Praise be to the Great Worm

Addestramento: Miquella per Worm

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  1. Miquella
     
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    Specter di Hades
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    La mia coscienza vacilla ai confini della realtà, danzando tra una serie infinita di immagini, ricordi e frammenti di una storia che sembra sfuggire a ogni tentativo di essere ordinata in una sequenza logica. Questa confusione, questo mare caotico di pensieri e visioni, è un segno inequivocabile che sto per essere richiamato, un ciclo che si ripete da un'epoca che sfida ogni concezione umana di tempo. Tuttavia, mentre i miei occhi iniziano lentamente a riaprirsi, affiora in me una sensazione nuova, diversa da tutte le precedenti convocazioni. Sento l'essenza della mia stella, la stella della sottomissione, ma si manifesta in modo strano, diverso. Non è più nascosta nelle ombre dell'Ade, ma splende in una volta stellata che non riconosco, un cielo notturno che non appartiene a nessun luogo che abbia mai conosciuto.

    Nelle volte precedenti, sono stato richiamato in corpi imperfetti, gusci fragili e inadatti a contenere la vastità e la potenza di Shai-Hulud. Ero come un gigante costretto a muoversi in uno spazio troppo ristretto, una forza incommensurabile limitata da vincoli troppo stretti. Ma questa volta, percepisco qualcosa di diverso, qualcosa che non avevo mai sperimentato prima. Il corpo che mi accoglie ora sembra essere stato forgiato appositamente per me, una perfetta armonia di forma e spirito. Non c'è alcuna sensazione di costrizione o limitazione; al contrario, sento che ogni fibra del mio nuovo essere vibra in sintonia con la mia vera natura. È come se, per la prima volta, avessi trovato una forma degna della grandezza di Shai-Hulud.

    Mentre la mia percezione si stabilizza e la confusione si dirada, comincio a esplorare le nuove capacità che questo corpo mi offre. La potenza che fluiva attraverso di me in maniera incontrollata e caotica nelle precedenti incarnazioni, ora sembra disciplinata, guidata da una volontà che conosce la strada verso la vera dominazione. Non so ancora perché sono stato richiamato in questo luogo, né quale compito Hades abbia riservato per me questa volta. Ma una cosa è chiara: la nuova forma che mi è stata concessa non è casuale. È un presagio, un segno che il compito che mi attende richiede tutta la grandezza e la potenza che Shai-Hulud può manifestare.

    Mi ritrovo in piedi, un riflesso spontaneo di un richiamo interiore che non riesco a ignorare. Il mio aspetto, mi rendo conto con una strana miscela di distacco e meraviglia, è quello di un uomo di razza caucasica, dal fisico esile e slanciato. Non è la stazza imponente che avrei potuto aspettarmi per un essere della mia potenza, eppure, c'è qualcosa di decisamente adeguato in questa forma, qualcosa che trascende la pura fisicità. Osservo i miei capelli, neri come la notte più profonda, un contrasto netto con la pallida luminosità della mia pelle. Ma sono i miei occhi a catturare la mia attenzione con la loro intensità: due sfere azzurre, un azzurro ghiaccio di un colore così penetrante e innaturale che sembrano emanare una luce propria, due pozzi gelidi che potrebbero scrutare l'anima stessa del mondo. Ogni movimento mi sembra stranamente naturale e fluido, come se questo corpo, nonostante la sua apparente fragilità, fosse un canale perfettamente sintonizzato con la mia volontà. Sento i muscoli rispondere con precisione, ogni tendine e fibra vibrante di una forza nascosta che attende solo di essere sprigionata.

    « Shai-Hulud »

    Ripeto a bassa voce, assaporando le sillabe, sentendo il peso di secoli, forse millenni, di esistenza concentrati in quel nome. È come se ogni volta che lo pronuncio, il mio legame con questo nuovo corpo si rafforzi, come se la mia presenza in questa forma fosse parte di un disegno più grande. Con questa accettazione, una nuova determinazione si fa strada in me. Ogni fibra del mio essere vibra con un proposito rinnovato, e con la consapevolezza di chi sono veramente, mi preparo ad affrontare qualsiasi sfida possa presentarsi. Shai-Hulud si è risvegliato, e il mondo non sarà più lo stesso.

    Mentre mi guardo attorno, il luogo mi appare noto, stranamente familiare: è la miniera di cobalto che avevo utilizzato per i miei oscuri disegni nella vita passata come Mr. Blackthorn. La realizzazione mi investe con una forza inattesa, ricordi di potere, manipolazione e segreti sepolti nel profondo della terra. Il mio sguardo analitico non tarda a identificare i segni di un rituale, un cerimoniale intricato e oscuro che porta l'inconfondibile impronta di Angra Mainyu. Il riconoscimento porta ai miei labbra un lieve sorriso. Ma non è solo la libertà ritrovata a catturare la mia attenzione. Sono i sacrifici, le anime offerte in dono per il mio risveglio, che attirano il mio sguardo. Non sono estranei, ma i discendenti di coloro che avevo sottomesso e piegato al mio volere nei giorni in cui camminavo sulla terra come Mr. Blackthorn. La consapevolezza che il loro destino sia così intimamente legato al mio, che le loro vite siano state segnate dalla mia influenza attraverso le generazioni, è un pensiero che mi riempie di una fredda soddisfazione.

    Ora, con il rituale completato e il mio potere liberato dalle restrizioni del passato, sento la vastità delle mie capacità espandersi, liberarsi in tutte le direzioni. La presenza dei sacrifici, i discendenti di coloro che una volta furono miei sudditi, non è altro che l'ultima testimonianza della profondità e dell'irrevocabilità del mio impatto su questo mondo. Con un profondo respiro, accetto il dono della loro esistenza, l'energia ultima che hanno fornito. Il risveglio di Shai-Hulud in questo luogo, in questo momento, non è un caso. È il risultato di secoli di intrighi, un disegno tracciato nelle stelle molto prima che la prima pietra di questa miniera fosse estratta dalla terra. Con una nuova determinazione che scorre nelle mie vene, mi preparo ad abbracciare il mio destino, pronto a plasmare il mondo secondo la mia volontà, come mai prima d'ora.

    Mi volto e i miei occhi incontrano quelli di Asterione, un servo devoto di Hades, un compagno d'armi con cui avevo condiviso innumerevoli battaglie nelle ere passate. La sua presenza qui non è una coincidenza; è lui che ha officiato il rituale che ha frantumato i miei vincoli, riportandomi a una manifestazione piena della mia potenza. Le sue parole risuonano nella vasta camera della miniera, raccontando di sigilli infranti, opere di Zeus ormai compromesse, e di un nuovo regno che si addice alla nostra grandezza incommensurabile. Mentre parla, sento la gravità di ogni sillaba, il peso di un destino che si sta dischiudendo davanti ai miei occhi.

    « Parlami dello stato attuale e spiegami di più su questa corruzione di cui parli »

    Asterione risponde, il suo racconto si dipana come un fiume oscuro, portando con sé notizie di caos, di un ordine cosmico che vacilla sotto il peso di una corruzione crescente, un male che si insinua nelle crepe del mondo, minacciando di sovvertire tutto ciò che è stato stabilito dagli dei stessi. Ascolto, assorbendo ogni dettaglio, ogni sfumatura delle sue parole. Quando ha finito, il mio cuore, se ancora se ne può parlare, batte al ritmo di una determinazione fredda e inarrestabile.

    « Sono pronto a combattere, pronto a mietere anime in nome di Hades, a restaurare l'ordine o a ridisegnarlo secondo la nostra volontà. Dobbiamo agire, Asterione, e agire subito. Portami al cuore di questa corruzione, mostrami i campi di battaglia su cui dovrò marciare »

    Prima di affrontare la sfida che mi attende, mi fermo un istante per raccogliere il potere che scorre in me, un potere oscuro e antico come il tempo stesso. Concentro la mia volontà sulla stella malefica che governa il mio destino, invocando la forza necessaria per richiamare la mia surplice, l'armatura che è manifestazione e protezione del mio essere più profondo. Mentre la mia concentrazione si approfondisce, una sensazione strisciante si diffonde sotto la mia pelle, un formicolio vivido che cresce in intensità fino a diventare insopportabile. All'improvviso, innumerevoli vermi di sabbia iniziano a emergere dal nulla, muovendosi sotto la superficie della mia pelle con una volontà propria. È un momento di trasformazione acuta, in cui il confine tra dolore e piacere diventa indistinguibile. Con uno scoppio di energia incontenibile, la mia pelle si spacca, lasciando che i vermi di sabbia si liberino in un flusso continuo. Ma non si disperdono; invece, iniziano a riformarsi attorno a me, aderendo al mio corpo in un abbraccio intricato e potente. L'armatura che emerge è di un viola profondo, quasi nero, ornata con simboli che evocano il worm, la mia vera essenza.

    Dalla mia schiena si ergono otto tentacoli maestosi, ognuno a forma di worm, che ondeggiano con una vita propria, pronti a esprimere la mia volontà nel mondo fisico. Questa surplice, questa seconda pelle forgiata dal potere delle stelle malefiche, è il sigillo della mia potenza rinata, una dichiarazione della mia sovranità indiscussa sul destino stesso. Un ghigno di pura soddisfazione si dipana sul mio volto mentre osservo la mia nuova forma riflessa nelle pareti scure della miniera. C'è piacere in questo risveglio, nella riscoperta di una potenza che avevo temuto perduta. Sorrido, assaporando il momento, lasciando che il godimento per questa rinascita mi pervada completamente.

    « Ora, il mondo sentirà la mia voce »

     
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