[ Trama ] The last edict

Khala per Luke

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    Ed il momento giunge, nell'odore di incenso e nei cantici in lettere danzanti su pergamente ingiallite. Scongiurate le svariate crisi successive che si sono presentate di fronte all'impero negli ultimi tempi, è finalmente giunto il momento di fermarsi a riflettere su se stessi. In questo ultimo periodo sei stato messo di fronte a innumerevoli prove. Hai affrontato avversari crudeli, umani e non. Hai mostrato la tua devozione alla legge e al credo di Atlantide, tenendo testa a tuo modo a primarchi che ormai hanno raggiunto il livello di leggenda vivente nella giovane nuova Atlantide.

    Ma la tua convinzione è salda e la tua fede lo è altrettanto. Senti che è giunto il momento di entrare anche tu nella leggenda. O meglio, prendere il posto che è tuo di diritto, ciò che ti compete e ciò che ti è necessario per raggiungere la vera pace e stabilità Atlantidea: sostenere la prova del Khala.

    E così tra le preghiere dei tuoi devoti e negli aromi sacri di unguenti e incensi che danzano nell'aria tra i tuoi passi e scivolano tra le tue dita, ti incammini verso quell'edificio che così strenuamente hai difeso durante l'attacco al settore indiano da parte dei caduti.
     
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    Lo scontro con Ahriman aveva lasciato ferite, molte e profonde. Gli innesti nel braccio destro brillavano di luce azzurrina, vibrando ritmicamente ai suoi impulsi neurali, i lievissimi ronzii che emettevano nel silenzio erano ormai diventati rumore di fondo e compagnia; aveva già ringraziato molto Oliver per essersi personalmente occupato della situazione, il corpo non era l’unica cosa che poteva essere stata danneggiata dal suo confronto diretto con uno dei più grandi agenti dell’Arcinemico.
    Le procedure spirituali proprie per assicurarsi che la sua anima non fosse stata corrotta o contaminata non furono brevi, e nemmeno indolori, ma la sua sofferenza era un prezzo infimo da pagare per assicurarsi della continuata sicurezza di Atlantide. Una volta ultimata sia la terapia per il braccio che le purificazioni di rito, Mikael fu libero di tornare a quella che era diventata la sua routine; o meglio, sarebbe stato libero di farlo. Se c'era una cosa che apparteneva all'umanità questa era il rafforzarsi tramite le avversità attraversate, e lui ne aveva attraversate molte.
    Una volta che fu libero di rivolgere la sua attenzione su sé stesso, il Primarca notò semplicemente di essere diventato più potente. Più veloce, più forte, la sua mente poteva produrre nuove meraviglie, ancora meno forte rispetto ai veri campioni dell'Imperatore, ma aveva superato la linea di demarcazione che separava fortuna dall'effettivo talento. Dunque, ciò significava che avrebbe potuto procedere con la prova più importante per ogni figlio di Poseidone, aveva acquisito quel diritto.
    Lo sentiva nelle ossa, nel sangue, un pensiero che si rifiutava di lasciargli la mente e che si trovava ad accarezzare ogni qual volta non era estremamente impegnato nei suoi affari. Voleva dire che era pronto e che non avrebbe governato il suo settore per un istante di più senza dimostrarlo dinnanzi all'Imperatore.
    In altre parole, avrebbe dovuto sostenere il Khala.



    E dunque così fu.
    Le strade del Settore Indiano brulicavano di persone, civili attirati dall’annuncio della cerimonia che si sarebbe svolta, ad ammirare uno dei Primarchi che andava ad ascendere alla leggenda che gli competeva. Ricordava molto bene i momenti in cui aveva inseguito quel giovane custodes che si era infine rivelato essere il nuovo proprietario della lancia dorata, quando aveva protetto il palazzo senza cura della sua stessa incolumità; non poté fare a meno di pensare a quanto fosse strano tornarci, stavolta apertamente e con un sostanzioso seguito.
    Non aveva la sua corona, depositata sul trono che era suo, l'avrebbe ripresa una volta tornato. Se fosse tornato.
    Canzoni e inni all'Imperatore risuonavano melodiosi, odore di fiori si mischiava al fumo dell'incenso e alle note che assumevano toni sempre più bassi man mano che ci si avvicinava al Palazzo: la processione che seguiva il lento incedere di Mikael era a metà tra una parata militare con i suoi Astartes in assetto da battaglia, con i loro vessilli più ricchi ed elaborati misti alle bandiere dell’Antartico, e un funerale. Vita e morte si mischiavano ad Atlantide, con entrambe si poteva glorificare l’Imperatore immortale, ed egli stesso non faceva eccezione; per quanto si poteva essere certi, sicuri di sé e positivi riguardo alle proprie capacità e possibilità di successo, c’era sempre la distinta probabilità che Mikael avrebbe fallito. Era un rischio, come tutto in un mondo che non dava mai niente per niente. Umane paure, dubbi e incertezze si stavano agitando in lui, ma era normale. Era assolutamente normale avere paura, assolutamente umano temere per la propria vita, perché alla fine anche lui, nonostante tutto, era umano: ma la paura non era mai un peccato agli occhi dell’Imperatore, perché poteva essere affrontata e vinta.
    E Mikael aveva sempre vinto, come Ahriman stesso aveva potuto provare su di sé.

    E a ogni passo la folla civile si faceva sempre più rada, a ogni momento la squisita architettura del palazzo diventava palese, ed era lì che il fato del Primarca di Lymnades sarebbe stato deciso.
    Aveva ovviamente lasciato molto poco al caso, le disposizioni al suo concilio ristretto erano state dirette e stringenti, specialmente nel caso in cui non fosse tornato; il suo perfezionismo non gli avrebbe mai consentito di lasciare un regno nel caos al suo successore. I canti si stavano facendo lontani, l'odore di incenso sempre meno pungente, la leggera nebbiolina di sacri effluvi ormai lontana.
    Ai volti riverenti dei civili furono sostituiti quelli indecifrabili dei telchini, anch’essi vestiti di sacri paramenti, perfettamente pronti ad accoglierlo ed accompagnarlo nel rituale ultimo. In passato aveva dovuto introdursi nel palazzo di soppiatto, come un ladro, per adempiere al suo dovere, per consentire alla volontà dell’Imperatore di compiersi, per proteggere quello che sarebbe stato suo fratello; fu una sensazione indescrivibile il vedere quelle porte aprirsi lentamente, stavolta in maniera aperta, palese e perfettamente legittima. Per lui, le porte si stavano aprendo esclusivamente per lui.
    Lentamente, in maniera che una persona più impaziente avrebbe trovato estenuante, ma a lui andava bene. Più tempo per pensare, per dare chiarezza ai suoi pensieri, e per pronunciare sommessamente un'ultima preghiera; non ne avrebbe fatte altre fino a che non fosse uscito, da quel momento in poi non sarebbe stato più l'Imperatore a dargli la forza, non sarebbe stato Lui a sostenerlo nella gloria del Khala. Adesso, e per l'ennesima volta, stava a Mikael dimostrare di essere degno di poterlo servire nel massimo della gloria che gli competeva; che era propria per ogni Primarca degno di questo nome.
    Doveva dimostrare di poter raggiungere l'ideale al quale ognuno doveva aspirare.

    E, quando le porte si aprirono, Mikael entrò senza esitazione attraverso sale che aveva già visto, corridoi che aveva già percorso, ma che stavolta l'avrebbero portato in direzione diametralmente opposta rispetto alla sua ultima visita.

    Non senza paura, ma con la determinazione e la sicurezza di poterla vincere. Con la sicurezza di tornare.
    Andò avanti.

    hiaAmxR


    narrato ◊ parlatopensatoparlato altri
    NOME ◊ Mikael
    CASTA ◊ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    ENERGIABlu
    SCALE ◊ Lymnades (IV)
    FISICAMENTE
    MENTALMENTE
    STATUS SCALE ◊ non indossata
    RIASSUNTO AZIONI

    ABILITÀ

    Ombra della Luna
    Il Primarca di Lymnades è portatore di un potere psionico terrificante, tra i più temuti fra tutti i Sacri Guerrieri, la cui mente è capace di meraviglie limitate esclusivamente alla sua immaginazione. Il confine tra realtà e fantasia è labile al suo cospetto.
    Innanzitutto Mikael potrà interagire direttamente con la psiche nemica, precipitandola in un mondo illusorio di sua creazione; all'interno di questi miraggi ogni variabile sarà sotto il suo controllo, egli sarà in grado di far percepire ogni sorta di irreale alterazione e disfare, un po' per volte, la mente del nemico dopo essersi completamente sovrapposta alla sua percezione del reale. E' vero che una grande forza di volontà e arguzia può portare a comprendere che il miraggio è fasullo, ma i danni psichici subiti potranno essere ridotti solo disponendo di poteri mentali a propria volta.
    Man mano che danni alla propria psiche si accumulano diventerà sempre più difficile ragionare e pensare, le proprie terminazioni nervose bruceranno mentre formulare tattiche o piani complessi risulterà sempre più difficile, le proprie facoltà cognitive saranno sempre più compromesse man mano che si viene esposti alla forza del Primarca, tutto a suo vantaggio, consentendogli dunque tessere le proprie trame su misura per l'avversario davanti a lui, fino a che questo non precipiterà in un'eterna illusione nella quale vagherà per sempre(gdr only). Eppure ciò che lo rende davvero temibile è che le conseguenze delle illusioni si ripercuotono anche e soprattutto sulla realtà: il dono delle Lemniadi si manifesta come un'inesorabile impatto sulla vita stessa del nemico, ad ogni attacco illusorio corrisponderà una proporzionale perdita di energia vitale e cosmica, come se l'illusone stessa fosse stata vera. Il miraggio e il dolore di essere travolto e ridotto in cenere dalle fiamme, ad esempio, si ripercuoterà sul nemico esattamente come se la fiammata subita fosse stata vera.
    Inesorabilmente le energia cosmiche e fisiche del nemico verranno disperse, come se egli stesso ne avesse fatto utilizzo, proporzionalmente all'impatto subito. Inesorabilmente il nemico sentirà la propria fatica aumentare, richiamare Cosmo e compiere sforzi di sorta risulterà sempre più difficile, fino a che anche sollevarsi da terra risulterà pressoché impossibile.

    Non solo nella mente del nemico, tuttavia. Il Primarca sarà in grado di estendere la propria psiche anche al mondo fisico in maniera ben più diretta, alterando la realtà secondo i propri gusti e come gli sia più conveniente per confondere e sconfiggere i nemici dell'Impero.
    Mikael potrà manifestare miraggi di ogni tipo, creazioni che, sebbene intangibili e dunque impossibilitate a danneggiare il nemico, saranno di nuovo limitate esclusivamente alla sua fantasia; egli potrà rendersi invisibile, far sparire i propri attacchi o quelli dei suoi alleati, modificare l'aspetto esteriore di chiunque e trasmettere stimoli sensoriali di qualsiasi tipo, generare ogni sorta di folle allucinazione. I miraggi così creati saranno inequivocabilmente estremamente poco dispendiosi a livello di consumo cosmico, consentendogli di farne ricorso durante tutto lo scontro senza particolare sforzo.
    Ora, la maestria del Primarca ha raggiunto un nuovo livello: egli sarà innanzitutto capace di cancellarsi completamente non solo dallo sguardo e dai sensi, ma anche dalle superiori percezioni sensoriali proprie di chi è cosmicamente consapevole. Potrà completamente occultare la sua presenza in maniera perfetta, oppure alterarla in modo che rassomigli quella di un altro individuo, modificandone l'impronta affinché sia identica addirittura a quella degli appartenenti ad altre fazioni, perfino far credere che la propria emanazione cosmica si trovi altrove.
    La capacità più grande di questo potere è la possibilità di dare esistenza fisica e concreta al suo potere mentale generando un particolare costrutto psionico noto come Psicoplasma: materiale fragile, ma capace di interagire con il potere mentale e dargli una concretezza fisica. Aggiungere lo psicoplasma ad un miraggio ambientale gli garantirà effettiva concretezza e peso fisico, ad esempio una roccia sarà concreta e solda anche senza illusioni di sensazioni tattili, o una sagoma umanoide avrà effettiva massa, essendo in grado anche di indossare la sacra Scale di Lymnades. Ciò renderà estremamente difficile distinguere dove si nascondano le trappole tese dal Primarca, rendendo effettivamente "vere" ognuna di esse, sebbene la loro efficacia offensiva, se usate da sole, è estremamente ridotta e inadatta ad attacchi diretti.
    Oltre a questo sarà possibile aggiungere psicoplasma alle proprie illusioni per incrementare la loro definizione, rinunciando alla sottigliezza di inganni complessi in favore di una resistenza, solo difensiva, resa maggiorata alla pari di un vero e proprio Costrutto, potendo farne ricorso per alterare la foggia o l'estetica dei propri attacchi e difese in maniera efficiente.

    L'ultima disciplina mentale padroneggiata da Mikael è per certi versi la meno occulta e più diretta, ma non per questo meno efficace: la ferrea mente di Lymnades può estendersi sull'universo materiale e manipolarlo con precisione millimetrica e dolorosamente autentica.
    Il Primarca potrà manipolare oggetti e l'ambiente circostante, scagliare oggetti, aggiungere pura energia cinetica ai propri attacchi, potenziare le proprie prestazioni fisiche (sebbene in misura inferiore a chi dispone abilità apposite)costringere il nemico in una morse e torsioni innaturali, nulla gli è precluso. Non solo questo, egli potrà manipolare gli stessi attacchi dei nemici, assumendone controllo e rispedirli al mittente nella loro interezza o respingerli anche solo parzialmente.
    La mente di Lymnades è resa arma totale e completa, distruttiva oltre ogni immaginazione. [Bloccata fino a superamento Khala]

    Tutti poteri del Primarca potranno essere liberamente combinati, aggiungendo alla credibilità, e letalità, di ogni attacco.


    Un Lago Immobile
    ognuno porta con sè un carico di piccoli segreti, microscopiche trasgressioni, emozioni che compongono la psiche e definiscono la persona nella sua interezza. Talvolta, tuttavia, questi segreti devono essere ispezionati per assicurarsi che tra di essi non si annidi eresia alcuna.
    Il Primarca di Lymnades è in grado di estendere la sua maestria psionica e invadere silenziosamente la psiche di chiunque, aprendola come un libro e passando agilmente da un ricordo ad un altro. Sotto gli occhi del Sommo Inquisitore nessuna memoria è al sicuro, nessuna emozione ad essa collegata è insondabile, e ciò gli permette di condurre interrogatori senza porre neanche una domanda. A meno che qualcuno non usi appropriate difese mentali per schermare l'influenza del Primarca, cosa che equivale ad un'ammissione di colpevolezza.
    Ciò che tuttavia rende il Primarca così temibile in battaglia è il fatto che sa sempre cosa dire o fare per infliggere massimo danno al nemico.
    E se il bersaglio dovesse essere alleato... se ha servito bene il Dio-Imperatore allora non avrà assolutamente niente di cui preoccuparsi.


    TECNICHE
     
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    Il tuo procedere per corridoi e per scale è accompagnato da bassorilievi e incisioni eleganti e antiche, che rappresentano tempi di gloria passata e che - secondo alcuni - mai più torneranno. Questa non è l'opinione condivisa dai primarchi, anzi, la maggiorparte della popolazione di Atlantide è convinta che la caduta dell'intero continente sia solo un contrattempo temporaneo e che l'impero diventerà qualcosa di più grande e magnifico, dopotutto questa è la natura del pensiero atlantideo e del Khala. Miglioramento costante, crescita continua accumulando esperienze.

    Attraversi l'ingresso della sala del Khala e il metallo si chiude dietro di te in un'elegante spirale accompagnata da un gentile sibilo. Come da rituale prendi posto al centro della sala. C'è un breve baluginio di luci azzurre mentre i circuiti nascosti nel metallo di tutta la stanza si rivelano e la luce fluisce in essi, convogliando su di te. Poi c'è il buio.

    vPEaAeS

    Deitesh sta in piedi, nobile e altero, circondato da cilindri alti un paio di metri. Ognuno di essi è riempito da un liquido chiaro e brilla pigramente di luce verdastra. Il tutto è al centro di un'enorme stanza a forma di conca, in cui i cilindri si diffondono per centinaia e centinaia di metri. Sta con le mani giunte dietro la schiena, guardando il tutto con sdegno e sufficienza. Sono lemuriani dopotutto, dovrebbero ringraziare che stiano venendo mantenuti in vita dopo la cattura piuttosto che venire giustiziati come era logico e necessario. Ma lui si considerava un pragmatico. Corpi morti necessitavano smaltimento e successivamente la loro utilità si sarebbe esaurita. Ma lui trovava che ci poteva essere ancora uso per soggetti viventi.

    [Alè, sei Deitesh, l'ultimo primarca di Lymnades nella guerra tra Atlantide e Lemuria (un contemporaneo di Syphon insomma). Ti trovi nel tuo giga laboratorio segreto, dove vuoi portare avanti il tuo simpaticissimo progetto, sicuramente utilissimo per una guerra: riutilizzare le migliaia e migliaia di soggetti indesiderati (prigioneri di guerra, civili lemuriani di zone conquistate, criminali atlantidei, tutta gente che in generale devi ammazzare e poi buttare da qualche parte) per creare migliaia e migliaia di sleeper agents da utilizzare ]
     
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    Mio Primarca, sono tenuto ad informarla che molti dei vostri sacri fratelli considererebbero questa decisione disonorevole.
    Una fortuna dunque, Bel'shar, che non abbia necessità della loro approvazione.
    Il suono di passi, pesanti e cadenzati, fu la risposta alla sua affermazione. Deitesh di Lymnades incedeva nel corridoio di marmo e oricalco grigio che conduceva nel luogo più nascosto e occulto del suo palazzo; nessuno a parte Bel'shar, il suo più fido consigliere, era a conoscenza di ciò che stava per consumarsi da lì a breve e della vera estensione dei progetti del Primarca. Anche lui, quando sarebbe uscito, avrebbe immediatamente avuto i propri ricordi di quegli accadimenti abilmente nascosti nei recessi più occulti di una psiche che era allineata con la visione della mente che la manipolava.
    E nemmeno della loro conoscenza sui vostri piani, a quanto pare.
    Deitesh sorrise a quell'affondo neanche eccessivamente velato, pronunciato con voce roca e gracchianti per la miriade di impianti vocali e non che dilaniavano quel corpo piccolo e macilento, cose che un altro avrebbe considerato come offese ad una logica che non conosceva difetto, ma che lui apprezzava per quello che erano: consigli. Solo l'Imperatore non erra mai, mettersi sul suo stesso piano non ascoltando suggerimenti altrui era blasfemia. Non foss'altro per il semplice gusto di spiegare ad alta voce i suoi progetti e fare così mente locale.
    Amico mio, le seguenti e rumorose discussioni che inevitabilmente sorgerebbero allerterebbero le spie che Karlash del Cancro ha mandato nelle loro corti; il progetto non avrebbe senso d'esistere se ciò accedesse.
    Ci fu un istante di pausa in cui il suo piccolo attendente arrestò il passo, costringendo Deitesh a fermarsi. Lo sguardo che gli rivolse in seguito, in un momento in cui girò la testa per incontrare il volto incappucciato alle sue spalle, disse tutto quello che aveva necessità di sapere. Certo, aveva permesso a delle spie di stare ad Atlantide, ma c'era un solo motivo se egli stesso era a conoscenza del fatto: le sue spie nelle corti dei suoi fratelli erano incommensurabilmente più brave. E poi perché avrebbe dovuto privarsi dell'occasione di dar loro informazioni false, da bravi insetti in una tela molto più grande di loro, e far sapere al suo nemico le cose che lui voleva che sapesse?
    Era un vantaggio quello, e Deitesh esisteva per cogliere vantaggi.

    La luce cambiò, da bianca e soffusa al verdognolo emanato dalle capsule di contenimento, migliaia e migliaia, che tappezzavano la stanza rotonda in cui erano entrati.
    Il suo sguardo cadde su quelli più vicini, donne e uomini, ragazzi e bambini, soldati e civili, prigionieri di guerra e civili catturati in zone conquistate, perfino alcuni tra i più indesiderati criminali atlantidei: tutta gente che altri Primarchi avrebbero giustiziato senza un secondo pensiero in nome del loro onore, ciechi al fatto che un corpo morto cessa di essere utile, mentre è nei vivi che può compiersi la volontà dell'Imperatore.
    Non è l'onore che fa finire le guerre, sono i numeri. Il mio divino compito è semplicemente assicurarsi che restino in nostro favore.
    Il conflitto stava protraendosi per troppo tempo, troppe vite atlantidee erano state spezzate sull'altare della gloria, troppe battaglie erano stato combattute e troppe ancora avrebbero dovuto combattersi, e con ognuna di esse un pezzo della migliore gioventù dell'Impero si sgretolava nel nulla. A volte erano pezzi più o meno sostanziali, ma la realtà era quella di una guerra che non voleva saperne di finire; a fortune alterne confini cambiavano, scontri venivano vinti e persi, ma Deitesh trovava che il tempo degli scrupoli e dell'onore fosse ampiamente conclusosi. Se nessun altro avesse visto la giustezza nella sua visione, allora sarebbe andato avanti da solo. In un modo o nell'altro, a qualsiasi costo, avrebbe posto fine a Lemuria con le sue stesse mani.
    Modo freddo per definire vite umane.
    E' per preservare quelle stesse vite umane di cui parli che siamo qui, oggi.
    Avrebbero dovuto essergli grati, i suoi esperimenti. Tramite il suo progetto avrebbero avuto occasione di redimersi dei loro peccati e servire Atlantide come altrimenti non avrebbero mai potuto, entrando direttamente nel cuore del nemico e sferrando un colpo mortale; un vantaggio anche quello, le guerre sono molto più facili da vincere se sai cosa faranno i tuoi avversari.

    E' tutto pronto, mio Primarca.
    Bel'shar gli tese il casco grigiastro che si trovava al centro della piattaforma, depositandolo tra le sue mani. Un meccanismo di connessione istantanea, tramite le perfetti reti di oricalco la sua energia psionica sarebbe fluita nelle psiche dei soggetti, modificandole in maniera assoluta come argilla tra le sue dita.
    Deitesh annuì, le sue mani carezzarono per un momento il freddo dello strumento che avrebbe forse deciso il fato di due civiltà, una cosa piccola e apparentemente insignificante, ma che aveva così tanto potenziale, così tanto potere; come l'umanità stessa, trovava che fosse un paragone confacente. Non esitò, non dubitò, non pensò mai, neanche per un secondo, di potersi essere sbagliato; non era un mostro assetato di potere, il Primarca era assolutamente e indissolubilmente convinto che quello che stava per compiere era l'unico modo possibile per compiere il destino di Atlantide, e dunque del mondo intero. Cosa sono migliaia di vite rispetto a quello? Niente, gocce in un oceano che non avrebbe fatto altro che espandersi se non avesse agito.
    Come aveva detto prima, le guerre venivano decise dai numeri: linee di rifornimento, forza dei propri mezzi e delle proprie armi, stato delle truppe, morale, tutti fattori che potevano essere calcolati fino a un certo punto. Quello che avrebbe fatto era aiutare in quel calcolo.
    E dunque Deitesh iniziò.
    La sensazione fu quella di essere bombardato da vite intere, sequenze di avvenimenti confusi e mischiati in un groviglio quasi inestricabile, comprensibile nei primi attimi di confusione necessaria per ordinare il caos. Il suo cosmo proruppe e brillò d'oro, emissione occultata dalla sua stessa maestria psichica, mentre quelle tante, alcuni avrebbero detto troppe, vite passarono sotto l'occhio della sua mente.

    Le ordinò tutte secondo rigorosi criteri, smistandole per sesso, età e mero numero di memorie tra le quali muoversi.
    Poi iniziò per davvero; sottili impulsi che toccarono menti prive di qualsivoglia difesa, impiantandosi in loro e formando ciò che prima non esisteva e alterandole in maniera impeccabile.
    Idee, suggerimenti, nuove lealtà, ragioni per le quali una volta che sarebbero tornati a Lemuria quelle persone avrebbero agito come silenti osservatori di tutto ciò che sarebbe successo, capaci di riferire poi a chi era il loro vero padrone. Agenti dormienti erano, poiché il processo di indottrinamento che avrebbe messo in funzione la serie di comandi che aveva assegnato a ognuno si sarebbe attivato esclusivamente al momento più propizio, nell'attimo in cui lui lo avrebbe voluto per eludere ispezioni di sorta, rendendo la sua energia mentale teoricamente impossibile da rilevare.
    A qualcuno diede compito di essere una semplice spia, di monitorare il morale nemico e prendere note su avvenimenti degni di riconoscimento, ad altri di riprendere le loro mansioni e fungere da talpe dall'interno, ad altri assegnò il compito di indebolire ed erodere le difese di Lemuria tramite attentati orchestrati dalla sua mano, ad altri ordinò di arruolarsi e sabotare la macchina bellica avversaria dall'interno.
    Spie, assassini, servi. Pedine sacrificabili, non avrebbe avuto assolutamente niente da perdere, né avrebbe corso il rischio di dare importanti informazioni al nemico: la ragione per cui il suo progetto era perfetto.

    Con calma, con attenzione infinita, Deitesh scolpì quelle vite nelle sue armi più letali.

    hiaAmxR


    narrato ◊ parlatopensatoparlato altri
    NOME ◊ Deitesh
    CASTA ◊ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    ENERGIA ◊ ???
    SCALE ◊ Lymnades (IV)
    FISICAMENTE
    MENTALMENTE
    STATUS SCALE ◊ non indossata
    RIASSUNTO AZIONI

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    Ombra della Luna
    Il Primarca di Lymnades è portatore di un potere psionico terrificante, tra i più temuti fra tutti i Sacri Guerrieri, la cui mente è capace di meraviglie limitate esclusivamente alla sua immaginazione. Il confine tra realtà e fantasia è labile al suo cospetto.
    Innanzitutto Mikael potrà interagire direttamente con la psiche nemica, precipitandola in un mondo illusorio di sua creazione; all'interno di questi miraggi ogni variabile sarà sotto il suo controllo, egli sarà in grado di far percepire ogni sorta di irreale alterazione e disfare, un po' per volte, la mente del nemico dopo essersi completamente sovrapposta alla sua percezione del reale. E' vero che una grande forza di volontà e arguzia può portare a comprendere che il miraggio è fasullo, ma i danni psichici subiti potranno essere ridotti solo disponendo di poteri mentali a propria volta.
    Man mano che danni alla propria psiche si accumulano diventerà sempre più difficile ragionare e pensare, le proprie terminazioni nervose bruceranno mentre formulare tattiche o piani complessi risulterà sempre più difficile, le proprie facoltà cognitive saranno sempre più compromesse man mano che si viene esposti alla forza del Primarca, tutto a suo vantaggio, consentendogli dunque tessere le proprie trame su misura per l'avversario davanti a lui, fino a che questo non precipiterà in un'eterna illusione nella quale vagherà per sempre(gdr only). Eppure ciò che lo rende davvero temibile è che le conseguenze delle illusioni si ripercuotono anche e soprattutto sulla realtà: il dono delle Lemniadi si manifesta come un'inesorabile impatto sulla vita stessa del nemico, ad ogni attacco illusorio corrisponderà una proporzionale perdita di energia vitale e cosmica, come se l'illusone stessa fosse stata vera. Il miraggio e il dolore di essere travolto e ridotto in cenere dalle fiamme, ad esempio, si ripercuoterà sul nemico esattamente come se la fiammata subita fosse stata vera.
    Inesorabilmente le energia cosmiche e fisiche del nemico verranno disperse, come se egli stesso ne avesse fatto utilizzo, proporzionalmente all'impatto subito. Inesorabilmente il nemico sentirà la propria fatica aumentare, richiamare Cosmo e compiere sforzi di sorta risulterà sempre più difficile, fino a che anche sollevarsi da terra risulterà pressoché impossibile.

    Non solo nella mente del nemico, tuttavia. Il Primarca sarà in grado di estendere la propria psiche anche al mondo fisico in maniera ben più diretta, alterando la realtà secondo i propri gusti e come gli sia più conveniente per confondere e sconfiggere i nemici dell'Impero.
    Mikael potrà manifestare miraggi di ogni tipo, creazioni che, sebbene intangibili e dunque impossibilitate a danneggiare il nemico, saranno di nuovo limitate esclusivamente alla sua fantasia; egli potrà rendersi invisibile, far sparire i propri attacchi o quelli dei suoi alleati, modificare l'aspetto esteriore di chiunque e trasmettere stimoli sensoriali di qualsiasi tipo, generare ogni sorta di folle allucinazione. I miraggi così creati saranno inequivocabilmente estremamente poco dispendiosi a livello di consumo cosmico, consentendogli di farne ricorso durante tutto lo scontro senza particolare sforzo.
    Ora, la maestria del Primarca ha raggiunto un nuovo livello: egli sarà innanzitutto capace di cancellarsi completamente non solo dallo sguardo e dai sensi, ma anche dalle superiori percezioni sensoriali proprie di chi è cosmicamente consapevole. Potrà completamente occultare la sua presenza in maniera perfetta, oppure alterarla in modo che rassomigli quella di un altro individuo, modificandone l'impronta affinché sia identica addirittura a quella degli appartenenti ad altre fazioni, perfino far credere che la propria emanazione cosmica si trovi altrove.
    La capacità più grande di questo potere è la possibilità di dare esistenza fisica e concreta al suo potere mentale generando un particolare costrutto psionico noto come Psicoplasma: materiale fragile, ma capace di interagire con il potere mentale e dargli una concretezza fisica. Aggiungere lo psicoplasma ad un miraggio ambientale gli garantirà effettiva concretezza e peso fisico, ad esempio una roccia sarà concreta e solda anche senza illusioni di sensazioni tattili, o una sagoma umanoide avrà effettiva massa, essendo in grado anche di indossare la sacra Scale di Lymnades. Ciò renderà estremamente difficile distinguere dove si nascondano le trappole tese dal Primarca, rendendo effettivamente "vere" ognuna di esse, sebbene la loro efficacia offensiva, se usate da sole, è estremamente ridotta e inadatta ad attacchi diretti.
    Oltre a questo sarà possibile aggiungere psicoplasma alle proprie illusioni per incrementare la loro definizione, rinunciando alla sottigliezza di inganni complessi in favore di una resistenza, solo difensiva, resa maggiorata alla pari di un vero e proprio Costrutto, potendo farne ricorso per alterare la foggia o l'estetica dei propri attacchi e difese in maniera efficiente.

    L'ultima disciplina mentale padroneggiata da Mikael è per certi versi la meno occulta e più diretta, ma non per questo meno efficace: la ferrea mente di Lymnades può estendersi sull'universo materiale e manipolarlo con precisione millimetrica e dolorosamente autentica.
    Il Primarca potrà manipolare oggetti e l'ambiente circostante, scagliare oggetti, aggiungere pura energia cinetica ai propri attacchi, potenziare le proprie prestazioni fisiche (sebbene in misura inferiore a chi dispone abilità apposite)costringere il nemico in una morse e torsioni innaturali, nulla gli è precluso. Non solo questo, egli potrà manipolare gli stessi attacchi dei nemici, assumendone controllo e rispedirli al mittente nella loro interezza o respingerli anche solo parzialmente.
    La mente di Lymnades è resa arma totale e completa, distruttiva oltre ogni immaginazione. [Bloccata fino a superamento Khala]

    Tutti poteri del Primarca potranno essere liberamente combinati, aggiungendo alla credibilità, e letalità, di ogni attacco.


    Un Lago Immobile
    ognuno porta con sè un carico di piccoli segreti, microscopiche trasgressioni, emozioni che compongono la psiche e definiscono la persona nella sua interezza. Talvolta, tuttavia, questi segreti devono essere ispezionati per assicurarsi che tra di essi non si annidi eresia alcuna.
    Il Primarca di Lymnades è in grado di estendere la sua maestria psionica e invadere silenziosamente la psiche di chiunque, aprendola come un libro e passando agilmente da un ricordo ad un altro. Sotto gli occhi del Sommo Inquisitore nessuna memoria è al sicuro, nessuna emozione ad essa collegata è insondabile, e ciò gli permette di condurre interrogatori senza porre neanche una domanda. A meno che qualcuno non usi appropriate difese mentali per schermare l'influenza del Primarca, cosa che equivale ad un'ammissione di colpevolezza.
    Ciò che tuttavia rende il Primarca così temibile in battaglia è il fatto che sa sempre cosa dire o fare per infliggere massimo danno al nemico.
    E se il bersaglio dovesse essere alleato... se ha servito bene il Dio-Imperatore allora non avrà assolutamente niente di cui preoccuparsi.


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    CRIMSON DEFILER

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    Come uno stilo sulla cera di una tavoletta, il tuo potere traccia segni invisibili nell'esistenza dei soggetti del tuo esperimento. Senti chiaramente ogni singolo frammento della psiche che va nel luogo in cui ti serve. La tua tecnica è sopraffina, non si basa sul semplice creare menzogne, no. Quel metodo arcaico crea spesso idiosincrasie che possono venire sfruttate dal nemico o che causano errori di sistema durante i vari comportamenti. Potrebbero persino generare tradimenti se troppi errori nel codice si accumulano in poco tempo.
    Tu lavori in modo più sottile. Quando non è prettamente necessario creare qualcosa, ne sposti altro. Piccoli ricordi, informazioni residue, pensieri e sensazioni in modo da creare tunnel di pensieri e azioni che seguono quello che sembra libero arbitrio ma che in verità è un programma rigido ma tremendamente ramificato. Allo stesso tempo però è diverso dal programmare macchine, in quanto molti dei meccanismi sono già presenti nel singolo individuo e sono personalizzati in e da esso. Certo, per comuni mortali un processo e una logica del genere sembrano completamente alieni e non plausibili, ma per fortuna sei tu il primarca e non loro.

    Il processo si estende in giorni e giorni, sono sempre più menti, sempre più soggetti, sempre più armi per il nobile scopo dello sforzo bellico. I primarchi, tuoi fratelli nello spirito e nel cosmo, solcano i cieli radiosi nelle loro navi e nei loro cosmi scintillanti combattendo contro i maledetti lemuriani, ma è giusto che qualcuno vegli e agisca nell'ombra, soprattutto quando tra i cosiddetti re sacri, che tanto si proclamano onorevoli e giusti c'è qualcuno come il Re del cancro. Definirlo la tua nemesi è forse eccessivo, più un costante e non ignorabile fastidio forse.

    Forse è il caso di ridirigere un po' di attenzione a lui, cominciare ad erodere le fondamenta del suo palazzo di segreti e disonore.

    [ È ora di cominciare a usare gli sbirulini creati per cominciare a fare terra bruciata attorno al cancro. Essendo una shadow war, sii sottile :zizi: ]
     
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