When you move forward

Add Aleksander Seraf per Scale di Seahorse

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    Alek per Seahorse

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    Nel laboratorio non c'è altro che silenzio. Le mani della donna tremano mentre realizza il traguardo raggiunto, eppure, non si lascia andare nemmeno ad un sorriso. Non c'è niente per cui sorridere, anche dopo essere arrivata a questo punto. Il lavoro non è terminato e ogni singolo sforzo è in virtù di un bene superiore, in virtù del khala.



    ----



    Sei in ritardo.

    C'è un momento, nella vita di ogni atlantideo, in cui bisogna elaborare il passaggio dalla fine dell'addestramento all'inizio del proprio incarico imperiale. In questo caso tu, Saaleha, sei stata assegnata allo squadrone di ricognizione che ha il compito di pattugliare regolarmente i confini atlantidei, specialmente in superficie, in modo da eliminare comparse della corruzione in prossimità. Hai terminato l'addestramento tre settimane fa e in qualche giorno ti è stato comunicato l'incarico con largo anticipo, in modo da poterti preparare meglio sia fisicamente che mentalmente. Tuttavia, non trascuri le tue passioni ed è forse questa la ragione per cui, questa mattina - il giorno della prima missione - la tua coordinazione temporale non è delle migliori.

    Come ogni squadra dell'Impero, il raccoglimento alla sede di coordinamento centrale, per poi dirigervi insieme all'hangar, è una routine. Essendo il primo giorno ed essendo tu in ritardo, hai giusto il tempo di indossare l'uniforme e l'armatura standard imperiale; nell'hub non c'è nessuno, tutti sono diretti già all'hangar ed è lì che devi correre.

    Tra affanni e un senso di terrore per quello che dirà il tuo caposquadra, riesci ad intercettare il gruppo di soldati in partenza, la stessa squadra a cui tu sei stata assegnata, lo capisci dalla sigla sullo spallaccio delle loro armature. Alcune figure sono esili ma portano con loro la stessa fierezza e tenacia dei soldati più imponenti. Sai benissimo che squadre del genere sono composte da persone al loro primo o secondo anno di servizio; incarichi più semplici per coloro che si approcciano ai veri compiti imperiali al di fuori dall'accademia. Differentemente da loro, la tua esperienza è praticamente nulla, se non per le nozioni dell'accademia e non conosci nessuno. Alcuni di essi ti guardano con indifferenza, altri curiosi, mentre si fermano per farti riprendere dalla corsa.

    Boonmee. La prossima volta resti nell'hub con una nota di demerito. La voce di Yardon, il soldato in carica della spedizione, è ferma, a tratti severa, ma senza alcun tipo di astio o rabbia. Si tratta di un capo abituato a contare reclute nella sua squadra. Entrate nel mezzo di trasporto, mentre tra voi gira la notizia di una riunione particolare dei Primarchi, qualcosa su cui stanno al momento discutendo e che riguarda le attività della corruzione, di recente sempre più intense. La voce del comandante è quasi un eco nelle tue orecchie mentre rifletti ancora sulla riunione dei Primarchi, ma in realtà sulle figure dei Primarchi; è quasi divertente come tu abbia fatto un passo in avanti dall'accademia, entrando davvero nell'esercito e avvicinandoti un po' di più a quella che è la loro aura. Il viaggio è relativamente breve grazie alla potenza dei veicoli imperiali, ognuno è seduto nei posti di riferimento mentre prepara armi, legge informazioni sui dispositivi integrati.

    Gloria all'Imperatore, gloria ai sette. Ripete infine Yardon, ti sei persa gran parte del suo discorso e delle sue direttive e il modo in cui tutti gli altri soldati ripetono la stessa cosa ti scuote dai tuoi pensieri. Siete arrivati.



    _____________________



    Angolo Master

    Eccoci
    Partiamo tranquilli, per ora, con una missione di spedizione fuori da Atlantide, ma comunque nei suoi confini, per epurare le tracce di chaos e/o corruzione. Interrompi pure nel momento in cui arrivate a destinazione; sei libero di gestire in autonomia eventuali interazioni con altri membri della squadra :zizi:
    Per qualsiasi necessità, mi trovi in mp!
     
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    IWhen you move forward

    La luce dello schermo illuminava il suo viso; i colori sfavillanti danzavano ritmici sulle pareti grigie della piccola stanza, accompagnati da musica elettronica intervallata dal rumore di colpi. Le esili dita olivastre si muovevano fluide sul pad, una sequenza ininterrotta di pressioni precise, con la sicurezza di chi sa esattamente cosa fare. Non era mai stata particolarmente brava in niente: non la migliore della classe, né la migliore negli sport o nel suo corso all'accademia. Nessuno ricordava mai il nome di Saaleha Boonmee per le sue imprese o per le sue qualità, ma tutti conoscevano xXThEWhITcHXx, la più forte giocatrice competitiva di "Super Primarch Warrior III: Titanic Storm". Nel mondo reale, la piccola atlantidea era una timida e impacciata perdente, ma quando impugnava un joypad, si trasformava in un'implacabile macchina da combattimento. Nessuno sapeva leggere le strategie degli altri giocatori come lei, nessuno era più veloce nel passare dalla difesa all'attacco, prevedendo quale sarebbe stata la mossa successiva dell'avversario. Era solo questione di tempo prima che la strega facesse la sua magia e, alla fine, tutti si trovassero a guardare l'ennesima sconfitta.

    Saaleha guardò soddisfatta lo schermo, una striscia di dieci vittorie consecutive, primo posto nel ranking assicurato e una mattinata davvero produttiva. Si stiracchiò come poteva nella piccola stanza assegnata alle reclute nel loro primo anno di servizio, in attesa di essere assegnati alle legioni dell'esercito, a cui sarebbero stati destinati per il resto delle loro vite. Una sistemazione sicuramente migliore della camerata dell'accademia, comoda per quanto spartana e dotata di diversi confort che rendevano le giornate più piacevoli. Questo almeno finché non si fermò ad osservare l'orologio.

    S-Sono già le 11???!!!

    L'adunata all'hangar era prevista alle 11:05, il che voleva dire che era già in un ritardo mostruoso. Gettò via la grossa felpa con lo stemma dell'accademia e indossò frettolosamente la divisa. Mentre si abbottonava la giacca, lasciò cadere lo sguardo sulla cicatrice che le percorreva il fianco, un ricordo dell'accademia e di come non bisogna mai abbassare la guardia. Il tessuto tattico era stato creato per vestire come una seconda pelle, ma impiegava alcune ore di utilizzo per essere realmente funzionale e all'inizio era duro ed estremamente scomodo. La corazza e l'elmetto non erano da meno, ma come veniva spiegato durante gli anni di accademia, erano anche i migliori amici di ogni soldato, la differenza tra la vita e la morte sul campo di battaglia. Afferrò il suo Triplex Pattern MK II, il fucile laser standard assegnato alle truppe d'assalto e ricognizione e, dopo aver recuperato un piccolo diario, spalancò la porta su cui aveva attaccato il suo poster delle LUCKY ★ 7 e cominciò a correre attraverso i corridoi che separavano i dormitori dall'hangar da dove sarebbe partito il suo trasporto. Non c'era tempo per sperare di raggiungere la squadra nell'hub centrale, con il decollo alle 11:15 avrebbe dovuto solo sperare di correre abbastanza veloce da intercettare la sua squadra prima che salisse sul Vulture che le era stato assegnato. Attraversò correndo le cucine, tagliando davanti la mensa ufficiali, una scorciatoia che le era stata insegnata da una delle poche reclute che le aveva rivolto la parola in quei primi giorni, ed arrivò affannata nel gigantesco Hangar 7 dove, probabilmente solo grazie a un grosso colpo di fortuna, intercettò la sua squadra che si apprestava a raggiungere il trasporto a loro assegnato. Quando notarono gli stemmi del IX Reggimento Aviotrasportato sul suo spallaccio, gli ultimi del gruppo rallentarono permettendole di unirsi alla squadra, non prima che il Caporale Yardon le ricordasse che i ritardi non erano ben visti nella Guardia Imperiale. Sentiva lo sguardo degli altri su di lei, un misto di curiosità e supponenza. La maggior parte di loro aveva molta più esperienza di lei e avere un cadetto nell'unità significava spesso e volentieri doversi esporre per evitare che ci lasciasse la pelle.

    S-Scusi s-ignore....n-non accadrà più s-signore!!!

    Cercò di darsi un tono quanto più marziale possibile, per quanto una ragazzina alta più di un metro e sessanta potesse trasmettere un senso di marzialità con quella folta chioma rossa a stento contenuta dal casco e i grandi occhioni azzurri fin troppo sinceri per qualcuno che poteva essere chiamato a dispensare morte in nome dell'Imperatore. In accademia si era sempre fatta valere, nonostante il fisico gracile seppur ben allenato, ma qui non si trattava più di simulazioni e allenamenti. Ma di una missione vera dove la vita dei suoi commilitoni era anche nelle sue mani. Non sapeva bene quali sarebbero stati i suoi compiti o cosa prevedeva la missione, sapeva solo che avrebbe dato il massimo.

    Chissà cosa pensano di me gli altri. Sicuramente mi consideranno una pigra incompentete che non sa neanche leggere un'orologio per arrivare puntuale al suo primo giorno di assegnazione.

    Il suo rimuginare fu interrotto dall'assordante rumore prodotto dai due F75-MV del loro Valkyrie, il trasporto truppe che li avrebbe portati nell'area di missione, qualunque essa fosse stata. Sulla fiancata del mezzo spiccava il simbolo della Legione Elysia, la cavalleria volante dell'Impero. Oltre a far parte delle forze assegnate al Primarca del Pacifico Settentrionale, gli Elysiani fornivano supporto a tutte le altre legioni sia dal punto di vista logistico che tramite supporto aereo, grazie ai loro Vulture e i Vendetta, permettendo alle forze di Poseidone di colpire in maniera rapida e letale. Lo spazio all'interno del veicolo era angusto, con sediolini schierati orizzontalmente, dotati di grosse imbracature di sicurezza e un supporto dove riporre le proprie armi. Si sedette al proprio posto guardando gli altri, indaffarati con le procedure pre-decollo e a conversare tra loro.

    Hai sentito della riunione dei Sette? Pare che qualcosa si stia muovendo sul fronte esterno, la corruzzione si fa sempre meno feroce nei suoi attacchi.

    I Sette. Da piccola aveva sempre sognato di essere una di loro, vestire una Scale e ergersi a baluardo degli indifesi e dei deboli in nome dell'Imperatore. Essere un eroe come Oliver Ramirez o Johanna Derham, un simbolo di pace e speranza. Ma i sogni erano finiti per scontrarsi con la realtà. Il suo cosmo era appena sufficiente a renderla adatta a essere un cadetto della Guardia Imperiale, a differenza della sua sorellina che invece fin da piccola aveva dimostrato grandi poteri psichici.

    Ma essere un'eroe significa combattere nonostante i propri limiti per un bene superiore, fare tutto ciò che si può senza pensare alla ricompensa. Magari un giorno avrebbe avuto l'onore di servire nella guardia di uno dei Sette, di combattere al loro fianco, ma per farlo doveva prima riuscire nelle piccole cose. Muoversi in avanti per ottenere esperienza, orgoglio e fiducia.

    Fu riportata alla realtà dalla voce dei suoi compagni d'arme, la loro voce che suonava all'unisono e a cui si accodò appena in tempo per evitare di far notare che fosse di nuovo persa nei suoi pensieri.

    G-Gloria all'Imperatore, g-gloria ai Sette!!

    Estrasse dalla tasca il suo piccolo diario e, dopo aver spostato l'elastico che lo teneva chiuso, ne sfogliò rapidamente le pagine fino ad arrivare a una piccola fotografia sbiadita. Sua madre, suo padre e sua sorella gliel'avevano inviata il primo giorno di accademia, quando si sentiva completamente persa e sola, per la prima volta lontana da casa. I volti sorridenti di quell'immagine riuscivano sempre a rassicurarla, a ricordarle per cosa combatteva. Per la gloria dell'Imperatore, di Atlantide e per proteggere chi amava. Per essere un Eroe.


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    nome • Saleeha Boonmi
    energia • Bianca
    scale • Seahorse [VI]
    casta • Cavalieri Imperiali di Atlantide
    fisicamente •
    mentalmente •
    riassunto azioni •

    Abilità 1
    desc abilità


    Abilità 2
    desc abilità


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    L'attracco è facile, sembra una missione come tante, come quelle di prova che avete affrontato durante l'addestramento. La consapevolezza che non sia un'esercitazione, ma la prima volta in cui hai davvero a che fare con la corruzione, è costantemente nella tua mente. Le prime cellule sono corrotti molto scoordinati tra loro. A quanto dicono i rapporti dei responsabili di comunicazione, la maggior parte della presenza corrotta si sta concentrando in una zona specifica del mondo, lasciando attività scoordinate nel resto delle zone di vostra competenza.

    Sembri quasi prenderci la mano; schiva, attacca, spara, colpisci con il tuo cosmo, ripeti. È una routine pericolosamente facile da adottare quando si tratta delle forze imperiali. Nonostante tu veda alcuni soldati che riescono, impegnandosi con un certo grado di sforzo, a resistere e rispondere, tu riesci a farlo grazie ad una maggior coordinazione occhi-muscoli. Arriva un corrotto e tu ti sposti a sinistra, ne arriva un altro e vai a destra. Quasi ti fa battere forte il cuore, mentre immagini di essere come gli Esecutori e i Primarchi. Poi arriva.

    Cosa ci fa in una zona del genere? Sputa fuori, irritato, il comandante. Il corazzato è un tipo di corrotto classificato come grado superiore per cui servono attrezzature di sfondamento adeguate, cosa che al momento non avete con voi. Le zanne e la difesa spessa che possiede sulla maggior parte del corpo sono un pericolo non impossibile da affrontare, ma difficile. Il combattimento con la squadra si prolunga fino al momento in cui il corrotto ha a portata del suo enorme pugno una dei tuoi compagni di squadra, che istintivamente cerca di indietreggiare con troppa lentezza.







    Mio Primarca, cos'è che distingue il coraggio e l'eroismo per lei, dopo questa impresa?

    Non c'è una risposta precisa, ho paura.
    Sicuramente, per me, è la capacità di muoversi anche prima che il cervello realizzi che ci si è buttati nel pericolo.
    Come si dice, se vai avanti ne ottieni due, no?


    I tuoi occhi davanti al televisore sono quasi lucidi.





    Ti lanci in avanti, proprio come i nemici che tante volte hai affrontato nei videogiochi, spostando la tua compagna di squadra dal punto fatale, saltando velocemente sul braccio per approcciare il nemico. Poi realizzi cosa hai fatto, e il vero scontro comincia. I tuoi compagni ti supportano mentre con tenacia ti fai strada nelle giunture dove la carne corrotta è più debole. Lo scontro è difficile e consuma la maggior parte delle tue forze mentre attacchi, schivi, ti muovi e incassi i colpi. Il sangue ti imbratta la divisa così come tu riesci a mandare a segno i colpi con una naturalezza che quasi lascia senza parole i tuoi compagni di squadra, nel momento in cui riesci a farlo crollare, strisciando sul terreno con una mano e il ginocchio, emettendo un vapore cosmico dal tuo corpo. Nel momento in cui l'adrenalina lascia il tuo corpo, tuttavia, anche tu come il corrotto ti appoggi a terra, chiudendo gli occhi.




    Ti svegli in una clinica e la luce ti fa male, da fuori la stanza senti un mormorio. Ha affrontato da sola uno di quelli. - Ma è pazza! - È riuscita a buttarlo giù mentre gli altri la spalleggiavano. Si ammutoliscono tutte all'improvviso mentre una porta si apre, quasi hai un sussulto nel vedere chi è.



    _____________________



    Angolo Master

    Gestisci il combattimento come preferisci con il mostrone corazzato.
    Il combattimento consuma tutte le tue forze, considerando che fai spettacolo alla tua prima missione. Interrompi il post nel momento in cui la porta della stanza si apre, dopo il flash forward.
     
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    IIWhen you move forward

    Arrivarono rapidamente al punto di schieramento. L'aviazione imperiale era famosa per la sua efficenza e il pilota assegnato al loro trasporto si dimostrò particolarmente abile nel volare attraverso gli stretti canyon sottomarini che li separavano dalla destinazione. Nonostante gli altri sembrassero sereni e rilassati, riusciva comunque a percepire la tensione nei loro volti e una malcelata paura nei loro sguardi. Era la stessa paura che provava lei, seppur celata molto meglio. Si rese conto che stava tormentando le unghie della mano destra, già corte e sfilacciate per oltre metà, e si affrettò a rinfilare il guanto rinforzato per evitare di continuare. Poi udì la voce del compagno al suo fianco risuonare nelle cuffie del casco.

    Andrà tutto bene. La prima missione è sempre così. Poi non fa meno paura, ma ti abitui. Tu stammi vicino, ti aiuterò, ok? Mi chiamo April.

    Aveva i capelli scuri, che si intravedevano appena al di sotto dell'elmo tattico, e due profondi occhi che sembravano quasi tendere al viola, probabilmente un effetto secondario del risveglio del suo cosmo. La guardava con affetto, quasi come se conoscesse troppo bene cosa stesse passando quel cadetto appena diventato soldato. Le pose una mano sulla spalla, cosa che permise a Saaleha di vedere lo stemma del 306° Aviotrasportato, l'élite delle forze Elysiane. Forse era stata inviata per tenerli d'occhio o semplicemente come assistenza al mezzo su cui erano imbarcati.

    C-ciao April, i-io sono Saaleha! O-ok ti starò vicino allora!

    Il Valkyrie toccò terra ed ebbero appena il tempo di slacciare le imbragature di sicurezza prima che Yardon cominciasse a urlare agli uomini di scendere e schierarsi in formazione a V comprendo il lato est del promontorio. Si trattava di una zona relativamente brulla, una dorsale scoscesa che si apriva ai due lati con due canyon, entrambi connessi alla grande valle centrale dove era atterrato il Valkyrie atlantideo. Erano state segnalate attività di alcuni branchi di corrotti, piccoli gruppi disorganizzati ma comunque pericolosi se lasciati prosperare. Una missione perfetta per permettere ai soldati meno esperti di farsi le ossa, consapevoli che presto o tardi le ondate più violente di cui era stata vittima quel settore sarebbero tornate inevitabilmente a presentarsi. Si chiedeva come mai i dispacci parlavano di una grossa concentrazione di corrotti in una singola area, ma probabilmente era qualcosa di cui si occupavano i primarchi. Suonava come qualcosa di cui si occupavano i primarchi.

    Resta concentrata dannazione. Non fantasticare, ricorda l'addestramento. Punta e spara. Muoviti in copertura. Punta e spara.

    La strategia d'ingaggio imperiale era semplice ed efficace, soprattutto contro gruppi di poche decine di elementi come quello. L'unità apriva il fuoco con i fucili laser da una posizione di vantaggio per attirare il nemico verso di sé, cominciando a fiaccarlo, per poi ingaggiarlo a distanza ravvicinata tramite l'uso del cosmo dei propri soldati. Se da una parte esponeva gli uomini a maggiori rischi, permetteva anche di ridurre i tempi d'ingaggio, requisito fondamentale per evitare di trovarsi circondati da un'orda famelica pronta a trasformarti nella propria cena. April le indicò dove posizionarsi e poi aprì il fuoco. Era brava e precisa, si spostava rapidamente sul campo di battaglia come un'angelo della morte, nulla a che vedere con gli altri membri della truppa. Saaleha inizialmente sembrava faticare a starle dietro, ma poi qualcosa scattò in lei. Vedeva i movimenti dei nemici e li comprendeva istintivamente, li leggeva come uno dei suoi avversari digitali. Il peso del corrotto si concentrava sulla gamba sinistra, uno scatto in quella direzione. Si mosse in quella opposta, scaricando il laser a distanza ravvicinata per poi estrarre una vibrolama che conficcò nella testa di un altro avversario. Come lo aveva visto? Era alle sue spalle, eppure sapeva perfettamente dove si trovava. Un altro nemico le si parò davanti, il laser che si surriscalda e le impedisce di sparare. Sarebbe dovuta andare nel panico, ma invece alzò la mano destra per rilasciare una piccola sfera di energia dorata che fece esplodere la bestia.

    Diavolo ragazzina, e tu saresti una recluta?

    Arrossì nel sentire April farle quel genere di complimento. Continuò a muoversi immaginandosi con un'armatura sacra indosso, una furiosa principessa che danza tra i flutti della battaglia distruggendo i nemici dell'impero, una strega degli abissi che guida le armate di Poseidone alla vittoria. Poi il ruggito, il gigantesco corrotto si fece strada squarciando un paio di quelli che in teoria erano suoi compagni. Percepì il panico nella voce del capitano, la preoccupazione per qualcosa che sapeva essere oltre la portata dei suoi uomini. Il fuoco si concentrò su di lui, ma le armi leggere non sembravano avere efficacia e più i secondi passavano, più il panico si spandeva nell'unità. Persino April esitò un istante quando se lo trovarono davanti, la grande ombra che li oscurava mentre un colossale artiglio si alzava per colpirla.

    Se vai avanti ne ottieni due!

    Si sentì piena di un calore quasi doloroso, le guance che scottavano mentre reagiva ad una velocità quasi inumana, dando un colpetto appena sufficiente a far cadere April fuori dalla portata del colpo del mostro. La mano artigliata squarciò il terreno mentre la bestia rivolgeva l'attenzione a una nuova e più succulenta preda.

    La spalla destra si sta alzando mentre il braccio sinistro indientreggia, un colpo dall'alto..

    Girò su se stessa facendo andare il colpo a vuoto, per poi saltare sul braccio teso del nemico e sfruttare lo slancio dato da quest'ultimo che si ritraeva. Saltò con una capriola alle spalle della bestia, dove rilasciò un poderoso pugno all'altezza del bacino, dove alcune placche ossee si intersecavano per permettere all'abominio di muoversi.

    Pugno, pugno, calcio, schiva, pugno. Rotola!

    Si ritrovò a parlare ad alta voce, elencando i propri colpi proprio come quando giocava davanti a uno schermo, replicando in larga parte una sua personalissima versione del move set di Oliver Ramirez. Ogni attacco era preciso e mirato a colpire una delle parti scoperte del mostro, sangue verde fluiva ogni qualvolta un pugno o una sfera di cosmo raggiungeva il bersaglio. Si stava per girare per ingaggiare un corrotto più piccolo quando diversi colpi di laser lo resero innocuo.

    VOGLIO FUOCO DI COPERTURA PER BOONMEE! Tenetele lontani quei bastardi mentre finisce quello grosso.

    Yardon e la squadra cominciarono a muoversi formando un perimetro attorno al commilitone, così da permettergli di combattere senza dover pensare ad altro che al suo grosso rivale, concentrandosi unicamente su di lui. Lo scambio di colpi era quasi surreale, vista la differenza di stazza tra il corrotto e l'atlantidea. Invece di accartocciarsi dopo l'impatto dei giganteschi artigli del mostro, Saaleha li deviava e contrattaccava con tutta la furia del mare in tempesta. Il tempo stesso sembrava scorrere in maniera diversa, tutto era rapido ma la fatica si accumulava rapidamente, il respiro si faceva affannoso.

    Durante una schivata, però, Saaleha mise un piede in fallo, aprendo la strada a un colpo rivolto alla sua testa. L'unità trattenne il fiato all'unisono, consapevole che non c'era modo di evitare quel tipo di attacco da quella posizione. Nessun soldato della Guardia avrebbe potuto fare qualcosa in quel momento, e persino un Astartes avrebbe dovuto solo sperare che l'armatura potenziata resistesse all'impatto. Chiusero gli occhi istintivamente e quando li riaprirono, videro Saaleha bloccare con le mani il colpo del nemico. Seppur con visibile sforzo, lo teneva fermo mentre le dita stringevano attorno al grosso artiglio. Vapore cominciò a sollevarsi dal corpo minuto della ragazzina mentre la presa si stringeva fino a frantumare le placche ossee del nemico, che ruggì dal dolore. Poi, ruotando il bacino mentre spingeva con le ginocchia, cominciò ad alzarsi, girando fino a trovarsi con il nemico alle spalle e le braccia all'indietro.

    Tecnica Speciale:
    MAGLIO DELL'IMPERATORE!!


    Con uno sforzo sovraumano sollevò il corrotto corazzato disegnando un arco ad una velocità assurda per poi schiantarlo al suolo a mo' di martello. L'impatto fu devastante; la testa del mostro esplose immediatamente mentre un cratere si allargava per alcuni metri. Il braccio si staccò all'altezza della spalla, i tendini e i muscoli, nettamente meno resistenti rispetto alla corazza, che si strapparono di netto lasciando l'arto mozzato nelle mani dell'atlantidea che, spinta all'indietro dallo slacio aveva percorso alcuni metri con il ginocchio a terra.

    Missione compiuta! Grazie per l'aiuto!

    Alzò il pollice verso i suoi compagni di squadra che la guardavano attoniti. Quella piccoletta, ora completamente ricoperta di sangue e viscere, aveva abbattuto un nemico che avrebbe impegnato una squadra di Tempestus per almeno un'ora, portandosi dietro almeno due o tre soldati d'elite prima di arrendersi ai loro fucili plasma e ai detonatori termici. Cominciarono a bisbigliare qualcosa, ma Saaleha faticava a sentirli. Tutto era ovattato e la testa le girava vorticosamente mentre la vista si appannava.

    S-signore, non mi s-sento bene.

    Tutto si fece buio.

    ****



    Aprì gli occhi a fatica. Una luce fredda e accecante le mordeva il viso. Cerco di muoversi, ma i muscoli le facevano male come dopo una delle marce che gli istruttori facevano fare ai nuovi cadetti. Ore e ore a correre con tutto l'equipaggiamento addosso, fino a sentire ogni singolo muscolo bruciare, e poi correre ancora. Si rese conto di essere nuda, distesa su quello che sembrava una branda, forse un letto. A coprirla, un lenzuolo sottile che le faceva sentire freddo, e alcune persone, troppo sfocate per capire di chi si trattasse, che parlottavano tra loro di qualcuno che aveva affrontato qualcosa da solo. Che stessero parlando di lei? Cercò di mettere a fuoco e provò a parlare, ma la gola era secca e non riuscì ad articolare niente di senso compiuto prima che tutti si zittissero, voltandosi verso la porta. Sgranò gli occhi, restando a bocca aperta quando finalmente riuscì a capire chi aveva davanti.


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    L'uomo indossa una divisa regale diversa dal solito, è bianca con semplici ornamenti d'oro, ma non possiede orpelli, né decorazioni mirabili; nonostante sia più simile a una divisa militare, capisci che è qualcosa che soltanto una delle figure più importanti del grandioso Impero di Atlantide può indossare. Come la sua armatura, il bianco è un colore che spesso accompagna l'uomo che richiude piano la porta dietro di sé. Non ci fai caso all'inizio ma è come trovarsi in una stanza completamente sommersa, l'aria si fa più densa mentre la figura poggia accanto al tuo tavolino qualcosa. Tu, ovviamente, continui a tenere gli occhi spalancati e a trattenere il fiato mentre sposti leggermente lo sguardo e osservi l'ultima espansione del tuo gioco preferito. L'uomo avvicina con tranquillità una sedia e si china, riuscendo a guardarti negli occhi.





    Ciao, Saleeha.



    Sul volto puoi vedere qualche cicatrice, ma il sorriso è aperto e la sensazione di densità che hai percepito fino a quel momento si trasforma in qualcosa di diverso, come il calore di un posto che è sempre pronto ad accoglierti. L'Eroe di Atlantide è lì con te e sembra una persona qualunque, un amico venuto a trovarti per accertarsi che tu stia bene. Gauss, un membro della mia squadra incaricato di rivedere i rapporti militari, mi ha raccontato ciò che è successo lungo i confini. Affrontare così un corazzato non è da tutti eh, sono qui per farti i miei complimenti. Non sono strani i racconti del Primarca dell'Oceano Pacifico Meridionale che si presenta a casa delle famiglie dei soldati che sono caduti in battaglia, per portare direttamente la triste notizia. Altre volte ha incontrato personalmente alcuni dei soldati, Cuordimetallo resta una delle figure che si preoccupano di più per i suoi soldati.

    Spero tu non abbia già l'espansione, ma non volevo presentarmi a mani vuote e, resti fra noi, sono un pessimo cuoco. Accenna un nuovo sorriso mentre si passa una mano dietro il collo quasi imbarazzato. Anche tu per la prima volta conosci il vero lato di uno dei Sette, come lo conoscono i suoi collaboratori più stretti. Resta lì con te a chiacchierare del più e del meno, molto spesso imbarazzato quasi quanto te.

    Io e gli altri dovremo presto partire per una missione importante, ma ci tenevo a passare per darti una buona notizia. Al Pacifico del Nord cercano una guardia e un Fabricator che possano assistere la direttrice del centro di ricerca di ingegneria biomedica, è in corso un progetto che vuole mostrare al prossimo expo. Ti spiega, passandoti una piccola tavoletta di metallo su cui puoi scorrere il display per leggere la descrizione dell'incarico. La Dottoressa Helkart è una delle menti degne di lode dell'impero, come lo era d'altronde Williams. Dal suo arrivo ad Atlantide tanto tempo fa, i suoi studi sono stati incentrati sulla guarigione del corpo e l'implementazione delle nuove scoperte con i processi biologici e mentali dell'uomo. In particolare, ultimamente, ha mostrato interesse nella ricerca e nel potenziamento in materia spirituale.

    Qualora volessi accettare, ho dato l'incarico ad uno dei miei Fabricator. Diciamo che vorrei lo aiutassi a.. sciogliersi un po'. Oliver guarda l'orologio che ha al polso e si lascia sfuggire qualche parola in messicano, non sembra una cosa positiva. Se non corro probabilmente mi toglieranno la corona. Si alza in piedi facendo cadere a terra la sedia. Ah, al mio ritorno, se ti va o sei ancora in giro.. posso farti vedere qualche trucco, che ne dici? Ti sorride.

    Tutto ciò per te è un misto di felicità e terrore, perché un Primarca ti ha chiesto di ricoprire tale incarico di persona.

    Si congeda con un saluto e torni quasi a respirare regolarmente, se non fosse per un altro colpo di terrore che ti prende nell'osservare una figura che era rimasta lì forse tutto il tempo, in silenzio, probabilmente coperta ai tuoi occhi dalla figura del primarca, che catturava tutta la tua attenzione.

    Se scorri ancora un po' il display puoi leggere il secondo partecipante all'incarico: Myral Neuk-dae.

    e94qAgU

    ...






    _____________________



    Angolo Master

    Il nuovo incarico si avvicina, puoi provare a fare qualche eventuale domanda a Myral.
    In giornata ti dimettono; se accetti l'incarico, la partenza è in un paio di giorni per il settore Pacifico del Nord. Appena vieni dimessa, Myral comincia a seguirti come un'ombra qualsiasi movimento tu faccia senza dire nemmeno una parola. Quando rientri in casa sparisce, ma appena esci te lo ritrovi vicino all'improvviso.
     
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    IIIWhen you move forward

    Oliver Ramirez. Oliver Ramirez era li, nella sua stanza. Fino a quel momento il solo pensare di poter vedere il suo eroe anche a pochi metri di distanza, durante una parata, l'avrebbe fatta svenire dall'eccitazione. Ed ora lui era li, nella sua stessa stanza. E conosceva il suo nome!

    L-LORD O-OLIVER!

    Si alzò di scatto, rendendosi conto appena in tempo di non aver niente a nascondere il suo corpo tranne quel sottile lenzuolo ospedialiero. Lo afferrò con forza cercando di coprirsi mentre il suo viso le diventava progressivamente sempre più rosso. I muscoli della ragazza si contrassero mentre con un agilissimo balzo tornò a sedersi sul letto dopo esseri raggomitolata sotto il velo protettivo, lasciando scorgere solo la testa. Lo sgaurdo però non si staccava mai dal Primarca. Era più alto di come lo immagginava, il suo viso era giovane ma allo stesso tempo segnato da sofferenze che solo chi combatte da tempo conosce. E poi c'erano quegli occhi. Erano gioviali, felici, almeno in apparenza. Poteva percepirla, la nascondeva bene ma lei la sentiva, c'era tristezza celata infondo a quei grandi occhi scuri. Vide come posava gentilmente il videogioco sul suo tavolino, e sorrise nel pensare a quanto stesse aspettando il giorno libero per poterla andare a comprare. E ora ne aveva una copia, data dal suo eroe.

    G-grazie Lord O-Oliver.

    Avrebbe voluto dirgli tante cose ma le parole morivano in gola. Cosa si poteva mai dire ad uno dei campioni dell'impero senza apparire banale o una sciocca ragazzina? Meglio restare in silenzio che fare la figura della scema e diventare quella che si era messa in ridicolo davanti ad un Primarca. Eppure era così umano, così tranquillo e un po' imabrazzato. Lo ascoltò annuendo, cercando di rimanere concentrata senza fatasticare troppo su come avrebbe potuto chiederle di unirsi ai suoi uomini, per combattere al suo fianco. Di farne persino una sua allieva. Sarebbe stata bene con un mantello? Scosse la testa per rimanere con i pensieri su ciò che le veniva detto. La stava davvero scegliendo per una missione? Accompagnare uno dei suoi Fabricator nel Pacifico Settentrionale? Non una missione da eroe ma se Lord Oliver pensava fosse importante sarebbe andata in campo al mondo per renderlo fiero.

    C-Certo signore!! S-sarà un onore!

    Fece emergere una mano dal lenzuolo per salutarlo per poi arrossire nuovamente quando il Primarca gli propose di insegargli qualche trucco. Sarebbe davvero stata una sua allieva? Magari la sua spalla, come in quei fumetti che aveva comprato di nascosto da Pak dove il protagonista prendeva un ragazzino sotto la sua ala per farne il suo erede.

    Sarò l'erde di Lord Oliver? Sarebbe bellissimo. Combattere al suo fianco. E magari conoscere Lady Sanya e Lady Johanna.

    Si girò di scatto nel vedere quel ragazzino appoggiato, in completo silenzio alla parete e trattenne a stento un urlo. Come aveva fatto a non sentirlo entrare e da quando era li? Nonostante tenesse lo sguardo basso era sicuro la stesse guardando con la coda dell'occhio, tenendola sotto controllo. Lesse rapidamente sul display che le era stato dato da Oliver fino a trovare il nome del suo compagno di squadra: Myral Neuk-dae.

    C-ciao io sono Saaleha! Tu sei Myral? Piacere di conoscerti.

    Il ragazzo si limitò ad annnuire senza guardarla negli occhi. Era piuttosto basso, forse persino meno di lei ma aveva un fisico d'acciaio, nascosto da una maglietta larga e da una pesante giacca militare. Lo sguardo di ghiaccio era quasi feroce ma non emanava cattiveria o rabbia. Il ragazzino rimase li in silenzio ed uscì solo quando Saaleha cercò, goffamente di alzarsi, per mettersi addosso il pigiama che le infermiere le avevano riposto accanto al letto. La cosa fece tirare un profondo sospiro di sollievo all'atlantidea che, per la prima volta da quando aveva ripreso coscienza si lasciò andare ad un profondo respiro, per riordinare quella folle sequenza di eventi.

    Come primo giorno di serivizio non è andato male infondo. Chissà cosa ci aspetta nel Pacifico del Nord.

    *****



    Myral lo seguiva come un'ombra. Era sempre a due passi da lei, abbandonadola solo quando entrava nel suo alloggio e quando andava al bagno. Il tutto senza aver, nel corso dei due giorni precedenti, detto una singola parola ed esprimendosi solo a grugniti e monosillabili. Era difficile comprendere se quell'atteggiamento derivasse da una genuina mancanza di voglia di esser li o semplicemente se il ragazzino non avesse altro modo di esprimersi. In ogni caso Saaleha aveva tentato molte volte di rompere il ghiaccio, finendo però, ogni volta, a parlare per lo più da sola con un un occasionale monosillabo utilizzato qualora fosse stato impossibile non fornire una risposta.

    V-visto che non mi rispondi penso comincerò a decidere in maniera autonoma qual'è la tua storia. Che ne dici?

    Stavano andando verso l'hagar 7 dove il Valkyre che li avrebbe portati nel Pacifico Settentrionale li attendava con i motori già accesi.

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    Per quanto il grande Impero di Atlantide sia unito in una perfetta armonia, ogni settore - realizzi presto - è diverso, particolare. Ognuno di essi, quasi come a riflettere gli antichi retaggi dei grandi Primarchi del mito, possiede una cultura e uno stile che varia completamente dagli altri. Tuttavia, qui la vita non è poi tanto diversa da quella che conducono le persone al Pacifico Meridionale. Il viaggio quasi passa nel

    Per un incarico del genere, ovviamente, viene previsto l'alloggio militare. Non è scomodo, anzi, per te è accettabile considerato il periodo in addestramento. Myral non mostra una piega, probabilmente per lui concetti di comodità e scomodità non hanno particolarmente valore. Quello che è importante, tuttavia, è il momento in cui prendete servizio, dopo qualche giorno.

    Ci sarebbero molti guerrieri forse anche più adatti di un soldato come te, ma l'intercessione del Primarca di Scylla - che ha valutato il tuo coraggio e l'intraprendenza nella tua ultima missione - è stata considerevolmente presa in considerazione, permettendoti di arrivare in quel luogo. Non c'è antipatia o discriminazione da parte di molte guardie, avere la benedizione di un Primarca vuol dire possedere una scintilla che ha bisogno di essere valorizzata per emergere completamente e quella, forse, è l'occasione perfetta.

    Come Fabricator di Mechanus, Myral si rivela un ingegnere e un costruttore acuto. Le storie su questi scienziati si rivelano vere e, pur avendo una carica semplice all'interno dell'ordine, il ragazzino possiede una scintilla forse uguale alla tua, capace di notare dei dettagli che nessun altro costruttore, al di fuori dell'Adeptus Mechanicus, riesce a notare. Lui, però, continua a mancare di empatia e socialità, cosa che a te invece non manca.

    Il primo giorno venite accompagnati alla facility del laboratorio centrale, quello in cui opera la dottoressa Helkart. Colei che vi scorta è un soldato, ma non propriamente un umano. Sylkhe, guardia imperiale del Primarca di Seahorse. Un titolo 'vuoto' al momento, poiché il trono è altrettanto vuoto. Sembra essere estremamente seria quando la incontrate, ma nel momento in cui ti guarda negli occhi, quasi ti poggia una mano sulla testa. Sei troppo piccola per un incarico con quella strega, cos'è passato per la testa al concilio. Il tenno lascia andare un sospiro eloquente, prima di condurvi al vostro obiettivo.

    Lo staff è piccolo ma incredibilmente esperto in ambito di ricerca bioingegneristica, specialmente con le nuove scoperte in materia che l'intera Atlantide ha raggiunto. Le guardie la descrivono come una donna estremamente cortese, seppur a volte fredda; si interessa, nonostante ciò, del bene dei suoi collaboratori. Ci sono state attività di culti abominevoli recentemente soppressi ai confini del regno, per questo la donna ha bisogno di protezione nello svolgimento dei suoi doveri. Sei l'ultima linea di difesa dopo la barriera dell'inquisizione e Myral, d'altro canto, è rappresentante dell'Adeptus Mechanicus nel regno.

    Quando venite accolti al laboratorio, passate le guardie e gli scenziati del dipartimento, la donna vi riceve all'interno dell'ufficio, dislocato da quello che è il laboratorio principale in cui opera, nel quale non è ammesso nessuno, nemmeno i membri del team.




    MFJyYYY

    Per me è un piacere fare la vostra conoscenza, giovane Saleeha, giovane Myral.
    Sono sicura che, con la vostra presenza, sarò più che al sicuro.




    I tuoi compiti, da quel momento in poi, sono oggetto di routine. Nel turno di protezione, che dura tutto il tempo in cui la dottoressa è nel laboratorio, hai l'incarico di sorvegliare il perimetro e rispondere alle richieste della donna, che di solito si mantengono sul portare cibi o bevande per delle pause; non c'è mai una vera e propria interazione con lei - la mattina ti saluta ed entra nel laboratorio e ne esce soltanto verso la fine della giornata, salutandoti ancora una volta. Sono rare le volte in cui hai delle vere e proprie conversazioni con lei. Da ciò che ti raccontano gli altri, né molto si sa sul suo conto.

    Grazie ancora, Saleeha, per fare del tuo meglio qui. Ti sorride, una sera, prima di andare via e sparire nel tuo studio, lasciandoti al silenzio di quel corridoio.

    Non mi piace. Per una volta, Myral si espone in un giudizio che supera le due parole, riferendosi alla donna. Sorride sempre e non la vediamo mai in volto. Dice, passandoti un po' d'acqua in uno dei momenti della gionata in cui puoi tirare un sposiro di libertà. Nonostante sia rimasto il solito taciturno, il rapporto con lui è migliorato. Scopri che è un orfano di guerra; i genitori erano arrivati molto tempo prima ad Atlantide e lui è nato nel Pacifico Meridionale, li ha persi in una missione a Lisbona. Stai per rispondere, quando ricevi un messaggio sul tuo dispositivo mobile; il contatto è sconosciuto e porta un messaggio: Arena di combattimento centrale, domani, ore 19:00.






    _____________________



    Angolo Master

    Un post abbastanza corposo; in primis abbiamo l'arrivo (puoi gestire il tuo tempo libero fino all'inizio dell'incarico come vuoi, a te e Myral vengono assegnati dei posti letto in caserma).

    I tuoi compiti sono di sorveglianza al laboratorio ma, come detto, non puoi entrare. Ti limiti a tenere d'occhio il perimetro per assicurarti che non ci siano problemi e porti prime necessità ad Helkart, lasciandole in un compartimento della porta.

    Myral lavora con lo staff della dottoressa, riuscite a ritagliarvi qualche momento, durante le giornate, nelle quali chiacchierate o vi assicurate che va tutto bene (immaginala come la pausa pranzo).

    Interrompi quando (se decidi di andare) arrivi al luogo dell'appuntamento

    Edited by ~Rain~ - 3/3/2024, 17:14
     
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    IVWhen you move forward

    Il Pacifico del Nord era diverso da come si aspettava. Alte e la slanciate le strutture di quel luogo si stagliavano imponenti verso la volta marina, oro e argento ad avvolgerli per renderli ancora più maestosi mentre intricati diagrammi di oricalco brillavano danzando armonici al suono di una musica che nessuno poteva udire. C'era armonia e precisione in quel luogo, una bellezza perfetta creata per onorare Poseidone e tutta la sua gloria, per mostrare quanto Atlantide fosse il luogo perfetto a cui ogni essere umano doveva aspirare. Quella fu' la volontà di Eumelo quando innalzo la capitale del suo regno per onorare suo padre e testimoniare la sua grandezza. Il più fedele della stirpe del signore dei mari. La popolazione del settore era aumentata drasticamentenel corso degli ultimi anni e ora le grandi strade erano piene di vita i pochi centinaia di profughi, nel decennio che si era dipanato dopo la fine di ogni cosa, erano diventanti decined di migliaia. Grati all'Imperatore per averli salvati e felici di servirlo, parte di qualcosa di più grande di quanto non potessero essere presi singolarmente. In questo Atene aveva fallito, la ricerca lemuriana della perfezione attraverso l'individualità aveva prodotto superbi guerrieri ma aveva fallito quando si era trattato di creare una forza sufficiente a resistere all'Apocalisse. Atlantide prosperava e cresceva e, presto, sotto la guida dei Primarchi avrebbe eradicato la corruzione e conquistato ogni terra.

    N-non pensi sia bellissimo Myr?

    Il ragazzo indossava sempre gli stessi vestiti, al punto da farle pensare che podessedesse una lunga serie di giacche verdi troppo grandi e di pantaloni cargo della misura sbagliata. Si stava lentamente sciogliendo, questo era un dato di fatto. Ora invece di rispondere solo a grugniti dava pareri semplici, di solito composti da singole parole ben contestualizzate.

    Molto.

    Il Valkyre passò radente alla grande colonna centrale per poi muoversi verso un'accampamento militare che si trovava nella zona orientale della città. A differenza di quanto aveva immaginato non c'erano simboli degli Astartes o della Guardia Imperiale, ma solo gli stendardi del Primarca del Pacifico Settentrionale e quelli di Atlantide. Era un complesso piuttosto ampio, il grande perimetro costantemente pattugliato da truppe armate ed alcuni camminatori. Furono alcune di queste guardie a condurli ai loro alloggi, situati nell'aria orientale della base. Alloggi piccoli e spartani, ma sufficientemente comodi da permettere ai soldati di risallarsi quando fuori dai loro compiti. Lei e il suo compagno di viaggio avevano avuto due stanze adiacenti, ma Miral passava la maggior parte del tempo appoggiato alla porta della sua compagna, in attesa che uscisse. Saaleha lo aveva studiato ed era quasi sicura che non si limitasse ad aspettarla ma fosse perennemente allerta, controllando per possibili pericoli e cercando di individuare tutto quello che poteva rivelarsi come una minaccia.

    La conferma della cosa le arrivò poco dopo il loro arrivo presso la struttura. I due cadetti erano visibilmente fuori posto, circondati da ufficiali e soldati veterani. Il centro di ricerca era considerato un prestigioso punto di arrivo e non certo un luogo a cui assegnare dei ragazzini anche ancora dovevano assaggiare il fuoco della battaglia. Senza la diretta intercessione di un Primarca difficilmente sarebbero arrivati lì e un gruppetto di quattro ufficiali sembrava pronto a rinfacciargli la cosa.

    E così questi sono gli animaletti di Lord Ramirez, la principessa del ghetto e il suo nano da compagnia.

    Saaleha stava per rispondere ma prima che potesse farlo vide Myrial muoversi con una rapidità sorprendente, mentre estraeva qualcosa da sotto alla giacca, per andare ad afferrare il bavero della divisa dell’ufficiale.

    Nessuno insulta Lord Oliver o la principessa. Fallo di nuovo e ti alleggerirò di un bel peso li sotto, chiaro?

    Una lunga lama dorata puntata all’altezza dell’inguine dava molta forza a quella minaccia. Per quanto forti del loro grado nessuno dei quattro osò aprire bocca, salvo farfugliare qualcosa quando oramai erano giunti alla fine del corridoio.

    G-grazie M-Mir. M-ma non dovevi, ora ti sarai messo nei guai.

    Di nuovo non ci fu una vera e propria risposta ma solo un cenno di approvazione, seguito da quello che forse era stato il primo sorriso che gli aveva visto allargarsi sul suo viso da quando lo aveva conosciuto.

    *****



    Le parole del Tenno la tormentavano da un po'. La Dottoressa le era sembrata cortese e gentile, per quanto fredda e distaccata e le descrizioni che le erano state date dagli scenziati erano in qualche modo rassicuranti. Forse era vero però che quella singola missione andata bene non fosse una prova sufficiente della sua capacità di proteggere un personaggio così importante. Nella sua vita era stata poche cose e, tra queste, sicuramente non c'era mai stato essere l'ultima linea difensiva di una delle menti più brillanti del regno. Non che fino a quel momento avesse visto particolari minacce, anzi. L'attività che richiedeva maggiore attenzione era quella di esaudire le richieste che le venivano fatte pervenire tramite la segretaria personale della Helkart, che nella maggior parte dei casi erano consegne di caffè e bevande che andavano lasciate in un piccolo comparto protetto da un codice a sei cifre. Non esattamente un'autostrada verso il pericolo. Miryal invece sembrava molto più a suo agio. Quando non pattugliava si era fermata spesso ad osservarlo e vederlo interagire e parlare con gli scenziati impegnati nella struttura era sempre sorprendente. In più di un'occasione, si era dimostrato fondamentale per risolvere situazioni in cui lo staff della base sembrava essersi inevitabilmente bloccato, ed incredibile come riusciva a comprendere le macchine con tale facilità, quasi come se gli parlassero, ed essere così a suo agio mentre lo faceva. Forse quella sua mancanza di empatia nasceva proprio da li, dal suo vedere la realtà in maniera diversa. Per qualcuno in grado di sentire l'ordinato canto delle macchine, gli esseri umani dovevano essere qualcosa di caotico e imprevedibile, quasi fastidioso.

    Myr posso cheiderti perché sei così protettivo nei miei confronti? Lord Oliver ti ha detto qualcosa?.

    Miryal la guardò estremamente serio, il suo broncio distaccato sembrava riflettere un tentativo di comprendere che parole usare per poter esprire un concetto che invece era ben charo nella sua testa.

    Lord Oliver mi ha ordinato di proteggerti ma penso lo avrei fatto lo stesso. Le principesse vanno protette.

    Senza rendersene conto era arrossita nel sentirsi chiamare principessa in quel modo. Non c'era stata alcuna malizia nel tono di Myrial, pensava quello che stava dicendo e non aveva secondi fini. La proteggeva perché, per qualche motivo, la considerava davvero una pricipessa da tenere al sicuro. Si chiese quanto ci fosse lo zampino del Primarca in questa sua visione nei confronti della ragazza.

    G-Grazie Myr, ma non pensare che sia solo una damigella in pericolo. Anche io posso proteggerti se dovesse essere necessario.

    Fece la faccia più feroce che poteva, ma guardandosi riflessa in uno degli schermi della sala comune si rese conto che la sua credibilità era piuttosto bassa. Più che feroce sembrava un cucciolo che tentava disperatamente di sembrare più cattivo di quanto non fosse.

    T-ti andrebbe di giocare un po' a SPWIII?.

    Il ragazzino annuì senza lasciar trasparire particolare voglia di assecondare la richiesta della sua compagna ma, forse per cortesia, prese in mano uno dei pad riposti sotto uno dei grandi schermi e si preparò a giocare. Era bravo, non aveva la profonda conoscenza del gioco di Saaleha ma reagiva ad una velocità soprendente, cosa che gli permetteva, seppur senza conoscere bene le mosse del suo personaggio, di reagire in maniera efficace alle offensive della ragazzine e in qualche occasione persino a strapparle un round. Dal canto suo Saaleha sorrideva per aver finalmente trovato qualcuno di stimolante con cui allenarsi, qualcuno con cui farlo dallo stesso lato dello schermo e non attraverso di esso. Si fermarono su parziale di 13-5 quando Myrial accettò la sconfitta per poi diventare incredibilmente serio, forse più serio del solito, mentre cominciò per la prima volta a raccontare qualcosa di se. Di come era arrivato ad Atlantide e di come i suoi genitori erano morti servendo l'Impero durante una missione a Lisbona. Stava per rispondergli quando una notifica sul suo dispositivo di comunicazione le chiedeva di recarsi presso l'arena il giorno successivo alle ore 19. Ignorò il messsaggio per il momento e tornò a guardare Myr con un grande sorriso sul volto.

    Alla prossima licenza se vuoi potresti venire a pranzo da me. Mamma dice sempre che dovrei portare più amici a cena a casa.

    Myrial si alzò lasciando il joypad sul tavolo per poi avviarsi verso la porta.

    Se ti fa piacere.

    *****



    Non era sicura del perché avesse accettato di recarsi nell'arena, forse la curiosità, forse la voglia di uscire un po' dalla ruotine fatta di lunghe giornate noiose e senza particolari acuti. Aveva deciso di indossare una tuta d'addestramento, speranzosa di trovare un po' d'azione.


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    Edited by Aleksander Seraf - 18/3/2024, 09:32
     
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    Entri nell’arena e una figura è seduta in uno degli spalti più vicini; accanto a sé ha uno scatolo con un fiocco rosso sopra. Hey, Saleeha. Ti saluta, facendo cenno di avvicinarti.

    Porta diverse fasciature sul corpo, sulla fronte; un braccio è supportato da un sistema meccanico simile a quello che hai visto sui soldati che avevano bisogno di tutori per riprendersi da alcune missioni finite particolarmente male. Il Primarca di Scylla ti indica la scatola con un cenno della testa. Uno degli ultimi modellini usciti.

    Non sono al mio picco, devo ammetterlo, ma ci tenevo a passare per accertarmi che tutto andasse bene. Ti sorride ma puoi osservare l’aria stanca, la missione ad Ulthuan, per quanto pericolosa, è andata più che bene. Rispetto a quando ti ha fatto visita giorni e giorni prima dell’inizio del tuo incarico, adesso indossa una tuta completamente anonima, come più anonima possibile è la sua visita al settore.

    Sembra quasi imbarazzato nel parlarti e in questo cogli umanità e semplicità che forse poco si addicono ad un rango del genere.

    Ho pensato che un po’ di allenamento ti avrebbe fatto bene, so quanto noioso possa essere un incarico simile. Quando provi a chiedere perché a te, tra i tanti soldati anche di alto rango che combattono per l’impero, accenna un sorriso. È che poche volte ho notato una scintilla negli occhi di alcune persone, vorrei vedere che fuoco può accendere questa scintilla.

    Nonostante le ferite, si muove sorprendentemente bene e con comodità, non è la prima volta che si trova in queste condizioni.

    Fortunatamente, una delle cose che mi riesce bene è osservare e copiare gli stili che vedo. Questo mi rende un buon maestro. Si stiracchia, squadrandoti dalla testa ai piedi. Non credo tu abbia i mezzi per la Dance of The Dragon Witch; né mi sembri abbastanza aggressiva da usare l’Ewl Wyra Scryri. Forse i Leisure Kicks e gli Empty Palms, hm. Lo vedi genuinamente sovrappensiero.

    E se ne creassimo uno tutto tuo?

    E così, cominciano le tue sere di addestramento.

    Avvengono un paio di volte a settimana, non sono soltanto fisici, ma spesso ti trovi seduta sul pavimento dell’arena con il Primarca a disegnare sul terreno movimenti che sono più adatti al tuo corpo, attacchi fisici e cosmici che ti permettono di esprimere il tuo potenziale. Oliver ti guarda con soddisfazione quando mostri tale entusiasmo, un entusiasmo che non ti permette di cogliere un velo di nostalgia proveniente da lui. Gli mostri il tuo modo di usare le tecniche e i movimenti che vedi nei videogiochi e con grande soddisfazione incoraggia questa tua attitudine, ogni volta portandoti giochi più vecchi, così che tu possa assimilare il più possibile.

    Coltivi ciò che ti viene naturale, impari a diventare più concentrata, anche più precisa rispetto a ciò che già riuscivi a fare prima. Impari cosa vuol dire apprendere da uno dei Sette.

    Una di quelle sere, Cuordimetallo ti lancia una borraccia per riprendere fiato, mentre si schiarisce la voce. Visto che il tuo incarico qui è temporaneo e visto che sei un soldato del Pacifico Meridionale, ti andrebbe di rappresentare il settore nell’esibizione di combattimento annuale il mese prossimo? Penso tu abbia davvero le potenzialità per brillare lì.






    Il ragazzo cammina per i corridoi del laboratorio, dove ha lasciato la giacca? Non gli importa dell’indumento in sé, quanto della spilla da Fabricator, uno dei pochissimi oggetti a cui davvero tiene. La trova nella sala adiacente all’ala privata della dottoressa Helkart. La recupera tranquillamente, quando un rumore proveniente da lì lo spinge a investigare. Sente un’imprecazione, dell’energia cosmica provenire dal laboratorio della donna e nel momento in cui volta l’angolo, si scontra con la dottoressa.

    Giovane Myral, cosa ci fai qui a quest’ora? Il suo sorriso, per quanto cortese, è gelido. Cercavo la giacca. Risponde semplicemente. È ormai passata l’ora del congedo dello staff e delle guardie. Le serve una mano?A tutti serve una mano, giovane Myral. A me, a te, perfino ai nostri gloriosi Primarchi e Atlantide tutta. Il ragazzo non capisce. Sembra tu abbia trovato la tua giacca, a domani. La donna non ha mai perso il sorriso. Si allontana mentre il ragazzo osserva il laboratorio ancora una volta, prima di guardarla camminare via. Hm.






    _____________________



    Angolo Master

    Approfittiamo di questo post per un piccolo flash forward; passi svariate sere a settimana di allenamento tattico-marziale con Oliver che ti permettono di sviluppare your very own stile di combattimento, per ora puramente fisico e cosmico-grezzo. Si tratta di un training montage dove fai un bel salto, raggiungendo l'energia Verde in maniera completa.

    Puoi scegliere se accettare o rifiutare la richiesta del Primarca di partecipare ad un contest di combattimento che avverrà da lì a un mese, una cosa di routine ma che raduna il combattente migliore di ogni settore per dare spettacolo.

    Per questioni di narrazione, ovviamente, la seconda parte non è da tenere in considerazione.
     
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    VWhen you move forward

    Per quanto avesse cercato di rimanere fredda davanti alla proposta del Primarca il viso della ragazzina era passato rapidamente dal Rosso al Rosso Pompeiano fino ad arrivare ad un Arancio Aragosta a causa dell'eccitazione e dell'imbarazzo crescente. Se essere raccomandati da uno dei Sette Sovrani era qualcosa di unico, potersi allenare con lui rappresentava qualcosa di assolutamente inconcepibile, attestazione che quella esile ragazzina dai capelli rossi portava con se davvero qualcosa di speciale e unico, tanto da meritare il tempo di uno dei Campioni di Poseidone. Annuì farfugliando alcune parole prive di senso che contenevano, tutte più o meno volte ad esprimere concetti affermativi. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto riuscì ad articolare un breve pensiero cooerente.

    V-va bene m-maestro!

    Si rese conto di averlo chiamato maestro solo qualche secondo dopo, cosa che scatenò una nuova ondata di imbarazzo, con annesso ritorno della colorazione scarallatta e dell'iperventilazione. Ci volle tutta la sua concentratazione per tornare a darsi un contegno. Poi cominciarono a lavorare. Le prime lezioni furono tutte focalizzate sull'insegnarle a controllare meglio il cosmo, a richiamarlo quando voleva e in maniera controllata. Alle reclute veniva insegnato in maniera sbrigativa come accedere all'energia delle stelle ma il Primarca si fermo a spiegarle in maniera più approfondita come creare la giusta concentrazione, l'ambiente adatto a mantenere costante il flusso di energia anche quando la pressione e il dolore diventavano insopportabili.

    Ognuno deve trovare il "suo" modo di approcciare alla cosa, non posso insegnartelo.

    Non era come si aspettava, o almeno era molto diverso da quello che le accadeva prima. Durante l'addestramento base veniva insegnato alle reclute come accedere all'energia delle stelle in maniera molto sbrigativa e spesso tramite l'ausilio di alcuni canalizzatori che facilitavano il processo. Una volta che si era dimostrato di poter creare una sfera di energia e muoversi ad ritmo sostenuto abbastanza a lungo si paassava all'addestramento alle armi, vero fulcro del percorso che portava le reclute ad essere cadetti. Ora che però si stava prendendo il suo tempo per esplorare il suo potere la ragazzina cominciò ad accorgersi di quanto fosse diverso da quanto si aspettava. Se fino a quel momento gli era sembrato come un flusso d'acqua da cui attingere, placido e pacato, ora lo sentiva scorrere impetuoso e quasi incontrollabile, come un mare in tempesta che cercava di sopraffarla ogni volta che vi accedeva.

    I primi tentativi furono problematici. In pochi secondi l'energia che cercava di richiamare diventava troppa e si traformava in un lampo accecante come nel suo scontro con il corrotto oramai alcune settimane prima. Oliver la osservava, quandi divertito, mentre lei si crucciava, cercava un'appiglio, un modo per dipanare quella matassa. Poi pensò a quello che faceva prima delle partite importanti, di. come creva quell'immagginaria sfera di vuoto in cui niente poteva pentrare a meno che lei non lo volesse. Lentamente lasciò l'energia fluire all'interno di quel vuoto, assaporandola, sentendola trasformarsi in fuoco che scorreva nelle vene, in una più ampia percezione delle cose. Ora il problema era trattenere quell'energia, non lasciarne entrare troppa pur mantenendo un flusso costante. Sembrava impossibile eppure più lasciava che il cosmo la pervadesse più non riusciva a farne a meno. Il mondo aveva colori sbiaditi, i suoni erano ovattati senza quella dorata essenza che la avvolgeva, la cullava come nessun altro tipo di potere nell'universo poteva fare.

    Lo sento Lord Oliver, è come tenere tutto l'universo nel palmo della mano.

    ********



    Con il passare degli allenamenti tutto diventò più fluido, l'utilizzo del cosmo si mischiava con le nuove tecniche che Oliver le aiutava ad apprendere. Era incredibile quanta tecniche esistessero prima che il mondo finisse, quanti stili diversi. Tra tutti era rimasta particolarmente affascinata dal Kyokushinkai di Jim Kazama, di una vecchia serie di videogiochi chiamata Tekken, e il Bājíquán di Akira Yuki di Virtua Fighters 3. L'unione dei due stili creava un complesso e completo metodo di combattimento che il Primarca del Pacifico del Sud aiutava a rifinire eliminando il superfluo e aiuando Saleeha a mantenere solo i colpi realmente necessari a creare un mosse realmente utili.

    Eseguire le forme all'unisono con un guerriero del livello di Oliver era di per se un modo per apprendere e perfezionarsi istante dopo istante, pulendo i movimenti fino a renderli perfetti, una danza mortale fatta di colpi con ogni parte del corpo. Più di una sera si rtrovarono ad allenarsi fino allo sfinimento, crollando entrambi sugli spalti dell'arena. Eppure Saaleha non ne aveva mai abbastanza. Durante le giornate, nei momenti morti, studiava da vecchi libri tutti i possibili stili di combattimento e passava le serate a provare le mosse e le combo sui giochi che Oliver le forniva oramai in maniera costante. Si chiedeva dove riuscisse a trovarne così tanti e con tanta costanza ma non ricordava un momento in cui era stata così felice, accettata, completa. Per la prima volta aveva uno scopo, e sentiva che qualcuno credeva davvero in lei iktre ai membri della sua famiglia.

    ********



    N-ne sarei onorata Maestro.

    La proposta di partecipare all'esibizione di combattimento la riempì d'orgoglio. Era passata da recluta a rappresentante del suo regno in un'importante manifestazione dell'Impero. Magari tra qualche allenamento avrebe trovato il coraggio di chiedere al suo maestro di farla entrare nella sua guardia personale, così da poter dedicare la sua vita a proteggere uno dei più grandi eroi di Atlantide. Non che avesse bisogno di essere protetto, ma quando si affronta l'oscurità è sempre bene avere qualcuno che ti guarda le spalle. Il Primarca la riportò alla realtà.

    Che ne dici di mettere assieme tutto quello che hai imparato in queste settimane e farmi vedere cosa sai fare?

    Cominciarono a scambiarsi dei colpi in maniera leggera, studiandosi, cercando di capire cosa l'altro aveva in mente. Il Primarca una volta sceso in posizione di guardia era cambiato radicalmente. Pur mantenendo un sorriso rassicurante le sue movenze erano quelle di un predatore, lento e placido eppure sempre pronto a scattare per sbranare la sua preda prima ancora che possa rendersene conto. Saaleha dal canto suo aveva acquisito una maggior sicurezza e dopo aver fatto ardere il cosmo come aveva provato in maniera costante nei giorni precedenti. Si mosse fulminea, aprendo con una spazzata che il Primarca schivò agilmente per prendere poi la distanza con un calcio frontale scambiato. La giovane atlantidea ripartì subito alla carica, con un rapido pugno d'incontro seguito da un calcio girato al volto. La stazza del primarca era considerevolmente superiore a quella della ragazzina, cosa che la costringeva a cercare di restare quanto più vicino possibile al suo bersaglio, per minimizzare il suo vantaggio a livello di leve e allungo. Lo scambio a corta gittatata durò per alcuni minuti finché la ragazzina non balzò indietro con un sorriso beffardo sul volto. Portò le mani all'indietro, fino a posizionarle all'altezza della gamba posteriore della sua guardia. Aveva provato in segreto quella tecnica per diverse ore, un'omaggio a tutti i videogiochi che il suo maestro le aveva fatto provare. Il cosmo cominciò a concentrarsi tre le mani sotto forma di una sfera dorata. Poi le mosse in avanti con un singolo fluido gesto.

    Tecnica Speciale:
    HADOOOKEEEN!!


    La sfera di energia esplose alla velocità del suono dalle mani della ragazza, squarciando il terreno al suo passaggio pronta a colpire Lord Oliver Ramirez. Non ne era sicura, ma le poteva sembrare di aver visto uno sguardo estremamente fiero negli occhi del suo maestro.


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    tecniche


     
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    Okay, ascolta. Le mani del ragazzino si stringono attorno alle tue spalle nella sala di preparazione dei contendenti. Ovviamente tu sai che non è un ragazzino, ma Oliver sotto mentite spoglie. Ho visto i tuoi progressi giorno dopo giorno, ti ho visto acquisire coordinazione, potenza e capacità di adattamento. Lascia passare un paio di guerrieri dietro di voi, sorridendo, prima di voltarsi ancora una volta verso di te. Hai tutte le carte in regola per vincere queste esibizioni, Saleeha.

    Armeggia un attimo con una tasca prima di tirare fuori qualcosa di piccolo e dorato da porti. Sai ovviamente che l’ape è una degli animali simbolo del Pacifico Meridionale. Un portafortuna, l’ape è una dei miei preferiti. Piccola, eppure diligente, e si impegna sempre per la propria comunità e sa come difendersi se la necessità lo richiede. Ti porge la piccola catena, prima di strofinarti i capelli. Avanza sempre, Sali. Sorride, prima di assecondare la richiesta della guardia che lo porta via, dovendo necessariamente obbedire alle regole.


    Non sarà al tuo fianco, quando tutto comincerà ad andare male lì.


    Vieni fatta entrare nella grande arena, divisa in sezioni che servono a mostrare più combattimenti in una sola volta, definiti preliminari, che servono a schierare quattro contendenti che si affronteranno poi per il titolo di guerriero più valoroso fino alla prossima esibizione del settore. Sono riuniti i più forti di ogni settore e sai che molto spesso esarchi del calibro di Raia Droshar, Diana Derham, Lilith Abfequarn, Oliver stesso, hanno partecipato in passato. Di recente, per non rendere il gioco troppo difficile per altri soldati imperiali, è stata sconsigliata la partecipazione degli esarchi, ma la competizione è stata comunque di un livello molto alto.

    Ogni combattente può portare la propria arma o il proprio arsenale e tu non fai diversamente; sulle tue braccia e sugli schinieri della tua armatura da combattimento ci sono rinforzi e implementazioni meccaniche direttamente da Mechanus, che ti permettono di generare e controllare correnti di vento, qualcosa che rende la tua mobilità ancora più spaventosa.

    Le eliminatorie scorrono molto velocemente, i tuoi avversari non sono minimamente al tuo livello e la folla comincia a rispondere con sorpresa ed entusiasmo ad una ragazzina che riesce a schivare così naturalmente, ed attaccare in egual misura, soldati con anni di esperienza e allenamenti. Ti muovi tra i loro colpi con fluidità, salti in aria, colpisci esattamente dove devi per assicurare il termine dello scontro nel modo più veloce e indolore. Oliver, sul patio d’onore assieme ad altri importanti esponenti dei sette regni, cerca di trattenersi dal sorridere mentre commenta con alcuni i vari combattimenti.

    Alla fine, solo quattro persone – te compresa – raggiungono lo spazio finale. Ki’rik, del Settore Atlantico del Sud. Davon, del Settore Indiano, Sybil del Settore Artico. Il tuo prossimo avversario è Ki'rik, mentre Davon combatterà contro Sybil. Il tuo nemico sfoggia contro di te capacità notevoli nel combattimento a distanza, si è distinto per la sua capacità di utilizzare la luce come elemento, tartassandoti da lontano. Eppure tu sei più che abituata al concetto di 'zoning' nei giochi di combattimento, sai i giusti movimenti e il giusto tempo da adottare per sfuggire a quegli attacchi a distanza, riducendo lo spazio tra di voi sempre di più. Prende di mira i dispositivi che ti permettono di controllare il vento e la situazione va a suo vantaggio, ma nella tua mente risuona sempre lo stesso concetto: avanzare a discapito di tutto. Questo è ciò che devi fare e il tuo cosmo risponde in virtù di questo; anche senza il tuo dispositivo, le correnti cominciano ad obbedire al tuo comando, piegandosi allo stesso modo, permettendo di fare scacco matto al guerriero del settore Atlantico Settentrionale, che impreca una parola di sfida mentre viene aiutato nell'uscire: strega.

    Anche Myral, nel suo stoicismo, si congratula con te. Il Primarca non può scendere a farlo personalmente, ma quando incroci il suo sguardo da lontano, durante le pause del torneo, ti fa un occhiolino di incoraggiamento. Davon, il tuo prossimo avversario, entra sul campo di battaglia guardandoti con risoluzione, la folla urla e scalpita per la finale e la gente comincia a conoscere il nome di Saleeha Bonmi.







    La donna sta sorridendo nel laboratorio, finalmente posando gli strumenti mentre osserva il conglomerato spirituale e biologico mischiarsi e riassemblarsi, la vera possibilità di una comunione nel Khala, non più solo esperienze individuali che si sommano, ma la possibilità di una pluralità nell'unico, qualcosa che permetta a chi conosce o prova qualcosa di far provare altrettanto ai suoi simili, anche a chilometri di distanza. L'infinita potenzialità bellica di una conoscenza simultanea, una coscienza condivisa a tal punto. Se solo potessi essere qui per osservarlo, Charles. Si porta una mano al petto mentre la forma davanti a lei comincia a mutare ancora una volta, urla umane provengono da essa. Lei non sa che l'inquisizione è sulle sue tracce, non sa che hanno percepito tale pericolo e non le interessa, è tutto pronto. Si volta verso uno dei soldati, uno dei vari soldati che è riuscita a portare dalla sua parte nella convinzione che tutto ciò è per il bene della comunità, per il bene di Atlantide. Dottoressa, non abbiamo molto tempo, la donna sorride ancora. No, non ne abbiamo, ma la fortuna ci sorride ancora, saranno i primi a capire. Un'esplosione, altre urla. Per il bene di Atlantide, anche più in là di dove ti saresti spinto tu, Charles.





    _____________________



    Angolo Master

    Tempo di affrontare il tuo primo torneo dal primo film di Karate Kid.

    90% del torneo per te è una stupidaggine e ciò ti permette di avere la folla (compresa quella che guarda da casa) che tifa per te. Durante la semifinale contro il tuo avversario (letterale zoner vs melee) ti si rompono i sistemi che ti permettevano di controllare Vento, tuttavia riesci a sbloccarlo come abilità durante lo stesso combattimento.

    Buckle up my boy, shit's gonna happen now
     
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    Si era allenata fino allo stremo per essere pronta e per di più non era nuova a partecipare a tornei di combattimento, per quanto virtuali. Eppure la tensione in quel momento le stringeva lo stomaco come una morsa e persino la presenza del suo maestro non sembrava riuscire a calmarla del tutto. Si era chiesta se anche lui si sentiva così prima della battaglia, prima di ergersi come prima difesa di Atlantide contro i suoi nemici. No, non poteva paragonare quello stupido torneo alla sacra missione dei Primarchi eppure, nel suo piccolo, pensava che in qualche modo anche lei stava facendo la sua parte per la gloria dell'Impero. Arrossì quando Oliver le mise in mano il piccolo portafortuna. L'Ape era uno dei simboli del suo Lord, e per quanto piccola la sua tenacia e la sua forza erano rispettate quanto quelle delle altre Bestie Sacre.

    G-grazie M-maestro! Andrò sempre avanti!

    Si avviò nel tunnel per schierarsicon gli altri contendenti , mentre le sembrava di udire una voce parlare, dicendole qualcosa che faticò a cogliere, quando sentì qualcosa che le tirava la manica. Si voltà rapidamente, credendo di torvarsi davanti il suo maestro che voleva darle qualche ultimo consiglio, per trovarsi faccia a faccia con una ragazzina dai capelli rossi come il fuoco e arruffati come un cespuglio.Il viso era illuminato da un sorriso sdentato che faceva sembrare i grandi occhi blu ancora più dolci.

    KIRANA! Cosa ci fai qui? Ci sono anche la mamma e il papà?

    La piccola le saltò addosso attacandosi al collo per poi scoppiare in lacrime, per essere raggiunta poco dopo dalla sorella maggiore che si sciolse nel vedere i suoi genitori dopo tanto tempo. Le erano mancati tantissimo, anche se aveva cercato di nasconderlo, sopratutto a loro. Adyta e Bulan Boonmee erano due fedeli e fieri cittadini dell'Impero, dopo che una pattuglia Atlantidea aveva salvato loro e la piccola Saaleha all'inizio di quella che si era poi rivelata la fine del mondo.

    La mamma è davvero fiera di te piccolina. Hai fatto davvero tanta strada.

    I tre si abbracciarono, con la piccola Kirana che cercava di arrampicarsi per trovare anche lei un po' di spazio. Restarono così per quasi un minuto, prima che lo speaker richiamasse tutti i guerrieri perché si preparassero alla loro presentazione. Saaleha si allontanò un po' a fatica, cercando di tornare seria.

    Il tuo compleanno è tra qualche mese, ma abbiamo pensato di prenderti un regalo in anticipo, come augurio di buona fortuna.

    Adyta prese una scatola dal suo zaino, rettagonalre a avvolta in una carta con dei cavallucci marini. La piccola atlantidea lo scartà freneticamente per trovare all'interno un grande mantello blu, attraversato a metà altezza da una v bianca, rifiniture d'argento sugli orli lo impreziosivano. Le bastò passare la mano sul tessuto per riconoscerlo. Lo avevo ammirato diverse volte, quando gli Astartes sfilavano durante le parate. Fibra di ceramite, pressoché indistruttibile era il tessuto con cui venivano vestiti i campioni dell'Impero. Doveva essere costato alla coppia una fortuna.

    G-grazie mamma, papà. Non vi deluderò.

    ********



    Il primo scontro delle eliminatorie quasi la sorprese. Il suo avversario era una grosso soldato dell'Atlantico Settentrionale, alto almeno due metri e con abbastanza muscoli da far sembrare l'allieva di Oliver ancor più piccola di quanto non fosse in realtà. Era sicuro di poterla schiacciare in un solo colpo e per questo si lanciò su di lei con ferocia, senza pensare minimamente che qualcosa potesse andare storto. Saaleha si limitò a fare uno scivolamento laterale, il cosmo che la pervase per un singolo istante, il piede posteriore che disegnava un semicerchio mentre il braccio destro colpiva deciso lo sterno del soldato. Sentì le ossa che si spaccavano e l'aria lasciare i polmoni del suo avversario che si accasciò al suolo senza fiato. Il pubblico, che fino a quel momento rumoreggiava annoiato si ammutolì davanti ad una scena che semrbava impossibile. Era davvero questa la sua forza? Così poco tempo sotto la guida di un Primarca poteva davvero rendere una comune ragazzina una guerriera così potente?

    Il secondo e il terzo turno richiesero più impegno. Fu allora che rivelà il dono di Oliver. I macchinari che coprivano la sua armatura le permettevao di cavalcare le correnti d'aria grazie ad un complesso sistema di rifattori di oricalco e cristalli in grado di canalizzare il cosmo grezzo. Non era dotata della grazia e della precisione di un elementalista ma poteva, in ogni caso, sfruttare il vento per aggiungere mobilità al suo stile di combattimento. I suoi avversari riuscivano a stento a sfiorarla metnre danzava in aria come una piccola ape che schivava ogni loro colpo per poi, con grazia quasi innaturale, scivolare nelle loro difese per sferrare colpi dotati di una potenza e di una precisione tale da far credere che non avesse fatto nient'altro per tutta la vita. Alla fine del terzo turno, il pubblico la acclamava a gran voce, mentre i suoi futuri rivali la osservavano in un misto di sdegno e preoccupazione. Al torneo era permessa una larga partecipaziona ma, tranne rari casi, le fasi finali erano appannaggio dei figli della nobilità Atlantidea, guerrieri baciati da benedizioni di Poseidone il cui destino era quello di diventare campioni della Guardia Imperale o persino Esarchi. Saaleha era un'anomalia, una popolana fin troppo fortunata.

    Le darò quello che si merita.

    ********



    Ki’rik era entrato prima di lei nell'arena, il pubblico del suo settore che lo acclamava sicuro della sua vittoria. Indossava un'armatura da combattimento in fibra di ceramite, percorsa da quelli che erano senza dubbio dei conduttori di oricalco, utili a potenziare e convogliare il suo rilascio cosmico. Aveva sentito parlare di lui, un guerriero forte e abituato e dettare i tempi del combattimento, addestrato dai migliori maestri d'arme dell'Atlantico del Nord. Saaleha gli si avvicinò per stringergli la mano.

    P-piacere, sono Saaleha. C-che vinca il migliore.

    Non la degnò di uno sguardo, ne ricambiò il saluto. Con uno sguardo freddo si limitò a squadrarla da capo a piedi, guardandola con sufficienza. Saaleha rappresentava tutto ciò che detestava. Atlantide non avrebbe mai potuto raggiungere il suo pieno potere se nell'Impero venivano accettati tutti quei mediocri popolani, gente senza talento che annacquava il vero potere che quelli come lui potevano portare.

    vVZy6sh



    Non so che servizietti hai fatto a Lord Ramirez, ne mi interessano i suoi gusti sessuali. Ma sappi che la tua storia finisce qui. Sei stata pesata. Sei stata misurata. E sei stata trovata mancante.

    L'elmo della tuta si chiuse di scatto mentre si voltava per allontanarsi da lei. La piccola Atlantidea non aveva mai provato odio, era sempre stata gentile con tutti come le era stato insegnato. Un sorriso non costa nulla nulla e rende migliore la giornata di chi lo riceve. Così come era cresciuta credendo che le persone, quando erano arrabbiate o la trattavano male, era perché a loro volta soffiravano e o erano infelici e quindi andavano capiti. Quel Ki'rik era diverso. Lui era stato cattivo ma nei suoi occhi leggeva che credeva davvero in quello che diceva e la cosa le fece ribollire il sangue. Creò il vuoto e lo riempì di cosmo, lasciando che il potere bruciasse nelle sue vene rimependola di energia. Era sempre più difficile staccarsi da quella inebriante energia, ogni volta che vi attingeva si trovava a volerne di più, a non staccarsi mai. La sirena diede inizio al combattimento.

    Aveva affrontato molti zoners nei tornei virutali, ma farlo da vivo era completamente diverso. Ogni volta che sfruttando i suoi gambali cercava di chiudere le distanze una serie di lance di luce si abbatteva tra lei e il suo bersaglio, costringendola ad arretrare. La mobilità extrà garantita dalle correnti d'aria le permetteva di evitare facilmente la maggior parte degli attacchi ma, col passare del tempo, Ki'rik sembrava cominciare a capire il suo pattern di movimento e i fendenti di luce si facevano più precisi e veloci, anticipando in maniera inesorabile la successiva mossa della ragazza del pacifico meridionale. Quando vide un fendente arrivare da destra attivò il gambale a il bracciale sinistro, due turbine cominciarono a vorticare per cominciare una rotazione in grado di farla uscire dal raggio di azione della tecnica, quando sentì qualcosa bruciarle il fianco sinistro. Invisibile grazie alle rifrazione, un secondo attacco, l'aveva presa in pieno distruggendo entrambi i marchigegni che, in un mare di scintille, si spensero.

    Brucia, brucia brucia.

    Due brutte ustioni le percorrevano il fianco e il braccio sinistro e un misto di sangue e altri liquidi cominciò a colare al suolo. Il pubblico che la sosteneva trattenne il respiro e le sembrò di percepire sua madre che tratteneva un grido di terrore.

    Senza i tuoi giocattoli sei spacciata, lascia che dimostri la differenza tra chi gioca a fare il guerriero e chi brandisce il vero potere.

    La tempesta di luce riprese. Con molte difficoltà Saaleha continuava ad evitare il grosso degli attacchi grazie a movimenti circolari precisi e ben calcolati, presi direttamente dal Goju-ryu di Okinawa, le stavano permettendo di reggere nonostante lo svantaggio ma la fatica avrebbe presto preso il sopravvento. Tagli e bruciature cominciarono ad accumularsi ma la cosa peggiore era che non era riuscita ancora a mettere a segno un singolo colpo. Poi le vide.Tutto attorno a lei era percorso da sottili flussi luminiscenti che si muovevano sinuosi danzando eteri. Ogni spettatore sembrava legato ad uno di essi, e alcuni presero a muoversi attorno a lei quasi fossero richiamati dal suo cosmo. Rotolò per schivare tre lance di luce fino a trovarsi con le spalle al muro. La strategia del suo avversario era arrivata al suo endgame, ora doveva solo chiudere la trappola. Un mitragliata di sfere di cosmo e luce si diresse verso di lei mentre, istintivamente cercò di afferrare una di quelle eteree emanaioni.

    Angelo Bissanti - Cha La Head Cha La (Metal Cover)

    La luce aveva inondato ogni cosa e quando si dissolse tutti si aspettavano di vedere il corpo della giovane crivellato con le spalle al muro. Invece l'altantidea si ergeva ad alcuni metri da terra, circondata da una serie di turbinanti correnti d'aria, che avevano formato un furente scudo in grado di metterla al riparo da quella crudele offensiva. La maggior parte della divisa era ridotta a brandelli e solo il lungo mantello blu sembrava non aver subito danni, svolazzante in quella tempesta perfetta. Venature geometriche comparvero sotto gli occhi della piccola Saaleha mentre il suo cosmo bruciava come mai prima di quel momento. Ora poteva davvero volare.

    Si spinse in avanti a tutta velocità, schivando leggiadra ogni colpo che le veniva scagliato. Le bastava pensare di spostarsi e una corrente d'aria la portava in quella direzione, spingendola con forza e allo stesso tempo premura. Un rapace che solca implacabile il cielo verso la sua preda. Ci mise pochi istanti a raggiungerla, il pugno che fintò un colpo al volto per attirare la sua guardia verso l'alto, in modo da aprire la strada alla vera offensiva. Si abbassò di scatto, mentre il vento da mera spinta propulsiva cominciò a ruotare sotto di lei per darle un moto circolare ascendente. Il cosmo misto a correnti d'aria pervase il pugno destro della guerriera mentre a pieni polmoni urlava il nome della sua tecnica.

    Tecnica Speciale:
    SHINRYUUUUKEEEEN!!


    Il pugno del drago arrivò dritto sotto il mento di Ki'rik, l'armatura che si framtumava mentre il suo corpo veniva sballottato in quell'innarrestabile tornado. Quando caddero a terra Saaelha atterò con il ginocchio e il pugno al suolo, il mantello che volava impazzito e l'avversario che schiantava a pochi metri da lei. Mentre si alzava guardò gli spalti, cercando lo sguardo prima del suo maestro e poi dei suoi genitori. Incrociò le braccia al petto allargando leggermente le gambe per assumere la posa più eroica a cui poteva pensare. Sorrise nel sentirsi chiamare "Strega", quasi fosse un insulto. Per lei era sempre stato un vanto e, come nell'universo virtuale, le stava bene che anche in quell'arena la chiamassero in quel modo.

    Si accorse solo dopo qualche secondo che Davon era entrato nell'arena, pronto a sfidarla. Le urla della folla l'avevano distratta, urla che acclamavano il suo nome.


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    Edited by Aleksander Seraf - 20/4/2024, 15:03
     
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    All'inizio l'esplosione viene coperta dallo scroscìo degli applausi.

    Poi diventano sempre più frequenti e vicine, finché qualcosa non fa tremare la terra sotto di voi. Gli spettatori si guardano spaventati mentre qualcuno comincia a scappare. Anche i nobili sul patio, assieme al Primarca, faticano a realizzare cosa stia succedendo mentre il tuo avversario si interrompe, guardandoti stranito. La tua famiglia riflette lo stesso sguardo mentre Myral percepisce che qualcosa comincia ad arrivare. Ti guarda e nei suoi occhi c'è un velo di preoccupazione quasi impercettibile.

    E con la stessa sorpresa, le mura degli spalti esplodono, ferendo le persone lì sedute, creando un varco nel quale si estende qualcosa di terribile e blasfemo, qualcosa iniziato per un folle progetto di unificazione nella falsa speranza di portare gloria all'impero, ma quella non è gloria, quella è un atto ripugnante che grida contro gli abissi e negli abissi vuole estendersi con pericolo e scelleratezza. Quelli che si trovano davanti a voi strisciando, urlando in sofferenza e maledicendo il creato.



    3rbTAEv



    Non sembrano consapevoli di ciò che succede, quasi come afflitti da qualcosa che porta loro a muoversi in quel modo, ad attaccare i presenti con le proprie armi. Sono completamente avvolti da cosmo dalle fattezze quasi eteree, spirituali, eppure la loro carne è solida. Esseri a metà tra due mondi nel corpo e nel khala, o meglio, in una deviazione distorta del khala malriuscita, un tentativo di elevarsi che è sprofondato in abissi innaturali. In pochi minuti, quell'arena diventa il luogo di battaglia di un vero e proprio assalto dall'interno.

    Ti difendi come puoi dagli assalti di alcuni di loro e capisci che sono persi in deliri privi di coerenza o senno. Altrettanto fanno alcuni guerrieri sul posto finché non sopraggiungono le forze dell'esercito. Ti volti per un attimo e vedi con terrore un colpo di energia dirigersi verso la tua famiglia e, in uno scarto di secondi, un lupo cosmico lo devia permettendo alla tua famiglia di correre. In un attimo di chiarezza, percepisci la mano di Myral che ti tira via, che ti porta dietro un grosso masso derivato dall'esplosione.




    So cosa sta succedendo, devi venire con me al laboratorio. Ti dice, mentre una figura bianca atterra al centro dell'arena di combattimento, facendo esplodere il luogo mentre altri soldati accorrono. Le loro armi rivolte verso lo stesso Primarca di Scylla che genera una grande folata di vento per sbaragliarli tutti. Volta per un secondo la testa, come se vi stesse guardando. Non dice nulla ma ormai sai cosa voglia dire un gesto del genere. D'altronde sei una dei pochi, assieme al ragazzino che ti sta accanto, a conoscere meglio di lui cosa succede in quel posto e come muoversi più facilmente tra quei cunicoli.

    Myral ti trascina via verso la strada dove è in atto una guerriglia, soldati atlantidei combattono contro versioni distorte di altri che continuano ad avanzare incuranti di tale dolore. Anche dopo essere stati abbatutti, ritornano in piedi come potenziati da una fonte di energia sottile, impercettibile, che ripercorre la strada fino al laboratorio. Per il tragitto non ingaggiate, cercate di muovervi nella maniera più veloce e silenziosa possibile, aiutati dal dominio che hai adesso sul vento e che ti permette di scivolare con più facilità, di spostare guardie sul vostro cammino ed evitare colpi in arrivo.




    Il laboratorio è completamente avvolto da venature di energia cosmica dello stesso colore spettrale mentre la battaglia continua a imperviare tra l'inquisizione e questo corpo dannato di soldati immortali. Tutti loro combattono come un singolo uomo ma sono allo stesso tempo dotati di coscienze diverse e tutti continuano a ripetere parole sconnesse, talvolta urlate, talvolta sussurrate. Deve essere la dottoressa Helkart, sapevo che non c'era niente di buono nel suo atteggiamento, lo sapevo che era strana. Dice mentre schiva il colpo di un soldato, lanciandoti più in avanti prima di raggiungerti in corsa. Dobbiamo raggiungere il suo laboratorio. Entrate nella sala centrale accompagnati dalla carica di altri soldati dalla vostra parte. Proprio nel momento in cui riuscite a raggiungere l'hub centrale, qualcosa si para davanti a voi e percepite il cosmo elevarsi in maniera tale da smuovere l'ambiente. La voce di Helkart risuona nel sistema di comunicazione. Giovane Saleeha, giovane Myral, che delizia avervi qui nel corso del mio esperimento. La sua voce, eppure, sembra distorta. Possiamo farei di più, possiamo sempre fare di più per la gloria del nostro impero, anche il Dio Imperatore vedrà ciò che sono riuscita a raggiungere per il suo bene. Sempre di più, sempre meglio. Anche la sua voce si spegne in un accenno di confusione, mentre il soldato resta in silenzio.



    tYsL1Qw


    Myral fa un passo avanti rispetto a te.

    Non risolveremo niente se restiamo entrambi a combattere e perdere tempo qui.

    Fa un sospiro prima che le sue labbra si pieghino in maniera quasi innaturale verso l'alto.

    La prima volta che lo vedi sorridere con aria di sfida.

    Vai da lei.




    _____________________



    Angolo Master

    Boy oh boy,

    L'arena comincia ad esplodere mentre si presentano queste truppe strane; sembrano afflitti da qualcosa che li ha mandati fuori di testa. Comincia la guerriglia in capitale mentre tu e Myral dovete farvi strada attraverso un immenso letterale campo di battaglia della città fino al laboratorio. C

    ome detto nel post, l'hub centrale è presidiato da questo armadio di dolore e sofferenza e Myral si offre di combatterlo, lasciandoti la corsa finale verso il punto più distante.
     
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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    Era pronta, sentiva quel fuoco nelle vene che bruciava incessantemente, i suoi sensi percipavano tutto in maniera chiara, perfetta. Il respiro degli spettatori, il ritmico rumore dei loro applausi. Guardava il suo avversario sorridendo, sospesa ad alcuni centimetri da terra mentre correnti d'aria ancora la sostenevano, il mantello azzurro che svoalzzava impazzito.

    Cerchiamo di avere un bella sfid..

    Non riusciì a finire la frase, la terra cominciò a tremare mentre il rombo delle esplosioni si faceva sempre più forte e assordante mentre il panico cominciò a serpeggiare tra il pubblico. Riuscì a scambiare uno sguardo preoccupato con Myral e Oliver, la sua famiglia era li, non poteva permettere che succedesse loro qulcosa. Poi la battaglia arrivò da loro. L'esplosione spazzo via una parte degli spalti, mentre la gente si dava alla fuga come poteva, gli spettri che si facevano avanti con passo marziale e inesoraile accopagnati da una cacofania di sussurri e grida. In qualche modo le ricordarono la maestosa fierezza degli Astartes, seppur corrotta e mutilata in qualcosa che poco aveva a che vedere con nulla di connesso alla perfezione che Atlantide aveva sempre ricercato.

    Che cosa sono quei cosi?

    Vide i primi due avanzare verso dei civili rimasati feriti mentre caricavano i loro bolter per dargli il colpo di grazia. Non dovette pensare, la reazione di Saaleha fu istintiva come se il suo stesso cosmo reagendo alla minaccia le avesse indicato cosa fare o forse erano semplicemente state le lunghe ore di addestramento passate con Oliver. Con un fluido movimento due lame di vento partirono dalle sue mani tese decapitando gli aggressori mentre lei si muoveva a grande velocità verso il resto del gruppo.

    Davon vieni con me!

    Non sapeva bene perché stesse urlando ordini in quel modo, o perché Davon senza esitare avesse accettato di seguirla in quella carica. I due guerrieri ingaggiarono lo scontro come poteva, lottando come potevano contro quei guerrieri che ogni volta che venivano abbattati si rialzavano implacabili e spietati. L'arrivo delle truppe del settore sembrò riportare, almeno temporaneamente, lo scontro in equilibrio. In quel turbine le sembrava tutto sosteso, etereo, e fu per questo che quando vide quella sfera di energia volare verso la tribuna dove era ancora seduata la sua famiglia, ebbe fin troppo per pensare a cosa stava accadendo seppur impossibilità a reagire. Erano troppo lontani, lei ancora troppo lenta Se solo avesse avuto più tempo per imparare, per diventare più forte. Poi lo vide, il lupo di cosmo intercetta l'attacco mentre una mano la trascina verso un riparo. Myral sembrava teso e allo stesso tempo sicuro, rilassato, quasi la battaglia fosse un luogo in cui lui riusciva ad essere pienamente centrato. Le spiegò cosa fare, a differena sua aveva colto qualcosa che non andava nel laboratorio, qualcosa che strisciante aveva creato quell'abberrazione senza che nessuno se ne fosse accorto. L'arrivo di Oliver fu il segnale, rapidi come gli era stato insegnato uscirono dall'arena.

    Resta con me.

    ********



    La città era diventata una zona di guerra. Le truppe imperali, supportate dall'inquisizione, stavano cercando di formare un perimetro in grado di contenere l'avanzata. I colpi dei fucili laser e dei bolter riempiva l'aria mentre i canali di comunicazione chiedevano l'intervento degli Astartes. Saleeha fu più volte sul punto di intervenire ma Myral la trattenné ogni volta. Non era loro copito proteggere i civili in quel momento, dovevano lasciare che fosse l'esercito ad occuparsene. La loro missione era più importante, e dal suo successo sarebbe dipesa la salvezza di molte più persone. Si muovevano silenziosi e scaltri, sfruttando vicoli e cunicoli, evitando i nemici e cercando di muoversi più rapidamente possibile. Fino a che non giunsero nella grande piazza antistante al laboratorio. Lo scontro li era furente, tre divisioni dell'inquisizione stavano combattendo contro un numero sempre crescente di nemici che oramai aveva preso il controllo di oltre la metà di quello spazio. Non c'era speranza di farsi strada senza essere visti, e Myrial si preparò a combattere quando sentì qualcosa afferarlo per il bavero.

    Reggiti forte amico mio.

    Cercò nuovamente di connettersi alle correnti d'aria, per accorgersi che erano sempre state li, accanto a lei. Le bastò accarezzarle con il suo cosmo per prenderne il controllo, per piegarle al suo volere e alzarsi nuovamente da terra per poi decollare alla massima velocità verso la vetrata che portava alla grade hall centrale del laboratorio. Il boato che accompagna la rottura del muro del suono attirò l'attenzione di tutti i prensenti ma avvenne troppo in fretta perché potessero fare qualcosa. Ciò che li accolse all'interno però li lasciò ancora più attoniti. La geniale ricercatrice che dirigeva il laboratorio era infine finita per soccombere al suo stesso genio creando qualcosa di terrificante. Le sue intenzioni forse erano state pure all'inizio, ma la spirale in cui era finita poteva avere solo un nome.

    ERESIA.

    Non c'era altro nome per definire il blasfemo essere che avevano davanti. Sentì il bisogno di distruggerlo, di affrontarlo per porre fine alla sua empia esistenza. Ma ancora una volta il suo amico si frappose tra lei e il pericolo, voleva occuparsi lui di quell'essere, lasciando la battaglia finale a lei. C'erano tante cose che avrebbe voluto dirgli, che avrebbe voluto raccomandargli. Avrebbe voluto restare con lui. Ma ancora una volta lui era stato più saggio.

    Va bene, ma ricordati che devi venire a cena con la mia famiglia, ok? Non pensare di morire per evitare la cosa.

    Si alzò nuovamente in volo, diretta al cuore del laboratorio. Le era sembrato felice, per la prima volta davvero pienamente a suo agio.

    JPA1HNt

    narrato • p-parlato!!!pensato
    IT8EaPs
    nome • Saleeha Boonmee
    energia • Bianca
    scale • Seahorse [VI]
    casta • Cavalieri Imperiali di Atlantide
    fisicamente •
    mentalmente •
    riassunto azioni •

    Abilità 1
    desc abilità


    Abilità 2
    desc abilità


    tecniche


     
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    𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘰 𝘮𝘦, 𝙄𝙛𝙧𝙞𝙩.

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    When You move Forward

    Alek per Seahorse

    8





    Il ragazzo si lancia contro il suo nemico, che prontamente risponde estendendo un braccio e spedendolo a terra. Un paio delle sue ossa si sono rotte. Eppure, come uno squalo che prova il sapore del sangue, non può fare a meno di lasciarsi andare a qualcosa dentro di lui. Come una profonda rabbia che lo spinge a combattere, come il desiderio di sconfiggerlo e raggiungere Saleeha il prima possibile. Porta una mano al naso, pulendosi del sangue, mentre un tamburo batte nelle profondità del suo cosmo. Il suo sorriso, sprezzante e forse inquietante a tratti, resta sul suo volto mentre si lancia contro il proprio nemico.



    Il laboratorio è ora un ammasso di cunicoli soffocanti, composti da carne e volti che urlano in agonia, pervasi da energia spirituale nefasta e immonda, qualcosa che si è spinto troppo oltre e che ha rotto le regole della stabilità. Nessuno ha le capacità di replicare ciò che è stato fatto, il concetto di ‘migliorarlo’, dunque, è fuori da qualsiasi possibilità o prospettiva. Devi quasi distogliere lo sguardo per non essere catturata in questo ammasso schioccante di dolore e sofferenza. Più ti avvicini, più cominci a percepire un cosmo orrendo, qualcosa che fa tremare le fondamenta di quello che è diventato un palazzo di carne immonda, purulenta di materia ectoplasmica e spirituale.



    ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀Ti prego, uccidimi.

    ⠀⠀⠀⠀⠀⠀Non volevo niente di tutto questo.

    ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀Papà, dove sei, ti prego.

    ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀Aiutami, AIUTAMI.

    ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀Fa male, smettila, fa male.



    Ti fai strada tra piccoli ammassi di carne e arti che cercano di graffiare e artigliare, riconosci in alcuni di loro particolari - come il volto o degli elementi di abbigliamento - che ti ricordano alcuni degli scienziati del laboratorio, stupidamente caduti in un progetto più grande di loro, vittime di una trappola che nessuno, nemmeno colei a cui aveva dato inizio a tutto questo, aveva potuto immaginare. Grazie al tuo dominio sul vento, riesci a spostarti in maniera tale da evitare questi colpi e la sola vicinanza ti fa rabbrividire con il carico e la pressione spirituale di anime urlanti che il contatto quasi comporta.

    Infine, nella stanza centrale del laboratorio, la vedi. La dottoressa Helkart è completamente cambiata, o meglio, influenzata dalle blasfemie che solo il chaos può imprimere sul corpo e la mente di qualcuno. Porta con sé mutamenti immondi e la stessa carne ricopre quel luogo, facendolo pulsare. Sembra quasi non fare caso a te, anche se conscia della tua presenza, mentre ammira con orgoglio il suo cambiamento.



    Jz4zg3R

    Com'è dolce, Saleeha, eccellere. Finalmente l'ho capito, l'ho capito dove lui ha fallito.
    Ma io non ho fallito, io ci sono riuscita, questo è ciò che può salvarci tutti.




    Qualcosa ti colpisce come un'onda invisibile e ti costringe sulle ginocchia, imprimendo una pressione violenta mentre voci sconnesse, urlanti, si presentano nella tua mente. La carne del pavimento schiocca e oscilla sotto di te, legandoti gli arti con delle corde che assomigliano a tendini e fibre muscolari. Le voci cominciano a diventare più forti mentre tu cerchi di andare avanti, di muovere le gambe per compiere ancora un passo verso di lei.



    Ancora un passo, una spinta, devi avanzare.
    Le fibre cominciano ad avvolgersi attorno al tuo corpo.

    Devi andare avanti, devi proteggere queste persone.
    Chiudi gli occhi mentre il respiro ti manca sotto questa costrizione.

    Qualcosa, qualcuno, preghi Poseidone, preghi la tua famiglia.
    La vista comincia ad annebbiarsi, tutto sfuma nel nero dell'abisso.








    Qualcosa illumina completamente la stanza mentre il tuo desiderio di avanzare nel pericolo, come il più coraggioso dei condottieri nella battaglia più difficile. Lo sai da addestramento imperiale, lo percepisci negli occhi di ogni abitante di Atlantide, una verità imprescindibile: Poseidone non abbandona i suoi guerrieri, specialmente se immersi nel chaos. Le tue braccia vengono sostenute da una forza completamente diversa, le tue gambe si rialzano con rinnovato vigore e il vento attorno a te si concentra assieme al flusso d'acqua limpida, che brilla di luce propria mentre i tamburi dal profondo tel tuo cosmo cominciano a diventare sempre più intensi, sempre più potenti. Il tuo cosmo si tinge di striature azzurre e grigie mentre quasi innaturalmente, l'acqua prende la forma di una sfera protettiva. Per la prima volta non c'è paura, non c'è timore, poiché sei protetta da qualcosa di immenso, da uno dei sette tesori dell'impero.



    Lo spazio attorno a te vibra.

    La presa su questo incubo, sul tuo corpo e sulla tua anima, si allenta.

    Un nitrito, il tamburo della corsa di un destriero.

    Una voce nobile e limpida parla al tuo spirito.



    HG5frDz


    [Are you my righteous knight?]

    Il tuo corpo è avvolto nella Scale di Seahorse.





    _____________________



    Angolo Master

    Sei energia Rossa e hai tutte le abilità della tua scale, a te la prima mossa FLY HORSIE FLY
     
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