(Un)Existence

M - E

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    Project M. ▲ Black Ara {III} ▲ Energia Rossa
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    POST I


    Erano passati appena pochi giorni dal momento in cui aveva cominciato ad esistere, non poteva neanche definirsi "nata" visto e considerato che la situazione in cui aveva aperto gli occhi per la prima volta era stata abbastanza... Singolare.
    Semplicemente si era creata la sua esistenza, prima non esisteva e un'istante dopo sì, fine del discorso. Non c'era altro modo per definire o spiegare la cosa.
    Tuttavia lei per prima non sapeva bene come sentirsi a riguardo.

    Ci aveva riflettuto durante quei primi giorni nei quali le era stato detto di starsene tranquilla, prendere confidenza col luogo, le persone e tutto quanto il resto.
    Il problema era che non riusciva a prendere confidenza con sé stessa.
    Anarygon e Nemesis le avevano fornito diverse informazioni accompagnate da alcune spiegazioni, tuttavia si era trattato di discorsi fugaci e poco precisi data la situazione in cui si trovavano in quel momento.
    Infine quindi aveva deciso di prendere al volo l'offerta che aveva ricevuto dai due, ovvero il tornare a parlarci se avesse voluto sapere qualcosa di più su di lei ma anche in generale, sullo stato del mondo attuale.

    I primi giorni era stato abbastanza problematico orientarsi all'interno della Lacrima, tuttavia col passare del tempo aveva cominciato a farsi una mappa mentale del posto così da riuscire ad orientarsi meglio, tralasciando il fatto che il laboratorio e i corridoi che portavano ad esso erano le uniche cose forse con cui era familiare, visto e considerato che era stato anche il primo luogo da lei visitato in questo mondo.
    Inoltre da quanto aveva avuto modo di capire quello era il luogo in cui Madre, alias Nemesis, passava la stragran maggioranza del suo tempo quando presente.

    Fuori c'era un tempo abbastanza burrascoso, l'oceano era in tempesta mentre vento e fulmini costellavano la terra e il cielo.
    La pioggia batteva in maniera incessante da quella mattina e calcolando che ormai era pomeriggio... Beh, era passato tempo a sufficienza per farle capire che non era la miglior delle giornate per iniziare ad andare a spasso nel mondo.

    Avvicinarsi al faro e iniziare a camminare all'interno di quella struttura le fornì subito un senso di familiarità, quasi sicurezza. Sapeva come muoversi e sapeva cosa aspettarsi, in un certo senso.
    Col passare del tempo tuttavia il clangore metallico dell'armatura in mezzo a quel silenzio stava diventando abbastanza snervante, fortunatamente ben presto raggiunse l'ingresso del laboratorio ed ecco che i rumori dei macchinari in quella sala iniziarono a sovrapporsi, rendendo un po' più vivo l'ambiente attorno a lei.

    Tecnicamente l'aveva informata che voleva parlarle e che si sarebbe diretta nel suo laboratorio per incontrarsi quel giorno, tuttavia una rapida occhiata intorno le bastò per capire che non era li al momento, almeno così a prima vista.
    Gonfiò le guance d'aria per qualche istante, visibilmente annoiata mentre si voltava appoggiandosi leggermente alla scrivania alle sue spalle e guardandosi intorno.

    I suoi occhi lo riconobbero subito, e si posarono per qualche istante sul lettino poco distante da lei lasciandosi andare ad un leggero sorriso quasi malinconico.
    Quello era stato il suo primo letto se così si poteva definirlo, incredibilmente scomodo, piccolo e anche vecchio secondo lei però... Non poteva che farle piacere rivederlo. Era una delle poche cose legate a lei dopotutto.
    Per il resto non era cambiato granchè il posto, anzi quasi per niente. Forse qualche foglio era stato spostato qui e li, un macchinario pochi centimetri più a sinistra mentre vi era una provetta in più o una in meno a seconda di dove guardavi.
    Non sapeva spiegarlo però se da una parte lo trovava monotono dall'altra le trasmetteva anche un senso di soddisfazione vederlo così in ordine.

    Sospirò rumorosamente rimanendo in attesa, questo mentre muoveva una mano distrattamente per spostarsi i capelli del viso giusto in tempo per avvertire indistintamente qualcosa che sfiorava le sue dita, seguito da un sonoro crash!
    Fermò a mezz'aria la sua mano che stava procedendo a compiere quel gesto, abbassando leggermente lo sguardo e osservando come un vetrino con qualche genere di campione era finito a terra, distrutto.

    Oh merda.

    L'esclamazione le venne in maniera talmente naturale che anche lei rimase sorpresa.


    1JGgidP
    narrato parlatopensato altri

    agL2Lm3
    stato cloth ▲ Indossata.
    stato fisico ▲ //
    stato psicologico ▲ //
    altre info ▲


    abilità ▲
    S P I R I T O
    Le conoscenze principali e capacita' di controllo del PROJECT M ruotano interamente attorno a quello che e' il concetto di Spirito.
    Questo non solo le dona una comprensione come pochi sull'argomento, le consente anche di esercitare un certo controllo sullo stesso, che sia il proprio o quello di altre persone.
    Potrebbe benissimo essere in grado di richiamare Spiriti passati in suo aiuto, tentare di lacerare quelle altrui e bruciarle tramite energia elementale alimentata da ulteriore energia spirituale, cosi' da affliggere non il corpo ma bensi' lo Spirito stesso.
    Vedere il proprio Spirito sminuzzato e staccarsi pezzo per pezzo, puo' portare a percepire dolori indicibili oltre che perdere se' stessi un po' alla volta. {Sekishiki}

    T E L E C I N E S I
    Avendo dovuto imparare prima di tutto ad esercitare un controllo totale sulla propria materia, adesso M. e' anche in grado di esercitare questo controllo sulla materia esterna, muovendola a suo piacimento e senza dover agire lei fisicamente. Questo le permette non solo di spostare oggetti, bensi' la rende anche in grado di esercitare forze invisibili con cui esercitare pressioni sui propri nemici, cosi' da frantumare ossa, bloccare determinati soggetti sul posto e via discorrendo. Infine e' anche in grado di esercitare questo controllo anche su se' stessa, permettendole di spostarsi liberamente a mezz'aria oppure costringendo il proprio corpo a compiere movimenti altrimenti impossibili fisicamente per quanto possano arrecare danni al suo corpo


    tecniche ▲



    scheda


    Edited by † Relis † - 16/2/2021, 15:51
     
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    Estelle ✧ Energia Nera ✧ Black Virgo { VII }


    Estelle si stiracchiò vistosamente, gettando una pigra occhiata all'orologio. Da tre interi giorni aveva deciso di passare la stragrande maggioranza del tempo nell'archivio, curiosando tra i documenti più antichi e disparati per il puro piacere di conoscenza. Era incredibilmente calma e serena, per nulla affaticata: si era dedicata ad alcune traduzioni - riprendendo in parte il lavoro iniziato da Candice - per poi passare ad un attenta analisi, revisione e approfondimento degli appunti di Darth Plagueis, uno dei predecessori delle vestigia nere della vergine. Riordinò con cura la pila di fogli fitti di appunti, gran parte dei quali relativi all'esperimento M1[R.4n]: D.A e ripose con delicatezza una cinquantina di contenitori cilindrici. Si trattava di delicati fogli di papiro catalogati come provenienti dalla biblioteca di Alessandria, prima che andasse distrutta: li avrebbe sfogliati in serata nel suo laboratorio o nel suo corrispettivo nella dimensione spettrale, studiandoli e trattandoli con estrema attenzione.
    Salutò con un rispettoso cenno del capo Arturus, che le aveva permesso di rimanere lì per tutto quel tempo senza mai interromperla o disturbarla, assicurandogli che avrebbe riposto i rotoli al loro posto entro la mattina seguente, per poi dirigersi verso il faro.

    Addirittura in anticipo, quanta fretta. - fu il suo primo pensiero quando a pochi passi dall'entrata registrò la presenza di Miranda all'interno della propria abitazione.

    Non che fosse un qualcosa di negativo, anzi: in parte, la Vergine nera poteva comprendere il motivo per cui era venuta a cercarla. Come darle torto, in fondo? Salì al piano di sopra, posando la pesante borsa di tela e cambiandosi velocemente, prima di fare il suo ingresso nel laboratorio alle 16.00 in punto, come richiesto dalla giovane detentrice dell'Altare. Giusto in tempo per vedere uno dei vetrini che teneva sulla scrivania finire a terra in mille pezzi.
    Momenti di profondo silenzio calarono nella stanza, mentre i sensori della maschera analizzavano velocemente il contenuto riverso sul pavimento: nulla di importante, o quantomeno niente che non potesse essere clonato e riprodotto dal cosmo di Vita di Nemesis. Non se ne curò, limitandosi a fare un cenno alla giovane di seguirla.

    Ti avrei fermata alla porta, se fossi arrivata in orario, dicendoti di salire. - un tono perfettamente neutro e privo di inflessioni, con il solito suono metallico a distorcere la naturale voce di Estelle. - Immagino avrai tante domande. Almeno mettiamoci comode.

    Si accomodarono in salotto, su un morbido divano color blu notte. La stanza esagonale era piccola, piena dei più disparati oggetti disposti tuttavia in rigoroso ordine. Era una sensazione buffa, quella che trasmetteva quel salotto: come se ci fossero forse fin troppe cose stipate dentro oltre ai necessari mobili, che in situazioni normali sarebbe risultata claustrofobica...eppure non lo era. Tutto dava un senso di armonia e ordine, e più ci si guardava attorno e più si scoprivano dettagli curiosi ma mai davvero fuori luogo.
    Seduta composta e trasudando una grazia che di umano aveva ben poco, Nemesis attendeva pazientemente che Miranda prendesse parola.

    Divinity is not the only path to enlightenment.

    STATO CLOTH ✧ Assente
    FISICO ✧ Ottimo
    STATO PSICOLOGICO ✧ Ottimo
    RIASSUNTO ✧ Bonsju

    Blurred is the boundary between creator and destroyer.

    ABILITA'
    Sovereign of life
    Questo è forse il potere più oscuro,affascinante e paradossale tra le schiere dei Black Saints: si dice spesso che la mano che crea è anche quella che distrugge, e ciò non potrebbe essere più vero che nel caso di Black Virgo.
    [color=#b76e79]CREATION: Il suo cosmo le permette di piegare il concetto di vita al suo volere: è in grado di guarire qualsiasi tipo di ferita - sia essa fisica, mentale o spirituale - e da qualsiasi malattia umana, infondere nuovamente vita in un corpo da cui è stata strappata, con l'adeguato dispendio cosmico. Ella è inoltre in grado di replicare a livello molecolare ogni essere vivente, animale o vegetale;
    THE COSMIC SHAPER: Il controllo della Vita raggiunto da Estelle è pressochè perfetto, garantendole la possibilità di interagire direttamente con il legame cosmico di un individuo. La Vergine Nera è capace di stabilire a seguito di un contatto - sia esso fisico o spirituale - un legame in grado di farle analizzare e assimilare in una frazione di secondo quella che è l'essenza stessa dell'essere vivente. Questa abilità la rende dunque capace di creare una copia temporanea dei poteri avversari, di replicarla tramite il proprio cosmo e plasmarla in un costrutto avente caratteristiche derivate dai poteri altrui, una sorta di avatar tangibile del cosmo avversario. Questa creazione è dotata di una limitata ed elementare facoltà di intendere e volere che le permetterà di agire in autonomia; l'aspetto del costrutto verrà deciso arbitrariamente da Estelle per meglio adattarsi alla situazione, i poteri e il conseguente danno che il costrutto potrà causare dipendono dal cosmo avversario: il sesto alchimista potrà tuttavia decidere se incanalare in un unico costrutto le abilità apprese oppure generare più entità rappresentanti le singole emanazioni cosmiche replicate. L'energia richiesta per mantenere attive tali creazioni non è eccessiva, ciò che varia è il dispendio cosmico per far portare loro attacchi e difese più o meno consistenti. Il loro grado di resistenza è paragonabile a qualsiasi altra tecnica difensiva del cavaliere. Con questa specializzazione, l'Alchimista può inoltre immettere in nuove forme di vita l'essenza spirituale di altri individui.
    ANNIHILATION: Lo sconfinato potere del Sesto Alchimista non si ferma qui: usato in maniera offensiva, l'eccesso di vita può portare alla conseguenza diametralmente opposta. E' possibile infatti, tramite contatto fisico o spirituale, che Estelle interferisca direttamente con l'essenza vitale dell'avversario causando - in modo progressivo e graduale - gli effetti nocivi più disparati: da malattie con sintomi più o meno debilitanti a tumori e degenerazioni cellulari; da problemi legati agli organi interni e al sistema nervoso a danni all'apparato scheletrico.
    Gli unici limiti che conosce questo potere dipendono unicamente dalla mente di Black Virgo stessa.
    Architect of flesh
    Estelle è in grado di manipolare completamente la propria struttura molecolare rimodellandola nel modo a lei più congeniale. Ciò si traduce adl più semplice e basilare cambiamento di aspetto fisico al cambiamento di colore fino all'invisibilità. La mutazione è reale così come ogni aspetto ad essa associata, dall'odore alla voce, dal sesso al battito cardiaco. Non esiste più Estelle, ma un altro essere vivente. Ogni metamorfosi è inoltre applicabile a qualsiasi essere consenziente.
    BEYOND HUMAN BOUNDARIES: Black Virgo può inoltre spingersi oltre i livelli e canoni definibili umani, assumendo la fisiologia di esseri considerabili alieni per forme e dimensioni; l'alchimista può quindi adattare e rimodellare la sua struttura interna ed esterna per rendersi più resistente o più veloce [senza però eguagliare le controparti straordinarie]. La metamorfosi può coinvolgere l'interità del proprio corpo o solo una parte specifica; nel caso di protuberanze e/o aggiunte di arti, essi andranno considerati come costrutti cosmici della stessa potenza e resistenza dell'energia del cavaliere. I costrutti sono perfettamente funzionanti sotto ogni aspetto di vista e possono differire dalle dimensioni "normali" senza tuttavia superare specifici limiti [Dimensione del Corpo: 60 metri; Estensione Arti: 150 metri; Dimensione Costrutti : 150 metri]
    UNSTOPPABLE AND UNBREAKABLE: La padronanza del corpo è assoluta, rendendo il cavaliere una macchina difficile da fermare. Estelle può infatti agire sui danni subiti in modo più o meno drastico - dalla semplice ricucitura di ferite vera alla e propria ricrescita di un arto o alla ricostruzione totale di un organo non vitale - anche in battaglia. La quantità di energie necessarie è proporzionale all'entità del danno che Estelle vorrà volontariamente riparare; inoltre, ciò non lenisce il dolore della ferita originale, ma serve solo a riprisrinare la funzionalità fisiologica. La ricostruzione completa di un arto o di un organo è monouso in duello.
    Chainer of souls
    Il potere di Black Virgo non si limita solo al piano materiale ma anche a quello etereo. Ciò le permette di interagire nei modi più svariati con l'energia spirituale, plasmando attacchi difficilmente contrastabili da sole difese fisiche. Sfruttando il controllo delle anime, questa abilità permette infatti all'Alchimista di colpire la parte più profonda di ogni essere vivente, provocando input dolorosi senza però effetti tangenti sul corpo stesso e agendo alterandone lo stato emotivo. Lo scopo primario delle offensive di questa natura è infatti tentare di fare venir meno la volontà e la determinazione dell'individuo, portandolo in caso di danni ingenti, alla perdita del controllo sulla propria stessa anima fino alla morte [only GdR].
    ETHEREAL PRESENCE: Sebbene la pericolosità del gesto sia elevata - soprattutto in situazioni dove il corpo fisico di Estelle verrebbe lasciato scoperto e vulnerabile - il cavaliere nero è in grado di separare la propria anima dalla carne, operando in forma di proiezione astrale.
    ABSENCE OF VALUE AND MEANING: Estelle può trasportare sé stessa e gli altri (tanto l'anima quanto il corpo) in mondi Spettrali -semipiani tra il mondo fisico ed etereo dove l'energia spirituale riesce a manifestarsi in forma fisica- o direttamente in mondi Spirituali -dimensioni parallele dove chiunque non sia in possesso dell' ottavo senso rischia di vagarvi per sempre e dove lo spirito dell'individuo è sottoposto a una delle più terribili esperienze che difficilmente potrebbe essere in grado di raccontare.

    TECNICHE
    ✧ Nome tecnica ✧

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda


    Edited by Elle¬ - 19/2/2021, 22:05
     
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    Senza neanche farlo apposta ecco che mentre ancora osservava il vetrino rotto, avvertì una presenza procedere oltre l'ingresso ed entrare nella medesima stanza in cui si trovava lei.
    Istintivamente alzò lo sguardo per vedere di chi si trattava, sebbene era certa di avere già la risposta: Nemesis.
    Era vestita in maniera differente dalla prima volta, sembrava indossare una sorta di... Tuta scientifica? Non sapeva neanche lei bene come definirla, era chiaramente aderente e per tanto metteva in risalto le forme della donna, con scale di colore che variavano dal nero al grigio.
    Inutile dire che in testa aveva ancora indosso il solito elmo. Possibile che non se lo togliesse mai?

    Scosse rapidamente la testa eliminando quel pensiero, e osservandola di rimando per qualche istante. Non sapeva esattamente che reazione aspettarsi essendo stata beccata in flagrante, tuttavia con nonchalance Nemesis le fece cenno di seguirla ignorando l'accaduto.
    L'unica possibilità che le veniva in mente davanti ad una reazione del genere era che qualunque cosa avesse rotto, probabilmente non era importante.

    In silenzio prese a seguirla, raggiungendo in pochi istanti quello che appariva come un salottino.
    La stanza di forma esagonale non era particolarmente grande, inoltre era cosparsa in più punti di qualsivoglia tipo di oggetti sebbene sempre seguendo un ordine impeccabile.
    In una situazione normale vedere uno spazio così piccolo riempito fino a quel punto avrebbe sortito una sensazione di claustrofobia, tuttavia era stato tutto disposto in maniera così precisa che non avvertiva niente del genere.
    Ancora una volta avvertì quel senso di soddisfazione nell'osservare tale ordine e precisione, una sensazione alla quale stava iniziando a smettere di far caso non avendo spiegazioni logiche per la questione, era inutile perderci tempo ed energie.

    Nemesis dopo averle rivolto qualche parola con la voce distorta dal solito sottofondo metallico accompagnato da un tono neutro, le aveva fatto cenno di raggiungerla su quello che era un morbido divano color blu notte, tuttavia lei non si mosse subito.
    L'osservò per qualche istante pensierosa, sebbene priva di timore, preferendo voltarsi e fare quei pochi passi che poteva nella stanza, guardandosi intorno e gettando qualche occhiata ad una singola finestra che si affacciava sull'oceano.
    Quel dettaglio la fece sorridere divertita mentre comparava mentalmente il laboratorio di sotto e quel salotto, entrambi in perfetto ordine ma agli estremi opposti per quanto riguardava colori e vivacità.

    Meglio arrivare in anticipo che in ritardo, il primo non irrita mai quanto il secondo, almeno secondo me si intende.

    Affermò quelle parole con calma e aria quasi malinconica, mentre si soffermava con una mano poggiata delicatamente sul bordo della finestra chiusa, osservando le onde in lontananza che si infrangevano sugli scogli.
    Dopo una breve pausa si voltò andandosi a sedere sul divano vicino a Nemesis con leggerezza, nonostante la quale per qualche secondo le molle si lamentarono ugualmente visto il peso dell'armatura.
    Ormai la teneva quasi sempre addosso come fosse una seconda pelle, dopotutto ci era letteralmente nata al suo interno e di conseguenza non le sovveniva minimamente il pensiero che poteva anche indossare altro. Già era tanto che indossasse un paio d'orecchini e un ciondolo.

    Seduta accanto a Nemesis l'osservò per qualche momento prima di alzare leggermente lo sguardo, guardando il cielo che si poteva intravedere attraverso la finestra.
    Era chiaramente assorta nei suoi pensieri e i dubbi le si potevano leggere in viso, poteva addirittura sembrare che stesse cercando le risposte all'esterno tra le nubi grigiastre, in cerca della verità.

    kyuCww2



    Prima voglio sapere come mi considerate. Da una parte sono stata definita un esperimento, dall'altra un'umana per quanto particolare.

    Il tono era lievemente preoccupato sebbene fosse chiaro che stesse pesando ogni singolo termine che le usciva dalle labbra, cercando i più adatti così da avere le risposte di cui necessitava.
    Non le risultava facile spiegarsi ma dopotutto cosa di lei era semplice? La sua stessa esistenza era un controsenso, qualcosa che normalmente non poteva essere compreso.

    Quindi ho bisogno di capire. Non perchè mi sia necessario per avere uno scopo o una mia individualità, queste cose ho intenzione di cercarle da sola per sottolineare il fatto che non sono un automa, tuttavia devo capire come interfacciarmi con voi.

    In quel momento si voltò a guardarla, fissandola intensamente.
    Tra i loro occhi in mezzo vi era la maschera indossata da Nemesis, tuttavia la fissò con un'intensità tale che per qualche momentò sembrò quasi capace di vedervi attraverso.

    Con te. Inoltre c'è anche un'altra cosa che vorrei sapere, ovvero: cosa ne è stato del frammento di quel Corrotto che ho affrontato quando ho cominciato ad esistere?

    Era un dubbio che si era sempre posta fin dall'inizio e non tanto perchè nutriva qualcosa nei confronti di quell'essere, bensì perchè aveva dimostrato capacità di sentire emozioni oltre che di comunicare.
    Aveva avvertito chiaramente disperazione da parte sua quando si erano trovati nell'altro mondo, per tanto non era un semplice essere incontrollabile, dedito unicamente alla distruzione. O almeno così pensava.

    Sono curiosa. Quella creatura mentre eravamo nell'altro mondo ha dimostrato empatia e capacità comunicative, quindi non vuol forse dire che potrebbe essere possibile utilizzarlo? Mi è sembrato di capire che questi Corrotti siano entità ostili, nemiche, eppure quel singolo essere ha voluto parlare. Non vuol forse dire che sarebbe possibile effettuare delle prove per stabilire un qualche genere di rapporto?

    Mano mano che parlava sembrava quasi che il suo tono aumentasse di ritmo, facendola parlare più velocemente. Evidentemente presa dal discorso.
    Non arrivò a dire la parola "coesistenza" in quanto riteneva fosse troppo prematuro, non aveva informazioni a sufficienza e rischiava unicamente di fare la figura dell'ingenua.
    Tuttavia tutto il resto che aveva detto lo pensava veramente visto e considerato che ne aveva avuto prova di persona, quindi non erano semplici fantasie... Forse.

    1JGgidP
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    stato fisico ▲ //
    stato psicologico ▲ //
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    abilità ▲
    S P I R I T O
    Le conoscenze principali e capacita' di controllo del PROJECT M ruotano interamente attorno a quello che e' il concetto di Spirito.
    Questo non solo le dona una comprensione come pochi sull'argomento, le consente anche di esercitare un certo controllo sullo stesso, che sia il proprio o quello di altre persone.
    Potrebbe benissimo essere in grado di richiamare Spiriti passati in suo aiuto, tentare di lacerare quelle altrui e bruciarle tramite energia elementale alimentata da ulteriore energia spirituale, cosi' da affliggere non il corpo ma bensi' lo Spirito stesso.
    Vedere il proprio Spirito sminuzzato e staccarsi pezzo per pezzo, puo' portare a percepire dolori indicibili oltre che perdere se' stessi un po' alla volta. {Sekishiki}

    T E L E C I N E S I
    Avendo dovuto imparare prima di tutto ad esercitare un controllo totale sulla propria materia, adesso M. e' anche in grado di esercitare questo controllo sulla materia esterna, muovendola a suo piacimento e senza dover agire lei fisicamente. Questo le permette non solo di spostare oggetti, bensi' la rende anche in grado di esercitare forze invisibili con cui esercitare pressioni sui propri nemici, cosi' da frantumare ossa, bloccare determinati soggetti sul posto e via discorrendo. Infine e' anche in grado di esercitare questo controllo anche su se' stessa, permettendole di spostarsi liberamente a mezz'aria oppure costringendo il proprio corpo a compiere movimenti altrimenti impossibili fisicamente per quanto possano arrecare danni al suo corpo


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    Puoi interagire con me e Anarygon come meglio credi. Nello specifico della mia persona, sono formalità di cui non mi importa.

    Non trasparivano sentimenti particolari dal tono di Nemesis. Poteva essere sembrata brusca, ma non vi avrebbe dato peso alcuno: se per Miranda poteva tornare utile definirla come madre a lei stava bene, tutto sommato. Non badava più alle etichette da tempo, ormai, molte di esse solo frivoli e inutili orpelli che non suscitavano nulla in lei. Proseguì con il solito tono calmo e metallico.

    Sei un interessante fenomeno antropologico, Miranda. Molti ti considererebbero un'esistenza a metà, altri qualcosa di inconciliabile con la definizione stessa di vita e natura. Eppure eccoti qui. Per quanto mi riguarda sei solo uno dei miei soggetti sperimentali, la mia creazione migliore se proprio dovessi azzardarmi a sbilanciarmi. Sei molto più umana tu di molti altri, questo è sicuro. Eppure definirti, ingabbiarti sotto un' etichetta imposta non è nei miei interessi né competenze. Sei Miranda, cavaliere nero dell'Altare, tutto il resto sono solo superflui dettagli di contorno che crucciano solo le menti più ottuse.

    Si lisciò una piega sulla manica dell'abito che indossava, esordendo poi dal nulla con quella che poteva apparire come un rimprovero, ma che in realtà era una semplice constatazione. Miranda si era presentata con la cloth addosso, e aveva ragione di credere che i momenti in cui ne faceva a meno potevano contarsi sulle dita di una mano. Che buffo, pensò per un secondo, era certa di averle detto dove trovare il deposito dove tenevano le tute e qualche capo usato ma ancora in buone condizioni.

    Dovresti fare qualcosa per i tuoi vestiti, comunque. Sarebbe meglio che tenessi l'armatura completa solo per le missioni esterne e tenere qualcosa di più agevole mentre sei qui. Lungi da me giudicare - aggiunse accennando all'elmo che ella stessa indossava - solo sono certa esistano abiti più comodi. Puoi prenderne un paio dai miei, se vuoi: ne ho troppi in ogni caso.

    Seguì un breve momento di pausa dove la Vergine parve quasi riflettere sull'ultima domanda posta dalla sua creazione

    Del corrotto credo se ne sia occupato Anarygon. Non so bene quale sia la procedura in questi casi ma è altamente probabile che abbia salvato una copia del frammento e abbia intrappolato resto. E' stato sicuramente...inaspettato. E' la prima volta che ci è capitato di assistere ad un fenomeno di regressione del genere, ma sfortunatamente non faceva parte del progetto e rischiava di compromettere il tutto. Anche Mistisia Ashès è stata un po' un azzardo, a ben pensarci. - si portò la mano affusolata al mento in un gesto composto e naturale - In ogni caso credo che l'Acquario approfondirà questo aspetto appena possibile. Come detto, è un'anomalia degna di nota.

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    STATO CLOTH ✧ Assente
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    STATO PSICOLOGICO ✧ Ottimo
    RIASSUNTO ✧ TVB però levati l'armatura ogni tanto

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    ABILITA'
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    Questo è forse il potere più oscuro,affascinante e paradossale tra le schiere dei Black Saints: si dice spesso che la mano che crea è anche quella che distrugge, e ciò non potrebbe essere più vero che nel caso di Black Virgo.
    [color=#b76e79]CREATION: Il suo cosmo le permette di piegare il concetto di vita al suo volere: è in grado di guarire qualsiasi tipo di ferita - sia essa fisica, mentale o spirituale - e da qualsiasi malattia umana, infondere nuovamente vita in un corpo da cui è stata strappata, con l'adeguato dispendio cosmico. Ella è inoltre in grado di replicare a livello molecolare ogni essere vivente, animale o vegetale;
    THE COSMIC SHAPER: Il controllo della Vita raggiunto da Estelle è pressochè perfetto, garantendole la possibilità di interagire direttamente con il legame cosmico di un individuo. La Vergine Nera è capace di stabilire a seguito di un contatto - sia esso fisico o spirituale - un legame in grado di farle analizzare e assimilare in una frazione di secondo quella che è l'essenza stessa dell'essere vivente. Questa abilità la rende dunque capace di creare una copia temporanea dei poteri avversari, di replicarla tramite il proprio cosmo e plasmarla in un costrutto avente caratteristiche derivate dai poteri altrui, una sorta di avatar tangibile del cosmo avversario. Questa creazione è dotata di una limitata ed elementare facoltà di intendere e volere che le permetterà di agire in autonomia; l'aspetto del costrutto verrà deciso arbitrariamente da Estelle per meglio adattarsi alla situazione, i poteri e il conseguente danno che il costrutto potrà causare dipendono dal cosmo avversario: il sesto alchimista potrà tuttavia decidere se incanalare in un unico costrutto le abilità apprese oppure generare più entità rappresentanti le singole emanazioni cosmiche replicate. L'energia richiesta per mantenere attive tali creazioni non è eccessiva, ciò che varia è il dispendio cosmico per far portare loro attacchi e difese più o meno consistenti. Il loro grado di resistenza è paragonabile a qualsiasi altra tecnica difensiva del cavaliere. Con questa specializzazione, l'Alchimista può inoltre immettere in nuove forme di vita l'essenza spirituale di altri individui.
    ANNIHILATION: Lo sconfinato potere del Sesto Alchimista non si ferma qui: usato in maniera offensiva, l'eccesso di vita può portare alla conseguenza diametralmente opposta. E' possibile infatti, tramite contatto fisico o spirituale, che Estelle interferisca direttamente con l'essenza vitale dell'avversario causando - in modo progressivo e graduale - gli effetti nocivi più disparati: da malattie con sintomi più o meno debilitanti a tumori e degenerazioni cellulari; da problemi legati agli organi interni e al sistema nervoso a danni all'apparato scheletrico.
    Gli unici limiti che conosce questo potere dipendono unicamente dalla mente di Black Virgo stessa.
    Architect of flesh
    Estelle è in grado di manipolare completamente la propria struttura molecolare rimodellandola nel modo a lei più congeniale. Ciò si traduce adl più semplice e basilare cambiamento di aspetto fisico al cambiamento di colore fino all'invisibilità. La mutazione è reale così come ogni aspetto ad essa associata, dall'odore alla voce, dal sesso al battito cardiaco. Non esiste più Estelle, ma un altro essere vivente. Ogni metamorfosi è inoltre applicabile a qualsiasi essere consenziente.
    BEYOND HUMAN BOUNDARIES: Black Virgo può inoltre spingersi oltre i livelli e canoni definibili umani, assumendo la fisiologia di esseri considerabili alieni per forme e dimensioni; l'alchimista può quindi adattare e rimodellare la sua struttura interna ed esterna per rendersi più resistente o più veloce [senza però eguagliare le controparti straordinarie]. La metamorfosi può coinvolgere l'interità del proprio corpo o solo una parte specifica; nel caso di protuberanze e/o aggiunte di arti, essi andranno considerati come costrutti cosmici della stessa potenza e resistenza dell'energia del cavaliere. I costrutti sono perfettamente funzionanti sotto ogni aspetto di vista e possono differire dalle dimensioni "normali" senza tuttavia superare specifici limiti [Dimensione del Corpo: 60 metri; Estensione Arti: 150 metri; Dimensione Costrutti : 150 metri]
    UNSTOPPABLE AND UNBREAKABLE: La padronanza del corpo è assoluta, rendendo il cavaliere una macchina difficile da fermare. Estelle può infatti agire sui danni subiti in modo più o meno drastico - dalla semplice ricucitura di ferite vera alla e propria ricrescita di un arto o alla ricostruzione totale di un organo non vitale - anche in battaglia. La quantità di energie necessarie è proporzionale all'entità del danno che Estelle vorrà volontariamente riparare; inoltre, ciò non lenisce il dolore della ferita originale, ma serve solo a riprisrinare la funzionalità fisiologica. La ricostruzione completa di un arto o di un organo è monouso in duello.
    Chainer of souls
    Il potere di Black Virgo non si limita solo al piano materiale ma anche a quello etereo. Ciò le permette di interagire nei modi più svariati con l'energia spirituale, plasmando attacchi difficilmente contrastabili da sole difese fisiche. Sfruttando il controllo delle anime, questa abilità permette infatti all'Alchimista di colpire la parte più profonda di ogni essere vivente, provocando input dolorosi senza però effetti tangenti sul corpo stesso e agendo alterandone lo stato emotivo. Lo scopo primario delle offensive di questa natura è infatti tentare di fare venir meno la volontà e la determinazione dell'individuo, portandolo in caso di danni ingenti, alla perdita del controllo sulla propria stessa anima fino alla morte [only GdR].
    ETHEREAL PRESENCE: Sebbene la pericolosità del gesto sia elevata - soprattutto in situazioni dove il corpo fisico di Estelle verrebbe lasciato scoperto e vulnerabile - il cavaliere nero è in grado di separare la propria anima dalla carne, operando in forma di proiezione astrale.
    ABSENCE OF VALUE AND MEANING: Estelle può trasportare sé stessa e gli altri (tanto l'anima quanto il corpo) in mondi Spettrali -semipiani tra il mondo fisico ed etereo dove l'energia spirituale riesce a manifestarsi in forma fisica- o direttamente in mondi Spirituali -dimensioni parallele dove chiunque non sia in possesso dell' ottavo senso rischia di vagarvi per sempre e dove lo spirito dell'individuo è sottoposto a una delle più terribili esperienze che difficilmente potrebbe essere in grado di raccontare.

    TECNICHE
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    Ascoltò in silenzio le risposte di Nemesis senza interromperla, lei per prima odiava quando qualcuno spezzava un discorso che stava facendo senza curarsi di quanto stava dicendo. La trovava forma di rispetto attendere che il proprio interlocutore avesse il tempo per concludere quanto voleva dire, e visto che lei per prima non sopportava quando qualcuno si comportava in modi simili fece altrettanto nei confronti della donna.

    Poteva avvertire chiaramente come le parole pronunciate dall'altra Alchimista fossero neutre, in un certo senso. Non sapeva dire se era per via dell'elmo che indossava che ne distorceva il tono oppure perché realmente non vi era emozione alcuna dietro quelle parole, tuttavia aveva come l'impressione che non vi fosse alcun genere di esitazione da parte di lei nel dirle determinate cose.
    Non che la cosa la facesse sentire a disagio o starci male, dopotutto un po' se l'aspettava una cosa del genere. Ricordava chiaramente come al suo risveglio già le era stato messo in chiaro il genere di rapporto che collegava lei con Anarygon e Nemesis.

    La decisione di chiamarli Padre e Madre era stata una sua scelta personale. Una scelta non dettata da una base emotiva quanto da una necessità, ne aveva bisogno per poter definire meglio la propria esistenza e posizione come essere umano all'interno di quel Mondo. Tuttavia più il discorso andava avanti, più iniziava a chiedersi se definirsi "umana" non fosse un limite da un certo punto di vista.
    Si lasciò andare leggermente a una smorfia, storcendo leggermente il naso e riflettendo su quanto le fosse difficile definire un'esistenza a cavallo tra due mondi.

    Il discorso tuttavia improvvisamente prese una piega inaspettata, e come Nemesis accennò all'armatura non riuscì a trattenersi dal lasciarsi andare a un sorriso divertito.
    Era vero, ormai ci stava vivendo in simbiosi con la propria cloth e non perché l'amasse particolarmente o chissà cosa, semplicemente la sentiva come una seconda pelle essendoci nata letteralmente dentro, oltre che perché non aveva granché voglia di stare a pensare quali abiti indossare. Si poteva quasi dire che non ne vedeva l'utilità, tuttavia non dubitava che questa sua mancanza potesse anche essere dettata dalla sua razionalità che in quei primi giorni la stava guidando nella maggior parte dei momenti.

    Peccato che non sia stata così attenta anche con quel vetrino

    Effettivamente c'erano momenti in cui la sua personalità lasciava spazio anche ad altri aspetti, ed era una cosa a cui si doveva ancora aibutare.
    Comunque sia Nemesis terminò il suo discorso accennandole al Corrotto e quanto avvenuto durante il suo risveglio, lasciandole così intendere che se avesse voluto saperne di più avrebbe dovuto chiedere a chi di dovere.

    Annuì debolmente a quelle parole, sospirando leggermente e rilassandosi un po' di più. Non se ne era accorta ma fino a quel momento era rimasta come leggermente tesa a livello muscolare apparentemente, e solo ora stava iniziando a sciogliersi e lasciarsi andare.
    Si passò distrattamente una mano tra i capelli, riprendendo il discorso e rispondendo all'altra con tono abbastanza incerto riguardo il discorso dei vestiti.

    Non prometto niente ma ci darò un'occhiata, grazie. In effetti non mi ci sono mai soffermata a pensare, più che altro perché considero l'armatura un po' una seconda pelle. A volte mi dimentico anche di averla addosso, e questo già mi ha provocato qualche piccolo incidente qui e li.

    Non stava mentendo a riguardo. In quei due giorni aveva distrutto la vasca nella sua stanza perché si era totalmente dimenticata di levarsi l'armatura prima di entrare, inutile dire quindi che il peso della stessa aveva fatto cedere il materiale che componeva la vasca lasciandola finire così col sedere a terra. Una scena alquanto imbarazzante che fortunatamente nessuno aveva avuto modo di vedere tranne lei.

    Detto questo si spostò col peso leggermente più indietro, appoggiandosi allo schienale del divano e spostando lo sguardo verso il soffitto, visibilmente pensierosa.

    Va bene, penso di aver capito il genere di rapporto che esiste tra di noi. Tuttavia c'è una cosa su cui sono curiosa, ovvero eventuali azioni atte a trasmettere affetto fisico, esempio pratico: un giorno per un qualche motivo che adesso non mi sovviene decido di abbracciarti, è permesso oppure devo aspettarmi una reazione negativa?

    In maniera a dir poco comica mentre le rivolgeva quella domanda voltò leggermente la testa in sua direzione, appoggiandola di peso sullo schienale del divano che si afflosciò pesantemente.
    Poteva sembrare una domanda idiota tuttavia bisognava sempre considerare il fatto che lei stava ancora cercando di impostare quelli che erano i principi di quel mondo così come quelli propri. In un certo senso stava cercando di razionalizzare su quelli che erano i rapporti sociali tra umani, una cosa che per lei era completamente nuova e che avrebbe reso propria solamente col tempo.

    I suoi occhi in un blu profondo al pari dei fondali marini più oscuri rimasero a osservare Nemesis, puntando dove ipotizzava potessero essere gli occhi di lei non avendo modo di vederli. Era possibile notare quanto fosse seria con quella domanda a dispetto di quanto ci si poteva aspettare. Stava letteralmente analizzando il comportamento dell'altra donna e degli umani in generale.

    Inoltre c'è una cosa che fatico a comprendere riguardante l'Ordine.

    Ammise con tono un po' più corrucciato, si poteva notare come fosse visibilmente curiosa su quel punto.
    Volse nuovamente lo sguardo verso il soffitto, arricciando leggermente il naso mentre rifletteva e al contempo parlava, lasciandosi trasportare dalle sue stesse parole.

    Ricordo quanto mi avete spiegato l'altro giorno, tuttavia non capisco. L'Ordine sembra essere in una posizione di indipendenza totale al momento nonostante questo mondo sia in uno stato precario, e le relazioni con le altre fazioni sono per la maggior parte inesistenti se non in un equilibrio abbastanza precario. Perché? Non sarebbe meglio trovare dei punti d'incontro per incrementare le possibilità di sopravvivenza?

    Ricordava perfettamente il discorso legato alle Divinità, tuttavia personalmente non lo vedeva come uno scoglio così poi insormontabile. Semplicemente era necessario trovare se non generare dei punti d'interesse che a loro volta portassero benefici a entrambe le parti.

    Comprendo che vi sia il problema legato alle Divinità. Tuttavia a livello di priorità questa cosa non dovrebbe essere messa da parte? Mi sembra di aver capito che vi siano alcune delle altre fazioni le quali potrebbero essere avvicinate diplomaticamente parlando, quindi perché tutta questa ostinazione? Non conosco il passato di questo Ordine né cosa sia avvenuto prima, essendomi ritrovata automaticamente parte dello stesso all'improvviso. Tuttavia è qualcosa che mi sfugge, possibile che non si possano trovare dei punti d'incontro? Se sbaglio correggimi, questo è quanto ho avvertito dalle parole che mi sono state rivolte l'altro giorno.

    Si lasciò andare a una breve pausa quasi sospirando, mentre alzava una mano con le dita aperte verso il soffitto, pensierosa.

    Voglio capire quale sia l'obiettivo dell'Ordine. Così da crearne anche uno mio.

    L'argomento di cui aveva parlato fino a quel momento la interessava alquanto, soprattutto perché avrebbe potuto trasformarlo in un proprio obiettivo a lungo termine da raggiungere.


    1JGgidP
    narrato parlatopensato altri

    agL2Lm3
    stato cloth ▲ Indossata.
    stato fisico ▲ //
    stato psicologico ▲ Side note: provare a seguire suggerimento di madre e indossare vestiti normali. Così non rompi roba.
    altre info ▲


    abilità ▲
    S P I R I T O
    Le conoscenze principali e capacita' di controllo del PROJECT M ruotano interamente attorno a quello che e' il concetto di Spirito.
    Questo non solo le dona una comprensione come pochi sull'argomento, le consente anche di esercitare un certo controllo sullo stesso, che sia il proprio o quello di altre persone.
    Potrebbe benissimo essere in grado di richiamare Spiriti passati in suo aiuto, tentare di lacerare quelle altrui e bruciarle tramite energia elementale alimentata da ulteriore energia spirituale, cosi' da affliggere non il corpo ma bensi' lo Spirito stesso.
    Vedere il proprio Spirito sminuzzato e staccarsi pezzo per pezzo, puo' portare a percepire dolori indicibili oltre che perdere se' stessi un po' alla volta. {Sekishiki}

    T E L E C I N E S I
    Avendo dovuto imparare prima di tutto ad esercitare un controllo totale sulla propria materia, adesso M. e' anche in grado di esercitare questo controllo sulla materia esterna, muovendola a suo piacimento e senza dover agire lei fisicamente. Questo le permette non solo di spostare oggetti, bensi' la rende anche in grado di esercitare forze invisibili con cui esercitare pressioni sui propri nemici, cosi' da frantumare ossa, bloccare determinati soggetti sul posto e via discorrendo. Infine e' anche in grado di esercitare questo controllo anche su se' stessa, permettendole di spostarsi liberamente a mezz'aria oppure costringendo il proprio corpo a compiere movimenti altrimenti impossibili fisicamente per quanto possano arrecare danni al suo corpo


    tecniche ▲



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