Super Splash Bros. Ultimate

Oliver - Majd

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    Il ragazzo guardò un punto lontano, seduto assieme alla donna su quella grande balconata. Infondo, la magione era di tutto rispetto, assolutamente ciò che rispettava gli standard della nobiltà – specialmente in un caso del genere. Posò il bicchiere sul tavolo, mordendo impercettibilmente un labbro. Eppure, lei sembrava così tranquilla da mettere in soggezione Oliver. Non aveva mai scambiato più di un paio di parole, con lei, e in quel terribile giorno non aveva fatto altro che abbassare la testa in segno di rispetto e scusarsi. Lei gli aveva detto che da scusarsi non c’era nulla, né per lui – né per altri soldati del regno – ma sentì comunque il bisogno di doverlo fare. I capelli biondi erano raccolti in una capigliatura elegante e raffinata, che cozzava terribilmente con il taglio spartano che portava il Primarca. Doveva essere bello, pensò all’inizio, ma in una posizione del genere – in una situazione del genere – capì subito che quello di cui godeva la donna non era un privilegio vero e proprio, quanto più una gabbia dorata.



    Entrambi si voltarono all’improvviso, sentendo i piccoli verso accanto a loro, che assomigliarono ad una risata. Non poté fare a meno di essere contagiato, trovando un po’ di pace in quel quadro familiare. Era stata molto gentile, estremamente attenta perché nulla gli fosse mancato durante quella visita, lui l’aveva ringraziata per il suo tempo e per la sua disponibilità. Le aveva raccontato come stavano andando le cose, e lei gli aveva chiesto se si fosse completamente abituato ad una vita del genere, dopo tutto questo tempo. Grattandosi la testa, imbarazzato, aveva risposto che sì – in parte era dovuto ad una sensazione più vecchia di lui – ma dall’altra aveva l’intero staff che faceva di tutto per permettergli di continuare a vivere e portare avanti il suo lavoro nella più assoluta tranquillità, eccezione fatta per i due tenno. L’aveva vista ridere, e francamente non poté che dare ragione a Raia – era facile farsi piacere una persona del genere. Era dotata di una bellezza particolare, assieme all’acciaio sotto di essa.



    Il sole artificiale era alto nel cielo, lasciava trasparire qualche nuvola che si muoveva con una lentezza tale da essere quasi rilassante. Giocò con il bordo della poltrona che era stata fatta portare fuori, assieme a quella della padrona di casa. L’oro e l’oricalco si univano in una geometria che dava una struttura su cui era un po’ più difficile sedersi, ma che risultava estremamente comodo una volta fatto. Cosa si poteva offrire ad una persona che aveva già tutto? Nulla, se non la compagnia ed un sorriso – ai quali ultimamente non sembrava tanto abituata. La soggezione di Oliver aumentò ancora nel rendersi conto della pacatezza che non aveva smesso di esibire – doveva aver sofferto davvero tanto. Il comunicatore che portava al polso si illuminò all’improvviso, ricordandogli dell’incontro che avrebbe avuto di lì a breve. Distolse gli occhi dalla donna per un attimo, scambiando un paio di parole con Elyan. Mia signora, purtroppo devo congedarmi. Lei scosse leggermente la testa, dicendogli che non c’era bisogno di usare appellativi così importanti adesso. Non si trovò d’accordo, ma preferì assecondare la sua richiesta – a volte, anche determinate parole potevano gettare un’ombra di tristezza. Le promise che sarebbe tornato ancora, per una visita un po’ più lunga del previsto. Gli impegni imperiali erano tanti, e il tempo per ritagliarsi un attimo di tranquillità – come quello – era sempre più raro.



    E fu proprio in impegni imperiali che il resto della sua giornata sarebbe stato speso. O meglio, erano ufficialmente tali, ma in realtà Scylla aveva appena finito di completare quella che sarebbe stata una bella sorpresa per Crisaore. Agitò velocemente le mani, battendole e sorridendo in modo stupido al pensiero – avrebbe tanto voluto vedere la faccia di Majd di fronte a quella cosa. L’appuntamento era stato fissato in modo tale che entrambi si sarebbero ritrovati liberi da qualsiasi altra attività – per concentrarsi in maniera assoluta. C’era qualcosa di diverso in quella situazione, un certo senso di cameratismo nei confronti di quello che era un ragazzino poco più piccolo di lui. Forse avrebbe dovuto presentargli anche Deku, di lì a breve. Scosse la testa, terminando il flusso di pensieri, prima di incontrare la sua scorta. Più uomini chinarono il capo, così come fece anche il tenno con cui aveva comunicato poco prima; Oliver ricambiò il gesto, chinandolo leggermente di più – cosa che provocò un non lieve imbarazzo negli altri. Assieme alla guardia reale, si diresse nello stesso punto in cui avrebbe ricevuto l’arrivo della scorta dal Settore Indiano, pronto a condurli nel luogo in cui si sarebbero potuti scatenare. Una piccola nota arrivò di nuovo attraverso il comunicatore, era uno degli ingegneri che gli aveva comunicato la riuscita dell’installazione e dell’organizzazione di tutto il materiale necessario. Perfetto, quanto amava l’efficienza e la buona riuscita al primo colpo. Non restava che accogliere gli ospiti – che stavano cominciando a ritardare di qualche minuto. Fortunatamente, possedeva un canale di comunicazione con il Primarca stesso – che non esitò a sfruttare.



    Mio re? Gli domandò uno dei soldati, incuriosito. Oliver non alzò subito gli occhi, digitando sulla piccola tastiera i caratteri necessari per inviare il messaggio. Ci volle una sollecitazione per lasciar andare lo schermo. La guardia gli chiese se fosse stata una buona idea aver rinviato uno dei consigli con il concilio per dedicarsi a quel progetto. La risposta, ovviamente, fu affermativa. Non era mai tempo sprecato quello in cui i Primarchi cercavano di passare del tempo insieme, di andare d’accordo e imparare a convivere. Non solo il morale generale ne traeva beneficio, ma poteva rivelarsi una possibilità in più di intesa durante le azioni militari. C’era soltanto da guadagnare. Un piccolo suono confermò l’invio del messaggio.




    | Oh, ma dove state? |











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    Dopo gli eventi che lo avevano visto combattere in prima linea per la salvezza di Atlantide, Majd aveva cercato in qualche modo di stringere rapporti con gli altri Primarca. Tra i tanti che aveva incontrato, e con cui comunicava stabilmente vi era Oliver. Probabilmente tra tutti i suoi colleghi gli era sembrato quello più alla mano. Lo doveva ancora ringraziare per quella volta che gli disse di rivolgersi a Raia per la gestione del Settore. Del resto, fu grazie a quella informazione che riuscì a riavere al suo fianco la bella Kamila. Avea combattuto e lottato contro indicibili orrori, ma quando si trattava di gestione del regno era davvero un impiastro.

    Quella mattina sarebbe dovuto andare ad incontrarlo in una zona neutrale. Aveva mantenuto il massimo riserbo sulla cosa, dicendo che si sarebbero incontrati per un’ottima ragione. Era alquanto incuriosito della cosa ed accettò senza chiedere dettagli.

    «Mio Re, ha intenzione di alzarsi stamattina? Ha un’agenda abbastanza fitta di impegni!»

    Svegliarsi la mattina con la dolce voce di Kamila era la cosa più bella che gli potesse capitare. Amava quella donna con tutto se stesso, lei lo spronava, gli dava la forza di cui aveva bisogno per rinsaldare l’antica promessa che fece alla donna della sua vita otto anni addietro. Erano le sette del mattino, lei lo svegliava sempre abbastanza presto, perché diceva che alzandosi presto si aveva più tempo per fare le cose. Lui aprì gli occhi, e quello che vide fu il viso sorridente di Kamila. Lei era già vestita, e probabilmente si era svegliata da diverse ore per risolvere i continui problemi burocratici che affliggono il settore indiano.

    «Vieni qua, amore mio!»

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    Lei sorrise, ed avvicinandosi a Majd lo abbracciò, e altrettanto fece lui. Lei gli mise le mani al collo, mentre lui gli stringeva la vita. Le loro fronti si toccarono con dolcezza. Quei due erano un quadro di amore e bellezza, sorridevano come se i problemi del mondo esterno non fossero un loro problema, chiunque poteva percepire in Majd e Kamila un amore unico e profondo, difficile da trovare in quel mondo così provato da forze oscure che avevano promesso di sconfiggere.

    «Dai, facciamo colazione che poi devi incontrare il Primarca del Pacifico del Sud!»
    «È oggi?»
    «Si, e muoviti che se no farai tardi!»


    Dietro ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna. Questo era maledettamente vero, se si parlava di Majd e Kamila. Lui era il Primarca di Crisaore, ma era lei che gestiva ogni cosa, che si preoccupava di fare in modo che tutto filasse liscio. Gestiva ogni aspetto amministrativo del settore, diventando di fatto la donna più potente dell’Oceano Indiano. Ma non c’era tempo per questi pensieri, doveva sbrigarsi se no avrebbe fatto tardi all’incontro. Prima di partire incontrò anche i suoi tre compagni d’armi, i quali anche loro avevano una serie di compiti da sbrigare. La dolce Kamila aveva sistemato tutti, non lasciando niente al caso, ignorando le lamentele di Arthur, che si lamentava del fatto di non avere tempo per le sue attività ricreative.

    Terminati i preparativi dunque, Majd ed la sua scorta reale partì. Oliver era un Primarca con cui andava d’accordo, probabilmente per i problemi comuni che avevano dovuto risolvere una volta diventati signori del proprio settore, o probabilmente anche per la loro età. Si trattava di due giovani guerrieri che erano saliti sul gradino più alto dell’Impero Atlantideo. Certo, le loro storie erano differenti ma questo non vietava a loro due di legare. Erano quasi in dirittura d’arrivo, quando sul suo AtlantisWatch (una sorta di orologio da polso, dal quadrante rettangolare che aveva progettato Arthur, capace di fornire molte informazioni a Majd, ricevere messaggi che gli venivano inviato sui suoi canali) ricevette un messaggio di Oliver.

    Gli chiedeva dove eravamo. Sorrise alla solerzia del Primarca, ignaro di cosa avesse in mente il signore del Pacifico Meridionale.Majd, si interfaccio con le sue guardie, chiedendo quanto mancasse al luogo dell’incontro, e semplicemente rispose così:

    3...2...1….ZERO!



    E con tutta la sua classe, e con un elegante ritardo di quattro minuti raggiunse il punto di incontro, dove ad attenderlo c’era proprio Oliver con la sua scorta. Era curioso, voleva comprendere cosa avesse in mente il Primarca. Del resto era stato abbastanza chiaro: avere la giornata completamente libera da impegni.

    Doveva essere onesto, tutta la situazione aveva suscitato in lui una certa curiosità.


    nome | Majd
    energia | Viola
    scale | Crisaore
    casta | Poseidone
    fisicamente | ottimamente
    mentalmente | rilassato
    riassunto azioni | si appresta ad incontrare Oliver.


    abilità |

    tecniche |


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    HAH Hermano! Ce l’avete fatta!


    Alzò la mano verso il Primarca appena arrivato, a palmo aperto – pronto a battere il cinque con lui. Andando contro qualsiasi tipo di etichetta, andando contro qualsiasi concezione di eleganza e sobrietà regale richiesta a persone come loro, Oliver spostò il braccio per cingere le spalle dell’altro – dopo che gli eventuali saluti furono scambiati tra i due gruppi rappresentanti dei rispettivi regni. Prese a camminare in quel modo, sorridendo ed accennando alla preoccupazione di un’eventuale disdetta del loro incontro – paura che si rivelò completamente infondata. Ogni tanto fa bene uscire dal proprio regno, un po’ di respiro, un po’ di tranquillità. Non avevano alcun impegno ufficiale da discutere, gli ultimi contatti che aveva avuto con l’Oceano Indiano erano stati a seguito di un affare con la gilda dei mercanti, ma niente che avrebbe presupposto ulteriori chiarimenti tali da dover portare i Primarchi ad incontrarsi per un motivo simile. Quella giornata era completamente dedicata ad una sola cosa, ciò che Cuordimetallo avrebbe rivelato all’amico di lì a poco. Dalle voci che seguivano dietro di loro, poté immaginare che Elyan stesse andando particolarmente d’accordo con i ragazzi di Majd – e come dargli torto, forse si sarebbe trovato estremamente bene con loro, la goliardia sembrava essere la stessa. Gauss, invece, tentava di non lasciarsi trascinare nelle battute del suo parigrado tenno, tentando di portare la situazione ad un certo grado di serietà. In generale, perfino il morale degli altri soldati Pacifici sembrava essere alto, di buon umore. Non era passato poi tanto tempo da quando il ragazzo era stato ritenuto meritevole da Poseidone della scale appartenuta al suo predecessore, Lord Varuna. Avendo servito occasionalmente sotto di lui, in determinate missioni, aveva avuto modo di guardarlo all’opera – di rendersi conto del tipo di persona che era. Forse, la scale di Crisaore non si era mai trovata davanti ad una successione così diversa dalla precedente, come il giorno dalla notte.



    Continuando a camminare verso il mezzo di trasporto, Oliver pregò tutti di salire sulla serie di grandi veicoli – non molto dissimili da eleganti automobili – che avrebbero portato tutti alla base principale, il suo palazzo, La Città di Ferro. Si adagiò nel mezzo, di fronte a Majd, sfregando le mani per prepararsi alla richiesta. Lo so che ti ho contattato con così poco preavviso, però mi è arrivata qualche giorno fa la notizia dalla divisione che si occupa delle uscite annuali. Cominciò, gettando uno sguardo fuori, non ci sarebbe voluto molto per arrivare a casa. Un paio di suoni attraverso il suo dispositivo catturarono brevemente la sua attenzione, ma dopo una rapida occhiata disattivò l’opzione per non distrarsi. Anche quest’anno stiamo preparando la serie di uscite per la nintenno da presentare all’A3 – ma questo lo sai già. L’A3 era un evento particolarmente apprezzato non solo dai più giovani dell’Impero, che necessitavano pur sempre di uno svago nei momenti liberi dai loro doveri, ma anche per i più adulti. Si teneva ogni anno, nel settore di Scylla, e venivano invitati tutti i Primarchi ad assistervi, così come a provare determinate piattaforme o determinate nuove funzioni. Certo, a volte non finiva proprio come previsto – ma quello dipendeva dal grado di rabbia che qualcuno poteva provare o non provare davanti ad una serie di ripetute sconfitte. Ecco perché inviti a dimostrazioni in tempo reale erano diminuiti leggermente, dall’ultimo ragequit. Esisteva una vera e propria divisione, nella fabbrica centrale di Hammerfall, che si occupava di produrre nuovi titoli. Da esecutore aveva partecipato più di una volta attraverso interventi e proposte, ma quello era forse il più recente periodo da presentatore, qualcosa che lo metteva senza dubbio in tensione.



    Così come sai già che uno dei nostri titoli di punta resta sempre Super Splash Bros. Cominciò a spiegare la storia di quella produzione videoludica, di come fosse andata avanti nella sua versione base – rilasciando personaggi che facevano parte della scena atlantidea, inizialmente, per poi evolversi nella sua versione Ultimate, che comprendeva non solo quelli – ma anche personaggi che ruotavano attorno alle personalità di spicco. Per rispetto ai propri cari, ai caduti in determinate disgrazie – tuttavia – il roster veniva aggiornato ad ogni particolare occasione, eliminando alcune figure per non essere irrispettosi, sostituendole con coloro che seguivano. E quello – quindi – era esattamente il caso del nuovo Primarca di Crisaore. Siccome l’evento sarà a breve, abbiamo deciso di fare una cosa, un regalo. Un po' per ringraziarti per tutto ciò che è successo, un po' per celebrare l'investitura. Probabilmente Majd aveva già capito dove stava andando a parare; tuttavia, Oliver estrasse di nuovo dalla tasca il piccolo display d’oricalco, armeggiando con esso qualche secondo prima di passarlo all’altro. Se l’avesse girato, il regnante dell’Oceano Indiano avrebbe potuto ascoltare una voce alquanto entusiasta esplodere con un annuncio, che mostrò le azioni di una versione digitalizzata del ragazzo – una versione che poteva lanciare sigilli con determinati effetti, che poteva attaccare con la propria lancia o spostarsi e combattere con le stesse movenze del reale possessore della scale. Il tutto contornato da una musica da battaglia imperiale, propria del settore di appartenenza, e una scritta argentata a caratteri enormi:



    MAJD
    OZHjTYC
    JUMPS IN THE BATTLE





    Non era stato facilissimo come per gli altri personaggi – di cui esisteva un’ampia traccia di lotte e documentazioni, nonché riprese, che potevano essere sfruttate per creare e digitalizzare movimenti del genere. Avevano dovuto cercare con abbastanza diligenza, ma ce l’avevano fatta. Espressioni, salti, perfino la voce in determinate frasi da battaglia o di istigazione al nemico. Quella è stata la parte più difficile, abbiamo preferito registrarle da zero e applicare una modifica con un modulatore di voce per raggiungere lo stesso tono. Spiegò, facendo cenno al ragazzo di continuare a guardare il video con le tecniche più basilari e quelle speciali. Abbiamo dovuto chiedere anche al tuo staff, ma sono sicuro che saranno riusciti a mantenere egregiamente il segreto. Sorrise divertito, amava vedere lo stupore e l’apprezzamento nelle facce di coloro a cui regalava o riparava qualcosa. Probabilmente avrebbero dovuto registrare la vera voce di Crisaore e rilasciarla tramite aggiornamenti, ma per l’A3 erano decisamente pronti.


    Che ne pensi?





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    Edited by ~Rain~ - 6/10/2020, 17:47
     
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    Majd non ci aveva mosso a capire una cosa: tutti i Primarca erano diversi gli uni dagli altri. Oliver, in un certo senso era quello più vicino a lui dal punto di vista caratteriale. Aveva un atteggiamento ed un modus operandi molto diverso da Sorella Sanya. E probabilmente era esattamente ciò di cui aveva bisogno in quel preciso istante. Quando si incontrò con Oliver, l’etichetta e la formalità non si presentò nemmeno: i due si salutarono come due vecchi amici, tra lo stupore dei vari gruppi che accompagnavano i due Primarca. Ma questo per lui non fu certo una sorpresa, aveva già avuto modo di parlare e conversare con lui. In verità, la prima cosa che fece Majd fu ringraziare Oliver.

    «Ti devo ringraziare per avermi suggerito il nome di Raia, per quel problemuccio di gestione del Regno. Così facendo ho avuto la possibilità di incontrare nuovamente una mia vecchia amica che lavorava per lei.»

    Majd era chiaramente felice, e ci tenne a ringraziarlo immediatamente.

    Ma la loro conversazione, si mantenne sempre su toni molto leggeri e goliardici per tutto il tempo, fino a quando non salirono sul loro mezzo di trasporto, per dirigersi verso il palazzo di Ferro. Majd ascoltò con attenzione tutto quello che lui aveva da dirgli e spiegare come mai lo aveva convocato con tanta urgenza. Era chiaro, fin troppo chiaro che non era niente di “ufficiale” nel senso stretto del termine, ma un leggero sorriso si disegnò sul suo volto quando Olivero disse nella stessa frase “nintenno” e “A3”.

    «Sono abbastanza sicuro che Arthur se la prenderà a morte, ma spero di poter gestire la cosa!»

    Arthur gli aveva parlato più e più volte dell’A3. Si trattava principalmente di un evento che si teneva nei territori del Primarca di Scylla e, durante il quale venivano presentate nuove piattaforme, venivano fatte presentazioni di nuovi giochi, e al quale partecipavano di solito tutti i Primarchi. Era, del resto un buon modo per non pensare al proprio dovere, e stare qualche ora in pace senza il pensiero fisso di proteggere Atlantide, o sconfiggere questo o quell’altra creatura, o conquistare nuove terre per ampliare il dominio del proprio signore.

    Ma quando le parole di Oliver passarono all’altro argomento, ovvero il loro gioco di punta Super Splash Bros, lui sgranò gli occhi, capendo immediatamente dove voleva arrivare. Lo conosceva, tutto lo conoscevano del resto e una delle prime cose che Arthur chiese fu quando lo avrebbero inserito nel gioco. Il lavoro che Oliver e la sua gente svolgevano per Atlantide era rimarchevole sotto tanti punti di vista. La loro gente si meritava momenti di svago, momenti in cui potevano non pensare a ciò che li attendeva al di fuori del proprio mondo, e l’A3 era uno di questi. Per carità, le notizie di alcune reazioni un po’ eccessive erano giunte alle orecchie di tutti, e improvvisamente quando il Primarca parlò di reazioni eccessive, istintivamente gli venne da pensare a Sanya.

    Quella ragazza, il più delle volte si prendeva eccessivamente sul serio (e fu un bene andarla a trovare senza il suo entourage) e gli venne naturale pensare a lei, che perdendo due o tre partite dava di matto.

    Ma il suo stupore era solo destinato a crescere quando gli presentò il suo personaggio che andava a sostituire quello di Varuna. Lo osservò mentre si muoveva, mentre faceva le sue azioni e le varie combo, e per la prima volta da quando era diventato Primarca era genuinamente entusiasta di quella sorpresa. Solo in quel momento comprese una cosa: i suoi amici, Kamila e tutte le persone che lo circondavano erano le persone a lui più vicine, amici, fratelli e amanti di cui si poteva fidare ciecamente. Tutti quanti, in un modo o nell’altro si preoccupavano della sua salute, tentando di alleggerire il pesante fardello che con onore si portava sulle spalle.

    «Cosa ne penso? Penso che sia una figata PAZZESCA Oliver!»

    Si fermò un istante, ad osservare mentre il “Majd” dello schermo faceva le sue cose da Crisaore e indicando con un dito continuò

    «Ma i Sigilli sono fighissimi e anche i movimenti con la lancia maledettamente realistici! Non vedo l’ora di vedere quanto è forte. Ma anche le frasi ti sono state dette dal mio staff? È molto realistico, molto più realistico di quanto potessi immaginare!»

    Era visibilmente felice ed emozionato allo stesso tempo. Quella era il tipo di esperienza di cui aveva bisogno, e passo il resto del tempo ad osservare il modello fatto a sua immagine e a cazzeggiare con Oliver, prima di fargli una domanda molto chiara.

    «Quindi, qual’è il programma della giornata? Hai altre sorprese in serbo per me? E grazie Oliver, non sai quanto ci voleva una giornata come questa. Da quando sono diventato Primarca non ho avuto respiro nemmeno per un istante».

    Si fermò e guardando Oliver concluse: «Grazie davvero amico mio!»


    nome | Majd
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    mentalmente | rilassato
    riassunto azioni | uaaaaaa che figata!


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    Inclinò il capo con un sorriso imbarazzato, ascoltando i ringraziamenti dell’amico sulla raccomandazione della Prima Dama di Atlantide. Era una questione estremamente popolare, all’interno del loro circolo ristretto. Le capacità organizzative della ragazza erano apprezzate – e a volte, anche richieste – da quasi tutti loro. Il modo in cui poteva riorganizzare il lavoro, gestirlo fino al compimento, catalogarlo o prevederne gli imprevisti. Oliver aveva più e più volte chiesto all’amica di trasferirsi da lui, le aveva anche promesso uno stipendio da far impallidire le alte cariche – ma nulla, ogni volta dei rifiuti presi con ironia, assieme alla promessa di una mano di tanto in tanto. Credimi, se ti raccontassi i tentativi di corruzione che ho fatto per portare Raia al mio settore, rideresti davvero. Per qualche secondo adagiò il palmo della mano sulla fronte, lasciando uscire una verso ironico, simile ad uno sbuffo. Ma sono felice che tu abbia avuto l’opportunità di ritrovare questa persona. Tolse la mano, tornando a guardarlo con un’espressione più rilassata, tranquilla. Tutto sembra molto più gestibile quando abbiamo qualcuno di importante vicino, vero? Infondo sembrava quasi essere una legge di vita. Non si parlava soltanto di azioni eroiche e coraggiose, ma il semplice navigare tra gli impegni che la vita imperiale, da Primarca, riservava. Eventi, necessità di essere presenti a controllare determinate procedure, accordi interni ed esterni da gestire. Tutto poteva risultare estremamente opprimente e pesante, Oliver lo sapeva, specialmente se provenienti da una posizione dove l’unica cosa di cui ci si doveva preoccupare era portare avanti il proprio incarico, rispettando le gerarchie. A volte, avere anche una sola persona amica a poggiare la mano sulla spalla, a offrire il proprio aiuto, poteva essere la spinta più potente di tutte. Istintivamente, portò la mano in alto, verso il collo – poi la abbassò di nuovo, modo distratto.



    Annuì, confermando le parole del ragazzo. Mi sono fatto dire da loro il più possibile. Sai, è difficile riuscire a trovare materiale di prima mano sui Custodes, il tuo era un corpo imperiale molto particolare. Cominciò a spiegare. Un corpo che era stato dapprima sotto il controllo del precedente Crisaore, per poi passare sotto la gestione diretta dell’Imperatore. E uno stesso manipolo di quei soldati era stato mandato a recuperare la lancia d’oro di Poseidone. Una storia ai limiti dell’incredibile, una storia che non avrebbe trovato precedenti. Se l’era fatta raccontare più di una volta, ed ogni volta aveva tenuto le mani strette a pugno, ogni volta entusiasmandosi del racconto spiegatogli. Dopo nemmeno troppi minuti, il veicolo arrivò a destinazione – che Oliver fu fiero di presentare a Majd scendendo e allungando un braccio verso essa. Il palazzo di Scylla si stagliò alla vista di entrambi. La Città di Ferro, o come preferisco chiamarla io – fece una piccola pausa poggiando le mani ai fianchi – Casa. Il contingente seguì entrambi i Primarchi, mentre Cuordimetallo prese a fare gli onori dell’ospite, assieme a tutto lo staff all’interno di esso. Davanti a loro, marmi bianchi e grigi si univano ad immense decorazioni d'oro e oricalco, creando giochi di luce sotto il sole di quel mattino. Grandi balconate erano circondate da motivi a punta, che culminavano nel punto più alto del palazzo, dov'erano presenti diverse torri minori. I sistemi di difesa, a riposo, componevano geometrie che andavano a dare ancora più valore alla struttura in sé. Al centro, sopra l'enorme entrata, si trovava il simbolo di Atlantide e, ai suoi lati, quello dell'ordine più importante del settore - gli Adeptus Mechanicus, e quello del casato di Azae. Attendenti e funzionari chinarono il busto al passaggio di Crisaore, prima di congedarsi per svolgere i loro compiti. Sapevano bene che il re dell’Oceano Pacifico Meridionale aveva dato ordine di non essere più disturbato al suo arrivo – fu proprio per quel motivo, infatti, che le porte di una delle sale del palazzo si chiusero dietro di lui, lasciando entrare soltanto il compagno e il suo gruppo di ragazzi. Erano stati apportati un paio di cambiamenti all’intera struttura – posizionando al centro di essa un grande schermo azzurro, simile a quelli presenti nel centro di comando, o che qualunque altro dispositivo informatico atlantideo utilizzava.



    Davanti ad esso, era stata posizionata una serie di poltrone blu scuro e – non molto lontano da esse – un lungo tavolo. La cucina di corte aveva approfittato della temporanea assenza dei due per organizzare e servire una serie di cibi e bevande che andavano dal tipico del loro impero, a quello del luogo d’origine di Oliver, così come tutta una varietà che avrebbe potuto incontrare il gusto degli amici di Majd. A parte loro, nessuno sarebbe più entrato in quella sala per un po’. Scylla accelerò il passo, avvicinandosi all’enorme schermo, sotto il quale si trovava un piccolo dispositivo. Se è un attimo di respiro quello che cerchi, credo che l’idea che ho avuto sarà un’ottima risposta per tutti noi. Non era più grande di una quarantina di centimetri, e su di esso potevano essere trovati pulsanti che permettevano all’utilizzatore di accedere a diverse funzioni. Il suo design era squadrato, dotato di una sfumatura azzurra che veniva interrotto solo dall’oro e dal grigio di altri due piccoli apparecchi collegati ad essa. Ne staccò uno, voltandosi brevemente in modo da mostrare tutto ai visitatori – si trattava dell’ultimo modello di nintenno, che portava con sé cinque controller – due propri e altri tre esterni. Ne adagiò ognuno su una poltrona diversa – quelle che si trovavano in prima fila – prima di premere il tasto di accensione. Una forte musica, amplificata dal sistema sonoro, prese a riempire l’ambiente circostante. Lo schermò cambiò colore. Il modo migliore per testare l’efficacia dell’idea che aveva avuto era quella di lasciar provare ai diretti interessati. Si sedette, facendo cenno agli altri di raggiungerlo. Poteva quasi percepire il fastidio del suo Maestro di Corte, che avrebbe dovuto gestire la quasi totalità dei suoi impegni per quel giorno, ma decise di allontanare quel pensiero in un angolo della sua mente. Bisognava dare il benvenuto all’altro per mostrargli che sì, essere Primarchi era l’onore più alto – un dovere nei confronti della loro casa – ma anche che una carica del genere comportava certe libertà, assieme alla necessità di doversi ricordare che, infondo, erano anche quello, dei ragazzi.



    Che ne dite di qualche partita?



    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ //
    MENTALMENTE Ξ //
    STATUS SCALE Ξ //
    NOTE Ξ La Città di Ferro base è una versione palazzosa e sistemata di Alexander da ffxiv, per dare un'idea

    RIASSUNTO AZIONI Ξ WE MAJD & CO. NA PARTITELLA?

    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Reality Overwriting
    - Illusioni Ambientali
    Physical Reworking - Armi di Scilla
    Physical Reworking: One for All - Trasformazione
    Voz de Ola - Telepatia


    TECNICHE Ξ


    And we all lift, and we're all adrift together
     
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4 replies since 23/9/2020, 16:39   208 views
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