«2.000 Years»

Pleonexía - Hybris

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  1. Him3ros
     
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    « 2.000 years »
    atto iii

    Lasciò che parlasse, che prendesse tempo per mettere in fila i pensieri.
    Era la più grande concessione che potesse fargli, in quel momento. Gli avrebbe concesso perfino di riposarsi, di guarire, se la situazione non fosse stata tanto bizzarra. Lui stesso avrebbe potuto ristabilire la salute di quel corpo, concedergli di resistere più a lungo, sostenerlo in qualche modo con la sua alchimia. Avrebbe potuto, certo, ma voleva farlo? E sarebbe servito a qualcosa?
    Lo ascoltò con attenzione, senza trasmettere alcuna emozione. Non poteva però evitare di essere affascinato da un simile concetto di trasferimento di coscienza. Si chiese quanto in profondità andasse, quanto fosse possibile traslare il proprio io senza perderlo o impoverirlo. Aveva studiato a fondo le proprietà dell'Orium, fino a imprimervi la propria traccia psionica in modo diretto con successo; l'esistenza di Ch.Or.O.S. ne era una dimostrazione. Chissà quante possibilità avrebbero avuto unendo i loro talenti. Pensò agli innumerevoli esperimenti che aveva dovuto accantonare a causa dell'instabilità di quel materiale così volatile, alle lungaggini a cui doveva sottostare ogni volta che cercava di migliorare la sua creazione o studiare nuovi sistemi per l'isola.
    Si trattenne. I pensieri che fluivano nelle strutture cosmiche del suo sigillo si stavano facendo troppo rapidi e invasivi. C'erano altre priorità.

    Hybris - sentenziò rapidamente in risposta, senza dare troppo peso alla rivelazione. Non aveva mai attribuito particolare importanza a quella parola, se non per la poetica discrepanza tra la traduzione greca e la possibile origine nella lingua dei Sith'ari. Non sapeva quanto significasse il titolo di Darth per il suo strano amico, ma aveva l'impressione di trovarsi davanti un individuo completamente diverso da sé.
    Il peso empatico si stava dissolvendo, lasciandosi dietro domande su domande non più coperte dal velo di disperazione e dolore e smarrimento. Non era nemmeno troppo interessato al lato pratico. Continuava a ragionare sui possibili problemi, sulle questioni fondamentali di identità e consapevolezza che Pleonexía aveva violentemente liquidato con una manciata di parole - spinto dalle sue stesse richieste, Lawrence doveva ammetterlo. Domande sempre più complesse gli si affollavano in testa, esacerbando la sua naturale curiosità estrema. Domande per un domani più tranquillo, certo.

    Siamo figli della follia dei nostri predecessori. In troppi hanno provato e fallito, abbandonando il desiderio e il dovere dell'ascensione. - Sputò le ultime parole con disgusto, pensando a coloro che erano scomparsi nel nulla dopo essersi trascinati per anni nell'autocommiserazione. Non sapeva cosa gli facesse più schifo, tra l'ignavia dei cavalieri o quella degli alchimisti che aveva conosciuto: i primi stavano nel loro nido sicuro e non alzavano un dito per cambiare il corso degli eventi, mentre gli altri semplicemente si erano arresi prima di aver provato a fare qualunque cosa.

    Prese un respiro profondo, prima di dare la sua parte di risposte.
    Nella datazione odierna, siamo nell'anno 2024... - ci pensò un istante, identificando un riferimento coerente con le informazioni che l'altro gli aveva dato - 2777 ab urbe condita. Poco più di undici anni fa, la Terra è stata invasa da un morbo chiamato Corruzione, nato dalla perversione della Vita stessa. L'umanità è stata messa in ginocchio in poche ore. Chi riusciva a resistere, a non trasformarsi all'istante in un abominio, veniva ucciso da quelli che avevano già ceduto alla mutazione. La società si è sgretolata e improvvisamente sono rimaste solo poche roccaforti sicure.
    Si accorse di quanto fosse strano parlare di una cosa simile e di quanto fosse difficile esporlo a qualcuno che non ne sapesse assolutamente niente. Non credeva che si sarebbe mai confrontato con la necessità di raccontare la fine del mondo in quei termini. La sua voce suonava stanca alle sue stesse orecchie, il racconto che gli usciva dalle labbra era tanto doloroso quanto distaccato. Si rese conto di quanto tempo avesse passato a cavallo tra due mondi, come semplice umano, protetto dalla stessa prigione dorata di ipocrisia da cui era poi fuggito.
    Da quel giorno combattiamo come possiamo contro un nemico che non sente stanchezza, che è ovunque e ragiona come un'unica entità e fonde la carne di vivi e morti per continuare a combattere, finché non viene ridotto al nulla.
    Quasi a confermare le sue parole, una nuova massa di corrotti si alzò dal fiume, strisciando come melma semisolida e allungando strane membra per avanzare a una velocità spaventosa. Gli innumerevoli corpi di buio interstellare si posero a formare una muraglia. Lo schianto fu assordante, riverberando attraverso terra e aria.

    E noi siamo sempre meno. Quando pochi anni fa sono arrivato sull'Isola come Alchimista Supremo, il Daleth contava soltanto altri tre membri. Da allora le nostre forze si sono soltanto assottigliate. E non è un destino toccato soltanto a noi: perfino le fila degli olimpici si sono incredibilmente ridotte. - Lo disse con una dose di rammarico nella voce. C'era sempre qualche povero individuo che veniva scelto dalle stelle, in un modo o nell'altro, ma nonostante ciò anche i servi del Santuario faticavano a trovare nuovi cavalieri degni di quel nome. Ormai, gli individui sensibili al cosmo erano rimasti pochissimi.
    Mi chiedi per cosa vivo, eppure tu stesso vesti una Kintaral e conosci la Saraaiajak. Come te, vivo per superare un limite.
    Il suo sguardo cadde su Roma, abbracciando quel mucchio di rovine appena riconoscibili. Quella città era l'esempio perfetto della preponderanza di fattori esterni e variabili sconosciute nel codice che rappresenta la storia dell'uomo moderno.
    Un tempo, il nostro Ordine aveva l'ambizione di divenire il cardine di un'umanità evoluta. L'Impero Nero era fondato sull'ascensione e la progressione della razza intera. Io desidero seguire quella stessa strada, imparando dai fallimenti dei primi Alchimisti per trascendere le loro conquiste. Proprio ora che della Terra e dell'umanità è rimasto ben poco, è il momento perfetto per costruire dal nulla, avendo alle spalle soltanto gli errori che dobbiamo evitare.

    Si chiese quanto quell'uomo conoscesse di ciò che era venuto prima di lui, delle loro origini. Le cronache erano sempre molto vaghe o addirittura insufficienti. Aveva bisogno di conferire a lungo con lui, per capire se potesse essergli utile e rivelare alcuni punti bui del passato. Liriya era un nome che Arturus aveva ripetuto diverse volte, durante le loro conversazioni. Lo stesso Holocron che aveva appena recuperato grazie a lui, per quanto apparentemente inservibile, gli suggeriva per stile e fattura un'origine assai più lontana rispetto al tempo da cui Pleonexía affermava di provenire.

    Per realizzare questa visione ho bisogno di alleati potenti. Un Daleth purificato dai pusillanimi, composto non da egomaniaci privi di scopo, bensì da Alchimisti illuminati che vivono per cercare la Verità e diffonderla nel mondo.

    Tu cosa sei, Pleonexía?




    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Perfetto
    status mentale » Perfetto
    status cloth » Perfetto, indossata

    riassunto azioni » -
    lawrence s. conley | energia nera | black gemini {vii}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale.

    I Sigilli di Neshaals sono formule uniche nel loro genere, con le quali l'Alchimista Supremo è in grado di assoggettare gli Orrori Cosmici e piegarne la volontà ai propri scopi. Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente. Distruggerli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.
    La forma fisica dei Grandi Antichi è composta essa stessa da Sigilli e ne condivide le caratteristiche principali. Il potere delle creature, per via delle Leggi che regolano la Realtà, sarà solo una pallida imitazione di quello originale, limitandosi a simulare in maniera grezza le abilità che derivano dal controllo del Cosmo. Ciascun essere ha caratteristiche diverse e la sua natura consente alle formule di concretizzare due diversi poteri , che possono essere amalgamati con quelli dell'Alchimista. [Evocazioni + Bonus a Energia Nera]

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Midirash significa fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.

    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo. Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine.
    L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'attacco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

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