso di zelo da parte di Elena.

    Rigel, figliolo, cos’hai combinato ad Asgard?

    Ah, bene. Sono nei guai, quindi.

    Il ragazzo trasse un sospiro, poi si guardò intorno: aveva mandato le Fiamme ad addestrare reclute e a verificare che i civili avessero bisogno di aiuto per qualcosa, come soleva fare nei brevi periodi di calma che la Corruzione concedeva a tutti loro. Non c'era bisogno di entrare nella Casa ed andare nella sala dove riceveva gli ospiti per essere certi di essere soli o mantenere l'etichetta, cosa che a Bart interessava ben poco; comunque era una bella giornata, stare all'aperto forse avrebbe fatto bene allo spirito... o almeno al SUO, di spirito.

    Credo di aver realizzato di essere una specie di bomba ad orologeria senza timer, ecco cosa ho combinato. Ti va di fare due passi qui fuori?

    Ad un cenno affermativo dell'altro, iniziarono a camminare imboccando una via laterale che portava ad una zona verdeggiante, con un paio di bassi alberi e qualche roccia qua e là che spuntava dal terreno. Nulla di vagamente paragonabile ad un giardino, naturalmente, ma non era neanche un mucchio di sassi senza speranza di far crescere un ciuffo d'erba.

    Immagino che tu abbia ricevuto notizie dal Celebrante, o che mi abbia sorvegliato direttamente in qualche modo durante il mio allenamento con Astra. Un bel tipetto tenace e testardo, anche se non dovrei essere io a dirlo dato che sono più giovane di lei.

    Sorrise all'altro, che lo osservava con attenzione.

    Quindi pensò che andrò direttamente alla parte che riguarda ciò che mi è successo, dato che sei l'unico a conoscenza a parte me e un paio dei miei ragazzi. A quanto pare gli spiriti hanno deciso che non era solamente Astra a dover imparare qualcosa, quel giorno. Hanno preso a turno il comando, prima Methos e poi anche gli altri due. La mia idea era quella di vagliare le abilità di Astra, invece Methos ha deciso che per farle seriamente comprendere cosa significa avere a che fare con gli spiriti bisognava colpire molto più duro di quello che avrei fatto io. E quando poi ha lasciato il controllo a Sylas e Caspian, ho dovuto cercare di limitarli il più possibile mentre usavano i miei poteri, quasi sicuramente l'avrebbero uccisa; lei stessa aveva perso il controllo del suo potere, che le si stava ritorcendo contro. Poi, ancora non so come, sono riuscito a riprendere il comando e arginare gli spiriti e a mettere fine a tutto quanto. Lei ci è andata vicina, l'ho riportata io stesso ad Asgard per essere certo che non accadesse null'altro in quella giornata storta.

    Si fermò un attimo, non sapendo bene quanto effettivamente Bart ricordasse della sua convivenza spirituale.

    Per inciso, Caspian era lo spirito sigillato nel Drow corrotto che abbiamo sconfitto ad Asgard. Sylas è quello che ero riuscito a trovare grazie a Stenson e alla Grado. Comunque spero solo che il Celebrante non voglia la mia testa per quello che è accaduto, o che io abbia causato qualche incidente diplomatico. O entrambe le cose. In ogni caso, questo è quanto è accaduto. Tu hai per caso ricevuto qualche notizia sulle condizioni di Astra? Sono molto dispiaciuto per lei e seccato con me stesso, dato che la responsabilità alla fine è la mia. Sai, è davvero in gamba. Non credo che tarderà molto, prima che riesca a raggiungermi e superarmi... e a quel punto sarai tu a doverti preoccupare di lei, probabilmente.

    Tornò a guardare con espressione interrogativa il volto normalmente gioviale di Bart, sperando di ricevere almeno una buona notizia. E stranamente si rese conto che Methos non era intervenuto, nè per metterlo in ridicolo, sè per offrire il proprio punto di vista ed una consequenziale versione dei fatti.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Sylas» Caspian» Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale »
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Scusa il ritardo, ma sai già. Comunque ho pensato che con la scusa, visto che per una volta Bart e Rigel sono con la calma, che se è interessato potrebbe farsi spiegare per bene anche la faccenda degli spiriti (visto che tu nei post accenni sempre al fatto che la cosa per lui non è affatto chiara). Valuta tu se può interessargli e scusami ancora per il ritardo della risposta.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    nessuna
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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