La rana che voleva afferrare il riflesso della luna

Role Rodhlann - Amaterasu

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    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
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    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip

    Da quando era stato portato nelle Terre Fisse, nelle terre di quel magico mondo conosciuto come Agartha, Rodhlann ogni giorno dedicava diverso tempo per sedersi su di un'altura a riflette.
    Aveva scelto quel posto perché inconsciamente lo rasserenava.
    Un albero meravigliosamente fiorito adornava quella porzione di terreno, rendendo lo scenario ancora più suggestivo.
    Cosa doveva fare a questo punto della sua vita? Il quesito lo divorava.
    Si sentiva spaesato al pari di una rondine che vagava nella tormenta alla ricerca del suo stormo che non riusciva a ritrovare.
    Non sapeva cosa lo legasse a quella porzione fiabesca, ma ogni volta che si sedeva poggiando la schiena sull'antica corteccia del tronco, ogni suo pensiero sembrava meno opprimente.
    Cosa avrebbe fatto ora?

    Gli era stato detto che Junichiro si sarebbe trattenuto per un po' di tempo in quei luoghi e che, quando si fosse sentito pronto, lo avrebbe accolto nel suo regno per continuare a colloquiare con lui.
    Ma precisamente di cosa avrebbe dovuto discutere?
    Troppo veloce. Tutto si era manifestato troppo celermente.
    I suoi poteri che si erano ridestati. L'incontro con diversi rappresentati di credi che avevano manifestato come lui poteri fuori dalla comprensione. Essere catapultato dal comune allo straordinario al pari di un piccolo uccellino che per la prima volta deve sfidare le correnti del vento per provare a volare.
    Ogni giorno si sedeva sotto l'albero e rifletteva: rifletteva su quella figura ancestrale; la volpe; il destino che al pari di una trama magistralmente scritta lo aveva guidato ad eseguire specifiche azioni.
    Ormai era guarito, ma necessitava di un periodo di recupero mentale: non si sentiva ancora pronto.
    Non voleva essere ributtato in pista, in quelle lande caotiche del suo mondo di origine avvizzite dalla corruzione.

    Si sentiva rinfrancato: vivere il quotidiano in quella quiete in cui la natura si mostrava immacolata e variopinta nella bellezza delle sue cromie gioiose, allontanava ogni turbamento.
    Osservava la potenza del mare che da sotto la scogliera si estendeva dominando l'orizzonte.
    La bellezza di un sole ornamentale che con i suoi caldi raggi rinfrancava lo spirito e il corpo.
    Tutto in quel luogo era una benedizione.
    Tutto rappresentava una ode alla vita respingendo il putrido stato di decomposizione che aveva attanagliato la terra.
    Quel punto sarebbe stato un buon luogo dove vivere.
    Per un istante chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalla brezza che gentilmente accarezzava il suo viso.

    Successivamente li riaprì. Protese il braccio sinistro aprendo la mano che scioccamente tentava di afferrare qualcosa.
    Un senso parziale di vuoto lo stava investendo. Multiple sensazioni dominarono il suo essere.

    Afferrare l'inafferrabile per ottenere quella consapevolezza di sentirsi veramente parte di qualcosa!

    D'improvviso una tristezza nostalgica si impossessò di lui. Ripensò a quel gruppo con cui aveva condiviso parte del viaggio: chissà come stavano.
    Chissà se gli scriccioli erano felici. Che poi, felici, in un mondo dove creature abbominevoli potevano sbucare all'improvviso era una parola grossa.
    Si sentiva in colpa. Lui si trovava in questa sorta di Beauty Farm godendosi il lusso di vivere il tempo senza patemi e magari, nella sua terra di origine, i suoi simili pativano la fame e lottavano per difendere un centimetro di terra affinché quegli schifosi corrotti non ottenessero ancora più dominio.
    Cosa doveva fare? Il dilemma era grande.

    Si guardò le mani, osservando i suoi palmi aperti.

    Come dovrei sfruttare questa forza? Ti prego, mostrami il giusto sentiero affinché io possa agire con più consapevolezza.

    Però era così bello stare sotto quell'albero e godersi la pace di un luogo incontaminato da forze avverse che volevano stravolgere l'equilibrio della vita stessa.
    Le Terre Fisse potevano essere una casa ideale. Agartha aveva aperto le sue amarevoli braccia per rincuorarlo e farlo sentire protetto tramite un abbraccio che emanava amore infinito.
    Poteva per questo definirsi un egoista?




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    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: //
    Corpo: //
    Darian: Cordyceps IV - non indossata.
    Riepilogo:


    Abilità:

    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.

    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.






    Edited by Ramiel - 7/11/2023, 12:12
     
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    知らぬが仏SHIRANU GA HOTOKE - NON SAPERE RENDE BUDDHA



    Seduto rimaneva a guardare Agartha. Riflettendo sui suoi errori sperando che non fossero stati così enormi da precludere la vittoria. Perché un Araldo aveva dubbi?
    Di base no. I dubbi portavano a sbagliare, portavano a domandarsi e un Araldo non doveva e poteva avere dubbi; era assolutamente lontano dal loro essere.
    Eppure per lei era normale averli. Anche sapendo il suo scopo, la sua missione, la sua programmazione, anche sapendo perché avesse camminato su determinati sentieri, versato sangue, osservando e combattendo ancora oggi, sopratutto oggi, i dubbi erano una costante.
    A volte si sedeva pensando. Come adesso. Seduta rivedeva se stessa e quello che aveva fatto, passando sotto il vaglio della propria critica. Quel senno del poi che non era nient'altro che l'accettazione di quello che si era fatto perché le conseguenze ormai erano manifeste.
    Nel bene e nel male.
    Ma provare dubbi era insito nella sua natura di turbamento, irrequietezza e di movimento infinito. I dubbi portavano a mettere in discussione persino la tecnica, persino la spada, persino se stessi. L'Inizio non può avere dubbi, però. E come poteva averli? In una pagina bianca non vi era scritto nulla. Ma affioravano ad ogni riga, ad ogni concetto, ad ogni interazione e storia che si intrecciava con esso.
    Che rincorresse la saggezza? O rincorreva quel miglioramento continuo che lo portava a non avere forma alcuna perché limitante?
    Il non voler vivere per assoluti. La grande libertà di poter essere, anche, una pagina bianca era sopratutto questo: il poter vedere le scale di grigi. L'assoluto non esisteva. Esisteva il modo in cui noi affrontavamo queste responsabilità che incontravamo sul cammino.
    E provare dubbio era un bene. Perché significava mettere in discussione se stessi, cambiando opinione, cercando la verità più difficile da trovare e non quella più semplice; quella che era già a portata di mano, quella che vedevamo chiara e limpida davanti a noi per poi scoprire che era solo un miraggio.
    Sapere di non sapere? Si.
    Perdere...perdere per migliorarsi ancora. Ogni volta, prima di una battaglia, domandarsi perché. Affilare continuamente il filo della spada. Perdere e rialzarsi, vincere dimenticando per continuare ad avanzare.

    «Non è facile essere.»

    Chi lo aveva mai detto che sarebbe stato facile questo cammino? Si alzò passeggiando per Agartha con in mente solo come poter diventare migliore di adesso. Non per vanagloria, non per il dubbio verso la spada e la sua abilità ma perché creare e distruggere erano atti che imponevano una volontà. Creare. Dimenticandosene subito, appurando la propria maestria e ponendo il prossimo orizzonte al di là di altre montagne.
    Non era mai stato soddisfatto di se stessa. Non era mai soddisfatto nemmeno nella vittoria, nemmeno nella sconfitta, nemmeno con gli onori, nemmeno schiacciando i suoi nemici.
    Non amava le lodi perché non facevano nient'altro che impigrire l'animo. Sapeva chi fosse, quanto potesse essere forte e quanto potesse continuare a migliorare. I dubbi che provava lo aiutavano a non sentirsi mai soddisfatto di nulla. Di continuare ad avanzare.


    VOLER ESSERE IL PIÙ GRANDE PERDENTE PER DIVENTARE INEGUAGLIABILE SOTTO I CIELI



    L'Inizio voleva arrivare alla perfezione?
    No.
    Voleva solo scoprire quanto e come si fosse adatto e mutato affinché la sua lama potesse tagliare senza sforzo alcuno quest'epoca.
    Questo era da sempre il suo fine: trovare modi del tutto nuovi per distruggersi e crearsi da capo. Più affondava nella merda, più le sue gambe venivano tranciate più trovava nuovi modi per muoversi; più la sua lama veniva scheggiata e rotta, più ogni volta la temprava ancora di più, sempre di più; più l'incudine la riforgiava nel fuoco più era forte. Il fuoco della volontà era sempre quello che non bisognava scordare.
    La volontà non è potere ma senza la volontà non si ha la forza per continuare ad avanzare anche nelle sconfitte. Quindi amava essere dubbioso, amava riflettere, amava non essere mai considerato per poter trovare nuovi modi per tagliare.
    Un gioco?
    Si...creare era un gioco, il gioco più bello dell'Universo.
    E camminando per Agartha senza una meta e uno scopo, senza pensiero alcuno, solo facendosi guidare dal caso, mosso dall'istinto padrone di mente e corpo, che lo faceva essere in un viaggio perenne. D'intenti e di dubbi.
    Di certezze e di sconfitte. Di vittorie e volontà di trovare la sua ultima alba.
    Si fermò per un attimo, stiracchiandosi – assomigliando più ad un gatto – lasciandosi accarezzare, abbracciare da quel tiepido sole.

    «Amare la Creazione e il Taglio per assimilare da loro tutto facendomi da insegnante.
    Sono davvero strana a volte. Non è facile proprio.»


    Prendere in considerazione tutto perché quel tutto, quella Creazione, era la sua spada. E respirò nel respiro di Agartha. Accorgendosi solo ora, in tutto quel suo pensare caotico e poco importante, che c'era qualcuno lì vicino.
    Eppure pensava di essere solo...no...stronzata. Non lo aveva mai pensato di essere solo perché non aveva fatto caso a nulla fino a quel momento; fino a quando non fu solo una voce narrante ma esistente qui e precisamente ora. Non faceva parte della sua Corte e non era nemmeno uno spirito elementale.
    Il suo codice era quello del Parlamento Verde ma la sua forza era ancora quella di un seme.
    Sarebbe cresciuto anche lui, un giorno, nutrito e sostenuto da sua sorella.
    Il kasa era leggermente bagnato...aveva piovuto? Ma quando? E sopratutto dove? Aveva camminato così tanto da dimenticarsi di tutto.
    Strano...no. Normale se si aveva a che fare con lei. Ed ora rimaneva con un dubbio: disturbare o no l'eletto?
    Una domanda strana...in fondo perchè farlo? Ma anche perchè non farlo. Le due cose potevano coesistere a ben guardare: disturbarlo 5 minuti per poi andarsene lasciandolo alle sue cose, ai suoi pensieri. Non è detto che essere Araldo di G.E.A significava che tutto ruotasse intorno a loro. Sebbene fosse l'Imperatrice , sebbene fosse il Sole tutto continuava ad andare avanti nonostante ogni alba e ogni tramonto.
    Si avvicinò salutandolo. Approccio?
    Uno tra i tanti sarebbe andato bene, o almeno pensava. Quello che ne sarebbe venuto, la storia che si sarebbe narrata, dipendeva da loro.
    Quindi che si danzi.

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    «Nuovo da queste parti?»



    Gli occhi arcobaleno mutarono di colore continuamente. Toni di verde e azzurro si mischiavano tra loro.

    CITAZIONE
    ENERGIA: VIOLA

    STATUS DARIAN( LV VII): Intatta

    STATUS FISICO:

    TECNICHE UTILIZZATE:


    ABILITà:
    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perchè non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    :: Abilità Arma

    La Vita è Straordinaria
    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.

    :: Abilità Cosmo Straordinario

    La Vita è Carne e Anima
    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma sopratutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.

    :: Abilità Spirito

    Riconoscere la Vita in ogni forma
    « Non devi ascoltare ma percepire»

    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può comunicare telepaticamente con le persone che lo circondano.

    :: Abilità Telepatia


    FASE DI COMBATTIMENTO:



    Edited by Lyga - 10/11/2023, 23:58
     
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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
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    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip



    Noi che distogliamo i nostri sguardi dal cielo.
    Noi che remiamo controcorrente, sospinti dal capriccio di onde riottose.
    Noi che cerchiamo di respirare sott'acqua.
    Chi siamo noi? Tutti cerchiamo di trovare un angolo che ci rassereni in questo mondo frastagliato.
    Una realtà in cui sentirci liberi ma che ci comprime forzando ogni nostro passo.
    Seguendo gli infiniti filamenti che si intrecciano in questo infinito cratere che è la vita, agiamo a volte di riflesso, condizionati da movimenti per lo più meccanici, incuranti del dove, del come e del quando, senza porci le giuste domande: ci limitiamo a venerare lo stato del vivere assaporando una linearità ovattata che ci preclude la vera essenza dell'io.
    La vera essenza del tempo e dello spazio.

    Era forse un senso di vuoto quello che lui percepiva? E quello stesso senso di vuoto, per quanto Agartha fosse quieta nella sua natura, perché veniva messo sotto la lente di ingrandimento?
    Portò una mano all'altezza del petto.

    La mia storia... dove mi condurrà?

    Chiuse nuovamente gli occhi, ascoltò i battiti del cuore.
    Lo scandire delle contrazioni ritmate del muscolo cardiaco agivano lentamente.
    Inspirò profondamente.
    Il ricordo nuovamente si insinuò al pari di una termite nel legno andando a rammentare i suoi amici sulla terra.
    La pace che si era conquistato provando dolore sulla sua stessa pelle veniva percepita più come un peso, che come un premio faticosamente guadagnato.
    Il senso di colpa non smetteva di divorare il suo essere.
    Forse la scelta più opportuna sarebbe stata quella di rimanere al loro fianco?
    Eppure quale aiuto poteva dare, effettivamente? Come avrebbe realmente potuto cambiare le cose senza conoscere meglio se stesso?

    Ogni giorno si poneva quelle domande.
    Ogni giorno ripeteva quell'azione, esattamente come una barca che controcorrente tentava di navigare cercando goffamente di superare le onde adirate.
    La brezza del vento improvvisamente si alzò accarezzando nuovamente la sua pelle.
    Inspirò profondamente rimanendo inamovibile, seduto a gambe incrociate.
    La distesa infinita che scrutava perdendosi all'orizzonte, era uno spettacolo ipnotico: un dipinto a cui non riusciva a non prestare attenzione .
    D'un tratto una grande energia lo spinse a voltarsi interrompendo quell'esercizio meditativo.
    Una semplice domanda posta da parte di un individuo vestito con abiti orientali.
    Il suo sguardo aveva qualcosa di diverso rispetto i tanti altri sguardi che aveva incrociato: le cromie delle iridi andavano continuamente a mutare senza che una colorazione riuscisse a predominare sull'altra.

    «Nuovo da queste parti?»

    Per un istante Rodhlann rimase incantato da quella figura.
    Non sapeva spiegarselo.
    Come se un alone di quiete rasserenasse l'intera zona anestetizzando ogni cattivo pensiero.

    Oh... Salve

    Un saluto di riflesso e poi qualche frangente a indagare in quel turbinio cromatico addensato negli occhi.
    Qualche attimo di silenzio prima di far rifiorire la voce, provava ancora quel vuoto ma al contempo si sentiva ora più rinfrancato.

    Da quando sono qui, che io ricordi, è il primo momento di reale spontaneità che dovrebbe avere una conversazione.
    E' tutto così strano... ognuno sembra ben comprendere il suo ruolo, eppure per quanto questo luogo mi conferisca gioia, sento come se una parte del mio essere sia ancora cristallizzata
    !

    Veniva naturale confidarsi con quell'individuo. Chi fosse rimaneva ancora velato dal mistero ma il modo rispettoso di avvicinarsi, la naturalezza con cui aveva voluto interagire con l'irlandese, tutto dimostrava una certa maestria nell'arte della conversazione.
    Che poi non è che chissà cosa avesse domandato, era più che altro il modo come aveva rotto lo schema: una voce calda e amichevole che più che esternare morbosa curiosità, sembrava voler infondere fiducia.
    Oltretutto la potenza che emanava era smisurata. Non riusciva a calcolarne il livello d'intensità ma era davvero mastodontica.

    Scusami, sono un maleducato. Mi chiamo Rodhlann. Mi trovo ospite delle Terre Fisse in quanto ho potuto usufruire di cure speciali.

    Per un istante ripensò alla condizione critica del suo mondo.
    Quanti dolori sarebbero potuti essere alleviati grazie a quei prodigiosi rimedi.
    Quante vite salvate dalla corruzione.
    Forse era per questo che quella fitta al cuore lo attanagliava? Non si sentiva meritevole di poter usufruire di un lusso che veniva precluso ai molti?

    Questo luogo è davvero incantevole. Se penso a come è messa male l'Irlanda, una fitta al cuore mi opprime. Come possiamo convivere sopportando tanto dolore? Ogni notte sogno l'invasione...

    Dublino, la sua città natale. Era dovuto scappare insieme agli altri di fretta e furia abbandonando il luogo che lo aveva cresciuto.
    Che poi non è che fosse stato cresciuto con chi sa quali amorevoli cure o apprensioni, ma rimaneva pur sempre casa sua.

    E ogni notte mi sveglio grondante di sudore: forse per questo ho involontariamente scelto quest'altura, in quanto riesco a spegnere per qualche ora il cervello e non sentire le grida e pianti. Tu invece? Sei un abitante delle Terre Fisse?




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    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
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    Darian: Cordyceps IV - non indossata.
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    Abilità:

    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.

    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.




     
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    « Ah quindi sei irlandese...bella terra.»

    Per lui. Non per chi comandava e stava a protezione del Crogiolo. La Corte di Mezzogiorno era quasi tutta composta dai figli di Gea che avevano scelto quei luoghi come loro casa. E tra le due Corti non correva buon sangue. Quella di Mezzanotte e quella del Mezzogiorno...due modi diversi di essere. Più inclini alla tenebra e al sangue i primi, più splendidi e letali i secondi. Erano proprio due facce della stessa medaglia: l'uno compenetrava nell'altro. Due opposti perfetti e simmetrici.
    Entrambe condividevano l'onere e il sangue, il dolore e la protezione di tutto questo.
    Esatto...il dolore...

    «Non lo so. Ognuno resiste a suo modo al dolore. C'è chi si lascia andare e chi lo combatte.
    Frase scontata ma nessuno può dirti come resistere al dolore se non te stesso. Ci vuole tempo.»


    Stava tutto lì. Tempo. Capire e capirsi. Affrontare la vita e le sue difficoltà; proteggere nonostante il dolore e continuare a farlo sapendo che sarebbe tornato e con lui gli incubi. Affrontare tutto questo significava maturare e crescere, trovare un modo per sopportarlo.

    «Ma se vuoi un consiglio da uno stronzo qualsiasi, più che fuggire trova il modo per capire a cosa porta tutto questo dolore. Sei un figlio di Gea. Il dolore lo viviamo più degli altri, lo coltiviamo, lo sentiamo fin dentro le ossa ma ognuno di noi da la propria motivazione sul perché gli resiste.
    Ma come ho detto prima è questione di tempo. Ogni cosa ha bisogno del suo.»


    Tranne Amaterasu. I suoi dolori li lasciava andare perché portavano ai dubbi. La sua mente la lasciava libera, i dolori servivano per temprare il filo della sua spada. Lasciando andare il passato per poter concentrarsi solo sul presente.
    Si arricciò uno dei baffi, lisciandosi la barba.

    «Si anche io come te sono un figlio di Gea ma non sono proprio di queste parti. Giracchio un po' a caso. Agartha è grande e io non ho mai una meta precisa.
    Quindi sei Irlandese e sei qui ad Agartha...sogni l'invasione e te ne stai qui tutto solo?
    Perché non difendi l'Irlanda? Ci hai mai pensato? Cercare di fare qualcosa, forse anche il dolore ti sembrerà meno opprimente.»


    Si guardò attorno, come preso da un pensiero fulmineo.
    Durò un attimo..e i suoi occhi cambiarono ancora colore. Un arcobaleno ora c'era in essi.

    «Oppure potremmo bere. In fondo chi sono io per farti la paternale? Uno stronzo qualsiasi arriva, blablabla, tempo, dovresti blabla.
    Maleducatissimo sono stato, ignorante e anche indiscreto, no?
    Facciamoci una bevuta. O se non vuoi io bevo uguale. Si brinda ad un nuovo incontro!»


    E si mise seduto tirando fuori dall'haori una fiaschetta di terracotta che iniziò a scolarsi di gusto.

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    «Vuoi? Un ottimo torcibudella. Dalle mie parti lo chiamano bumbum



    Perché era quello che si sentiva sulle tempie dopo essersi ubriacati. Ma non glielo disse. Il bumbum era un distillato che facevano gli Oni della Corte di Mezzanotte per festeggiare crani spaccati, ossa ridotte a fine polvere, carne maciullata e una nuova guerra in arrivo.
    Un liquore forte, color prugna, alcolico così tanto che sembrava di stare a bere magma. Eppure se lo scolava di gran foga e con gusto.

     
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    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
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    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


    Era un tipo decisamente bizzarro; il modo come parlava in generale della vita con tanto di massime e riflessioni ma non cessando di mostrassi spensierato.
    Si era unito così d'improvviso, nello stesso modo in cui la brezza si ridesta palesando i capricci del vento.
    Che fosse un atteggiamento sornione? Non poteva dirlo.
    Continuava però a percepire serenità.
    Una nostalgica quiete lo aveva avvolto e sentiva il desiderio irrefrenabile di conversare con quel tipo.
    Rodhlann con curiosità lo ascoltava.
    Le sue potevano sembrare parole scontate che in fondo chiunque, ritrovandosi in una conversazione che includesse riflessioni, poteva sottolineare, ma qualcosa di più profondo, più intenso, si percepiva nel modo come quel figuro sottintendeva il significato racchiuso nel suo giro di parole.

    «Ma se vuoi un consiglio da uno stronzo qualsiasi, più che fuggire trova il modo per capire a cosa porta tutto questo dolore. Sei un figlio di Gea. Il dolore lo viviamo più degli altri, lo coltiviamo, lo sentiamo fin dentro le ossa ma ognuno di noi da la propria motivazione sul perché gli resiste.
    Ma come ho detto prima è questione di tempo. Ogni cosa ha bisogno del suo.»

    Già, ogni cosa effettivamente ha bisogno del suo!

    Sottolineò l'ultima parte di quelle parole, il suo punto di vista non era affatto sbagliato e forse era vero che l'irlandese stesse fuggendo dai suoi demoni.
    Che poi fuggire, finora non aveva fatto altro che inseguire quel qualcosa che potesse fargli comprendere meglio il significato di quel tutto. L'estrema condizione che doveva portarlo ad ottenere quella consapevolezza di cui non riusciva ad osservare la giusta prospettiva.
    Probabilmente era vero che si trattasse solo di una mera questione di tempo ma la domanda che si poneva era questa: era giunto troppo tardi rispetto al dovere che doveva abbracciare, o forse, più semplicemente, al pari di un pulcino cercava di accodarsi alla prima sicurezza che gli potesse scatenare una forma di Imprinting?
    C'era abbastanza su cui riflettere, per ora si sarebbe limitato a godersi una chiacchierata con un tipo bizzarro che sapeva tirare fuori sempre la giusta risposta dal suo magico cappello.

    « Quindi sei Irlandese e sei qui ad Agartha...sogni l'invasione e te ne stai qui tutto solo?
    Perché non difendi l'Irlanda? Ci hai mai pensato? Cercare di fare qualcosa, forse anche il dolore ti sembrerà meno opprimente.»


    Una giusta domanda. Avrebbe benissimo potuto tornare nella sua terra natia e grazie a questi poteri diventare il solido muro per contrastare l'oscurità che dominava l'isola verde ma poi? Cosa avrebbe compreso oltre questo?
    Sarebbe stato in grado di opporsi con le sue sole forze? Oltretutto, dato da tenere a mente, durante lo scontro in arena ci aveva lasciato quasi le penne se quell'essere ancestrale non fosse intervenuto.
    La verità era più complicata: che non si sentiva abbastanza degno o per meglio dire tanto forte da essere quel punto di riferimento per la sua gente. Ancora non poteva ricoprire il ruolo di eroe che quei territori stavano disperatamente cercando.

    Il motivo è molto semplice: incompletezza e necessità di ricongiungermi con la giusta risposta.
    Non so se conosci la storia della rana che goffamente si ostina ad afferrare il riflesso della luna. Ecco, io sarei esattamente la rana.


    Sentiva che il suo viaggio era ancora tutto fuorché che terminato.
    Ogni scontro che aveva affrontato, ogni evento che aveva vissuto sulla sua pelle lo percepiva come una sorta di tessera che serviva a comporre un disegno molto più grande: una visione ancora decisamente limitata che gli permetteva di osservare dei frammenti ma non essere in grado di avere il quadro dell'insieme.
    Quindi che senso avrebbe avuto tornare in Irlanda?
    La risposta non era affrontare dei corrotti e salvare qualche vita ma comprendere appieno il cammino e il ruolo di cui era stato fregiato.

    «Oppure potremmo bere. In fondo chi sono io per farti la paternale? Uno stronzo qualsiasi arriva, blablabla, tempo, dovresti blabla.
    Maleducatissimo sono stato, ignorante e anche indiscreto, no?
    Facciamoci una bevuta. O se non vuoi io bevo uguale. Si brinda ad un nuovo incontro!»


    Era proprio un tipo strano. I suoi modi. Il come passava da argomenti seri a riflessioni più leggere.
    Forse anche questo era uno dei percorsi che Rodhlann doveva affrontare.
    Porse la mano per afferrare la coppetta e poter condividere un momento sereno, di semplicità.

    «Vuoi? Un ottimo torcibudella. Dalle mie parti lo chiamano bumbum.»
    Perché no? Sarebbe scortese rifiutare dopo che hai deciso di condividere un po' del tuo tempo. Salute... ALLE NUOVE AMICIZIE!!

    Bastò un leggerissimo sorso - e lui era abituato al Whiskey distillato che mandava a fuoco la gola come niente - che si ritrovò a tossire compulsivamente.
    Che razza di brodaglia era? Lui non era riuscito a berne nemmeno una coppetta intera ma a malapena un sorso, mentre osservava il suo interlocutore al contrario, scolarselo di gusto neanche fosse coca cola.

    Cof... cof... un po' fortino per i miei gusti amico...

    Sentiva lo stomaco letteralmente bruciare e la testa giragli fortissimamente.
    Poggiò la coppetta di lato per riprendere fiato, addirittura gli occhi lacrimavano mentre non smetteva di tossire.

    Si cof... decisamente cof... ho ancora molto cof... da imparare: questo luogo non smette di stupirmi!

    Inspirò profondamente per poi rischiararsi la gola e con gli indici asciugarsi gli occhi inumiditi..
    Sentiva l'intenso sapore di quella brodaglia che grattava la gola e prendeva a cazzotti il suo stomaco.

    Cof... si vede proprio che sono cof... un pivello hahahaha! Ma dimmi cof... a parte la tua straordinaria resistenza agli alcolici locali cof... la tua storia? cof... Di dove sei originario? Possiamo anche parlare di altro cof... ma certo non potrò soddisfare la tua ricerca di un buon compagno di bevuta cof... se questo era il tuo obiettivo quotidiano.




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    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: //
    Corpo: //
    Darian: Cordyceps IV - non indossata.
    Riepilogo:


    Abilità:

    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.

    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.






    Edited by Ramiel - 18/11/2023, 08:39
     
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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna

    - Post IV -



    «Vi sono sempre altri obbiettivi, mio caro


    Il torcibudella era troppo. Non era facile berlo. La Corte Di Mezzanotte lo usava per festeggiare quando il Muro era stato difeso; quando la tenebra era stata divorata; quando il fuoco aveva bruciato i nemici della Realtà. Correndo nel Vuoto facendolo vibrare della loro ἐξουσία - exousia.
    Il potere dell'autorità; quello stesso potere che esercitava Amaterasu O Mi Kami sull'intera Creazione.
    Si fece un altro sorso. Si vedeva che gli piaceva bere.

    «Ah quindi tu sei la rana che guarda il riflesso della luna nell'acqua e crede di afferrarla, accorgendosi che è solo un riflesso.
    Storia di un idiota. Tu sai che quello è solo un riflesso. È il tuo stagno, la tua vita e le tue scelte, mica puoi farti ingannare e fermare dalla prima difficoltà.»


    Si aggiustò il kasa, prese un filo d'erba e iniziò a giocarci con quelle dita che non riuscivano mai a stare ferme. Pensò alla Luna. Quel satellite era sempre stato un prezioso alleato del genere umano. La sua luce era un regalo caduto dal cielo. Prima del fuoco, degli attrezzi, del linguaggio, la luna rischiarava il buio del mondo e calmava la paura degli uomini. Le sue fasi avevano insegnato agli umani il concetto di tempo. Ma al tempo stesso gli ingannava nascondendosi, creando giochi malsani con la sua flebile luce; a volte il suo riflesso si perdeva su acque calme che si confondevano con l'orizzonte. La luna era fatta a suo modo: non rispettava nulla se non se stessa.

    «Dovresti guardare davanti a te piuttosto che il riflesso di un qualcosa che al momento non è alla tua portata. Guardarla si, perderci così tanto tempo per afferarla no.
    Dipende sempre da te e da troppe cose. Se riesci oppure no è una questione di scelte ma anche del caso. Quindi perché affannarsi? Fai doppia fatica. Quella di provarci e quella di dimenticare.»


    Rigirò il filo d'erba facendo un nodo.

    «La giusta risposta anche quella è una stronzata filosofica. Non esistono risposte esatte. Esiste quello che è giusto per te.
    Per me è giusto rimanere qui a bere, fregandomene di quello che succede perché oggi mi va così. Domani potrei andarmene contro la Corruzione e morire. Differenze? Nessuna. Sono scelte. E finché sono ponderate, scegli seguendo quello che sei. Poi sbagli? Sempre meglio che stare ad aspettare la risposta giusta che tanto non arriverà mai. È un riflesso che ti frega sempre.
    Bisogna evitare di confonderci con quello che è solo un riflesso, alzare lo sguardo a vedere dove sia il reale problema. La scelta giusta è solo una strada fatta di tante altre con anche quelle sbagliate.»


    Un altro sorso. La fiasca era finita.
    Peccato. Il tempo della ricreazione sembrava finito?

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    «Quindi? Vuoi rimanere in quello stagno a fare la rana?»



    Era davvero curioso.
    Quegli occhi arcobaleno erano dentro quelli dell'Eletto che poteva vedere il suo stesso riflesso...

    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: //
    STATUS PSICHICO: //
    STATUS CLOTH: Integra;

    RIASSUNTO AZIONI:

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






    TECNICHE:


    Credits layout a Dr. Stein
    All rights reserved




    Edited by Lyga - 23/11/2023, 22:14
     
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    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
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    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


    Invidiava quella calma.
    Cosa avrebbe dato Rodhlann per vivere lo sconvolgimento degli eventi con quella stessa consapevolezza serafica.
    Si vedeva che lui era ancora un pulcino. Un piccolo embrione che doveva ancora formarsi per ottenere quella granitica solidità e vivere il presente senza essere investito dai tormenti del passato, eppure non ci riusciva.
    Si trovava in un luogo magnifico, lontano dal pantano del caos che aveva avvolto la terra comune: un luogo che avrebbe dovuto godersi appieno ma nel profondo, l'eco di una chiamata dilaniante non gli dava tregua.
    Probabilmente era vero, lui era solo un idiota che si sforzava di afferrare qualcosa di inesistente: solo un feticcio creato nella sua mente che da buon autolesionista lo spingeva a martoriarsi più del necessario, ma cosa doveva fare?
    Era estremamente confuso.
    Per quanto quella figura gli consigliasse di seguire il flusso, lui vedeva solo increspature.
    Forse con il tempo, con l'accettazione, con l'abitudine sarebbe arrivato al medesimo stato di tranquillità che emanava quella figura.

    «Ah quindi tu sei la rana che guarda il riflesso della luna nell'acqua e crede di afferrarla, accorgendosi che è solo un riflesso.
    Storia di un idiota. Tu sai che quello è solo un riflesso. È il tuo stagno, la tua vita e le tue scelte, mica puoi farti ingannare e fermare dalla prima difficoltà.»

    No, senza dubbio, io cerco di scavalcare la difficoltà... altrimenti non mi troverei qui... non avrei accettato la missione.

    Provava a stabilire un dialogo costruttivo con lui, almeno ci provava, eppure notava come le loro posizioni non fossero in sincronia, come se Rodhlann più che conversare, provasse a difendersi da una sorta di tribunale che lo stava giudicando.
    Probabilmente era solo un impressione.
    Una sciocca supposizione.
    In fondo quell'uomo si era solo accomodato per un'innocente chiacchierata, tuttavia sentiva che in quello scambio di idee vi fosse qualcosa di più profondo di una semplice conversazione per ammazzare il tempo.

    Eppure... non è facile. Un giorno sei nessuno. Un tizio che arranca... e il giorno dopo vieni catapultato in una guerriglia.

    Caso. Scelte. Diramazioni.
    Era vero quanto affermava.
    Non poteva dargli torto.
    Se aveva deciso di prendersi un periodo di riflessione approfittando dell'ospitalità di questi posti era proprio per cercare di capire, nel grande schema, come meglio potesse contribuire.
    Probabilmente il suo modo di pensare era ancora troppo umano, lineare, ma era pur sempre un modo per tentare di comprendere cosa realmente fosse.
    Quel parlare così filosofico da parte del suo interlocutore celava, anzi, manifestava realtà innegabili ma era anche vero che per ottenere un simile stato di quiete ci si poteva riuscire solo imparando ad osservare e a sentirne la consistenza grazie a un cammino ben specifico, fatto di esperienze.
    La domanda centrale del discorso era dunque questa: la sua esperienza poteva definirsi tale da capire quale fosse il metodo più idoneo per evitare la cosiddetta doppia fatica? Ignorare gli inutili tentativi autolesionisti.

    La questione è che prima la mia vita era direzionata verso dei desideri molto basici, fatti di cruda esistenza... puoi ben comprendere che combattere per qualcosa che non sia il solo desiderio primordiale della tua sopravvivenza cambia letteralmente la disposizione delle carte in tavola.

    Tacque un istante, il tempo di lasciar fluire quelle parole affinché potessero essere metabolizzate.
    Voleva in qualche modo controbattere alla saggezza di cui erano pregni i suoi discorsi. Poteva riuscirci? Non lo sapeva, ma almeno voleva provare a imbastire una reale conversazione. Qualcosa di concreto, che andasse oltre il mero botta e risposta.

    Non fraintendermi, non sto contestando il tuo punto di vista... le tue parole sono giuste e non peccano di significato, ma nel mio caso credo che per poter raggiungere la specifica casualità che possa calzare a pennello, sia necessario conseguire determinate scelte che portino a dati percorsi: a volte scelte e caso devono intrecciarsi, cooperare, se si vuole trascendere il normale corso degli eventi per afferrare qualcosa di gratificante che ci faccia sentire davvero vivi.

    La conversazione stava prendendo una piega decisamente interessante. Era vero che non esistevano giuste risposte, o che seguire la propria indole poteva risultare la strada più efficace per raggiungere la piena consapevolezza, ma poi? Possibile che tutto si limitasse solo a una mera istintualità?
    Che tutto fosse preordinato al mistero dell'ignoto che con il tempo avrebbe svelato le sue carte? No, Rodhlann cercava risposte da subito, più concrete. Poteva rispettare quel ragionamento, ma condividerlo era tutta un'altra storia: aveva messo troppo in gioco per seguire il famoso detto Carpe Diem.

    «Quindi? Vuoi rimanere in quello stagno a fare la rana?»

    Probabilmente è come dici tu amico... ma se come affermi noi siamo anche puro istinto che segue il caso, attualmente sono fin troppo attirato dalla fonte dell'acqua: mi sento come se non riuscissi proprio a scorgere alcun riflesso.

    Una pausa bloccò il suo conversare mentre dal taschino afferrava il pacchetto mezzo schiacciato che conteneva l'ultimo paio di sigarette. Ne prese una e se l'accese con lo zippo - uno dei ricordi della comitiva che aveva conosciuto durante l'avventura scappando da Dublino -, poi porgendo il pacchetto in direzione del suo interlocutore gli offrì l'ultima.

    Fumi? Riprese a parlare Sarà forse che la mia testa deve ancora capire il grande gioco delle parti che mi ha catapultato in questo immenso calderone, ma ti posso garantire che sto cercando in tutti i modi di staccarmi da quello stagno.

    In tutto ciò Rodhlann provò una bizzarra sensazione... incrociare quello sguardo lo spinse a provare strane, sconosciute emozioni.
    Non sapeva di preciso cosa stesse provando, ma era come tuffarsi all'interno delle profondità di un baratro denso di splendore, caldo, che ti abbracciava e ti ristorava proteggendoti dal senso di confusione.
    Una percezione caleidoscopica di innumerevoli colori in cui non vi era una cromia specifica che riusciva a dominare sulle restanti mutandole in sfumature così da declassarle, ma come un'infinita danza di colori tanto simili a stati d'animo che si equilibravano in una democrazia di equità.




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    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: //
    Corpo: //
    Darian: Cordyceps IV - non indossata.
    Riepilogo:


    Abilità:

    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.

    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.




     
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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna

    - Post V -



    «Ma tu non sei più un uomo. La base è quella ma ora sei molto di più.
    Avrai sempre i tuoi dubbi, è la tua parte umana, ma sei un Figlio di G.E.A stessa. Sei una infinitesima parte di lei, un ingranaggio tra infiniti altri che portano questo ad esistere.»


    Harlan aveva avuto i suoi stessi dubbi?
    Harlan aveva combattuto per la sua sopravvivenza da ben prima l'inizio di tutto questo. Per lui l'Armaggedon è stata la realtà che prendeva forma; era il proseguimento della sua personale lotta per la sopravvivenza e quando, per fortuna o per sfortuna, era diventato l'eletto della salamandra aveva messo quel fuoco, quella vita che così spasmodicamente gli ardeva in petto, a favore del mondo. Conscio che morto quello sarebbe di conseguenza diretta morto anche lui.
    I dubbi non ne aveva mai avuti.
    O per lo meno se li avesse avuti li aveva superati nel momento stesso delle sue prime lotte. Persino quando sacrificò se stesso per lei non c'era timore o dubbio.

    «No grazie.»

    Non gli piaceva proprio il gusto della sigaretta.

    «Il grande gioco delle parti? E che idea ti sei fatto fino ad oggi?»

    Si alzò stiracchiando la schiena, che fece strani rumori. Solo adesso poteva accorgersi della sua altezza che, per via del fatto che camminasse sempre curvo, passava in secondo piano. L'haori venne riaggiustato sulle spalle mentre le api ronzarono accanto a lui, le sue mani giocavano con esse che si attardavano sulle dita, ronzando e sciamando intorno alla sua figura, mentre il portale si apriva per una meta forse ben conosciuta alla piccola rana.

    3a005e55304518530d1bf5e575b72a2e
    Santuario Di Ise Giappone Prefettura Di Mie




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    «Ho due pratiche da sbrigare. M'accompagni in giro? Non mi va di andare da solo.»



    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: //
    STATUS PSICHICO: //
    STATUS CLOTH: Integra;

    RIASSUNTO AZIONI:

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






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    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

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    La rana che voleva afferrare il riflesso della luna
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    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


    Già, figlio di G.E.A. Quella parte del percorso l'aveva compreso per bene.
    La piccola parte che si univa all'oceano di saggezza e consapevolezza donando forma e vita all'insieme che garantiva equilibrio al tutto. La mente rimembrò quel suo viaggio in quella volta celeste dove per la prima volta aveva, con la sua essenza, toccato l'infinito e scrutato qualcosa che per una normale mente era incomprensibile.
    Il bisogno di risposte lo aveva spinto ad accettare il percorso e, proprio per la disperata sensazione di desiderio di completezza, aveva deciso di affrontare l'ignoto e distaccarsi da quei piccoli brandelli di serenità che si era faticosamente guadagnato.
    Se lui si posizionava ogni giorno nel medesimo punto ad osservare l'orizzonte era proprio per cercare qualche risposta sull'esistenza che purtroppo non arrivava. Vuoi perché non sapeva cosa guardare, vuoi perché non sapeva come guardare.
    E ora. Cosa avrebbe dovuto fare? Osservò il tizio di cui ancora non conosceva il nome alzarsi e stiracchiarsi ben bene. Invidiava la sua serenità.

    «Il grande gioco delle parti? E che idea ti sei fatto fino ad oggi?»
    Amico, credimi, sto ancora cercando di scoprire ciò che al momento non mi è dato capire: vuoi perché magari guardo nella direzione sbagliata, vuoi perché mi aggrappo ancora ad un riflesso da cui non riesco a distaccarmi!

    Era dunque già terminata la loro conversazione? Eppure desiderava ancora conversare con lui, capire aspetti che magari Rodhlann scioccamente ignorava.
    Sentiva come una sorta di connessione che li legava seppur fosse la prima volta che le loro figure si incontrassero e discutessero.
    Insetti luminescenti cominciarono a ronzare intorno alla figura con il cappello che non sembrava infastidito dalla loro presenza ma che anzi, come in una danza celestiale, vedeva quelle due forme tanto diverse coesistere: aveva come l'impressione che stessero comunicando ancestralmente.
    Poi, all'improvviso, come l'aprirsi di un palcoscenico, quegli stessi insetti aprirono un'increspatura, uno squarcio che era collegata ad un altro luogo. Vicino? Lontano?... chissà.

    «Ho due pratiche da sbrigare. M'accompagni in giro? Non mi va di andare da solo.»
    Con molto piacere!

    Il desiderio di poter continuare a colloquiare con lui era troppo forte per declinare l'invito così, senza tergiversare, si distaccò dalla sua posizione seduta per sgranchire le gambe e seguirlo.
    Non importava la destinazione, importava più che altro che quell'evento iniziato casualmente potesse sviluppare dinamica inattese e, magari, rendere consapevole una piccola rana rendendola conscia che il mondo è qualcosa di molto più grande di un misero stagno.




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    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: //
    Corpo: //
    Darian: Cordyceps IV - non indossata.
    Riepilogo:


    Abilità:

    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.

    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.




     
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