A nice day

Mefistofele x Pan

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    Era proprio una bella giornata: il sole era alto nel cielo, il cielo terso, l'aria fredda e pulita. Kairos seduto su una poltrona di chintz, le gambe rialzate da un poggiapiedi, un bicchiere di brandy in una mano e una pipa nell'altra. Indossava semplicemente la sua surplice, beveva un sorso e poi prendeva una boccata di fumo, sbuffandolo in varie forme: anelli, pentacoli, note musicali. Falli. Era proprio meraigliosa quell'atmosfera, tutto era al posto giusto: il fumo pregiato, il brandy invecchiato, il cadavere di neonato che usava come poggiapiedi, gli umani che si stavano scannando come bestie per il suo ludibrio. Tutto tutto perfetto.

    Da quando era arrivato in quella remota comunità di rifugiati in Carnia, aveva fatto si che essi vivessero i momenti più emozionanti delle loro vite: dopo aver offerto vari contratti e tante soluzioni a problemi non poi così complessi, Kairos aveva iniziato a stravolgere le anime di quelle persone, le aveva rese tutte violente, primitive, gelose. Bestiali. Era cominciato tutto in modo molto semplice. Un uomo aveva rubato degli attrezzi al suo vicino, ed era stato quindi messo in isolamento, come punizione. Lasciata da sola, la sua compagna andava avanti a fatica con un neonato, quello su cui poggiava i piedi lui, e una notte semplicemente era troppo stanca per alzarsi e farlo smettere di piangere. Peccato che questi piangesse troppo per i gusti del vicino di baracca, quello che era stato pure derubato, che quella stessa notte era uscito con un martello, ironicamente lo stesso che gli aveva rubato il padre del bambino, e gli aveva sfondato il cranio. La madre aveva reagito prenendo un rompighiaccio, colpendolo così tante volte al viso che ormai non si poteva più neanche parlare di una faccia, ma di una marmellata di carne e sangue. E, come da copione, la violenza aveva generato altra violenza. C'erano 20 persone in quel rifugio, poche o nessuna con legami di parentela o amicizia pregressa con le altre, ma il richiamo del sangue, nei mammiferi, è qualcosa da non sottovalutare! I primati poi, sono i peggiori di tutti, altro che gli squali! Quando la violenza esplode, anche in condizioni "normali" si lasciano andare alle reazioni più truculente, figuriamoci con gli animi esasperati da 8 anni di stenti e il suo zampino che aveva aggravato le cose in modo ancora più esasperante. Alla scoperta dell'infanticidio e dell'omicidio, si erano formate due fazioni e subito era scoppiata una vera guerra civile, dove ogni mossa era lecita. Tutta quella barbare andava avanti da ore, ed era fottutamente meravigliosa.

    Ah, povere anime perdute! Se avessero conservato il senno, avrebbero dovuto proprio maledire il giorno in ui gli avevano permesso di entrare nelle loro vite e giocare con loro. Anche se, a dirla tutta, lui aveva solo smosso un po' il terreno, il resto l'avevano fatto loro, lasciandosi andare ai bassi istinti che regnavano nelle profondità del loro inconscio.

    "Ehi ragazzo, attent..."

    Il ragazzo che stava chiamando si ritrovò la testa semi-troncata dal collo da un colpo d'ascia.

    "Ehm, come non detto, scusa!"

    Disse ridendo, prendendo un altro sorso di liquore. Così era davvero facile mietere, stavano facendo letteralmente tutto loro! Altro che allevamento, questo era il non plus ultra del mietere anime! Uno faceva un contratto a tante persone, si metteva comodo e aspettava che finissero di ammazzarsi tra loro. Fantastico! Lo aveva già fatto altre volte, come in quel paesino in New Mexico, San Venganza, nel 1874, dove si era preso mille anime senza muovere un dito, o quando, nell'isola di Pasqua, aveva messo le tribù le une contro le altre, facendo proprio un bel macello. Qui stava lavorando in piccolo ma, del resto, il mondo era quello che era, in quel momento, non ci si poteva aspettare meravigliosi spettacoli in una condizione così tragica. Bisogna accontentarsi anche delle piccole cose, insomma. Quando l'ultimo umano cadde al suolo, stremato per la fatica, dopo aver ucciso il suo rivale per il primo posto, Kairos lasciò sospese in aria sia la pipa che il bicchiere, si avvicinò a lui, sollevandolo, gli prese la testa tra le mani e lo baciò su entrambe le guance sudice.

    "BRAVO BRAVO BRAVO BRAVISSIMO! Sei il campione dell'arena! Però, mi raccomando, tieni..."

    Con una leggera torsione dei polsi gli strappò la testa in un movimento fluido, facendo zampillare il sangue per diversi metri verso l'alto, facendo ricadere una pioggia rossa al suolo.

    ...la testa sulle spalle!!! Ahahah!!!! Hai capito no? Sulle spalle, sei decapitato... Ah giusto, non puoi sentirmi, sei morto..."

    Ridendo come un folle, Kairos iniziò a lanciare in aria la testa mozzata, afferrandola al volo in modi sempre più complicati. Peccato, il divertimento era finito. Certo che però avevano fatto un bel casino, quegli umani! Quanto disordine avevano creato! Che enorme spreco di corpi! Magari uno o due avrebbe anche potuto mangiarseli ma tutti erano un filino troppi.

    "Sprecare è sbagliato, cosa potrei farci con voi?"

    Pensò Mefistofele, meditabondo. Poi, colto da un lampo di genio, prese la testa e la riattaccò al corpo a cui apparteneva, poi prese i vari cadaveri e cominciò un lavoro lento e minuzioso.


    Mezz'ora dopo


    Kairos fissò nello spazio l'ultimo elemento della sua composizione, si andò a sedere, prese un sorso di brandy e sospirò estasiato: aveva utilizzato i corpi per realizzare una versione plastica dell'Ultima Cena, mettendo il suo vincitore a fare il ruolo di Gesù, altri 12 corpi a fare gli apostoli e i restanti cadaveri (e parti di essi) a fare da tavolo e suppellettili. Un capolavoro di puro genio, che nemmeno Leonardo, nella sua umana limitatezza, avrebbe potuto concepire e realizzare. Si, era stato proprio bravo, si era davvero meritato quelle anime, quel brandy e quello che stava per accadere.

    Si, perché un brivido aveva appena attraversato la sua persona, e lo aveva indotto a scrutare le linee temporali, provocandogli un gigantesco sorriso da un orecchio all'altro. Dinanzi a lui passarono decine di migliaia di presenti, e centinaia di migliaia di differenti futuri, scorrendo veloci e turbinanti, eppure, per puro caso, tutti quanti, centinaia di migliaia, se non milioni di attimi, convergevano TUTTI verso un unico evento, un solo meraviglioso attimo che egli non si era aspettato, ma che gli provocava una soddisfazione ancora maggiore proprio per l'effetto sorpresa: il Re delle Bestie sarebbe arrivato in quel luogo. Proprio lui, il meraviglioso PAN! Se fino a quel momento era stato emozionato per la sua bravura, ora era trememndamente e voluttuosamente eccitato all'idea dell'incontro scontro con uno dei guerrieri più forti del Creato. Nonché uno di quelli che avrebbero potuto rivelarsi pedine essenziali, nel grande gioco.

    "Be still my heart!"

    Si disse reclinando la testa, gli occhi chiusi in un'espressione di voluttuosa beatitudine.

    "This is really a nice day!"

    E, silenziosamente, pregò che PAN si sbrigasse: l'incontro con Amaterasu era stato emozionante, ma voleva di più! Voleva giocare ancora con i figli della sua antichissima nemica. Voleva sentirsi ancora più sinistramente vivo.



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    NOME » Kairos
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    La sua mano sinistra stringeva il collo, la destra era coperta di sangue e cervella. Non era il momento di fermarsi.
    Un altro pugno, un altro, un altro ancora. Non c'era più una faccia dove stava colpendo, solo una massa di sangue e carne che macchiava di nero la Darian di Pan ogni volta che veniva colpita. Un altro pugno ancora, e la testa esplose internamente. Mentre il corpo fu attraversato dagli ultimi spasmi di una vita che stava abbandonando il regno materiale.
    Pan gettò il cadavere in un angolo, insieme agli altri. Quanti erano? Una ventina? Venti mostruosità che si erano scontrate con lui, venti mostri giacevano sul terreno, macchiando il mondo con il loro sangue. Pan cercò di togliersi dalle mani il sangue in eccesso, scuotendole con fare vigoroso. Frugò nelle sue tasche, tirando fuori accendino e sigarette. Aveva bisogno di una doccia, aveva bisogno di rilassarsi.
    Il comunicatore trillò.

    Dimmi.

    Sire, abbiamo un problema.

    Me ne sono occupato proprio ora.

    Non in Giordania, il problema è in Europa. La concentrazione energetica che i sensori hanno captato ha avuto un picco nelle ultime ore, potremmo mandare una pattuglia, ma lei ci ha ordinato di chiamarla in casi dove il rischio sembra elevato e-

    Spectre?

    Molto probabile, quasi sicuramente.

    Hai fatto bene a chiamarmi. Mandami le coordinate, vado dubito.


    La doccia avrebbe aspettato.



    Le api si dissolsero, lasciandolo in una zona boscosa. L'orribile energia cosmica lo colpì all'istante, dovette quasi portarsi la mano alla fronte, ma fu solo un attimo. Riuscì a captare l'epicentro della fonte di cosmo, e cominciò a camminare. Si guardò braccia e gambe, ancora sporche di sangue nero. Gli passo in mente che forse era meglio se si fosse dato una pulita prima di presentarsi.
    Un altro passo, e quel pensiero venne accantonato con brutalità.

    Una visione d'inferno si presentò davanti a lui.
    Una grottesca parodia di un'opera d'arte, circondata dalla distruzione e dalle pozze di sangue. Per una buona manciata di secondi pensò di essere svenuto da qualche parte e di sognare ciò che stava vedendo, ma la cacofonia che gli stava torturando i sensi gli fece scartare quell'ipotesi. Cadaveri, cadaveri fatti a pezzi, ricombinati in mobili, soprammobili e statue, uno spettacolo orrendo reso ancora più orribile dalla figura al centro, un qualcuno in armatura viola, illuminato da una luce scura come il Messia di un male senza nome.

    Dennis cominciò a respirare forte, sempre più forte, tanto da credere di non avere i polmoni abbastanza grandi per l'aria che gli serviva. Dennis aveva visto il male, lo aveva affrontato, ci aveva addirittura conversato, ma non era stato così, non era mai stato così. Una volgare e nauseante dimostrazione di perfidia fine a se stessa.
    Il suo cosmo si espanse con il rumore di miliardi di insetti voraci e senz'anima, con la violenza dei loro morsi che laceravano la carne. I quattro simboli fluttuavano intorno alla Palingenesi, comparendo e sparendo nell'aria.

    GACT


    Non c'era tempo per discorsi o parole al vento, era il tempo dell'azione, era il tempo di essere un mostro.

    Uno scatto che squarciò la terra. Il rombo di tuono che suonò come il pianto di un gigante. Dennis caricò il suo pugno destro all'indietro, cercando di raccogliere ogni grammo di energia cinetica di cui era capace. La mano sinistra era in avanti, e come in un trucco di prestigio, era pronta ad entrare in azione in modi più infidi. Dalle sue dita sinistre cominciarono a formarsi sottili fili dalla resistenza inaudita, sospinti da un infinitesimale movimento circolare, pronti ad attaccarsi al collo del demone che aveva di fronte, evitandogli così la possibilità di schivare

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    B.F.G | ENERGIA VIOLA | PAN [VII]
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    STATUS DARIAN - Indossata

    RIASSUNTO AZIONI - Attacco debole: Fili sul collo. Attacco forte, pugno
    ABILITÀ - Ragno Caerostris darwini.

    Dieci volte più resistente del kevlar, la tela di questo ragno è uno dei materiali più sorprendenti del regno animale, e viene usata per costruire strutture anche di venti metri di lunghezza. Questa forma dona all'Araldo della vita animale la capacità di creare fili straordinariamente resistenti che possono essere usati in concomitanza alla terrificante forza dell'Araldo.


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    II

    Lui era lì. La violenza fatta guerriero. Il re delle bestie. Kairos sorrise, chiudendo il suo diadema per creare il vero elmo della Surplice, con le corna di lunghezza diversa che campeggiavano beffarde come il ghigno della maschera.

    "Ciao ragazzone, allora, che ne dic...

    Non riuscì a finire la frase. L'umano, infatti, provocò un terribile boato quando colpì il terreno con la terrificante potenza della sue gambe, scagliandosi contro il Diavolo come avrebbe fatto un rinoceronte: alla cieca, senza grazia, con pura e semplice forza distruttiva. Una vera bestia. Non aveva nemmeno commentato la bellezza della sua arte! Che scortese. Kairos si era dannato l'anima per creare una cosa così bella, e lui nemmeno sprecava parole per dirgli qualcosa, lo attaccava e basta. Animale...

    "Ah, niente preliminari..."

    Pensò sbuffando, preparandosi a schivare il colpo. Ma, sfortunatamente, doveva aver sottovalutato Pan, poiché questi non si era limitato ad attaccare a testa bassa, aveva un piano vero e proprio. Questo era, invero, abbastanza shockante. Ma quindi qualcuno tutto muscoli poteva avere un cervello? Dei, doveva segnarsela quella cosa, era una piacevole novità. Quando vide la mano sinistra dell'Araldo proiettarsi in avanti con meno forza ma più velocità di quella destra, la cui mano era chiusa a pugno, vide che dalle dita partirono dei fili sottili ma dall'aria inquietantemente resistente. Erano troppo veloci per evitarli, e si avvinghiarono intorno al suo collo, stringendolo in una morsa stretta, ma non così tanto da metterlo in pericolo di morire. Quello era il compito del gancio destro, del resto. Ridacchiando, mentre cercava di prendere più aria possibile e di trovare una soluzione rapidamente, Kairos disse, per sbefeggiarlo:

    "Oh yes, choke me daddy!!!"

    E a quel punto il suo cosmo oscuro prese a forticare tra lui e il guerriero di Gea, prendendo la forma di un guerriero ombra speculare a Mefistofele, solo messo in una posa bizzarra, con la mano sinistra sul volto e la destra sul pacco, in modo molto ambiguo e ammiccante. Sarebbe servita da scudo umano, come un minion che si sacrifica per il proprio padrone, senza tutta quella parte emotiva. Che comunque Kairos non avrebbe avuto. Il pugno impattò contro il corpo tenebroso del clone, riuscendo a sfondarne il torace e colpendo il braccio sinistro dello Spectre, che lo aveva alzato per proteggere il proprio petto dal colpo dell'araldo, urtandolo con tanta forza il bracciale viola della corazza da riuscire comunque a fratturare l'ulna e incrinare il radio, provocando un ringhio soffocato da parte del Diavolo. Che potenza, che violenza! Sembrava quasi di avere davanti Behemoth, solo più potente di lui. E con meno catrame. E molte meno tette. Il colpo fu ancora abbastanza violento da spingerlo indietro di diversi metri, facendo tendere i fili che lo legavano, facendogli dolere il collo, tra le altre cose. Da quello che sapeva del Re delle Bestie, era uno che qualche parola la diceva durante lo scontro, non propriamente un chiacchierone, ma comunque un essere abbastanza ciarliero. Invece eccolo lì, che lo aggrediva con brutale violenza senza nemmeno salutarlo. Cosa poteva aver provocato quella reazione? La sua piccola opera d'arte? Dei problemi di digestione? Il fatto che Kairos non potesse lolizzarsi? Un mix di tutte quelle cose? Avrebbe dovuto scoprirlo, ma decise che era più importante continuare ad essere il protagonista di quel siparietto: non avrebbe mai permesso a colui che si fregiava della Darian di Pan di rubargli la scena. Poteva anche essere più forte di lui, ma non aveva alcun diritto di dirigere lo spettacolo.

    Il primo problema, fu il levarsi da così vicino al suo nemico, levandosi anche quei dannati fili di dosso, e lo fece trasformandosi in un ammasso di tenebre, teletrasportandosi all'ombra di una delle baracche, il braccio sinistro penzolante lungo il fianco. Da quel punto, lo spectre aprì un portale sotto i suoi piedi, ricomparendo molto in alto, lontano dai pugni della bestia fatta uomo. A quel punto, finalmente, si dedicò al secondo problema, quello più gustoso da affrontare: fare il più male possibile nel più breve tempo, a Pan.

    Sarebbe tutto iniziato con il clone sarebbe esploso nel momento in cui Kairossi fosse trovato in alto, non dopo aver mostrato il medio con entrambe le mani, generando una deflagrazione di tenebre dissolutrici non particolarmente devastante, sufficiente a sbilanciare il suo nemico e a renderlo più morbido per il resto del loro piacevole incontro dal retrogusto vagamente sadomasochista. E mentre il suo clone faceva un bel botto tenebroso, il cosmo del Diavolo si manifestò nella sua forma puramente temporale, stracciando il tessuto del continuum sotto forma di una spaventosa deflagrazione di cosmo tachionico, che aveva intenzione di abbattere sul guerriero di Gea per invecchiare il suo patetico corpo mortale di una quarantina d'anni, se l'avesse preso in pieno. Di qualche anno, con il semplice stress e il danno alla vita, se lo avesse preso parzialmente. Classica routine, nulla di sconvolgente. Conosceva molto vagamente i poteri di quel guerriero, non sapeva esattamente quali assi nascondesse nella manica, ma era sicuramente mostrusoamente forte, veloce e probabilmente resistente. Considerando anche il livello di potere superiore che palesava, Kairos aveva deciso che infliggergli danni brutali in pochi colpi era impossibile, ma forse, prendendolo per sfinimento, continuando a intaccare il suo organismo, lo avrebbe portato più vicino alla tomba. Del resto, nulla disperdeva la vita dei mortali come il lento, tossico, inebriante e inesorabile scorrere del tempo. Il colpo si sarebbe abbattuto con forza sul nemico, sperando che il suo primo attacco fosse riuscito a metterlo in difficoltà quel minimo che bastava per dargli noia.

    Oh, Dennis Dennis Dennis! Cosa ti rende così furioso? Erano solo piccoli umani che si sono ammazzati tra loro che io ho reso qualcosa di bello. Una simile visione non dovrebbe turbare il Re delle Bestie, Dennis. Oh, posso chiamarti Dennis vero? Ma si che posso, Dennis. Sai, mi sono un po' informato su di te, Dennis, e mi domandavo: ma tu, esattamente, sei il Re delle Bestie, o il cagnolino arrapato di Johanna di Seadragon? Giusto per capire eh, Dennis."

    Continuò ad apostrofarlo a quel modo, continuando a ripete in modo ossessivo il suo nome da umano, e mai quello di Pan, per qualche perverso motivo che la sua mente non aveva ancora rivelato. Ma che erano comunque facilmente intuibili.



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    narrato - parlato - pensato - telepatia
    NOME » Kairos
    ENERGIA » Blu
    CASTA » Spectre di Hades
    SURPLICE » Mephistophelès
    STATUS FISICO » Ulna fratturata, radio incrinato, collo leggermente schiacciato dai fili.
    STATUS MENTALE » Give me more

    NOTE » difendo, prendo danno. attacco debole esplosione di tenebre+anticosmo, attacco forte tecnica bio forward (invecchiamento dispersione vitale)

    ABILITÀ » Artista delle Tenebre (costrutti parziali-tenebre+anticosmo) - Tessitore della Realtà (tempo+bonus a nera - dimensioni) - Manipolatore del Destino (influenza spirituale)
    TECNICHE » Bio forward

    Se il Rewind bio riavvolge il tempo di un organismo, il Bio forward serve invece ad accelerare il decadimento dei corpi, danneggiando e provocando un invecchiamento innaturale del corpo, fino alla sua distruzione. Quando un corpo, o una parte del corpo, compresi gli organi interni, entra in contatto con il cosmo di Kairos la prima sensazione che sopraggiunge è un forte dolore, dovuto alla progressiva morte delle cellele, una sensazione che ricorda gli effetti dell'abilità dispersione vitale. L'effetto distruttivo di questa tecnica, estremamente potente, non è tuttavia istantaneo, non porta cioè alla morte della vittima o alla distruzione di sue parti , ma agisce più come una sorta di veleno. Questo è dovuto al fatto che le creature dotate di cosmo possono opporre resistenza a questo potere: su avversari più deboli di Mefistofele l'effetto sarà molto più rapida e devastante, mentre avversari di pari livello o più forti subiranno meno i suoi effetti nefasti. Come nel Rewind bio, questo processo può anche portare il corpo ad una sua condizione futura, senza alterare troppo l'età della vittima ma solo la struttura del suo corpo, avendo un'interessante effetto debilitante sulla psiche della vittima, che si ritroverà a gestire sensazioni che non gli appartengono ancora.



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    Odiava quel tizio con ogni atomo del suo essere.
    Odiava la sua voce, odiava la sua forma, odiava il suo modo di pensare, odiava quello che aveva fatto, ed odiava come si fosse difeso contro di lui. Lo aveva colpito, ne era sicuro, Pan aveva sentito la vibrazione del metallo sul metallo, ma non prima di aver visto una forma parodistica di chi aveva davanti, un'ombra posizionata in modo grottesco, concordante alla situazione disgustosa che si era presentata davanti agli occhi di Dennis.

    “Furioso” non descriveva a fondo il suo stato d'animo, non ci arrivava neanche vicino. La rabbia che aveva in corpo era tale da non fargli perdere contatto con il demonio neanche durante l'esplosione della forma d'ombra. Un'esplosione abbastanza potente da danneggiargli leggermente i timpani, ma per il resto l'oscurità esplosiva si schiantò sulla sua Darian come onde su uno scoglio. L'orribile furia rovente dentro di lui gli fece stringere quel pugno destro ancora una volta, con una forza tale da graffiarsi la pelle e sanguinare. Vide la sua futura vittima fargli il dito medio con entrambe le mani. Un grugnito di puro disprezzo provenne dalla gola della Pangenesi.
    Un'altra ondata di energia, ma questa volta era diverso. C'era qualcosa molto peggio al cuore di quell'attacco, qualcosa di malvagio che quasi si intonava alla situazione. Il mostro voleva fargli male, molto male.

    Fosse stato uno scontro differente, un momento più civilizzato, Dennis avrebbe pensato ad un qualcosa di si violento, ma sottile, quasi elegante per massimizzare i danni al suo avversario, una raffinata dimostrazione di conoscenza marziale.
    Quella non era l'occasione.
    Quel megalomane figlio di puttana voleva spazzarlo via con un'onda di energia malevola? Era libero di provarci, Dennis avrebbe fronteggiato la cosa in linea retta, la strada più breve verso il più obbiettivo. Avrebbe subito l'attacco in pieno petto e ne sarebbe uscito dalla parte opposta, come un mostro da un abisso più nero del buio oltre le stelle, il mostro che abitava nei sogni degli abomini.

    Qualsiasi cosa fosse quell'energia, stava funzionando.
    Si sentiva diverso, “debole” non era abbastanza ampio come termine. Si sentiva pesante, sia all'interno che all'esterno, come se quel cosmo particolare lo stesse avvelenando dall'interno . Oltre il rumore dell'onda cosmica giacevano le parole del pazzoide in armatura viola, parole che Dennis era troppo occupato per ascoltare, e che quasi certamente avrebbe gettato in un angolo della sua memoria a breve termine anche nella migliore delle ipotesi.

    Era vicinissimo, poteva quasi alitargli sull'elmo. Aveva Pan leggermente infiacchito, assordato, ed incazzato come tutti i dannati nel Flegetonte messi insieme. Era furbo il ragazzo, Pan senza forze, come un orso senza zanne e artigli. Ma un orso rimaneva un orso, e Pan rimaneva un'arma di distruzione planetaria.

    Old-Man-Logan-wolverine-10053530-416-520

    I suoi occhi si ridussero a fessure scure mentre portava a se ogni granello di cosmo di cui era capace. Il suono ronzante andò pian piano a scemare, come risucchiato da una voragine. Pan porse le mani in avanti, non per attaccare, ma per tenere ferma la testa di chi aveva davanti. Dal fondo del suo essere stava crescendo un mare di energia anticosmica tanto grande da livellare un continente. Per una mente malata ed oscena come quella, non c'era niente di più adeguato che un getto di vomito cosmico.
    Gli avrebbe fatto pagare tutto, dal massacro all'essere fastidioso. Gli avrebbe candeggiato la faccia fino alle ossa, gli avrebbe sciolto le palpebre così da costringerlo a guardare mentre gli strappava la milza da dietro lo stomaco e se la sarebbe mangiata, solo per sputarla per terra.

    It will be a nice day.

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    FISICAMENTE - Invecchiato di quarant'anni, timpani danneggiati.
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    RIASSUNTO AZIONI - Tanko il danno, ti metto le mani sulla faccia e ti vomito addosso taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaantissimo necrocosmo come controattacco
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    TECNICHE - Loxosceles reclusa.

    Il ragno eremita marrone, come la maggior parte della famiglia Sicariidae, ha la particolarità di trasmettere una condizione patologica nota come Loxoscelismo, una patologia che provoca necrosi nei tessuti, condizione tanto rara da essere estremamente difficile da curare ed addirittura diagnosticare
    Il cosmo selvaggio di Pan può interfacciarsi con tale capacità, diventando un agente necrotico a bassa potenza, con la tipicità di non provocare dolore nella sua vittima, proprio come il morso del ragno eremita.
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    III

    L'assalto di Pan fu così rapido e selvaggio da lasciarlo senza nemmeno la possibilità di pensare a reagire: Sentì le mani del Re afferrare la sua testa, mentre spalancava le fauci e, letteralmente, gli riversava addosso tonnellate di vomito. Pur essendo protetto dalla maschera dell'elmo, esso fluì all'interno delle fessure per gli occhi, colando su tutto il suo viso, e colando poi dalla maschera sul torace e sulle parti scoperte delle braccia, scagliandolo poi lontano, a causa della violenza del getto, facendolo impattare al suolo con un impatto sismico che provocò un cratere da cui si levava una nube di detriti. Con un ringhio di dolore, Kairos si sollevò dalla fossa fluttuando nell'aria, lo sguardo velato di rosso, come se qualcuno gli avesse lanciato della vernice negli occhi.

    "Che mancanza di classe, la bestiaccia. Nemmeno ci conosciamo e già fa queste cose intime. Cioè, vomito? Davvero?"

    Ma non era vomito normale, Kairos non avvertì dolore, ma si rese conto che il suo corpo stava supendo una reazione devastante, paragonabile a quella delle sue tenebre ma diverso allo stesso tempo. Quello era il potere della decomposizione, lo dimostravano le sue braccia, che si stavano scarnificando, e le parti del volto su cui il vomito aveva impattato maggiormente, cancellando le palpebre, lasciando però intatte le pupille, cosa che spiegava la nebbia rossa dinanzi ai suoi occhi, e creando voragini putrescenti nella guancia destra. Un veleno, quindi, un veleno che simulava un potere ben più nobile, ancestrale e sconfinato. Un potere che una merda mortale come Pan poteva solo sognare molto da lontano: il potere di Thanatos, il potere della morte. Che blasfemia che un animale osasse imitare il potere del Nobilissimo! Avrebbe meritato una morte atroce, ma Kairos era troppo poco misericordioso per concederla. No, Kairos avrebbe fatto di meglio. La sua energia spirituale attraversò i confini dello spazio e del tempo, afferrando l'essenza di una delle versioni passate di Pan. Una versione molto, molto speciale. Sarebbe stato divertente, vedere l'effetto che avrebbe fatto, quella sovrapposizione. Invocò le tenebre, avvolgendosi in una seconda armatura di pure tenebr e, composta da strati sovrapposti di oscura essenza distruttrice, e, come se nulla di serio fosse accaduto, riprese a parlare, ma, questa volta, con il pensiero: voleva che anche se Pan fosse riuscito a tappargli la bocca in qualche modo, sentisse e provasse ogni briciola di quello che lui voleva. Del resto, a cosa servirebbe essere telepatici, altrimenti?

    "Ah, quanto sei brutale, Dennis. Ho toccato un nervo scoperto, Dennis? Il cagnolino sotto sotto non è soddisfatto della fica corallina della sua padrona?"

    Kairos innalzò il proprio cosmo generando un'esplosione di energia spirituale, trascinando contro il Gea il frammento alternativo che aveva scelto per lui, con un'onda di potere atta a influenzare l'anima di Dennis sovrascrivendola con quella di un antico Pan, un Pan del tutto risvegliato, un Pan del tutto inumano, completamente bestiale, dedito a tutte le piacevoli pratiche riconducibili a Pan, specialmente quelle sessuali, risvegliando in lui il desiderio ossessivo e incontrollabile della Bestia. Ma perché Kairos avrebbe dovuto far eccitare Pan? Nel bel mezzo di uno scontro poi? Non era una cosa sensata, apparentemente, ma difficilmente una mente inferiore può comprendere i piani del grande Mefistofele prima che si manifestino in pieno. Mefisto riprese a parlare, la sua voce sembrava essersi abbassata, quasi stesse sussurrando qualcosa di proibito e segreto a Pan, pur dalla distanza che li separava.

    "Dimmi la verità, Dennis, il vero motivo per cui stai con lei sono LORO, vero? Quelle meravigliose caramelle di Diana e Sandra, così fresche, così appetibili, così vergini..."

    Inspirò profondamente, in modo maligno, come se potesse sentire l'odore di ciò di cui stava parlando, aumentando la stretta del suo potere spirituale sull'anima di Pan, cercando di aumentare ancora di più l'eccitazione dell'Araldo mano a mano che parlava, sempre di più, secondo dopo secondo, portandolo a provare un desiderio vero per le orribili situazioni che Kairos gli dipingeva dinanzi.

    "Diana, così meravigliosamente intelligente, così splendida! Quel corpicino sexy, così atletico e armonioso, così diverso dalla massa di muscoli della madre! E Sandra! Sandra! Certo, menomata, il cevello di una bambina, ma sarebbe un problema per il grande e grosso Dennis? Il modo in cui si avvicina, con quello sguardo timido... Ah, fa ribollire il sangue, non è vero? Che brividi ti da stare accanto a loro? Quanto è difficile per la Bestia restare calma in quei momenti? Tu sei un animale, Pan, sei l'Alfa! Il re delle Bestie! Chi più di un re ha diritto di prendersi ciò che vuole? Non conosci lo Ius Primae Noctis? O gli antichi riti della fertilità che inneggiano alla tua dea? Sarebbe addirittura legale da quel punto di vista, da parte tua, reclamare quella cosa così preziosa che si cela tra le loro gambe..."

    Rise sadicamente, il Diavolo, provando un perverso piacere nel descrivere a Dennis quelle cose che tanto detestava. Le parole furono accompagnate dalle immagini dei momenti in cui le due figlie di Johanna stavano insieme all'Araldo, durante le sue visite in fondo al mare, che alla luce di quelle parole e di quel potere assumevano tinte immensamente più fosce, e si alternavano freneticamente a flash di altre realtà, dove Pan era una belva spietata, incapace di controllare i suoi appetiti, che andavano in risonanza con la pressione spirituale esercitata da Kairos. E, allo stesso tempo, Kairos usò ancora i suoi poteri temporali, una tremenda esplosione di tachioni avrebbe dovuto avvolgere Pan, facendogli perdere altra energia vitale e ulteriori anni di vita, se si fosse lasciato colpire di nuovo, quel tanto che bastava per renderlo più debole e facile da piegare al suo volere, ma lasciandolo sempre, perennemente, "concentrato" su ciò che voleva fargli vivere. Voleva vedere quanto sarebbe potuto resistere, a continui invecchiamenti: il cosmo aiuta ad avere una vecchiaia sana, ma non concede certo la vita eterna, a chi non è predisposto.

    "È un po' come quando la piccola tenera Sanya ha ucciso quel ragazzino imberbe davanti a te, o, ancora meglio, quando TU hai ucciso per la prima volta! Ti ricordi Dennis? Ma certo che ti ricordi, sono sicuro che per tanto tempo quell''immagine è stata protagonista dei tuoi sogni. Anche li ti sei eccitato? Vedendo come la povera, tenera protagonista dello snuff veniva macellata dai cani? Quella volta eri giustificato dal limitarti, Dennis, al pelo, ma giustificato. Ma ora, Dennis, ora basta! Ragazzaccio, non dovresti mai contenerti. MAI! Ora sei vicino a essere uno dei ragazzi fighi, uno degli Immortali! Fa male al nostro spirito limitarci, sai Dennis? Devi proprio provare a lasciarti andare, senza nessuna inibizione. A chi importerebbe? Del resto, Dennis, tu SEI Pan, no? Comportati come tale allora! Liberati della stupida umanità che ti limita e GODI!!!"

    Diede un potente colpo col bacino, per enfatizzare ulteriormente il concetto di godere, mentre mostrava ancora e ancora a Dennis la morte della ragazzina che lo aveva portato a compiere il primo atto di "giustizia", che aveva dato origine alla sua vita attuale, che lo aveva portato ad essere ciò che era, sempre con quella violenta e innaturale eccitazione ad accompagnarlo in modo così terribile e malato.

    Kairos, nonostante presagisse che qualcosa di tremendo sarebbe arrivato a punirlo per quell'azione, viveva un momento di perverso piacere che nulla al mondo avrebbe potuto rovinare, nemmeno il dolore più intenso e atroce. Perché per Mefistofele, rovinare una vita valeva più della vita stessa.



    t2enVHT
    narrato - parlato - pensato - telepatia
    NOME » Kairos
    ENERGIA » Blu
    CASTA » Spectre di Hades
    SURPLICE » Mephistophelès grado VI integra. Maschera segnata dal necrocosmo
    STATUS FISICO » braccio rotto, dolore al collo per i fili, necrosi sulle parti scoperte delle braccia, sulle guance e sulle palpebre (totalmente sciolte). Contusione e danni da urto sparsi per la violenta caduta.
    STATUS MENTALE » No more me nice guy

    NOTE » mi prendo il tuo danno, prendo il volo e mi avvolgo in un'armatura di tenebre, per poi tentare di sovrascrivere la tua anima con quella di un Pan con inclinazioni sessuali poco "convenzionali" usando l'influenza spirituale (attacco debole), accompagnando la cosa con le mie parole (telepatia) e utilizzando immagini del Pan passato e del tuo passato (diversivo). Uso infine il Bio Forward per tentare di indebolirti ulteriormente con la perdita di energia vitale e renderti più difficile opporti (attacco forte). A te, darling.

    ABILITÀ » Artista delle Tenebre (costrutti parziali-tenebre+anticosmo) - Tessitore della Realtà (tempo+bonus a nera - dimensioni) - Manipolatore del Destino (influenza spirituale)
    TECNICHE » Bio forward
    Se il Rewind bio riavvolge il tempo di un organismo, il Bio forward serve invece ad accelerare il decadimento dei corpi, danneggiando e provocando un invecchiamento innaturale del corpo, fino alla sua distruzione. Quando un corpo, o una parte del corpo, compresi gli organi interni, entra in contatto con il cosmo di Kairos la prima sensazione che sopraggiunge è un forte dolore, dovuto alla progressiva morte delle cellele, una sensazione che ricorda gli effetti dell'abilità dispersione vitale. L'effetto distruttivo di questa tecnica, estremamente potente, non è tuttavia istantaneo, non porta cioè alla morte della vittima o alla distruzione di sue parti , ma agisce più come una sorta di veleno. Questo è dovuto al fatto che le creature dotate di cosmo possono opporre resistenza a questo potere: su avversari più deboli di Mefistofele l'effetto sarà molto più rapida e devastante, mentre avversari di pari livello o più forti subiranno meno i suoi effetti nefasti. Come nel Rewind bio, questo processo può anche portare il corpo ad una sua condizione futura, senza alterare troppo l'età della vittima ma solo la struttura del suo corpo, avendo un'interessante effetto debilitante sulla psiche della vittima, che si ritroverà a gestire sensazioni che non gli appartengono ancora



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    Sentiva l'odore della carne che si imputridiva e necrotizzava, quell'energia caustica che gli usciva dalla gola e divorava qualsiasi cosa aveva davanti. Non era una bella sensazione, ma vedere quel figlio di puttana soffrire come un animale era una consolazione più che sufficiente.
    La sua vittima aveva provato in prima persona cosa ci celasse nel suo arsenale più infimo e pericoloso, il veleno che si faceva strada nei muscoli riducendoli a putridume liquido. Si guardo le mani e le braccia, non riusciva a vederle sotto l'armatura, ma sapeva che stava succedendo qualcosa al suo corpo, e che la strada era ancora in salita.
    Lo spectre guadagnò distanza da Dennis si avvolse di pura energia nera, un'armatura aggiuntiva che segnava l'inconscia paura che quel demone provava per la Palingenesi. Dennis strinse il pugno destro con il palmo della mano sinistra, facendo schioccare le giunture, era pronto a deliberare altro dolore.

    La voce maligna e sottile del figlio di puttana che aveva davanti gli arrivò al cervello, senza viaggiare attraverso l'aria. Una voce che offendeva lui e Johanna, una voce che lo fece ringhiare con il fondo della gola. Un passo dopo l'altro, con assoluta lentezza, Pan cominciò ad avvicinarsi alla sua preda. Un grumo di energia diabolica si erse tra lui e quel finissimo parlatore che si sarebbe ritrovato con la lingua strappata a fine giornata. La bolla energetica gli esplose direttamente davanti, avvolgendolo in un abbraccio disgustoso e mortale come un'onda di melassa. Lo spectre non ricominciò a parlare, questa volta spostando l'oggetto del discorso su altri soggetti. Parole dannose come fumi tossici si insinuarono nella sua mente, descrivendo scenari e idee malsane che lo avrebbero potuto portare al vomito un'altra volta. La descrizione di Diana, di Sandra e di Pan sembrò riempirlo di lordura. Quel tono libidinoso e lascivo lo disgustò enormemente, ma lo spettacolo era appena cominciato.
    Immagini della sua vita, momenti passati ad Atlantide, momenti di vite passate che si fecero strada nel presente con assordante fragore. C'era la verità più nuda e cruda di Pan, una bestia, il Re delle bestie. Sapori ed odori lontani dipinsero un grottesco e fascinoso spettacolo di istinto animale, un Pan che prendeva quello che voleva con forza e violenza, che consumava fino allo sfinimento, divorando anima e corpo con cui giaceva. Immagini accostate in giustapposizione con ragazzine che aveva imparato a conoscere, a voler bene. Avrebbe dovuto disprezzare e gettare via anche solo l'ombra di certi pensieri, avrebbe dovuto svuotare la sua mente negare quelle assurde macchinazioni.
    Ma non ci riusciva.
    Vedeva se stesso, si vedeva in quel tipo di grottesche situazioni come un albero in una foresta, era quello il suo posto, era quello il suo abisso di male personale. L'energia lo stava rendendo ogni secondo più debole, la sua mente veniva cullata come un bambino in braccio ad un folle che dondolava avanti e indietro. Con suo sommo orrore sentì il sangue farsi strada verso il basso ventre. La forza di volontà di Dennis stava perdendo presa sulla macchina di morte della Dea, facendo emergere pensieri che avrebbero potuto farlo urlare.
    Il suo avversario spostò la sua attenzione sulla violenza pura, su come Dennis ne fosse e prendesse parte ogni giorno, i suoi eccitamenti mentre sentiva le ossa e la carne arrendersi al metallo ed al dolore. L'indurimento nei suoi pantaloni cominciava a renderli stretti, ma a Dennis non importava, nella sua mente venivano proiettate immagini e suoni. Immagini di violenza, la sua vera prima violenza, ed una voce che lo inalava ad un grado di Dio sulla terra, un immortale che avrebbe allungato le mani su chiunque e qualsiasi cosa.
    Non poteva permetterlo.
    Non poteva lasciare che quei pensieri dolci e collosi come sciroppo lo trasformassero in un animale, lui era un uomo, un umano! Non poteva permettere che l'autobus in fiamme di Pan causasse una strage, doveva mettere le mani sul volante, doveva schiarirsi la mente, doveva combattere quelle influenze maligne nel modo più diretto possibile:
    L'automutilazione.
    Se quei pensieri lo avevano tormentato con la loro natura disgustosamente invitante, allora avrebbe fatto in modo di associarli ad un dolore così profondo da evitare sorprese future.
    Mentre anima e corpo gli venivano torturate, Dennis usò tutta la sua forza di volontà per mettere sotto pressione una buona manciata di cosmo proprio sopra l'ingrossamento nelle sue parti basse. Respirò velocemente per un paio di secondi, chiuse gli occhi e strinse i denti.

    Ed il cosmo esplose.
    Il dolore fu tanto da costringerlo a genuflettersi. Vomito, questa volta vero, si fece strada dal suo esofago fino alla bocca, dove venne espulso quasi di getto. Pan aveva la pelle dura, ma un esplosione da sotto l'armatura era qualcosa che avrebbe piegato chiunque e qualunque cosa. Le mani, ora rugose e pallide, strinsero la terra con la punta delle dita. Anche se aveva un testicolo collassato, non era il momento di darsi pace. Il dolore serviva a schiarirgli le idee, un cilicio contro pensieri avvampati da un vero e proprio demoni, un mostro che non dava alla depravazione o alle disgrazie la dignità di essere al di sotto di lui, no, per lui era un gioco, un enorme scherzo alla quale puntare il dito e ridere.
    Pan sputò per terra un misto di sangue, saliva e vomito. Promise a se stesso che alla fine della giornata sarebbe stato lui quello a puntare il dito ed a ridere, ridere così tanto da bruciarsi i polmoni.

    Si alzò in piedi, il corpo più pesante di prima e di più ogni secondo in cui rimaneva avvolto nell'energia dell'avversario. Lo spectre avrebbe potuto anche strappargli via ogni grammo di forza muscolare, ma fin quando avrebbe avuto fiato in corpo, Pan sarebbe stato tanto incazzato quanto pericoloso, ed in quel momento pan era l'essere vivente più pericoloso sulla faccia della terra.

    Le sue gambe si contrassero, balzando verso il suo obbiettivo. Il cosmo gorgogliante e violento del Martello di Gea si espanse fino ai limiti estremi, pronto a fare del male a chi meritava. A poca distanza dallo Spettro ciarlante, Dennis portò alla bocca alla mano, imitando un corno acustico. Voleva arrivare così vicino al suo avversario da essere inondato dall'odore della carne marcente. Solo in quel momento avrebbe rilasciato sulla sua vittima un getto compresso di onde sonore in pieno viso, un getto che avrebbe potuto trivellare una montagna in due, un urlo che avrebbe zittito tutte le voci, sia quelle reali che quelle nella testa di Pan.

    Su4sahH

    B.F.G | ENERGIA VIOLA | PAN [VII]
    FISICAMENTE - Invecchiato accelerato, timpani danneggiati, danni ale zone basse tra le quali un testicolo collassato
    MENTALMENTE - Oh no no no no
    STATUS DARIAN - Indossata

    RIASSUNTO AZIONI - Another tank ma stavolta non va così bene, mi faccio molto male per fare snap e tornare in me stesso per poi venirti incontro e spararti un atomic breath fatto di suono compresso in faccia n'altra volta lol
    ABILITÀ -


    TECNICHE - 5:

    Balenottera azzurra.

    Oltre ad essere il vertebrato più grande della terra, la balenottera azzurra ha anche un altro primato: Quello di essere l'animale più rumoroso, capace di emettere suoni a 188 decibel.
    Questa forma dona a Pan un rozzo, ma proficuo controllo sul suono, che in genere si traduce in attacchi sonori dall'elevata potenza ed estremamente concentrati.
    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
    GEA IS A SYSTEMS ARCHITECT AND THE MULTIVERSE IS AN INFINITELY RECURSIVE ARCHITECTURAL SIMULATOR


    Edited by ~S i x ter - 27/2/2021, 12:25
     
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    IV

    "E poi dicono a me che sono pazzo!"

    Disse telepaticamente lo spectre, un sopracciglio alzato quasi a perdersi tra i capelli lucenti, dietro la maschera impassibile dell'elmo.

    "E non ti ho nemmeno accennato alle meravigliosi cose che avresti potuto fare a Claudia, in quel caso che avresti fatto, ti saresti strappato via le gonadi? Buon Me, ma non ti fai SCHIFO?!?!?"

    Kairos era sconcertato: perché mai infliggersi tali danni per andare contro la propria natura? Seriamente, Pan si era quasi danneggiato più da solo di quanto lo avesse danneggiato lui, era qualcosa di totalmente stupido! E per cosa? Per non accettare di non essere più umano?!? Ma cosa c'era di bello, nell'essere un umano? Mefistofele aveva avuto la malasorte di incarnarsi in innumerevoli umani, nel corso della sua esistenza come spectre, e ogni volta che si era pienamente risvegliato era stato un tale sollievo liberarsi degli stupidi limiti della natura umana: la stupida morale, il bisogno di sentirsi amati e apprezzati, il limitarsi costantemente in qualche modo per qualche stupida ragione, anche negli individui più osceni e disinibiti. Andava detto che lui non era mai stato davvero umano, lui risaliva a prima del tempo stesso e aveva sempre agito al di là del bene e del male, eppure davvero, questo atteggiamento lo lasciava basito al limite della rabbia.

    Era così concentrato in questi ragionamenti che a stento si rese conto dell'assalto di Pan, che gli volò addosso ancora una volta, muso a muso, spalancando la bocca.

    "Non altro vomito, per Hades!"

    Ma quello che gli arrivò addosso era peggio del vomito necrotizzante: era un urlo di potere infinito. Un urlo di una violenza così spaventosa che i timpani prima e poi gli organi dell'orecchio interno parvero esplodere, mentre l'armatura di tenebre che o avvolgeva, dopo aver offerto un'iniziale difesa, semplicemente scomparve, con le vibrazioni che percorsero la sua armatura, martellandogli il teschio e riverberando fin nelle profondità del cervello. Era un dolore assolutamente folle. Perfino la sua mente risultò confusa e oscenamente annebbiata, mentre la violenza dell'urlo lo scagliava lontano, verso il basso, contro il fianco della montagna. E, mentre precipitava, scombussolato e senza capire da che parte fosse voltato, il sistema intrinseco in ogni daimon, anche un daimon caduto, si attivò istantaneamente, e, praticamente come risposta a quei danni osceni, Mefistofele attivò in automarico la sua tecnica più segreta.

    [REWIND BIO - CRIMSON SURGERY]



    Istantaneamente la sua mente tornò lucida, giusto in tempo per fargli evocare le tenebre e attutire l'impatto con la parete rocciosa, che collassò su di lui seppellendolo sotto una sorta di tumulo, da cui lui si difese con uno strato di oscurità che lo isolò dalla forza schiantante dei massi. E a questo punto, qualcuno potrebbe chidere: MA COME FUNZIONA CRIMSON SURGERY?!? In realtà non se lo dovrebbe chiedere nessuno, l'abilità di per sé è estremamente semplice, addirittura banale: emulando il potere sacro della guarigione, l'orrore temporale fa fa regredire i danni, come una tecnica di cura, ma invece di rigenerare i tessuti danneggiati semplicemente faceva tornare indietro il tempo per il corpo, riportandolo a uno stadio salubre. Kairos detestava doverlo usare, era quasi un'ammissione di inferiorità per lui utilizzare la propria capacità di guarire. Ma doveva farlo, le ferite erano troppo serie, in un punto troppo delicato: il tempo prese a fluire all'indietro, l'emorragia nei canali auricolari si interruppe, l'apparato vestibolare tornò perfettamente integro e i timpani vennero riparati in modo grossolano, ripristinando il suo senso dell'equilibrio ma lasciando il suo udito più indebolito, senza però privarlo del tutto da esso. Le microfratture alle ossa del cranio si saldarono, i potenziali accumuli di sangue all'interno del cervello vennero riassorbiti istantaneamente. Il suo cosmo calò parecchio, e non aveva comunque riassorbito la maggior parte delle sue ferite, specialmente quelle superficiali, ma i danni alla testa erano imprescindibili. Ma ora che aveva finito di risolvere quel problema, doveva passare all'attacco: stava notando un certo affaticamento da parte di Pan, la sua strategia sembrava funzionare. Decise di continuare ancora la sua sinfonia su quelle note, ma cambiando stile: aveva avuto una idea nuova e vecchia al tempo stesso. Non avrebbe agito di nuovo senza schermarsi in modi più efficiaci questa volta: il suo cosmo tenebroso prese a montare, mentre il suo corpo veniva sconvolto da strane convulsioni e tremori che però non provocarono dolori, come al solito, del resto. Erano solo un semplice preludio a qualcosa di bellissimo.

    Sepolto sotto i detriti, Kairos mise in atto il suo attacco. Il cosmo oscuro che stava accumulando si plasmò e infine esplose, scagliando in aria i residui della montagna, mentre un mostro, una creatura uscita direttamente da una fiaba oscura, si innalzava con somma gloria. Il suo costrutto aveva l'aspetto di un gigantesco stallone nero, con un lungo corno sulla fronte, dalle grandi ali corvine si innalzò dal suolo, spazzando via i detriti e nitrendo furiosamente, sbattendo le ali per lanciarsi in aria, puntando contro Pan. Sulla sua schiena stava ritta una figura nera, ammantata di tenebre, le braccia conserte quasi come se fosse annoiato. Tutte quelle tenebre, Kairos doveva aver generato un'armatura supplementare di nuovo... Forse? La grande bestia nera arrivò a pochi metri dall'araldo quando, all'improvviso, la figura in nero sulla sua schiena si mise nlla stessa posa presa dal clone esplosivo all'inizio dello scontro, fece nuovamente il medio a Dennis, e prese letteralmente a sciogliersi, fondendosi con la cavalcatura, la cui forma si modificò in quella di un'enorme lancia nera. Ma anche quello era un trucco, perché la lancia, arrivata a pochi centimetri dalla faccia di Pan, si sarebbe divisa in migliaia di aghi che avrebbero dovuto conficcarsi negli occhi dell'araldo, per mettergli fuori uso la vista. Una figura oscura, contemporaneamente a quell'assalto, si materializzò dal nulla sospesa in aria a svariati metri dal suo nemico, una figura demoniaca ammantata di fantasmagorico orrore: Kairos aveva assunto la sua vera forma, ricoprendosi sempre di tenebre dissolutrici come una nuova corazza che lo rendeva lucido come marmo levigato, e ora avrebbe scagliato la sua vera offensiva: approfittando della distrazione fornita dai suoi costrutti e dall'esplosione di aghi, il Diavolo lanciò contro Dennis il Bio forward a piena potenza, ancora una volta, cercando di farlo invecchiare ancora e ancora, trasformando il suo corpo in un inutile involucro di carne raggrinzita. Il potere del tempo esplose da lui con una violenza superiore a quanto avesse fatto fino a quel momento, diffondendosi verso Pan come un'onda blasfema simile a miele invisibile in cui Pan avrebbe conosciuto gli indicibili orrori che lo scorrere del tempo può portare ai mortali. Orrori che anche l'umano più forte e perfetto finisce per scoprire, presto o tardi.



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    NOME » Kairos
    ENERGIA » Blu
    CASTA » Spectre di Hades
    SURPLICE » Mephistophelès
    STATUS FISICO » braccio rotto, dolore al collo per i fili, necrosi sulle parti scoperte delle braccia, sulle guance e sulle palpebre (totalmente sciolte). Contusione e danni da urto sparsi per le violente cadute. Curati danni ai timpani, al labirinto vestibolare, al cervello e alle ossa del cranio.
    STATUS MENTALE » I'm confused...

    NOTE » Mi prendo il tuo urlo in faccia, ma mentre precipito uso Crimson surgery e mi limito a curarmi, spendendo una bella quantità di cosmo per farlo. A quel punto, restando sepolto sotto le macerie del mio impatto, ti mando contro un clone ti tenebre con un costrutto a forma di unicorno alato che ti carica simulando un attacco perforante, prima di trasformarsi in una scarica di migliaia di aghi di tenebre dissolutrici che tentano di infilarsi nei tuoi occhi per incapacitarti la vista (ad) mentre sbuco da un portale in vera forma e coperto di tenebre, lanciandoti addosso a piena potenza il bio forward per cercare di consumarti ancora più energia vitale e farti invecchiare inesorabilmente. A te.

    ABILITÀ » Artista delle Tenebre (tenebre+anticosmo+costrutti) - Tessitore della Realtà (dimensioni+tempo con bonus a nera) - Manipolatore del Destino (influenza spirituale)
    TECNICHE »

    Rewind bio - Crimson surgery

    Questa variante del Rewind bio non viene usata in attacco, ma come tecnica supportiva. Crimson surgery sfrutta il potere del tempo per far regredire l'organismo del bersaglio non in modo nocivo ma salubre, riportandolo all'istante prima di aver subito dei danni, annullandoli, in una blasfema imitazione dei poteri curativi legati ai poteri sacri. Questo versatile potere si applica a un vastissimo range di danni e può risultare decisivo per salvare la vita dell'utilizzatore o dei suoi alleati, tuttavia richiede un sforzo e un dispendio energetico molto superiori a quelli di qualcuno dotato per natura di poteri curativi, e un danno della stessa gravità potrebbe dare maggiori problemi all'utilizzatore di questa tecnica di quanti ne darebbe a un vero guaritore.


    Bio forward

    Se il Rewind bio riavvolge il tempo di un organismo, il Bio forward serve invece ad accelerare il decadimento dei corpi, danneggiando e provocando un invecchiamento innaturale del corpo, fino alla sua distruzione. Quando un corpo, o una parte del corpo, compresi gli organi interni, entra in contatto con il cosmo di Kairos la prima sensazione che sopraggiunge è un forte dolore, dovuto alla progressiva morte delle cellele, una sensazione che ricorda gli effetti dell'abilità dispersione vitale. L'effetto distruttivo di questa tecnica, estremamente potente, non è tuttavia istantaneo, non porta cioè alla morte della vittima o alla distruzione di sue parti , ma agisce più come una sorta di veleno. Questo è dovuto al fatto che le creature dotate di cosmo possono opporre resistenza a questo potere: su avversari più deboli di Mefistofele l'effetto sarà molto più rapida e devastante, mentre avversari di pari livello o più forti subiranno meno i suoi effetti nefasti. Come nel Rewind bio, questo processo può anche portare il corpo ad una sua condizione futura, senza alterare troppo l'età della vittima ma solo la struttura del suo corpo, avendo un'interessante effetto debilitante sulla psiche della vittima, che si ritroverà a gestire sensazioni che non gli appartengono ancora.




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    Non era abbastanza. Aveva sciolto la sua carne, lo aveva travolto con le urla di chi non poteva più difendersi, ma non era ancora abbastanza.

    Sotto le macerie che si erano venute a creare, quello psicopatico era ancora vivo e vegeto, a giudicare dal picco cosmico che Pan riusciva a percepire. Due delle sue tecniche più potenti erano state incassate con relativa facilità, e la cosa lo riempiva di rabbia assoluta. Il suo corpo era ferito, stanco, mutato dalla magia dello spettro che stava combattendo. La sua bocca si stava riempiendo di un sapore metallico, la sua mente era annebbiata da un miscuglio di furia e malessere dell'anima. Sputò per terra, si strofinò la bocca con il dorso della mano, e scosse la testa. Non era ancora finita.

    Il cosmo oscuro esplose, sbriciolando i detriti che coprivano quel cretino in armatura viola. Un mostro di tenebre sbucò dalle macerie, un cavallo, un cavallo alto ed un cavaliere. Quella disgustosa ostentazione di apparenza riempì Pan di disgusto, Non riusciva neanche ad immaginare la sfilza di problemi mentali che un individuo del genere era in grado di sfoggiare con tanta noncuranza.
    Pan alzo le braccia, stringendo la guardia ed i pugni, pronto ad osservare ancora una volta quel grottesco artista fallito che aveva davanti. La punta di una lancia d'ossidiana si stava avvicinando a lui, che aveva abbassato il mento sul petto e si riparava dietro le sie braccia.
    Improvvisamente, quella lancia esplose.
    Migliaia di sottili aghi esplosero a pochi centimetri dalla sua faccia. Chiuse gli occhi il più in fretta che potette, mentre alcuni aghi gli punsero le palpebre facendole sanguinare. Qualche istante dopo, mentre Pan era perso nella sua cecità momentanea, un altro picco energetico gli pizzicò i sensi. Riuscì a malapena ad aprire l'occhio destro, con il sangue che gli sgorgava dalle palpebre e gli rigava le guance. Non c'era più quella figura umana coperta di metallo viola, no, ora aveva davanti un vero mostro, un demonio coperto di nero. Da quella scultura demoniaca vivente un'onda di energia si sprigionò, puntando verso Pan come un fiume in piena, la stessa energia che lo aveva travolto poco prima, privandolo di molta della sua forza. Il suo cervello diede gli impulsi alle gambe di spostarsi di gettarsi di lato con tutta la rapidità possibile, ma quella massa di energia estremamente densa lo aveva già agguantato, intaccando il suo corpo ed il suo spirito, quella manciata di momenti era stata più che sufficiente a drenare la sua forza. Dennis si ritrovò a rotolare sul pavimento, in preda ad un fittissimo dolore che gli attraversava il corpo. Alzarsi in piedi puntellando la terra con gambe e braccia fu estremamente faticoso, si sentiva debole, estremamente debole. Era forse questa un'altra opera d'arte di quel maniaco omicida? Un altro spettacolo da osservare ed alla quale applaudire, una performance artistica da giudicare bevendo vino da tremila dollari e si commentava su come l' Ararlo della Forza avesse perso la sua potenza.

    Ma a Pan non importava.
    Ciò che veramente importava era il fatto che quel demonio era ancora in piedi.
    Aveva falciato delle vite già martoriate dallo stato del mondo, le aveva massacrate, le aveva umiliate, le aveva trattate come qualcosa al di sotto della carne da macello. Quel demonio aveva visto il viso sofferente di chi si ostinava a vivere in quel mondo malato, ed aveva deciso di agire in modo tanto mostruoso. E ancora non la smetteva di gioire della cosa, macchiando l'esistenza intera con pensieri tanto perversi da aver spinto Dennis a mutilarsi.

    Era arrivato il momento di finirla.

    La furia di Dennis si espanse fino ai confini estremi del cosmo, la sua rabbia ribollì nel suo cosmo come un oceano di insetti affamati. Si alzò in piedi, mostrando un fisico più emaciato che mai. Andava bene, benissimo addirittura, quel demonio poteva strappargli i tendini dalle ossa per quanto gli importava, poteva anche cavargli l'occhio che ancora riusciva ad aprire. Pan non si sarebbe fermato, perché il suo essere un'arma andava oltre la forza fisica, quella era un mero strumento, un mezzo per raggiungere i suoi scopi di assassino al servizio della madre, perché lui era l'essere vivente con le zanne più affilate del creato.

    Corse con tutta l'aggressività che poteva. Si, il suo corpo non era più forte come qualche minuto prima, ma gli era rimasta abbastanza energia per muoversi a velocità elevatissime.
    Ma non avrebbe cercato lo scontro fisico, non quella volta.
    Si sarebbe fermato a pochi metri da quella mostruosità coperta di nero, frenandosi piantando i piedi nel terreno. Dal suo corpo si sarebbero liberati centinaia, no, migliaia di sottili filamenti durissimi, diretti contro il suo avversario, pronti ad invischiarsi e ad aggrovigliarsi intorno al corpo del suo avversario, immobilizzandolo come un bozzolo.
    Su quella miriade di fili sottili come capelli, il suo cosmo selvaggio si sarebbe propagato e compattato al momento giusto, nel momento in cui si sarebbe raggiunta la più possibile immobilità. Quel cosmo, instabile ed in qualche modo viscoso sarebbe poi esploso con la massima energia possibile per l'Araldo, come centinaia, se non migliaia di tonnellate di tritolo, lacerando quel nuovo corpo che lo sovrastava. E se neanche un'esplosione di tale potenza non fosse stata abbastanza, avrebbe provato qualcos'altro, ancora una volta, e poi ancora e ancora, fino a quando non avrebbe cesellato il significato della parola “paura” negli occhi dello Spectre.

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    FISICAMENTE - Invecchiato accelerato, timpani danneggiati, danni alve zone basse tra le quali un testicolo collassato, perdita della forza straordinaria, occhio sinistro ferito
    MENTALMENTE - Time to die
    STATUS DARIAN - Indossata

    RIASSUNTO AZIONI - Difendo dagli aghi ma mi gioco un occhio, mi becco parte del bio forward, e corro verso di te per poi cercare di immobilizzardi con millemila fili (ad) e farti esplodere con in cosmo esplosivo a viola (af), qualcosa tipo così giusto per darti un aiuto audiovisivo
    ABILITÀ -


    TECNICHE - 3:

    Ragno Caerostris darwini.

    Dieci volte più resistente del kevlar, la tela di questo ragno è uno dei materiali più sorprendenti del regno animale, e viene usata per costruire strutture anche di venti metri di lunghezza. Questa forma dona all'Araldo della vita animale la capacità di creare fili straordinariamente resistenti che possono essere usati in concomitanza alla terrificante forza dell'Araldo.

    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
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    Qualsiasi cosa Pan volesse fare, qualsiasi piano la sua testolina mortale potesse concepire, non erano nulla per lui: Kairos aveva sondato per innumerevoli milioni, anzi, miliardi di anni il Tempo, e anche se ogni tanto poteva ancora stupirsi di qualcosa, non sarebbe certo avvenuto in quel momento.Certo, era una strategia molto più raffinata di quanto potesse anche solo sperare da Pan, ma si trattava ancora una volta di una trappola di fili. Molti fili, stavolta. Troppi fili. Decise di fare una scommessa: i suoi occhi scrutarono il futuro e videro ciò che stava per avvenire, e quello che vide non era piacevole. Ma che birbone, l'Araldo! Che mossa subdola. E poco utile.

    Intrappolarlo nei fili era, in effetti, una mossa davvero utile, avrebbe potuto farla finita in un lampoForse avrebbe potuto difendersi in maniera normale, subire qualche danno e continuare quella danza ancora per un po'... Ma no, non sarebbe avvenuto: Kairos voleva farla finita, a costo di esaurire il proprio cosmo in quell'azione. Avrebbe fatto in modo di non farsi nemmeno toccare da quei lerci fili di ragno, avrebbe messo al suo posto quel mortale con quella mossa, cercando di minare anche la sua sicurezza, oltre al suo corpo. Il suo cosmo esplose con una violenza inenarrabile, avvolgendo ogni cosa in un abbraccio disgustoso e gelido. Un abbraccio che avrebbe portato all'immobilità assoluta, al congelamento privo di gelo, la stasi assoluta che precede la morte. Spalancò le braccia, reclinando la testa cornuta all'indietro, ridendo sadicamente, una parola in una lingua che nessuno conosceva, nella realtà materiale, e che era parlata solo dai daimon di Erebo. Una parola, però, che potrebbe essere semplicemente conosciuta come...

    [The World]



    Il tempo si fermò all'istante, i fili si bloccarono nell'aria e il diavolo, semplicemente, si spostò. Anche se forse, semplicemente era sbagliata come parola, perché Kairos faticò moltissimo a muoversi: gli mancavano le forze, perse addirittura un po' di quota. Questa volta forse aveva esgerato, usare il blocco del tempo dopo una cura così forte, forse, era stata una mossa fin troppo superba. Ansimò, curvandosi in avanti con la testa che girava, e si costrinse a traslare nell'aria: in quelle condizioni, non poteva mantenere the World in modo così esteso per troppi istanti, avrebbe dovuto rilasciarlo in qualche secondo. Riuscì a spostarsi alle spalle di Pan, finalmente, e proprio in quell'istante rilasciò la tecnica, scatenando il potere del tempo con le forze che gli restavano. Forse era stato troppo ottimista a pensare di poter andare avanti ancora per alcune mosse. Ghignò comunque, con una risata gutturale e cattiva, cattiva come la bile che sentiva risalire lungo la gola a ogni risata. Ricacciò indietro quella sensazione e con voce roca ma suadente, si rivolse a Pan.

    È stato divertente, figliolo, magari dovremmo rifarlo, un giorno. Ma non presto. Temo che tu avrai altro a cui pensare, non è vero? Altre giovani e tenere fanciulle da accudire, si?"

    Ancora una volta le immagini delle altre timeline si palesarono davanti a Dennis, mostrandogli i vari Pan che compivano atti innominabili su ragazzi e ragazze di età varie, ma tutti troppo, troppo estremi. Per un mortale, quantomeno. E mentre mostrava tutto questo, il Diavolo manipolò ancora una volta il tempo stesso, cercando di investire Pan con la potenza blasfema del tempo maligno,ricoprendolo di una massa di miele oscuro e invisibile che gli avrebbe drenato altre energie, sempre di più, continuando l'opera che aveva iniziato diversi istanti prima. Forse la forza che stava imprimendo era inferiore a quella che avrebbe potuto utilizzare se non avesse attivato la stasi assoluta, ma era una forza ancora abbastanza grande da dare il colpo finale al corpo di Pan, se non si fosse difeso ancora una volta, come aveva continuato a fare fino a poco prima, quando forse aveva capito che non era così divertente scherzare con il tempo, anche quando si era in apparente vantaggio.

    "Dust to dust, little beast."

    Sentì il corpo scosso dai tremiti, mentre il cosmo fluiva, la vista che si annebbiava lentamente: si, troppo cosmo. Davvero, troppo, cosmo. Avrebbe dovuto stare più attento, in futuro: se quel colpo fosse andato male, forse per lui sarebbe andata davvero molto, molto peggio del previsto. Tutto sarebbe stato deciso da quell'estremo, finale all-in.

    "Show me you hand, boy."



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    NOME » Kairos
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    CASTA » Spectre di Hades
    SURPLICE » Mephistophelès
    STATUS FISICO » Braccio rotto, dolore al collo per i fili, necrosi sulle parti scoperte delle braccia, sulle guance e sulle palpebre (totalmente sciolte). Contusione e danni da urto sparsi per le violente cadute. Curati danni ai timpani, al labirinto vestibolare, al cervello e alle ossa del cranio. Fatica estrema.
    STATUS MENTALE » Fuck this damn shit

    NOTE »Fermo il tempo, evito il tuo attacco, immagini brutte brutte come diversivo, bio forward, shit I'm tired. A te.

    ABILITÀ » Artista delle Tenebre (tenebre+anticosmo+costrutti) - Tessitore della Realtà (dimensioni+tempo con bonus a nera) - Manipolatore del Destino (influenza spirituale)
    TECNICHE » The World

    The World è la tecnica di stasi ultima, che permette di congelare il tempo in modo perfetto e assoluto senza bisogno di particolare concentrazione da parte dell'utilizzatore. Egli può manipolare il continuum in modo tale che un'area sottoposta all'influsso del suo cosmo (o un singolo bersaglio) sia immobilizzata nel tempo, non solo rallentata, ma sottoposta a una vera e propria stasi, un congelamento che la lascerà però cosciente di tutto ciò che accade attorno ad essa. Questa tecnica di stasi ha una formidabile componente difensiva, in quanto grazie ad essa Kairos, una sola volta per duello, può fermare il tempo per poter evitare completamente il danno, senza subire nessun effetto negativo. Un effetto particolare di questa tecnica, quello che la rende davvero peculiare, e la capacità di agire non solo sul creato, ma anche in maniera totalmente efficiace su coloro che sono dotati di cosmo, e che in quanto tali possono opporsi al poter di rallentamento o accellerazione del tempo, funzionando in modo simile ad una tecnica di sigillo, per congelarlo nel tempo e renderlo una facile preda per gli attacchi di Kairos o dei suoi alleati., o, semplicemente, per permettergli di assistere con calma alla placida eliminazione di tutto ciò che ama.


    Bio Forward

    Se il Rewind bio riavvolge il tempo di un organismo, il Bio forward serve invece ad accelerare il decadimento dei corpi, danneggiando e provocando un invecchiamento innaturale del corpo, fino alla sua distruzione. Quando un corpo, o una parte del corpo, compresi gli organi interni, entra in contatto con il cosmo di Kairos la prima sensazione che sopraggiunge è un forte dolore, dovuto alla progressiva morte delle cellele, una sensazione che ricorda gli effetti dell'abilità dispersione vitale. L'effetto distruttivo di questa tecnica, estremamente potente, non è tuttavia istantaneo, non porta cioè alla morte della vittima o alla distruzione di sue parti , ma agisce più come una sorta di veleno. Questo è dovuto al fatto che le creature dotate di cosmo possono opporre resistenza a questo potere: su avversari più deboli di Mefistofele l'effetto sarà molto più rapida e devastante, mentre avversari di pari livello o più forti subiranno meno i suoi effetti nefasti. Come nel Rewind bio, questo processo può anche portare il corpo ad una sua condizione futura, senza alterare troppo l'età della vittima ma solo la struttura del suo corpo, avendo un'interessante effetto debilitante sulla psiche della vittima, che si ritroverà a gestire sensazioni che non gli appartengono ancora.



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    assoluta, un assioma. Anche senza la forza fisica del Re delle bestie, lui era più forte, lui era quello con il coltello dalla parte del manico tra i due.

    Eppure non riusciva a muoversi.
    Aveva scatenato la sua abilità intrinseca, vedeva i fili diramati in direzione del suo avversario. Ma niente si muoveva, ne lui, ne i filamenti, neanche l'aria intorno a lui. Si sentiva come se stesse trattenendo l'aria da meno di un secondo, solo che quel secondo era stato stirato all'infinito in ogni direzione possibile.
    Il mostro si mosse, un fantasma dietro ad una vetrata piena di condensa. Non sapeva cosa stava succedendo, era furioso oltre ogni limite, e non poteva muoversi.

    Il mondo riprese la propria corsa, e lo Spectre gli era ora alle spalle.

    È stato divertente, figliolo, magari dovremmo rifarlo, un giorno. Ma non presto. Temo che tu avrai altro a cui pensare, non è vero? Altre giovani e tenere fanciulle da accudire, si?"

    Non ebbe neanche il tempo di girarsi completamente,che i suoi sensi vennero travolti dallo scorrere della verità. Le azioni orribili che Pan aveva compiuto nella sua lunga storia, le mostruosità con cui aveva macchiato la terra ed i cieli. I crimini con cui aveva lordato la sua vita e quelle di migliaia di altri individui. Un senso di disgusto impetuoso lo assalì alla vista di quelle mostruosità, a quelle immagini che lo tormentavano dal momento in cui Pan e Dennis divennero una cosa sola. L'unica cosa che non gli fece perdere la concentrazione in quel mare di orrore fu la voce stessa di quel bastardo dall'armatura viola. Il suo odio per quell'essere era come l'ago di una bussola che puntava verso il suo obbiettivo.

    Poi, in un lampo più veloce del pensiero, qualcosa scattò in lui.
    Il suo avversario non aveva fatto altro che chiamarlo “mostro”, forzandolo a vedere e provare cose orribili, a mutilarsi per reazioni non volontarie,sottolineando lo schifo che Pan suscitava in lui. Aveva provato a trivellargli il cervello con pensieri abbietti, mentre colpo dopo colpo gli aveva strappato via la sua forza erculea. E quell'insieme di elementi fu come per Pan illuminante come la luce del giorno:

    Quel demone aveva paura di lui.
    Con quasi assoluta certezza, lo Spectre non lo avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura. Ma era così, la forza di pan era uno spauracchio tanto potente da fargli provare terrore inconscio. Sotto quell'aspetto, quel mostro in viola non era diverso da chiunque esistesse sotto il cielo.

    Si girò verso il pagliaccio dalla voce suadente. Ancora una volta i suoi sensi elevati vennero pizzicati da quell'energia che lo aveva consumato per tutto il tempo. Ancora una volta lo spettro si era rifugiato in quella particolare strategia. E per Pan andava più che bene.
    Si fece avvolgere da quella densa energia caustica che gli divorò letteralmente i muscoli. Il suo stesso peso divenne come un macigno sulle sue gambe, e si ritrovò per terra, sulle sue ginocchia. Avrebbe lasciato lasciato a quel demonio tutto il tempo del mondo per finire la sua opera, qualsiasi fosse stata la sua strategia, ma nel momento, nel femtosecondo in cui avrebbe smesso, il mondo sarebbe stato testimone di un avvenimento spettacolare.

    Pan giaceva li, sorretto da un braccio, con il corpo ridotto a quello di un ultracentenario., il suo respiro era calmo, la sua mente quasi statica. Stava aspettando il momento giusto.
    E quel momento arrivò:

    Show me you hand, boy.

    In quel momento, La Palingenesi fece qualcosa di assolutamente discordante con la sua apparente situazione:

    Sorrise.

    L'espressione di rabbia ed odio venne sostituita da un sorriso che sembrava la porta per un abisso di dolore infinito. Il suo corpo rinsecchito cominciò a brillare del furibondo cosmo dell'Araldo della Forza, un rumore di milioni di insetti infuriati. L'energia cosmica riempì ogni cellula del corpo martoriato del Re delle bestie. La sua massa muscolare fu come sotto l'effetto di una pioggia curativa, ed in meno di un secondo l'imponente stazza di Pan tornò alla sua vecchia gloria. Il suo collegamento con l'essenza della vita gli aveva donato nuova forza, ed era ora di usarla a pieno.

    Scattò verso quel mostro in viola, caricando il braccio destro all'indietro al massimo delle sue capacità, stringendo il pugno tanto da sbiancarsi le nocche, pronto a scatenare un colpo che avrebbe potuto frantumare una montagna. Diretto verso la testa dello Spectre con l'intenzione di frantumargli il cranio in decine di pezzi.
    Non erano azioni che richiedevano poca energia, ma gli era stato chiesto di mostrare le sue mani, e lui era felice di obbligare alla richiesta.
    Per ore.
    Ed ore.
    Ed ore...


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    RIASSUNTO AZIONI - mi becco tutto tutto l'invecchiamento possibile, rigenero la massa muscolare così da riprendere L'ERCULEA FORZA, e mi accingo a farti esplodere il capoccione così
    ABILITÀ -


    TECNICHE -
    1:

    Stella marina.

    La struttura cellulare di Pan diventa più flessibile, il suo processo di guarigione diventa un vero e proprio fattore rigenerante che gli permette di ricreare varie parti del corpo ferite o addirittura mancanti, tutto al prezzo di un dispendio cosmico direttamente legato alla gravità della rigenerazione attuata.


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    Avvenne tutto molto in fretta, tanto per cambiare: Pan prese in pieno il suo colpo, ma riuscì a rigenerarsi completamente e si scagliò su di lui per prenderlo a pugni: non era molto chiaro a Mefistofele come facesse a muoversi così bene in aria, ma non erano fatti suoi, lui doveva solo difendersi, provare a fargli male e poi andare a casa a godersi la serata: avrebbe consumato del buon vino, si sarebbe guardato un film e poi avrebbe organizzato la mietitura del giorno dopo. Una normale serata nel Canvas insomma. Quando Pan fu su di lui, Kairos usò la Marvelous Room in modo che agisse sia da difesa che da attacco, cercadno di assorbire la maggior parte dei pugni del suo nemico e tentando di disintegrare le sue mani con quel vortice oscuro. Lo spazio si torse con violenza, molta vilenza, e le tenebre lo squarciarono con la solita perversa precisione chirurgica, annichilendo i granelli di polvere attorno a loro, e perfino gli atomi che componevano l'aria. Quando il primo pugno la colpì fu come se l'avesse fatto rimbalzare, grazie alla rotazione disintegrante della sua splendida tecnica, così sublime e perfetta da far quasi commuovere. Altri pugni rimbalzarono e fu un vedere bellissimo, ma, purtroppo, per quanto potesse sforzarsi, ormai era finita: il suo cosmo si stava esaurendo, era arrivato al capolinea. La sua tecnica vacillò, vacillò quei secondi necessari per venire sfondata e distrutta dalla mera forza bruta, che disperse il cosmo di Kairos nell'aria, interrompendo la rotazione. I pugni gargantueschi di Dennis riuscirono a raggiungere e a colpire il volto bellissimo di Mefistofele con tanta, tanta violenza e per molte, molte volte. Gli sembrò che il cervello gli fosse stato messo in una centrifuga, sentì gli incisivi rompersi, e pure qualche altro dente. Il naso seguì a breve e poi gli zigomi, e in un attimo l'intera faccia di Kairos fu una maschera nera e tumefatta, qualcosa di orribile e inguardabile. Un vero orrore cosmico.

    "Il mio chirurgo sarà felicissimo. Oh, aspetta, sono io il mio chirurgo."

    Perfetto, cominciava a sragionare, combinazione di dolore e stanchezza l'avevano messo fuori gioco. Per fortuna, tuttavia, la brutalità fu davvero estrema, così estrema da riuscire, a un certo pounto, a spingere Kairos lontano da Pan, mettendolo fondamentalmente al sicuro dal suo nemico, con il volto deturpato,il cervello sconquassato e molti meno denti di quanti ne avesse prima, ma in fin dei conti era nulla. Mentre era a terra, sull'orlo dell'oblio, il tempo parve riavvolgersi, e i danni che aveva subito per tutto il duello svanirono del tutto, lasciando il suo corpo perfetto e splendido come se fosse appena uscito dallo stampo di un bronzista, ma con così poco cosmo che era un miracolo che non fosse già svenuto per la fatica. Provò a rialzarsi, ma cadde quasi a terra nuovamente, e solo la sua immensa forza di volontà lo sostenne in quel momento tragico, mentre ridacchiava convulsamente e tremava per lo sforzo e la stanchezza.

    "Questo ha fatto male sai? Cattivo ragazzo, non si dovrebbe mai picchiare un anziano! È stato quasi divertente avere a che fare con te, anche se mi aspettavo di molto meglio. Ma davvero di molto meglio!"

    La sua risata era così malata da non poter credere che fosse reale, era qualcosa che proveniva da un passato troppo remoto perché la mente umana potesse anche solo vagamente concepirlo. Pur non riuscendo più a vedere nulla, se non ombre indistinte e macchie baluginanti dinanzi al suo campo visivo, Kairos continuò a parlare, con una quantità di fiato sorprendente, per qualcuno di così esausto: c'era da pensare che si conservasse un briciolo di energia solo per fare entrate e uscite teatrali.

    "Male male, ragazzotto, solo ora, sul finale, mi hai mostrato un minimo di grinta e di violenza senza limiti. Ma non temere, ci vedremo ancora, te lo prometto, e avremo modo di sperimentare nuovi modi di avere violente erezioni durante il combattimento."

    E mentre si inchinava, scagliò un ultima sequenza di scene e immagini, mostrandogli sempre quelle atroci (per una mente meno inumana della sua) sequenze con cui lo aveva torturato prima. Molte, immagini, molte adorabili imagini, alucne identiche alle precedenti, altre inedite. Ma tutta roba di gran qualità. Un regalino di addio, prima che le tenebre lo avvolgessero per portarlo a casa. Un manto nero e caldo, che lo coprì totalmente fino a renderlo simile a un enorme slime fatto di catrame.

    "Ti lascio un regalino, gioca pure col tuo pisellino questa notte, pensando alle belle cose che hai visto. A presto, Denny-boy, i miei omaggi a Sea-Dragon, e soprattutto a quelle puttanelle fresche fresche!"

    E detto questo, le tenebre avvolsero il demonio, facendolo sparire dalla terra carnica, e riportandolo a casa, dove il suo nemico non poteva più raggiungerlo.



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    STATUS MENTALE » Shit shit shit

    NOTE » Assorbo parte del danno con la Marvelous Room usata come scudo e allo stesso tempo provando a danneggiarti con la sua torsione spaziale distruttiva (af). Prendo il resto del danno, mi lascio cadere, mi curo e me ne vado con tanti saluti dopo averti lanciato addosso di nuovo immagini sconce. Thx per il duello

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    TECNICHE » Marvelous room

    Come dice il nome, questa tecnica è meravigliosa: per attivarla, Kairos sprigiona dal proprio corpo un vortice di cosmo tenebroso, che va a distorcere il tessuto spazio-temporale, torsione che andrà poi a delimitare una zona ben precisa del campo di battaglia, che verrà appunto definita "room". All'interno di questo spazio profanato, il vortice genererà violentissime torsioni del continuum che investiranno il corpo della vittima designata di tenebre dissolutrici, la quale, se non si difendesse o non riuscisse a liberarsi in fretta, verrebbe colta dalla tremenda sensazione di sentire il proprio corpo rivoltarsi e sfaldarsi sotto gli effetti delle tenebre dissolutrici di cui il vortice è imbevuto, e che, di fatto, è la componente che annichilisce la materia, riportandola alla struttura quantica, dopo che le torsioni dello spazio l'hanno spezzata. La quantità di tenebre usate in questa tecnica è notevole, ma rende comunque il processo di annientamento abbastanza lento, se usato su avversari di potere pari o superiore all'utilizzatore, garantendo in compenso un dolore immane e profondamente debilitante.


    Crimosn surgery

    Questa variante del Rewind bio non viene usata in attacco, ma come tecnica supportiva. Crimson surgery sfrutta il potere del tempo per far regredire l'organismo del bersaglio non in modo nocivo ma salubre, riportandolo all'istante prima di aver subito dei danni, annullandoli, in una blasfema imitazione dei poteri curativi legati ai poteri sacri. Questo versatile potere si applica a un vastissimo range di danni e può risultare decisivo per salvare la vita dell'utilizzatore o dei suoi alleati, tuttavia richiede un sforzo e un dispendio energetico molto superiori a quelli di qualcuno dotato per natura di poteri curativi, e un danno della stessa gravità potrebbe dare maggiori problemi all'utilizzatore di questa tecnica di quanti ne darebbe a un vero guaritore.



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    La sua mano destra era coperta di sangue, saliva e sudore. Aveva colpito quell'abominio con tata forza da far spuntare pezzi di ossa bianca da sotto la pelle. La rabbia di Dennis era tale da provare il suo fisico, il suo corpo materiale era letteralmente compresso dal puro peso della sua rabbia. Il suo respiro era profondo e pregno di aggressività.
    Vide il mostro strisciare per terra, tenendosi la faccia con le mani. Meritava di più. Meritava di peggio. Meritava tutto il male che il Martello di Gea era capace di elargire a mostri come lui. Un altro picco di energia cosmica, e quel demone era ancora in piedi. Ci rimase per un paio di secondi, per poi tornare sul terreno.
    Pan non aveva intenzione di prestare la minima attenzione a quello che lo Spectre stava dicendo. Si avvicinò piano, passo dopo passo, il pugno ancora grondante di sangue. Fu l'intenzionale percezione di tre parole, tre parole in quel mare di nonsense che il demone gli stava vomitando addosso:

    Ci rivedremo ancora.

    Le vene del suo corpo si ingrossarono vistosamente. Le implicazioni di quelle tre parole erano terrificanti, erano mostruose, erano oltremodo irritanti. No, non stava accadendo, non poteva accadere, non dopo tutto quello che era successo. Lo avrebbe impedito, lo avrebbe costretto a rimanere li anche al costo di strappargli gambe e braccia costringendolo a vivere come un verme per i prossimi dieci minuti.

    O almeno quella era l'idea iniziale.
    Un flash di immagini disgustose lo colpì ancora prima che potesse scattare contro lo Spectre. A quel punto ne era esacerbato, ma la sorpresa fu paragonabile ad uno sbuffo di polvere negli occhi. Nulla di permanente, ma abbastanza da deconcentrarlo per quei pochi secondi sufficienti a far scappare quel bastardo in viola.
    Si strofinò gli occhi, per poi scoprire che era rimasto da solo.
    Scosse la testa dall'incredulità. Il suo cosmo cominciò ad emanare un grave suono carico di rabbia. Le sue braccia tremavano dalla pressione applicata sulla sua carne. Intorno a lui il monumento del suo fallimento. Si abbassò sui suoi talloni, piegando la testa sul suo petto e sollevando i pugni stretti come presse idrauliche. Aveva visto orrori senza fine, aveva combattuto contro creature che vedevano le creature come lo sporco sotto le unghie, era stato sconfitto da mostruosità dai pensieri impenetrabili.
    Ma solo uno era fuggito.

    Il suo cosmo esplose in una colonna alta quasi un chilometro. Il suo corpo si innalzò al cielo insieme all'energia, mentre una cacofonia formata dal rumore di dieci miliardi di insetti ed il suo urlo ancestrale ferì l'aria intorno a lui. La terra stessa cominciò a tremare ed a spaccarsi, intimorita da quella dimostrazione di furia senza fine.
    Lo avrebbe trovato, sarebbero passati mesi, o anni, o millenni, ma lo avrebbe trovato. Lo avrebbe costretto a rimanere con lui per tutto il tempo necessario, e gli avrebbe fatto ingoiare aghi ipodermici e bottiglie di vetro fino a fargli collassare lo stomaco, per poi costringerlo a tornare da dove era venuto con un post-it attaccato alla schiena:




    Behave.



    Su4sahH

    B.F.G | ENERGIA VIOLA | PAN [VII]
    FISICAMENTE -, timpani danneggiati, danni alle zone basse tra le quali un testicolo collassato, occhio sinistro ferito
    MENTALMENTE - -------
    STATUS DARIAN - Indossata

    RIASSUNTO AZIONI - It was fun, alla prossima!
    ABILITÀ -


    TECNICHE -



    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
    GEA IS A SYSTEMS ARCHITECT AND THE MULTIVERSE IS AN INFINITELY RECURSIVE ARCHITECTURAL SIMULATOR
     
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