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知らぬが仏SHIRANU GA HOTOKE - NON SAPERE RENDE BUDDHA
Seduto rimaneva a guardare Agartha. Riflettendo sui suoi errori sperando che non fossero stati così enormi da precludere la vittoria. Perché un Araldo aveva dubbi?
Di base no. I dubbi portavano a sbagliare, portavano a domandarsi e un Araldo non doveva e poteva avere dubbi; era assolutamente lontano dal loro essere.
Eppure per lei era normale averli. Anche sapendo il suo scopo, la sua missione, la sua programmazione, anche sapendo perché avesse camminato su determinati sentieri, versato sangue, osservando e combattendo ancora oggi, sopratutto oggi, i dubbi erano una costante.
A volte si sedeva pensando. Come adesso. Seduta rivedeva se stessa e quello che aveva fatto, passando sotto il vaglio della propria critica. Quel senno del poi che non era nient'altro che l'accettazione di quello che si era fatto perché le conseguenze ormai erano manifeste.
Nel bene e nel male.
Ma provare dubbi era insito nella sua natura di turbamento, irrequietezza e di movimento infinito. I dubbi portavano a mettere in discussione persino la tecnica, persino la spada, persino se stessi. L'Inizio non può avere dubbi, però. E come poteva averli? In una pagina bianca non vi era scritto nulla. Ma affioravano ad ogni riga, ad ogni concetto, ad ogni interazione e storia che si intrecciava con esso.
Che rincorresse la saggezza? O rincorreva quel miglioramento continuo che lo portava a non avere forma alcuna perché limitante?
Il non voler vivere per assoluti. La grande libertà di poter essere, anche, una pagina bianca era sopratutto questo: il poter vedere le scale di grigi. L'assoluto non esisteva. Esisteva il modo in cui noi affrontavamo queste responsabilità che incontravamo sul cammino.
E provare dubbio era un bene. Perché significava mettere in discussione se stessi, cambiando opinione, cercando la verità più difficile da trovare e non quella più semplice; quella che era già a portata di mano, quella che vedevamo chiara e limpida davanti a noi per poi scoprire che era solo un miraggio.
Sapere di non sapere? Si.
Perdere...perdere per migliorarsi ancora. Ogni volta, prima di una battaglia, domandarsi perché. Affilare continuamente il filo della spada. Perdere e rialzarsi, vincere dimenticando per continuare ad avanzare.
«Non è facile essere.»
Chi lo aveva mai detto che sarebbe stato facile questo cammino? Si alzò passeggiando per Agartha con in mente solo come poter diventare migliore di adesso. Non per vanagloria, non per il dubbio verso la spada e la sua abilità ma perché creare e distruggere erano atti che imponevano una volontà. Creare. Dimenticandosene subito, appurando la propria maestria e ponendo il prossimo orizzonte al di là di altre montagne.
Non era mai stato soddisfatto di se stessa. Non era mai soddisfatto nemmeno nella vittoria, nemmeno nella sconfitta, nemmeno con gli onori, nemmeno schiacciando i suoi nemici.
Non amava le lodi perché non facevano nient'altro che impigrire l'animo. Sapeva chi fosse, quanto potesse essere forte e quanto potesse continuare a migliorare. I dubbi che provava lo aiutavano a non sentirsi mai soddisfatto di nulla. Di continuare ad avanzare.VOLER ESSERE IL PIÙ GRANDE PERDENTE PER DIVENTARE INEGUAGLIABILE SOTTO I CIELI
L'Inizio voleva arrivare alla perfezione?
No.
Voleva solo scoprire quanto e come si fosse adatto e mutato affinché la sua lama potesse tagliare senza sforzo alcuno quest'epoca.
Questo era da sempre il suo fine: trovare modi del tutto nuovi per distruggersi e crearsi da capo. Più affondava nella merda, più le sue gambe venivano tranciate più trovava nuovi modi per muoversi; più la sua lama veniva scheggiata e rotta, più ogni volta la temprava ancora di più, sempre di più; più l'incudine la riforgiava nel fuoco più era forte. Il fuoco della volontà era sempre quello che non bisognava scordare.
La volontà non è potere ma senza la volontà non si ha la forza per continuare ad avanzare anche nelle sconfitte. Quindi amava essere dubbioso, amava riflettere, amava non essere mai considerato per poter trovare nuovi modi per tagliare.
Un gioco?
Si...creare era un gioco, il gioco più bello dell'Universo.
E camminando per Agartha senza una meta e uno scopo, senza pensiero alcuno, solo facendosi guidare dal caso, mosso dall'istinto padrone di mente e corpo, che lo faceva essere in un viaggio perenne. D'intenti e di dubbi.
Di certezze e di sconfitte. Di vittorie e volontà di trovare la sua ultima alba.
Si fermò per un attimo, stiracchiandosi – assomigliando più ad un gatto – lasciandosi accarezzare, abbracciare da quel tiepido sole.
«Amare la Creazione e il Taglio per assimilare da loro tutto facendomi da insegnante.
Sono davvero strana a volte. Non è facile proprio.»
Prendere in considerazione tutto perché quel tutto, quella Creazione, era la sua spada. E respirò nel respiro di Agartha. Accorgendosi solo ora, in tutto quel suo pensare caotico e poco importante, che c'era qualcuno lì vicino.
Eppure pensava di essere solo...no...stronzata. Non lo aveva mai pensato di essere solo perché non aveva fatto caso a nulla fino a quel momento; fino a quando non fu solo una voce narrante ma esistente qui e precisamente ora. Non faceva parte della sua Corte e non era nemmeno uno spirito elementale.
Il suo codice era quello del Parlamento Verde ma la sua forza era ancora quella di un seme.
Sarebbe cresciuto anche lui, un giorno, nutrito e sostenuto da sua sorella.
Il kasa era leggermente bagnato...aveva piovuto? Ma quando? E sopratutto dove? Aveva camminato così tanto da dimenticarsi di tutto.
Strano...no. Normale se si aveva a che fare con lei. Ed ora rimaneva con un dubbio: disturbare o no l'eletto?
Una domanda strana...in fondo perchè farlo? Ma anche perchè non farlo. Le due cose potevano coesistere a ben guardare: disturbarlo 5 minuti per poi andarsene lasciandolo alle sue cose, ai suoi pensieri. Non è detto che essere Araldo di G.E.A significava che tutto ruotasse intorno a loro. Sebbene fosse l'Imperatrice , sebbene fosse il Sole tutto continuava ad andare avanti nonostante ogni alba e ogni tramonto.
Si avvicinò salutandolo. Approccio?
Uno tra i tanti sarebbe andato bene, o almeno pensava. Quello che ne sarebbe venuto, la storia che si sarebbe narrata, dipendeva da loro.
Quindi che si danzi.
«Nuovo da queste parti?»
Gli occhi arcobaleno mutarono di colore continuamente. Toni di verde e azzurro si mischiavano tra loro.CITAZIONEENERGIA: VIOLA
STATUS DARIAN( LV VII): Intatta
STATUS FISICO:
TECNICHE UTILIZZATE:
ABILITà:SPOILER (clicca per visualizzare)Kusanagi No Tsurugi
«Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»
La Falciatrice d'erba.
Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
La spada lucente che taglia il Buio.
Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perchè non vi è mano senza quell'elsa.
Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
Così come Harlan e astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.
Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
Sulla lama vi sono incise queste parole:
Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita
:: Abilità Arma
La Vita è Straordinaria
«La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»
La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
Una forza che è La potenza della Vita Stessa.
:: Abilità Cosmo Straordinario
La Vita è Carne e Anima
«Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»
La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
è un fuoco.
Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma sopratutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.
:: Abilità Spirito
Riconoscere la Vita in ogni forma
« Non devi ascoltare ma percepire»
Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può comunicare telepaticamente con le persone che lo circondano.
:: Abilità Telepatia
FASE DI COMBATTIMENTO:
Edited by Lyga - 10/11/2023, 23:58. -
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« Ah quindi sei irlandese...bella terra.»
Per lui. Non per chi comandava e stava a protezione del Crogiolo. La Corte di Mezzogiorno era quasi tutta composta dai figli di Gea che avevano scelto quei luoghi come loro casa. E tra le due Corti non correva buon sangue. Quella di Mezzanotte e quella del Mezzogiorno...due modi diversi di essere. Più inclini alla tenebra e al sangue i primi, più splendidi e letali i secondi. Erano proprio due facce della stessa medaglia: l'uno compenetrava nell'altro. Due opposti perfetti e simmetrici.
Entrambe condividevano l'onere e il sangue, il dolore e la protezione di tutto questo.
Esatto...il dolore...
«Non lo so. Ognuno resiste a suo modo al dolore. C'è chi si lascia andare e chi lo combatte.
Frase scontata ma nessuno può dirti come resistere al dolore se non te stesso. Ci vuole tempo.»
Stava tutto lì. Tempo. Capire e capirsi. Affrontare la vita e le sue difficoltà; proteggere nonostante il dolore e continuare a farlo sapendo che sarebbe tornato e con lui gli incubi. Affrontare tutto questo significava maturare e crescere, trovare un modo per sopportarlo.
«Ma se vuoi un consiglio da uno stronzo qualsiasi, più che fuggire trova il modo per capire a cosa porta tutto questo dolore. Sei un figlio di Gea. Il dolore lo viviamo più degli altri, lo coltiviamo, lo sentiamo fin dentro le ossa ma ognuno di noi da la propria motivazione sul perché gli resiste.
Ma come ho detto prima è questione di tempo. Ogni cosa ha bisogno del suo.»
Tranne Amaterasu. I suoi dolori li lasciava andare perché portavano ai dubbi. La sua mente la lasciava libera, i dolori servivano per temprare il filo della sua spada. Lasciando andare il passato per poter concentrarsi solo sul presente.
Si arricciò uno dei baffi, lisciandosi la barba.
«Si anche io come te sono un figlio di Gea ma non sono proprio di queste parti. Giracchio un po' a caso. Agartha è grande e io non ho mai una meta precisa.
Quindi sei Irlandese e sei qui ad Agartha...sogni l'invasione e te ne stai qui tutto solo?
Perché non difendi l'Irlanda? Ci hai mai pensato? Cercare di fare qualcosa, forse anche il dolore ti sembrerà meno opprimente.»
Si guardò attorno, come preso da un pensiero fulmineo.
Durò un attimo..e i suoi occhi cambiarono ancora colore. Un arcobaleno ora c'era in essi.
«Oppure potremmo bere. In fondo chi sono io per farti la paternale? Uno stronzo qualsiasi arriva, blablabla, tempo, dovresti blabla.
Maleducatissimo sono stato, ignorante e anche indiscreto, no?
Facciamoci una bevuta. O se non vuoi io bevo uguale. Si brinda ad un nuovo incontro!»
E si mise seduto tirando fuori dall'haori una fiaschetta di terracotta che iniziò a scolarsi di gusto.
«Vuoi? Un ottimo torcibudella. Dalle mie parti lo chiamano bumbum.»
Perché era quello che si sentiva sulle tempie dopo essersi ubriacati. Ma non glielo disse. Il bumbum era un distillato che facevano gli Oni della Corte di Mezzanotte per festeggiare crani spaccati, ossa ridotte a fine polvere, carne maciullata e una nuova guerra in arrivo.
Un liquore forte, color prugna, alcolico così tanto che sembrava di stare a bere magma. Eppure se lo scolava di gran foga e con gusto.. -
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La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
- Post IV -
«Vi sono sempre altri obbiettivi, mio caro.»
Il torcibudella era troppo. Non era facile berlo. La Corte Di Mezzanotte lo usava per festeggiare quando il Muro era stato difeso; quando la tenebra era stata divorata; quando il fuoco aveva bruciato i nemici della Realtà. Correndo nel Vuoto facendolo vibrare della loro ἐξουσία - exousia.
Il potere dell'autorità; quello stesso potere che esercitava Amaterasu O Mi Kami sull'intera Creazione.
Si fece un altro sorso. Si vedeva che gli piaceva bere.
«Ah quindi tu sei la rana che guarda il riflesso della luna nell'acqua e crede di afferrarla, accorgendosi che è solo un riflesso.
Storia di un idiota. Tu sai che quello è solo un riflesso. È il tuo stagno, la tua vita e le tue scelte, mica puoi farti ingannare e fermare dalla prima difficoltà.»
Si aggiustò il kasa, prese un filo d'erba e iniziò a giocarci con quelle dita che non riuscivano mai a stare ferme. Pensò alla Luna. Quel satellite era sempre stato un prezioso alleato del genere umano. La sua luce era un regalo caduto dal cielo. Prima del fuoco, degli attrezzi, del linguaggio, la luna rischiarava il buio del mondo e calmava la paura degli uomini. Le sue fasi avevano insegnato agli umani il concetto di tempo. Ma al tempo stesso gli ingannava nascondendosi, creando giochi malsani con la sua flebile luce; a volte il suo riflesso si perdeva su acque calme che si confondevano con l'orizzonte. La luna era fatta a suo modo: non rispettava nulla se non se stessa.
«Dovresti guardare davanti a te piuttosto che il riflesso di un qualcosa che al momento non è alla tua portata. Guardarla si, perderci così tanto tempo per afferarla no.
Dipende sempre da te e da troppe cose. Se riesci oppure no è una questione di scelte ma anche del caso. Quindi perché affannarsi? Fai doppia fatica. Quella di provarci e quella di dimenticare.»
Rigirò il filo d'erba facendo un nodo.
«La giusta risposta anche quella è una stronzata filosofica. Non esistono risposte esatte. Esiste quello che è giusto per te.
Per me è giusto rimanere qui a bere, fregandomene di quello che succede perché oggi mi va così. Domani potrei andarmene contro la Corruzione e morire. Differenze? Nessuna. Sono scelte. E finché sono ponderate, scegli seguendo quello che sei. Poi sbagli? Sempre meglio che stare ad aspettare la risposta giusta che tanto non arriverà mai. È un riflesso che ti frega sempre.
Bisogna evitare di confonderci con quello che è solo un riflesso, alzare lo sguardo a vedere dove sia il reale problema. La scelta giusta è solo una strada fatta di tante altre con anche quelle sbagliate.»
Un altro sorso. La fiasca era finita.
Peccato. Il tempo della ricreazione sembrava finito?
«Quindi? Vuoi rimanere in quello stagno a fare la rana?»
Era davvero curioso.
Quegli occhi arcobaleno erano dentro quelli dell'Eletto che poteva vedere il suo stesso riflesso...
narrato ⚜ parlato ⚜ "pensato" ⚜ Parlato Altrui✧ Amaterasu ✧ Viola ✧ Amaterasu O Mi Kami {VII}
✧ STATUS FISICO: //
✧ STATUS PSICHICO: //
✧ STATUS CLOTH: Integra;
✧RIASSUNTO AZIONI:
✧ ABILITÀ:La Vita è Carne e Anima
«Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»
La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
è un fuoco.
Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖
La Vita è Straordinaria
«La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»
La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
Una forza che è La potenza della Vita Stessa.❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖
Kusanagi No Tsurugi
«Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»
La Falciatrice d'erba.
Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
La spada lucente che taglia il Buio.
Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.
Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
Sulla lama vi sono incise queste parole:
Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖
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Edited by Lyga - 23/11/2023, 22:14. -
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La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
- Post V -
«Ma tu non sei più un uomo. La base è quella ma ora sei molto di più.
Avrai sempre i tuoi dubbi, è la tua parte umana, ma sei un Figlio di G.E.A stessa. Sei una infinitesima parte di lei, un ingranaggio tra infiniti altri che portano questo ad esistere.»
Harlan aveva avuto i suoi stessi dubbi?
Harlan aveva combattuto per la sua sopravvivenza da ben prima l'inizio di tutto questo. Per lui l'Armaggedon è stata la realtà che prendeva forma; era il proseguimento della sua personale lotta per la sopravvivenza e quando, per fortuna o per sfortuna, era diventato l'eletto della salamandra aveva messo quel fuoco, quella vita che così spasmodicamente gli ardeva in petto, a favore del mondo. Conscio che morto quello sarebbe di conseguenza diretta morto anche lui.
I dubbi non ne aveva mai avuti.
O per lo meno se li avesse avuti li aveva superati nel momento stesso delle sue prime lotte. Persino quando sacrificò se stesso per lei non c'era timore o dubbio.
«No grazie.»
Non gli piaceva proprio il gusto della sigaretta.
«Il grande gioco delle parti? E che idea ti sei fatto fino ad oggi?»
Si alzò stiracchiando la schiena, che fece strani rumori. Solo adesso poteva accorgersi della sua altezza che, per via del fatto che camminasse sempre curvo, passava in secondo piano. L'haori venne riaggiustato sulle spalle mentre le api ronzarono accanto a lui, le sue mani giocavano con esse che si attardavano sulle dita, ronzando e sciamando intorno alla sua figura, mentre il portale si apriva per una meta forse ben conosciuta alla piccola rana.
Giappone Prefettura Di Mie
«Ho due pratiche da sbrigare. M'accompagni in giro? Non mi va di andare da solo.»
narrato ⚜ parlato ⚜ "pensato" ⚜ Parlato Altrui✧ Amaterasu ✧ Viola ✧ Amaterasu O Mi Kami {VII}
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✧ ABILITÀ:La Vita è Carne e Anima
«Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»
La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
è un fuoco.
Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖
La Vita è Straordinaria
«La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»
La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
Una forza che è La potenza della Vita Stessa.❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖
Kusanagi No Tsurugi
«Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»
La Falciatrice d'erba.
Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
La spada lucente che taglia il Buio.
Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.
Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
Sulla lama vi sono incise queste parole:
Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖
✧TECNICHE:Credits layout a Dr. Stein
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Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...
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