Praise be to the Great Worm

Addestramento: Miquella per Worm

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  1. Miquella
     
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    Specter di Hades
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    La spiegazione di Asterione, per quanto complessa e carica di implicazioni oscure, mi lascia per il momento soddisfatto. La mia attenzione, si sposta rapidamente quando sento la mia surplice materializzarsi attorno a me, i suoi dettagli intricati rispecchiando la mia essenza più oscura. Due tentacoli, parte della mia armatura, si avvolgono intorno alle mie gambe, strisciando come serpenti sottomessi. È una dimostrazione del loro legame incondizionato con me, di come ogni parte della mia surplice sia intrinsecamente legata al mio volere. In questo momento di potenza rinata, mi sento più connesso che mai con la mia vera natura, con la forza oscura che mi definisce come Shai-Hulud.

    Ma la scena attorno a me cambia improvvisamente, trasformandosi sotto l'influsso delle parole arcane pronunciate da Asterione, il Minotauro. Con un vortice di energia che sembra strapparci dal luogo in cui ci troviamo, veniamo trasportati sul campo di battaglia, un mondo lontano dai confini sicuri della miniera.

    Il frastuono dei combattimenti riecheggia in lontananza, un tumulto di grida e metallo che si scontra, ma la mia attenzione è catturata da ciò che è appena stato distrutto dal mio arrivo, e da ciò che si erge minaccioso davanti a me: un abominio di carne e fiamme: un'entità che sembra sfidare la natura stessa, un essere di pura distruzione e caos, le sue fiamme un inferno vivente che avvolge la sua carne deformata e pulsante. Il mio sguardo si fissa sull'abominio, analizzando ogni dettaglio con una calma glaciale. Non provo paura, ma un'intensa concentrazione. Questa creatura, questo orrore che si erge davanti a me, è un avversario degno della mia potenza. È in questi momenti, di fronte al pericolo e alla distruzione, che mi sento veramente vivo, che la mia essenza di guerriero e dominatore si manifesta in tutta la sua ferocia.

    Preparo la mia surplice, sentendo i tentacoli sulla mia schiena ondeggiare in risposta al mio stato d'animo bellicoso. Ogni fibra del mio essere è concentrata sulla battaglia imminente, pronta a scatenare la mia furia contro questo nemico, che utilizza il suo empio potere per innalzare la temperatura dell'aria circostante a livelli insopportabili. La pressione del calore diventa così intensa che persino io, Shai-Hulud, sento il fiato spezzarsi, un assalto impalpabile che cerca di soffocare la mia essenza stessa. Nel culmine di questo attacco invisibile, l'abominio apre le sue immense fauci, liberando un raggio di energia rovente diretto con precisione micidiale verso di me. In quel momento, una debolezza improvvisa mi assale, l'aria si fa rarefatta e per un attimo sembra che possa cedere, soccombere sotto il peso dell'assalto.

    Tuttavia, in una frazione di secondo dominata dall'istinto di sopravvivenza e dalla mia indomabile volontà, riesco a reagire. Con un movimento disperato ma controllato, i miei tentacoli si mettono in azione, vorticiando intorno a me in una danza frenetica che intende creare una barriera di cosmo protettiva. È un atto quasi riflesso, una difesa frettolosa eretta nell'unico scopo di preservare la mia integrità. Nonostante i miei sforzi, il raggio dell'abominio, carico di un potere devastante, riesce a penetrare la mia difesa, seppur non con la sua piena intensità. Una parte dell'energia rovente supera la barriera di cosmo, colpendo la mia spalla destra con una violenza inaudita. Il dolore che segue è acuto, una sofferenza che brucia fino al midollo, segno inequivocabile della ferita inflitta.

    Il colpo, è un duro promemoria della minaccia che questo nemico rappresenta. Il dolore che irradia dalla mia spalla ferita è un monito che non posso ignorare, una sfida lanciata alla mia presunta invincibilità. Eppure, anche in questo momento di vulnerabilità, non lascio che la disperazione prenda il sopravvento. Con la spalla ancora pulsante di dolore, raccolgo le forze che mi rimangono, determinato a non concedere al nemico alcuna soddisfazione. La ferita, sebbene grave, alimenta la mia rabbia e la mia determinazione, trasformando il dolore in un catalizzatore per la mia vendetta. La sofferenza diventa forza, il segno di una battaglia che, nonostante le avversità, non intendo perdere.

    Mentre i tentacoli continuano a vorticare intorno a me, scatenano una tempesta di polvere e detriti che si alza nel cielo, avvolgendo l'area in una nebbia densa e opaca. L'obiettivo è semplice: oscurare la visuale del mio avversario, disorientarlo abbastanza da guadagnare un vantaggio decisivo.

    Approfittando del caos che ho creato, mi lascio cadere indietro, affondando rapidamente nel terreno come un worm delle sabbie che si ritira nelle profondità del deserto. La terra attorno a me diventa un rifugio, un mezzo attraverso il quale posso muovermi non visto, avvicinandomi al nemico con un silenzio letale. A circa venti metri di profondità, mi fermo, calcolando la posizione del mio avversario attraverso le percezioni dei miei tentacoli. Poi, con una precisione chirurgica, quattro dei miei tentacoli emergono dal suolo proprio dove il nemico dovrebbe trovarsi. La loro apparizione è improvvisa, inaspettata, con l'intento di bloccarlo e ancorarlo al terreno, di immobilizzarlo.

    Nel momento in cui i tentacoli si avvinghiano attorno al nemico, cercando di trattenere ogni suo movimento, gli altri quattro si intrecciano tra loro in una spirale mortale, formando una sorta di mazza imponente. Con la forza di chi combatte non solo per sopravvivere ma per dominare, scaglio questa arma improvvisata contro la schiena del mio avversario, puntando a infliggere il massimo del danno e del dolore possibili.

    Almeno, questo è il piano che cerco di mettere in atto, ignaro delle possibili reazioni del mio avversario. Nell'istante in cui i miei tentacoli si scagliano verso di lui, ogni mia azione è calcolata, ma il campo di battaglia è un dominio di incertezze e variabili imperscrutabili. L'abominio di carne e fiamme che ho di fronte potrebbe avere risorse e poteri che ancora non ho visto, capacità di contrattacco che potrebbero ribaltare la situazione in un battito di ciglia.

    La mia offensiva, per quanto devastante, è quindi un tiro di dadi nel grande gioco del destino, una scommessa sulla superiorità della mia potenza e sulla mia capacità di dominare l'incognita che è ogni nemico. Nonostante il rischio, la mia risoluzione rimane ferrea, alimentata dalla consapevolezza di chi sono e di ciò che rappresento.

    « Non importa quali trucchi tu possa nascondere, quale potere tu possa scatenare. Io sono Shai-Hulud, l'incarnazione della sottomissione, il dominatore di mondi. La tua fine è già scritta nel sabbia sotto i miei piedi. »

    La battaglia per la supremazia continua, feroce e implacabile, un confronto epico che deciderà il destino non solo dei suoi partecipanti ma di tutto ciò che li circonda. E io, non ho alcuna intenzione di cedere.


    SHAI HULUDIV | terra sottomessa | energia verde
    fisicamente | ferita alla spalla sinistra
    mentalmente | desideroso di annientare il nemico
    status surplice | intatta

    riassunto azioni | dopo essermi difeso con una barriera cosmica abbastanza raffazzonata, alzo della polvere [diversivo], vado sotto terra e con quattro tentacoli provo a bloccare il nemico [Attacco Debole], ed infine annodo gli altri quattro tentacoli per tirare una "mazzata" con forza straordinaria alla schiena del nemico [Attacco Forte]

    tentacoli
    La caratteristica distintiva dell'armatura dello spectre è la presenza di otto tentacoli meccanici telescopici, i quali sono ispirati e modellati a somiglianza di un verme o worm. Ogni tentacolo è composto da segmenti interconnessi che permettono un'estensione telescopica. La forza esercitata da ciascun tentacolo è paragonabile a quella di un essere con forza straordinaria. Worm controlla questi tentacoli con pura volontà, consentendogli una precisione e una velocità sovrumane negli attacchi e nelle manovre difensive (la velocità dipende dal livello energetico dello spectre, e si specifica che non è mai paragonabile a chi possiede agilità straordinaria e non sarà mai preciso quanto chi possiede sensi straordinari). All'estremità di ogni tentacolo si trova una gemma di colore azzurro. Queste gemme non sono solo decorative ma servono come prolungamenti sensoriali di Shai-Hulud. Attraverso queste, può vedere e percepire l'ambiente circostante come se i suoi occhi fossero posizionati su di esse, offrendogli una percezione spaziale a 360 gradi e la capacità di sorvegliare aree multiple contemporaneamente, oltre al fatto che può comunicare attraverso i tentacoli. Il numero, la lunghezza e la potenza dei tentacoli dipendono dal livello energetico di Shai-Hulud. I tentacoli possono essere utilizzati per una varietà di scopi: possono essere impiegati come fruste o lance, con una forza devastante, formare una barriera in grado di proteggerlo da attacchi fisici, tentare di avvolgere e stritolare gli avversari, provando ad immobilizzarli o soffocarli, estendersi nel terreno o attraverso le strutture per esplorare, recuperare oggetti o creare passaggi per poter navigare sotto terra. I tentacoli inoltre, hanno la capacità di rigenerarsi se distrutti.


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