never say no to your sister

Ben - Oliver

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    Da quando Benedict Ike era stato proclamato, su successione divina, nuovo Re del Pacifico del Nord, riorganizzare la capitale e il regno tutto procedeva senza problemi, seppur lentamente: incontrare i vari funzionari amministrativi, organizzare le file e gli eserciti imperiali, queste ed altre questioni burocratiche. Ben stava dimostrando, a detta altrui, di impegnarsi il più possibile per stare al passo con il progresso del regno e le sue innumerevoli esigenze, benché tentasse un approccio differente dal compianto Lord Crehon, soprattutto sulla gestione dei diversi sotto settori di Bialya, rafforzando i limiti di confine tra questi e rendendo più dure le fasi di qualificazione dal s.s. C3 al s.s. A1.

    Quel giorno, però, a rendere teso il Re non era il Regno, bensì sua sorella.

    « Non posso organizzare un incontro con un altro Re, motivando la cosa con hey fratello, no sai ci sarebbe mia sorella che è troppo fan delle vostre tecnologie - che poi, le nostre tecnologie non sono forse all'avanguardia? »

    « Non l'hai detto seriamente, ti prego dimmi che non l'hai detto seriamente. » Ben fece spallucce, sorridendo. Era a conoscenza dell'enorme progresso tecnologico portato avanti da Lord Oliver e dall'intero suo Settore, il Mechanus rinvenuto in tempi non troppo lontani era praticamente l'essenza del Primarca e riusciva vagamente a comprendere l'interesse smisurato di Katherine nei suoi confronti. Dopotutto, da quando suo fratello era divenuto Re, le pressioni su di lei erano state improvvisamente intensificate e, per carità, aveva accettato di buon gusto le diverse responsabilità. Se da un lato non aveva abbandonato il Cube, quartier generale della famiglia Ike e cuore di tutti gli studi sulle nanotecnologie portate avanti dalla donna da che si avesse memoria, dall'altro stava facendo i conti con l'intero dipartimento tecnologico del Settore, vedendosi dunque costretta ad occuparsi anche di altro.

    Ben non era solito complimentarsi con sua sorella per l'impegno profuso, e non avrebbe certamente cominciato ora che era Re e poteva minacciarla seriamente di spedirla tra i porci del s.s. C3, tuttavia non poteva neppure svincolarsi dal ruolo di fratello maggiore.
    Non con una sorella come Katherine.

    « COSA VUOI TU-OH NO, NON PUOI MINACCIARMI »
    « TI STACCO IL CYBRACCIO MENTRE DORMI E TI ATTACCO UN MACINA PEPE, TI PREGO TI PREGO TI PREG- »

    « VA BENE. » Rabbrividì al pensiero di svegliarsi l'indomani con un macina pepe al posto del braccio bionico. « Mi metterò in contatto con Lord Oliver e organizzerò una visita al Settore PREVIA sua disponibilità. Non garantisco che sarà libero di ricevere un'esaurita a Palazzo. »

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    IN VIAGGIO VERSO — SETTORE PACIFICO DEL SUD

    Informato il Settore Pacifico del Sud e Lord Oliver in persona del loro imminente arrivo, Ben ordinò che fossero ultimati i preparativi per una delle navi satellite: rifornimenti per il viaggio a parte, considerando anche l'ipotesi di pericoli lungo il tragitto, Ben ordinò che a bordo vi fossero, in totale, quattro elementi: lui, Katherine, Lest dell'Ordine Lepus e Lou, il tenno personale del Re. Quel che non si aspettava, però, era che sua sorella portasse a bordo un numero incalcolabile di fascicoli, lastre di oricalco a conduzione cosmica e brevetti tecnologico di ogni tipo, sfruttando tra l'altro l'impossibilità di Lou di resistere alle pressioni imposte dalla sorella del Re.

    « Non avevo capito che volessi trasferirti lì, Poseidone sia lodato. »
    « Per quanto mi piacerebbe, qui avete bisogno di me. »

    Terminati i preparativi, la Nave Satellite si allontanò rapidamente dal Settore e varcò i portali di confine, immergendosi rapidamente nelle misteriose acque del Pacifico. Per tutta la durata del viaggio, Ben pregò sua sorella di non essere troppo se stessa, e di tener sempre presente i ruoli all'interno dei Regni di Atlantide. Conoscendola, aveva paura che potesse in qualche modo mancare di rispetto a Lord Oliver, inimicandosi ben presto l'intero regno e in quel caso, allora, Ben avrebbe considerato l'ipotesi di lasciarla davvero lì, onde evitare ulteriori incidenti diplomatici.
    Dopotutto, Katherine era solo una delle ragioni per cui Ben facesse visita ad un altro Re.

    « QUEI DAIFUKU SONO PER LORD OLIVER, CRETINA » Riversò sulla sorella una bolla d'acqua in tempo per non vedersi alterare i regali per Lord Oliver, sperando che un pensiero da parte del Pacifico del Nord fosse cosa assai gradita, prima di procedere con i soliti convenevoli: presentazioni e possibili accordi. Dopotutto, tornare a casa con la consapevolezza che il Settore Sud avrebbe concesso a Bialya - e a Katherine, soprattutto - la possibilità di ampliare le conoscenze in campo tecnologico, servendosi poi di tali conoscenze per migliorare l'efficienza delle diverse opere di manutenzione e progettazioni dei sistemi meccanici della capitale, avrebbe migliorato i rapporti tra i due Re, nonché l'umore instabile di Katherine.

    Era da tempo che non faceva qualcosa per lei, e se lo meritava.

    4JuYzWw
    narrato — « parlato » — « pensato »


    Nome — Benedict Ike
    Scale — SeaHorse {IV} — Intatta e indossata
    EnergiaRossa
    Fisico — Ottimo
    Mente — Ottima

    Flussi Marini [] Flussi Ventosi [] Furia di Poseidone []


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    Da quanto tempo non dorme
    decentemente, mio Primarca?




    Le dita della donna, strette attorno al piccolo stilo di oricalco, scrivevano veloci sulla tavoletta azzurra dello stesso materiale – lasciando piccole tracce bianche al passaggio – riempiendola con i dati forniti dal ragazzo di fronte a lei. Era stata chiamata proprio per un rapido consulto, con il giuramento di renderlo quanto più discreto possibile agli occhi dei colleghi e dell’intero staff. Come monarca del settore, aveva il dovere di apparire al suo regno come incrollabile, come se niente avesse potuto scalfirlo. Nessuno, né a palazzo, né al di fuori delle sue mura, sapeva che erano giorni che non riusciva più a chiudere occhio. Un po’ per l’abitudine di tenersi impegnato, attraverso le faccende più squisitamente politiche ed economiche, un po’ per il bisogno di lavorare fino a sfinire completamente il suo cervello, permettendogli di non poter processare nessun pensiero razionale al termine della giornata. No, era incorretto definirla “giornata” nel senso stretto del termine, incurante delle condizioni di giorno o notte nel cielo artificiale di Atlantide, Oliver aveva ampliato il concetto di giornata al periodo in cui i suoi occhi riuscivano a restare aperti per un tempo quasi illimitato. Neumannus aveva dovuto pregarlo di andare via da Mechanus, di tornare a godersi anche i piccoli e piacevoli momenti che un re poteva ritagliarsi. Sfinito nel corpo, ma non nella mente, aveva dovuto accontentarlo – tornando a distrarsi nell’unico modo che poteva, al di fuori del lavoro: allenarsi.



    Con una mano poggiata sul pavimento della palestra, l’altra tenuta dietro la schiena e con le gambe all’aria, Cuordimetallo aveva completamente perso la cognizione del tempo – dimenticando anche il numero di flessioni compiute – arrabbiandosi con sé stesso. Il marmo scuro sotto di lui fu colpito, a ripetizione, da piccole gocce di sudore che scendevano dalla fronte, tracciando una linea che andava in su – verso il collo – salendo agli addominali e ai bicipiti, raggiungendo le gambe. Ogni muscolo era in tensione tanto quanto lo era la testa. Eppure, più si imponeva di smettere di pensare, più si ritrovava a farlo con maggiore intensità. Si fermò per un secondo, tornando ad una posizione di riposo, raggiungendo con il braccio un asciugamano e tamponando le zone troppo madide. Alzò gli occhi al cielo, riflettendo sulla domanda postagli. Con la notte scorsa, credo due settimane. Rieco a dormire solo per qualche ora, due o tre al massimo, poi mi sveglio e non riesco più ad addormentarmi di nuovo.” Omise la parte in cui allungava il braccio, cercando nell’altra parte del letto qualcosa che non c’era più.



    Ha accennato anche ad inc-Si, ma non è il caso di parlarne. Credo che un sonnifero basti per darmi almeno una quantità di sonno decente. La donna alzò gli occhi dalla tavoletta, pronta a ribattere, ma si fermò per un secondo, guardando il Primarca – che nel frattempo aveva appoggiato l’asciugamano attorno al collo – la cui canotta di allenamento aderiva parzialmente ai muscoli del torso e dell’addome, mettendo in risalto la loro forma e definizione. Si zittì per un secondo, cercando di farfugliare una risposta, ed Oliver la guardò con curiosità, realizzando solo qualche secondo dopo. Schioccò le dita davanti a lui, portando l’attenzione sul suo volto. I miei occhi sono qui. Sorrise divertito, per la prima volta, osservando una scena così spontanea e divertente, che non era capitata dai tempi delle serate post-turno con Raia, al locale dove spesso si ritrovavano. Mi scusi, sono estremamente dispiaciuta, mio Re. Scosse la testa, stringendosi nelle spalle, come a liquidare e sminuire la cosa per non deconcentrarla. La donna compilò velocemente le ultime generalità, tornando a guardarlo negli occhi. Le farò avere ciò di cui ha bisogno entro oggi pomeriggio, Lord Scylla, mi perdoni. E nel momento in cui fece per parlare, le porte si aprirono per mostrare la figura di Gauss, dall’aria affannata – se affannato un tenno poteva sembrare – con in mano un’altra piccola tavoletta di oricalco. La stanchezza lo colpì all’improvviso, gravandogli sulle spalle, dopo l’allenamento fatto – e al pensiero di dover risolvere qualche altra trattativa.



    E’ il settore Pacifico del Nord, mio Re. Ci è arrivata una comunicazione ufficiale da sua maestà, Lord Benedict. Oliver afferrò la tavoletta, sospirando. Congedò la dottoressa con un cenno del capo, ed ella si inchinò leggermente – salutando anche il tenno – prima di dirigersi a passo svelto fuori dalla sala d’allenamento. Il Fabricator prese a leggere in silenzio la comunicazione. Chiede la possibilità di organizzare una visita di cortesia e aggiornamento, in questi giorni, con sua sorella – Lady Katherine – come accompagnatrice. Anticipò ancora il Maestro di Corte, dopo qualche secondo. Anche al termine della lettura, il ragazzo tenne lo sguardo fisso sullo schermo, riflettendo per qualche secondo. Soppresse uno sbadiglio, prima di tornare a guardare l’altro, esibendo una stanca – quanto dubbiosa. Qualcuno deve avvertire il Primarca. Disse in modo quasi sbadato. Passarono così pochi secondi, ma ad entrambi sembrò un’eternità. Signore, ma è lei il Primarca. Oliver lo guardò per un attimo, realizzando cosa aveva detto sotto il peso della stanchezza. Senza alcun apparente motivo, si sentì sprofondare in un terribile imbarazzo, doveva risolverla in qualche modo. Ah, vero – si interruppe ancora, pensieroso – allora so già tutto.




    -






    Era nervosamente seduto sul trono, l’ultima volta che era successo era stato nel momento in cui aveva ricevuto l’invito di Oceano per Eithir, diverso tempo prima. In quel momento, come allora, si ritrovò ad armeggiare con le decorazioni sui braccioli, muovendo freneticamente i piedi e tamburellandoli con impazienza. Non vedeva l’ora di poter alzarsi e dirigersi altrove – lo metteva in soggezione, ogni volta, sedersi dove si erano seduti i suoi predecessori, portandolo inevitabilmente a tracciare un paragone su quanto grandi erano stati, loro, e quanto piccolo ancora sembrava, lui, rispetto agli antichi. Gauss, al suo fianco, non mancò di notare il nervosismo, così si sporse leggermente in avanti. Mio ReSi? Era passato qualche giorno dalla comunicazione, aveva organizzato l’incontro – rispondendo subito, con cordialità – e risolvendo prima di esso tutti i più urgenti impegni imperiali. Voleva mantenersi il più tranquillo possibile, era passato un po’ di tempo dall’ultima visita regale ricevuta, o fatta. Non aveva avuto la forza di muoversi da casa sua, non aveva avuto lo spirito di recarsi da nessuno di loro.



    Lord Seahorse sarà qui, a momenti, accompagnato da Lady KatherineQuindi? aggiunse, sospettoso, intuendo dove il discorso del tenno aveva intenzione di dirigersi. Lo conosceva bene, ed aveva già ricevuto pressioni su quel determinato argomento. Lady Katherine è, adesso, una nobile a tutti gli effetti. Il messicano si girò verso di lui, finalmente, guardandolo con aria ironica e seccata al tempo stesso, inarcando un sopracciglio. Non disse nulla, ma Gauss si sentì in dovere di continuare a parlare, terminando il suo pensiero. Sarebbe un ottimo motivo per cementare una forte connessione con il Pacifico Settentrionale, se magari un Primarca come lei potesse interessarsi e chiedere la nobile sorella di Re Benedict in sposa. Furono inutili i piccoli farfugli detti in modo da interrompere quella frase, ma il tenno sapeva essere molto determinato, quando ci si metteva. Strinse i denti, massaggiandosi le tempie per qualche secondo – chiudendo gli occhi. Esé, credimi, se ripeti ancora una volta che devo sposarmi, prendere moglie, combinare un matrimonio o assicurare la discendenza regale, ti spedisco nel settore Atlantico del Nord – a lavorare per Khora. Una minaccia così piccola, per un terrore così grande.



    Non si sentì nemmeno di essere troppo duro nei suoi confronti, dispiacendosi per il tono usato. D’altronde, lo faceva per lui – per abituarlo ai costumi e alle abitudini del rango che occupava ora. Non immaginava che Oliver non avrebbe potuto sposare nessuno, né avere un legame simile con un’altra persona. Nel momento in cui si zittì, le porte della sala del trono si aprirono, rivelando Elyan – mandato a scortare gli ospiti arrivati – che li condusse fino all’entrata, facendosi poi da parte. Alla corte di Re Oliver Cuordimetallo, Primarca di Scylla, L’Eroe, L’Uomo di Ferro, Fabricator Comandante di Mechanus, Tempra di Azae, Forma di Atlantide. L’abituale, quanto paradossale, abitudine dei titoli lo riportò alla realtà, salvandolo di nuovo da quei pensieri – quasi strappandogli un sorriso inaspettato. Annuncio Lord Benedict Ike, Primarca di Seahorse, Re dell'Oceano Pacifico Settentrionale, Pugno di Atlantide, Seadorn, La Belva, Comandante dell’Ordine Lepus – e Lady Katherine. Socchiuse gli occhi, cercando di distinguere, tra la scorta, il volto di Giovanni, l’esecutore di Funayurei al quale si era affezionato, non riconoscendolo in nessuno dei presenti al seguito del Re. Si alzò in piedi, scendendo quei pochi gradini che separavano il pavimento dal trono, sorridendo in modo quasi meccanico – prima di porgere il braccio per salutare il compagno di battaglie.



    A nome mio, e del mio popolo
    Benvenuti – hermanos.







    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri
    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Ottimo
    MENTALMENTE Ξ //
    STATUS SCALE Ξ //

    RIASSUNTO AZIONI Ξ Ci siamo :riot:
    Strong, united, working 'till we fall
    ABILITÀ Ξ

    Reality Overwriting
    - Illusioni Ambientali
    Physical Reworking - Armi di Scilla
    Physical Reworking: One for All - Trasformazione
    Voz de Ola - Telepatia


    TECNICHE Ξ -

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    Giunti al varco, i quattro furono in seguito scortati nella Città di Ferro, residenza reale di Lord Oliver e sicuramente la più imponente dell'intera capitale. L'ambiente circostante non era tanto dissimile da quello tipico di Bialya, sebbene il Re in carica avesse optato per uno stile più morbido e all'avanguardia, ovviamente. Ben seguì la scorta senza aprir bocca, volgendo lo sguardo a destra e sinistra per ammirare uno dei Regni più sviluppati dell'intero Impero, secondo solo a quello di Lady Johanna il quale, per ovvie ragioni, deteneva il titolo di regno più prospero tra i regni al momento attivi.
    Dopotutto, quello di Ben era un regno che aveva conosciuto tempi migliori, e che aveva cominciato a fiorire per merito di Lord Crehon, ma con la sua recente dipartita e l'investitura di Ben alcune opere e l'organizzazione generale del sistema sociale stavano attraversando un momento di stasi, cui lo stesso Re era a capo e di cui si stava prendendo carico secondo tempi e modalità personali, senza trascurare gli aspetti più fastidiosi dell'essere Re.

    Katherine, al contrario, aveva esultato e gioito per tutto il tragitto, importunando Lou e costringendogli a riportare su oricalco ogni impressione o dettaglio catturasse la sua attenzione. Una volta giunti nella sala in cui Lord Oliver aveva organizzato l'incontro, però, la donna fu colta da improvviso silenzio.

    « E' un onore conoscerti di persona, Lord Oliver. » Ricambiò il saluto porgendo la mano bionica, come consigliato da Katherine, sebbene dal suo outfit informale fosse possibile scorgere la sola mano. Katherine era convinta che se Lord Oliver si fosse accorto del braccio bionico di Ben, ultimo brevetto sviluppato al settore e decisamente la sua opera migliore - a detta di Ben, abituato oramai a cofani pesanti e pacchiani - avrebbe avuto più possibilità di impressionare l'altro Re e renderlo più disposto a condividere le proprie conoscenze e abilità, nei limiti consentiti dai tipici accordi tra regni in ambito tecnologico.

    « Perdona il poco preavviso, ma come ti ho accennato mia sorella moriva dalla voglia di far visita al tuo Settore, e ho colto l'occasione per una visita ufficiale. » Ruotò il bacino e si volse in direzione di Lest, facendogli poi cenno come da disposizioni. « Non sono venuto a mani vuote, mi pareva corretto ripagare il disturbo con una scorta personale di daifuku, tè verde e vaniglia. »

    « E questi sono per lei, Lord Oliver: confezionati personalmente e privati di ogni possibile componente allergica, nel caso ne fosse soggetto. » Con passo timido Katherine raggiunse i due Re e porse un sacchetto perfettamente sigillato, trattenendo l'entusiasmo.
    Per poco.

    « E' un onore essere qui, in quanto Capo del Dipartimento Tecnologico del Settore Pacifico del Nord non riesco a contenere l'entusiasmo e mi creda, il progresso scientifico che vedo qui supera di gran lunga le mie personali aspettative. »

    Ben alzò un attimo gli occhi al cielo, volgendo poi l'attenzione su Lord Oliver e sperando che comprendesse lo stesso livello di disagio che si potesse provare, ad avere una sorella come Katherine.

    « Ciò che stringe ora è solo una parte, del braccio bionico di mio fratello Benedict: un prototipo brevettato diversi mesi fa ma terminato solo la scorsa settimana, non eravamo sicuri dell'intensità del sacro cosmo di voi Primarchi e abbiamo analizzato a lungo i differenti potenziali energetici, sviluppando infine un intricato sistema di assorbimento e raffreddamento quasi istantaneo, per evitare che la lega metallica e oricalco si fonda o vada in tilt in condizioni di accumulo di potenziale. »

    Ben si divincolò dalla stretta di mano e abbozzò un sorriso vagamente imbarazzato, voltandosi poi verso sua sorella.

    « Katherine, con calma. » Katherine gli rivolse uno sguardo assassino, accorgendosi poi di aver generato un silenzio imbarazzante. Lo aveva fatto di nuovo. « Non abbiamo fretta, una buona ospitalità deve essere ripagata con altrettanta educazione. »

    Tornò a guardare Oliver. « Perdonala, è su di giri da ore. »
    La invitò poi a recarsi nel punto in cui avevano attraccato la Nave Satellite, consigliandole di farsi accompagnare da Lou e Lest nel recupero della sua roba; non aveva la benché minima idea di cosa avesse caricato sulla nave, ma sapeva che avrebbe perso del tempo e Ben avrebbe finalmente avuto del tempo da trascorrere con l'altro Re da solo.

    « ... Come ti dicevo, è così emozionata da non riuscire a contenersi, e se non mi fossi assicurato della tua disponibilità non l'avrei portata con me. Da quando mi son stati conferiti i titoli i nostri rapporti personali si sono, come dire, affievoliti, ognuno occupato nello specifico a sanare le lacune all'interno del Regno, per mettersi in pari con i regni fratelli. » Gli porse poi la mano bionica sulla spalla destra, sorridendo. « Sei una delle personalità più giovani e promettenti di Atlantide, giovanotto sei un vero portento, e son fiero di averti come fratello d'arme. »

    Per un istante il suo sguardo si perse nel nulla, con la mente volta verso uno dei suoi pensieri più frequenti: Constantine. Ogni padre, dopotutto, vorrebbe per il proprio figlio un futuro prospero e promettente, e Lord Oliver incarnava esattamente ciò che Ben avrebbe voluto per Constantine.

    Se solo avesse trovato il coraggio di dirglielo.

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    Il sorriso, inizialmente più di circostanza, si illuminò alla vista dei doni portati. Erano semplici, ma non era quello che contava, quanto lo spirito e la cordialità che risedevano in loro. Non aveva mai provato dei daifuku, mentre era più avvezzo al resto dei cibi – Prese tutto ciò che gli fu presentato, esaminandoli con estrema attenzione, e con ancor più cordialità. Subito dopo, li passò a Gauss – che lo aveva raggiunto, nel frattempo, intimandogli di far recapitare tutto nelle sue stanze. Con un cenno del capo, mantenendo l’espressione sorpresa alla vista dei regali. Si prese qualche secondo per osservare ed apprezzare il vestiario dell’uomo, estremamente elegante e raffinato. La sorella, Katherine, sembrava anche lei raggiante per la nuova esperienza – e ciò aveva una sorta di influenza sul fratello, che la guardava con aria bonaria, nonostante l’ammonimento. Fu quando l’uomo poggiò la mano meccanica sulla spalla, che Oliver poté osservarne uno scorcio, favorito dalla posizione. Gli occhi saettarono velocemente su di esso, prima di tornare a fissare quelli di Benedict. Faccio soltanto quello che devo per assicurare il benessere di tutti, esé. Sono felice che l’eredità di Crehon sia andata a te, non avrei saputo affidarla ad un uomo migliore. Scosse leggermente la testa, come a sminuire l’affermazione e le aspettative sul suo conto, assumendo un’aria lievemente più imbarazzata.



    Nell’ascoltare la spiegazione di Katherine, non poté fare a meno di accennare qualcosa. Avete usato un impianto liquido o ad aria? Non so se hai mai visto la protesi che porta Lady Raia, al Settore Atlantico del Nord. Lì abbiamo lavorato su un impianto misto, dato che spesso in battaglia usa fulmini e onde sonore. Corrugò la fronte, quasi impensierito, come a lasciar immaginare un problema abbastanza importante. Ma sono sicuro che avete utilizzato lo stesso sistema per le vibrazioni di Seahorse. Anche se vorrei esaminare il tipo di chiusura, se me lo permetterai, hermano. Fece un attimo di pausa, poi, indicando con un cenno del capo il braccio che era tornato alla sua posizione naturale. Per le prossime manutenzioni, per esperienza, vi consiglio un circuito di viti torq-set, più che a croce. Non per chissà quale vantaggio, ma spesso si svitano più facilmente ed oppongono meno resistenza. Ne riconobbe la validità, inclinando leggermente la testa per guardare meglio l’arto. Non avrebbe voluto mettere Benedict in imbarazzo, ma la curiosità era troppa – specialmente per qualcuno con secoli di meccanica sulle spalle. Però è un ottimo lavoro, non vedo l’ora di studiarla meglio.



    La Grande Officina era il cuore della capitale, assieme alla Città di Ferro, con cui comunicava direttamente – e alla quale era collegata attraverso un mezzo di trasporto sistemato a vagoni di medie dimensioni. Era uno dei modi più veloci per spostarsi tra i due punti maggiori, che avrebbe permesso loro di coprire più tappe della visita in un tempo decisamente minore. Fortunatamente per lui, oltre che per i due invitati, la sua presenza non era più richiesta nelle questioni burocratiche – supervisionate da Gauss, che li aveva lasciati – conservando la compagnia di Elyan, il secondo tenno. Anche il personale lì, oltre che a profondi inchini per i due visitatori, mostrò nient’altro che felicità – nel momento in cui molti di loro riconobbero in Katherine il fiore all’occhiello del progresso tecnologico del suo settore. Oliver non mancò di notarlo, accennando un sorriso. Quella situazione sembrò avere un effetto positivo, su di lui, tanto da permettergli di volgere la sua mente verso altri pensieri, dedicandola completamente ai due Ike. Vorrei permettere a Lady Katherine di visitare l’officina centrale, prima di pranzo, e dopo sarai accompagnata da Neumannus, che sta arrivando da Mechanus, nella seconda parte della visita. Vorrei esaminare la tua protesi – hermano – con tranquillità, così non rallenteremo la sua giornata.



    H9aDyTT





    Cominciò mostrandole – con cenni delle mani – le parti più importanti, attorno alle quali si raggruppavano alcuni degli scienziati. Ovviamente, tutti i componenti sono realizzati in oricalco e ayatan. Come generatori, qui, utilizzavamo i SUPPLY-R, ma già durante la prima visita, come Esecutore, suggerii qualcosa di più coraggioso come i Rover 1. Probabilmente, la ragazza avrebbe avuto qualcosa da ridire su quella scelta, ecco perché decise di giustificarsi in anticipo. Sì, lo so, i Supply sono più potenti, in sé, ma si surriscaldano facilmente a lungo andare. I Rover 1 sono meno consistenti, vero, ma se costruisci tutto con un circuito ad anello, il problema è risolto! Subito dopo, fece per avvicinarsi alla ragazza, accennando qualcosa a bassa voce. Ora, ti svelo un segreto del mestiere; quasi tutti gestirebbero l’anello in posizione circolare – ma sai come lo controlli meglio? Con i connettori al quadrato – spezza un po’ il flusso, ma lo gestisce che è una meraviglia – ne guadagna in stabilità. Le spiegò come utilizzare cinque o sei anelli, per zona, avrebbe sostituito senza problemi i generatori più vecchi, avendo una base molto più leggera; i piccoli cali nelle zone angolari sarebbero stati risolti da batterie aggiuntive – in modo da evitare surriscaldamenti e manutenzioni più frequenti, rispetto alla sua alternativa.



    Continuò a camminare con lentezza, permettendo alla ragazza di cogliere tutti i particolari di quel paradiso della costruzione in ogni sua forma. Era divisa in varie sezioni, ognuna gestita da un Capo-reparto. C’era la sezione per lo sviluppo e produzione delle armi, dei droni, zone di supporto, quelle incaricate alla gestione dei sistemi di alimentazione – assieme a quelli in carica dei sistemi di protezione. Per la gestione del sistema di difesa ci siamo affidati all’Executive Master of Internal Logistics, o come mi piace chiamarlo – E.M.I.L. Recentemente abbiamo fatto un upgrade non ancora disponibile per gli altri settori – lo stiamo testando. Indicò un grande schermo azzurro, che dominava l’ambiente dedicato allo scopo che aveva appena accennato. Perfino il nome dell’aggiornamento è provvisorio. Come l’avevamo chiamato? Breakfast, mi pare. Accennò alla sua visita a Lady Adaeze, con la sua squadra, nell’intento di aggiornare anche i suoi sistemi – spiegando di come fossero relativamente ben messi, grazie alla presenza di ottimi ingegneri in tutti i settori. Ad esempio, non so se hai letto il saggio con il prototipo del lavoro pubblicato da Tieria; l’uso dell’HeLPER come base per le funzioni del TOM 2.0 è davvero ottimo, ma ho avuto il piacere di parlargli, e sfortunatamente è quel genere di persona che lavora con ciò che abbiamo a disposizione – non ha slanci di inventiva.



    Subito dopo, la conversazione – così come il giro iniziale – si spostò in una sezione molto più tranquilla. La divisione per la progettazione nel senso più ampio del termine. Lì, erano presenti le sale d’archiviazione dei progetti conclusi, nonché quelli ancora in corso. Ogni ambiente era adeguatamente sorvegliato da un gruppo di soldati – che controllavano autorizzazioni e tracciavano gli spostamenti di ogni persona che si muoveva da ambiente ad ambiente. Fortunatamente, avere la compagnia del Primarca permetteva di velocizzare determinate procedure. Trovandoci qui, la cosa che vorrei mostrarvi – sperando che la apprezzerai, Lady Katherine – è l’HMX-17a. Questa bellezza mi ha tenuto sveglio più notti del dovuto, non che io abbia avuto molto sonno, ultimamente. Riservò uno sguardo bonario, mettendo nelle mani della donna un grosso foglio di carta lucida, blu, su cui erano disegnate diverse griglie e celle – e, all’interno di esse, i vari componenti. Diede un’occhiata veloce a Benedict, immaginando l’effetto che avrebbe dovuto suscitare, tutto quel parlare tecnico, per una persona non proprio abituata al gergo e al vocabolario adatto.



    Non è esattamente una cosa che trovi nel primo laboratorio a caso – non ti nascondo che vorrei proporlo, fingendo di partecipare alla fiera annuale. Potrei semplicemente ordinare di usarla, ma vorrei sentire il parere degli altri – anche uno come me può sbagliare. All’improvviso, una voce molto più profonda e giovale si presentò alle orecchie del trio, accompagnata da un’altra scorta. Carino che usi l’ipotetico, ragazzo mio. Un’occhiata eloquente di Oliver trasmise perfettamente il messaggio di non metterlo in imbarazzo, davanti agli ospiti. Allora, chiariamo questa cosa. Propose, quasi in tono di sfida. Neumannus qui dice che non è convinto di come io abbia gestito la creazione della scheda madre. Lui voleva utilizzare un formato ATX standard, mentre io ho optato per una micro. Sì, sacrifichiamo un po’ di grandezza, ma ottimizziamo lo spazio. Tu cosa ne pensi? Incrociò le braccia, fronteggiando il tenno che sovrastava gli altri per altezza – che nel frattempo si era portato di fianco a lui. Guardò Benedict, con eloquenza, come a trasmettere un messaggio di pazienza nei confronti del suo collaboratore. Quanto era vero che maestro ed allievo potevano giungere a livelli di pensieri diversi, a volte.



    Lo so, stiamo divagando nell’informatica, ma ultimamente ho avuto questo capriccio di creare una nuova scheda madre, dal nulla. Hai presente quando ti viene quella necessità di sfogare la fantasia? Generalmente il campo dove mi trovo più al sicuro è la meccanica. Però, ciò non deve limitarci, ecco perché ho tanti dubbi sull’HMX. Quello scambio di battute con la sorella del Primarca lo aveva fatto sentire di nuovo vivo, in qualche modo, in un periodo che avrebbe certamente definito come il più buio. Aveva dimenticato come apprezzare l’energia della casa in cui viveva, del mondo in cui si era gettato – sincronizzandosi con il primo ambiente che aveva conosciuto in tutta la sua vita, la prima e la seconda: l’officina. Il rumore delle macchine, il ronzio dei motori, l’incessante battere dei martelli e dei macchinari più sofisticati – vita, forma, allo stato puro.



    Non sei mai stata a Mechanus, giusto? Sarebbe una vacanza fantastica per te, credimi. Stare lì ti mette la voglia di lavorare fino ad un esaurimento nervoso, ed anche allora non potresti fare a meno di continuare a parlare e discutere di meccanica e ingegneria. Gli occhi si illuminarono ancora una volta. Succedeva sempre, quando accennava alla sua casa. Sembrava ieri il giorno in cui aveva cominciato ad aggirarsi per i corridoi di quel labirinto, fischiettando assieme al Guardiano, ricevendo incarichi iniziali come la semplice sostituzione di fusibili – previa spiegazione della tecnologia atlantidea. Adesso, invece, era lui a gestire quella che era tornata ad essere una vera e propria casa, non più solo per lui, ma per tanti altri meccanici che condividevano la sua passione.



    E’ da un paio di settimane che non ci vado, per impegni qui a palazzo, ma ogni giorno ricevo aggiornamenti da parte del personale. Qualora volessi provare cosa vuol dire stare nell’officina dei pezzi grossi, ti organizzerò una scorta. Manny sarà più che felice di mostrarti l’ambiente. - Certamente! E' sempre una gioia vedere giovani ragazzi e ragazze appassionarsi a questa nobile arte! Una fragorosa risata, la sua firma. Fece una piccola pausa, come a riflettere, strofinando il mento con perplessità. Sei specializzata in-? Meccanica con un’infarinatura di biomedica, a quanto ho capito? E’ molto nobile, la apprezzo davvero tanto, ma anche lì ho sempre un paio di dubbi. Per mia fortuna, ho il khala a cancellare qualsiasi esitazione. Scrollò le spalle, facendo riferimento ad un problema ben più grave, per uno come lui. Sfortunatamente, poi, ho una deformazione da Atlantico Settentrionale – quando sono annoiato, comincio a forgiare armi a caso nell’officina privata. Accennò un altro sorriso, pensando a tutte le volte che aveva inviato immagini dei suoi lavori a Johanna. Potrei farti vedere un’intera sala decorata così, ma ho l’impressione che le armi ti diano noia.



    Sperando di non aver causato un mal di testa a Benedict, si rivolse ancora una volta ai due fratelli.


    Allora, cosa ne pensate della mia casa?







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    Visibilmente imbarazzato per i complimenti ricevuti, Lord Oliver espresse chiaramente il suo punto di vista sulla neo investitura di Benedict, permettendo a questi di tirare un sospiro di sollievo; sapere di avere il benestare dei suoi fratelli era importante, considerate le dinamiche particolari dell'accaduto. Nonostante Lady Adaeze avesse già chiaramente espresso il suo parere - positivo - sul nuovo regnante del Pacifico del Nord, lasciando intendere che non solo una Regina ma bensì l'intera Atlantide non avesse obiezioni a riguardo, sapere personalmente di essere un degno erede era un toccasana per il cuore.

    Le ore seguenti, comunque, furono per Ben alquanto confuse e a tratti noiose, ma non perché meno importanti: come previsto, fortunatamente, Lord Oliver concesse a Katherine il privilegio di assistere alla routine quotidiana all'interno del Mechanus, il principale sistema tecnologico del Settore: suddiviso in vari reparti, perfettamente connessi tra loro di modo da essere raggiungibili semplicemente percorrendo una linea retta, il Mechanus appariva più come un settore a sé, ricordando vagamente la suddivisione in sotto settori tipica del NP.

    Katherine era un fascio di nervi ma conteneva l'agitazione prestando attenzione alle parole di Lord Oliver, e non perché impreparata sull'argomento: più volte, nelle precedenti settimane, ella aveva confermato l'impossibilità di apportare le migliorie necessarie alla ripresa del settore per una mancanza di componenti all'avanguardia o di ingegneri e/o biomedici validi. Una questione assai delicata e che Ben aveva cercato di prendere a cuore nel miglior modo possibile, nonostante le sue scarsissime conoscenze in merito. Istituendo bandi di assegnazione posti e ricerche mirate utilizzando i file a disposizione del settore, stava cercando di accontentare le richieste di sua sorella, nonostante la lentezza nei processi.

    « Con una micro-ATX rinunci allo spazio necessario per altre componenti essenziali, parliamo di dimensioni contenute, è vero, ma a meno ché non si voglia progettare una scheda madre per, che so, sessioni di gioco overtime, l'impresa non vale la resa. » L'arrivo di Neumannus, il tenno di Lord Oliver a capo del Mechanus, accese ulteriormente lo spirito competitivo di sua sorella, coinvolta apertamente in uno degli argomenti su cui mostrava più che un semplice interesse.

    « Tuttavia, » Prima di questo momento, Neumannus era parso più sicuro che mai delle sue convinzioni, successivamente smontate dalle ipotesi della donna. « Una semplice ATX standard, sebbene permetta un maggior numero di componenti aggiuntivi, necessita di un sistema di raffreddamento comune, e qua- » Fece roteare un dito in direzione dell'intera struttura, indicandola. « -di comune non abbiamo nulla. Piuttosto ritengo che una scheda madre decente debba essere capiente abbastanza da evitare patemi in fase di progettazione dei contenuti, ottimizzando invece il sistema di raffreddamento. Come nel caso del braccio di mio fratello, il sistema misto di raffreddamento vanta dimensioni poco più grandi di una mini-ATX, grazie alla lega di oricalco e vetro temperato; ritengo che una E-ATX sia la decisione migliore, più grande di una ATX ma più performante in termini di overclocking. »

    Ben ricambiò lo sguardo eloquente di Lord Oliver, nella speranza ch'egli potesse comprendere il reciproco disagio, talvolta, nell'avere Katherine come Capo del Dipartimento Tecnologico. Neumannus tentò di convincere la donna sulla possibilità di prendere in considerazione le dimensioni leggermente contenute di una ATX standard, ma Katherine asserì consigliandogli di fare una prova, prima di confutare le ipotesi altrui.

    La visita proseguì senza particolari interruzioni, Ben seguiva silenziosamente il gruppo di scienziati senza aprir bocca, limitandosi semplicemente a guardarsi attorno e annuire agli sguardi compiaciuti dei vari ingegneri incontrati lungo il percorso, un orecchio sempre attento ad eventuali uscite egocentriche da parte di sua sorella.

    E quando il tour parve finito, Ben non poté che rallegrarsi.

    « Per quanto il tutto mi sia sconosciuto, devo ammettere di non aver mai visto nulla di così all'avanguardia. Ed ora che hai concesso a Katherine la possibilità di visitare il Mechanus previa richiesta di invito, ho paura che tu possa ritrovartela qui tutti i mesi, o comunque quando possibile. » Si lasciò scappare una piccola risata, Katherine gli rivolse uno sguardo criminale ma nelle parole del Re non vi era scherno, al contrario.

    « Ho solo una richiesta, Lord Oliver. » Cogliendo di sorpresa Ben e l'altro Re, Katherine bisbigliò qualcosa a Lou il tenno e questi, rovistando nervosamente all'interno dell'enorme borsa della donna, tirò fuori una lastra di oricalco ad attivazione cosmica, passandola poi direttamente nelle mani di Oliver. « Questo è un sinottico del braccio bionico di mio fratello, ogni cerchio sull'anatomia meccanica dell'arto rimanda direttamente ad una sintesi di componenti e/o prestazioni e, prima che possa chiedermelo le dico che sì, ho portato con me un secondo ed identico brevetto che vorrei analizzaste, anche per eventuali migliorie per cui sarò felice di collaborare. Ciò che manca, però, è un feedback sulla messa in campo, data la sua recente sperimentazione. »

    Volse per un momento lo sguardo su Ben, ancora confuso. « Ciò che le chiedo, insomma, è di testare le capacità pratiche del braccio in un duello, anche dopo pranzo. »

    Ben scoppiò in una risata nervosa, fissando insistentemente sua sorella.

    « Oh andiamo Ben, credevi davvero che non avrei colto l'occasione per testare la mia creazione al cospetto di uno dei massimi esponenti della tecnologia atlantidea? » Tornò a guardare Oliver, determinata. « Due calci in culo e un paio di spettacoli con il cosmo, le chiedo solo di non danneggiare troppo il braccio. »

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    Ciò che le chiedo, insomma, è di testare le capacità pratiche del braccio in un duello


    Non perse la sua espressione affabile, nonostante non poté fare a meno di scrollare le spalle. Con quella proposta, aveva letteralmente collezionato uno scontro per ogni Primarca – sia sotto forma di allenamento, sia per questioni più serie, come era capitato per Adaeze. Il Primarca annuì, piegando le labbra in un sorriso – la richiesta doveva esser stata inaspettata anche per lo stesso Benedict, a giudicare dalla reazione e dalla faccia che aveva rivolto alla sorella, come a non aspettarsi quella richiesta. Aveva un bel carattere, oltre alle prime apparenze, non badava molto all’etichetta regale – proprio come era solito fare lui; da ciò poté capire facilmente che nonostante il retaggio nobile che la famiglia possedeva, doveva essere abituata ad avere a che fare con altri tipi di persone, e sicuramente ambienti più modesti e semplici di quello. Oliver alzò una mano, agitandola leggermente, come a sminuire ancora una volta le aspettative. E’ un’ottima idea, se Lord Benedict è d’accordo. Lasciò cadere il resto della frase, anche se aveva capito di avere qualche difficoltà a mantenere lo scontro amichevole e non lasciarlo degenerare. Sorrise ancora alla dinamica tra i due fratelli, difficilmente il Cavallo del Mare avrebbe potuto continuare a sbarrare la strada della ragazza con dei rifiuti.



    Continuò la visita con le zone finali di quella prima parte – in cui furono mostrate ai due le ultime aggiunte, con i settori di ricerca e sviluppo, per dare un’idea del nuovo approccio al lavoro che gli scienziati e gli ingegneri avevano adottato con l’ascesa al trono di Cuordimetallo. Al passaggio del re, così come dei suoi ospiti, tutti reagirono con positività e inchini – assieme a cenni del capo. I suoi ragazzi e le sue ragazze, come li additava amorevolmente, la famiglia più bella che avrebbe mai potuto trovare in quel posto – oltre alle persone che lo avevano accolto, ovviamente. Prese a raccontare, in modo meno noioso possibile, della sua formazione come Fabricator – interrotto dai commenti più goliardici di Neumannus. Spiegò come il suo essere avvezzo alla riparazione di auto avesse aiutato fino ad un certo, infimo, punto; era servita soltanto la dimestichezza con attrezzi e conoscenze base – per tutto ciò che riguardava la fattura e la natura atlantidea, si era ritrovato ad imparare come un bambino al primo giorno di scuola. C’era soltanto lui a dare una mano al tenno, guardiano di Mechanus – nella quale non aveva messo piede un’anima da chissà quanto tempo. E, nonostante la totale inesperienza per la tecnologia atlantidea, gli anni trascorsi al suo interno gli avevano permesso di raggiungere l’esperienza di un regolare Fabricator, scoprendosi particolarmente predisposto ad un addestramento del genere. E da ragazzo che aveva il compito di passare gli attrezzi, o di tenere fermo un pannello – era diventato un ingegnere in grado di gestire da solo determinate opzioni. Non la più avvincente delle storie, quanto edificante – per la maggior parte.



    L’ora di pranzo non tardò ad arrivare, decretando la fine della prima parte della visita. La sala grande della Città di Ferro fu imbandita nel più lussuoso dei modi. Una sfilata di inservienti portò a tavola il meglio del meglio che le cucine avessero da offrire, rispettando la tradizione dei piatti tipici del settore di Seahorse, nonché di Scylla. Ad ogni portata, Oliver sorrise e ringraziò i camerieri, che presi alla provvista da un gesto del genere, esibirono un’espressione imbarazzata e sorpresa, tentando di nascondere tutto dietro una facciata seria e professionale. Gli occhi del Primarca, tuttavia, si illuminarono soltanto per un vassoio ripieno di tortillas.



    Taco, mio Re?Taco
    Voi desiderate che lo staff prepari dei.. Taco.
    Hai presente? Tortillas, carne, chili, coriandolo, guacamole
    Si, mio Re, so cosa sono i taco.
    E' che mi sembrano poco adatti ad un pra-

    Taco.





    Poggiò il bicchiere di cristallo sul tavolo, restando in silenzio per un secondo e contemplando la dinamica delle interazioni tra Benedict e Katherine. Sono fortunati, pensò. Diventare Primarca, a volte, chiedeva immensi sacrifici – che avrebbero anche potuto comportare la recisione di legami, l’abbandono delle cose più importanti. Quando era stata l’ultima volta che aveva cenato a casa di Assunta e Gennaro? Quando era stata l’ultima volta che aveva bevuto con Raia? Certo, erano tutti sani e salvi ad Atlantide, solo a qualche settore di differenza, solo ad una chiamata di distanzanon ora. Scosse impercettibilmente la testa, cacciando via il rumore di un ricordo che non avrebbe voluto percepire, o rievocare. Non era il momento.



    Come preannunciato in mattinata, la seconda parte della visita si sarebbe svolto in maniera differente. Neumannus fu convocato, infatti, per accompagnare la sorella del Primarca di Seahorse a visitare il resto dei laboratori di Scylla, mentre Oliver si prese tutto il tempo necessario per condurre Benedict da un’altra parte. Il laboratorio personale del Fabricator Comandante si trovava – infatti – all’interno della Città di Ferro, in uno degli ambienti che la natura della fortezza stessa metteva a disposizione, conservandone la struttura all’interno della sua memoria e ricreandola di nuovo, facendola trovare al suo proprietario nelle esatte condizioni in cui lo aveva lasciato. Era ampio quasi quanto una delle sale dei laboratori principali; essendo stato creato specificamente per Scylla – e Scylla soltanto – era avvolto in un silenzio di tomba, abituato alla presenza di un solo uomo. Al centro della sala si trovava un grande tavolo da lavoro in oricalco, dalle tonalità fredde, su cui erano stati adagiati diversi strumenti. Una grande sedia da operazione stava proprio accanto ad esso, illuminata da una luce che trovava la sua fonte nella lampada meccanica incorporata – e che emanava un raggio particolarmente forte su tutta la superficie. Non era poi tanto diversa da un letto d’operazione usato in ospedale, solo, adibito a scopi diversi.



    Come preannunciato in mattinata, la seconda parte della visita si sarebbe svolto in maniera differente. Neumannus fu convocato, infatti, per accompagnare la sorella del Primarca di Seahorse a visitare il resto dei laboratori di Scylla, mentre Oliver si prese tutto il tempo necessario per condurre Benedict da un’altra parte. Il laboratorio personale del Fabricator Comandante si trovava – infatti – all’interno della Città di Ferro, in uno degli ambienti che la natura della fortezza stessa metteva a disposizione, conservandone la struttura all’interno della sua memoria e ricreandola di nuovo, facendola trovare al suo proprietario nelle esatte condizioni in cui lo aveva lasciato. Era ampio quasi quanto una delle sale dei laboratori principali; essendo stato creato specificamente per Scylla – e Scylla soltanto – era avvolto in un silenzio di tomba, abituato alla presenza di un solo uomo. Al centro della sala si trovava un grande tavolo da lavoro in oricalco, dalle tonalità fredde, su cui erano stati adagiati diversi strumenti. Una grande sedia da operazione stava proprio accanto ad esso, illuminata da una luce che trovava la sua fonte nella lampada meccanica incorporata – e che emanava un raggio particolarmente forte su tutta la superficie. Non era poi tanto diversa da un letto d’operazione usato in ospedale, solo, adibito a scopi diversi.



    Con un gesto del braccio, piuttosto lento, mostrò a Benedict dove posizionarsi, sedendosi il più comodamente possibile. Avrebbe dovuto poggiare il braccio sull’apposito spazio dedicato, spostato in modo tale da aprirlo e mostrare la sua natura a Cuordimetallo. Nel prendere posto proprio accanto a lui, su uno sgabello regolabile in altezza, il messicano tirò un sospiro profondo, più lungo del previsto. Il passaggio dal calore e il trambusto al completo silenzio e all’ambiente asettico, freddo, del luogo gli provocò una leggera pulsazione alle tempie. Perdonami, hermano, non ricevevo a casa ospiti del genere da un po’. Avrebbe voluto aggiungere che aveva cercato di evitare il più possibile interazioni con gli altri, ma non avrebbe giovato al discorso. Realizzò di essere più stanco del previsto – non fisicamente, quanto più a livello psicologico. Le notti insonni non avevano dicerto alleggerito il peso sulle sue spalle, come non lo aveva fatto la voce che aveva tentato più volte di scacciare dal cervello. Passo una mano sugli occhi più volte, fermandosi a stringere il setto nasale per qualche secondo. Poi, all’improvviso, batté le mani – strofinandole con forza e adottando di nuovo un grande e luminoso sorriso. Bene, vediamo un po’ che voto dare a questo braccio.



    Con l’autorizzazione di Benedict, dopo aver agevolato lo spazio di lavoro – togliendo qualche indumento che impediva la vista – avrebbe utilizzato le chiavi più piccole per sondare la robustezza dei bulloni sulle giunture. Falangi, polso, gomito e spalla – erano spesso le parti più trascurate, e ciò poteva portare ad errori fatali nell’assemblaggio. Non trovò nulla di negativo, si limitò semplicemente a testare e stringere ancora di più – sentendo un lieve scricchiolio sotto la sua forza. Dimmelo se fa troppo male, dovrei avere un anestetico, da qualche parte. Aggiunse, senza togliere gli occhi dal nuovo obiettivo – l’avambraccio, o meglio, le parti che erano state montate per dare parvenza di un avambraccio. Per un rapido check-up, nonché studio della struttura, non avrebbe avuto bisogno di staccarlo dalla sua base d'attivazione - dal connettore principale. Avrebbe implicato un dolore non necessario per l'uomo sia allo sgancio che al successivo aggancio. Non credo tu mi abbia mai raccontato la storia di come lo hai perso – deve aver fatto male. Con un cenno del capo, indicò il punto in cui l’oricalco lasciava il posto ai muscoli naturali dell’uomo – in cerca di una possibile cicatrice.




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    Lord Oliver accolse serenamente la richiesta di Katherine solo dopo aver cercato, nello sguardo di Ben, un cenno di approvazione; Ben non aveva considerato l'ipotesi di scontrarsi con il ragazzo prima di quel momento e, nonostante trovasse inopportuno, da parte di sua sorella, rivolgersi così ad un altro Re e avanzare richieste dettate da puro egoismo ed egocentrismo, dovette ammettere che non fosse poi un'idea così malvagia. Dopo la sua investitura, dopotutto, non aveva avuto occasione di presentarsi formalmente a tutti, fatta eccezione per Lady Adaeze. Saggiare, insomma, le abilità di un Re poteva rivelarsi utile, soprattutto per comprendere quali limiti fossero effettivamente superabili, una volta abbracciato il Khala in ogni sua espressione. Nonostante l'aria tranquilla e pacifica, Ben percepiva in Oliver qualcosa di particolare, un potere che era frutto delle esperienze dei precedenti Primarchi di Scylla, riusciva a sentirne il peso nonostante la bravura di Oliver nel non lasciarlo trasparire se non nei momenti più opportuni.

    La visita all'interno dei laboratori del Mechanus proseguì senza troppe interruzioni, e per un momento Ben lasciò che i due nerd si perdessero in chiacchiere e racconti di altri tempi, prendendosi il tempo di guardarsi attorno ed osservare chiunque vivesse all'interno di quella fortezza; tutti si esibivano in inchini e cenni del capo al passaggio dei due Re e degli ospiti, gesto che parve non suscitare più alcuna reazione in Lord Oliver. Ben, però, in quanto fresco di incoronazione, non poté non ricambiare tale gesto con un personale, cenno del capo, suscitando tra l'altro la curiosità di Neumannus. Gli fece spallucce, sperando che capisse.

    Terminata la prima parte della visita guidata, per Lord Oliver fu tempo di cibo. Scortati nell'enorme Sala da Pranzo della Fortezza, Ben e Katherine si trovarono dinanzi ad una tavola stracolma di roba, rispettando tra l'altro le tradizioni non solo dello stesso Settore ma anche di quello ospite, iniziativa che fu assai gradita; Katherine riuscì a innervosire Ben anche a tavola, la donna sapeva perfettamente che questi odiasse sentire il suono prodotto dalla sua bocca durante il processo di masticazione - diverse volte le aveva spiegato che fosse un gesto oltremodo maleducato, soprattutto se in presenza di altra gente - eppure non si curò minimamente della situazione e continuò tranquillamente a dare spettacolo di sé, sotto gli occhi indignati di suo fratello. L'attenzione di Ben, però, fu salda su Lord Oliver quasi tutto il tempo, uno sguardo discreto ma attento ad ogni sua mossa: no, non era preoccupato che potesse provar piacere nel parlare con sua sorella, nessuno provava piacere per più di dieci minuti a parlare con Katherine, a preoccuparlo erano i momenti di assenza di lui durante il pranzo, momenti (un paio, in totale) in cui parve che il corpo fosse lì ma la mente altrove, e il fatto che scosse la testa più volte, come a voler scacciare via pensieri poco opportuni o comunque poco piacevoli, confermò l'ipotesi di Ben.

    Terminato anche il pranzo, e ringraziato opportunamente Lord Oliver per i tacos - Katherine urlò MUY BUENO un paio di volte - Neumannus scortò la donna nella seconda parte del Mechanus, lasciando soli i due Re; Lord Oliver fece strada a Ben nel suo personale laboratorio, con l'intento di controllare più da vicino la struttura del suo braccio bionico, come da accordi. La Sala di Scylla aveva tutto l'aspetto di un laboratorio professionale, buio e asettico e provvisto del necessario. Ben non amava particolarmente le sale operatorie, e quel lettino al centro della sala non prometteva bene, eppure non poté rifiutare l'invito del ragazzo ad accomodarsi, mettersi comodo e posare il braccio bionico sull'apposito cuscino.
    Entrambi tirarono un profondo respiro, infine Lord Oliver cominciò a valutare il lavoro di Katherine.

    « ... » Non provava dolore, al massimo tensione. Il suono delle viti e la pressione generata dall'avvitamento non erano graditi e, per quanto Ben potesse sembrare un uomo forte e autoritario, non amava affatto situazioni di quel tipo, se non in presenza di sua sorella.

    « Non credo tu mi abbia mai raccontato la storia di come lo hai perso – deve aver fatto male. » Ben fece spallucce, ricordando a malapena il dolore provato in quel momento. Erano trascorsi diversi anni, forse più di quindici; suo padre era ancora in vita e la vita era differente, nel suo Settore, diversi erano gli animi. Non vi erano punizioni sensate ai crimini, qualunque fosse la loro entità: ai ladri venivano amputate le mani, alle spie la lingua. Gli assassini pagavano con la vita, gli stupratori con la propria virilità. Una società alquanto arcaica, nonostante il secolo corrente, eppure le decisioni del Primarca di quel tempo erano fuori discussione.

    Ma Ben, quindi, come aveva perso il braccio?
    In guerra, Ben? Uno scontro pericoloso finito nel peggiore dei modi?
    O magari eri colpevole di qualcosa, Ben?
    c h i s t a v i p r o t e g g e n d o ?

    Scosse la testa, tornando poi a fissare Lord Oliver.

    « Perdonami, era da tempo che non mi veniva posta questa domanda, talvolta i ricordi sembrano ancora vividi e... insomma. » Tirò un altro, profondo respiro. « Ho barattato il mio braccio con la vita di un uomo, aveva commesso un crimine di poco conto ma la punizione avrebbe condannato la sua famiglia ad una vita di miseria e fame. » Dannazione, Ben, sai che non è questa la vera storia. O meglio, è solo una parte! « Non potevo lasciare che una donna e i suoi figli pagassero il prezzo di un padre delinquente - » Uno di questi è tuo figlio, Ben, non dimenticarlo. Sai che lo hai fatto per lui, per Jenna, e per il vostro amore proibito. « - e allora via il braccio, via il pensiero. »

    Hector si era servito del tuo Club per arrivare al Primarca, nel tentativo di sottrargli un po' di fortuna e oro per sopravvivere, tu in compenso hai giaciuto con sua moglie e sei diventato padre, hai approfittato di Jenna e della sua disponibilità (e del suo debole per te) e ti sei fatto carico delle colpe del tuo amico solo per vergogna, mai per virtù.

    « Dannazione! ... Uhm, no non tu, Lord Oliver, non mi hai fatto male, scusami, ero ancora soprappensiero. » Gli sorrise, cercando poi di scacciare via tutti i ricordi scaturiti da una banalissima domanda.
    Forse, era il caso di lasciar parlare Oliver, cogliendo l'occasione per concentrarsi su altro.

    « E mi pare di non essere l'unico, ragazzo mio. Neumannus mi ha accennato al tuo periodo di insonnia, cosa turba le tue giornate? Capisco perfettamente il tuo tentativo di discrezione nei confronti del popolo, un Re stanco o pensieroso non è un Re efficiente... ricorda, però, che prima di ciò siamo esseri umani, carne ed ossa, e siam tutti passibili di condizioni umane. »

    Lord Oliver era di poco, più grande di Constantine, l'espressione tuttavia era la stessa.
    Quella di un ragazzo che ingoiava senza mai vomitare, per paura di non sentirsi più all'altezza delle aspettative. Tuttavia, Lord Oliver restava pur sempre un Re, un Primarca, e i paragoni erano fattibili oltre un certo limite.

    « ... Oppure, se il tuo lavoro qui è finito, possiamo alleviare la tensione a suon di pugni. »

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    Diede modo all’uomo di raccontare la sua storia – la storia di come si trovò in difficoltà dinnanzi alla prospettiva di difendere una persona, sacrificando il proprio arto pur di arrivare a proteggere lei e l’intera famiglia, evitando loro un futuro di stenti. Venire a conoscenza di un avvenimento del genere permise ad Oliver di guardare Ben sotto una luce diversa. Pagare un prezzo del genere per una famiglia. Disse, riflettendo con calma sull’intera vicenda – Ti fa onore, sei stato molto coraggioso. Non poté fare altro che esternare ammirazione. Forse si trattava di una persona giusta da avere al suo fianco, nei cruciali momenti che richiedevano determinate scelte, avrebbe fatto meglio a tenere Benedict nella sua orbita – gli servivano persone simili di cui circondarsi. Continuò ad ispezionare la protesi, grattando con una lima la parete interna del braccio per testarne le proprietà – sentì il rumore del metallo sfregare sull’oricalco ed espresse la sua approvazione con un sorriso soddisfatto. Poggiò sul piccolo vassoio gli strumenti, passando ad analizzare i circuiti che connettevano il sistema di coordinamento dei movimenti ai nervi; Seahorse emise un piccolo gemito di dolore proprio nel momento in cui il ragazzo armeggiò con i connettori. Ritrasse la mano con uno scatto molto veloce, prima di guardarlo. Fortunatamente, non si trattava di un’insofferenza fisica, ma di un fastidio nei ricordi dell’uomo.



    Lo sentì imitare il tono del suo tenno, appellandolo nello stesso modo. Già, un periodo di insonnia, ma niente che un po’ di sana vita imperiale non avrebbe potuto guarire. Agitò la mano, come a sminuire la questione – non avrebbe potuto dire a nessun altro i reali motivi. Pesante è il capo di chi porta la corona. E non avrebbe potuto confessare nemmeno perché conosceva quella frase, o quella opera. Batté di nuovo le mani, una singola volta, come a decretare la fine della revisione. Si spostò leggermente con lo sgabello, dando il tempo necessario a Ben di ricoprire la parte che aveva dovuto liberare, prima di tornare ad istigarlo con ironia. Credo di avere giusto un paio di secoli in più alle spalle, attento quando ti rivolgi ai più anziani, ragazzo mio – scherzò, portando il dito alla tempia e picchiettando un paio di volte, facendo riferimento all’ascensione. Annuì, poi, alla richiesta del Primarca – ricordando la proposta della sorella, di testare l’arto in combattimento – alzandosi in piedi e sciogliendo un po’ i muscoli. Da quando era diventato uno dei Sette, sembrava aver adottato anche il titolo di allenatore degli altri regnanti. Adaeze, Sanya, Ben - avrebbe dovuto parlare con Seadragon per dividere con lei i compiti. Pose la mano in direzione dell’uscita, pronto a condurlo in un posto molto diverso dal laboratorio.



    Lascia che ti mostri uno dei miei posti preferiti





    L’arena del Pacifico Meridionale era strutturata – in modo non dissimile dalle altre arene di Atlantide – con una forma vagamente ovale, completamente realizzata in marmo bianco, oricalco dorato e venature azzurre che risaltavano attraverso i materiali – quasi illuminandoli. Specialmente nelle giornate di sole, la luce che poteva riflettersi sugli spalti rendeva tutto ancora più imponente e magnifico. Era caratterizzata da quattro entrate, due nei punti focali e due nei lati. La prima entrata era riservata al pubblico, la seconda – la più distante – era riservata ai nobili e al Primarca stesso, assieme ai suoi collaboratori. Essa culminava in un palco rialzato, coperto, sul quale era stato posizionato un trono e tante altre piccole poltrone. Gli spalti non avevano veri e propri sedili, ma erano caratterizzati da lunghi blocchi squadrati, resi più comodi da imbottiture sulla zona in cui avrebbero preso posto gli spettatori. Le entrate laterali erano dedicate ai partecipanti, sia combattenti che artisti di ogni tipo, poste in modo da permettere alle persone che sarebbero uscite, di ritrovarsi faccia a faccia. Tra le strutture interne dell’arena stessa vi era un sistema di difesa per le persone che assistevano agli spettacoli, come una barriera alimentata a cosmo, un sistema di scolo attraverso tubature sotterranee, un tetto rinforzato che rifletteva il tempo esterno, e molto altro. Recentemente sistemata dopo lo scontro tra Scylla e Seadragon, uno dei gioielli delle infrastrutture imperiali.



    Per ciò che sarebbe avvenuto, Oliver offrì uno dei completi da combattimento del Pacifico Meridionale a Benedict – una maglia a maniche corte grigia, con un motivo mimetico e un piccolo simbolo del settore sulla spalla sinistra, assieme dei pantaloni che arrivavano alle ginocchia. Lui stesso ne indossò una, ricoprendo parte degli avambracci e delle mani con una fasciatura bianca – così come per la zona dal ginocchio in giù. Lasciò il giusto tempo e i giusti esercizi di riscaldamento al Primarca, portandolo all’uscita opposta rispetto a quella che avrebbe imboccato lui, in modo da ritrovarlo faccia a faccia nell’arena. Qualche flessione, qualche pugno tirato a vuoto, esercizi di base per sciogliere ulteriormente i propri muscoli – lasciando alle piccole scintille d’energia cosmica la libertà di percorrere la superficie del corpo. Come di consueto, entrò nell’arena senza armatura – non c’era pubblico, se non le guardie poste a controllo, non bisognava fare colpo su nessuno. Eppure, non poté fare a meno di spezzare la serietà del momento attraverso le sue abilità mentali, riflettendo il suono di un ipotetico commentatore.


    Ladies and Gentlemen
    Here comes the primarch
    The moment you've been waiting for
    Here comes the primarch
    The proud of Atlantis
    Here comes the primarch
    Lord Oliver Ramirez
    Here comes the primarch
    And his opponent, Lord Benedict Ike




    Lentamente, sorridendo al compagno di sparring, entrò percorrendo i diversi metri che lo separavano dal centro, facendo cenno all’altro di fare lo stesso. Arrivato ad una manciata di metri da lui, alzò il braccio sinistro perpendicolarmente al terreno – schioccando le dita. Una piattaforma metallica percorsa da circuiti si formò davanti e dietro di lui – sovrapponendosi alla sua figura – e disegnando, sulla circonferenza del suo corpo, la conformazione della scale. Scylla, please. Una voce metallica, simile a quella di un droide, risuonò nell’aria – e le due strutture impattarono verso il centro, facendo apparire l’armatura che tante volte aveva indossato, ormai. Fece un piccolo inchino verso il contendente, assumendo una posizione da combattimento. Il braccio destro piegato ed alzato verso l’alto – con il gomito rivolto dietro di sé e la mano posta come se avesse avuto degli artigli. Il braccio sinistro, invece, scivolò verso il terreno in posizione diagonale – con la mano che aveva assunto la stessa forma della destra. Le gambe – ampiamente divaricate – avevano imitato la posizione delle braccia – destra piegata per stabilizzare il baricentro leggermente più indietro – sinistra stesa in diagonale.



    Sorrise, coperto dall’elmo.

    Ready or not, here I come.




    E lo scontro iniziò. La prima cosa che fece Oliver, nel momento stesso in cui diede il via, fu sovrapporre un’illusione al suo stesso corpo – occultando le sue vere fattezze – in modo da creare un falso clone. Restando invisibile, dunque, si spostò leggermente al lato, lasciando credere a Benedict che quello dinnanzi a sé fosse ancora il vero Cuordimetallo. Subito, la sua scale cambiò aspetto, assumendo le caratteristiche del lupo, per utilizzare i poteri legati all’animale. Quattro lupi – coperti dalle abilità occultatrici del Primarca, sia per l’udito che per la vista – si lanciarono verso l’uomo. Due di loro miravano ad azzannare una gamba ciascuno, trascinandola in senso orario, usando l’arma del lupo – capace di imprimere una pressione in grado di perforare tutto ciò che incontrava, oltre che a provocare un notevole danno da sanguinamento. Gli altri due lupi, invece, avrebbero tentato di azzannare gli arti superiori di Seahorse, attraverso una traiettoria antioraria.



    Agli occhi di Benedict, sarebbe risultata soltanto la figura di Oliver ancora in posizione da combattimento, che avrebbe sfruttato come diversivo per portare a termine il suo attacco coperto agli occhi e alle orecchie dell’altro. Con una probabilità di successo, Benedict si sarebbe visto azzannare gambe e braccia da parte dei lupi generati dalla sua moltitudine – dotati della stessa pericolosità delle sue armi – che avrebbero fatto compiere al corpo, dal busto in su, un movimento verso sinistra, mentre un movimento verso destra dal busto in giù. Le armi dell’animale erano particolarmente indicate quando il Primarca voleva imprimere sui suoi nemici un danno tale da portare a copioso sanguinamento e danni all’armatura, o alla carne sotto di essa. In questo caso, il braccio meccanico dell’uomo sarebbe stato testato nella sua capacità di resistere a danni del genere – il minimo che avrebbe potuto infliggere.






    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Ottimo
    MENTALMENTE Ξ //
    STATUS SCALE Ξ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI Ξ Allora, eccoci. Nel momento in cui mi metto in posizione da combattimento, uso ambientali per generare un duplicato che rimanga fermo al mio posto – aspettando – mentre io vado full nascosto a occhi e orecchie [diversivo] entrando in henshin lupo. Usando moltitudine e arma, mando 2 gudbois invisibili ad azzannarti gambe in senso orario, e altri 2 invisibili alle braccia in senso antiorario [af - arma fisica, danno perforante/sanguinamento] in modo da creare una trazione opposta tra parte superiore e inferiore del corpo [ad].

    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Reality Overwriting
    - Illusioni Ambientali
    Physical Reworking - Armi di Scilla
    Physical Reworking: One for All - Trasformazione

    -Mark III: Lobo
    Il lupo, attraverso gli studi portati da Azae, è un animale che basa la sua vera forza nel branco. Coerentemente a questa caratteristica sociale, il cosmo di Scylla permette al possessore della scale di generare gli stessi animali da poter aizzare contro il nemico. La moltitudine dispone degli artigli che compongono l'arma del Primarca, e potrà usare tutte le abilità che derivano dal suo potere. Essi costituiscono parte integrante del corpo dell'utilizzatore, ciò consente ai lupi di poter infliggere lo stesso tipo di danno che farebbe in forma originale, con la stessa velocità e proprietà offensive.


    Voz de Ola - Telepatia


    TECNICHE Ξ


    Push, to keep the dark from coming
    Feel the weight of what we owe.


    Seconda composizione bestiale di Azae.
    Gli artigli del lupo. Grazie alla benedizione di una di queste bestie, alcune parti della scale potranno assumere aspetti del tutto simili a quelli di doppie lame, o tenaglie, che avranno il compito di bloccare il nemico in una presa tale da provocare danni da perpetuo sanguinamento. Di solito posizionate sugli avambracci del Primarca, queste armi potranno assumere anche la forma di dieci grossi uncini meccanici, cinque per mano, nel tentativo di intrappolare il nemico tra i propri artigli. Il lupo può, inoltre, essere lanciato contro l’avversario – emanando il proprio cosmo, simile per natura all’arma a cui è ispirato, nel tentativo di afferrare con i suoi artigli, o le sue fauci, il nemico. Ciò causerà lo stesso tipo di impedimento e quantitativo d’offesa della sua controparte fisica. [Danno: Perforante, Sanguinamento - Arma: Tagliola]

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    La storia di Ben colpì palesemente Lord Oliver nell'animo, sebbene si trattasse soltanto di una versione non proprio fedele alla realtà. Ci aveva pensato a lungo e, nonostante le condizioni di vita al momento fossero più propense che mai, l'identità di Constantine doveva restare un segreto, per il bene suo e della sua vera famiglia. Tra l'altro, e di questo Ben ebbe conferma di lì a poco, non tutti erano disposti ad aprirsi completamente dinanzi ad un fratello, e la cosa non era certamente un male; ognuno aveva la propria vita ed era qualcuno, prima di divenire Re o Regina, non era necessario e importante che uno o l'altra si mettessero a nudo se non ve ne fosse bisogno. Ben capiva perfettamente la situazione di Lord Oliver e la sua reazione, erano gli occhi a tradirlo.

    « Cosa hai dovuto affrontare, Lord Oliver? O chi stai proteggendo... »

    Fu interrotto dall'invito di Lord Oliver di seguirlo in un posto, Ben annuì silenziosamente, alzandosi e sgranchendosi le gambe per cacciar via il formicolio provocato dalla lunga permanenza nella stessa posizione. E, appena fuori dal Palazzo Reale, Seadorn fu condotto direttamente nell'Arena del Pacifico Meridionale: una struttura non lontana dalle architetture degli altri Settori, se non per la diversa colorazione delle componenti fisiche, gli intrecci vari con l'oricalco e le varie rifiniture azzurrine. Ben aveva preferito un "design" più rustico e rude, tuttavia lo spettacolo fornito dall'arena non era affatto male.

    Gli fu detto di aspettare nei pressi di una delle entrate principali, in linea con il palco rialzato ove normalmente Lord Oliver sedeva, e di attendere che questi gli facesse segno per fare la sua entrata di scena. Terminato lo spettacolino stile Gladiatore, il Re del Settore schioccò le dita ed evocò prontamente la sua magnifica Scale, una Scale che aveva subito sì tante modifiche da non ricordare affatto la bestia di Scylla. Uno dei retaggi del Khala, pensò Ben, intento ancora ad indossare i capi forniti da Lord Oliver per lo scontro, una maglia e dei pantaloncini sportivi, difficili da indossare quando la taglia è errata. Cercò di sbrigarsi per non fare una pessima figura, sebbene la cucitura interna dei pantaloncini fosse così fuori taglia da fare da ghigliottina sui testicoli, provocando tra l'altro un leggero prurito.

    Senza aprir bocca, però, finì di ammirare l'investitura di Lord Oliver e, imitando le sue movenze, richiamò a sua volta la Scale di SeaHorse, entrambi avvolti dal cosmo verdino del Re. Per tutto il tempo necessario all'investitura, un leggero vento soffiò per tutta l'arena, ad ogni pezzo seguiva una nuova folata. E quando anche gli ultimi due pezzi furono al loro posto, Ben poté dire di essere pronto a prenderle di santa ragione.

    wink wink

    I due Re avevano risvegliato i rispettivi Cosmo, e subito fu chiara a Ben la differenza tra i due. Lord Oliver non era semplicemente più forte, aveva la benedizione del Khala e di tutti i loro fratelli caduti, riusciva a percepirlo chiaramente nell'incontro tra le due emanazioni cosmiche. Per un attimo, gli parve di sentire un brivido percorrergli la schiena, come se gli stessi ricordi racchiusi all'interno del Khala volessero metterlo in guardia sulle potenzialità del loro ritrovato Custode, ma Ben non poté non lasciarsi scappare un piccolo sorriso compiaciuto. Atlantide, dopotutto, era in buone mani, non poteva ritrovarsi Re e Regine migliori.

    In tutto quel pensare, comunque, lo scontro era già cominciato, sebbene la figura di Lord Oliver fosse esattamente lì, immobile dopo aver espresso chiaramente le sue intenzioni. Sebbene Ben fosse in stato di allerta, non si rese conto dell'attacco nemico fino a quando non ne fu chiaramente preda: quattro distinte pressioni su braccia e gambe, la sensazione di venir morso da fauci invisibili ma fameliche.

    « ...! » Sussultò, sinceramente spaventato poiché colto alla sprovvista. Qualunque cosa fosse, quell'attacco aveva mirato ai bicipiti e alle caviglie, e la pressione generata fu tale da comprimere all'inverosimile la Scale sulla pelle, provocando non pochi dolori. Quando anche il braccio bionico cominciò a cedere, e Ben sentì alcune componenti metalliche scricchiolare, capì che avrebbe dovuto reagire nell'immediato, per evitare ulteriori danni; le forze invisibili partorite da Lord Oliver stavano viaggiando su traiettorie uguali ma opposte, spingendo le braccia verso sinistra e le gambe verso destra, nel tentativo di trascinarle con sé in una terribile ed innaturale torsione. Se non avesse indossato la Scale, probabilmente Lord Oliver avrebbe concluso lo scontro mozzando letteralmente gli arti dell'uomo, ma l'idea di non cedere al primo attacco fu chiara quando il Pugno di Atlantide richiamò a sé il potere di SeaHorse, provocando inizialmente una corrente d'aria ascensionale attorno al suo corpo, nel tentativo di impedire a Lord Oliver di avere ancora chiara la posizione del suo avversario.

    Cercando poi di imprimere una forza maggiore, tentò di contrastare le quattro fauci le quali, lentamente, stavano torcendo il suo corpo, servendosi anche di correnti dirette nel verso opposto alle traiettorie nemiche, alleggerendo e annullando la pressione coinvolta nell'attacco; con un ultimo urlo carico d'azione, riuscì a prendere controllo dei propri arti e, servendosi della corrente ascensionale per alzarsi da terra di qualche centimetro, invertì con fatica la direzione dei quattro attacchi, lasciando che si scontrassero e si annullassero a vicenda, sfruttando poi l'occasione per sollevarsi ancora più in alto, nascosto all'interno del piccolo tornado. Le vibrazioni tipiche di ogni attacco di Seadorn percorrevano l'intera corrente, non solo per renderne più minacciosa l'esecuzione ma lasciando che queste percorressero il terreno e si muovessero per la massima distanza possibile, generando un po' di confusione.

    « Partiamo col botto, okay. » Richiamò il potere dei Flussi Marini, circondandosi le dieci dita e, dopo aver teso le braccia verso l'alto - accorgendosi di una piccola ferita sull'unico bicipite di carne, non molto profonda a giudicare dall'entità del dolore ma che non voleva saperne di coagularsi - sparò verso l'alto dieci proiettili di acqua i quali, dopo aver eseguito una traiettoria a parabola, superando il bordo della corrente e dirigendosi poi verso l'arena, avrebbero assunto la loro reale dimensione (1m di lunghezza per 20cm di spessore) carichi anche della Furia di Poseidone, in grado di aumentare il loro gradiente distruttivo.
    In altre parole, sull'arena stavano per abbattersi vere e proprie esplosioni, che avrebbero modificato la struttura del terreno e, magari, messo alle strette lo stesso Lord Oliver, nella speranza che si vedesse costretto ad esporsi.

    Ben sapeva perfettamente di cosa fosse capace, e anzitutto avrebbe dovuto trovare un modo di despellare le sue capacità illusorie, nella convinzione che ne avesse fatto uso sin da subito. Ne aveva già abbastanza di Cavalieri dotati di capacità extrasensoriali, maledizione.

    4JuYzWw
    narrato — « parlato » — « pensato »


    Nome — Benedict Ike
    Scale — SeaHorse {IV} — Intatta, indossata
    EnergiaRossa
    Fisico — Ferita da taglio sul bicipite sinistro, sanguinante e fastidiosa. Alcuni circuiti del braccio bionico danneggiati.
    Mente — WEEEEEENDY

    Flussi Marini [X] Flussi Ventosi [X] Furia di Poseidone [X]


    Riassunto Azioni — Accortosi in ritardo dell'attacco di Oliver, risveglia i Flussi Ventosi e genera un tornado non sapendo cos'altro aspettarsi da un AMICHEVOLE scontro xDDDD Genera correnti opposte alla traiettoria dei lupi e, applicando anche un po' di forza bruta, ne inverte il moto e li fa scontrare, liberandosi dalla presa ma subendo comunque qualche danno. Nascosto ancora all'interno del tornado [DIVERSIVO], mentre le vibrazioni percorrono il terreno e causano, all'impatto, solo un po' di trambusto [aD], si serve dei Flussi Marini per generare dieci proiettili di acqua e vibrazioni come fossero vere e proprie bombe, dall'alto potere distruttivo [aF].

    Ψ
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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VI) Ξ Energia Blu

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    Atlantide possedeva un’ottima quantità di persone in grado di controllare l’acqua. A pensarci, era abbastanza ovvio e naturale, dato il loro passato e l’origine di varie scale; in particolare, se le acque del Kraken erano legate alle energie fredde, e le acque di Seadragon erano collegate ad una diversa dimensione, quelle di Seahorse avevano le capacità offensive più alte, a causa della combinazione con le vibrazioni e il vento su cui aveva dominio. Ciò poteva, ovviamente, dare vita a tattiche di difesa e attacco estremamente efficaci, come quelle portate avanti da Benedict al momento dell’offensiva che Scylla gli aveva rivolto contro. Un tornado d’acqua si alzò verso l’alto, coprendo la sua figura all’interno della zona di sicurezza – allontanando i lupi. In quel preciso istante, la scale di Oliver tornò alle fattezze originali – pronto a reagire alla tattica dell’avversario. Dall’alto, proprio dal punto in cui si era rifugiato, partirono dei grossi proiettili d’acqua – non dissimili da quelli che spesso era abituato a creare tempo addietro, unendoli al fuoco. Era uno stile di combattimento decisamente versatile, in grado di consentire approcci a lungo, medio e corto raggio, a seconda delle preferenze del combattente. Anche se, in sua opinione, bisognava essere preparati a qualsiasi tipo di evenienza.



    Benedict doveva aver intuito il trucco della sua invisibilità, decidendo di bombardare a tappeto l’intera zona attorno a lui. Era la tattica più immediata ed efficace contro quel genere di occultamento, ma aveva un solo difetto. Subito, per ripararsi, Oliver generò uno spesso strato di spire del serpente, dotate della stessa durezza della sua armatura, che andarono a combinarsi ad uno strato d’acqua roteante. L’esplosione fu filtrata dalla doppia difesa e – per proteggersi meglio – alzò ed incrociò le braccia all’altezza delle spalle. Sentì la pressione delle esplosioni spingerlo indietro, così come i vari contraccolpi che vibrarono attraverso lo spazio. Vari scricchiolii, così come una quantità di dolore disseminata sulla parte frontale del corpo, gli fecero capire di aver accusato il colpo. Doveva aver ricevuto fratture sulle braccia poste a difesa, sulle gambe e all’altezza della gabbia toracica, assieme ad una quantità variabile di contusioni, a causa dello sbilanciamento dato dalle stesse vibrazioni sul terreno. Alcune pareti dell'arena cominciano a riempirsi di crepe, così come il pavimento sotto di loro iniziò a risentire dei danni generati dalle varie esplosioni. Giocare in casa non era poi sempre conveniente, se doveva continuare a riparare quel posto. Il cosmo di Scylla si addensò, bruciando come una fiamma viva nei suoi colori blu e dorati. Nonostante i denti stretti per il danno appena subito, non poté fare a meno di accennare un sorriso - quella situazione stava diventando interessante.



    Ma adesso era il suo turno di rispondere.





    Il già accennato difetto di quella tattica stava nel fatto che prendeva di mira l’ambiente circostante ad un livello tale da colpire il terreno attorno all’utilizzatore. Ciò andava benissimo per tutti coloro che – in un modo o nell’altro – erano vincolati a restare con i piedi per terra, non potendo raggiungere lo spazio superiore, libero dalle esplosioni. Ma quella regola non valeva per Oliver, che in quel momento aveva modificato ancora l’aspetto della sua scale, adottando la struttura dell’ape. Di conseguenza, il serpente sparì, e approfittò di quell’istante – in cui era ancora coperto dal tornado d’acqua difensivo – per teletrasportarsi verso l’alto, in una zona libera dalle illusioni. Il caso avrebbe voluto che la zona in cui si era traslato era in corrispondenza dell’occhio del tornado di Ben, dalla quale entrambi avevano una perfetta visuale dell’altro. In quel momento, Cuordimetallo generò un’altra illusione – uguale alla prima – in modo da ingannare Seahorse, facendogli credere di trovarsi ancora sopra di lui, nell’atto di caricare il Big Tornado verso il basso, con tanto di rumori e percezioni sensoriali estremamente vicine alla realtà, come voce sotto sforzo o suono del vorticare d’acqua. Nel momento in cui generò l’illusione, poi, procedette a teletrasportarsi verso il basso – all’interno della zona di sicurezza ed estremamente vicino allo stesso Primarca avversario. Arrivato a quel punto, infatti, sarebbe tornato alle fattezze normali, sempre occultato grazie alla capacità di nascondersi a occhi ed orecchie, per procedere con la reale offensiva.



    Avrebbe generato quattro api, indirizzandole alle mani e ai piedi di Ben per tentare di aprire la sua guardia e coglierlo di sorpresa, trasmettendogli una giusta quantità di veleno per indebolirlo. Risultava particolarmente efficace quando doveva debilitare qualcuno, grazie alle capacità di occlusione polmonare, di gonfiore delle zone colpite e bruciore esteso a gran parte del corpo. L’apitossina aveva il compito di lasciarlo temporaneamente inerme a quello che – difatti – sarebbe stato il vero attacco, caricato con un animale ben più preoccupante. Trattandosi di armi, Scylla avrebbe potuto usare una combinazione tale da impensierire anche i combattenti più forti, specialmente ad una distanza così ridotta, nascosto alla loro percezione e con l’effetto sorpresa dalla sua parte. Le placche sulle braccia si riassestarono, diventando più grosse e spesse – e Cuordimetallo portò avanti l’offensiva con l’obiettivo di indirizzare contro il compagno di sparring una tempesta di colpi, di pugni, mirati in zone precise: Testa, sterno, omero sinistro, gabbia toracica, radio destro, femore, addome, reni. Gli otto colpi capaci di abbattere montagne si riversarono in avanti, a ripetizione, sfruttando le capacità dell’arma di provocare – attraverso l’impatto – seri danni ad ossa e organi interni, portandoli al collasso se non adeguatamente difesi. Se l’offensiva fosse riuscita, Benedict si sarebbe trovato davanti ad un treno in corsa, che lo avrebbe spedito ed incastrato nel muro dell’arena stessa. Una tattica mirata a testare le capacità di resistenza agli impatti del braccio, stavolta.







    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Contusioni sparse su tutta la parte frontale del corpo, fratture su avambracci, tibia e costole.
    MENTALMENTE Ξ //
    STATUS SCALE Ξ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI Ξ Dunque, difendo utilizzando mix di serpente grado cloth, vortice d'acqua e armatura stessa, passando poi in trasformazione ape per teleportarmi verso l'alto e liberarmi dalle esplosioni. Genero un'illusione ambientale di Oliver che tenta di colpirti con big tornado dall'alto [diversivo] quando in realtà mi teletrasporto a distanza zero davanti a te. Mantenendomi invisibile come all'inizio, il primo [attacco debole] consiste in quattro api che aprono la guardia per iniettarti veleno, mentre il secondo [attacco forte] è una serie di colpi a ripetizione sulle zone descritte con orso, con effetto arma fisica+rottura di ossa/danni ad organi interni se passa :zizi:

    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Reality Overwriting
    - Illusioni Ambientali
    Physical Reworking - Armi di Scilla
    Physical Reworking: One for All - Trasformazione

    -Mark IV: Abeja
    Tra le capacità più insidiose dell'ape, vi è la possibilità di unirsi in un solo raggruppamento, prima di dividersi all'arrivo di una minaccia. Studiando il modo in cui avviene questa collaborazione, il Primarca ha fatto sua la capacità di disgregare il proprio corpo - mediante l'uso del cosmo - per coprire una distanza decisamente più ampia, in tempo minore. Attraverso la smaterializzazione e la materializzazione data dalla trasformazione in api, Oliver può teletrasportare sé stesso, o i suoi attacchi, sul campo di battaglia, con la possibilità di evitare completamente un attacco nemico. [monouso in quest/duello]


    Voz de Ola - Telepatia


    TECNICHE Ξ



    And we all lift
    And we're all adrift, together

    Il veleno del calabrone permette ad Oliver di generare, sulla superficie della propria armatura, una serie di spuntoni - che permetteranno, se andati a segno, di iniettare una pericolosa tossina nel corpo dell'avversario. In combattimento, il Fabricator può limitarsi a sfruttare gli spuntoni sul corpo - in particolare gli avambracci - per imprimere questo effetto ai propri pugni; oppure, può semplicemente dotare la superficie, mirata dall'avversario, di questi particolari spuntoni - in modo da rendere la difesa più efficace. In alternativa, può lanciare gli spuntoni da particolari estensioni poste su avambracci o dita dell'armatura. La tossina iniettata genera un iniziale edema, seguito dalla penetrazione, se subiti più colpi, che permette l'irrigidimento dei muscoli, l'affaticamento e l'ostruzione delle vie respiratorie. I pungiglioni, però, sono utilizzabili anche dal calabrone, che – se lanciato, nella sua variante cosmica, contro l’avversario – permetteranno di disporre del temibile veleno, anche senza l’effettivo utilizzo degli acuminati proiettili dalla scale di Scylla. Essi, tuttavia, ne condividono la stessa natura pericolosa. [Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) - Arma: Stiletto]

    Cold, the air and water flowing
    Hard, the land we call our home.

    Il pugno dell'orso. Attraverso la manipolazione del proprio cosmo, e della propria armatura, Oliver può trasformare parte della sua scale - dotandola di grandi guanti meccanici, o gambali più robusti - per colpire il nemico con maggiore forza; procurando all'obiettivo, se andato a segno, gravi danni interni. Se non manifestati sotto questi aspetti, i poteri dell'orso possono trasformare parte della scale, facendole assumere l'aspetto di un grosso martello. Rottura di ossa, emorragie, tutto a disposizione della conformazione contundente che la scale di Scylla può assumere. Quando viene utilizzato lo spirito dell’orso, inoltre, il colpo a distanza assumerà le fattezze della stessa bestia – dirigendosi in prossimità dell’avversario per tentare di colpirlo con i suoi possenti artigli, causandogli – in caso di riuscita – lo stesso tipo di danno che causerebbe un impatto fisico dell’arma cosmica. [Danno: Interno, Rottura di Ossa - Arma: Grossa, Contundente]

    And we all lift, and we're all adrift together
     
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9 replies since 30/5/2020, 14:47   269 views
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