Innumerable beings, I vow to save you all

Cambio: Dr Stein per Noctua

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    A conti fatti è un giorno come un altro, e la tua esistenza scorre tranquilla.
    Sei a Rodorio da molto tempo e hai avuto modo di vedere in prima persona i mutamenti che ha subito nel corso degli anni, espandendosi sempre di più verso l'esterno; una necessità, più persone vengono salvate in tutto il mondo e più lo spazio diventa un problema, diventa obbligatorio costruire nuove case per accomodare ognuno. C'è un certo sovraffollamento nella popolazione civile, cosa che porta disagi di varia natura, ma è un qualcosa di cui tutti sono consapevoli e con la quale bisogna convivere; meglio questo che essere in balia dei Corrotti, ti dici. E poi i Saint fanno sempre del loro meglio per migliorare la situazione, portando cibo e risorse da lontani angoli del pianeta e, principalmente, tenendo accesa la speranza nei vostri cuori che un giorno l'apocalisse finirà.

    Non è una vita perfetta, ma è una vita. Hai di che sfamare tua figlia, hai una casa e a entrambi non è mai stato fatto mancare nulla; quando hai chiesto cosa potevi fare tu per la comunità, ti sono state affidate delle mansioni. Nulla che abbia a che fare con la tua precedente occupazione, ma quando c'era bisogno di manodopera per costruire una nuova casa tu eri lì a mettere la prima pietra, quando bisognava portare messaggi o acqua da un Saint a un altro tu eri lì, a volte ti sei fatto portavoce dei civili e delle loro richieste, altre volte hai usato le tue conoscenze in legge per dirimere spinose questioni legali che inevitabilmente sono emerse. Dopotutto le leggi sono alla base del quieto vivere, anche nell'apocalisse sono lo scheletro di una società.
    Specialmente nell'ultimo periodo, ora che i Saint si sono mossi e sono temporaneamente lontani dal Grande Tempio, alle persone servono certezze e qualcuno a cui affidarsi.

    Insomma, non ti mancano cose da fare ogni giorno.
    Ed è lì che ti accorgi di qualcosa di strano; sotto i tuoi occhi, vedi alcune persone iniziare a brillare. Non letteralmente ma è come se, guardandoli per un po', venissero avvolti da un sottile bagliore argentato che sembra generarsi dalle profondità dei loro corpi: non c'è un filo conduttore tra queste persone, a volte sono ragazzi e altre volte persone più avanti con gli anni, a volte vedi addirittura qualche bambino, persino tua figlia, venire avvolto da questa radianza. Non hai sensazioni sgradite da questo fenomeno, eppure ti è completamente sconosciuto.

    Come cercherai di comprenderne i misteri?

    CITAZIONE
    Note: benvenuto nel tuo cambio!
    Cominciamo con un introduzione easy peasy, puoi andare indietro quanto vuoi per stabilire cosa fa James e com'è arrivato dov'è adesso, facci vedere chi è come persona. Hai piena libertà di muovere e gestire npc nei limiti di ciò che ho descritto nel post.
    Ovviamente, a una certa noti lo strano fenomeno che ho descritto. Concludi il post con i tuoi tentativi di capire che cosa ti sta succedendo, lasciandoli al condizionale.


    Edited by Luke¬ - 28/2/2024, 19:27
     
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    noctua

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    James Whitemill
    ╰─〔❨✧ I’ll Take Care Of It ✧❩〕─╯



    Innumerable beings, I vow to save you all
    ╰┈➤ ❝ [Atto 1]


    A.D. 2012
    Colline vicino Rodorio

    Un piccolo sforzo, solo un piccolo, minimo, ulteriore sforzo. Il fumo delle battaglie si alzava da ogni dove, oscurando un cielo imperlato di stelle, un fagotto dal quale uscivano lunghi capelli rossicci era assicurato, con dei vecchi stracci, attorno al busto del padre ed entrambi piangevano tutte le loro lacrime. Le mani del ragazzo erano sporche di sangue, terra e fango; aveva scavato con tutte le forze che gli rimanevano in corpo, con pezzi di legno di fortuna che puntualmente si rompevano dopo poco. Ma non importava, non poteva permettere che succedesse anche a lei, doveva evitarlo, doveva continuare ad asportare terreno finché non avesse trovato le radici di quell'albero e poi ancora più giù.

    Le luci di quella cittadina a valle emanavano un chiarore rassicurante, nonostante fosse già l'alba passata e non fossero necessarie erano ancora presenti dei fuochi accesi, forse i resti di una battaglia? Non sapeva più da quanto stesse camminando, trasportando prima solo la bambina, poi la donna sepolta in collina, non sapeva cosa lo aspettava e da cosa stesse scappando. Poco importava in quel momento, dietro di lui vi era solo morte per quel che aveva potuto vedere, non avrebbe permesso che la piccola facesse quella fina, ne avrebbe passate altre cento o mille di guerre, avrebbe scavato attraverso milioni di mura pur di portare quel fagotto, che adesso dormiva stremato vicino al suo petto, in un posto sicuro.

    Le porte della città erano sorvegliate, lo scintillio di due armature si imprimeva con forza nella retina di quel ragazzino che camminava - oramai - a stento, le forze erano finite molto tempo prima, non mangiava da giorni, oramai le ultime scorte di cibo ed acqua erano solo per la bambina. Era denutrito, aveva freddo ai piedi che si erano spaccati per il lungo viaggio, la barba incolta e gli occhi spiritati di un folle che si tiene in piedi solo grazie all'ultimo barlume di speranza o cieca ostinazione. Il riflesso delle armature era più vicino, all'interno delle corazze due uomini. Erano salvi? Troppo presto per dirlo. Quante volte aveva dovuto ingoiare la saliva che gli era rimasta per poter proferire poche semplici parole? «Per favore...datele qualcosa...è stanca» Fece in tempo a stringere la creaturina tra le braccia e cadere con la schiena al suolo, mentre un sorriso rimava impresso sulle sue labbra mangiate dal sole e dalla disidratazione.

    png



    A.D. 2022
    Rodorio

    «Jimbo? Ehi su...Ehiiiiii!! Ok, l'hai voluto tu» Un sorrisetto furbo, la linguetta tra le labbra per lo sforzo, si sa che così si rimane più concentrati ed aiuta a prendere al meglio la mira, si tolse le scarpe per una migliore rincorsa "silenziosa" ed infine il salto! Tutto era stato calcolato. La piccola peste - che oramai tanto piccola non era più - si gettò a bomba sul letto nel quale riposava un uomo che, per quanto potesse portar bene i propri anni, era chiaro che stanziasse nella parte sbagliata dei trenta; una sola cosa però non aveva previsto la ragazzina: che quell'uomo fosse in realtà sveglio.«AH AH! Ti ho presa. Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Jimbo??», l'uomo sembrava palesemente divertito dalla situazione, «Basta ti prego...ahahhahahahhaha...non lo sopporto il solletico» era diventata tutta rossa per quanto aveva riso, lacrime cadevano copiose ed abbondanti per il divertimento «Scusa, bastahahhahah...ok hai vinto. Hai vinto papà».

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    In tavola c'era un po' di latte e del pane con lo zucchero, non era un granché certo, ma oramai si era abituato e preferiva lasciare quei pochi dolci che riusciva a reperire per Eloise. «Beh allora? Dato che sei bella pimpante hai già fatto un giro anche se ti avevo detto di aspettarmi, giusto?» Eloise abbassò lo sguardo fintamente colpevole, gli occhi puntavano fissi i suoi piedi «Ma mi avevi detto che...» James infilò di corsa una cucchiaiata di zuppa di latte direttamente in bocca per mascherare un sorriso; sapeva che le aveva promesso un allenamento extra oggi, ma prima «Devo passare da Ernst mi aveva parlato di una faccenda abbastanza urgente» finì l'ultimo boccone, mise al volo la giacca ed uscì. «Jimbo!!!» le risate dell'uomo vennero da appena dietro la porta che si riaprì di scatto «Lo so, lo so. Aspettami e fa la brava» diede un piccolo bacetto sulla fronte della figlia ed uscì.

    Le strade di Rodorio erano cambiate da quel giorno di ben dieci anni prima, in buona parte aveva aiutato lui a ricostruire alcune di quelle case che si affacciavano sulla strada. Era un modo per sdebitarsi di quanto i Saint avevano fatto per loro e continuavano a fare tuttora ogni giorno. Lo sguardo si spostò lì dove si trovava il Grande Tempio, non era raro vedere alcuni di loro tornare dalle loro missioni, Andrea e Bart erano quelli che più spesso aveva intravisto, sempre da lontano purtroppo, Rigel, Dawhit e il Santo protettore della III Casa di cui non ricordava il nome. In quel periodo ci si poteva sentire al sicuro tra le mura di Rodorio, nonostante una guerra fosse in corso. Passo dopo passo, arrivò davanti il piccolo stabile che faceva da ufficio e casa del buon Klugh. «Ernst sei qui? Posso?», la stanzetta era come sempre stracolma di fascicoli che sfidavano la gravità in maniera più sfacciata di quanto avessero mai fatto gli architetti di Babele stessa. «Ehi Jimbo, il fascicolo verde, come sempre», da dietro la nuvola di fumo spuntò un signore nerboruto, sulla quarantina con un paio di sottili occhialetti che ne incorniciavano il viso rendendolo simile a Marco Pagot, il protagonista di un film di animazione di tantissimi anni prima. «Novità su Andrea di Virgo? Ho sentito voci di gente, negli ultimi giorni in molti dicono sia scomparsa chissà dove ». Il volto dell'uomo era stanco, nonostante fosse appena prima mattina, probabilmente erano le rughe d'espressione che, oramai, si erano stanziate in pianta stabile sulla sua fronte spaziosa «Ne so quanto e meno di te forse. Ma non prestare troppo orecchio a queste cose, non sono affari nostri. Piuttosto» aggiunse guardando come tutti i giorni la mole di servizi che si prendeva in carico il biondo «Se per un giorno ne fai la metà nessuno ti verrà a dire nulla, è il compleanno di Eloise, puoi evitare di lavorare così tanto».

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    Oramai erano passati anni dal loro arrivo in quel di Rodorio, la gente dei "bassifondi" oramai lo conosceva e gli chiedeva ogni e più disparato favore, lui non si tirava mai indietro, lavorando anche il doppio di quanto fosse necessario. Passava le proprie giornate a riparare condutture, intonacare case in cui aveva piovuto una volta di troppo, insomma, faceva il tuttofare nel vero senso della parola. Aveva glissato, nel raccontare la storia di Andrea, un particolare importante: si era dovuto mettere in mezzo alla folla quasi inferocita che si era divisa in due fazioni, chi diceva che era morto e chi diceva che forse aveva disertato. Ci son volute più di due ore buone per convincere tutti che magari era solo in una missione più impegnativa del solite e che le voci messe in giro così, in quei tempi, non facevano bene a nessuno. Ernst poteva sembrare burbero ma in realtà si preoccupava solo per lui e non voleva aumentare il carico di pensieri. Anche se una domanda gli salì alle labbra e subito fu rimandata indietro "Non è il caso di chiedere se per caso sia normale vedere strani aloni attorno la gente. Oppure per domani il mio faldone sarà vuoto"

    James chiuse il fascicolo e, come se non avesse sentito le rimostranze di Ernst, aggiunse «Capito, allora vedrò che riesco a scoprire. Adesso, scusami ma devo andare » ed «A quanto pare c'è gente che nonostante viviamo in una situazione simile non smette proprio di aver bisogno di un buon avvocato»aprendo la porta si fermò sull'uscio, come a tentare di ricordare qualcosa di lontano «Proprio per lei non posso permettermi di fermarmi».

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    Ultime settimane del 2023
    Rodorio

    I mal di testa erano sempre più presenti, a volte si costringeva a tenere su gli occhiali tutto il giorno ed a volte questo serviva anche a farglieli passare. Ma il più delle volte quelle fiammelle tutt'attorno le persone restavano, in un mondo simile non era la cosa più strana che potesse capitare, certo, ma se non fosse stata una cosa normale? Se fosse stato un sintomo per qualcosa di più grave? Doveva farsi vedere questo era sicuro. Domani.

    Quell'oggi era il compleanno di Eloise e aveva promesso di andare con lei ad allenarsi, questa volta le avrebbe concesso tutta la giornata. «Vediamo quanto sei migliorata dall'ultima volta» la ragazza saltellava senza sosta mentre stringeva le fasciature protettive attorno le mani «Se ti fermi magari riusciamo a finire le preparazioni, sennò saremo pronti per il tuo prossimo compleanno».

    Era migliorata, eccome se lo era, aveva una velocità ed una capacità di cambiare direzione che avrebbero fatto piangere di gioia la nonna anni prima. «Dai vecchio, vediamo di cosa sei capace» una finta di sinistro, il jab ad incontrare il corpo dell'avversario, fece esplodere il destro. Non fu l'unica cosa che esplose. Quello strano bagliore, la fitta alla tempia sinistra...no. Non vi fu il mal di testa questa volta. "Cosa cavolo sta succedendo?". Lo sparring continuò a lungo, ci diedero sotto come ai vecchi tempi, quando lei era più piccolina e lui si permetteva di riposare il pomeriggio.

    Il giorno seguente, James, si preparava per il rientro alla sua routine quotidiana, un po' gli mancava il periodo in cui Eloise saltava sul suo letto per svegliarlo, ora era "grande" non poteva aspettarsi di certo che rimanesse bambina per sempre. Nonostante tutto, il suo latte e pane zuccherato era sempre lì. Sorrise e si sedette al tavolo a mangiare. La piccola venne al tavolo e divorò una colazione fugace, fin troppo velocemente «Dove vai con quella fretta?» il cucchiaio ancora a mezz'aria «Non scappano mica le faccende da Ernst». Era il primo giorno della ragazza come aiutante, a quanto pare una delle ausiliari che andava più spesso da Klugh era partita pochi giorni prima e Eloise aveva saputo che poteva chiedere il suo posto. James dovette intercedere per diverse ore con il suo "amico" per far si che non venisse mai mandata fuori Rodorio e dovette fare un patto con la figlia con il quale lei prometteva di continuare ad impegnarsi nello studio.

    Aveva poche speranze al riguardo...Non era come la madre seria e disciplinata, ricordava più lui da ragazzino, tanta voglia di fare e poco tempo per studiare. Era bello rivedersi in lei. «Vediamo che cosa mi riserva oggi il faldone» sfogliava con un pezzo di pane ancora in bocca il fascicolo che la ragazzina gli aveva addirittura consegnato a casa "un regalo per il primo giorno di lavoro" aveva detto. «Tubature...Hanno di nuovo rotto il tetto del magazzino ad Est, dopo mi sentono» nell'ultima pagine, però, qualcosa colse la sua attenzione «Questo è interessante...il nuovo apprendista verrà probabilmente proclamato presto» niente di così esaltante in realtà, non è che dovesse presenziare alla vestizione o "dare una mano di cera all'armatura"; doveva semplicemente portare i viveri alle soglie del grande tempio, nell'arena dove si allenavano i futuri - ed eventuali - Cavalieri di Athena.

    Fu lì che ebbe la sua ultima crisi. O meglio non ebbe una crisi, infatti, dopo lo sparring con la figlia i mal di testa non si erano quasi più fatti vedere in associazione alle fiammelle, ma quello voleva essere un test. Rodorio era si una città viva, ma non era facile incontrare molte persone tutte insieme, non era facile a meno di andare in uno dei luoghi dove si allenavano le guardie ed i Cavalieri. Le fiammelle, o l'aura, come oramai la chiamava James pareva non avere uno schema logico, a volte non ne incontrava nessuno, mentre altri giorni era un susseguirsi di aloni attorno alle persone che si avvicendavano uno dietro l'altro. Voleva perciò scoprire cosa sarebbe successo se fosse andato a vedere un allenamento delle guardie e dei futuri Cavalieri. Era stupido? Forse. Avventato? Sicuramente, ma doveva scoprire se vi era un collegamento di sorta...


    A.D. 2024
    Colline vicino Rodorio



    Lui, invece, aveva promesso di farsi visitare. I mal di testa erano piano piano venuti meno, ma quella specie di allucinazione non voleva saperne di sparire. La figlia non era stupida "In effetti è tutta la mamma per quanto riguarda queste cose, riesce a leggermi come un libro aperto"; così lui aveva accettato di andare a farsi vedere dai guaritori del Grande Tempio. L'ansia montava come un mare in tempesta, aveva bisogno che tutto fosse ok, che il suo corpo non stesse facendogli alcuno scherzo, non poteva permettersi di cedere, non poteva, non voleva e non lo avrebbe permesso. "I guaritori, loro sapranno sicuramente cosa succede..." doveva schiarirsi la mente, passeggiare un attimo, aveva detto che sarebbe andato a farsi vedere, non aveva detto che sarebbe andato subito. Deviò fuori dalla città verso la prima collina lì vicino, non era pericoloso aggirarsi nei dintorni della città e poi quell'albero era cresciuto tanto in dodici anni. Non era passato da quel luogo per quasi un anno dopo il loro insediamento a Rodorio, non ce la faceva, solo il pensiero lo inchiodava con i sensi di colpa ed i rimorsi a piangere in un angolo della stanzetta che gli era stata gentilmente concessa e preparata per lui e la figlia. Gli incubi lo hanno svegliato per parecchi anni e per altrettante volte aveva pensato di farla finita, che non era giusto che lui fosse sopravvissuto e lei no. Poi, un giorno, aveva portato Eloise a fare una passeggiata, lei aveva poco più di sei anni e camminando in preda ai propri passi, arrivarono proprio sotto quell'alberello. Un ulivo.

    Cresceva bene, proprio come loro figlia, sentiva quasi la presenza della moglie, il suo caldo abbraccio su di loro. Da quel giorno le visite si erano fatte più frequenti, finchè un giorno Eloise chiese della mamma e perchè alcuni bambini l'avevano ed altri - come lei - non ne avevano una. James fu colto alla sprovvista dalla dolcezza di quella domanda, l'ingenuità di una bambina sa cogliere di sorpresa il più duro dei cuori, figuriamoci quello di un padre. Fu così che la portò nuovamente in collina, sotto il loro ulivo e tentò di spiegarle come la mamma non era più con loro fisicamente.

    Dopo tutto quel tempo ritrovarsi lì, da solo, faceva male. Doveva prendere una decisione e doveva farlo più in fretta possibile, le fronde dell'ulivo erano verdi come sempre, il freddo di gennaio nulla poteva contro di loro. Si sedette a pensare e riposare, un attimo di quiete, quando dall'altra parte della collina vide una ragazzina poco più grande di Eloise con la stessa identica fiamma, solo immensamente più sfavillante. In quel momento, non seppe mai per quale motivo di preciso, ma qualcosa scattò in lui, forse la paura di perdere la figlia senza sapere perchè si fece più forte di quella volontà ed ansia di non sapere cosa lo attanagliasse. «Devo andare al Santuario» disse per farsi coraggio. I tetti di quelle che erano le case dei guaritori si stagliavano precise a distanza di qualche kilometro, sapeva che era lì che doveva dirigersi, molti di quei solai e di quelle tegole erano stati fatti e poggiate da lui, non poteva sbagliarsi.

    «Speriamo che sappiano trovare una risposta a tutto questo».



    Narrato «Parlato» "Pensato" «Eloise» «Klugh »
    Nome: James;
    Soprannome: Jimbo
    Cognome: Whitemill
    Divinità: Athena;
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    Energia: Rossa
    Cloth:Noctua
    Livello: V
    Casta: Saint

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Rilassato --->curioso;
    STATUS CLOTH: Non Ottenuta;

    RIASSUNTO AZIONI: Spero di essere rimasto "in traccia" volevo dire tanto e poi mi son fatto prendere la mano. Ogni tentativo di scoprire cosa sono quegli aloni attorno alle persone è stato lasciato in sospeso come richiesto :fiore:

    p.s. editato un errore di battiture (avevo lasciato un grassetto aperto)

    P.P.S. editato nuovamente perchè ho scoperto l'errore nel layout e l'ho corretto.

    ABILITÀ:

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


    TECNICHE:




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    Edited by Dr. Stein - 17/1/2024, 19:22
     
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    Il tuo precedente esperimento ha avuto risultati strani. Guardando gli allenamenti tra apprendisti e aspiranti cavalieri, oltre ad aver notato che se le danno come dannati, hai potuto notare una maggiore concentrazione di queste aure argentate attorno a loro, in senso puramente numerico; ne hai viste semplicemente molte di più in quelle circostanze che tra la popolazione civile.

    Arrivare al Grande Tempio non è difficile, a conti fatti. E' effettivamente a pochi chilometri da Rodorio, l'equivalente di una passeggiata di tre quarti d'ora; ci si potrebbe impiegare molto meno se aveste a disposizione mezzi di trasporto, ma quelli sono riservati per le assolute emergenze, siccome il carburante è raro in questo mondo.
    Uscendo dalla tua abitazione cominci a sentire brusii, voci quasi sussurrate che parlando di un qualcosa che avverrà stasera, un incontro forse; non ci presti particolare attenzione, non è la prima volta che si fa qualcosa del genere (sebbene non si dovrebbe) e tu hai le tue preoccupazioni al momento.
    Il Santuario è in subbuglio e in altissima allerta, si sa che molti Saint sono stati allontanati in missione, come l'ultima volta in seguito si è scoperto di un'importante operazione da svolgersi in Giappone. E quando ci sei dentro, seppur la tua destinazione sia distante dalle Dodici Case, la tua intuizione precedente è confermata dal fatto di vedere un numero maggiore di aure argentate avvolgere apprendisti o comunque persone che stanno attivamente tentando di essere investiti di una Sacra Armatura.

    E' conoscenza comune che, sebbene ci siano molti guaritori al Santuario, i migliori e più abili nelle arti mediche sono i Cavalieri della Coppa, o comunque coloro che studiano quella scienza.
    Comprensibilmente hai un po' da attendere, vuoi perché ci sono altre persone prima di te o perché i guaritori sono impegnati in questo momento, nella saletta d'attesa dove stai aspettando vedi ogni tanto passare qualcuno degli apprendisti che chiama potenziali pazienti in ordine in cui si sono presentati (e ognuno di loro è avvolto da quell'aura). Infine, quando si è fatto primo pomeriggio, vieni chiamato.
    Signor Whitemill, giusto? Mi segua.

    Vieni fatto entrare in una sala piccola e spoglia, dove c'è solo equipaggiamento medico essenziale, dal ragazzo che ti ha chiamato. Lo hai visto in un paio di circostanze quando era venuto a Rodorio a visitare qualcuno, ma solo di sfuggita: avrà una ventina d'anni, inforca un paio di occhiali dietro i quali brillano occhi verde smeraldo, e presenta tratti tipicamente orientali. Si sistema meglio il camice, puoi vedere una certa stanchezza nel suo portamento ma si sforza di rivolgerti un sorriso smagliante.
    Anche lui è avvolto dall'ormai famigliare aura argentata, ma in lui c'è qualcosa di diverso: guardando da vicino puoi notare che al centro del suo petto, dal punto in cui pare scaturire questa fiammella che lo avvolge, vedi un accenno di luce dorata che si mescola a quelle che ai tuoi occhi paiono strali di elettricità che lo abbracciano dolcemente.
    Sono Hakari, apprendista per la sacra armatura della Coppa. Mi dica pure cosa c'è che non va.
     
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    ╰┈➤ ❝ [Atto 2]


    Il versante della collina era brullo in quel periodo dell'anno, il freddo poteva non attecchire su di un ulivo, certo, ma la terra non aveva la stessa fortuna. Tornare in città era facile, il sentiero quasi del tutto sgombro se non per qualche "avventuriero" solitario, le mura lo riaccolsero nel loro abbraccio poco dopo. "Bene, adesso una passeggiatina e siamo arrivati, no?" Erano quelli i momenti in cui ripensava alla moto, da ragazzo ne aveva sempre voluta una e per un breve periodo ne era riuscito a comprare un modello, purtroppo l'Armageddon arrivò a distanza di poco più di un anno ed addio weekend in montagna, addio picnic in due al lago, addio a tante cose, certo tra queste vi era anche la benzina, ma di certo non era quella di cui sentiva più la mancanza.

    Le vie cittadine erano particolarmente gremite quel giorno, non c'era molta strada da fare per giungere al Grande Tempio in effetti. Dopo la prima mezz'ora di cammino stava rivalutando la priorità sulla parcellizzazione della benzina, sorrise al pensiero di poter andare nuovamente su un mezzo a motore; era giunto in una delle piazze del mercato, aveva scelto quella strada inconsapevolmente, quasi guidato dalla meccanicità delle azioni, dopotutto era lì che si riforniva di viveri ogni giorno, era comprensibile che i suoi passi lo avessero portato lì. Un capannello formato da alcuni uomini e donne si era fermato in un angolo e parlava animatamente, incuriosito si avvicinò riconoscendo una coppia, due amici che si affaccendavano anche loro per aiutare come potevano ed avevano un figlio della stessa età (circa) di Eloise. Non aveva tempo per fermarsi a scambiare due chiacchiere, era già in ritardo a dire il vero, e chissà quanto ancora avrebbe dovuto attendere una volta arrivato a destinazione. «Ti dico che ci sarà, me lo ha confermato Costantino!» la donna era tutta infervorata eppure tentava di tenere la voce ad un livello quantomai discreto, al contrario l'uomo, uno smilzo dalla testa completamente glabra ma con due folti baffi marroni che avrebbero suscitato invidia in un nobile dell'800 aggiunse con voce profonda e baritonale «Ah certo Marina, se te lo ha detto il fornaio allora siamo tutti sicuri, no? Non ci sarà il comb...» si fermò come se stesse quasi imprecando il nome di Athena, si avvicinò alla donna ed aggiunse a tono basso «I combattimenti non sono visti di buon occhio lo sai». Scontri clandestini? A Rodorio? Di certo avrebbero smosso un po' le acque, purtroppo James non era in vena, non era un tipo a cui interessava molto scontrarsi, era bravo, dopotutto si allenava da più di vent'anni e aveva smesso solo per poco tempo, ma non voleva cacciarsi nei guai, tutto qui. Troppe remore: se si fosse fatto male? E se non avesse potuto più aiutare nelle faccende quotidiane? Chi avrebbe badato ad Eloise? E poi ora non era proprio il caso aveva altro per la testa lui che degli stupidi combattimenti.

    Si convinceva di questo aumentando l'andatura, come se allontanandosi da quei pettegolezzi avrebbe scacciato anche la possibilità di esserne invischiato, "Certo interessante, ma al momento devo pensare a quello che succede nella mia di testa". Non fece in tempo a finire il pensiero che un bambino, poco più di sette od otto anni, gli sfrecciò di fianco rilucendo in una tenue luce argentea. «Che coincidenza, i combattimenti...» settimane prima, infatti, era andato a vedere degli allenamenti, giovani reclute che si apprestavano a diventare Cavalieri, lì in molti avevano quello strano alone, più o meno intenso certo, ma comunque presente attorno a quasi tutti i cadetti. Che fosse il caso di andare a controllare anche il combattimento di quella sera?

    Il Santuario - per come lo aveva immaginato ed in rare occasioni anche visto - era un luogo di pace, meditazione e calma. Immaginatevi quindi lo stupore del povero James nel momento in cui, varcata la soglia di quei luoghi, si trovò praticamente catapultato nel caos più totale. Ad onor del vero, era anche abbastanza disciplinata la situazione, tutti coloro che scattavano a destra e sinistra erano più indaffarati che in preda al panico. "Io adoro le chiacchiere: i fatti possono essere fuorvianti, le chiacchiere vere o false possono essere rivelatrici." nella sua testa le parole pronunciate con forte accento tedesco ed il suono nasale della voce del padre, lo adorava quel film, forse era l'ultima volta che i due erano andati insieme a vedere una proiezione al cinema. Quella frase gli venne in mente, in quel frangente proprio per quella banale verità di cui si faceva portatrice, infatti, erano diversi giorni che in città non si parlava d'altro, voci di corridoio parlavano di una qualche importante missione in cui erano impegnati i Saint rimasti lì a Rodorio, e di certo quell'agitazione generalizzata all'interno del Santuario non poteva che essere la prova che, forse, una buona parte di quelle dicerie fossero vere. Ma questo passò in secondo piano, quando tra i pensieri di James si fece spazio una nuova ipotesi. "Che la benedizione di Athena, di cui godono alcuni, possa influire su quella strana aurea?" se ne stava convincendo sempre più, dopotutto, gli indizi - come era solito dire una vita fa - erano gravi, precisi e concordanti; ogni volta che era in presenza di qualcuno in qualche modo vicino alla Dea ecco che quell'alone appariva, poteva essere un caso? Si, senza dubbio. "Anche perché, se così fosse non si spiegherebbe come anche la gente civile possa avere una cosa simile"; eppure lì nel Santuario di quegli strani aloni ve ne erano a bizzeffe, più grandi, più tenui, abbaglianti o anche solo accennati, oramai era acclimatato a quella sensazione, ed in più la spiegazione che si era voluto dare un po' lo aveva calmato. Quanto era stato fatto dal suo cervello solo per calmarlo e non indurlo a pensare male? Quanti altri indizi in realtà aveva volutamente glissato per darsi quella spiegazione comoda?

    Stava quasi per girare su se stesso e tornare indietro, oramai sicuro del fatto che fosse quella la spiegazione più plausibile, e dato che era una "Benedizione" non poteva di certo portare a nessuna conseguenza nefasta, era fin troppo palese. Quasi autoconvintosi della logica delle sue deduzioni si era alzato dalla sedia su cui lo avevano fatto accomodare insieme ad altri che avevano sicuramente più bisogno di cure di lui...non fece in tempo. Una voce dietro le sue spalle lo riportò al presente. Un uomo, anzi un ragazzo, dai tratti asiatici, il chiarore argenteo presente attorno al suo corpo come a tutti gli altri guaritori del luogo "Beh si dice che i più bravi guaritori sono tutti apprendisti in lizza per avere un'armatura", lo riconobbe dal colore degli occhi, lo aveva visto visitare il suo vicino di casa quando, qualche mese prima, era stato male con una fortissima influenza; molti lo avevano dato per spacciato eppure quel ragazzo lo aveva tratto in salvo

    Si accomodarono nella stanza del medico, il ragazzo aveva qualcosa di particolare, il suo sguardo avrebbe dovuto metterlo a suo agio, eppure in risposta, James non riuscì a fare altro che un sorriso che non si estese mai fino a giungere agli occhi, un movimento di labbra tirato che forse lasciava trasparire fin troppo l'ansia dell'uomo. «Piacere dottor Hikari» effettivamente era un apprendista come aveva immaginato, ma era giusto chiamarlo così? «Non so, va bene se la chiamo dottore?»

    La domanda era stata chiara, diretta e concisa; pensava sarebbe stato facile dare una risposta altrettanto chiara. Beh non lo era, rimase in silenzio per quasi dieci secondi, con gli occhi fissi sul medico, non voleva passare per svitato, ma di certo fissarlo in quel modo non aiutava, un attimo di silenzio in più e sarebbe diventato il tipico psicopatico da telefilm anni '90. «Non c'è un modo facile per dirlo, ma...» era sul punto di dire tutto che notò un particolare nel ragazzo davanti a lui, non era come gli altri, non aveva solo l'aura argentea, era in qualche modo capace di vedere il cuore di quella "Cosa", ed era bellissima, una calda sfumatura dorata ne abbracciava il nocciolo mentre una sorta di campo elettromagnetico la avvolgeva proteggendola. Ma come si spiega questa cosa ad un medico?

    Si schiarì la voce, deglutì e riprese il coraggio con entrambe le mani e proferì tutto d'un fiato «Vedo delle auree argentate attorno ad alcune persone...» lo sputò fuori come si caccia un dente da latte, dicendolo appariva ancora più stupido alle sue orecchie, ma una volta esternato quel segreto, il peso sul petto sembrò quasi alleviarsi. E non riuscì a fermarsi. «Oramai è un po' di tempo in realtà, all'inizio erano visioni accompagnate da mal di testa, come delle emicranie» riprese fiato, sembrava quasi voler piangere, ma nulla nel suo aspetto pareva voler cedere a quel sentimento, come se fosse ben allenato a ricacciare e sopprimere un tale evento «Ma ora non c'è più», si affrettò ad aggiungere come una giustificazione, «Il mal di testa dico, le auree sono sempre lì...». Passò una mano sulla fronte, si tolse gli occhiali e, come una persona che aveva letto fin troppo a lungo, si stropicciò gli occhi. Riprese il coraggio e finalmente pose la domanda che più gli interessava: «Cosa mi sta succedendo?»


    Narrato «Parlato» "Pensato" «Ivan» «Marina»
    Nome: James;
    Soprannome: Jimbo
    Cognome: Whitemill
    Divinità: Athena;
    VqYY4m5
    Energia: Rossa
    Cloth:Noctua
    Livello: V
    Casta: Saint

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Leggermente in ansia;
    STATUS CLOTH: Niente da riferire;

    RIASSUNTO AZIONI: Arrivo dal dottore e penso che forse un TSO non me lo toglie nessuno;

    ABILITÀ:

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


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    Va bene Hakari, per favore. Sono solo un allievo, non servono formalità.
    Quando inizi a parlare lui ti ascolta senza dire nulla, facendo passare lo sguardo lungo tutto il tuo corpo allo scopo di accertarsi dell'assenza di ferite fisiche, sebbene si sforzi di mantenere sempre un'espressione di rassicurante cortesia. Si sporge un po' in avanti, girandoti attorno per vedere meglio la tua testa, prima di fermarsi a rispettosa distanza da te.
    Hm. Non sembrano esserci segni di un trauma cranico o lesioni particolari. Si interrompe per tendere una mano verso di te, dai suoi polpastrelli scaturiscono sottili raggi di luce dorata che ti raggiungono, da essi percepisci un tepore piacevole che lenisce di un po' la stanchezza cronica che ti porti dietro, ma altresì non sembra avere altri effetti.
    Nessun danno fisico, malattie, veleni o alterazioni mentali; forse di una certa carenza di sonno. Dovreste dormire di più.

    Una volta concluso questo primo esame fa qualche passo indietro, guardandoti con fare pensieroso mentre incrocia le braccia al petto. Tamburella lentamente le dita sulle braccia prima di continuare. Pare peso nelle sue riflessioni, ma non allarmato o preoccupato e, per vie traverse, la cosa ti rassicura un minimo.
    E queste visioni sono iniziate senza alcun preavviso? Nessuna causa scatenante? Molto curioso. Aspetta che tu possa rispondere prima di riprendere a parlare. Da come me l'ha descritta potrei pensare ad una sorta di percezione extrasensoriale, ma se così fosse si applicherebbe su tutti e in maniera diversa per ognuno.
    Sembra ricordarsi all'improvviso di non aver fatto molto per fugare i tuoi dubbi e preoccupazioni, affrettandosi a concludere il discorso.
    Non so esattamente cosa sia, ma non penso sia una cosa nociva o dannosa; anzi.
    Ti lascia il tempo di capire quello che ti è stato detto, magari di porre altre domande se dovessi averne, ma quando continua lo fa con la certezza di chi sa quello dice.
    E' una situazione interessante, ma non pericolosa. Se lo fosse stata ci sarebbero già stati dei problemi ben più grossi; in questi giorni contatterò la mia maestra e farò ricerche al riguardo, nel frattempo lei torni a casa, si riposi e soprattutto stia tranquillo. Mi farò sentire io quando avrò delle informazioni in più.

    Conclusa la visita, non avendo altro da fare al Grande Tempio, ti incammini verso la strada di casa. Hai passato molto tempo via, tra sale d'attesa e viaggio in sé si è fatto ormai tardo pomeriggio, il sole va per tramontare e la via verso Rodorio è completamente deserta; ci sei solo tu con i tuoi pensieri, dubbi e domande verso il futuro. Hai delle rassicurazioni, almeno sei ragionevolmente sicuro di non star perdendo la testa, il ragazzo ti sembrato quantomeno competente; eppure, se non è un'afflizione come pensavi, di che cosa può trattarsi?
    Le tue riflessioni sono interrotte da una... strana visione.
    Vedi a bordo strada quella che sembra essere una figura umanoide, se non fosse che non ha tratti identificabili in nessun modo, ma, invece di essere solo avvolta dalle fiamme argentate, è interamente composta da esse. Nell'istante in cui ti fermi a prender nota della sua esistenza, la figura volge lo sguardo verso di te.
    Ehi. Ehi tu! Sì, tu! Mi vedi? Riesci a vedermi?!
    Non aspetta una tua conferma, ma percorre ad ampie falcate la distanza che vi separa, piantandosi davanti a te. La sua voce è femminile ma lontana e metallica, come se stesse parlando da una stanza di distanza, ma trasmette comunque tutta la fretta e allarme che lo attanaglia.

    Grazie alla Dea, ho passato tutta la giornata a urlare e nessuno si è neanche fermato! Mi hanno ignorato, come se non esistessi. Ascoltami, mi serve il tuo aiuto.
    Non ti da neanche un momento per interromperlo per presentarti o porgli domande.
    Sono Adele, allieva dell'Orologio. Io e i miei compagni eravamo in ricognizione nelle vicinanze di Rodorio e...- si interrompe, come stesse cercando di ricordare qualcosa, ma scuote il capo con rassegnazione -non ho idea di cosa sia successo, non riesco a tornare lì da loro. Ogni volta che ci provo mi ritrovo qui. Mi serve il tuo aiuto, puoi accompagnarmi dai miei amici? Magari se siamo in due cambierà qualcosa.

    Man mano che parla una comprensione si fa largo in te, la certezza assoluta che è successo qualcosa di molto brutto, e che se dovessi lasciarla a sé stessa ne avverranno altre.
    Senti per certo, senza neanche sapere perché, che sia tuo dovere portarla dove deve andare.
     
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    Le parole del dottore parevano rassicuranti, nessun ictus o malattia mortale di sorta, per un attimo il terrore che aveva attanagliato James, quella morsa ghiacciata intorno al petto che - paradossalmente - gli aveva fatto perdere la sua proverbiale freddezza. "Bene, adesso vediamo di darci una calmata" seguirono diversi lunghi respiri ogni volta che il medico riprendeva a parlare, finchè non ebbe riacquistato la padronanza di sé. L'apprendista continuò a sondare la situazione psicofisica di James finché non fece un qualcosa con le mani e diversi sottili raggi dorati scaturirono dalle dita del medico, la sensazione fu decisamente piacevole, come avvolgersi in una calda coperta in pieno inverno, il tipico calore che ristora il corpo e lo spirito. Un leggero movimento increspò le labbra di James quando il medico arrivò a raccomandargli un po' più di sonno «Magari potessi, è una vita che non faccio un'ora di sonno vero, probabilmente da quando facevo ancora l'università» il sorriso prese una sfumatura amara al suono di quella frase «Ci proverò, in ogni caso non le assicuro molto».

    Il ragazzo sapeva il fatto suo non c'era dubbio al riguardo, era professionale e scrupoloso, anche se riusciva a non lasciare da parte il fattore umano, l'empatia con cui si approcciava a James era a dir poco encomiabile, era riuscito a farlo sentire a proprio agio con poche semplici parole e gesti. «Da un pochino in realtà, e del tutto improvvisamente» lo disse con l’aria colpevole di chi sapeva che avrebbe dovuto informare chi di dovere già da un po' o, quantomeno, avrebbe dovuto sottoporsi a quella visita sin dai primi accenni di sintomi «Prima erano apparizioni sporadiche, una fiammella ogni tanto.» alzò gli occhi al cielo come chi cerca di ricordare un'informazione nascosta in qualche meandro della testa «Circa due anni, occhio e croce. Ma all'epoca era una cosa che accadeva con cadenza quasi mensile». Spiegò quindi piano piano come avesse iniziato a vedere un bagliore, come per caso, come si fosse autoconvinto che poteva anche essere qualcosa di legato magari solo alla rifrazione della luce, poi le "visioni" si fecero sempre più frequenti e con esse il mal di testa che ne conseguiva, piccole fitte all'altezza delle tempie e dietro gli occhi. Poi, infine, le fitte passarono, come se la sua vista e la sua testa si fossero oramai acclimatate a quel fuoco fatuo che bruciava attorno ad alcune persone. Purtroppo, però, neanche il medico pareva sapere cosa effettivamente potesse essere quel bagliore, anche se si affrettò ad aggiungere che non era una cosa negativa, "Percezioni extrasensoriali? Ma chi, io?" quasi si mise a ridere in faccia al medico, era bravo a capire quello che provava una persona, ma da lì ad avere il sesto senso ne passava di strada, "Poi cosa dovrebbe indicare scusa?". Un attimo di silenzio tra quella rivelazione e poi a James venne in mente una cosa che prima aveva dimenticato di dire «Ecco, giusto una cosa in più se può essere utile, ma mi son accorto che qui nel Santuario e tra gli allievi dei Cavalieri quasi tutti hanno questa specie di alone» ci pensò un attimo in più e poi «Per dire, il suo ha un qualcosa di particolare. Ha come una corona di elettricità ed i fili che prima le sono usciti dalle mani sono stranamente simili al colore del "nucleo" di questa specie di aura». Dopodiché venne rassicurato e gentilmente congedato.

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    Il mattino aveva lasciato il passo al pomeriggio già da qualche ora, in effetti il sole si apprestava a calare dietro le colline di Rodorio. Nella testa di James si avvicendavano gli scenari più disparati, ma per il momento erano del tutto accantonate le ipotesi in cui una malattia misteriosa che lo avrebbe portato ad una morte orribile e dolorosa, nonché lo scenario del burnout dovuto allo stress. Alcuni punti oscuri, però, permanevano in quella ricostruzione: cosa erano quelle misteriose fonti di luce? Perché erano così concentrate in alcune zone del Santuario invece che in altre? Era solo casualità? “Il caso ci protegge più di qualunque legge.” le parole si impressero nella mente di James con lo stesso tono con cui le avrebbe pronunciate la sua vecchia professoressa di statistica all’università. Il ricordo di quell’esserino basso con i capelli a caschetto e la frangia color miele slavato gli balenò in testa come se non avesse niente di meglio a cui pensare, fece ridere James di gusto, gli era proprio simpatica una volta. «Chissà che fine avrà fatto...». Era ancora in uno stato di rilassatezza, aveva avuto buone notizie dai medici e il volto della professoressa era ancora impresso nella sua mente che subito quello sensazione di quiete venne meno.

    __nanami_kento_jujutsu_kaisen_drawn_by_grmms_otk__sample-354310831f0836cb2f958b4a65d98018

    Una figura distava poco più di una ventina di metri da dove si trovava l'uomo, il cuore saltò un battito nel momento in cui la figura appoggiata al muro della casa incrociò il suo sguardo. Entrambi evidentemente pensarono la stessa cosa, o così credette James: "Ma sta guardando me?". Le auree - oramai quello è il nome con cui definiva quelle strane visioni - era sempre state un contorno, un accidente sulla figura delle persone, ma quella, quella era tutta un'altra storia. Un corpo intero formato da quella strana energia, che non si limitava a delinearne alcuni aspetti, ma era essa stessa la persona "In che razza di situazione sono finito...?". La donna parve capire e si diresse a grande velocità verso di lui, la tipica impostazione di chi era in ansia, era preoccupato e aveva forse trovato uno spiraglio di luce nei suoi casini, ecco, una volta lui si sarebbe girato dall'altra parte e avrebbe evitato accuratamente il contatto con quella che avrebbe definito "una rogna", il vecchio sé avrebbe riso di quella situazione giorni dopo, raccontando di come ne era scampato indenne. Proprio per questo sentimento adesso era come ancorato al suolo, non riusciva ad andarsene, non voleva andarsene e voltare le spalle alla donna.

    Si presentò come una allieva Saint, tale Adele dell'Orologio, certo non aveva idea di chi fosse, ma questo non gli impediva di esserle d'aiuto ed ascoltare la sua storia, anche se ad onor del vero data l'insistenza e l'irruenza della giovane sarebbe stato impossibile per lui non prestarle attenzione. Ricordava un po' il suo atteggiamento di poco prima con il medico, di chi ha un peso e deve toglierselo, una persona che ha bisogno di aiuto e presa dallo sconforto. Il suo racconto pareva essere uscito da un racconto dell'orrore o di una novella sulla necessità di uscire dal Samsara, una specie di loop; James sperava solo che si stesse sbagliando e che fosse in preda allo shock - inutile dire che non ci credeva troppo neanche lui - ma le sue orecchie non erano insensibili alle preghiere di soccorso. Sapeva bene quanto coraggio ci voleva per chiedere aiuto. Stava per metterle una mano sulla spalla con fare rassicurante, quando - con la mano ancora a mezz'aria - pensò che non sapeva se potesse effettivamente toccarla, e probabilmente non voleva scoprirlo, perciò la ritrasse delicatamente. Doveva tornare a casa prima di cena, guardò prima l'orologio - si ostinava a farlo nonostante sapeva che fosse rotto oramai da anni, ma era un ricordo e vi era affezionato - poi il cielo, "Si sta facendo tardi", lo sguardo della donna e quella strana sensazione che provava al suo fianco, come se fosse sull'orlo di una catastrofe e lui non ne era solo lo spettatore, trattenne un sospiro, «Certo che ti accompagno, fammi pure strada» e, con un sorriso in volto aggiunse «Il mio nome è James».

    I due presero a camminare con l'apprendista che faceva strada «Tenta di raccontarmi tutto quello che ricordi, che stavi facendo, con chi, quando. Penso che ogni particolare ci potrà aiutare», mentre parlava una strana sensazione iniziò a farsi spazio nella mente di James, come se qualcuno stesse guardando le loro mosse. Si girò di scatto un paio di volte, non pensava che veramente qualcuno potesse seguirlo "Perché mai dopotutto? Non conosco nessuno che potrebbe avercela con me", la morsa allo stomaco, però, quella che ti assale nel momento di vuoto prima del salto, la proverbiale "quiete prima della tempesta", "Che diavolo è potuto succedere di tanto grave anche per un apprendista Cavaliere?" era agitato, gli sudavano le mani, continuava di tanto in tanto a volgere lo sguardo alle sue spalle ed intorno a sé, quella sensazione di essere osservato e di essere in procinto di finire nei guai lo seguiva passo dopo passo. Poi lo sguardo si spostò sulla donna «Da quanto tempo hai detto che stai tentando di tornare dai tuoi compagni?».


    Narrato «Parlato» "Pensato" «Parlato Altrui»
    Nome: James;
    Soprannome: Jimbo
    Cognome: Whitemill
    Divinità: Athena;
    VqYY4m5
    Energia: Rossa
    Cloth:Noctua
    Livello: V
    Casta: Saint

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Leggermente in ansia;
    STATUS CLOTH: Niente da riferire;

    RIASSUNTO AZIONI: Esco dal Santuario credendo di aver risolto, e invece...decido così di aiutare l'apprendista che chiede il mio aiuto.

    ABILITÀ:

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


    TECNICHE:




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    La "ragazza" sembra quasi saltare di gioia quando dai il tuo assenso; in verità non sta saltando davvero, così come non sta camminando, sembra più che altro muoversi nell'aria come se non avesse peso o sostanza, muovendo le estremità inferiori più per abitudine che per altro. Non credi se ne sia accorta.
    Durante il tragitto, differentemente da come ti ha detto, riesce a uscire dai limiti tracciati dalla strada. Forse aveva ragione, forse è la tua presenza a cambiare qualcosa.

    Ti parla, costantemente e ad ogni istante, e a differenza tua non sembra neanche fermarsi per prendere fiato o sentire la fatica della camminata. Dal fiume di parole che ti viene diretto riesci a estrapolare che lei e i suoi amici erano stati mandati verso Rodorio per investigare alcuni raduni sospetti che si sono verificati nel corso degli ultimi giorni, non è ancora successo niente di particolarmente grave ma di questi tempi è sempre meglio essere sicuri, no? Piuttosto, e questa era la cosa che ha attirato l'attenzione dei piani superiori, è stata avvistata la presenza di un individuo che sembra essere venuto da fuori; egli è presente a questi raduni, ma nessuno che sia stato interrogato al riguardo ha saputo dire da dov'è venuto. Sembra un prete dall'aspetto, tuttavia.
    Loro avrebbero dovuto semplicemente trovarlo e accertarsi che non ci fosse sotto qualcosa di strano, fare qualche domanda o al massimo portarlo ad essere interrogato; avrebbe dovuto essere una cosa semplice, ti spiega, invece è da stamattina che non riesce a capacitarsi di cosa sia successo.

    Vi state allontanando dai percorsi che sei abituato a fare, inoltrandovi nella foresta che circonda Rodorio: lì, quando la tua avanzata viene rallentata da vegetazione e arbusti da evitare, noti che invece Adele sembra attraversarli senza alcun problema. Di nuovo, non pare essersene accorta. Eppure l'oscurità non sembra impedire la tua visione, chissà perché, ti chiedi.
    Ma infine, dopo qualche difficoltà, ti conduce alla fine del suo viaggio.
    Non è la prima volta che vedi dei cadaveri, ma speravi ardentemente che non avresti più dovuto averne davanti agli occhi: vedi tre corpi riversi al suolo, l'erba sotto di loro lorda di sangue ormai seccato e rappreso, le loro carni non sono ancora state straziate da animali selvaggi ma sono ricoperti di mosche, vermi e altri agenti di decadimento. Capisci che sono freschi, morti probabilmente di mattina.
    Ad uno sguardo noti che la testa di uno di loro è stata sfracellata, la scatola cranica aperta come da un tremendo impatto con un corpo contundente, un secondo ha tre grossi buchi circolari all'altezza del petto e infine... Adele fa per urlare, ma il verso le muore in gola quando vede l'ultimo corpo: una ragazza dai corti capelli castani, probabilmente sulla ventina, null'altro può capirsi dai suoi lineamenti siccome ha uno strano oggetto dorato conficcato nel suo volto. Nel momento in cui lo noti si dissolve in una nuvola di particelle color violacee.
    ... sono morta...

    Adele parla con voce funerea, tutta la gioia e speranza scompaiono quando comprende davvero la magnitudine di ciò che le è accaduto.
    Lo abbiamo trovato e... ci ha uccisi. Quel fottuto prete... ci ha ammazzati tutti.
    Man mano che parla il suo tono si fa sordo, come un ringhio continuo di furia malcelata; il bagliore argenteo che lo compone comincia ad agitarsi e mutare sotto il tuo sguardo, diventando di un nero iracondo che minaccia di travolgerla nella sua interezza. Siamo tutti morti... per NULLA!? Sai che rischia di perdersi completamente in questa comprensibile e umana rabbia, e le conseguenze potrebbero essere imprevedibili e innaturali.
    Nell'attimo di comprensione che hai senti come se la tua mente stesse sfiorando qualcosa di molto lontano e ovattato, ma caldo. Un calore che ti riempie fin dalla più profonda matrice del tuo essere, espandendo le tue possibilità in un momento di beatifica conoscenza.

    Un gufo ti guarda, appollaiato sugli alberi, inclinando curiosamente la testa

    CITAZIONE
    Note: bene bene, signor cavaliere che salva le anime, si occupi di quest'anima.
    Sei ad Energia Gialla e hai Sensi Acuti + Spirito. A te la scelta su cosa fare e su come provare (o non) a occuparti dell'anima di Adele.
    Puoi provare a distruggerla, a dissuaderla, o qualunque altra cosa ti venga in mente. Lascia l'esito al condizionale.
     
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    ╰─〔❨✧ I’ll Take Care Of It ✧❩〕─╯



    Innumerable beings, I vow to save you all
    ╰┈➤ ❝ [Atto 4]



    Le vie cittadine si tramutarono presto in terra battuta, che piano piano divenne sottobosco sempre più fitto, ma in nessuno di questi terreni la donna aveva poggiato piede al suolo; pareva come se ci fosse uno strato minimo di spazio tra lei e la terra, le gambe si muovevano per riflesso meccanico non per bisogno. Questo particolare si mostrò quasi subito agli occhi di James, la situazione attuale dei suoi pensieri era caos puro, come se la sua mente volesse indicargli una soluzione illogica come vera e lui coscientemente rifiutasse di vederne la correttezza; si ripeteva giustificazioni su giustificazioni "Magari è la luce...forse è quella cosa che diceva il dottor Hikari..." qualsiasi cosa pur di non dar retta a quella vocina che era la ragione, ma che sembrava avesse smesso di funzionare ed analizzare gli input esterni secondo i dettami della logica. La donna andava a passo spedito, incurante di qualsiasi ostacolo al suolo, James, al contrario, data anche la sua corporatura, una volta entrato nel sottobosco iniziò ad arrancare per starle dietro, era allenato ma quella era una marcia a ritmi forzati, il fiato iniziava a scarseggiare. Eppure lei, parlava, parlava e parlava "Sarà solo galvanizzata" si ripeteva "Dopotutto è una allieva Saint, avrà fatto allenamenti che io mi sogno solamente".

    Mentre si avventuravano nella foresta attorno a Rodorio, il sole oramai era quasi un ricordo e la vegetazione impediva ai pochi raggi rimanenti di entrare a rischiarare la zona, istintivamente rimosse gli occhiali da sole che portava per poter vedere meglio. Niente, nessuna differenza rispetto a qualche ora prima, non che non vedesse, anzi, i suoi occhi era come se si fossero immediatamente abituati a quel cambio di luminosità, ma non come farebbe un uomo. In realtà era anche sbagliato dire che si fossero abituati, era proprio come se quella quantità di luce fosse bastevole per consentirgli di vedere, il che era impossibile dato che era praticamente notte, si sfregò con forza e mise gli occhiali nel taschino, avrebbe pensato dopo a quella ennesima stranezza. «Ehi manca tanto?» oramai la storia della spedizione era finita da un po', a quanto pareva lei ed i suoi commilitoni erano in perlustrazione «Un prete? Qui?» la situazione non era per niente chiara, i vari capitoli di quel racconto erano come pezzi di un puzzle sconnesso che quella vocina insistente continuava a far quadrare, ma che lui non voleva ascoltare. Finchè non fu evidente che quella vocina tanto assillante aveva ragione.

    Gli occhi di James divennero due specchi in cui si poteva leggere chiaramente ed a caratteri cubitali lo stupore della sua mente, doveva dar ragione alla vocina: Adele era morta ed in realtà quello con cui stava parlando non era altro che un fantasma. Lo stato di shock perdurò per secondi che parevano dilatarsi all'infinito, finito il quale un conato di vomito si mosse dalla bocca dello stomaco, una torsione innaturale delle budella che reagirono alla vista di quei poveri cadaveri in stato iniziale di decomposizione. Il conato di vomito che seguì portò con sé il sapore acido della bile su fino all'ugola. Aveva visto altri cadaveri ed ogni volta sperava fosse l'ultimo, nonostante sapeva che fosse una speranza vana. Mise una mano davanti la bocca, senza riuscire però a distogliere lo sguardo dai corpi, finché lo spirito della donna eruppe in una confessione liberatoria riportandolo al presente, erano stati uccisi da quello che lei continuava a definire un prete. "Ma come poteva essere?" si domandò girando lo sguardo sul volto della donna, al centro - lì dove avrebbe dovuto vedere il naso - vi era un foro di diversi centimetri di diametro al cui interno era ancora conficcato quello che sembrava la triste unione tra un punteruolo ed un incensiere, come fece per abbassarsi a prenderlo per esaminarlo, questo scomparve smaterializzandosi in una nuvola di violacea. «Cosa diamine sta succedendo in questo posto?» la domanda gli salì alle labbra in maniera spontanea, un ultimo barlume di scetticismo che sperava in una soluzione lineare della faccenda.

    La gioia dalla donna sparì più velocemente di un battito d'ali e così la speranza di essere in qualche sogno. Sentiva e percepiva la rabbia montare in lei, la voce da preoccupata che era, ma pur sempre gioviale, stava repentinamente diventando sempre più gutturale, come se una bestia inferocita stesse prendendo il posto dello spirito - oramai era stupido pensare che fosse altro - di Adele, incanalando una furia senza pari come ricordava gli attimi della propria morte. Paura, la più irrazionale delle emozioni umane eppure l'unica logica reazione in quel momento, si fece spazio nell'animo di James, un fantasma, uno spirito disincarnato gli stava parlando e pareva in procinto di attaccarlo a testa bassa...
    gif+water

    Per un secondo ci fu un vuoto, un attimo di profonda quiete, forse un mancamento? Non improbabile, avevano corso per diverso tempo prima di giungere lì. "No, non può essere", negli anni successivi, ripensando a quell'attimo di straniamento lo avrebbe definito "Un fattore scatenante", un sassolino lontano che ruzzola dalla montagna. Gli tornò alla mente il periodo degli studi, di quando si ritirò in un monastero dell'Alta Baviera per studiare e poi di nuovo per scrivere la propria tesi, fu lì che per la prima volta sperimentò una sensazione di straniamento e pace tali da stupirlo, strano sentirla nuovamente in quel luogo, in quel momento ed in quelle circostanze. Poi la percezione cambiò, ed un pensiero folle balenò in quella testa presa d'assalto da sentimenti così particolari: "Jessica, sei tu?" quella sensazione, come di un abbraccio caldo e rassicurante, riportava alla mente l'amata, forse suggestione, non gli era chiaro, ma la mente di James parve distaccarsi dalla Realtà per andare oltre; dove di preciso non lo avrebbe saputo dire, se non molto più tardi.

    Ma in quel preciso istante, sentì la rabbia di Adele rinforzarsi e mostrarsi a lui in maniera più vivida di quanto gli siano mai apparse le emozioni di qualsiasi altra persona e sotto quella furia, un cuore di dolcezza e felicità. Sondare quell'emozione era come percorrere a ritroso la vita della donna, era un qualcosa di distante e lontano che vi era stato e che lei - ora - non ricordava forse, ma era presente. «Adele» il tono della voce era posato - anche se ancora leggermente tremulo dalla paura e delle sensazioni appena provate - come quando si trovava in aula una vita fa «Non posso neanche immaginare cosa si provi a vedere il proprio corpo in queste condizioni», da oratore compassato fece un passo in avanti verso la donna, in modo da provare a nascondere alla vista i cadaveri dei compagni ed il suo «Ma non lasciare che questo dolore ti porti via e ti distrugga» ripensò al momento in cui perse Jessica, era sul punto di perdere anche se stesso, un dolore tanto profondo che se avessero ucciso lui quel giorno al posto suo sarebbe stato meglio «Il dolore è una catarsi, ma non è l'unica cosa che ti lega ancora a questo mondo, lo percepisco in te» quella fioca luce che un tempo era stata un faro brillava ancora sotto quel rosso d'odio e violenza che pareva essere diventata Adele «Aggrappati a quel ricordo, pensa che quello vissuto finora non è stato vano, il tuo lavoro non è stato vano» orami parlava a briglia sciolta «Non è stato per nulla, sei riuscita a trovare me, volevi che qualcuno sapesse e punisse il colpevole di tutto ciò. Volevi avvisarci» e poi, senza pensare lo disse «Prometto che vi renderò giustizia». Cosa? Come avrebbe fatto? A malapena sapeva che cosa stesse succedendo in quel momento, come avrebbe potuto farlo? Purtroppo, questa era la vocina della ragione che parlava, ma lui era troppo lontano per sentirla, aveva abbracciato quella tiepida energia che sentiva dentro di sé e sapeva istintivamente che era giusto che fosse lui a prendersi cura della faccenda. Probabilmente lo avrebbe fatto anche senza quell'epifania, era quello che diceva sempre Eloise, era più forte di lui doveva prendersi cura delle persone.

    Provò quindi ad attingere da quella sensazione di poco prima, non sapeva bene come fare, non aveva idea neanche del perché lo stesse facendo a conti fatti, ma peggio di così non poteva andare. Si provò a immergere nuovamente in quell'abbraccio caldo e protettivo, ma con l'intenzione di spingerne l'area di influenza quanto più possibile verso l'esterno e fare in modo che la stessa Adele ne percepisse il calore «Per farlo ho bisogno di te, perché tutto questo non sia vano» si girò verso i compagni della Saint, indicandoli «Perché loro non siano morti per nulla», infine, fece un ulteriore passo in avanti, in diagonale per l'esattezza, in modo da poter lasciare nuovamente visuale sul proprio corpo, «Aiutami a fare giustizia, non farti trasportare dall'odio» oramai era a poco più di un passo da lei, non sapeva se il suo tentativo di espandere quell'energia che sentiva dentro funzionasse o meno, ma nonostante tutto continuava ad aggrapparsi a quella sensazione tentando di farla percepire alla fu allieva dell'orologio, pertanto per quel che poteva immaginare lui, le parole restavano - per il momento - la sua arma migliore «Non cedere, oppure quel mostro l'avrà veramente vinta».

    In quel momento notò il piccolo uccello appollaiato a poca distanza da loro che li scrutava probabilmente chiedendosi con chi stesse parlando quell'uomo biondo di mezza età al centro di un boschetto...


    Narrato «Parlato» "Pensato" «Parlato Altrui»
    Nome: James;
    Soprannome: Jimbo
    Cognome: Whitemill
    Divinità: Athena;
    VqYY4m5
    Energia: Rossa
    Cloth:Noctua
    Livello: V
    Casta: Saint

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Leggermente in ansia;
    STATUS CLOTH: Niente da riferire;

    RIASSUNTO AZIONI: Scoperti i cadaveri provo ad espandere quella sensazione a cui non so ancora dare un nome (ma che in pratica è spirito) affinchè possa arrivare anche ad Adele con il fine di placarla, mentre tento di calmarla con la mia arma più potente, il Talk no - Jutsu. Quindi per ora si prova la via della pace :yeye:

    P.S. ho voluto rendere omaggio al gufetto che hai messo perchè era veramente troppo bella quella pic

    ABILITÀ:

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


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    Passano dei lenti e interminabili secondi in cui quello che sai essere l'anima di Adele si gira verso di te. Non sei sicuro abbia ascoltato le tue parole, non è una persona fisica dalla quale puoi estrapolare indizi leggendone la mimica facciale, ma vedi che, lentamente, il nero della rabbia che stava minacciando di avvolgerla e di farla perdere si placa.
    Si volta, fronteggiandoti, e per un attimo temi di diventare il bersaglio di questa furia; tu, che hai cercato di distrarla da essa e dalla sua giusta vendetta, ma dalla ragazza senti solo esalare un sospiro estremamente stanco. Il nero si ritrae, la rabbia si dissolve, venendo sostituita dall'originale bagliore argentato.
    Hai ragione, ovviamente. E' solo... difficile.

    Immagini che stia sorridendo, prima di allargare le braccia e scrollare le spalle come a dire "e ora?". In quel momento da te prorompe un fascio di energia argentea, un flusso di potere spirituale che entra in contatto con l'anima persa della ragazza e la avvolge nel suo calore; è un atto istintivo, facile come respirare, come se tu fossi istintivamente consapevole di ogni passo di questo tuo sentiero. La ragazza si rimpicciolisce, la sua forma da umanoide diventa quella di una piccola sfera argentata, che si avvicina pigramente al tuo petto, svanendo in esso.
    Senti la sua presenza nel retro della mente, come se stesse placidamente riposando, cullata nella sicurezza del tuo spirito incrollabile. In un momento di sublime rivelazione, illuminato dalla pallida luce della luna, cogli che questo è il tuo compito: tenerla al sicuro fin quando non potrai portarla nel luogo dove potrà riposare eternamente, al fianco di tutti coloro che sono vicini al cuore di Atena. Non solo lei, tutti coloro che hanno il potenziale di votarsi al bene e alla giustizia andranno protetti dalle predazioni che affronteranno, guidati esattamente dove devono andare per compiere i loro destini e realizzare il proprio potenziale. Fallendo questo, dovrai tutelarne le anime immortali.
    Se non dovesse essere possibile, è tuo sacro dovere vendicarle. Questo è il dovere e il compito che la Dea ha per te, i suoi occhi.

    Il gufo che hai visto in precedenza si leva in volo, e in questo attimo di gloriosa epifania lo percepisci come una creatura ricolma di potere sacro ed etereo, forse è stato lui a fare in modo che incontrassi Adele? Forse ti stava mettendo alla prova.
    Ti guarda, i suoi occhi fissi nei tuoi, e capisci che hai un ultimo dovere da compiere prima di assurgere alla pienezza di questa sacra funzione: l'essere che ha barbaramente ucciso Adele e degli apprendisti innocenti è ancora qui, e senti che se non dovessi fermarlo adesso si verificherebbe una grande tragedia.

    La creaturina vola via, a guidarti nelle profondità della foresta.
    Ma in fondo, non è una chiamata a cui devi rispondere per forza, James. Fai ancora in tempo a girare le spalle e tornare a casa, e tutto sarà esattamente come prima.
     
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    ╰─〔❨✧ I’ll Take Care Of It ✧❩〕─╯



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    ╰┈➤ ❝ [Atto 5]



    Incredibile. Non sapeva come definire la cosa se non "incredibile", lo spirito della donna sfumava lentamente dal nero che la stava per divorare, per poi tornare di un vivo color argento. L'anima della ragazza si girò verso l'uomo, sembrava quasi volerlo ringraziare per averla calmata, la sua voce era lontana - adesso che l'uomo accettava il fosse che fosse uno spirito, il tutto aveva più senso - il suo volto non era ben definito, anche se per un secondo James giurò di aver immaginato un sorriso lì dove dovrebbero trovarsi le labbra. «Adesso dobbiamo fare in modo che quell'uomo non possa più fare del male ad altri» mentre pronunciava tali parole, nuovamente una sensazione di calore si sprigionò dal centro del petto dell'uomo, caldo come quando una persona cara ti abbraccia dopo tanto tempo.

    Quello che successe dopo era ancora più straordinario del semplice incredibile. Dal corpo di James apparve un fascio di luce argentea, simile al colore dello spirito dinnanzi a lui, sentiva la forza di quella luce generarsi ed avanzare come una onda che si affretta ad arrivare al bagnasciuga, mentre l'ipostasi dell'anima di Adele ne veniva completamente inglobata. In tanti anni di vita a Rodorio ne aveva viste di ogni colore, dalla scoperta dell'esistenza dei Saint e dei cosmo dotati, aveva visto persone più vicine al divino di quanto non lo fossero all'uomo, eppure in tutto quel tempo non aveva mai pensato di poter anche solo lontanamente di possedere alcunché di speciale, di avere in alcun modo la possibilità di unirsi a loro. Si sbatteva per dodici ore al giorno ed a volte più per poter aiutare come meglio poteva, come una persona normale poteva gli altri, lo faceva per non pensare, lo faceva per potersi sentire "buono", lo faceva per Eloise e per evitare che alcun male potesse toccarla, lo faceva per onorare la memoria di Jessica.

    "Ma ora?" cosa doveva fare? Sapeva parlare e mettere a posto un paio di muri e di tegole, era un discreto pugile - o almeno lo era stato un tempo - ma quell'energia? Quel compito che sentiva per qualche motivo come suo? Come poteva svolgerlo, non ne sapeva niente di niente di tutto ciò...Domande su domande intasarono i pensieri di James, mentre quella luce così pura si avvicinava al suo petto per esserne inglobata. Ne ebbe paura in principio, non sapeva cosa aspettarsi, che sensazione avrebbe causato, avrebbe fatto male? Nulla, solo un leggero calore che dal plesso solare si spandeva in tutto il corpo, quel calore che in così poco tempo aveva imparato già a conoscere ed acclimatarsi alla sua presenza, poi, con calma, sentì la coscienza di Adele come riformarsi dentro di lui, come una istanza subordinata nei recessi della sua mente. Tutto ciò successe nel giro di pochi attimi che parvero estendersi ed allungarsi all'infinito, fu proprio nel momento in cui sentì lo spirito della donna chetarsi come se avesse raggiunto un angolo della Realtà dove, nonostante tutto si potesse sentire al sicuro, che capì quale fosse la missione che aveva in serbo per lui la sua Dea. Avrebbe dovuto fare quello che aveva sempre fatto, ma più in grande, avrebbe dovuto servire Rodorio ed i suoi cittadini ma anche tutti gli altri uomini e donne che ancora resistevano negli angoli più sperduti del globo, avrebbe dovuto guidare coloro i quali erano degni di divenire cavalieri suoi pari e forse più, «Il mio destino è salvare gli altri in modo che i loro destini si possano compiere.», nuovamente le parole uscirono spontanee dalla bocca, come se fossero state da sempre lì in attesa di essere pronunciate.

    png


    Lo sguardo si poggiò sulla Nottola che fino a quel momento non gli aveva tolto gli occhi di dosso, lo guardava come se fosse la maestra davanti al bambino che finalmente aveva capito la lezione che aveva spiegato quel giorno. Percepiva la sua presenza spirituale, ne percepiva la vastità e la profondità come se non fosse solamente un animale, ma qualcosa di più antico che lo stava testando e gli chiedeva di proseguire nella prova. Di nuovo, tante sarebbero potute essere le domande, più che lecite, che James poteva porsi, tra tutte forse la prima sarebbe potuta essere "Quale altro dovere vuoi che io compia?", ma in realtà lo sapeva, lo vedeva negli occhi della civetta, lo percepiva dall'odore di corpi in putrefazione che adesso gli arrivava forte alle narici, erano giovani, poco più di sua figlia, forse quattro o cinque anni. Poteva esserci lei...non vi fu esitazione nella sua voce, non erano parole dette per dire, né una frase che non sentiva sua, ma era la volontà di riparare ad un torto per riportare la giustizia della Dea Athena sulla terra, o una necessità di vendicare i ragazzi che non aveva potuto proteggere? Guardò l'animale che sembrava non aspettasse altro, senza aspettarlo prese il volo e si inoltrò tra gli alberi.

    James rimase un secondo fermo, i corpi dei ragazzi al suolo, l'olezzo di decomposizione e sangue che risaliva dai cadaveri, il pensiero della brutalità dell'omicidio che aveva compiuto quell'abominio che adesso correva libero, per un secondo ebbe paura, ebbe paura di fare la fine di Adele e dei suoi compagni, compagni di cui non sapeva neanche il nome, paura di non poter rivedere la figlia l'indomani mattina e non poter più ridere e scherzare con lei, di non potersi più allenare e non potersi più preoccupare quando non la vedeva rientrare la sera. Per un lunghissimo attimo rimase fermo, incapace di fare alcunché, fin quando il piede si mosse, come a voler ritornare verso Rodorio; poi una morsa allo stomaco lo inchiodò, la sensazione che se avesse assecondato la via "facile" la via della codardia, se ne sarebbe pentito, perchè quell'essere avrebbe portato altro dolore ed altra morte. Si voltò dall'altro lato, la luce della luna era più che sufficiente per permettergli di scorgere il gufo a qualche decina di metri di distanza, un ultimo sguardo al corpo di Adele e poi, come fosse un impegno solenne verso i ragazzi aggiunse

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    «Me ne occuperò io»


    Narrato «Parlato» "Pensato" «Parlato Altrui»
    Nome: James;
    Soprannome: Jimbo
    Cognome: Whitemill
    Divinità: Athena;
    VqYY4m5
    Energia: Rossa
    Cloth:Noctua
    Livello: V
    Casta: Saint

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Determinato ed nervoso;
    STATUS CLOTH: Niente da riferire;

    RIASSUNTO AZIONI:

    ABILITÀ:

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


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    Sospinto da giusto furore, quasi non noti il tempo che passa a seguire la tua guida. Ma, infine, giungi a destinazione quando la luna è alta nel cielo.
    Vedi in un ampio spiazzo aperto una ventina di persone, forse di più: le conosci quasi tutte di vista, ragazzi e ragazze che più di tutti stavano soffrendo le restrizioni imposte dalle condizioni dell'Armageddon, abitanti di Rodorio di lunga data e persone che sai aver espresso criticismi sull'apparente carenza di progressi che stavano osservando. Non ti notano nemmeno emergere dalla vegetazione, la loro attenzione sembra essere letteralmente calamitata da qualcosa, che ti rendi conto essere una voce: un suono forte, dal tono maschile, suadente e melliflua, ma che in te genera una repulsione atavica. Come se ogni parola pronunciata da oltre quell'assembramento di persone, ognuna avvolta dall'ormai famigliare bagliore argenteo, sia veleno per le orecchie e per l'anima.
    ... e dunque, dopo dodici anni passati a nascondersi dietro la sottana di Atena e temporeggiare, cosa sono riusciti a fare? Quali sono stati questi grandi progressi? Un attimo di pausa, spezzato subito da altre parole dal tono disgustato. A malapena sono riusciti a conquistare Atene, la città che porta il nome della dea, dopo sette anni dall'inizio dell'Armageddon. In seguito ogni tentativo che hanno fatto di uscire dalla sicurezza delle loro mura è fallito miseramente ancor prima di iniziare. Ma questo non ve lo hanno detto, giusto?

    Un brusio passa per la folla, un vociare indistinto e indignato che l'uomo utilizza per ritmare il prosieguo del discorso, e inizi a farti strada tra la folla.

    E ora vi chiedo, è giusto quello che sta succedendo? E' giusto che, dall'alto delle loro Dodici Case, i Saint possano banchettare con tutto ciò che a voi è negato? Mentre loro ridono e si ingozzano, perdendo tempo a combattere i problemi nelle loro teste, voi siete costretti a razionare cibo e acqua e vivere nelle ristrettezze e nel disagio? Quale autoproclamata Dea della Giustizia tollererebbe una situazione del genere?
    Di nuovo una pausa, e la rabbia e l'indignazione nelle persone cominciano a crescere in maniera feroce. Ti rendi conto che ormai pendono dalle labbra dell'uomo, ogni sua parola provoca in essi esattamente la reazione da lui sperata.
    E perché si rifiuta di concedervi la forza di combattere, a voi che siete disposti a farlo? Perché non vi eleva oltre le vostre umane limitazioni, voi che avete il potenziale di raggiungere grandi risultati? Perché si ostina a dare il potere solo ai più ignobili e immeritevoli degli individui?

    Perché Atena non è dea della giustizia, l'unica cosa che le interessa è di preservare il suo dominio su di voi quanto più a lungo possibile. Lei teme cosa potrete fare se vi fossero dati i mezzi, facendo la guardia al proprio potere con la ferocia di una leonessa, elevando solo coloro che può facilmente manipolare.
    Un attimo di silenzio, ben più lungo stavolta, che ti permette di oltrepassare un'altra ala di persone. Non manca troppo alla prima fila, ma nel frattempo l'uomo riprende il discorso.

    Non siete perduti, tuttavia. Dove Atena è egoista con il potere che concede, il Signore invece è generoso oltre ogni dire; egli benedice chiunque lo chieda, perché il suo unico desiderio è vedervi elevati oltre questo scempio e farvi raggiungere il vostro pieno potenziale. Perché Dio è buono, sotto il suo sguardo i giusti vengono ricompensati e i malvagi puniti, i suoi fedeli hanno la forza di proteggere i propri cari e non hanno nessuna preoccupazione o bisogno di infimo sostentamento materiale.

    E in cambio di tutto questo, di giustizia e sicurezza, del potere di salvare i vostri amati e di riprendervi il mondo che è vostro di diritto, cosa chiede in cambio? Cosa dovete fare, per realizzare ogni vostro desiderio?

    Dio è davvero buono, perché dove Atena vi impone di soffrire e morire, Lui, per i suoi doni, chiede solo una cosa

    8a1ca85a8064c122cedcfab14548a545

    che li accettiate.





    CITAZIONE
    Note: beh.
    A te la prossima mossa, scegli come/se provare a convincere gli altri a non cedere alle tentazioni del prete. Come prima, hai piena libertà; da lui senti un cosmo disgustoso ma molto più forte di te. Se provi ad alzare la voce molto probabilmente ci morirai, ma se stai in silenzio gli altri accetteranno la sua offerta (che è MOLTO MOLTO male).
     
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    James Whitemill
    ╰─〔❨✧ I’ll Take Care Of It ✧❩〕─╯



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    ╰┈➤ ❝ [Atto 6]



    Seguire una civetta nel cuore della notte poteva senza dubbio sembrare una sciocchezza ai più, non a James. Non in quel momento. Sentiva con tutto il suo cuore e la sua anima che quella era la cosa giusta da fare e non si fece pregare dall'animale, "Animale poi non credo sia la definizione corretta, è qualcosa di molto più profondo ed antico, in qualche modo riesco a capirlo". Il tempo correva lento trainato dai cavalli della notte, mentre l'uomo si inoltrava nella foresta, quanto avesse vagato tra gli alberi non lo sapeva più dire, ma la luna era oramai alta sulla vegetazione quando arrivò in una radura. C'era qualcosa dentro di lui che ribolliva a mano a mano che lasciava gli alberi. Ma andiamo con ordine.

    Un capannello di uomini e donne si era radunato in quel luogo e faceva cerchio attorno a qualcosa o qualcuno, la cosa curiosa era che la concentrazione di quelle strane aure attorno ai corpi, mai prima di allora, se non al Santuario, ne aveva viste tante e tutte insieme. Nessuno di loro pare rivolgere la minima attenzione a James, come se fosse solo uno dei ritardatari a quella riunione, nessuno si volge a guardarlo, la loro attenzione è tutta per quello che vi è dentro il cerchio. Ci mise poco a capire come mai. Dal centro una voce emergeva incontrastata, parlava con cadenza, parlava alla pancia di quella platea; ne coglieva gli umori; ne saggiava le risposte nel viso e nei piccoli cenni di assenso fatti col capo; sapeva come tenere al guinzaglio un'auditorium e lui, James, sapeva riconoscere gli espedienti di dialettica che stava utilizzando. Gli venne il disgusto, tornarono alla mente gli errori fatti e le volte in cui chiuse più di un occhio di fronte alla colpevolezza manifesta di un suo assistito, tornò alla memoria quando lui era il tizio al centro del cerchio.

    "Di cosa diavolo sta parlando, quali sarebbero i doni di Dio?" si fece largo piano piano tra la folla, l'energia che proveniva da quello che, effettivamente, aveva tutta l'aria di essere un prete fatto e finito, era enorme e dava il volta stomaco ad ogni emanazione. Fu una cosa così immediata e particolare che per James il fatto di sentire effettivamente l'energia di qualcun altro fu quasi naturale, come se per anni avesse solo scordato di saperlo fare. Era come ascoltare la versione distorta del cosmo di Adele, ma molto - troppo - più vasto.

    Ora lui sapeva riconoscere un imbonitore di folle quando ne vedeva uno, ancor più facilmente notava la truffa e la fregatura tra le parole al sapor di miele che fluivano incessanti dalla bocca del tipo. "Ma soprattutto, di che Dio sta parlando?" non ricordava che il Dio cristiano facesse doni materiali, non era mai stato un fervente credente neanche da giovane, ma aveva studiato presso un monastero per diverso tempo, era sicuro che non vi fossero doni di Dio che si potessero maneggiare. Non sapeva ancora come fare coscientemente, perciò si affidò all'istinto ed alle sensazioni, provò a fare quello che poco prima aveva fatto con Adele, voleva sondare le anime dei presenti - escludendo il tipo al centro - per capire quanto fossero oramai preda delle parole del prete. Lasciò andare i pensieri concentrandosi sulle sensazioni provate in precedenza, sul cercare di toccare le anime e non i corpi di quelle persone, ci mise un po' ma poi - dopo il terzo o quarto tentativo - riuscì a far sua quel procedimento. Era particolarmente più facile per lui processare una sequenza di azioni finchè le si mette in ordine come se fossero una scaletta, una ricetta o più semplicemente un processo vero e proprio.

    Quello che ricevette come responso fu inquietante, tutti i presenti parevano condividere sentimenti di odio, rabbia e frustrazione, sentimenti che aumentavano di intensità a mano a mano che quel prete andava avanti con il suo sermone. Permettergli di consegnare quei doni era fuori discussione, ma parlare lì davanti a tutti equivaleva a morte certa. "Devo provare a far ragionare i presenti, ma se parlo attiro attenzione e siamo punto ed a capo, io finisco male e lui farà comunque quello che vuole", pensava a cosa fare, non vi era nessuno di speciale, nessuno di famoso, erano fornai, muratori, gente normale che si vedeva per le strade di Rodorio, alcuni li conosceva, alcuni li aveva aiutati anche con delle faccende dategli da Ernst, ma tutti avevano quell'alone attorno al corpo. "Forse è quello il suo obiettivo, ha bisogno di gente con quella manifestazione" il perchè era ignoto, ma sicuramente era meglio per tutti che loro non ne ricevessero di doni. Per un secondo si girò di scatto a destra e sinistra aveva visto quelle aure, ma non aveva messo in conto che anche sua figlia ne aveva una, flebile certo, ma comunque c'era. L'immagine del volto cavo di Adele fu come un flash, l'oggetto dorato conficcato nel viso della ragazza, la strana emanazione violacea, quel prete, la folla. Tutte le informazioni vorticavano incessanti nella testa di James con un solo interrogativo "Che fare?". Non gli parve di vedere il corpo di Eloise in mezzo la calca, rassicurante, doveva evitare che quell'uomo potesse arrivare mai a lei, a costo di rimanere in quel bosco per sempre. Non aveva alternative, da qualsiasi parte guardasse quella situazione era come passare dalla padella alla brace, doveva fermarlo. E doveva farlo subito.

    Provò come aveva fatto poco prima con lo spirito dell'allieva dell'Orologio, l'energia che sentiva dentro di sé e con cui aveva toccato le anime dei suoi concittadini avrebbe dovuto tentare di calmare le emozioni negative che aiutavano il prete, per far sì che le sue future parole attecchissero nel profondo più facilmente. Si girò un paio di volte nella folla, per battere una situazione simile la forza non serviva, avrebbe dato solo valore alle sue argomentazioni, doveva far germogliare il dissenso in sordina. Si girò verso uno di quelli che aveva già visto, sperava che vedendo una faccia "amica" l'idea attecchisse meglio, doveva farli sgomberare e poi occuparsi di lui, magari qualcuno avrebbe chiamato i rinforzi nel mentre. «Si, certo» a bassa voce, come se stesse parlano più tra sé e sé che con l'omone al suo fianco «Quale dio sarebbe questo? E dov'era quando Athena ci dava una casa, la sua protezione gratuita e del cibo?», fece spallucce come chi dopo aver sentito una bugia palese si arrende al fatto che solo un idiota ci crederebbe. Si girò dall'altro lato e, come se stesse già parlando di una cosa accertata o avesse già il favore dell'interlocutore, continuò «Facile apparire a distanza di dodici anni. Mah io non mi fido, sembrano le televendite del secolo scorso. Buone per gli sciocchi, per chi ci ha preso questo?». Era una tattica azzardata certo, ma la gente tende a darti più facilmente ragione se la elevi dalla massa, se le fai credere che non li reputi gli idioti di cui stai parlando. Era un po' il trucco del prete al contrario, far sentire speciale qualcuno per irretirlo e portarlo dalla propria parte. Adesso doveva solo sperare che la folla abboccasse all'amo e iniziasse a dubitare delle parole avversarie «Inoltre, non credo che qualcuno di questi tempi possa essere così gentile, » un paio di passi dietro, "Penso che debba fare in modo che li prendano di loro spontanea volontà" quindi doveva evitare che quante più persone possibile accettassero quei sedicenti doni«E poi, non mi pare che Athena sia parca nei suoi doni, no?» la donna alla sua sinistra era fortemente scettica, quasi completamente piena d'odio, era uno degli obiettivi principali delle loro contrapposte parole, una sfida difficile da vincere per lui «E cosa farsene del potere dei Cavalieri? Veramente vorreste le responsabilità di un potere così grande? Mah io me ne starei con i miei pochi guai». Guardò quelli attorno a sé tentando di incrociare lo sguardo di quante più persone possibile «Lasciamo perdere questo cialtrone, venite, andiamo via».

    Se avesse funzionato avrebbe tolto di torno potenziali vittime e avrebbe potuto avere campo libero ed avrebbe potuto tenere a bada quel tipo fino all'arrivo dei rinforzi, "Chi li dovrebbe chiamare i rinforzi??" si girò intorno per vedere se la civetta era ancora nei paraggi, non avrebbe funzionato, anche se ci fosse stata. Erano solo loro.

    Narrato «Parlato» "Pensato" «Parlato Altrui»
    Nome: James;
    Soprannome: Jimbo
    Cognome: Whitemill
    Divinità: Athena;
    VqYY4m5
    Energia: Rossa
    Cloth:Noctua
    Livello: V
    Casta: Saint

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Determinato e nervoso;
    STATUS CLOTH: Niente da riferire;

    RIASSUNTO AZIONI: Ok proviamo così, sfrutto spirito per ammorbidire gli animi di quelli che ho attorno in modo che prestino più facilmente orecchio alle mie parole, al contempo provo ad insinuare sentimenti contrastanti tra quelli nel cerchio tentando di rimanere quanto più possibile in sordina, in modo da prendere tempo. Uso in pratica il malcontento che provo a generare nei confronti del prete per far tornare in buona luce Athena e far andare via quanta più gente possibile o perlomeno non far accettare quei doni che per me sono il "trigger" per qualcosa di molto brutto.

    Quindi in pratica non ho alzato la voce, ma non sono stato neanche in silenzio :yeye:

    ABILITÀ:

    Legem in tempore Pacis

    Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli

    Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Avanzati di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]


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    Nell'istante in cui fai per prendere la parola lo sguardo del prete si fissa su di te e, per un istante, vedi il suo sorriso calmo e sicuro venire sostituito da un'espressione di mortale serietà. Pensi quasi che stia per scattare verso di te, fa per alzare una mano in tua direzione e far ardere quel cosmo blasfemo, ma poi viene la continuazione del discorso; la calma serafica che aveva prima gli ritorna in volto mentre si puntella su un ornato bastone ricolmo di simbologia ecclesiastica, come se già sapesse quello che sta per succedere. Sebbene i tuoi poteri riescano a raggiungere la folla e a placare le emozioni negative che stavano per dominarli completamente, le tue parole non fanno breccia nelle loro menti.
    Qualcuno, quattro o cinque persone particolarmente prudenti, colgono la stranezza e la pericolosità della situazione, ma tutti gli altri ripiombano a capofitto nella spirale autodistruttiva di rabbia e frustrata disperazione; le voci della ragione vengono soffocate da un coro di insulti e urla che si fanno più forti, nutrendosi a vicenda nel più banale compiersi della mentalità da branco.
    Infine, prima che la situazione sfoci in violenza, quelle povere persone compiono l'ultimo passo disperato e pronunciano con una voce una singola parola, una sola parola che riecheggia una ventina di volte nella notte.
    Accetto.

    Quando questo scellerato accordo viene siglato vedi come un'ombra calare sulle loro anime, ogni radianza dissolversi, una tenebra senza fine prendere possesso di ogni brandello della loro essenza. Sulle loro fronti appare una stella a cinque punte, sigillo di un male infinito, ma prima che tu possa fare qualcosa il prete batte il bastone al suolo. Tutti coloro che hanno accettato vengono avvolti da una vampa di fuoco violaceo che consuma istantaneamente le loro carni conduce le loro anime in un luogo lontano e al di fuori della tua portata.
    Chi è rimasto fugge via in preda al terrore, lasciando solo te e il prete in quello spiazzo. Lui sorride in maniera ancora più profonda, con lo sguardo tronfio e sicuro di chi ha vinto; sai che saranno allertate le forze del Grande Tempio e ci saranno rinforzi, ma non sembra avere la minima fretta. Non farebbero comunque in tempo a raggiungervi.
    Mi perdonerai se ho sparecchiato la tavola così bruscamente, ma se c'è una cosa che ho imparato è che non si può mai essere troppo prudenti con quelli come voi. Chi può prevedere quando farete qualcosa di incredibilmente stupido.
    Si interrompe per un istante, come se stesse ascoltando una voce lontana, ma infine allarga il suo sorriso in maniera innaturale. Ti guarda e parla con tono malizioso e predatorio.
    Dunque. Perché non corri via insieme agli altri? Mi sento particolarmente misericordioso stasera, si potrebbe dire che sia pieno della pietà di Dio.
    Ride, un suono aggiaccante che ti manda un brivido dietro la schiena.

    Non c'è nulla che tu possa fare. Niente di niente. Scappa con la tua patetica vita, e passa ciò che resta del tuo scampolo di esistenza consapevole di aver fallito.

    CITAZIONE
    Note: a te la scelta.
     
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    POST 7Innumerable beings, I vow to save you all james silver noctua energia rossa
    L'energia percepita nel momento stesso in cui James proferì parola era la cosa più stomachevole che avesse mai sentito, una morsa stretta direttamente alla bocca dello stomaco «Che razza di potere è mai questo?» oramai la sua strategia era andata a farsi benedire, la scarica di adrenalina e paura generò un brivido freddo che corse lungo tutta la schiena, sensazione che, quando dal nulla fece apparire un bastone dorato, si fece risentire ancora più forte di quanto avvenuto qualche istante prima"Ad occhio mi pare lo stesso stile però di quell'altro oggetto trovato sul corpo di Adele".

    Il circolo attorno a lui iniziò ad agitarsi nuovamente, le emozioni negative che aveva provato a sedare erano germogliate nuovamente, aveva tentato di giocare al gioco del suo nemico, un errore grave che diviene un errore stupido quando l'avversario è palesemente più forte di te; qualcuno attorno a James parve riprendersi da quella specie di ipnosi indotta dalle parole del prete e prese ad andare via, eppure il peggio era oramai inevitabile, in massa risposero alla chiamata accettando i sedicenti doni dell'uomo. Quello che avvenne dopo fece nuovamente fibrillare il cuore dell'uomo, ma in maniera diversa, non era paura di quello che poteva succedere, non era terrore o sconforto, bensì tristezza, le tiepide luci che fino ad un istante prima brillavano placide attorno a tutte quelle persone, si spensero all'unisono e per ognuna di loro, James pensò di percepire il dolore della loro anima soggiogata. Dopodiché un simbolo - per sua fortuna non ne aveva mai visti prima di allora, ma ne aveva sentito parlare, si diceva fossero legati al Dio dei Morti - apparve su ognuna delle loro fronti, "Devo fermarlo" il pensiero rimase solo un'intenzione, non fece in tempo a muovere un passo in direzione del prete che un fuoco accecante e di un innaturale colore violetto bruciò i corpi di tutti coloro che avevano accettato la proposta.

    Rimase fermo immobile, aveva condannato quelle persone, era stato lui, voleva salvarli tutti, voleva far sì che si allontanassero e rifiutassero quella proposta, non ne era stato capace, non si era esposto e loro erano morti; gli occhi di James si spalancarono, dipingendo uno sguardo di sciocco stupore sul suo viso. Il suono dei corpi in fiamme riverberava nelle sue orecchie come un eco che ovattava i suoni del mondo reale, le persone in fuga urlavano eppure lui non percepiva che il dolore di quelle anime ed il fuoco che ne bruciava la carne, non sentiva null'altro. Finché quel mostro non iniziò a ridere; una risata fredda, di scherno.

    "Andarmene..." la mano destra tremava per l'adrenalina ed il nervoso, non ne controllava quasi lo spasmo, la paura di morire lì ed ora era un sottofondo sfocato, la sua anima era pura rabbia. «Andarmene dici». La giacca gli bloccava i movimenti, andava tolta. La cravatta, perchè si ostinava a metterla? Sciolse il nodo ed un flusso d'aria fresca inondò i polmoni che si gonfiarono ossigenando il sangue che correva irruento nelle vene. Nella sua mente quei piccoli momenti si allungarono all'infinito, «Non potrei più vivere sapendo di averti lasciato a piede libero» doveva prendere tempo, il tipo era tranquillo, pensava di liberarsi in fretta di lui, doveva prendere tempo «Che vita mi proponi di vivere sapendo di aver voltato le spalle ad uno come te? Deprimermi al solo pensiero di essere scappato e lasciato morire tutte queste persone pur di mettere in salvo me?». Lasciò cadere la giacca al suolo. Percepiva nuovamente quel giuramento non detto, quel dovere che gli era stato attribuito nel bosco poco prima davanti ai cadaveri di quei giovani. «Loro non sono scappati ed avevano tutta la vita davanti, come potrei farlo io?», quasi sentì nella mente le parole che non aveva pronunciato prima

    Dovrai tutelare coloro che hanno il potenziale di votare i loro destini al bene ed alla giustizia.
    Salvare gli altri in modo che i loro destini si possano compiere.
    Fallendo questo, dovrai tutelarne le anime immortali.
    Se non dovesse essere possibile, è tuo sacro dovere...

    "Vendicarli" quella parola si impresse come un marchio nella mente di James mentre la mano destra si stringeva a pugno.

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    «Volevi sapere quando uno come me avrebbe compiuto qualcosa di stupido eh?» si girò a controllare con lo sguardo la radura, calcolando a spanne la distanza che lo separava dal prete «Non credo che andrò via». Obiettivo principale: resistere fino all'arrivo dei rinforzi. Obiettivo sperato: non farlo scappare fino all'arrivo dei rinforzi. «Ma questo tu lo sapevi già, non è vero?» Gli obiettivi tendevano verso la stessa cosa l'arrivo dei rinforzi, ma vi era una sottile differenza, in uno dei due scenari lui non era necessario vivo."Improbabile che funzioni, ha dei poteri che non so classificare..." anche se da una analisi approssimativa gli era sembrato un tipo da lunga distanza non poteva sapere se fosse bravo nel corpo a corpo.

    Alzò la guardia, era da tanto che non lo faceva seriamente, contro un avversario della sua stazza, contro uno che potesse fargli male e non fosse solo sparring innocente. Ne era ancora in grado? Il nemico poteva contare su una forza superiore, su un'arma, forse, non ne era sicuro, ma se era come l'oggetto conficcato nel volto di Adele, aveva una resistenza da non sottovalutare. Avrebbe provato a chiudere la distanza in modo che il bastone fosse più un impiccio che un aiuto, per poi non staccarsi da lui il più possibile. Come farlo? "Jab – Jab al corpo – Diretto al viso, azzardato ma difficile da prevedere". Il jab avrebbe fatto da apertura, un pugno veloce per avvicinarsi, necessario in quel caso specialmente contando sempre che lui aveva un'arma e James no, mentre il secondo aveva l'obiettivo di far scendere la guardia dell'avversario, quel colpo, infatti, non ce lo si aspetta in combattimento "Niente jab al corpo, un gancio funziona meglio e fa più male", la madre lo diceva sempre mentre si allenavano, però, ora doveva tendere una trappola, far credere che il vero colpo fosse quello.

    Nella ipotesi migliore, infatti, il prete avrebbe parato quel primo assalto, lasciando il viso scoperto per il suo diretto destro, caricato con tutta l'energia di cui era capace. "Tutta l'energia eh? Se provassi..." si concentrò per un attimo sulla sensazione di calore provata più volte quella sera, quella forza che cresceva dentro di sé, da un luogo intangibile ai più. Ne sentì il caldo abbraccio avvolgerlo. Non era di certo sicuro di poter vincere, ma adesso non si sentiva più solo, era come se le anime di Adele e dei suoi compagni combattessero al suo fianco, le parole pronunciate in precedenza in mente risuonarono ancora più forti, protezione non era più solo un concetto astratto, se fino a quella mattina quell'ideale aveva un solo volto - quello della figlia Eloise - per James, adesso, ogni uomo e donna in fuga da quel luogo valeva il suo sforzo, ed ogni anima persa in quel bosco meritava la sua vendetta. "Se veramente questo strano potere ha l'effetto di calmare l'animo, potrebbe funzionare anche come veicolo per disorientarlo ancora di più". Se tutto fosse andato nella maniera più rosea il nemico sarebbe andato a terra, da lì l'unica soluzione sarebbe stata salire a cavalcioni e continuare a picchiare, ma James era più pronto ad una tattica mordi e fuggi, difficilmente lo avrebbe steso con così poco...ma tanto valeva provare.

    FnjRSaB

    narrato «parlato» "pensato" °telepatia°
    fisico ///
    mente ///
    stato cloth ///
    riassunto azioni Dato che mi piaceva quella linea nel tuo post l'ho ripresa ed aggiunto qualcosina per farne una specie di giuramento :yeye: (volevo far qualcosa in stile Jedi grigio in realtà anche per contrapposizione ai black, ma sembrava forzata e quindi nulla). Per il resto...je meno (ci proviamo) tutto condito da spirito per fargli la bua all'anima, ma soprattutto perchè James ne ha visto gli effetti rilassanti, pertanto prova a farlo "deconcentrare" dal fight.

    1. [Diverivo]: Jab di incontro utile per tagliare le distanze;

    2. [AD]: Jab al corpo in modo che si pieghi/abbassi la guardia e perda di vista il destro;

    3. [AF]: PUNIO (diretto in faccia)




    Abilità

    Ius Militare

    Legem in tempore Pacis: Così come da avvocato in carriera, James era capace di riscrivere la verità della natura attraverso i propri atti, adesso è capace di modificare la vera natura delle cose attraverso questa abilità. Il cavaliere dotato di questo potere può creare costrutti geometrici di energia cosmica tangibile, la cui durezza supera quella dei costrutti dello stesso livello (tutti i sigilli, infatti, vantano una clausola protettiva che concede loro una Durezza Straordinaria che permette loro di resistere ai danni inferti dagli avversari più a lungo di un normale costrutto) in grado di potenziare se stessi o i propri alleati e di difenderi dagli attacchi nemici. Il Cavaliere, nel caso in cui la necessità lo dovesse richiedere, potrà redigere sigilli decisamente più complessi dei precedenti, ma molto più efficaci nel potenziare e facilitare l'utilizzo delle caratteristiche di ciò su cui vengono applicati. Gli alleati, o lo stesso James, che beneficiano di tale aiuto da parte del Cavaliere d'Argento riescono a spingersi con più facilità verso il limite estremo delle loro performance fisiche. Gli stessi sigilli che garantiscono aiuti agli amici possono, come contraltare sul piatto della bilancia, privare o rendere più difficile per l'avversario del Cavaliere accedere ad un pieno e totale controllo ed utilizzo delle proprie capacità fisiche, cosmiche e spirituali. Inoltre, questi glifi permettono al Santo d'Argento di decontaminare le zone su cui vengono redatti da influenze spirituali, mentali e cosmiche indesiderate. Un sigillo può assumere forma bidimensionale o tridimensionale a seconda delle necessità in cui si trova il Santo della Civetta, infatti, le capacità concesse dalla Costellazione si uniscono a quelle di James nella scrittura, poichè questi glifi, pur rimanendo figurativamente degli occhi, possono essere plasmati nelle forme più disparate, anche tali da essere usati come armi, che anche se prive di capacità di taglio o perforazione, sono utili per portare danni da impatto o fornire una difesa più solida contro gli attacchi avversari. Simili ai contratti duraturi che era un tempo solito scrivere per ingannare gli sciocchi, ora, per contrappasso, la sua abilità nel tessere i sigilli è votata alla protezione ed al perseguimento di una vera giustizia, non fittizia ed umana, ma quella indicata dalla Dea. Così come la legge di Athena è imperitura, allo stesso modo essi persistono sul campo di battaglia per l'intera durata dello scontro, senza che sia necessario mantenere un attivo controllo sugli stessi da parte del Cavaliere, questo anche a causa dell'intricato metodo di redazione degli stessi e della clausola di salvaguardia che permette ai costrutti così creati di avere una durezza fuori dall'ordinario, infatti, i nemici su cui sono diretti dovranno spendere un quantitativo molto più ingente di energia (arrivando a dover impiegare, addirittura, più cosmo di quanto necessario a James per crearli) per poter efficacemente contrastare o rimuovere gli effetti di questi glifi. Ciò consente, inoltre, la redazione di un quantitativo astrattamente indefinito di sigilli i cui effetti vanno a concatenarsi tra loro in maniera progressiva. Se non distrutti, i sigilli perdurano finanche oltre la morte del Cavaliere, in quanto redatti nelle leggi stesse del macrocosmo (solo GdR). Come i contratti così i sigilli possono, inoltre, essere sciolti con la conseguente liberazione da tutti i vincoli dell'energia in essi intessuta, esplodendo in maniera libera nella realtà. [Sigilli]

    Ius Belli: Il potere veicolato dai sigilli in questione è raro tra coloro che utilizzano il cosmo a fin di bene, come si può ben comprendere, ma il ruolo di ago della bilancia della Civetta le permette di volare sul sottile filo della penombra, mentre James sa bene quanto spesso il modo di vedere il mondo e lo sviluppo degli eventi è più che mai relativo. Il Cavaliere è capace di convogliare, nella redazione dei propri sigilli l'aspetto più prettamente bellico della Dea Athena, questo risulta in un particolare potere distruttivo veicolato attraverso una particolare categoria di glifi. Nel momento in cui i sigilli così elaborati verranno fatti detonare e l'energia convogliata al loro interno verrà liberata, il suo tocco è in grado di annientare sia la materia che l'energia con una potenza non raggiunta da altre abilità ed in grado di frammentare nelle sue particelle essenziali tutto ciò su cui si poggia. Immaginate un essere toccato da questa energia come un'ombra che si dissolve al contatto con la luce, cancellando la sua presenza con una rapidità e una completezza terrificanti.
    [Sigilli Unici di Disintegrazione]

    Culpa in Vigilando

    Con la benedizione concessagli da Noctua, inoltre, il suo organismo ha iniziato, per una particolare simbiosi cosmica con la Civetta di cui porta l'armatura, a captare anche i più piccoli segnali della presenza altrui all'interno della propria portata cosmica. Il suono di un ramoscello che si spezza echeggia nella mente del cavaliere fornendo un'indicazione precisa sulla posizione di un soggetto, mentre gli occhi saranno in grado di captare e concentrare anche i più piccoli raggi di luce nell'oscurità, sfruttandoli allo stesso modo delle civette durante le loro cacce notturne, il Cavaliere sarà, infatti, in grado di vedere nella penombra con più facilità e proprio come il rapace da cui prende il nome la propria costellazione, sarà in grado di cacciare coloro che minacciano la tranquillità e la pace con maggiore facilità.

    Il suo animo protettivo ha plasmato, attraverso innumerevoli anni in cui ha tentato di evitare alla figlia qualsiasi pericolo esterno potesse minacciarla, una capacità sensoriale sopraffina, equiparabile soltanto alla precisione con cui scrutava i dettagli legali più sottili e intricati dei contratti e che ora è volta al sorvegliare coloro che ama. Sia che si tratti di un avversario astuto e geniale, oppure un colpo che cerca di ingannare la mente in un contesto di frenetico combattimento, egli può estendere i propri sensi per affrontare tutta questa molteplicità di situazioni in modo analitico e preciso, il limite di questa sua capacità si avverte nel momento in cui gli avversari utilizzano capacità mentali che non possono essere vagliate attraverso i sensi e nella realtà stessa; in questi casi solo la deduzione e la discrepanza tra queste manifestazioni e ciò che il Cavaliere sa essere vero può aiutarlo a venire a capo di tali assalti mentali. James è in grado di percepire e intuire la natura di una strategia combattiva con la stessa facilità con cui discerneva un ragionamento giuridico, è capace di cogliere attraverso gli inganni con innata bravura e quasi nessun sofisma cosmico gli rimane celato. Questa abilità gli conferisce una precisione maniacale nei suoi movimenti in battaglia, colpire un punto preciso o schivare un attacco portato con ferocia è un traguardo che, oramai, raggiunge con molta più facilità di altri, questa sua abilità non conferisce nessun bonus dal punto di vista della prestanza fisica, essendo più che altro un campanello di allarme che permette di sfruttare al massimo delle possibilità la situazione in cui James si viene a trovare. Tale capacità di analisi del nemico e del combattimento è portata ad un livello in cui nei suoi avversari si fa spazio la sensazione che il Cavaliere possa addirittura prevedere il futuro. In realtà, è solo capace di cogliere quelle discrepanze nell'ordinario svolgersi degli eventi che gli permettono di comprendere con molta più facilità del normale quando un potenziale pericolo è in arrivo, e di conseguenza prepararsi al meglio delle sue possibilità.[Sensi Acuti]

    Decalogus

    Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, James lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico più ostinato, intaccandone la determinazione e la forza di volontà; contro tali assalti non è possibile porre una difesa adeguata a meno di avere la stessa abilità di controllo dello spirito in possesso del Cavaliere di Noctua o quantomeno analoga. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore a chi ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese a protezione del suo stesso spirito. [Spirito]

    Ius Divinum

    Questa capacità è l'estrinsecazione materiale del motto "Supera i tuoi limiti", alimentata dalla sua disperata volontà di proteggere i suoi cari, il furore del Cavaliere di Noctua si manifesta come una forza straordinaria che prevale sulle limitazioni imposte dalle circostanze avverse, facendo appello al potere caritatevole della Dea Athena e affidandosi alla sua fede adamantina negli ideali che persegue la casta, il Cavaliere può agire durante un duello come se niente gli intralciasse il cammino e come se le sue condizioni fisiche fossero impeccabili...o quasi, gli arti eventualmente persi, l'ambiente che lo circonda e tutte le eventuali costrizioni fisiche che lo attanagliano permangono come condizioni negative del Cavaliere. Nonostante ciò, lo sforzo per attingere a questo potere è tanto alto che non è possibile per il corpo sopportare più di una volta tale fardello. [Abilità di Casta]

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    Scatti avanti, la mente libera da ogni altro pensiero, affrontando una letterale rappresentazione della morte senza paura, con la furia di Atena nella voce.
    Ti muovi sospinto da giusta ira, la mano scatta in avanti diretta verso il volto sorridente del prete. Non sembra né scomporsi e neanche spostarsi per accogliere il tuo attacco in maniera più consona, come se volesse prolungare questo momento per godere sadicamente della tua impotenza. Quando il tuo primo colpo impatta sul suo avambraccio hai la sensazione di non aver attacco una persona quanto un muro di mattoni: una barra di materia impossibile da piegare o spezzare. Tuttavia, nel momento in cui credi che l'impatto l'abbia distratto, fai partire il colpo diretto al suo volto.
    La tua mano raggiunge qualcosa, una superficie liscia e fredda che pare chiudere l'arto in una morsa di ferro. Fai per ritrarti, ma non riesci a vincere lo strapotere fisico generato da quella che intuisci essere la mano del prete, chiusa sulla tua; vedi la punta del bastone a pochi centimetri dal volto e un agglomerato di luce violacea iniziare a formarsi lì. Tale è la differenza che c'è tra di voi, l'abisso tra i vostri poteri, eppure questo lo sapevi. Sei andato incontro alla tua fine, preferendo la morte all'ignominia, semplicemente perché la Dea ha ritenuto che tu potessi assolvere un compito in suo nome, nella speranza di impedire la perdita di ulteriori vite innocenti. Va bene così, non c'è vergogna nel dare la vita per una causa superiore.
    Eppure, nell'istante in cui la luce sta per prorompere verso di te, il tuo sguardo è occupato dalla figura del gufo di prima; la creatura prorompe di energia eterea, emettendo un impulso di puro potere sacro che costringe il prete ad arretrare, respinto da una forza invincibile.

    Tu invece vieni rinfrancato da questo pallido bagliore argentato, quasi sollevandoti per accoglierne i raggi. Quel senso di calore e vicinanza che sentivi lontano adesso è completo, i tuoi si aprono di nuovo per la prima volta e vedi lo scorrere delle leggi che governano il creato e la geometria che è alla base di tutto; ti connetti completamente e finalmente alla costellazione. Il gufo si trasfigura, sovrapponendosi a te e scomponendosi in più parti che coprono il tuo corpo nella Sacra Armatura che rappresenta.
    Gli occhi della Dea, le vesti del Cavaliere d'Argento di Noctua.
    Sempre così inopportuni...
    Il prete borbotta, e stavolta, dove prima aveva lo sguardo di un predatore che giocava con chi era più debole di lui, adesso ti guarda con la piena attenzione che merita una seria minaccia. Senti il suono di una campana riecheggiare nell'aria, e anche lui viene avvolto da fiamme violacee che si concretizzano in un'armatura radiosamente orribile.


    Così sia.

    Hydby2V

    [KAGEBOSHI: STELLA DELLA TERRA OPPRIMENTE]



    Non perde più un singolo istante, attaccandoti al massimo della potenza che è in grado di sprigionare.
    Dalla sua mano prorompe un altro tintinnare di campane, seguito da un lampo lucente che produce tre degli oggetti che già avevi visto in precedenza; concretizzazioni di puro potere blasfemo, questi strumenti vengono proiettati contro di te alla velocità del suono. Mira al tuo piede, al ginocchio destro e al centro del tuo petto, ma questo è solo un assaggio della sua forza, un modo per aprire le tue difese e tenerti impegnato per il suo vero attacco.
    Scatta in avanti, fermandosi poco lontano da te e piantando entrambi i piedi a terra con una fluidità che lascia sgomenti, lasciando scorrere l'asta del bastone tra i palmi, impugnandola alla base per aumentare la sua portata e massimizzare l'impatto che avrà su di te, per poi menare un singolo colpo che farà impattare l'arma direttamente sulla parte superiore della tua testa.

    CITAZIONE
    Note: ricevi la tua investitura, hai la cloth, sei a energia rossa e hai tutte le tue abilità sbloccate.
    Kageboshi prende la prima mossa, innanzitutto ti spara tre vajira mirando a piede e ginocchio destri e al petto (Attacco Debole, Arma Cosmica) poi scatta in avanti e ti mena una bastonata dritta in testa come l'ho descritta (Attacco Forte, Arma Fisica).
    Anche lui è a rossa.
     
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