I'm tired, Boss

Dr. Stein x Rossa

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    "Beh, questo era l'ultimo..."


    La ragazza guardò con una espressione soddisfatta lo schermo del monitor, con l’Eroe che cavalcava vittorioso verso il tramonto mentre un piccolo pop-in mostrava l’ultimo achivement e il messaggio di congratulazioni per aver platinato il gioco.


    “Già, l’ultimo… non che qualcuno fosse vivo o almeno umano per programmare il seguito.” - ridacchio stancamente, guardando fuori alla finestra del minuscolo appartamento la desolazione di una città completamente in rovina con orribili insetti di carne, chitina e piume vegetali che ronzavano in sciami caotici.


    Con il lato della mano sentì il freddo della canna della pistola posata con noncuranza di fianco al suo cuscino. Facendo spallucce, la prese e si sparò un colpo in bocca, colorando l'ammuffita parete dietro di lei di colore rosso.






    CITAZIONE
    -Nota del Master-

    Benvenuto al tuo test per la Rossa.

    Come primo post sii libero di descrivere una tua giornata tipo o semplicemente qualunque situazione più o meno ordinaria il tuo personaggio possa trovarsi nelle sue attività.

    Fino a quando avverti qualcosa di strano, qualcosa che teoricamente al tuo attuale livello di inserimento nella realtà non potresti avvertire per quanto lontano e minuscolo, in una regione che un tempo era il Canada. Un crogiolo di concetti e pensieri a te legato ma senza forma o direzione precisa, che potevano essere tradotti con una singola parola umana.


    Aiuto.



    A te decidere che fare.
     
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    Nome: عزرائیل‎ Energia: Verde Gloria: Azrāʿīl [IV]

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    - Capitolo I -



    L
    a tipica giornata uguale a se stessa. Da tempo non si vedeva l'ombra di un essere vivente che non fosse un corrotto, sembrava che in quella zona oramai non esistesse altro. Non mi lamentavo, non più di tanto almeno, alla fine era un modo come un altro per combattere la Corruzione, per riportare l'ordine voluto da Ananke, per fare anche io la mi parte. Certo...come no.

    In realtà la monotonia era una cosa che mi opprimeva, per quanti mi sforzassi nell'autoconvincermi di star facendo anche io il mio, da quando ero tornato avevo passato anche bei momenti dopotutto, questi però non erano che una goccia nell'oceano. L'incontro con Amaterasu era stata una secchiata d'acqua nell'oceano a dire il vero, "Quel grandissimo figlio di buona donna" il pensiero della Dea Imperatrice mi strappò un sorriso, una delle cose più assurde capitatemi fin a quel momento, una svolta nella mia ricerca, una piccola sensazione di aver portato un tassello nel giusto posto all'interno del mosaico che prevedeva la fine della Corruzione.

    Invece, adesso ero di nuovo lì - che poi non sapevo di preciso neanche dove fosse quel "lì", i paesaggi si assomigliavano quasi tutti gli uni agli altri, polvere, degrado e macerie erano l'habitat comune alla specie umana oramai - a girovagare, tentando, nel mio piccolo di aiutare. La cittadina in cui mi trovavo quel giorno, dalle parti della Provenza a sud-est della Francia, era meno malandata delle altre, forse anche per quello me la ricordo un po' meglio (certo, quello che successe dopo avrebbe impresso nella mia memoria per sempre quel luogo), ma vi era un fiumiciattolo che passava pigro tra le case e sembrava, con un po' di immaginazione, che la Corruzione non fosse arrivata da quelle parti. L'immaginazione era fortemente consigliata.

    Ma com'è che ero giunto lì vi starete chiedendo, no? Beh è una lunga storia...

    png

    Sud - Est della Francia
    Provenza;
    La sera prima.



    «Ti dico che è così Karl! Ieri sera passavo per la strada vicino l'ingresso della città e ho visto uno di quegli schifi buttarsi in una casa. Per quanto me la sono fatta sotto penso che tu possa ancora seguire la scia fin lì»

    La faccia di Karl cambiò espressione quasi a voler credere al racconto di Bastian, quelli i nomi dei due viandanti attorno al fuocherello da campo improvvisato.

    «Era mezzo uomo mezzo gorilla!!»

    Karl un omaccione dal viso un po' tonto guardava l'altro, uno smilzo con gli occhietti da topo, come se avesse detto una cosa impossibile, come se la Corruzione non impestasse la Terra da più di un decennio...

    Beh in realtà il flashback, come vi dicevo, sarebbe troppo lungo, ed a dire la verità neanche troppo interessante, basti sapere che, sostanzialmente incuriosito da questo racconto, seguii "la scia" e giunsi fino al limitare della cittadina, alla ricerca di un eventuale ulteriore corrotto da stanare. Sperando di non cadere, come mio solito, in situazioni troppo grandi per me.

    Detto questo, torniamo al "qui ed ora".

    png

    Sempre Sud - Est della Francia
    Sempre in Provenza;
    La sera dopo.



    Dopo un paio d'ore di inseguimento la creatura si era rintanata nella vecchia chiesa cittadina, una piccola struttura gotica con tre guglie, una volta almeno, ora ne restava una mentre le altre due erano per metà sparse nella piazza antistante e per metà all'interno della navata centrale della chiesa stessa. Appena entrai la puzza di corrotto che condiva quella atmosfera, altrimenti perfetta per un romanzo di altri tempi, arrivò nelle mie narici come un pugno in pieno viso, riportandomi più che concentrato sulla situazione piuttosto che sull'atmosfera tardo gotica della serata. Purtroppo il fetore non era l'unica cosa del Corrotto presente nella struttura, da dietro un muro più o meno integro sbucò fuori anche il resto.

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    Le unghie luride e nere artigliarono il cemento e, come se fosse un corridore ai blocchi di partenza, lo usò per lanciarsi a tutta velocità verso di me, una lurida palla di cannone di carne da svariate decine di kili con una insana voglia di farmi una rinoplastica a suon di pugni. Fortunatamente per me non era di certo l'essere più intelligente del creato, ma sicuramente era tenace, l'impatto che seguì il suo scatto fu duro, ed ogni volta che lo colpivo pareva non voler andare giù attingendo nuova energia da chissà quale fonte putrescente; il combattimento mise a dura prova le mie energie, finchè infusi tutto il mio spirito in un ultimo colpo, sperando di riuscire così a salvare la giornata. Eravamo ad una dozzina di metri di distanza, entrambi stremati e con il fiatone, quando alzai lo sguardo verso di lui.

    «Vede Monsieur Corrotto, si dice che "Lo spirito non è un dono ma una conquista". Per te farò volentieri un'eccezione...»

    Una specie di pece avviluppò le mani del Corrotto, le quali furono ricoperte in una oscura coppia di guanti d'arme, pronte a dilaniarmi le carni, ma il lungo scontro aveva messo a dura prova anche la sua resistenza. Nello stesso istante in cui l'energumeno fece un passo nella mia direzione scattai lateralmente, grazie anche alla accelerazione del tempo, in modo da riuscire a prendere una delle ultime colonne rimaste come fosse un trampolino e mi fiondai a mia volta contro di lui, i pugni protesi in avanti pronti a consegnare un carico di dolore.

    La lotta tra ordine e caos all'interno della cattedrale francese fu cruda ma, anche grazie a quell'ultimo balzo, portai a casa la vittoria per quel giorno, ed anche una ferita alla spalla non da poco - diciamo che non me l'ero rotta per un soffio - questa conseguenza fu tale da convincermi a rimanere nei pressi della cittadina per quella notte, evitando così ulteriori sprechi di energia. Prima, però, dovevo finire una cosa, con calma trascinai il corpo del bestione sopra la pira che avevo creato con le cassapanche sfondate della chiesa ed un vecchio confessionale, presi il mio caro accendino e - dopo aver acceso una meritatissima sigaretta - diedi fuoco a tutto.

    Pensai di aver esagerato con le fiamme quando le vidi lambire il rosone (quel che ne rimaneva) e creare degli inquietanti figure d'ombra, quasi a volermi ricordare che avevo sconfitto un corrotto ma che la vera oscurità, l'ombra che governava tutto, la Corruzione di Ponto era ancora viva e danzava tra la gente. Una sorta di moderna interpretazione della Danza della Morte. L'avrei potuto trovare anche ironico se tutto questo non fosse servito solamente a ricordarmi che non avevo fatto altro che pulire un po' di sabbia mentre tutto un deserto circondava la Realtà.



    Il pensiero mi accompagnò fino al momento in cui, oramai al sicuro, appena fuori dalla cittadina fantasma, lì dove avevo deciso di coricarmi lontano da quel fuoco purificatore, presi finalmente sonno, cioè più o meno... Un sentimento, agitato e confuso, turbava il mio riposo, una miriade di pensieri si accavallavano impedendomi di riposare, una vocina gentile e rassegnata che d'improvviso veniva interrotta da una forte esplosione, tutto si mescolava vorticosamente in un fiume di sensazioni che scorrevano senza sosta, finchè quella nube di concetti slegati tra loro prese quasi forma davanti ai miei occhi addormentati, la forma a sua volta cambiò fino a formare una singola parola:

    Aiuto


    Ripresomi dal "sogno" non ebbi molta scelta, dovevo intervenire immediatamente, l'idea che fosse una qualche trappola o forse solamente una suggestione dovuta ai pensieri che mi avevano accompagnato nel sonno, non mi sfiorò neanche minimamente.



    Il cerchio d'orato segnò uno squarcio nello spazio d'innanzi a me e come lo passai fui colto da un dubbio: "Come ho fatto a percepirlo da dove mi trovavo?". Era forse il caso di andare avanti con i piedi di piombo, quando il secondo portale si aprì e mi ritrovai in quella che una volta era sicuramente una città ricca di vita nel Nord del continente americano. Adesso, in quel preciso momento storico altro non era che un ammasso di cemento armato decadente e vetrate di grattacieli un tempo sicuramente maestosi.

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    «Bene, bene, bene. La ricordavo diversa Disneyland...»

    Lo sguardo cadde nuovamente sull'ambiente circostante, il rosso del tramonto aveva appena iniziato a lambire le nuvole "Ed ecco quindi cosa si intende per jet lag", uno stormo di quello che da lontano ad un occhio inesperto potevano sembrare degli uccelli particolarmente voluminosi, sorvolava famelico un grattacielo oramai distrutto.

    «Vediamo di capire da che parte iniziare le ricerche»

    I rottami di macchine e di palazzi rendevano quel luogo una vera e propria giungla urbana, un territorio di difficile esplorazione, ma in cui era facile nascondersi "Almeno una nota positiva, dovrebbe essere più complicato individuarmi subito". Mi restava poco tempo, o almeno era quella la sensazione che percepivo dalla quadro che piano piano si dipingeva d'innanzi ai miei occhi, anche se la cosa, forse più importante e peculiare di tutte, non mi venne in mente se non dopo aver messo piede in città:

    Perchè una richiesta di aiuto era arrivata ad un tipo come me?



    Narrato ⧰ «Parlato»«Parlato P.N.G.»"Pensato"

    NOME عزرائیل‎, - Azrāʿīl - Erza;

    CASTA Daimon - Agathodaimōn;

    ENERGIA Verde;

    GLORIA Gloria Di Azrael [IV];



    STATUS FISICO Ottimo --> Lieve contusione alla spalla;

    STATUS MENTALE Perfetto --> Agitato;

    STATUS GLORIA intatta e non mostrata;

    RIASSUNTO AZIONI Azrael Van Helsing al suo servizio. Scherzi a parte, dopo un breve intro sul perchè e cosa faccia in Provenza, sento questo richiamo quasi innaturale e che non comprendo appieno. Decido così, di prendere e partire e, data la richiesta che percepisco essere urgente, scelgo di prendere il passaggio attraverso l'Axis Mundi.

    NOTE Non sapendo se conoscessi la zona in cui arrivavo in Canada né la tempistica dell'arrivo rispetto agli evnti ho lasciato volutamente la cosa sul generico.



    ABILITÀ

    زمن [Zaman]
    Il tempo, che strana invenzione umana, lo scorrere del tempo era percepito da ogni creatura ma solo l'uomo se ne curava, Azrael vedeva il reticolo del tempo dal suo esterno e ne comprendeva la fallacia. Con questa sua cognizione il fu scriba e profeta è capace di piegare al suo volere i milioni di granelli che componevano la clessidra del mondo.

    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



    الشبح [Alshabah]
    Azrael quale angelo della morte è in forte contatto da sempre con il mondo spirituale che è aldilà di quello materiale.

    Spirito: Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, Azrael lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico, intaccandone la determinazione e la forza di volontà. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore al nemico che ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese grezze a protezione del suo stesso spirito.


    TECNICHE



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    Come sempre, anche se ormai l’abitudine alla fisicità di questo mondo è radicata, ti sembra di muoverti nella malassa nelle rovine della città. Anche più del solito, come se una bomba concettuale di Realtà fosse esplose non così distante, diciamo verso Sud.

    Ma comunque, è più una sensazione che un vero impedimento e continui la tua esplorazione come più ti aggrada e senza vincoli di sorta.


    Aiuto


    L’eco di questo pensiero, però, rimbomba per tutta l’area come le continue rifrazioni di un suono in una caverna o meglio ancora un raggio di luce dentro un cristallo. Capire la direzione precisa sembra molto difficile, ma qualcosa di inaspettato viene in tuo aiuto.


    Sciami di corrotti insettoidi volano alti nel cielo, ma lontani e soprattutto per qualche strana ragione non sembrano né notare te né muoversi verso una specifica direzione. Se ti concentri, lì il pensiero si fa più forte e concreto per quanto ancora flebile e incredibilmente ovattato.

    Una palazzina popolare forse, degenerata dal tempo e dalla distruzione ma ancora in piedi, e una finestra aperta e con i vetri integri a differenza della desolazione di ogni altra abitazione. Sali, sicuro che lì troverai qualcosa… e la scena è surreale.



    Ah…. Un’altra allucinazione? Aspetta che sto pulendo.


    Se entri dalla porta di ingresso (non chiusa a chiave) o dalla finestra o in qualunque altro modo, vedi una ragazza che sta pulendo con un mocio una pozza di sangue sul pavimento sporco mentre appoggiato in modo poco elegante su una parete c’è un cadavere con metà testa aperta che riesci in qualche modo a riconoscere come la stessa ragazza, con gli stessi vestiti e tutto.


    Dovrei avere un po’ di caffè in polvere in cucina. Solitamente non mi piace, ma ehi… anche con prodotti della mia immaginazione bisogna essere ospitali, no? Ormai anche loro sono sempre più rari… e sicuramente quelli passati non sono fighi come tè, gnam gnam ~






    - Angolo Master -

    Hoi.

    Come detto, esplori senza tanti problemi e anche qui hai molta libertà. Classica città in rovina stile Fallout 3, no sopravvissuti, corrotti che stranamente ti ignorano (se li vuoi ingaggiare, risolvi tutto autoconclusivamente, ma sono tanti e soprattutto non sembrano apparentemente legati alla situazione) e questo eco di pensiero che sembra permeare debolmente l’area.

    Se ti concentri o osservi il comportamento dei mostri intuisci un punto che può essere la fonte di tale pensiero e trovi la ragazza del primo post, che apparentemente sta pulendo la sua stana fastiscente dai rimasugli del suo stesso cadavere e non sembra avere le rotelle a posto, pensando che sei una allucinazione ma comunque ti prepara un caffè.

    Se la “scansioni” per quello che sono al momento le tue capacità ti sembra una normalissima umana. A te decidere come approcciarti.
     
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    - Capitolo II -



    L
    a città era in qualche modo viva, o meglio non lo era ovviamente, ma quell'assembramento quasi esagerato di corrotti in uno stesso luogo generava una sensazione di frenesia e movimento tale da far pensare ad una metropoli nell'ora di punta. Tutti indaffarati ad andare in una direzione e nessuno che degnava di un minimo sguardo il nuovo arrivato.

    «E' la prima volta a memoria che non mi attaccano a vista»

    Mi incamminai tra le vie strette della cittadina, mentre una sensazione sempre più estraniante mi offuscava i pensieri, un "glitch nella Realtà" si sarebbe potuto definire, come un sovraccarico di informazioni o semplicemente un errore di programmazione. Non sapevo definirlo, ma era fastidioso più che debilitante.

    Le strade si rincorrevano sempre uguali a loro stesse, una giungla di detriti e macerie, sembrava quasi di girare in tondo come quegli stormi di corrotti che non avevano meta.

    Vagai a lungo finchè, dopo una buona mezz'ora, l'epifania, entrando nella città rimasi scioccato da quello spettacolo offerto dalla Corruzione per una manciata di secondi, il comportamento di quei corrotti sembrava però predeterminato, non in preda al caos come generalmente si potrebbe pensare. Seguivano un pattern. "Vediamo dove ci porta..."

    Quello che oramai avevo definito un "glitch" continuava a riverberare incessante, quella sorda richiesta di aiuto pareva intensificarsi a mano a mano che mi avvicinavo ad uno spazio stranamente più libero da detriti. Il mistero della pulizia fu presto svelato, molto probabilmente in quella zona insisteva la piazza cittadina e semplicemente la quantità di macerie era sparsa in uno spazio più largo delle viuzze in cui avevo camminato fino a quel momento; avevo scelto vie secondarie per non dare nell'occhio e non espormi alla vista di quel nugolo di mostri che girava in tondo come condor affamati.

    Aiuto


    Di nuovo la richiesta, più nitida, mi fece voltare. Alla mia sinistra un palazzo a cui mancava una parte della zona angolare cadeva un po' meno a pezzi degli altri. La metà destra della porta a doppio battente penzolava semi divelta in maniera inquietante, mentre l'altra era riversa a terra "Perfetto, proprio il luogo dove speravo di andare per cena". Mi incamminai guardingo per le scale, non era il caso di affrettarsi in quella situazione, lo stormo di mostri girava ancora minaccioso fuori la palazzina "Potrebbe essere solo un'esca, meglio essere preparati". Nulla, però, avrebbe mai potuto prepararmi a quello che stavo per vedere.

    Aprii la porta con cautela, mai una situazione mi colse più di sorpresa. Una ragazza, una giovane donna intenta a ripulire il proprio appartamento, scopone umido in mano e sangue sparso come in una scena degna di un film splatter. - "Cosa c'è di strano direte voi? Beh concorderete con me a breve." - La ragazza, infatti, era intenta a pulire dell sangue che ancora fuorisciva dal un cadavere appoggiato come un manichino alla parete, ma il fatto che il cadavere fosse il suo, che indossasse lo stesso pantaloncino grigio della tuta e la stessa maglietta bianca troppo grande per lei, contribuiva non poco a rendere il tutto decisamente surreale.

    «Allucinazione? Credi che io sia...»

    Non feci in tempo a finire la frase che - finito di pulire accuratamente il pavimento - si diresse in cucina per un caffè. Lo shock iniziale fu tale da farmi abbassare la guardia, ma ripresa un attimo la padronanza di me, pensai di essere veramente caduto in una trappola, perciò decisi di scandagliare a fondo la donna ed il suo spirito. Il poco cosmo che richiamai - non volevo attrarre in nessun modo la sua eventuale attenzione su di me in maniera negativa, né tantomeno quella dello stormo di Corrotti fuori - mi permisero di dare un'occhiata più nel profondo; dopotutto, non avevo mai sentito di persone in grado di uccidersi e riuscire a risorgere per gemmazione dal proprio corpo.

    «Ci deve essere un errore...»

    Il risultato completò il quadro surreale: era una normalissima ragazzina umana. "Cosa diavolo sta succedendo qui? Forse mi conviene fare buon viso a cattivo gioco finché non avrò un quadro più chiaro della situazione."

    «Che maleducato, non ancora mi son presentato. Piacere, mi chiamo...Erza»

    Sperai che non avesse notato l'attimo di esitazione, avevo notato che in molti trovavano il mio nome - Azrāʿīl - altisonante, così mi stavo sforzando a renderlo più orecchiabile. Magari sarebbe passato più in sordina in questo modo.

    «Grazie, lo accetto volentieri del caffè, sarebbe fantastico, non ne bevo da una vita»

    "Forse sono caduto in un'illusione senza neanche accorgermene, sarà per questo che c'è quello strano movimento fuori?"Facendo attenzione a dove mettevo i piedi seguii la ragazza verso la cucina, la casa era abbastanza spartana, ma tutto sommato vivibile. O almeno così pareva ad una prima rapida occhiata. Aspettai con calma che mi facesse entrare, tentando di comportarmi nel modo più normale possibile - o almeno lo speravo fortemente - dopotutto: "Come ci si aspetta che si comporti una allucinazione??".

    Decisi perciò di agire nel modo più stupido possibile, mentre frugavo nella tasca alla ricerca di una sigaretta, guardavo con attenzione i movimenti della tipa, non volevo di certo cadere preda di una psicopatica. "O magari è la gemella e l'ha appena fatta fuori..."

    «Ti dispiace se me ne accendo una?»

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    Oramai i pensieri si accavallavano senza sosta, nel momento in cui tutto poteva avere un senso, improvvisamente nulla pareva aver più senso.

    «Mi son dimenticato una cosa,qual è il tuo nome signorina?»

    Narrato ⧰ «Parlato»«Parlato P.N.G.»"Pensato"

    NOME عزرائیل‎, - Azrāʿīl - Erza;

    CASTA Daimon - Agathodaimōn;

    ENERGIA Verde;

    GLORIA Gloria Di Azrael [IV];



    STATUS FISICO Ottimo --> Lieve contusione alla spalla;

    STATUS MENTALE WHAT THE ACTUAL F ***??;

    STATUS GLORIA intatta e non mostrata;

    RIASSUNTO AZIONI Piccola ricerchina in zona fino ad arrivare nella palazzina degli orrori, in cui decido di stare al gioco della tipa e vedere che cosa sta succedendo lì.

    NOTE

    Scusa per l'attesa ma di sto periodo son stato incasinato oltre ogni dire.



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    Il tempo, che strana invenzione umana, lo scorrere del tempo era percepito da ogni creatura ma solo l'uomo se ne curava, Azrael vedeva il reticolo del tempo dal suo esterno e ne comprendeva la fallacia. Con questa sua cognizione il fu scriba e profeta è capace di piegare al suo volere i milioni di granelli che componevano la clessidra del mondo.

    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



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    Azrael quale angelo della morte è in forte contatto da sempre con il mondo spirituale che è aldilà di quello materiale.

    Spirito: Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, Azrael lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico, intaccandone la determinazione e la forza di volontà. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore al nemico che ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese grezze a protezione del suo stesso spirito.


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    La ragazza ti prepara senza problemi il caffè, quasi non notandoti. E se ha rilevato il tuo cosmo, riesce a nascondere le sue reazioni in maniera incredibile.

    Alla vista della sigaretta che si accende, dell’odore del fumo e del movimento della tazza se decidi di bere il caffè (nota, non è il massimo ma sicuramente non è avvelenato o altro), qualcosa in lei sembra smuoversi. Gli occhi si spalancano così come la bocca nel tentativo di dire qualcosa. Panico, paura, speranza, sorpresa e incredibile imbarazzo sembrano susseguirsi nei suoi occhi come frame di una pellicola mentre cade poco nobilmente con il popò per terra e strisciando fino alla parete.


    Non… non sei una allucinazione? Sei vero? Vero vero?

    … Dio mio che figura di merda! Scusami, non volevo mancarti di rispetto dicendo che eri una allucinazione, o che fossi ‘gnam gnam’… non che non lo sei! Cioè, si che lo sei… cioè… AAAAAAAAAAAH!
    - Si da un forte schiaffo sulla faccia come per riprendersi - Colette… neanche l'apocalisse ti ha insegnato a parlare con i ragazzi, vero? Idiota!


    Si mette a sedere sul pavimento, gambe incrociate e ancora rossa in viso, continuando a squadrarti come se non fosse davvero convinta che tu sia davvero lì. Sembra calmarsi un po’, ma ancora totalmente non a suo agio, quasi sulla difensiva.



    Colette… il mio nome come hai sentito è Colette. Scusami, ma… non penso di parlare con una persona… una persona vera… da non so quanto tempo.

    Tu… tu chi sei? Sai per caso cosa sta succedendo? La fuori c’è stato il delirio e ho pensato di essere l’ultima sopravvissuta del genere umano come in un qualche episodio di ‘Twilight Zone’. Mai vista come serie, ma per fortuna l’avevo salvata insieme a Tera di serie tv e film scaricate illegalmente da internet
    – pausa tattica – non pensare male. Credevo che il mondo fosse finito e che quindi non c’era nessuno a cui potesse importare. Poi ho dovuto trovare il modo per passare il tempo.


    Ridacchia. Sembra abituarsi alla tua presenza, ma ormai sei certo. L’avevi scorto, ma ora che sei cosi vicino e senti la sua anima e come essa continui a sussurrare “aiuto” anche ora che sorride debolmente.


    Lei è la fonte, e qualche cosa ti rende irrequieto.
    Come se lei nonostante tutto, fosse profondamente sbagliata per te.






    - Angolo Master -

    Ritardo tu e ritardo io XD

    La ragazza si accorge che sei vero e nonostante uno shock iniziale, sembra calmarsi e inizia a parlare con te. Puoi chiedergli qualsiasi cosa, come detto è palesemente una umana ma ti sono subito chiare due cose.

    1- sembra non sapere niente di quello che è successo dall'Armageddon fino ad ora;
    2- hai come una sensazione che ci sia qualcosa di "sbagliato" nella ragazza, nella sua presenza stessa;

     
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    Nome: عزرائیل‎ Energia: Verde Gloria: Azrāʿīl [IV]

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    - Capitolo III -

    L
    a sigaretta scaldava la trachea mentre sulle gote di quello strambo essere umano si andavano formando delle ampie zone rossastre, sintomo evidente di imbarazzo. Sorrisi amabilmente.

    «Non preoccuparti, sei stata sola a lungo immagino»

    La situazione era sempre più strana, se veramente non riusciva a perceprire il mio cosmo, se veramente non aveva visite da essere viventi da tanto..."Cosa diamine rappresenta quella cosa?" Il cadavere appoggiato all'angolino della casa stava ancora disegnando un tetro plagio di un Pollock mentre il sangue iniziava a raggrumarsi.

    «Perchè tu sei sola qui, giusto?»

    Guardavo all'interno della stanza mentre tentavo di percepire altre presenze attorno a noi, il caffè era una delle cose più brutte che avessi mai bevuto. Tentai di non darlo a vedere - probabilmente con scarsissimi risultati - ma mi guardai bene dal fare un altro sorso. Ero divertito dal suo modo buffo di agire, non posso negarlo. L'avevo presa innegabilmente in simpatia, eppure...

    «Gnam gnam eh? ahahahah Non preoccuparti, piuttosto Colette dimmi: tu non sai niente di quello che è successo negli ultimi anni?»

    Il fatto che non conoscesse la Corruzione, non sapesse cosa fosse effettivamente successo nell'ultima decade mi insospettiva "Capisco rimanere isolati, ma ha uno dei più grandi stormi di corrotti che io ricordi, esattamente a cento metri dal proprio palazzo...

    «Come ti dicevo il mio nome è Erza, sono un...»

    Daimon? No, non era il caso. La sensazione di "errore" che proveniva da quella sventurata era sempre più opprimente, è vero mi piaceva il suo modo di fare e mi metteva allegria, ma il tarlo scavava sempre più in profondità.

    «Viandante, passavo da queste parti e ho cercato un riparo qui, la casa appariva particolarmente stabile.»

    Dovevo trovare un modo non eccessivamente shockante per metterla al corrente di quanto era avvenuto fino a quel momento, impresa non da poco.

    «Non sei l'unica superstite all'Armageddon, ci sono interi schieramenti che lottano per far sì che tutto torni come prima. Da quando non esci di qui? E, scusa se te lo chiedo, ma come hai fatto? »

    Indicai con l'indice della mano in cui stringevo - tra pollice e medio - la sigaretta, il corpo del suo sosia appoggiato al muro. Quella specie di marionetta senza vita, unita al costante richiamo di aiuto, che percepivo non mi facevano rilassare. A ben vedere direi.

    "Ecco, quasi mi dimenticavo. Quella richiesta, la sento di sottofondo, ma è opprimente. Viene da qui, viene da lei" Avevo avuto un'idea in quel momento, magari raccontandole la verità su tutto avrei sbloccato una qualche reazione. Poteva essere un meccanismo di autodifesa del suo cervello, ha semplicemente voluto dimenticare. Dopotutto, guardandola con più attenzione non pareva troppo grande e ai tempi dell'Apocalisse non doveva avere più di dieci anni. "Forse ha visto tutti i suoi parenti ed amici morire...o diventare corrotti."

    «Come sei sopravvissuta finora? Dove hai preso il cibo, questo caffè?»

    La cosa mi fece pensare allo stormo appena fuori il palazzo, si comportava stranamente, è vero e per qualche motivo pensai che fosse lì come a protezione della ragazza, o come suo carceriere e da lì la richiesta d'aiuto. "Che sciocchezze, sto volando con la fantasia" volavo talmente tanto che involontariamente bevetti un altro sorso di caffè e per poco non sputai.

    «Come ti dicevo, fuori è successo un bel casotto nel 2012. Cerca di seguirmi, perché la cosa potrebbe risultare particolarmente strana»

    Accesi un'altra sigaretta. Presi un'ampia boccata assaporandone il sapore di bruciato e, dopo aver espulso una densa nube di fumo iniziai. Spiegai come il mondo negli ultimi quasi dodici anni fosse caduto in un baratro del quale pareva non riuscisse più a scalare le pareti, mi lasciai andare in maniera più o meno approfondita al racconto, tentando di scorgere tutti gli eventuali possibili cambiamenti di comportamento nella ragazza o nella sua anima. Più le parlavo e più mi convincevo che la richiesta provenisse da lì.

    «Spero di non averti traumatizzata troppo. Ma adesso, permettimi di aiutarti. C'è forse qualcosa che posso fare per te?»

    Ora che avevo concluso il racconto, però, non ero così sicuro che sarebbe andato tutto per il meglio, una sorta di pessimismo improvviso mi colse, come se avessi sbagliato. Come se lei fosse sbagliata. Forse mi ero tradito da solo, non son sicuro di quanto fosse percepibile la mia irrequietezza, ma dovetti fare una pausa, guardandola direttamente negli occhi mentre respiravo il risultato della combustione sul braciere della mia sigaretta, per tentare di calmare i nervi.

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    «C'è qualcosa che desideri dirmi?»

    Narrato ⧰ «Parlato»«Parlato P.N.G.»"Pensato"

    NOME عزرائیل‎, - Azrāʿīl - Erza;

    CASTA Daimon - Agathodaimōn;

    ENERGIA Verde;

    GLORIA Gloria Di Azrael [IV];


    STATUS FISICO Ottimo --> Lieve contusione alla spalla;

    STATUS MENTALE Sto scendendo sempre più nella tana del Bianconiglio;

    STATUS GLORIA intatta e non mostrata;

    RIASSUNTO AZIONI Terapia d'urto by Azrael. Tento di seguire un'intuizione che Az ha avuto durante la chiacchierata, pensando che il non sapere nulla sia un suo meccanismo di protezione psicologica, provo a sbloccarla in qualche modo.

    NOTE

    Mi è partito il detective Poirot e le mie celluline di materia grigia so esplose :zizi:



    ABILITÀ

    زمن [Zaman]
    Il tempo, che strana invenzione umana, lo scorrere del tempo era percepito da ogni creatura ma solo l'uomo se ne curava, Azrael vedeva il reticolo del tempo dal suo esterno e ne comprendeva la fallacia. Con questa sua cognizione il fu scriba e profeta è capace di piegare al suo volere i milioni di granelli che componevano la clessidra del mondo.

    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



    الشبح [Alshabah]
    Azrael quale angelo della morte è in forte contatto da sempre con il mondo spirituale che è aldilà di quello materiale.

    Spirito: Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, Azrael lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico, intaccandone la determinazione e la forza di volontà. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore al nemico che ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese grezze a protezione del suo stesso spirito.


    TECNICHE



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    La ragazza guardò immediatamente i suoi piedi distogliendo lo sguardo da te. Sembrava in qualche modo turbata dalla domanda.


    Per il caffè… ho girato un po’ per il palazzo, al piano terra c’era un piccolo supermercato con un sacco di prodotti a lunga conservazione e… per il resto… - chiuse la bocca, leccandosi nervosamente le labbra ritrovando la forza di fissare i tuoi occhi – per il resto… la storia è un po’ lunga e strana, ma voglio prima sentire la tua se possibile per vedere quanto posso “andare in là” con le stranezze.


    Ridacchio nervosamente, ritornando a guardarsi le mani ed evitare i tuoi occhi. Sicuramente l’isolamento aveva giocato tantissimo alla sua povera mente, ma non dava l’idea di una persona espansiva di base. Tuttavia non una cattiva persona (ma sbagliata, continua il tuo istinto).


    Poi hai iniziato a parlare, e parlare, e Colette ascoltava rapita. Prima con una sincera curiosità… poi con una strana espressione di apprensione… e infine con un forte sgomento se non panico, alternando respiri profondi a piccoli tic nervosi.


    Ah… Q… quindi queste cose esistono? Non sono cavolate New Age… e io credevo che la mia fosse una storia strana.

    Cioè, l’idea dell’apocalisse zombie era una mia opzione… ma dei? Angeli? Corrotti? Penso… penso che avrò bisogno di un po’ per assimilare tutto questo. E forse… forse può essere una spiegazione per quello che mi sta accadendo.



    Si alza, e va alla finestra, guardando il cielo grigio dal vetro sporco. Continui a squadrarla ma non sentire niente, e poi finalmente forse capisci. Forse, perché la cosa sembra totalmente strana e aliena anche per un daimon e difficilmente ti sarebbe venuta in mente… fino a quando non hai visto questo.

    Da un cassetto della cucina a portata di mano, Colette prese un coltello e con un movimento veloce si taglio la gola, cadendo come un sacco di patate sul pavimento. Probabilmente avresti fatto in tempo per riuscire a bloccare il gesto, ma… non sei riuscito a vederlo, a percepirlo.


    A capirlo.


    La voce della ragazza ridacchia nervosa, quasi imbarazzata dal macello che ha fatto dietro di te, nel tuo punto cieco. Se ti volti, la trovi apparentemente illesa anche se il suo corpo era lì, sul pavimento, ancora con leggeri movimenti dei muscoli che si rilassavano. E ora finalmente arrivi a dare un senso a questa sensazione di "sbagliato" che ti dava la povera ragazza.
    Sbagliato, comecome un buco nei concetti stessi di cui tu sei immerso.


    … penso che questo spieghi come sono sopravvissuta senza cibo o altre cose. Non riesco a morire, e fidati…

    Ci ho provato tanto...






    - Angolo Master -

    Finita l'introduzione ed ecco il problema: questa ragazza sembra totalmente fuori dai normali schemi delle Morte.

    Quando si "termina" non solo non riesci a percepire la sua morte ma in un qualsiasi angolo morto della tua percezione lei ritorna immutata.

    Come e perché, sembra chiaro che lei non lo sà (o lo sta nascondendo benissimo) quindi tuo compito scoprirlo. In che modo? Beh, non sono io Azrael. Lui che farebbe con i suoi poteri e come daimon?

     
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    - Capitolo IV -

    C
    osa diavolo stava succedendo lì? Il sangue imbrattava i muri, non lo stesso sangue di prima, nuove tracce ematiche scorrevano ovunque ogni volta che giravo lo sguardo o la perdevo di vista lei rinasceva, come se il ciclo del Samsara fosse estremamente rapido. Una reincarnazione? Non mi pareva di averne mai viste di quel genere ed in un "semplice" essere umano.

    «Anfitrione ballerino...»

    Non riuscii ad articolare molto altro prima di mettermi sulla difensiva, quella donna era una sorpresa, certo avevo capito che qualcosa non andava quando avevo intravisto il suo cadavere vicino ad una parete, ma questo era tanto, troppo da digerire. Era completamente e totalmente alienata da qualsiasi concetto di Morte. Tentai di espandere il mio cosmo in modo gentile, il controllo effettuato poco prima mi pareva avesse dato come esito che fosse una umana, quindi non vi era alcun effetto della Corruzione su di lei, nè altro agente esterno a poterla manovrare.

    Ma allora cosa era? Tentai, così, un approccio diverso, avrei provato a mettermi in comunicazione con lo spirito di Colette, qualcosa in lei doveva essermi sfuggito, qualcosa nella sua stessa essenza stonava, come una sfocatura. Sarebbe stato comodo tornare nell'Axis Mundi e controllare per filo e per segno tutte le anime in entrata e in uscita, ma avrei dovuto cercare una soluzione che non avrebbe impiegato i prossimi duecento anni, la ragazza aveva bisogno di un aiuto e ne aveva bisogno adesso.

    «Ok ok, non facciamoci prendere dal panico. Vediamo di trovare una soluzione ragionevole al tutto»

    Più ci pensavo, però, e meno "soluzioni ragionevoli" mi si prospettavano d'innanzi agli occhi, sembrava in tutto e per tutto estranea a qualsiasi criterio razionale a cui rispondevano gli uomini e a cui rispondevano gli esseri viventi in generale a dirla tutta. Non è che non conoscesse la morte, il suo corpo ancora sotto gli effetti degli spasmi elettrici dell'ultimo minuto ne confermavano la morte, ma per qualche motivo tornava reincarnata in una nuova Colette, come se la realtà negasse la possibilità di una sua morte. Ma perchè? Forse la Corruzione la voleva in vita? Forse la sua anima era impossibilitata ad andare via da quei luoghi? Adesso, almeno, comprendevo perchè avessi quella sensazione di sbagliato mentre la scrutavo poc'anzi.

    Una cosa simile mi era capitata diverso tempo prima, anche se all'epoca non era invischiata la Corruzione, o almeno non direttamente. Le giornate in Africa mi tornarono alla mente, quando quell'essere aveva fatto scempio nel villaggio dei suoi cari solo per poter continuare a vivere in eterno, affidandosi ad una divinità corrotta e malsana. Allora ero stato raggirato, ma i miei poteri erano ancora sopiti, da troppo poco ero sveglio; ma adesso, invece, avrei dovuto avere più chiara la situazione.

    «Da quanto tempo sei qui? E da quanto hai notato questa tua, diciamo, "capacità"?»

    Questa cosa, questa "anomalia" poteva spiegare anche perchè lo stormo di corrotti volteggiava su questo palazzo e cosa fosse quella richiesta di aiuto. Probabilmente la percepivo poichè la sua anima era bloccata da qualche parte, incapacitata a lasciare il piano materiale, qualcosa o qualcuno la incatenava? Tante congetture che avevano bisogno di una risposta al più presto.Ripensare a quello stormo mi aveva risvegliato un pensiero che avevo avuto appena arrivato e che, data la situazione, avevo poi rimosso: pareva quasi che ci fosse "fin troppa Realtà" come se qualcosa di strano avviluppasse il luogo "Magari i Corrotti non riescono ad avvicinarsi piuttosto che non volerlo fare. Qualcosa protegge e condanna questo luogo?". Tante congetture una più assurda e vera dell'altra a loro modo, ma che non potevano trovare alcuna soluzione finchè non avessi avuto prove più tangibili.

    «Quali sono i tuoi ultimi ricordi prima di tutto questo? Raccontami tutto anche se magari ti può sembrare irrilevante, potrebbe non esserlo»

    Oramai ero sicuro che la richiesta di aiuto provenisse da lei, anche se non so quanto consciamente l'avesse lanciato quel S.O.S. ero deciso ad aiutarla fino in fondo. Non potevo lasciarla lì, avrei forse potuto portarla con me, ma a che pro? Bisognava trovare una soluzione e l'unica che poteva aiutare era proprio la stessa ragazza da salvare e che non sapeva che stesse succedendo.

    «Penso che sarà necessario un altro po' di caffé...e molte altre sigarette»

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    RIASSUNTO AZIONI WHAT THE ACTUAL F**K??? pt.2


    Talk no jutsu + ESP spirituale

    NOTE

    L'edit è servito per aggiungere il riassuntino :yeye:


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    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



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    Edited by Dr. Stein - 5/9/2023, 14:00
     
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    Umana.

    Era totalmente umana e non sembrava avere nessuna forza esterna.
    Corruzione, divinità, niente… era totalmente isolata.

    Ti guarda, quasi imbarazzata capendo istintivamente che la stai “scannerizando”, sicuramente non è una persona che passava molto tempo sotto i riflettori.



    Ma non lo… so? Insomma, come ti ho detto stavo qui, per fatti miei a giocare ai videogiochi e il mondo è finito. Ma io no.

    Penso di essere… morta? Passata? Boh, comunque “terminata” circa quattro anni fa mentre cercavo di portare della roba da sotto cadendo dalle scale. Collo rotto, o almeno è quello che penso appena ho visto il mio cadavere. Dio santo, se ci ripenso riesco ancora a sentire le mie grida.



    Ridacchia, ma senti che c’è ben poca gioia nella sua voce, mentre ti prepara un altro po’ di caffè.



    Passate del tempo insieme, parlando del più e del meno. Lei sembra essersi abituata a te. E ti racconta la sua vita. Di come ha lasciato il collage dopo tre anni senza riuscire neanche a dare un esame, di come abbia tentato di cercare lavoro fallendo sempre, di come la sua fidanzata la lasciata per mettersi con una conosciuta su internet.
    Non una storia allegra, ma fidati che né hai sentite di peggiori.



    Una vita mediocre, vuota, piatta.
    Come la sua anima.


    Parlare è come vedere, il suo spirito apatico e sconfitto diventa sempre più chiaro anche se rimane in una bonaccia di tenebra che è come se te la rendesse invisibile, ma proprio in questo come riesci alla fine a comprendere che la sua assenza è come segnata da un adesivo staccato a forza da un barattolo: non c’è, ma percepisci la sua forma.


    Puoi interagire, se vuoi… ma se decidi di toccare la sua anima, di esplorare queste forme come cancellate dal mondo…


    Capirai che guardando nell’abisso, poi sarà lui che guarderà te.






    - Angolo Master -

    Inizi una scansione più approfondita e a parlarci.

    Lei sembra ignorante di tutto, di come funziona questa sua "abilità" e della sua situazione, ma cercando di capire il suo spirito, riesci più o meno a definirlo unendolo con le sue sensazioni. La ragazza è letteralmente un macchia nel mondo, un alone e in tale ombra osservi finalmente qualcosa dentro di lei, anche se non riesci ancora a definirlo.

    A te decidere come procedere.

     
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    - Capitolo V -

    S
    e non fosse stato chiaro fino a quel momento, la situazione era strana. Incredibilmente strana. Ogni nozione inserita dalla ragazza finiva solo a rendere le ombre sulla questione più spesse, ok il college, ok la ragazza e la vita mediocre; ma alcuni particolari stonavano, erano come in un puzzle in cui il complesso era chiaro se lo si osservava da lontano, ma a mano a mano che si guardava sempre più da vicino i singoli pezzi sembravano essere messi lì come incastrati a forza.

    «Quattro anni fa...»

    L'Armageddon era un evento estremamente precedente rispetto alla sua morte, ma cosa aveva fatto nei precedenti anni? Come poteva non essersi resa conto di nulla? La Corruzione e il Caos imperavano da tempo prima che lei inciampasse su quelle scale spezzandosi il collo. Aveva forse perso la memoria con la morte? C'era qualcosa di strano, la Fine del Mondo non è qualcosa che passa proprio inosservata.

    «Non mi pare che ogni volta che muori perdi i ricordi, sennò non ti dovresti ricordare di me»

    ”Se così fosse stato, infatti, avremmo spiegato come mai non si ricorda degli anni precedenti, ma allora perché si ricorda quello che era successo dopo la sua prima morte?“ Più mi addentravo in quel dedalo di congetture e meno riuscivo a vedere con chiarezza in quella coltre. ”Eppure ricorda quello che era prima dell'Armageddon, la sua vita, i suoi amori. Pare abbia memoria di tutto, tranne un periodo vuoto, di ombra.“

    «Oh si, grazie, ne prendo volentieri un altro pochino»

    Aspettai la tazza nuova fumante, mentre tentavo di capire in cosa diamine mi ero imbattuto e mi accendevo un'altra sigaretta, l'ennesima, ma avevo il sospetto che ne avrei avuto molto bisogno. ”Cosa diamine...“ Più la ragazza parlava e più un alone strano le si andava dipingendo attorno, non era qualcosa che aiutasse a metterla a fuoco o a capire come mai stesse in quelle condizioni. Anzi, al contrario, la rendeva meno reale, meno in linea con quello che vi era attorno, come quando si cancella troppo forte un foglio con la parte sbagliata della gomma: crei un vuoto attorno al soggetto che vuoi eliminare, ma nonostante quello il calco rimane.

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    Ecco, la ragazza pareva essere il calco di un disegno, mentre quell'oscurità era la patina lasciata tentando di cancellare quell'errore. ”Forse se riuscissi a vedere più da vicino questa cosa potrei anche riuscire a capire di più lei e cosa la afflige. Quel grido disperato d'aiuto che sentivo e che non riuscivo a definire, potrei forse averne scovato la vera fonte.“

    La teoria che, oramai, si era fatta strada nella mia mente mi risultava più o meno chiara, il fulcro di tutto è che vi era qualcosa che tratteneva la sua anima in quel luogo impedendole di andare oltre; a prima vista questo potrebbe sembrare il metodo classico attraverso cui agisce la Corruzione, dato che in effetti il suo corpo era ancora lì, anzi, ogni volta pareva rinascere. ”Entrando mi aveva scambiato per una illusione, come se ne avesse subite diverse, potrebber essere che questo posto sia in qualche modo sotto un qualche effetto esterno? Ma non ho percepito nulla entrando, se non la stranezza dei Corrotti in volo qui su...“

    Inoltre, non sentivo alcunchè che potesse riportare alla Corruzione provenire da lei, era una nota stonata in un quadro chiaro, ogni volta che pensavo di arrivare ad una soluzione vi era quel piccolo particolare che mi riconduceva all'inzio in una specie di cul de sac o di labirinto; paradossalmente stavo vivendo quello che viveva lei: un'impossibilità di proseguire.

    «Scusa Colette, permetti? Fatti guardare un secondo da vicino»

    Avvicinandomi alla ragazza, tentai di mettere a fuoco quanto avevo di fronte a me, un'anomalia nella realtà. Come gestirla? Come aiutarla? E se si fosse dimostrato necessario, come estirparla? Erano tutte domande lecite, ma finchè non avessi avuto chiaro quello che era quell'abisso non avrei potuto trovare soluzioni. Dovevo farmi forza e controllare?

    Dopo un attimo di naturale esitazione, decisi quindi di abbracciare quell'alone con il mio spirito e scandagliarlo sempre più in profondità, con tutti i rischi che questo avrebbe comportato. Vi era un grande motivo che mi spingeva a farlo, non sapevo cosa stavo fronteggiando, ma non era la curiosità a muovermi, nè la compassione per Colette, ma la certezza viscerale che qualunque cosa fosse quell'errore, ero sicuro non facesse parte del meccanismo perfetto predisposto da Ananke, nè dell'equilibrio voluto da Phanes. In quel momento pensai che forse qualche fazione potesse aver iniziato a macchinare qualcosa per spostare gli equilibri a proprio favore ed alterare così il Grande Gioco. Con sussurro involontario, più un pensiero espresso ad alta voce finì il mio flusso di coscienza.

    «È forse possibile che il Patto Ardente sia stato in qualche modo violato...?»


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    STATUS MENTALE Sto scendendo sempre più nella tana del Bianconiglio;

    STATUS GLORIA intatta e non mostrata;

    RIASSUNTO AZIONI Riparto con le ipotesi alla Sherlock Holmes, più pippotto mentale, per poi decidere di andare a controllare nello specifico l'abisso entrando in qualche modo in risonanza con esso (immagino sia puro spirito quindi uso la relativa abilità per aiutarmi).


    NOTE




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    Il tempo, che strana invenzione umana, lo scorrere del tempo era percepito da ogni creatura ma solo l'uomo se ne curava, Azrael vedeva il reticolo del tempo dal suo esterno e ne comprendeva la fallacia. Con questa sua cognizione il fu scriba e profeta è capace di piegare al suo volere i milioni di granelli che componevano la clessidra del mondo.

    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



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    Azrael quale angelo della morte è in forte contatto da sempre con il mondo spirituale che è aldilà di quello materiale.

    Spirito: Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, Azrael lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico, intaccandone la determinazione e la forza di volontà. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore al nemico che ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese grezze a protezione del suo stesso spirito.


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    Colette chiude gli occhi, confusa ma fidandosi di te. (Grave errore)

    Inizialmente senti solo i battiti del suo cuore e vedi solo l’aspetto trascurato della strana ragazza.

    Ma poi, vai oltre. Oltre la realtà fisica, oltre il guscio di materia che contiene l’essenza più profonda di cui sei guardiano e pastore. Entri dentro la realtà spirituale che ti circonda, che ti sembra un buco nero impercettibile (tana libera tutti).

    Quando, lo scorgi. Veloce, dentro di lei, un bagliore. (una piuma)


    Non sai bene come e perché, ma inizi ad andare più in profondità, a forzare con l’ipotesi che infiamma la tua coscienza di Agathodaimōn. (tu...)

    Ti senti più vicino ad essa, più risvegliato nella sua essenza anche in questo velenoso mondo di Realtà fisica.


    Anima. Vita. Possibilità che si concludono per andare oltre.
    (no, no, no)


    Difficile descrivere per chi non è come te. E solo per la tua concentrazione che non senti la ragazza urlare di dolore. Un urlo atroce, come se venisse scarnificata. (Via! Via!)



    Le pareti della stanza iniziano a risuonare con il suo spirito e con il tuo, in un eco disgustoso di carne e sporcizia. Come se tutto iniziasse a cadere su se stesso. Se i tuoi sensi da mortale vengono inondati di qualcosa di osceno e nauseabondo, la semplice natura spirituale di questo luogo inizia a farti sentire male. (Va via! Va via!)


    Quando capisci che non è una stanza… ma qualcosa.

    Le pareti, le finistre, i pavimenti, il mobilio... è qualcosa.

    Qualcosa che parla la tua stessa lingua senza parola.

    E ti guarda con un occhio rapace dal soffitto.



    Azrāʿīl…


    Phenex_by_drochfuil


    [Phenex] / [the One who still hopes] / [37th Spirit of the Ars Goetia]




    Senza dire ulteriori parole, dalle pareti della casa tentat di attaccarti con tentacoli tremanti di carne ricoperti di piume spirituali, dirette al tuo petto e gambe. Colette continua a urlare con i polmoni che si strappano e ricompongono in continuazione. Filamenti uguali ma più sottili, simili a vasi sanguini e pelle di pollo marcia sgorgano dal pavimento e le pareti la ricoprono in modo grottesco.

    Fra i liquami e il sangue, puoi vedere delle lacrime scendere sulle sue guance.


    Erza... aiuto....









    - Angolo Master -

    Analizzi e inizialmente va tutto bene. Descrivi i tuoi poteri, come inizia a entrare in armonia spirituale, ecc... mostra qualche bella scena, perché poi come vedi va tutto molto male.

    Riesci a trovare ciò che si nasconde, che fino alla fine cerca di scappare dalla tua intrusione fino a quando non si rivela per quello che è... UN ANGERU! (più precisamente un kakodaimon) che pare in qualche modo connesso sia a Colette che a questo posto.

    Quale è la situazione, ancora non sai nulla e l'amico abbastanza alterato e tenta di attaccarti con questi tentacoli di carne e spirito [Attacco Energia Verde+] In tutto questo la ragazza ti chiede aiuto urlando e probabilmente sta muorendo e tornando in vita in continuazione.

    Agisci come meglio credi, Enjoy~


    (immagine by drochfuil)
     
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    Nome: عزرائیل‎ Energia: Verde Gloria: Azrāʿīl [IV]

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    - Capitolo VI -

    F
    u questione di un attimo. La ragazza si era fidata delle mie parole, mi aveva dato l'accesso a ciò che era nascosto dentro di lei, al di sotto delle apparenze e della mistificazione di quella che chiamavano realtà.

    La sensazione fu dolce, un giusto compromesso tra la malinconia di far qualcosa che non mi veniva chiesto da molto e l'ansia e l'agitazione dell'inaspettato. Cosa si nascondeva in quel nero pece che era l'abisso dentro di lei? Cosa avrei trovato lì? Avevo escluso la Corruzione già da un po' anche se continuava ad essere una risposta plausibile all'interno del ventaglio di possibilità. Una strana evoluzione, un camuffamento eccezionale o semplicemente qualcosa al di fuori della mia portata, poteva essere e non potevo escluderlo del tutto.

    Eppure scivolavo tra le pieghe dell'anima di Colette quasi con facilità, sembrava non avessi mai smesso di farlo, le sue emozioni erano perle tra le mie mani e i suoi ricordi un filo d'argento che sapientemente infilavo al loro interno, il battito della ragazza diventava più veloce "O forse è il mio? Ti stai forse emozionando Az?" più scivolavo giù e più lasciavo la calda luce del Canada alle mie spalle, tanto che adesso mi sembrava solo un ricordo.

    Quanto mi aveva raccontato a parole poco prima adesso potevo "vederlo", il suo primo amore, la volontà di provarci a tutti i costi, il tradimento e la successiva delusione. Non erano immagini visibili come un film, erano marchi impressi a fuoco sull'anima come un percorso di vita incandescente in cui un fine scriba ha inscritto dei versi che solo chi era abbastanza abile poteva vedere. Un sentiero che conduceva nel profondo, verso l'anima.

    E tanto più mi avvicinavo al mio obiettivo, tanto più un senso di disagio mi coglieva, non ero gradito qui, lo percepivo in qualche modo nel profondo. La sensazione era di scavare all'interno della pece, all'inizio può sembrare facile ma poi rimani invischiato, attratto ed incollato in quel catrame che non ti si leva di dosso. "Cosa è stato, mi è parso di intravedere come una scintilla, un acciarino qualcosa prendere fuoco...". Eppure qui nonostante quell'idea si faceva strada all'interno del mio Io, era come se quella stessa pece tentasse di tenere per sé Colette e cancellare me. Voleva che andassi via eppure mi sentivo strano, ero io ad essere emozionato dalla situazione, mi faceva sentire vivo nel vero senso della parola, come se non fossi sottoposto a quel giogo ed al peso dovuto dalla Realtà in quanto tale, vi entrai in risonanza e ne fui attratto, chiuso e sordo alle richieste e suppliche di aiuto della ragazza.

    Solo ‘Izrā’īl rimase indifferente ai lamenti della terra e, con forza, ne strappa un pugno per portarlo a Phanes, che gli affida il compito importantissimo di prendere le anime. Proprio la sua mancanza di pietà ne determina, quindi, la funzione.



    Fu un attimo, una epifania improvvisa che si manifestò attraverso una sensazione di nausea profonda che risale dall'esofago con il suo gusto acido, fino ai margini della bocca. Quel ricordo improvviso, di un tempo prima del tempo stesso mi presse alla sprovvista, insensibilità, perchè mi venne in mente proprio in quel momento? Il mio ruolo, quello per cui Phanes mi aveva creato. Avrei dovuto prendere l'anima di Colette prima della fine di quel viaggio? Oppure era altro? Lo avrei capito fin troppo presto...

    La situazione mutò talmente velocemente ed in maniera così radicale che fu come se fosse stato un flashback in un film. Quanto visto fino a quel momento non era stata dolce, ma adesso era come essere catapultati in qualcosa che non avrebbe sfigurato in un film dell'orrore, le piastrelle della cucina parevano prendere vita come pareti di un organo interno di qualche essere, mentre le fessure tra le mattonelle iniziavano ad ingrossarsi e pulsare come se un icore marcescente e velenosa le percorresse senza sosta. La stanza stessa stava divenendo un non luogo come se non fosse veramente un palazzo nel centro di una città distrutta in Canada. Beh non lo era.

    Un occhio parve aprirsi nel soffitto, mentre l'iride mi fissava con riflessi di fiamma, una sensazione di conoscenza ancestrale mi pervase e sentii una cacofonia di suoni che nella loro completezza urlavano il mio nome, ed era come se venisse pronunciato da un pargolo, un bambino incatenato nelle profondità del Tartaro stesso.

    «E così sei tu, Fenice. Per quanto ai miei occhi tu non sia che un errore che deve essere emendato con tutte le energie di cui possa disporre, ti lascerò una possibilità di andare via e lasciare la raga...»

    Non feci in tempo a finire, non feci in tempo a provare quantomeno ad evitare uno scontro che in cuor mio non volevo evitare, ma volevo altresì provare a salvare la ragazza. Davanti a me, dopotutto, non vi era che un altro Daimon, un Demone nel senso più moderno del termine volendo, un servo delle schiere dell'oscurità di Erebo e Notte. Lo conoscevo per nomea, si diceva fosse l'unico che rimpiangesse tutt'ora la scelta dello schieramento da lui effettuato, l'unico che agognava con sincerità di lasciare le tenebre per rivedere la luce. Vero, tutte cose davvero commoventi...

    Peccato che fosse anche uno dei più efferati e scellerati esseri al servizio delle legioni del Tartaro, un essere violento ed assetato di sangue pronto a tutto pur di portare a termine il suo intento, che poi fosse anche il mio diretto contendente per la porzione di realtà che dovevamo sovrintendere, beh diciamo che non faceva altro che aumentare la mia voglia di non evitare quello scontro. "Non lo conosco così bene, però, da sapere cosa sia in grado di fare, se avesse le mie abilità questa battaglia andrebbe davvero per le lunghe"

    Colette era lì nel mezzo della stanza, a pochi passi da me, mentre il suono delle sue urla finalmente giungeva alle mie orecchie "Chissà da quanto lo sta facendo, chissà quanto ha sofferto". Una protuberanza cheratinosa con delle piume che ancora resistevano ancorate alla sua superficie, spuntò lì dove prima vi era il lavello della cucina.

    In quel momento la reazione fu di puro istinto seppure leggermente tardiva. Ero vicino a Colette e con un piccolo balzo fui davanti a lei, le mie braccia incrociate sul petto pronte a ricevere l'impatto, mentre una grata fumosa, dalle striature color perla, si ergeva d'innanzi a me, le precauzioni non erano mai troppe in quei casi ed intessere una difesa in parte spirituale contro un nemico simile mi parve quanto mai necessario. Le piume vibravano di energia mentre tentavano di flagellare come fruste di carne il mio corpo. Il primo impatto fu del tutto nullificato dalla mia difesa improvvisata, che però non resse il secondo colpo diretto al petto.

    Il tentacolo incrociò gli avambracci chiusi, mentre l'impatto fisico non fu troppo difficile da gestire, le piume portarono con loro una sensazione di dolore molto più profonda di quello che avrebbero dovuto, una sensazione che riverberò in profondità nella mia anima. "Non avevo sbagliato, se entrambi quei colpi mi avessero preso in pieno sarebbe partita proprio con il piede sbagliato questa discussione"

    «Erza... aiuto....»

    Sentii qualcosa bagnarmi il viso, alcune gocce di icore e poltiglia mi cadevano addosso, ma le lacrime della ragazza, in quel trambusto di sangue e liquidi non meglio identificati, erano l'unica cosa che meritasse la mia attenzione. Era preda di quel essere? Era dunque questo il motivo della sua non morte? O meglio, dati gli ultimi sviluppi, dei suoi cicli infiniti di morte e rinascita...

    «Ho promesso di aiutarti Colette e lo farò, non avere paura»

    "Non avere paura? Siamo degli eroi ora?", la volevo aiutare effettivamente, senza alcun dubbio "Ma come cavolo combatto contro una dannata casa?". L'occhio! Un paio di colpi di avvertimento in modo che potesse prestare un orecchio più attento alle mie parole magari avrebbero aiutato, e soprattutto mi serviva sapere se sarebbero andati ad intaccare anche la ragazza.

    Concentrai la mia energia nelle mani, facendo fluire quel potere in diversi raggi di spirito e cosmo diretti contro l'occhio che si era aperto sul soffitto, che al momento sembrava essere il punto più debole di tutta la struttura.

    36113e3f191c49d87eadb6578216045b

    «Vieni fuori uccellaccio, risolviamo la faccenda a quattrocchi. Solo io e te»

    Narrato ⧰ «Parlato»«Parlato P.N.G.»"Pensato"

    NOME عزرائیل‎, - Azrāʿīl - Erza;

    CASTA Daimon - Agathodaimōn;

    ENERGIA Verde;

    GLORIA Gloria Di Azrael [IV];


    STATUS FISICO Ottimo;

    STATUS MENTALE Sto scendendo sempre più nella tana del Bianconiglio;

    STATUS GLORIA intatta e non mostrata;

    RIASSUNTO AZIONI Azrael passione oculista al vostro servizio.

    Entro sempre più in profondità fino a capire la natura di quella sorta di possessione e perchè non possa morire del tutto. Rimango con il dubbio se sia una possessione o qualcosa di diverso. Poi attacco l'occhio che è l'unica cosa che vedo della Fenice e ci aggiungo un po' di talk no-jutsu


    NOTE

    Ho fatto un po' di ricerchine su Phenex, ma mi son tenuto sul vago, non so quanto a fondo possa conoscere un altro Daimon, quindi non mi son messo a vedere cose specifiche.



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    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



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    Spirito: Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, Azrael lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico, intaccandone la determinazione e la forza di volontà. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore al nemico che ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese grezze a protezione del suo stesso spirito.


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    I tuoi raggi colpiscono l’occhio, e ogni cosa inizia a vibrare e a rompersi, con urla disumane del demone e della ragazza che si sovrappongono in risonanza sembrando come se migliaia di persone fossero concentrate lì in quei pochi metri quadri.


    Schegge dell’anima i Phenex come piume marce ricoperte di pece si staccavano cadendo ai tuoi piedi, mischiate alle lacrime di entrambi. No, nonostante il suo controllo sembri un po’ superiore al tuo, capisci che quello di fronte non è un avversario e che questa non è una battaglia…


    Le pulsazioni delle pareti, i tentacoli che si muovono lentamente e con poca coordinazione, la stessa natura di un angelo nel mondo materiale, no… lui non può combattere perché è in agonia più di Colette.



    Azrāʿīl! Azrāʿīl! Azrāʿīl!
    Maledetto, cane di Anake!

    Ero vicino ero talmente vicino!!!
    Fra tutti tu dovevi sentire il suo richiamo… ti odio!

    No, no odio… paurapaurapaurapaurapaurapaura!




    La case inizia a fratturarsi, aprendo voragini e spaccature sulla pareti mostrando il cielo e il mondo esterno, con la Luna che colorava di luce bianche e ombre nere le forme di uccello del kakodaimon che si avvolgevano attorno a Colette come se fosse una gloria. Il semplice contatto fra essensa angelica e carne mortale rendeva la connessione un glitch di particelle, sangue, dolore di entrambi con una continua rigenerazione della benedizione del demone che portava la vita.



    Tu tieni a lei? Allora non toccarci. O lei soffre.
    Non può morire, ho fatto in modo che la morte non la tocchi fino a quando è con me.
    Fino a quando io la abito…

    Eterna, in sofferenza e dolore ma sempre con un cuore che batte.




    Colette sembra paralizzata, spaventata… e stanca. Così stanca. I pensieri che hai colto quando hai osservato la sua anima ti guidavano verso una ragazza magnifica ma dalla via triste. Che avrebbe meritato il mondo ma che alla fine i fili del destino la hanno portata a questa assurda conclusione.

    Le labbra si muovono, spaventate ma con una chiarezza immensa anche nel suo dolore.



    Erza…

    Azrāʿīl…

    (Angelo della Morte)

    … Aiuto.









    - Angolo Master -

    Non può opporsi a te.

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    - Capitolo VII -

    E
    così che la farsa arrivò al suo termine. La povera Colette era preda di spasmi e dolori atroci che non si fermavano allo strato superficiale del fisico, ma raggiungevano lo spirito e l'anima. La sentivo contorcersi e digrignare i denti in spasmi sordi, mentre il camuffamento dell'appartamento iniziava a gocciolare dalle pareti come pittura ad olio in un quadro sinistro non ancora asciutto.

    "In realtà è molto più simile ad un cadavere che si decompone a passo di valzer" adesso riuscivo a vederlo, il demone di Colette la cosa che le impediva di tagliare la sua connessione con la Realtà, anche solo per quello il mio sangue ribolliva, ma tentavo di rimanere calmo...no. Non era vero. Non mi urtava, ero calmo, stranamente sicuro di quello che dovevo fare dopo tanto tempo. Provavo una sorta di compassione per Colette, certo, ma adesso ne capivo a pieno la natura, non era perché non era più in grado di vivere, ma perchè non era libera di morire, solo la morte avrebbe potuto liberarla da quella agonia infinita, da quella ruota che non avrebbe smesso di girare. Solo la morte. Solo io.

    «Tengo a lei? Si. Ma vedi, mio caro, non è l'egoismo che muove le mie azioni, non è il mio piccolo e misero ego a far sì che questo Gioco vada avanti. Io tengo a lei, ma ho un ruolo.»

    Una possessione? Stava tentando di entrare nella Realtà attraverso il corpo della ragazza? Perchè mai? Cosa agognava quell'essere? cosa ardeva nell'animo di Phenex tanto da fargli sopportare quello che ero certo fosse un dolore immenso? Ma, pensandoci veramente, mi interessava tutto ciò? Era veramente necessario sapere il perchè in quel momento?

    «No. Non mi interessa chi si opponga a quanto deve essere fatto. Vedi, per me, dal mio punto di vista tu non sei che un errore da debellare»

    La casa e tutto ciò che la componeva continuava a sciogliersi, il cielo lasciava spazio al tetto ed una splendida luna piena prendeva il posto della luce calda del lampadario, ed i corrotti continuava a girare in tondo su quel che restava adesso di quel posto. Il bagliore iniziava a far emergere con chiarezza la sagoma da volatile del demone che avevo davanti, la visione era quantomai raccapricciante. Tentava di abbarbicarsi sulla carne della ragazza, voleva vestirla come fosse una corazza protettiva dalla Realtà che lo stava dilaniando. Ma perchè sfruttare lei?

    «Una spropositata volontà di vivere, unita ad una spropositata stupidità.»

    Avevo promesso a Colette che l'avrei aiutata, avevo dato la mia parola. Ma ora non vedevo altro modo per farlo se non ponendo fine a quella unione, certo se lo avessi fatto lei sarebbe morta.

    «Nel corso degli anni sono stato diverse cose per gli umani. Mi hanno definito scriba e profeta, angelo della legge, responsabile dell'anima, arcangelo. Ho avuto tanti nomi e ho assistito a tante storie e ho avuto tanti nomi.»

    Sospirai fermandomi a fissare quell'essere che altro non era che uno come me, per poi voltarsi verso Colette. La voce divenne profonda, ma cristallina. Spaventosa per un certo verso, ma tentavo di essere il più sincero, distaccato e calmo possibile. Avevo visto le labbra della ragazza muoversi, avrei riconosciuto quel movimento tra mille e mille altri ancora.

    «Alcuni mi chiamano Izrail, Izrael, Azrail, Azrael. Per qualche tempo gli umani mi hanno chiamato Esdras. Alcuni mi hanno conosciuto con il nome di Malak al-mawt. Per te Colette, se vuoi, sono e sarò sempre semplicemente Erza»

    Sorrisi verso gli occhi fissi della donna, mentre il corpo del kakodaimon continuava ad avvilupparsi su di lei, più serpente che uccello, tentando di dissuadermi da un proposito che oramai mi era chiaro, pronunciava parole vuote e frasi che non potevano avere più senso alle mie orecchie.

    « Vedi, quello che non capisci è che un cuore che batte oltre il suo termine ultimo non è nient'altro che un errore, e quell'anima merita un posto migliore che TU non puoi concedergli»

    I momenti della vita di Colette si mostrarono nuovamente a me, è vero che nell'attimo prima della tua morte sei in grado di guardare gli attimi salienti della tua vita, ma nessuno ti dice che anche la morte li osserva con te. Ed era chiaro che un grido di aiuto simile, una richiesta tanto disperata da passare il confine dello spazio che ci divideva per giungere direttamente, pura e straziante, fino alle mie orecchie non poteva significare altro. Sentivo la mia energia crescere sempre più, traboccante verso l'esterno, quasi incontrollabile andava accumulandosi pronta per essere usata, come se sapesse già lei cosa fare. Un istinto atavico ed incondizionato.

    Dovevo raccogliere nuovamente le famose sette zolle? Si, ma questa volta le urla di dolore non erano della Terra, questi, infatti, voleva che le raccogliessi, per aiutarla ad andare oltre e per suggellare il mio ruolo, per porre fine alla sua vita e per affermare a quel servitore di Erebo una volta per tutte, che io Azrāʿīl

    jpg

    «Sono l'Angelo della Morte»



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    NOME عزرائیل‎, - Azrāʿīl - Erza;

    CASTA Daimon - Agathodaimōn;

    ENERGIA Verde;

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    STATUS FISICO Ottimo;

    STATUS MENTALE Sto scendendo sempre più nella tana del Bianconiglio;

    STATUS GLORIA intatta e non mostrata;

    RIASSUNTO AZIONI

    Durante il talk-no jutsu accumulo energia spirituale al fine di "esorcizzare" Colette, poichè, capendo che l'unica salvezza che posso garantirle da quell'essere è la morte...le sparo xD

    NOTE

    Utilizzo la tecnica più per il nome evocativo che per altro :yeye: in pratica non è altro che un fascio di spirito, lascio in "non detto" il risultato perchè sennò sarei autoconlcusivo e tento di sfruttare la possibilità GdR only dell'abilità per quello che ritengo essere il modo più indolore per porre fine alla sua vita.



    ABILITÀ

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    Il tempo, che strana invenzione umana, lo scorrere del tempo era percepito da ogni creatura ma solo l'uomo se ne curava, Azrael vedeva il reticolo del tempo dal suo esterno e ne comprendeva la fallacia. Con questa sua cognizione il fu scriba e profeta è capace di piegare al suo volere i milioni di granelli che componevano la clessidra del mondo.

    Tempo: Divenuto abile nel manipolare il tessuto temporale a proprio piacimento l'angelo è in grado di rallentare, velocizzare e finanche porre in uno stato di quiescenza il tempo all'interno della sua area di influenza. L'angelo con il suo potere può controllare il tempo con particolare capacità finchè si tratta di oggetti inanimati, è in grado di porre in uno stato di calma gli eventi naturali che accadono attorno a sè entro il suo raggio di controllo, come rallentare lo scorrere dei fiumi nei propri letti, far cadere massi e detriti in modo accelerato o frenarne l'impatto. Però, anche a causa del breve periodo trascorso dal suo risveglio fa ancora fatica a interferire in modo controllato e pieno con i corpi di altri esseri viventi, potendo influenzare solo marginalmente e per macro aree i corpi altrui (es. accelerazione o rallentamento degli arti, ma non il decorso del sangue al loro interno), riuscendo però a interagire con il flusso temporale del suo, accelerandolo e rallentandolo a suo piacimento, al fine di reagire con più prontezza agli attacchi nemici aumentando la velocità dei suoi attacchi o delle sue difese.



    الشبح [Alshabah]
    Azrael quale angelo della morte è in forte contatto da sempre con il mondo spirituale che è aldilà di quello materiale.

    Spirito: Capace di attingere il potere grezzo dell'energia spirituale, Azrael lo utilizza per portare micidiali attacchi direttamente all'anima avversaria causando un tremendo dolore e uno sgomento tale da indebolire anche la tenacia del nemico, intaccandone la determinazione e la forza di volontà. In casi estremi può portare chi subisce questi colpi a perdere conoscenza e finanche la propria anima. Al contrario, però, il corpo non è intaccato da tali offensive che non lasciano segni esteriori sul nemico, rendendola una abilità infida da individuare ad un occhio esterno, non potendo distinguere con precisione cosa ha inflitto tanto dolore al nemico che ha subito la tecnica. Inoltre, è in grado anche di modellare tale energia per imbastire difese grezze a protezione del suo stesso spirito.


    TECNICHE

    ⧰ Psicopompo

    Utilizzo:[attacco]
    Abilità cosmica derivata: Spirito
    «Blessed are the dead | And now you are among them | Delivered from this mortal coil»

    Azrael giunge le mani al petto e allargandole nuovamente genera un globo saturo di potere spirituale che viene scagliato verso un obbiettivo determinato dal cavaliere. Questa sfera, esplodendo, genera unicamente una ondata di potere spirituale che si propaga per dieci metri, tentando di investire qualsiasi cosa sul suo percorso.





    pngBut in the space between the heavens
    And the corner of some foreign field
    I had a dream
    I had a dream

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    i have no idea what i'm doing

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    La stanza era nelle tenebre, ma non c’era oppressione. Come una coperta, avvolgeva entrambi con solo le loro figure debolmente illuminate dallo schermo di una vecchia TV a tubo catodico.
    Attaccato allo schermo, un vecchio videogame dove tu e Colette state giocando a un ancora più vecchio Gioco, ridendo e divertendovi senza sapere quando avete iniziato… ma un messaggio che lampeggiava in modo neutro sullo schermo indicava la sua fine.

    game_over





    Sai… io dovevo morire tanto tempo fa. Forse era durante quello che è successo, o subito dopo mentre mi nascondevo spaventata. Non lo so, non riesco a ricordare.

    Phanex… voleva la mia anima, ma non per quello che fanno di solito i demoni.
    Odia quello che è, cosi come io odio quello che sono. Voleva un rifugio, un nido per scappare da quello che era e ha tentato di vivere nascosto dentro di me, continuando a portarmi in vita e a nascondermi da ogni cosa. Una non-vita, solo sua.




    La ragazza posa il pad, alzandosi sulle sue gambe. Carina, un sorriso stanco ma sincero, si abbassa per guardarti dritto negli occhi.



    Non so come abbia fatto, ma la cosa lo stava talmente distruggendo che è bastato un po’ più di Realtà dal Sud a liberare la mia preghiera. Ed eccoti qui...



    Si dimostra quasi imbarazzata, come ste stesse per dire qualcosa che in cuor suo potesse offenderti. Una speranza, un desiderio di avere ancora tempo che chiunque potrebbe avvertire in quel momento.
    Non importa quanto si possa essere in pace... c'è sempre qualcosa che si vuole fare il giorno dopo.


    ... Non ho mai mangiato una papaya. Inoltre, vorrei visitare Barcellona, chissà se c’è ancora la città. Volare in deltaplano... sempre avuto paura dell'altezza ma il vento fra i capelli mi è sempre piaciuto. Ovviamente, giocare ad Half-Life 3… Volevo fidanzarmi, avere qualcuno.

    Ma la verità è che non importa. Ho giocato la mia vita. La mia sola vita…




    Silenzio, mentre lo schermo passa a statico, ma con un suono dolce. Trema, bianca in volto e con un accenno di lacrime, ma continua a sorridere mentre guarda un punto non precisato del nulla che nulla non è.



    Puoi.. puoi… stare con me? Ho paura.











    - Angolo Master -


    Una piccola spiegazione e tanta paura in un mondo di solo spirito che è l’anima della ragazza.

    Hai carta bianca per rendere questo momento sublime che attende alla fine del suo tempo. Gioca sul tuo personaggio, sulla tua natura, sullo spirito e su ciò che sei.

    Mostra chi vuoi che sia Azrāʿīl per Colette e per il mondo intero…. Insomma, facci emozionare.


    Concludi nel momento che il suo cuore di carne non batte più.

    Edit - non preoccuparti di Phanex, poi ci pensiamo ;)

     
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19 replies since 8/4/2023, 13:17   697 views
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