[TRAMA] Another time, Another place

up cloth vi - vii him3ros

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    atto viii

    L'emanazione energetica sembrò incontrare un ostacolo, qualcosa che non solo non gli permetteva di vedere o percepire oltre, ma lo limitava su tutti i piani.
    Non aveva mai sfiorato qualcosa del genere.
    La presenza lo raggiunse un istante dopo, insinuandosi tra il buio e la sua coscienza. La sentì scivolare su di sé mentre ne cercava la fonte
    Un movimento... no, una fluttuazione indugiò per un attimo tanto da dargli una direzione precisa, ma non appena si concentrò su di essa era già tardi.
    Una scia sfuggevole, vaga, ma non troppo estranea alla sua lunghezza d'onda. Forse si trattava della sorgente di quel pensiero che l'aveva colto durante il combattimento, ma non poteva esserne sicuro.

    L'oscurità assoluta aveva consumato il suo cosmo, disperdendolo tra chissà quali profondità. Lui stesso aveva istintivamente arrestato il fluire per non gravare eccessivamente sul suo corpo, nell'istante in cui aveva percepito una resistenza tanto pericolosa.
    Rimase immobile malgrado il senso di spossatezza che lo invadeva. Ci mise diversi secondi per rendersi conto di essere in uno stato fisico perfettamente integro. Le ferite causate dall'Orium erano scomparse e il dolore era sparito con esse. Un'altra stranezza da aggiungere all'enorme accumulo delle ultime ore... o quelle che aveva percepito come ore. Non aveva idea di quanto tempo fosse passato dal collasso totale. Non aveva nessun riferimento fisico o logico per stabilirlo e - se anche così fosse stato - lo scorrere del tempo in presenza di grossi sfasamenti dimensionali risulta abbastanza inaffidabile.
    Il problema più impellente sembrava però quello di trovare una via d'uscita, o almeno di capire dove fosse finito e come.

    È tenero pensare che tu possa farcela.
    Bruciare il tuo cosmo, farti grosso in questo modo.


    La voce strisciò quieta nel buio, come a voler semplicemente sottolineare i suoi sospetti. Indugiò un attimo di troppo nel suo orecchio. Gli occhi azzurri di Lawrence tentarono di trapassare il velo che nascondeva il suo interlocutore, senza però ottenere alcun risultato.
    Una contrazione impercettibile sopra lo zigomo, uno scatto verso sinistra. Niente.
    Qualunque cosa fosse stava giocando con lui, lo teneva in sospeso quasi volesse gustare l'attimo della sua confusione.
    Lo stava prendendo in giro, per caso?

    In quello spazio indefinito era impossibile seguire una pura impressione come quella. Dopotutto sapeva di trovarsi sul pavimento solo perché ci poggiava sopra i piedi. Tutto il resto avrebbe potuto essere anche solo una pallida suggestione, in fin dei conti. Poi di nuovo...

    Hai mai pensato che saresti semplicemente caduto? Che non saresti stato in grado di farcela?


    Continuò a mantenere la stessa posizione, perlopiù immobile, ma sentiva montargli nel petto quella rabbia che non l'aveva mai abbandonato.
    Strinse di riflesso i pugni già chiusi e si costrinse a respirare profondamente per controllarsi meglio. Il risultato, in quello stato, fu semplicemente quello di contrarre l'addome a forza emettendo uno sbuffo d'aria soffocato.
    Le sole parole non avevano quell'effetto su di lui, non normalmente.
    Ma che cazzo intendeva insinuare quella voce?

    Non rispose, ma non riuscì a trattenere i pensieri.
    Era caduto. Era caduto innumerevoli volte. Schiacciato da nemici troppo potenti. Aveva perso. Era stato ridotto a un ammasso di carne sanguinante incapace di muoversi. Era stato portato al limite, mutilato, crivellato. Aveva subito dolori e tormenti fisici e psicologici che andavano ben oltre la normale concezione umana.
    E si, aveva anche pensato che fosse finita. L'aveva sperato.

    Buio. Un buio diverso da quello che i suoi occhi stavano sperimentando. Una caduta infinita dentro un abisso amorfo. Sembrava la fine di ogni cosa. Non poteva essere sicuro che non si trattasse dell'inferno, dopotutto. Sarebbe stato calzante. Logico perfino. Chi potrebbe mai sopravvivere alla luce che tutto annichilisce? Di certo non lui, un misero umano. Un traditore - un traditore di chi o cosa, poi - che giocava con la sua stessa vita pur di non arrendersi.
    E si era arreso alla fine. Non davanti al Re Santo, ma di fronte all'inevitabilità della sua morte. Si era arreso perché credeva che la sua volontà non contasse più nulla, che la sua anima si sarebbe lentamente disgregata. Si era arreso perché non sapeva di essere ancora vivo, entro qualche strano scherzo del destino.


    Ma non era mai più successo. Non aveva mai smesso di lottare, di rimanere attaccato alla vita con ogni singola stilla di forza del suo corpo, della sua mente e della sua anima. Non si era arreso davanti all'assassino. Non si era arreso davanti a Mefistofele. Non si era arreso davanti ad Amaterasu. Non si era arreso davanti alla Primarca. Non si era arreso davanti a Rhan-Tegoth.
    Non ci aveva nemmeno pensato. La possibilità non l'aveva neanche sfiorato, era totalmente al di fuori della sua indole da non considerarla come opzione.
    Accettava la morte, ma non la resa.
    Sopportava ogni offesa del fato, ogni scherzo che la Realtà aveva in serbo per lui. Ciò non lo rendeva speciale, ma lo faceva sentire vivo. Potente, perfino.

    L'oscurità fu trapassata da due punti di luce spettrale. Due occhi che catturarono subito i suoi.
    Un solo sguardo bastò a trasmettergli una sensazione molto particolare, cruda e difficile da elaborare.
    Fu percorso da un brivido, mentre la rabbia continuava a divorarlo dall'interno acuendo la spossatezza. Il brivido portò con sé una lontana nostalgia. Come guardare vecchie foto sperando di trovarci qualche dettaglio nuovo, riscoprendo invece colori e sfumature ed espressioni dimenticate.
    Ruotò la posizione di pochi gradi per trovarsi perfettamente di fronte alla creatura, ingoiando il suo disprezzo e l'odio che rischiava di traboccare in ogni istante. Doveva aspettare. Era il momento giusto per capire, non per combattere. Non ancora. Fortunatamente, malgrado tutti gli stimoli negativi, evitare di agire era molto più semplice che trattenersi mentre si stava già affrontando uno scontro. La sua concentrazione non ne risentiva ancora troppo.
    Gli occhi divennero quattro, poi otto, poi sedici... un esercito lo guardava dal buio e lui non poteva vedere altro che quegli occhi lucenti osservarlo da ogni angolazione possibile e anche alcune che non ritenne normali per una fisica inalterata.

    Respirò profondamente, mantenendo la mente più fredda possibile, trattenendo il bisogno di urlare, sfogarsi. Combattere.
    Era più importante capire.
    Non badò al teatro imbastito da quelle entità, sforzandosi invece di penetrarne il velo, o almeno di ottenere qualche informazione che lo aiutasse a uscirne, dato che la forza bruta sembrava inutile. Provò a sfiorare con la sua coscienza l'ammasso di oscurità, invece di forzare un contatto che ne disgregasse le fondamenta.
    L'estensione del suo essere tremò come tremava la sua mano. Anche il controllo su un gesto tanto banale si stava dimostrando una sfida, in quelle condizioni.
    Un altro respiro.
    Il contatto fu più dolce del previsto. Era pronto a percepire lo sconfinato potere del Caos, un intreccio di esistenza e inesistenza senza senso o ragione alcuna, il marasma primordiale in cui nulla ha significato fisso e immutabile tranne l'indeterminazione stessa. Perfino il viscidume della Corruzione l'avrebbe sorpreso meno di quello che invece sentì al di là del fumo e degli specchi.

    Umanità.

    Osservava un'immagine sfocata di sé, o di qualcuno che avrebbe potuto essere come lui.
    Era una traccia chiara, traboccante di potere e di una fame insaziabile, un bisogno primordiale di accrescere sé stessa e la propria influenza su tutti i piani. Lo stupore prevaricò per qualche istante la rabbia e l'istinto, facendolo giungere alla risposta che tanto desiderava proprio mentre essa veniva esplicitata a favore della sua mente e delle sue orecchie da centinaia di voci.

    Siamo quello che siamo: gli Alchimisti Supremi di Gemelli. L'armatura che domina il Velo.


    Per qualche motivo non riuscì a rispondere.
    Si era chiesto che fine facessero tutte le entità legate al suo stesso destino. Essere legati a quel potere non poteva certo portare a chissà quale lieto fine. Ma se erano davvero i suoi predecessori, allora erano solo anime irrimediabilmente legate al Sottosopra?
    Appena al di là dello stupore immenso sentiva ribollire migliaia di domande, le stesse che non aveva mai potuto porre all'Esperimento Zero insieme alla marea di dubbi che erano giunti prendendo dimestichezza con le sue capacità.
    C'erano cose che non conosceva sul suo stesso dominio, frammenti di sapere contenuti nei più profondi meandri del Necronomicon che ancora sfuggivano alla sua vastissima scienza e comprensione, resistendo al suo costante sforzo di decifrarli ed estrarne ogni stilla di potere. Esistevano punti oscuri che non aveva ancora avuto occasione di svelare o tempo per elaborare. Sapeva di non avere tutto nel palmo della sua mano. Come avrebbe potuto, infondo? Aveva appena afferrato l'apice delle possibilità fornite dal Libro Nero e aveva cercato di compiere l'impossibile per diventare rapidamente padrone di tutte le sue sfumature... ma rimaneva limitato. Era acerbo, giovane. Il suo cosmo si stava adeguando rapidamente, ma aveva bisogno di abituarsi a tutti quei cambiamenti.

    Sono solo un uomo che tenta di trovare un senso alla sua stessa esistenza. Non dovevo accettare. Non ero pronto. Avevo paura. Paura di...

    Troppe voci. Voci che non erano la sua, ma parlavano attraverso i suoi pensieri. Attraverso la sua essenza. Mascheravano ignobili bugie dietro l'evidente realtà dei fatti. Distorcevano lo stato delle cose. Un brusio che generava ben più di semplice confusione. Una pianta velenosa che metteva rapidamente radici nel terreno fertile della sua psiche, nutrendosi dei suoi processi mentali superiori.

    Ti senti davvero degno di essere nostro portatore? Sei debole. Umano. Un burattino sotto le nostre innumerevoli mani, un pupazzo smunto che vorrebbe raggiungere l'apice della perfezione.


    La sua reazione a quell'insulto fu molto più remota di quanto si aspettasse. Era nato come un cratere nel profondo del suo essere, una voragine sufficiente a trascinare dentro di sé non solo la rabbia, ma anche tutto il resto. Stava scomparendo tutto e nemmeno gli era concessa la disperazione.
    Si stava perdendo. Gli sembrava di affogare, di perdere il respiro tra le tenebre liquide.
    Sentiva il coro di voci penetrare sempre più a fondo, violando aree della sua mente a cui nemmeno lui si concedeva un libero accesso.
    Stavano scavando troppo in profondità, troppo velocemente perché lui potesse porvi rimedio o respingerle.

    -


    Stringeva le ginocchia al petto, come un bambino. Le placche mobili di copertura delle gambe toccavano il pettorale d'argento ricoperto di incisioni perfette. Sentiva la gola riarsa. Aveva sete. Sentiva anche fame, ma la sete era insopportabile, tanto da coprire quasi ogni altra sensazione fisica negativa. Da quando il piccolo generatore aveva smesso di funzionare passavano la maggior parte del tempo al buio. Si muovevano appena. Troppo stanchi per proseguire.
    No, non proprio. Si sarebbero anche messi a strisciare se fosse servito a qualcosa, ma sembrava tutto inutile.
    Erano rimasti solo loro due, dopo cinquantaquattro giorni in quell'infernale labirinto. La donna non aveva più la forza di sostenere un atteggiamento duro. La sentiva singhiozzare nel buio. Aveva da poco ripreso a respirare normalmente, dopo quello che era sembrato un forte attacco di panico. Non era intervenuto. Non c'era motivo. Nessuno dei due poteva gestire quella situazione. Si erano rassegnati all'inevitabile ormai.

    È passato?

    Halsey non rispose, ma i singhiozzi si interruppero. Vide il profilo delineato dalle luci della corazza Grado inclinarsi appena. Era stato il solo accenno di comunicazione tra i due per diverse ore. Poi lei aveva iniziato a parlare con tono aspro.

    Se fossi come lui, sapresti cosa fare. Lui era un Cavaliere, tu sei un ragazzo spaventato. Lui ci ha salvato, tu ci hai condannati tutti. Hai condannato Paulo. Hai condannato Amrita. Hai condannato Klaus. Hai condannato Tommy. Hai condannato Kari. Hai condannato Shinji. Hai condannato me. Credi di essere degno di portare quell'armatura? Sei debole. Sei impotente.

    Io... - balbettò senza sapere come rispondere.

    Sapeva di non essere abbastanza forte, né preparato a una cosa del genere. Lo sapeva, l'aveva sempre saputo. L'avrebbe sempre saputo.

    NO


    L'immagine del volto deformato dall'odio di Halsey sfasò come uno schermo rotto, frantumandosi in miliardi di frammenti, mentre la sua bocca ancora si muoveva a formare quelle parole lontane.

    NON È ANDATA COSÌ


    Quando il ricordo si ricostruì, era chinato sul viso di lei, stringendole la mano. Le stava chiedendo di respirare, di concentrarsi solo sull'aria che entrava e usciva dai suoi polmoni, perché aveva bisogno che non si lasciasse andare. Aveva bisogno di lei. Doveva salvare almeno lei.
    Halsey si aggrappò a lui, fissandolo negli occhi per un lunghissimo minuto. Doveva dirgli qualcosa. Faceva ancora fatica a parlare, ma Law non la fermò. Parlare avrebbe aiutato a normalizzare la respirazione.

    Tu sei come lui. Lui ci ha salvato, tu sei l'unico a poterlo fare, ora. Ho condannato Paulo. Ho condannato Amrita. Ho condannato Klaus. Ho condannato Tommy. Ho condannato Kari. Ho condannato Shinji. Ho condannato te. Credi di non essere degno di portare quell'armatura? Sei forte. Sei potente.

    Il mondo iniziò ad accelerare, un'immagine dietro l'altra.
    Il suo braccio reciso da un muro di luce. Il suo corpo fatto a pezzi. La sua essenza strappata e gettata in un abisso di orrori. E ancora il torace crivellato da raggi cremisi. La sua anima lacerata e arsa. Il suo cuore trapassato da una mano artigliata.
    E lui era ancora lì.

    Sono qui.

    Era sopravvissuto.

    Sono sopravvissuto a tutto quello che mi è stato gettato addosso.

    Era diventato più forte.

    Non mi sono arreso. Ho superato i miei limiti. Sono diventato più potente per superarli.
    Io ho conquistato Black Gemini e Black Gemini mi ha servito. Ho estratto dal Necronomicon una conoscenza ancora maggiore, usandola per acquisire più potere e l'ho fatto con le mie sole forze. Ho piegato i suoi sigilli alla mia volontà superando i suoi ultimi padroni.


    Lo sforzo di parlare dopo l'assalto subito era immane, ma la rabbia che provava era tale da far ribollire il sangue. Increspature nere iniziarono a circondarlo, addensandosi in una densa emanazione che si perdeva nel nero di quel luogo. Il nero e l'oro del suo cosmo si intrecciarono facendosi energia vibrante, che fu riversata in un grido psionico.

    ° Voi cosa siete? Ombre? Fallimenti viventi? Siete caduti o vi siete nascosti? Avete scelto la vostra condanna o siete rimasti incatenati qui? E ora? Vorreste una seconda possibilità? Vorreste tornare a lordare i multiversi con la vostra presenza? °

    La sua pelle si illuminò di un bagliore pallido. Migliaia di linee presero a scorrere e intrecciarsi su di lui e tutto attorno, abbracciando quanto più spazio potessero permettersi di sfiorare. E poi si contrassero, dispiegando una conformazione semplice e complessa al tempo stesso, un simbolo che si completava su infiniti piani dimensionali per raggiungere la perfezione secondo ogni prospettiva geometrica euclidea e non-euclidea. Un ordine assoluto, l'annullamento totale di ogni tipo di riscrittura attuato sulla realtà da una forza esterna, un sigillo in grado di opporsi a poteri impressionanti, riportando ogni cosa al suo stato normale.

    [ Diatagḗ ]


    ° I vostri sono dispetti di un bambino. Non siete nulla. Siete una variabile ininfluente in un sistema che vi ha ormai dimenticati tutti. Uccidetemi e troverò il modo di tornare anche da quello, diventerò più forte e alla fine vi schiaccerò. Posso farlo. Sapete che posso. Sono arrivato fin qui senza di voi e senza di voi continuerò a proseguire oltre, dove nessuno di voi è mai arrivato. °

    A ogni parola, la pressione aumentava. Il cosmo continuava a scorrere attraverso gli innumerevoli sigilli posti sul suo corpo, liberandosi in un'inondazione di potere mentale e dimensionale atto a rompere l'inutile stallo. Infranse ogni legame, ingigantendosi a ogni battito del suo cuore, liberandolo per un istante dai limiti imposti dal suo corpo per andare ancora oltre.

    Non mi offrirò mai a voi. Fatemi a pezzi, rubate il mio corpo, smembratelo, distruggete i muscoli e i nervi. Provateci.

    Rifiuterò ancora di inginocchiarmi.





    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Normale
    status mentale » Incazzatissimo, buff mente
    status cloth » -

    riassunto azioni » Tento di reagire con un sigillo di purificazione e mi incazzo con vigore oscuro che porta attacco grezzo straordinario mente+dimensioni perché mi pareva brutto non fare nulla.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ κάθαρσις ] Katharsis
    Ciò che i nuovi cavalieri chiamano con una certa banalità “Vigore Oscuro”, è la massima espressione della filosofia dei Black Saints. Permettendo alle emozioni di fluire liberamente, la vera forza del cosmo viene purificata dai suoi stessi limiti strutturali e permette di compiere un vero miracolo, la realizzazione del destino dell’Umano.
    Sul piano pratico, una simile abilità permette di aumentare la propria resistenza fisica oltre i normali limiti, oppure di canalizzare il massivo picco di energia cosmica per potenziare un attacco fino a raggiungere un livello straordinario. [Abilità di Casta]

    [ Διαταγή ] Diatagḗ
    Colui che conosce il Massimo Disordine è in grado di raggiungere anche il Sommo Ordine. Questa particolare arte geometrica racchiude tutti i segreti dei costrutti dei Protogenoi, condensati in eleganti linee sature di volontà e coscienza.
    In termini pratici, il sigillo ha lo scopo di purificare un bersaglio o un'intera area dagli effetti imposti da forze esterne, riportando quella sezione di Realtà all'ordine. Può agire su svariati fenomeni, dalle anomalie spaziali alle maledizioni, dalle influenze spirituali a quelle mentali, ma non ha potere su agenti biologici.
    L'Alchimista dovrà utilizzarlo in modo da reagire a un dato effetto: non sarà quindi possibile apporre questo sigillo nel luogo di scontro per poi farlo agire in un secondo momento, ma andrà utilizzato variandone il codice di volta in volta per adattarsi alla minaccia ed eliminarla. [Sigillo di Purificazione]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    Another time,
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    IX


    Li senti ridere mentre l'onda mentale si infrange per un momento sul tuo sigillo. Una risata strana che rende ininfluente il tuo discorso, a Black Gemini non importa dei tuoi progressi, del tuo passato e del tuo presente. A loro importa solamente del futuro, di ciò che saranno e con chi. Non si curano di risponderti ma gli occhi della moltitudine dei passati alchimisti si riaccendono di potere e spingono ancora di più contro il tuo sigillo rompendolo.

    NzzvEJn



    Creature si formano dalle tenebre sotto i tuoi occhi, risucchi ossei e muscolari riempiono le tue orecchie mentre lo spazio si tende e si straccia in una sinfonia silenziosa. Lasciando uscire lance di oscurità pronte a ghermirti e dilaniarti, il potere gravitazionale cercherà di trascinarti via dalla tua posizione verso il fulcro pronto a dividersi in una moltitudine degli stessi dove - alla giusta distanza - cercherà di scomporre corpo e anima sferrando la crudeltà del cosmo a piena potenza.

    Se muori, ti accoglieremo tra noi.





    qNjfunR


    Note master:

    L'onda mentale si infrange sul tuo sigillo, rallentando per poi pomparsi di più e romperlo come conseguenza del precedente attacco [consideralo una specie di DIV]. Senti che qualcosa si sta creando nel buio in cui ti trovi ma non riesci a capire cosa o dove si trovi, in compenso però gli alchimisti creano dei varchi dimensionali da cui sbucano una moltitudine di lance di oscurità pronte a trafiggerti [AD] in seguito alla loro apertura cercano di risucchiarti verso il portale centrale che cercherà di risucchiarti dopo essersi diviso in un fottiliardo di portalini più piccoli [DIV2] lasciando uscire un'onda immensa di cosmo grezzo farcito da potere spirituale e mentale [AF]. Il tutto viene portato a una Viola+.






     
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    L'oscurità tremò per un istante quando lo spazio che la conteneva fu stirato e compresso ai suoi confini.
    Un suono quasi metallico si alzò dalle linee dorate del grande sigillo che lo circondava. Ogni singola linea tremava sotto l'assalto di un'energia costante, ondate di marea che il suo attacco era riuscito a interrompere solo per un attimo.
    Non era più il momento di chiedersi quali fossero le intenzioni dei suoi predecessori. Era palese che quelle entità avessero abbandonato qualsiasi riguardo nei confronti della sua individualità. La risata che pervase l'ambiente ne era una triste conferma.
    Non aveva altra scelta che continuare a combattere. Forse non l'aveva mai avuta in fin dei conti. E non desiderava altro.

    Lo stress costante sul sigillo di purificazione lo mise in allarme. Si stava preparando uno scontro feroce e lui era privo di protezione. Prima ancora di preoccuparsi della sorte dell'armatura doveva assicurarsi di poter mantenere sufficientemente integro il suo corpo.
    A costo di sprecare più energie del normale, sviluppò un'altra serie di linee spezzate che presero la configurazione di una nuova chiave.
    Il flusso del cosmo si fece leggermente meno gravoso in proporzione, ma aumentò immensamente avvolgendolo e facendosi sempre più denso. Le proprietà della chiave si legarono al suo corpo riducendo la sensazione di stanchezza e dando sollievo anche alla muscolatura, come se stesse abbandonando un fastidioso peso.
    Le linee dei sigilli non si limitarono però a svolgere questa funzione di supporto, allungandosi invece a dismisura a formare una fitta rete sulla sua pelle, ricoprendolo da testa a piedi.

    In quello stesso istante la sua tecnica venne meno, liberando l'ultima eco dell'assalto mentale delle presenze.
    Il rimbombo fu assordante quasi al punto da stordirlo, se non fosse stato per le difese approntate. Le voci si affievolirono fino a scomparire in un istante, ma fu comunque un istante di troppo.

    Il buio celava qualcosa di fondamentale che continuava a sfuggire alle sue percezioni e che non era risultato intaccato dall'onda dimensionale. Qualcosa che fino a un momento prima non c'era, un corpo o una moltitudine di corpi che andavano creandosi proprio in quel momento. Paradossalmente poteva sentire con macabra precisione il rumore della carne che strisciava su altra carne, i lamenti umidi e bagnati di articolazioni tese... ma non riusciva a individuarli. Non poteva raggiungerli. Non poteva vederli davvero.
    Strinse i denti, la rabbia che ormai lo contaminava in ogni sua cellula venne infiltrata da un sottile filo di frustrazione. Sapeva di non poter giocare, né rischiare. Non aveva alcun margine di movimento, ma allo stesso tempo non riusciva a mantenere una lucidità costante.
    Un altro sconvolgimento nello spazio iniziò a formarsi mentre tentava di concentrarsi sulle presenze: un'infinità di fenditure irregolari nel tessuto della Realtà che aumentarono all'istante il gradiente caotico di quel luogo.
    Una lancia d'ombra sfrecciò vicino alla sua spalla destra. Reagì quasi d'istinto sollevando a protezione un braccio coperto dalle linee dei sigilli, riuscendo a deviare appena il colpo.
    Lo squarcio sul suo deltoide bruciò molto più di quanto si aspettasse, ma non si lasciò distrarre, costringendo la sua mente a focalizzarsi sulle altre lance che puntavano verso di lui. Si ammantò di cosmo, concentrandolo davanti a sé con il doppio fine di deviare i colpi diretti al busto o alla testa e di formare un'altra delle chiavi del Sottosopra.
    Ancora una volta, in quella che stava diventando una guerra generazionale, il corpo longilineo di Ékleipsis emerse dallo spazio bidimensionale inscritto nel sigillo, facendogli da scudo con la pura massa di cui disponeva. Le dita della gigantesca mano sinistra lo circondarono, mentre la creatura offriva la sua schiena alla raffica di proiettili.
    Non un suono fu emesso dal mostro, malgrado il dolore fosse immenso. Lawrence poteva percepirlo, sentirlo quasi come se fosse il suo, ma era un dolore che esisteva soltanto come un pallido riflesso dentro la sua mente. Non significava nulla. Non poteva fermarlo.

    Una variazione ancora più massiccia dei rapporti spaziali si concretizzò in una miriade di correnti opposte e intrecciate, tanto forti da poterle sentire attraverso metri cubi di tessuti organici che lo proteggevano.
    La mano di Ékleipsis si strinse ancora di più attorno a lui. Il braccio grigiastro si ripiegò fino a portare il prezioso padrone del Necronomicon sotto il suo capo, a contatto con le strutture scheletriche del busto. Un gorgoglio crebbe attraverso gli organi di emissione sonora, facendo crepitare le membrane oblunghe che fluttuavano pigramente attorno alla parte più solida della testa. Le lance conficcate nella carne vennero dissolte tra i riflessi rossastri dell'anticosmo.
    Malgrado le dimensioni, la creatura veniva trascinata dall'interazione tra i numerosi portali da cui erano uscite le lance, portali instabili che continuavano a moltiplicarsi in maniera scriteriata, rendendo ancora più difficile stabilire un qualunque riferimento in quel luogo.
    Lawrence risalì il loro legame cosmico, trovando il punto esatto in cui lo scambio di energie era bloccato dai sistemi di sicurezza che tenevano il Grande Essere in una forma relativamente contenuta. Sciolse il primo dei sigilli, una limitazione cautelare che impediva a esso di compiere spostamenti in realtà differenti senza il suo controllo.
    L'anticosmo crebbe e prese forma, urlando la sua sinfonia innaturale mentre le particelle di materia e le onde di energia venivano annichilite dalle onde di espansione.

    Metempsychosis Protocol II


    Lo spazio venne nuovamente ferito, spinto con la forza a ripiegarsi a un angolo sbagliato, le componenti fondamentali in balia della distruzione indiscriminata.
    La superficie della dimensione subì un catastrofico mutamento, andando a riallineare ogni punto al suo corrispettivo deviato dalle risultanti delle linee di forza dei portali aperti dalle presenze. Vi fu un lungo momento di stallo, in cui l'equilibrio sembrava impossibile a causa della forza quasi incontenibile dell'assalto nemico. La mente e lo spirito della creatura e del suo padrone furono sottoposti a una bruciante pressione, non inferiore a quella che martoriava i loro corpi.
    Era un potere stupendo, pericoloso quanto meraviglioso. Lawrence si scoprì facilmente attratto da esso. Era ovvio. Lo conosceva bene. Poteva sentirlo dal sangue che gli scorreva sulla pelle, dal sapore metallico sulla sua lingua... e dalla sensazione viscerale che solo il Necronomicon poteva eguagliare. Il potere lo tentava. Non poteva negarlo. Perfino con i pensieri deformati dall'ira doveva ammettere la sua debolezza... ma perdersi nel marasma di occhi? Smarrire sé stesso? Entrare a far parte di una massa informe di perversione?
    Malgrado tutte le protezioni attive sul suo corpo, il dolore era giunto in quantità assurde. Dolore fisico, dato dai vasi sanguigni esplosi a causa della pressione e quelle che probabilmente erano diverse ossa incrinate o rotte nell'emisoma sinistro. Dolore profondo, come se la sua anima e più marginalmente la sua psiche avessero subito gli stessi effetti che avevano colpito il corpo.
    Ma anche in balia di tutto quel dolore, non riuscì a trattenere un ghigno selvaggio. Alzò la mano destra, ancora protetto dalle membra di Ékleipsis e la creatura fece lo stesso.
    L'allineamento era perfetto. Totale. Le onde si appiattirono, variazione dimensionale contro variazione dimensionale opposta. Un gioco di specchi che manteneva tutto in equilibrio.

    kSTICzH


    PHASE SPACE ANNIHILATION
    Annullamento dello Spazio di Fase


    Le dita della mano si piegarono e il braccio si abbassò. Con una sincronia perfetta, anche gli artigli enormi si chiusero sul tessuto alterato, afferrandolo con forza e pervadendolo con la sua emanazione energetica opposta. Il movimento dell'arto squarciò la tensione dello spazio come una parete di carta, placando la tempesta e permettendo alla dimensione di tornare al suo stato iniziale... salvo poi innescare la reazione opposta.
    Tutta l'energia trattenuta si concentrò in un unico punto, formando un microscopico collasso simile a una sfera nera. Una contemporanea fluttuazione di intento della mostruosità cosmica e dell'Alchimista diede il via a una seconda propagazione esplosiva, una semplice onda d'urto sferica.
    Ancora provato dallo sforzo appena terminato, evitò di imprimere una quantità eccessiva di cosmo nella prima fase, lasciando che la sfera si espandesse.
    Simultaneamente, il suo corpo fece da fulcro per un'espansione capillare di intrecci cosmici. Filtrando attraverso le dita socchiuse dell'evocazione, diversi fasci sottilissimi color platino sfrecciarono a velocità luminale in ogni direzione, raggi di una stella priva di luce propria, sondando l'apparente vuoto fino alla massima estensione possibile. Sottili strali di energia mentale si legarono alla struttura, fondendosi col sigillo stesso in fase di creazione. Si ramificavano e incrociavano, estendevano in maniera capillare quella complessa rete al solo scopo di raggiungere qualsiasi cosa stesse crescendo o formandosi con il favore delle tenebre, interagendo con gli occhi , col cosmo o con un tramite fisico.

    ° Dovreste conoscermi, ormai. °

    ° Io non muoio.°

    Lottava ormai contro la sua stessa mente devastata da un'ira atavica. Non importava; il suo fine era soltanto uno: non tanto distruggere o provocare dolore, ma sopprimere, imprigionare, delimitare i suoi nemici, il loro cosmo e il loro potere per indebolirli e renderli vulnerabili, mentre gli psioni contenuti nel codice della chiave cosmica lanciavano un continuo segnale di interferenza sufficiente, come sperava, a rendere molto più difficoltoso alle coscienze multiple che aveva percepito il semplice fatto di pensare e coordinare le loro strategie.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Danni alla spalla destra e diversi traumi sparsi sulla parte sinistra del corpo, buff resistenza
    status mentale » Incazzatissimo, buff mente
    status cloth » -

    riassunto azioni » Mi concentro sulla difesa ricoprendomi di sigilli con buff resistenza per sopperire un minimo alla mancanza di cloth ed evoco Ekleipsis per farmi difendere dal suo corpo ed evitare troppi danni diretti. Mi difendo "attaccando" le anomalie spaziali tramite la summon con una roba uguale e contraria beccandomi i danni del caso, quindi forzo appena di più per creare un'onda d'urto [AD] seguita da un mega sigillone base infarcito di psioni [AF] che serve a bloccare il cosmo e i movimenti, oltre che colpire la mente/le menti nemiche con continue scariche di interferenza grezze.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ Μετεμψύχωσις ] Metempsýchōsis
    I vincoli e i sigilli del Necronomicon legano il cosmo e la mente di Black Gemini alle essenze degli Orrori e dei Grandi Antichi. L'Alchimista Supremo, tuttavia, non è un semplice burattinaio. Le creature del Sottosopra possiedono una volontà propria e un'intelletto evoluto oltre i limiti della comprensione umana. In particolari circostanze, perciò, esse possono arrivare a incanalare le capacità donate dal Libro Nero.
    In questo modo, ogni essere evocato può fungere da focus per emettere ondate di energia mentale e lanciare pericolose illusioni, per piegare lo spazio e lacerarlo, oppure per creare potenti sigilli.

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sul corpo, le Chiavi possono aumentare la pura forza fisica permettendo raggiungere l'apice della potenza con minore sforzo, rendere i movimenti fluidi e veloci o concedere una migliore coesione dei tessuti in tenuta e ridurre la fatica fisica, riducendo al contempo il dolore [Buff Forza/Agilità/Resistenza].
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].

    I - [ ἔκλειψις ] Ékleipsis
    Biologicamente complesso ed estremamente intelligente, questo essere possiede una forma mostruosa e longilinea. Un osservatore fantasioso potrebbe scorgere nel suo corpo alcune caratteristiche anatomiche vagamente antropomorfe, ma le code ramificate e la testa simile a un qualche abominio delle profondità marine farebbero ricredere chiunque. La colonna vertebrale oblunga e sinuosa non sembra adatta nemmeno a sostenere il peso della creatura stessa, eppure, come il peggiore degli incubi, non necessita di spiegazioni sensate.
    Nacque come esemplare di una razza potente, un miracolo di disparità e differenziazione nel marasma della realtà caotica, una genia che era riuscita a comprendere come sfruttare l’immane forza che permea tutte le cose. Tuttavia, un simile potere è estremamente pericoloso, anche per la più evoluta delle forme di vita. Il potere utilizzato per gli scopi sbagliati ha portato la fine di un mondo e l’annichilimento di ogni speranza, condannando gli altri esemplari al vuoto e all’oblio. Esso però, al contrario dei suoi simili, era destinato a evolversi, non a morire. Quindi, semplicemente, andò oltre. Grazie alla sua età millenaria e alla sua conoscenza senza limiti, divenne qualcosa di più. Passò a un successivo stato di esistenza.
    Il suo potere è grezzo, non specializzato, semplice. Pura potenza espressa come emissione di energia in esplosioni, fasci densi e ondate, esattamente come un cucciolo d'uomo che scopre il fluire del cosmo e lo usa senza arte, istintivamente. Ma più che di inesperienza e innocenza, parliamo di qualcosa di estremamente perverso: il principio del Chaos che è fulcro della sua esistenza si esprime in una qualità di cosmo dalle caratteristiche pericolosamente distruttive, in grado di sfaldare i legami stessi della materia e dell’energia. [Anticosmo]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final


    Edited by Him3ros - 14/9/2021, 18:55
     
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    Another time,
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    Il dolore è una scarica elettrica, ti paralizza per un momento prima di inondarti completamente gli istanti successivi. Come è potuto accadere? Gli Alchimisti ridono ma non di te, il ghigno non ha niente di malvagio e capisci che non gli importa nulla di te. Non importa se vivi o se muori, gli importa di sapere se sei degno di loro: sarai uno degli Alchimisti che farà la storia o semplicemente uno dei fortunati che in pochi anni estinguerà la sua presenza?

    N̵̛͙͚o̵̲̕͘ń̷̙͚̰̾ ̶͚̒è̶̬͇͑͛ͅ ̶̤̻̀͝ͅa̴̹̞̒n̶͕̣̣̽͑͠c̶̹͕͑ǫ̷̙͒r̴͉̄͝ä̸͕́ ̸̦̟̟̑͆ì̸̼̄l̶̜͕͙͛̄͝ ̷͇͇̣̈́͂m̴̰͔̟̔o̵͔̔̾m̵̧̗̾͗e̵̺͓̊̓̆n̴̾ͅt̸͔̒o̷̥̜̱̾,̸͍̝̰̃ ̷̧̞̉͒l̶̢̩͖͂̊a̴̛͔͓͌̎ ̸̱̈́s̶͎̪̎ú̴̳͘ã̶̱͆̇ ̸̭͇̮́̆̒s̴̬͎̫̓̂o̷̧̲̺̅̏̕p̴̚̕͜r̴͕̗͚͗͘a̸̖͑v̷̢̕͝v̶͖̜̈͂͜i̵͓͆v̵̧͔̖̈́̃̃ẻ̴̟͊ṇ̵̞̋z̶͖̹̍̋a̴͎͓̘͆̂̈ ̵͙͓̰̆̂ń̴̢̝ͅo̶̥̭͝n̶͇̽̂͝ ̶͓͇̞͗̏̆c̶̙̓̍̄i̷̢̱͕̅ ̴͇̞̈́̈̐r̷͉̰̾̍i̴̤͕̾g̷̮͙̎͆͋ủ̵̺͇̥a̷̤̹̐̒͘r̷̬̬̈́͒̑d̸̖̝͊ȃ̷̤̜͒.̶̛̰̏͘



    Un voce distorta, lontana e fatta di echi. Non riesci a raggiungerla, non sai da dove arriva ma è così flebile che a stento riesci a distinguerla dai suoni della battaglia.

    Morirai Lawrance. Diventerrai noi e noi saremo te.



    I suoni di ossa rotta sovrastano successivamente quella degli Alchimisti, il risucchio di carne e sangue si fa maggiore e nonostante i tuoi attacchi - che sai essere andati parzialmente a segno - non sembrano soffrire il dolore. Nuovamente l'onda mentale si propaga per tutto lo spazio nero attorno a te che si amplia in base alla tua onda ma la differenza sta in quello che capisci troppo tardi.

    ZNKBlGw



    Una bocca famelica e gargantuesca prende consistenza sopra di te, tentacolare e circondata da denti acuminati e gocciolanti. Lo spostamento d'aria - per quanto pensi possa esserci aria in quel luogo dove ti trovi - ti muove a forza da dove ti trovi in un risucchio primordiale e famelico. Contemporaneamente i tentacoli si allungano frustando tutto ciò che trovano, insinundosi tra i resti dei portali aperti e apparendo tutto intorno a te in posizioni causali pronti a ghermirti.

    Soccombi!



    Le voci all'unisono ti stordiscono con urlo mentale seguito a ruota da un suono acuto e perforante dall'alto. Il grido di battaglia di quell'essere tentacolare punta a farti cadere, con tutto il suo temibile potere ed essenza, punta a dilaniarti corpo, spirito e mente.

    qNjfunR


    Note master:

    Quella vocina non ti sembra di questo posto, no?

    Il mostro tentacolare comincia a fare risucchio d'aria per spostarti da dove ti trovi [DIV], insinua i tentacoli nei varchi dimensionali rimasti aperti per spuntarti ovunque e frustarti malino [AD], le voci cercano di distrarti con un urlo mentale [DIV] mentre da questo parte l'attacco sonoro del mostro [AF] che se ti piglia fa male su tre fronti. Il tutto portato sempre a Viola.




     
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    Non poteva sopportare in eterno quella situazione. Anche al riparo delle membra di Ékleipsis il suo corpo stava subendo più di quanto egli stesso volesse ammettere. Una nuova scarica di dolore l'aveva attraversato più volte da testa a piedi con l'insistenza di una tensione statica. Non sapeva dire se fosse la risultante dei danni al suo corpo, oppure un'ulteriore dimostrazione di potere da parte delle entità ridenti che lo circondavano. Per quanto avesse cercato di ridurre al minimo gli effetti di alterazione nervosa degli attacchi precedenti, lo scontro era talmente disordinato da non permettergli alcun controllo.
    Era semplicemente un nuovo problema che avrebbe dovuto sopportare e risolvere in seguito.
    L'abbraccio dei sigilli si era fatto più lieve. Il suo cosmo continuava a scorrere tra le migliaia di linee, ricostruendo le parti spezzate e riconnettendo i circuiti per tornare a riversarsi in essi a piena potenza. Una nuova Chiave si sovrappose a quella identica sottostante, rendendo ancora più nette e delineate le geometrie che lo proteggevano perfino per un occhio esterno. La semplice somma accentuò gli effetti della Chiave stessa, aiutandolo a sopportare meglio le ferite e il dolore costante al pari di un blando anestetico che non influenzava però nulla della sua acutezza mentale.
    Allo stesso modo percepì un mutamento nella sua emanazione cosmica, che diventava via via meno dispersiva, concentrandosi attraverso i condotti forzati dei costrutti geometrici. Lo stress fisico però continuava ad aumentare. Le sensazioni discordanti o coerenti che fossero non gli davano respiro, martellando i suoi recettori senza lasciargli tregua, ancora e ancora.

    Una nuova sensazione martellante provenne dalle profondità di quello strano luogo. Una presenza strascicata, lontana dalla concretezza di tutto il resto. L'oscurità aveva occhi, bocche, fiato e movimento. Aveva denti e mani, propaggini nascoste che aveva sfiorato con la sua arte. Poteva avvertire una nota aliena, ancora più del potere di Black Gemini che ormai viveva quasi con naturalezza.
    L'interferenza altalenava tra il fragore delle risate e il rumore residuo causato dalle fluttuazioni spaziali rimanenti. Parole... o forse semplici brandelli di codice psichico diluiti in una marea di pericolo e minaccia. Un segnale difficile da captare, l'eco di un'eco. Non poté fare a meno di focalizzarsi su quella più che ironica disarmonia, fosse anche per trovare una via d'uscita dalla prigione di tenebre o almeno una debolezza nella struttura.
    Il messaggio, semplice e conciso, non lasciava chissà quale dubbio alla sua immaginazione.

    Quanto vogliono continuare a ballare, ancora?

    Non si era sbagliato totalmente, dopotutto. Si trattava di una prova, forse, ma il suo fallimento sarebbe stata in ogni caso una vittoria per l'ammasso di entità. In ogni caso si sarebbero rafforzati, a prescindere dal risultato ottenuto: una coscienza in più da amalgamare nella loro rete oppure un campione che agisse nella realtà per loro conto.

    ...ammesso che io voglia stare al gioco, ovviamente.

    Aveva pianificato troppo per arrendersi davanti a un ostacolo simile. Si aspettava prima o poi, in qualche misura, la comparsa di qualche antico Alchimista. Lui stesso aveva trovato un paio di soluzioni possibili al "problema" della mortalità, per quanto si trattasse solo di esercizio teorico. Stando alle sue proiezioni, il fatto che il suo stesso potere gli venisse rivolto contro era tra i peggiori scenari tra quelli previsti o prevedibili, secondo solo a ipotesi di un attacco combinato da più livelli di Realtà o qualche essere di categorie di potere assimilabili al divino che andasse a zonzo senza controllo, ma come quasi ogni altra minaccia, poteva essere affrontata e risolta.
    Ékleipsis gli trasmise un brivido di urgenza, le membra già menomate dalle insidie degli antichi padroni del Necronomicon. La sua forma fisica era a un solo passo dal collasso e profonde crepe solcavano le superfici esposte più esterne. Perfino le code, che continuavano a fluttuare in maniera pigra, erano spezzate e troncate in strani punti. La creatura aveva pagato un prezzo per difendere il suo signore, com'era giusto che fosse. Era stata vincolata per adempiere a quella missione.
    Lo strano allarme riportò l'attenzione dell'uomo ai movimenti periferici nascosti nell'ombra. La massa ostile iniziò ad agitarsi. Malgrado il suo colpo precedente aveva a malapena identificato un corpo principale, ma la forma e la dimensione gli era ancora del tutto impossibile da intuire. Aveva ottenuto qualcosa con i suoi sforzi, ma data la strana natura dei poteri in gioco, sapeva di non potersi azzardare in giochi d'anticipo o scommesse di sorta.
    Non appena si rese conto della variazione nell'aria attorno a loro, Ékleipsis si chiuse in una posizione grottescamente simile a quella fetale, avvolgendo le sembianze scheletriche con le code e le propaggini cerebrali simili a tentacoli in un rozzo bozzolo.
    Quello che avvenne nell'istante successivo fu un disastro privo di forma e linearità: lo spazio già rotto e sofferente venne attraversato dalle estensioni del mostro nemico, nero che striscia nel nero, come serpenti nella pece. La figura accovacciata del Grande Antico venne aggredita e stritolata, per poi essere investita in pieno da un'onda sonora che vibrava su ben più di un solo piano d'esistenza. Per esso, il dolore fu assurdo. Incalcolabile. Non aveva opposto la minima resistenza al suo totale annientamento. Il corpo cedette, sbriciolandosi in frammenti senza peso, rivelando una sfera composta da una miriade di segni, fonte di una debolissima luce. Al suo interno assolutamente nulla. Quando la debole struttura si infranse, la lieve bolla di spazio si scompensò, scomparendo del tutto.

    Decine di metri più in alto, una sfera simile comparve dal nulla, schiudendosi come la corolla di un fiore o un complicato meccanismo dai movimenti perfettamente calibrati. I suoi elementi si ricombinarono in una sequenza intrecciata alle spalle dell'Alchimista Supremo, che fluttuava senza alcun appoggio tra le trame vagamente dorate del suo cosmo.
    La fatica non faceva che aumentare. Il trucco appena portato a termine gli aveva impedito di subire altri danni, certo, ma al prezzo di una notevole quantità di energia grezza, dispendio solo in parte mitigato dalla sottile scienza dei suoi sigilli. Non era importante. La fatica non era certo cosa di cui preoccuparsi. Non si sarebbe mai arreso, tantomeno per così poco.

    Il suo sguardo si portò sulla bocca dell'orrore, la cosa che apparentemente gli stava causando più problemi. Poteva intuire che la sua presenza fosse sottoposta a regole simili a quelle che gli permettevano di evocare le sue creature. Iniziava a sospettare che le presenze dei suoi predecessori riuscissero a sfruttarlo per tenersi ancorati in quel particolare spazio, ma non poteva esserne certo senza procedere a qualche altra prova.

    I simboli smisero di vorticare, trovando una nuova conformazione.
    La magnificenza e la perfezione geometrica fu percorsa da un tremito prima che la superficie del sigillo venisse increspata da una serie di onde concentriche. Lo spazio intorno a Lawrence fu immediatamente saturato da un ammasso di sfere e filamenti, centinaia di migliaia di strutture spettrali prive di un vero ordine o anche solo di un vago equivalente nella natura ordinata dei Protogenoi. Espanse al massimo le sue percezioni, sfruttando il legame con l'essere, cercando di distinguere non tanto i pensieri o i ricordi delle presenze che lo circondavano, ma piuttosto quale tipo di artificio le tenesse ancorate e soprattutto "vive".
    La creatura urlò pur non possedendo una gola, dispiegando le membrane che la componevano e rendendo ancora più confusionaria la sua disposizione nei tre piani, ma anche quella dimostrazione fu paragonabile a un solo fotogramma, un'unità di tempo irrisoria.
    Una curvatura si stava già concretizzando con una rapidità spaventosa, catturando la poca, innaturale luce che permetteva a quel luogo di distinguersi da una goccia di inchiostro nero. I margini di Dákryon furono trascinati in una torsione forsennata. Le forme e i colori cangianti collassarono sotto l'accelerazione centripeta creata dal controllo dimensionale di Hybris, trasformando l'ammasso incoerente in un vortice plasmato da una spirale di linee di cosmo, il cui contatto sembrò catalizzare ancora di più la potenza emessa dall'essere.


    M6zNvmu


    Seguendo l'affondo della mano del padrone, i sigilli proiettarono in avanti a velocità luminale il centro del vortice, punto d'incontro di tutte le linee, fino a creare una punta acuminata. Un tornado stillante pura energia spirituale da ogni singola cellula di materia che lo componeva, guidato da tutti i sigilli ancora integri sparsi per tutta la prigione. Una colossale lancia puntata verso il nemico, pronta a rilasciare tutto il suo potenziale distruttivo dopo averlo trafitto.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Danni alla spalla destra e diversi traumi sparsi sulla parte sinistra del corpo, buff resistenza
    status mentale » Incazzatissimo, buff mente
    status cloth » -

    riassunto azioni » Alur: mi buffo ulteriormente resistenza, faccio *PUFF* sparendo nel nulla per evitare l'attacco (schivata monouso), poi richiamo la summon spirituale e uso le ESP complete per scannerizzare la zona e trovare qualche risposta a COME PERCHÉ & SHIT. Dakryon è a dimensioni massime (UN FOTTUTO MILIONE DI METRI CUBI) e uso dimensioni per farla girare tipo vortice, quindi sfrutto i sigilli di potenziamento di base su di essa per aiutarmi a dare una forma appuntita al vortice e lo lancio in faccia al mostrone tipo mega proiettile che esplode al contatto rilasciando una bomba mista spirito-cosmo pompata dai sigilli. Per orientarmi nel buio e mirare meglio il cosone brutto sfrutto i sigilli che ho sparato al turno prima.
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ Άρχή ] Archḗ
    Il Signore del Sottosopra è in grado di controllare alla perfezione la struttura delle dimensioni e il suo cosmo è profondamente connesso al luogo d'origine dei suoi poteri. Tramite questa tecnica, agendo alla base di questo legame, i sigilli del Necronomicon possono modificare la normale struttura del continuum, forzando lo spazio in cui si svolge lo scontro per spostarlo in un punto scelto del Multiverso fallimentare.
    In questa Realtà, la mente dei nemici è esposta alla contaminazione caotica, una presenza opprimente che striscia e si diffonde, mutando radicalmente la risposta neurologica agli stimoli e alle interazioni neuronali. A causa di ciò, le illusioni generate dall'Alchimista o dai Grandi Antichi che egli controlla saranno più difficili da riconoscere come tali e conseguentemente più complesse da sciogliere con la pura volontà.
    La traslazione può essere solo parzialmente invasiva (provocando disorientamento e vertigini) oppure catastrofica e violenta come una vera e propria tempesta dimensionale, particolarmente brutale e dannosa per i soggetti coinvolti, ad esclusione ovviamente di Black Gemini stesso.

    Archḗ è dominio. Va oltre le regole imposte e perfino oltre la loro rottura. Può essere usata anche in maniera estremamente precisa -quasi chirurgica- agendo non sull'area, bensì sull'essenza stessa dell'Alchimista, che sarà in grado di sfasare attraverso lo spazio o altri piani fisici o spirituali. Concentrando questo tipo di controllo in maniera istantanea e totalmente difensiva, egli è in grado di evitare parzialmente o interamente l'attacco di un avversario. Il livello estremo di accuratezza necessaria a un simile processo lo rende irripetibile nella versione di difesa assoluta per il resto dello scontro.

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sul corpo, le Chiavi possono aumentare la pura forza fisica permettendo raggiungere l'apice della potenza con minore sforzo, rendere i movimenti fluidi e veloci o concedere una migliore coesione dei tessuti in tenuta e ridurre la fatica fisica, riducendo al contempo il dolore [Buff Forza/Agilità/Resistenza].
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].

    I - [ ἔκλειψις ] Ékleipsis
    Biologicamente complesso ed estremamente intelligente, questo essere possiede una forma mostruosa e longilinea. Un osservatore fantasioso potrebbe scorgere nel suo corpo alcune caratteristiche anatomiche vagamente antropomorfe, ma le code ramificate e la testa simile a un qualche abominio delle profondità marine farebbero ricredere chiunque. La colonna vertebrale oblunga e sinuosa non sembra adatta nemmeno a sostenere il peso della creatura stessa, eppure, come il peggiore degli incubi, non necessita di spiegazioni sensate.
    Nacque come esemplare di una razza potente, un miracolo di disparità e differenziazione nel marasma della realtà caotica, una genia che era riuscita a comprendere come sfruttare l’immane forza che permea tutte le cose. Tuttavia, un simile potere è estremamente pericoloso, anche per la più evoluta delle forme di vita. Il potere utilizzato per gli scopi sbagliati ha portato la fine di un mondo e l’annichilimento di ogni speranza, condannando gli altri esemplari al vuoto e all’oblio. Esso però, al contrario dei suoi simili, era destinato a evolversi, non a morire. Quindi, semplicemente, andò oltre. Grazie alla sua età millenaria e alla sua conoscenza senza limiti, divenne qualcosa di più. Passò a un successivo stato di esistenza.
    Il suo potere è grezzo, non specializzato, semplice. Pura potenza espressa come emissione di energia in esplosioni, fasci densi e ondate, esattamente come un cucciolo d'uomo che scopre il fluire del cosmo e lo usa senza arte, istintivamente. Ma più che di inesperienza e innocenza, parliamo di qualcosa di estremamente perverso: il principio del Chaos che è fulcro della sua esistenza si esprime in una qualità di cosmo dalle caratteristiche pericolosamente distruttive, in grado di sfaldare i legami stessi della materia e dell’energia. [Anticosmo]

    IV - [ δάκρυον ] Dákryon
    A prima vista pare una sorta di ammasso di sferoidi dai colori cangianti e inafferrabili, connessi tra di loro da sottili filamenti che creano strani disegni in continuo mutamento. Più a lungo li si osserva, più le linee e le simmetrie si complicano e aggrovigliano, rendendone la mappatura impossibile già nelle dimensioni ridotte in cui viene evocato. Vederlo nel suo aspetto non vincolato basterebbe ad annichilire la salute mentale di qualunque stolto, anche solo per il banale sforzo di comprenderne le dimensioni.
    I popoli a lui fedeli sostenevano che le sfere fossero in realtà occhi o corpi distinti, mondi interi o addirittura galassie o universi. Per loro il dio-mostro nient’altro è che una rappresentazione fisica o un’estensione del creato nella sua completezza e di ciò che lo regola (o non lo regola).
    E dorme, ammesso che il suo corpo e la sua mente siano in grado di compiere azioni simili al "dormire".
    La pseudo-materia di cui è composto è assimilabile come concetto a ectoplasma inerte solidificato. Se tale struttura viene stimolata da vibrazioni cosmiche adatte, una minuscola frazione della pseudo-materia si disgrega liberando enormi quantità di energia spirituale. [Spirito]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final


    Edited by Him3ros - 13/10/2021, 21:14
     
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    La bocca si apre ancora di più, sfidando leggi che tu stesso sei in grado di stracciare via, eppure sembra quasi andare oltre le stesse. Più allarga le fauci più il flusso aumenta fino a quando - ad una distanza pressocché nulla - assorbe il tuo attacco in un buco nero di dimensioni gargantuesce. Dapprima una linea dorata si disegna in quel mare di nero per aprirsi come una ferita e richiudersi nell'arco di un battito di ciglia lasciandoti nuovamente al buio più denso. Le esplosioni rimbombano in lontananza ma la tua percezione vacilla nel momento stesso in cui ti rendi conto l'attacco è stato totalmente evitato e con esso è stata assorbita la tua evocazione.



    Silenzio.



    La dimensione si lacera nuovamente e vieni investito dalle urla belluine che si sovrappongono tra loro, materializzandosi in una moltitudine di volti distorti dal tempo e dallo spazio, si fanno molti e poi uno e poi nuovamente insieme per investirti completamente e ad averti loro.

    Non abbiamo più pazienza, Lawrence.



    Puoi provare a difenderti ma è tutto inutile, senti la loro presa gelida lungo tutto il tuo corpo, insinuandosi in ogni orifizio e poro. Ti vogliono e ti avranno, sovraccarico di potere mentale e spirituale vieni attraversato da parte a parte da tutti gli Alchimisti Supremi.

    a5YpiJS



    Stai cadendo nel bianco, luminoso, accecante e terribile. Ti ferisce la vista dopo tutta quell'oscurità ma non capisci perché il cambio di scenario. Senti un impulso primordiarle attraversarti, il combattimento ti ha sfiancato ma ancora non hai dato fondo a tutte le tue energie. Il richiamo che percepisci è lontano ma al tempo stesso vicino, la dimensione si lacera solo per mostrarti nuovamente la sua forma triangolare perfetta coi bordi fumosi. Sta a te decidere di attraversarla, quello che troverai dall'altra parte però ti sconvolgerà. Vedi il punto esatto nella cava di black orium dove sei stato attaccato dalle bestie del Chaos e vedi te stesso, riverso di schiena in una pozza scura e densa che schiumi dalla bocca. Gli arti, piegati in una posizione innaturale, si muovono per gli spasmi e capisci che tutto quello che è successo e sta succedendo semplicemente è in un'altra dimensione ancora.

    Stai ancora realizzando la situazione che il dolore ti attraversa di nuovo. Dall'interno di te stesso, nuovamente la voce degli Alchimisti.

    Non farci perdere tempo.




    qNjfunR


    Note master:

    La bocca famelica si apre così tanto da inghiottire tutto ed evitare completamente l'attacco (ehe) e porta via con sè anche la tua evocazione. Gli Alchimisti si manifestano in una moltitudine sconfinata e ti si gettano contro per possederti coattamente con un attacco spirituale e mentale combinato [AF]. Il loro attacco è autoconclusivo ma puoi sempre cercare di difenderti :zizi: Mentre sei in caduta libera in una dimensione totalmente bianca e vedi lo squarcio che ti richiama, una volta attraversato vedrai te stesso (con ancora l'armatura addosso) riverso a terra nella miniera di Black Orium. Mentre tiri le tue conclusioni, nuovamente la voce degli Alchimisti - che sono dentro di te ♥ - ti lacera di dolore.

    Duuunque ~ fai un bel post di realizzazione interiore con un combattimento autoconclusivo con gli alchimisti e lascia in sospeso le successive azioni.






    Edited by D o r c a s - 25/10/2021, 17:11
     
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    Faticava a respirare. Malgrado tutti i suoi sforzi, malgrado il potere che ancora lo sosteneva e lo proteggeva, si stava avvicinando pericolosamente al limite. A spingerlo era solo la rabbia, ormai. Una rabbia che stava iniziando a sentire come sua, quasi come se la continua esposizione al sentimento forzato non facesse che alimentare il suo, sfociando nell'odio e nell'irrazionale.
    Si sentiva bruciare, trascinato nella cieca ribellione a un sistema che lo voleva schiavo e spettatore, così come ogni altro esercizio di potere che aveva visto durante la sua breve vita: il Santuario perbenista e ignavo; Atlantide serva di un bambino iracondo; la Fondazione gelosa dei suoi segreti; gli Alchimisti così presi dal loro piccolo mondo da non riuscire ad andare oltre.
    Lawrence era sempre stato un folle, dopotutto, come quel cavaliere pulcioso e schizofrenico che trascina il suo scudiero in una lotta contro giganti immaginari. Ogni giorno era una lotta impari, contro un sistema nascosto che non riusciva a conciliarsi con la sua visione. La sua era una determinazione stoica, priva di vergogna malgrado tutti i difetti che poteva mostrare agli occhi di coloro che lo deridevano. Ogni giorno caricava a testa bassa, puntando la sua arma verso un mostro troppo grande, un nemico sproporzionato per potenza e possibilità.
    Eppure, una sorta di chiarezza era arrivata a sfiorarlo. Ormai non vedeva più i giganti. Vedeva i mulini a vento. Stava imparando a vedere nella nebbia, a scorgere le imperfezioni in quei sistemi all'apparenza insormontabili. Era uno sforzo costante, continuamente frustrato dal vociare di tutto il resto del mondo, troppo impegnato a combattere le sue piccole battaglie per scorgere il disegno della guerra.

    Un sorriso amaro si disegnò sul suo viso, appena illuminato e distinguibile dall'abisso solo grazie ai disegni di cosmo che lo attraversavano, ricoprendo l'interezza del suo corpo nudo. Era scontato che gli immensi poteri degli antichi Black Gemini potessero raggiungere tali vette di controllo minuzioso e allo stesso tempo fuori misura, la summa della sapienza che lui stesso cercava di ottenere giorno dopo giorno.
    Vide l'essere d'ombra spalancare ancora di più le fauci. Lo spazio già dilaniato cedette del tutto, abbandonando ogni accenno di compostezza, sfilacciandosi lungo i margini del suo campo visivo in un orizzonte degli eventi. La comparsa del buco nero deformò le prospettive già incerte. Il corpo della sua creatura scomparve lungo una strana orbita del disco di accrescimento, nero profondo nel nero assoluto, privo di una reale luce da catturare.
    Una scarica di dolore riferito attraversò la mente dell'uomo, ancora connessa con la creatura che stava lentamente finendo in pezzi, schiacciata e stirata dal collasso gravitazionale. Il contatto fu troncato, mentre le esalazioni spettrali e il tenue bagliore dei sigilli svanivano, anch'essi divorati da un unico punto di massa incommensurabile.

    Restava solo il suo respiro nel vuoto che non era un vuoto.
    Il suo respiro stentato e sibilante. Un coro di aghi piantati nella carne, dentro e fuori. Respirare era doloroso. Devastante, perfino. Non riusciva più a pensare se non grazie al cosmo della Chiave. Tutto il resto era stato divorato dalle urla e dall'ombra. Restava solo un'eco lontana, sufficiente a fargli vibrare i timpani. Una voce insistente lungo le ossa, un grido che rimbombava attraverso la sua stessa cassa toracica crescendo di istante in istante.
    La prigione oscura esplose in una cacofonia crescente, sempre più priva di controllo. Qualcosa scattò dentro di lui, una reazione quasi automatica. Un nuovo ordine di sigilli, una nuova formula, un'ulteriore sequenza comparve sulla sua pelle, saldandosi punto a punto con i segni sottostanti, integrandoli e sostenendoli in un nuovo sforzo, una strenua difesa.

    L'oscurità si sciolse sotto il peso delle grida, precipitando in un bianco privo di forma. E anche lui precipitava.
    Era passato tutto oltre. Un'onda anomala l'aveva travolto, avvinghiandosi con dita appiccicose alla sua essenza più intima. Le voci dei suoi predecessori erano piombo fuso nelle vene: lo bruciavano e lo trascinavano verso il basso, insieme a tutto ciò che non era bianco, insieme agli scarti e alle impurità della sua futile resistenza. Più cercava di trattenere in sé la sua ostinazione e la sua volontà, più crudelmente veniva dilaniato dal dolore su ogni livello e più velocemente cadeva, come se persino la tenue fiamma nera del suo cosmo fosse diventata pesante.
    Il sonno, l'oblio di quel bianco gli stava invadendo gli occhi, il naso, la bocca, i polmoni. Filtrava attraverso la pelle, la faceva bruciare. Un'agonia rapida e spietata, che ai suoi sensi parve una tortura strascicata nel tempo. Il dolore impregnava i suoi atomi, aprendosi strada in ogni direzione, appena mitigato dai segni dorati che in qualche modo lo mantenevano un individuo separato da tutto il resto, impedendogli di andare in pezzi.
    Tentò di trovare aria nel bianco, un appiglio per evitare il collasso, il riparo dall'incendio che ormai gli stava invadendo il cervello e le viscere.

    La sua carne si stava davvero consumando? Il sangue aveva davvero iniziato a bollire? Quanto, di tutto ciò che stava sperimentando ogni suo piano di esistenza, corrispondeva a verità?
    La luce rischiava di farlo impazzire ancora prima che il suo corpo fosse distrutto. La sua psiche si rifugiò in un ricordo. Un'altra morte. Un'altra esecuzione. Un altro annientamento. Era scivolato nel buio un attimo prima che il suo intero corpo venisse annichilito dal Keraunos del suo maestro. Si era salvato al costo di perdersi nell'abisso. Ora un abisso differente lo chiamava, ma non c'era salvezza. Cadere nel buio, cadere nella luce. Era poi tanto diverso? Se non si fosse abbandonato, non sarebbe mai arrivato fino a quel punto. La sua accettazione l'aveva portato in alto. Gli aveva garantito un potere immenso, in grado di smuovere le leggi più ferree della Realtà. Poteva giocare. Poteva godere di ogni singolo istante che quel potere gli aveva concesso.
    E avrebbe finalmente potuto continuare a farlo. Non era la fine. Bastava accontentarli, aggiungere il suo potere a quello di tutte le antiche individualità che poteva percepire attraversare il suo corpo, centinaia e migliaia per secondo. Non sarebbe stata la prima volta. Aveva già accettato di sacrificarsi, di spegnersi, di arrendersi lasciandosi trasportare dalla corrente del destino. Aveva già barattato l'interezza del proprio futuro pur di avere una possibilità, un'ultima parola, un gesto significativo che avrebbe dato un senso a ogni difficoltà e a qualsiasi martirio.
    La differenza era semplice: non era necessario alcun sacrificio. Non doveva smettere di esistere, ma passare in una forma diversa, infinitamente più potente. Avrebbe potuto avere tutto, conquistare un dominio assoluto e raggiungere una conoscenza illimitata, espandendo la propria influenza in ogni curva e angolo dello spaziotempo. Col tempo avrebbe accumulato abbastanza potere da trascendere le stupide limitazioni che continuavano a incatenarlo. Poteva forse essere quella la strada, l'evento preannunciato dalla voce melliflua del diavolo? Era davvero parte di lui, di ciò che gli infiniti universi potevano regalargli?

    Doveva solo lasciare spegnere il nero. Perdersi nel bianco. Abbandonare dolore, sofferenza, limitatezza, solitudine, orgoglio... ego.
    Stupidi nomi per stupide cose, frutto di attaccamento e ignoranza. Gli arti, pesanti come montagne, venivano trascinati dal bianco, risucchiati in una densa nebbia viscida. Il tocco malato del bianco tentava di soffocare i sigilli, allontanandoli, spezzandoli poco a poco, esponendolo alla fine di ogni scelta o desiderio.
    Il suo cosmo non ardeva più. Si era ridotto alla fiammella di una lampada nel mezzo della tempesta, in attesa che il sottile vetro si rompesse e lo privasse di ogni cosa. Le sue ultime difese si stavano separando dal suo corpo, ogni sigillo stava per essere sciolto. Poteva vederne l'intrico ormai quasi spento attorno a lui, un bozzolo sul punto di lacerarsi. Ormai non era più questione di resistere, di stringere i denti. Doveva solo aspettare. Lasciarsi andare. Oppure pazientare abbastanza affinché la luce divorasse i rimasugli della sua volontà.

    Cosa gli rimaneva da perdere?
    Quella strana dimensione ebbe un sussulto. Uno spostamento, forse. Era difficile definirlo nello stato pietoso in cui si trovava. I suoi occhi furono attratti da qualcosa. Un lampo di colori attraverso uno squarcio effimero tra i mondi. Il suo stesso viso distorto dal dolore.

    full of scorpions is my mind


    Un ultimo attimo di terrore lo colse alla sprovvista, uno spiraglio abbastanza grande da far serpeggiare il dubbio.
    Perché non bastava? Perché i punti fissi dei sigilli, inchiodati alle leggi della Realtà stessa si stavano muovendo? Come avevano ottenuto una simile libertà? Perché erano così inaffidabili, in quel particolare luogo? Non poteva aver senso. Non poteva...


    gwcVldc


    Il bianco fu assoluto. Privo di sbavature, perfettamente calmo.
    Oceano e cielo in una soluzione di continuità di ogni singolo colore dello spettro. Bianco assordante.
    Immobile. Silente.

    Una frattura.
    Una ferita nella densità del nulla. Mani. Mani nere.
    Un'infinità di arti osceni, un incubo di forme orrende che si allungava e si spargeva da ogni angolo del bianco senza forma. Un'infiltrazione. Un'infezione. Una macchia nera che corrode e divora il bianco. Una massa agitata, rabbiosa, amorale. Ondate di spazio si ripiegarono, infrangendosi sulle loro stesse intercapedini, mischiando bianco e nero in linee e ripetizioni frattali, mettendo a nudo una realtà priva di fondamento.


    Le urla furono superate in volume da una risata, una sfumatura di pazzia nascosta appena dalla macabra soddisfazione di quella voce che godeva nel riprendersi il suo spazio. La massa indistinta decise di fare altrettanto, imponendo la sua presenza ed espandendosi all'inverosimile, soffocando l'inganno del bianco.
    Gli occhi sepolti nella carne, il cosmo, le ossa, tutto ciò fu il fulcro di un atto contro natura: il figlio del caos e della materia impose alla propria essenza la struttura del cosmo e dell'ordine. Una geometria netta, precisa, disegnata nel più perfetto dei modi iniziò ad arrampicarsi attraverso le rientranze e gli avvallamenti, divenendo un marchio a fuoco contro il nero convergendo al centro di tutto, dove la massa era relativamente meno agitata. Il cosmo di Darth Hybris esplose e la moltitudine nera si aprì come un fiore mostruoso, rivelando un ventre di denti e artigli, code e pungiglioni. Il corpo dell'Alchimista Supremo era sostenuto da centinaia di migliaia di altre forme, fuse in una sola coscienza.
    Le braccia erano spalancate. I palmi aperti. Il sigillo teso attraverso Orgasmós iniziò a ripiegarsi verso l'interno collassando la multidimensionalità della sua estensione in una figura piana così densa da dare la nausea alla sola vista. Le mani brillarono per un istante, contrastando con il cosmo che bruciava e continuava a fluire attraverso le Chiavi. Tutto il dolore che provava in quel momento non era altro che opera sua. Il suo corpo stava lentamente soccombendo, dovendo far da tramite per una tale quantità di potere. La pelle stava iniziando a sollevarsi dalla carne, svanendo nelle correnti provocate dalle masse in movimento. Non che importasse. Non davvero. Come ogni altra volta avrebbe sofferto un dolore inimmaginabile e sarebbe guarito, diventando ancora più forte.

    Il sigillo brillò al pari di una gabbia dorata, ruotando in maniera forsennata nel tentativo di mantenere la propria forma. Si agitava come una creatura viva, pulsava. Infine, incapace di resistere oltre, la struttura esplose sotto il suo stesso potere, attraversando ogni molecola del corpo del suo creatore, imprimendosi su di esso ancora e ancora.
    Non aveva senso agire su quel mondo, su quella realtà. Quella realtà non era nulla, non esisteva, non nel senso comune del termine.
    Era lui il fulcro di tutto. Lo era sempre stato, dal momento in cui aveva accettato il potere dei Gemelli Neri per poter continuare a combattere, scommettendo il tutto per tutto. O forse lo era ancora da prima, da quando aveva deciso di non accettare più alcuna catena, violentando il suo cosmo affinché si separasse totalmente delle stelle. La soluzione non era mai stata all'esterno: l'aveva sempre trovata dentro di sé.
    Diatagé si espanse nella sua essenza, tentando una netta divisione tra la sua individualità e qualunque altra cosa avesse finito col contaminarla. Il principio era semplice, lo stesso alla base del percorso di tutti i sapienti: conoscere sé stesso.

    Stupide reliquie.

    A quelle parole, una vibrazione iniziò ad aumentare esponenzialmente attraverso la creatura. Il sigillo da cui essa originava si stava distorcendo, emettendo lampi di pura e indifferenziata energia attraverso il vuoto. Il sistema collassò dall'esterno verso l'interno, un elaborato domino di nodi che si rompevano e liberavano un quantitativo sempre maggiore di potere. Il cosmo di Lawrence abbracciò l'estensione di quell'esplosione in divenire, caricandola di psioni. Non intendeva in alcun modo colpire un bersaglio preciso: il suo controllo mentale fuso con le arti di Neshaals generò una purissima onda d'urto psichica, uno shock che forse avrebbe consentito al sigillo di purificazione di separare con più facilità la sua essenza da quelle degli antichi padroni del Necronomicon, squarciando definitivamente anche quel semipiano di esistenza, ormai ridotto a un semplice sipario.


    NS026KG


    [ Διαταγή ]

    - DEMIURGE'S EXORCISM -





    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Danni alla spalla destra e diversi traumi sparsi sulla parte sinistra del corpo, dolore da forti danni spirituali, buff resistenza + buff spirito
    status mentale » Incazzatissimo, danni mentali medi, buff mente
    status cloth » -

    riassunto azioni » In sostanza cerco di difendermi sfruttando buff mentale, fisico e spirituale (che attivo a inizio turno) per non creparci, poi in seguito al trip uso un sigillo di purificazione (stavolta su me stesso e non sull'area), quindi shock mentale-dimensionale straordinario (tramite sigilli di neshaals) sempre non per far male ma per facilitare la rottura della prigione.

    Un milione di grazie a Guardian of the Sea per aver modificato ad arte l'ultima, meravigliosa immagine :fiore: :fiore: :fiore:
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

    [ Διαταγή ] Diatagḗ
    Colui che conosce il Massimo Disordine è in grado di raggiungere anche il Sommo Ordine. Questa particolare arte geometrica racchiude tutti i segreti dei costrutti dei Protogenoi, condensati in eleganti linee sature di volontà e coscienza.
    In termini pratici, il sigillo ha lo scopo di purificare un bersaglio o un'intera area dagli effetti imposti da forze esterne, riportando quella sezione di Realtà all'ordine. Può agire su svariati fenomeni, dalle anomalie spaziali alle maledizioni, dalle influenze spirituali a quelle mentali, ma non ha potere su agenti biologici.
    L'Alchimista dovrà utilizzarlo in modo da reagire a un dato effetto: non sarà quindi possibile apporre questo sigillo nel luogo di scontro per poi farlo agire in un secondo momento, ma andrà utilizzato variandone il codice di volta in volta per adattarsi alla minaccia ed eliminarla. [Sigillo di Purificazione]

    [ Κλείς Mεγίστη ] Kléis Megístē
    Alterare la Realtà è un processo fine e complesso, che solo le menti più alte possono portare a termine. Anche gli effetti macroscopici partono dal microscopico, così come per agire sul Multiverso bisogna partire da sé stessi.
    Questa Chiave Suprema consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato, partendo dal cosmo e specializzandosi in una particolare funzione diversa per ogni segno. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie". Ogni singolo sigillo può agire in una sola delle forme codificate.
    - Agendo sul corpo, le Chiavi possono aumentare la pura forza fisica permettendo raggiungere l'apice della potenza con minore sforzo, rendere i movimenti fluidi e veloci o concedere una migliore coesione dei tessuti in tenuta e ridurre la fatica fisica, riducendo al contempo il dolore [Buff Forza/Agilità/Resistenza].
    - Agendo sulla mente i sigilli si connettono alla capacità mentale del sigillatore, permettendo ai processi cerebrali di svolgersi con maggiore libertà, arrivando ad acuire l'intelletto e velocizzare lo scambio di informazioni. L'aumento delle potenzialità rende anche la mente del soggetto più resistente agli assalti mentali e alle alterazioni derivate da essi, facilitando le reazioni di fuga da effetti illusori [Buff Mente].
    - Agendo sull'anima il sigillatore è in grado di creare una geometria eterea che interagisca con gli aspetti spirituali. Il comando insito nelle linee del sigillo funziona analogamente alle versioni più "fisiche", agendo di fatto sulla struttura stessa dell'anima, rendendola più difficile da sfaldare, sopprimere o influenzare [Buff Spirito].

    V - [ ὀργασμός ] Orgasmós
    È inutile perdersi in descrizioni. Alcune forme di vita del Chaos appartengono a sistemi di esistenza lontani dal concetto di individualità e divisione. Ogni essere esiste per sé stesso e la loro unione è totalmente priva di armonia.
    Evocare questa massa caotica, che risiede nei mondi tangenti del nostro Multiverso e dell'Altro, significa portare sul campo di battaglia una cascata di morte, una marea di deformità oscene priva di coerenza e reale coesione, un'immensità aspecifica di morte capace di invadere ogni piano di esistenza. Non traspare nessuna emozione dalla presenza del marasma che è Orgasmós, se non una sorta di deviato e perverso culmine di appagamento raggiunto tramite la violenza, il desiderio e il possesso. [Moltitudine]
    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final
     
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    another place
    Up Cloth Black Gemini
    XII


    Volevamo questo, Lawrence.



    Il tuo ultimo momento rende come sperato. La voce degli Alchimisti si disperde lentamente in una pantomima disturbante, tutto ciò che hai fatto era stato programmato e atteso da tempo. Ma perché? Come facevano a sapere che saresti arrivato?

    Il momento sarebbe giunto, prima o poi, dovevamo solo aspettare. Siamo gli Alchimisti dei Gemelli, noi siamo la Voce e la Vista. Sei degno di entrare in contatto con Noi.



    Un flebile sussurro risponde ai tuoi pensieri ma capisci che non sentirai più la loro voce e i loro artigli contro di te, a meno che non sarai tu a metterti in contatto con loro. Spariscono e con loro la dimensione oscura in cui ti trovavi. Il bianco ritorna a ridefinire i contorni dello spazio e ti risvegli lentamente nella miniera di Black Orium. L'armatura indosso e i segni dello scontro contro l'esercito del Chaos sono ancora freschi, non è passata più di un'ora - almeno questo è quello che riesci a capire.

    Ti rialzi a fatica, provato dallo scontro mentale e sai quello che devi fare. Gli Alchimisti ti hanno consesso la possibilità di toccare la tua armatura, sai già ciò che devi fare senza stare a pensarci.

    Quando finisci però ti rendi conto che l'aria del Sottosopra all'interno della miniera è pesante. Appestata di un sapore blasfemo che si erge sopra quello dell'orda precedente ma per quanto ti sforzi non riesci a cavare niente da quella percezione.

    qNjfunR


    Note master:

    Evviva, post finale dove hai libera scelta per lavorare la tua armatura ✨ fai pure conclusioni e tutto è porto in valutazione intanto.




     
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    another time
    another
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    atto xii

    Quando ricominciò a respirare, il suo mondo tornò riunire tutti i pezzi in un rapporto coerente e causale, componendo il mosaico di una Realtà che avesse senso di esistere, perfino lì, nel Sottosopra, ai confini tra sistemi opposti.
    L'alterazione sembrava essersi dissolta nel nulla, tanto che la sua mente - finalmente libera dal peso della rabbia imposta - gli sembrava incredibilmente leggera. Per diversi minuti si sforzò di non considerare lo stato pietoso del suo corpo. Lo shock della purificazione l'aveva lasciato non solo senza forze, ma aveva anche distrutto o consumato i sigilli che lo sostenevano.

    Chiuse gli occhi, apprezzando la tranquillità dell'aria. Non c'era nulla a turbarlo, nulla a distoglierlo dal flusso di coscienza. Rimase esattamente come e dove si trovava, non gli importava un granché della dignità dell'immagine in quel momento. Non che la miniera fosse piena di curiosi, ovviamente. Non c'era nulla, se non le colonne appuntite di cristalli color pece e un immenso cratere del diametro di decine di metri, scavato dall'ultimo schianto che gli aveva tolto i sensi.
    Si concentrò sul respiro, sentendo la fatica scivolare via. Il cuore si stava calmando, battendo a un ritmo meno forsennato. Si sarebbe quasi potuto addormentare, se non fosse stato per il dolore diffuso a ogni centimetro del suo corpo.
    Per decine di minuti cercò di astrarsi da quelle sensazioni, spingendo il suo scibile attraverso lo spazio, indagando la sottile trama di quella particolare dimensione. Sentì la sua influenza aderire alle strutture elementali del mondo, penetrare attraverso i livelli di controllo garantiti dalla sua conoscenza. Era reale. Doveva esserlo. Non avrebbe sopportato un altro inganno, altra fatica, un prolungamento dell'agonia. Non aveva più voglia di combattere né di mettersi alla prova. Voleva solo riposare. Lasciarsi andare. Lasciarsi cadere in un oblio ovattato privo di qualsiasi stimolo positivo o negativo che fosse...

    Riaprì gli occhi di scatto, riempiendo d'aria i polmoni. Dovette reprimere una vaga preoccupazione, un sentore di pesantezza che non si era aspettato. Forse i danni si estendevano molto più di quanto avesse previsto. Era da tempo che la sua anima non veniva violentata in quel modo.
    Cercò di non sprecare energia. Estese il suo cosmo quel tanto che bastava per generare un piccolo simbolo al centro del suo petto, un glifo formato da una disposizione irregolare di figure regolari. Non esagerava, generando i sigilli a una velocità molto limitata, quasi esasperante. Aggiunse un sigillo all'altro, creando un vero e proprio polo di concentrazione di tutte le sue forze posto al centro del suo essere. La sovrapposizione delle Chiavi gli diede sollievo. Il dolore restava, ma era molto più sopportabile. E soprattutto il cosmo era molto meno straziante da governare.
    In quel luogo ebbe finalmente l'occasione di riflettere. Gli sarebbe bastato poco per andarsene, a dire il vero. Un piccolo sforzo che avrebbe potuto permettersi, per quanto spossato si sentisse. Un piccolo portale, una via di fuga per un rifugio sicuro. Quello, tuttavia, era un momento prezioso. Un memento della sua mortalità e della sua vulnerabilità. Un concetto che gli sarebbe sempre stato utile ai fini di migliorarsi, di non stagnare, di evolversi.
    Non poteva evitare di vedere un disegno più ampio rispetto a una semplice prova di forza.
    Rientrava in qualche modo nei suoi calcoli, ma non ne capiva le ragioni profonde. Era chiaro, invece, che non ci fosse alcuna connotazione benevola in tutto ciò. Il fatto che fosse vivo e relativamente integro era dovuto alla sua capacità di superare l'ostacolo che gli avevano posto davanti. Forse era una sorta di avvertimento?
    Gli sembrava così strano, così alieno. Gli Alchimisti potevano essere andati oltre il concetto di semplice mortalità, ma le loro parole e le loro azioni dipendevano da un consistente filo logico. Non aveva dubbi. Tentò di ricordare le parole esatte. I sussurri e le impressioni. Le sue sensazioni e le intuizioni. Aveva superato una prova, un processo che lo aspettava dal momento in cui aveva sentito l'armatura abbracciare il suo corpo. In quell'occasione l'aveva accettata, si era fatto carico di un potere che capiva a malapena per cercare risposte... risposte che effettivamente aveva trovato nel Necronomicon. Poi aveva atteso un giudizio che non era mai arrivato, fino a quel giorno. Certo, poteva pensare che anche solo diventare il cane da guardia del marasma di rovine che era rimasto di quel Multiverso fosse un prezzo equo da pagare per la conoscenza, per poter ottenere la possibilità di cambiare le cose. Com'era? "Più potere"?
    Davvero poteva essere così semplice? Che gli antichi Gemelli Neri avessero deciso di fungere da tramite per la volontà stessa del Necronomicon? O della sua armatura, per quanto valesse quella distinzione. Le sue ricerche non l'avevano mai portato oltre sulla linea teorica: anche le Armature Nere mettevano alla prova l'individuo che le veste e lo potevano rifiutare qualora non l'avessero ritenuto degno della forza di un Alchimista.

    Il flusso del suo cosmo si era fatto lento e costante, normalizzandosi e disperdendo i suoi eccessi ai margini della Geometria. La meditazione allontanò ogni stimolo negativo, rendendolo recettivo ai più piccoli cambiamenti. I sussurri dell'Orium Nero intorno a lui gli scivolavano ormai addosso, senza riuscire a intaccare il bozzolo di energia che andava espandendosi attorno al suo corpo, inglobandolo in un'opera d'arte cangiante. Stava maturando un'idea. Un esperimento.

    Quando fu pronto, anche il cratere si illuminò. Le linee dorate cambiarono, assumendo il colore del mercurio, gonfiandosi e dilatandosi fino a esplodere, aprendosi in diversi ordini di appendici lattee e grigiastre, cangianti, striate da venature porpora. La carne di Epistrophḗ accolse quella del padrone. Sottili pseudopodi e tentacoli strisciarono attraverso le placche della pesante armatura, cercando il calore della pelle umana, bramandone il contatto. Una scarica elettrica sembrò passare dal corpo di Hybris a quello della creatura e poi ancora da dove si era generata, mentre gli arti di quel corpo ferito venivano trazionati e trafitti da altre immonde complessità biologiche. Lawrence riuscì a percepire con ostinata precisione ogni osso che si saldava, ogni articolazione che tornava a funzionare, ogni lacerazione ricucirsi, ogni membrana tornare integra, ogni canale riallinearsi. Raggiunto l'apice di quella fusione, i suoi occhi azzurri furono invasi da una luce spettrale, inondando la sclera di un nero pari solo a quello del cosmo solo per un istante.
    Completamente risanato nel corpo, per quanto ancora stanco, era tornato sé stesso. Anche i danni provocati dall'intensa battaglia mentale si erano ormai riassorbiti, liberandolo da un altro peso, eliminando un'inutile zavorra fisiologica.

    Col passare delle ore una strana consapevolezza si era fatta strada dentro di lui. Forse il momento era arrivato. Non solo per la sua prova, non per pagare un prezzo, ma per dimostrare di essere degno. Di essere migliore. Non era l'approvazione di un marasma di gente morta ciò che cercava. Non si sarebbe abbassato ad accettare il giudizio di un'entità artificiale semi-senziente. Era oltre quel punto ormai da anni.
    Tutto ciò che voleva dimostrare, lo voleva dimostrare a sé stesso e a nessun altro. Era ormai persuaso che la sua visione fosse quella giusta. Doveva solo convincersi di avere la forza per portare a termine il suo piano. Non bastava sopravvivere e nemmeno combattere. Lui doveva essere in grado di vincere. Doveva diventare l'acme dell'evoluzione dettato da logica e conoscenza. Doveva essere abbastanza forte da sostenere le sue ragioni, arrivare a un livello di potenza tale da dimostrare con la sua sola esistenza la validità del percorso che l'aveva condotto fin lì.
    La simbiosi con il Grande Antico lo abbandonò, lasciandolo sospeso nel punto in cui si trovava, senza alcun sostegno. Gli occhi si riaprirono, mostrando il loro usuale colore. Un'onda di forza attraversò l'interezza della sua figura a braccia aperte, una pulsazione che si scaricò a terra e fu riflessa, separandolo da Black Gemini. Le singole parti, le sezioni, le placche e le scaglie che componevano l'antica protezione furono bloccate attorno a lui come in un modello esploso, totalmente immerse in una densità spaziale fuori dal comune. La tuta protettiva strappata ricadde su un fianco. La strappò del tutto, rimanendo completamente nudo, adornato solo dai sigilli ancora impressi sul suo corpo. Aprì la mano lasciando che le correnti d'aria trascinassero lontano il tessuto logoro.
    Scese pazientemente fino a toccare il fondo del cratere e lì rimase in attesa che l'armatura si ricomponesse davanti a lui. Ammirò l'arte fusa nel prodigio ingegneristico di quell'opera sussurrandone il nome in quella lingua perduta con un filo di voce.

    Kintaral.

    Una parte di lui stava fremendo, come un bambino davanti a un giocattolo nuovo.
    Strano, davvero. Aveva affrontato quel processo ancora prima di scoprirne l'esistenza, senza avere alcuna idea di attuare una vera e propria trasformazione. Non era stato adepto di nessuna filosofia, trovandosi a lottare per affermare sé stesso oltre ogni ostacolo, spinto solo dalla necessità e privo di alcuna dottrina.
    Era passato attraverso la sofferenza e il conflitto, distruggendo poco a poco il suo legame con una missione vuota, priva di fondamento e di forza. Si era separato dalla forza delle costellazioni pur rimanendo degno di conservarla, violentando il suo cosmo con una tale furia da strapparlo direttamente alla sua base. Aveva lottato contro un sé stesso ancora prigioniero di quel potere falso, preso in prestito, una prigione fatta d'argento che sperava di nascondere la sua natura dietro a una facciata preziosa. E alla fine aveva vinto. Forse troppo presto, senza avere davvero la forza o la conoscenza per farlo, ma ci era riuscito. Era rimasto solo il nero, una minuscola stringa energetica che il suo io aveva estratto dalle complessità dell'opera degli Dei Antichi. La sua Essenza.
    Vicino alla morte, ferito, smembrato, distrutto, era rimasto senza più un mezzo per agire nel mondo ed era sopravvissuto gettandosi in una realtà distorta pur di recuperare una presa sul mondo. E alla fine si era fatto arma, un tramite. L'aveva ricostruito perché fosse forte ed efficiente. L'aveva istruito a diventare il fulcro di un potere ancora più grande. Il suo Corpo.
    Aveva abbandonato ogni dettaglio inutile, aveva usato un altro nome e coperto il suo volto. Aveva eliminato ogni traccia di menzogna e ipocrisia dalla sua vita e per farlo aveva dovuto tradire. Il tradimento l'aveva portato a conoscersi, a indagarsi, a capire chi davvero fosse. Aveva consumato tutto quello in cui aveva creduto per così tanti anni fino a ridurlo a uno scheletro di obiettivi e aspirazioni. Tutto il resto era stato gettato via come un peso. Rimaneva solo la possibilità di andare oltre. La sua Identità.

    Le sue dita si soffermarono su un dettaglio minuscolo. Un difetto. Quante volte aveva indossato l'armatura senza mai notarlo? Quante volte la superficie si era incrinata, quante volte le piastre di protezione si erano frantumate? Eppure eccolo lì, nascosto tra le decorazioni del pettorale.
    Il fremito che percepì era una sensazione nuova. Simile a una tensione statica, percorreva la sua mano e il braccio fino a scendergli lungo la schiena. Oh, in quello era stato manchevole. Per assurdo, tra tutto ciò che aveva studiato grazie ai documenti, agli holocron e al Necronomicon stesso, non l'aveva mai condotto a osservare con così tanta attenzione l'artefatto gemello, lo strumento più potente che avesse a sua completa e assoluta disposizione.
    Proprio quella trasmutazione era ancora oltre le sue esperienze. Era un'occasione unica, che avrebbe assaporato con tutto sé stesso. L'esitazione non aveva alcuno scopo nel cambiamento. I dubbi non potevano avere una risposte chiare, oltre alla semplice consapevolezza. Il potere non gli mancava, né tantomeno la conoscenza, a quel punto.


    Con un rombo assordante il Libro uscì dal paradosso ove riposava. Bastò un concetto grezzo, il desiderio di proseguire oltre e andare avanti. I due blocchi di Oricalco Nero si allinearono uno sopra l'altro. Dalle lastre che fungevano da pagine si allungarono pallidi strali di cosmo, che si unirono con i sigilli incisi sull'armatura. Diversi altri ordini si aprirono dal tocco dell'Alchimista, intrecciandosi e ampliando le interazioni già esistenti. L'intera area del cratere divenne presto una gabbia di energia composta da simboli e simmetrie centrali, formule tra le più complesse che avesse mai creato. In quel codice mise tutto sé stesso, tutto ciò che conosceva e perfino qualcosa che ancora non aveva pienamente afferrato, una catena di intuizioni che proprio quel processo gli stava mostrando. Presto il tutto fu in rapida espansione, arrivando a lambire i pinnacoli e le formazioni appuntite di Orium.

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    Nei sigilli scorreva l'incontenibile potere di mutare lo spazio, mischiato alla precisione metafisica dell'estensione psichica: la capacità di disgregare la Realtà guidata dalla logica. La composizione mutò, entrando in un piano differente di regole geometriche. La bolla dimensionale in cui si trovava la miniera iniziò a deformarsi ai margini estremi, sottoposta a una forza che normalmente l'avrebbe lacerata. Quando la tensione fu insostenibile, la stabilità del tutto venne meno. Il collasso agì come un colpo di frusta, partendo dall'esterno, polverizzando all'istante i giganteschi cristalli. La fredda eco proveniente dai frammenti aumentò all'inverosimile, aggiungendo la sua voce alle infinite variazioni che stavano agendo sul centro esatto dell'implosione.
    L'Orium divenne nulla più che polvere vorticante, che creò una cupola del nero più puro. Il cratere fu spazzato dalla forza cinetica risultante, rivelando un fondo liscio composto dallo stesso blasfemo materiale che infestava la formazione geologica.
    L'umano osservò lo sconvolgimento della struttura molecolare dell'armatura, le increspature che iniziavano a formarsi sulla superficie, ormai non più del tutto solida. Restava poco più che una forma vagamente riconoscibile a specchiare il suo sguardo. Percepiva una resistenza, una volontà tanto potente da sfidarlo. Davvero continuava a metterlo alla prova? Ancora gli resisteva, senza piegarsi totalmente al suo volere? Un'ombra di soddisfazione gli attraversò il viso. Era strano a dirsi, forse, ma per la prima volta si era sentito totalmente in sintonia con Black Gemini.

    Ho già dimostrato tutto ciò che dovevo dimostrare.

    La pressione psionica si fece ancora più opprimente. Non poteva resistergli per molto. Non quel giorno. Non con la consapevolezza ottenuta.
    Non si scompose, continuando a percepire la volontà della Black Cloth in lotta con la sua. Non si sarebbe aspettato di meno, ma lo stallo non aveva senso di esistere. L'equilibrio si spezzò e la sua mente abbracciò totalmente l'intelligenza artificiale che proveniva dal nucleo. I circuiti cosmici furono troncati, dissolti nella massa malleabile.
    Il primo passo della trasmutazione alchemica che comprendeva la distruzione della staticità degli elementi e la rottura dei legami fu completo.

    Il secondo passo poteva iniziare. E richiedeva un prezzo.
    Aprì nuovamente le braccia. La creatura ancora alle sue spalle allungò le sue spire, accarezzando la pelle del padrone. Un istante di dolore si affacciò oltre gli occhi impassibili dell'uomo, mentre profondi squarci si aprivano dal polso al gomito. Il sangue prese a rovesciarsi rapidamente a terra, lambendo il centro del cratere e la base dell'armatura.
    Ancora una volta, l'opera di Epistrophḗ lo sostenne nella guarigione, rigenerando i fluidi persi ancora e ancora. In pochi minuti, il sangue sparso a terra fu molto più di quanto un essere umano possieda naturalmente. Malgrado quel trucco contro natura, il suo corpo iniziò a risentire molto presto di quello sforzo immane. Mantenere in essere il processo stava gravando eccessivamente sia sul suo corpo che sulla sua mente. Doveva sbrigarsi.
    Il sangue si fece portatore della sua essenza più intima. Il cosmo bruciava attraverso il sangue. Grazie al sangue. Era una delle meraviglie ingegneristiche racchiuse nella creazione della sua specie. Lui non fece che sfruttarla, alimentando ancora di più la quantità e la qualità di energia messa in gioco, scommessa in un solo folle atto.

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    Il rosso si mischiò al nero, il nero al rosso. Volute incandescenti salirono dalla pozza ribollente intrecciandosi alle direttrici del cerchio alchemico, pervadendo ogni millimetro della superficie ormai liquefatta della Cloth. Le imperfezioni, dalla polvere rimasta aggrappata all'Orium, i risultati di riparazioni e fratture... tutto fu annichilito dal calore bianco generato dal picco cosmico.
    Tutto ciò che era contenuto nell'area del rituale venne trascinato in una danza frenetica. Gli elementi più pesanti collassarono al centro a far da corona all'armatura e al suo padrone. Nulla fu risparmiato dalla luce acromatica, che era estensione del cosmo di Black Gemini e allo stesso tempo ne era esterna. Nel momento in cui la luce e il vortice di Orium si incontrarono, la variazione di spettro colorò l'emanazione e un'esplosione di colori invase il cielo.

    Per la terza volta, il cerchio alchemico mutò il suo corso e fu riscritto.
    Per la terza volta le componenti del processo vennero irrimediabilmente sconvolte, piegate a uno scopo per cui non erano state concepite. Il sangue fece da legame tra l'Oricalco disciolto nell'armatura originale e l'Orium Nero preso direttamente dalla miniera, generando un ammasso vibrante e privo di una vera forma tinto di un rosso che bruciava in ondate di nero, bianco e oro pallido.
    Per la terza volta, l'Alchimista Supremo impresse la sua volontà sul nucleo, un crogiolo informe che vorticava nell'ironica imitazione di una nebulosa davanti ai suoi occhi. La memoria dei circuiti tornò viva, scorrendo in una spirale modulata dal Necronomicon e dalla sua mente. Il flusso di psioni venne canalizzato nel corpo incandescente e iniziò a imprimere una forma grossolana al blocco grezzo, recuperando dati e impressioni che tornarono a costruire un'impalcatura familiare tramite il supporto dei sigilli, un'espressione tanto simile all'originale artefatto lemuriano che i primi traditori avevano preso a ispirazione per l'opera blasfema. Le parti così forgiate dispersero rapidamente l'energia in eccesso tornando tiepide e si disposero attorno al corpo nudo di Lawrence, chiudendosi e saldandosi al di sopra della pelle ancora lorda di sangue.
    Nuove placche vennero sovrapposte alle vecchie, aumentando lo spessore e il peso della corazza, continuando tuttavia a danzare, prive di uno stato solido organizzato. Prima che i legami tornassero al loro stato naturale, i differenti piani su cui erano posti furono lievemente modificati: la sovrapposizione divenne intersezione, l'intersezione divenne coesistenza. Nello stesso spazio di un solo strato protettivo lo spazio aveva cucito insieme differenti punti snellendo il volume occupato dagli stessi, una modifica che avrebbe diminuito l'ingombro di ogni sezione, favorendo la mobilità totale.
    Lo stesso processo venne adattato per aumentare la copertura dell'armatura. Braccia e cosce furono ricoperte da uno strato prima mancante, sfruttando forme e incastri più flessibili rispetto a quelle rigide e ultra-compatte del pettorale, degli schinieri e dei bracciali.
    Le decorazioni inutili, i sprechi di materia prima a scopo ornamentale furono eliminati a favore di una silhouette più naturale e agile, un elemento che avrebbe senza dubbio favorito i cambiamenti nel suo stile di combattimento senza tuttavia andare a discapito dell'efficacia nell'assorbire i danni. Così gli spallacci divennero meno imponenti e abbracciarono l'articolazione in maniera più precisa, seguendo il profilo del deltoide e dividendosi in tre fasce per non impedire il movimento del braccio. Le creste degli schinieri e dei bracciali lasciarono spazio a uno stile più sobrio e brutale e così anche l'elmo. La protezione per il volto fu chiusa nella parte anteriore, lasciando le due fessure per gli occhi e altre due paia disposti uno sopra e uno sotto rispetto a quelli reali, occhi vestigiali, rimasugli dei visi che fino a poco prima adornavano i lati del casco. La corona rimase, ma si assottigliò fino a sembrare un cerchietto che cingesse la fronte di un essere mostruoso.

    Il risultato finale fu una figura longilinea ed elegante che stava lentamente riacquistando gradualmente un profilo definitivo.
    Avendo ormai nient'altro che sé stesso al centro della trasmutazione, l'uomo fece convergere un'ultima volta il sangue e i sigilli, fondendo il materiale e l'immateriale. Le formule si riversarono su di lui, arrampicandosi sulla superficie semi-solida. Ogni linea scavava un solco più o meno spesso, separando le forme e ricostruendo la fine arte geometrica che differenziava in maniera tanto netta l'armatura del Re Santo da quella dell'Alchimista Supremo. Ogni centimetro venne inciso da simboli talvolta tanto minuscoli da non essere visibili a occhio nudo, componenti di testi che si srotolavano secondo una logica esterna a chiunque non ne fosse il creatore, mentre fasci netti creavano i principali sigilli che sarebbero andati a completare l'opera.
    Nell'istante in cui tutto fu compiuto, l'armatura emise un marasma disordinato di colori e suoni che la avvolse, rendendola un faro nero al centro di un'esistenza priva di ordine e scopo, l'apice dell'indeterminazione raggiunto nell'ultima esalazione di volontà dell'Orium, il Non-Euclideo Solido.

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    Non esisteva più Nero, Bianco o Rosso, ma una cascata di dati che erano luce e ombra, vuoto e vibrazione, materia ed energia. Poi tutto cessò nel nulla, riassorbito dal potere dei manufatti gemelli. I sigilli sulla corazza reagirono al cosmo del portatore illuminandosi in un contrasto delirante.

    Gli occhi di Lawrence osservarono le scaglie perfettamente levigate che ricoprivano le sue mani e si persero per un attimo nei dettagli della fine decorazione. Si rese conto di come fossero difficili da guardare, almeno per una mente non abituata quanto la sua a gestire tante e tali informazioni. Completamente esausto si concesse un sorriso soddisfatto, come un demiurgo che osserva il suo capolavoro prendere vita.
    Solo un dettaglio lo disturbava: malgrado il successo, un'ombra permeava quel luogo e il suo spirito. Un presagio oscuro e inafferrabile che vinse qualsiasi tentativo di indagine. Inafferrabile, come un sogno. Un atomo marcio in un intero universo di abomini. Una parte di lui, quella distrutta dalla fatica, sperava che non fosse niente più di un'errore nel fluire del cosmo. Nessun'altra risposta lo aspettava quel giorno. Era ancora troppo presto.



    narrato - parlato - pensato - °telepatia°
    status fisico » Danni riparati, esausto, buff resistenza
    status mentale » Esausto, buff mente
    status cloth » mai stata meglio

    riassunto azioni » Effetti visivi e speciali per concludere il tutto. Grazie cara anche per questo viaggio :fiore:
    lawrence s. conley | energia viola | black gemini {vi}
    abilità »

    Necronomicon - la Chiave
    Esiste un disegno alla base di ogni cosa. L'Alchimista Supremo dei Gemelli ha compreso come incidere la propria volontà nei meccanismi di regolazione del Macro Cosmo tramite una complessa quanto meravigliosa Geometria.
    Tale Geometria è una forma d'arte che richiede una perfetta comprensione della Realtà e racchiude la capacità di alterarla nei modi più vari.
    I sigilli che governano questo potere possono essere disegnati in due o tre dimensioni, estendersi per tutta l'area d'influenza del sigillatore oppure in un singolo punto a seconda delle necessità. Possono addirittura assumere la foggia di grezze armi in grado di provocare danni da impatto, per quanto non raggiungano l'efficacia di costrutti solidi a causa della mancanza di massa.
    La pienezza del Sesto Senso consente di spostare i sigilli a proprio piacimento, controllandone direttamente la posizione anche dopo averli lanciati.
    Anche il più semplice dei sigilli possiede la facoltà di assorbire e immagazzinare nella sua struttura una certa quantità di Cosmo:
    per scioglierli o spezzarli con la forza è necessario un notevole dispendio energetico, rendendoli comparabile in resistenza a un costrutto con Durezza Straordinaria.
    La Geometria nella sua concezione basilare può agire sullo stesso utilizzatore o sui suoi alleati per facilitare lo scorrere del cosmo riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    In modo simile, ma opposto, se applicata al nemico essa può rendere più difficoltoso bruciare il cosmo e ostacolare i movimenti. Un individuo sprovvisto di cosmo potrebbe essere addirittura condotto a una stasi perpetua.
    Non è necessaria la concentrazione né la coscienza del sigillatore affinché la Geometria abbia effetto, permettendo ai diversi effetti di accumularsi. Si può scegliere di creare una particolare configurazione di sigilli e concretizzarli sul terreno di scontro senza però attivarli immediatamente, creando interessanti combinazioni a livello tattico.
    Inoltre essi sono potenzialmente eterni se indisturbati e possono permanere anche oltre la morte del loro creatore, qualora le condizioni lo permettano. [Sigilli]

    Necronomicon - la Porta
    Il libro nero racchiude infinite nozioni a proposito delle creature che popolano il Multiverso fallimentare. Alcune di esse hanno vissuto nascoste da qualunque altro sguardo per eoni, altre erano temute e venerate come divinità da interi sistemi planetari. Occupando una dimensione normalmente preclusa all'uomo, i Grandi Esseri possono essere conosciuti e concepiti solo in parte. Ne esistono però alcune rare raffigurazioni, immagini e idee nate nella mente di soggetti particolarmente sensibili in momenti e luoghi in cui il Velo si è assottigliato. Scarabocchi dai tratti infantili, colori sbagliati e nulla più. Non è facile rappresentare qualcosa di così indefinito.
    Il primo Black Gemini non ha perso troppo tempo descrivendo questi esseri, preferendo concentrarsi sulle caratteristiche peculiari, uniche e soprattutto utili. Egli non si è limitato a studiarli, bensì ha deciso di spingersi ancora oltre, trovando il modo di soggiogarne la volontà e limitarne il potere, per potersene servire a suo piacimento.
    Attraverso lo studio del Necronomicon vengono rivelati i segreti utili a richiamare in combattimento una forma fisica opportunamente vincolata di questi esseri, ben lontana dalla grandiosità del loro potere originale, ma estremamente più stabile e controllabile, nonché relativamente meno nociva per l’integrità dimensionale: particolari sigilli che prendono il nome del loro creatore.

    Tramite i Sigilli di Neshaals, la volontà degli Orrori Cosmici viene assoggettata dall'Alchimista, che può quindi evocarli e dirigerne i movimenti alla perfezione col semplice pensiero e minime fluttuazioni cosmiche. [Evocazioni]
    Questi sigilli blasfemi fungono da ancora, assottigliando il Velo e permettendo all'energia del Chaos di scorrere molto più facilmente.
    Distruggere i sigilli non ha alcun effetto sulla presenza degli Orrori. Se invece permangono attivi sul campo di gioco, le creature legate a essi potranno essere riportate sul terreno di scontro molto più facilmente in caso di distruzione, come se nell'atto di evocarle l'Alchimista possedesse Cosmo Straordinario.
    Inoltre, se il padrone del Necronomicon decidesse di rinunciare a tale vantaggio strategico, potrebbe spezzare volontariamente il Sigillo di Neshaals per liberare un'immensa quantità di energia, per poi incanalarla in una sua tecnica che agisca sulle dimensioni o sulla mente come se lanciata a livello Straordinario.
    Tale vantaggio rischia però di essere incredibilmente dannoso sia per l'Alchimista, sia per la Realtà stessa. Una concentrazione tale di potere caotico rischierebbe di infrangere quella sezione di Multiverso ed è quindi troppo pericoloso scatenarla per più di una volta.

    Incubi Lucidi
    Colui che riuscisse a far propri i segreti del Necronomicon, sarebbe in grado di ampliare il potere della propria mente, divenendo in grado di utilizzarla come un’arma vera e propria. Tale capacità consente di proiettare immagini, idee, stimoli e sensazioni direttamente nel cervello di un soggetto, modificando in modo realistico la sua percezione della realtà.
    Non si tratta di rendere una mosca simile a un dragone o una palude a un campo di fiori. No. Al contrario, è la possibilità di ingannare il pensiero del nemico rendendo assolutamente reali -all'interno della sua mente- le più svariate e terribili minacce.
    Il sistema nervoso è sottoposto a uno stress tale da subire profondi fenomeni di shock, che possono esitare in veri e propri danni neurologici.
    Il progressivo accumularsi dei danni mentali va oltre al semplice dolore: per la vittima diventerà sempre più difficile gestire gli stimoli sensoriali, sia a causa del sovraccarico nervoso, sia per colpa delle modifiche forzate imposte dall'Alchimista. Inizialmente insorgerà una confusione generalizzata, che potrebbe esitare in una vera e propria difficoltà a pensare in maniera logica e sensata, a creare strategie e infine ad articolare i propri movimenti con precisione.
    Se la mente del Cavaliere Nero dovesse soverchiare quella del soggetto, potrebbe condurlo alla morte cerebrale (onlyGDR). [Illusioni Mentali]

    Negazione del Quinto Postulato
    Apokalypsis è l’atto stesso di fendere i veli che sono la struttura delle dimensioni note e ignote, creando lacerazioni, aprendo portali e vie attraverso questi luoghi, collegando due punti anche lontanissimi tra loro. Per un uomo, un combattente, un tale potere concede infinite possibilità: il tessuto stesso della realtà diviene malleabile e può essere manipolato in molti modi diversi, rendendolo più o meno denso, instabile o torcendolo. Le vere e proprie aperture, i portali che vengono creati, possono assorbire certi quantitativi di potenza prima di collassare ed è possibile sfruttarle per veicolare anche la propria offesa, oppure, banalmente, per spostarsi.
    L’atto di rivelazione, mediato da un potente Cosmo, permette di piegare la struttura dimensionale in maniera più evidente, provocando spostamenti di massa, tremende deformazioni e scompensi di pressione assimilabili per potenza al concetto di "telecinesi", malgrado il controllo sia più impreciso. Muovendo sé stessi nello spazio -oppure lo spazio in relazione a sé- si possono provocare spostamenti paragonabili alla levitazione e al volo.
    Controllare le dimensioni permette inoltre di agire sull'offensiva avversaria incanalandola in un sistema di portali per poi rivolgerla verso l'origine. L'efficacia di una simile difesa dipende dalla forza dell'Alchimista: se egli è più debole del suo nemico, i portali assorbiranno una parte dell'attacco (come in una normale difesa) e ne rifletteranno solo una frazione; a pari livello l'arracco potrà essere riflesso per la maggior parte; in caso di superiorità cosmica, invece, l'attacco può essere riflesso nella sua totalità.
    Il padrone del Necronomicon può manipolare la normale natura dei confini dimensionali, trasferendo lo scontro nel suo dominio.[Dimensioni]

    tecniche »

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