«2.000 Years»

Pleonexía - Hybris

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  1. Him3ros
     
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    Seeker of Knowledge

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    « 2.000 years »
    atto ii

    Vide immagini lontane, sfocate, appoggiate come un velo sulle strutture nervose dell'uomo. Immagini mai viste attraverso quegli occhi, input sensoriali mai veicolati da quel corpo. Una sensazione di disagio lo invase mentre lo spettacolo proseguiva, rivelando dettagli sempre più confusi, che non riuscì ad afferrare con quella prima indagine superficiale.
    Incontrò interferenze, ostacoli nella progressione delle onde psioniche. Quel ragazzo era totalmente instabile e le scariche sinaptiche provocate dalla risposta riguardo a Darth Xagos avevano probabilmente dato il colpo di grazia al suo fragile equilibrio. Era bastato poco, pochissimo in realtà, per trasformare il disagio in disperazione. Tramite la sua creatura vide l'anima farsi sempre più scura, vacillando sotto il peso di quella singola informazione.
    Poi lo vide scomparire.

    Aspettò qualche secondo prima di seguirlo. Si sentiva ancora frastornato da tutte le informazioni impossibili che aveva scorto attraverso mente e anima del soldato, ma si costrinse a tracciare la sua presenza prima che succedesse qualcosa di irreparabile. Fortunatamente le sue percezioni si erano evolute al punto da poterlo ritrovare con facilità ovunque andasse.
    Aprì una via attraverso il continuum, scorgendo oltre il portale una tetra immagine post-apocalittica della Francia sud-occidentale. Ci mise un po' a riconoscere Tolosa, che aveva ammirato diversi anni prima, quando ancora non era ridotta in macerie. Scorse il suo obiettivo appena prima che scomparisse; sotto di lui la Corruzione si agitava e allungava le sue orrende dita verso il cielo, verso di loro. Li aveva visti anche lui, ne era certo. Tracciò la sua emanazione cosmica fino a un'altro angolo di Europa, relativamente poco distante. Non riconobbe la città in sé, bensì il faro appena visibile nell'aria appestata, sulla costa oceanica. La Torre de Hércules. Doveva trattarsi di La Coruña. La conferma di Ch.Or.O.S. lo raggiunse mentre già osservava la pioggia cadere sulla Città Eterna.

    Non sembrava un percorso casuale. Dal poco che era riuscito a cogliere tra i pensieri disordinati dell'uomo, poteva intuire molte cose, in verità. Per quanto bizzarro potesse sembrare, non si trattava comunque della cosa più strana a cui avesse assistito. Ormai il cosa gli era abbastanza chiaro; rimaneva più interessato al come e al perché.
    Attese in silenzio, osservando lo sfogo. Il colonnato di San Pietro, già mezzo crollato, non resse ulteriori sollecitazioni quando la terra si spaccò. Tempo prima si sarebbe alterato vedendo perpetrare una cieca e inutile distruzione ai danni dei pochi beni di rilevanza culturale rimasti al mondo e si sarebbe preoccupato per la sorte delle reliquie più preziose, almeno prima di ricordarsi di aver già messo al sicuro da anni la Pietà e il S. Longino del transetto. E volendo, Alyssa avrebbe potuto recuperare tutto in poche ore. Forse un giorno l'avrebbe aiutata a risanare il mondo dell'arte, riportandolo alla sua antica bellezza, che tanto gli era cara.
    Mentre la statua del martire andava in pezzi, e con essa una buona parte della facciata e della piazza, un brivido gli scese lungo la colonna vertebrale. Non gli serviva un Grande Antico per riconoscere la sofferenza.

    Davvero, ciò che il mondo non ci ruba, lo distruggiamo con le nostre stesse mani. - pensò, in qualche modo trascinato dallo stesso dolore che ancora echeggiava nelle sue percezioni. L'aveva letto in uno degli scritti di un antico Alchimista, che scriveva della sua perdita, di come essa si potesse trasformare in catalizzatore per raggiungere un nuovo livello di consapevolezza.
    Per un lungo secondo fu sul punto di fermarlo, di costringerlo alla ragione, alle risposte che doveva dargli.
    Fremeva, ma non fece niente. Non si avvicinò nemmeno, ma non l'avrebbe lasciato andare, non ancora. Invece lo lasciò calmare, mentre la tristezza prendeva il posto della furia, permettendo che si sedimentasse.

    Fu l'uomo a parlare per primo. Le sue parole andarono a incastrarsi perfettamente con le poche informazioni che già possedeva, scacciando ogni dubbio. Che fosse una possessione? No, per quanto fosse strana, la reazione della sua anima era stata coerente. Era più la sua mente a preoccuparlo.

    Se davvero sei ciò che sembri, avrai presto accesso a tutto lo scibile riguardo al nostro Ordine. Ma non adesso. Per ora ti basti sapere che ci siamo quasi estinti. Per due volte, a quanto ne so. - mormorò, sovrastando appena il umore della pioggia, spostando con un cenno la nuvola di polvere che si stava alzando dalle macerie, malgrado l'acqua che cadeva. - Tra i Dodici sono rimasto solo io, ormai... che io sappia.

    Si guardò attorno, percependo il tanfo emanato dalla Corruzione, forse attirata dal loro potere. Esseri quadrupedi con ali di insetto stavano balzando da un tetto all'altro, girando attorno a loro. Chiuse gli occhi, tracciando col pensiero una complessa formula di evocazione. Il buio del vuoto gocciolò tra i piani fino a raggiungere il loro e addensarsi in innumerevoli forme appena comprensibili. Come un'inondazione di morte, la creatura informe riversò sé stessa nei vicoli che circondavano il vaticano, affogando i corrotti sotto la sua mole.
    Lasciò che la creatura si adagiasse sulla città in rovina come un sudario nero, per tenere a bada ulteriori tentativi di attacco, consentendo loro di avere una conversazione il più possibile tranquilla.

    Anche il mondo è finito. Eppure, come noi, resiste. - aggiunse, mentre un'altra domanda iniziava a emergere.
    Quel corpo appartiene a un soldato che ha vissuto tutto questo. Non dovresti poter accedere a ciò che conosceva lui?

    Il suo era un dubbio sincero. Forse risolverlo l'avrebbe aiutato a far luce sulla situazione.

    Prima di tutto, però, devi dirmi chi sei e come hai preso possesso della Kintaral.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Perfetto
    status mentale » Perfetto
    status cloth » Perfetto, indossata

    riassunto azioni » -
    lawrence s. conley | energia nera | black gemini {vii}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale.

    I Sigilli di Neshaals sono formule uniche nel loro genere, con le quali l'Alchimista Supremo è in grado di assoggettare gli Orrori Cosmici e piegarne la volontà ai propri scopi. Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente. Distruggerli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.
    La forma fisica dei Grandi Antichi è composta essa stessa da Sigilli e ne condivide le caratteristiche principali. Il potere delle creature, per via delle Leggi che regolano la Realtà, sarà solo una pallida imitazione di quello originale, limitandosi a simulare in maniera grezza le abilità che derivano dal controllo del Cosmo. Ciascun essere ha caratteristiche diverse e la sua natura consente alle formule di concretizzare due diversi poteri , che possono essere amalgamati con quelli dell'Alchimista. [Evocazioni + Bonus a Energia Nera]

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Midirash significa fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.

    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo. Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine.
    L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'attacco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

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