A Night at the Opera

Fight Test per Anfitrione - Energia Blu

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    Davanti a te c'è un plotone di uomini in armatura bianca, ognuno di loro attrezzato di una tecnologia completamente estranea, molto più vicina alla foggia titanica, e davanti a quel plotone si erge una sola persona, con gli occhi puntati su di te. Percepisci un cosmo particolare, che ti ricorda delle personalità appartenenti ad un tempo tanto antico quanto dimenticato, il nono figlio di Poseidone.


    wmcaN5f

    Che intenzioni avete qui sulla terra, pendejo?


    L'aria attorno a lui sfrigola per un secondo, producendo scintille dorate.



    _______________________________


    Angolo Master:
    Un turno veloce per il setting
    Ti trovi una squadra militare atlantidea con il Primarca di Scylla in modalità interrogatorio
     
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    I - the Storm

    Scese dal cielo come lampo, atterrando col pugno a terra creando un cratere. Avvolto dalle vibrazioni aliene del suo mondo.

    Poi alzato in piedi, lentamente, come la forza della provvidenza cui portava, si mise con il busto di tre quarti: piede sinistro in avanti, destro indietro. Con i sensi acuti della sua figura dritta a penetrare gli invasori. Gli occhi nascosti da una maschera dorata che celavano le sue fattezze. Cupa, ruvida, massiccia.

    Era notte. Una notte molto piovosa.
    L'acqua veniva giù dal cielo diventando una fitta nebbia che rendeva difficile lo sguardo.
    Le armi degli scagnozzi da cui era bloccato erano tutte puntate su di lui, pronti a colpire al minimo movimento. Il nono figlio di Poseidone era dinanzi a questi: petto in fuori, scuro in volto, bagnato dall'acqua che lo benediceva. Con aria possente emetteva scintille dorate, guidando il manipolo di soldati pronto a scatenare la loro furia.
    Il Primarca di Scilla.

    Quel giorno lo avevano intercettato. Braccandolo e catturandolo nei viaggi dei mondi.

    Essi emettevano un odore irrequieto, un qualcosa che andava ben oltre i saperi di Anfitrione. Una magia strana, una forza di un passato ancestrale che lo confondeva donandogli una sensazione sgradevole.
    Gli osservò bene, in ogni singolo dettaglio che avessero. Ma fu al di fuori della sua comprensione.

    Erano i servi di Poseidone. Nelle fazioni ormai in gioco, erano di quelli che non vedeva più di buon occhio.
    La loro cultura militarista fondata sull'ordine e la guerra la odiava. E per di più, per lui, avevano una strafottenza con cui si autoproclamavano salvatori di terre e vite che lo disgustava ai livelli di Atena.
    Condivideva di certo alcuni loro principi, ma tutto il resto era divenuto quasi una malattia nelle loro menti.
    Come potevano anelare la pace? Se non come un'ancora completamente ottenebrata? Seguendo lui, uno dei fratelli di Zeus che era paragonabile solo alla idiozia dei minori. E alle sue mire di dominio ed espansione.
    Gli considerava alla stregua degli Alchimisti Neri: pedine in una guerra da sempre per il dominio della terra.

    Un profondo boato nell'aria e poi un altro verso alieno ruppe il silenzio, facendo spostare l'attenzione del vecchio Anfitrione sopra di sé. La creatura che doveva giungere in aiuto dall'Axis Mundi non scese per qualche ragione. Non potè salvarlo, nascosta dalle stelle. E facendo le ultime piroette coperta dalle nuvole, si diradò come era comparsa. Lasciando striati raggi e vibrazioni colmare la terra. Riempiendo tutto di rosso cremisi per un istante.

    Fu un cattivo presagio.
    Era come se il martello di Ananke questa volta fosse sceso su di lui, insieme alla pioggia che attentagliava quella notte.

    Scilla poi parlò. Il suo cosmo era potente. Troppo. E sentì di non avere scampo. Non lo conosceva di persona, era la prima volta che lo vedeva - e in parte neanche gli interessava. Nonostante non si fermasse mai all'apparenza, aveva visto molte volte che non poteva esserci diplomazia. Non poteva esserci correttezza da parte sua, nonostante vi erano i presupposti e si sforzasse di farlo.
    I suoi antichi valori e il suo buon cuore erano purtroppo rimasti sinonimo di ospitalità dal mito, con il risultato di traghettarlo sempre in strade dove le bestie si cibavano.
    Perché si ostinava Anfitrione? Perché continuava?
    Eppure Ananke gli aveva fatto vedere. Lo aveva innalzato per vedere.
    Perdeva lucidità, controllo. E veniva inglobato anche da se stesso decretando la propria sconfitta quando gli succedeva; la pace era difficile da mantenere nel suo equilibrio, quando in ogni piccolo passo tentavano di scuoterlo.
    Non doveva permettere più che accadesse. Doveva ringhiare, mettere una linea di confine che non poteva più essere valicata. Aveva incontrato così tanto e affrontato tanto. Aveva guidato popoli. Conquistato uomini. Sconfitto le leggi degli Dei. Nessuno gli aveva mai concesso qualcosa, e non voleva perdere più Tempo. Ananke, anche se quel giorno aveva sentenziato il proprio fato, gli era rimasta sempre affianco indicandogli la via. Anche quando ogni luce davanti a se si disperdeva: Era giunto il tempo del primo passo prima della fine.

    Eccoli, i messaggi che mandava.
    Erano ordini sottili, sussurri che non si scorgevano.
    Indirizzava con dei piccoli segnali nell'esistenza - innocui a prima vista - per prendere una data direzione o una strada da percorrere in qualcosa che solito doveva accadere. Lo vedeva.
    Anche nel male c'era uno scopo che doveva essere svelato. Come in ogni storia.

    Rieccheggiò da sotto la maschera, fumando vapore consensensato che ne uscì senza tremare.
    La voce baritona, di destino, uscì chiaramente per poter parlare al sommo Primarca. Ma non gli rispose.

    Ad utrumque paratus...

    Guardò Scilla, poi silenzio.
    Alzò un sentenza in lingue passate, con un significato profondo per un uomo - forse per se stesso - che voleva accingere non tanto al destino quanto al tocco con un'altra persona.
    "Sono pronto a qualsiasi cosa giungerà", voleva dire. Sia alla vittoria che alla morte. Sia al bene che al male. A quello che sarebbe giunto da quelle anime, che non si sarebbero mai più toccate. Un vecchio detto latino che, più di una volta, lo aveva guidato nei meandri d'ogni cosa.

    Ma nel concreto strategicamente doveva cercare il modo di immobilizzare il nemico, per fermarlo e trovare - se possibile - il modo di andarsene da lì.
    Se non ci fosse riuscito, avrebbe cercato di eliminare i suoi commilitoni in qualche modo, affrontando poi da solo il Primarca.
    Nonostante le probabilità di sopravvivenza, in uno scontro diretto, erano davvero rasente lo zero.

    Cosí prendendo forza decise. Si alzò in aria all'improvviso, con il volo imperfetto di cui era provvisto, librandosi più in alto di un normale salto. Allargò le braccia come un messia, un demone che sorvegliava il destino degli uomini - così gli antichi Greci lo definivano - dando teatralità all'azione affinchè i soldati si intimorissero.
    Dopodiché, provvisto dei suoi poteri, scagliò in avanti il braccio sinistro per attaccare.
    Provò a scaricare una nugolo di colpi cosmici sul gruppo di soldati e il capitano, facendoli cadere come pioggia torrenziale ininterrotta. Per sbarrargli la strada in un fuoco di soppressione sperando di tenerli occupati e inattivi. Mentre con l'altro braccio preparò una lancia cosmica.
    Singola. Grossa.

    Densa di potere con volteggianti spasmi elettrici.
    Che lanciò successivamente in direzione diretta del capitano Primarca, per provare a perforargli il petto, su quella armatura così sintomo di male e potere.

    Cosa sarebbe giunto da tutto ciò, non avrebbe avuto importanza.
    Perché la sua anima ormai era già al di là di ogni linea valicabile.
    Già al di là di ogni tipo di conseguenza.
    Dove contava solo lui.

    SPOILER (click to view)
    FISICO Ottimo.
    MENTE Concentrato.
    STATUS GLORY Grado [IV] - Indossata [Forma Umana]
    RIASSUNTO AZIONI
    Dopo le solite pippe mentali e capendo che non ho altro da fare, comincio il duello. Faccio un grosso balzo con il mio volo imperfetto per raggiungere una altitudine considerevole, dove lancio con il braccio sinistro una pioggia di colpi cosmici [AD] contro i soldati e Scilla, mentre con il destro lancio una singola lancia cosmica [AF] in direzione soltanto del petto di Scilla.
    Anfitrione [X] ✦ Daimon della SorteEnergia Rossa
    ABILITÀ E TECNICHE
    Ingegno di Anfitrione [Sensi Acuti]
    Plasmato in numerose battaglie e corti, nelle Ere e nella Storia, Re Anfitrione ha sviluppato una capacità sensoriale acuta, in grado di percepire al meglio la realtà cui si pone dinanzi. Che sia un nemico, una illusione, un ambiente ostico e velato, egli potrà ampliare i propri sensi, soprattuto il sesto, per poter fronteggiare varie situazioni. Potrà percepire/intuire la natura di un cosmo, una parola celata, uno sguardo, delle intenzioni altrui (only gdr).
    Ciò porterà ad avere una maniacale precisione e reattività nei propri colpi e movimenti, incredibilmente degni di un esperto e ingegnoso Re.
     
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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VII) Ξ Energia Viola

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    FT Anfitrione - Energia Blu



    Le figure dei soldati svaniscono, una volta ricevuti alcuni dei tuoi colpi. La figura del primarca, invece, compie un passo in avanti verso la lancia in rapido avvicinamento. Questo non dovevi farlo; ci tengo ai miei soldati. Dopo aver subito un paio di quei proiettili cosmici, la sua figura comincia a sfasarsi per un attimo, sciogliendo la trama illusoria che celava l'armatura bianca addosso. Ti rendi conto che probabilmente era già presente sul suo corpo, resa invisibile dai suoi poteri.


    La scale diventa più grossa all'improvviso, con uno scatto delle placche d'oricalco ed uno sbuffo di vapore, e il pugno del Primarca si scontra con la punta della lancia. Un tonfo sordo, e la tua arma vola lontano, disfacendosi in piccole scaglie di luce. L'impatto tra i due colpi crea un'onda d'urto di medie dimensioni, che si riversa nell'ambiente spostando rocce e facendo oscillare i rami degli alberi. Scylla si guarda la mano, aprendola e chiudendola come ad analizzare qualcosa, poi il visore dell'armatura torna a puntarsi su di te. La sua voce non è particolarmente carica di tensione, di rabbia, ma è cauta e - in alcuni momenti - quasi ironica.


    2U8wUdq

    Avresti potuto rispondere alla mia domanda.




    L'armatura torna, in un battito di ciglia, alla sua forma base. Senti qualcosa strisciare muoversi, strisciare ai tuoi piedi e, quando abbassi lo sguardo, compaiono improvvisamente dei serpenti. I boa constrictor, fatti di cosmo, schioccano la lingua e cominciano a spostare velocemente le proprie spire, che assumono un'andatura concentrica nel tentativo di avvilupparsi attorno a te, con l'obiettivo di immobilizzare l'interezza del tuo corpo e stringerla. Una dimensione del genere ti lascia intendere che una stretta simile deve essere dotata di una resistenza fuori dal comune.


    Cuordimetallo punta una mano verso di te e un sottile strato di cosmo azzurro comincia a circondare il suo corpo; da esso, cominciano a diramarsi rapidamente delle figure, composte della stessa energia, che volano in alto, prendendo una forma a te nota fin troppo bene. Circolando rapidamente e formando vagamente una cupola, come in attesa di un comando, vedi decine e decine di copie della stessa lancia che hai rivolto contro di lui. Schiocca le dita, e ogni lancia rivolge verso di te la propria lama, cadendo con velocità verso il basso; grazie ai tuoi sensi, più acuti di quelli di un guerriero del tuo stesso livello, puoi notare una velocità vagamente trattenuta rispetto all'energia che percepisci da lui.


    Sii almeno una sfida, stratega.



    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Frattura al dorso della mano sinistra.
    MENTALMENTE Ξ Concentrato
    STATUS SCALE Ξ [Indossata] Ottimo


    NOTE DEL MASTER Ξ
    Oliver si prende un paio di proiettili cosmici, prima di utilizzare la Trasformazione Orso (Forza Straordinaria) dare un pugno alla lancia in arrivo, facendola balzare via e prendendosi il danno relativo.

    Dopodiché, manda dei serpenti invisibili verso di te, rivelandoli solo nel momento in cui sono in tua prossimità, per immobilizzarti (ad) e lancia una pioggia di aquile cosmiche - con l'aspetto delle tue lance grazie ad illusioni ambientali - che fanno danno da taglio/perforazione (af). Entrambe sono da considerarsi armi fisiche, ma lanciate ad Energia Blu.


    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
    Lupo - Musica
    Aquila - Vento
    Pipistrello - Sonoro
    Ape - Teletrasporto

    Voz de las Olas [Telepatia]


    TECNICHE Ξ



    And we all lift, and we're all adrift together
     
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    II - why are you here

    La lancia di un guerriero.
    Sommessa, pesante. Come il portatore.
    Scagliata e comandata nella bolgia dell'intemperie.
    Sempre forte e decisa. Senza passato né futuro.
    Senza importanza su come era divenuta tale.
    Solo forza.
    Nella sua quiete.

    Cavalcando l'aria, egli la seguì con lo sguardo. In una scia lucente.
    Poi arrivando sul pugno del Primarca, questa si frantumò di netto. Con un'onda d'urto che spostò massi e foglie, in modo elegante. Come era stata creata.
    Il vecchio Anfitrione non rimase sorpreso dall'esito. Era conscio di chi aveva attaccato. Ma quello che lo sorprese fu altro.

    Una specie di illusione cadde nel momento in cui il Primarca alzò il braccio. Una patina che lo aveva nascosto e che non riuscì il suo Ingegno a scorgere.
    La potente Scale d'oricalco bianca - l'armatura sacra dei primarchi - si palesò già indossata sul nemico, in un gesto meccanico, posizionandosi e sbuffando di vapore. Mostrando una essenza minacciosa, pericolosa, con linee secche e forti.
    Un automa, come quelli che vedeva nel suo mondo alieno colmo di terrore e grandezza.

    Troppo potente era egli, troppo giovane con addosso il sapere del cosmo: non lo aveva nemmeno scalfito. Eppure almeno una delle due offensive sortì l'effetto sperato, dandogli le risposte strategiche che cercava.
    I colpi cosmici mandati dapprima per distruggere il manipolo di soldati non arrivarono a segno, perché questi svanirono come riflesso di uno specchio. Non esistevano. Erano state semplici illusioni create dal primarca per ingannare.

    Egli era Scilla, il gran maestro d'Illusioni dell'Oceano Pacifico.
    E niente poteva Anfitrione contro colui che era il dominatore di quella arte. Figlia dell'antico mito, quell'abilità era di una consistenza troppo perfetta e reale, che avrebbe potuto assuefare i suoi cinque sensi portandolo a soccombere con facilità nelle acque di Atlantide.

    La lotta era dunque già persa in partenza. Ma ne vide il lato positivo, da re stratega quale era: erano soli. Uno contro uno.
    E qualcosa di utile era riuscito a cogliere. Sapeva dove poteva spingersi il nemico - una delle sue abilità era stata svelata - nonostante c'era altro sotto quelle acque tempestose nascosto dalla pioggia notturna. La sua mente bellica aveva più di 3000 anni e non avrebbe ceduto così presto. Avrebbe trovato un modo per ingannarlo.

    Ascoltò poi le parole nemiche che arrivarono alle sue orecchie divertite e con una punta di calma.
    Aveva come l'impressione che voleva dare adito ad un botta e risposta intenso. Ma non gli piacque. Non trovava sicurezza nel colloquiare Anfitrione, sopratutto in quella forma.

    Sai già la risposta alla tua domanda, Generale. E io so la tua. È da capire se è ciò che tu vuoi da me.

    Per lui la lotta era sinonimo di discorso. C'erano dei vecchi saggi che nella lotta vedevano la conoscenza più intima di una persona. O forse nei suoi comportamenti più barbari, se ci fossero stati. E per lui era lo stesso. Poteva capire molto da qualcuno dalle sue azioni e non dalle parole. Chi era veramente quell'uomo che lo braccava, e se voleva davvero la sua morte per mano del proprio credo.

    Planando poi verso il terreno, il mantello rosso si avvolse intorno alle sue membra velocizzandone la caduta.
    Una volta a terra, egli si riposizionò a gambe aperte. Sentendo qualcosa. Strani movimenti si districarono dai suoi sensi, che accaddero repentinamente.
    Dal nulla comparvero enormi boa, che schioccarono le fauci per poter stringere la preda designata sotto le virulenti squame. Ai suoi piedi.

    Immediatamente balzarono sulle sue membra per aggrovigliarsi e strangolarlo nella morsa. Tutto accadde troppo presto per il figlio di Alceo, che non potè nemmeno rallentarli in qualche modo. Lo avvolsero sul corpo e le gambe, come una pressa, e schiacciandolo lo immobilizzarono. La bestia si dimenò e sputò saliva, stringendo sempre più. Stritolandolo sempre più. Senza scampo, volle salire. Ma il vecchio cercò di trattenerla.
    Le braccia riuscì almeno a non farle bloccare, mantenendole libere per poter agire.

    La morsa fu troppo forte. Sentì cedere le ossa del proprio corpo, rompersi e fratturarsi. Sulla pelle, comparvero enormi ematomi violacei. Non riuscì a liberarsi, capendo che la loro forgiatura era di una resistenza straordinaria al di là delle proprie possibilità. E degrignò i denti dal dolore.

    Nella lotta che continuava poi vide il nemico alzare la mano, lanciando il suo attacco portante.
    Lance a somiglianza di quella poc'anzi furono create e scagliate dall'alto del cielo piovoso.
    Aveva il potere di creare ciò che vedeva? O erano solo illusioni?

    No, non erano finte. Ne sentiva l'emanazione cosmica. E soprattutto percepiva che non stesse utilizzando tutto il suo potere. Si stava risparmiando per qualche ragione. Voleva catturarlo per interrogarlo? Forse vedeva una chance.

    Quando arrivarono le armi, con le braccia Anfitrione creò una lastra cosmica sopra di sé con l'accelerazione dell'abilità Tempo, per non farsi prendere alla sprovvista.
    Ma non riuscì a mantenerne la difesa, perchè il colpo fu nettamente superiore alle sue capacità, e senza indugio le lance ruppero la barriera perforandolo nelle carni.

    Alcune ammaccarono l'armatura che resistette - anche se sentiva che avrebbero potuto romperla come ghiaccio - molte altre lo tagliarono nella parte scoperta dell'addome e delle braccia, con profondi tagli sanguinanti.
    La maschera d'oro si macchiò del suo sangue mentre malediceva gli Dei coi suoi gemiti, barcollando. Un rumore sordo come un tintinnio rieccheggiò dopo qualche secondo per la botta; se non avesse alzato una difesa l'impatto lo avrebbe scaraventato per metri in fin di vita.

    Gli giunse un giramento di testa per la perdita copiosa di liquidi, pulsazioni sul corpo e battito accelerato del cuore. Il respiro divenne più veloce per contrapporsi alla perdita che stava subendo, unito fin sopra la bocca di quel sapore pastoso di sangue.
    Scilla invece si stava divertendo. Lo sentiva ancora parlare col suo fare superiore: ora ricordava perché odiava i seguaci di Poseidone.
    Eppure non si fermò. Continuò a fare fluire il moto dello scontro. Le danze erano cominciate.
    Cercò di ignorare più che potè il dolore e lo stritolamento, nonostante non potesse muoversi e le braccia gli tremavano per i tagli profondi - ci avrebbe pensato dopo a liberarsi.

    Richiamo il cosmo più che potè, espandendo una consistente aura dorata dalle sue membra per creare una enorme sfera nelle sue mani.
    Composta di un diametro di 5 metri, scagliò questa in aria come un lanciatore olimpico, affinché la traiettoria seguisse una parabolica. Provando a farla cadere sopra la testa del Primarca.

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    Ma ciò non era l'importante. Subito dopo il lancio, con il braccio opposto che era dietro di lui, creò un'altra sfera questa volta più piccola - del diametro di qualche centimetro - che lanciò conseguentemente con una traiettoria retta.
    Questa, ricolma del potere temporale di cui era portatore, avrebbe cercato di puntare i piedi del Primarca. Senza colpirlo.
    Con lo scopo di generare una esplosione ingente ai suoi piedi da creare una voragine ad ampio raggio, di circa 30 metri, profonda dove voleva fare precipitare Scilla. Perchè aveva bisogno anche di tempo per liberarsi.
    Inoltre, se ci fosse riuscito, avrebbe velocizzato la formazione di rocce e detriti che sarebbero esplosi su di lui provando a provocarli più danni possibili insieme alla deflagrazione.

    O per rallentarlo in qualche modo.
    Era questa la strada per la salvezza?

    SPOILER (click to view)
    FISICO Fratture e rotture di ossa interne da stritolamento. Tagli da stritolamento più ematomi vari. Tagli profondi su addome e braccia con conseguente perdita di sangue.
    MENTE Giramento di testa. Perdita di leggera concentrazione per via del dolore e perdita di sangue.
    STATUS GLORY Grado [IV] - Indossata [Forma Umana] - Ammaccata su varie parti.
    RIASSUNTO AZIONI
    Subisco l'AD dei serpenti perchè troppo vicini, ma riesco a tenere almeno le braccia libere non riuscendo però a liberarmi dalla presa. Rimanendo fermo, riesco a creare poi una barriera cosmica con la velocità del [Tempo] per difendermi dalla caduta delle lance. Ma non resistendo al dislivello dell'AF sfondano, e vengo ferito con tagli profondi. Dopodiché lancio una sfera cosmica del diametro di 5 metri con lo scopo di farla cadere dall'alto, sopra la tua testa [AD] mentre con l'altra mano lancio una sfera molto più piccola (tipo una pallina) ma con un potere intrinseco maggiore da creare una ingente esplosione ai tuoi piedi. Con l'intento di farti cadere in una voragine, ferirti con la deflagrazione e con i massi che verranno creati [AF]. Inoltre, essendo plasmata insieme ai poteri del Tempo, i massi che verranno toccati da essa avranno Resistenza pari a Costrutti di Energia Rossa.
    Anfitrione [X] ✦ Daimon della Sorte ✦ Energia Rossa
    ABILITÀ E TECNICHE
    Ingegno di Anfitrione [Sensi Acuti]
    Plasmato in numerose battaglie e corti, nelle Ere e nella Storia, Re Anfitrione ha sviluppato una capacità sensoriale acuta, in grado di percepire al meglio la realtà cui si pone dinanzi. Che sia un nemico, una illusione, un ambiente ostico e velato, egli potrà ampliare i propri sensi, soprattuto il sesto, per poter fronteggiare varie situazioni. Potrà percepire/intuire la natura di un cosmo, una parola celata, uno sguardo, delle intenzioni altrui (only gdr).
    Ciò porterà ad avere una maniacale precisione e reattività nei propri colpi e movimenti, incredibilmente degni di un esperto e ingegnoso Re.

    Tempo
    Organizza la mobile continuità di stati in cui s'identificano le vicende umane e naturali, ricollegandola a un'idea di successione e di evoluzione: il fluire, il passare, lo scorrere, l'andare, il variare d'affetti e di pensieri. Anfitrione potrà velocizzare, rallentare o spingere alla stasi selettivamente un essere vivente nelle sue azioni (ne consegue quindi processi biologici inclusi pensieri/stati mentali e spirituali) oggetti fisici e azioni personali. Potrà manipolare materia ed energia all'interno del proprio raggio di azione, provenienti sia da un attacco che presenti gia nell'area circostante (flussi d'acqua, elettricità, incendi ecc.). Inoltre ciò che verrà toccato da questo potere, se facente parte dall'ambiente, verrà considerato come costrutto cosmico di pari livello. La concentrazione per attuarla sarà necessaria, ma sempre meno dispendiosa di abilità provacanti medesimi effetti o abilità quali telecinesi; mentre la sua efficacia su altrui varrà sempre dalla differenza di livello energetico.
     
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    FT Anfitrione - Energia Blu



    Il Primarca di Scylla resta fermo durante tutto il tuo attacco, vedi chiaramente la sua figura venire inghiottita dalla profonda voragine nella terra che hai creato con il tuo attacco. Nonostante ciò, senti un lieve ronzio alle tue orecchie e vedi, tramite la vista perferica, una piccola ape meccanica che ronza - errante - verso il tuo fianco. Con rapidità, ti supera e, voltando lo sguardo a sinistra, vedi il Primarca muovere un po' il braccio, come a scacciare via una sensazione indolenzita. L'ape meccanica aderisce alla sua superficie, venendo assimilata in un processo meccanico dalla sua scale.

    La sua armatura bianca riporta qualche graffio, si avvicina con tranquillità, mentre la scale emette un nuovo sbuffo di vapore attorno a lui. Rozzo, ma meglio di una singola lancia; forse devo renderti più tranquillo perché tu possa rispondere. La sua voce, ancora una volta, non presenta tracce di scherno o di superiorità, più come se avesse elaborato un pensiero matematico, naturale.

    Uno scatto, ed è davanti a te, a qualche centimetro di distanza; le sue braccia si muovono rapidamente mentre l'armatura diventa più grossa e robusta, come prima. Tenta di afferrarti il braccio sinistro, portandolo in alto, mentre il pugno destro viene rivolto verso di te; ora che sei così vicino puoi osservare che la superficie dell'avambraccio riporta un grosso pezzo di oricalco contundente, dalla struttura cilindrica.

    Nella tua esperienza antica hai avuto modo di sentire di stili di lotta usati dagli eroi più grandi, ma in quel movimento non c'è nulla di premeditato, nulla di 'appreso', è quasi come se fossi in una rissa. Non sai dire il perché, forse Scylla è più cauto nel giocare tutte le sue carte, o forse ti sta semplicemente giudicando non degno di una tecnica seria. Hai tutta l'impressione che non si limiti ad un solo pugno, ma che continui a prendere di mira il tuo petto in una raffica. Nel momento in cui rischi di ritrovarti soggetto, o anche solo vicino alla traiettoria, intuisci che tali attacchi non abbiano ripercussioni solo sulla tua armatura o sulle tue ossa, ma abbiano la capacità di provocare pericolosi danni interni.



    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Frattura al dorso della mano sinistra, contusioni sparse su tutto il corpo.
    MENTALMENTE Ξ Concentrato
    STATUS SCALE Ξ [Indossata] Graffiata


    NOTE DEL MASTER Ξ

    Vedi arrivare in maniera frontale Oliver, che ti afferra un braccio per renderti più difficile difenderti con una guardia [AD] mentre rivolge verso il tuo petto una raffica di pugni, qualora dovessi subirla, ricevi danni interni aggiuntivi da emorragia e ossa rotte [AF - Forza Straordinaria + Arma Orso (danni interni)].

    Entrambi gli attacchi sono ad Energia Blu


    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
    Lupo - Musica
    Aquila - Vento
    Pipistrello - Sonoro
    Ape - Teletrasporto

    Voz de las Olas [Telepatia]


    TECNICHE Ξ



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    III - mocked by the rain

    La grande voragine si aprì nel terreno, alzando una esplosione di detriti nell'aria. La roccia si mischiò alla pioggia, e i boati dei fulmini divennero un tutt'uno con l'energia cosmica lanciata.

    Il nemico, era sprofondato nella terra. Ma sapeva che avrebbe avuto solo poco tempo prima che quella cosa uscisse, caricando come un toro.

    Ignorando il sangue che fuoriusciva dai tagli, respirò col diaframma per riacquistare concentrazione. Facendo riprendere la circolazione.
    Eppure qualcosa non tornò. Un ronzio alle sue orecchie catturò l'attenzione, con qualcosa di piccolo che gli passò accanto.
    Dentro di sé i sensi acuti lo avvisarono che l'azione era fallita. La strategia non era stata sufficientemente efficace; il Primarca era lì.

    Non rimase sorpreso - d'altronde cosa poteva più farlo - quando vide il Primarca comparire sulla sua sinistra. Riassemblando l'armatura con sbuffi, inglobò un piccolo insetto meccanico dentro di sé e sciolse l'arto sinistro, come a comunicare che non avesse subito granché danni dal precedente attacco.
    Aveva una Scale che lo copriva dalla testa ai piedi, dove nulla sarebbe potuto penetrare per lederlo. Era di un'altra consistenza; difatti mostrava solo qualche graffio sulla sua superficie. Ma era conscio che le pressioni esercitate su un corpo umano - a lungo andare - avrebbero potuto provocare danni importanti, se solo avesse avuto un terreno di scontro più favorevole dove attingere.

    Continuarono le luci dell'esplosioni davanti. Difrazioni sulle nuvole d'acqua. Il generale misteriosamente si era teletrasportato al suo fianco, dimostrandosi pericoloso. Forse neanche il Gemini Nero - che aveva precedentemente affrontato - poteva vantare tali abilità di combattimento così specifiche. Eppure c'era un limite, come ogni cosa. Spesso la specializzazione portava a delle carenze, dato dal fatto che non si poteva essere perfettamente funzionali in tutte le abilità combattive. Nei secoli delle sue esperienze ogni guerriero d'ogni tipo di arte mostrava dove era più portato e dove meno. I propri punti forza e i punti deboli potevano essere divisi in una scala, dove colui che si addestrava era portato a conoscere e riconoscere. Egli stesso lo insegnò ai propri figli. E lui stesso lo aveva imparato.
    Le debolezze c'erano sempre anche se non si vedevano. Chi di solito riusciva a compensare il tutto, dominando o controllando, non era mai veramente efficace. Doveva solo trovare quei buchi che il Generale non poteva riempire.

    La pioggia continuò a scendere incessante. I fulmini si fecero più frequenti, spezzando il cielo a metà dei suoi boati profondi. Ananke guardava.
    Scylla poi subito si girò, parlando nuovamente nella cadenza di un automa. In parole di un causa ed effetto matematico, senza emozioni, rivolte al contendente che era stato beffato. Quest'ultimo continuò a vedere la supponenza di lui. Di quella casta che, tanto, non sarebbe mai cambiata. Che continuava nell'utilizzare quel modus operandi che non avrebbe mai sopportato.
    Anfitrione protese la testa in avanti, poi all'indietro. Espirando come un animale. Ondeggiando la mezzaluna sopra la sua maschera, ricoperta del suo sangue.

    ... Non ci sono riuscite cose più grandi di te. Dubito ci riesca tu ora, Generale ...

    Non seppe se per le parole o per altro, ma fu su di lui immediatamente. Questa volta con uno scatto innaturale, arrivando quasi a sfiorarlo per la veemenza del gesto. Lo prese di forza dal braccio sinistro, aprendo il petto e lasciandolo scoperto. Il sangue sgorgò da questi facendo elevare il suo dolore e il ringhio - feroce - sotto l'elmo.

    Il braccio destro, invece, si mostrò davanti a lui. Chiuso. Metallico. Partito subito per sfondargli il petto. La superficie di questo era formato da un grosso pezzo contundente di oricalco, tipo un martello o qualcosa di simile, con cui voleva percuoterlo. E fargli male.
    Abile combattente anche corpo a corpo, il nipote di Perseo non riconobbe il preciso stile di combattimento utilizzato da Scylla in quel frangente. Sembrava volesse dar adito ad una rissa con colpi funzionali ed efficaci, più che nel perseguire uno stile. Poteva pensare che neanche gli importasse. Era soltanto interessato a fargi male nel modo più basico possibile.

    Quasi di istinto, Anfitrione serrò il braccio destro coprendolo di cosmo. Portandolo a pararsi e resistere all'assalto sul petto. Perché era troppo lento: Il divario di velocità - sopratutto così vicino - era consistente da non dargli possibilità di grosse difese. La scarica difatti arrivò forte, cattiva, da spezzare la difesa cosmica che lo protesse un poco, per poi rompersi e ricevere il colpo.

    Inutile descrivere il dolore di quello che accadde. Ruppe le sue ossa semplicemente, con conseguente emorragia dei tessuti interni. E il vambrace si ammacco. Fu come se le onde d'urto si propagarono in vibrazioni dentro la carne, spaccandolo a metà. E il suo braccio tremò. Vedendo bianco.

    Ma non era finito. Doveva dargli filo da torcere. I sensi acuti lo scossero e lo riportarono alla realtà, facendo avvampare la sua forza ed energia. Per trovare un modo per destabilizzarlo, un punto debole su quell'armatura come le sue giunture di attacco, dove il Primarca poteva essere più fragile.
    Concentrandosi - anche se fu difficile con la ferita sopraggiunta - richiamò il suo potere temporale cercando di intaccare il braccio destro che lo aveva appena attaccato. Provando a tenerlo in stasi o rallentarlo il più possibile per un eventuale contro movimento nemico.
    E Sfruttando il moto impresso dal perno dei piedi a terra, sferrò una serie kick reverse intrisi di puro cosmo sotto il collo del cavaliere.
    Sotto la parte più fragile dove potevano esserci le giunture dell'elmo. Per riuscire ad arrivare alla sua carne e spezzargli ciò che legava la protezione.

    Infine, con il braccio ancora sano lanciò dei raggi cosmici nel creare una esplosione dinanzi, per poter balzare via dalla presa di Scylla e allontanarsi prendendo distanza. In un vantaggio tattico.
    Rimanere vicino a quella cosa non era saggio. Ed aveva capito che il Primarca era letale nel corpo a corpo, con quelle trasformazioni continue della sua armatura.
    Per fortuna, inoltre, i suoi sensi acuti gli permisero in così breve tempo e in così astruse azioni di poter essere preciso nel designare specifici obiettivi di attacco. Senza sbavature. Senza errori; da guerriero quale era.

    Dopo tutto è quello che visse. Come la morte.

    La morte era il momento ultimo che dimostrava la ragione. Ecco perché la anelava. Ecco perché quando la vedeva negli altri, poteva elargire il suo verdetto. Vedeva il giusto o lo sbagliato negli esseri, come la fine della conseguenza delle azioni. Perché fin da quando nacque, nella sua vita tragica ma anche di grandi gioie, fù bontà e riparo. E per questo fu tradito. Calpestato. Tante di quelle volte da perderne il conto, da coloro che, pensò, fossero accanto a lui. Ma che videro qualcuno da poter sfruttare e potersi cibare.
    Perché preoccuparsi di ciò che non aveva mai avuto valore, e ora, anzi fin da sempre, era già morto e spento come se non fosse mai esistito?
    La realtà era come la si vedeva.
    I valori erano come li si vedeva.
    Ormai la lezione di quel mondo l'aveva imparata.

    SPOILER (click to view)
    FISICO Fratture e rotture di ossa interne da stritolamento. Ematomi vari. Tagli profondi su addome e braccia. Avambraccio destro rotto con emoraggia interna.
    MENTE Riprende concentrazione con la respirazione ma riceve un'altra bella botta con la rottura dell'avambraccio.
    STATUS GLORY Grado [IV] - Indossata [Forma Umana] - Ammaccata su varie parti. Vambrace ammaccato seriamente.
    RIASSUNTO AZIONI
    Mi paro il petto con il braccio destro intriso di cosmo, ma viene rotto. Successivamente cerco di rallentare il tuo braccio destro con il Tempo provando a sferrare dei calci intrisi di cosmo al tuo collo, per ferirti e romperti gli attacchi dell'elmo se ci sono. [Div + AF] mentre con il braccio sinistro ancora sano ti lancio le Chiome di Cometo [AD] per creare una esplosione di cosmo che mi consenta di balzare indietro ed allontanarmi da te.
    Anfitrione [X] ✦ Daimon della Sorte ✦ Energia Rossa
    ABILITÀ E TECNICHE
    Ingegno di Anfitrione [Sensi Acuti]
    Plasmato in numerose battaglie e corti, nelle Ere e nella Storia, Re Anfitrione ha sviluppato una capacità sensoriale acuta, in grado di percepire al meglio la realtà cui si pone dinanzi. Che sia un nemico, una illusione, un ambiente ostico e velato, egli potrà ampliare i propri sensi, soprattuto il sesto, per poter fronteggiare varie situazioni. Potrà percepire/intuire la natura di un cosmo, una parola celata, uno sguardo, delle intenzioni altrui (only gdr).
    Ciò porterà ad avere una maniacale precisione e reattività nei propri colpi e movimenti, incredibilmente degni di un esperto e ingegnoso Re.

    Tempo
    Organizza la mobile continuità di stati in cui s'identificano le vicende umane e naturali, ricollegandola a un'idea di successione e di evoluzione: il fluire, il passare, lo scorrere, l'andare, il variare d'affetti e di pensieri. Anfitrione potrà velocizzare, rallentare o spingere alla stasi selettivamente un essere vivente nelle sue azioni (ne consegue quindi processi biologici inclusi pensieri/stati mentali e spirituali) oggetti fisici e azioni personali. Potrà manipolare materia ed energia all'interno del proprio raggio di azione, provenienti sia da un attacco che presenti gia nell'area circostante (flussi d'acqua, elettricità, incendi ecc.). Inoltre ciò che verrà toccato da questo potere, se facente parte dall'ambiente, verrà considerato come costrutto cosmico di pari livello. La concentrazione per attuarla sarà necessaria, ma sempre meno dispendiosa di abilità provacanti medesimi effetti o abilità quali telecinesi; mentre la sua efficacia su altrui varrà sempre dalla differenza di livello energetico.

    Chiome di Cometo [Cosmo + Tempo]
    Altra impresa fu quella di riconquistare il suo regno, che era sotto l'egemonia di Re Pterelao. Costui era dotato di un esercito invincibile (i Tafi) ed era lui stesso invulnerabile: aveva una ciocca dorata, donatagli da Poseidone, che lo rendeva immune a qualsiasi tipo di offesa. Ma Cometo, che era sua figlia, innamoratosi perdutamente di Anfitrione, staccò per amore il capello dal padre condannandolo alla morte.
    Onorando il gesto nella fedele indefeltà della donna, il guerriero creerà dalla sue dita dei raggi cosmici, ricordando delle chiome dorate, che si avvilupperanno dinanzi al suo corpo, andando a formare una intricata e spessa ragnatela in grado di poter arrestare colpi cosmici, fisici ed elementali. Essendo intrisi di energia cosmica e temporale, potrà utilizzarli anche come strumento di offesa velocizzando e rallentando la loro velocità di esecuzione.
     
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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VII) Ξ Energia Viola

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    Riesci a portare avanti la tua offensiva, un calcio, poi un altro, ma il terzo – così come le comete di cosmo che lanci – si infrangono in uno spazio vuoto. Che cos’è questa roba ? Per la prima volta, nella sua voce, senti quasi irritazione. Che cosa stai facendo, Anfitrione? Una domanda che trova una giusta conseguenza nelle sue parole successive. Fammi vedere come hai fatto a sopravvivere fino a questo punto.


    Osservi la sua mano alzarsi verso il cielo, nel palmo inizia a formarsi una piccola sfera d’acqua che comincia a ruotare su se stessa. Quasi come se l’aria davanti al primarca fosse solida, lo vedi compiere un passo, poi un altro, e salire come gradini invisibili, che lo portano in alto, sopra di te di svariati metri. La sfera d’acqua comincia ad aumentare di volume prima di contorcersi ed allungarsi. La tragedia di Scilla, la ninfa dei mari tramutata in un mostro, era ben nota; quello che tendevano a dimenticare, però, era la presenza di Cariddi l’Insaziabile, il gorgo che aveva annientato flotte intere. E se non riesci a farlo, se non vuoi rispondere alla mia domanda, allora non mi servi.


    Con un tetro gorgogliare
    Il giudizio di uno dei Sette Re di Atlantide si rivolge verso di te


    P2vOTmW

    - Big Tornado -
    [ENUMA ELISH]



    L'immenso ciclone degli abissi si estende rapidamente verso il basso, verso di te, la cui velocità è aumentata dal vento generato dal Primarca. Ancora una volta, tuttavia, senti qualcosa accadere; una pressione dello stesso vento tenta di attirarti frontalmente verso l'attacco che sta arrivando.



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    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Frattura al dorso della mano sinistra, contusioni sparse su tutto il corpo, frattura composta alla mandibola.
    MENTALMENTE Ξ Concentrato
    STATUS SCALE Ξ [Indossata] Graffiata


    NOTE DEL MASTER Ξ

    Ti si sta dirigendo contro un tornado gigantesco fatto di acqua che se ti inghiotte ti spappola [AF - Big Tornado + Vento] mentre hai una corrente di vento che ti tira verso il centro del ciclone [ad].


    L'Attacco è lanciato sempre ad Energia Blu, la corrente che ti spinge è ad Energia Rossa

    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
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    Aquila - Vento
    Pipistrello - Sonoro
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    TECNICHE Ξ

    Big Tornado ☼

    Quando Azae riuscì a vincere il favore di Cariddi, al termine della sua avventura, la ninfa maledetta dagli dei decise di elargirgli la sua benedizione - dopo quella concessa da Scilla. La bestia al di sotto del mare avrebbe permesso al Nono Re di evocare le acque controllate da lei, al fine di rilasciare - sul campo di battaglia - il loro potere distruttivo. Grazie a questa possibilità, il Primarca di Scylla può generare e controllare l'elemento ad una potenza decisamente superiore al normale, con una facilità estrema. Le capacità di gestione della tecnica, in base all'abilità e alla forza dell'utilizzatore, possono variare in diversi modi - restando sempre connesse da un singolo filo conduttore: il vorticare incessante. Imparando a gestire questa nuova capacità, Oliver è stato in grado di sviluppare impieghi differenti - soprattutto se connessi al suo stile di combattimento e ai poteri concessi dalla scale. Dotato di un colore strano, cangiante, che varia dal verde brillante al blu profondo, proprio degli abissi del mare e della vorace bestia che ha benedetto questa tecnica, viene generato come un ciclone orizzontale che mira a colpire il suo avversario attraverso una rotazione inversa. Grazie al movimento centripeto, infatti, la corrente tenterà di trascinare verso l'occhio del ciclone il malcapitato - all'interno del quale si vedrà soggetto alla forza della corrente e della pressione, con il risultato di danni da impatto proporzionali alla potenza dell'energia dell'utilizzatore. La rotazione dell'acqua, su volontà, potrà essere invertita per sfruttare la forza centrifuga del movimento, e - in caso di riuscita - il nemico, o l'oggetto mirato, si vedrà sospinto via con velocità - una volta entrato e sottoposto alla forza del vortice. Esso può essere accompagnato, nella sua esplosione, dalle abilità di trasformazione delle bestie, ciò renderà il tornado d’acqua molto più pericoloso se in sinergia con le capacità di cui la Scale di Oliver è dotata. Un dato da non sottovalutare è quello della disposizione di una quantità di cosmo impressionante durante l’evocazione della tecnica; ciò gli consente di poter manifestare sul campo di battaglia anche più di un vortice d’acqua, oltre a gestirne le dimensioni e l’intensità della rotazione, portandolo al picco della sua espressione dove l’intero campo di battaglia può essere riempito di gorghi estremamente violenti. Ovviamente, le acque di Cariddi possono essere utilizzate anche come difesa, generando i vortici e utilizzandoli come scudi, o come camere di sfiato per deviare esplosioni cosmiche e attacchi elementali, rendendoli simili a grezzi condotti di scarico. La combinazione della molteplicità di manifestazione e la facilità di impiego cosmico, assieme ad una grande potenza d’attacco, rendono il Big Tornado una tecnica da non sottovalutare. [Tecnica lanciata con Cosmo Straordinario]


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    IV - Deep Inside

    Infuse gran parte di forza nei calci. Colpi portati alla perfezione, con tecnica e potenza da colpire sotto il collo di quella armatura così infrangibile. L'acqua si interruppe sotto il moto della gloria, che accompagnò i quadricipiti in tensione dell'antico. I primi calci di infransero fragorosamente, imbevuti di cosmo, mostrando tutta la loro mole muscolare. Ma i restanti, poi, si persero in una frazione d'aria che non vide più. Nel vuoto, come l'esplosione di Cometo che lo mascherò in parte facendolo allontanare.
    Scylla era troppo solido come guerriero, manteneva una calma e un controllo che non faceva aprire spiragli alcuni.

    Sospinto all'indietro dall'esplosione, i piedi di Anfitrione poi toccarono terra continuando a solcare i sedimenti, in una scia poetica di gloria e sangue. Mentre portava il braccio sinistro per aiutarsi ad interrompere il moto e infine fermarsi.
    Ora li sentì i colpi ricevuti: un'emicrania spaventosa sopraggiunse con l'adrenalina che diminuiva, riportandolo alla realtà, insieme a conati di vomito e tremori. L'avambraccio rotto fu sospinto di forza contro l'addome, per non muoverlo dopo la rottura subita. L'emorraggia era in atto: gli artigli dell'orso erano stati letali dopo lo stritolamento dei serpenti da fratturargli alcune ossa interne. Avevano portato dolori e pulsazioni lancinanti insieme all'addome e le braccia che sanguinavano, con una grave spossatezza. Era davvero in pessime condizioni. Ma riuscì ancora a muoversi. Purtroppo non stava riuscendo ad amministrare lo scontro, limitato dai suoi poteri o da armi che potessero aiutarlo.
    Quanto ci sarebbe voluto per trovare la via di fuga per salvarsi? Il nodo dalla matassa era troppo intricato. Come quando si cercava di liberarlo da così tanti fili che ormai si intrecciavano sino a perderne l'origine. Cosa si poteva fare in questi frangenti, se non tagliare tutto? Tagliare tutto...
    In cuor suo, cominciò a pensare che lo scontro avrebbe elargito la propria vita. Forse l'Oracolo aveva veduto quel giorno oltre la brina che nascondeva i passi di quella storia. E le Tre Parche, forse si apprestavano a recidere quel filo d'esistenza minuziosamente creato. Che fosse la fine?
    Guardò in alto nel cielo sperando di vedere una luce. Vanant, Vega, i suoi antenati, come facevano gli antichi popoli degli oceani nel mondo. Poi guardò se stesso. Le mani sporche, il corpo insanguinato, l'armature ammaccata.

    Altro sangue colò e si mischiò ad altro dolore.
    La respirazione si fece affannosa dalla fatica e dell'omeostasi del proprio corpo, che cercò di rimetterlo in equilibrio dai danni subiti. Con altre pulsazioni.

    Così dovette togliersi la maschera, mostrando il volto sporco e insanguinato per respirare meglio da non soffocare. Fissando con gli occhi il Primarca.
    Annaspò più aria che potè, bocca seguita dal naso, come un predatore che fuoriesciva dall'acqua per elargire la sua possanza. Il cosmo però lo sospinse; doveva farlo ancora.

    Il vero duello cominciava ora. Segnando la vita o la morte. Ogni qual volta che era allo stremo, quando ogni speranza o minimo pensiero svaniva, era lì che la vedeva. Anfitrione lo sapeva bene. Era stato forgiato da questo, e per questo. Sentì i corni elevarsi dagli abissi che lo chiamarono. Nell'aria. Insieme ad una voce, una energia dentro di sé che non voleva. Che lo sospingeva. Egli aveva sempre combattuto per qualcosa, anche imponendoselo. Adesso voleva lottare solo per la propria essenza e per ciò che gli era stato dato da Ananke. Se davvero era la fine, quella notte, voleva farlo solo per l'onore e il rispetto che doveva a sé. Per il fato. Dopo tutto quel tempo.

    Arrivarono altre parole, a cui non rispose. Risparmiando il fiato per ritrasformare più acido lattico nei muscoli preparandosi ad un altro scontro.
    Il Generale poi salì verso l'alto, cominciando a creare una sfera d'acqua sempre piú grande cavalcata dai flussi; gli oceani di cui era il signore.
    Plasmandola sempre più in una forma longitudinale, stava per gettarla su di lui dall'alto come un cilindro che lo avrebbe inglobato. Scylla sembrò uno degli araldi dei primi sotto il cielo e la pioggia incessante. Avrebbe misto l'acqua del mare con l'acqua del cielo in un tripudio di morte, in una pietra tombale per il vecchio. Ma il timore non era contemplato.

    Non ancora... Primarca...

    Sussurò quasi a se stesso che al suo opponente, espandendo il cosmo. Scylla repentivamente gettò il flusso - ormai creato - verso il basso per schiacciarlo.

    Il gorgoglìo divenne tumulto. Il tumulto divenne morte. La colonna d'acqua cominciò ad arrivare per infrangersi sulle sue membra, velocizzata dai flussi d'aria.
    Ma le Chiome di Cometo, dapprima evocate, tornarono questa volta velocizzate con il Tempo, fronteggiando quella accelerazione per avvolgere Anfitrione poco prima dell'impatto, in una specie di guscio protettivo nel tentativo di proteggerlo. In un impatto che avvenne violentemente.
    Come una pressa esercitata sul suo corpo a spezzarlo, e addirittura a spingerlo dentro di sé, Anfitrione fu colpito. Lo scontro inumano lo sconguassò a tal punto da soffoccarlo. Si oppose con tutto se stesso, mentre la protezione collassava nelle acque vorticose e le gambe fino all'addome venivano inglobate spinte negli abissi. La morsa fu letale. Distruttiva. Nel contempo venti nemici si alzarono, cominciando a colpirlo ed avvolgerlo per tirarlo verso il flusso. Verso il suo centro. Venti ingannatori che volevano imporre la fine in quella notte, nella notte nera del Primarca, nel centro del gorgo di Cariddi dove la vita si annientava. Non poteva permetterlo, non in quel modo. La protezione inferiore si infranse mentre quella superiore stava per cedere. Mentre si opponeva ai venti, notò che questi eran più deboli rispetto ai colpi precedenti, da avere uno spiraglio di fuga. Decise allora di fare collassare il guscio difensivo - la parte superiore che stava per spezzarsi - in una piccola esplosione che gli potesse dare la spinta necessaria per fuoriuscire dai flutti e non venire inghiottito. E lo fece. Esplose. Le chiome divennero polvere d'orata spezzando la pressione. Aiutandosi anche con il volo impefetto che gli era stato in dono, Anfitrione uscì come un proiettile sospinto dai flussi, con l'enorme mole d'acqua che gli aveva danneggiato gravemente il corpo facendogli mescolare sangue con la pioggia. Il braccio destro ancora fermo vicino al petto tremava, e il braccio sinistro ora alzato stava per contrattaccare. Trattenne il vomito con la vista offuscata dall'indicibile dolore.

    Io ti mostrerò... che il mio nome non è mai stato sinonimo di forza...ma bensì di grande resilienza!

    La traiettoria propulsiva lo spinse fino in cima il nemico, superandolo d'altezza, dove formò due ammassi cosmici nella dita della mano sinistra.

    k

    Αμϕιτρύων σϕραγίς‎‎
    AMPHITRYON SPHARAGHISMA

    Candidi e cangianti i colori che si stagliarono nel buio, illuminarono brevemente quella notte di un antico e celato potere d'universo.

    Le due galassie furono velocemente lanciate contro Scylla, avviluppandosi in un moto centripeto per poi staccarsi e prendere due traiettorie differenti. Come il Cane e la Volpe del mito, due forze primigenie che si erano attratte e allontanate all'infinito per non far collassare la realtà.
    Quando sarebbero giunte ormai prossime al contatto con il Primarca, quella di sinistra si sarebbe bloccata.
    Magicamente. In un inganno.
    Fermata temporalmente da Anfitrione in un rallentamento quasi statico, che non avrebbe fatto avanzare più il colpo. Bloccandolo davanti il volto di Scylla a pochi centimetri con lo scopo di ingannarlo e prenderlo allo sprovvista in un diversivo.
    Mentre quella di destra, era così intrisa di potere e cosmo, che avrebbe continuato il moto per cercare di colpirlo sopra la testa - o collassare appena qualcosa la toccasse - creando una deflagrazione distruttiva in una cupola di 200 metri, che avrebbe sconguassato la terra e inondato qualsiasi cosa si fosse trovata in aria con la propria energia cosmica insieme all'onda d'urto.
    Con lo scopo di danneggiarlo il più possibile e rompergli le osse del corpo, organi interni e qualsiasi cosa potesse sotto quella armatura, come stava facendo egli con lui.

    Doveva farcela, anche se stava per arrivare al limite di danni e della stanchezza. Il guerriero cercava un modo di colpirlo pesantemente. Perché se non poteva riuscirci con attacchi mirati - grazie alla velocità e alle difese superiori del Primarca - avrebbe cercato di danneggiarlo il più possibile in un'area di scontro dove quanto meno non poteva svanire. O almeno, così pensava.

    Era suo obbligo in quella notte di morte. Se non poteva vincere contro quell'uomo, se era stato mandato per terminare la sua esistenza, doveva rendere la cosa più difficilmente possibile togliendogli un pezzo di sé. Togliendosi un pezzo di sé. Rendendo onore al nome che portava, per se stesso e per la sorte. Nei meandri del creato.

    SPOILER (click to view)
    FISICO Fratture e rotture di ossa interne da stritolamento. Ematomi vari. Tagli profondi su addome e braccia. Perdita copiosa di sangue. Avambraccio destro rotto con emoraggia interna. Parte inferiore e gambe danneggiate gravemente.
    MENTE Arriva la stanchezza. Spossato, giramenti di testa. Pulsazioni. Tremori da emorraggia.
    STATUS GLORY Grado [IV] - Indossata [Forma Umana] - Ammaccata gravemente su varie parti. Vambrace destro incrinato. Parastinchi e protezioni inferiori ammaccati gravemente.
    RIASSUNTO AZIONI
    Dopo essermi allontanato nel post precedente mi riposiziono. Non posso fare grossi movimenti di spostamento in quanto sto recuperando forze dai danni subiti e dalla rottura del braccio. Appena giunge il Ciclone però uso come [DIFESA] le Chiome di Cometo. La loro formazione è accellerata con il Tempo affinché riesca a formarsi nel momento che arrivi il colpo che è velocizzato dai venti. Però questo mi colpisce e mi fa male. Dopodiché l'AD cerca di spingermi verso il suo centro, ma mi oppongo prima che avvenga facendo esplodere la parte superiore della difesa (non ancora distrutta) dal darmi insieme al Volo Imperfetto una spinta per uscire dal gorgo e non finire maciullato.
    Successivamente in volo contrattacco lanciando Amphitrýōn Spharaghisma, che consiste nel lancio di due enormi ammassi cosmici. Uno appena arrivato a qualche centimetro da te lo rallento quasi in stasi con il Tempo in un diversivo, mentre l'altro continua puntando sopra la tua testa dove all'impatto (o non appena qualcosa lo tocchi) genererebbe una grossa esplosione di 200 metri a cupola per danneggiarti il più possibile. [DIV + AF]
    Anfitrione [X] ✦ Daimon della Sorte ✦ Energia Rossa
    ABILITÀ E TECNICHE
    Ingegno di Anfitrione [Sensi Acuti]
    Plasmato in numerose battaglie e corti, nelle Ere e nella Storia, Re Anfitrione ha sviluppato una capacità sensoriale acuta, in grado di percepire al meglio la realtà cui si pone dinanzi. Che sia un nemico, una illusione, un ambiente ostico e velato, egli potrà ampliare i propri sensi, soprattuto il sesto, per poter fronteggiare varie situazioni. Potrà percepire/intuire la natura di un cosmo, una parola celata, uno sguardo, delle intenzioni altrui (only gdr).
    Ciò porterà ad avere una maniacale precisione e reattività nei propri colpi e movimenti, incredibilmente degni di un esperto e ingegnoso Re.

    Tempo
    Organizza la mobile continuità di stati in cui s'identificano le vicende umane e naturali, ricollegandola a un'idea di successione e di evoluzione: il fluire, il passare, lo scorrere, l'andare, il variare d'affetti e di pensieri. Anfitrione potrà velocizzare, rallentare o spingere alla stasi selettivamente un essere vivente nelle sue azioni (ne consegue quindi processi biologici inclusi pensieri/stati mentali e spirituali) oggetti fisici e azioni personali. Potrà manipolare materia ed energia all'interno del proprio raggio di azione, provenienti sia da un attacco che presenti gia nell'area circostante (flussi d'acqua, elettricità, incendi ecc.). Inoltre ciò che verrà toccato da questo potere, se facente parte dall'ambiente, verrà considerato come costrutto cosmico di pari livello. La concentrazione per attuarla sarà necessaria, ma sempre meno dispendiosa di abilità provacanti medesimi effetti o abilità quali telecinesi; mentre la sua efficacia su altrui varrà sempre dalla differenza di livello energetico.

    Chiome di Cometo [Cosmo + Tempo]
    Altra impresa fu quella di riconquistare il suo regno, che era sotto l'egemonia di Re Pterelao. Costui era dotato di un esercito invincibile (i Tafi) ed era lui stesso invulnerabile: aveva una ciocca dorata, donatagli da Poseidone, che lo rendeva immune a qualsiasi tipo di offesa. Ma Cometo, che era sua figlia, innamoratosi perdutamente di Anfitrione, staccò per amore il capello dal padre condannandolo alla morte.
    Onorando il gesto nella fedele indefeltà della donna, il guerriero creerà dalla sue dita dei raggi cosmici, ricordando delle chiome dorate, che si avvilupperanno dinanzi al suo corpo, andando a formare una intricata e spessa ragnatela in grado di poter arrestare colpi cosmici, fisici ed elementali. Essendo intrisi di energia cosmica e temporale, potrà utilizzarli anche come strumento di offesa velocizzando e rallentando la loro velocità di esecuzione.

    Amphitrýōn Spharaghisma [Cosmo]
    In onore dei tempi immemori, questo colpo è un tributo al tragico passato. Anfitrione innalzerà il braccio destro con tre dita al cielo (pollice, indice e medio) convogliandovi tutto il suo cosmo. L'aura che ne fuoriuscirà si dipanerà dalle dita fino al terreno, come un miasma di luce e colori bianco/dorati. Alle sacre parole pronunciate, l'energia si libererà e fionderà sul bersaglio sotto forma di due ammassi di cosmo, che potranno impattare provocando una esplosione da danni cosmici.
     
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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VII) Ξ Energia Viola

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    FT Anfitrione - Energia Blu





    Per un attimo, puoi vedere il Primarca completamente immobile ad osservare la tua difesa. Inclina leggermente il capo e i visori si assottigliano, come se stesse cercando di analizzare qualcosa; una meccanica, un movimento dell'ingranaggio, il funzionamento di un motore che è il tuo corpo, il tuo cosmo. Appena la tua offensiva parte, tuttavia, estende una mano al suo fianco, mentre lo spazio attorno a lui diventa più pesante, umido, cominciando a contorcersi.

    Rapidamente, un vortice d'acqua simile a quello che Scylla ha lanciato precedentemente, ma posizionato in modo tale da far coincidere la bocca più grande sul terreno, circondandolo in quella che può vagamente ricordare una cupola, filtra il tuo vero colpo, vanificando il diversivo. Capisci che, a seguito di tanti diversivi portati avanti, il comportamento del primarca è diventato più guardingo, più cauto nelle difese. Ciononostante, una delle sfere di cosmo lanciate attraversano l'acqua roteante, riducendosi in dimensione, ma creando una piccola esplosione al suo interno. Prima che il tornado inverso si estingua completamente, puoi vedere una luce azzurra brillare al suo interno.


    Mi inviti a testare quanto grande sia la tua resilienza, allora.

    IeSjlvk

    Un sibilo.

    [CHIOME DI COMETO]



    I fasci di cosmo si estendono dal suo centro, il corpo del Primarca, nell'ambiente attorno a sé; davanti, dietro e soprattutto in alto, raggiungendo, difatti, anche la tua posizione. Ogni colpo cosmico è intriso del potere del pipistrello, trema ed estende una pesante vibrazione sonora, capisci che rimanere intrappolato nel tuo stesso attacco, declinato secondo i poteri di Scylla, può essere un errore da non commettere in alcun modo. Nell'aria si fa avanti anche un tremore più pesante e consistente, capisci che è una vibrazione a parte, la quale - con la sua frequenza - ha il compito di farti perdere l'equilibrio nel volo, di frastornarti e impedirti di muoverti correttamente, lasciandoti in balia delle Chiome di Cometo, da lui precedentemente osservate.


    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Frattura al dorso della mano sinistra, contusioni sparse su tutto il corpo.
    MENTALMENTE Ξ Concentrato
    STATUS SCALE Ξ [Indossata] Graffiata


    NOTE DEL MASTER Ξ

    Vedendosi arrivare contro due grossi attacchi in due direzioni diverse, Oliver prepara una difesa a 360°, avendo ormai capito quanti diversivi porti avanti. In caso di attacco multidirezionale, la difesa avrebbe seguito lo stesso ragionamento.

    Lo vedi ripetere i gesti delle tue braccia ed utilizzare le Chiome di Cometo, il cui attacco è potenziato non da tempo ma da vibrazioni sonore [af] mentre un'onda sonora costante tenta di scuoterti per farti perdere l'equilibrio e renderti difficile muoverti [ad], non mirano a fare danno consistente, sono sbilanciamenti.

    Entrambi gli attacchi sono ad Energia Blu


    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
    Lupo - Musica
    Aquila - Vento
    Pipistrello - Sonoro
    Ape - Teletrasporto

    Voz de las Olas [Telepatia]


    TECNICHE Ξ



    And we all lift, and we're all adrift together
     
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    V - Daimon della Sorte

    Nonostante il suo corpo umano si spezzasse, amalgamando il sangue con le striature di quei poteri cosmici radice d'ogni cosa, egli mantenne i sensi per la concentrazione.
    L'armatura si graffiò all'impeto dei gesti. Il dolore si intensificò in una lama che gli penetrò dritto il cuore. Gli attacchi tra i due si stavano susseguendo in un botta e risposta continui, dove il Primarca continuava a sventarlo con umiliazione. Tremava Anfitrione al suo sguardo. Di quell'elmo che si assottigliava spingendolo ai limiti, incutendogli timore in una specie di divertimento sadico.

    Il suono ovattato dell'ammasso dello sfragisma venne risucchiato all'improvviso, in un secondo tornado d'acqua, creatosi dal terreno fino sopra il cielo. Che inglobò il nemico e disperse la speranza del Daimon nella pura luce.

    Le pulsazioni del dolore continuarono a pregarlo di fermarsi, di pari passo con lo sforzo che divenne ingente. Lo fecero ansimare senza sosta, con la saliva che si mischiò ad altri liquidi non capendone la provenienza.
    Le gambe invece presero a dolere dalla pressione subita e dal sangue che ormai lo ricopriva dalla testa ai piedi. Non sentendole più.

    Provò a rimanere lucido, coi muscoli tesi e le ossa triturate. Mentre si ribellava e pregava di resistere anelando la morte, da dargli quel briciolo in più per colpire il figlio di Poseidone. Ma fu difficile. Egli poteva, voleva, perché la sorte sarebbe accaduta ugualmente. Doveva prepararsi a subire il peggio.

    Un sibilo poi fuoriuscì rompendo l'ammasso d'acqua del nemico, mostrandogli una offensiva che non avrebbe mai pensato di dover fronteggiare. Quasi a schernirlo con superiorità, Scylla evocò dei raggi cosmici che si espansero in ogni direzione, svelando una mera copia delle Chiome di Cometo: il colpo di Anfitrione era stato copiato nei gesti e nella esecuzione in segno di ardua sfida, testandolo nelle parole pronunciate.
    Lo stava sbeffeggiando in qualche modo, mostrandogli che non era nemmeno insidioso come contendente. Copiando le sue tecniche e sputando sul ricordo che ancora portava. Era un affronto che, nonostante non fosse più umano, sentì correre lungo tutta la schiena.
    Forse egli non conosceva il perché della sua storia. Egli non conosceva quel colpo magico, lo scopo intrinseco, che era stato creato per ricordare lei: la donna che sacrificò la vita per amore.

    Era un macigno che non ancora abbandonava del tutto. I sentimenti, nella fattispecie, quando non erano controllati potevano portare a compiere gesti inumani e scellerati, diventando una malattia di emozioni eccessive. Lo sapeva bene. Accadde anche a lui quando uccise per sbaglio suo zio. E fu proprio quello che accadde a Cometo.
    Ella impazzì d'amore per Anfitrione, in un innamoramento folle, uccidendo il padre e segnando il massacro del suo popolo. Mostrando soltanto qualcosa di irrisolto che non riusciva a trovare sfogo in lei.

    Anfitrione poi, quando la portarono al suo cospetto, non poté concedergli la salvezza. Anche se volle.
    Non poteva intercedere il sacro patto della sua famiglia rischiando la vita. Insieme a tutta la sua intera casata. Quel giorno, lui era lì proprio per l'imposizione di quelle leggi che volevano la riconquista del suo nome, del suo sangue, che lo aveva esiliato.

    Egli non potè fare altro che rimanere inerme. A guardare, mentre la bruciavano.

    Non era colpa sua. Non poteva dimenticare. Ma voleva.
    Vedendo quei raggi titanici illuminare la notte quasi in un nuovo sole che sorgeva sulla terra, mostrando l'immenso potere di quell'uomo, si sentì inerme. Disgustato. Come la fiaba di Esopo che parlava del vecchio e della morte.
    Sentì nel suo inconscio il ribollire di qualcosa. Una forza che si opponeva a cedere, ad accettare la sconfitta quando si presentava la morte. Un senso di rivalsa che non era ancora pronto. Voleva mettere una pietra definitiva e abbandonare tutte le radici maligne che avevano costruito la sua esistenza. Come la scoperta della sua famiglia maledetta dagli Dei e Titani, creata solo per far nascere immensi guerrieri come Perseo ed Eracle. Era questa la dura verità. Per questo lui esisteva; come goccia di un mare più importante.

    Egli non era mai stato nulla. Era sempre stato considerato solo un povero, stupido e ingenuo umano carne da macello. Solo Ananke e coloro che vivano nella sorte gli avevano concesso la rivalsa, vedendo la immane forza dentro di lui. Come una pietra forgiata dalla lava, da mille intemperie. Al di sopra perfino di quel sangue che lo aveva condannato ad essere solo un secondo. Aveva conosciuto che c'era qualcosa di giusto, ancora, da qualche parte nell'universo. D'altronde quando si viveva troppo a lungo nell'oscurità, si finiva per credere in modo errato che non esisteva altro. Altro, che nonostante tutto si mostrò spalla a spalla onorandosi e dandosi forza. Nelle intemperie. Nel giusto equilibrio. Per qualcosa di migliore.
    Anfitrione era pronto alla morte, la cercava da tanto. Se fosse giunta non avrebbe opposto resistenza. Ma l'avrebbe fatto per sé. In pace. Per il rispetto che si doveva.

    Il saggio diceva che era normale nella morte. Che era sempre un altro cambiamento. Diceva che non era importante cosa si nasceva, ma cosa si sceglieva di diventare. La forza del cane e della volpe, che gli era comparsa in passato, gli aveva già parlato mettendolo a nudo sui pensieri della sua anima. E di quello che era evolversi. Come era già accaduto mutando dentro di sé, divenendo un emblema di forze superiori, in una forza primigenia trasformata in dono. Accompagnando negli ultimi passi continui che non si sarebbero più fermati.

    Ma il tempo era contro di lui, ora.
    Scese giù in picchiata il guerriero, non senza fatica.
    Vibrazioni tutt'intorno presero fortemente a destabilizzato nel volo, provenienti da Scylla che lo voleva immobilizzare a cercare di rendergli vano le difese. Ma Anfitrione non poteva fare ormai molto in quelle condizioni. Il volo fu completamente fuori controllo, perso dalle vibrazioni sonore che ricevette e anche dalla stanchezza. Riportando il braccio vicino al corpo e rannicchiando le gambe contro il petto, assunse la forma di una sfera avvolgendosi col cosmo più che potè. Stringendo i denti.
    Pregando la sorte, le stelle dell'universo di dargli ancora quell'ultimo barlume di forza per resistere prima della fine. Di farlo solo per lui.

    Il colpo del Primarca lo colpì di nuovo violentemente alla formazione della difesa - ancora velocizzata - che ormai debole si spezzò provocandogli ingenti danni perforanti. Penetrandogli in tutto il corpo non protetto. Urlando umiliazione. Spezzando ogni centimetro di carne che ancora gli restava sana sotto la gloria essenza dell'anima. E risucchiandogli perfino l'energia, per gettarlo in un baratro senza fondo.
    Anfitrione stava arrivando al limite. I suoi poteri stavano per raggiungere il massimo consentito assimilabile dal cosmo. Non ancora, ripeteva dentro di sé. Non ancora.

    Non riuscì a riprendere il controllo del volo, ormai in balia delle correnti, perso in quel potere che neanche controllava perfettamente. Ma non gli servì. Richiamò il potere temporale, lesto e con grande difficoltà questa volta. Lo concentrò tutto intorno al Primarca velocizzando temporalmente più che potè la zona dove era situato, aumentando lo scrosciare della pioggia fino a farla diventare così forte e fitta da divenire nube assfissiante, un punto nero che non permettesse nemmeno alla luce di filtrare. Con ciò portò anche alla formazione di fulmini dal cielo che sarebbero caduti ad un ritmo serrato, in un infinito bombardamento senza scampo.
    Per destabilizzare e celare Scylla quanto bastasse, per permettersi di superarlo nella picchiata e arrivargli dietro la schiena. In un punto scoperto dove colpire.
    E qui, con tutte le forze ancora in sé, girarsi con un colpo di reni e lanciare con grande forza una sferzata cosmica lunga 50 metri con un calcio. Dorata. Brillante. Più d'ogni altra cosa, per fare splendere la propria anima.

    Intriso di rabbia, per potersi dare una spinta in più e infondere potenza. Per superare il dolore e l'impossibilità di muovere il proprio corpo. Insieme al volto contratto dallo sforzo, spalancato, in un grido di antiche parole ormai perdute. Lingue non appartenenti a quei mondi ma a qualcosa di diverso di cui ormai faceva parte. Che superava la sorte segnata di Anfitrione.

    ‎‎ANCÀLIMA IMBI ELENI

    iii

    Rimbombando con scellerata potenza nell'aria. Tuonando come il protettore demone che nelle antichità saggi e filosi avevano scritto e tessuto sugli uomini. Scagliò il colpo con tutto se stesso mentre il suo corpo si frantumava. E cadeva. Dirigendosi verso il terreno.

    SPOILER (click to view)
    FISICO Fratture gravi in tutto il corpo. Ferite da taglio e perforazione gravi su tutto il corpo. Perdita copiosa di sangue. Avambraccio destro rotto con emoraggia interna. Parte inferiore e gambe danneggiate gravemente.
    MENTE Molto stanco per lo sforzo e il risucchio vitale. Pesante spossatezza, vomito. Pulsazioni. Tremori da emorraggia.
    STATUS GLORY Grado [IV] - Indossata [Forma Umana] - Ammaccata gravemente. Vambrace destro incrinato. Parastinchi e protezioni inferiori ammaccati gravemente.
    RIASSUNTO AZIONI
    Le vibrazioni miste alla stanchezza/danni mi fanno perdere il controllo del volo e dei miei spostamenti, quindi decido di lasciarmi trascinare dal moto. Mi rannicchio più che posso su me stesso, avvolgendomi di cosmo velocizzato con il Tempo, per resistere al colpo che arriva in pieno danneggiandomi. Poi continuo la discesa verso il terreno, concentrando i miei poteri temporali nella tua area velocizzando la caduta della pioggia e dei fulmini per darti fastidio [AD] per poi provare a superarti in picchiata mentre cado e lanciarti con un calcio una sferzata cosmica per colpirti dietro la schiena [AF].
    Anfitrione [X] ✦ Daimon della Sorte ✦ Energia Rossa
    ABILITÀ E TECNICHE
    Ingegno di Anfitrione [Sensi Acuti]
    Plasmato in numerose battaglie e corti, nelle Ere e nella Storia, Re Anfitrione ha sviluppato una capacità sensoriale acuta, in grado di percepire al meglio la realtà cui si pone dinanzi. Che sia un nemico, una illusione, un ambiente ostico e velato, egli potrà ampliare i propri sensi, soprattuto il sesto, per poter fronteggiare varie situazioni. Potrà percepire/intuire la natura di un cosmo, una parola celata, uno sguardo, delle intenzioni altrui (only gdr).
    Ciò porterà ad avere una maniacale precisione e reattività nei propri colpi e movimenti, incredibilmente degni di un esperto e ingegnoso Re.

    Tempo
    Organizza la mobile continuità di stati in cui s'identificano le vicende umane e naturali, ricollegandola a un'idea di successione e di evoluzione: il fluire, il passare, lo scorrere, l'andare, il variare d'affetti e di pensieri. Anfitrione potrà velocizzare, rallentare o spingere alla stasi selettivamente un essere vivente nelle sue azioni (ne consegue quindi processi biologici inclusi pensieri/stati mentali e spirituali) oggetti fisici e azioni personali. Potrà manipolare materia ed energia all'interno del proprio raggio di azione, provenienti sia da un attacco che presenti gia nell'area circostante (flussi d'acqua, elettricità, incendi ecc.). Inoltre ciò che verrà toccato da questo potere, se facente parte dall'ambiente, verrà considerato come costrutto cosmico di pari livello. La concentrazione per attuarla sarà necessaria, ma sempre meno dispendiosa di abilità provacanti medesimi effetti o abilità quali telecinesi; mentre la sua efficacia su altrui varrà sempre dalla differenza di livello energetico.
     
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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VII) Ξ Energia Viola

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    I fulmini si abbattono sul terreno, velocizzati dai tuoi poteri, andando a sollevare una enorme nuvola di polvere, disturggendo in vari punti le rocce e lo spazio attorno al primarca. Lo vedi alzare le braccia per schermarsi dai detriti, dai frammenti che volano, mentre ti dirigi velocemente dietro di lui. Calcoli l'eventualità che blocchi la tua avanzata con le spire del serpente, come prima, ma ciò non accade; non sai se te lo stia lasciando fare o sia stato effettivamente colto di sorpresa. Arrivi dietro di lui e con i tuoi sensi puoi udire qualcosa. Non sono parole, non è una provocazione, tutt'altro: senti il rumore di un profondo sospiro, poi osservi la figura del primarca perdere tutta la tensione, eccetto per un punto. L'armatura cambia forma, diventando meno imponente, passando dalla conformazione del pipistrello a quella dell'ape. Le spalle, scrollate, si abbassano assieme all'altra gamba.

    Pensavo potessi darmi risposte sul perché siete qui, perché i tuoi simili hanno attaccato la mia casa.



    Nel momento in cui il tuo calcio lancia la bordata cosmica, ed essa impatta sulla schiena di Scylla - creando una grande esplosione - senti l'aria contrarsi davanti a te. Il Primarca è apparso dal nulla, come se fosse sempre stato lì, come se ti avesse aspettato nello spazio in cui tu sei prossimo ad atterrare, cambiando nelle fattezze del pipistrello, ancora una volta. Nella tempesta, ogni rumore smette di esistere, non riesci più a sentire la pioggia scrosciante, i tuoni, tutto sembra cancellato in maniera completa; il Primarca alza entrambe le braccia rapidamente, mirando alla tua guardia aperta dopo il calcio, più specificamente, alla tua gabbia toracica. Nel momento in cui avanza il colpo, riesci ad udire un singolo suono che increspa l'acqua.




    zmDMUtQ

    - Ki-Rata: Sixth Stance -
    [Calm river, ripple]




    Se fino a quel momento hai osservato Scylla quasi prenderti alla leggera, colpendoti in maniera casuale, senza troppo impegno, in quel momento puoi osservare, grazie alle tue percezioni, come abbia portato avanti un colpo preciso - sia nella forma che nell'esecuzione - dopo aver rilassato tanto il corpo. Un piede piantato sul terreno dietro di sé, creando una diagonale perfetta con la gamba, la schiena, entrambe le braccia piegate in avanti, salde, e l'altra gamba ad angolo retto. I pugni, paralleli, serrati davanti. Proprio come una goccia che cade e incrina tutto lo specchio d'acqua, il rumore, riflesso in quei pugni, si estende con la minaccia di vibrare attraverso l'interezza del tuo corpo, strindendo, creando una percussione sonora data dalla ripetizione concentrica del rumore della goccia che cade. Come a prendere un respiro dopo essere stato immerso, ogni rumore torna quasi amplificato, dopo la bolla di silenzio che i poteri illusori del Primarca hanno creato.

    Ma non credo tu abbia la forza o la conoscenza per rispondere a questa domanda.

    Si rimette in guardia.

    Dammi almeno la soddisfazione di osservare qualche tecnica che valga la pena studiare.




    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Frattura al dorso della mano sinistra, contusioni sparse su tutto il corpo, ossa del braccio destro fratturate, ossa delle scapole fratturate
    MENTALMENTE Ξ Concentrato
    STATUS SCALE Ξ [Indossata] Graffiata


    NOTE DEL MASTER Ξ

    Oliver si lascia colpire dal tuo attacco per farti abbassare per un attimo la guardia, poi si teletrasporta davanti a te e approfittando della tua posizione a mezz'aria, lancia un doppio pugno amplificato da una forte onda sonora che passa da parte a parte, vibrando all'interno dell'armatura. Non è un contrattacco, semplicemente subisce e poi si teletrasporta da te.

    L'attacco è a Energia Blu




    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
    Lupo - Musica
    Aquila - Vento
    Pipistrello - Sonoro
    Ape - Teletrasporto

    Voz de las Olas [Telepatia]


    TECNICHE Ξ



    And we all lift, and we're all adrift together


    Edited by ~Rain~ - 2/3/2023, 18:26
     
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    VI - ATTO

    Rotolando nell'aria, col sangue che lo avvolgeva. L'armatura incrinata e la forza della sua anima che non voleva cedere.
    Continuando a essere colpito, a spezzarsi, fino a piegarsi in ginocchio dinanzi alla morte. Ed essere insignificante.
    Come se ogni passo fatto fosse stato qualcosa di inutile, mai esistito. Simile a lui.
    In ogni singolo granulo di polvere alzato, di sudore, di ogni intemperie superata in un velo fastidioso da stracciare. Mentre lui si piegava. Piangeva. Si dannava maledicendosi, dal dolore immenso che sentiva. Ricucendo costantemente pezzi del suo cuore e dell'anima che si laceravano. Fino a svenire.
    Ma non avrebbe ceduto così, sotto quegli sguardi. Non avrebbe ceduto così sotto quelle azioni di deboli e fragili che lo circondavano, senza quella mano insignificante a prima vista, che si posava sulla spalla. E incuteva serenità, nei propri sbagli commessi, nella forza. Era essenza del fuoco, ruggiti fusi alle forze primordiali delle stelle che innalzavano la propria essenza su ciò che meritava. Definendolo. Tuonando su chi fosse veramente.
    Potevano sentirlo, ora, nei suoi passi oltremare, nella coltre che si diradava. Tremare della stessa aria sotto quelle vibrazioni di terra e oceani che avrebbe reso nulla qualsiasi azione. Di chi avrebbe preso faccia a faccia i macigni fino a farli spezzare sotto l'aura inamovibile che era. E dimostrare che loro erano al di sotto di egli. E lo erano sempre stati, insignificanti al suo cospetto.
    Fallo tuonare.
    Fallo tuonare.
    Fallo tuonare negli squarci del cielo e d'ogni materia.

    L'aria che si frantumò su di lui dal moto perso, lo avvolse in una sacca, girandolo come una freccia che inquadrava l'obiettivo. Dando il corpo verso il terreno e allargando gambe e braccia nella possanza.
    Colui che guidava, nella saggezza e forza indicando una via. Ma sospingendo mai.

    Il suo nome non aveva neanche più importanza. Vite che lo avevano definito nelle realtà, che neanche gli appartenevano più. A cui nessuno apparteneva. L'origine, come aveva visto nell'Empireo, non era plasmata dal vissuto, da condizionamenti, da esperienze di esistenza nella realtà. Ma quello che era prima che si definisse tale. Importava solo cosa era la sua anima, il fulcro di energia che lo aveva plasmato fin dal principio che fu creata, dove solo gli antichi potevano vedere. E sapere, come parte di ogni cosa. Lui l'aveva toccata.

    La luna lo illuminò sbucando dalle nubi della tempesta, risplendendo ogni singolo centimetro di una luce mistica innaturale. Di estrema quiete, ma allo stesso tempo di tumulti inarrestabili. Armonia, quale era, non cedendo.

    Il suo cosmo brillò avvolgendolo di una fiamma dorata splendente. Bellissima. Quasi che rallentasse la sua caduta. La fine era uguale per tutto, ciò che contava era superare quella linea.
    La mente ormai cercava di fermarlo, di prendere altre strade. Ma non la seguiva più. Non gli dava più retta con i suoi impulsi; altro lo stava guidando.

    Il Primarca era già lì, ad aspettarlo sotto la pioggia battente, in una posizione di combattimento ben specifica. Magicamente teletrasportato dall'aria. Saldo sul terreno: poté quasi sentire la sua energia crescere decisa a increspare ogni cosa, quando egli giunse a tiro, portando ogni suono a scomparire dalla realtà. Lasciando posto solo ad un innaturale silenzio che rimbombò nelle orecchie del guerriero, per quanto forte ed improvviso.

    Come il suono che increspava l'acqua quando toccata, Scylla fece partire i suoi pugni. Fu solo questo che riuscì a percepire: un movimento calmo, secco e veloce che si fece largo tra lo spazio. E il tempo. Anfitrione chiuse il pugno sano, ormai senza più rendersi conto dei gesti, mentre il colpo del Primarca arrivava. Con tecnica sopraffina, perfetta per fare male più di ogni altra cosa in precedenza.

    Il vecchio non potè proteggersi, troppo preso di sorpresa, avendo la guardia ancora abbassata dall'offensiva precedente. I pugni si scaricarono dritti sul suo petto, senza indugio, ammaccando l'armatura e vibrando dentro il proprio corpo.
    Come scosse di un gigante, presero lentamente ad espandersi per poi urlare senza senza sosta stridendo ai limiti.
    Le ossa interne si frantumarono ancora di più, muovendosi dalla loro posizione e tagliando la carne interna. I polmoni si sconguassarono spruzzando sangue e perforandosi, facendo entrare acqua. Il dolore percepito lo mandò nuovamente in black-out, mostrando linee offuscate di quello che lo circondava e del nemico lì dinanzi. In un istante lo ebbe paralizzato con sangue ingente che tornò in gola.
    Ma ormai non era più pienamente cosciente. Il braccio rotto penzolava, le gambe erano inermi e ogni parte del corpo era spenta. Eppure il pugno già chiuso di Anfitrione si era alzato, e cominciando a forgiarsi di scariche cosmiche brillanti, stava correndo lo spazio che li separava puntando verso il volto nemico. Su quell'elmo dorato, dietro quegli occhi profondi assotigliati che lo volevano. E prese a sussurare.

    Vogliono ciò che è stato loro tolto...

    I rumori poi tornarono in un uno scoppio improvviso, confondendo e destabilizzando come una esplosione; solo grazie i sensi acuti si tenne saldo per il colpo lanciato.

    È inevitabile...

    Intriso di puro cosmo e velocizzato al massimo dei suoi rimanenti poteri, aveva avvolto il braccio sinistro di scariche di potere come una lancia cosmica grezza, infondendo tutto se stesso per perforare la testa del Primarca come ultima volontà, in uno scambio reciproco di immane potenza. Primordiale. Semplice.

    Prendi pure questa tecnica e la mia vita...

    Continuò il moto divenendo cenere. Mentre le ombre avanzavano, inermi, rilasciando flebili sussurri. Di molteplici essenze, che eran con lui. Il fato.

    ma l'essenza rimarrà per sempre
    ai quei cuori
    che sono giusti


    SPOILER (click to view)
    FISICO Fratture gravi in tutto il corpo. Ferite da taglio e perforazione gravi su tutto il corpo. Perdita copiosa di sangue. Avambraccio destro rotto con emoraggia interna. Parte inferiore e gambe danneggiate gravemente. Emoraggia dentro la gabbia toracica con polmoni perforati. Sta per collassare.
    MENTE Quasi esausto per sforzo e il risucchio vitale. Non riesci a muovere bene gli arti. Vomito. Tremori da emorraggia. Prossimo al black-out totale.
    STATUS GLORY Grado [IV] - Indossata [Forma Umana] - Ammaccata gravemente. Vambrace destro incrinato. Parastinchi e protezioni inferiori ammaccati gravemente. Ammaccata sul petto.
    RIASSUNTO AZIONI
    I danni ormai incidono così tanto da non poter far altro che subire in pieno il colpo per la guardia abbassata e poi, subito dopo averlo ricevuto, attaccare a mia volta non potendo imbastire grandi strategie con il braccio sinistro intriso di energia cosmica (a mo' di lancia) al massimo della potenza, in un tutto per tutto, per cercare di colpirti nella zona della testa. Il colpo è accellerato con l'abilità Tempo. Editato per errore di scrittura.
    Anfitrione [X] ✦ Daimon della Sorte ✦ Energia Rossa
    ABILITÀ E TECNICHE
    Ingegno di Anfitrione [Sensi Acuti]
    Plasmato in numerose battaglie e corti, nelle Ere e nella Storia, Re Anfitrione ha sviluppato una capacità sensoriale acuta, in grado di percepire al meglio la realtà cui si pone dinanzi. Che sia un nemico, una illusione, un ambiente ostico e velato, egli potrà ampliare i propri sensi, soprattuto il sesto, per poter fronteggiare varie situazioni. Potrà percepire/intuire la natura di un cosmo, una parola celata, uno sguardo, delle intenzioni altrui (only gdr).
    Ciò porterà ad avere una maniacale precisione e reattività nei propri colpi e movimenti, incredibilmente degni di un esperto e ingegnoso Re.

    Tempo
    Organizza la mobile continuità di stati in cui s'identificano le vicende umane e naturali, ricollegandola a un'idea di successione e di evoluzione: il fluire, il passare, lo scorrere, l'andare, il variare d'affetti e di pensieri. Anfitrione potrà velocizzare, rallentare o spingere alla stasi selettivamente un essere vivente nelle sue azioni (ne consegue quindi processi biologici inclusi pensieri/stati mentali e spirituali) oggetti fisici e azioni personali. Potrà manipolare materia ed energia all'interno del proprio raggio di azione, provenienti sia da un attacco che presenti gia nell'area circostante (flussi d'acqua, elettricità, incendi ecc.). Inoltre ciò che verrà toccato da questo potere, se facente parte dall'ambiente, verrà considerato come costrutto cosmico di pari livello. La concentrazione per attuarla sarà necessaria, ma sempre meno dispendiosa di abilità provacanti medesimi effetti o abilità quali telecinesi; mentre la sua efficacia su altrui varrà sempre dalla differenza di livello energetico.


    Edited by Anfitrione - 13/3/2023, 17:14
     
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    Porti il pugno avanti, in un ultimo impeto di energia, di materia intrisa al tempo e al cosmo che si protraggono come le tue convinzioni verso il Primarca di Scylla. Ad una distanza così ravvicinata, senti qualcosa eruttare dall'interezza della figura appartenente al tuo nemico. Il cosmo bianco, intriso di venature e strali dorati, lo circonda completamente; qualcosa di gran lunga più potente degli attacchi che ti ha rivolto fino a quel momento. Apre la mano davanti al tuo pugno e semplicemente lo afferra; il tuo colpo vibra attraverso l'arto indicato e si disperde, facendo schioccare alcune parti dell'armatura. Gli occhi di Scylla sono fissi su di te, dietro il visore, il tuo pugno ancora bloccato nella sua mano, avvinghiata attorno alla tua come gli artigli di un lupo sulla preda. Eppure, non esercita pressione, non ti fa male né ti da un senso di pericolo, ti ha semplicemente fermato.

    Le tue convinzioni non sono poi tanto diverse da quelle che avevi nella prima vita, Anfitrione.



    Fa così strano essere chiamato per nome da una persona che non hai mai visto, di cui non sai nulla, ma che sa tutto di te. In una traslazione spaziale, vieni trascinato con lui accando ad un masso vicino e poggiato a sedere contro di esso. Dall'armatura, o meglio, da uno scomparto di essa, fuoriesce un piccolo dispositivo che comincia a trattare le tue ferite superficiali con un fascio di cosmo azzurro chiaro. Un senso di sollievo ti pervade, mentre senti un nuovo scatto nell'elmo del Primarca, si ritrae velocemente, fino a sparire dietro la nuca; con calma, nel termine della battaglia, puoi osservare da vicino il volto della persona che hai combattuto. Ti osserva, chiaramente pensando a qualcosa, prima di volgere lo sguardo al cielo notturno sopra di voi, le cui nuvole hanno cominciato a sparire, cessata la pioggia.

    C'è qualcosa che si sta lentamente mettendo in moto, e che coinvolge il mio ed il tuo mondo; qualcosa che può essere, come ti ho detto, un pericolo per le persone che vivono su questa terra. Questo lo rende un mio diretto problema, capisci?

    Con un dito ti picchietta sul petto dell'armatura.

    Diventa più forte, Anfitrione, apri gli occhi e le orecchie; se senti o scopri qualcosa di insolito, vieni a riferirmelo e vedremo come combatterlo, d'accordo?

    Ti rivolge un mezzo sorriso, rimettendosi in piedi. Armeggia con qualcosa in uno degli scompartimenti dell'armatura, lanciandoti a qualche centimetro di distanza un cubo di un materiale che non hai mai visto, con un pulsante sopra.

    Quando vorrai una rivincita, premilo e chiedi di Oliver. Fino ad allora, esé..


    Ti fa un cenno con la testa, ed in un battito di ciglia non è più lì.

    Il primo soccorso ricevuto ti permette di non svenire, lasciandoti con abbastanza forze da poter tornare indietro con nuove domande e nuove riflessioni, come ogni esperienza da cui hai sempre tratto forza.

    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Frattura al dorso della mano sinistra, contusioni sparse su tutto il corpo, ossa del braccio destro fratturate, ossa delle scapole fratturate
    MENTALMENTE Ξ Concentrato
    STATUS SCALE Ξ [Indossata] Graffiata


    NOTE DEL MASTER Ξ

    E qui abbiamo finito!
    Porto in valutazione :zizi:




    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
    Lupo - Musica
    Aquila - Vento
    Pipistrello - Sonoro
    Ape - Teletrasporto

    Voz de las Olas [Telepatia]


    TECNICHE Ξ



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