Ignorance is the most abhorrent beast

Black Gemini vs Pan

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    Stava tornando.
    La gelida, ma allo stesso tempo bruciante sensazione nei suoi nervi. Stava tornando, millimetro dopo millimetro, sotto la sua pelle, dentro i suoi muscoli, sulle sue ossa. Pessima idea, era stata una pessima idea, ma era inutile lamentarsi. Ringraziò la sua potente costituzione per avergli donato un polmone abbastanza forte da funzionare dopo un collasso, ma la sua fortitudine non era abbastanza anche da coprirgli il braccio. Era conciato male, ma male davvero, piegato come un tondino di ferro, ustionato da un'energia che aveva lacerato il tessuto della realtà che lo circondava.
    Ciononostante, Il Re delle Bestie raddrizzò la schiena.
    I giochi erano finiti, aveva dato un comando a chi aveva di fronte, e quanto era vero che il giorno segue la notte, la sua richiesta sarebbe stata ascoltata e portata a compimento.
    Eppure, sotto quel miscuglio di dolore e autorità, di sofferenza fisica e mentale, qualcosa stava ribollendo, come magma compresso nel cuore del mondo. Qualcosa che costringeva il Re a dosare l'attenzione su ciò che lo circondava. Non si accorse neanche di essere tornato nella sua dimensione, nel suo mondo. In quel momento c'era solo quel granello di sabbia che dimorava dentro di lui, una particella più nera del buio, un punto di assoluto nulla. Cos'era? Cosa diamine era quel granulo oscuro che aveva dentro di se?

    L'uomo in nero stava dando fondo a tutto il suo sapere pur di rimanere funzionale. L'enorme creatura che sovrastava i cieli era scomparsa, ed il cavaliere era davanti al Re. Un verso rauco e poco melodico uscì dalla gola dell'uomo, appena soffocato dal suono del respiro della bestia.

    ° Inizio a comprendere come funzionate voi agenti di Gea. Ora ho ancora più voglia di rivedere Chernobog e la cara Audatia. °

    Anche con quella voce che gli suonava nel cervello, Pan non si mosse, troppo preso da qualcos'altro per prestare attenzione.

    ° Quello che non comprendo, invece, è il motivo della tua presenza in questo preciso luogo del pianeta. °

    Lunghi, interminabili secondi passarono dopo quella frase.
    Pan non si era neanche mosso, il suo sguardo perso nel vuoto, i suoi occhi diretti in un punto poco preciso del suolo. Non gli importava, quello che stava succedendo fuori non gli importava. Tutto si stava concentrando su quel granello di polvere dentro di lui. Improvvisamente, luminosa come la morte di una stella, la natura di quel “qualcosa” venne rivelata.

    Quel punto senza dimensione di assoluta oscurità era una domanda:

    Perché?

    Per quale motivo era successo tutto questo? Perché un discendente degli antichi alchimisti e la reincarnazione del concetto di essere vivi si erano scontrati? Perché c'era stata una lotta che avrebbe fatto impallidire intere guerre in una manciata di minuti? Perché quello scenario era così comune? Gea contro Black Knights, Asgardiani contro Giganti, uomini di Atena contro Atlantide, ogni volta uno scontro, un testa a testa, una lotta tra animali i affamati in gabbia. Perché? Cosa spingeva le creature cosmodotate a quelle dimostrazioni di forza? Poteva comprendere il desiderio di sfoggiare la propria superiorità, ma farlo per anni? Poteva contare sulla punta delle dita di una mano quante volte un incontro era stato costruttivo, qualcosa che aveva lasciato dietro non solo crateri e sangue, ma “qualcosa”.
    Il seme nero aveva messo radici dentro di lui, liberando un fiume di ricordi, un fiume che toccava vari momenti della vita di Dennis Dettermann, momenti che in retrospettiva erano diventati parte della vita di Pan: Le lotte contro il Caos, la costruzione di un rifugio per chi non aveva niente, il cercare di essere la miglior versione di se stesso, la sofferta e sanguinante battaglia per il controllo di una striscia di terra...

    Quel fiume portava a quella giornata, dove aveva incontrato un uomo che poteva aprire fori nella struttura universale lasciare suoi simili indietro, in pasto alle bestie.

    L'oscurità aveva fatto breccia nei suoi pensieri. Desideri di morte e violenza avevano soppiantato le sensazioni della sua carne sofferente. L'uomo in nero era una minaccia, uno spreco di energie. Era per causa di gente come lui che il mondo ancora galleggiava in un mare di putridume. L'assoluta mancanza di prospettiva, il desiderio di essere l'unica forza a prevalere, di essere re e regine di un regno fatto di polvere, senza fermarsi davanti a nulla, senza farsi una sola domanda:

    Perché?

    La mano funzionante del Re delle bestie si alzò lentamente, puntando al Cavaliere Nero. Un leggero tremore la percorreva, ma non c'era traccia di esitazione in quei movimenti. Ogni grammo dell'essere di pan si riempì di violenza, una violenza che andava oltre il semplice fare del male. Un passo in avanti, la mano puntata verso il collo dell'uomo. Non aveva quasi più energia per rimanere in piedi, ma quello non era un problema per Pan. Gli sarebbe bastato cadere in avanti e stringere quella trachea. L'uomo avrebbe protestato, avrebbe graffiato la sua carne e la sua Darian fino a perdere le unghie, ma non sarebbe servito a niente, l'ultima cosa che il Cavaliere avrebbe visto sarebbe stato Pan che gli strappava via la vita dalle ossa.
    Il suo occhio rimanente si mise finalmente a fuoco, e Pan si fermò.
    Chi aveva davanti era un uomo ferito, tenuto insieme da briciole di potere ignoto e forza di volontà. Le sue ossa ed i suoi muscoli erano stati toccati dall'aria esterna, il suo occhio non era più funzionante, e non era neanche in grado di parlare. Ed era stato Pan a fare tutto.
    La sua mano si ritirò, il Re stesso indietreggiò, mentre pensieri orribili vennero scacciati dalla luce di una verità gelida e senza discrezione. Anni sprecati dietro ad azioni senza senso, atte a riempire vuoti che lui stesso aveva creato. Come poteva permettersi di giudicare chi aveva davanti se lui era il primo ad aver ceduto a quel peccato? Lui, che indugiava in eccessive dimostrazioni di forza, che sprecava tempo e risorse come se l'intera guerra che stava combattendo fosse un gioco. La realizzazione di essere parte del parassita che non permetteva al mondo di andare avanti lo travolse, peggio delle mostruosità della foresta, peggio della pioggia dimore affrontata poco prima.

    Con gli occhi pieni di lacrime, con l'anima piena di vergogna, la Palingenesi singhiozzò un'unica frase, diretta al mondo intero:



    I'm sorry.


    Su4sahH

    B.F.G | ENERGIA NERA | PAN [VII]
    FISICAMENTE - danni sparsi sul sistema nervoso, scapole rotte, CURSED, ESTREMAMENTE sotto sforzo dovuto al carico cosmico, ossa della gabbia toracica rotte, pelle lacerata, muscoli strappati, denti rotti, braccio destro spezzettato
    MENTALMENTE -

    STATUS DARIAN - Indossata, crepe dall'elmo agli stivali, praticamente lacerata sul braccio destro

    RIASSUNTO AZIONI -
    ABILITÀ -




    TECNICHE - ///
    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
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    atto ix

    In qualche modo, la parte peggiore di quel preciso momento non erano gli strazianti dolori fisici che stava sperimentando. Le verosimili lesioni nervose ovviamente non erano d'aiuto, senza contare che la guarigione in atto rischiava di diventare più insopportabile dei danni che andava a riparare... ma più di tutto il resto, più delle scariche brucianti delle sinapsi troncate, più dei muscoli che si facevano spazio nella carne morta per riemergere, era la realtà oggettiva a urtarlo.
    Di secondo in secondo il suo corpo si riprendeva, ma la sua coscienza si sentiva schiacciata in un angolo, frustrata da una serie di elementi che non aveva quasi la forza di razionalizzare.
    Pochi attimi prima, a dispetto dello stato critico di certe funzioni fisiche, era galvanizzato, quasi felice. Aveva percepito qualcosa nella fluttuazione telepatica di Pan, come se fosse un tono nascosto tra parole realmente pronunciate. Aveva seguito speranzoso quel filo rosso sapendo di poter mettere fine alla parentesi meno utile di quello scontro e concentrarsi sull'Araldo. E in tutta risposta era stato crudelmente deluso.
    Aveva sforzato i suoi sensi esausti fino al punto di captare qualche grezzo processo mentale, pensieri che andavano ripetendosi in modo ossessivo in una successione tanto schematica da renderli facilmente ricostruibili. Poteva solo sfiorare la superficie, eppure gli era ormai chiaro cosa fosse successo.

    ° Ho atteso pazientemente, ma non mi hai dato nulla. Hai tenuto nascosto il tuo vero io, dandomi in pasto solo un uomo qualunque. °

    Lawrence non poteva che constatare il suo fallimento, a quel punto.
    Chernobog era emerso per interfacciarsi con lui in maniera naturale, per quanto inquietante, tanto da rendere fumosa la distinzione tra la sua antica coscienza e quella umana di Audatia. Amaterasu invece l'aveva investito con una furia che - dal primo istante - gli aveva permesso di assaporare il bruciante potere di quell'essere in tutta la sua complessità, rivelando una bassa vibrazione meno regale appartenente all'umano Draka soltanto quando lui stesso aveva cercato di spezzarne la mente.
    L'Araldo che aveva davanti, invece, sembrava essersi trattenuto per tutto il tempo, impedendo alla sua vera natura di emergere. Non si era risparmiato da un punto di vista fisico, certo, spingendolo al limite in più di un'occasione... ma ciò che aveva intravisto nel tempo di un solo respiro, la forma selvaggia e incontrollabile della bestia, era tutto svanito prima che potesse avere a che fare con essa.

    Più si spingeva a indagare la mente dell'altro, già indebolita dai ripetuti assalti psionici, e più si rendeva conto della presenza di un nucleo attorno al quale i pensieri giravano e si intrecciavano. Fu proprio lì che trovò la conferma che cercava, un'ammissione più colpevole della colpa stessa, sottolineata dalle sue parole.
    Sospirò, sentendo i polmoni, la gola e il naso bruciare a contatto col flusso forzato dell'aria.

    ° È inutile che ti scusi. Tu sei vivo e lo sono anche io. Ben altro si richiede per ferirmi in maniera permanente. °

    I suoi muscoli si rilassarono e la psiche fece lo stesso, ritraendosi.
    Credeva di essere stato più che esplicito nel comunicare le sue intenzioni, ma evidentemente era ricaduto nel solito errore: ritenere che bastasse poco - un pensiero, un sussurro o le semplici, concrete azioni - per farsi comprendere dal prossimo.
    No, ovviamente doveva andare più piano, al passo col mondo. Doveva smettere di pensare al suo solito ritmo; permettere alla stanchezza di rallentarlo abbastanza da consentire all'empatia di svolgere la sua funzione. Si stava abituando troppo a provocare reazioni per poi leggerle a posteriori, stava concedendo troppo spazio e troppo tempo alle sue stesse funzioni cerebrali.
    Ormai la tendenza era quella di sovra-analizzare ogni dettaglio. Forse per questo la sua valutazione iniziale era stata troppo affrettata, pretendendo di scorgere uno schema comune tra i generali dell'esercito di Gea.

    Il suo non era stato un atto masochistico fine a sé stesso: banalmente l'umano che per tutto il tempo aveva avuto davanti non gli interessava per nulla. L'umano non contava niente. L'umano non aveva autorità. Era l'Araldo ad averne. Questo aveva intuito da Amaterasu e Chernobog.
    Era quell'autorità ciò che gli interessava. Era quel potere a incuriosirlo.
    Non gli importava niente di conoscere un uomo che, pur mantenendo la sua essenza intatta, utilizzasse una forza spaventosa, primordiale, al limite del comprensibile. Su quell'argomento aveva già abbastanza esperienza.

    Aveva provato a sfidare la sorte, a studiarlo come studiava ogni altra cosa, a inserirlo in schemi e al contrario, a improvvisare per capire l'entità che aveva di fronte. Aveva sempre trovato affascinante la quantità di informazioni che si potevano ricavare sanguinando sotto i colpi di un altro guerriero e facendolo sanguinare a sua volta; informazioni così difficili da ottenere normalmente, da reperire senza l'utilizzo della violenza.
    Eppure anche in quel modo stava diventando una perdita di tempo.
    Non aveva ricevuto risposta alla sua domanda, quindi semplicemente proseguì oltre.

    ° Ora come ora è inutile che ci tratteniamo oltre, me ne rendo conto. Ma ho bisogno di parlare con voi. Con tutti gli Araldi, tutti insieme. Dillo anche ai tuoi fratelli: ho una proposta per voi. °

    Un portale si aprì tremando nell'aria. Vi scivolò attraverso quasi senza muoversi, aspettando che la normale tensione del tessuto spaziale lo richiudesse dietro di sé. Le corde vocali si saldarono nuovamente e presero a vibrare, dando alla sua voce un tono grave, graffiato.

    Ci vediamo, Dennis.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Fratture sterno-costali, cervicali e craniche saldate al meglio, danni interni tamponati con guarigione, danni superficiali da necrocosmo, emorragia cerebrale riassorbita, esausto, in ripresa (buff Forza, Agilità e 2x buff Resistenza)
    status mentale » -
    status cloth » Spaccata e sciolta sul pettorale, crepe e chiazze di corrosione sparse su tutta la superficie, bracciali, schinieri parzialmente rotti, elmo distrutto.
    riassunto azioni » Grazie per il duello!:fiore:
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vii}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sul corpo, le Chiavi possono aumentare la pura forza fisica permettendo raggiungere l'apice della potenza con minore sforzo, concedendo una migliore coesione dei tessuti e maggior reclutamento delle fibre muscolari, oppure rendere i movimenti fluidi e veloci, riducendo la fatica necessaria a raggiungere la massima velocità raggiungibile [Buff Forza/Agilità].
    - Agendo sui meccanismi di reazione si aumentano le capacità di compliance al dolore e alla fatica, rendendo più sopportabili gli sforzi e i danni subiti sul piano fisico, mentale e spirituale [Buff Resistenza].

    [ Κλείς Ἄκρων ] Kléis Ákron
    Lo scopo più basilare della Geometria, il suo più semplice e banale compito è quello di trattenere e imprigionare. Queste Chiavi dei Limiti ne sono una concezione ulteriormente evoluta. Possono essere impressi al contatto o lanciati contro l’avversario che, se marchiato, subisce gli effetti vincolanti del sigillioltre a diversi tipi di limitazioni decise dall'Alchimista. La loro efficacia è proporzionale all'energia utilizzata per crearli e aumenta con l'accumulo di sigilli uguali.
    - Agendo sul corpo la Chiave può sopprimere la forza fisica e la potenza muscolare, rendere i movimenti più lenti e rigidi, indebolendo il nemico o riducendone la capacità di movimento e reazione [Debuff Forza/Agilità].
    - Agendo sui meccanismi di reazione può intaccare i processi naturali che corpo, mente e anima mettono in atto per sopportare il dolore e la fatica, diminuendone l'efficacia, lasciando di fatto il soggetto più esposto anche a tutte le alterazioni secondarie provocate dai vettori di danno [Debuff Resistenza].

    III - [ επιστροφή ] Epistrophḗ
    La natura di una forma di vita mortale è indissolubilmente legata alla sua eventuale decadenza fisica. Tuttavia, dove non esistono regole e la vita è priva di un sistema di autoregolazione, alcuni macro-organismi hanno sviluppato capacità di adattamento che esulano dal banale concetto di “sopravvivenza”.
    Nella sua forma originaria possedeva un corpo enorme, una fonte inesauribile di sangue rosso screziato di argento che si pensava potesse curare ogni malattia. Gli sciocchi lo idolatravano, credendo di aver trovato la panacea in grado di guarire il loro mondo, ma la realtà era ben diversa: intere civiltà caddero vittima delle tremende mutazioni indotte dal Sangue Antico, che trasformava gli esseri viventi in belve deformi.
    Nella sua forma sigillata, il suo sangue ha perso totalmente le proprietà mutagene, ma l’esemplare possiede capacità simbiotiche fenomenali, che permettono una connessione cosmica molto salda con un corpo ospite, facilitata dalle dimensioni molto ridotte in cui viene solitamente richiamata. I vantaggi per questo ospite sono molto concreti: tramite la simbiosi, la creatura rigenera il tessuti danneggiati e restituisce integrità strutturale laddove sia venuta meno.
    Nello specifico, questo processo non avviene in autonomia, né passivamente, ma va attivato coscientemente. Non si tratta di una biostimolazione o di una naturale guarigione accelerata, quanto piuttosto di un di rifiuto del danno, che ricostruisce le cellule da zero sulla base del DNA ospite, differenziandole con una perfetta efficienza, senza incorrere in errori di codifica tipici della rapida proliferazione cellulare. L’ordine di ripristino dei tessuti è puramente funzionale e prioritizza il recupero delle funzioni biologiche più urgenti, riuscendo in sostanza a curare qualunque tipo di danno fisico non immediatamente letale. [Guarigione (fisica)]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    Nel silenzio più assoluto, Pan aprì la porta.
    La cucina era stata quasi totalmente liberata dal mobilio per fare posto alle casse ed alle scatole. L'odore dolce impregnava ancora l'aria, presente nonostante i vari lavaggi con acqua e detergente. La luce calante presente fuori la struttura riempiva lo spazio di ombre allungate. Quel silenzio era rotto dal respiro pesante del Re, che non si era ancora fermato, neanche per sistemare il suo braccio contorto. La sua altra mano reggeva qualcosa, una tanica di benzina piena fino all'orlo, e tra i suoi denti c'era una scatola di fiammiferi.

    Il fuoco divorò tutto. La colonna di fumo si innalzò contro il cielo indifferente, e Pan osservava tutto da estremamente vicino. Il calore delle fiamme sarebbe stato troppo per chiunque tranne lui. Quel fuoco stava divorando il lavoro di svariate ore di lavoro, frutto di intenzioni si traballanti, ma illuminate dalla voglia di fare solo del bene a chi era stato travolto dalle onde del fato. Le sue braccia si erano allargate, cercando di sorreggere il peso del mondo, ma non era bastato, Pan era troppo debole, troppo piccolo per un carico del genere.

    Gli spiriti soffocarono le fiamme ai lati del rogo, costringendo l'incendio a consumare se stesso. Svariati individui comparvero al margine dello spettacolo crepitante, uno di questi era il capo della squadra d'elite e medico personale del Re.
    Tutti loro videro Dennis in piedi, immobile davanti alle fiamme, la tanica ancora nella mano funzionante. Ogni istinto primordiale intimava ad ognuno di loro di fermarsi, di aspettare in assoluto silenzio, lontani dal loro Re.
    Fu Huli il primo a rompere le catene del loro istinto.
    Si avvicinò all'uomo ferito, allungando leggermente la mano verso di lui.
    Dennis?
    L'uomo si girò di scatto, fissandolo direttamente negli occhi. Huli quasi sobbalzò alla vista di quelle pupille, lucide e brillanti di un fuoco nero.

    I was wrong.
    All I wanted was to fix this world. To clean it, like this was some sort of dirt. But no.
    It's a gangrene.
    And the only cure for cangrene is a clean cut.



    Questa volta fu Pan ad allungare la mano verso il suo amico, il quale era vistosamente spaventato. Un senso di deja-vu aveva pervaso lui e tutti i suoi sudditi del Re delle Membra.

    With fire and blight, I'll do it. I'll save everyone.

    I'll put the whole world in a bottle.



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    RIASSUNTO AZIONI - grazie a the tho
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