«2.000 Years»

Pleonexía - Hybris

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  1. Wild Youth
     
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    «2.000 Years»
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    Poco più di duemila anni sono passati dalla mia scomparsa.
    Un tempo insondabile, enorme, eppure non è quello ciò che mi impressiona. Darth Hybris mi rivela che sono bastate una manciata di ore per portare l'intera civiltà al collasso, cancellando, di fatto, ogni progresso che l'umanità poteva aver fatto dalla mia scomparsa in poi.
    Poi Hybris mi parla dei suoi ideali. Io lo ascolto con attenzione, e riconosco in lui i segni di una dottrina che, nonostante il tempo, non si è ancora persa del tutto. Nonostante la distruzione riesce comunque a intravedere la possibilità di una catarsi. Una Opera in bianco su scala planetaria. D'istinto mi porto la mano al mento, per strofinarmi la barba, dimenticandomi che su questo viso non c'è.
    «Mi informerò su questa corruzione.» Dico, alla fine, mentre continuo a sondare dall'alto gli sforzi delle creature evocate da Hybris per trattenere questa piaga. Immagino che ci siano studi da effettuare sulle proprietà biologiche di queste creature, analisi mediche, esami sulla loro coscienza. Tutte cose che spero di non dover iniziare da zero, ma che siano già state raccolte dagli Alchimisti che mi hanno preceduto in questa nuova vita. Se sono organiche, se sono... vita, ci deve essere un modo per debellarle.

    Se ci fosse un Sith'ari della Vergine sarebbe più semplice.
    Ma sto già correndo, fantasticando, spinto dalla curiosità di immaginare una via di uscita. Hanno avuto undici anni per sistemare le cose, per studiare questi abomini e per trovare una cura. Avrò modo di conoscere i loro tentativi e i loro fallimenti.
    «Spero siate riusciti a ricostruire un archivio, così che possa documentarmi sulle sue cause, caratteristiche e punti deboli.» Sono sempre stato uno studioso, e questa variabile è riuscita a sconvolgermi molto più del mio ritorno dopo due millenni.
    «Dovrò recuperare molte cose. Penso che avremo modo di parlare ancora, una volta che avrò fatto la giusta esperienza di questo mondo.» Sospiro. Mi devo concentrare per non ripensare alla nostra Isola devastata dai dorati: quanta conoscenza abbiamo perduto, quel giorno. È improbabile che sia sopravvissuto persino l'archivio di Liriya, così segreto e ampio da attirare le gelosie di tutti gli altri Alchimisti. Nemmeno io ho mai potuto sondare le profondità delle informazioni che possedeva sull'antica Lemuria.
    Eppure Hybris sembra in qualche modo consapevole delle antiche vie, quindi qualcosa deve essersi conservato. Degli Holocron, delle ricerche... qualsiasi cosa.
    Anche raccogliere informazioni su ciò che è avvenuto al mondo, negli ultimi duemila anni, non sarà semplice.

    Parto da una posizione di svantaggio, ma in fondo anche la mia presenza in questo mondo è una variabile che non era stata preventivata.
    «Quanto a me. Avrai modo di conoscermi dalle mie azioni, più che dalle mie parole.» Ho un'altra possibilità. Sarò il guardiano di questo Daleth, mi renderò così potente da impedire a chiunque di usarlo come fosse un gioco.
    «Non permetterò che l'Ordine cada di nuovo.» Siamo rimasti due Sith'ari: uno dei punti più bui della nostra storia. Ma l'Isola è di nuovo nelle nostre mani, e con la Corruzione forse non dovremo preoccuparci di altre minacce immediate. Se Hybris ha fiducia, non ho motivo di non averne anche io.
    «Sarò sincero con te, perché non sopporto più i giochi, né gli inganni.» In ogni caso troppo ci separa per pensare di poterlo ammansire a parole. Preferisco la brutale verità, perché è il linguaggio più comprensibile al mondo.
    «Io non sono né Liriya, né Icterius. Non mi interessa un vacuo potere sul Concilio, e allo stesso tempo non permetterò ai Sith'ari di azzannarsi a vicenda. Non di nuovo.» Le mie parole sono secche, la mia voce ferma. Non sono tornato per sedere sul trono più alto del concilio, ma ciò non vuol dire che percorrerò la via ascetica di Liriya senza curarmi di esso. Non sarò l'unico a imparare dai miei errori: tutti loro, anche i nuovi Alchimisti Supremi, dovranno farlo.

    Mi ha chiesto cosa sono.
    Mi viene quasi da sorridere, perché percepisco la sua diffidenza. Ma sono stanco, confuso, e non ho ancora avuto modo di studiare me stesso alla ricerca di quelle risposte. Hybris si dovrà accontentare di una risposta parziale, basata solo su ciò che sento in questo momento.
    «Il nostro ordine è sempre stato guidato da due impulsi, come dici: l'ascensione dell'io e l'accrescimento dell'umanità.» Due volontà che raramente si manifestano nello stesso modo in un individuo. Spesso l'equilibrio si ritrova solo nella collaborazione di diversi Alchimisti, nonostante l'ideale sarebbe un unico uomo che racchiude in sé entrambi i mondi.
    «Da una parte l'eresia di Nihilus, tremenda se lasciata senza freni, eppure affascinante. Dall'altra l'ideale di Amyros nel creare un Impero Nero.» La mia generazione ha teso, e poi è caduta, nel primo modello - senza nemmeno raggiungere quella spaventosa perfezione. Un'accrescimento dell'io di cui si sono macchiati tutti, in modo diverso. Respiro a fondo, allungando la mano per toccare la pioggia scrosciante con la punta delle dita. Posso davvero pensare che è una sensazione che mi era mancata? Né la mia mente né il mio corpo percepiscono un distacco.
    «Il sé, oppure il tutto.» Due ideali che, uniti, creano la perfezione a cui tende l'Ordine.


    CaxYmfT


    Un sogno per cui siamo disposti a morire: molti di noi l'hanno fatto.
    «Non ti mentirò, Hybris. A me interessa solo la mia ascensione.» Ogni azione che ho compiuto l'ho fatta perché non era ancora arrivato il mio momento, perché mi rifiutavo di morire così debole, così lontano dalla perfezione. Mi fermo per un istante, per guardare Hybris e sondare la reazione sul suo viso alle mie parole.
    «Ma dopo tutto quello che ho visto ho capito che nessun individuo può raggiungerla da solo. Abbiamo bisogno di guide, compagni, alleati.» Aggiungo, dopo un lungo istante di silenzio riempito dalla pioggia.
    «Più di tutto, abbiamo bisogno che il Daleth torni allo splendore che nemmeno io, in vita, ho mai visto.» Intendo davvero le mie parole. Il mio potere è lo stesso del Daleth: non c'è differenza. È probabile io non sarò mai rivolto verso il resto dell'umanità come credo sia Hybris, ma anche questo, in fondo, è equilibrio.
    «Mi sono creato una seconda opportunità. Questa volta non permetterò a nessuno di ostacolare il mio obiettivo. Non ai dorati, non alle divinità, e nemmeno a un Daleth che ha perso la via.» Il mio piano aveva poche possibilità di successo, eppure è riuscito, anche se molto, troppo tardi. Ho una nuova vita per prendere la situazione in mano, ho un Daleth ancora da formare, da vigilare nei suoi futuri componenti.

    Hybris dice che le file di tutti gli eserciti si assottigliano sempre di più.
    Lascerò ad altri la diffusione della verità, l'umanità intera non mi interessa. Sto pensando a qualcosa di molto più specifico, forse ugualmente difficile da realizzare, ma che potrebbe portarci dei risultati immediati.
    «Visto che siamo rimasti solo noi due, mi affiancherò a te nella ricostruzione. Diffondere la verità è secondario; al momento mi sembra che l'Ordine abbia bisogno di individui di potere e talento. Consapevoli del cosmo.» Se la Corruzione è un nemico così formidabile, è probabile che al mondo si siano sviluppati più individui capaci di resistervi. Intendo trovarli e allevarli.
    «Mi occuperò di questo.» Porterò nuovi soldati al Daleth: macchine da guerra, oppure potenziali Alchimisti.
    «E Hybris, visto che mi hai chiesto cosa sono. Sono un monito di quanto sia vicino il fallimento, per tutti noi.» Guardo di nuovo il Sith'ari davanti a me. L'ordine potrebbe cadere in qualsiasi momento, se anche noi due, soli, non impariamo il prima possibile a collaborare.
    «Vigilerò sui Sith'ari. Mi assicurerò che nessuno pensi di poter superare un limite divorando gli altri.» Non lascerò percorrere a nessuno la strada di Icterius, ma nemmeno quella di Liriya - o la mia. Intendo diventare abbastanza potente da potermene assicurare.
    «Questa volta sarà diverso.» È una promessa.

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    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Black Aries (VII). Indossata.
    Condizioni ~ Smarrito. Gambe cibernetiche sfasciate e schegge di orium nel cervello.
    Abilità ~ Psicocinesi, Teletrasporto, Orium Nero [Elemento Soprannaturale, Influenza Mentale, Berserk Indotto, Durezza Straordinaria] → Scheda.
    Riassunto ~ L'equilibrio.
     
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