Knowledge accident

Role con Giapeto

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  1. Ruleofthree
     
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    Il titano a sua volta entrò in quella che sembrava la sua dimora. Come prima cosa corresse le parole del drow. Ai suoi occhi si sentiva niente di meno che un giovane studente dell'accademia.
    In fin dei conti si stava ancora formando, quello che sembrava a prima vista un errore era in realtà dovuto all'eccitazione che stava provando, era completamente assorbito e distratto da quel luogo così fuori dal comune ai suoi occhi. Tutti quegli oggetti a lui sconosciuti che rappresentavano una tecnologia aliena, per non parlare delle copie di Giapeto che facevano avanti e indietro, impegnati nei loro compiti assegnati.

    «Certo! Mi scusi, l'agitazione. Signore dello spazio.»

    Ora che li osservava meglio notò che ognuno di essi, come il principale, portavano una targhetta che rappresentava il numero. Probabilmente era un modo per il principale di distinguerli l'uno dall'altro.

    "Questo è veramente strano.. secondo me c'è il cosmo di mezzo"

    Intuì, era troppo inusuale anche come magia. Inoltre i Titani dalle conoscenze che aveva acquisito sembravano esperti conoscitori del cosmo, similmente alle alte cariche di Asgard e le divinità.

    «In ogni caso sarebbe un onore, ma io credo che lei sia il Titano giusto per vorrei apprendere.»

    Aggiunse, facendo apparentemente morire la discussione. Entrambi erano stati distratti dalla manifestazione cosmica della sua spada. Era la benedizione di cui era pregna. Del cosmo del Dio Heimdall che le forniva proprietà uniche.

    La reazione di Giapeto ad essa fu curiosa, sembrava sorpreso da quel fenomeno anche se non ricordava a quale istante della sua vita apparteneva l'immagine che il cosmo aveva proiettato nelle loro menti.

    «Beh.. capisco. Pensavo che non fosse necessario ma, mi permetta di spiegarle.. questa lama è stata benedetta ai tempi del mito da Heimdall in persona. Forse questo nome potrebbe aiutarla a ricordare.»

    Disse cercando di mettersi nei panni dell'entità.

    «È come quando conosci perfettamente la risposta ad un quesito ma non ricordi la parola giusto con cui esprimerla. La senti sulla punta della lingua insomma.»

    Come aveva intuito dalla sua percezione, il cosmo del titano non si era ancora sbloccato completamente. Relegato a quella forma umana avrebbe dovuto trascorrere del tempo prima di poter ritornare ai fasti di un tempo. Probabilmente per loro era l'unico compresso per tornare in questo modo in forma materiale.

    «Vedi, gli eoni passati sigillato non fanno bene alla memoria. Sono tornato su questa terra di recente e i miei poteri, oltre ai miei ricordi, devono ancora tornare pienamente. Il solito per me. »

    Annuì in segno di comprensione. Staccò il menù dal braccio del Titano diede uno sguardo a ciò che vi era scritto. Aveva visto qualcosa di simile durante il suo pellegrinaggio su Midgard ma aveva sempre fatto fatica ad orientarsi. L'antica scrittura aveva una grammatica differente.

    I drow non avevano familiarità con quei cibi, essi erano abituato a nutrirsi dei componenti più comuni del sottosuolo come funghi, molluschi, licheni. Da quando era salito in superficie aveva cercato di abituarsi al cibo che vi era, aveva scoperto dei sapori nuovi e affascinato da essi li aveva integrati nella sua dieta.

    «C'è veramente un sacco di roba!»

    Esclamò con entusiasmo. Intanto il padrone di casa non si era fatto problemi a ordinare cibi e soddisfare quella che sembrava una fame vorace e viscerale. Era curioso osservare come il suo corpo umano si stava abituando al cosmo da Titano distorcendone i tratti. Inizialmente sembrava che ne avesse modificato solamente la carnagione e i tratti somatici.

    "Chissà se una volta riacquisiti tutti i poteri anche la forma umana riacquisterà i tratti tipici dei titani. Non li conosco ma mi piacerebbe vederne uno allo stato originario

    Si domandò. Non gli sembrava il caso di fare quella domanda ad alta voce. Per quanto era entusiasta di essere al cospetto di una figura importante doveva darsi un contegno. Il menù era passato in secondo piano, ma alla fine decise per la prima voce sulla lista. Non conosceva quegli ingredienti quindi per lui una pietanza valeva l'altra.

    «Apprezzo il coraggio e la buona volontà, sul serio, ma non prendo allievi. Non finisce mai bene. »

    Giapeto aveva preso sul serio la richiesta di Nadaghar. Diciamo che il drow l'aveva detto come battuta, per gioco. Non si aspettava di certo che un'entità di quella portata potesse prendere in considerazione tale affermazione.

    Nel frattempo con grande velocità il numero Tre gli servì la pietanza richiesta. Aveva una forma rotonda ed emanava un odore succulento, al tatto sembrava morbido. Non c'erano posate e quindi decise di seguire l'esempio del padrone di casa e afferrare il panino tra le mani per addentarlo.

    «Mmm..»

    Fu il verso che fece quando le sue papille gustative si inebrarono di quel sapore ferrino e dolce allo stesso tempo. Una concentrazione di gusti che sembrava indurne il buon umore.

    «Squisito questo»

    Affermò dopo averlo finito. Si fermò, lo stomaco e il bisogno dei drow di cibo non era così alto. Essi erano in grado di sopravvivere per molto più tempo senza cibo rispetto agli umani.

    «Io mi fermo qua, noi drow non abbiamo bisogno di indurre grandi quantità di cibo nel nostro corpo per sopravvivere.»

    Disse afferrando quello che sembrava un bicchiere, al tatto però non era rigido ma soffice. Stringendolo inavvertitamente fece schizzare qualche goccia di quel liquido nero, pieno di bollicine. Non aveva un bell'aspetto ma lo assaggiò ugualmente. Rimase sorpreso dalla sua capacità dissetante e dalla sua dolcezza.

    «Cavoli! Qua c'è solo roba ottima. »

    Intanto il titano continuava il suo discorso.

    «Posso darti qualche dritta. Che cosa vuoi sapere? »

    Quella era un'opportunità più unica che rara. Il signore dello spazio gli aveva dato disponibilità ad accedere al suo sapere. Anche se era nato per gioco, il drow decise di sfruttare quell'occasione unica.

    «La ringrazio per la sua disponibilità. In realtà ho avuto un approccio più pratico che teorico alle rune dimensionali. Ma visto che lei si è reso disponibile..»

    Prese una pausa per pensare a come formulare la domanda

    «Il funzionamento dello strappo dimensionale mi è chiaro. Non mi è chiaro come dirigerlo, ovvero come scegliere la destinazione. Me lo potrebbe spiegare?»

    Subito dopo averla formulata si accorse in maniera naturale che c'era un'altra domanda collegata ad essa.

    «Immagino che le dimensioni siano molte, ne ho studiate alcune ma.. i libri ne parlano solo a livello teorico. Non c'è nessuna indicazione su come approdarvi e quali sono le loro caratteristiche in termini di pericolosità e di attraversamento.»

    Stava approfittando della saggezza fornita ma, Nadaghar non era certo un ingrato, nè un egoista.

    «Comunque.. lasci che la ripaghi per la cortesia della lezione e del cibo offerto. Ho imparato ad utilizzare una runa particolare, sono in grado grazie ad essa di connettermi con la mente attraverso il cosmo e vederne i ricordi.»

    Fece una pausa per dare il tempo all'entità di elaborare quell'affermazione.

    «Se mi da il permesso posso provare ad utilizzarla su di lei. Considerando che ha problemi di memoria, potrei provare a dirle che cosa vedo e magari provocare lo sblocco di alcuni ricordi.»

    Era una richiesta insolita. Avrebbe potuto fare quella mossa quando voleva, non voleva offendere il padrone di casa nè permettersi di essere così invadente vedendo quanto era stato disponibile nei suoi confronti. Chiederlo era una forma di rispetto. Inoltre non era del tutto certo che avrebbe funzionato, non conosceva bene i meccanismi che proteggevano la mente dei Titani e il motivo per cui non ricordavano parti della loro esistenza.

    «Comprendo l'audacità di tale richiesta. Magari i ricordi le sono stati occultati per un motivo e lei non vuole forzare la mano, lasciandoli emergere al momento giusto. Se dovesse rifiutare comprenderei le sue ragioni.»

    Quella frase nascondeva un'intuizione che Nadaghar si tenne per sè. È se i ricordi del Titani gli fossero stati occultati con l'intento di proteggere persone, luoghi e sè stesso da qualcosa di più grande. Dare per scontato di avere a che fare con entità così longeve, era qualcosa che il Sacerdote di Perth non voleva fare. Sapeva benissimo che il potere che avrebbe incontrato avrebbe avuto la probabilità di sovrastarlo, essendo di natura divina.




    narrato • «parlato»"pensato"«parlato altrui»
    NOME Nadaghar Arabani
    CASTA Asgard
    ENERGIA Rossa
    ARMATURA Robe di Perth

    STATUS FISICO In forma
    STATUS MENTALE Un po' in ansia per la richiesta fatta
    STATUS ROBE Intatta e indossata

    RIASSUNTO AZIONI
    Nulla di che, propongo all'amico Titano di usare la mia ESP di Primo livello e vedere se riesco a sbloccare qualche ricordo. Magari non ne sono in grado ma, appunto Nadaghar non conosce così bene i Titani per avere la certezza che funzioni o che non funzioni a priori.

    ABILITÀ

    RUNE MAGICHE

    Invenzione di Nadarghar che sul suo corpo ha inciso diverse rune attraverso un rituale magico che sfrutta le rune naniche e la conoscenza della magia del Drow. Come tatuaggi sul suo corpo all'interno di esse sono state catturate delle fonti magiche.

    Questo potere è il risultato di anni e anni di ricerche nei nove regni, entrando a contatto con le fonti di magia l'elfo oscuro ne ha studiato l'essenza e ha scoperto che esse, una volta racchiuse all'interno delle rune, sono in grado di risuonare e liberare il proprio potere grazie all'utilizzo del cosmo da parte del Sacerdote di Perth. Egli è infatti in grado di creare delle tecniche che emulano le caratteristiche delle fonti magiche catturate per rilasciarle all'interno delle tecniche che esegue.

    • Runa della scuola di Traslocazione

      In essa vi è racchiuso il potere di creare degli squarci nello spaziotempo. Si può emularne il potere e quindi ricreare gli squarci che possono essere utilizzati per viaggiarci all'interno e per provare a catturare nemici e/o i loro colpi. La capacità di assorbimento e di cattura è in relazione al divario energetico e alle energie del Drow nel momento del lancio.


    • Runa della scuola di Necromanzia

      In essa vi è racchiuso il potere di assorbire l'energia vitale degli avversari. In base alla forza impressa dal colpo si è in grado di dispendere la stessa quantità di energia vitale e cosmica dalle facoltà del nemico colpito. La capacità di assorbimento è in relazione al divario energetico e alle energie del Drow nel momento del lancio.


    • Runa della scuola di Ammaliamento

      In essa vi è racchiuso il potere di esercitare delle compulsioni sull'avversario. Grazie a queste scosse di energia mentale Nadaghar è in grado di provare ad imporre la propria volontà su quella della vittima. In base alla potenza dell'attacco e al divario energetico l'effetto può essere più o meno dominante della volontà nemica, fino, nel peggiore dei casi ad annientarla e soggiogarla completamente alla propria.


    • Runa della scuola di Illusione

      In essa vi è racchiuso il potere di indurre delle visioni, facendo entrare in contatto il proprio cosmo con i sensi avversari, o con il suo cosmo. Tramite questo contatto Nadaghar può generare delle visioni che alterano o sovrascrivono completamente la percezione che la vittima ha della realtà attraverso i suoi sensi.
      Questi assalti mentali inoltre hanno la capacità di emulare sensazioni che il nemico si convince di aver provato creando delle suggestioni in grado da ingannare il cervello e farsi credere di aver vissuto realmente quelle sensazioni. Questo si basa sul divario energetico e/o dalle energie del Drow al momento del lancio.


    • Runa della scuola delle Ombre

      La natura ingannevole delle ombre è contenuta all'interno della runa. Alterandole attraverso le proprie capacità e potenza cosmica, Nadaghar è in grado di emulare qualsiasi tipo di caratteristica ambientale (Immagini e suoni) con lo scopo di trarre in inganno e confondere la propria vittima.
      Nonostante si possano emulare le sensazioni umane come il dolore esse non sono in grado di arrecare alcun tipo di danno. In quanto esse sono solamente una proiezione dell'ambiente emulato.


    • Runa della scuola di Invocazione

      In essa vi è racchiuso il potere di invocare la forza, ovvero la capacità di rendere la propria mente una forza invisibile in grado di interagire fisicamente con la realtà. Si possono spostare oggetti o interagire con elementi della natura oltre che esercitare su di loro morse schiaccianti o indurre delle torsioni.
      Si è in grado di utilizzare quest'abilità non solo per contrapporre ad un corpo o energia nemica di matrice fisica ma anche di potenziare le proprie caratteristiche fisiche rendendole più imprevedibili o pericolose in termini di velocità e potenza.

    ITHILDIN

    La spada bastarda della cloth, rinominata Ithildin. L'impugnatura presenta un manico di pelle, alla base un pomo decorato di intarsi incisi nel ferro, rivestiti d'oro. L'elsa allo stesso modo decorata presenta un'impugnatura classica e bilanciata, adatta ad un guerriero che compie movimenti in combattimento. La lama di acciaio nanico si protrae fiera riflettendo la luce e alcune rune incise al di sopra.

    Essa è stata esposta alle radiazioni del Bifrost e ne ha catturato il potere del suo custode, questo le dona la capacità di fendere anche tutto ciò che è privo di una manifestazione fisica sui piani. In sostanza tutto ciò che è immateriale e si manifesta sul piano in cui si trova in quel momento Nadaghar. (Come ad esempio manifestazioni spirituali ed eteree)

    TECNICHE
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