Le ali dell'anima

Rigel vs. Astra - spirit battle

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    LE ALI DELL'ANIMA

    -POST I-



    Era passato un po' di tempo da quando aveva fatto ritorno ad Atene. Aveva avuto modo di riprendersi dalle ferite dell'ultima missione, almeno nel fisico; il morale non era esattamente dei migliori, soprattutto a causa della perdita di Azrael. Sì certo, Rigel non lo aveva mai incontrato prima della battaglia che gli era costata la vita; ma Bart gli aveva raccontato che il daimon era stato parte attiva nella battaglia dello Yormunheimr e che in seguito aveva sancito le alleanze. Insomma, non lo conosceva... ma era un compagno che aveva sacrificato la propria vita per salvare la loro.

    Quella mattina aveva incontrato tutti i membri della Guardia Sacra del Cancro: le Tredici Fiamme, così gli piaceva farsi chiamare, erano tutti giovani guerrieri che lui stesso aveva addestrato e che erano anche stati suoi compagni di addestramento; per il modo di vedere del Cavaliere d'Oro, ognuno di loro avrebbe potuto meritare un'armatura così come era stato per lui - e non escludeva che un giorno la cosa potesse ancora accadere - quindi aveva deciso di prenderli sotto la sua ala. Nessuno di loro era un cavaliere, ma non erano neanche da considerare degli uomini ordinari... e per Rigel, era come se fossero i suoi fratelli e sorelle minori: allo stesso modo, o in maniera molto simile, lui, gli altri cavalieri e i bambini della seconda casa che erano come dei figli per il Gran Sacerdote. Stare con loro nei momenti di tranquillità lo aiutava a sentirsi meglio e a non isolarsi con gli spiriti dei morti.

    Poi Bart lo aveva mandato a chiamare (cosa insolita per lui, che preferiva fare visite a sorpresa e di persona), ma quando lo vide alle prese con i bambini capì che l'omone voleva dedicare loro un po' di quel tempo che le ultime battaglie gli avevano sottratto. Il motivo della chiamata era molto semplice: tra una battuta ed una risata, aveva ricevuto una richiesta da parte del Celebrante di Odino. Astra Megrez, Cavaliere del Nord, aveva da poco iniziato ad avere a che fare con una parte del suo potere fino ad allora a lei sconosciuta; e da quanto gli era stato riferito, nell'ultima missione dei Cavalieri di Athena c'era un maestro nel dominio di quel potere - le forze spirituali. Naturalmente la reazione di Rigel a quella notizia fu molto contenuta:

    ...e il maestro sarei io? Seriamente?

    Percepiva distintamente Methos che cercava in tutti i modi di trattenersi dallo scoppiare a ridere, cosa che non fece Bart con la sua consueta genuinità. Era chiaro che non potevano rifiutare un favore ai propri alleati, soprattutto considerando lo scopo: la ragazza doveva diventare più forte. Lui stesso sapeva cosa significava, si era posto lo stesso pensiero proprio alla fine dell'ultimo viaggio nel Nord: se fosse stato più forte, forse Azrael non sarebbe morto.

    L'unica indicazione era quella di recarsi ai margini della foresta di Ametista, proprio la stessa meta in cui aveva incontrato i Drow insieme a Bart. Si era limitato ad obbedire, non essendo in vena di chiacchiere, e a tornare alla Quarta Casa prima di partire. Aveva rassicurato i suoi tredici sul fatto che si trattava semplicemente di incontrare una guerriera di Asgard per una sorta di allenamento e non della classica missione pericolosa in cui era coinvolta la Corruzione, quindi non sarebbe stato necessario che lo accompagnassero. Li salutò, e poi aprì il portale che lo avrebbe portato alla foresta dopo un breve passaggio nello Yomotsu Hirasaka.

    ***********************



    La neve ricopriva tutto come al solito, ma la giornata sembrava tranquilla e non minacciava nevicate improvvise.

    E quindi adesso devi fare anche il maestrino, eh?

    Ne dubito. Credo di essere stato chiamato solo per dare qualche consiglio, niente di particolare. Anche Astra è un Cavaliere, ed a quanto ne so ha già una bella esperienza in battaglia.

    Sarà, ma a quanto pare il più forte sei tu... altrimenti perchè chiamarti?

    Ah, e chi lo sa. Sicuramente non per il motivo che ha ipotizzato Bart.

    Gli scappò un sorriso. Il Cavaliere del Toro, notando che il suo umore non fosse dei migliori, tra le varie battute gli aveva dato di gomito insinuando che la ragazza potesse essere in qualche modo una sua ammiratrice - cosa che, naturalmente, aveva solo fatto aumentare lo scetticismo di Rigel sulla validità della richiesta. Ad Asgard ammirano solo chi consegue la gloria in battaglia, d'altra parte, e lui non aveva fatto nulla di diverso dal proprio dovere.

    Il margine della foresta era abbastanza vicino, l'aria era abbastanza fredda da destare tutti i suoi sensi e a riportarlo al motivo del suo viaggio.

    Vorrà dire che oggi anche tu dovrai imparare qualcosa, direi che è il momento di misurarti anche con te stesso.

    Quella frase lo lasciò interdetto, al punto da fermarsi in mezzo alla neve.

    Di che stai parlando?

    Oh, è molto semplice. Anche se qualche volta ho preso il tuo posto, te lo ricordi che oltre me ce ne sono altri due che hanno voglia di menare le mani? Anche se uno è arrivato l'altra settimana e l'altro non si è mosso per educazione, in realtà. Dovresti cominciare a socializzare anche con loro.

    Ma stai scherzando, vecchio? E se non riuscissi a tenerli a bada?

    Quel pensiero lo atterriva. Methos di era preso le sue libertà, ma era sempre dimostrato in qualche modo "ragionevole". Ma Sylas era decisamente più aggressivo, mentre Caspian... era completamente pazzo. Lo spirito replicò con poche parole, in risposta alla sua domanda.

    Se non ci riuscissi, non saresti mai neanche in grado di prendere Kronos. O di diventare più forte di ciò che sei.

    Aveva ripreso a camminare, senza rispondere ulteriormente. Avrebbe approfondito il discorso, senza dubbio, ma non era quello il momento più adatto. Poi percepì il cosmo di qualcuno - la sua "allieva", certamente - e reagì espandendo cautamente il proprio e richiamando la propria Armatura d'Oro, fino a quel momento non indossata. La corazza apparve dal nulla, ricoprendo istantaneamente il suo corpo.

    Non sapendo bene come valutare la persona che ancora si stava avvicinando, si sedette semplicemente su una roccia scoperta dalla neve, ed aspettò in silenzio.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale »
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Arrivo e percepisco la tua presenza, con chiacchiere spirituali di vario genere.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    nessuna
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    ♦ post I ♦ LE ALI DELL'ANIMA astra ♦ custode di megrez ♦ energia Blu


    Quindi è chiaro come il sole? Lo sanno tutti, vero? Non sono abbastanza forte, e adesso devo anche prendere lezioni da un Cavaliere che non è nemmeno di Asgard? Va bene che Atene è nostra alleata, non lo metto in dubbio, ma qui stiamo parlando di me, dell’ultima discendente della Casata dei Megrez, non di una qualsiasi guerriera che...

    Era difficile vedere Astra in quelle condizioni, quasi senza freni, con la rigida etichetta ormai gettata alle ortiche. Continuava a borbottare tra se, a voce abbastanza alta da essere sentita. Ovviamente non era in pubblico, ma ben celata nella privacy della sua villa, e l’unico spettatore di quel monologo era il povero Gunther, il suo adorato mentore, che era la spalla su cui piangere ma anche quella su cui sfogarsi. I due si stavano allenando, nel loro modo pacato ma efficace, con i cosmi che si intrecciavano per avere la meglio l’uno sull’altra. L’uomo faticava a contenere la malcelata furia della giovane Megrez, che ormai lo aveva raggiunto in termini di potere. Era incredibile come fosse cresciuta in così poco tempo, ma evidentemente la rampolla della più famosa Casata di Asgard non era affatto contenta dei risultati.

    Signorina Astra, non fate così.

    Gunther dovette fermarsi dopo quelle poche parole per contrastare il cosmo di Astra, evitando di danneggiare irrimediabilmente la loro cara abitazione per uno scatto di frustrazione incontrollato.

    Il miglior modo per diventare forti è accumulare più esperienza possibile, scontrarsi con guerrieri diversi tra loro, per conoscere com’è vario e vasto il cosmo dei potenziali avversari. Non potete fossilizzarvi solo ad Asgard, perché avete visto con i vostri occhi come il mondo sia pieno di Cavalieri eccezionali. Non fermatevi qui, allargate i vostri orizzonti, perché non troverete certamente tutte le risposte nelle nostre terre ghiacciate.

    I due cosmi finalmente si allinearono, si compensarono e infine andarono a spegnersi gradualmente come il temperamento della ragazza.

    Sì, lo so, hai ragione Gunther. Come sempre, purtroppo per me. Ma questa cosa proprio non riesco ad accettarla. Perché poi chiamare qualcuno da così lontano? È solo per darmi una lezione di umiltà? Non ne ho bisogno.

    Certo, come no, cara Astra. L’umiltà è proprio uno dei tuoi principali pregi, vero? Cavaliere di Delta Uma, Campione di Hel, ultima discendente della Casata dei Megrez e chi più ne ha più ne metta. Almeno le era bastato confrontarsi con Gunther per placare quei pensieri che la tormentavano da quando aveva ricevuto la comunicazione direttamente dal Celebrante, che l’aveva avvisata che qualcuno sarebbe arrivato da Atene per “addestrarla nell’utilizzo dello Spirito”. Addestrare lei? Che aveva ricevuto quell’abilità direttamente dalla Dea dei Morti? Ovviamente per lei era praticamente un affronto, sopportato a malapena solo perché arrivava dalla massima carica ad Asgard, e lo considerava una sorta di sacrilegio.
    La ragazza rilassò le spalle ad addestramento terminato, asciugandosi con estrema compostezza il sudore che le imperlava la fronte dopo quell’intenso scambio a suon di cosmo con il suo mentore. Aveva riottenuto un po’ di autocontrollo, ma la sua opinione sulla questione non era affatto cambiata.

    Questo Cavaliere dovrà essere più che eccezionale, altrimenti una volta che lo avrò sconfitto chiederò immediatamente udienza al Celebrante per farmi dare delle spiegazioni.

    Si sistemò, andando immediatamente a indossare la sua Robe e il suo regale – nonché ufficiale – mantello bianco, perché era arrivato il momento del fatidico “addestramento” aggiuntivo. Sapeva di doverlo incontrare al limitare della Foresta di Ametista, che per lo meno alleviava un po’ la situazione essendo territorio molto caro alla ragazza e a quella che fu la sua Famiglia.

    Aspettami per cena Gunther, arriverò prima di quanto tu possa immaginare.

    Eh certo, faceva anche la spavalda adesso. Lo faceva per stemperare il nervosismo e la tensione, ma Gunther ormai sapeva leggerla come nessun altro e alzò gli occhi al cielo mentre la salutava con la sua proverbiale educazione – seppur molto paterna, nonostante lui le desse ancora del “voi” in ogni occasione.

    Come mi hanno detto che si chiama? Ah sì, un certo Rigel. Mah...

    Pronunciò quelle ultime parole di ostentata superiorità appena prima di chiudersi la porta della villa alle spalle e salire sulla sua personale Cavalcatura Nanica. Partì immediatamente al galoppo e, a quella velocità, arrivo in pochissimo tempo a destinazione. Lo vide in lontananza, scintillante in quella sua Armatura così appariscente nelle nevi candide di Asgard. Lo odiò senza motivo ancor prima di metterlo a fuoco con la vista, perché per principio lui doveva essere brutto, antipatico e neanche tanto forte.
    Una volta arrivata di fronte all’ospite indesiderato, smontò con grazia e velocità dalla cavalcatura, per poi forzarsi in un sorriso di benvenuto. Le sue labbra si tirarono controvoglia, ma riuscì a sfoggiare un’espressione assolutamente impeccabile nonostante tutto. Ok, quel Rigel era un tipo, se lo aspettava come un orco mangia-asgardiani, pronto a farle fare brutta figura davanti a tutti. Invece no, non sembrava affatto così, e la percezione spirituale le restituì una sensazione di pace e tranquillità.
    Oh, non avrebbe abbassato la guardia, perché doveva dimostrare anche a lui chi era Astra Megrez. Lo avrebbe accolto al meglio delle sue potenzialità, perfetta come sempre, poi gli avrebbe dimostrato la sua abilità nel padroneggiare lo Spirito e, infine, lo avrebbe rispedito da dov’era venuto. La ragazza riuscì a capire immediatamente che il potere dell’altro era superiore al suo – dannazione – ma non si sarebbe fatta certo scoraggiare. Anzi, sarebbe stato un motivo in più per dimostrare la sua caparbietà, nonostante tutto.

    png

    Salve a voi Rigel, Cavaliere d’Oro del Cancro e Custode della Quarta Casa del Grande Tempio. È un grande onore per me ricevervi ad Asgard, anche se il Palazzo Reale sarebbe stato un luogo più appropriato per iniziare la vostra visita come nostro illustre ospite.


    Si prodigò in un inchino formale e impeccabile, che durò quei pochi istanti necessari per rendere omaggio agli ospiti, senza però risultare in alcun modo servizievole. Poi puntò lo sguardo dritto su quel ragazzo, dimostrando in quel momento una determinazione senza eguali.

    Ti farò tornare ad Atene dopo averti dimostrato cosa sono davvero capace di fare. Mmmh, che nervi.

    Tranquilla Astra, una cosa per volta. Concentrati sulla presentazione e non pensare ad altro.

    Io sono Astra Megrez, Cavaliere di Delta Uma e Campione di Hel.

    Brava, così...

    E ricordatelo bene questo nome.

    Ecco, no, un po’ meno aggressiva. Vedrai che se lo ricorderà il tuo nome.

    Il Celebrante ha voluto sfruttare al meglio e a favore di entrambi la nostra rafforzata alleanza. Voi potrete visitare le nostre terre senza preoccuparvi almeno per qualche giorno della Corruzione, ed io potrò cogliere l’occasione per... migliorare.

    Vi fu un impercettibile sussulto prima dell’ultima parola, come se faticasse ad ammettere a uno sconosciuto che anche lei poteva ancora migliorare. Come tutti del resto. Per lei, però, l’atto di ammetterlo era come camminare scalzi sui carboni ardenti: estremamente doloroso.

    Le vostre gesta come grande guerriero e conoscitore dell’antica arte dello Spirito sono giunte fino a noi, e sono davvero onorata di poter... imparare.

    Altra impercettibile pausa prima di pronunciare la parola “imparare”, perché si rifiutava di riconoscere quel Cavaliere come suo maestro, mentore, allenatore, insomma, qualunque cosa.
    Avrebbe lasciato a Rigel il tempo di presentarsi a sua volta ma, subito dopo, sarebbe passata immediatamente al motivo principale del loro incontro. Non voleva trascorrere un istante in più in quella situazione che lei considerava oltraggiosa nei suoi confronti, quindi avrebbe chiesto di entrare nel vivo di quella visita obbligata.

    Vi dispiace se vi mostro subito il mio potere spirituale? Non è da molto che ho acquisito questa nuova abilità e non vorrei deludere in alcun modo le vostre aspettative. Non vorrei rendere del tutto vano il vostro viaggio in queste terre ghiacciate.

    Auto-censurò i suoi pensieri, perché altrimenti si sarebbe lanciata in un monologo interiore senza fine, completamente in contrasto con le parole che aveva appena pronunciato. Si prodigò, invece, in un nuovo inchino, questa volta più profondo, perché era il rispettoso e educato preludio a quello che stava per fare.

    Rigel, Cavaliere d’Oro del Cancro, mi rimetto al vostro giudizio. Sto per attaccarvi, vogliate perdonare questo mio primo gesto di offesa. Accogliete la Foresta che prende il nome dalla mia Casata, e fronteggiate la forza dello Spirito di Hel.

    La sua schiena si raddrizzò, riprendendosi dall’inchino, mentre faceva qualche passo lontano dal Cavaliere d’Oro come se volesse iniziare una passeggiata. In realtà stava solo mettendo una sorta di distanza di sicurezza tra i due, per permetterle di combattere nella situazione a lei più congeniale. I suoi occhi, poi, sarebbero avvampati di viola Ametista come il cosmo che cominciò a fluire tutt’intorno a lei. Allargò le braccia, richiamando gli Spiriti della Natura che avrebbero mosso gli alberi della Foresta che colorava il candido paesaggio in cui si trovavano. Rami, radici e rampicanti si sarebbero fiondati sul Cavaliere del Cancro al fine di avvolgere i suoi arti e il suo corpo, cercando così di tenerlo fermo sul posto e facilitare la buona riuscita del vero e proprio attacco.
    Erano lì per dimostrare la loro maestria con lo Spirito? E Astra Megrez avrebbe scatenato il dono che aveva ricevuto direttamente da Hel. Avrebbe richiamato proprio la furia della Dea dei Morti.
    Alle spalle della ragazza, che era ancora a braccia spalancate, Rigel avrebbe potuto percepire come una sorta di breccia nella realtà, una sensazione di freddo eterno e mortale. Gli spiriti dannati di Helheim avrebbero invaso il campo di battaglia, gridando la loro disperazione senza fine, turbinando in ogni dove per poi improvvisamente focalizzarsi sul loro obiettivo.

    jpg

    Astra avrebbe disteso le braccia in avanti, e quello sarebbe stato il segnale per i dannati di attaccare il loro nuovo nemico. Gli spiriti avrebbero cercato di travolgere il Cavaliere del Cancro, che magari nel frattempo poteva ancora essere alle prese con la manifestazione fisica degli Spiriti della Natura, al fine di trapassare il suo corpo come un puntaspilli spirituale. Il dolore provocato dal contatto con la tecnica che prendeva il nome proprio di Furia di Hel, avrebbe potuto essere profondo, quasi intimo, e devastante. L’attacco avrebbe anche potuto indebolire progressivamente la volontà, il carattere e la determinazione di Rigel, così da farlo desistere da quel suo intento di fare il “maestrino” – se mai quello fosse stato il suo intento, ma ormai Astra si era del tutto auto-convinta.

    Dimostrerò a tutti quello di cui sono capace.

    Era una promessa che aveva sempre mantenuto e, qualunque cosa fosse successa, l’avrebbe onorata anche quella volta. Spirito o non Spirito, il Cavaliere d’Oro si sarebbe ricordato di Astra Megrez e del suo illustre nome, quello era poco ma sicuro.

    4qm52ko
    narratoparlato pensato gunther °telepatia°
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO♦ Ottimo.
    STATUS MENTALE♦ Vilipendio!
    STATUS CLOTH♦ Intatta.
    RIASSUNTO AZIONI♦ Ovviamente Astra la prende malissimo, sul personale, e inizialmente si sfoga con quel santo di Gunther xD Poi ti raggiunge al limitare della Foresta di Ametista e si presenta nel suo solito modo super impeccabile (non senza sforzo), ti lascia la possibilità di presentarti e infine ti chiede di passare subito al sodo (non pensare male, eh, birichino). Ti dichiara il suo primo attacco, per cortesia e rispetto, allontanandosi inizialmente da te [Posizionamento]. Scatena gli Spiriti della Natura versione piante (sfruttando proprio la vicinanza con la Foresta e per dimostrarti che sa fare altro oltre al puro Spirito) per cercare di bloccarti per bene sul posto [AD], e poi ti “vomita” la Furia di Hel a piena potenza in faccia [AF]. Ha scelto proprio un attacco puramente spirituale come tecnica principale per rimanere in tema rispetto all’incontro, e per dimostrarti che Helheim non ha nulla da invidiare allo Yomotsu :addit:
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.

    S p i r i t o
    Astra Megrez, ultima discendente della famiglia più nobile di Asgard, si aspettava di ottenere una meritata benedizione direttamente da Odino, il Re di tutti gli Dei norreni. Già si pregustava l’onore di essere nominata Campionessa della divinità più importante, forse dimenticandosi che tale onorificenza fosse già stata riservata al Celebrante delle terre dai ghiacci eterni.
    Il destino, beffardo o forse premonitore, decise diversamente per lei, legandola a doppio filo alla Dea della Morte: Hel. Ella era, effettivamente, la divinità che più si accostava ai Megrez, almeno come simbologia, perché la nobile casata di Asgard era da sempre stata associata in qualche modo alla Morte. Nel bene e nel male.
    Divenendo la Campionessa di Hel, Astra ricevette in cambio un prezioso dono e un prezzo da pagare. Il dono fu l’ottenimento di un’incredibile e nuova abilità: Spirito. Il prezzo da pagare fu un costante e irreversibile contatto con il Regno dei Morti, Helheim, che le regalò un’indesiderata consapevolezza sull’Inferno norreno e sulle sofferenze che in esso venivano perpetrate. L’unica cosa che le permise di mantenere la sanità mentale, fu il non percepire in alcun modo la presenza dei suoi genitori in quel luogo di perdizione, ottenendo la ragionevole certezza che fossero stati accolti nel Valhalla o a Fólkvangr, essendo morti combattendo valorosamente (seppur invano) contro la Corruzione.
    Tralasciando gli effetti psicologici di tale situazione, l’abilità Spirito andò a completare perfettamente le sue potenzialità difensive e offensive. Tramite questo potere, infatti, Astra è in grado di interagire con gli spiriti, nonché di creare e manipolare l’energia spirituale, utilizzandola a suo piacimento. Potrà, quindi, difendersi da minacce della medesima natura intangibile e, soprattutto, creare attacchi devastanti che potrebbero risultare non visibili o difficilmente contrastabili da avversari non dotati della medesima abilità.
    Chi viene colpito da questo insidioso potere, infatti, sentirà un dolore terribile sebbene sul corpo non si noterà alcun danno evidente. Come conseguenza, tale dolore indebolirà la volontà della vittima, il suo carattere e la sua determinazione. Venire sopraffatto da questi attacchi significa perdere completamente conoscenza, fino rischiare di morire e perdere il controllo sulla propria anima (only GdR).
    Tale abilità, estremamente versatile, permette anche di distaccare la propria anima dal corpo e operare tramite una proiezione astrale (espediente molto interessante, ma poco utile in combattimento), nonché di trasportare se stessi e gli altri nella dimensione spettrale o bandire sfortunate anime nella dimensione spirituale (vedi tecnica Helheim).
    Ultima caratteristica, e forse una delle più importanti, è che Spirito può agire da solo o essere combinato a piacimento con il cosmo, nonché con tutte le altre abilità e tecniche di Astra (vedi la dicitura “Spirito (opzionale)” nelle tecniche). L’esempio più calzante è la possibilità, tramite Spirito, di rendere l’Ametista non solo in grado di debilitare l’energia vitale (peculiarità già propria del minerale), ma anche di indebolire irrimediabilmente la volontà, il carattere e la determinazione della malcapitata vittima. Oltre al corpo, quindi, anche l’anima dell’avversario può essere danneggiata o intrappolata nell’Ametista, rendendo il minerale viola una delle armi più mortali e insidiose mai viste ad Asgard.


    TECNICHE
    ♦ Furia di Hel ♦
    [Spirito]
    La Furia di Hel rappresenta la principale tecnica offensiva di puro Spirito a disposizione di Astra, che scatenerà nel mondo terreno tutta l’ira della Dea della Morte e del suo Regno di perdizione.
    Richiamando il suo potere spirituale ed entrando in sintonia con i disperati e terrificanti spiriti dell’Helheim, il Cavaliere di Delta UMA genererà una tempesta di puro spirito dalla potenza travolgente, capace di sconvolgere completamente l’anima dell’avversario. La giovane Megrez potrà decidere se rendere pienamente visibili gli spiriti dei morti, sfruttando il naturale orrore primordiale che essi possono provocare, oppure mantenerli puramente eterei e praticamente invisibili per chi non è dotato di apposite abilità. Queste anime dannate, nel caso in cui la tecnica andasse a segno, trapasseranno il corpo del nemico da parte a parte in un’escalation di violenza, urla e disperazione, turbinando attorno alla vittima come uno stormo di avvoltoi che si avventa su una carcassa ormai destinata all’oblio.
    Venire colpiti dalla Furia di Hel significa andare incontro a un dolore indicibile ma totalmente invisibile e intangibile, in grado di terrorizzare e indebolire progressivamente la volontà, il carattere e la determinazione del malcapitato, fino a ridurlo a un mero involucro di carne in cui risiede un’anima irrimediabilmente devastata e compromessa.

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    LE ALI DELL'ANIMA

    -POST II-



    Quando Astra arrivò al galoppo sulla sua cavalcatura, Rigel non potè fare a meno di provare una certa meraviglia nel rendersi conto che il destriero della donna fosse fatto interamente di metallo. Ogni piccola parte, che doveva simulare forse le fibre muscolari, era una scaglia od un insieme di lamine ed ingranaggi che si muovevano in perfetta fluidità.

    Grandi artisti, i nani...

    La donna arrivò infine davanti a lui, arrestando la sua cavalcata e scendendo dalla macchina. Il ragazzo si alzò, osservandola rapidamente: doveva essere due, forse tre anni più grande di lui; e di certo non sembrava essere troppo felice di quella situazione, nonostante la rinnovata alleanza. Ascoltò attentamente le parole di lei, cercando di coglierne le sfumature nonostante la gran dose di formalità che la ragazza aveva deciso di utilizzare. E Methos rideva.

    Complimenti, ragazzo, questo è davvero è il tuo record personale! Non hai ancora aperto bocca e già ti odia! Non ha proprio digerito la cosa, a quanto pare... chissà in che termini gliel'ha posta il Celebrante!

    E dacci un taglio, per favore. Hai sentito cosa ha detto? Campione di Hel.

    Sì, interessante. Ho sentito che gli spiriti di quel regno sono particolarmente aggressivi, e d'altra parte Hel è sempre stata più una forza della natura che una semplice divinità.

    Vorresti farmi credere che hai avuto a che fare ANCHE con lei?

    Chissà, ragazzo. Chissà.

    Quando però la ragazza fece riferimento alle gesta eroiche e al fatto di conoscere il potere spirituale, quasi dovette soffocare un'esclamazione di imbarazzo. Lui non si sentiva affatto un eroe, nè tantomeno un esperto conoscitore dello spirito o di qualsiasi altra arte mistica. Non sapeva bene come alleggerire l'aria che sembrava essere diventata ancora più gelida, quindi di limitò a ringraziare Astra.

    Vi prego, Lady Astra, non abbiamo bisogno di tutte queste formalità. Il mio nome è Rigel, Cavaliere d'Oro del Cancro e Custode della Quarta Casa al Santuario di Atene. Sono stato ben lieto di sapere che potevo essere in qualche modo utile al popolo del Nord e credetemi, quando il Gran Sacerdote si è rivolto a me per esaudire la richiesta del vostro Celebrante, per un attimo ho pensato che si fosse sbagliato. Ma la realtà è che possiamo se non altro considerarci compagni d'arme, il nostro nemico non farà certo distinzione tra Atene ed Asgard.

    E quando lei rispose, andando a piè pari al motivo per cui lui si trovasse lì ad Asgard, se ne accorse. Gliel'aveva visto negli occhi, e suo malgrado doveva ammettere che Methos ci aveva azzeccato in pieno. Astra era sicuramente dell'idea - e magari era anche vero - di non aver bisogno di nessuno. Quella sorta di particolare addestramento le era stato decisamente imposto, e non avendo potuto disobbedire al suo diretto superiore, l'unico bersaglio della sua rabbia non poteva che essere il Cavaliere d'Oro. Come aveva fatto Rigel a capirlo? Dalla voce calma e impostata della ragazza, che faceva a pugni con quella strana scintilla nel suo sguardo.

    ...diamine, davvero ce l'ha anche con me...

    Senza scomporsi, annuì abbassando leggermente il capo. Astra stava per attaccare, e lui doveva fare solo quello per cui si era recato ad Asgard: combattere, senza far del male alla propria alleata. Avrebbe cercato quantomeno di non mancarle di rispetto per non farla arrabbiare ulteriormente, ma se davvero Bart e Siegfried volevano che lui la aiutasse ad accrescere il proprio potere avrebbe dovuto anche dare dimostrazione di forza. Probabilmente, almeno.

    Lo scricchiolìo del legno lo mise in allerta, gli alberi dietro di lui iniziarono a muoversi. Dopo aver visto la foresta di ametista nera, non si meravigliava più di niente; quei rami non erano comunque abbastanza veloci per poter essere considerati una minaccia reale. Si spostò rapidamente, di lato ed in avanti, cambiando più volte il proprio percorso e sfruttando la telecinesi per effettuare dei movimenti che normalmente la fisica non gli avrebbe potuto permettere, muovendosi anche in aria per evitare i colpi; riuscì a vedere la donna con la coda dell'occhio mentre stava per lanciare il vero attacco, un attimo prima di arrivare a terra, leggermente piegato in avanti su un ginocchio, poi espanse il proprio cosmo.

    Vide le ombre dei morti emergere dalle spalle della donna, e doveva ammettere che non era un bello spettacolo: o per meglio dire, non lo sarebbe stato per chi non avesse mai visto l'aldilà e quello che la Corruzione era riuscita a fare anche nello Yomotsu Hirasaka. Peccato che Rigel avesse vissuto tutto in prima persona, e quelle manifestazioni non lo sconvolgessero più di qualsiasi altra battaglia avesse combattuto, anche quando vestiva l'armatura di Altare. Un vortice lo avvolse, una corrente d'aria prodotta dalla sua stessa telecinesi e che portava con sè i fuochi fatui. Le fiamme azzurre diventarono una barriera invalicabile per gli spiriti di Hel, consumandoli come dei fiammiferi in un focolare.

    Non un fantasma lo raggiunse, e d'altra parte non aveva motivo di risparmiarsi sulla difesa: non metterci il giusto impegno sarebbe potuto essere considerato un ulteriore affronto nei confronti della donna. Quanto all'attacco, era decisamente un altro discorso: Rigel non poteva certamente rischiare di arrecare ad Astra seri danni, ma avrebbe dovuto comunque cercare di non trattarla come una principiante. D'altra parte le ultime due vittorie ad Asgard erano state anche merito del Cavaliere di Megrez, lui non era neanche presente.

    Raccolse i fuochi nella sua mano destra, che presero a vorticare ed a moltiplicarsi tutt'intorno a lui, danzando in un movimento ipnotico. Si rivolse poi alla donna, senza sorridere per evitare che lei pensasse a parole di scherno.

    Riconosco che lo Spirito di Hel è temibile, Lady Astra. Ma questo genere di potere... non è come controllare un oggetto, od un elemento della natura. Questo è l'unico consiglio che posso permettermi di dare, basato sulla mia esperienza: più il proprio potere è grande, più la forza può diventare insidiosa per il cavaliere stesso. Mai abbassare la guardia, neanche verso sè stessi. Ora, difendetevi!

    Le fiamme aumentarono la loro velocità, e come un fiume di proiettili si diressero dritti verso Astra. Il ragazzo decise di trattenere la sua forza, ma non voleva neanche che per lei la difesa risultasse troppo semplice. Anita probabilmente, se non ci fosse stata l'invasione in Jamir, lo avrebbe trattato peggio di come lo trattava Jirgal, che peraltro lo suonava come una campana.

    Non dovresti trattarla con i guanti, ragazzino.

    Guarda che devo combatterci per allenarla, non è un nemico. Ad Asgard serve in forze.

    No, Rigel. Ad Asgard serve che lei sia più forte. Però su un'altra cosa hai ragione... più è grande il tuo potere, più è forte quello degli spiriti a cui sei legato. Mai abbassare la guardia, giusto?

    Gli occhi del Cavaliere si accesero di una intensamente luce azzurra, e per la seconda volta in quella giornata pose, stavolta a sè stesso, la stessa domanda che aveva fatto al Gran Sacerdote all'inizio di quella storia.

    ...Seriamente?

    Poi, i suoi sensi cominciarono ad attutirsi. Stava accadendo di nuovo.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico »
    status mentale »
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Ed eccoci. Sincronizzo il dialogo e Rigel cerca di parlare senza urtare (ulteriormente) i nervi di Astra. Mi difendo a Nera, sfruttando velocità e telecinesi per evitare le Anime della Natura, e paro l'attacco forte con la Nebula Shield. Dopodichè lancio un attacco diretto a Blu+ con il Kisouen, che come tipo di danno è unicamente spirituale. E poi vabbè, sai già cosa sta per succedere nel prossimo post... :asd: ah, obviously Astra non sente i pensieri di Methos.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    Ultimate Nebula Shield: La potente tecnica difensiva del Cavaliere del Cancro sfrutta tutte le straordinarie capacità del guerriero. Si potrebbe considerare come una combinazione delle Mura di Antima e della Fiamma di Re Belias, tecniche utilizzate da Rigel quando vestiva l’Armatura di Altare, o più semplicemente come una versione difensiva della Divine Altar Destination. Il guerriero richiama a sé l'energia cosmica e/o spirituale (in forma di fiamme), ed utilizzando la propria forza telecinetica può generare una barriera difensiva di forma variabile e che può mutare costantemente, plasmandola insieme al cosmo come se fosse una sorta di campo di forza avente forma variabile e permettendo di intercettare (o in certi casi deviare) attacchi di natura sia cosmica che spirituale. Cercare di oltrepassare la barriera potrebbe portare a gravi conseguenze per l’attaccante a causa degli effetti del Tocco dell’Oltretomba sui corpi e delle fiamme spirituali (subendo gravi danni cosmici e spirituali, similmente a quanto accade per il Sekishiki Kisouen) sulle anime con cui vengono a contatto. Il nome della tecnica è dato dalla Nebulosa Praesepe della costellazione del Cancro, considerata la porta d’accesso al mondo degli spiriti.

    Sekishiki Kisou'en: Le Fiamme Demoniache Celesti, chiamate anche “fuochi fatui”, sono le anime fiammeggianti evocate da Rigel con cui è in grado di incenerire l’anima dei propri avversari. Il cavaliere è in grado di creare e far muovere le Fiamme Demoniache entro il raggio d’azione del proprio cosmo e di plasmarne la forma come meglio crede in modo da poter attaccare qualsiasi forma spirituale fronteggi, sia essa libera o all’interno di un corpo, nel modo più efficace possibile. Maggiore sarà la forza spirituale dell’avversario rispetto a quella del Cavaliere del Cancro, maggiore sarà la sua resistenza ai danni spirituali inflitti dal Kisouen.
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    ♦ post II ♦ LE ALI DELL'ANIMA astra ♦ custode di megrez ♦ energia Blu


    Mmmh.

    Un mugugno mentale fu lo sfogo che Astra si concesse per non esternare tutta la sua frustrazione. Era chiaro come il sole che il suo attacco, la sua Furia di Hel, non era riuscito ad arrecare alcun danno al Cancro, che aveva contrastato lo Spirito di lei con una facilità disarmante. Ovviamente non lo avrebbe mai ammesso apertamente, ma sembrava ormai palese che almeno a livello spirituale ci fosse una differenza evidente tra i due. Certo, lei aveva acquisito quel potere da poco, e lo aveva considerato più una sorta di vantaggiosa maledizione, ma non poteva usarlo come giustificazione. Il Cavaliere d’Oro era più esperto di lei in quella complessa e immateriale arte, ma non per quello la giovane Megrez si sarebbe in alcun modo arresa nel provare a raggiungerlo. Anche solo per un istante in quello scontro, lei avrebbe cercato almeno di sfiorare quel potere.

    “Ora difendetevi”?! Come diamine si permette?

    E oltre al divario spirituale, era anche chiaro come Rigel fosse in grado – forse in modo del tutto innocente e inconsapevole – di farla infuriare, pronunciando le parole sbagliate nel momento sbagliatissimo. La ragazza era ancora immersa nei suoi pensieri sui loro rispettivi poteri, quando lui ebbe la sfacciataggine – così, dal nulla – di darle un consiglio. Senza nemmeno valutare nella sua interezza il loro scontro, come se avesse già capito tutto e fosse depositario della scienza infusa. Astra strinse i denti per non replicare in malo modo, non gli avrebbe dato quella soddisfazione e non si sarebbe abbassata a tanto, ma decise che lo avrebbe travolto con tutto il potere che aveva in corpo. Prima della fine del loro duello, il Cancro avrebbe capito con chi aveva a che fare. Anche se...

    Mio malgrado ha colto nel segno. Quindi non sono l’unica che fatica a entrare in piena sintonia con questo potere. Se anche lui, che al momento è... più forte di me, mi da questo consiglio prima di ogni altro, vuol dire che devo stare molto attenta a questa abilità, devo continuare a non sottovalutarla.

    Ebbe un piccolo tentennamento persino nei suoi pensieri, quando dovette nuovamente ammettere che lui fosse più forte di lei. Quella somiglianza nel gestire la realtà spirituale, quel lieve contatto tra le loro vite, però, aveva fatto capire alla giovane Megrez di non essere sempre sola nel mondo contro tutto e tutti. Nonostante il Cavaliere d’Oro avesse un cosmo così vasto, anche lui faticava a controllare lo Spirito, e ammettendolo si era reso più umano, meno “maestrino” insomma.

    Oh.

    Non era tempo di troppi pensieri, però, perché l’espressione di stupore di Astra aveva riportato tutti alla realtà. Rigel le aveva caldamente consigliato di difendersi dal suo attacco, e lei avrebbe ancora dovuto farlo. Alcune strane fiamme apparvero sulla mano del ragazzo, che vorticarono attorno a lui prima di scagliarsi a gran velocità verso di lei. Con la sua percezione, Astra riuscì a capire immediatamente che anche il Cancro aveva optato per un attacco puramente spirituale, e stava a lei dimostrare di riuscire a difendersi.

    E lo avrebbe fatto.

    Avrebbe richiamato la tecnica che più volte l’aveva tenuta al sicuro – Proteggere l’Eredità dei Megrez – ma per la prima volta le diede una connotazione prettamente immateriale. Avrebbe richiamato il dono di Hel, espandendo lo Spirito tutt’intorno a lei come se fosse una seconda armatura. I dannati del mondo dei morti non si sarebbero scagliati contro il “nemico”, ma si sarebbero posti come ultimo baluardo della loro temporanea padrona. I fuochi avversari si abbatterono sulla sua difesa come proiettili su un vetro infrangibile, Astra incrociò le braccia al petto formando una “X”, stringendo i pugni per lo sforzo. A una vista esterna, quello scambio di colpi sarebbe potuto sembrare inesistente, come due bambini che giocano ai supereroi lanciandosi colpi presenti sono nella loro fantasia, ma in realtà la violenza generata era indescrivibile. La difesa della giovane Megrez ebbe un sussulto, gli spiriti urlarono, e come uno specchio s’infranse in mille pezzi tra le grida dei dannati. La maggior parte dei fuochi era stata annientata, ma alcuni riuscirono a penetrare oltre lo strato protettivo e assalirono il corpo della ragazza come tanti piccoli piragna assetati di sangue. Il sangue che cercavano, però, non era quello cremisi del corpo umano, ma era la forza dello Spirito del Cavaliere di Delta Uma. Astra si sentì mancare per un istante, perché il dolore era così profondo e intimo da indurla quasi a rannicchiarsi in posizione fetale. Ma non si fece abbattere dal primo attacco e, nonostante il suo corpo ebbe un lieve spasmo, rimase in piedi con gli occhi furenti e fissi su Rigel.

    jpg

    Me la pagherai.


    Non pronunciò quelle parole, ma la sua espressione valeva più di ogni altra cosa. Lo scontro si faceva interessante e lei lo avrebbe reso ancora più movimentato. Non poteva competere con lui con il solo Spirito, perché era un Cavaliere troppo specializzato in quell’arte, ma avrebbe potuto mostrargli cosa un’abilità intangibile poteva fare se combinata con qualcos’altro. Lasciò cadere le braccia lungo il corpo, per poi finalmente parlare al ragazzo che l’aveva appena attaccata.

    Non trattenetevi più del dovuto, Cavaliere. Non merito questo disonore.

    Lo pensava davvero, con ogni cellula del suo corpo. Non le interessava provare dolore fisico, perché per un guerriero come lei non c’era offesa più grande della compassione, della pietà. Doveva però riconoscere l’unica cosa buona che lui aveva detto, perché non era giusto guardare al solo lato negativo.

    Ma vi ringrazio per il vostro consiglio, e devo ammettere di poterlo capire. Da quando il mio Spirito si è legato a Helheim, la mia vita è cambiata. Lo percepisco in ogni secondo di veglia e di sonno, e a volte la sua presenza è... soverchiante.

    Sentire e percepire le urla dei dannati in ogni istante della sua esistenza l’avrebbe potuta far impazzire. Solo la sua incredibile forza caratteriale, l’ossessione di raggiungere il suo obiettivo di vita e il supporto del suo mentore Gunther, le avevano impedito di perdere la retta via. Non era stato facile, ma ormai era diventata una dannazione perlomeno sopportabile, seppur non ancora gestita in modo ottimale. Sarebbe migliorata di giorno in giorno, quello era certo, ma in quel momento doveva giocarsi il tutto per tutto. Avrebbe dimostrato a Rigel le vere potenzialità del suo potere.

    Vi mostrerò di cosa sono davvero capace, perché lo Spirito non è la sola abilità per cui sono temuta in tutta Asgard. Conoscete il mito di Megrez?

    Quella domanda restò in sospeso, senza palese spiegazione, perché Astra stava per liberare il potere per cui era dolorosamente ricordata da tutti gli avversari che avevano avuto la sfortuna di affrontarla. Ancora una volta il suo cosmo violaceo si espanse dal suo corpo, mentre un’espressione di orgoglioso compiacimento apparve sul suo volto. La zona in cui si trovavano cominciò a cambiare, come se un cataclisma stesse arrivando al limitare della Foresta per mutare i connotati del paesaggio. Cercando di sfruttare l’effetto sorpresa, Astra avrebbe creato una fitta nebbia viola composta di sottilissimi cristalli di Ametista. Quella tecnica le aveva permesso in passato di dominare o cambiare le sorti di molti scontri, specialmente se sfoderata all’inizio, e prendeva il nome da una delle più mortali insidie presenti nella Foresta dei Megrez: le Nebbie Viola di Asgard. La sua strana e incredibile manifestazione di potere sarebbe stata supportata da uno stratagemma creato su misura per lo specifico luogo in cui si trovavano. Prima era stata la Foresta ad aiutarla, ora sarebbe stata la neve perenne presente ovunque nella sua terra natia. Richiamando ancora una volta l’aiuto degli Spiriti della Natura, avrebbe creato una sorta di tormenta di neve che avrebbe cercato di travolgere il Cavaliere d’Oro e magari infastidire la sua vista. Avrebbe, inoltre, avuto il compito di sospingere la nebbia di Ametista tutt’intorno all’avversario, cercando in tutti i modi di fargliene inalare la massima quantità possibile.

    jpg

    Nascosta tra vento e neve, infatti, il sottilissimo pulviscolo viola sarebbe risultato molto difficile da distinguere, e Rigel avrebbe dovuto prima o poi aprire le vie respiratorie in quella tormenta. Proprio in quel momento le nebbie avrebbero cercato d’insinuarsi all’interno del suo corpo, cercando di soffocare il malcapitato e agire con i potenti effetti debilitanti direttamente dall’interno, sia in modo fisico e sia spirituale. Eh sì, perché il suo Spirito era ormai diventato un tutt’uno con la sua Ametista, ed era in grado di amalgamarsi con essa come se fosse una cosa sola, rendendo il minerale una delle armi dal potenziale più devastante presente in tutta Asgard. Lei, sfruttando tutto quel caos, avrebbe cercato di mantenere la distanza di sicurezza, così da poter controllare visivamente il campo di battaglia e potersi preparare a qualsiasi cosa il Cancro avesse ancora intenzione di fare.

    E proprio in quell’istante, il suo potere spirituale captò qualcosa in Rigel, un cambiamento che non riusciva a vedere e che non riusciva a spiegare. Sembrava che la sua anima fosse in subbuglio, ma era un enigma troppo complicato per essere decifrato in mezzo allo scontro. Ci avrebbe pensato a tempo debito, se mai ce ne fosse stata la necessità.

    Si concentrò, quindi, sul quel loro duello di “addestramento”, sperando proprio di confonderlo con quella sua strategia, riuscendo a dimostrare il suo vero potere e cercando di rimediare alla disfatta precedente. Perché sì, lei considerava il primo scambio di colpi una vera e propria disfatta, non essendo riuscita nemmeno ad arrecargli alcun danno significativo. Voleva con tutta se stessa cambiare le cose, perché non avrebbe sopportato un combattimento a senso unico. Il suo incrollabile orgoglio non lo avrebbe mai accettato.

    4qm52ko
    narratoparlato pensato gunther °telepatia°
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO♦ Primi danni spirituali, non ancora marcatamente debilitanti.
    STATUS MENTALE♦ Beccati le Nebbie, marrano!
    STATUS CLOTH♦ Intatta.
    RIASSUNTO AZIONI♦ Mi triggero ancora di più perché è giusto così, e soprattutto perché Rigel non si fa neanche un graffio (essendo giustamente energia nera) xD Dopo un breve ma intenso scambio di battute, uso la mia tecnica difensiva sfruttando lo spirito per contrastare la maggior parte dei fuochi lanciati a Blu+ [Difesa]. La protezione a un certo punto cede e qualche fuocherello passa, danneggiandomi direttamente lo spirito (ma siamo all’inizio e riesco a tenere botta). Decido poi di attaccarti sempre con lo Spirito, ma a questo giro lo unisco alla mia cara Ametista. Uso gli Spiriti della Natura per sfruttare la neve del luogo e scatenare con il vento una sorta di tormenta, per darti molto fastidio, renderti difficile respirare e nascondere il vero attacco [AD]. Infine ci mischio le Nebbie Viola di Asgard che cercheranno di insinuarsi nelle tue vie respiratorie per danneggiarti direttamente dall’interno del corpo [AF]. Se le Nebbie avranno successo, che sia internamente o esternamente, potrai sperimentare un indebolimento fisico e spirituale non indifferente (ovviamente sempre tenuto conto del divario energetico). Mantengo, poi, la distanza tra noi due preparandomi (si spera xD) a ogni evenienza [Posizionamento]. Percepisco anche qualcosa cambiare in te, ma non ho il tempo o la concentrazione per andare a fondo. Chissà cosa succederà? :mke: Comunque, devo dire che Rigel è perfetto per far sclerare Astra, è stata un’ottima scelta per il duello :asd:

    EDIT: avevo erroneamente messo la frase "Me la pagherai" come se fosse parlata, quando in realtà (come descritto nel post) era pensata. Ho quindi modificato la formattazione.
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.

    S p i r i t o
    Astra Megrez, ultima discendente della famiglia più nobile di Asgard, si aspettava di ottenere una meritata benedizione direttamente da Odino, il Re di tutti gli Dei norreni. Già si pregustava l’onore di essere nominata Campionessa della divinità più importante, forse dimenticandosi che tale onorificenza fosse già stata riservata al Celebrante delle terre dai ghiacci eterni.
    Il destino, beffardo o forse premonitore, decise diversamente per lei, legandola a doppio filo alla Dea della Morte: Hel. Ella era, effettivamente, la divinità che più si accostava ai Megrez, almeno come simbologia, perché la nobile casata di Asgard era da sempre stata associata in qualche modo alla Morte. Nel bene e nel male.
    Divenendo la Campionessa di Hel, Astra ricevette in cambio un prezioso dono e un prezzo da pagare. Il dono fu l’ottenimento di un’incredibile e nuova abilità: Spirito. Il prezzo da pagare fu un costante e irreversibile contatto con il Regno dei Morti, Helheim, che le regalò un’indesiderata consapevolezza sull’Inferno norreno e sulle sofferenze che in esso venivano perpetrate. L’unica cosa che le permise di mantenere la sanità mentale, fu il non percepire in alcun modo la presenza dei suoi genitori in quel luogo di perdizione, ottenendo la ragionevole certezza che fossero stati accolti nel Valhalla o a Fólkvangr, essendo morti combattendo valorosamente (seppur invano) contro la Corruzione.
    Tralasciando gli effetti psicologici di tale situazione, l’abilità Spirito andò a completare perfettamente le sue potenzialità difensive e offensive. Tramite questo potere, infatti, Astra è in grado di interagire con gli spiriti, nonché di creare e manipolare l’energia spirituale, utilizzandola a suo piacimento. Potrà, quindi, difendersi da minacce della medesima natura intangibile e, soprattutto, creare attacchi devastanti che potrebbero risultare non visibili o difficilmente contrastabili da avversari non dotati della medesima abilità.
    Chi viene colpito da questo insidioso potere, infatti, sentirà un dolore terribile sebbene sul corpo non si noterà alcun danno evidente. Come conseguenza, tale dolore indebolirà la volontà della vittima, il suo carattere e la sua determinazione. Venire sopraffatto da questi attacchi significa perdere completamente conoscenza, fino rischiare di morire e perdere il controllo sulla propria anima (only GdR).
    Tale abilità, estremamente versatile, permette anche di distaccare la propria anima dal corpo e operare tramite una proiezione astrale (espediente molto interessante, ma poco utile in combattimento), nonché di trasportare se stessi e gli altri nella dimensione spettrale o bandire sfortunate anime nella dimensione spirituale (vedi tecnica Helheim).
    Ultima caratteristica, e forse una delle più importanti, è che Spirito può agire da solo o essere combinato a piacimento con il cosmo, nonché con tutte le altre abilità e tecniche di Astra (vedi la dicitura “Spirito (opzionale)” nelle tecniche). L’esempio più calzante è la possibilità, tramite Spirito, di rendere l’Ametista non solo in grado di debilitare l’energia vitale (peculiarità già propria del minerale), ma anche di indebolire irrimediabilmente la volontà, il carattere e la determinazione della malcapitata vittima. Oltre al corpo, quindi, anche l’anima dell’avversario può essere danneggiata o intrappolata nell’Ametista, rendendo il minerale viola una delle armi più mortali e insidiose mai viste ad Asgard.


    TECNICHE
    ♦ Proteggere l'Eredità dei Megrez ♦
    [Ametista + Spirito (opzionale)]
    Tecnica di difesa in grado di sfruttare le abilità che hanno reso la casata dei Megrez la più temibile famiglia di Asgard: l’Ametista, gli Spiriti della Natura o una loro combinazione. Astra creerà una sfera, una cupola, un muro, una teca o una qualsiasi forma difensiva costituita dal suo cosmo e dal mitologico minerale viola di cui è signora. Tale costrutto potrà essere rafforzato dalla Natura stessa, aggiungendo alla protezione alberi, radici, terra, roccia o qualsiasi elemento naturale si trovi nel raggio di azione del Cavaliere.

    ♦ Nebbie Viola di Asgard ♦
    [Ametista + Spirito (opzionale)]
    Si dice che nella Foresta di Ametista gli intrusi non morissero solamente dopo essere stati intrappolati dall’Ametista. Alcuni indesiderati visitatori venivano ritrovati semplicemente privi di vita al suolo, senza segni visibili di violenza. Solo in pochi conoscevano il vero motivo, così semplice da comprendere una volta scoperto il segreto. La Foresta accoglieva gli ignari malintenzionati con una nebbia composta di finissimi granelli di Ametista che venivano inalati al primo necessario respiro. Il minerale raggiungeva l’interno del loro corpo, debilitandolo in modo inesorabile fino alla morte.
    Questa tecnica replica questo macabro principio, creando un sottilissimo e difficilmente percepibile pulviscolo di Ametista che cercherà di avvolgere l’avversario avendo un unico scopo: cercare di farsi inalare. Se l’avversario respirerà questi granelli, essi agiranno dall’interno del suo corpo (quasi certamente più indifeso rispetto all’esterno) per cercare di debilitarlo e – se inalati in grande quantità – di soffocarlo. La tecnica, già così insidiosa, potrebbe anche essere supportata dagli Spiriti della Natura, creando, per esempio, una nebbia naturale di goccioline d’acqua per nascondere i granelli di Ametista o una folata di vento per spingerli direttamente verso le vie respiratorie del nemico.

    Layout ©Elle¬



    Edited by Lord Drake - 20/2/2024, 16:48
     
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    III - Le Ali Dell'Anima

    E


    ra successo di nuovo. Rigel era finito in panchina, suo malgrado, e lo spirito aveva preso il posto suo. Aveva fatto in tempo a rendersi conto dei mutamenti che Astra stava provocando, con il vento e la tormenta improvvisati, e si era rapidamente spostato con la telecinesi, prendendo letteralmente il volo. Non era per lui difficile mantenere il controllo, era sufficiente rimanere concentrati, ma era facilitato dalla differenza cosmica che c'era tra lui e la ragazza. Aveva colto poi la presenza di qualcosa che si stava irradiando nell'etere, sfruttando la neve come "nascondiglio". E poi lo spirito aveva deciso di combinargli uno scherzo.

    Si può sapere perchè ti sei intromesso, stavolta?

    Prima di rispondergli Methos espanse il cosmo di Cancer usando la telecinesi a sua volta come un vortice. Non che potesse generare il vento vero e proprio, ma la Nebula Shield poteva agire a difesa in modi ben diversi dalla semplice barriera. Era come se il cavaliere, con il semplice pensiero, agisse sulle particelle di aria formando un mini-uragano intorno a sè stesso e generando uno spostamento d'aria: in tal modo, nell'occhio del ciclone - rimasto isolato dall'esterno - l'aria rimaneva immobile. Semplice principio di meteorologia. Poi Methos, gli occhi illuminati di cosmo azzurro, si rivolse direttamente alla ragazza ignorando Methos.

    Il mito dei Megrez. Oh, sì... ricordo il nome di una tecnica particolare, la Teca Viola dell'Ametista, anche se non ho mai avuto il piacere di combattere con uno della vostra famiglia.

    La voce era differente da prima, chiunque non conoscesse la particolare situazione del Custode della Quarta Casa avrebbe pensato che il ragazzo fosse in qualche modo posseduto. Astra stessa stava per conoscere quella situazione, in un modo molto poco ortodosso.

    Vedi ragazza, la verità è che il mio amico Rigel - sai, il ragazzino legittimo proprietario di questo corpo - è un tipo troppo educato e rispettoso. Lui cerca di non offendere nessuno dei potenziali alleati, e per dirla tutta aveva l'abitudine di fare il bravo soldatino anche con la sua maestra e con il suo Gran Sacerdote, il tipo alto e grosso che ultimamente bazzicava da queste parti.

    Fece una pausa, poi accennò un gesto di noncuranza verso le proprie parole.

    Ma sto divagando. Per fartela breve, ho suggerito a Rigel di dare una dimostrazione reale di quello che significa avere a che fare con NOI spiriti. Il mio nome è Methos, per servirvi. Ma dubito che qui ad Asgard qualcuno abbia mai sentito il mio nome, sono troppo vecchio perchè qualcuno se ne ricordi. Forse il drago, chissà.

    Hai detto DRAGO???

    Rigel non conosceva direttamente Urzla o i draghi che avevano combattuto nello Yormunheimr, ma Bart gliene aveva parlato; e che Methos potesse averci avuto a che fare in passato, era una cosa che in teoria avrebbe potuto creare non pochi problemi. Soprattutto se l'ipotetico incontro risaliva al periodo in cui era vivo. Lo spirito continuò ad ignorarlo.

    Comunque bell'idea, quella della nebbia. Mi perdonerai se non vado troppo per il sottile, ma il tempo che il ragazzo mi concede è sempre poco. Anche lui ha avuto una bella pensata, ma non tutti sono... scrupolosi come lui. Pronta, allora?

    Ed eccolo lì, il piano. Intanto stava facendo finta che fosse autorizzato, quindi Methos stava letteralmente dando la colpa a lui. Voleva andarci giù più pesante di quanto avesse fatto Rigel, senza dubbio, ma in quel modo rischiava di far del male alla ragazza anche se, in passato, si era dimostrato sempre "controllato" e prudente.

    Methos alzò un braccio, le fiamme azzurre presero a vorticare ed a moltiplicarsi, comparendo dal nulla. Avendo una grande forza, poteva contare anche su un raggio d'azione maggiore rispetto a quello che la ragazza poteva sfruttare. Come una saetta, si spostò a mezz'aria in avanti e verso l'alto, mentre i fuochi continuavano a comparire e muoversi. Infine abbassò il braccio, ed i fuochi si mossero convergendo verso il bersaglio.

    E adesso lo chiedo a te, ragazzo. Con me sai di non aver problemi, ma sei pronto a gestire quello che sta per succedere?

    Rigel non capiva. Ma la luce nei suoi occhi non era più azzurra... stava diventando violacea, fino a virare sul rosso acceso.

    77UK1bi
    narrato » parlato » pensato » telepatia » Rigel » Sylas » Caspian
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    NOME » Methos
    ENERGIA » Energia Nera
    CASTA » Saints di Atena
    CLOTH » Gold Cancer [grado VII]
    STATUS FISICO » Illeso.
    STATUS MENTALE » Gran casino, fidati.
    STATUS ARMATURA » Integra.

    NOTE » Si era capito, lo switch era annunciato. Allora, per fartela breve: in difesa uso sempre la Nebula Shield, ma con la psicocinesi agisco sull'aria attorno a me per generare una sorta di vento che, a causa del divario tra le energie, impedisce all'ametista di passare. E sfrutto l'occhio del ciclone per respirare normalmente (vedi tu se le lezioni sull'atmosfera in primo liceo mi tornano utili pure qua XD), in tal modo mi difendo sia da AD che da AF. Poi Methos si presenta, facendo credere che lo scambio sia stato autorizzato ma in realtà vuol dare lui stesso una lezione di controllo a Rigel e quindi fa lo sborone con entrambi. Infine si posiziona più in alto, con i fuochi che si materializzano praticamente ovunque nell'aria e li spara in forma di Konsou Ha ad energia Viola- (vedi sotto).

    ABILITA' »
    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    TECNICHE »
    Ultimate Nebula Shield: La potente tecnica difensiva del Cavaliere del Cancro sfrutta tutte le straordinarie capacità del guerriero. Si potrebbe considerare come una combinazione delle Mura di Antima e della Fiamma di Re Belias, tecniche utilizzate da Rigel quando vestiva l’Armatura di Altare, o più semplicemente come una versione difensiva della Divine Altar Destination. Il guerriero richiama a sé l'energia cosmica e/o spirituale (in forma di fiamme), ed utilizzando la propria forza telecinetica può generare una barriera difensiva di forma variabile e che può mutare costantemente, plasmandola insieme al cosmo come se fosse una sorta di campo di forza avente forma variabile e permettendo di intercettare (o in certi casi deviare) attacchi di natura sia cosmica che spirituale. Cercare di oltrepassare la barriera potrebbe portare a gravi conseguenze per l’attaccante a causa degli effetti del Tocco dell’Oltretomba sui corpi e delle fiamme spirituali (subendo gravi danni cosmici e spirituali, similmente a quanto accade per il Sekishiki Kisouen) sulle anime con cui vengono a contatto. Il nome della tecnica è dato dalla Nebulosa Praesepe della costellazione del Cancro, considerata la porta d’accesso al mondo degli spiriti.

    Sekishiki Konsou Ha: Si può considerare come una variante offensiva decisamente più diretta del Sekishiki Kisouen. Le Fiamme Demoniache Celesti evocate dal cavaliere attaccano l'avversario bruciando e deflagrando come se si trattasse di uno sciame di proiettili spirituali esplosivi che però danneggiano solo la materia, che può essere il corpo di un nemico, la sua armatura o quant'altro. I danni da deflagrazione inflitti, sono da considerare sempre in base al divario energetico tra i combattenti.
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final


    Edited by Tygaer - 24/2/2024, 15:58
     
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    ♦ post III ♦ LE ALI DELL'ANIMA astra ♦ custode di megrez ♦ energia Blu


    Qualcosa era davvero cambiato in Rigel, ormai non c’era più alcun dubbio. Il suo spirito parve tremare, come se stesse pian piano svanendo, per poi ritornare diverso e decisamente più irruente. Sembrava di assistere alla trasformazione da Dr. Jekyll a Mr. Hyde, perché quella nuova presenza rappresentava qualcosa di completamente nuovo e molto più oscuro.

    Non mi sento più al sicuro.

    Fu un pensiero fugace, quasi fosse un riflesso incondizionato della sua mente di fronte a ciò che stava accadendo. Il ritmo stesso di quell’incontro era irrimediabilmente cambiato, perché non erano più due alleati che si addestravano nell’arte dello Spirito. No, era diventato qualcosa di più, o di meno, chissà, dipendeva dai punti di vista. Quel nuovo Cavaliere del Cancro affrontò una delle tecniche più insidiose di Astra come se niente fosse, ancora una volta, come se lei le avesse semplicemente fatto aria con le mani. Grazie a quelli che erano palesemente dei potenti poteri telecinetici, Rigel (?) si era preso beffe delle Nebbie Viola di Asgard come se fossero state scagliate da una bambina, evitando ancora una volta qualsiasi conseguenza. La giovane Megrez strinse nuovamente i denti per la rabbia e la frustrazione, continuando a fissare l’avversario come se ormai quella contesa fosse diventata qualcosa di personale.

    Quello che accadde dopo, però, fu ancora più inaspettato.

    Il Cavaliere d’Oro parlò, ma quella non era la stessa voce che aveva sentito molto chiaramente prima. Il tono era cambiato, il timbro era diverso, e mal celava un’aggressività e una violenza trattenuta a stento.

    Ok, non è più Rigel.

    Brava Capitan Ovvio, ci avevi proprio azzeccato.

    Questo significa che essere padroni dello Spirito può portare anche a questo? E se un giorno questa terrificante invadenza del Regno di Helheim avesse il sopravvento su di me, come Methos su Rigel? Dannazione, forse è meglio non pensarci adesso.

    Un pensiero lecito, terribile se si fosse soffermata a pensarci ancora per qualche secondo, ma che dovette accantonare per non cadere nello sconforto. Aveva un duello da combattere e non poteva perdere la concentrazione. Fortunatamente, le parole dell’altro la ridestarono e confermarono ogni dubbio sul suo avversario, snocciolando una filippica piena di superiorità e distacco. Se Astra aveva imparato a non sopportare Rigel “il maestrino”, in quel momento stava velocemente imparando a odiare Rigel “non sono più proprietario del mio stesso corpo”. Quell’altro si presentò come Methos, uno spirito che sembrava avere una storia millenaria, che conosceva la Casata dei Megrez, conosceva il mito di Asgard, e chissà cos’altro. Uno spirito che si era letteralmente impossessato del corpo del ragazzo per muoverlo come suo, anche se per un tempo limitato. Tempo che avrebbe sfruttato per rendere la vita della ragazza un vero e proprio incubo. Le chiese se era pronta, forse perché nemmeno lui aveva idea con chi aveva a che fare.

    jpg

    È un onore per me incontrare anche voi, Lord Methos. Benvenuto o, meglio, bentornato ad Asgard. Io sono Astra Megrez, Cavaliere di Delta Uma e Campione di Hel. Ma forse questo lo sapete già.


    Ovviamente Astra si ripresentò, in barba alle velate minacce dell’altro e dimostrando ancora una volta un’etichetta impeccabile. Il suo cosmo, però, stava già ribollendo in risposta a quello che ormai considerava un pericolo e che non avrebbe mai preso con leggerezza.

    Sfruttiamo al meglio il poco tempo a vostra disposizione. Sono pronta, spero lo siate anche voi.

    E nel pericolo, la giovane Megrez diventava spavalda come non mai. Sapeva benissimo che, nonostante il cambio da Rigel a Methos, il divario cosmico non era cambiato. Anzi, con quell’aggressività dimostrata dal nuovo arrivato, doveva stare ancora più attenta. Anche se era più forte di lei, non si sarebbe piegata a quell’intimidazione, ma avrebbe scatenato il suo potere per dimostrare quanto inamovibile fosse il suo orgoglio di guerriera.

    Prima, però, avrebbe dovuto difendersi.

    Eh sì, perché il nuovo avversario non aspettò i comodi della ragazza come aveva fatto Rigel a inizio scontro, e si prodigò immediatamente in un’azione travolgente. Si librò in aria sfruttando probabilmente la telecinesi, costringendo Astra ad alzare lo sguardo per seguirlo, e poi scatenò qualcosa di spaventoso. Ancora una volta dei fuochi azzurri apparvero attorno al corpo del Cancro e, dopo un movimento del suo braccio, si scagliarono contro la giovane Megrez.
    La ragazza riuscì immediatamente a percepire che quelle erano fiamme diverse dalle precedenti, come se fossero in qualche modo più tangibili e non prettamente immateriali. Decise, quindi, di fare un passo indietro, piantare saldamente i piedi a terra e formare nuovamente una “X” con le braccia al petto per richiamare la sua fidata Ametista. Il minerale viola si sarebbe legato allo Spirito, generando una difesa mista a forma di cupola tutt’intorno al Cavaliere di Delta Uma, spessa circa cinque metri.
    L’impatto fu devastante, con il costrutto che tremò immediatamente come se fosse stato bombardato da un aereo militare dotato di artiglieria pesante. Pezzo dopo pezzo cominciò a sgretolarsi sotto la violenza delle deflagrazioni tanto spirituali quanto materiali, riuscendo per lo meno a neutralizzare più della metà dei fuochi. Il resto delle fiamme, però, rese la difesa un vero e proprio groviera agonizzante, fino a distruggere completamente il costrutto. Il resto dell’offensiva si abbatté sulla giovane Megrez che cercò di limitare i danni compattandosi e indurendo i muscoli del corpo, e facendo affidamento alla sacra Robe. L’Armatura resistette, stridendo come se fosse un urlo straziante, ma il contraccolpo fu dolorosissimo. Il corpo della ragazza venne sbalzato all’indietro a ogni scoppio, mentre enormi ematomi apparvero sulle parti più scoperte, quali braccia e gambe. Il sangue cominciò a uscire dalle prime ferite, mentre la pelle si spaccava sotto tutta quella violenza.

    Dopo qualche istante che sembrò un’eternità, l’attacco avversario era terminato.

    Avrebbe voluto fermarsi un attimo per recuperare da quel dolore indicibile, ma non c’era tempo. Doveva agire. Subito. Non sarebbe riuscita a muoversi con grazia o velocemente, visti i danni subiti, ma in quel momento non ce ne sarebbe stato bisogno. Aveva gli inseparabili Spiriti della Natura dalla sua parte e l’Ametista avrebbe perfettamente rappresentato la furia dei Megrez dopo quell’ennesimo affronto. Lo sguardo della ragazza era ancora più concentrato e furente di prima, mentre stringeva i pugni e faceva divampare il cosmo per rilasciare tutta la sua furia. Lasciò la posizione di difesa con fatica, per poi rivolgere tutta la sua attenzione all’oggetto del suo malessere.

    Anche quel Methos, come Rigel, prima o poi l’avrebbe pagata cara.

    Allargò nuovamente le braccia e, in quel momento, i venti di tutta la zona avrebbero cominciato a vorticare ululando per la violenza con cui si stavano scatenando, per poi creare una spinta dal basso verso l’alto. Lo scopo era cercare di destabilizzare il volo telecinetico di del Cancro e direzionarlo direttamente verso il vero e proprio attacco. Quello, infatti, era il preludio per una delle tecniche dal potenziale più devastante nell’arsenale di Astra: il Ragnarok di Asgard.

    png

    Richiamando il potere dell’Ametista, Astra avrebbe puntato entrambe le braccia al cielo e avrebbe creato decine di grossi meteoriti costituiti dal violaceo minerale – misto a Spirito – compatto e concentrato, ognuno del diametro di una decina di metri e decisamente molto pesanti. Dopo un movimento delle mani dall’alto verso il basso, questi terrificanti costrutti si sarebbero abbattuti su Methos come se volessero soverchiarlo del potere delle stelle. I massi avrebbero cercato di colpirlo in volo – scommettendo sul fatto che fosse meno preciso nei movimenti rispetto a quando aveva i piedi saldamente piantati a terra – di schiacciarlo e danneggiarlo in ogni modo possibile, sfruttando il loro peso e la possibilità di esplodere in miriadi di violente schegge di Ametista, scintille di cosmo e potere spirituale. E non c’era da dimenticarsi che ogni contatto o ferita provocata dal minerale avrebbe contribuito al progressivo processo di debilitazione, sia fisico sia spirituale, cercando in qualche modo di penetrare finalmente nella difesa avversaria.

    Quella tecnica avrebbe sottratto ulteriori energie alla giovane Megrez, ma sperava con tutta se stessa che il gioco fosse valso la candela. Il divario energetico tra i due era evidente, e il proseguire dello scontro avrebbe potuto accentuarlo ancora di più, ma non poteva credere che quel Cavaliere d’Oro fosse in grado di continuare a ignorare i suoi attacchi. Prima o poi avrebbe trovato una falla nella sua difesa, prima o poi l’Ametista e lo Spirito di Hel lo avrebbero ghermito. A costo di dare fondo a ogni scintilla del suo cosmo violaceo. Doveva essere paziente e allo stesso tempo travolgente, e non desistere in quel suo difficile ma stoico intento.

    4qm52ko
    narratoparlato pensato gunther °telepatia°
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO♦ Primi danni spirituali a cui si sommano i danni materiali, che sono ematomi estesi e molto dolorosi un po’ ovunque, ma principalmente su braccia e gambe (più esposte). Ho cominciato a sanguinare in modo non eccessivo dalle ferite. Ah, e non dimentichiamoci che la stanchezza comincia a farsi sentire.
    STATUS MENTALE♦ Che sia Rigel o Methos, adesso vi faccio vedere io chi è Astra Megrez :addit:
    STATUS CLOTH♦ Ha un po’ scricchiolato, ma per il momento tutto bene.
    RIASSUNTO AZIONI♦ Dopo essermi chiaramente accorta del cambiamento e del maggior pericolo che comporta la nuova presenza di Methos, ti rispondo con cortese spavalderia e poi cerco di difendermi. Mi racchiudo in una cupola di Ametista e Spirito bella spessa [Difesa], che regge poco più della metà dei fuochi per poi cedere. Mi becco il resto dell’attacco difendendomi dietro la Robe, ma i danni materiali mi creano non poco dolore e danni. Poi passo subito all’attacco cercando di sfruttare a mio favore la tua posizione sospesa in aria. Richiamo gli Spiriti della Natura scatenando un forte vento dal basso verso l’alto per cercare di destabilizzarti e di spingerti verso l’attacco forte [AD], e poi cerco di travolgerti con il cattivissimo Ragnarok di Asgard sfruttando il fatto che tu sia sospeso in aria (il Ragnarok è un attacco dall’alto verso il basso, quindi sei proprio sulla traiettoria :mke:) [AF]. Vediamo se a questo giro riesco finalmente a farti qualcosa :f:
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.

    S p i r i t o
    Astra Megrez, ultima discendente della famiglia più nobile di Asgard, si aspettava di ottenere una meritata benedizione direttamente da Odino, il Re di tutti gli Dei norreni. Già si pregustava l’onore di essere nominata Campionessa della divinità più importante, forse dimenticandosi che tale onorificenza fosse già stata riservata al Celebrante delle terre dai ghiacci eterni.
    Il destino, beffardo o forse premonitore, decise diversamente per lei, legandola a doppio filo alla Dea della Morte: Hel. Ella era, effettivamente, la divinità che più si accostava ai Megrez, almeno come simbologia, perché la nobile casata di Asgard era da sempre stata associata in qualche modo alla Morte. Nel bene e nel male.
    Divenendo la Campionessa di Hel, Astra ricevette in cambio un prezioso dono e un prezzo da pagare. Il dono fu l’ottenimento di un’incredibile e nuova abilità: Spirito. Il prezzo da pagare fu un costante e irreversibile contatto con il Regno dei Morti, Helheim, che le regalò un’indesiderata consapevolezza sull’Inferno norreno e sulle sofferenze che in esso venivano perpetrate. L’unica cosa che le permise di mantenere la sanità mentale, fu il non percepire in alcun modo la presenza dei suoi genitori in quel luogo di perdizione, ottenendo la ragionevole certezza che fossero stati accolti nel Valhalla o a Fólkvangr, essendo morti combattendo valorosamente (seppur invano) contro la Corruzione.
    Tralasciando gli effetti psicologici di tale situazione, l’abilità Spirito andò a completare perfettamente le sue potenzialità difensive e offensive. Tramite questo potere, infatti, Astra è in grado di interagire con gli spiriti, nonché di creare e manipolare l’energia spirituale, utilizzandola a suo piacimento. Potrà, quindi, difendersi da minacce della medesima natura intangibile e, soprattutto, creare attacchi devastanti che potrebbero risultare non visibili o difficilmente contrastabili da avversari non dotati della medesima abilità.
    Chi viene colpito da questo insidioso potere, infatti, sentirà un dolore terribile sebbene sul corpo non si noterà alcun danno evidente. Come conseguenza, tale dolore indebolirà la volontà della vittima, il suo carattere e la sua determinazione. Venire sopraffatto da questi attacchi significa perdere completamente conoscenza, fino rischiare di morire e perdere il controllo sulla propria anima (only GdR).
    Tale abilità, estremamente versatile, permette anche di distaccare la propria anima dal corpo e operare tramite una proiezione astrale (espediente molto interessante, ma poco utile in combattimento), nonché di trasportare se stessi e gli altri nella dimensione spettrale o bandire sfortunate anime nella dimensione spirituale (vedi tecnica Helheim).
    Ultima caratteristica, e forse una delle più importanti, è che Spirito può agire da solo o essere combinato a piacimento con il cosmo, nonché con tutte le altre abilità e tecniche di Astra (vedi la dicitura “Spirito (opzionale)” nelle tecniche). L’esempio più calzante è la possibilità, tramite Spirito, di rendere l’Ametista non solo in grado di debilitare l’energia vitale (peculiarità già propria del minerale), ma anche di indebolire irrimediabilmente la volontà, il carattere e la determinazione della malcapitata vittima. Oltre al corpo, quindi, anche l’anima dell’avversario può essere danneggiata o intrappolata nell’Ametista, rendendo il minerale viola una delle armi più mortali e insidiose mai viste ad Asgard.


    TECNICHE
    ♦ Proteggere l'Eredità dei Megrez ♦
    [Ametista + Spirito (opzionale)]
    Tecnica di difesa in grado di sfruttare le abilità che hanno reso la casata dei Megrez la più temibile famiglia di Asgard: l’Ametista, gli Spiriti della Natura o una loro combinazione. Astra creerà una sfera, una cupola, un muro, una teca o una qualsiasi forma difensiva costituita dal suo cosmo e dal mitologico minerale viola di cui è signora. Tale costrutto potrà essere rafforzato dalla Natura stessa, aggiungendo alla protezione alberi, radici, terra, roccia o qualsiasi elemento naturale si trovi nel raggio di azione del Cavaliere.

    ♦ Ragnarok di Asgard ♦
    [Ametista + Spirito (opzionale)]
    Astra non può nemmeno lontanamente immaginare come fu il Ragnarok ad Asgard, anche perché ai tempi lei era troppo piccola per essere messa al corrente di certe cose. Questa tecnica, però, ricrea la sua idea di quell’avvenimento accaduto nel recente passato. Lei si era sempre immaginata una fine del mondo stile estinzione dei dinosauri, con il classico meteorite che pone fine alla vita.
    Ecco, con quest’attacco la guerriera andrà proprio a generare nel cielo degli enormi e pesantissimi agglomerati di cosmo e dura Ametista, tendenzialmente a forma di sfera irregolare, per poi scagliarli sul nemico o su tutta l’area di effetto della tecnica. L’obiettivo di tali meteoriti sarà quello di cercare di schiacciare, distruggere e annichilire l’avversario, sfruttando il loro peso e la possibilità di esplodere in miriadi di violente schegge di Ametista e scintille di cosmo. Il tutto può essere reso ancora più insidioso grazie agli Spiriti della Natura che, per esempio, potrebbero intervenire per deviare il prevedibile moto discendente dei costrutti attraverso violente correnti ventose.

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    IV - Le Ali Dell'Anima

    Q


    uel cambiamento. Mai Rigel aveva sperimentato una cosa del genere in precedenza, sentiva una presenza imponente che era senza dubbio meno legata a lui di quanto non lo fosse Methos. Ebbe la sensazione che gli mancasse l'aria, che qualcosa o qualcuno lo sovrastasse. Se fosse stato nel suo corpo, si sarebbe voltato per guardarsi alle proprie spalle: e in qualche modo lo fece, anche se era uno spirito che guardava dietro o dentro se stesso. Ebbe una visione, la visione di un gigante che rivaleggiava in dimensioni anche con il Gran Sacerdote, se non gli era addirittura superiore. Non sapeva se uno spirito potesse rimanere a bocca aperta, ma era ciò che provava.

    ...Sylas...

    Sì, proprio lui. Adesso è Sylas a guidare e sai chi era lui, tra noi Cavalieri? La Guerra. Se vuoi arrivare al potere che cerchi, dovrai controllare ogni aspetto della tua forza. Inclusi noi spiriti. Finora io mi sono sempre - o quasi - accordato con te per prendere il comando, ma come vedi sono ancora in grado di farlo senza il tuo permesso. Quello è il tuo obiettivo: DOMINARCI. E ti conviene farlo in fretta, perchè non so quanto potrebbe resistere Astra a combattere contro Sylas, soprattutto se decidesse di attaccare sfruttando il massimo del tuo potere, anche se non ha raggiunto quello che noi eravamo. Avanti ragazzo, lotta!

    L'aura cosmica negli occhi di Rigel era ormai cremisi, segno che il cambio era avvenuto. Ancora una volta Astra avrebbe notato il dettaglio, e a differenza di prima il Custode della Quarta Casa avrebbe avuto in qualche modo una parvenza più imponente, anche se il fisico rimaneva immutato. Il vento si sollevò nuovamente, disturbando in qualche modo il suo equilibrio, ma il ragazzo si rese conto di un dettaglio: Sylas sorrideva, quasi soddisfatto. Gli tornò alla mente che Methos gli aveva raccontato che Sylas aveva vissuto per molto tempo come una specie di sciamano, forse quel particolare contatto con le Anime della Natura dei Megrez gli riportava alla mente antiche reminiscenze.

    Bene, ragazza. Sento che la Natura accompagna la tua volontà, come un tempo faceva con la mia!

    Il vento cercava di spingerlo verso l'alto, più lontano dal suolo. Con una rapidità inaspettata, il guerriero si mosse sfruttando la corrente d'aria dapprima librandosi e poi, dopo un improvvisa manovra all'indietro, scese al suolo in una picchiata vertiginosa fino al suolo. Puntò lo sguardo su Astra, cogliendo il movimento delle sue braccia, e si voltò a fronteggiare il suo attacco alzando le difese cosmiche.

    E il ragazzo? Rigel sapeva che in qualche modo doveva limitare lo spirito, e per farlo aveva solo la sua forza di volontà. Doveva piegarlo dall'interno, interferire col suo stesso cosmo: forse ne sarebbe rimasto danneggiato, ma avrebbe impedito a Sylas di far del male alla ragazza, se non di ucciderla. Cercò in qualche modo di espandere lui stesso il cosmo, dai recessi del proprio corpo. E forse in parte funzionò, ma era ben lontano dal riprendere il controllo. Qualcosa alterò il flusso della Nebula Shield, che al posto di rimanere compatta si limitò ad avvolgere le braccia e parte del torace; il guerriero se ne accorse, ma sorrise nuovamente come se davanti avesse un'altra sfida.

    Fu allora che le meteore viola cominciarono a cadere dal cielo, puntando verso di lui: non potendo contare sul suo reale potere difensivo, concentrò la barriera sulle mani e sulla parte superiore del corpo, e poi... iniziò a colpire. Si difendeva attaccando, colpendo le meteore con i pugni protetti dalla barriera, distruggendo ogni proiettile che rischiasse di colpirlo. Ma naturalmente, un'azione del genere aveva le sue conseguenze: le meteore esplodevano in schegge, e pur potendo contare su un'Armatura d'Oro, nessuno poteva dirsi invulnerabile. Erano ferite superficiali quelle che iniziarono a manifestarsi sulle braccia e sulle gambe del Cavaliere d'Oro, per i tagli dei cristalli o per gli ematomi da impatto, ma Sylas sembrava gioire di quella situazione e non sembrava fare una piega. Terminato l'attacco, tornò a fissare la ragazza negli occhi.

    Sono tornato a cavalcare su questa grande Terra.

    Fu lì che Rigel ebbe l'intuizione di metterci il massimo impegno possibile: in quelle situazioni, a Methos piaceva darsi delle arie; Sylas non sembrava essere della stessa categoria, quindi doveva cercare di agire tempestivamente cercando di ridurre la forza del guerriero. Sylas fece esplodere il proprio cosmo senza troppi complimenti, nonostante la resistenza di Rigel, generando una corrente telecinetica ed un vortice tutt'intorno ad Astra: non si trattava di una classica tromba d'aria che avesse l'apertura verso l'alto, era più una galleria dei venti telecinetica e costellata da fiamme spirituali, che aumentavano sempre di più. Quel vento era talmente forte da dare l'impressione di generare una melodia di flauto, rendendo il tutto più inquietante. Poi, dal fondo del vortice opposto a quello in cui si trovava Sylas, i fuochi fatui eruttarono prendendo la forma di un gigantesco cavaliere al galoppo che, con una carica, puntava dritta verso il Cavaliere del Nord.

    Rigel era cosciente di aver impedito a Sylas di usare tutto il proprio cosmo, ma percepiva distintamente che ancora non fosse finita. Ebbe una nuova sensazione, sentì rabbia, odio e follia.

    Fratelli miei...

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    narrato » parlato » pensato » telepatia » Rigel » Sylas » Caspian
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    NOME » Methos
    ENERGIA » Energia Nera
    CASTA » Saints di Atena
    CLOTH » Gold Cancer [grado VII]
    STATUS FISICO » Danni superficiali a braccia e gambe.
    STATUS MENTALE » Gran casino, fidati.
    STATUS ARMATURA » Integra.

    NOTE » Sto cercando di rendertela più spettacolare possibile, e scusami se eccedo con gli effetti scenici :asd: allora, si è capito perchè Methos lo spiega, siamo al primo e forse unico switch con Sylas. La questione è che Rigel deve gestirli definitivamente per prendere coscienza del proprio potere, e per adesso con Sylas è riuscito ad interferire, limitandone l'uso del cosmo per la sua difesa (cosa che permette quindi un discreto varco per il tuo attacco, che doveva comunque affrontare un grado VII di cloth) e anche per il suo attacco, che rimane a Viola- come prima. Andiamo alle azioni: disturbato un po' dalle anime della natura, surfo sulle correnti per scendere di nuovo a terra. Con la Nebula parzialmente attivata ma ancora a Nera, Sylas prende a cazzotti (sono cazzotti difensivi, eh)i meteoriti come avrebbe fatto il buon vecchio Ralf Jones, spacca quelli che gli vengono a tiro che esplodono e si fa un po' male. Dopodichè tira giù il Komuin Ha nella versione personale (vedi sotto), quando parlo del vortice devi pensare ad una cosa tipo Mizar e Andromeda quando ha usato la nebulosa subito prima che arrivasse Alcor... naturalmente Astra si può muovere, non è un vento che paralizza, però i fuochi che ci sono tutt'intorno le possono causare danno. Quindi lei al momento si trova nel centro, ma poi arriva la bordata che sono le fiamme a forma di cavaliere. Se hai bisogno di chiarimenti ulteriori, ci sentiamo al solito :zizi:

    ABILITA' »
    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    TECNICHE »
    Ultimate Nebula Shield: La potente tecnica difensiva del Cavaliere del Cancro sfrutta tutte le straordinarie capacità del guerriero. Si potrebbe considerare come una combinazione delle Mura di Antima e della Fiamma di Re Belias, tecniche utilizzate da Rigel quando vestiva l’Armatura di Altare, o più semplicemente come una versione difensiva della Divine Altar Destination. Il guerriero richiama a sé l'energia cosmica e/o spirituale (in forma di fiamme), ed utilizzando la propria forza telecinetica può generare una barriera difensiva di forma variabile e che può mutare costantemente, plasmandola insieme al cosmo come se fosse una sorta di campo di forza avente forma variabile e permettendo di intercettare (o in certi casi deviare) attacchi di natura sia cosmica che spirituale. Cercare di oltrepassare la barriera potrebbe portare a gravi conseguenze per l’attaccante a causa degli effetti del Tocco dell’Oltretomba sui corpi e delle fiamme spirituali (subendo gravi danni cosmici e spirituali, similmente a quanto accade per il Sekishiki Kisouen) sulle anime con cui vengono a contatto. Il nome della tecnica è dato dalla Nebulosa Praesepe della costellazione del Cancro, considerata la porta d’accesso al mondo degli spiriti.

    Sekishiki Komuin Ha: Dal momento in cui il primo dei Quattro Cavalieri è stato sigillato, il Custode della Quarta Casa è in grado di evocare la forza dei guerrieri per attaccare i nemici in battaglia. La forza si manifesterà in modo differente, seguendo la natura degli spiriti, e procurando all'avversario danni spirituali e cosmici; questi ultimi avranno l'effetto del Tocco dell'Oltretomba, abilità propria del Cavaliere del Cancro che sarà libero di utlizzare la telecinesi per cercare di influenzare i movimenti dell'avversario. Il potere effettivo e l'efficacia della tecnica saranno sempre proporzionali all'energia del Cavaliere d'Oro e al divario di potere tra i due combattenti; le "forme" che i fuochi fatui potrebbero prendere hanno scopo puramente scenico e non sono da considerare costrutti o simili, e svaniranno al termine dell'attacco.
    Silas - la Guerra: mentre il cavaliere genera un vortice di fuoco spirituale che si proietterà dal suo punto di origine verso l’avversario cercando di circondarlo, nell'aria risuona la melodia di un flauto; le pareti del vortice si accendono di fiamme spirituali che esplodono, rendendo impossibile una fuga dal centro del vortice senza subirne i danni diretti. Dal fondo del vortice giunge quindi un grande flusso di fuochi fatui, che potrebbe prendere la sagoma di un guerriero a cavallo (da considerare semplicemente come una forma, e non un reale costrutto o una entità simile). Al momento dell'impatto, i fuochi del vortice imploderanno verso la vittima dell'attacco.
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    ♦ post IV ♦ LE ALI DELL'ANIMA astra ♦ custode di megrez ♦ energia Blu


    Il loro incontro era ormai diventato una sequenza impazzita di eventi e cambiamenti, come se fosse un incontro di boxe con un avversario diverso a ogni round. Era difficile mantenere la concentrazione in quella situazione, e il fatto di essere ferita e debilitata non aiutava certo la nostra cara Astra Megrez a reggere quel confronto che si stava dimostrando impari. La rabbia per non essere abbastanza forte la stava dilaniando dall’interno, perché non era possibile che nonostante il potere raggiunto lei non fosse ancora a quel livello. Non si sarebbe di certo arresa, e quel suo ultimo attacco così violento e travolgente ne era stata la prova.

    Ancora una volta, però, qualcosa accadde e le sue speranze s’infransero come una flebile onda su scogli inamovibili.
    L’aura cosmica negli occhi di Rigel divenne rossa, cambiando ancora una volta. Prima Methos aveva preso il posto di Rigel, ma adesso contro chi stava combattendo? Sembrava nuovamente una persona diversa, che emanava una sensazione d’imponenza utilizzando sempre lo stesso corpo del ragazzo – se mai fosse stato possibile. L’abilità spirituale del Cavaliere del Cancro era tanto vasta quanto pericolosa, persino per lo stesso Cavaliere. Era come combattere con due, tre guerrieri completamente differenti tra loro, con un approccio e una strategia mai uguali, in grado di confondere chi gli stava di fronte. Astra compresa, purtroppo.

    Quel nuovo ospite, alquanto indesiderato, trattò il Ragnarok di Asgard come se fosse una lieve pioggia d’estate, devastandola usando addirittura la forza fisica. Solamente le schegge di Ametista e Spirito che scaturirono da quello scontro riuscirono a ghermire l’avversario, anche se i danni furono molti meno rispetto a quelli sperati. Ma ce l’aveva fatta, finalmente Astra era riuscita a superare le difese del Cancro e a far prevalere per una volta il suo cosmo e la sua strategia, anche se non pienamente.

    Finalmente. E questo sarà solo l’inizio.

    Un pensiero lecito di autocompiacimento, perché era riuscita in qualcosa che sembrava completamente impossibile quando avevano iniziato lo scontro. E, invece, nonostante tutto, il suo orgoglio e la sua caparbietà avevano dato i loro frutti, premiandola per non aver ceduto allo sconforto o alla rabbia. Quell’altro, però, che non sembrava né Rigel né Methos, non appariva nemmeno impensierito dalla situazione, come se fosse stato semplicemente punto da una zanzara: fastidiosa, certo, ma assolutamente trascurabile. Quello parlò come se fosse il padrone del mondo, senza dilungarsi troppo ma dimostrando un’arroganza senza precedenti. La giovane Megrez, che in fatto ad altezzosità pensava di saperne più di tutti, sorrise al nuovo arrivato e si ripresentò. Esatto, si presentò per la terza volta.

    Benvenuto anche a voi, mio signore. Io sono Astra Megrez, Cavaliere di Delta Uma e Campione di Hel. Avete ragione, gli Spiriti della Natura combattono al mio fianco. E ora, se non vi dispiace, potete pure tornarvene da dove siete venuto, chiunque voi siate.

    L’etichetta non mancava mai, ma questa volta fu più diretta e meno accondiscendete. Quel nuovo spirito emanava una violenza senza precedenti, anche nelle parole, e la ragazza si sentiva a disagio ad averlo intorno, persino più di Methos. E come a confermare quella sensazione, il nuovo avversario si prodigò immediatamente in un attacco, senza nemmeno attendere un istante. Un poderoso vortice avvolse lo spazio che c’era tra i due come un tunnel, contenendo la forza dei fuochi del Cancro. Sarebbe stato impossibile muoversi a piacimento senza scatenare il putiferio, quindi Astra decise di stare ferma sul posto ed espandere il cosmo per prepararsi alla sua prossima mossa. La violenza dell’altro si manifestò immediatamente anche nella modalità di attacco perché, improvvisamente, le fiamme si riunirono all’interno del vortice prendendo la forma di un... gigantesco cavaliere al galoppo?

    La giovane Megrez non riusciva a credere ai propri occhi, ma era chiaro che se avesse fronteggiato nuovamente quella potenza soverchiante sarebbe potuta rimanere completamente scoperta o senza forze. Non aveva vie di uscita e doveva risparmiare le energie per proseguire uno scontro che sembrava lontano dalla sua conclusione. Doveva agire d’astuzia o, meglio d’azzardo. Sapeva benissimo che giocarsi quella carta in quel momento sarebbe stato rischioso, ma sperava che il gioco sarebbe valso la candela.
    Attese fino all’ultimo, rimanendo immobile nel vortice per non scatenare alcun danno aggiuntivo e calando il suo asso nella manica proprio quando tutto sembrava perduto.

    Hel, Regina dei Morti, accetto la vostra maledizione.

    Con quel pensiero, lo stesso che aveva pronunciato anche negli ultimi scontri con Junichiro e Anfitrione, e che era ormai diventato un mantra per lei, richiamò proprio la tecnica che prendeva il nome da quel legame che aveva con la Dea: la Maledizione di Hel.

    Adesso.

    In quanto fiera Campione di Hel, Astra poteva sparire nel Regno della Dea dei Morti e utilizzarlo come tramite per riapparire in modo istantaneo in un posto diverso della stessa realtà da cui era partita. In poche parole, la giovane Megrez si teletrasportò. Sparì dalla vista, con quell’istantaneo passaggio dal mondo degli umani a Helheim e viceversa, schivando completamente la strategia e l’attacco dell’avversario, riapparendo alla sinistra di lui, nell’istante successivo, lasciando circa due metri di distanza tra loro. Quando il duello non era mortale, lei sceglieva sempre e volutamente il fianco, evitando di palesarsi alle spalle. E a maggior ragione in quell’occasione, per non macchiare l’alleanza che legava da tempo immemore le loro Caste.

    E, così, Astra Megrez non sprecò quella situazione di possibile favore e attaccò con tutta la forza che poteva sprigionare in quel momento.

    Senza perdere nemmeno un istante, agendo alla massima velocità possibile considerando la stanchezza, avrebbe scatenato il suo cosmo e scagliato la tecnica che meglio rappresentava la sua nobile discendenza. Una tecnica utilizzata da tutti i Cavalieri di Delta Uma del passato, che li aveva resi famosi e molto temuti nelle terre del Nord. Il solo nome richiamava sconfitta, morte, immobilità. Era la Teca Viola di Ametista. Un colpo che prendeva il nome dall’altra insidia della Foresta dei Megrez oltre alle nebbie debilitanti, cioè il minerale viola che intrappola senza via di scampo i visitatori indesiderati. Una trappola che aveva come scopo rinchiudere la vittima in una teca per il resto dei propri giorni. Una descrizione terrificante, ma in quel momento lo scopo ultimo sarebbe stato quello di aumentare l’esposizione al minerale, incrementando gli effetti debilitanti sia fisici sia spirituali, creare un dolore indicibile, e cercare di limitare in modo significativo i futuri movimenti dell’avversario.

    IJ6Lhkm

    Astra avrebbe, quindi, creato una vera e propria tempesta di Ametista – scagliata ad ampio cono di fronte a lei per cercare di travolgere completamente il Cancro – che Rigel, o chiunque lo stesse controllando in quel momento, avrebbe potuto confondere con l’attacco subito all’inizio dello scontro, le Nebbie. Quel turbinio di minerale viola, invece, sarebbe stato scagliato nella versione più dolorosa possibile, come se ogni scheggia di Ametista volesse perforare e dilaniare il corpo del Cavaliere d’Oro. La Teca, però, a differenza delle Nebbie, non aveva lo scopo di soffocare o agire dall’interno. No, esattamente l’opposto. Qualsiasi contatto o esposizione a quella tecnica avrebbe provocato la progressiva immobilizzazione del corpo, oltre alla sempre presente e duplice debilitazione, allo scopo di intrappolare l’avversario in una tomba di Ametista.

    jpg

    Eccovi la Teca Viola di Ametista, solo per voi.


    Chissà se Methos – se fosse stato ancora presente in qualche meandro dell’anima di Rigel – avrebbe riconosciuto quella tecnica di cui ricordava il nome? Oh, poco male, ci avrebbe pensato la giovane Megrez a rinfrescargli la memoria.

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    narratoparlato pensato gunther °telepatia°
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO♦ Primi danni spirituali a cui si sommano i danni materiali, che sono ematomi estesi e molto dolorosi un po’ ovunque, ma principalmente su braccia e gambe (più esposte). Sanguinamento non eccessivo dalle ferite. La stanchezza continua a farsi sentire.
    STATUS MENTALE♦ Bubusettete!
    STATUS CLOTH♦ Ha un po’ scricchiolato, ma per il momento tutto bene.
    RIASSUNTO AZIONI♦ Per evitare di subire troppi danni e debilitazione a questo punto dello scontro, mi gioco la carta del teletrasporto spirituale [Difesa monouso]. Riappaio a un paio di metri da te sulla tua sinistra e ti scaglio dritto per dritto la Teca Viola di Ametista nella variante dolorosa (per rinfrescare la memoria a Methos che è sparito troppo presto xD) [AF] :mke:
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.

    S p i r i t o
    Astra Megrez, ultima discendente della famiglia più nobile di Asgard, si aspettava di ottenere una meritata benedizione direttamente da Odino, il Re di tutti gli Dei norreni. Già si pregustava l’onore di essere nominata Campionessa della divinità più importante, forse dimenticandosi che tale onorificenza fosse già stata riservata al Celebrante delle terre dai ghiacci eterni.
    Il destino, beffardo o forse premonitore, decise diversamente per lei, legandola a doppio filo alla Dea della Morte: Hel. Ella era, effettivamente, la divinità che più si accostava ai Megrez, almeno come simbologia, perché la nobile casata di Asgard era da sempre stata associata in qualche modo alla Morte. Nel bene e nel male.
    Divenendo la Campionessa di Hel, Astra ricevette in cambio un prezioso dono e un prezzo da pagare. Il dono fu l’ottenimento di un’incredibile e nuova abilità: Spirito. Il prezzo da pagare fu un costante e irreversibile contatto con il Regno dei Morti, Helheim, che le regalò un’indesiderata consapevolezza sull’Inferno norreno e sulle sofferenze che in esso venivano perpetrate. L’unica cosa che le permise di mantenere la sanità mentale, fu il non percepire in alcun modo la presenza dei suoi genitori in quel luogo di perdizione, ottenendo la ragionevole certezza che fossero stati accolti nel Valhalla o a Fólkvangr, essendo morti combattendo valorosamente (seppur invano) contro la Corruzione.
    Tralasciando gli effetti psicologici di tale situazione, l’abilità Spirito andò a completare perfettamente le sue potenzialità difensive e offensive. Tramite questo potere, infatti, Astra è in grado di interagire con gli spiriti, nonché di creare e manipolare l’energia spirituale, utilizzandola a suo piacimento. Potrà, quindi, difendersi da minacce della medesima natura intangibile e, soprattutto, creare attacchi devastanti che potrebbero risultare non visibili o difficilmente contrastabili da avversari non dotati della medesima abilità.
    Chi viene colpito da questo insidioso potere, infatti, sentirà un dolore terribile sebbene sul corpo non si noterà alcun danno evidente. Come conseguenza, tale dolore indebolirà la volontà della vittima, il suo carattere e la sua determinazione. Venire sopraffatto da questi attacchi significa perdere completamente conoscenza, fino rischiare di morire e perdere il controllo sulla propria anima (only GdR).
    Tale abilità, estremamente versatile, permette anche di distaccare la propria anima dal corpo e operare tramite una proiezione astrale (espediente molto interessante, ma poco utile in combattimento), nonché di trasportare se stessi e gli altri nella dimensione spettrale o bandire sfortunate anime nella dimensione spirituale (vedi tecnica Helheim).
    Ultima caratteristica, e forse una delle più importanti, è che Spirito può agire da solo o essere combinato a piacimento con il cosmo, nonché con tutte le altre abilità e tecniche di Astra (vedi la dicitura “Spirito (opzionale)” nelle tecniche). L’esempio più calzante è la possibilità, tramite Spirito, di rendere l’Ametista non solo in grado di debilitare l’energia vitale (peculiarità già propria del minerale), ma anche di indebolire irrimediabilmente la volontà, il carattere e la determinazione della malcapitata vittima. Oltre al corpo, quindi, anche l’anima dell’avversario può essere danneggiata o intrappolata nell’Ametista, rendendo il minerale viola una delle armi più mortali e insidiose mai viste ad Asgard.


    TECNICHE
    ♦ Maledizione di Hel ♦
    [Spirito + Teletrasporto]
    Essere costantemente in sintonia con Helheim può essere considerata a tutti gli effetti una maledizione. Non è da tutti, infatti, avere la possibilità di entrare e uscire dall’Inferno norreno a piacimento, continuando a percepirne la sua influenza in ogni istante della propria vita terrena.
    Astra, però, ha imparato a sfruttare questa folle condizione a suo vantaggio, rendendola un vero e proprio asso nella manica da giocare nelle situazioni più difficili. La giovane Megrez, infatti, sarà in grado di sparire nella dimensione spettrale e riapparire immediatamente nel mondo terreno (all’interno dell’area di effetto del proprio cosmo), come se fosse un vero e proprio teletrasporto di anima e corpo, potendo evitare completamente gli attacchi avversari. Tale tecnica, tanto peculiare quanto complessa nella sua esecuzione, potrà essere sfruttata con estrema parsimonia (una volta a duello) e potrebbe essere il preludio a un vero e proprio attacco a sorpresa nell’immediato attimo successivo.
    Inoltre, questo teletrasporto spirituale, potrebbe permettere di sottrarsi anche a viaggi non richiesti e indotti dagli avversari in altre dimensioni. Se tale spostamento non è effettuato allo scopo di evitare completamente l’attacco nemico, ma solo per uscire da tali dimensioni aliene, questo stratagemma può essere utilizzato anche in più occasioni senza un eccessivo dispendio energetico (in questo caso, quindi, decade la limitazione di un solo utilizzo a duello).

    ♦ Teca Viola di Ametista ♦
    [Ametista + Spirito]
    La tecnica principe dei Cavalieri di Delta UMA, che rappresenta la mortale bellezza di questa particolare Ametista di Asgard. Espandendo il cosmo fino ai limiti estremi, Astra è in grado di generare una vera e propria tempesta di schegge e cristalli di Ametista, che tenterà di travolgere il nemico cercando di imprigionarlo per sempre all’interno di una mortale teca viola d’incredibile perfezione e bellezza. L’efficacia del colpo dipende dal divario energetico con l’avversario e dall’esposizione temporale alla tecnica. Gli effetti, secondo questi parametri, potrebbero variare da una forte debilitazione di una parte del corpo (che potrebbe diventare inutilizzabile per tutto il resto dello scontro) alla completa prigionia nella teca di Ametista (che potrebbe sancire la fine dello scontro per impossibilità di movimento, svenimento o morte).
    L’Ametista di Megrez, infatti, non è come il ghiaccio eterno di Asgard che imprigiona il corpo mantenendolo intatto, come se fosse sospeso nel tempo e nello spazio. Il mistico minerale viola, una volta intrappolata la vittima, ne risucchia l’energia vitale finché di esso non rimane solo uno spoglio scheletro.
    La peculiarità che rende questa tecnica estremamente insidiosa è che la tempesta di schegge e cristalli non provoca particolare dolore. È come essere travolti da un’improvvisa pioggia estiva. Questo potrebbe portare l’avversario a sottovalutarne gli effetti, non avendo una reazione immediata al dolore causato da una normale tecnica, lasciandolo esposto più a lungo ai suoi effetti debilitanti.
    L’ovvia e possibile variante è rendere questa travolgente tormenta di Ametista estremamente devastante e dolorosa, lasciando che schegge e cristalli cerchino di dilaniare il corpo nemico, come una raffica di proiettili, mentre tentano di debilitarlo e, infine, imprigionarlo.

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    V - Le Ali Dell'Anima

    E


    ra semplicemente assurdo. Rigel era sempre stato consapevole che in qualche modo sarebbe diventato più forte, ma non avrebbe mai immaginato che Methos avrebbe aperto un varco a Sylas... e adesso a Caspian. Il Cavaliere che per ultimo era stato sigillato nel suo stesso cosmo, forse anche il più pericoloso perchè quando lo avevano rintracciato era loro apparso completamente folle. Ancora nelle sue orecchie risuonava la risata macabra di quando lo avevano strappato a quella specie di elfo oscuro nella foresta luminosa che avevano raggiunto dai cunicoli sotto Asgard.

    Astra per fortuna aveva dimostrato ampiamente di avere esperienza in battaglia, e lo stesso Rigel con la sua volontà stava cercando di arginare il proprio potere, momentaneamente gestito dagli spiriti. Aveva limitato Sylas, guerriero bramoso di combattere, e ora doveva fermare anche Caspian - che più che un guerriero, sembrava un assassino.

    La guerriera del Nord aveva evitato il Komuin Ha lanciato da Sylas, teletrasportandosi fuori dal vortice similmente a come lo stesso Rigel era solito fare passando dal regno dei vivi a quello dei morti. Il cavaliere di fuoco, mancando il bersaglio, si disgregò permettendo ai fuochi fatui di disperdersi tutt'intorno. Rigel, controllato da Caspian e con gli occhi colmi di un bagliore verdastro, si voltò come se avesse seguito lo spostamento della ragazza nell'altra dimensione per poi risbucare nel piano materiale esattamente nel punto in cui lo spirito stava guardando. Vicino a sè udì il sussurro di Methos:

    Oh, guarda... ha deciso di farmi contento, questo è il marchio di fabbrica della sua famiglia!

    La difesa si sollevò, affievolita come in precedenza ma riuscì ad avvolgere per intero il corpo del Cavaliere del Cancro. I cristalli di ametista più volte si infransero contro l'Armatura d'Oro, senza quindi lasciare ferite sensibili a Rigel, ma la sensazione di mobilità del ragazzo si andava riducendo: dai recessi del proprio corpo si rese conto che le schegge viola lo stavano ricoprendo, avvolgendolo in una spessa coltre minerale. Per pochi attimi, il feretro si chiuse attorno al ragazzo e alla propria difesa cosmica.

    Poi i cristalli si incrinarono, la bara esplose in un boato e Caspian era di nuovo libero di muoversi, il braccio carico di energia e pronto a colpire, ai fuochi fatui che si muovevano in una danza folle se ne aggiunsero altri ed altri ancora. Rigel sapeva cosa stava per accadere, e poteva solo sperare che la ragazza avesse un nuovo asso difensivo da giocarsi mentre cercava di espandere il proprio essere per trattenere e spodestare colui che lo controllava; in qualche modo notò una strana ed improvvisa stanchezza, come se avesse corso per una maratona essendo fuori allenamento; probabilmente si trattava di un indebolimento causato dalla tecnica dell'Asgardiana.

    Rigel sentì Caspian concentrare i propri pensieri: stava usando la telecinesi, ma per fare cosa? La risposta arrivò subito dopo, con una visione mentale della ragazza intrappolata ad una tagliola mentre i raggi del suo attacco la trafiggevano: lo spirito stava usando la telecinesi sulla gamba sinistra della ragazza per impedirle il movimento.

    Forza, Astra. Difenditi. Resisti.

    Poi le fiamme si mossero in tutte le direzioni, creando una fitta ragnatela di raggi in movimento cercando di colpirla. L'emulo del colpo del Leone Dorato avrebbe mirato alla sua anima e non al suo corpo, naturalmente, ma difficilmente la ragazza ne sarebbe uscita indenne.

    Fu allora che comprese cosa doveva fare per liberarsi del controllo di Methos e compagni: una mossa azzardata, ma che poteva funzionare.

    E allora provaci, ragazzino. Che aspetti?

    77UK1bi
    narrato » parlato » pensato » telepatia » Rigel » Sylas » Caspian
    o8NcbiQ

    NOME » Methos
    ENERGIA » Energia Nera
    CASTA » Saints di Atena
    CLOTH » Gold Cancer [grado VII]
    STATUS FISICO » Danni superficiali a braccia e gambe, risente della fatica a causa dell'esposizione alla Teca.
    STATUS MENTALE » Sempre più gran casino, fidati.
    STATUS ARMATURA » Integra.

    NOTE » Bien, turno di Caspian. Stavolta nessuna manovra eclatante: l'attacco a vuoto si disgrega nei normali fuochi fatui che rimangono tutti lì pronti ad essere riutilizzati e sto fermo dove sono, spostando solo lo sguardo (per fare scena) sul punto dove Astra ricompare, come se Caspian lo sapesse in anticipo. Mi prendo la teca, il corpo è abbastanza ben protetto sia dall'armatura sia dalla difesa di Rigel, ma la teca si chiude lo stesso e riesce a sortire il suo effetto almeno in parte. Poi la Nebula Shield la fa esplodere (senza provocare cose strane tipo danni esplosivi, per capirci) come ha fatto Cristal con l'attacco di Artax ai tempi belli e risponde all'attacco, utilizzando prima la telecinesi per tenere ferma Astra "acchiappandola" da una caviglia (AD) e poi sempre a Viola- con la sua versione spirituale del Lightning Plasma (AF). Stesso campo di raggi laser, ma fatto di spirito. Occhio che al prossimo turno Rigel si libera ed usa l'attacco pieno. Per farti capire il comportamento di Caspian, lui praticamente è in modalità Orochi Iori :asd:

    ABILITA' »
    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    TECNICHE »
    Ultimate Nebula Shield: La potente tecnica difensiva del Cavaliere del Cancro sfrutta tutte le straordinarie capacità del guerriero. Si potrebbe considerare come una combinazione delle Mura di Antima e della Fiamma di Re Belias, tecniche utilizzate da Rigel quando vestiva l’Armatura di Altare, o più semplicemente come una versione difensiva della Divine Altar Destination. Il guerriero richiama a sé l'energia cosmica e/o spirituale (in forma di fiamme), ed utilizzando la propria forza telecinetica può generare una barriera difensiva di forma variabile e che può mutare costantemente, plasmandola insieme al cosmo come se fosse una sorta di campo di forza avente forma variabile e permettendo di intercettare (o in certi casi deviare) attacchi di natura sia cosmica che spirituale. Cercare di oltrepassare la barriera potrebbe portare a gravi conseguenze per l’attaccante a causa degli effetti del Tocco dell’Oltretomba sui corpi e delle fiamme spirituali (subendo gravi danni cosmici e spirituali, similmente a quanto accade per il Sekishiki Kisouen) sulle anime con cui vengono a contatto. Il nome della tecnica è dato dalla Nebulosa Praesepe della costellazione del Cancro, considerata la porta d’accesso al mondo degli spiriti.

    Sekishiki Sen Ryu Ha: Nonostante il nome di questa tecnica possa ricordare facilmente il Custode della Settima Casa, in realtà è stata elaborata dal guerriero di Cancer in seguito al suo incontro con il Leone Dorato avvenuto quando ancora indossava l’armatura di Altare. Similmente al suo Lightning Plasma, pur non potendone eguagliare lo splendore, il cavaliere di Altare libera dalle braccia il proprio cosmo pervadendo l'area interessata dall'attacco con una miriade di colpi lanciati ad alta velocità in ogni direzione, come fossero un campo di raggi laser. La peculiarità risiede nel "tocco personale" del Cavaliere: non potendo contare sull'elettricità come l'originale egli può caratterizzare i suoi colpi, oltre ad utilizzare il suo mortale cosmo, con le fiamme spirituali (a seconda della situazione in combattimento); di conseguenza il tipo di danno sarà differente e comunque influenzato dal divario energetico tra i contendenti.
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    ♦ post V ♦ LE ALI DELL'ANIMA astra ♦ custode di megrez ♦ energia Blu


    L’Ametista aveva colto nel segno, ancora una volta, riuscendo a massimizzare quella strategia così azzardata della giovane Megrez. La ragazza non aveva molte alternative, perché l’avversario aveva un cosmo che era troppo distante dal suo. Inoltre, quella dannata ma scintillante Armatura d’Oro era in grado di resistere anche ai più forti degli attacchi come se si difendesse da una timida pioggerella, vanificando di fatto quasi tutti gli effetti collaterali che Astra poteva creare con le sue incredibili abilità. E, così, non le rimaneva che optare per un’azione più diretta, più rischiosa, che non era del tutto nelle sue corde. Lei preferiva “giocare” con il nemico, portando l’altro a commettere l’errore fatale che avrebbe deciso lo scontro, usando il suo minerale viola e i suoi Spiriti come guardiani alla sua incolumità. Con Rigel, però, e con tutte le anime che albergavano in lui, ciò non era possibile, e quindi la ragazza cominciò a pensare fuori dai suoi soliti schemi. Era molto complesso farlo nel bel mezzo della battaglia, ma ce l’aveva fatta e i risultati si erano visti.
    Più o meno.
    La Teca Viola di Ametista si era abbattuta sul Cancro come una valanga contro un malcapitato scalatore, travolgendolo senza diritto di replica. La tecnica pareva aver attecchito sull’altro, tanto che una spessa e solida tomba avvolse il corpo del Cavaliere per imprigionarlo e impedire i suoi movimenti.

    Ce l’ho fatta.

    Sperava di avere la vittoria in tasca, di aver giocato quell’asso nella manica al momento giusto. E, in realtà, era proprio così o, meglio, sembrò così solamente per qualche istante.

    Com’è possibile?

    Oh, era possibile eccome, cara Astra. La Teca aveva imprigionato Rigel per il tempo di un respiro, ma la violenza che trasudava da quel nuovo ospite nel corpo del ragazzo, la fece esplodere come se neanche fosse esistita. Forse i movimenti dell’altro sembravano leggermente rallentati, quindi l’Ametista stava cominciando a far pesare i suoi effetti, ma non era ancora in grado di cambiare le sorti dello scontro. L’avversario era ancora lì, pronto ad attaccare a sua volta, dotato di ogni difesa possibile per contrastare ogni abilità materiale e non materiale della giovane Megrez.

    Astra, che si trovata ancora a poca distanza dal Cancro, strinse i pugni e i denti per la frustrazione, e proprio in quell’istante percepì il cosmo dell’altro avvampare e la nuova sfida che stava per frapporsi inesorabilmente tra lei e la fine di quello scontro. Erano troppo vicini perché riuscisse a sottrarsi all’avversario e, anche se lo avesse voluto, sentì improvvisamente di non poterlo fare. La sua caviglia sinistra s’immobilizzò al terreno, come se fosse finita in una trappola per orsi, ed era chiaro che fosse opera di Rigel. Era come se mani invisibili la tenessero ancorata a terra, e probabilmente era l’abilità telecinetica dell’avversario a permettere quell’invisibile stratagemma.

    Non mi resta altro da fare.

    Un pensiero lapidario, che non ammetteva alcuna replica. Astra Megrez aveva deciso quale sarebbe stata la successiva carta da giocare in quella partita a lei così sfavorevole. Prima aveva azzardato, ma era un rischio più calcolato. In quel momento, invece, avrebbe scommesso sulla propria forza e sulla propria astuzia per andare oltre quello che la ragione le voleva caldamente consigliare. Lei avrebbe dovuto concentrare troppo il suo cosmo per opporsi efficacemente a quella stretta telecinetica, e probabilmente non aveva più la stessa presenza cosmica per opporsi al vero attacco del Cavaliere d’Oro. Non le rimaneva che una cosa da fare: sacrificare la sua difesa per cercare di costringere l’altro a prendersi in pieno quella che probabilmente sarebbe stata la sua ultima offensiva in quello scontro.

    Ora.

    Vide partire un fascio di raggi puramente spirituali da dove Rigel si trovava, come fosse la ragnatela di un ragno proveniente dal regno dei morti. Un fitto intrico che, anche nelle sue migliori condizioni, lei non sarebbe mai riuscita a superare indenne. Non sembrava più potente degli attacchi già scagliati dal Cancro fino a quel momento ma, in ogni caso, non c’era tempo per pensarci. Aveva già deciso di agire.

    Nello stesso istante in cui l’offensiva avversaria si dipanò per ghermirla, lei spalancò le braccia e richiamò gli spiriti di Helheim perché venissero in suo aiuto. La Furia di Hel si stava per scatenare ancora una volta nelle terre di Asgard. Così lei aveva iniziato il loro duello, e così voleva finire. Così avrebbe dimostrato quanto degnamente utilizzasse quel potere anche nelle situazioni più disperate.
    La porta del Regno dei Morti si spalancò alle sue spalle come un teschio umano che dischiude le sue fauci, e le anime dei dannati si liberarono temporaneamente dalla loro prigione eterna. Questi si sarebbero diretti con una violenza incontrollata proprio verso il Cavaliere d’Oro, con lo scopo di ignorare qualsiasi difesa fisica per andare a intaccare direttamente il suo spirito. Se fossero riusciti nel loro intento, forse i danni e la debilitazione già subita dall’avversario sarebbero peggiorati significativamente, potendo magari stravolgere l’esito dello scontro.

    Uno scontro che, però, sarebbe sicuramente stato stravolto per lei proprio in quell’istante. Eh sì, perché i fitti raggi spirituali dell’avversario la travolsero in pieno. La Robe non poté fare granché, perché non erano affondi materiali. Il suo spirito fu quasi dilaniato da quell’attacco, generando un dolore così inusuale, intimo e profondo da far rabbrividire al solo pensiero. Fu attraversata dall’offensiva spirituale dell’altro come tanti coltelli nel burro, e il suo corpo si accasciò a terra poggiando un ginocchio ed entrambe le mani al suolo. Era come vedere un sacco svuotato del suo contenuto afflosciarsi per effetto della gravità, ma in quel caso era una persona a subire quelle conseguenze quasi innaturali.
    E, purtroppo per Astra, quella non fu l’unica conseguenza.

    jpg

    Oddio, no...


    Nonostante il dolore e la stanchezza, i suoi occhi si sbarrarono come se avesse visto Hel in persona materializzarsi di fronte a lei.

    ...non adesso, n-non mi è mai successo.

    Persino i suoi pensieri erano spezzati dall’incredulità, perché qualcosa di mai accaduto prima stava per stravolgere la vita stessa della giovane Megrez. Da quando aveva ottenuto il Dono di Hel, era sempre riuscita a contenere in qualche modo la follia che separava la sua realtà dal Regno di Helheim. Era difficile, a tratti soverchiante, ma la sua ferma volontà, il suo orgoglio e il suo cosmo erano sempre riusciti nell’intento. Fino a quel momento.

    È... insopportabile...

    Non lo avrebbe mai nemmeno pensato se non avesse davvero oltrepassato il limite. Non ci avrebbe mai creduto se non stesse vedendo proprio con i suoi occhi cosa stava accadendo. La porta per Helheim che aveva fatto scatenare gli spiriti nel regno dei vivi non si era chiusa. I dannati erano andati a ghermire Rigel, indubbio, ma altri sfruttarono la debolezza di Astra dopo quell’ennesimo e violento attacco spirituale del Cancro per rivoltarsi contro il Cavaliere di Delta Uma. Non fecero nulla direttamente contro di lei, sia chiaro, semplicemente amplificarono il suo collegamento con l’oltretomba rendendolo un fiume in piena, che sfondò gli argini per portare alla follia la giovane Megrez. Entrambe le mani andarono ad artigliare la testa, mentre la fronte sbatté sonoramente al suolo come per schermarsi da quell’inspiegabile momento di follia.

    AAAH!


    Improvvisamente, superato abbondantemente il limite di sopportazione, la schiena di Astra s’inarcò, il volto scattò verso il cielo mentre rimaneva inginocchiata a terra con gli occhi che emanavano bagliori color Ametista, e gridò. Un urlo che squarciò l’equilibrio di quel luogo, soverchiando ogni altro rumore. Un urlo quasi disumano, di una disperazione troppo profonda per essere descritta.
    Astra aveva perso il controllo sul Dono di Hel. Che Helheim stesse reclamando la sua anima?

    4qm52ko
    narratoparlato pensato gunther °telepatia°
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO♦ Devastata spiritualmente. Ferita e debilitata fisicamente. Uno straccio, insomma xD
    STATUS MENTALE♦ Help!
    STATUS CLOTH♦ Ha un po’ scricchiolato, ma tutto bene.
    RIASSUNTO AZIONI♦ Avendo evitato i danni al turno precedente e di fronte al sempre più marcato divario (viste debilitazioni, ferite, ecc.) decido di giocarmi l’ultima carta decisiva per cercare di stravolgere l’esito (che sembrava ormai scontato) dello scontro. Contrattacco con la Furia di Hel (lo stesso attacco spirituale che avevo utilizzato all’inizio) [AF], poi mi becco l’attacco di Rigel in pieno. Lo sconvolgimento spirituale mi da quell’ultima spinta verso il baratro spirituale e mi fa perdere il controllo del delicato equilibrio con Helheim. Quindi, in poche parole, impazzisco e gli spiriti del Regno dei Morti cominciano a tormentare anche me, amplificando a dismisura il mio continuo contatto con Helheim. Che qualcuno mi aiuti, help :fiore:
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.

    S p i r i t o
    Astra Megrez, ultima discendente della famiglia più nobile di Asgard, si aspettava di ottenere una meritata benedizione direttamente da Odino, il Re di tutti gli Dei norreni. Già si pregustava l’onore di essere nominata Campionessa della divinità più importante, forse dimenticandosi che tale onorificenza fosse già stata riservata al Celebrante delle terre dai ghiacci eterni.
    Il destino, beffardo o forse premonitore, decise diversamente per lei, legandola a doppio filo alla Dea della Morte: Hel. Ella era, effettivamente, la divinità che più si accostava ai Megrez, almeno come simbologia, perché la nobile casata di Asgard era da sempre stata associata in qualche modo alla Morte. Nel bene e nel male.
    Divenendo la Campionessa di Hel, Astra ricevette in cambio un prezioso dono e un prezzo da pagare. Il dono fu l’ottenimento di un’incredibile e nuova abilità: Spirito. Il prezzo da pagare fu un costante e irreversibile contatto con il Regno dei Morti, Helheim, che le regalò un’indesiderata consapevolezza sull’Inferno norreno e sulle sofferenze che in esso venivano perpetrate. L’unica cosa che le permise di mantenere la sanità mentale, fu il non percepire in alcun modo la presenza dei suoi genitori in quel luogo di perdizione, ottenendo la ragionevole certezza che fossero stati accolti nel Valhalla o a Fólkvangr, essendo morti combattendo valorosamente (seppur invano) contro la Corruzione.
    Tralasciando gli effetti psicologici di tale situazione, l’abilità Spirito andò a completare perfettamente le sue potenzialità difensive e offensive. Tramite questo potere, infatti, Astra è in grado di interagire con gli spiriti, nonché di creare e manipolare l’energia spirituale, utilizzandola a suo piacimento. Potrà, quindi, difendersi da minacce della medesima natura intangibile e, soprattutto, creare attacchi devastanti che potrebbero risultare non visibili o difficilmente contrastabili da avversari non dotati della medesima abilità.
    Chi viene colpito da questo insidioso potere, infatti, sentirà un dolore terribile sebbene sul corpo non si noterà alcun danno evidente. Come conseguenza, tale dolore indebolirà la volontà della vittima, il suo carattere e la sua determinazione. Venire sopraffatto da questi attacchi significa perdere completamente conoscenza, fino rischiare di morire e perdere il controllo sulla propria anima (only GdR).
    Tale abilità, estremamente versatile, permette anche di distaccare la propria anima dal corpo e operare tramite una proiezione astrale (espediente molto interessante, ma poco utile in combattimento), nonché di trasportare se stessi e gli altri nella dimensione spettrale o bandire sfortunate anime nella dimensione spirituale (vedi tecnica Helheim).
    Ultima caratteristica, e forse una delle più importanti, è che Spirito può agire da solo o essere combinato a piacimento con il cosmo, nonché con tutte le altre abilità e tecniche di Astra (vedi la dicitura “Spirito (opzionale)” nelle tecniche). L’esempio più calzante è la possibilità, tramite Spirito, di rendere l’Ametista non solo in grado di debilitare l’energia vitale (peculiarità già propria del minerale), ma anche di indebolire irrimediabilmente la volontà, il carattere e la determinazione della malcapitata vittima. Oltre al corpo, quindi, anche l’anima dell’avversario può essere danneggiata o intrappolata nell’Ametista, rendendo il minerale viola una delle armi più mortali e insidiose mai viste ad Asgard.


    TECNICHE
    ♦ Furia di Hel ♦
    [Spirito]
    La Furia di Hel rappresenta la principale tecnica offensiva di puro Spirito a disposizione di Astra, che scatenerà nel mondo terreno tutta l’ira della Dea della Morte e del suo Regno di perdizione.
    Richiamando il suo potere spirituale ed entrando in sintonia con i disperati e terrificanti spiriti dell’Helheim, il Cavaliere di Delta UMA genererà una tempesta di puro spirito dalla potenza travolgente, capace di sconvolgere completamente l’anima dell’avversario. La giovane Megrez potrà decidere se rendere pienamente visibili gli spiriti dei morti, sfruttando il naturale orrore primordiale che essi possono provocare, oppure mantenerli puramente eterei e praticamente invisibili per chi non è dotato di apposite abilità. Queste anime dannate, nel caso in cui la tecnica andasse a segno, trapasseranno il corpo del nemico da parte a parte in un’escalation di violenza, urla e disperazione, turbinando attorno alla vittima come uno stormo di avvoltoi che si avventa su una carcassa ormai destinata all’oblio.
    Venire colpiti dalla Furia di Hel significa andare incontro a un dolore indicibile ma totalmente invisibile e intangibile, in grado di terrorizzare e indebolire progressivamente la volontà, il carattere e la determinazione del malcapitato, fino a ridurlo a un mero involucro di carne in cui risiede un’anima irrimediabilmente devastata e compromessa.

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    - POST VI -



    Rigel, la luce verdastra brillante negli occhi a causa della possessione da parte di Caspian, ghignò. La ragazza aveva deciso di giocarsi il tutto per tutto contrattaccando a sua volta ma senza difendersi. L'attacco di Astra sembrava un'onda di piena, ed era la stessa mossa che aveva utilizzato all'inizio di quel duello; c'era un vecchio detto tra i cavalieri che accennava al fatto che la stessa tecnica non funziona mai due volte, ma la realtà era ben diversa. Quel colpo poteva essere realmente ben assestato, considerato che Rigel ostacolava in ogni modo la volontà degli spiriti per riprendersi il corpo e contemporaneamente evitare una fine prematura al Cavaliere di Megrez, ma Caspian aveva deciso di aggirare il blocco posto dal Custode della Quarta Casa, e lo fece richiamando il cosmo. Se l'attacco dell'asgardiana non fosse stato così repentino, lo avrebbe evitato teletrasportandosi - esattamente come aveva fatto lei in precedenza - ma, in quella condizione specifica, il guerriero rimase stoicamente nella sua posizione mentre gli spiriti di Helheim lo raggiungevano, causandogli un dolore lancinante ed una sensazione di soffocamento per un attimo si impadronì di lui, ma la situazione durò poco. Sebbene in ritardo, la difesa della Nebula Shield si era attivata e adesso il corpo del ragazzo sembrava inerte, come travolto dall'improvviso dolore patito pochi attimi prima.

    Ma Caspian rise. Rise di esaltazione, aveva gioito nel provare quel dolore e sapeva che anche la ragazza stessa avrebbe patito qualcos'altro subito dopo, perchè il potere a disposizione di Cancer era maggiore rispetto a quello di lei. Al termine dell'attacco le fiamme della Nebula vorticarono e puntarono verso il guerriero, raggiungendolo istantaneamente. I fuochi fatui circondarono il suo corpo, spostandolo direttamente nello Yomotsu Hirasaka un attimo prima che la furia di Hel lo raggiungesse. Quando poi riemerse nel piano materiale, gli spiriti evocati dalla donna avevano ormai compiuto quanto potevano contro di lui, che si era adesso spostato in aria a contemplare la propria avversaria che ormai doveva essere esausta per i colpi ricevuti.

    Ma a parte quello, era accaduto qualcosa di totalmente inaspettato: gli spiriti infernali di Asgard avevano preso ad attaccare anche la loro stessa evocatrice. Astra era adesso in ginocchio, il suo cosmo che pulsava come una bomba pronta ad esplodere, la mente che rischiava di cedere da un momento all'altro.

    Oh, bene. La lascio soffrire ancora un po' o la finisco subito, fratelli?

    Lei è... troppo debole.

    Se non lo fai tu fratello, lo faranno i suoi stessi spiriti. Che ironia, eh, ragazzino?

    Rigel era ammutolito. Avrebbe voluto gridare, ma si sentiva alla mercè dei cavalieri. E Astra stava soffrendo: Methos aveva ragione, gli spiriti di Hel avrebbero potuto consumarle l'anima... a meno che qualcuno non li avesse fermati. Poteva sperare che il Celebrante fosse nei paraggi? No di certo, ad Asgard erano troppo orgogliosi per farsi salvare la vita da qualcuno e probabilmente Astra avrebbe preferito farsi uccidere in battaglia piuttosto che qualcuno la salvasse. E Bart di certo non poteva immaginare cosa stesse accadendo, o avrebbe seguito Rigel di soppiatto - anche se avrebbe avuto le stesse probabilità di rimanere inosservato quanto un cane che insegue un gatto in un negozio di cristalleria. Caspian stava alzando il braccio per puntarlo contro la donna, e nonostante gli sforzi del Cavaliere di contrastarlo lei non avrebbe avuto speranze di sopravvivere se lo spirito fosse riuscito ad attaccarla.

    No, no! Non ti permetterò di farlo, maledetto. Ruggisci cosmo, riprenditi il corpo che ci appartiene, MALEDIZIONEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Il cosmo di Rigel si espanse di colpo, andando ad urtare violentemente contro la muraglia eretta dai tre spiriti e che non sembrava presentare nessuna crepa. No, quella non doveva essere una muraglia: adesso, agli occhi di Rigel, era una diga. Una diga che arginava la sua volontà che come un fiume in piena stava per straripare superandola in altezza. L'onda si era generata al pensiero di ciò che stava per succedere ad Astra, ed alla fine il Custode della Quarta Casa si rese conto che aveva cercato in ogni modo di fermare gli spiriti ma non aveva richiamato la propria natura, quella che lo aveva portato a diventare un Cavaliere.

    Lui voleva dare una mano al prossimo, e non poteva permettere che qualcuno lo rendesse un assassino. Il cosmo esplose, la luce verde scomparve per lasciare il posto al cosmo dorato di Cancer, le risate degli spiriti risuonarono tutte nella testa di Rigel che finalmente tornava ad essere il proprietario delle proprie membra. Alzò il braccio in aria, agendo senza perdere tempo e senza trattenere la propria forza.

    jpg


    SEKISHIKI MEIKAI HAAAAA!!!



    Gli Strati di Spirito furono scagliati contro tutto, ma non avevano un obiettivo preciso: il cosmo di Rigel non si trattenne, le onde spirituali erano volte a distruggere tutti gli spiriti evocati da Astra e che quindi avrebbero smesso di tormentarla. Ma lei stessa, all'interno del suo corpo, stava in qualche modo affrontando una lotta interiore: il ragazzo si concentrò. Sulla guerriera l'effetto sarebbe stato differente, e avrebbe avuto come risultato di separare l'anima di Astra dal proprio corpo. Rigel sperava che in tal modo, senza farla però precipitare nello Yomotsu Hirasaka, avrebbe interrotto il suo collegamento con il mondo dei morti e se fosse riuscito nel suo intento, avrebbe provveduto a riportarla dentro la carne mortale - spossata certamente, ma ancora viva.

    Bravo, ragazzino. Alla fine ci sei riuscito, a controllare noi teppistelli.

    TU ED IO FAREMO I CONTI, e prega che Cassandra sia dalla tua parte o ti lascio direttamente a lei.

    Oh, quanto la fai lunga... l'ho fatto nel tuo interesse, e non credere che avrei lasciato che Caspian questa ragazza tanto calorosa e simpatica.

    Già, può darsi. Ma chissà come mai, Rigel non ne era per niente sicuro. Levitò lentamente a terra, con l'intenzione di accertarsi che la ragazza fosse ancora viva.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico » Danni superficiali a braccia e gambe, risente della fatica a causa dell'esposizione alla Teca.
    status mentale » Casino per il giocatore, Rigel si riprende XD
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Eccomi qua, ci sono. EDITATO: Prima Rigel/Caspian si prende la furia di Hel attivando la difesa in ritardo, subendo quindi danni allo spirito, poi si teleporta lo stesso e si prepara ad attaccare in modo anche abbastanza violento rischiando di uccidere Astra (fine edit). Rigel si ricorda del perchè è diventato Cavaliere e tira fuori le p... l'orgoglio, ovviamente, e si riprende il corpo. Poi spara col Meikai Ha ad ampio raggio (e ad Energia Nera), che per le anime è già in versione distruttiva mentre nel caso di Astra è focalizzato "solo" a separare corpo ed anima per provare a rompere il legame con Helheim. Dopodichè levita a terra, e mi sembra che il fight lo abbiamo messo in porto... rimarranno le conclusioni.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    Ultimate Nebula Shield: La potente tecnica difensiva del Cavaliere del Cancro sfrutta tutte le straordinarie capacità del guerriero. Si potrebbe considerare come una combinazione delle Mura di Antima e della Fiamma di Re Belias, tecniche utilizzate da Rigel quando vestiva l’Armatura di Altare, o più semplicemente come una versione difensiva della Divine Altar Destination. Il guerriero richiama a sé l'energia cosmica e/o spirituale (in forma di fiamme), ed utilizzando la propria forza telecinetica può generare una barriera difensiva di forma variabile e che può mutare costantemente, plasmandola insieme al cosmo come se fosse una sorta di campo di forza avente forma variabile e permettendo di intercettare (o in certi casi deviare) attacchi di natura sia cosmica che spirituale. Cercare di oltrepassare la barriera potrebbe portare a gravi conseguenze per l’attaccante a causa degli effetti del Tocco dell’Oltretomba sui corpi e delle fiamme spirituali (subendo gravi danni cosmici e spirituali, similmente a quanto accade per il Sekishiki Kisouen) sulle anime con cui vengono a contatto. Il nome della tecnica è dato dalla Nebulosa Praesepe della costellazione del Cancro, considerata la porta d’accesso al mondo degli spiriti.

    Sekishiki Meikai Ha: Tecnica nota anche con il nome di Strati di Spirito, permette a Rigel di creare delle onde infernali di immensa forza che sono in grado di strappare l’anima dal corpo dell’avversario per mandarla nello Yomotsu Hirasaka, l’anticamera dell’aldilà. Per l’anima malcapitata è virtualmente impossibile fuggire da questo luogo, a meno che non sia dotata di grandi poteri, oppure il Cavaliere d’Oro non decida di richiamarla nel piano materiale d’esistenza, o ancora che il Cavaliere perda a sua volta la vita. Grazie a questa tecnica il guerriero è in grado comunque di richiamare le anime da lui precedentemente intrappolate nello Yomotsu a condizione che le stesse non abbiano già varcato la soglia del mondo dei morti, o di spostarsi lui stesso nel limbo per combattere direttamente l’anima dell’avversario; in questo caso, un secondo Sekishiki Meikai Ha porterebbe alla distruzione definitiva dell’anima scagliandola direttamente attraverso la soglia dell’Inferno. Date le molteplici applicazioni di questa particolare tecnica, si può concludere che essa condiziona qualsiasi spostamento spirituale tra lo Yomotsu Hirasaka ed il mondo mortale, in entrambe le vie di percorrenza.
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final


    Edited by Tygaer - 9/3/2024, 13:58
     
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    ♦ post VI ♦ LE ALI DELL'ANIMA astra ♦ custode di megrez ♦ energia Blu


    Astra sembrava persa in un altro mondo, in un’altra realtà che l’aveva inghiottita come un buco nero farebbe con la luce. Il suo corpo e la sua anima gridavano all’unisono per non implodere, ma il dolore era davvero indescrivibile. Quello che era ancora più incredibile, però, era la totale perdita di controllo della giovane Megrez. Lei odiava con tutta se stessa quel momento, con quel barlume di coscienza che le rimaneva, perché non c’era cosa peggiore per la ragazza di perdere il completo e assoluto controllo delle sue azioni. Oltre al danno anche la beffa, insomma, e il suo grido di dolore e frustrazione racchiudeva tutto quel caos che stava accadendo alla sua stessa esistenza.

    Gli spiriti di Helheim continuavano a infestare il luogo del combattimento, impazziti contro Rigel ma anche subdoli verso chi li aveva evocati. Il legame con il Regno dei Morti era più soverchiante che mai, e sarebbe anche potuto essere un vantaggio se Astra non fosse stata così allo stremo o se fosse stata più forte. Ecco, un altro motivo di rabbia e frustrazione, perché era chiaro che non avesse ancora la capacità di gestire quel potere spirituale a suo favore come faceva il Cancro. Certo, non era la specializzazione del Cavaliere di Delta Uma, ma con il suo cosmo avrebbe dovuto tenere sotto controllo tutto e tutti. Non era abbastanza, non era ancora abbastanza, e le urla che squassavano la sua gola esprimevano anche quella continua ricerca del potere, che si trovava sempre appena fuori dalla sua portata.

    Le mani di Astra artigliarono il terreno, poi la faccia, poi i capelli, lasciando ogni volta segni evidenti in quel suo aspetto sempre impeccabile. Lacrime di dolore le rigavano il volto ormai sporco di sangue e terra, creando una maschera di pura disperazione. Nonostante tutto aveva un aspetto incredibilmente orgoglioso e dignitoso in tutto quella sofferenza, ma era decisamente lontana dai suoi standard di glaciale perfezione.

    Fu difficile per lei capire esattamente cosa stesse succedendo. Riuscì a percepire la sua Furia di Hel aggredire Rigel, e finalmente travolgerlo con il suo potere. Lui, forse ancora impossessato da uno delle tante anime che albergavano il suo corpo, dovette subire in pieno l’attacco spirituale, ma sembrò che gli effetti non furono propriamente decisivi. Era una magra consolazione, ma la giovane Megrez era finalmente riuscita a raggiungerlo a pieno con la sua nuova abilità, dimostrando un coraggio, una caparbietà e un’intelligenza combattiva decisamente fuori dal comune. Il Cancro, però, non rallentò nemmeno un momento e sembrò sul punto di scagliare il colpo che sarebbe stato decisivo, dopo essersi scrollato di dosso la Furia di Hel come del fastidioso nevischio. Sarebbe stata la fine se lui avesse scatenato tutto il suo potere, specialmente se impossessato da una delle anime più crudeli che stavano guidando le sue azioni.

    Non può finire così, non deve finire così.

    Sarebbe stato quello il pensiero di Astra se solo fosse stata abbastanza lucida da pensarlo per davvero. Ovviamente non ci riuscì, perché il dolore era ancora troppo, e non avrebbe potuto fare altro se non dare fondo a tutte le sue forze per resistere fino all’ultimo momento possibile. Astra Megrez non sarebbe stata inghiottita dalla storia proprio in quel momento, aveva ancora troppo da fare e dimostrare. La sua vita valeva più di quello scontro e non l’avrebbe gettata per nessuna ragione al mondo. Cercò di richiamare il cosmo, creando una scintilla di potere viola che la avvolse come una flebile fiammella di speranza. L’attacco dell’avversario, però, era già iniziato e appariva già troppo forte perché potesse essere contrastato anche nel pieno delle energie.

    AAAH!

    Gridò ancora e ancora, frustrata con il mondo per quella situazione, quando il colpo del Cavaliere d’Oro arrivò inesorabile. Non seppe spiegarsi o descrivere ciò che realmente accadde, perché sembrava tutto un sogno a occhi semi-aperti. Riuscì vagamente a percepire gli spiriti di Helheim impaurirsi per poi ritirarsi nel loro mondo di eterna dannazione, ma sentì anche qualcos’altro.

    Oh.

    Un primo pensiero quasi lucido di stupore, quando cominciò a sentirsi leggera come una piuma. Il dolore cominciò a scemare come un incendio che si spegne lentamente sotto una pioggia torrenziale, e il suo corpo sembrava non risponderle più.
    Che stesse per morire? No, impossibile, non poteva essere davvero così, dannazione, non l’avrebbe mai permesso. E cosa allora?
    Chiuse gli occhi per la stanchezza, forse solo per qualche secondo, e quando li riaprì, si ritrovò a qualche metro da terra e... poteva vedere se stessa riversa al suolo?! Il mondo non poteva avere due Astra Megrez, quindi cosa diamine era successo? Ah, certo, era qualcosa che aveva già sperimentato da quando aveva acquisito il Dono di Hel. La sua anima si era “semplicemente” staccata dal suo corpo, alleviandole le indicibile sofferenze e, cosa ancora più importante, indebolendo il legame con Helheim fino a farlo rientrare alla normalità. La ragazza fece vagare lo sguardo sul campo di battaglia, riducendo gli occhi a una fessura quando si soffermò su Rigel. Era chiaro che lui fosse ancora in grado di combattere mentre lei non aveva più alcun asso da giocare, e per quel motivo la rabbia nei suoi confronti aumentò ancora di più. Avrebbe voluto scatenare nuovamente la sua Ametista, gli Spiriti della Natura o lo stesso Dono di Hel per aggredirlo ancora una volta, per cercare di portarsi a casa un’insperata vittoria. Ma non poteva, non ce la faceva, e con suo enorme fastidio e orgoglio ferito doveva ammettere di aver pers-...

    Mai!

    Un pensiero interruppe qualsiasi ragionamento logico potesse fare, e proprio in quel momento il suo corpo reclamò la sua anima che era separata da esso già da qualche secondo di troppo. Con uno strattone improvviso, la giovane Megrez tornò a essere una, unica e completa. Cercò di riaprire i suoi occhi materiali senza grosso successo, potendosi limitare a qualche battito di ciglia. Era riversa al suolo, impossibilitata a fare alcunché, ma diede fondo a qualsiasi barlume di energia e speranza che aveva per almeno percepire dove fosse Rigel. Sembrò aver individuato la traccia del suo cosmo, e rivolse il suo volto proprio in quella direzione. Le labbra sembravano incollate tra loro, ma con uno sforzo che le parve sovrumano, riuscì a stento a pronunciare alcune parole.

    N-... n-non hai ancora vint-... o...

    jpg


    Davvero? Questa volta è probabile che tu stia esagerando, cara Astra, perché proprio in quell'istante lei semplicemente svenne. Tutto fu buio. Quello che era certo, però, era che la ragazza si sarebbe ricordata di quello scontro in ogni istante della sua vita. L’avrebbe ripercorso nella sua testa ancora e ancora, fino a quando non sarebbe stata abbastanza forte da farla pagare a quel dannato Rigel. Il Cancro non aveva colpe, sia chiaro, anzi, era riuscito a evitare il peggio. Ma l’orgogliosissima Astra Megrez non l’avrebbe comunque mai perdonato, finché non fosse riuscita a fargli ammettere una sonora sconfitta a suon di Ametista e Spirito.
    Quella era una promessa che si era fatta e, statene certi, prima o poi l’avrebbe mantenuta.

    4qm52ko
    narratoparlato pensato gunther °telepatia°
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO♦ Devastata spiritualmente. Ferita e debilitata fisicamente. Un disastro.
    STATUS MENTALE♦ Prima o poi me la pagherai :addit:
    STATUS CLOTH♦ Ha un po’ scricchiolato, ma tutto bene.
    RIASSUNTO AZIONI♦ Grazie Tyg! :fiore: Duello concluso e, se hai voglia (ma non è obbligatorio), puoi chiudere il topic con un tuo ultimo post in cui mi raccogli con il cucchiaino e mi riconsegni ad Asgard o direttamente a Gunther :asd: Poi, via con quell’altra cosa :mke:
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.

    S p i r i t o
    Astra Megrez, ultima discendente della famiglia più nobile di Asgard, si aspettava di ottenere una meritata benedizione direttamente da Odino, il Re di tutti gli Dei norreni. Già si pregustava l’onore di essere nominata Campionessa della divinità più importante, forse dimenticandosi che tale onorificenza fosse già stata riservata al Celebrante delle terre dai ghiacci eterni.
    Il destino, beffardo o forse premonitore, decise diversamente per lei, legandola a doppio filo alla Dea della Morte: Hel. Ella era, effettivamente, la divinità che più si accostava ai Megrez, almeno come simbologia, perché la nobile casata di Asgard era da sempre stata associata in qualche modo alla Morte. Nel bene e nel male.
    Divenendo la Campionessa di Hel, Astra ricevette in cambio un prezioso dono e un prezzo da pagare. Il dono fu l’ottenimento di un’incredibile e nuova abilità: Spirito. Il prezzo da pagare fu un costante e irreversibile contatto con il Regno dei Morti, Helheim, che le regalò un’indesiderata consapevolezza sull’Inferno norreno e sulle sofferenze che in esso venivano perpetrate. L’unica cosa che le permise di mantenere la sanità mentale, fu il non percepire in alcun modo la presenza dei suoi genitori in quel luogo di perdizione, ottenendo la ragionevole certezza che fossero stati accolti nel Valhalla o a Fólkvangr, essendo morti combattendo valorosamente (seppur invano) contro la Corruzione.
    Tralasciando gli effetti psicologici di tale situazione, l’abilità Spirito andò a completare perfettamente le sue potenzialità difensive e offensive. Tramite questo potere, infatti, Astra è in grado di interagire con gli spiriti, nonché di creare e manipolare l’energia spirituale, utilizzandola a suo piacimento. Potrà, quindi, difendersi da minacce della medesima natura intangibile e, soprattutto, creare attacchi devastanti che potrebbero risultare non visibili o difficilmente contrastabili da avversari non dotati della medesima abilità.
    Chi viene colpito da questo insidioso potere, infatti, sentirà un dolore terribile sebbene sul corpo non si noterà alcun danno evidente. Come conseguenza, tale dolore indebolirà la volontà della vittima, il suo carattere e la sua determinazione. Venire sopraffatto da questi attacchi significa perdere completamente conoscenza, fino rischiare di morire e perdere il controllo sulla propria anima (only GdR).
    Tale abilità, estremamente versatile, permette anche di distaccare la propria anima dal corpo e operare tramite una proiezione astrale (espediente molto interessante, ma poco utile in combattimento), nonché di trasportare se stessi e gli altri nella dimensione spettrale o bandire sfortunate anime nella dimensione spirituale (vedi tecnica Helheim).
    Ultima caratteristica, e forse una delle più importanti, è che Spirito può agire da solo o essere combinato a piacimento con il cosmo, nonché con tutte le altre abilità e tecniche di Astra (vedi la dicitura “Spirito (opzionale)” nelle tecniche). L’esempio più calzante è la possibilità, tramite Spirito, di rendere l’Ametista non solo in grado di debilitare l’energia vitale (peculiarità già propria del minerale), ma anche di indebolire irrimediabilmente la volontà, il carattere e la determinazione della malcapitata vittima. Oltre al corpo, quindi, anche l’anima dell’avversario può essere danneggiata o intrappolata nell’Ametista, rendendo il minerale viola una delle armi più mortali e insidiose mai viste ad Asgard.


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    - POST VII -



    Era arrivato di fronte a lei appena in tempo a sentirle mormorare di non essersi arresa. Si era voltata verso di lui senza realmente vederlo, la sua mente non accettava la sconfitta, il suo corpo era malconcio - anche se non sembravano esserci ferite gravi, avrebbe potuto tranquillamente muoverla - e il suo spirito aveva completamente superato i limiti. Rigel temeva che quella tempesta di anime che aveva travolto Astra potesse avere delle conseguenze: in realtà succedeva sempre, con gli spiriti. Ma mentre lui aveva trovato il modo di conviverci, pur sopportando un grande fardello, lei aveva da poco conosciuto quel potere e poteva esserne stata colta alla sprovvista. Guardandola priva di sensi, deglutì a vuoto. Poi una lacrima comparve a velare l'occhio sinistro, cadendo al suolo e diventando un solido cristallo prima di giungere a terra. Il Cavaliere del Cancro si sentiva responsabile per ciò che era accaduto, pur non avendo alcuna colpa.

    Stai scherzando, vero? Sai bene che non è colpa tua.

    Rigel non rispose allo spirito, semplicemente si chinò sul corpo di lei e, dopo averle preso la mano sinistra, infuse in lei il proprio cosmo per aiutarla a riprendersi più rapidamente. Certamente doveva riportarla ad Asgard, non poteva abbandonarla in mezzo al nulla; ma a chi poteva affidarla? Avrebbe certamente potuto trasportarla lui stesso, sperando che lei non scoprisse mai l'onta che quell'arrogante cavaliere le aveva riversato, magari - ORRORE - per averla portata di peso fino alla soglia di casa.

    Udì un rumore secco e metallico alle sue spalle che lo fece quasi sobbalzare, poi si voltò.

    Oh, ma certo... sei tu!

    Si fermò per qualche istante a contemplare la cavalcatura metallica, chiedendosi se il costrutto avesse una qualche intelligenza o se fosse in grado di capire il suo linguaggio. Alla fine decise di provare a trattare il destriero come fosse un vero cavallo.

    Stà tranquillo, la tua padrona sta bene. Sei qui per lei, vero? Vuoi riportarla a casa, certo... mi permetteresti di aiutarti?

    Sei ridicolo, sai? Non credo che sia un vero animale, e comunque sei troppo formale per essere uno che si rivolge ad un cavallo.

    Non è comunque la cosa più strana che io abbia fatto. Se guardiamo l'ultimo periodo, non rientra neanche sul podio.

    Ah, allora mi rivolgi ancora la parola, sono rincuorato. Mi terrai il broncio ancora per molto, ragazzino?

    Methos... và alla malora.

    Con circospezione si avvicinò alla cavalcatura, irradiando il proprio cosmo perchè essa lo percepisse chiaramente e dimostrando di non avere intenzioni ostili. Il destriero rimase perfettamente immobile, ad eccezione degli occhi che lo seguivano come se lo stessero analizzando. Sembrava una statua metallica, e così rimase anche quando lui cercò di accarezzargli il muso senza suscitare alcuna reazione. Tentò infine di montare in groppa, e per fortuna non incontrò alcuna resistenza.

    A quel punto si spostò indietro rispetto alla sella e, concentrandosi, attraverso la telecinesi sollevò dolcemente da terra Astra per poi farla montare a sua volta nel posto riservato al cavaliere. Lui avrebbe semplicemente tenuto le redini e fatto in modo che la ragazza rimanesse in groppa al suo destriero per tutto il cammino. Una volta che fu pronto, si chiese se dovesse impartire qualche ordine particolare, o se la "bestia" avesse un nome. Poi fece spallucce e si limitò a provarci.

    Andiamo, bello. Non correre troppo ma portaci a casa della tua padrona. Ha!

    Cercò di impartire quel comando imprimendogli un tono da cowboy, ma senza alzare troppo la voce per evitare di partire al galoppo. Ciò che ottenne fu un leggero trotto, che sembrava essere il passo ideale visto le condizioni della ragazza; ma magari la cavalcatura era molto più intelligente di quello che lui potesse immaginare e semplicemente sapeva come muoversi con un ferito in groppa.

    Rigel non seppe dire quanto tempo ci volle per concludere la cavalcata, seppe solo che fu un'esperienza unica e che sentì anche la risata di Sylas nella propria mente - che non sembrava rispecchiare la solita aggressività, solamente un genuino entusiasmo - evidentemente felice di cavalcare.

    Mentre il cavallo rallentava all'ingresso ad Asgard, Rigel vide le guardie avvicinarsi a guardarlo con curiosità e notando Astra gli indicarono preoccupati la direzione da prendere, anche se il destriero sembrava sapere perfettamente dove dirigersi. Non potè fare a meno di chiedersi, sapendo come si era svolta la battaglia, se anche per lui sarebbe cambiato qualcosa con i suoi Tre Cavalieri; lo avrebbe scoperto molto presto, forse anche troppo. Mentre rimuginava su questo, il destriero si arrestò e subito dopo udì un portone spalancarsi e vide un uomo piuttosto avanti negli anni precipitarsi fuori, evidentemente preoccupato per Astra. Rigel allentò la presa sulle redini e smontò con cautela, evitando di muovere la ragazza che rimaneva ancora in sella in sicuro equilibrio, grazie ad alcune cinghie che aveva scoperto e a cui l'aveva assicurata poco prima dell'ingresso nella capitale. Si limitò ad inchinarsi rispettosamente all'uomo e a porgergli le redini.

    Lady Astra si riprenderà, ha solo bisogno di riposo. Il nostro incontro ha avuto dei risvolti... inaspettati, che hanno messo alla prova entrambi.

    L'uomo annuì, guardandolo con l'aria di chi aveva compreso molto più di quanto Rigel avesse detto. Doveva essere stato anche lui un guerriero, comunque qualcuno molto vicino alla ragazza.

    Rigel si inchinò nuovamente, stavolta per congedarsi. Astra adesso era in buone mani e lui poteva tornare al Grande Tempio; avrebbe aspettato di uscire dalla città prima di teletrasportarsi per tornare a casa.

    Stai... bene?

    Cassandra. La donna che era stata vittima dei Quattro Cavalieri, che aveva amato Methos e che aveva trovato rifugio in lui permettendogli forse di porre fine a quella caccia interminabile che era durata millenni. Il fatto che lei stessa si fosse affacciata alla sua mente era un evento a dir poco raro.

    Sì, credo di sì. Ti ha chiesto lui di venire a parlarmi?

    No. Volevo solo sapere se stai bene. Ho visto cosa è successo, so che cosa hai provato.

    Non so neanch'io cosa ho provato. So solo che ero alla loro mercè.

    Sì, lo eri. Ma li hai superati, e in futuro non potrà più accadere.

    Che intendi dire?

    Intende dire, ragazzino, che hai fatto come ti avevo detto. Li hai... no, CI hai dominati. Se da una parte io non mi sono mai preso il controllo, con gli altri poteva accadere... ma io e Cassandra lo abbiamo in qualche modo evitato, almeno fino ad oggi. Adesso tre dei Quattro Cavalieri sono al tuo servizio. Vedrai che in futuro le nostre conversazioni mentali saranno più... interessanti.

    Rigel scosse la testa, mentre varcava il portale che lo avrebbe riportato alla Quarta Casa. Tutto diventava sempre più complicato, e quando Methos finì di esprimersi gli venne da chiedere solo una cosa, la stessa domanda con cui era iniziata tutta quella faccenda.

    ...ma seriamente?

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VII]
    status fisico » Danni superficiali a braccia e gambe, risente della fatica a causa dell'esposizione alla Teca.
    status mentale » Casino per il giocatore, Rigel si riprende XD
    status armatura » Integra, indossata.
    note » Grazie a te, spero di non aver fatto aumentare TROPPO l'odio di Astra nei confronti di Rigel. Mi sono permesso di far comparire Gunther per evitare di portare la signorina in braccio dentro casa (che se si fosse svegliata mi avrebbe fatto la pelle).
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
    [SPOILER]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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12 replies since 12/2/2024, 17:46   387 views
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