Bonfire of the last goodbye

Korin & Rigel

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    Bonfire of the last goodbye
    - Chapter I -



    Anita Woodson, esemplare guerriero. Brian Klein, esemplare guerriero. Umar Mckinney, esemplare guerriero. Lorenzo Castro, esemplare bastione.

    La lista continuava, ancora e ancora man mano che i corpi venivano identificati da averi o dai compagni a loro più vicini. Barelle facevano avanti e indietro dal fronte portando i feriti all’ospedale più vicino mentre guaritori cosmici e non erano stati dispiegati sul campo per occuparsi dei feriti più gravi che era meglio non muovere per evitare problemi ancora maggiori. Il via vai non si fermava però ai guaritori. Vari addetti portavano legname e pietra per rinforzare le difese cadute, vari soldati facevano ora la posta per evitare l’arrivo improvviso di una seconda ondata. Era da un po’ che il santuario non riceveva un attacco del genere, così vicino soprattutto.

    Stefan Reese, esemplare guerriero. Liam Barnett, castigatore. Terry Brennan, esemplare guerriero.

    I corpi dei soldati caduti venivano radunati all’esterno, su pire improvvisate, adagiati il più dolcemente possibile su letti di legna e paglia mentre chi di dovere andava a dare la triste notizia ai familiari più vicini.
    Korin non aveva ben capito se fosse il Basileis o solo l’uomo più alto in grado sbraitava ordini di rinforzare le difese, di mandare scout in avanti per scoprire come era possibile che nessuno si fosse accorto prima di quell’invasione. La disperazione dell’uomo era palpabile man mano che più e più nomi si aggiungevano alla lista dei caduti.

    La pira dei corrotti era altrettanto alta, se non di più. Era stata posta più distante dalle mura, ma già accesa aveva iniziato a bruciare i corpi purulenti e perduti di quelli che un tempo erano forse umani, forse animali. Soldati pieni di protezioni andavano e venivano trascinando un nuovo corpo o anche solo un pezzo di esso, e gettandolo fra le fiamme. Passò oltre caricandosi il peso di un altro soldato che non riusciva bene a camminare per accompagnarlo al campo più vicino.

    Le campane d’allarme, che l’avevano portato ad intervenire anche se non ancora chiamato, si erano appena quietate per simboleggiare la vittoria, eppure non c’era gioia. Non si poteva gioire nel vedere così tante persone che avevano perso la loro vita. Non si poteva gioire nel vedere madri, padri, figli, piangere sui corpi dei loro caduti. Non si poteva portarli dentro le mura interne. Potevano essere infetti e la corruzione poteva improvvisamente nascere dentro ognuno di loro, eppure molti sfidavano la sorte per dare loro l’ultimo saluto.

    Il tramonto, la morte del giorno, si stagliava all’orizzonte quando le prime pire dei caduti vennero accese. Sacerdoti davano loro l’ultimo saluto secondo il credo di ognuno, mentre i compagni d’arme si stringevano fra loro per conforto. Erano vivi, dovevano gioirne, ma non potevano. Leggeva sui loro volti un “se avessi fatto di più” o “se avessi agito diversamente” o un “perché proprio lui/lei”. Li guardava tutti. Non li conosceva, non poteva piangere con loro, ma rispettava il loro cordoglio mentre stava di guardia. Non era il suo compito, ma voleva essere lì, ne sentiva il bisogno. Lo faceva per dare loro sicurezza, per permettergli quell’ultimo addio che a lui spesso era stato negato. Rivolgeva a tutti un cenno con il capo, un compianto silenzioso di chi capiva il loro stato d’animo, quindi passava oltre a controllare un altro punto delle mura.



    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto.

    Stato Mentale: Triste.

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta & Indossata.

    Riassunto: Korin sta di guardia mentre appena fuori dalle mura del santurario si celebrano i riti funebri dei caduti dell'ultimo scontro.


     
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    -I-



    La guerra imperversava nonostante tutto. I Saints erano stati coinvolti in qualcosa di enorme come le battaglie in Giappone, eventi che rischiavano quasi di voler segnare la fine del capitolo umanità. Ma avevano resistito, grazie anche all'intervento di Athena. Eppure c'erano altre battaglie, probabilmente meno importanti, almeno a detta di qualcuno; ma le vite si spegnevano in ogni campo di battaglia. Esisteva dunque una guerra più importante di un'altra? Forse no. Quello che poteva essere importante era salvare delle vite, e questo evidenziava il grande difetto dei Cavalieri di Athena e dell'umanità: non sempre si vince, non sempre si è i più forti, non si può essere su tutti i fronti contemporaneamente.

    Già, neanche tu sei così in gamba. O gli altri Cavalieri d'Oro, e nemmeno Bart.

    A modo suo, Methos voleva rincuorare il ragazzo: ormai era diventato forte, certo, ma rimaneva sensibile al fatto di non poter salvare tutti. Rigel era appena giunto sul luogo, dove aveva avuto notizia di una sortita dei corrotti. Non si aspettavano un attacco improvviso e l'esercito era comunque riuscito a respingere il nemico, ma a caro prezzo. Il Custode della Quarta Casa aveva saputo dell'accaduto e si era recato sul luogo per rendere onore ai caduti, e a controllare.

    Controllare che quella sortita non fosse il principio di un'ondata di assalti ancora maggiore, e magari pianificata da qualcuno o qualcosa di potente.

    Sarà stata anche un'azione solitaria, ma detesto questa situazione. Vorrei distruggerli tutti e farla finita, una buona volta.

    Lo so che ti secca, ma non sei ancora abbastanza forte. E ricorda che noi abbiamo ancora due spiriti da cercare, sperando che il colonnello ci dia una mano a scovarli.

    Già, Caspian e Kronos. Come se i corrotti non fossero già abbastanza, eppure andavano fermati anche quei due. Il ragazzo sorrise amaramente tra sè.

    Li prenderemo, vedrai. Lo hai detto anche tu tempo fa... stavolta è diverso.

    Gli ultimi raggi del sole andavano attenuandosi, lasciando spazio alla luce dei fuochi purificatori mentre ancora i soldati si muovevano per cercare di restituire dignità ai caduti e alle loro famiglie. Rigel si strinse nel mantello rimanendo in disparte al limitare del campo, chiedendosi se quello scempio avrebbe mai avuto fine.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VIII]
    status fisico » Illeso.
    status mentale » Maledetta Corruzione.
    status armatura » Non indossata.
    note » Sta in disparte ad osservare la scena.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    tecniche »
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    - Chapter II -



    Da una parte le fiamme, dall’altra l’oscurità che allungava le proprie mani spettrali man mano che il sole scendeva oltre l’orizzonte. Qualunque cosa poteva annidarsi nell’ombra e i suoi occhi scrutavano con attenzione centimetro dopo centimetro cercando di rilevare presenze nascoste appena oltre la vegetazione. I pochi corrotti che erano riusciti a fuggire potevano girarsi da un momento all’altro e tornare alla carica con dei nuovi rinforzi, ma difficilmente avrebbero potuto coglierli di sorpresa di nuovo. I guerrieri erano stati disposti in maggior misura e nuove ronde erano state stabilite. Non era una risposta completa. Non lo poteva mai essere. L’unica vera soluzione sarebbe stato replicare l’epurazione avvenuta in Giappone, ma da quel che sapeva i santi avevano provato a riconquistare la Grecia, ad espandere il proprio potere protettivo sulla loro terra, ma i loro tentativi erano stati vani per il momento. Sarebbe magari stato bello poter installare perimetri anti corruzione, li stessi che usavano alla Grado, ma la nazione era troppo ampia per essi. Anche una sola città era spesso difficile da proteggere totalmente, figurarsi una regione molto più ampia.

    «Guarda, anche Rigel è venuto. » Annunciò un soldato indicando al suo compagno una figura fra la folla. Korin non li stava a sentire con attenzione, i loro discorsi erano più come le fiamme delle pire, un sottofondo e nulla più, ma li ascoltava e quel nome Rigel lo aveva colpito. Aveva già sentito quel nome da qualche parte. Si voltò nella direzione indicata dai due e studiò l’aspetto di questo Rigel. Poteva essere chiunque, un soldato come tanti seppur adornato da un pesante mantello che ne nascondeva, forse, l’armatura. «E’ grave se anche i cavalieri d’oro sono impiegati a difesa.» continuò il compagno del primo soldato. Un cavaliere d'oro? Ecco dove aveva sentito il nome di Rigel. Era in mezzo ai file che aveva potuto leggere datigli dalla Fondazione per conoscere i suoi nuovi capi. I cavalieri d’oro erano il meglio del meglio, quelli con le armature più resistenti, i generali delle armate ed in un certo senso i direttori della salvezza dell’umanità. Quindi le parole dei soldati non erano errate, quando calavano loro sul campo di battaglia era perché la faccenda era veramente seria o perché, come i direttori della Fondazione, volevano qualcosa dai loro sottoposti. Non sapeva poi molto di loro, alla fine gli avevano più o meno detto chi indossava quale armatura d’oro e basta, ma quella sembrava un’ottima occasione per rimediare.

    Si lanciò giù dalle mura saltando oltre la balaustra di protezione e atterrando con una rotolata a terra sotto lo sguardo stranito delle persone più vicine. Si scostò la terra e la polvere dall’armatura e si avvicinò al cavaliere d’oro in incognito. Avvertiva il suo cosmo dorato, diverso dagli altri attorno, ma comunque un ago in un pagliaio di altri utilizzatori. Portò il pugno destro al petto, un saluto che Rigel doveva riconoscere visto che era lo stesso che la Fondazione usava con loro, e chinò leggermente la testa in una piccola riverenza. «Cavaliere del cancro, Korin a rapporto. La situazione è attualmente sotto controllo. L’attacco dei corrotti è stato respinto e si sta provvedendo a rinforzare le difese o a rimettere in sesto quelle abbattute. Mi dispiace vi siate disturbato a venire.» Nell’approcciarsi a Rigel, si rivide nel colonnello Stenson e negli altri scienziati che timorosi si avvicinavano al direttore del 20.


    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto.
    Stato Mentale: E vediamo come sono questi direttori d’oro.

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta & Indossata.

    Riassunto: Korin si avvicina a Rigel facendogli rapporto sulla situazione.


     
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    -II-



    Avvertì un movimento con la coda dell'occhio, qualcuno si stava avvicinando a lui. Un giovane, probabilmente suo coetaneo, pronto a fare rapporto. A Rigel non piacevano molto i formalismi, ma a volte erano necessari per il giusto funzionamento dei ranghi almeno a livello militare. Le difese venivano rinforzate, l'attacco era stato annullato. Il Cavaliere restò immobile per un lungo istante, poi si voltò a guardare il proprio interlocutore.

    Non si è mai troppo cauti, quando il nemico è alle porte. Anche dopo una vittoria.

    Lo aveva detto in risposta al riferimento ad un possibile disturbo per un viaggio a vuoto; certo, lui sapeva bene che i Corrotti amavano dare spettacolo e rivoltare la frittata quando tutto sembrava finito per poi scatenare un inferno.

    Korin, giusto? Mi spiace solo non essere arrivato prima. Dimmi i dettagli, cosa è successo esattamente? E cosa è andato storto?

    Non sapeva bene neanche lui perchè avesse chiesto i dettagli. Forse non voleva deludere un soldato che mirava a far il proprio dovere, anche se si trattava solo di fare rapporto a un superiore. D'altra parte lui non avrebbe fatto lo stesso con Bart e Kyros?

    Che ti prende, ragazzo? Troppi pensieri?

    No, solo una giornata storta. Dobbiamo diventare migliori di così.

    Che intendi?

    Methos sembrava preoccupato, ma Rigel non rispose. Korin stava per raccontargli gli eventi, e lui aveva bisogno di analizzare qualcosa di concreto.

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    note » Scusa se il post non è granchè, ma dobbiamo ancora rompere il ghiaccio. Racconta dell'attacco e magari fammi capire come Korin ha partecipato all'azione difensiva, che forse mi frulla in mente qualcosa...
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    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    - Chapter III -



    Rigel era un ragazzo, non troppo diverso da lui in vero. Così giovane e già vestiva un’armatura dorata? Quale potenza cosmica si nascondeva dietro ad una persona così giovane? Forse aveva avuto consapevolezza della sua maledizione fin dalla nascita. Forse si era addestrato fin da piccolissimo. Ecco perché ora era un direttore dorato. Forse era stato cresciuto per il ruolo che ora ricopriva. Non sarebbero stati dissimili in quel caso, solo che Rigel aveva avuto forse una guida più ferrea.
    No, non poteva farsi illusioni su qualcosa che non conosceva, traveggole su supposizioni; non avrebbe costruito una casa sulla sabbia.

    Annuì alla prima affermazione dell’altro. Rigel aveva pienamente ragione nel non dover essere troppo cauti, non con così tanti civili nei dintorni. Era anche vero però che meritavano di festeggiare la vittoria, per quanto si potesse. L’atmosfera tesa doveva essere smorzata, i soldati meritavano riposo nonostante fossero ancora allerta e in guardia per un possibile secondo round.

    «Sissignore, con permesso.» Rispose prontamente alla richiesta dell’altro allungando il palmo sinistro davanti a loro due. La sua mano venne ricoperta di piccole linee legate fra loro tra quadrati, triangoli e altre figure geometriche regolari. Sembrava quasi che la pelle stessa stesse mutando o togliendosi, come quando si scherza con la colla sulle mani. I simboli si allungarono anche appena fuori dalla mano fino a formare un campo rettangolare da cui poi si innalzarono dei picchi. Alberi da una parte e mura squadrate dall’altra. Una riproduzione in miniatura del campo di battaglia.
    «Nemmeno io ero presente al vero inizio, ma da quel che ho potuto vedere l’attacco è cominciato circa un’ora fa durante il cambio della guardia. Gli assalitori sono usciti dalla vegetazione circostante. Erano corrotti dalle fattezze umanoidi, ma ben più alti con pance da competizione birra.» Riprodusse la vaga immagine del nemico sempre sul palmo della mano facendo ruotare il soggetto in modo che questi potesse essere ammirato da ogni lato. Era come vedere il personaggio di un videogioco nei suoi poligoni elementari e senza textures.
    «Erano una decina di esseri più o meno simili a questo. Ovviamente ci si è subito mobilitati per la difesa. Sarebbe stato anche facile stroncarli sul nascere se non fosse che questi esseri erano solo cavalli di Troia o forse è più corretto definirli degli agglomerati. Una volta che uno di loro è caduto infatti il corpo si è separato in tanti esseri più piccoli e dai più svariati poteri. Un vero e proprio sciame, come se ognuno di questi insetti fosse stato solo una macro cellula del mostro originale, o le sue fattezze originali erano il nido. Chiedo perdono signore, ma non saprei spiegarlo in altri modi. Questi ulteriori esseri sono ciò che ha messo in crisi le difese. Fortunatamente abbattere questi ultimi non ha provocato ulteriori sorprese.» Mostrò al santo d’oro che le creature volanti o gli abili scalatori ragneschi avevano invaso le mura oltrepassandole e tenendo impegnati i soldati più prossimi nell’impedire che questi superassero altre linee consentendo invece ai fratelli acidi e più grossi si smuovere un tratto della muraglia, sciogliendolo con i loro poteri combinati. Korin, o la sua rappresentazione, combatteva ergendo muraglie di ghiaccio intermedie che potessero fare da ostacoli all’avanzata mentre ricopriva le vere mura di sigilli che ne migliorassero la resistenza al fine di incassare meglio i colpi cosmici avversari e sostenere quelli alleati. Non disdegnava di far esplodere qualche sigillo qua e là per ledere gli agglomerati più grossi o di lanciare bordate artiche unite dal cosmo ventoso di altri per allontanare i nemici volanti.
    « Abbiamo quindi combinato i nostri poteri per rendere le mura più resistenti e impenetrabili ai successivi assalti, ma non escludo che il nostro stesso cosmo possa averle danneggiate. Gli utilizzatori dell’anima hanno però scoperto che questi esseri sembrano condividere una sola volontà, un solo centro spiritico se mi passa l’espressione, e attaccare quello più ledere tutto il gruppo, piuttosto che una sua singola unità. Avuta questa rivelazione si è riusciti a ribaltare le sorti della difesa. Solo uno di questi agglomerati e qualche unità singola sono riusciti a scappare e si è deciso fosse stato meglio non inseguirli al momento.» Chiuse la mano assorbendo dentro di se ognuno dei poligoni facendoli sparire nel nulla. «Questo è quanto signore.»

    Conclusa la spiegazione richiestagli, Korin si riallineò impettito davanti all’altro e osservò il suo superiore studiandone le reazioni. Diamine era così strano pensare che qualcuno della sua stessa età era migliore di lui in ogni aspetto. Ora capiva un po’ di più lo strano sentimento di TigreAzzurra verso la loro capitana GoldenEagle quando ancora era al 34. Non era invidia, era solo stranezza. «Quali sono i vostri ordini, signore?»


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    Stato Mentale: Tranquillo.

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta & Indossata.

    Riassunto: Korin esegue l’ordine di Rigel.


     
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    -III-



    Il cavaliere del Cancro ascoltò con molta attenzione il rapporto di Korin. Non potè fare a meno di pensare "se solo ci fossi stato io o qualcuno degli altri", come se la sola presenza avesse potuto garantire la salvezza per ognuno di quei caduti. Certo, Ys avrebbe senza dubbio rinforzato le difese; Bart li avrebbe spazzati via senza troppi complimenti. Lui avrebbe dato fastidio certamente a parecchi di quei corrotti, ma poi... magari sarebbe comparso qualcos'altro. La proiezione del campo di battaglia lo aveva riportato alla caccia a Silas, quando Stenson usava le sue apparecchiature per fornirgli le informazioni raccolte. Un ottimo soldato, che sapeva come proteggere sè stesso e gli altri.

    Invece, la descrizione del nemico lo aveva inevitabilmente impensierito.

    Creature che si muovono all'unisono, come un alveare. Non è la prima volta che accade.

    Sì, gli era già successo. I Corrotti erano manovrati da una sorta di mente superiore, come se fosse un Corrotto di alto livello; quella volta era stato parecchio più complicato sbrogliare la matassa, ma evidentemente c'era una qualche sorta di ordine gerarchico a livello mentale che favoriva le azioni nemiche, che a quel punto risultavano perfettamente coordinate. E anche se in questo frangente tutto era filato quasi liscio nel respingere l'attacco...

    Ti ha chiesto quali sono gli ordini. Non è carino far aspettare troppo i soldati che ti seguono.

    Methos riscosse Rigel dai suoi pensieri, e questi si rivolse a Korin.

    Mantenete costante la sorveglianza e presidiate l'avamposto, il nemico potrebbe attaccare di nuovo e senza preavviso. Non aspettatevi la stessa tattica, hanno la tendenza ad essere... fantasiosi.

    Fece brillare il proprio cosmo per un istante, poi cambiò idea. Era più saggio andare in ricognizione e indossare la propria armatura senza che gli altri lo vedessero, si sarebbero potuti mettere in allarme per nulla sapendo che il Custode della Quarta Casa si preparava per la battaglia.

    Io andrò in ricognizione, voglio farmi un'idea del campo di battaglia e controllare che sia tutto a posto. Il fatto che qualcuno sia scappato non mi piace, preferisco non lasciare niente al caso.

    Bene. E poi...?

    Rigel accennò un mezzo sorriso.

    E poi cercherò di capire se c'è qualcuno da stanare e che magari regge le fila di questo attacco.

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    status armatura » Non indossata.
    note » E niente. Passeggiata? :D
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    - Chapter IV -



    «Credo di non essermi spiegato adeguatamente. Chiedo perdono. » Interruppe subito le parole sovrappensiero del suo coetaneo superiore. Tutta la corruzione si muoveva sotto gli ordini di una mente unica. Respiravano quando la mente gli diceva di respirare, saltavano quando ordinava loro di saltare, ma i corrotti di quel giorno erano diversi. «Questi erano alveari. » Nidi semoventi che una volta toccati avevano scatenato l’inferno di schifezze che li abitavano. La corruzione si era tecnicamente solo difesa dai loro attacchi anche se i nidi avevano aggredito le loro difese per primi. I nidi rispondevano alla mente ordinatrice di Ponto o chi per lui. I mostri all’interno, o quelli che formavano il nido stesso erano solo una delle tante estensioni di quella volontà.

    Aspettò i nuovi ordini, eppure Rigel sembrava turbato immerso nei suoi pensieri. Silenzioso, ma distante. Non era la tacita assenza di Rain, quella che metteva inquietudine. Rigel aveva lo sguardo vacuo, ma uno diverso rispetto al direttore del 20. L’oscura guida della Fondazione aveva uno sguardo presente, volto alle trame del futuro, come se stesse studiando il percorso migliore in un’infinità di strade possibili. Si doveva prendere la più veloce o la più sicura? Lui creava un infinito puzzle, vedeva connessioni nascoste agli altri e muoveva i pezzi sulla sua tetra scacchiera numerica. Rigel invece sembrava semplicemente assente. Il suo sguardo vacuo sembrava ben lontano dallo studiare dalle trame del destino. Rigel non era Lui, nemmeno lontanamente e la notizia era tanto piacevole quanto pericolosa.
    «Sissignore. » Rispose agli ordini. Non che ci fosse bisogno di predisporre il tutto, era esattamente quello che già stavano facendo. Si aspettava qualcosa di più da uno dei dodici direttori d’oro.
    « Io andrò in ricognizione» Sgranò gli occhi a quella affermazione. Un direttore che scendeva sul campo? Ok, Rigel non era Lui, non era uno della Fondazione ed era armato non solo del cosmo, ma anche di una armatura d’oro, ma Korin non si aspettava una tale risposta. Non si aspettava nemmeno di vederlo dichiarare il suo intento. Da quel poco tempo che aveva vissuto tra le mura del Grande Tempio aveva intuito che i santi fossero un gruppo che prediligeva le missioni in solitaria. Andavano in gruppo solo nei pericoli maggiori, o quando c’erano da trasportare civili che potevano essere in difficoltà, altrimenti sembravano muoversi singolarmente, una cosa che non gli piaceva affatto.
    Aveva sempre fatto parte di una squadra, grande o piccola che fosse e si sentiva a disagio ora che doveva andare in missione da solo. Soprattutto in missione in mezzo alla tana nemica.
    «Con tutto il rispetto signore, non credo sia saggio avventurarsi da solo oltre le linee nemiche. Non sappiamo cosa ci aspetta dall’altra parte, i fuggitivi potrebbero sta chiamando rinforzi e come ha detto anche lei dovremmo aspettarci una tattica nuova. Sarebbe più saggio che rimaniate qui anche voi, signore. » Gli stava dando un ordine? No, era solo un suggerimento, ma stava davvero andando contro il volere di un superiore? Che gli stava prendendo? Non era da lui.
    Forse Rigel gli sembrava troppo un altro se, un altro soldato, una persona qualsiasi, ben lontana da un capo a cui bisognava solo obbedire. Era così giovane dopotutto.
    «Potremmo piuttosto organizzare una squadra, signore, o almeno permettete a me di seguirvi. » Non era una buona idea lasciare le difese, proprio per niente. Non potevano lasciare la loro base in quel momento di fragilità, ma al tempo stesso non poteva lasciar andare Rigel da solo.

    Avrebbero dovuto informare il Basileis, o il soldato più alto in grado di quella scappatella. Avrebbero potuto farsi dare una radiolina per comunicare in caso di problemi, così potevano tornare indietro al minimo cenno di pericolo. Dipendeva tutto dalla risposta del custode della quarta casa. Qualunque fosse stata la sua decisione in merito però, Rigel sembrava impuntato sull’idea di andare, perciò Korin non poté non evocare nuovamente i suoi poteri intessendo una collana composta di linee geometriche e simboli. Il perno centrale della collana era un simbolo più grande sovrapposizioni di geometrie e ideogrammi cinesi. Osservò il disegno così creato e dopo un «Con permesso» avrebbe applicato il suo sigillo sul petto del compagno. Il simbolo si sarebbe illuminato di una pulsante luce azzurra fondendosi come un monile qualsiasi alla pelle e agli abiti del suo compagno rilasciando il suo potere lungo tutto il corpo di Rigel. Era tra le prime volte che usava uno di quei sigilli su qualcuno che non fosse se stesso e si sarebbe soffermato ad osservare il risultato del suo lavoro. Se tutto andava come voleva Rigel si sarebbe sentito leggero e più resistente mentre il cosmo fluiva in maniera incontrastata addosso a lui. Voleva aiutare la sua sopravvivenza con una leggera difesa generica mentre avrebbe aiutato il suo cosmo dorato a brillare più forte nell’oscurità di ciò che aspettava oltre le luci dei falò.


    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto.

    Stato Mentale: Questa cosa non mi piace.

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta & Indossata.

    Riassunto: Korin si offre di seguirti e lancia un buff di resistenza addosso a Rigel per proteggerlo.

    升天 象征身体 (Shēngtiān Xiàngzhēng Shēntǐ): Questi sigilli hanno lo scopo di migliorare le capacità fisiche, mentali o dell’anima di una persona, ma solo uno per turno e il miglioramento non può eguagliare resistenze ne attacchi straordinari, tantomeno attacchi e difese portati ad energie superiori. Possono essere applicati sul creatore così come su qualsiasi altra persona il creatore voglia. Questa tecnica si mostra graficamente a seconda del suo obiettivo perché i contenuti scritti nel sigillo variano a seconda dell’aspetto fisico, mentale o spirituale su cui va ad agire, perché diverso è il modo di “scrivere” l’obiettivo nel sigillo. In particolare sono sigilli piatti, molto piccoli che si posizionano in punti specifici del corpo a seconda di cosa influenzano. Sono sigilli che si mostrano come pulsanti quando attivi. Rilasciando una sottile aura azzurrina che si diffonde lungo tutta l’area da loro influenzata.
    Il sigillo del corpo permette un più facile scorrere del cosmo nel corpo dell’obiettivo. Come adrenalina permette al corpo di sostenere carichi maggiori senza sentire la stanchezza o il dolore. Può inoltre targhettare una sola area specifica, come un arto, consentendogli di sferrare pugni più forti, o correre più rapidamente, o avere una maggiore resistenza agli attacchi fisici. Non può eguagliare chi ha resistenza/forza/velocità straordinaria, ma è comunque un buff rispetto ad un avversario dello stesso livello energetico sprovvistone.





    Edited by Guardian of the Sea - 4/1/2022, 15:46
     
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    Rigel sapeva leggere abbastanza bene dietro le righe... con quel "sarà fatto" c'era un malcelato desiderio di voler fare di testa propria. QUasi sorrise, perchè probabilmente sapeva che anche lui, nei panni del soldato, avrebbe fatto lo stesso. Era strano realizzare come in determinati contesti, sia i superiori che i sottoposti avessero l'impulso di considerare una priorità la vita degli altri... ma magari se questa convinzione fosse stata estesa anche nella vita, la Corruzione non si sarebbe mai risvegliata.

    Sì, decisamente mi ricorda qualcuno. E in quel caso che farai, lo sgriderai per insubordinazione?

    No, lo teletrasporterò via senza troppi complimenti.

    Certo, quello era il piano B. In ogni caso il giovane era volenteroso, si era anche premurato di formulare una protezione su entrambi, scusandosi perchè non voleva sembrare sfacciato, ma lasciò intendere che, in termini di età, Rigel sembrava quantomeno precoce come Cavaliere, in particolare per le Vestigia d'Oro. Lui non diede molto peso alla cosa, d'altra parte era pur sempre "il ragazzino".

    Ho scoperto a mie spese che l'età non è una discriminante, e che se il giorno prima ti stai addestrando il giorno dopo puoi ritrovarti scaraventato sul campo di battaglia contro un esercito.

    In realtà dopo la battaglia in Jamir ne erano capitate di ogni genere, e lui probabilmente era vivo per miracolo. Ma non lo erano tutti, forse? Il Custode della Quarta Casa aveva dato il massimo sin da prima di indossare Altare per la prima volta, e aveva cercato di fortificarsi sempre di più. Ma adesso era a caccia.

    Poi, un rumore. Notò che l'altro se n'era accorto, sembrava uno schiocco di un ramo secco. Poi un leggero fruscìo, proveniente dalla stessa direzione. Poteva essere niente, poteva essere uno degli alveari o qualcosa di peggio. Rigel fece cenno di avanzare con cautela e senza rumore.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VIII]
    status fisico » Illeso.
    status mentale » Maledetta Corruzione.
    status armatura » Non indossata.
    note » E buonasera. Ti dico la verità non ricordo per nulla come eravamo rimasti quindi sono andato a sentimento, purtroppo in questo periodo il nero si sta accumulando sul nero. Ed ecco cosa avviene: la fonte del rumore è effettivamente un "QUALCOSA", che è chinato su quello che potrebbe essere un corpo di un umano, o di un animale. Non riesci a distinguere bene, ma hai l'impressione che quell'affare stia facendo la parte del vampiro. Rigel, contrariamente a quello che ti aspetti, con un cenno ti invita alla cautela e all'attesa. Ora starebbe a te, vedi se vuoi seguire l'indicazione del tuo compagno oppure no e agisci di conseguenza. Spero solo di riprendere un tempo di postaggio decente.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Edited by Tygaer - 27/1/2022, 19:23
     
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    - Chapter V -



    Era vero. La corruzione era imprevedibile. Per ogni piccola nuova scoperta c’erano mille sorprese che la malattia di Ponto portava con se. E Korin quello lo sapeva bene. Lo aveva affrontato più volte. Di certo non in maniera così catastrofica come il cavaliere d’oro che aveva di fronte, ma non era uno sprovveduto, non era il primo soldato che passava. Il suo coetaneo d’oro aveva ragione nel dire che ogni informazione raccolta era un vantaggio in più, ma lasciare le cose al caso era imperdonabile. Non potevano andare in ricognizione e lasciare le difese crollate nella loro base. Il nemico poteva semplicemente girarsi e tornare mentre loro erano assenti. Quando usciva in missione come steel saint aveva rapporti ben definiti riguardo quello che avrebbero trovato. Magari erano rapporti vaghi tipo ingente presenza corrotta, ma definivano bene un luogo. Con Rigel in quel momento stavano lasciando la base per andare a girovagare alla ricerca di corrotti che potevano esserci come non esserci. Stavano seguendo un fantasma e nulla più. Potevano star gettandosi nella bocca aperta del nemico. Non gli piaceva come idea, proprio per niente, ma ancora meno gli piaceva l’idea che il direttore dorato andasse da solo in faccia al pericolo. Un direttore della Fondazione non era mai sul campo di battaglia, mai in prima linea, anzi era ben distante da ogni cosa potesse arrecare danno ad un uomo tanto importante. Rigel non era uno della Fondazione, Korin non stava lavorando per la Fondazione. Era tra i santi di Atena adesso e doveva comportarsi come tale. Eppure non poteva. Andava contro tutto ciò che gli era stato insegnato. Per quanto un uomo potesse ascendere a dio grazie al cosmo, sempre un uomo rimaneva. La forza degli uomini era il gruppo.

    Ma Rigel cedette, almeno parzialmente. Niente esercito, niente avanguardie, ma Korin poteva seguirlo se obbediva ai suoi ordini. Lo doveva fare comunque, era uno dei suoi nuovi superiori. «Sissignore» Erano direttori e generali. Erano persone da proteggere ad ogni costo e a cui bisognava obbedire. Ma come si poteva obbedire ad un ordine di lasciare un direttore da solo? Non andava contro un altro ordine di non farlo? Quale dei due prendeva la precedenza? Quello di Rigel? E se Rigel moriva chi testimoniava per lui di non aver semplicemente disertato? Quale infamia più grande c’è nell’abbandonare un commilitone? Erano una famiglia, nessuno veniva lasciato indietro, nessuno veniva dimenticato. Una bella storia… peccato non fosse vero. Le persone andavano abbandonate, mai dimenticate, ma c’erano casi in cui non si potevano salvare tutti. Di solito però erano le pedine più scarse quelle che venivano lasciate indietro. Pedine come lui, come Korin. Alla fine era solo un santo d’argento, non uno d’oro. Rigel valeva molto di più. La sua armatura gli conferiva uno status superiore. Se c’era qualcuno che poteva essere usato come carne da macello quello era lui. «Sarà fatto. » Balle. Da nascosto, perché doveva pur sempre obbedire, avrebbe fatto di tutto per aiutarlo. Se avesse avuto l’ordine di scappare sarebbe tornado indietro con i rinforzi, smuovendo tutte le armature d’oro se fosse stato necessario.

    «Per come abbiamo visto fuggire I sopravvissuti, questi sembravano diretti verso il l’area del monastero dei Kaisariani, o forse ancora più avanti verso le grotte Koutoki. » Evocò nuovamente i sigilli a mo’ di mappa per indicare al cavaliere d’oro gli spostamenti elencati. «Potremmo cominciare a ispezionare queste zone. Potrebbero essersi ritirati anche oltre, non saprei dirlo signore.» Oltre… potevano aver fatto di Sparta la loro roccaforte, così come un tempo lo era l’acropoli di Atene. Sarebbe stato ironico ripetere le famose guerre greche fra queste due città. Qualunque fosse stata la risposta del cavaliere del cancro lo avrebbe seguito a distanza ravvicinata, al suo fianco o appena dietro a seconda della sua volontà.

    «Devo confessare signore che non mi aspettavo un cavaliere d’oro così giovane.» sussurrò all’altro mentre vagavano alla ricerca di un segnale qualsiasi di minaccia. Le orecchie tese all’ascolto di un qualsivoglia fruscio, gli occhi saettavano tutto attorno e il cosmo bruciava appena pronto ad innescare una deflagrazione al minimo pericolo. Come per Rigel, aveva disegnato un sigillo di resistenza anche su se stesso per essere maggiormente pronti ad ogni evenienza. «Senza alcuna offesa signore. Non dubito affatto delle vostre capacità. Se indossate quell’armatura c’è un motivo ben preciso.» Non dubitava, diceva. Non dubitava del cosmo che sentiva ardere dall’altro, un incendio ben più forte del proprio eppure l’altro era così giovane, le sue idee sembravano così opinabili. Rigel era più forte senza dubbio. Poteva soggiogare il sottoposto senza nemmeno impegnarsi, ma aveva l’esperienza necessaria a vestire la sua armatura? Era degno del rispetto che portava quel colore? Era tutto ancora da vedere.

    Quindi un rumore. Avrebbe fermato se stesso e il suo capo se l’altro avesse fatto cenno di non essersene accorto. Avrebbe quindi indicato la direzione con la testa. Forse stavano incappando nel loro primo fuggitivo.


    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto. (buff resistenza)

    Stato Mentale: Questa cosa non mi piace.

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta & Indossata.

    Riassunto: Korin propone il primo posto da esplorare e si affida al suo superiore per qualsiasi altra cosa.



     
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    Rigel sapeva leggere abbastanza bene dietro le righe... con quel "sarà fatto" c'era un malcelato desiderio di voler fare di testa propria. QUasi sorrise, perchè probabilmente sapeva che anche lui, nei panni del soldato, avrebbe fatto lo stesso. Era strano realizzare come in determinati contesti, sia i superiori che i sottoposti avessero l'impulso di considerare una priorità la vita degli altri... ma magari se questa convinzione fosse stata estesa anche nella vita, la Corruzione non si sarebbe mai risvegliata.

    Sì, decisamente mi ricorda qualcuno. E in quel caso che farai, lo sgriderai per insubordinazione?

    No, lo teletrasporterò via senza troppi complimenti.

    Certo, quello era il piano B. In ogni caso il giovane era volenteroso, si era anche premurato di formulare una protezione su entrambi, scusandosi perchè non voleva sembrare sfacciato, ma lasciò intendere che, in termini di età, Rigel sembrava quantomeno precoce come Cavaliere, in particolare per le Vestigia d'Oro. Lui non diede molto peso alla cosa, d'altra parte era pur sempre "il ragazzino".

    Ho scoperto a mie spese che l'età non è una discriminante, e che se il giorno prima ti stai addestrando il giorno dopo puoi ritrovarti scaraventato sul campo di battaglia contro un esercito.

    In realtà dopo la battaglia in Jamir ne erano capitate di ogni genere, e lui probabilmente era vivo per miracolo. Ma non lo erano tutti, forse? Il Custode della Quarta Casa aveva dato il massimo sin da prima di indossare Altare per la prima volta, e aveva cercato di fortificarsi sempre di più. Ma adesso era a caccia.

    Poi, un rumore. Notò che l'altro se n'era accorto, sembrava uno schiocco di un ramo secco. Poi un leggero fruscìo, proveniente dalla stessa direzione. Poteva essere niente, poteva essere uno degli alveari o qualcosa di peggio. Rigel fece cenno di avanzare con cautela e senza rumore.

    pjDBCQR

    narrato » parlato » pensato » telepatia » Methos » Cassandra

    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VIII]
    status fisico » Illeso.
    status mentale » Maledetta Corruzione.
    status armatura » Non indossata.
    note » E buonasera. Ti dico la verità non ricordo per nulla come eravamo rimasti quindi sono andato a sentimento, purtroppo in questo periodo il nero si sta accumulando sul nero. Ed ecco cosa avviene: la fonte del rumore è effettivamente un "QUALCOSA", che è chinato su quello che potrebbe essere un corpo di un umano, o di un animale. Non riesci a distinguere bene, ma hai l'impressione che quell'affare stia facendo la parte del vampiro. Rigel, contrariamente a quello che ti aspetti, con un cenno ti invita alla cautela e all'attesa. Ora starebbe a te, vedi se vuoi seguire l'indicazione del tuo compagno oppure no e agisci di conseguenza. Spero solo di riprendere un tempo di postaggio decente.
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    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

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    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    - Chapter VI -



    Rigel aveva frainteso le sue parole, o meglio le aveva interpretate nel modo più basilare possibile. Non era come guerriero che Korin lo stava giudicando, anzi sarebbe stato ipocrita da parte sua vista la vicinanza generazionale. No, lui non sia aspettava un direttore così giovane. Forse complice suo padre, ma li aveva sempre immaginati come vecchi burberi e indaffarati che difficilmente si schiodavano dalla poltrona del loro ufficio nascosto per fare qualcosa o per parlare coi sottoposti. Ed in effetti quella visione era rimasta salda. Nonostante qualche piccolo incontro formale non aveva avuto alcun piacere di incontrare e chiacchierare con un altro santo dorato. Certo, loro non erano per niente simili ai direttori della Fondazione, essendo prima di tutto guerrieri e solo dopo anche comandanti, ma la sua aspettativa non era stata tradita. Invece di saggi cinquantenni si aspettava dei trentacinquenni, al massimo quarantenni forse. Abbastanza vecchi da essere saggi, non abbastanza dall'avere un corpo debole. Rigel aveva su per giù una ventina d'anni, la sua esperienza era possibilmente solo pratica. Lui stesso sembrava definirsi solo un guerriero. Uno che aveva avuto un battesimo di fuoco tra l'altro. Non era troppo diverso da Korin infondo. Anche lui si era ritrovato nel bel mezzo della battaglia molto meno preparato di quanto avrebbe voluto, ma quella serie di eventi gli aveva anche dimostrato quanto fosse assurdo pensare di poter essere pronto.

    Un pensiero affine e parallelo lo portò invece a chiedersi come Rigel avesse scoperto il suo cosmo e come fosse giunto sino a vestire l’armatura dorata. Combatteva anche lui già da prima? Era successo tutto come per lui durante una atroce battaglia? O magari era stata una casualità e il suo pattern cosmico era da sempre allineato con quell’armatura? Sorrise mentre le parole del suo mentore gli tornavano alla mente. Forse anche Rigel era come lui, particolarmente precoce nell’avere le palle di fare quel mestiere. O forse anche lui non aveva nulla da perdere. E forse quello spiegava perché l’altro ancora non indossasse la sua cloth mentre vagavano nel territorio ostile a caccia di fuggitivi e altri mostri.

    Il passo di Korin si era fatto più cauto nel territorio inesplorato. Anni di assenza umana avevano trasformato anche il più salvaguardato dei posti in una landa selvaggia e quello che un tempo era quasi una riserva naturale era stata trasformata in una selva oscura. I rami più bassi graffiavano la pelle esposta e si impigliavano nei capelli ungendoli di ambra appiccicosa o cosa era poi. Korin scostò l’ennesimo ramo dal suo cammino, uno con una ragnatela enorme tra l’altro. Forse però ne era rimasto intrappolato visto il fastidio che aveva iniziato a provare contro la pelle esposta del braccio. Andò a grattare via il prurito solo per ritrovarsi una sostanza viscosa fra le dita. Sangue. Forse aveva sfregato con troppa foga una ferita appena rimarginatasi. Oh beh, era solo un tagliettino contro le mille ossa rotte dalla corruzione ogni giorno. Nemmeno se ne curò.
    Avanzò al fianco di Rigel tenendo bene d’occhio il superiore prima che si prendesse un inaspettato attacco in faccia, fino a che i due non incapparono in un suono allarmante. Oltre le frasche i loro occhi incrociarono quella che pareva essere un’arpia, una figura umanoide alata china su un cadavere non meglio identificato. Korin si voltò quindi verso il direttore d’oro che fece segno di fare silenzio e aspettare. Non c’era nemmeno bisogno di dirglielo, non era uno sprovveduto o il primo soldatino che passava. Annuì solo per poi indicare la creatura con la testa e fare segno di diniego. Non ricordava di aver visto arpie all’attacco appena avvenuto. Certo, nemmeno lui era presente fin dall’inizio, e nel caos della battaglia poteva aver perso preziose informazioni, però qualcuno ne avrebbe parlato durante o dopo la lotta. Non era nemmeno certo che Rigel potesse capire quel messaggio senza effettivamente vocalizzarlo, ma decise di ignorare il problema per il momento e sottostare alla volontà del superiore.

    La creatura alzò la testa e il suo viso demoniaco si puntò al cielo mentre ispirava grandi boccate d’aria dal suo naso aquilino. Si voltò in varie direzioni e nel farlo mostrò ai due guerrieri la sua bocca grondante di sangue. Quindi finalmente abbassò lo sguardo puntando proprio nella direzione dove i due santi erano appostati e si leccò le labbra con una lingua biforcuta mostrando due canini particolarmente appuntiti. Una specie di demone vampiro; certo che la malattia di Ponto era particolarmente fantasiosa nella creazione di nuovi mostri. Le ali corvine sbatterono lanciando piume sul terreno mentre la creatura si alzava in volo solo per lanciarsi nella direzione delle sue nuove prede. Korin si preparò ad ingaggiare il mostro ora che la loro copertura era saltata e nel farlo espose il braccio ferito, dove cadde il suo sguardo per una frazione di secondo. Il sangue. La creatura li aveva trovati seguendo l’odore del sangue fresco. Ti pareva che le cose non potessero andare bene per una volta…

    La creatura lanciò dalle sue ali un attacco di piume cosmiche diretto a Rigel, allo scopo di ferirlo e tenerlo lontano, prima di lanciarsi contro il santo d’argento, impattando su di lui grazie alla sua maggiore velocità. Lo buttò a terra artigliandolo con le sue appuntite zampe d’aquila, ma Korin rispose caricando un calcio cosmico diretto allo sterno della bestia staccandolo da se e rialzandosi il più rapidamente possibile per poi lanciare una bordata ghiacciata in direzione delle ali del mostro cercando di congelargliele, o rallentarlo abbastanza dal favorire un più micidiale attacco di Rigel.
    Il sangue scorreva più copioso. La belva era andata a fondo, ma non sembrava aver danneggiato nulla di importante per il momento. Era stata semplice fortuna.


    Statistiche

    Stato Fisico: Qualche graffio dalla battaglia precedente, artigliata al braccio sinistro, altrimenti perfetto. (Buff Resistenza)

    Stato Mentale: Te pareva che finivamo per lottare.

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta e Indossata.

    Riassunto: L’accordo era di fare i master a turni alterni, così visto che mi proponi questa situazione prendo la palla al balzo. L’arpia vampiro fiuta i due e attacca. Le piume contro Rigel sono l’[AF] mentre le artigliate a Korin l’[AD]. Complessivamente per ora dimostra almeno una energia blu.

    Korin reagisce cercando di togliersi l’arpia di dosso con un calcio [AD] per poi cercare di congelare le sue ali [AF]


     
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    -VI-



    Il mostro si era accorto di loro, ci aveva messo pochi istanti per individuarli. Avrà fiutato l'odore della carne, del sangue, o delle emozioni? Chi poteva saperlo, forse non lo sapeva neanche la creatura stessa. Ma tanto bastava per farle sollevare il viso dal pasto ed attaccare, seguendo l'istinto omicida che la guidava. Aveva scaricato una raffica di piume dalle ali, ricordandogli lo Spectre di Garuda affrontato tempo prima, per poi lanciarsi su Korin: Rigel aveva capito, la creatura sapeva chi dei due poteva rappresentare la minaccia maggiore e cercava di tenerlo lontano mentre avrebbe cercato di uccidere l'altro.

    ...tenere lontani noi, certo. Che bella pensata, mostro.

    Rigel si limitò ad elevare il proprio cosmo, sollevando una barriera telecinetica con la sola concenrazione: l'energia di quel colpo non era abbastanza neanche per mettere indiscussione la sola protezione dell'armatura d'Oro, ma poteva diventare un problema se si fosse accanito contro Korin.

    Eppure lo sapeva, che ci saremmo imbattuti in qualcosa. Doveva proprio essere tanto testardo?

    I fuochi fatui comparvero dal nulla, in tutta l'area e sopra di loro. La foresta si illuminò sinistramente di una fioca luce azzurra, gli spiriti danzavano nell'area in tutte le direzioni rendendo quasi impossibile muoversi senza entrarvi a contatto; ma quei momenti non avvenivano a caso, gli spiriti avevano una loro volontà e non avrebbero potuto nuocere al giovane soldato, che nel frattempo era riuscito a divincolarsi dalla presa dell'avversario e aveva cercato di controbbattere con il ghiaccio. Non sembrava avergli causato molti danni, ma era riuscito a impedirne i movimenti: i fuochi fatui lo avrebbero limitato ulteriormente nel cercare di evitare quello che stava per arrivare.

    Gli occhi di Rigel brillarono di cosmo, e le fiamme conflaglarono stringendosi attorno al mostro senza lasciare vie di fuga. Tutto divampò in luce, gli spiriti laceravano le forze del mostro che aveva decisamente accusato il colpo crollando al suolo, ma che non sembrava avere ancora voglia di esalare l'ultimo respiro.

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    nome » Rigel Sephdar
    energia » Energia Nera
    casta » Saint di Atena
    cloth » Gold Cancer [grado VIII]
    status fisico » Illeso.
    status mentale » Maledetta Corruzione.
    status armatura » Indossata.
    note » Eccomi qua. Allora per farla breve, l'attacco del mostro viene parato senza problemi. Rigel aggiunge i fuochi a tutto campo (AD) per fare effetto campo minato, se li tocca il mostro si indebolisce. L'attacco di Korin non ha congelato le ali del mostro ma è riuscito a rallentarlo, nel frattempo Rigel (AF) fa convergere le fiamme verso di lui in perfetto stile Dragonball. Parte del Master: i nostri attacchi combinati si fanno sentire, l'arpia finisce a terra ma cerca di rialzarsi. Lancia un grido d'aquila, poi si fa esplodere con un attacco ad area lanciato a Viola. Rigel è il più vicino, alza la sua barriera e cerca di raggiungere anche te per rinforzare una tua eventuale difesa, poi il mostro ha fatto boom e per adesso si riflette sul da farsi. A te.
    abilità »

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    - Chapter VII -



    Korin avvertì il cosmo di Rigel bruciare come non mai, liberando una potenza indescrivibile, tanto che la natura stessa parve prendere fuoco. Piccole fiammelle argentate comparirono per tutta l’area di combattimento apparentemente attecchendo sull’aria. Una era pericolosamente vicina al guerriero in blu, ma bruciava innocua accanto a lui, nemmeno emettendo calore ne fumo. Lo stesso non si poteva dire per la bestia alata che, dopo essere stata spinta da Korin, si rialzò troppo a contatto con un altro fuoco fatuo che sembrò attecchire sulle sue piume, senza effettivamente bruciarle, ma costringendo comunque la bestia ad evitarne il tocco. Nell’attimo successivo, un istante quasi troppo rapido perché Korin lo notasse, le fiamme erano già in movimento verso il nemico, quasi volessero chiuderlo in una morsa da cui non si poteva fuggire. Per tutta risposta la bestia colpita dall’attacco che pareva troppo rapido anche per lei, lanciò un lancinante urlo di sofferenza e, accesa dalle fiamme spirituali di Rigel, si lasciò esplodere come dinamite. Ecco, un corrotto kamikaze era proprio qualcosa che mancava nelle assurdità create da Ponto, o meglio mancava nella personale collezione di mostri affrontati da Korin. Esplodere non sembrava una cosa comune, non volontaria almeno. Era come se la creatura avesse richiamato troppo più cosmo di quanto il suo corpo bestiale potesse sopportare, tanto che ne era stato distrutto. Il custode di Thule cercò di erigere la più fitta rete di sigilli che potesse per difendersi dall’onda d’urto del mostro, ma in suo soccorso corse anche la difesa eretta da Rigel nella maniera più tempestiva che lui avesse mai visto; la velocità a cui arrivavano le percezioni dell’altro era qualcosa di fenomenale. I sigilli si sgretolarono per l’impatto contro la corrente cosmica della bestia, causando un contraccolpo non indifferente. Korin arretrò spinto via dall’onda d’urto cercando al contempo di avvicinarsi a Rigel. Prima che l’esplosione potesse raggiungere il suo corpo però si schiantò contro la barriera ben più forte eretta dal santo d’oro la quale sembrò incassarne il colpo quasi senza nemmeno battere ciglio. Era quindi quella la forza dei santi d’oro? Era quello sterminato potere che aveva conferito loro il titolo di capi del Grande Tempio? Era sempre così strano stare affianco di qualcuno di ben più forte. Accanto al colonnello Stenson, armati di Steel cloth si era chiesto più volte come lui potesse fornirgli del supporto considerando la maggiore potenza a disposizione dell’armatura del colonnello. Accanto ad Alman si era sentito un nulla benché lo spirito non avesse mai scatenato la sua tempesta. La sola presenza del suo immenso cosmo, che risuonava con il suo per similiarità, bastava a schiacciarlo al suolo. Era cresciuto accanto allo spirito. Aveva appreso come liberare quel potere che albergava anche in lui eppure rimaneva sempre una fiammella accanto ad un incendio. Lo stesso era per Rigel in quel momento. Allora perché lui era lì? Perché aveva insistito per accompagnare il superiore? Perché era la cosa giusta da fare. Perché anche l’uomo più potente del mondo era comunque imperfetto e bisognoso di qualcuno che gli guardasse le spalle.

    Fece un cenno con il capo diretto a Rigel, quasi un ringraziamento silente prima di passare oltre il cadavere della bestia corrotta per osservare meglio quello di cui la bestia si stava cibando. Era umano, o meglio lo era stato. Con tutti quelle lacerazioni, le mutilazioni e tutto il resto era difficile dedurre più di quel particolare. Si accucciò accanto al cadavere e allungò la mano verso di esso cercando qualche piccolo particolare che potesse far intendere chi fosse quell’uomo. Era di certo un cadavere fresco però. Forse non così fresco quanto l’attacco, ma non doveva avere più di un giorno di morte. La posizione del corpo non diceva nulla di particolare, soprattutto pensando che la bestia potesse averlo sballottato per miglia prima di fermarsi a mangiare il suo pranzo al sacco. Una scena vomitevole se non avesse già visto di peggio.
    «Potrebbe essere uno dei nostri o un estraneo, difficile a dirsi. Dovrebbe comunque essere un caduto fresco. Non ricordo arpie all’assalto di poco fa però, ne ricordo di aver visto qualcuno inseguire i mostri. Quindi non credo sia una guardia cittadina.»
    Una cosa importante però erano i suoi abiti o meglio quel che rimaneva della sua armatura. Per quanto distrutta e anch’essa a tratti irriconoscibile, non sembrava troppo diversa da quelle dei soldati stanziati al Grande Tempio. Era quindi un cavaliere fallito?
    «Potrei azzardare qualche ricognitore? Magari un soldato stanziato in qualche avamposto che stava correndo ad avvisarci dell’attacco e non ce l’ha fatta. Un esemplare guerriero al massimo. Se così fosse però c’è almeno un avamposto sguarnito. La sua vuotezza potrebbe darci indicazioni del luogo da cui sono arrivati. E se anche così non fosse dovremmo mandare di nuovo qualcuno a guardia.»
    Ruotò la testa verso Rigel cercando la sua approvazione o comunque cercando di capire cosa ne pensasse della situazione. Erano sulla buona strada? Dovevano continuare la ricerca?
    «Qualche idea, signore? Di certo non possiamo lasciarlo qui e aspettare che rinasca corrotto.» Ne potevano lasciarlo preda di altri corrotti che potevano a loro volta usarlo come pasto rinforzandosi. Inoltre quel tipo, chiunque fosse stato, meritava una degna sepoltura. Tutti meritavano un ultimo saluto.


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    Stato Fisico: Qualche graffio dalla battaglia precedente, artigliata al braccio sinistro, botta enorme per l’attacco Kamikaze, altrimenti perfetto. (Buff Resistenza)

    Stato Mentale: *Detective mode on*

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta e Indossata.

    Riassunto: Concludiamo lo scontro con il Kamikaze. Korin indaga sul cadavere e chiede all’altro pareri a riguardo.



     
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    -VII-



    L'esplosione fu abbastanza violenta, ma per fortuna Rigel potè contrapporsi anche con le proprie difese per sovrapporle a quelle di Korin. Non era certo che il suo compagno potesse resistere a quella mossa suicida del corrotto, quindi perchè rischiare? E lui stesso si era aspettato una mossa del genere, non era la prima volta che accadeva ed anche altri avversari più potenti di quello l'avevano utilizzata in passato; la cosa importante era che la difesa avesse retto e nessuno dei due aveva riportato gravi ferite.

    Entrambi si erano avvicinati al "pasto" del corrotto, e il giovane aveva espresso la propria opinione: ciò che restava del corpo era umano, sicuramente non una donna. L'uomo doveva essere o essere stato un soldato di Atene, o magari qualcuno che stava cercando di raggiungere il Grande Tempio. Una sentinella, forse, o un messaggero.

    Potrebbe anche darsi, ma se fosse stato prelevato da chissà dove e portato qui... controlla l'equipaggiamento, ammesso che ci sia.

    Methos aveva interrotto il flusso di pensieri del ragazzo, sollevando una possibilità non da poco. Se da una parte non potevano risalire alla sua identità semplicemente attraverso la divisa, potevano capire qualcosa dagli altri oggetti. Sempre che ce ne fossero, lì intorno. Il Custode della Quarta Casa seguì il consiglio dello spirito, rispondendo prima allo sguardo perplesso del giovane Korin che dal canto suo ignorava l'esistenza dell'antico guerriero.

    Su questo hai perfettamente ragione.

    Fissò un punto a qualche metro dal corpo e si concentrò. Un attimo dopo, un grosso volume di suolo si staccò dal terreno: abbastanza largo da permettere al corpo di riposare in pace in posizione dignitosa, e abbastanza spesso da impedire ad eventuali animali o creature di infimo rango di raggiungerlo e continuare a profanare la salma. Con dolcezza, fece sollevare il corpo da terra sempre con la forza della telecinesi e nel mentre lo esaminò anche sul lato che prima era poggiato al suolo. Non vide nulla di eccezionale, se non due foderi - vuoti - che dovevano contenere dei lunghi coltelli da caccia. Il corpo continuò a levitare fino alla fossa, per poi adagiarsi dolcemente sul fondo. Rigel fece quindi brillare il fuoco spirituale sul corpo, in modo da consumarne i resti ed impedire sorprese postume alla morte, indi ricoprì il cadavere.

    Il fuoco non si spegnerà finchè la sua opera non sarà compiuta, e a quella profondità dubito che qualsiasi creatura possa fiutare qualcosa.

    Poi si guardò intorno. Quei foderi vuoti lo lasciarono perplesso, normalmente i soldati della guardia non usavano quel genere di arma bianca; si addestravano tutti principalmente nelle arti marziali, certo, e c'era anche chi usava spade e pugnali; ma quelle armi erano quantomeno... strane. Si chiese se fossero nei dintorni, ma sembrava non esserci niente di particolare in quel punto. Niente segni di lotta o qualcosa di simile, forse il mostro aveva colto di sorpresa la vittima; era arrivato dall'alto, e alcuni rami rotti suggerivano che era arrivato in picchiata da est. Il cavaliere seguì la traiettoria immaginaria con lo sguardo, fino a puntare lo sguardo nella direzione opposta.

    Un momento. E quella cos'è?

    Non si vedeva bene, ma in un cespuglio sembrava ci fosse qualcosa fuori posto. Un ramo che stonava col resto della pianta, e avvicinandosi il ragazzo ne comprese il motivo: non era un ramo, ma un cilindro di legno che col buio si confondeva abbastanza con la vegetazione. Lo prese in mano, esaminandolo con cura: sembrava un contenitore.

    Lo vuoi aprire, o preferisci aspettare l'ora di colazione?

    Il Cavaliere d'Oro si avvicinò dal compagno, mostrando quanto aveva trovato: sembrava una comunissima custodia, e forse poteva indovinarne il contenuto, cosa che constatò rimuovendo l'estremità da uno dei lati. Conteneva una pergamena, ma quello che vi era scritto sopra lo lasciò sconcertato.

    Dai un'occhiata.

    Era un messaggio, scritto in caratteri a lui sconosciuti... o per meglio dire, conosceva i caratteri ma non era in grado di leggerli.

    Rune. Era un messaggero, e doveva venire da parecchio lontano. Cosa credi che significhi?

    La domanda era implicitamente rivolta anche a Methos, che stava di certo valutando la nuova informazione. Era mai possibile che quel soldato potesse essere di ritorno da un viaggio in un posto come... Asgard?

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    nome » Rigel Sephdar
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    status mentale » Maledetta Corruzione.
    status armatura » Indossata.
    note » Doppio colpo di scena, stavolta non ti ho fatto aspettare troppo e... ci ho messo l'elemento "strano" :asd: nota che i caratteri sono runici, ma anche se Rigel lo pensa non significa che quel soldato di Atene fosse andato e stesse tornando proprio da Asgard. Però che significa tutto ciò? La risposta è boh. :asd:
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    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.

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    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.

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    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    - Chapter VIII -



    Di nuovo Korin si stupì quando Rigel, bruciando il suo cosmo senza nemmeno sudare, creò una perfetta tomba per lo sconosciuto. Non era niente di che, un semplice buco nel terreno eppure lo fece con una tale maestria e precisione da lasciarlo a bocca aperta. Non era stupefacente il suo potere, ognuno di loro poteva letteralmente spaccare le montagne a pugni, ma lo era l’assoluto controllo che il cavaliere d’oro aveva. Gli dava quasi l’impressione che Rigel fosse un tutt’uno con il cosmo, la vera manifestazione di ciò che Alman gli aveva detto durante l’addestramento. Quello era il vero significato di farsi tramite tra la materia che si intendeva cambiare e la volontà che la cambiava. La terra smossa avrebbe occultato il cadavere e il suo odore mentre le fiamme argentee lo avrebbero consumato del tutto. Un’ottima idea da parte del direttore d’oro, doveva ammetterlo.

    Continuarono poi ad esplorare i dintorni alla ricerca di qualche altro segno identificativo e fu proprio Rigel ad avere l’occhio abbastanza lungo da trovare qualcosa: era un contenitore con un messaggio che l’altro identificò subito come uno scritto runico. Sfumava così la sua ipotesi di un ricognitore di Atene, ma si aprivano altri dubbi. «Non c’era un corso di rune nel mio addestramento, ma concordo che sembra proprio la scrittura di Asgard. Magari i nostri alleati nordici cercavano di dirci qualcosa? » Suggerì ancora, ma in quel caso, perché il messaggero era lì? Non avrebbero dovuto piuttosto trovarne il corpo a nord di Atene invece che a est? Si era forse perso? La creatura l’aveva preso in volo ed era atterrata in quel luogo solo per cibarsene? L’ultima ipotesi poteva coincidere con l’assenza dei pugnali, o qualunque altra arma il tipo stesse portando con se’. «Se fosse un nostro messaggio per Asgard il Gran Sacerdote o l’Eforos dovrebbero saperne di più. Per qualunque altra ipotesi non abbiamo altra scelta che farlo tradurre.» Forse dovevano ringraziare la corruzione per quell’invasione e fuga, altrimenti non avrebbero mai trovato il tipo e il suo messaggio. «Potrebbe essere urgente ed era qui nascosto da almeno un giorno.» Tornare indietro significava però abbandonare la ricerca dei corrotti. Oppure potevano continuare la ricerca e tenere il messaggio per qualcosa di più tardo. Dal canto suo la scelta era ovvia, quel messaggio poteva essere molto più importante di ogni altra cosa, ma avrebbe comunque lasciato a Rigel la decisione sul da farsi. Potevano anche separarsi in quel momento con lui che tornava indietro e Rigel che proseguiva la sua cerca, ma nuovamente non se la sentiva di lasciare il santo d’oro da solo per quanto la sua utilità fosse quasi nulla. . «O potremmo essere incappati in un ladro che ha rubato qualcosa a caso, compresi degli abiti nostri. Non mi convince molto il luogo di ritrovamento, né come quei rami sono rotti. Potrebbe essere che il nostro amico ha lanciato il messaggio pur di nasconderlo piuttosto che gli sia accidentalmente caduto?»



    Statistiche

    Stato Fisico: Qualche graffio dalla battaglia precedente, artigliata al braccio sinistro, botta enorme per l’attacco Kamikaze, altrimenti perfetto. (Buff Resistenza)

    Stato Mentale: *Detective mode on*

    Stato Armatura: Lvl.IV Intatta e Indossata.

    Riassunto: … ti giuro con il messaggio mi hai mandato in crisi mistica.



     
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