Malevolent Creek

Tsiu → Dawon

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    Senti qualcosa fischiare.

    Nelle tenebre che avvolgono i tuoi occhi, rendendoti cieco al mondo, pare quasi che tutti i tuoi altri sensi siano amplificati, più intensi e certi.

    Senti il fischio di qualcosa penetrarti nei timpani, e una brezza sempre più feroce avvolge le tue membra, il calore e lo sfrigolio dell'aria a riscaldarti come se avvolto da una coperta.

    Il tuo naso, a sua volta, percepisce un odore secco, arido, e l'ossigeno ti entra a forza tra le narici, riempiendoti e lasciandoti gonfio d'aria.

    Un rumore assordante ti arriva alle orecchie, e realizzi quasi subito che proviene dal tuo stomaco: senti la bocca secca, desiderosa di liquidi, e senti una fame disumana consumarti.

    Trovi che in tutto ciò, nonostante tu non riesca a percepire il passare effettivo del tempo, la tua mente pare andare lenta, e i tuoi ricordi e memorie paiono fugaci, annebbiate.

    Chi sei tu? Non riesci a ricordare, per qualche motivo.

    Forse è la fame - ti sta consumando e divorando, e senti il tuo intero corpo fremere di desiderio, tale istinto sempre più crescente, feroce, mostruoso.

    Quando dopo quelli che paiono infiniti istanti riesci ad aprire gli occhi, quello che vedi davanti a te è terreno montuoso e vegetazione scarsa ad espandersi a macchia d'occhio nel tuo campo visivo.

    E' in quel momento che realizzi di star precipitando dal cielo.

    Benvenuto nel tuo add :zizi: Iniziamo molto semplice: ti svegli, hai na fame bestiale, non ricordi chi diamine sei, e ti stai letteralmente schiantando sul terreno di quello che pare una pianura arida montuoso-desertica :ehsi: In compenso hai già accesso al tuo cosmo (diciamo come se fossi una gialla) e tutte le tue abilità, quindi vedi di atterrare prima di tutto :asd: non hai la surplice addosso per la cronaca e sei ovviamente nella forma umana da te desiderata (il tuo pv, in poche parole). Finisci il post dopo che atterri - se ti guardi attorno sei davvero sperduto in quelli che paiono monti aridi e secchi, seppur vedendo attorno noti comunque zone "boschive" composte da serie di alberi che troveresti normalmente nel medio oriente per intenderci. Sei un po' più bestia che "umano" al momento, seppur sei intelligente ecc. Se hai dubbi fammi sapere per pm ovviamente.


    Edited by ×LostMemories× - 11/3/2024, 08:32
     
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    ono morto? No, non sono mai stato così vivo. E’ buffo che pensi a una cosa del genere, essendo io quanto di più lontano a un essere vivente può esserci non dovrei avere familiarità con questi termini. Perché mi vengono in mente questi pensieri? Sono forse fatto di carne e ossa? Ho dei polmoni in grado di processare l’ossigeno? I più reconditi pensieri mi suggeriscono che non dovrei esserlo, i ricordi offuscati sono dei flash di un’entità gloriosa e ultraterrena, allora perché, perché sento il vento sulla pelle? Perché mi fischiano le orecchie? Perché sento dentro nelle viscere un istinto animale che mi suggerisce… pericolo!?

    Apro gli occhi.

    Sono a testa in giù, mi rendo conto di possedere effettivamente un corpo fisico di una realtà concreta, un rapido movimento con gli occhi a destra e sinistra mi fa cogliere un paesaggio desertico e spoglio, ma la ricerca dei dettagli è superflua dal momento che sto precipitando contro quello stesso paesaggio a gran velocità. L’istinto aveva ragione, il pericolo è reale, ma non sono agitato. Il mio corpo si rannicchia assumendo una posizione fetale, dalla rotazione che ne scaturisce ora mi ritrovo a testa in su, sempre raccolto su me stesso che procedo verso il suolo. Un calore che viene generato dall’interno- no, che proviene da un angolo della galassia ma che sento confluire dentro me, si irradia per tutto il mio corpo arrivando alle estremità. Qui non si ferma, continua a espandere il suo flusso fino a straboccare dalla pelle, sempre più caldo, sempre più avvolgente, brucia. Brucia l’aria direttamente a contatto con me, brucia quella ancora prima per una reazione a catena e mi trasforma in quella che vista da molto lontano può sembrare una cometa. Poi le fiamme diventano sempre meno frastagliate, sempre più di un rosso scuro, sempre più nette e sempre più dense, al posto di una scia di lingue infuocate mi lascio dietro zampilli di lava che cadranno qui e là come pioggia nell’ambiente circostante. Sono di fatto avvolto da una bolla che termina di condensarsi poco prima del violento impatto col suolo: per me la sensazione è come aver fatto un tuffo in una piscina di un liquido viscoso, che dopo l’urto esplode e si propaga andando ad ardere anche quei pochi resti di piccola vegetazione attorno a me.

    Sono ancora rannicchiato, mi alzo in piedi al centro del piccolo cratere formatosi ricoperto di lava che lentamente segue i rigagnoli del terreno, espandendosi. Mi sto guardando intorno per cogliere quei dettagli del luogo che in caduta libera mi sono sfuggiti, ma c’è qualcosa che non va, il bruciore dentro di me non va via ed è diverso da prima. Non è l’energia che ha dato vita alle fiamme che sento, è più feroce, più primitiva, è… fame. Porto una mano sullo stomaco come ad accettarla, ma non so ancora come saziarla. Non è il momento di ragionarci su, per adesso è il momento di farsi guidare solo dall’istinto. Allora chiudo gli occhi e i miei sensi si acuiscono: aguzzo le orecchie in cerca di qualche suono familiare, inspiro il più possibile dalle narici riempiendomi i polmoni dell’aria e di tutti gli odori attorno me.

    Riapro gli occhi, non sono mai stato così vivo.



     
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    Un boato si propaga nell'aria al momento del tuo impatto con il terreno, lo schianto tanto violento da risuonare nell'ambiente circostante e rimbombare nell'aria stessa, divenendo assordante a tutti chi avrebbero modo di sentirlo - tranne te, ovviamente, avvolto nel tuo involucro di lava.

    La tua corazza primitiva è aberrante, terribile, e con il suo calore scioglie il terreno su cui impatti, generando tutto attorno a te magma vivo e puro, che genera a sua volta un intenso calore che ti fa fremere la pelle di eccitazione - come a risvegliare in te sensazioni ataviche e distanti che non riesci ancora a ben porre.

    Ancora in te la nebbia pare viva, offuscante - senti il tuo nome sulla punta della lingua, e i tuoi pensieri, per quanto ora più distinti, chiari, sono ancora celati dalla loro completezza dal quel desiderio che ti prevale.

    Quando estendi i tuoi sensi, dunque, inizi a sentire e percepire il mondo attorno a te: il fruscio del vento arido, secco e caldo, ti bacia la pelle, pungendola lievemente ma risultandoti stranamente piacevole, e vi è un forte odore di terriccio e di bruciato. Nella distanza, non senti rumori particolarmente evidenti... finché, concentrandoti per qualche breve istante, percepisci versi incomprensibili e distanti, ma certamente provenienti da un qualcosa di vivente.

    E, nuovamente, riaprì gli occhi - nella distanza, laddove il terreno diviene più scosceso, impervio, si estende erba bassa e giallastra, e pochi ma folti alberi di un verde intenso si estendono a vista d'occhio.

    Il terreno è prima piano e poi angolare, a discendere e poi risalire in curve taglienti, risultando in generale secco, composto da rocce basse e terreno compatto, seppur lievemente sabbioso - e, tastando con la movenza dei tuoi piedi umani esso, realizzi che sei nudo, privo di indumenti, un essere di sola carne e peli.

    Molto lontano, al limitare della tua incredibile capacità di visione, noti un bacino d'acqua riconducibile ad un fiume, laddove la vita sempre sgorga e si erge.

    Il tuo stomaco nuovamente rilascia un suono primordiale, e il sangue inizia a circolare più rapidamente nel tuo corpo, riscaldando i tuoi muscoli, come se il tuo corpo ti stesse preparando a qualcosa.

    Un qualcosa che realizzi già.

    CACCIA.




    Sai com'è il terreno, quindi vorrei che ora andassi a cacciare :zizi: hai mano libera qui, fai bordello o caccia silenziosamente, conscio comunque di cosa sei effettivamente ad un livello primordiale e di concetto: sei un hunter, act like one :asd: a te l'interpretazione. Gli animali che sono in zona sono tipici del medio oriente, quali gazzelle di montagna, cervi, linci, ecc - tanto te sei apex predator qua :ehsi: Ogni pasto ti rende più lucido, certo, vivo e intero, ma è più una sensazione di pienezza che memorie riacquisite al momento. Dai sfogo a ciò che provi e senti! Per il resto vorrei che finissi il post quando ti senti soddisfatto, e senti un calore IMMENSO espandersi nel tuo corpo - a te come reagirvi!
     
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    Tutto intorno a me inizia a diventare più nitido, dapprima gli odori, tra i quali quello di bruciato conseguenza del mio “atterraggio” sovrasta tutti gli altri, poi l’aria secca e calda che scorre su tutta la pelle e infine il paesaggio. Dall’arido intorno a me proseguo e vengo circondato da vegetazione alta e fitta, riconoscendo una geografia molto varia, dapprima piana poi scoscesa poi priva di flora poi con alberi rigogliosi. A un tratto mi accorgo però che… sto proseguendo solo col mio sguardo? Prendendo atto della mia vista eccezionale, comincio col mettere un passo dietro l’altro, prima piano camminando, uno dietro l’altro, destro e sinistro, poi sempre più spedito. Lo sguardo giunge a un corso d’acqua corrente, un fiume forse, le piccole ondine che s’infrangono sui sassi e generano ancora più movimento attraendo la vita. In questo luogo dove tutto è in stasi, quello è l’unico richiamo per me e per tutti gli esseri viventi attorno.

    Questo secondo pensiero mi fa correre un brivido lungo tutto il corpo, la temperatura sale, i muscoli iniziano a vibrare. Accelero il passo in una camminata veloce, sento il terreno a contatto con la pianta dei piedi e prendo atto di un’altra rivelazione: sono nudo, ma non provo vergogna. Sento il cuore che pulsa sempre più forte nel petto e il sangue che circola più velocemente, la vista periferica che si occlude leggermente e mi fa entrare in quella che per un atleta è una trance agonistica. Inizio a correre, conscio di essere entrato al cento per cento nello stato in cui riesco a trovarmi più a mio agio. La fame che provavo prima è quella di un cacciatore all’inseguimento della propria preda e che ora mi muove a velocità sostenuta, mi lascio alle spalle tutte le zone attraversate prima con la vista diretto verso il bacino d’acqua sempre più chiaro, sempre più grande. Fino a che la vedo.


    E’ lì, passa destra del fiume andando per la sua strada, me ne accorgo prima di giungere fisicamente sulla sponda. Ha una forma familiare, ricordo che tipo di animale sia, improvvisamente la fame estrema sparisce come a darmi modo di concentrarmi. Istintivamente dalla corsa sulle gambe mi chino in avanti e continuo anche con l’aiuto delle mani, affondandole nel terreno, avanzando sempre più veloce. Niente agguati, niente trappole, niente attese. Il tunnel nero si chiude intorno all’animale, i miei occhi fissi e sgranati, l’unica cosa che può fare una volta giunto a pochi centimetri da lui e girare di scatto il muso e incrociare con gli occhi terrorizzati il mio sguardo. In quel momento, in quel preciso momento, un attimo prima di allungare il braccio sinistro verso di lui la bocca mi si increspa in un ghigno. La mano affonda nel collo come burro e la bestia travolta finisce a terra agonizzante, ma i suoi ultimi dolorosi momenti di vita terminano presto quando avvicino la bocca e ne strappo a morsi la carne, sempre tenendola ben salda. Finalmente, appena sento il sangue bagnarmi la lingua e inghiotto quel boccone, capisco di aver trovato il modo giusto per saziare la mia fame. Ancora con i denti grondanti di sangue mi alzo in piedi, fisso la carcassa senza vita e pregusto lo spettacolare massacro che avverrà da qui a poco, perché la fame deve essere saziata sia dalla carne che dal piacere della caccia, non basta strapparla da un corpo senza vita. Così, in una danza frenetica, corro, strappo, salto, lacero, spargo sugli alberi e sul terreno il sangue di ogni animale che incontro sulla mia strada, agitando sempre di più la fitta boscaglia dove gli altri esseri viventi avvertiti dai lamenti delle mie prede cercano disperatamente la fuga. Ad ogni vita in più stroncata, ad ogni boccone che mi riempie lo stomaco, ad ogni brivido che sento quando il sangue mi schizza addosso mi rendo conto di essere qualcos’altro rispetto a un essere umano, pur avendone le fattezze.


    La mia mente non riesce ancora a darmi una chiara risposta, ma non è più annebbiata da quella fame ancestrale che mi ha guidato negli ultimi minuti che anzi, a mano a mano si affievolisce sempre di più, fino a che posso dire di essere sazio. Mi fermo in piedi, mi guardo intorno. Nonostante il rapido massacro non ho un accenno di fiatone, il cuore che pompava sangue all’impazzata nella frenesia della caccia si calma. Lentamente, la fame che provavo si trasforma e inizio ad avvertire una sensazione simile a quella provata mentre cadevo dal cielo. Un calore che parte dall’ombelico inizia a espandersi a macchia d’olio attraverso i miei capillari, le vene e i muscoli, avvolgendomi completamente, sempre di più, sempre più intenso. Mi accorgo di essere ancora vicino al fiume e istintivamente faccio dei passi verso una sponda, fino ad immergere i piedi nell’acqua. Non basta, faccio qualche altro passo in avanti fino a ritrovarmi con l’acqua all’altezza della vita. Parte del sangue di cui sono ricoperto scivola via trasportato dalla corrente, ora il calore ha raggiunto ogni angolo del mio corpo, lo sento perfino nei capelli. Prendo un respiro e chino il capo in avanti, immergendo anche la testa nell’acqua.


     
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    Tutto tace.

    Sentì un torpore immenso invaderti il corpo, un calore che ti avvolge come un bozzolo, partendo dal centro del tuo essere ed espandendosi come linfa vitale ad ogni tua estremità, rendendoti completo, pieno.

    I rumori del mondo esterno diventano inesistenti, ovattati, e nonostante tu abbia immerso il capo nell'acqua, non sentì una sensazione riconducibile ad essa - invece, è come se per un attimo infinito la tua anima lasciasse il tuo corpo, alla deriva totale nel puro vuoto etereo.

    E, lentamente, inizi di nuovo a sentire, a percepire, a vivere.

    Senti l'odore della fuliggine e del fumo invaderti le narici, e noti come il tuo corpo sia diverso, mutato, peculiare - ma assai famigliare.

    Non hai modo di osservarti con cura, ovviamente, ma ti rendi conto istintivamente di starti muovendo su quattro o forse più zampe, e che la tua forma si è fatta più longilinea, bestiale, proiettata in avanti e pronunciata da una mascella e da un muso assai felini.

    Ancora, non comprendi esattamente la natura di questa visione, ma comprendi che sei tu, nella tua interezza, nel tuo essere più atavico e primordiale.

    Durante tale realizzazione, poi, noti come il mondo attorno a te sia diventata una massa scura, di fuoco e limbi di fiamme: senti un peso che non riesci totalmente a distinguere su di te, una figura umanoide che ti cavalca e che tu stesso conduci sul campo di battaglia, e nella distanza, al limitare di quell'inferno sulla terra, un'enorme ombra confusa si staglia, alta come una montagna e possente, dalle miriadi di arti ed armi.

    Ma tutto, tranne te, par composto di ombre evanescenti, che ti rendono impossibile visualizzare il fine dettaglio stesso.

    Senti urla e fumo, senti fuoco e caos, e ogni tuo senso divampa percependo quella cacofonia di sensazioni aliene.
    Nulla pare voler essere chiaro, evidente, ma il tuo corpo si muove con fare famigliare, istintivo, e sai che stai combattendo una battaglia epocale, che avrebbe da lì a riscritto la realtà di fronte a te.

    Poi, come una freccia sibilante, qualcosa penetra attraverso le tenebre, e finalmente comprendi qualcosa.

    Sentì un nome che a te appartiene, sentì come se la realtà stesse distorcendo per accogliere di nuovo la tua esistenza in essa.

    DAWON, DAWON, DAWON



    Il tuo corpo infiamma, brucia, diventa fuoco vivido e infinito, e quel sogno eterno si spezza, riducendo la memoria ad un qualcosa di secondario, poiché ora meno importante di questa fondamentale realizzazione.

    Ricordi, ora - tu sei, dopotutto...


    DEVIAZIONE



    CITAZIONE
    Perdona il ritardo :zizi:
    In ogni caso, fever dream moment :yeye: praticamente hai un flash al tuo passato, come ovviamente menzionato nella tua scheda, e pur non distinguendo le figure esatte di Durga e Mahisashura, sai che hai combattuto na battaglia epocale con la lettera maiuscola :zizi: Alla fine di sto trip senti letteralmente la voce di Durga (o quella che ti parrebbe essere lei) menzionare il tuo nome, e senti il ripetersi del tuo nome come una cantilena che ti entra nella testa - e, attraverso essa, ricordi la tua natura duplice, da arma vedica e da stella malefica.
    Puoi finire il post con te che ritorni alla realtà, reagisci come ti pare ovviamente ma alla fine ti appare davanti una singola farfalla dalle ali blu e che pare essere eterea, evanescente, e che ti appoggia sulla superficie dell'acqua di fronte a te, come ti attendesse :zizi: Se non sono stato chiaro o hai dubbi fammi sapere!
     
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    Anziché diminuire sento il calore aumentare e continuare a pervadermi, fino a che la sensazione diventa così intensa che la mia anima sembra come venire strappata da quel fuoco, bruciata, manipolata e trasformata in qualcos'altro e catapultata in un tempo e uno spazio diversi. Il fuoco che proveniva dall'interno ora invece mi circonda, divampa in lingue e colonne avvolgendo tutto ciò che mi circonda senza risparmiare niente, lasciandomi immune. Forse perché proviene da me, o meglio in quel momento mi viene da dire... da noi? Non riesco a definire bene i particolari, l'unica cosa che posso mettere in chiaro è me stesso, ma sono ancora diverso dall'ultima volta che ho preso coscienza di me, stavolta non sono più un essere dai tratti umani ma mi sento ancora più vicino alla bestialità che ho abbracciato qualche minuti prima, dilaniando gli animali. Ora sono più vicino a loro, sempre un predatore fiero della sua forza, che avanzo zampa dopo zampa emettendo ruggiti dalle zanne che sembrano alimentare le fiamme di volta in volta come se comandassi io quell'inferno sceso in Terra. La mia avanzata però viene scandita da qualcun altro, c'è una presenza sopra la mia schiena la quale mi risulta istantaneamente familiare, ma non è una minaccia, io è lei siamo come una cosa sola che quando è unita amplifica la forza di entrambi.

    Nonostante i contorni sfocati e il caos attorno è facile distinguere l'obiettivo della nostra avanzata, una delle ombre è incredibilmente più grande di tutte le altre, ha una forma demoniaca ed emana un'aura di distruzione rivolta a tutto ciò che si trova davanti, in particolare a noi. A questo punto mi accorgo che la mia non è una solenne avanzata, ma una corsa frenetica tra un'eruzione di fiamme e l'altra, con la mia cavalcatrice che agita le braccia e le armi che esse impugnano come una danza, in un confronto con gli stessi che compie l'enorme figura. Non sto decidendo io dove andare, è come se stessi rivivendo in prima persona degli eventi avvenuti anni prima, ripercorrendo scena dopo scena quella che è la più incredibile delle battaglie mai combattute. Non so ancora chi sia il nemico, non so ancora chi io sia o perché lo stia facendo, ma so che tutto questo è un momento chiave che deciderà il destino di molti e mi crogiolo nella sensazione di onnipotenza che ciò mi restituisce.

    DAWON


    Tutto si blocca. Una voce femminile fa breccia in quel marasma, mettendo a tacere tutto il resto, una voce che estemporanea che sento chiaramente nella mia testa ma che non appartiene alla cronologia di quel momento.

    DAWON


    Ora le ombre intorno a me iniziano a dissolversi, le fiamme si spengono, le figure sbiadiscono e si mescolano insieme a tutti gli altri elementi. Non percepisco più nessun suono o sensazione tranne quella voce che si fa strada sempre più dentro di me risvegliando qualcosa.

    DAWON


    Qualcosa di sopito che è sempre stato lì, la chiave che avrebbe spalancato la diga di tutti i ricordi che mi avrebbero inondato cancellando tutte le ombre e la confusione nella mia testa, prima di esplodere come un big bang in un fuoco eterno che distorce il tempo e lo spazio e cancella il confine tra il mio corpo il nulla che mi avvolgeva in quel momento.
    Il mio nome.

    DAWON


    Ritorno al presente, con la testa immersa nell'acqua. Sono passati solo pochi attimi? Non ne sono certo, ma una volta riemerso e dopo aver inspirato nuovamente, stavolta lo faccio con una nuova consapevolezza, quella di chi io sia. Una delle 108 Stelle del Destino si è incarnata, la 21esima Stella del Cielo che corruppe una delle armi forgiate dai Veda e la deviò col potere di Ade. Stavolta però non sono l'ospite di nessuno, non ho preso possesso di un guscio vuoto, ma questo corpo che sento come mio è l'incarnazione di tutto il mio potere e del mio destino. La caccia sta per ricominciare e non vedo l'ora di scoprire chi saranno le mie prossime prede.

    Qualcosa mi distoglie dai miei pensieri. Sono ancora immerso nel corso d'acqua, bagnato fino alle ginocchia, quando una farfalla blu attira la mia attenzione e si posa sulla superficie davanti a me. Ha qualcosa di particolare, non sembra un essere vivente, ma ne assume soltanto la forma. Sono ancora con la mente che vaga tra realtà e allucinazione? Non lo so. Distendo il braccio verso di lei, rivolgendole il palmo della mano aperto e concentrando il calore che scorre costantemente nel mio corpo al centro di esso. Un cono di fiamme parte da lì avvolgendo la creatura e parte dell'aria e acqua che la circonda, facendo evaporare il liquido. Sorrido, è la prima volta che mi incarno dopotutto, nulla di personale o di ostile verso quell'essere, solo un capriccio di qualcuno appena "nato" per riscoprire se è in grado di fare tutto ciò che poteva in passato. Eppure, non mi sento ancora completo.

    Forse perché sono ancora nudo?


     
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    L'acqua ribolle, brucia al di sotto delle tue immense fiamme, ed esalazioni di vapore si elevano in aria sgorgando dall'ora bollente corpo d'acqua, oscurando la tua vista per qualche lungo secondo.

    Poi, quietamente, placida, quella medesima Farfalla Eterea esce dal vapore completamente inerme, come se non fosse stata minimamente toccata in alcuna maniera dall'essenza atavica del tuo potere, nonostante l'aria stessa paia quasi sfaldarsi al tuo cosmo oscuro.

    Essa si ferma per un breve istante, poi, come d'incanto, sparisce nell'assoluto nulla... per poi riapparire nuovamente di fronte a te, ora che sa di avere la tua attenzione.

    Ma non è sola, poiché ora porta con sé un metallo compatto, oscuro e maligno, che trasuda di un potere terribile che risale ad un rituale blasfemo che ben ricordi - quello in cui la schiera del supremo Ade diede vita assieme a Minosse ai 108 immortali.

    La riconosci, ordunque.

    La tua essenza, la tua seconda pelle, la materia che ti protegge e ti rende vivo - ciò che è un'altra indelebile parte di te.

    La Surplice di Dawon.

    La tua Surplice.

    E, infine, una voce femminile ti entra nella mente.

    "Dawon - ti sei dimenticato la Surplice. Sono molto felice del tuo entusiasmo, ma direi che andare in giro nudi contro i Corrotti non sia il massimo, seppur molto divertente. Vi sono aggiornamenti, ma ne possiamo parlare tra un attimo, direi."

    Vi è una risata - non la riconosci, ma senti come dal cosmo che si erge dalla Farfalla, ora rispetto a prima trasudi un'essenza oscura e maligna... quella di un altro Spectre. La riconosci ora - una Farfalla Infernale, e dunque guidata da uno dei maggiori, da un tuo compagno nelle schiere infernali: Papillon.

    CITAZIONE
    Buena, eccoti la tua surplice :asd: indossala, fai la scena figa come ti piace, descrivi un po' come ti senti e tutto :yeye: ovviamente appena finisci diciamo che il tuo risveglio è completo e hai controllo dei tuoi istinti ecc, quindi qui muovi come senti che dovresti essere. Chi ti parla telepaticamente ovviamente è Papillon che ti ploppa davanti il totem della surplice e ti porta dunque i vestiti, dopo che hai finito puoi decidere se chiedere domande e tutto quello che ti pare, puoi anche decidere di ignorare Papillon se ti sta sul culo ovviamente, hai piena libertà :asd: Dai comunque per scontato che non sei aggiornato sulla situazione, quindi ti sfugge ancora la tua missione dato che palesemente ne hai una se ti hanno mandato lì, e che la corruzione ovviamente non è un qualcosa che sai in automatico ecc...
     
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