And i men i amarth hain barthannen

Role Chernobog - Amaterasu

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    «And i men i amarth hain barthannen, [...], na medui ad gevennir,
    Ar and io hain firnir ned i taur linnad ú nîr.»
    « Lunga era la strada che il destino aveva riservato loro, alla fine si incontrarono ancora una volta.
    E tempo fa sparirono nella foresta, cantando senza dolore. »



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    Non un grano di polvere
    a turbare il chiarore
    del crisantemo bianco.




    Era arrivato danzando; la sua vita era finita, la storia conclusasi. Non era particolarmente arrabbiato ero solo triste.


    [Cut my life into pieces




    La sua anima a pezzi. Amaterasu a pezzi che si perdevano nel freddo vuoto.
    Si presentò da suo fratello ballando.
    Da una parte era anche felice. Perché' I perché rimanevano celati, come tesori, nel fondo della sua anima.
    Chissà...forse era il momento di lasciare andare la spada e di dare ad altri le responsabilità...il momento nella morte di poter riavere la sua scaglia più preziosa; perduta in un tempo ormai dimenticato.
    E quando fu davanti a Chernobog ballò. Portò la Creazione lì dove vi era la Fine; il boato della melodia nel silenzio del ricordo.
    Il Re e l'Imperatrice di nuovo davanti.
    Il Martello fatto di spirito e oscurità ai piedi del Dio Nero. La Legge di un Giudice. L'arma del Boia.
    Lo vide sul suo trono e ridette di gusto.
    Inguaribile ottimista? Oppure era così che Amaterasu, anche morendo, rimaneva fedele a se stesso e allo scopo per cui era stato creato.
    Il silenzio della fine di contro al boato della Creazione e dell'Inizio. Di nuovo uniti.

    vXLesss
    «Danzi con me?»









    Suo fratello lo aveva rigettato nella Vita e nel LifeStream. La Creazione aveva bisogno di una spada, della spada di Amaterasu O Mi Kami

    [I fiori di neve che coprivano il cielo
    sono gocce solitarie che scorrono




    Una goccia che si perse nella corrente della Vita, si mischiò a infiniti fiumi che solcavano la Creazione e la Realtà per poi rigettarsi in questo mondo portando con sé ancora una volta, la vita e l'essenza di Amaterasu.
    Perché suo fratello non gli aveva concesso il risposo nelle sue aule, non gli aveva concesso l'oblio e la morte che tutto ricopre quando ogni cosa giunge alla sua conclusione.
    Ed ora era di nuovo lì.
    La Corte d'Ossa che pulsava di nero e putridume, di contro all'arcobaleno che era negli occhi dell'Imperatrice.
    Ghiaccio e sussurri di cose che erano e si perdevano nel vento accarezzavano la darian pura e bianca dell'Araldo della Creazione, che sentì il suo Codice esplodere.
    Amaterasu e Chernobog.
    La stasi e l'irrequietezza.
    La Creazione e la Morte.
    Fine ed Inizio.
    Tesi e Antitesi della Creazione. Due pilastri che tenevano tutto.
    E attese ancora una volta suo fratello. Davanti al suo regno.
    Attese chiudendo gli occhi e sentendo su di sé la Fine e l'anima della Corte D'Ossa.
    Sentiva di doverlo fare. Non c'era bisogno di dire grazie, d'inchini, o di chissà che altro. Ma aveva avuto questa volontà. Non c'era nulla da spiegare. Voleva solo vederlao.
    Ancora una volta. Perché solo Chernobog poteva leggerlo, metterlo a nudo e poterli scrutare l'anima come nessun altro tra i figli della Madre.
    Voleva osservare quegli occhi e sentire il giudizio del Martello della Dea. Il Boia.
    Il Re.
    Il Giudice.
    L'editto che si fa legge assoluta.
    Voleva sentire su di sé tutto ciò. Anche il freddo della Fine, lui che era Il Sole, voleva essere abbracciato dal Velo dell'Oscurità che porta alla dimenticanza e dal Nero trovare un Nuovo Inizio.
    Luce nascere lì dove non vi era più Nulla.
    Voleva sentire questo.






    SONO DEGNO?

     
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    Non era ancora il momento di venire da me.



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    Gli prese una mano, quando finì di danzare, e rimase a distanza di un braccio tenendogliela stretta. Amaterasu continuava a muoversi su una musica tutta sua, quella scoppiettante e caotica della Creazione e Chernobog era in grado di seguirla fino a un certo punto. La apprezzava, sentiva e sapeva, che alcuni punti erano in comune e si congiungevano in quel paradigma di Fine e Inizio che rendeva il disegno di G.E.A perfetto.

    La Fine ha ben poco da danzare, Amaterasu.

    Il Nero non era mai stato un insieme di sentimenti positivi e generosi, non aveva mai utilizzato mezze misure e modi dolci per presentarsi a chiunque si trovasse davanti a lui. Non apprezzava i modi di nessuno se non i propri ma Amaterasu era l'altra faccia di se stesso, il paradigma che più si avvicinava al suo, e non riusciva mai a discostarsi più di tanto da ciò che combinava. Le sue scelte politiche le vedeva come dubbie e poco utili ma ognuno dei Cinque faceva ciò che riteneva più giusto, riusciva ad essere comprensivo solo con la sorella e questo, per uno come il Nero, significava molto più di quanto si potesse pensare.

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    Si avvicinò a sua sorella sfiorandogli le labbra con una mano pallida. Rimase immobile, con il solo dito che, seguendo un movimento lento e circolare, sfiorava il labbro inferiore di Amaterasu e parte del mento. I suoi occhi cangiantii erano un turbinio di colori e vita contro quelli della Fine, vacui e accesi del riflesso del topazio, si aggangiarono nelle sue profondità seguendo per un lungo momento i ritmi musicali che riflettevano.

    Cosa è successo ad Asgard?


    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤
    MENTALMENTE ¤
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤



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    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.
     
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    - Post I -



    Cos'era successo...forse era meglio dire cosa non fosse successo ad Asgard.
    Guerra, sangue, budella, morte, disperazione, quel senso d'impotenza che da troppo tempo aveva in bocca; la morte incombere, la morte che lo prese, una sconfitta, una vittoria che sembrava lontanissima; scivolava via tra le dita come sabbia fine.
    Solo che non si stava su di una spiaggia, di fronte ad un mare cristallino, sotto un cielo terso, sorseggiando del vino e la vita era tutta felicità.
    Quella sabbia era di un terreno desertico, di fronte alla devastazione completa e si continuava a bere dal fondo di un barile di merda.
    Il sapore non se lo riusciva a togliere.

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    «Ci sono quasi morto.»



    E prese il dito di sua sorella portandoselo fin sulla benda sull'occhio.
    Una constatazione di fatto dell'impotenza di Amaterasu e di questo suo continuare a lottare nonostante le sabbie mobili in cui Ponto aveva gettato tutti loro.


    «Ma sono ancora vivo. É andata bene...come è andata bene in Australia, Giappone e a Sacramento.
    Perchè è andata bene, vero?»



    Continuò a giocare con il dito di Chernobog, come se sentisse la sua musica, il suo ritmo. O forse voleva solo un contatto.
    Occhi negli occhi.
    Dentro gli occhi dell'altro.


    «Ho combattuto con Bartolomeo e il Celebrante mentre la Corruzione voleva il regno di Hel. Hanno attaccato Asgard ma il vero obbiettivo era quel regno.
    Con l'aiuto di Astra di Megrez il regno di Hel si è salvato ma il bastardo con cui abbiamo combattuto era solo il principio.
    Dragmor e Genlon erano i suoi maestri e chissà chi altri. E quanti altri si nascondono in attesa.
    Ho ripagato il mio debito con Asgard quando salvarono il Tempio Sud più di mille anni fa ma siamo lontani dalla vittoria. »



    Stava accarezzando il dito di Chernobog per poi lasciarlo di scatto.

    « Se non danzi almeno passeggia con me.»

    Il viso pensieroso. Eppure aveva un lieve sorriso.

    «Grazie al sacrificio di Bartolomeo e Siegfried abbiamo resistito.
    Ho un debito con Bartolomeo...poteva restarsene al Grande Tempio, poteva pensare da Gran Sacerdote, essere un padre per la sua famiglia, difendere da cavaliere d'oro Atene ed Athena eppure ha combattuto insieme a me non per la causa di Athena ma per la Realtà.
    È stato un azzardo...ma ci ha permesso di continuare a resistere


    Passeggiava tranquillo, come se si stesse godendo il momento, come se non gli importasse di quello che stava dicendo. Eppure gli occhi che Chernobog osservava dicevano molto altro.
    Che lei poteva osservare meglio di chiunque altro.

    « Se Asgard fosse sopravissuta ma avessimo perso il Regno di Hel chissà cosa sarebbe successo.
    Asgard è importante perché il sistema YGGDRASILL lo difendono loro.
    L’Helheimr è posto sopra uno dei nove mondi. Uno degli accessi proprio a YGGDRASILL e non voglio pensare a quello che poteva succedere se fossero riusciti a conquistarlo.
    Ecco perché Bartolomeo e Siegfried hanno la mia riconoscenza. Non posso lasciare loro e tutto questo a combattere da soli.
    Lo capisci dove voglio arrivare?»


    Capire l'imprevedibile Inizio?
    Era voler definire una pagina bianca dove poteva esserci di tutto. O il nulla.


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    « Noi siamo qui proprio per questo. Siamo stati creati per questa guerra. »




    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Rilassato;
    STATUS CLOTH: Integra e non indossata;

    RIASSUNTO AZIONI: Vestibulum eget vestibulum magna, tincidunt mollis urna. Nam eu metus faucibus, accumsan nulla nec, dignissim arcu;

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






    TECNICHE:


    Credits layout a Dr. Stein
    All rights reserved




    Edited by Lyga - 16/6/2023, 08:41
     
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    Perché non ti sei fatto guarire? Ti ostini sempre ad andare in giro come se non avessimo i mezzi per ricucirci alla perfezione ogni volta.

    Lo disse mormorando mentre tastava la benda ruvida e fresca sull'occhio di Amaterasu. Era stata cambiata da poco perché odorava ancora di disinfettate, ma come disse a sua sorella, non capiva genuinamente perché si ostinasse ad andare in giro in quel modo. Ad Agartha la tecnologia medica era un vanto, le polle rigenerative erano sotto il dominio indiscusso della Corte Verde e funzionavano alla perfezione. Il lato positivo era che il contatto con il Lifestream diventava più assoluto una volta entrato all'interno quelle sacche, il meccanismo le era difficile da spiegare a parole ma una volta immerso in quel liquido, tutto diventava chiaro. L'essenza di ogni creatura di G.E.A si incrociava tra loro, fluendo e lasciando che tutti facessero parte del sistema. Quando Amaterasu lasciò il suo dito, Chernobog riportò la sua attenzione a ciò che stava dicendo sua sorella e cominciò a seguirlo nella sua passeggiata.

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    Le Terre Soffici facevano da sfondo ai loro passi, i paesaggi si alternavano lentamente mentre i due Araldi discutevano mano nella mano. Amaterasu danzava impercettibilmente mentre camminava e Chernobog si limitava a seguirla a passo deciso, gli occhi di entrambi si incrociavano spesso e dicevano molto più di quanto un intero discorso potesse fare.

    Voglio sapere di più sul loro sistema YGGDRASILL, la forza della tua Lama e dell'Inizio ha dato una copertura in più, ma mi rendo conto però che stiamo affrontando un problema immenso.

    Se il Gran Sacerdote combatte e resiste, così come il Celebrante, non dovrebbe essere un tuo debito. Atene e Asgard, così come ogni roccaforte umana e non, dovrebbe avere come unico obiettivo il fronte comune per riuscire a scardinare il problema.


    E di sicuro, dovrebbero essere tutti in debito con noi.

    Quest'ultima frase la pensò ma non la disse, non voleva iniziare una diatriba su quel modo di vedere la situazione. Chernobog era molto più distante dei suoi fratelli dalle relazioni umane, certo ne aveva alcune e aveva stretto degli accordi ben precisi con l'Alchimista Nero dei Gemelli, ma erano accordi che, se non avessero rispettato i termini, sarebbero saltati senza colpo ferire. La Fine non stringeva alleanze a meno che non lo ritenesse estremamente necessario.

    E per cos'altro saremmo stati creati? Guerra e dolore, sangue ed ossa rotte. Siamo quello che siamo e sappiamo benissimo che ognuno di noi andrà fino in fondo per proteggere l'opera Madre.

    Lasciò la mano di Amaterasu quando arrivarono alle porte dell'Oltremondo, non era effettivamente un altro mondo ma le piaceva definirlo in quel modo. Una piazza aperta su un orizzonte infinito, un mare di stelle che placide fluttuavano e prendevano forma quando qualcuno veniva a piangerle. Le anime dei figli di G.E.A si trasformavano per confortare chi rimaneva, dopo Sacramento i funerali di Agartha erano stati immensi, tutti gli Araldi avevano presenziato e dato l'ultimo saluto a coloro i quali il tocco della Madre non era riuscita a risvegliare. Molti, fin troppi, soldati del Rosso erano caduti - in modo stupido e avventato secondo il parere del Nero - e avevano lasciato famiglie e clan deserti, sacrificati sotto la volontà imperfetta di Pan. Dei Quattro, Chernobog era l'Araldo che andava più spesso in quel luogo, legato com'era al Paradigma della Fine. Erano diventati, poi, molti i viventi che avevano iniziato un pellegrinaggio verso il Tempio Nero solo per chiedere un conforto che, tristemente, non poteva fornirgli. Chi serviva le Armate del Nero, rinunziava a qualsiasi legame, abbandonando il riflesso di ciò che era stato in vita per poter concedersi al meglio alla causa del loro nuovo Re.

    Non so se sei mai stato qui dopo Sacramento e i Funerali...

    L'elemo della darian si ritirò ancora di più fino a scomparire, risucchiato nell'ombra, lasciando libera l'intera testa, così come spari l'intera armatura. I capelli chiarissimi lasciati liberi sulle spalle, ormai lunghi abbastanza da coprire buona parte della schiena, scivolarono lentamente creando un'onda morbida a contrasto con l'abbigliamento completamente nero - ovviamente - che indossava.

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    Io ci vengo molto spesso. Non è facile lasciare che i sopravvisuti vengano a cercar conforto, però il suono delle lacrime e dei lamenti mi piace. Mi manda avanti, perché finché percepisco dolore vuol dire che abbiamo - e stiamo - facendo un buon lavoro. Non quello che speravo di ottenere all'inizio ma almeno abbiamo iniziato da qualche parte.

    Si diresse al limitare della piazza, lontano dall'immenso altare dove troneggiavano fiori, cristalli, radici e reliquie di ogni tipo, senza voltarsi verso Amaterasu, sapendo che l'avrebbe seguita e raggiunta.

    Non sono il migliore tra i Cinque, ma faccio quello che posso e mi spingo oltre i limiti seguendo ciò che il mio Paradigma mi impone. La Fine è lenta, nebbiosa e fredda. Non mi appartiene il contrario e mi rendo conto che, a parte il disegno della Primigena, degli umani non mi importa nulla. Trovo che sia superficiale abbassarsi al loro livello cercando di convincerli su quale sia la strada migliore, abbiamo lottato e perso molti figli e fratelli... E nessun umano è a conoscenza della cosa.

    Lo sguardo duro dell'Araldo era come fuoco freddo, fisso verso quel mare di stelle per poi cercare quelli di Amaterasu. Non voleva pietà o altro, voleva comprensione, così come la Fine - in misure e quantità diverse - ne aveva per ognuno dei suoi fratelli.

    Quando raccontiamo ciò che facciamo, ciò che siamo, nessuno si rende conto del peso. Siamo solo entità semi-umane che fanno comodo quando tutto sta andando a puttane. Io, tu e tutti noi, siamo molto più di questo...

    Incrociò le braccia sotto il seno, respirando lentamente, cercando di calmarsi. Non voleva esplodere in quel luogo sacro, non sarebbe stato utile e onesto.

    Mi capisci?



    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤
    MENTALMENTE ¤
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤



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    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.
     
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    and i men i amarth hain barthannen
    - Post II -



    «Mi piace essere debole.»


    Sorrise come un enorme gatto ruffiano sdraiato sotto al sole. Placido e maledettamente sornione. Semplicemente perché perdendo lungo la strada poteva continuare a migliorare sempre di più. Fino ad essere ineguagliabile sotto il cielo.
    Era un suo modo per continuare a non sentirsi arrivato al limite, a superare se stesso, continuare ad affilarsi sempre di più nella ricerca spasmodica di un nuovo orizzonte, di una nuova battaglia, di rialzarsi e impugnare le armi.
    Distruggere e creare.
    Sopratutto se stesso.


    Le Terre Soffici. Camminavano tra di esse e ogni cosa iniziava ad essere per poi trovare la sua Fine.
    Si toccò la benda sull'occhio...il ricordo di una battaglia. Ennesima cicatrice, di un ricordo indelebile.

    «Si hai ragione...ma mi piace pensare così.»

    Dovrebbero avere come unico obiettivo il fronte comune per riuscire a scardinare il problema.
    Vero...ma era insito nell'essere umano perdurare nei propri sbagli, ricordando il passato.
    Perché erano i ricordi a tracciare i confini di un essere umano; a dargli sostanza e a crearsi. L'essere umano si creava e si ricreava continuamente dai propri ricordi, siano essi personali o collettivi e su di essi forgiava se stesso. Il suo Ego. La sua memoria.
    La sua storia.
    Non potevano affrancarsi da questo.
    Per questo era così difficile l'utopia di Amaterasu. Per questo stava combattendo e versava sangue, addossandosi colpe, responsabilità, pugni, bestemmie, sangue, dolore.
    Eppure potevano e dovevano farlo.
    O provarci.


    «Non lo conosco. Nostra Madre ha fatto troppe cose e di molte ne conosciamo poco. Servirebbero i Titani per comprendere ancora più a fondo certi sistemi.
    Oppure parlare direttamente con G.E.A ma tra le due è più fattibile la prima che la seconda.»


    Avrebbe dovuto percorrere un altro sentiero che lo avrebbe portato su nuovi dolori e sangue.


    « Ma Asgard e il Grande Tempio coopereranno per salvaguardare il Multiverso. Noi e loro combatteremo uniti. Almeno queste ferite sono valse a qualcosa.»

    Avrebbe voluto fare il suo solito occhiolino sornione ma si limitò a sorridere.
    Mano nella mano i due passeggiavano ognuno con i propri pensieri, le proprie lotte, il proprio sangue versato.
    Poteva capire suo fratello, persino la sua rabbia, persino il suo orgoglio.
    Questo era un peso che era stato dato ai figli di G.E.A creati dalla madre e agli Araldi era stato un compito ancora più atroce: proteggere la Creazione.
    Lo avevano fatto, lo continuavano a fare in silenzio. Quanti erano morti nel corso del Tempo? Di molti nemmeno restava il ricordo. Non annuali come al Grande Tempio di gesta ed eroi, non il Valhalla a ospitare i più valorosi; non c'erano ricordi c'era solo gesto e sacrificio. Senza emettere un fiato un grido.
    Molti si erano spenti in aule di silenzio, non c'era traccia, non c'era ricordo, vivevano solo nei pensieri degli Araldi.
    Avevano perso troppo. Ma erano ancora lì.


    L'Oltremondo.
    Lì rimanevano quelli che erano morti a Sacramento.
    La Realtà aveva un debito enorme, un altare di sacrificio silenzioso.
    Sfiorò la terra in una piazza aperta su un orizzonte infinito, un mare di stelle che placide fluttuavano e prendevano forma quando qualcuno veniva a piangerle.
    Sentiva i loro spiriti. Fece male ma tenne per sé il dolore.

    «Non mi affeziono molto alle cose, lo sai. Così come alle persone. Sono sempre proiettato in avanti, verso altre storie, verso stelle nuove.
    Per me è più facile mettere da parte quello che creo ma questo non significa che non ricordi ognuno di loro, né quelli che ci sono stati prima e mi domando se potevo fare di più. »



    Era il suo paradigma, la sua essenza, il suo modo di interagire con la Creazione.
    Amaterasu dimenticava tutto quello che faceva. Lasciava andare le cose, non invidiava quelle di altri, voleva solo scoprire fin dove potesse spingersi. Traeva gioia dalle sue creazioni, ma non ne era geloso e una volta finito un lavoro passava subito ad un altro, senza mai accaparrarsi o possedere nulla.
    Ma non dimenticava.
    e li teneva tutti dentro la sua mente...per chissà un giorno...
    ed ora osservava invece il suo opposto. Chernobog.
    L'elmo della darian si liquefò come ombra venendo inglobato in essa, come se non fosse mai esistito, al pari dell'intera armatura che mostrò l'aspetto in questo torno di tempo che aveva assunto suo fratello.
    I capelli chiarissimi lasciati liberi sulle spalle, ormai lunghi abbastanza da coprire buona parte della schiena, scivolarono lentamente creando un'onda morbida a contrasto con l'abbigliamento completamente nero che indossava.

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    Una donna bella, magnifica ma che aveva occhi freddi come lo spazio più profondo. Il Re Nero.
    Do zla boga .
    L'aspetto maligno delle cose, la loro decomposizione, la loro malvagità, la loro oscurità.
    Chernobog era tutto questo perché la tenebra e il Nero formavano anch'esse la Realtà, perché Morte e Fine, decomposizione e malvagità erano al pari pilastri fondanti.
    E lo ascoltò più attentamente e più profondamente che mai.
    Osservò la curva dei suoi abiti, così come il suo camminare, le sue mani e il tono delle sue parole; soppesò ogni parola e percepì il suo spirito così nitidamente come se fosse il suo.
    C'era rabbia. C'era orgoglio, c'era tristezza e c'era la volontà di gridare quanto tutti loro dipendevano dalle spalle dei figli di G.E.A.
    perché se ancora potevano respirare quello lo si doveva al petto e al sangue di tutti loro.
    E troppi erano morti senza un grazie.
    La Fine teneva tutti loro vicino a sé, poteva sentire la loro disperazione e quel dolore farsi proprio; la rabbia del silenzio mentre altri battendosi il petto si credevano superiori senza aver dovuto subire le loro angosce o combattere le loro battaglie.

    Ognuno di quei morti portava tutto questo con sé.
    E quel dolore faceva parte di Chernobog. Peso terribile da sopportare. L'orrore di chi non aveva nulla, di chi non era più, di chi si scioglieva lentamente per essere qualcos'altro.
    E quegli spiriti vorticavano intorno a loro.
    Fine e Inizio.
    Speranza e Morte.
    Bianco e Nero.
    Re e Imperatrice.
    Martello e Spada.
    Esseri che nessuno comprendeva, armi per difendere un opera massima, gioiello della loro madre,

    « ...»

    Lo sguardo duro dell'Araldo era come fuoco freddo, fisso verso quel mare di stelle per poi cercare quelli di Amaterasu.
    C'era rabbia. Sordida e velenosa.
    Il petto si abbassava si alzava ritmico, respiro lento, le braccia chiuse intorno ad esso.
    Si avvicinò.

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    « Si.
    E No. Ma...»



    Il braccio destro la coprì.
    Non era protezione. Non era nemmeno un abbraccio. Era come se la nascondesse per permetterle di dare sfogo a tutto quello che aveva dentro.
    Che lui non poteva capirlo poteva solo sentirlo e faceva male.

    « Tu sei non meno di nessuno. Tu sei quella che permette di avere una possibilità. Che ci permette ancora di combattere.
    E lo capiranno quanto hai dovuto soffrire, quanto le tue spalle hanno retto, quanto il tuo braccio sia stato pesante per le battaglie combattute. E quanto io ti devo.»


    troppo.
    E molto altro ancora gli doveva.
    E dovevano fare. Ma adesso Amaterasu proteggeva Chernobog dalla sua stessa rabbia, non condividendone i pesi e gli oneri ma restandogli accanto quando sarebbero stati troppo pesanti.
    Come oggi.

    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Rilassato;
    STATUS CLOTH: Integra e non indossata;

    RIASSUNTO AZIONI: Vestibulum eget vestibulum magna, tincidunt mollis urna. Nam eu metus faucibus, accumsan nulla nec, dignissim arcu;

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






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    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    Non voglio riconosciuto sofferenza o sforzo, è ciò che devo fare per quello che sono. Non è un blando riconoscimento, è il principio... L'esser considerati come "contorno" che mi infastidisce.

    Sospirò allungando il braccio a cingere la vita di Amaterasu, avvicinandosi a sua sorella. Le piaceva il suo calore, l'odore scoppiettante e fresco che emanava e le piaceva che in parte potesse capirla. Sapeva benissimo che aveva un approccio diverso, lei creava e lasciava correre sulle proprie gambe tutto ciò che nasceva da lei, mentre Chernobog era diverso. Il Nero accoglieva. Come due genitori ai lati apposti di una stanza, il primo - Amaterasu - lasciava che il proprio figlio camminasse per la prima volta e il secondo - Chernobog - lo accoglieva ormai adulto alla fine del percorso. Solo che a differenza della prima, vigilava al fianco della creatura durante tutto il percorso, pronta a raccoglierlo.

    Non mi piacciono i rapporti che stai creando con gli umani. Ma mi rendo conto che sono fatti tuoi come gestisci la tua diplomazia.

    Staccò il tocco dal fianco dell'Inizio per porsi frontalmente ad esso, vicino abbastanza da sfiorarsi coi corpi ma in una posizione adeguata per poterlo guardare negli occhi. Lo sguardo era duro, severo per certi versi, e fermo. Era la prima volta che pronunciava quelle parole ad alta voce ad uno dei suoi Fratelli, molte volte aveva discusso tra sè o coi suoi secondi al riguardo ma la corte - per quanto con una certa autonomia - era fatta per servirla e non sapeva fino a che punto non le andassero contro per pura condivisione o per il puro terrore delle conseguenze che avrebbe portato una opposizione.

    Lo siamo stati anche noi, per molta parte della nostra vita terrena, ma una volta risvegliati... E' diverso per un figlio della Madre.

    Si avvicinò maggiormente ad Amaterasu, togliendo ogni distanza tra loro, e lo strinse in un abbraccio. Il respiro rallentò, coordinandosi involontariamente con quello della sorella.

    Doveva essere detto.

    Alzò lo sguardo a incrociare quello dell'altro, l'Oltremondo si stava calmando. Le anime fluttuavano più docilmente e finalmente stavano raggiungendo lo stato quieto che avevano sempre prima che l'Araldo della Fine mettesse piede in quel posto. Il potere che emanava Chernobog, le attirava sempre di più, diventanto il centro più importante in quel luogo sacro. Una cassa di risonanza cosmica che attirava qualsiasi entità trapassata si trovasse vicino.

    Le piaceva il rapporto che avevano, anche prima del risveglio in Araldi, aveva sempre pensato che potesse essere uno dei pochi a capirla, si era sempre battuta per coinvolgerlo e insegnargli ciò che sapeva. Si erano visti in forma smagliante e nei momenti peggiori, si erano tenuti per mano lungo le difficoltà eppure fissando lo sguardo in quello di Amaterasu, si ricordò dell'abbandono seppur breve a cui l'aveva costretta. Indietreggiò appena, alzando la testa per guardarlo meglio.

    Tempo fa ho incontrato il cavaliere del Leone. Un'umana particolare, posso concedertelo. Si è intromessa in affari che non la riguardavano a gamba tesa, è andata un po' così.

    Immagino che ti sia divertito.


    Si sciolse dall'abbraccio e indietreggiò ancora di un paio di passi. Il cosmo nero ribollì appena, mosso dal fuoco freddo sopito della sua essenza. Chernobog non sapeva perché di quella reazione o, almeno, una miserevole parte di lui lo sapeva e non gli piaceva. Quella gelosia strisciante, quel senso di tradimento, alzò la testa dalle braci sempre accese della sua essenza umana.



    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤
    MENTALMENTE ¤
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤



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    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.
     
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    and i men i amarth hain barthannen

    - Post III -




    Se la parola è d’argento e il silenzio d’oro,
    il grido del cuore dovrebbe essere un diamante multicolore.




    Contorno.
    Che parola del cazzo. L'aveva quasi sputata. Ma adesso era più chiaro il Nero attorno agli occhi di suo fratello.
    Contorno...perchè? Vi erano persone che continuavano a battersi il petto dicendo di aver combattuto, di aver battuto Nurgle, di averlo visto e di averlo respinto. Ma chi poteva dire di essere stato creato per batterlo? Chi era che poteva dire che un Dio del Caos avrebbe voluto distruggere questo Universo solo per poter ammazzare Chernobog?
    Contorno. Era una parola che gli portava una rabbia sordida; serpentina strisciava sulla sua schiena.
    Chernobog si stava aprendo. Si dischiudeva di fronte a lui e doveva avere la responsabilità di ascoltarlo. Non capirlo ma di osservare il suo punto di vista.
    Per Amaterasu nemmeno gli insulti erano importanti, nemmeno chi si batteva il petto o si pensava migliore degli altri; non gli importava del passato; lui osservava tutto scorrere non prestando attenzione a cosa potessero essere, a come avrebbero vissuto. Lasciava solo che vivessero le loro vite nel modo che ritenessero più opportuno. Ma Chernobog era sempre lì.
    Li seguiva in attesa del Momento Ultimo.
    E se per Amaterasu le parole erano acqua che scorreva, per Chernobog erano lastre di marmo.
    Perché a volte quelle che si dicevano alla Fine del percorso erano le più vere che mai potessimo pronunciare.
    E se all'Inizio se ne dicevano pure troppe, quelle alla Fine erano solo ed esclusivamente nostre.
    E il sospiro di Chernobog si mischiò al suo respiro; il tocco, allungando il braccio a cingere la vita, gli portò il suo odore.


    e98696c2bc3e5bc3087f58c4ca7d9b03
    «Non dire più che sei di contorno davanti a me.
    Io sento il tuo ikigai e non sei ora né mai un contorno. »




    Lo disse non distogliendo lo sguardo. Un fremito nella voce. Un brillio negli occhi. Il lampo della lama quando veniva sguainata. La rabbia attraversava Amaterasu ma fu solo il lampo che squarciava la notte.
    Un singolo momento.
    Ed ora sentì l'abbraccio più forte e presente di suo fratello.


    «Shōganai. Non sempre c'è una spiegazione a tutto. Sto combattendo per riunirli tutti insieme.
    I Figli di Gea non saranno più un contorno. Queste anime riceveranno l'onore che gli è dovuto.»



    Ogni distanza tra loro fu tolta, lo strinse in un abbraccio che non si aspettava. Il respiro rallentò, coordinandosi involontariamente con quello di Amaterasu.
    Le accarezzò lentamente i lunghi capelli; era la prima volta che stavano così vicini. Non solo i corpi ma le anime si sfioravano.
    Un respiro più profondo spezzò il ritmo.

    «Se non parli con me con chi lo dovresti fare?
    Sai perché mi sono sempre lanciato nell'abisso? Non per follia o vanità ma perché sapevo che c'eri sempre dietro di me.
    Sono l'Imperatrice grazie a te.
    Ho bisogno di te. Anche adesso. Anche per riunirli tutti e combattere insieme contro la Corruzione per difendere questo mondo. E per quanto tu non ti fidi di loro potresti fidarti di me. Eravamo umani un tempo ma ora siamo altro ma questo non significa che non possiamo fare di più. Possiamo capirli più dei Titani o dei Daimon perché un tempo avevamo paura come loro. Ho bisogno che tu stia accanto a me in questa cosa. Del tuo giudizio. Del tuo consiglio.»


    La carezza si fermò.
    Si sciolse dall'abbraccio e indietreggiò ancora di un paio di passi. Il cosmo nero ribollì appena, mosso dal fuoco freddo sopito della sua essenza. Cos'era? Perché?
    Cosa si muoveva non visto nell'animo di Chernobog?
    Si lisciò la barba.


    «Non più dei tuoi divertimenti. Anche se sono diversi i miei e i tuoi.»

    Lo disse senza pensarci. Di getto. Come sempre. Lisciandosi la barba, osservandola in ogni suo gesto. E iniziò a camminarle vicino, in un moto caotico come lo era l'Imperatrice.
    Andrea del leone. A dirla tutta mancava la sua presenza in questa storia. Mancava quello che poteva dire, mancava quello che poteva fare. Aveva fatto troppo, era quasi svanita, divorata dal potere della Corruzione.
    Andrea del leone e quel suo gatto elettrico. Aveva promesso che la prossima volta lo avrebbe preso per la coda inseguendolo per tutto il Grande tempio o il Mondo se fosse stato necessario.
    Ma era il passato. E il passato non aveva potere. Se non per quanto riguarda le nostre azioni e pensieri e Amaterasu non pensava mai al passato. Però un velo di nostalgia ne coprì gli occhi arcobaleno.
    Forse con Andrea la sua Utopia avrebbe avuto una voce in più. Più forte della sua.
    Forse.

    «Come mai questa domanda?»

    Lo slancio.

    5546d953130b39c7847534532139c0f6«Gelosa?»





    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: Ottimo;
    STATUS PSICHICO: Rilassato;
    STATUS CLOTH: Integra e non indossata;

    RIASSUNTO AZIONI: Vestibulum eget vestibulum magna, tincidunt mollis urna. Nam eu metus faucibus, accumsan nulla nec, dignissim arcu;

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






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    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    L'unica cosa che posso dirti è che mi fido di te ma... non riesco in nessun modo a fidarmi di chi venera i Titani.

    Sospirò, era la prima volta che lo diceva chiaramente ad Amaterasu. Non era mai stato un mistero per nessuno il fatto che Chernobog non si fidasse di nessuno, lo aveva sempre espresso nel corso dei millenni e molte volte in questo piano temporale. Lo aveva sputato anche in faccia ad Oceano a Kiev e quello che aveva guadagnato era stupore e indignazione da parte di Dennis e dello stesso titano. Come se fosse così fuori dal mondo pensare di non piegarsi ai desideri - perché all'epoca si trattava di quello - di altri figli di G.E.A. Gli Araldi erano nati dopo, sicuramente vero, ma non per questo dovevano essere trattati come piccole creature. Detestava il fatto che ogni sua azione e mossa dovesse essere contraddetta e contestata, ridotta a semplice ira quando di fatto, poi, erano i primi ad aver bisogno di loro. L'Australia ne era un esempio, Nurgle era lì e di conseguenza lo era Chernobog. Non poteva mettersi da parte perché avrebbe significato la fine della sua incarnazione. Il Nero era ligio ai suoi doveri e ruoli, meno lo erano gli altri. Se Amaterasu era convinta di poter aiutare e allearsi con gli umani e le altre caste solo perché credeva in un disegno più grande e unito, la Fine non poteva che prenderne atto. Diverso invece era il rapporto con gli altri risvegliati.

    Sarò sempre pronta però a combattere per la Realtà e la Creazione, e questo lo sai benissimo.

    Doveva ammettere che gli unici che gli avevano fatto "una buona impressione" erano stati quei piccoli e tecnologici umani nel Pacifico. Aveva incontrato l'Alchimista dei Gemelli Neri e sapeva che quello che avevano stretto era un rapporto di lavoro - come piaceva chiamarlo al Nero - più che soddisfacente: avrebbe supportato la protezione del Velo che offriva il cavaliere e in più, avrebbe avuto il suo tornaconto... Avrebbe personalmente preso la vita dell'alchimista se quest'ultimo avesse fallito nel suo ruolo.

    Si allontanò di un passo per poter guardare Amaterasu negli occhi prima di agganciare il suo sguardo nell'altro. I divertimenti della sorella gli importavano relativamente poco ma c'era quella sensazione strisciante che afferrava le viscere e stringeva, non accettava che potesse esserci qualcun altro a tenergli le mani. Metaforicamente e non.

    Perché, non posso domandare?

    Fu colta di sorpresa dall'abbraccio forte dell'Inizio. Cercò di allontanarsi ma la stretta era salda e - in fondo - non voleva poi che la lasciasse tanto presto. Abbandonò ogni proposito di divincolarsi e rispose all'abbraccio facendo salire le braccia lungo la schiena e fermandosi, aggrappandosi, alle sue spalle.

    Che stupidaggini vai chiedendo, lo sai benissimo che lo sono.

    Pronunciò la frase a bassa voce a fior di labbra, sfiorando appena il naso con il suo. L'odore e il calore di Amaterasu si scontravano con la fredda emazione di Chernobog. Aveva capito da molto tempo che per quanto potesse provarci, non avrebbe mai tolto il gelo dal suo corpo perché le tenebre che custodiva e manipolava la rendevano tale; non le dispiaceva però, era parte di sè e questo era qualcosa di molto più meraviglioso e importante di un corpo tiepido. Gli posò un bacio quasi timido per poi avvicinarsi al suo orecchio.

    Mi avevi promesso amore tempo fa, perde di significato se lo distribuisci a qualcuno che non sono io.

    Un guizzo rapido della lingua e le anime dell'Oltremondo avevano ripreso a turbinare e concentrarsi tutte attorno ai due, attirati dal cosmo del loro signore e dalla presenza così appetitosa - per un defunto - dell'Inizio. Piccoli astri luminosi si avvicinavano ai bordi dell'immensa piattaforma su cui si trovavano, micro stelle che vibravano e amplificavano i poteri degli Araldi. Inizio e Fine, Vita e Morte, che in qualsiasi modo sarebbero stati legati.




    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤
    MENTALMENTE ¤
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤ certo che è gelosa plis.


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


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    - Post IV -


    Il porto e i campi sono neri; dopo il giorno beffardo
    la consolante notte viene intrisa di lacrime
    e permeando di dolcezza la nebbia dispersa
    i fuochi del desiderio di te si accendono nel mio cuore
    .

    Chi meglio di Proust per poter definire quello che provava adesso? In quel preciso, eterno, perfetto, cristallizzato momento?
    L'amore era un concetto e un sentimento ben diverso per un Araldo, sopratutto per loro due. Fine ed Inizio. L'uno opposto all'altra, l'una complementare dell'altro. L'amore era ben diverso, era qualcosa di più sottile, di più carnale, spirituale anche. Unione. Ma ad un livello così profondo da poter quasi mozzare il fiato.
    Chernobog e Amaterasu danzavano su melodie diseguali eppure perfette in un armonia che creavano solo loro due; impossibile poterla udire per altri se non per loro due. Perdersi nella Fine trovarsi nell'Inizio. L'uno fluiva nell'altra in una maniera così perfetta che non vi poteva essere nient'altro se non Amaterasu e Chernobog. L'Inizio, quando aprì i suoi occhi, fu proprio guardando gli occhi della Fine, che si specchiavano nei suoi potendo vedere il suo stesso riflesso in quegli arcobaleni dell'Imperatrice.
    La danza sfrenata contro il lento e gelido passo del Re Nero. Si lasciò andare al freddo e alle tenebre di Chernobog, lasciandosi cadere nel Nero, ma non per spegnersi ma per brillare ancora più intensamente. La Luce dell'Inizio faceva allungare le Tenebre della Fine, in un abbraccio dai colori intensi e luminescenti.
    Tra di loro piccoli astri luminosi si avvicinarono ai bordi dell'immensa piattaforma su cui si trovavano, micro stelle che vibravano e amplificavano i poteri degli Araldi. Inizio e Fine, Vita e Morte, che in qualsiasi modo sarebbero stati legati. L'immagine perfetta, la descrizione che più era giusta per due come loro.

    Lo voleva. Restare così, attorniato da stelle così piccole che rispendevano tra le iridi di Chernobog, mentre le Tenebre si fondevano con la sua Luce, danzando senza che l'una potesse essere senza l'altro.
    Amare era questo per Amaterasu? Esistere non per l'altro ma grazie all'altro? Non aveva mai dato importanza alla parola amare, tranne una volta, troppo tempo fa ma anche allora aveva amato diversamente.
    Chernobog lo amava? Chernobog era se stesso. In una indefinita esistenza, così lunga da sembrargli eterna, la costante nel suo peregrinare fu sempre Chernobog. Aprire i suoi occhi e trovare i suoi accanto, combattere sentendo le tenebre e la Fine avvolgerlo, freddo e ghiaccio a lambire il caldo del suo fuoco e la danza sfrenata degli elementi però completarlo del tutto.
    Chernobog completava Amaterasu perché dove c'era l'uno anche l'altra sarebbe arrivata.


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    Tra le mani di Chernobog una tavolozza di colori che ancora dovevano essere, che ancora erano e che forse mai sarebbero stati. Tra le mani della Fine il tempo cancellava tutto come le onde le i costruzioni dei bambini sulla sabbia spianata. Dimenticando le parole tanto precise quanto vaghe
    dietro le quali entrambi sentivano l’infinito.

    Danzavano entrambi tra le stelle, danzavano sulla musica dell'universo. Poi quella della vita che vorticava nella Creazione. Danzando le loro anime vibravano con essa e per essa, il loro corpo unito in un tutt'uno come fu nel pensiero di G.E.A stessa.
    Danzavano con i loro ritmi che, mescolandosi, fecero vibrare i loro paradigmi e loro stessi e tra le mani di Chernobog una magatana.
    Il tempo cancellava tutto ma non poteva spegnere gli occhi d’opale o che fossero d'arcobaleno screziati di nero dalla notte più oscura. Avrebbero continuato a bruciare d’un fuoco triste o lieto che li avrebbe accompagnati fino alla fine e ad un nuovo inizio.
    E come il mare mutevole e dolce si perdevano verso l’anima nascosta nei loro occhi.
    Come in quelle sere marine, particolari, dove l’ignoto sospinge.


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    «Ti amo. Fai tua la mia anima e il mio sogno.»



    Ma quel ti amo era molto diverso detto da chi non aveva mai passato ma solo il presente. Di chi non si legava mai a nulla perchè non era nella propria natura pensare a quello che è stato. Non era un ti amo melenso, terreno, maledettamente umano, era qualcosa di così profondo e intimo da essere radicato nell'atto della Creazione e del pensiero che generò Chernobog e Amaterasu.


    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: //
    STATUS PSICHICO: //
    STATUS CLOTH: Integra;

    RIASSUNTO AZIONI:

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






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    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    L’abbraccio dell’Inizio fu tenero e luminoso. Le promesse d’amore erano sussurri al vento, nulla di definitivo e nulla di solido ma quello che c’era tra Inizio e Fine non era della stessa tipologia. L’amore era una piaga che a Chernobog non importava, aveva vissuto così a lungo e così tante volte che le sparute scintille che aveva provato erano quasi svanite. Eppure, in quel momento, con sua Sorella, forse poteva essere diverso. I residui umani nel suo essere lo rendevano tenero e legato a certi sentimenti ma c’era qualcosa di più. I loro paradigmi erano diversi ma uniti e come più volte avevano entrambi detto, nulla poteva essere tanto simile nelle loro differenze.

    Mi ami perché sei Amaterasu o mi ami perché sei Harlan?

    Le parole erano decise, vennero fuori perché Chernobog era Audatia, anche se quel nome non veniva usato da anni.

    Ti amo perché sono Chernobog o perché sono Audatia?

    Una domanda più a se stesso che all’altro. Avrebbe apprezzato comunque una risposta ma anche che se essa non fosse arrivata, le sarebbe andata bene ugualmente.

    Probabilmente è il comune abbraccio della Madre e dopo Sacramento e le perdite del Rosso e dei nostri fratelli… Non so più come comportarmi con questa cosa dei sentimenti. Non mi appartiene, ne cavalco altri ormai.

    Stava bene in quell’abbraccio di luci e ombre, il turbinio di ciò che era Amaterasu con la calma lenta di Chernobog faceva ridestare il cosmo del Nero come se fosse fiamma rianimata in una brace lenta.

    Non so cosa fare con te. Quando sparisci mi manchi e quando sei con me, non sono d’accordo con la metà delle cose che mi dici.

    Sospirò, sciogliendo l’abbraccio ma sempre tenendogli le mani. La mancanza dell’Inizio, per certi versi, la rendeva nervosa e quasi vulnerabile. Non avrebbe mai intralciato i suoi piani e i suoi modi - per quanto lontani dai suoi - l’avevano maggiormente conquistata. Solo GEA era a conoscenza della preoccupazione e del senso di indignazione che il Nero provava quando leggeva i rapporti dei suoi legami nel mondo. Quanto aveva tremato quando Amaterasu aveva affrontato, appena risvegliata, insetti a malapena col dono della parola che erano stati in grado di riscagliarla nella caverna. Quanto era stato in disaccordo quando aveva saputo delle stupide alleanze che aveva idealmente portato avanti?

    Strinse ancora di più la presa sulla mano calda dell’Inizio, un gesto di affetto e amore (se così si può dire) che probabilmente non era in grado di processare altrimenti.

    Non temo i nostri nemici, ogni battaglia con te al mio fianco ha un sapore… diverso.

    Ed era vero. In ogni scontro in cui si era trovata accanto la sorella, sapeva con assoluta certezza che potevano dedicarsi l’un l’altro alla sacra arte del sangue. I loro attacchi erano combinati, unendo un potere che aveva sempre avuto la meglio sui loro nemici.

    Non potrei dire cosa sarei in grado di fare se tu venissi meno in questo mondo.

    E ancora una volta, la verità arrivò alle sue labbra. Non aveva mai pensato a uno scenario simile perché, nonostante la morte avesse sempre voluto prenderli, loro erano stati più veloci nell’evitarla.

    Silenzio. Un lungo silenzio dove tra i due continuavano a volteggiare le anime dei caduti di Agartha. Il cosmo della Fine si alzò lento, lambendo quello dell’Inizio come la prima volta che entrambi su questa terra si erano incontrati. La prima volta nel LifeStream insieme, la prima volta in cui entrambi condividevano sangue e cosmo.

    Forse ti amo perché capisci come sono e non fai nulla per cambiare le cose.

    Parlò a bassa voce, quasi temendo una reazione negativa. Si passò una mano tra i capelli per poi portarle entrambe sul volto di Amaterasu. Un gesto terribilmente umano, proprio come reclamava parte di sé.

    Se tu sparissi, porterei solamente tormento e morte ancor più del solito.

    Forse non sarebbe stato così, ma non ne era sicuro. Non aveva mai dato per scontato la sua presenza e la sua forza, sapeva per certo che bussare troppe volte alla porta dell’ultimo momento sarebbe stato deleterio per entrambi. Chernobog non avrebbe accetto seraficamente una eventuale dipartita di Amaterasu e aveva l’assoluta certezza che sarebbe stata solamente l’ulteriore goccia che avesse fatto traboccare quell’infinita coppa di odio e rabbia su cui si basata l’incarnazione attuale. Non sapeva bene dire il perché ma di questo ne era certo. Di rimando, una sua eventuale fine - ironico per certi versi - non l’avrebbe indisposta così tanto.

    In ogni modo, sarebbe meglio che non accadesse.

    Gli passò una mano tra i capelli, in un gesto intimo e naturale, concentrandosi sulla barba curata che portava.


    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤
    MENTALMENTE ¤
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤ EDIT: ho inserito il colore dei dialoghi <3

    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤




    oCWCKYg
    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.


    Edited by D o r c a s - 27/3/2024, 10:31
     
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    «Ti amo perché sono io

    Amaterasu o Harlan erano solo significati, nomi, pennellate di colore su di una tela molto più grande, parole di una storia più grande di loro, che si legavano a miliardi di altre ma che alla fine, risalendo sempre di più, portavano ad un unicum.
    I loro cuori avevano iniziato i loro battiti all'Inizio. Avrebbero esalato il loro ultimo respiro alla Fine.
    Amaterasu amava Chernobog e così fece Harlan con Audatia perché legati da qualcosa di più grande che si perdeva nell'atto della Creazione di entrambi.

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    Unmei no akai ito




    Un filo che li legava da qui alla Fine di Tutto. Un filo rosso. Un filo che non poteva essere spezzato da qualunque forza vi fosse in questo universo. Forse nemmeno da G.E.A stessa, loro madre e creatrice.

    «Mi ami perché sei tu, no? I sentimenti non ti appartengono dici ma non è così. Accogli tutto dentro di te. Queste anime, i loro sogni, la rabbia e l'amore che avevano dentro, speranze, paura. Li custodisci dentro di te per questo non fai trapelare i tuoi. Non ti è permesso.
    La Fine è chiudere un libro, il libro che tutti noi abbiamo scritto con le nostre azioni e lo conosci bene. Meglio anche di chi l'ha scritto. Perché, come un attento bibliotecario, li conservi qui e qui »


    Sfiorò prima la sua mente e poi il cuore.

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    «Quindi non dimentichi nulla. Tutte queste anime e il loro lento suono sono il ritmo del tuo cuore. Giusto o sbagliato, indegno o degno, non conta nulla per te. Sono uguali. E come tale giudichi e osservi accogliendo tutti noi qui allo stesso modo. Anche se non sei d'accordo con me, tu puoi leggere il libro che ho scritto fino ad oggi e capire ogni sfumatura.
    Giudicalo e fai le tue scelte.»



    Per Amaterasu era questo il ruolo di Chernobog. Un ruolo ben peggiore, ben più pesante del suo. L'Inizio non aveva remore, non aveva responsabilità se non di se stesso, se non della propria imprevedibilità. Libero anche dalle convenzioni, libero dal potere, libero da tutto e tutti poteva soffiare ovunque come il vento, scorrere nelle più profonde cavità del Creato, guardare l'Abisso colmandolo della propria risata sfrontata di chi vive e respira per la prima volta, con quell'energia tumultuosa che scorreva a dare sostanza e forma al Tutto.
    Ma Chernobog era lì quando tutto questo finiva e diventava solo silenzio. Con ancora troppo da dire, da fare ma soprattutto la cosa ben più terribile che rimaneva come macigno sulle sue spalle: emettere il giudizio quando non si voleva lasciare tutto questo.
    Aggrappandosi con le unghie e con i denti, con la rabbia e l'odio, con la paura e l'ansia terribile di aver finito, detto tutto; il libro chiudersi per sempre e rimanere ricordi che col tempo si sarebbero affievoliti per poi spegnersi del tutto nel gran firmamento del Cielo di G.E.A. Ma quelle piccole stelle rimanevano brillanti negli occhi di Chernobog che le conservava dentro di sé, non dimentico della loro luce e del loro spegnersi alla Fine.
    Accarezzò le sue mani, sapendo tutto questo, avendolo visto, mani fredde che conoscevano l'acciaio e le urla ma mai una carezza perché non vi potevano essere. Eppure oggi quelle mani accarezzavano la sua barba, le sue parole erano lievi perché la Morte non è truce, non è sguaiata a volte è dolce, a volte è calda e ci lasciamo tra le sue braccia con un sorriso misto al salato delle lacrime.
    Chernobog era tutto questo e lo accettava, lo comprendeva fin dentro le pieghe più recondite della sua anima.

    «葉見ず花見ず – hamizuhanamizu
    Il suo significato è le foglie non vedono i fiori, i fiori non vedono le foglie


    Si lasciò andare al suo tocco, guardandola in quegli occhi, rivedendo Audatia che si confondeva con la figura di Amaterasu e quel volto che fu di Harlan.

    «Io e te a volte siamo lontani seppur vicini.
    Siamo come il manjushage, il giglio del ragno rosso. Le sue foglie e i suoi fiori non s'incontrano mai...purtroppo. »


    E come tutte le leggende asiatiche, anche qui si diceva che Amaterasu tagliò i due eletti che, incontrandosi di nascosto, amandosi segretamente, avevano trasgredito all'ordine dell'Imperatrice.
    Così i fiori e le foglie del Giglio del Ragno Rosso erano destinati a non incontrarsi mai.
    Verità? Leggenda? Negli occhi arcobaleno dell'Imperatrice non si sapeva distinguere se quel purtroppo era un ammissione di colpa o se vi fosse altro.

    «Eppure grazie al gambo loro ci sono. Si guardano, si osservano e insieme fanno questo spettacolo che mi ha sempre affascinato.
    Non s'incontrano mai? Eppure partono loro stessi da una stessa matrice. Si incontrano in luoghi dove la vista non può vedere, dove solamente se guardi davvero puoi vedere la Realtà.
    Io e te siamo come questo fiore.
    E non potrò mai sparire finché ci sei tu a conservarmi nel tuo cuore.
    Così come questo vale per te. Finché ci sono io tu non sarai mai troppo lontana da me.»


    Le sfiorò i lineamenti del volto, il contorno degli occhi, le sopracciglia perdendosi tra i suoi capelli.

    «Io non sparisco mai. Mi prendo solo una pausa per dormire. »

    Le sue mani andarono alla collana che portava al collo.
    Yasakani no Magatama. Quella collana era qualcosa a cui si era legata da tempo. Vuoi per ricordo, vuoi perché amò le mani che la forgiarono e il significato che portavano con sé. Il modo umano per definire la sua sovranità degli elementi.
    Pietre preziose che adornavano il capo dell'Imperatrice della Creazione.
    Per poter spiegare questo alcuni fabbri crearono questo capolavoro. Magatane di oro e argento purissimo, rubini e zaffiri che brillavano di una luce che sembrava accendersi in ognuna di esse, passando dall'una all'altra in un modo innaturale.
    Era come guardare un arcobaleno, era come se avessero tentato di imbrigliare la luce e il colore degli occhi dell'Araldo della Creazione.
    Ogni gemma brillava di rimando all'altra.

    «Questa è per te.
    Così se mai non dovessi esserci forse non porterai tutta questa morte.
    E se non dovessi esserci, guiderai la mia corte nella battaglia contro la Corruzione. Credo che tu possa fare molto di più di quello che potrei fare io. E se porterai questa collana ci sarò anche io vicino a te.
    In ricordo di tutti loro che sono morti e dei troppi che verranno qui ancora a causa di tutto questo.
    Ricorda che sei il martello della madre. Il Giudice Ultimo, la tua parola è potente. Portiamo tutti loro tra le braccia della madre e che questo mondo si ricordi che si regge sulle nostre spalle e di nessun altro.
    Fai quello che reputi giusto io sarò con te ovunque. Tra infinite vite, in infiniti universi questo filo mi ricondurrà sempre da te e non sarai mai sola in tutto quello che affronterai. É una promessa.»


    Harlan fu Amaterasu. Cercando Chernobog. La slamandra si tramutò in Drago per poter ritornare da suo fratello, suo amante, suo amico.
    Suo Tutto. E così sarebbe stato fino a che questa Realtà non si sarebbe squassata del tutto.
    Chissà forse Amaterasu era già sul viale verso Ama No Iwato, forse il sole fino a quel momento splendente nel cielo, si stava lentamente spegnendo andando a dormire al di là dell'orizzonte.

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    E mai lo sarebbe stato. E prendendo le mani di Chernobog iniziò a danzare.
    Perché così fu quando aprì i suoi occhi nella Creazione, così fu quando incontrò gli elementi, così era quando combatteva con Kusanagi.
    Danzare sul filo dell'acciaio, sul vento, sulle onde, danzando tra i guizzi del fuoco e lo smottamento della terra.
    Danzare. All'inizio non lo sapeva fare...poi imparò in un tempo in cui era più giovane e più stupida.
    Quando cercava un quid che non avrebbe mai trovato perché non era nel suo destino, nella sua creazione trovarlo ma solo sfiorarlo per poi ricominciare.

    «Danziamo un'ultima volta tra i Sakura...»
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    «E l'Higanbana.»


     
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