Praise be to the Great Worm

Addestramento: Miquella per Worm

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    Mentre l'eco delle mie parole di sfida si disperde nell'aria carica di tensione del campo di battaglia, osservo con una calma glaciale la reazione dell'abominio di fronte a me. La creatura, un conglomerato di carne e fiamme che fino a un attimo prima sembrava incarnare la distruzione pura, ora mostra segni di disperazione, una reazione che non avevo previsto ma che, nel profondo, mi soddisfa. Cerco di interpretare i suoi movimenti caotici, le sue espressioni indistinte, e mi rendo conto che sta tentando di comunicare, di contestare il mio proclama di supremazia. È una reazione disperata, un tentativo futile di opporsi alla realtà del suo destino di sconfitta. Nelle sue azioni, leggo la resa di chi sa di essere già vinto, di chi riconosce, forse per la prima volta, di non poter essere neanche considerato un avversario degno di nota per me.

    La mia risata, fredda e senza gioia, riempie lo spazio tra noi, un suono che sottolinea il divario insormontabile che ci separa.

    « Tu osi contestarmi? Sei meno di un avversario per me; sei solo un'ombra, un'eco di resistenza che sarà presto dimenticata »

    La mia dichiarazione non è solo una condanna per la creatura che si agita vanamente davanti a me; è una riaffermazione del mio potere assoluto, della mia volontà di plasmare il mondo secondo i miei desideri. L'abominio, con la sua reazione disperata, ha dimostrato di essere non solo sconfitto fisicamente, ma anche moralmente e spiritualmente. Il suo tentativo di contestare le mie parole non è stato altro che l'ultimo rantolo di chi si trova di fronte all'inevitabilità della propria distruzione. Mentre mi preparo a concludere questo confronto, a sigillare la vittoria che era stata scritta sin dall'inizio, mi rendo conto che la battaglia che ho combattuto non era solo contro un nemico di carne e fuoco, ma contro ogni dubbio sul mio dominio e sulla mia grandezza. E in questo momento di trionfo, so che il mio regno, la mia era di potere e terrore, è appena iniziato. Osservo attentamente la creatura attraverso i miei tentacoli, estensioni della mia percezione, e vedo come tenti un'ultima, vana manovra. Si alza nel cielo, rivelando due protuberanze simili ad ali e con un'energia che vibra di corruzione, inizia a caricarsi di un potere blasfemo, chiaramente intenzionato a stanarmi, a cercare una vittoria impossibile da ottenere.

    Il tentativo è tanto banale quanto limitante, un'offesa alla mia intelligenza e alla mia potenza. È come se la creatura rifiutasse di accettare la sua inevitabile sconfitta, aggrappandosi a un filo di speranza che non esiste. La sua ostinazione, invece di ispirarmi rispetto, mi offende profondamente. Mi sfida non solo con la sua resistenza ma con l'insistenza di un'azione così prevedibile e destinata al fallimento. Questa volta, tuttavia, non ho alcuna intenzione di concedere al mio avversario il lusso del tempo. Nonostante le ferite che segnano il mio corpo, le bruciature che ancora pulsano con un dolore acuto, la mia risoluzione di porre fine a questo scontro è incrollabile. La determinazione mi scorre nelle vene con la forza di un fiume in piena, spingendomi ad agire, a concludere la battaglia in questo preciso istante.

    Mentre l'immensa sfera di fiamme e cosmo si dirige con una ferocia implacabile verso il suolo, preparo la mia risposta, un contrattacco che definirà il culmine di questa battaglia. Senza alcuna esitazione, due dei miei tentacoli colpiscono il terreno con forza e precisione, utilizzandolo come trampolino di lancio per spiccare un balzo in alto, direttamente verso il cuore della tempesta che il mio avversario ha scatenato. In questo momento critico, rinuncio completamente a qualsiasi forma di difesa. La mia unica intenzione è di ghermire il nemico con una violenza mai vista prima, di sovrastarlo con la pura potenza devastante che mi è propria. Tutti i miei tentacoli si lanciano in avanti, ognuno animato da un desiderio insaziabile di stritolare, di annientare ogni resistenza. L'attacco si materializza in un'esplosione di energia, i miei tentacoli che cercano di avvolgere il nemico in un abbraccio mortale, una stretta che mira a frantumare, a cancellare ogni traccia della sua esistenza. E mentre mi avvicino, un grido prorompe dal profondo del mio essere, un urlo che riecheggia attraverso i tentacoli stessi.

    « Nessuno deve mai mettersi sulla mia strada! Nessuno ha il diritto o la forza di fermarmi, perché io sono Shai-Hulud! Le uniche parole che voglio sentire sono parole di sottomissione e resa! »

    Qualunque sia l'esito di questo scontro, il mio messaggio è chiaro: io sono Shai-Hulud, l'essenza stessa della potenza e del terrore. E mentre la mia volontà si manifesta in questo attacco decisivo, so che il mio nome sarà pronunciato con timore e rispetto, ora e per sempre. Ma in quel preciso istante, proprio mentre mi avvicino al culmine del mio attacco, una sensazione di pericolo improvvisa mi attraversa la schiena. Prima ancora che possa girarmi a vedere, una violenta esplosione scuote l'aria alle mie spalle, una deflagrazione di energia pura che si abbatte su di me con una forza inaudita.

    Le fiamme dell'esplosione colpiscono la mia surplice con violenza, il calore che ne deriva è così intenso da sfiorare l'insopportabile. Ogni fibra del mio essere sembra urlare di dolore, una sofferenza acuta e penetrante che cerca di sopraffarmi, di piegarmi sotto il suo peso. Eppure, nonostante il dolore lancinante che mi attraversa, non ho alcuna intenzione di fermarmi. Il fuoco può lacerarmi, le fiamme possono cercare di consumarmi, ma la mia volontà è fatta di una sostanza più dura di qualsiasi fiamma. In questo momento di estrema prova, la mia determinazione si cristallizza in una verità incrollabile: nessuno può fermarmi.

    Il dolore diventa un carburante per la mia ira, un rinnovato stimolo a portare a termine ciò che ho iniziato. Ogni bruciatura sulla mia surplice, ogni cicatrice che si formerà, sarà un promemoria del prezzo della mia potenza, un segno della mia indomabilità. Con una rabbia che brucia più luminosa di qualsiasi fuoco che mi avvolge, rinnovo il mio attacco, spingendo i miei tentacoli con una forza disperata e devastante verso il nemico. In questo momento, il mio grido di sfida si eleva al di sopra dell'urlo delle fiamme.

    « Nessuno può fermare Shai-Hulud! »

    La battaglia si consuma in un vortice di fuoco e distruzione, ma la mia risolutezza rimane incrollabile. In me arde la certezza che, qualunque prova mi attenda, emergerò vittorioso, perché io sono l'incarnazione del dominio, la tempesta che nessuna barriera può contenere. E in questo conflitto tra potenze ancestrali, il mio nome riecheggerà come un inno alla conquista, una dichiarazione di supremazia che nulla e nessuno potrà mai cancellare.


    SHAI HULUDIV | terra sottomessa | energia verde
    fisicamente | ferita alla spalla sinistra, ustioni e bruciature su varie parti del corpo
    mentalmente | desideroso di annientare il nemico
    status surplice | intatta

    riassunto azioni | tento un contrattacco, sperando di averne compreso le meccaniche, cercando di stritolare e distruggere il nemico [attacco forte/contrattacco]

    tentacoli
    La caratteristica distintiva dell'armatura dello spectre è la presenza di otto tentacoli meccanici telescopici, i quali sono ispirati e modellati a somiglianza di un verme o worm. Ogni tentacolo è composto da segmenti interconnessi che permettono un'estensione telescopica. La forza esercitata da ciascun tentacolo è paragonabile a quella di un essere con forza straordinaria. Worm controlla questi tentacoli con pura volontà, consentendogli una precisione e una velocità sovrumane negli attacchi e nelle manovre difensive (la velocità dipende dal livello energetico dello spectre, e si specifica che non è mai paragonabile a chi possiede agilità straordinaria e non sarà mai preciso quanto chi possiede sensi straordinari). All'estremità di ogni tentacolo si trova una gemma di colore azzurro. Queste gemme non sono solo decorative ma servono come prolungamenti sensoriali di Shai-Hulud. Attraverso queste, può vedere e percepire l'ambiente circostante come se i suoi occhi fossero posizionati su di esse, offrendogli una percezione spaziale a 360 gradi e la capacità di sorvegliare aree multiple contemporaneamente, oltre al fatto che può comunicare attraverso i tentacoli. Il numero, la lunghezza e la potenza dei tentacoli dipendono dal livello energetico di Shai-Hulud. I tentacoli possono essere utilizzati per una varietà di scopi: possono essere impiegati come fruste o lance, con una forza devastante, formare una barriera in grado di proteggerlo da attacchi fisici, tentare di avvolgere e stritolare gli avversari, provando ad immobilizzarli o soffocarli, estendersi nel terreno o attraverso le strutture per esplorare, recuperare oggetti o creare passaggi per poter navigare sotto terra. I tentacoli inoltre, hanno la capacità di rigenerarsi se distrutti.


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    Il dolore è atroce, eppure la volontà di Shai-Hulud si eleva oltre ogni temporanea sofferenza della carne: hai sofferto attacchi ben peggiori nelle altre Guerre Sacre e non solo, hai conosciuto sulla tua pelle la piena forza di entità supreme e innominabili, entità che avrebbero fatto tremare l'universo. Eppure sei ancora qui, nessuno è riuscito a distruggerti permanentemente perché semplicemente nessuno può, e anche questo essere immondo fallirà.

    Eppure, nonostante la sua forma sia stata danneggiata oltre ogni possibilità di riparazione dal tuo attacco, la potenza della Corruzione lo pervade ancora, spingendo quella carne oltre le normali limitazioni che avrebbero reso inoperoso un qualunque corpo organico. Ora che sei visibile il corrotto muta in fuoco oscuro e si materializza alle tue spalle, incombendoti contro con la sua superiore stazza e facendo emergere due sottili estensione di carne, puntute e irte di aculei, che serpeggiano contro di te come fruste avvolte da fiamme.
    Mirano ai lati del tuo corpo, a destra e sinistra, per stordirti con pura forza contundente e energia rovente.

    Fatto questo una nuova protuberanza calerà sul tuo capo con la potenza di un maglio pervaso da fuoco nero, scaricando sulla tua zona più vulnerabile tutta la potenza che la forza della disperazione è in grado di generare.

    CITAZIONE
    Note: il mostrazzo è alle corde, ma ancora abbastanza energia per provare a portarti con sé ora che sei a portata. Si teletrasporta verso di te e ti tira due cazzottoni con manone roventi per stordirti un po' (Attacco Debole), per poi provare a tirarti un bel colpo alla testolina. (Attacco Forte)
    Le protuberanze che ti attaccano sono Costrutti infusi di Fuoco
     
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    Sospesi nel cuore di un cielo che è testimone del nostro cataclismatico confronto, io e il mio avversario ci prepariamo per le battute conclusive di questa battaglia. Ogni colpo scambiato, ogni ferita inflitta fino a questo momento, ci ha portati a questo istante critico, il climax dello scontro dove tutto verrà deciso. Nonostante il corpo bruciato, le ferite che segnano la mia surplice, e il dolore che minaccia di sopraffarmi, non c'è traccia di sconfitta nel mio spirito. Al contrario, è la determinazione a dominare, a emergere come l'unico vero potere, che mi guida. E in questo momento di tensione estrema, raccolgo la mia forza, la mia rabbia, e con un urlo che squarcia l'aria, lancio la mia sfida finale all'abominio che osa opporsi a me.

    « Guardami bene! Io sono Shai-Hulud, l'entità che piega il destino a suo volere, il dominatore di mondi! Nessuna ferita può fermarmi, nessun fuoco può consumarmi! Sarai tu a cadere oggi, a riconoscere la mia supremazia! »

    Le parole che pronuncio non sono solo una sfida, ma una proclamazione di vittoria, un'affermazione di dominanza assoluta che non ammette repliche. Emergono con tutta l'arroganza e la sicurezza di chi sa di essere nato per regnare, di chi ha attraversato innumerevoli battaglie e ne è sempre uscito vincitore. Con ogni parola che esce dalla mia bocca, con ogni gesto di sfida che compio, riaffermo il mio diritto a governare, a imporre il mio volere su tutto ciò che esiste. In questo duello finale, dove il destino di entrambi sarà deciso, non c'è spazio per la paura o per il dubbio. Solo la volontà di vincere, di affermare la mia dominanza assoluta, guida i miei movimenti. E mentre ci prepariamo a scontrarci per l'ultima volta, indipendentemente dall'esito, il mio nome sarà ricordato come quello di un essere che non ha conosciuto eguali.

    Appena mi rendo conto di quanto sta accadendo, è già troppo tardi. La creatura, con una rapidità che sfida ogni legge naturale, appare alle mie spalle eludendo la mia percezione fino all'ultimo momento. Con un doppio colpo ai fianchi, dove la mia armatura violacea lascia scoperta la carne, mi colpisce con una forza bruciante. I suoi attacchi, simili a fuochi arroventati, penetrano profondamente scatenando un dolore lancinante che mi attraversa ogni fibra. La forza della disperazione è l'unico baluardo che mi impedisce di cedere alla sofferenza, di lasciarmi sprofondare nell'oscurità dello svenimento. I miei tentacoli si agitano freneticamente, un disperato tentativo di opporre resistenza, di difendermi da un nemico che ha dimostrato di essere più letale e imprevedibile di quanto avessi mai immaginato.

    Il dolore e la sofferenza sono i miei unici compagni mentre il mostro si prepara a sferrare quello che potrebbe essere il colpo finale, un potente attacco mirato alla mia testa. In un istante che sembra sospeso fuori dal tempo, mossi da un istinto di sopravvivenza che trascende il pensiero conscio, due dei miei tentacoli si muovono all'ultimo momento per intercettare il colpo del nemico. L'impatto, sebbene attutito, è comunque violento. Le fiamme del mostro, pervadono il mio corpo, scatenando un'ulteriore ondata di dolore e sofferenza. Ogni sensazione si confonde in un unico, atroce tormento che minaccia di soverchiarmi, di spazzare via ogni residua speranza. Eppure, nonostante il corpo martoriato dalle ferite e dall'ardore delle fiamme, nonostante la sofferenza che mi assale con la forza di una tempesta, non sono vinto. In me arde ancora una fiamma, un barlume di forza che rifiuta di spegnersi.

    Raccogliendo ciò che resta del mio cosmo, concentro ogni briciolo di energia in un attacco finale che possa ribaltare le sorti di questo scontro epico. È il momento di dimostrare che, anche di fronte all'abisso della sconfitta, Shai-Hulud non si arrende, non cede. Il mio grido di sfida si eleva, un'ultima dichiarazione di resistenza contro un destino che sembra già scritto. E in quel momento cruciale, con il cuore battente non per paura ma per l'impellente desiderio di concludere questa battaglia, decido di agire. Senza voltarmi, senza concedere al mio avversario nemmeno il minimo riconoscimento visivo, scelgo di concentrarmi esclusivamente sull'offensiva finale. La mia mente, chiara nonostante il caos, comanda ai due tentacoli più vicini di cercare di avvinghiarsi attorno al nemico, di stringerlo in una morsa che ne limiti i movimenti, creando l'apertura di cui ho disperatamente bisogno.

    Mentre i primi due tentacoli tentano di bloccarlo, gli altri sei si muovono con un'intenzione mortale. Come fruste guidate dalla mia furia, si abbattono sul nemico con la forza di macigni in caduta libera. Ogni impatto è un urto devastante, ogni colpo mira a non lasciare nulla al caso, a non risparmiare niente e nessuno. È una tempesta, un assalto di tentacoli che incarna ogni briciolo di rabbia, odio e violenza che ho accumulato. La mia intenzione non è semplicemente uccidere; è annichilire completamente il mio avversario, ridurlo in una poltiglia informe, polverizzarlo fino a che della sua esistenza non rimanga altro che il vuoto.

    Accompagno il mio attacco con un urlo che si libera dalle profondità del mio essere, un grido di sfida e di dominio che riecheggia nel campo di battaglia come un presagio di fine. Le parole che escono dalla mia bocca sono cariche di una follia che sa di potere assoluto, di un dominio incontrastato che non ammette opposizioni.

    « Nessuno può opporsi a Shai-Hulud! Io sono il destino! Io sono la fine di ogni cosa! »

    Mentre i miei tentacoli continuano a colpire, a cercare di portare a termine la mia volontà di annientamento totale, so che questo è l'apice della mia forza, il culmine della mia esistenza come entità di potere e terrore. In questo attimo sospeso, tutto ciò che sono e tutto ciò che ho sempre voluto essere si fondono in un unico, definitivo atto di dominio. Non importa cosa accadrà dopo, non importa quale sarà l'esito di questo ultimo, disperato sforzo. In questo momento, io sono l'incarnazione del potere più puro, del dominio più assoluto. E con ogni fibra del mio essere concentrata su questo obiettivo, mi lancio verso la conclusione di questo confronto, determinato a lasciare il segno del mio passaggio, una cicatrice indelebile sul tessuto stesso della realtà.

    SHAI HULUDIV | terra sottomessa | energia verde
    fisicamente | ustioni e ferite su tutto il corpo, testa bruciata e spaccata, fianchi marchiati
    mentalmente | dominiodominiodominiodominio
    status surplice | bruciata e ustionata anche lei

    riassunto azioni | mi difendo come posso dall'attacco, frapponendo anche i miei tentacoli, quindi provo a bloccarlo e fermarlo coi tentacoli, per poi scaricare una raffica di pugni sul nemico e continuo finché non rimane assolutamente niente del corrotto [Attacco Forte]

    tentacoli
    La caratteristica distintiva dell'armatura dello spectre è la presenza di otto tentacoli meccanici telescopici, i quali sono ispirati e modellati a somiglianza di un verme o worm. Ogni tentacolo è composto da segmenti interconnessi che permettono un'estensione telescopica. La forza esercitata da ciascun tentacolo è paragonabile a quella di un essere con forza straordinaria. Worm controlla questi tentacoli con pura volontà, consentendogli una precisione e una velocità sovrumane negli attacchi e nelle manovre difensive (la velocità dipende dal livello energetico dello spectre, e si specifica che non è mai paragonabile a chi possiede agilità straordinaria e non sarà mai preciso quanto chi possiede sensi straordinari). All'estremità di ogni tentacolo si trova una gemma di colore azzurro. Queste gemme non sono solo decorative ma servono come prolungamenti sensoriali di Shai-Hulud. Attraverso queste, può vedere e percepire l'ambiente circostante come se i suoi occhi fossero posizionati su di esse, offrendogli una percezione spaziale a 360 gradi e la capacità di sorvegliare aree multiple contemporaneamente, oltre al fatto che può comunicare attraverso i tentacoli. Il numero, la lunghezza e la potenza dei tentacoli dipendono dal livello energetico di Shai-Hulud. I tentacoli possono essere utilizzati per una varietà di scopi: possono essere impiegati come fruste o lance, con una forza devastante, formare una barriera in grado di proteggerlo da attacchi fisici, tentare di avvolgere e stritolare gli avversari, provando ad immobilizzarli o soffocarli, estendersi nel terreno o attraverso le strutture per esplorare, recuperare oggetti o creare passaggi per poter navigare sotto terra. I tentacoli inoltre, hanno la capacità di rigenerarsi se distrutti.


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    Hai desiderato la distruzione del tuo nemico, e così è stato. Hai colpito con tutta la furia e l'odio che questo tuo rinato corpo è in grado di scatenare e hai avuto successo, l'essere rovina al suolo ridotto a una poltiglia informe dinnanzi alla tua forza; ti ergi in piedi, un faro di empia luce e infera perfezione, ferito ma non spezzato.
    In quest'attimo di sublime realizzazione, in cui registri la magnitudine del tuo trionfo, noti i due tentacoli della Surplice, che prima ti avevano scatenato una reazione di famigliarità, avvolgersi attorno alle tue gambe in assoluta adorazione. Due nomi vengono immediatamente ricordati, poiché sono i nomi dei tuoi servitori più fedeli, così tanto da rinunciare al conforto della morte per poterti servire: per poter essere parte di te, sottomessi e sublimati all'essenza del loro padrone.
    Seraphel e Luis, ecco chi sono.

    Realizzi questo singolo fatto con soddisfazione mentre scivoli via in un abisso di tenebre, ma questo non è l'oscurità della morte che hai sperimentato. No, questa è la ricompensa che ti è stata promessa al compimento del tuo compito, la nuova dimora che Ade ha costruito.

    La Dimensione Infernale ti si rivela in tutta la sua malefica gloria, e nell'stante in cui la tua essenza vi entra per la prima volta comprendi all'istante molte cose; il potere di Ade è diventato così vasto da essere equivalente a quello di Phanes in persona. Finalmente si è lasciato alle spalle le ultime vestigia di umanità, diventando un Dio Antico alla pari del tuo creatore.
    Inoltre senti che qui, in questa dimensione, la tua forma e limitatezze umane sono alla stregua di un abito che puoi togliere con una semplice imposizione di volontà: potresti solcare i cieli oscuri nella piena gloria della tua forma, se così dovessi scegliere.
    Davanti a te si mostrano i Cieli, demipiani dai quali si scatena la fora degli Spectre, e in uno di questi sposterai il nucleo della tua Stella, graziando l'astro della tua gloria.

    Sei, finalmente, a casa.

    Praise be to the Great Worm
    Fine



    CITAZIONE
    Note: e con questo abbiamo finito. Porto in giudizio, tu se vuoi fai pure un post conclusivo in cui scegli la tua residenza in uno dei Cieli che trovi qui, ovviamente esclusi quello dei Risorti e quello di Ade.

    Spero ti sia divertito a pugnare cose con noi, e ci si becca in game :banaballa:
     
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