[mega quest saints] we can be heroes - Sonnenwalzer - Parte 7

Bart, Andrea e Therese/Nike vs Karl

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    Protogenos of Death

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    a luce generata da Andrea fu risucchiata dal corpo di Karl, che divenne una forma indistinta luminescente.

    Girando su se stesso all'ultimo istante, egli usa il suo avambraccio destro per deviare la traiettoria del Tridente per incontrare quella della Lancia Bracciale.

    L'impatto è terrificante, le vibrazioni delle due armi distruggono il braccio di Karl e generano una terrificante esplosione, attraverso la quale Nike cerca di bersagliare il servitore di Ponto con migliaia e migliaia di strali argentee.

    Quando la luce si dirata, a circa una trentina di metri da voi notate un dodecaedro di luce che protegge presumibilmente il corpo di Karl.
    La luminescenza viene via via assorbita da una sostanza nera che ora adorna e compone il suo corpo di nuovo integro, mentre il viso è completamente trasfigurato.
    Le membra sono composte di uno strano metallo che continua a cambiare colore alla vostra vista, passando dal nero pece al violaceo.
    Il viso invece è bianco e inumano.
    Gli occhi in cui vortica tutto il potere della corruzione sono su di voi.

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    Io sono l'Araldo del Sole Nero, il sono il futuro, il Cosmo e la Vita non hanno segreti per me. La mia luce proviene dall'abisso del mio Signore. Scomparite in essa.

    Infinite particelle di luce avvolgono in forma di globo Andrea e Bart, mentre altrettanti filamenti luminescenti salgono dal suolo e cercano di avvolgere Nike.

    Le particelle estendono la propria luminescenza, rinchiudendo i cavaliere d'oro in dodecaedri simili a quello che proprio ora ha smesso di brillare attorno a Karl.

    Mi occuperò prima di te, ingrata Therese...

    I filamenti luminosi ora vengono percorsi da scariche di saette rossastre, mentre Nike cerca di contrastarne la forza con la sua emanazione cosmica, che distrugge i lacci che la vincolano, subito sostituiti da altri.

    Ci vuole tempo per dominare un potere così grande... e il tuo tempo si conclude ora.

    Nike si dimena ed in un urlo di guerra richiama da cielo una saetta argentea che impatta al suolo a pochi metri da sé.
    Uno scettro, simile al classico Scettro di Atena, è comparo e con la sua energia disperde i vincoli creati da Karl.

    Fa giusto in tempo ad afferrarlo che un enorme raggio di luce incandescente colpisce Nike che, vorticando l'arma, crea uno scudo che infrange l'assaldo.

    Il potere della corruzione è grande, facendo arretrare via via la Dea, ma non è così grande da riuscire ancora a sopraffarla...

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    Eccoci :yeye:

    Karl è andato in versione full power.
    Per ora osservate che domina il potere della luce e di saette rossastre.

    Devia i vostri due attacchi sacrificando un braccio e fugge dall'assalto di Nike.
    Poi lo vedete con un nuovo corpo (chi ha già visto i titani riconosce che il materiale del corpo è lo stesso delle Soma Titaniche).

    Bart e Andrea vengono avvolti ognuno in un globo di luce, immaginatelo come costrutto straordinario energia divina.
    Il globo emana luce egli stesso (AD) che ha l'effetto se colpisce di accecare e disidratare lentamamente.
    Per ora non vuole ammazzarvi, concentra il suo potere vs Nike. Anche se l'attacco debole di un'energia divina fa comunque male.

    Nike si libera dal suo primo assalto richiamando istintivamente il suo scettro. Capite che il suo potere si è risvegliato qualche istante fa, ed è già tanto che non sia impazzita a seguito di tutto quello che ha vissuto.
    In ogni caso riesce a resistere anche al secondo attacco di Karl, anche se non sapete per quanto tempo..

    Tempo di post 7 giorni.

    A voi!:zizi:


    Edited by Gorthaur - 5/10/2020, 10:03
     
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    We Can Be Heroes: Sonnenwalzer

    Grrroar!

    Un ringhio ferale uscì istintivamente dalla bocca di Bart, i cui denti erano così stretti da generare una pressione incredibile. L’Arma di Libra che stava brandendo aveva perfettamente raggiunto il suo scopo: andarsi a sommare all’offensiva di Andrea. La Lancia Bracciale, infatti, aveva incontrato il Tridente della Leonessa, generando un attacco combinato dalla violenza incontrollata. Karl aveva reagito subito – quel dannato – ma era chiaro che il corrotto aveva percepito un pericolo che mai prima di allora aveva provato. Una Dea appena risvegliata e due Cavalieri d’Oro al massimo del loro splendore non sarebbero passati inosservati nemmeno di fronte a Zeus stesso.
    Il nemico, però, dimostrò ancora una volta una potenza fuori da ogni scala. Fermò l’attacco con un solo braccio, il destro, sacrificando l’arto per non essere sopraffatto da conseguenze ben più gravi.

    Questo ti ha fatto male, eh?

    Sputò quelle parole con una ferocia che ormai si era fusa completamente alla violenza di ogni sua azione. Il Toro si era davvero scatenato e il fatto di combattere con Andrea e la ritrovata Therese lo spronava ancora di più. La Dea, in tutta risposta, bersagliò Karl con migliaia di strali argentee per massimizzare quell’azione così efficace, ma ancora una volta lo spilungone giocò l’ennesimo asso nella manica.
    Dapprima uno scudo di luce dall’apparenza impenetrabile deviò ogni attacco a lui rivolto, poi un altro potere completamente contrario inghiottì ogni cosa: tenebra, Corruzione allo stato puro.
    Tutto sembrò fermarsi in un momento d’immobile stasi, con il solo battito cardiaco dei presenti a scandire il passare del tempo. Sembrava di vedere dal vivo un buco nero in grado di assorbire ogni cosa, persino la luce. L’intero corpo del nemico era completamente mutato, perdendo quei caratteristici lineamenti di un essere umano. La figura che ora si trovava di fronte a loro era...

    Un mostro.

    Un pensiero così spontaneo, che nacque nella testa di Bart in maniera quasi irrazionale. Come un animale selvatico che vede per la prima volta il fuoco. Una stretta allo stomaco, viscerale, che risvegliò un timore primitivo e incontrollabile.
    E questo lo fece infuriare. Dannazione se lo fece infuriare.
    Il Gran Sacerdote era davvero entrato in una sorta di trance di violenza, una spirale ascendente verso la furia più cieca. Era da tanto tempo che combatteva la Corruzione, ormai troppo, e di fronte a lui c’era probabilmente uno dei suoi principali e terrificanti araldi. E non se lo sarebbe mai fatto sfuggire, a costo di rincorrerlo per tutto il globo. Per dirlo con parole semplici, si era rotto il... – ehm, scusate, colpa dell’eccessivo trasporto – diciamo che si era estremamente stufato di non poter mettere la mani addosso a chiunque fosse l’artefice dell’ormai prossima fine del mondo e dell’umanità stessa. Il pensiero costante andava ai suoi figlioli, a Elena e a tutte le persone che amava. In troppi stavano soffrendo e ogni passo in avanti che i Cavalieri di Atena sembravano fare era subito dopo seguito da dieci passi indietro. Era necessario rompere quel circolo vizioso, e non permettere allo spirito guerriero e di sacrificio del Grande Tempio di spezzarsi.
    E lui, che aveva raccolto l’eredità di Daya e di tutti i Gran Sacerdoti, non poteva che essere il baluardo di quella giusta ma folle crociata. Sarebbe sempre stato in prima linea, precedendo tutti di fronte al pericolo, ispirando un’incrollabile determinazione anche contro ogni pronostico. Forte di quel ruolo e della sua sincera convinzione, fu il primo a muovere un passo deciso verso quel nuovo essere che una volta era Karl. Era come un Toro che girava intorno al torero per sfruttare il primo varco e colpire per primo, forte e deciso, e sopravvivere ancora una notte all’arena. A ogni contatto del piede con il terreno tutto pareva tremare, come se fosse un terremoto vivente, mentre il suo cosmo brillava come una stella.
    Quello slancio, però, venne immediatamente frenato dalle parole e dall’immediato attacco del dannato corrotto. E se da un lato le parole vennero solo lontanamente ascoltate da Bartolomeo, ormai completamente immerso nella sua furia, l’attacco nemico fu molto più perentorio.

    Il Toro e la Leonessa, infatti, finirono in gabbia. Letteralmente.

    Senza nemmeno diritto di replica, le particelle di luce emanate da Karl si solidificarono improvvisamente in una prigione luminescente. Il gigante fece appena in tempo ad allargare le braccia, cercando di guadagnarsi più spazio vitale possibile e non farsi schiacciare all’interno di quel bozzolo. Le mani, a contatto con la barriera contenitiva, cominciarono lentamente a dolere, dando inizio a un inspiegabile ma inesorabile processo di disidratazione. Per di più, il bagliore emanato da quel costrutto era tutt’altro che un toccasana per gli occhi, tanto da costringere Bart a serrarli il più possibile per minimizzare gli effetti accecanti.
    Ok, era chiaro: quella gabbia poteva presto diventare mortale ed era necessario evadere al più presto.
    L’offensiva del corrotto, però, non era finita. Eh no, sarebbe stato troppo facile. La sua attenzione, più che ai Cavalieri, era rivolta a Therese, o meglio, alla Dea che si era da poco risvegliata in lei. Strizzando ancora di più gli occhi ormai doloranti dalla tremenda luce, il Gran Sacerdote fu testimone inerme dell’ennesimo attacco dell’inarrestabile avversario. Dapprima bersagliò la giovane con dei filamenti luminosi carichi di strane saette color cremisi, per poi scatenare una potenza senza precedenti contro Nike. La Dea fu una furia in quello scontro, liberando un grido di battaglia che avrebbe fatto tremare le gambe a qualsiasi avversario. Quell’urlo fece letteralmente tremare il cielo stesso, generando una saetta argentea che materializzò lo scettro di Nike nelle mani della giovane.
    Forse adesso erano ad armi pari, ma la bordata incandescente di Karl verso Therese, seppur contrastata dal nuovo artefatto divino, sembrava sul punto di avere la meglio.

    Adesso basta.

    Bartolomeo gridò con tutto il fiato che aveva in gola, quasi a fare concorrenza con l’urlo di battaglia della Dea. Era ancora intrappolato in quella prigione di luce, ma non sarebbe rimasto un semplice spettatore per un secondo di più. Espanse il suo cosmo straordinario fino agli estremi, cominciando a generare una pressione verso l’esterno che – se fosse stato in campo aperto – avrebbe devastato il paesaggio per centinaia e centinaia di metri.

    AAAAAH!

    Il grido si prolungò fino a diventare un’unica nota, allargando sempre di più le braccia e le gambe per deformare il bozzolo che lo immobilizzava. Le pareti cominciarono a muoversi, seppur a fatica, ma il suo cosmo non avrebbe mai esaurito la sua violenza finché non si sarebbe liberato. Il Toro riprese fiato e si rivolse ad Andrea con tutta la folle determinazione di cui era capace.

    Andrea, figliola, con me!
    Sfoga tutta la tua rabbia e, dannazione, andiamo a prenderlo.
    Forza, unisci il tuo cosmo al mio.


    Pronunciò il tutto a denti stretti, un po’ per la forza che ci stava mettendo e un po’ per la rabbia che continuava a montargli dentro. Due Cavalieri d’Oro, uniti dalla lotta e con un potere sconfinato come il loro, non potevano essere fermati così facilmente. Rinvigorito dalla vicinanza della Leonessa, anche lei totalmente concentrata a liberarsi, il gigante diede un’ultima e violentissima spinta verso l’esterno.

    Crac

    Un rumore bellissimo, messaggero di una libertà a portata di mano. E a proposito di mano, Bart strinse la sua destra a pugno, scagliando un colpo con la sua forza straordinaria verso il punto da cui aveva sentito provenire il rumore. La fenditura si allargò e il Cavaliere colpì ancora e ancora, fin quando l’apertura non fu abbastanza larga da infilarci entrambe le mani. A quel punto prese i bordi dell’ormai punto debole della gabbia e tirò con tutta la foga di cui era capace. Una mano andò da una parte, l’altra da quella opposta.
    Ed ecco che il Toro era di nuovo libero di scorrazzare nella sua arena.
    Scoccò un brevissimo sguardo ad Andrea, fiero che anche lei stesse scampando alla trappola. Si guardò poi le mani, constatando lievi scottature e un principio di disidratazione, accorgendosi che la vista era ancora un po’ appannata. In ogni caso poco importava, dato che Karl era ben distinguibile nel suo corpo fatto di tenebra.
    L’aspetto migliore di tutta quella situazione, però, era che lo spilungone era ancora impegnato contro Therese, cercando di sopraffarla in un braccio di ferro tra Corruzione e cosmo.

    E Bartolomeo non perse nemmeno un istante.

    Fedele al suo approccio aggressivo e assillante, partì alla carica alla massima velocità. Corse seguendo al contrario la direzione del fascio incandescente del nemico, cercando di celare la sua avanzata grazie alla luminescenza generata da Karl stesso. Avrebbe cercato, come sempre, di accorciare la distanza il più possibile, così da aumentare la pressione di quello scontro e indurre a qualche passo falso lo spilungone. Giunto a qualche metro dal corrotto avrebbe flesso le ginocchia, assumendo la posizione ormai conosciuta e probabilmente temuta dal suo avversario: la posizione rannicchiata preludio di un violento placcaggio. Poco prima Karl aveva per un soffio scampato quella travolgente azione del Toro e, forse, avrebbe inconsciamente dedicato la stessa attenzione a quel pericoloso movimento.
    Ancora impegnato a sopraffare Therese, si sarebbe trovato davanti un Bart furioso e pronto a placcarlo come un giocatore di football durante il Super Bowl. Dio o non Dio, energia divina oppure no, chiunque avrebbe per lo meno reagito a quella situazione, e il Gran Sacerdote sperava che anche il nemico avesse proprio una qualche reazione o distrazione.
    Quel primo movimento, infatti, non era altro che un diversivo.
    Bartolomeo avrebbe sfruttato la possibile sorpresa dell’avversario per scagliare un colpo completamente diverso. Spostando la Lancia Bracciale sulla mano sinistra, avrebbe esteso l’arma per tutta la sua lunghezza cercando di falciare le gambe di Karl con un affondo orizzontale da destra verso sinistra. L’obiettivo era danneggiare gambe e ginocchia o, comunque, fargli perdere completamente l’equilibrio. Se fosse andata a buon fine, quel gesto avrebbe probabilmente deconcentrato l’avversario tanto da terminare l’attacco contro Therese e, ancora meglio, renderlo più inerme verso il vero attacco del Toro.
    Eh già, perché nel frattempo il suo cosmo si sarebbe espanso fino ai limiti estremi, tanto da far tremare di paura la terra stessa. Il potere si sarebbe poi ritirato e concentrato nel suo pugno destro che, tendendo i muscoli fino allo spasmo, avrebbe puntato al totale annientamento del nemico. Un annientamento non solo esterno, ma anche interno, viscerale.
    Il Bull’s Earthquake, insomma, se non l’avevate ancora capito.

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    L’affondo avrebbe avuto come obiettivo primario il plesso solare dello spilungone e avrebbe cercato di colpire con un impatto diretto. Un movimento così travolgente che avrebbe devastato tutta l’area circostante solamente con gli effetti collaterali. Comunque, anche in caso di spostamento del corrotto, il pugno sarebbe stato in grado di colpire a distanza. Quella era la tremenda peculiarità del Bull’s Earthquake: colpire dalla distanza con la stessa intensità di un colpo ravvicinato.
    Le sorprese, però, non erano ancora finite.
    Eh no, perché se l’offensiva fosse andata a segno, il malcapitato avrebbe subito tremendi danni interni a causa dell’onda d’urto scatenata dalla forza inarrestabile del Toro. Quindi, anche se il colpo fosse stato fisicamente parato, le conseguenze agli organi interni sarebbero comunque potute essere irreparabili. Pensate a un pugno, grande come quello di quello di Bart, indirizzato al plesso solare e capace di raggiungere ciò che il vostro corpo cerca naturalmente di proteggere. È come essere completamente privi di ogni difesa e permettere a qualcuno di prendervi a cazzotti lo stomaco, l’intestino, il cuore o qualsiasi altro organo nelle vicinanze. Purtroppo quelli non si possono allenare come i normali muscoli volontari ed è alquanto improbabile che Karl avesse una qualche strana protezione interna – anche se, ormai, tutto era possibile.
    Ecco, adesso smettete di immaginare la devastazione interna che il Toro avrebbe potuto causare, altrimenti la nausea è assicurata.
    Il tutto si sarebbe potuto concludere con il nostro caro spilungone sofferente e inerme a mezz’aria, pronto e in posizione per il successivo affondo di Andrea che – ne era certo – stava fremendo alle spalle di Bart. Se, invece, il colpo fosse stato in qualche inspiegabile modo completamente contrastato, il gigante avrebbe comunque sfruttato il contraccolpo del suo pugno per spostarsi dalla linea di tiro del fuoco amico, senza dimenticarsi di disturbare con il suo enorme corpo la vista del corrotto fino all’ultimo istante possibile.

    Ah, dimenticavo. Il sorriso ferale di Bartolomeo non lasciò per un solo istante il suo volto e sperava con tutto se stesso che quell’espressione diventasse presto per Karl sinonimo di paura incontrollata. E se non fosse successo, ci avrebbero pensato altri pugni e l’enorme quantità di denti che gli avrebbe fatto ingoiare.
    Sì, probabilmente avete intuito: Bart era incavolato nero.
    E quando è così furioso, Bart diventa un vero maestro in una cosa in particolare: spaccare.

    Tutto e tutti.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Il caro Bart si fa strada a suon di cosmo e pugni nella barriera di Karl, traendo forza dal fatto che non può stare inerme di fronte alle difficoltà di Andrea e Therese. Liberatosi a fatica e con qualche effetto collaterale, non perde tempo e si scaglia contro il nemico. Effettua uno scatto risalendo la traiettoria del raggio incandescente del corrotto, cercando come sempre di alzare il ritmo dello scontro e accorciare la distanza. Finta, quindi, un ennesimo placcaggio [Diversivo], al fine di creare una reazione spontanea da parte di Karl (visto che poco prima aveva per il rotto della cuffia scampato il travolgente takedown del gigante). Cerca poi di sfruttare il cambio di livello nello scontro per spazzare con la Lancia Bracciale le gambe all’avversario [AD], con lo scopo di azzopparlo o comunque fargli perdere l’equilibrio. L’attacco vero e proprio, però, è un Bull’s Earthquake alla massima potenza e dritto al plesso solare [AF], con la capacità – in caso il nemico si scansasse – di colpire con la stessa intensità anche a distanza. Questo colpo, se impatta (fisicamente o a distanza), genera tremendi danni interni. Il tutto viene fatto per fracassare per bene il tanto odiato Karl, interrompere il suo attacco verso Therese, e permettere ad Andrea di infierire ulteriormente per fargli mooolto male.
    Ah, nel caso in cui il tutto venisse parato o neutralizzato, Bart avrebbe usato il suo imponente corpo per cercare il più possibile di nascondere alla vista l’attacco successivo di Andrea, scansandosi solo all’ultimo momento utile.


    Condizioni:
    Furioso. A parte questo, ustioni sulle mani e vista appannata. Lieve principio di disidratazione del corpo.


    Tecniche:
    Bull's Earthquake:
    [Effetto Secondario: Danni Interni]
    Massima espressione della forza straordinaria portata a livelli estremi.
    Grazie all'incredibile e travolgente abilità di attacco, Bartolomeo scaglierà un pugno apparentemente a vuoto, colpendo l'aria con forza e decisione. Il colpo creerà un vero e proprio sisma nell'aria, in grado di colpire a distanza con la stessa intensità di un devastante colpo fisico supportato da forza straordinaria e con l'ulteriore capacità di creare devastanti danni interni. In poche parole, è come ricevere un affondo dotato della forza del Toro senza però che vi sia alcun contatto diretto. L'attacco potrà essere indirizzato verso un obiettivo ben preciso (parti del corpo avversarie o l'intera figura) oppure generare una devastazione ad area. Inoltre, il fatto di non essere accompagnata dalla luminescenza del cosmo rende la tecnica meno immediata da scorgere nel suo incedere. L'onda d'urto, infatti, è certamente possibile da individuare ma non sarà mai appariscente come una bordata cosmica.
    Insomma: forza fisica straordinaria così sviluppata da poter colpire con la stessa intensità anche alla distanza.
    Certo, ogni colpo potrebbe andare a segno (probabile game over per lo sfortunato) oppure venir deviato, parato. Beh, poco importa. La forza fisica del cavaliere è talmente sconfinata che il contatto, anche con la sola onda d'urto, provocherebbe ingenti danni interni al malcapitato nemico. E, come tutti sanno, gli organi interni non possono essere allenati: sono completamente indifesi contro una forza così devastante.
    Come possibile variante il Cavaliere può colpire con un calcio il terreno per creare un vero e proprio terremoto, così da sorprendere gli avversari con un'onda d'urto che nasce e si propaga direttamente dal suolo. Inoltre, non dimentichiamo che il Toro potrebbe anche decidere di eseguire la tecnica nella breve distanza, accompagnando con un colpo fisico e ben visibile (pugno, calcio, ecc.) la già devastante onda d'urto.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    Andrea aveva annusato sangue.
    Come uno squalo famelico aveva notato le ferite della sua preda. Karl poteva sembrare invincibile, ma non c'era modo di tornare indietro una volta che avevano dimostrato che era pur sempre legato ai vincoli della carne. E, quindi, era possibile sconfiggerlo.
    Erano riusciti a privarlo della forma che aveva scelto per sé, costringendolo a rivelarsi per ciò che era. Un mostro. Era certa che quel pensiero avrebbe attraversato anche la mente di Bartolomeo. Per quando Andrea fosse salda non poté fare a meno che provare una sensazione strana di fronte a lui. Paura. Angoscia. L'istintivo riflesso di fuggire via da qualcosa che non si comprende. Strinse i denti e serrò i pugni.
    Studiò meglio la sua essenza, anche se si ritrovò a maledire la sua conoscenza cosmica. Sentiva qualcosa di familiare, di fin troppo conosciuto. Il materiale di cui era composto il suo corpo era lo stesso delle Some titaniche. Quel dettaglio poteva solo dire che quell'essere era qualcosa di antico. Di precedente al mito e a Lemuria stessa.
    Scrollò piano la testa, imponendosi concentrazione. Era fianco a fianco con il suo Gran Sacerdote, mentre attorno a loro infuriava l'Apocalisse. Nike era con loro. Non avevano bisogno di nient'altro.
    Toccava a loro dimostrare la dedizione dei Saint.

    Karl, o ciò che restava di lui, cercò di dividerli.
    Infuriato, voleva impedire a lei e a Bartolomeo di interromperlo mentre bersagliava la dea appena risvegliata. Delle gabbie di luce rossa si formarono attorno a loro, separandoli dal campo di battaglia. Come se fossero poco più di distrazioni da mettere da parte mentre si svolge il compito più importante. D'istinto tirò un pugno avvolto dal cosmo a quella barriera, come per sfogare la propria rabbia.
    Sentì l'impatto che quel semplice movimento ebbe su di lei. Il suo corpo veniva prosciugato dai suoi liquidi, costringendola a conservare le energie. La luce era abbastanza intensa da costringerla a tenere gli occhi socchiusi.
    Un velo della sua stessa luce, quella benefica del Keraunos, schermò le sue retine. Si rinchiuse in sé stessa, facendo risuonare il proprio cosmo con l'arma che stringeva in mano. Avrebbe potuto scatenare la forza delle sacre saette, abbattendo quella cupola che la avvolgeva con la forza bruta. Ma avrebbe sottoposto il proprio corpo a sforzi immani, cadendo nella stessa trappola dell'Araldo.
    No, pensò. Doveva agire con calma e precisione. Non doveva distruggere ogni cosa.
    Le bastava una singola crepa.

    I rumori della battaglia le arrivavano distanti anni luce.
    Appoggiò le punte del tridente sul muro di luce davanti a lei. Non lo fece impattare con forza, ma si limitò a stringerlo tra le mani, sincronizzando il suo cosmo con quell'arma sacra. Sentiva l'essenza del cavaliere di Libra, che guidava la moralità dei Saint. Ma sentiva anche la sua dea, Atena, che in quello stesso momento combatteva la corruzione ma non si era dimenticata di loro.
    Iniziò a far fluire i fotoni, utilizzando il tridente come catalizzatore dei suoi poteri. Dalle punte, in modo preciso, iniziarono a scorrere tre ruscelli di luce. Una luce calda, sacra, opposta a quella corrotta del Sole Nero. Un incontro primordiale tra materia e antimateria, dove i legami si sfaldavano, risultando in un annullamento senza violenza.
    Voleva indebolire quel punto preciso, perché le bastava uno spiraglio per aprirsi una via di fuga. Dove Karl aveva acceso i suoi fotoni, Andrea li spegneva. Dove questi brillavano più forte, lei contrapponeva la sua stessa luce. Un bagliore del colore dell'oro iniziò a tingere il rosso che la circondava. Prima fu solo un accenno, poi venature che non potevano più essere ignorate.
    Allontanò il tridente da quel punto, lo portò indietro, caricando il braccio – e lo fece impattare con violenza in quel punto dove aveva reso la barriera più sottile.

    Il tridente riuscì a squarciare di netto quel velo.
    Sentì un'improvvisa sensazione di leggerezza, ma il prezzo che il suo corpo aveva pagato era già stato pesante. Si sentiva più stanca e fiacca, ma non poteva permettersi distrazioni. Solo allora riuscì a osservare, libera da quella luce opprimente, ciò che stava accadendo attorno a lei.
    Nike era sottoposta a enormi sforzi per contrastare gli assalti dell'araldo. Sentiva la sua stanchezza e la mancanza di controllo sulla sua nuova essenza.
    Comprendeva la confusione che poteva provare, e nonostante quello ammirava il modo in cui si era gettata in battaglia per vendicarsi del suo precedente padrone. Non era sola. Doveva comprenderlo. Non urlò come fece il suo Gran Sacerdote, anche se quell'impeto riuscì a motivarla ancora di più.
    Nike. Noi siamo con te. Atena è con te. Guidaci verso la Vittoria. ❜ Le comunicò quel frammento di pensiero perché potesse raggiungere lei e solo lei. Voleva che la sentisse vicina, che sapesse di non star combattendo quella battaglia senza alleati. Nello stesso momento il suo cosmo ruggì, ma non con violenza. Così come la luce rossa di Karl l'aveva lambita, così quella d'oro di Andrea l'avrebbe raggiunta.
    Andrea avrebbe sfruttato le qualità benefiche del Keraunos su di lei, rigenerando le sue ferite, sostenendola nel controllo di quella nuova energia che tanto doveva pesare sul suo corpo. Avrebbe fatto del suo meglio per ristabilirla, per permetterle di continuare.
    Le rivolse un cenno di intesa, come per dirle che quello era il momento di fargliela pagare. Poi spostò la sua attenzione verso l'Araldo del Sole Nero.
    Anche lei desiderava la sua rivalsa. L'avrebbe ottenuta. A qualsiasi prezzo.

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    Affondò il tridente a terra, non le sarebbe servito.
    Tu non sai niente della luce. ❜ Questa volta il suo pensiero avrebbe raggiunto Karl, trasmettendo anche il suo odio per lui. Tutto, in lui, non era che una grottesca parodia. Una parodia della vita, qualcosa che non faceva altro che prendere la morte e permetterle ancora di respirare. Una parodia della luce, così terribile da assomigliare alla tenebra. Una parodia degli ideali, usati per ricostruire il mondo a sua immagine e somiglianza. Un'utopia dannata e mostruosa.
    Spettava a lei, pensò. Nelle sue vene scorrevano le stesse saette che una volta erano appartenute a Zeus e che ora usava la sua dea. La Saetta Deicida, così la chiamavano. Uno strumento così potente da permettere all'umanità di superare i propri limiti, di sfidare persino quegli dei che li minacciavano.
    Hai perso il controllo, Karl. ❜ Era finito il tempo in cui si sarebbe contenuta. Era finito il tempo dei diversivi, delle tattiche. Avrebbe scatenato la sua violenza sul campo di battaglia, fino al completo annichilimento dei suoi nemici.

    I fotoni iniziarono a oscillare sotto il suo influsso cosmico.
    Li caricò di energia, li eccitò, li spinse a unirsi, a formare globi che se non li avesse nascosti nella rifrazione sarebbero stati stelle nella notte. Aveva osservato la maestria del suo nemico su quell'elemento, ma non si sarebbe fatta dissuadere. Avrebbe continuato a generare la propria luce, confidando nella distrazione di Bartolomeo e di Nike.
    Non avrebbe permesso al corpo di Karl di assorbire i fotoni e di uscirne illeso, no. L'avrebbe inondato fino a quando non sarebbe stato più in grado di opporsi a loro. Non le importava a quanto stress doveva sottoporre il proprio corpo, quanto cosmo doveva bruciare. Si sarebbe assicurata che quel colpo andasse a segno – e che facesse male.
    Tutti i tuoi piani sono diventati cenere. Questa, per te, è la fine. ❜ I fotoni avrebbero iniziato a muoversi verso il corpo di Karl, con precisione avrebbero oltrepassato i suoi atomi, senza toccare nemmeno Bart. Una volta riusciti ad attraversare la sua soma li avrebbe accumulati in corrispondenza degli organi interni, dove doveva pur esserci un cuore, una mente, qualcosa di troppo funzionale perché la sua distruzione venisse ignorata.
    Solo quando fossero stati abbastanza sarebbe arrivato l'inevitabile epilogo. Un'esplosione di proporzioni incredibili, capace di danneggiare profondamente quella fisionomia aliena. Doveva funzionare. Doveva vendicarsi.
    Per l'umanità. Per Nike. E per se stessa.

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    Energia ~ Suprema.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Stanchezza per la disidratazione.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ Photon Burst

    La tecnica più potente del cavaliere del Leone, nonché una delle più letali a disposizione di qualunque altro guerriero. É una delle rare tecniche capaci di bypassare totalmente l'armatura dei nemici, distruggendoli, essenzialmente, dall'interno. Questo colpo devastante, per poter essere eseguito, deve passare prima attraverso quattro fasi. La prima è il Photon Invoke, in cui Andrea farà esplodere il suo cosmo e rilascerà i fotoni, che in un campo di battaglia illuminato a giorno potrebbero sembrare quasi invisibili, mentre al buio darebbero l'impressione di un cielo di stelle. La seconda fase è il Cosmos Open, in cui i fotoni si dirigeranno verso il nemico. La fase immediatamente successiva è il Photon Drive, in cui i fotoni tenteranno di entrare all'interno del suo corpo, bypassando totalmente la sua armatura e distribuendosi all'interno del suo organismo. L'ultima fase è il Photon Burst in tutta la sua potenza, in cui Andrea tenterà di far esplodere i fotoni all'interno del corpo dell'avversario, provocando, se avrà successo, dei danni enormi e incalcolabili agli organi interni e all'intero corpo. Una tecnica che ha bisogno di passare attraverso tutte e quattro le fasi per avere successo, ma che se portata a termine genererà un potere tale da poter straziare le carni di chiunque, che sia uomo o dio. [img] {Fotoni + Cosmo Straordinario}


    Riassunto ~ Andrea disfa i fotoni di Karl utilizzando il tridente come catalizzatore per i suoi, quel tanto che basta per indebolire la barriera in un punto e distruggerla (difesa). Dopo di che usa la sua luce benefica su Nike, per guarire le sue ferite e rimettere a posto il suo corpo non abituato a quel potere.
    Infine Photon Burst a piena potenza garantita dal cosmo straordinario. La distrazione in questo caso è l'attacco di Bart e la luce dei fotoni che Andrea rende più fioca così da farli entrare dentro Karl senza che se ne accorga.


    Edited by Wild Youth - 11/10/2020, 19:59
     
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    a spazzata viene evitata con una agilità oltre il soprannaturale, ma il colpo principale del Toro riesce ad interrompere l'assalto di Karl, che svanisce in migliaia di particelle luminescenti.
    Therese viene sbilanciata dalla sparizione dell'attacco, ma subito si rimette in piedi.

    Le braccia del corrotto sono poste a croce a difesa, difesa su cui il terrificante colpo del Grande Sacerdote è impattato.
    Privato di fiato per un istante, Karl tossisce e vomita un sangue nerastro, mentre sorride.
    La terra attorno è devastata dall'impatto ed i sui piedi sono conficcati al suolo, ma lui sembra essersi spostato solo di qualche millimetro.

    Il metallo del suo corpo pulsa e sembra via via inspessirsi e irrobustirsi mentre, con una agilità incredibile, le braccia si liberano dalla posizione a croce e corrono a bloccare quelle del Grande Sacerdote.

    Nike si muove come mercurio verso Karl, ma un migliaio di lance di luce lunghe una decina di metri e con un diametro di trenta centimetri compaiono dal nulla e si conficcano casualmente sul terreno.

    Tra di loro iniziano a risuonare e a rilasciare, l'una contro l'altra, un'infinità di raggi perforanti che appaiono e scompaiono casualmente.
    Nike viene investita ma riesce a proteggersi con una barriera di luce argentea, luce che corre lungo il terreno e va a toccare sia Andrea che Bart.

    Mentre tutto ciò accade, l'espressione trionfante di Karl muta per qualche secondo, come se qualcosa di fastidioso e inaspettato l'avesse colto.
    Il suo corpo inizia a brillare dall'interno, rilevando una serie di strane rune che si perdevano nel nero del corpo/corazza.

    Stringe i denti dallo sforzo e dal dolore, mentre anche dalla bocca erompe la forza della luce del Leone... ma per quanto pura e splendente, sembra che da sola non sia in grado di vincere la luce tetra del Sole Nero.

    Convogliando la stessa energia che lo sta bruciando dall'interno, Karl inizia a rispondere alla luce delle sue lance ed egli stesso fa piovere a distanza minima migliaia di fasci luminosi verso il Grande Sacerdote, con l'obiettivo di farne brandelli.

    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Karl evita la spazzata ma prende in pieno il cazzottone, cazzottone che distrugge tutto - ancora una volta. Karl incassa, ma non sembra essere ferito come dovrebbe.
    Il suo corpo reagisce all'impatto e sembra diventare più forte e resistente fisicamente.
    Cerca di afferrare Bart, per investirlo con i raggi che poi sparerà.
    Il Photon riesce a beccare Karl, ma non sembra abbastanza potente per abbatterlo. Il simpatico amico sfrutta l'energia luminescente del Photon per potenziare ulteriormente il proprio attacco.
    L'attacco sono una serie di raggi che corrono per tutti i pali di luce creati da Karl, raggi di luce incandescenti, perforanti e che se colpiscono fulminano con l'energia della corruzione.
    I pali della luce sono sempre costrutti straordinari.
    Nike si protegge dai raggi e vi dona protezione, che in termini pratici è come se le vostre armature acquisissero una resistenta temporaneamente superiore (o i raggi le taglierebbero essendo roba divina).
    L'attacco ovviamente è a divina.

    Note specifiche:

    - Andrea si ricorda che la prima volta che ha visto Karl gli è parso che lui non disponesse di un qualche potere, ma che questo venisse dall'esterno. Il fatto che usi luce, fulmini, diventa resistente di botto etc... può iniziare a farla sospettare di qualcosa.

    - Bart, entrando in contatto fisico con Karl ora, percepisce di più della sua natura grazie ai poteri da Grande Sacerdote. Vede immagini un po' a caso e incomprensibili, ma capisce che si tratta effettivamente di un essere umano con qualche secolo di vita. Pochissimo è rimasto della sua umanità, il suo corpo è fatto di un materiale simile a quello che compone le armature dei Titani, e la sua essenza è una voragine aperta sulla Corruzione. Percepisci l'opera di Ponto e senti la soddisfazione del Dio provenire da ogni particella della sua creatura...

    Tempo di post 7 giorni.

    A voi!:zizi:
     
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    Non la spazzata, no, ma il pugno. Quello sì che andò a segno.
    L’impatto dell’affondo del Toro creò in Bart una sensazione di violenta euforia. Lo spilungone aveva evitato la spazzata con l’Arma di Libra, dando dimostrazione ancora una volta di capacità oltre ogni limite. Il pugno, invece, no. Quello lo aveva colpito.
    Le nocche incontrarono la tenebra del corrotto, affondando e roteando grazie al movimento del braccio. Nessuno sarebbe mai potuto uscire illeso da quel colpo, scagliato da un gigantesco Cavaliere d’Oro dotato di una forza impareggiabile. Nonostante il nemico fosse riuscito a difendersi con entrambe le braccia, l’affondo aveva comunque oltrepassato ogni cosa, andando probabilmente a creare devastanti danni interni. Karl sputò una sostanza nerastra dalla bocca, sintomo che l’obiettivo era stato raggiunto, ma la sua espressione rivelò anche qualcos’altro.
    Quel dannato corrotto sorrideva.
    Sorrideva, dannazione, avete capito?
    Nonostante la forza di quel pugno avrebbe potuto facilmente spezzare in due una montagna per poi farla esplodere in mille pezzi, quell’abominio sembrò non farci nemmeno caso. Piantò i piedi a terra e assorbì il colpo facendosi spostare solamente di qualche millimetro. E non fu nemmeno finita lì, ovviamente no. Quello strano materiale di cui era costituito il suo corpo sembrò letteralmente nutrirsi della forza di Bartolomeo, utilizzando quell’energia per diventare ancora più duro e resistente.
    Non sembrava esserci limite alla capacità di adattamento dell’avversario, in grado di rispondere nel modo migliore a qualsiasi offensiva tentasse di investirlo. Stavano provando di tutto, persino con l’aiuto di una Dea in carne e ossa, ma ogni tentativo risultava irrimediabilmente vano. Sembrava come se...

    Urgh!

    L’esclamazione uscì naturale dalla bocca del Gran Sacerdote, colto alla sprovvista dal movimento repentino di Karl nonostante fosse appena stato investito dalla furia del Toro. Come se nulla fosse accaduto, infatti, il nemico afferrò l’avambraccio sinistro di Bart in una presa che non lasciava alcuno scampo. Il destro, invece, riuscì a sfuggire solo di un soffio grazie ad una reazione istintiva dell’omone. Il gigante strinse i denti, subito pronto ad agire, ma qualcosa nella sua mente sembrò improvvisamente mutare.
    Dall’esterno probabilmente nessuno lo avrebbe notato, poiché il momento sarebbe durato un nonnulla nella realtà, ma i pensieri del gigante avrebbero viaggiato nel tempo e nello spazio. Fu come perdersi nei meandri del passato sospinto nell’oblio dalla Lacrima di Atena, come quando aveva rivissuto la storia dei Re Santi con Alman.
    Che fosse quello il segreto che tutti i Gran Sacerdoti custodivano?
    La capacità di scrutare il mondo e i suoi misteri con l’aiuto di un costrutto divino dalle infinite potenzialità?
    Ci sarebbe stato tempo per capirlo, magari andando a trovare ancora una volta colui che fu il leggendario custode di Thule, ma per il momento sarebbe bastato avere qualche indizio in più sulla follia che stavano affrontando.
    E detto fatto.

    ----------

    Immagini tanto vivide ma incomprensibili cominciarono a vorticare nella mente di Bartolomeo, che già non era al massimo della forma dopo tutto quello che aveva passato negli ultimi tempi. Immagini di un Karl diverso, più... umano. Un essere umano che aveva vissuto ben più di quanto era normalmente concesso dalla natura e che, nel tempo, si era sempre più allontanato dalle sue origini biologiche. La Corruzione lo aveva travolto e assoggettato al suo volere, ma il Toro non riuscì a capire se tutto ciò fosse avvenuto contro la sua volontà come accaduto a Therese.
    Oltre alla tenebra più oscura, però, il Gran Sacerdote percepì qualcos’altro.
    Una presenza nascosta nell’ombra, che era talmente soverchiante da riuscire a controllare ogni cosa. Un’essenza divina che, però, si stava dimostrando così subdola e manipolatrice da far venire il voltastomaco. Bart non ne sapeva il motivo, ma era certo di una cosa: quella strana presenza era Ponto, la divinità primordiale. C’era lui dietro a tutto ciò, dietro a Karl e molto probabilmente anche dietro alle sofferenze di Therese.
    E la sua soddisfazione e il suo sberleffo si potevano percepire in ogni atomo di quel corrotto.


    ----------

    Quell’ultima sensazione fece infuriare Bartolomeo ancora di più – se mai fosse stato possibile. La rabbia fu così incontrollata che lo riportò alla realtà praticamente nello stesso istante in cui l’aveva lasciata. In quel momento, però, aveva una consapevolezza in più: stavano combattendo contro dei burattini. Burattini controllati da un burattinaio troppo codardo per affrontarli di persona, ma che di certo non sarebbe mai più sfuggito alla tenacia del Grande Tempio.
    Avevano una nuova missione ora: salvare il Giappone dalla Corruzione e andare a cercare il vero responsabile di tutto ciò. E seguendo quell’intento, magari, sarebbero risaliti alla vera causa di quel male che stava inghiottendo il mondo.
    Forte di quella consapevolezza, di un obiettivo per cui avrebbe sacrificato la sua stessa vita, il Toro rimise a fuoco la sua vista e focalizzò tutta la sua furia su Karl, ormai soprannominato “il burattino spilungone”. Quel dannato venne investito dall’attacco di Andrea, con grande gioia del gigante, ma riuscì a contrastarlo facilmente ricreando lo stesso potere elettrico della Leonessa.
    Ancora? Sembrava davvero un camaleonte capace di adattare il suo colore a qualsiasi tipo di ambiente.
    E fu così straordinariamente irritante e impeccabile nella lotta da prodigarsi in un attacco devastante senza quasi curarsi della difesa. Creò colonne di luce su tutto il campo di battaglia, capaci – quasi fossero delle bobine di Tesla – di diffondere la sua personale elettricità in ogni dove. Therese rispose immediatamente con il suo cosmo divino, donando ai due Cavalieri d’Oro una protezione supplementare contro quell’abominio inarrestabile, ma non era nient’altro che un palliativo prima di una sconfitta che sembrava ormai solo questione di tempo. Non avevano più alcuna nuova risorsa che potesse essere in qualche modo efficace e…

    Bart, Nike, ascoltatemi e fidatevi di me.
    Karl non ha poteri. Tutto ciò che fa è mietere i nostri e corromperli.
    Non ho tempo di spiegare.
    Non utilizzate le vostre capacità. Bruciate il vostro cosmo solo per indossare le armature.
    Utilizziamo gli artefatti divini che possediamo, le armi di Libra e lo Scettro.
    Non diamogli respiro.


    Un messaggio telepatico da parte di Andrea. Oh, dannazione, quanto era orgoglioso Bart della Leonessa ormai diventata un Cavaliere che – ne era certo – sarebbe entrata nella leggenda. Non sapeva come la ragazza potesse aver intuito quel particolare fondamentale, ma si sarebbe fidato ciecamente di quel consiglio.
    Erano una squadra, ormai unita da un legame indissolubile, e si sarebbero comportati come tale.
    Il Toro non era noto per la sua attenzione ai dettagli, tutt’altro, si era sempre fatto strada a suon di pugni e violenza inarrestabile. Unire quella forza travolgente a un suggerimento mirato, avrebbe potuto creare una situazione che nemmeno un Dio avrebbe potuto gestire facilmente.
    E Bart sorrise. Sorrise ancora una volta in quel suo modo inquietante, fissando Karl come un predatore pronto a balzare sulla preda.



    C’è Ponto dietro a questo abominio.
    È lui che sta muovendo i fili che controllano Karl.


    Rispose anche lui con un veloce messaggio telepatico a Therese e Andrea, nascondendo con il suo folle sguardo ciò che continuava a turbinargli nella testa.

    Karl un tempo era un normale essere umano.
    E spero che non sia nella stessa situazione in cui eri tu, Therese.


    Quel pensiero lo turbava, ricordando gli strazianti momenti passati con l’ancora sopita Dea Nike. Non avrebbe mai voluto alzare mano contro un altro innocente, ma lo scontro richiedeva un intervento drastico. E ancora una volta il Gran Sacerdote si sarebbe sobbarcato quel dolore – cercando di alleggerire tutti gli altri – agendo in prima persona.
    La situazione era, comunque, a dir poco disperata. Fasci luminosi dalla potenza incontrastabile si stavano abbattendo sul Gran Sacerdote a distanza quasi nulla e non sembrava esserci più scampo.
    A volte, però, un pizzico di follia può cambiare le regole del gioco. E ricordiamoci che di follia il Toro ne aveva da vendere.
    L’omone abbandonò ogni volontà di difesa per agire in modo inaspettato e contro ogni logica, usando il cosmo solo per tenersi addosso l’Armatura, e, nel frattempo, sfruttando a suo vantaggio l’estrema vicinanza cui l’abominio lo aveva costretto. Ancora bloccato da Karl, infatti, avrebbe ruotato la sua mano sinistra per rafforzare a sua volta quella presa.
    Aveva completamente perso il senno, direte voi, e invece no, stava semplicemente facendo ciò che gli veniva meglio: combattere senza tregua, senza dare alcun respiro all’avversario, ad ogni costo.
    Quel suo movimento avrebbe avuto l’obiettivo di agguantare il nemico e, con uno strattone, attiralo a se per rendere quasi nulla la distanza tra i due. Appena effettuato lo strattone – che fosse andato a segno oppure no – l’arto sinistro avrebbe cercato immediatamente di staccarsi dal corrotto, così da non fornire alcuna superficie di contatto nel caso volesse copiare nuovamente le sue abilità.
    Nello stesso momento, con la mano destra rimasta libera, il Cavaliere d’Oro avrebbe cercato di agguantare la Lancia Bracciale – ancorata al braccio sinistro a seguito del precedente attacco. Avrebbe avvolto le sue dita intorno all’impugnatura per poi sferrare un affondo violentissimo alla gola di Karl con la parte più corta e resistente dell’arma.
    Tutto qui?
    A volte la semplicità è sinonimo di efficacia e quel movimento repentino rappresentava l’imprevedibile immediatezza di un guerriero nato per combattere. Bart aveva seguito il suggerimento di Andrea, sfruttando solamente le sue normali capacità fisiche – comunque già fuori dal comune – per far arrivare a bersaglio l’Arma di Libra. Il costrutto, benedetto dalla Dea Atena, avrebbe potuto da solo creare danni inimmaginabili, specialmente se avesse impattato contro una zona così poco protetta come la gola.
    E chissà se Karl sarebbe stato in grado di contrastare quel movimento a sorpresa senza appropriarsi della forza degli altri. Lo avrebbero scoperto a breve e l’esito di quello scambio avrebbe potuto cambiare le sorti dell’intera battaglia.

    Ma non ci stiamo dimenticando nulla? Oh certo, l’attacco di Karl.
    Bart aveva agito in contemporanea a quell’ennesima furia scatenata dal corrotto, sacrificando però una difesa efficace contro le lance di luce che lo volevano fare allo spiedo.
    Quindi era tutto finito per lui?

    La protezione donata da Therese sembrava aver rafforzato la sua Armatura, ma subire in pieno un colpo così potente avrebbe comunque ucciso il corpo in essa protetto. Dimentichiamo, però, che Bartolomeo era tutt’altro che un normale Cavaliere e, nonostante non avesse mirabolanti poteri spirituali o mentali, si era guadagnato un soprannome peculiare: Baluardo di Atena. E la spiegazione di quel soprannome era molto semplice. Il Toro rappresentava colui che, con il suo stesso corpo, avrebbe sempre protetto tutto e tutti, diventando lo scudo umano dei Cavalieri di Atena. Sembravano solo parole, una storiella che Bart avrebbe potuto raccontare ai suoi figlioli per farsi bello ai loro occhi, ma a volte le storie nascondono un fondo di verità.
    E quella verità si sarebbe palesata davanti a Karl in tutto il suo splendore.

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    Il corpo di Bartolomeo, infatti, in modo del tutto passivo, si sarebbe indurito al punto tale da divenire una statua inamovibile. L’attacco del corrotto, quasi contemporaneo a quello del Toro, avrebbe impattato sul Gran Sacerdote – in pieno – ma il sorriso del gigante ne avrebbe descritto gli esiti in modo inequivocabile.
    Nulla. Nessun danno evidente. Nessuna conseguenza devastante.
    Solamente qualche escoriazione ed ematoma sparsi qua e là.
    Quell’abilità passiva del Cavaliere, unita alla protezione di Therese, avrebbe salvato l’omone e la sua Armatura da morte certa, permettendogli di portare a termine la furia del suo affondo con la Lancia Bracciale – o perlomeno di provarci seriamente. Avrebbe mantenuto, inoltre, quella freschezza fisica che avrebbe potuto fare la differenza se lo scontro si fosse prolungato più del previsto. Immaginatevi un carro armato che non finisce mai il carburante, imperterrito nel raggiungere la sua meta, e potrete capire a quale battaglia d’interminabile logoramento stava andando incontro quel dannato abominio della Corruzione.
    Il tutto avrebbe avuto l’obiettivo di danneggiare seriamente Karl – evitando qualsiasi contatto diretto con lui se non con l’Arma di Libra – e permettere alla Dea e alla Leonessa di infierire ancora di più su un avversario probabilmente colto alla sprovvista. Un assist davvero imperdibile.

    Forza Karl, adesso giochiamo a carte scoperte.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Contrattacco :kuku:
    Non avrebbe mai potuto farsi sfuggire un’occasione così ghiotta.

    Bart, seguendo l’intuizione di Andrea, (contro-)attacca usando la sola Arma di Libra nello stesso momento in cui Karl parte con la sua offensiva. Sfrutta, quindi, la presa dell’avversario contro l’avversario stesso, avvantaggiandosi della distanza ravvicinata (terreno perfetto per il Toro). Con la mano sinistra rafforza la presa su Karl per strattonarlo verso di se, cercando poi di sganciarsi dal nemico per non fornire più alcun contatto diretto. La mano destra, invece, rimasta libera, va a recuperare la Lancia Bracciale ed effettua un affondo micidiale [cit.] con la parte corta verso la gola dello spilungone, con l’intento di colpire una zona sensibile e poco difendibile. Il solo costrutto, benedetto nel suo utilizzo dalla Dea Atena, potrebbe avere da solo effetti devastanti se Karl non riuscisse più (durante questo turno) a sfruttare alcun potere altrui. Il tutto viene effettuato cercando di non dare in alcun modo la possibilità al nemico di entrare in contatto diretto con il Toro e, quindi, cercando d’impedire azioni di “copia” delle abilità.

    Optando per il contrattacco, Bart ha abbandonato completamente la difesa. Grazie, però, all’aiuto di Therese (che rafforza l’Armatura) e al bonus della Resistenza Straordinaria (monouso in duello) il nostro caro gigante ne esce praticamente illeso e bello fresco, senza danni evidenti o debilitanti, dando alle compagne di battaglia un assist imperdibile.

    PS: ovviamente potrete leggere anche il resto, oltre alla parte di combattimento ^^ Il trip mentale dopo il contatto con Karl e il messaggio telepatico alle ragazze per metterle a conoscenza di Ponto e delle origini umane dell’avversario. Quest’ultima novità destabilizza non poco Bart, i cui pensieri vanno alla stessa condizione di sudditanza cui era costretta Therese, ma capisce che deve agire in ogni caso. Ancora una volta il povero cuore del gigante ne soffre non poco, ma questo lo sprona ancora di più ad andare a fondo di quella faccenda.


    Condizioni:
    Furioso. A parte questo, ustioni sulle mani e vista appannata. Lieve principio di disidratazione del corpo. Qualche escoriazione ed ematoma sparsi qua e là. Il Baluardo di Atena gli ha proprio fatto bene xDD


    Tecniche:
    Nessuna, solo Bart che sferra un affondo con la Lancia Bracciale :kuku:


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - TELEPATIA ANDREA

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    Più combatteva Karl, più comprendeva quanto fosse pericoloso.
    Era diverso da qualunque cosa avesse incontrato prima. Le tre cariche maggiori del Grande Tempio, coloro che rappresentavano l'assoluto apice della devozione dei Saint avevano provato a fermarlo, senza successo. Una dea combatteva adesso al loro fianco, eppure per quanto si sforzassero non riuscivano a scalfirlo quando speravano.
    Doveva esserci un modo. I fotoni la circondarono senza che lei ci prestasse attenzione, i sensi del leone e la sua predisposizione a una difesa perfetta che lavoravano per lei. Doveva riflettere. Era l'Eforos del Grande Tempio per un motivo ben preciso. Era sempre stata in grado di fare un passo indietro, di osservare le cose con lucidità, di estraniarsi dal più violento dei campi di battaglia.
    Eppure le mancava un frammento, un pezzo del puzzle che non riusciva a ricomporre. Come si sconfigge un avversario del genere?

    Un'armatura di luce e scintille la ricoprì.
    Era una seconda corazza oltre a quella del Leone, a sua volta rafforzata dall'intervento di Nike per sopportare gli assalti di Karl. Cercò di attutire e di spegnere quei raggi di luce che la minacciavano, manipolando i fotoni, agendo su ognuno di essi prima che potessero raggiungerla. Lo sforzo era immane, e sentiva che per quanto il suo controllo sul cosmo fosse aumentato non sarebbe riuscita a reggere a lungo. Sentiva sempre di più sulla pelle quel calore, bruciature e ustioni iniziavano a farsi largo su di lei dove il Keraunos non riusciva ad arrivare a proteggerla.
    La luce. Elettricità. Gettò uno sguardo a Bartolomeo, impegnato in un corpo a corpo con Karl. Osservò con più attenzione.
    E poi pensò di aver compreso. Strinse i denti mentre i residui della sua barriera la abbandonavano, e fu solo l'armatura del Leone ad attutire l'energia che la colpì in pieno. Sentì il proprio corpo andare a fuoco, e a fare male era la consapevolezza che quello era ciò che dovevano sentire le vittime del suo Keraunos – solo molto peggio.

    Ma aveva compreso. Il dolore era servito almeno a quello.
    La prima volta che aveva visto Karl, aveva avuto la netta sensazione che questo non fosse in grado di utilizzare il Cosmo. Anzi, ne era stata praticamente certa. Lo aveva valutato un uomo facile da sopraffare, e poi aveva visto i suoi fotoni venire semplicemente spenti da lui.
    Lui aveva parlato di Vril. Andrea iniziava a capire. Si impose di rimettersi in piedi, di mantenersi salda. Fino a quando lei non aveva incominciato a utilizzare i suoi poteri, Karl non aveva mai dimostrato di poter manifestare quella versione corrotta del Keraunos.
    E fino a quando non era entrato in contatto con Bartolomeo, non aveva mai posseduto quell'enorme capacità fisica. Non possedeva niente per sé, e allora non gli rimaneva che prendere tutto ciò che di bello e puro c'era nel mondo – e fagocitarlo.
    Karl era un tumore. Si insinuava negli organismi viventi, come aveva fatto con Therese e con Andrea. Li manipolava dall'interno, si nutriva della loro essenza, sperando un giorno di poterli soppiantare. Ma era tutto lì. Un tumore, senza ospite, non vive. E un tumore va estirpato.

    Alzò lo sguardo verso di lui, negli occhi puro odio.
    Bart, Nike, ascoltatemi e fidatevi di me. ❜ Comunicò mentalmente a Nike e Bart. Doveva mantenere le proprie forze e non si poteva permettere di parlare. Però doveva raggiungerli, comunicare loro le sue intuizioni.
    Karl non ha poteri. Tutto ciò che fa è mietere i nostri e corromperli. Non ho tempo di spiegare. ❜ Strinse il tridente nel pugno, cercando di ignorare la sensibilità della pelle martoriata dalle ustioni.
    Non utilizzate le vostre capacità. Bruciate il vostro cosmo solo per indossare le armature. Utilizziamo gli artefatti divini che possediamo, le armi di Libra e lo Scettro. ❜ E così fece anche lei, per quanto le sembrasse assurdo allontanarsi dall'unica cosa che l'aveva protetta in quegli anni. Sopì il suo cosmo, allontanò la costellazione del Leone, riservò solo abbastanza energia a muoversi agilmente con quell'armatura addosso. Se c'era qualcosa che Karl non poteva replicare, quello erano armi e artefatti divini. Ne aveva la certezza istintiva.

    E così si lanciò su Karl, il tridente in avanti.
    Avrebbe aiutato il Gran Sacerdote, non poteva lasciarlo da solo vicino a un nemico così temibile. Sarebbe restata per quanto possibile dietro il corpo di Bart, nascosta da quel punto cieco, per avvicinarsi a loro indisturbata. Una volta abbastanza vicina sarebbe scattata sulla destra, uscendo da quel cono d'ombra.
    Il tridente sarebbe arrivato prima di lei. Avrebbe mirato al braccio destro di Karl, nello specifico verso il gomito. Se fosse riuscita a conficcarlo nella sua pelle avrebbe tentato di affondarlo per quanto possibile, per poi dare una violenta spazzata verso il tricipite. In questo modo avrebbe tentato di danneggiare arterie e nervi, di rendere inutile quel braccio, di privarlo di un arto alla volta.
    Non diamogli respiro. ❜ Comunicò ancora a Bart e a Nike. Dovevano ingaggiarlo tutti e tre insieme, arrivare come rapaci sulla sua carcassa, non dargli tempo di assorbire altri poteri per difendersi.
    Dovevano estirpare quel tumore.

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    Energia ~ Suprema.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Stanchezza per la disidratazione. Bruciature diffuse su tutto il corpo.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ /
    Riassunto ~ Semplice semplice, Andrea si butta su Karl uscendo all'ultimo dalla figura di Bart. Tenta di infilzarlo al gomito destro col tridente, per poi farlo scorrere verso il tricipite danneggiando tutto sul suo cammino.
     
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    arl fa un leggero passo all'indietro, abbassandosi prima di venir colpito da entrambe le armi di Libra.

    La lancia bracciale colpisce la sua fronte, mentre il tridente colpisce il gomito.
    Sui punti di impatto compaiono leggere crepe e dal capo cola leggero un liquido nerastro.
    Sentite la sua pressione, sentite che resiste come poco fa all'impatto.

    Vi sorride, mentre i suoi costrutti di luce svaniscono e permeano il suo corpo.

    Armi incredibili, capaci di cose incredibili... ma anch'io sono un'arma, un'arma forgiata da un Dio Antico.

    Tutti e tre venite avvolti da un globo di luce, mentre percepite l'energia corrotta avvampare e permeare ogni cosa.

    Sono confuso, pochissime volte mi è accaduto che i miei avversari cercassero di attaccarmi in questo modo. Un'intuizione intelligente, ma che si basa su presupposti completamente errati.
    In tutti questi anni non avete imparato nulla dal meccanismo di quella che voi chiamate Corruzione? Non avete visto che è abile e rapida ad adattarsi ad ogni avversità, ad ogni assalto che le viene rivolto?
    Quella che voi chiamate Corruzione non è altro che il meglio della forza della Vita, è la Vita piena dei propri legami. Ogni individo ad essa legato non è più solo, ma è parte di un moltitudine che condivide esperienze, sensazioni, sapere.
    In tutti questi secoli di preparazione ed in questi ultimi anni ho accumulato una quantità di conoscenza e di potere che voi non potete nemmeno immaginare.
    Voi state combattendo contro la forma originale della Vita come è stata ideata da Ponto, non siete che insetti di fronte all'abisso... ed ora, consci di aver sprecato la vostra occasione di abbattermi, sparite nella luce del Sole Nero.


    La luce richiamata da Karl brucia in modo insopportabile, quando anche le vostre armi iniziano a brillare, ma di una luce diversa.
    Il corrotto le osserva sorpreso, poi un lampo e tutto svanisce.

    Il globo esplode, mentre lui con un balzo evita le saette argentee rilasciate dalle due armi, salvo entrare nella traiettoria di Nike che -esattamente sopra ti lui- vortica su se stessa e lo colpisce con lo scettro con violenza inaudita.

    Particelle di luce accorrono ad avvolgere gli avambracci di Karl, con i quali intercetta l'assalto, ma è troppo tardi ed il corrotto viene proiettato al suolo, sprofondando tra mille detriti.

    Nike, avvolta nella Kamui e forte del proprio potere, padroneggiato sempre di più, atterra accanto a voi.

    I miei ricordi del periodo in cui ero veicolo della Corruzione sono confusi ed incerti, ma l'essenza divina sta guarendo le ferite della mia mente. Ciò che dice Karl è vero, la Corruzione è una malattia che annulla l'individualità e genera una ammasso indistinto di vita e pensieri. Non percepiamo in lui l'origine del suo potere poiché lui - per quanto i più potenti tra i Corrotti mantengano identità separata - non è che un mezzo di ritrasmissione di quel potere. Un varco più ampio e terribile di altri.
    Se vogliamo abbatterlo dobbiamo assaltarlo senza alcuna esitazione dando fondo a tutta la nostra forza.
    Più si prolunga la nostra contesa, più egli può richiamare forze e poteri adatti a contrastarci...


    Mentre Therese parla, Karl fluttua lento al di fuori della voragine, colmo di crepe nei luoghi di impatto.
    Lentamente le crepe iniziano a rinsaldarsi, mentre i suoi occhi vuoti vi fissano, mentre l'energia corrotta attorno a lui si addensa ed inizia a scendere sul terreno come bruma rossastra.

    Siete fastidiosi, ve lo concedo.

    Con una velocità impressionante compare innanzi ad Andrea, con le braccia incrociate da cui compaiono due lame dello stesso metallo del corpo. Il suo chiaro obiettivo è quello di farle scattare entrambe in avanti e tranciare il Cavaliere del Leone, per seguire il cammino e trafiggere al cuore il Cavaliere del Toro.

    Il tutto mentre la bruma si addensa e da forma ad un mostro orripilante, che si lancia anch'esso su Andrea e su Bart, con l'obiettivo di avvolgerli nei propri artigli così da permettere a Karl di abbattere facilmente le prede.
    161656c2664f64dbbd11f0c3f49a480b
    Tuttavia Nike, la più vicina al mostro, agisce immediatamente e lo infilza con lo scettro.
    Tra urla di ira e dolore la bestia trattiene lo scettro, costringendo la dea a prendere il volo e ad atterrare con violenza per liberarsene ed ingaggiare con lei una tremenda lotta in corpo a corpo...

    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Dunque, l'intuizione che il potere di Karl fosse legato al vostro è buona, tuttavia non è che lui ve lo ruba, è che si adatta e muta il suo potere in relazione a ciò che si usa per contrastarlo (infatti prima ha usato poteri slegati ai vostri, tipo fulmini rossi).
    Nike inizia a riprendersi e vi spiega che questo fenomeno è dovuto al suo essere uno dei primi e top corrotti. La sua forza E' quella della Corruzione, e condivide con tutti i corrotti le esperienze ed i poteri legati alle lotte sostenute.
    Quindi potenziamente potrebbe dominare qualsiasi abilità.

    Non è però onnipotente, le armi di libra full power hanno intaccato la sua corazza/corpo, che è un'artefato Divino (=creato da Ponto) e la botta di Nike gli ha fatto male.
    Per danneggiarlo dovete andare full di ignoranza quindi e non lasciargli il tempo di pensare.

    Vi attacca con una mossa basica ma micidiale, genera delle lame dalla sua armatura per tagliare Andrea ed infilzare Bart. Considerate che sono armi di durezza pari a una corazza divina, quindi possono tagliarvi/bucarvi agilmente.

    Nel frattempo evoca un coso brutto (anche lui energia divina, con le regole dell'evocazione) per facilitarsi la vita, ma anche Nike sta iniziando a perdere la pazienza e lo prende a pugni.

    Tempo di post 7 giorni.

    A voi!:zizi:
     
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    Il buio iniziava ad addensarsi.
    Prima negli angoli del suo campo visivo, poi minacciava di divorare ogni cosa. Lei aveva guardato nell'abisso, e aveva scoperto che ciò che le faceva più paura era restare da sola con sé stessa. Con le sue contraddizioni, con le sue idiosincrasie, con tutte quelle emozioni. Aveva guardato la corruzione negli occhi, e non aveva potuto distogliere lo sguardo. Perché quella strana forma di vita era... magnetica.
    C'era del conforto nel perdere tutto – e nel perdere sé stessi. Non essere più, risolvere ogni problema dimenticandolo. L'abbandono, avrebbe detto qualche filosofo. L'elogio della fuga. Se c'era qualcuno che comprendeva quelle lusinghe, quella era Andrea.
    E Karl era abilissimo. Ogni volta che sembravano avvicinarsi alla meta, questa veniva loro sottratta. Restava solo il buio. Eppure c'era qualcosa che le imponeva di restare, di continuare su quella strada che sembrava un vicolo cieco.
    Non era la paura di perdere ogni cosa. Non era istinto di sopravvivenza.

    Era una piccola speranza.
    Qualcosa che Atena stessa le aveva affidato, un ruolo a cui non poteva e non voleva abdicare. Lei portava la scintilla di Zeus, ciò che aveva illuminato la speranza degli umani dalla loro nascita. Era la paladina della sua dea, e non si sarebbe arresa nemmeno alla fine. Poteva essere folle, ma non era una codarda.
    Ascoltò le parole di Nike, ascoltò la sua rivelazione. Se c'era qualcuno che poteva aiutarli a sconfiggere la corruzione, questa era lei. Scelse di fidarsi, e tornò a bruciare il proprio cosmo. Voleva essere pronta se Karl avesse attaccato, e sentì Bart, a pochi passi da lei, fare lo stesso.
    Non appena Karl si mosse, anche se a una velocità incredibile, furono pronti. Non ebbero nemmeno bisogno di comunicare telepaticamente, tale era la fiducia che avevano i Saint l'uno nell'altro. Andrea ricoprì i corpi di entrambi di una seconda patina sopra le armature, sottile ma concretissima, fatta di fotoni. Questi si sarebbero adattati alla difesa, andando a coprire maggiormente le zone bersagliate dagli attacchi di Karl.

    Bart, invece, la salvò dal venire investita dal corrotto.
    Si mosse ad una velocità impressionante, scattando alla destra di Karl. Come prima cosa calciò l'aria, riuscendo così a sbalzare Andrea di lato, permettendole di scansarsi dalla traiettoria dell'Araldo. Sentì la pressione della forza del Toro, ma sapeva che quel semplice movimento preciso le aveva evitato danni incredibili – forse persino la morte.
    Alzò il tridente in orizzontale per contrapporlo alle lame di Karl, ma tutto ciò che riuscì a fare fu solo di deviarle ulteriormente. Rumore di metallo contro altro metallo si diffuse nell'aria, quando gli arti di Karl cozzarono con quella di Libra. Proseguirono nella loro traiettoria, riuscendo a raggiungerla al bracciale sinistro della cloth, sollevato per opporre il tridente.
    Andrea, infatti, grazie al movimento di Bart era stata sollevata e scansata verso destra. I fotoni si opposero per come poterono alle lame, ma riuscirono solo a fare in modo che la ferita fosse meno profonda. Con tutti quei fattori, non riuscì ad impedire che il proprio braccio venisse maciullato, tagliato fino all'osso, reso inutilizzabile. Il tridente le cadde di mano e dovette mordersi la lingua per evitare di gridare dal dolore.

    L'adrenalina le impedì di spegnersi.
    Sentiva i riflessi rallentati, la stanchezza e il dolore prendere piede. Doveva fare ciò che Nike aveva chiesto loro, colpire Karl e fermarlo. A qualsiasi costo. Manipolò di nuovo i fotoni, generandoli direttamente attorno al corpo dell'Araldo. Avrebbe tessuto, con quelli, delle catene di luce. All'interno degli anelli sarebbe scorsa elettricità intensissima.
    Avrebbe tentato di avvolgere con quei legami Karl, prendendo di mira in particolare i suoi arti. Voleva bloccare i suoi movimenti, rendere più semplice per Bart e per Nike colpirlo. Le catene non avrebbero solo tentato di stringere e di fermarlo sul posto, ma avrebbero anche riversato nei suoi nervi ondate di Keraunos, per agire anche all'interno del suo organismo.
    Ed era solo l'inizio. Senza preavviso, tutte le catene avvolte attorno agli arti si sarebbero mosse all'unisono. Avrebbero cercato di tirare braccia e gambe con forza, disarticolandole, strappando muscoli e spezzando ossa. Avrebbero strattonato con violenza verso traiettorie opposte al tronco di Karl, per impedirgli di muoversi ancora così velocemente.
    Andrea sperava, così facendo, di aiutare Bart a portare a segno il suo attacco..

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    Energia ~ Suprema.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Stanchezza per la disidratazione. Bruciature diffuse su tutto il corpo. Profonde ferite al braccio sinistro (inutilizzabile).
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ Lightning Chain

    Tecnica che Andrea ha sottratto dall'arsenale del cavaliere di Andromeda, la sua precedente armatura. Concentrando la luce, Andrea darà vita a un gran numero di quelle che sembreranno a tutti gli effetti delle catene. Facendole roteare, in un omaggio alla Nebulosa di Andromeda, Andrea le scaglierà contro il nemico. Lo scopo non è quello di causare un danno diretto, ma di intrappolare il nemico tra le loro spire, impedendogli qualsiasi movimento. Se infatti le catene riusciranno a intrappolare l'avversario, queste prenderanno a stringersi sempre di più, rilasciando contemporaneamente scariche elettriche. In questo modo i danni che, se colpito, riporterà l'avversario, saranno lesioni causate dalla pressione esercitata sul proprio corpo, ustioni da luce e uno shock dato dalla corrente elettrica che attraversa gli anelli delle catene di luce. [img] {Tecnica emulata + Luce + Elettricità + Cosmo Straordinario}


    Riassunto ~ Andrea e Bart si difendono insieme, la prima avvolgendo entrambi in corazze adattive di fotoni, e Bart togliendo entrambi dalle linee di tiro di Karl. Andrea riesce così a rallentare il colpo e a deviarlo, ma ciò non evita che il suo braccio finisca maciullato.
    Attacca con le catene di luce, per stringerlo e tenerlo sul posto, riversandogli dentro elettricità (ad) e poi tirando con violenza gli arti, per disarticolarli (af).
     
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    Percepire il colpo andare a segno, l’impatto di un affondo ben riuscito e lo scricchiolio tipico di qualcosa che s’incrina, molto vicino alla rottura. Il ghigno di Bart si fece ancora più impaziente e ferale, vedendo che il divario con Karl si stava pian piano assottigliando.
    L’avevano colpito, eccome se l’avevano fatto. Sia la Lancia Bracciale che il Tridente erano arrivati a bersaglio, seppur mancando l’obiettivo principale. Fronte e gomito avversari, in ogni caso, subirono danni visibili, segno inequivocabile che i Cavalieri stavano imboccando la strada giusta ber abbattere quel mostro. Forse una vittoria da poco, ma che diede una svolta epocale a quello scontro a senso unico.
    Il Corrotto che sembrava un Dio, adesso si mostrava per quello che era: un essere umano, mortale come tutti, divorato dalle tenebre. Anche lui sanguinava, anche se non in modo normale. Una sostanza scura come la notte bagnò le sue ferite, quasi fosse un macchinario che perdeva olio.

    Figliolo, datti pace.
    Anche tu sanguini, come tutti noi del resto.


    Pronunciò quelle parole con una soddisfazione evidente, mantenendo quella sua espressione d’incontenibile euforia dettata dalla battaglia. Bart ritrasse l’Arma di Libra, portando il braccio destro indietro e il sinistro davanti. Assunse una posizione di guardia, attento a ogni movimento e pronto a scagliarsi nuovamente contro il nemico accorciando la distanza. Contrasse i muscoli delle gambe per sfruttare il momento favorevole e gettarsi nella mischia, quando qualcosa fermò completamente i suoi movimenti.

    Ma cosa...?!
    Dannazione, non un’altra volta.


    Già. Per la seconda volta dall’inizio dello scontro Karl li avvolse senza apparente sforzo in una sfera di energia, resistente e impenetrabile. La Leonessa e il Toro erano tornati in gabbia, insieme alla Dea che combatteva al loro fianco. La prima azione del gigante, conseguenza della sua pura istintività da guerriero, fu quella di proteggersi il volto con le braccia per poi scagliare un poderoso calcio frontale contro il globo di luce. Ovviamente fu tutto invano e, anzi, mise un punto esclamativo al divario di potenza che c’era tra loro e lo spilungone.

    Grrr!

    Ringhiò di frustrazione, mentre il potere della Corruzione permeava ogni cellula del suo corpo e dell’ambiente circostante. Quell’essere era davvero l’araldo delle tenebre che stavano distruggendo il mondo interno, dotato di un potere che non sembrava avere fine.
    E come se non bastasse, furono costretti anche a sorbirsi l’ennesima filippica di Karl, che – incurante delle loro sofferenze all’interno delle prigioni sferiche – raccontò di come fosse forte, superiore e bla bla bla.
    E, come scusa? Insetti? A chi aveva dato degli insetti?
    Sì, ok, Bartolomeo era molto permaloso e suscettibile quando si trattava d’insulti. E anche il semplice fatto di chiamarlo insetto lo considerava come un’ingiuria imperdonabile. Cosa ci possiamo fare, era fatto così.

    Adesso questo grosso insetto, caro Karl, ti farà ingoiare tutti i denti che hai ancora in bocca.
    Dammi solo un momento per uscire da qui e...


    No, non sarebbe stato per niente facile.

    Aaargh!

    Il Corrotto, per tutta risposta, infatti, aumentò esponenzialmente il potere delle sfere di energia, provocando al gigante un dolore ancora più insopportabile. Persino le Armi di Libra presero a brillare in modo strano, tanto da renderle difficili da brandire. Il Gran Sacerdote strinse i denti, guardandosi intorno per continuare a sostenere le sue due compagne di battaglia. Non poteva finire così, in quel modo, inermi e senza possibilità di combattere fino all’ultimo respiro.
    No, dannazione, non era giusto. Avrebbe venduto cara la pelle.
    Cominciò a colpire indistintamente quell’inamovibile prigione, senza grosso successo. Pugni, calci, testate. Era una furia, come un animale chiuso in un angolo a cui non rimane alcuna possibilità se non combattere per la sua stessa vita. Lottava contro il dolore e contro il tempo, incurante delle conseguenze.
    Com’era quel detto? Ah, già: la fortuna sorride agli audaci. E in quel momento Bartolomeo era proprio la piena espressione dell’audacia, tanto era il suo sprezzo per il pericolo.
    Che fosse stata la fortuna o più semplicemente una Dea incavolata nera, poco importava. Il risultato fu comunque incredibile, quando Therese diede nuovamente sfoggio del suo potere divino per liberare i Cavalieri dalle loro prigioni. Saette color argento invasero il campo di battaglia, devastando la soverchiante Corruzione che li aveva travolti. E, come se non bastasse, Nike fece saggiare a Karl la violenza del suo scettro, inchiodandolo al suolo senza diritto di replica.

    E brava la mia Therese.

    Diamine quanto era orgoglioso di quella ragazza. Non riusciva proprio a nasconderlo.
    La giovane Dea si posizionò accanto al Toro e alla Leonessa, cercando di aggiungere alcuni importanti tasselli a quel puzzle contorto che stavano cercando di completare. Il messaggio era molto semplice: dovevano agire, senza lasciare alcun respiro, dando fondo a tutta la loro potenza di Cavalieri.
    Non c’era un istante da perdere e, di certo, non l’avrebbero perso.

    Oh oh, hai ragione figliola.
    Senza alcuna esitazione.


    ZzqDgOR

    D’altro canto, ragionare troppo non è mai stato il mio forte.

    E detto, fatto. Il Gran Sacerdote caricò le gambe per balzare nuovamente sulla sua preda, ma il Corrotto anticipò tutto e tutti. Con un movimento inspiegabilmente repentino, apparve di fronte ad Andrea creando delle lame direttamente dal suo corpo di tenebra. Fu questione di un istante, così inaspettato che avrebbe potuto cogliere di sorpresa qualsiasi guerriero poco concentrato. Ma Bart era tutt’altro che distratto e agì con un istinto tipico di chi è abituato a combattere.
    Il suo movimento fu semplice e naturale: si mosse di lato.
    Non un movimento qualsiasi, però, fu proprio una corsa sfrenata di un Toro scatenato: la Bull’s Run. Il piede destro, infatti, sferrò un calcio a mezz’aria, letteralmente. L’incredibile abilità del gigante, capace di muoversi anche senza avere contatto diretto con il terreno, generò un piccolo sisma a circa un metro dal suolo che proiettò Bartolomeo alla sua sinistra – cioè alla destra di Karl – e, grazie al contraccolpo, sbalzò Andrea verso la parte opposta. Tutta l’azione si svolse alla velocità della luce e con un’agilità assolutamente fuori dall’ordinario. Il movimento permise all’omone di evitare che la lama avversaria lo trafiggesse in pieno petto, facendo trovare sulla traiettoria dell’affondo nemico “solamente” la sua spalla destra.
    Ricordiamoci, però, che Bartolomeo non stava combattendo da solo. E l’azione difensiva non era certo finita così.
    La Leonessa, infatti, ebbe la prontezza di spirito di non lasciarsi travolgere dagli eventi, dimostrando ancora una volta un’incredibile sintonia con il Gran Sacerdote. Andrea avvolse entrambi con una barriera di luce che, unita alla protezione dell’Armatura e al movimento evasivo, cercò di limitare ancor di più i danni. Bart venne colpito, certo, ma la lama riuscì solamente a incrinare lo spallaccio destro e creare un forte ematoma da impatto sulla spalla corrispondente. Conseguenze debilitanti per l’intero arto, ma non così gravi da renderlo inutilizzabile. La sua resistenza straordinaria, non dimentichiamolo, era un toccasana non indifferente negli scontri fisici.
    Il dolore fu lancinante, quello era poco ma sicuro, ma era sempre meglio che finire allo spiedo e con il cuore spaccato in due.

    Il forte contraccolpo lo fece roteare a mezz’aria, ma la sua abilità di spostamento lo tenne concentrato sull’obiettivo. Il Toro seguì alla lettera i consigli di Therese, lasciando ogni esitazione e scagliandosi immediatamente all’attacco. Si proiettò, infatti, dritto per dritto contro il nemico, mentre Andrea lo supportava cercando di bloccare e dilaniare lo spilungone e Therese fronteggiava un gigantesco mostro tutto tentacoli e artigli evocato da quel dannato avversario. I movimenti del gigante furono minimali ma travolgenti. Calciando nuovamente l’aria, si scagliò contro Karl senza nemmeno toccare terra.
    Quella volta fu come vedere per davvero un Toro nell’arena. Non più una similitudine, ma una disarmante realtà dei fatti.
    Bart abbassò il mento e allineò le corna dell’elmo al suo poderoso slancio. L’obiettivo era quello di colpire con una testata il volto del Corrotto, cercando di stordirlo e fargli perdere l’equilibrio – e magari, chi lo sa, fargli ingoiare per davvero qualche dente. Il tutto per prepararsi al vero attacco. Il Gran Sacerdote avrebbe impugnato la Lancia Bracciale con due mani, così da supportare il braccio destro appena ferito. Avrebbe, quindi, sferrato un affondo in diagonale da sinistra verso destra all’altezza delle anche e delle cosce di Karl, cercando di eseguire una devastante spazzata con l’Arma di Libra. Quella parte del corpo avversaria, infatti, sarebbe potuta rimanere completamente scoperta se la testata fosse andata pienamente a segno. Inoltre, il tutto sarebbe stato supportato dalla forza e dall’agilità straordinarie della tecnica Braccio Possente, che avrebbe donato a quel colpo una velocità d’esecuzione oltre ogni limite.

    AAAAAH!

    La potenza della Lancia Bracciale, brandita da un Cavaliere come Bartolomeo, avrebbe cercato di distruggere ogni cosa che avrebbe incontrato sul suo cammino. Avrebbe potuto sgretolare le anche del nemico anche con il solo contraccolpo, oppure azzopparlo definitivamente disintegrando i femori delle sue gambe. Nella migliore delle ipotesi, la spazzata avrebbe potuto letteralmente piegarlo in due, devastando quel corpo che ormai avevano capito non essere divino. L’armatura che proteggeva Karl aveva dell’incredibile, quello era poco ma sicuro, ma le sue membra mortali avevano già dimostrato di non essere altrettanto resistenti.

    D’altro canto era una delle poche volte che il gigante buono attaccava utilizzando contemporaneamente la forza di entrambe le mani. E, non dimentichiamolo, la potenza e la perseveranza del Toro erano qualcosa che persino gli Dei avevano imparato a conoscere. Ve lo ricordate il caro Ares, versione corrotta? Oh, di certo il Dio si ricorderà della scazzottata con il nostro caro Toro quando ancora non era Gran Sacerdote.
    E probabilmente anche Karl faticherà a dimenticarsi il bel faccione di Bart, indipendentemente da come sarebbe andato a finire quello scontro all’ultimo sangue.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Bart scatta alla sua sinistra (la destra di Karl) e con il primo movimento della Bull’s Run (calciando letteralmente l'aria) sbalza Andrea a destra (la sinistra di Karl). Andrea crea una difesa di luce per entrambi, con lo scopo di limitare il più possibile i danni. Il Toro viene, quindi, colpito alla spalla destra – ouch – e lo spallaccio s’incrina pericolosamente (la Cloth è di livello 8).
    Senza dare alcun respiro a Karl – e mentre Andrea cerca di bloccarlo e fargli male – Bart va per davvero come ha consigliato Gorth "full di ignoranza”. Sempre spostandosi a mezz’aria, si fionda sul Corrotto e cerca di sferrargli una capocciata sui denti dritto per dritto [Attacco Debole], con lo scopo di stordirlo e fargli perdere equilibrio (e magari fargli ingoiare per davvero qualche dente :kuku:). Impugna, poi, la Lancia Bracciale con entrambe le mani e, supportato dal Braccio Possente, si prodiga in una spazzata da sinistra a destra in diagonale e ad altezza delle anche/cosce [Attacco Forte]. Se la testata andasse pienamente a segno, quella parte del corpo del corrotto (anche/cosce) rimarrebbe praticamente indifesa a causa dello sbilanciamento all’indietro del busto.
    Infine, ricordate che “due mani is meglio che one” e, anche se sembra una battuta a doppio senso, in realtà non lo è xDD Beccarsi un affondo del genere in pieno potrebbe far dimenticare anche a un Dio il suo stesso nome :asd:


    Condizioni:
    Spallaccio destro dell’Armatura incrinato e grosso ematoma da impatto sulla spalla destra. Ustioni sulle mani e lieve principio di disidratazione del corpo. Qualche altra escoriazione ed ematoma sparsi qua e là.


    Tecniche:
    Bull's Run:
    [Effetto Secondario: Agilità Straordinaria]
    Bart corre.
    E cosa c'è di strano direte voi? Oh nulla, non vi preoccupate, ma immaginatevi per un momento un Toro enorme e scatenato che vi corre incontro sbuffando dalla rabbia. Ecco, avete capito la sensazione.
    Il Cavaliere sfrutterà la massima velocità di spostamento permessa dalla sua energia per muoversi in quella che potremo considerare la sua personale arena, ammantandosi di cosmo se necessario per rafforzare l'avanzata. Grazie al bonus concesso dalla Forza Straordinaria, potrà correre e spostarsi sia a terra che in aria, effettuando cambi di direzione repentini e potenzialmente imprevedibili. Inoltre, i suoi movimenti saranno così precisi e coordinati da essere difficilmente percepiti in modo chiaro da avversari che non sono dotati di poteri particolari (agilità straordinaria), tanto da poter generare immagini residue simili a ologrammi nel campo visivo altrui.
    Questa tecnica può essere utilizzata in situazioni diverse.
    L'applicazione più semplice è a puro scopo difensivo, per cercare di evitare con maggior successo attacchi tangibili di diversa natura (siano essi puramente fisici, cosmici o misti, cioè cosmo + spirito).
    Oppure, la Corsa del Toro potrebbe spingersi, appunto, un passo più in là. Potrebbe, quindi, essere utilizzata per cercare di schivare gli attacchi e, allo stesso tempo, per tentare di accorciare la distanza con l'avversario e permettere a Bartolomeo di fare quello che preferisce: scatenare tutta la sua violenza proprio in faccia al nemico.

    Braccio Possente:
    [Effetto Secondario: Agilità Straordinaria]
    Spesso l'efficacia risiede nella semplicità.
    Questa tecnica all'apparenza sembra quasi banale, ma non bisogna mai sottovalutare ciò che un toro inferocito può fare. Concentrando la potenza fisica e cosmica in un solo braccio, Bartolomeo scaglierà un pugno alla massima velocità consentitagli, dritto all'obiettivo. Semplice, no? La rapidità di esecuzione, unita alle doti del Cavaliere faranno di tale affondo un martello quasi inarrestabile, allo scopo di ridurre all'inutilità con un solo colpo anche l'avversario più resistente.
    Inoltre, proprio come per il Great Horn, gli arti del guerriero si muoveranno così rapidamente da farlo sembrare immobile durante l'esecuzione dell'affondo, tanto che l'esatto movimento potrà essere percepito solo da cavalieri dotati di abilità particolari (agilità straordinaria) o capaci di raggiungere una velocità più elevata.
    Una possibile variante consiste nel concentrare lo stesso potere in una gamba, oppure distribuire la forza distruttiva su tutti e quattro gli arti, diventando così una macchina da guerra senza rivali.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    arl ritrae le lame per prepararsi ad un nuovo attacco, quando i suoi arti ed il suo corpo vengono completamente avvolti dalle catene di luce.
    Lo stridio dell'energia lucente che preme sull'adamantite e lo sfrigolio delle saette generano una cacofonia assordante.

    Il corrotto resiste alle innaturali torsioni indotte dalle catene e richiama la forza della Corruzione per cercare di liberarsene e proseguire il massacro, ma l'arrivo di Bart spezza la sua concentrazione.
    Con estrema agilità evita la prima testata, mentre non può far altro che esplodere la propria energia oscura per contrastare il vero e proprio attacco.
    Appena prima dell'impatto le catene iniziano a spezzarsi a causa del tentativo di difesa di Karl, ma il potere divino dell'arma di Libra unito al cosmo del Toro riesce a penetrare oltre l'orda di energia rossa, colpendo il corpo del corrotto.

    Il tempo si ferma per un instante, in uno scontro tra artefatti divini.
    Il viso del corrotto si distorce colmo d'ira, che subito si muta in sorpresa quando l'equilibrio di forze si spezza ed un'esplosione devastante travolge il campo di battaglia, spazzando via ogni cosa.

    Persino Nike e l'evocazione di Karl vengono travolte e sono costrette a difendersi dalla conflagrazione generata dalle due energie divine.

    Quando la luce si dirada, ciò che resta è un cratere dal diametro di due chilometri, colmo di acqua ribollente.
    Tra il vapore Karl si erge, volando a mezzaria.

    La parte del suo corpo colpita dall'arma di Libra è sfondata e, dove ci dovrebbe essere carne, vi è una sorta di fessura dimensionale che rilascia crepitante energia rossa.
    Dalla ferita si diramano numerose e lunghe crepe, che giungono fino al volto, che ora pare di ceramica.
    Un liquame nero fuoriesce qua e là.

    Le sua braccia tremano, come se stessero riassestandosi.

    D'accordo...

    In un istante l'evocazione, sopravvissuta all'esplosione e poco distante da Nike, si dissolve in una nube nerastra che va ad aggiungersi ad una quantità incredibile di energia corrotta che sta venendo a concentrarsi tra le mani giunge di Karl.

    L'energia lo avvolge fino a farlo svanire in un grande globo rossastro, simile ad un sole.
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    Il calore fa evaporare rapidamente tutta l'acqua presente nel cratere ed inizia a tramutare in magma il terreno circostante.

    Nike vi teletrasporta accanto a lei e pianta al suolo il suo scettro, generando una cupola argentea dal diametro di circa dieci metri.

    Sta richiamando a sé più forza di quanto possiamo essere in grado di gestire, dobbiamo risolvere rapidamente la questione... o sarà la fine.

    Attorno a voi tutto si muta in un inferno rovente, mentre qualcosa serpeggia nei vostri cuori e nella vostra mente...

    Miliardi di voci vi chiamano, vi invitano ad unirsi a loro... a diventare una sola mente, una sola vita...

    Il cosmo di Nike irrompe nel vostro, strappandovi dalle voce, ma non sapete ancora per quanto possa resistere da sola.

    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Bravi, riuscite a fargli parecchio male, tanto che deve sfoderare il colpo grosso.
    Evoca tutto il potere della Corruzione e diventa una sorta di piccolo sole.
    Inoltre cerca di corrompervi direttamente, cercando di far disperdere la vostra coscienza in una sorta di nirvana corrotto.

    L'attacco è Divina+, è fuoco+mente+spirito.

    Per sopravvivere dovete unire le vostre forze a quella di Nike, che in questo momento vi fa da fonte di energia cosmica.

    Nike teleporta anche il tridente caduto.

    Tempo di post 7 giorni.

    A voi!:zizi:


    Edited by Gorthaur - 8/11/2020, 15:06
     
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    We Can Be Heroes: Sonnenwalzer

    Il primo slancio, accompagnato dalla ponderosa testata, andò a vuoto. Nonostante l’agilità di quel movimento repentino, ancora una volta Karl fu un passo avanti a tutti. Scansò quel Toro lanciato alla carica che era Bart, riuscendo persino a divincolarsi dalle catene di Andrea.
    Il Corrotto, però, seppur formidabile nel combattimento, non era un Dio e aveva già dato prova della sua fallibilità.
    Il poderoso affondo del Gran Sacerdote supportato dalla Lancia Bracciale, infatti, andò a segno. E non solo, ma parve causare finalmente i primi danni seri a quel dannato spilungone che si faceva beffe dei loro attacchi.

    Grrroar!

    Un ringhio, sempre più ferale e sempre meno umano, uscì spontaneo dalla bocca di Bartolomeo mentre l’Arma di Libra penetrava le difese nemiche senza lasciare dubbi sugli effetti. La nera figura si crepò come un vaso di porcellana, riversando all’esterno quel liquame nero che doveva essere il suo sangue.
    Il ringhio del Cavaliere si trasformò ben presto in un ghigno soddisfatto, pregustando quello che sarebbe stato il successivo attacco per togliere il respiro a un avversario che andava neutralizzato il prima possibile. Il gigante avrebbe dovuto aumentare la pressione in quello scontro, portandola a livelli mai visti prima, per non lasciare alcuno spazio a strane strategie o a qualche altra sorpresa del Corrotto. Piantò, quindi, i piedi a terra per stabilizzare la sua posizione e prepararsi a scatenare nuovamente la sua furia. Avrebbe cercato d’infierire sulla tremenda ferita provocata all’avversario, battendo il ferro finché era ancora caldo. Avevano finalmente trovato uno spiraglio in quella difesa impenetrabile ed era giunto il momento di farlo diventare un enorme varco che nemmeno Karl sarebbe mai riuscito a richiudere.
    Come spesso accadeva in quello scontro, però, le cose non andavano mai come si poteva sperare.
    Eh no, ancora una volta l’impossibile accadde e un’improvvisa esplosione travolse tutto e tutti. Bart incrociò le braccia di fronte a se, nascondendovi dietro il viso e abbassando il mento per assorbire al meglio l’impatto. L’Armatura resse, ma le sue metalliche grida di dolore andarono ad aggiungersi al caos della battaglia. L’enorme figura del Gran Sacerdote venne sbalzata a metri di distanza, mentre l’ambiente circostante subiva ancora una volta l’ira della Corruzione. Si sentiva come una piuma in balia del vento, ed era certamente una sensazione strana per un gigante d’uomo qual era Bartolomeo.
    Quando ritrovò il senso dell’equilibrio, si aggrappò con forza al terreno, conficcandovi entrambe le mani. Poi fu la volta delle gambe, che come due pilastri si piantarono a terra per stabilizzare l’intero corpo. Ritrovando lentamente la posizione eretta, si guardò intorno per osservare quanto tutto ciò che li circondava fosse ormai stato atomizzato nel corso di quel loro violentissimo scontro. I suoi occhi si mossero frenetici per ritrovare le sue compagne di lotta, Andrea e Therese, e il suo cuore si placò quando le vide in lontananza.

    Erano tutti insieme. Ancora una volta. Come sempre.

    Karl apparve visibilmente provato – e finalmente, possiamo dire, non ne potevamo più – e la sua ferita sembrava così profonda da apparire irreparabile anche per lui. Un fugace sorriso soddisfatto apparve sul volto del gigante, che fu subito smorzato dall’ennesima novità sfoggiata dal Corrotto. Il nemico giunse le mani, cominciando a richiamare a sé un quantitativo di energia mai visto prima. Persino il suo stesso costrutto, quel mostro inguardabile, si dissolse per andare a unirsi a quell’accumulo di potere. In un istante, l’intero corpo dello spilungone venne avvolto in un globo rossastro, così pregno di Corruzione da rendere un’impresa titanica il solo osservarlo. Un calore insopportabile cominciò a irradiarsi da quella sfera, quasi fosse un Sole troppo vicino alla Terra. L’acqua e tutti i liquidi presenti nel terreno cominciarono a evaporare, e il suolo stesso si fece così incandescente da trasformarsi in magma. Bart si guardò preoccupato i piedi, cominciando a temere di finire arrosto o, ancora peggio, di diventare un tutt’uno con la roccia fusa.
    Sembrava davvero la fine del mondo, quando persino la natura si ribella per inghiottire l’umanità intera nelle viscere della terra.
    Therese, però, fu più veloce di tutti. Grazie al suo potere divino, teletrasportò il Toro e la Leonessa al suo fianco, evitando le conseguenze più terribili. Il Gran Sacerdote, quasi istintivamente, cercò immediatamente di aiutare le prime difese di Nike contribuendo a rafforzarle. Con un cenno sincero ringraziò la ragazza, poi poggiò le mani a terra, per il momento ancora intatta intorno a loro, e affondò le dita nel terreno. Con un ringhio scatenò la sua forza e il suo cosmo straordinari innalzando una cupola, capace di unire il potere delle stelle alla terra stessa, a protezione dei tre guerrieri. Il suolo intorno a loro, infatti, si arrese alla potenza delle braccia del gigante che, alzandosi, trascinò con sé la poca terra non ancora ridotta a magma. Quello era il Great Wall nel suo massimo splendore, in grado di combinare il cosmo del Toro con lo stesso terreno che occupa lo scontro. Nell’erigere la difesa, l’omone lasciò uno spiraglio frontale privo di terra per permettere a tutti di vedere l’apocalisse che Karl stava tentando di replicare. In sintonia come sempre, anche Andrea aiutò nella difesa, garantendo ancora una volta ai compagni una protezione che appariva come una seconda e impenetrabile pelle.
    Therese fu la prima a parlare e il messaggio fu chiaro: dovevano terminare lo scontro. A tutti i costi.
    E Bart, come sempre, non poteva che essere d’accordo. Non si sarebbe mai fatto sfuggire l’occasione di farla pagare a quel dannato Corrotto che aveva causato loro così tanti sofferenze.

    Forza figliole, poniamo fine a questo...

    Questo cosa? La frase s’interruppe a metà. I suoi occhi si fecero distanti e vitrei.

    Uno ... solo ... mente ... uno.

    I pensieri di Bart si azzerarono in un istante, travolti da parole incomprensibili ma dannatamente insistenti.

    Uno. Uno solo. Un solo spirito. Una sola mente. Una sola vita. Uno.

    Non una voce, ma tante. Tante voci indistinte, ma che alla fine sembravano una sola. Così in sintonia, così concordi sul messaggio che volevano imporre. Un messaggio che, alla fine, non era poi così tanto male.

    Uno. Uno solo. Un solo spirito. Una sola mente. Una sola vita. Uno.

    Perché non lasciarsi andare all’oblio di un’indistinta esistenza?
    Perché rimanere ancorato alla realtà dell’individuo?
    Perché non abbandonare tutto e tutti?
    Sarebbe tutto più semplice.

    Uno. Uno solo. Un solo spirito. Una sola mente. Una sola vita. Uno.

    Per tutte le persone che devo proteggere.
    Per Elena.
    Per i miei figlioli.
    Io devo esistere.


    Quei pensieri furono la miccia che diede fuoco al cosmo di Bart, rimasto sopito fino a quel momento. Un fuoco che non accennò a estinguersi e che fu alimentato da un inaspettato intervento divino. Therese, infatti, fu la loro ancora di salvezza, colei che appiccò quella prima scintilla nel loro spirito e nella loro mente. Senza di lei, forse, sia il Toro che la Leonessa si sarebbero persi in quella Corruzione scatenata da Karl, completamente in balia di un potere che sembrava avere la forza annichilente di un buco nero.

    KAAAAARL!

    L’espandersi del cosmo del Gran Sacerdote fu accompagnato da un urlo liberatorio carico di rabbia. Uno sfogo che diede voce a tutta l’impazienza nel terminare una volta per tutte quello scontro.

    Grazie Therese per averci salvati ancora una volta.

    Pronunciò quelle poche parole di ringraziamento con la gola ancora in fiamme per il precedente grido. Poi si rivolse alla Leonessa, certo del fatto che avrebbero combattuto fino alla fine, insieme, e a costo delle loro stesse vite.

    Andrea, figliola, adesso tocca a noi.

    Strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche, affondando le dita così in profondità nei palmi da farli sanguinare. Strinse i denti in un ennesimo ringhio gutturale, richiamando tutto il travolgente potere del Custode della Seconda Casa. Incrociò le braccia al petto, socchiudendo per un istante gli occhi.
    Tutt’intorno a lui il silenzio. La calma piatta. Persino il suo cuore rallentò il battito.
    Un solo istante. Un solo momento fuori dalla realtà.
    I muscoli si tesero allo spasmo, tanto che l’Armatura del Toro dovette adattarsi a quell’incremento di massa. Il cosmo si concentrò nelle braccia, incanalando un potere che solo un Cavaliere d’Oro come Bartolomeo poteva essere in grado di controllare.
    Infine, gli occhi si riaprirono.
    Le braccia si distesero con un movimento praticamente indistinguibile a occhio nudo, liberando finalmente tutta la violenza del Great Horn.

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    La firma di ogni Custode della Seconda Casa. Una bordata di cosmo straordinario capace di travolgere e distruggere ogni cosa si trova sul suo cammino, caricando come un Toro inferocito. L’obiettivo del colpo sarebbe stato quello di unirsi ai poteri di Therese e Andrea per affrontare direttamente Karl e tutta la sua Corruzione. Ancora una volta un attacco frontale, insomma, seppur dalla distanza. Il supporto cosmico di Nike, inoltre, avrebbe potuto scatenare un attacco mai visto prima, capace di andare oltre ogni limite immaginabile.

    Era finalmente arrivata la resa dei conti e stavano dando fondo a tutte le loro ultime risorse.
    Com’è che si dice in questi casi? Dannazione, i detti non sono stati mai il mio forte.
    Ah già: o la va o la spacca.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Bart è sbalzato via e viene salvato da Therese con il teletrasporto. Contribuisce alla difesa con il Great Wall [D] per poi venir assalito dalla componente mentale e spirituale dell’attacco di Karl. Estreme pigne mentali, poi Therese ancora una volta lo sottrae da quell’abisso di pensieri. Incavolato come non mai, carica tutta la forza e il cosmo di cui è capace per scagliare un potentissimo Great Horn [AF] contro il Corrotto che, dando fondo al supporto di Nike, andrà a unirsi all’attacco di Andrea.


    Condizioni:
    Mentalmente alquanto confuso, ma incavolato come non mai.
    Spallaccio destro dell’Armatura incrinato e grosso ematoma da impatto sulla spalla destra. Ustioni sulle mani e lieve principio di disidratazione del corpo. Qualche altra escoriazione ed ematoma sparsi qua e là.


    Tecniche:
    Great Wall:
    [Effetto Secondario: Terra]
    Cosa c'è di meglio per schernire l'avversario se non incassare tutti i suoi colpi senza erigere alcuna difesa?
    Solitamente Bartolomeo predilige sfruttare la sua inesauribile resistenza fisica per logorare e scoraggiare i nemici intenti a combatterlo. In situazioni estreme, però, è sempre meglio avere un piano di riserva. Tale piano è proprio il Great Wall, un muro eretto dal cosmo abnorme del Cavaliere del Toro che si disporrà a difesa del suo creatore. La grandezza, lo spessore e la forma potranno variare (sempre nei limiti imposti dall'energia), potendo creare anche sfere, cupole o altri stratagemmi di difesa.
    In aggiunta, come possibile ulteriore rinforzo alla difesa, Bart potrà sfruttare la terra presente sul campo di battaglia. Spostando grandi quantità di terreno, dando fondo alla sua tremenda forza e infondendovi il suo cosmo, il gigante potrà creare una difesa estremamente resistente (cosmo straordinario + terra), potendo inoltre nascondere alla vista cosa si cela dietro al costrutto.

    Great Horn:
    [Effetto Secondario: Agilità Straordinaria]
    Alcuni lo definiscono il colpo più veloce del Grande Tempio, altri come la tecnica che unisce perfettamente attacco e difesa; altri ancora non hanno potuto raccontarne gli effetti devastanti, essendo stati sconfitti senza nemmeno essersene accorti. Il "Grande Corno" è la tecnica principale del Cavaliere del Toro, che prende nome dall'arma più pericolosa a disposizione dell'animale della costellazione. Esistono due varianti di tale incredibile esecuzione.
    Prima Variante: Bartolomeo si pone di fronte al nemico in una statuaria posizione eretta a braccia conserte. Tale impostazione permette di opporre una solida difesa fisica agli eventuali attacchi avversari, ma al contempo nasconde un'arma letale. Infatti con un rapidissimo movimento, il Cavaliere potrà distendere le braccia verso l'avversario generando un'inaspettata e violentissima bordata cosmica che unisce velocità, potenza cosmica e fisica. Gli arti del guerriero si muoveranno così rapidamente da farlo sembrare immobile durante l'esecuzione, tanto che l'esatto movimento potrà essere percepito solo da Cavalieri dotati di abilità particolari (agilità straordinaria) o capaci di raggiungere una velocità più elevata. Il potenziale distruttivo generato sarà immenso, in grado di mettere in difficoltà qualsiasi difesa o annichilire con decisione un avversario impreparato o colto di sorpresa.
    Seconda Variante: In ogni duello è sempre un vantaggio nascondere qualche asso nella manica per i momenti più difficili. Proprio questa seconda variante può essere considerata uno di questi metaforici assi. Infatti Bartolomeo potrà optare per liberare maggior energia dal suo corpo, sfruttando al massimo il già incredibile potenziale del Great Horn. Scagliando il colpo direttamente con le braccia distese, il cavaliere potrà perdere l'effetto sorpresa della prima variante, ma aumenterà di molto la quantità di energia sprigionata non dovendo partire dalla posizione di difesa a braccia conserte. Una potenza inimmaginabile che travolge e distrugge ogni cosa si trova sul suo cammino, caricando i malcapitati obiettivi come un toro inferocito.
    Infine, non bisogna dimenticare l'utilizzo che Bartolomeo può fare della sua immensa forza fisica. Infatti il Great Horn può essere ulteriormente potenziato sfruttando anche il plus fornito dalla prestanza muscolare del cavaliere, capace di generare onde d'urto di pura forza bruta in grado di colpire a distanza. Unite il tutto e capirete facilmente perché molti avversari non sono sopravvissuti per raccontare le potenzialità del "Grande Corno".


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    Era quello il momento prima della fine?
    Dopo tanto clamore, Andrea sentiva che entrambe le parti erano sempre più vicine al limite. I colpi diventavano sempre più disperati, le energie venivano drenate a una velocità pazzesca. Sapeva che ciò che stava accadendo in Giappone avrebbe avuto ripercussioni sul resto del mondo. Maremoti, trombe d'aria, a quello i Saint non potevano porre rimedio.
    E lei era stanca. Sanguinava, i suoi riflessi si facevano sempre più offuscati e sempre più imprecisi. Era dolorante, ma non era ancora stata piegata. Doveva continuare, perché quella non era solo la sua battaglia - non più.
    Guardò, con la ferocia di una bestia, Karl fluttuare a mezz'aria. I loro attacchi combinati erano riusciti a scalfirlo e a farlo sanguinare. Ne trasse una perversa soddisfazione. Vide la sua rabbia e se ne nutrì. Il Keraunos, dopo un momento in cui era sopito, tornò a bruciare nelle sue vene. Era l'euforia di aver avuto un primo assaggio di quella carne da divorare. Le saette iniziarono a muoversi verso il suo braccio sinistro tentando di fermare, quanto meno, l'emorragia in corso.

    Dovette abbandonare ben presto l'idea di riportare l'arto alla normalità.
    Karl si era rimesso in piedi e stava preparando un attacco dalla potenza mostruosa. Il suo Vril, osceno e oscuro, sembrava doverla soffocare. Era così intenso da riempire l'aria attorno a loro. In un lampo di luce sentì il proprio corpo svanire, e un battito di ciglia dopo si ritrovò di nuovo al fianco di Nike e di Bartolomeo.
    Li guardò per un momento. Se volevano avere una chance di sopravvivere, non potevano più farlo da soli. Soli. Sola. Lo era stata a lungo. Prima nel suo tempio, per sei lunghi anni, poi in Grecia. Ma quel tempo era finito. Non sarebbe mai più stata sola. Neanche se fosse morta lì, in quel momento. Perché combatteva per qualcosa di più grande di lei, e lo faceva insieme a uomini, donne, e dee straordinarie.
    « Sono felice di aver combattuto al vostro fianco. » Lo credeva davvero. Sapeva, con la sua esistenza, di essere riuscita a deformare l'universo. Non avrebbe mai potuto farlo, senza tutti loro. E quello le bastava.
    Ma era troppo presto - e troppo tardi - per quei pensieri. L'unico imperativo, in quel momento, non era più sopravvivere. Era VINCERE. Qualunque sarebbe stato il prezzo da pagare, lei lo avrebbe accettato.
    Cercò, dentro di sé, la concentrazione necessaria per innalzare la propria difesa.

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    Sentì, prima ancora che potesse vederlo, il cosmo che scorreva a fiumi attorno a lei. Nike amplificava i loro poteri e li aveva avvolti in una cupola argentea. Quello era il loro primo sistema di difesa dal sole corrotto che stava evocando Karl. Bart aveva aggiunto, sotto di essa, una seconda barriera, fatta di roccia e del suo cosmo possente.
    Stava a lei l'ultimo scudo che avrebbero frapposto all'attacco più potente di Karl. Plasmò i fotoni, ricoprendo i loro corpi di una patina calda e luminosa. Sembrava incredibilmente sottile, quasi un velo, ma era un concentrato di Keraunos purissimo, amplificato dal cosmo immenso del Leone.
    Queste tre armature aggiuntive avrebbero fornito una protezione ulteriore, andando a muovere i fotoni lì dove l'attacco sarebbe stato più intenso. E così, si prepararono all'impatto. Il globo di fuoco colpì con violenza la cupola di Nike, frantumandola, la propria corsa solo frenata da quella prima difesa.
    Poi arrivò a quella più solida eretta dal Toro. Andrea iniziò a sentire la temperatura alzarsi, getti di plasma venire lanciati in tutte le direzioni dall'urto. Ma anche quella barriera cedette. E iniziò l'inferno.

    Il calore era insopportabile, solo in parte mitigato dall'armatura di Keraunos.
    Sentiva la propria pelle venire carbonizzata, il sangue evaporare dalle ferite. E poi sentì qualcos'altro. Un verme si era insinuato nella sua mente e nella sua anima. Non era solo fuoco, quell'attacco. Mirava a irretirli con le promesse della corruzione, a conquistare le loro essenze per poi divorarle.
    Era un dolore non del corpo, ma di tutto il resto che compone un'uomo. Schegge di pensieri impazziti le impedivano di concentrarsi per allontanare la presenza di Karl. Rivisse mille e mille volte ancora ogni suo fallimento, ogni momento di sconforto le venne sbattuto in faccia.
    Il suo cuore minacciava di spezzarsi da un momento all'altro. Urlò. E quell'urlo, acuto e straziante, la riportò alla realtà. Il suo corpo era stato martoriato dalle fiamme, il suo spirito dalla corruzione. Era scossa e indebolita.
    Ma era in piedi. Era di fianco ai suoi compagni.
    E, cosa più importante, non era sola.

    Le venne da sorridere, ma i muscoli del viso le facevano male.
    Avevano resistito anche a quell'attacco. E ora toccava a loro. Un lampo illuminò i suoi occhi verdi. Poi il suo cosmo incominciò a ruggire di nuovo. Non aveva più abbastanza concentrazione per lanciarsi in strategie complesse, non le restava che riversare la propria energia nella sua forma più pura. Non voleva dover pensare. Voleva solo scatenare il Keraunos.
    Un reticolo di migliaia di colpi incredibilmente sottili, di luce bruciante e saette, si sarebbe generato attorno a Karl. Il Lightning Plasma, la tecnica più antica dei cavalieri del Leone. Una che poteva riprodurre con facilità innata, riservando ogni suo atomo all'aumentare il suo gradiente distruttivo. Non le importava più la precisione, ma solo la potenza di fuoco.
    Un'attacco dopo l'altro alla velocità della luce, per bersagliare ogni centimetro corrotto di Karl. La sua luce voleva purificarlo, la sua elettricità dargli fuoco. Non c'era nient'altro se non violenza pura.
    E l'odio. Quello che una dei buoni può provare verso un mostro.

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    Energia ~ Suprema.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Stanchezza per la disidratazione. Bruciature intense diffuse su tutto il corpo. Profonde ferite al braccio sinistro (inutilizzabile). Danno mentale e spirituale.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ Lightning Plasma

    Uno dei colpi principali del cavaliere del Leone, consiste nello sferrare un gran numero di attacchi, sotto forma di un reticolo di luce e di elettricità, alla massima velocità per lei possibile. Questi attacchi sono così sottili da poter farsi spazio nelle parti non coperte dalle armature, potendo provocare i danni tipici dei due elementi che li compongono. Il reticolato sarà percorso da moltissimi colpi, privilegiando la velocità e la potenza alla precisione, lasciando ben poco spazio tra un attacco e quello successivo. Capace di coprire una grande area, se il nemico non riuscisse a proteggersi subirebbe danni al sistema nervoso, bruciature, ma anche paralisi localizzati nelle parti colpite. [img] {Luce + Elettricità + Cosmo Straordinario}


    Riassunto ~ Difesa precisa attorno ai corpi di Bart, Nike e Andrea come ultima spiaggia contro l'attacco di Karl. Poi Lighting Plasma puro e semplice.
     
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    L
    a roboante onda di energia, risultato della combinazione dei vostri attacchi, alimentati dal cosmo di Nike, impatta con terribile violenza contro il globo incandescente.

    L'impatto e la pressione tra le due forze in contrasto genera correnti d'aria così potenti da spazzare via, oltre ai pochi detriti non ancora consumati dal magma, il magma e l'acqua dell'oceano, generando altissime nubi di vapore acqueo che iniziano a vorticare a velocità sempre più alta.
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    Presto vi trovate all'interno dell'occhio di un ciclone.

    Karl espande il globo che lo avvolge per cercare di respingere il vostro attacco, a tratti anche riuscendoci, ma venendo sempre respinto nella dimensione originaria.

    Mentre il vostro cosmo brucia sempre di più, vedete che finalmente l'energia di Karl sembra arrivata ad un limite ed il globo inizia a collassare, fino ad esplodere.

    Lo squilibrio generato disperde anche il vostro attacco e fa crollare su sé stesso il tornado causato dal vostro scontro.
    Quando la polvere si alza, vedete oltre il velo distorto della vostra vista vinta dalla fatica, Karl che avanza verso di voi.

    Il suo corpo è per metà distrutto, solo le gambe e la parte destra del torace sono integri anche se compromessi da numerose crepe. Alcuni pezzi di metallo svolazzano attorno a lui ed il suo viso è un teschio nero privo di mascella.

    Rivoli di liquido nero colano copiosi da ciò che resta dell’abominio, creando pozze nerastre ribollenti come composte da materia vivente.

    Senza proferire parola, mentre la materia divina di cui è composto cerca di porre rimedio ai danni critici che l’hanno travolta, punta verso di voi la mano destra, quando lo scettro di Nike lo trapassa inchiodandolo al suolo.

    Basta così!

    Nike, seppur esausta, avanza superandovi di qualche passo come a cercare di proteggervi. Tuttavia, percepite che l’immensa energia di Karl è quasi completamente svanita. Probabilmente l’impatto dei vostri poteri congiunti l’ha separato temporaneamente dal flusso infinito di potere corrotto.

    La mano destra del mostro afferra lo scettro, mentre una rapida sequenza di convulsioni percorre il suo corpo.
    Il teschio senza mascella emette una serie di sibili inquietanti, che capite presto essere una risata. Dalle pozze di liquido nero iniziano a sorgere delle braccia di metallo, simili a quelle di Karl, come se qualcosa stesse cercando di uscire da un qualche tipo di abisso.
    Il cosmo di Nike inizia a brillare, ma qualcosa di prodigioso accade là dove prima vi era il globo vorticante di corruzione.
    Un raggio lucente lo trapassa ed esso inizia a invertire il moto vorticante avviando un processo di implosione.
    Karl ruota a 180° il capo e, con notevole sforzo, cerca di strappare lo scettro dal proprio addome.

    Allo stesso modo, sopra di voi il drago che sta lottando contro Atena e Alek viene colto da uno spasmo, come se fosse stato colpito al cuore.
    Preso da una sorta di disperazione corre verso il globo che sta via via perdendo stabilità, giusto in tempo per venir travolto dall’esplosione del vortice.

    Una massa di energia densa e rossa erompe e travolge il drago che ne viene letteralmente divorato, aggiungendo densità all’essenza che, ora simile ad una bruma color cremisi scende al suolo ed inizia a cospargersi in ogni dove.

    Karl ricomincia a ridere, mentre il suo corpo si disgrega completamente tramutandosi in polvere, polvere che corre ad unirsi al miasma che sta per travolgervi…

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    Eccoci :yeye:

    Siete riusciti a sconfiggere Karl, che in un disperato tentativo di rivalsa cerca comunque di reagire. Poi, la distruzione del globo di corruzione che stava trapanando i sigilli della Fondazione, causa uno shock che disperde tutto il potere corrotto, scomponendo e divorando sia il Drago che Karl.
    Ora questo potere si è riversato in ogni dove…
    Postate nel prossimo topic che aprirò, dove si svolgerà la conclusione di tutto.
     
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12 replies since 4/10/2020, 20:40   403 views
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