Re Re Regrowth

Add. lames76 per la Bronze Cloth della Fenice

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    Fumo, denso ed acre.

    La luce arancio delle fiamme si unisce al cielo del tramonto mentre le ombre iniziano la loro selvaggia danza in risposta al crepitare delle fiamme ed al volare delle scintille.

    Conosci quel fuoco, è il tuo fuoco
    quel tuo fuoco appena scoperto che sta divampando anche tutto intorno a quel campo di battaglia, l'ennesimo campo di battaglia di un pianeta martoriato.
    Devi difendere, sai che puoi difendere, ma ogni cosa ha un prezzo, e le coltivazioni di quel campo sono il prezzo da pagare per proteggere.

    Devi proteggere, vuoi proteggere, sei un protettore...

    Ma chi devi proteggere?


    jpg

    Di fronte a te una figura umanoide insieme ad una figura quadrupede, sembrano girare attorno alle fiamme, come se il solo lambirle possa generargli dolore.
    Il quadrupede alza quella specie di muso senza occhi come se stesse fiutando qualcosa.

    Devi proteggere, devi sopravvivere...

    CITAZIONE
    Master Corner:
    Benvenuto nel tuo addestramento lames76 .

    Ho deciso in maniera abbastanza unilaterale di svolgere un add atipico.
    Iniziamo direttamente da un bel combattimento.
    Hai le abilità: Fuoco ed Illusioni Mentali
    Non hai la Cloth
    Sei Energia Bianca+

    Al momento ti ritrovi, nel mezzo di un campo bruciato (in parte dal primo colpo da te scagliato), e ti frapponi fra i due esseri ed una ragazza dai capelli rossi che hai visto che sembrava essere oggetto della caccia di quei due esseri.

    A te.

    Ricordati di narrare le tue azioni lasciandole al condizionale.

    Tutto il resto dell'add verrà non ti preoccupare.
     
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    Pochi minuti prima

    Arios stava camminando ai limitari del bosco. Spostò lo sguardo verso ovest schermando gli occhi con una mano. La palla di fuoco che era il sole stava lentamente declinando verso l’orizzonte e si stava colorando di cremisi. Per lui, così legato al calore ed al fuoco, era sempre bello vedere il tramonto ma quella sera qualcosa nel colore del sole, uno scarlatto così intenso, lo fece rabbrividire.
    Presagi di sventura.

    Scrollò il capo dandosi da solo una scoppola dietro la testa e sorridendo in modo forzato.

    “Presagi di sventura, puàh!” pensò spostando lo sguardo a destra.

    Oltre il limitare dello scheletrico boschetto dove si era riparato si estendeva un campo di grano. Era uno spettacolo meraviglioso, colorato così com’era del rosso del tramonto ed era da tempo che non ne vedeva uno così rigoglioso. Senza rendersene conto iniziò camminarci dentro passando le mani sulle spighe.
    Era una bella sensazione e per un momento si lasciò cullare dalle emozioni e dai ricordi della sua infanzia.

    <<iiiiiiihhhhh!>> l’urlo, più sorpreso che spaventato, di una ragazza lo fece ridestare dalle sue memorie.

    Focalizzò lo sguardo e vide, più avanti a lui una ragazza dai capelli rossi a terra, che guardava in lontananza due ombre scure molto minacciose.

    Negli ultimi anni, da quando aveva perso tutto nel 2012, Arios era sopravvissuto. Era sopravvissuto sia perché aveva scoperto i suoi “poteri” di manipolazione della mente e del fuoco ma soprattutto perché si era tenuto sempre a distanza dagli altri uomini.
    Non sapeva bene cosa fosse successo quel maledetto giorno ma si era convinto che fosse colpa dell’uomo.
    Era sempre stata colpa dell’uomo, quindi che l’uomo si fottesse e se la cavasse da solo.
    Così era sopravvissuto in solitaria, quando sentiva rumori di conflitti si teneva a distanza, limitandosi a difendersi se attaccato e facendosi sempre i fatti suoi.
    Ma, ultimamente, non era più riuscito ad essere distaccato.
    Il giorno prima, per la fame, si era spinto fino ai limitari di quello che sembrava un piccolo villaggio rurale, composto da non più di cinque o sei case in pietra.
    Sembrava fosse stato distrutto e lui si era azzardato ad entrarvi alla ricerca di cibo. Ma nelle case aveva trovato i corpi delle persone che vi abitavano, sventrati e massacrati senza la minima umanità e senza distinzione: uomini, donne e bambini.
    Si era sentito disgustato ed aveva vomitato.
    Più volte.
    Quando si era ripreso, anche se ogni fibra del suo essere ed il suo senso di sopravvivenza gli diceva, semplicemente di allontanarsi ed andare il più lontano possibile da quel luogo, aveva raccolto ordinatamente i corpi delle persone e poi li aveva dati alle fiamme, per ridar loro una specie di dignità.

    Ora vedeva quelle due ombre scure minacciare questa ragazza.
    Di nuovo il suo senso di sopravvivenza gli disse di voltarsi e farsi i fatti suoi, sopravvivere.
    Ma qualcosa ribolliva nel suo corpo fin da quando era entrato in quel villaggio il giorno prima.
    Vide le due ombre avanzare verso la ragazza e concentrò la sua determinazione incendiando il campo tra loro e la giovane.


    Ora

    Arios avanzò a passo sicuro e determinato verso la ragazza e si fermò un istante a fianco di lei.
    <<stai nascosta ci penso io>> le parlò quasi senza guardarla e poi riprese a camminare.
    Mentre avanzava estense le fiamme tutto attorno alla ragazza, proteggendola in un cerchio di fuoco.
    Senza esitazione attraversò le fiamme, oramai aveva imparato a scostarle dal proprio corpo senza che gli causassero danni e sbucò dall’altra parte, fronteggiando i due esseri.

    “Cosa cavolo sono?” pensò leggermente confuso.

    Quello bipede sembrava una persona ma non sembrava proprio “normale”.
    Forse indossava un’armatura ed una maschera?
    L’altro sembrava una specie di cane, anche se lui non aveva mai visto nessun cane così grande e così orribile.

    <<chi siete!?!>>, gli urlò contro, <<cosa volete dalla ragazza!?!>>

    Piantò i piedi per terra assumendo una posizione di difesa, aspettando una risposta ma preparandosi a reagire in caso di attacco.
     
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    Davvero?

    Senti la voce squillante della ragazzina dai capelli rossi che ti guarda come meravigliata.

    L'essere umanoide sembra voltarsi verso di te, annusando o meglio percependo la tua essenza.
    L'essere quadrupede invece alza quella strana testa in aria e dall'estremità della bocca fuoriescono una trentina di sottili escrescenze carnose, gocciolanti bava che al solo contatto con l'aria inizia a sfrigolare, mentre un odore caustico ammorba l'aria.
    Gocce di bava che toccano il terreno provocano reazioni immediate a livello molecolare. Sembra comportarsi come un acido estremamente potente, tanto potente da far scomparire il terreno dove si posa.

    Il quadrupede allarga la sua bocca, che si manifesta per l'intera figura di quella sorta di cane.

    Punta verso di te e sembra caricarti.

    Improvvisamente cerchi di fuoco argenteo circondano la tua figura mentre l'aria di fronte a te sembra come incurvarsi, piegarsi e spezzarsi. La ragazzina dai capelli rossi genera strali di fuoco argenteo mettendo in fuga le due figure...

    Ma non durerà...

    La vedi passare fra le fiamme che hai generato senza nemmeno scottarsi. Il suo sguardo è duro, è molto più bassa ed esile di te eppure il tuo istinto ti urla che quella bambina è un vero e proprio pericolo.

    Ti salta in petto, puntando i piedi sulla tua cassa toracica e tenendoti per il bavero con le mani.

    Ti ritrovi il suo volto a pochissimi millimetri dal tuo.

    VUOI PARLARE CON DEI CORROTTI?

    Riesci nella manipolazione elementale senza alcun addestramento e non sei in grado di abbattere due corrotti?

    Come sei sopravvissuto finora?

    Con un leggero saltino si stacca da te e ti volta le spalle, intrecciando le dita dietro la nuca.

    Se vuoi sopravvivere ti consiglio di seguirmi al nostro accampamento. Sei strampalato ma forse possiamo renderti più utile di quanto non sei ora.

    Inizia a dirigersi lungo una specie di mulattiera impervia verso una collina.

    Quelli torneranno, e stavolta porteranno rinforzi.

    CITAZIONE
    Master Corner:
    Ok, shiftato la questione combattimento la riprenderemo più avanti.

    Vieni bombardato di informazioni interessanti e ti viene offerta una possibilità.
    A te.
     
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    “Corrotti”, pensò sorpreso, “Quindi è così che si chiamano quelle strane creature”

    Anche se, forse, la “creatura” più strana intorno a lui era proprio quella ragazzina.
    Anche se Arios non l’avrebbe mai chiamata così ad alta voce visto quello che sapeva fare.

    Dopo il cataclisma aveva vissuto quasi tre mesi nei resti del laboratorio di suo padre, faticando a dormire per i suoni terribili che provenivano dall’esterno, probabilmente da quella che era la piccola cittadina poco distante. Poi quando tutte le scorte di cibo si erano esaurite si era deciso a spostarsi.
    Si era avvicinato al primo villaggio ed aveva assistito ad una scena terribile, un gruppo di uomini armati stava depredando di tutto il cibo e gli oggetti utili le persone.
    Quindi l’ipotesi che si era fatto, cioè che la causa di tutto quello che era successo era colpa degli uomini era corretta.
    Aveva sentito ribollire il suo sangue ed aveva stretto i pugni.
    Aveva paura ma sentiva che doveva fare qualcosa.
    Era solo poco più che un bambino ma attorno a sé aveva sentito l’aria scaldarsi.
    Ma non aveva fatto in tempo ad intervenire.
    C’era stato un suono, come un ruggito o un sibilo e gli uomini armati avevano lasciato tutta la roba rubata per fuggire a rotta di collo su alcuni mezzi di trasporto. Le persone del villaggio si erano chiuse nelle loro case.
    Arios aveva sentito un brivido corrergli lungo la schiena, si era voltato e si era allontanato il più in fretta possibile. Nascosto in una piccola grotta aveva sentito degli strani rumori, come di animali, ma animali “diversi” e non aveva fiatato.
    Da quel giorno si era limitato a muoversi con estrema attenzione e tenersi lontano da tutti i centri abitati, sopravvivendo.
    Certo, negli anni gli era capitato di confrontarsi con altre persone ed altre “cose” ma il suo modus operandi era sempre stato quello di tenersi alla larga dalle persone.

    Scosse il capo risvegliandosi dai suoi pensieri, si avvicinò al punto in cui la “bava” del cane era caduta a terra ed arricciò il naso per l’odore acre. Si sembrava proprio acido.

    “Che cosa disgustosa”, pensò.

    La ragazzina continuava a proseguire lungo il sentiero allontanandosi da lui, come ignorandolo ora che gli aveva fatto quella strana proposta.

    “Accampamento”, pensò sollevandosi in piedi, “E’ strano che il pensiero di ritrovarmi con delle persone per la prima volta da quando sono rimasto solo mi alletti”, il suo stomaco emise un rumore gorgogliante e si rese conto di essere molto affamato. Sospirò poi sollevò un braccio verso la ragazza.

    <<ok vengo!>> gli urlò dietro.

    Fece due passi ma poi si fermò. Infilò una mano in una delle scarselle che aveva appeso alla cintura e ne estrasse una manciata di semi. Li guardò un momento aprendo il palmo della sua mano e poi li lanciò sul terreno che aveva riarso col suo fuoco. Dopo di ciò affretto il passo per raggiungere la giovane e mettersi a camminare al suo fianco.

    <<mi chiamo Arios>> le disse adeguando l’andatura a quella di lei, <<eh si, solitamente preferisco prima provare a parlare che attaccare subito… anzi solitamente mi defilo ma questa volta ho pensato che avessi bisogno di una mano>> la squadrò dall’alto in basso cercando di capirla ma quella ragazza restava un mistero, <<ma probabilmente non avevi bisogno di assistenza…>>
    Sospirò guardando avanti, <<non avevo idea che si chiamassero corrotti, è il loro nome o è il modo in cui tu li chiami?>> fece un’altra pausa <<e sono perfettamente in grado di affrontarli ma non sono il tipo da attaccare subito senza prima sapere contro chi mi sto per confrontare, in questi anni ho combattuto ma solo quando strettamente necessario>> fece un leggero sorriso <<e tu come ti chiami?>>
     
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    Gli occhi ambrati della ragazzina ti squadrano con attenzione, mentre cammina di fronte a te con la mani portate dietro la nuca, le dita intrecciate fra loro ed il viso rivolto all'indietro verso di te.

    Il suo è uno sguardo strano, sembra come cercare di guardarti dentro.

    Io sono Gaëla, 6ª Squadra dei Reclamatori di Atena ti risponde con tono di voce tale da far passare le cosa come scontata.

    La mulattiera che percorrete si rivela erta ed impegnativa in condizioni normali eppure la ragazzina dai capelli color rosso sembra affrontarla con semplicità.

    Al momento all'accampamento siamo in cinque, con te sei. Ti verrò assegnata almeno una tenda e dividerai il cibo con noi, siamo sempre in cerca di persone non toccate dal tocco della corruzione.

    Attende qualche istante.

    Prima di entrare nel perimetro interno il nostro medico dovrà visitarti ed eventualmente disporre una decontaminazione. In ogni caso la tua possibile ammissione sarà a discrezione del nostro Capitano.

    Si volta completamente verso di te ed inizia a camminare all'indietro.

    E' estremamente raro trovare qualcuno già in grado di manipolare il Cosmo come fai te. Qualcuno ti ha insegnato?

    Il Capitano Sarkisyan sarà sicuramente in grado di comprendere meglio una tua possibile affinità. Potresti addirittura essere degno di una Cloth, ma questo dipende da te, dalla tua anima, dal tuo cosmo, dalla Dea e dall'armatura stessa.

    E' palesemente interessata, se non a te, alle tue capacità. Forse per una sorta di affinità del tuo fuoco rosso con il suo fuoco argenteo.

    In ogni caso, ti consiglio di non attendere risposta da un corrotto. Loro sono un qualcosa di completamente sbagliato in questo mondo. E se non vuoi fonderti o venire divorato o peggio usato come incubatrice vivente, sarebbe ora che inizi a pensare che quello che è diverso da un normale essere vivente debba essere sterminato.

    Il tono di voce della ragazzina è ora particolarmente greve.

    Fai un favore a te stesso. Ed a loro.

    Inizi a sentire alcune voci da dietro la cima di un'altura, poco più avanti rispetto a voi vedi un altro ragazzo, dai capelli castani di circa vent'anni ad un primo sguardo con gli occhi color della terra.
    Lo vedi fare un cenno alla giovane che risponde secondo una gestualità apparentemente prestabilita prima di rivolgersi direttamente a lui.

    Kevin, avvisa il dottor Straub ed il Capitano Sarkisyan. Ho trovato lui ti indica E' capace di manipolare il fuoco, potrebbe essere un diamante grezzo, come li ama chiamare il Capitano.

    CITAZIONE
    Master Corner:
    Ok,
    Sembra che hai preso contatto con uno dei membri dell'esercito regolare del Grande Tempio, ti ho messo il link dove puoi leggere di loro.
    Nuove informazioni.
    Il Cosmo... cos'è?

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    BOOM! BOOM! BOOM!
    Ogni volta che la giovane apriva la bocca e diceva qualcosa, la mente di Arios era bombardata da informazioni. E tra l’altro arrivavano non come una spiegazione dettagliata ma in maniera casuale, piccoli (o grandi!) indizi che riempivano il suo cervello e che lui, man mano che li sentiva, doveva rielaborare e contestualizzare. O almeno provarci.

    “Ok Gaëla bel nome, suona bene” pensò mentre continuava ad ascoltare la ragazza, la sua voce era piacevole anche se vi sentiva sempre un fondo di sarcasmo “Reclamatori di Atena?” riuscì a mantenere un’espressione neutra anche se era curioso. Atena era un generale? Un titolo? Ricordava dalle letture delle storie della mitologia che da bambino amava tanto che era la dea della guerra, della tattica e della giustizia dell’antica Grecia. Sicuramente non era quella Atena.

    BOOM! BOOM! BOOM!

    “Accampamento, saremo in sei me compreso, avrò una tenda” riuscì a sopprimere un leggero sorriso “E’ una vita che non ne uso una, sicuramente meglio che dormire nelle caverne… ultimamente sono fin troppo umide” tornò serio “Tocco della corruzione? Quindi quegli strani fenomeni e quelle strane creature che negli anni ho evitato e con cui qualche volta mi sono scontrato sono qualcuno o qualcosa che ha subito questo tocco?”

    BOOM! BOOM! BOOM!

    Alla parola “dottore” Arios si fermò, ricordava da bambino suo padre con un camice da laboratorio e tutte le altre persone che lavoravano con lui che lo chiamavano “Dottor Deran”. Per un momento fu preda della malinconia poi tornò focalizzato “Quindi il capo di questo gruppo è un capitano… stavolta è sicuramente un titolo o un grado militare, non un nome”
    La ragazza si voltò a guardarlo direttamente continuando a parlare, era piccola, minuta ma incuteva timore. Aveva anche un bel viso.

    BOOM! BOOM! BOOM!

    “Cosmo? Cosa diavolo è il cosmo?” cercò di concentrarsi per non perdere neppure una frase detta dalla ragazza “Quindi so manipolare questa roba qualsiasi cosa sia… beh forse è un modo più bello per chiamare quello che io chiamo ribollire” sentì la domanda di Gaëla riguardo ad un insegnante e scosse il capo.

    “Capitano Sarkisyan, ok nome salvato” non era mai stato bravo a ricordare i nomi, anche perché vivendo da solo le poche volte che si era presentato e che qualcuno si era presentato a lui era durato il tempo di un’ora e poi non si erano più rivisti “Cloth? Un vestito? Ne ho davvero bisogno? Non pensavo che i miei fossero messi così male… uh… per avere un vestito serve l’approvazione di una Dea? Con chi diavolo mi sto immischiando?” ora era confuso e si grattò il capo.

    BOOM! BOOM! BOOM!

    “Ok, corrotto uguale sbagliato e cattivo uguale distruggere” sospirò. Arios si era sempre opposto quando aveva sentito che qualcuno di diverso andava distrutto perché diverso, ma in questo caso e con le esperienze che aveva avuto, non riusciva ad essere in disaccordo con la ragazza.

    BOOM! BOOM! BOOM!

    E poi un ragazzo nuovo sbuca da dietro la collina.

    “Uh! Altre persone! Che sensazione strana” tornò ad ascoltare quello che Gaëla stava dicendo “Dottor Straub e di nuovo capitano Sarkisyan, ok Arios cerca di non dimenticarti questi nomi" cercò di memorizzare bene ”Diamante grezzo?” sorrise “Nessuno mi aveva mai chiamato così prima!”

    Il bombardamento poteva continuare ma stavolta Arios voleva dire la sua, voleva chiedere qualche spiegazione maggiore. Ma oramai erano arrivati, quindi forse c’era il tempo per una sola domanda.
    “Accampamento, capitani, dottori, tende posso imparare man mano” pensò velocemente “Corrotti qualcosa ne so’, quindi chiedo di questa specie di esercito o di questo cosmo?”
    Si affiancò alla ragazza e la sfiorò per attirare la sua attenzione.
    <<scusa Gaëla, hai parlato di cosmo ed io non ho la minima idea di cosa sia>> continuò prima di ricevere una risposta <<alle volte sento una forza interiore e so che è quella che mi permette di manipolare il fuoco e fare altre cose, ti riferisci a quella quando parli di cosmo? Io l’ho sempre chiamata Ribollire…>>

    CITAZIONE
    Ho volutamente scritto sempre cosmo in minuscolo, perchè per ora per Arios è "solo una parola nuova", mi piace pensarlo come uno che è vissuto "fuori dal mondo" (quasi letteralmente) per quasi tutta la sua vita.
    E poi "Ribollire" mi suonava troppo bene :-D
     
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    L'interno dell'accampamento risulta essere estremamente spartano: delle tende disposte in cerchio, con un lato coperto da un'alcova nel monte che si diparte dalla collina su cui ti sei inerpicato con la ragazzina dai capelli rossi ed un focolare posizionato appena all'interno dell'alcova, in modo da minimizzare eventuali luci.

    La ragazzina assiste al fianco del dottore della squadra, un vecchietto azzimato e con una zazzera di capelli color dell'argento che ricopre solamente dalla metà testa fino all'attaccatura in prossimità della fronte. La parte della nuca è un nugolo di cicatrici.
    Vieni fatto spogliare e ti sottopone ad una visita il meno invasiva possibile, anche in relazione al luogo ove vi trovate. Si scusa un paio di volte con te per la mancanza di idonei strumenti ma per lo più borbotta da solo.

    L'esito dell'esame è positivo, non riporti o comunque non sembri riportare ad un primo esame, segni di corruzione e/o contaminazioni da agenti esterni.
    Mentre ti rivesti è solo allora che la ragazzina prende la parola per rispondere alle tue domande.

    Il Cosmo è ovunque, intorno a noi, in noi, intorno e nelle cose, nel mondo, nell'aria...

    Porta l'indice appena sotto il labbro inferiore, come a cercare di ricordare una lezione di scuola.

    E' la forza e l'energia unificante che permette a tutti noi di esistere e, per coloro i quali risultano essere stati benedetti da un talento innato nel suo uso, permette di compiere imprese sovrumane, un tempo addirittura sarebbero state additate come magiche

    Una nuova voce, più matura seppur di origine metallica.
    Dalla tenda dove hai effettuato la visita medica vedi entrare una donna, dai capelli color viola che indossa una maschera ceramata con dei disegni ed arabeschi riportati.
    La ragazzina dai capelli rossi trotterella verso la nuova venuta indicandoti e raccontando di come ti ha trovato.
    La nuova venuta volta il capo verso di te e percepisci come un senso di annullamento che ti circonda: i suoni si fanno più ovattati, la visione periferica diminuisce all'improvviso ed un senso di secchezza della bocca ti impedisce di deglutire e finanche di proferire parola.
    L'istante successivo tutto torna normale, come se non fosse mai accaduto nulla, come se fosse stata una tua sola impressione.

    Sono Sirvart Sarkisyan, Capitano della 6ª Squadra dei Reclamatori. Quindi a quanto pare sei in grado di manipolare il movimento atomico favorendone un incremento tale da sviluppare fiamme, interessante.

    Scosta un lembo della tenda e ti fa cenno di seguirla.

    Un talento tale nella manipolazione elementale del cosmo è davvero rara, si narra di pochi in grado di farlo senza aver ricevuto un addestramento.

    Ti conduce intorno al fuoco dove ti fa cenno di accomodarti su una panca e ti offre n piatto di legno levigato ed un frugale pasto.

    Non è molto ma è comunque buono. Mangiare in compagnia fa bene allo spirito oltre che al corpo.

    Non vedi il suo volto che rimane coperto dalla maschera, non vedi nemmeno i suoi occhi eppure te li senti puntati addosso, puntati dentro fino al al centro della tua anima.

    Parlami di te, raccontami la tua storia. Per il futuro vi è tempo di parlare.


    CITAZIONE
    Master Corner:
    Post di intermezzo

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    CITAZIONE
    Il Cosmo è ovunque, intorno a noi, in noi, intorno e nelle cose, nel mondo, nell'aria...
    E' la forza e l'energia unificante che permette a tutti noi di esistere e, per coloro i quali risultano essere stati benedetti da un talento innato nel suo uso, permette di compiere imprese sovrumane, un tempo addirittura sarebbero state additate come magiche

    Arios sentì le parole della ragazzina dopo la visita medica. Erano anni che non ne subiva una, ma accettò la cosa con pazienza anche perché notò, negli atteggiamenti del dottore, una delicatezza che non si aspettava.

    “Quindi si chiama Cosmo la forza interiore che mi permette di fare quello che so fare” annuì in risposta a Gaëla “Anzi sembra non solo dentro di me ma in tutto… ha senso, visto che riesco a manipolare la mente a distanza ed anche a far prendere fuoco alle cose a distanza… quindi è una specie di connessione tra tutti e tutto”

    Vide entrare l’altra donna, nonostante avrebbe potuto scommettere di non poter essere più sorpreso da nulla il modo in cui vestiva lo colpì. Non si stupì del fatto che il capo di quello sparuto accampamento fosse una donna, negli anni passati da solo aveva osservato da lontano gli insediamenti ed aveva compreso che quelli che funzionavano meglio erano quasi sempre guidati da una donna. Per contro, i gruppi di predoni erano quasi sempre guidati da uomini.
    Mentre rifletteva su questa cosa sentì lo sguardo di lei, anche se non poteva vederlo, diretto contro di lui e sentì una specie di mancamento.
    Avrebbe voluto esclamare qualcosa ma non ne ebbe la forza, semplicemente non poteva. Ma il mancamento terminò come era iniziato e la donna mascherata lo invitò a mangiare.

    CITAZIONE
    Non è molto ma è comunque buono. Mangiare in compagnia fa bene allo spirito oltre che al corpo.

    Arios si ritrovò ad annuire nuovamente, il cibo non era niente di speciale ma era buono e caldo e, incredibile ma vero, si ritrovò a pensare che la donna aveva ragione. Non se ne era reso conto, ma gli mancava un po’ di compagnia.

    CITAZIONE
    Parlami di te, raccontami la tua storia. Per il futuro vi è tempo di parlare.

    <<signora… ehm mi scusi, capitano Sarkisyan>> bofonchiò asciugandosi la bocca su una manica <<grazie per questo cibo>> fece un leggero sorriso <<non sono molto bravo a parlare di me, sono anni che non lo faccio. Le conversazioni più lunghe che ho fatto con qualcuno ultimamente erano per barattare qualcosa con del cibo quando non riuscivo a trovarne da solo>> si grattò dietro la testa imbarazzato <<comunque mi chiamo Arios Deran, credo di avere 17 anni circa, ho perso un po’ il conto dei giorni dal 2012. Non ho una storia molto esaltante, vivevo da bambino con mia madre prevalentemente, perché mio padre era quasi sempre in laboratorio. Sa, era a capo di uno di quei posti dove venivano conservate le sementi provenienti da tutto il mondo, una specie di “arca” dei semi>> fece un leggero, malinconico, sorriso suo malgrado <<nel 2012 ho perso tutto e poi sono semplicemente sopravvissuto>> fece una pausa e ripensò a quello che la donna gli aveva detto riguardo al suo talento <<proprio nel 2012 ho scoperto di poter manipolare il fuoco, è stato questo talento e la mia determinazione a vivere che mi ha salvato da un’esplosione. Inizialmente non ho capito come ma le fiamme mia hanno semplicemente avvolto invece che consumarmi e mi hanno come protetto in un bozzolo>> cercò lo sguardo di Gaëla come a cercare di capire se quello che stava dicendo aveva senso, perché a dirlo e sentirlo per la prima volta ad alta voce, era confuso <<poi semplicemente sono sopravvissuto, ho usato il mio potere per difendermi dalle creature che ci sono lì fuori, mentre con gli uomini ho scoperto di poter manipolare i loro pensieri sotto forma di piccole illusioni>> ancora fece una pausa, se avesse sentito un discorso del genere da qualcuno avrebbe stentato a crederci <<mi sono sempre tenuto a distanza da tutti, a volte ho dovuto contrattare e barattare cose per del cibo, a volte mi sono avvicinato da degli insediamenti. Una volta ho aiutato a spegnere delle fiamme che avevano preso il tetto di una capanna anche se la gente del villaggio non ha mai saputo del mio aiuto perché sono rimasto nascosto in disparte…>> non sapeva che altro dire <<non so perché sono intervenuto quando ho visto Gaëla con quelle due cose, forse ho solo pensato che fosse giusto farlo… le ingiustizie non mi sono mai piaciute men che meno i bulli>> rimase in silenzio ancora posando finalmente il piatto del cibo <<ah non so se è importante, le mie bisacce sono piene di semi, li ho presi quando sono andato via dal laboratorio di mio padre e mi piace lanciarne una manciata sulla terra che ardo con il fuoco. La terra riarsa è fertile e la speranza che qualche seme germini e porti la vita mi pare uno scambio giusto con la distruzione che ho appena portato>> sorrise un po’ imbarazzato poi non resistette più e fece una domanda <<capitano posso farle una domanda? Come fa a vedere con quella maschera sul viso?>>
     
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    La ragazzina dai capelli rossi sghignazzò quando sentì la domanda posta al suo capitano.

    Dal canto suo Sirvart attese qualche istante prima di rispondere.

    Non è solo con gli occhi che si osserva il mondo e le persone disse laconica.

    La giovane donna tamburellò per un paio di secondi i polpastrelli della mano destra sulla maschera.

    Bene, penso di aver capito cosa sia successo, e vedo il delinearsi di un profilo stellare sul tuo cammino. attese qualche secondo prima di continuare potrei insegnarti a coltivare il tuo talento innato nell'uso del Cosmo, potrei accennarti e mostrarti una via nel Cosmo sotto la luce della guida illuminata della Dea della Giusta Guerra, Athena.

    Prima che tu ponga la domanda, è QUELLA Athena gli dei sono veri ed esistono, alcuni sono a favore del genere umano, come la somma Athena, altri... diciamo che esistono diversi schieramento e non tutti la vediamo allo stesso modo,

    Eruppe Gaëla nella discussione.

    Gaëla ha detto la verità. Sotto lo stendardo e la guida di Athena noi ci ergiamo a scudo per l'umanità contro atrocità ed orribili pericoli, quanto se non più insidiosi dello stato del mondo attuale. Ma tornando a noi chiuse il pugno inistro avvolgendolo nella mano destra, puntando i gomiti sulle ginocchia e posando il mento sulle mani, volse il viso mascherato nella tua direzione.

    Ti ho detto che potrei insegnarti, o almeno avviare una sorta di istruzione nell'uso del cosmo, ma questa possibilità ha un prezzo. Come la mia piccola iper attiva amica ha detto ci sono diversi schieramenti e ciascuno ha i suoi scopi e le sue idee. una piccola pausa di sospensione Cosa ne pensi della possibilità di ambire a qualcosa di superiore, alla realizzazione di un sogno, di un mondo di nuovo libero. altra sospensione, attentamente studiata Saresti disposto a divenire uno scudo a difesa dei poveri, degli oppressi, dell'intera umanità in nome e per conto della Dea?

    E lasciò a te la parola.
    CITAZIONE
    Master Corner:
    Post di intermezzo

    A te.
     
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    <<>> – Parlato

    BOOM! BOOM! BOOM!
    Di nuovo il bombardamento di informazioni riprese a tappeto e stavolta senza esclusione di colpi e di sorprese.
    CITAZIONE
    Prima che tu ponga la domanda, è QUELLA Athena gli dei sono veri ed esistono, alcuni sono a favore del genere umano, come la somma Athena, altri... diciamo che esistono diversi schieramento e non tutti la vediamo allo stesso modo,

    “Gli dei esistono?” riuscì a non trasalire solo perché le informazioni continuavano a colpirlo e non ne ebbe quasi il tempo “Athena la dea della giustizia e della guerra esiste ed è “vera”?”

    BOOM! BOOM! BOOM!
    CITAZIONE
    Gaëla ha detto la verità. Sotto lo stendardo e la guida di Athena noi ci ergiamo a scudo per l'umanità contro atrocità ed orribili pericoli, quanto se non più insidiosi dello stato del mondo attuale.

    A questa affermazione Arios storse la bocca suo malgrado, “Pare che non stiate riuscendo mica tanto bene a fare da scudo all’umanità se le cose lì fuori sono così terribili….”
    Ma suo malgrado si fermò a pensare. Il mondo, le persone, hanno un assoluto bisogno di qualcuno che le protegga. Un assoluto bisogno di qualcuno che le difenda contro gli orrori che erano sbucati dio… pardon Athena solo sà da dove.

    BOOM! BOOM! BOOM!
    La donna continuava a parlare.
    CITAZIONE
    Cosa ne pensi della possibilità di ambire a qualcosa di superiore, alla realizzazione di un sogno, di un mondo di nuovo libero. altra sospensione, attentamente studiata Saresti disposto a divenire uno scudo a difesa dei poveri, degli oppressi, dell'intera umanità in nome e per conto della Dea?

    Arios sospirò. Tutta la sua vita era stata passata a sopravvivere e basta, escludendo tutto e tutti e tenendosi a distanza da tutti gli altri esseri umani. Solo ora si rendeva conto che l’aveva fatto per difendere sé stesso. Il dolore di aver perso i genitori in modo così brutale ed improvviso ed essere stato strappato dall’infanzia e precipitato nell’età adulta in un istante, era ancora bruciante dentro di lui. Solo ora si rendeva conto che il suo tenersi lontano era stato solo un modo per impedirsi di avere altri legami che gli avrebbero potuto causare dolore in caso di perdita.
    Scosse il capo confuso.
    Ora capiva che sentiva un profondo desiderio di tornare a parlare con qualcuno, ridere con qualcuno.
    Sentiva il desiderio di non essere più da solo.

    <<tutto quello che mi state raccontando è pazzesco>> mormorò e fece una lunghissima pausa <<ma vi credo>>
    Strinse i pugni <<questa cosa che sento bruciare dentro di me da diverso tempo, che voi avete chiamato Cosmo è reale e tangibile. Se non lo sentissi sarebbe da pazzi crederci, ma lo sento eccome! Quindi credo che mi stiate dicendo la verità… quindi che sia vero che Athena esiste ed anche che ci vuole proteggere>> sospirò <<io ho sempre odiato i bulli e le ingiustizie. Ho sempre odiato chi odia a prescindere e chi non aiuta gli altri>> ripensò a sua madre che gli aveva insegnato ad essere buono con tutti ed al padre così dedicato alla salvaguardia dell’ambiente <<era da un po’ che avevo già deciso di intervenire contro quei mostri che minacciano le persone, per questo l’altra mattina ero sceso al villaggio. Ma non sapevo come farlo>> sorrise <<quindi si! Mi sta bene difendere i deboli e gli oppressi. Se devo farlo in nome di una dea buona và bene, basta che questo non mi impedisca di agire per il bene… quello che io ritengo sia il bene>>
     
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    La senti sospirare lievemente dietro la maschera.
    Come di riflesso Gaëla si alza e ponendosi all'ingresso dell'alcova, percepisci il di lei cosmo improvvisamente avvampare, mentre fiamme argentee si formano ai suoi piedi e, zig zagando come 6 diversi serpenti vedi erigere intorno al tuo corpo una complessa forma geometrica.

    La solita fiamma che percepisci in te, quella che hai da qualche ora imparato a chiamare cosmo, improvvisamente si affievolisce mentre Sirvart allunga il braccio sinistro verso il tuo volto.

    E' un bene che sia una tua libera scelta. Aggrappati a quella scelta, afferra la tua volontà e plasmala come un'arma.

    Un flash improvviso e poi... il nulla.

    Andiamo Arios, trova te stesso

    Il vuoto, il nulla cosmico, la morte termica.

    Non riesci a percepire nulla.

    Non riesci a vedere nulla.

    Non riesci a sentire nulla.

    Non sai nemmeno se sei in grado di parlare ancora.

    Solo buio

    e

    Silenzio.

    Non vi è nulla qui, ne i soldati di Athena, ne i mostri corrotti, forse non ci sei nemmeno te.

    O forse si?

    CITAZIONE
    Master Corner:
    Iniziamo con l'hard mode.

    Di base Gaëla ha sigillato il tuo cosmo mentre Silvart ti ha annullato i sensi.

    Un post introspettivo, alla ricerca dell'io più puro di Arios.
    A seconda di come vediamo se, e quale, senso risveglia il tuo pg per primo.

    Buon Lavoro.
     
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    Tutto accade alla velocità della luce… almeno dal suo punto di vista.
    Un istante prima era in piedi a parlare con le due donne ed un istante dopo era… dove era?

    Attorno a lui il niente…

    Il niente più puro…

    Il niente più nero(?).

    C’era solo lui…

    Ma c’era ancora un lui?

    Non sentiva niente, solo il buio… anzi non il buio ma il nulla.

    Non riusciva a vedere…

    Non riusciva a sentire…

    Ebbe un momento di estraneità totale.
    C’era aria? Stava soffocando?
    Non stava soffocando ma semplicemente perché non percepiva più il suo corpo.

    Era…. Morto?
    E’ così che ci si sente quando si muore?
    Alla fine c’è soltanto questo nulla?

    Era qualcosa di spaventoso ma, nello stesso tempo, piacevole(?).
    Non c’erano più preoccupazioni.
    Non c’era bisogno di inventarsi qualcosa per trovare da mangiare.
    Non c’era bisogno di essere attenti per non farsi trovare dai mostri.
    Si era semplicemente nel nulla a galleggiare(?).

    Ma se questa era la morte… se la morte era il nulla… perché stava ancora pensando?
    Perché sì, non sentiva più il suo corpo; non percepiva più nulla, ma si rendeva conto di starsi chiedendo cosa accadeva, quindi la sua mente era ancora viva.

    Ma questo cosa cambiava?
    Anche se era vivo, poteva restare lì, semplicemente lasciandosi andare ed annullandosi completamente.
    Sarebbe stata una scelta facile.
    In un momento… fine di tutto.
    Fine delle fatiche…
    Fine dei patimenti…
    Fine delle sofferenze…
    Fine.



    Eppure, fino ad un momento(?) prima, un momento(?) prima di piombare in quel nulla si era sentito avvampare dalla voglia di fare qualcosa.
    Dalla voglia di aiutare le persone.

    Strano, nemmeno il giorno(?) prima avrebbe semplicemente scrollato le spalle e si sarebbe detto che la gente era la causa del male e che se la doveva cavare da sola.
    Ma un semplice momento di comunità, quando aveva iniziato a parlare con Gaëla e successivamente quando era entrato nell’accampamento, l’aveva cambiato.

    Cosa aveva detto la donna?
    Addestramento?
    Che questo nulla fosse l’addestramento?
    Era talmente folle che non poteva essere vero.
    O si?
    Anche mostri che scorrazzano per il mondo e dei che esistono davvero era altrettanto folle e l’aveva accettato.
    Anche che lui possedesse quella strana forza chiamata Cosmo.

    Ma lì era del tutto inerme.
    Niente corpo.
    Niente cosmo.
    Non poteva fare niente.
    In quel posto non si poteva muovere, non poteva neanche “essere”.
    Eppure non voleva arrendersi, voleva provare qualcosa, qualsiasi cosa.

    No.

    Provare no.

    Fare.

    “Fare o non fare non c’è provare”

    La frase gli riecheggiò in mente e ripensò a quella sera in cui, tra le braccia del padre e della madre, aveva visto quello strano film di fantascienza con quello strano essere verde, così saggio e così buffo.
    Era strano a pensare a quella sera per lui.
    Era stata una delle pochissime serate “normali”, in cui era potuto stare con entrambi i genitori.
    In tutte le altre suo padre era troppo impegnato nel lavoro e restava in laboratorio e, quando invece era presente, era la madre troppo stanca per stare con loro.
    Ma quella volta c’erano tutti e due.

    Si abbandonò ai ricordi di quella sera.
    Il tepore dell’abbraccio della madre.
    La mano di suo padre sulla sua testa che gli scompigliava i capelli.
    Il ronzio di quella strana spada luminosa.
    L’odore dei pop-corn che la madre aveva preparato.
    L’eccitazione per il poter restare sveglio a guardare un film.

    Nel nulla percepì una specie di calore(?).

    Si stupì della cosa, in poco tempo(?) si era abituato a quella sensazione di nulla ed ora sentiva quella cosa come strana, ma comunque presente.

    Sentiva come se una leggerissima fiammella fosse da qualche parte vicino (o dentro?) di lui.

    La chiamava fiammella ma non era certo che lo fosse.
    Non c’era calore.
    Non c’era luce.
    Era solo una sensazione di “non nulla” che lui in qualche modo percepiva.

    Cercò di concentrarsi su di essa.
    Cercò di far sì che quella fiammella fosse il suo tutto in mezzo a quel nulla.
    Ma la cosa gli sfuggiva, la sentì affievolirsi.

    Per un momento fu preso dal panico ma poi tornò in sé.
    La paura non era mai stata un’opzione per Arios, il timore sì, per tenersi fuori dai guai, ma aveva imparato a controllarsi perché il farsi prendere dal panico era solo una via per morire.

    La fiammella si era formata quando si era perso nel ricordo di quella sera.
    Forse era legata all’amore dei suoi genitori.

    Provò a pensare ad altri momenti.

    Le passeggiate nel bosco con la madre, dove lei gli spiegava il ciclo naturale.
    I pochi momenti in cui aveva potuto seguire il padre in laboratorio ed aveva visto cose mirabolanti.

    Sentì la fiammella rianimarsi e lui si avvicinò ad essa nuovamente.
    Cercò di analizzare cosa l’aveva rianimata.
    La guardò(?) stringendola(?) e la fece sua.
    E con estremo stupore si rese conto che non era alimentata dall’amore…

    Ma dalla rabbia.

    Pura e semplice rabbia.

    Era arrabbiato che suo padre non ci fosse mai.
    Era arrabbiato che preferisse spendere il tempo nel suo laboratorio piuttosto che con lui.
    Era arrabbiato che sua madre, dopo averlo messo al sicuro non fosse rimasta con lui ma fosse uscita per cercare il padre.
    Era arrabbiato che entrambi i suoi genitori fossero morti e l’avessero abbandonato.
    Era arrabbiato di essere da solo.
    Era arrabbiato di vedere il mondo distrutto e preda del male.
    Era arrabbiato che non ci fosse più giustizia.
    Era arrabbiato dell’essere dovuto stare sempre da solo.
    Era arrabbiato di tutta quella situazione.
    Era arrabbiato punto!

    Anzi no…

    Non era arrabbiato…

    Era furioso!

    La fiammella divenne un falò...

    CITAZIONE
    Questo è stato un post che mi è piaciuto davvero tanto scrivere, perché era una sfida riuscire a descrivere il nulla. Spero che il resto vada bene... e sono curioso di sapere cosa accadrà dopo.
     
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    Nonostante tutto il falò del tuo cosmo ti appare freddo.

    Riesci a percepirlo immerso nel nulla astrale, eppure senza vederlo ne sentirlo con il tatto l'unica cosa che ti pare è che sia come imbrigliato, bloccato ed in parte sigillato.

    Percepisci come una sorta di vincolo nel punto in cui ti sembra che il tuo cosmo avvampi.

    Non è nella rabbia che troverai la forza che ci contraddistingue.

    Percepisci le parole di Sirvart direttamente nella tua coscienza.

    A volte la rabbia può aiutare a generare una forza ma non devi abbandonarti ad essa ne tantomeno devi farti domare dalla tua stessa rabbia.

    Una nuova fiamma si unisce al tripudio, quella della bambina dai capelli rossi.

    La sua fiamma è argentea, vivace e sempre scattante; vivida e capace di grandi cose, eppure non è dominata dall'Ira.

    La strada della rabbia ti porterebbe solo sofferenza, la strada della sofferenza ti porterebbe solo alla rabbia. E' un cerchio che si chiude.

    Improvvisamente riacquisti il senso del tatto, proprio nel momento in cui un dolore acuto e lancinante ti trapassa nel punto del cuore. Sotto la tua pelle puoi sentire l'indice di Sirvart muoversi mentre immette il suo cosmo per renderti l'esperienza sopportabile al punto giusto da non farti svenire.

    Forse non sai nemmeno se ringraziarla di ciò.

    Un istante dopo nella tua sfera sensoriale legata al solo tatto percepisci delle linee che si delineano sul tuo corpo.
    Le conosci, è attraverso loro che il tuo cosmo si è sempre manifestato da quando involontariamente l'hai risvegliato.

    jpg



    Ma non sai cosa questo significhi, non ancora almeno.

    Ancora una volta senti nella tua mente la voce del Capitano dei Saint.

    Affronta la tua paura, affronta la tua rabbia. Controlla le tue emozioni.


    CITAZIONE
    Master Corner:
    Ok altro momento introspettivo,
    Mi citi Star Wars, abbiamo i Black Saint che si basano per lore sui Sith e sul Sithari, quindi immergiamoci un poco nel buio (è il caso di dirlo) dell'animo umano.

    Hai ritrovato solo il senso del tatto

    Buon Lavoro.
     
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    <<>> – Parlato

    Dopo il nulla cosmico che aveva provato(?) prima(?), il dolore fu qualcosa di altrettanto cosmico.
    Se avesse potuto, se avesse sentito di potere, avrebbe urlato con quanto fiato aveva in corpo.

    Perché improvvisamente sentiva di avere di nuovo un corpo, anche se le sue uniche sensazioni erano di dolore.

    Sentì vagamente la voce di Sirvart nella sua testa che lo consigliava e lo spronava.

    Il falò del suo cosmo continuava a bruciare, alimentato da quella sensazione di rabbia che aveva tenuto sopita per troppo tempo.

    “Non ascoltarla” la voce era nella sua testa gli era famigliare ma non la riconosceva, anche perché non la stava sentendo nelle sue orecchie, l’aveva percepita con il suo essere come era successo con quella della donna dalla maschera enigmatica che lo stava mettendo alla prova.

    “Hai tutto il diritto di essere arrabbiato!” gli urlò(?) nella testa l’altra voce.

    Il dolore gli rendeva tutto indistinguibile ma la percepì come molto famigliare.

    Avrebbe voluto chiedergli chi era, ma non riusciva ad esprimersi, riusciva solo a sentire dolore.

    “Esplodi nella tua rabbia” continuò a spronarlo la voce “La rabbia ti rende potente!” lo incalzava “Prima eri nel nulla e poi la tua rabbia ti ha permesso di creare quel falò del tuo cosmo”

    Lui riconobbe la voce… era la sua.

    “Si io sono te” rispose come se avesse sentito i suoi pensieri, e se l’altra voce era lui stesso era normale che lo facesse “Quindi so bene quello che abbiamo patito” l’altro lui sembrava così calmo, in controllo “So quanto volevi che nostro padre si fermasse a parlare con te e ad ascoltare quello che avevi fatto durante il giorno invece di passare tutte le serate in quel maledetto laboratorio” lui sentì la sua rabbia ribollire “E so bene quanto hai odiato che nostra madre sia andata via, rischiando la sua vita, per cercare nostro padre invece di stare con noi” sentì la sua rabbia ancora più forte e sentì, per la prima volta, il suo falò avvampare ed iniziare a consumarlo.

    “Sarebbe così facile” pensò Arios “Lasciarsi consumare del tutto… fine dei pensieri… fine della rabbia, fine del dolore…” si fermò nel suo pensiero malinconico.

    Dove prima c’era dolore e la fitta lancinante al cuore, ora c’era un’altra sensazione. C’era ancora una fitta ma non era più di dolore ed in più sentiva come un leggero tocco, una carezza sulla pelle. Per la prima volta da quando era avvampato, sentiva qualcosa provenire dal suo falò, una sorta di calore… ma non un calore “cattivo”, un calore “buono” che sembrava opporsi alla rabbia.
    Ricordò ancora la sera con entrambi i suoi genitori e gli parve di sentire la carezza delle loro mani su di lui. Sulla sua testa a scompigliargli i capelli, o sulle spalle.

    “Lascia perdere quella cosa, concentrati sul tuo odio” disse la sua voce nella testa.

    Ma quel calore era piacevole e lui lo osservò, almeno ci provò, a fondo. Era parte del falò, la parte più profonda, quella da cui il “fuoco” scaturiva e non era alimentato dalla rabbia come tutto il resto.

    “Smettila subito!” la sua voce ore era stizzita e fredda.

    Quel calore era anche una luce, che però lui non percepiva con la vista ma con il corpo.
    Sentiva che se si fosse avvicinato abbastanza avrebbe capito… ma capiva anche se si fosse avvicinato abbastanza ne sarebbe stato consumato.

    Senza esitazione si avvicinò al centro del calore.

    “Fermati pazzo così morirai!” urlò la sua voce quasi isterica.

    Ma lui oramai la sentiva lontana, sentiva un piacevole tepore sulla pelle, non riusciva a capire se c’era ancora il dolore, perché le sensazioni che sentiva, man mano che si immergeva in quel calore erano sempre più ovattate.

    Era come sprofondare in un abbraccio caldo ed amorevole.

    “Se questo, come diceva la mia voce mi distruggerà così sia…” pensò, e quasi si immaginò a sorridere. Una frase che aveva letto o sentito molto tempo prima riecheggiò nella sua mente poco prima di entrare nella luce e farsi consumare da essa.

    “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.”

    CITAZIONE
    Uh fatta a tempo di record! Ho letto che diverse stelle della costellazione della Fenice sono doppie quindi ho pensato che farlo parlare(?) con un altro sè stesso avesse senso :-)
     
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    Quel che sembra il tuo secondo io

    dopo l'avvertimento, la sensazione di tepore che ti avvolge irradia tutto il corpo, improvvisamente hai di nuovo cognizione sensoriale di te stesso e dell'ambiente.

    L'ambiente... una distesa di nulla semitrasparente che si perde a vista d'occhio.

    Hai freddo seppur avvolto nella fiamma
    Hai caldo sentendo freddo

    Nella luce trovi il buio
    Nel buio vedi la strada

    Nel silenzio odi passi
    Nel brusio trovi la quiete

    Nel cosmo puoi trovare la via

    Ma di vie ce ne sono molte ed il libero arbitrio e ciò che contraddistingue l'uomo.

    In lontananza percepisci un altra presenza, malevola, sanguigna, assetata.

    jpg



    La pelle color del sangue sembra stillare icore che si raccoglie nel terreno incorporo creando delle voragini da cui spiraleggiano sottili volute di fumo acre.

    L'odore della violenza sembra accompagnare quel fascio di muscoli che si erge per quasi tre metri di nerboruto essere.
    Lo vedi sollevare il muso arcigno e demoniaco verso l'alto come a saggiare l'aria in cerca di qualcosa, qualcuno, qualunque cosa, o nulla in particolare.

    Una preda. Te.

    Si volta completamente e vedi che stringe nella zampa destra una figura umanoide che... sembri essere proprio tu.

    Sorride con un orribile ghigno mentre inizia lentamente ad avvicinarsi, con i passi che risuonano in quello strano luogo.

    CITAZIONE
    Master Corner:
    Risvegli tutti i sensi solo per risvegliarti in una strana dimensione con un contesto a dir poco disorientante. Come reagirai?

    Buon Lavoro.
     
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