A King's Legacy

benedict • adaeze

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    Essere Re di un Settore voleva dire volgere la propria vita a difesa dello stesso, degli abitanti tutti e il tutto, nel nome del Dio Imperatore senza indugio alcuno. Essere un Re non era una scelta volontaria, legami di sangue reali non assicuravano l'ascesa al potere, titoli pregressi non costituivano privilegi particolari; a sceglierti era il Dio stesso, secondo modalità che trascendevano l'altrui concezione, spesso in situazioni critiche o che, se non fronteggiate nel breve termine, avrebbero potuto mettere a rischio l'intero sistema del Settore e di tutti i restanti Settori i quali, seppur indipendenti ed autosufficienti per la maggior parte, facenti parte di un intero ecosistema e, per questo, funzionali ed imprescindibili.

    E così anche Benedict Ike era stato scelto dal Dio Imperatore, scelto per necessità sì, ma solo previa dimostrazione di poterselo effettivamente meritare: l'uomo non avrebbe voluto assistere al sacrificio del precedente Re, Lord Crehon, sebbene la sua vita ne avesse risparmiate oltre una decina, nel nome di un popolo che tanto amava e da cui era amato, allo stesso modo; era un comune guerriero atlantideo, membro effettivo di uno dei club vincenti dell'intero Settore, nonché ultimo erede della famiglia Ike, da secoli volta alla difesa del Re con ogni mezzo possibile. Una collaborazione non ufficiale e che per generazioni era avvenuta senza riserve mentali, e se non fosse stato per l'improvvisa scomparsa del padre di Ben, tale collaborazione non avrebbe avuto ragione di cessare. Lord Crehon, però, era sempre stato un Re giusto e clemente, e aveva consentito a Ben e il suo gruppo di permanere nel s.s. A1 nonostante l'impossibilità del club di rendersi utile economicamente o socialmente, non solo per la scarsa affluenza di volontari ma anche per le diverse ristrettezze economiche accusate, che avevano spinto Ben a disfarsi di molti dei suoi cimeli collezionati in diverse parti del mondo prima dell'Armageddon, sotto lauto compenso.

    E giusto e clemente Lord Crehon era stato sino alla fine dei suoi giorni, infondendo Ben del suo sacro sangue e spirando non prima di avergli fatto promettere di occuparsi del Settore al posto suo, implicitamente; nessuno dei due poteva prevedere che Poseidone accogliesse le ultime richieste del suo ritrovato figlio, passando l'eredità proprio a Ben, coinvolto in una missione - col senno di poi - suicida, nel tentativo di rinvenire uno strano artefatto dal prezzo inestimabile. Era partito con l'intento di risollevare la sua famiglia e il buon nome degli Ike, era tornato da Re e con un intero Settore da sostenere. E questi non aveva indugiato neppure un istante, e non per egoismo: come in ogni culto o credo, impossibile era rifiutare una chiamata o resistere ad una vocazione, e l'uomo in rovina non poteva essere da meno.

    L'eredità di Crehon, e di tutti i precedenti Primarchi di SeaHorse appartenevano ora a Ben, e questi doveva prendersene cura, custodirli ma anche sfoggiarli con fierezza sino a quando il Dio Imperatore avesse mostrato volontà. Perché essere un Re non è una scelta, ma un privilegio.

    A KING'S LEGACY
    SETTORE PACIFICO DEL NORD — BYALIA

    Immerso nelle sue faccende burocratiche ed amministrative, seduto al tavolo dei Flussi dell'omonima Sala con la restante parte dei funzionari amministrativi e i rappresentanti dei club attivi nei diversi s.s. , Ben si occupava della delicata presentazione che si sarebbe tenuta nella Tall Tower, e durante la quale i diversi club iscritti al concorso annuale avrebbero mostrato alla giuria rappresentata dal Re e da altri due membri scelti le loro potenzialità, destreggiandosi in diverse categorie e puntando all'unica posta in gioco: l'accesso al s.s. A1, il più alto e ricco dell'intero Settore.
    Nessun premio in denario, nessuna medaglia al più meritevole, solo la possibilità di elevarsi e accedere a tutti i benefici di cui si potesse disporre, estendendo ovviamente il privilegio a tutti i membri della famiglia del singolo membro. Un evento che risvegliava in Ben una moltitudine di ricordi, spiacevoli e non, ma che al tempo stesso era fonte di grande stress soprattutto se visto dalla prospettiva di chi organizzava una cosa del genere.

    La metà sinistra del tavolo dei Flussi era occupata dai rappresentanti del club iscritti alla competizione e dagli organizzatori ufficiali dell'evento, quella destra era occupata da Ben, alcuni funzionari e dai massimi esperti di immobili e zone non ancora occupate del s.s. A1, nel tentativo di capire quale di queste donare ai vincitori, previa ristrutturazione a carico delle finanze del Palazzo destinate proprio ad eventi e giochi stagionali.

    Questioni assai articolate, per un neo Re, le cui preoccupazioni non si limitavano sicuramente a questioni di carattere ludico. A tal proposito, proprio nel momento clou del dibattito tra le due parti presenti, uno dei Tenno personali del Re fece il suo ingresso nella Sala, ignorando gli sguardi indispettiti degli ospiti e volgendosi al suo Re come se fossero gli unici due in quel momento.

    « ... Bene. » Asserì Ben, alzandosi poi dalla sedia e scusandosi con i presenti per il suo imminente allontanamento dal tavolo; conscio di lasciare la questione in buone mani, si diresse fuori e raggiunse i giardini reali fermandosi in prossimità della prima fontana del Palazzo, continuando poi a discutere con il Tenno di ben altre questioni.

    « Basandomi sulle ultime ricerche e sugli archivi depositati nell'Archivio dei Flussi, queste sono le uniche informazioni depositate da Lord Crehon nell'ultimo periodo. » Passò la tavola di oricalco a Ben, e al Re bastò permeare tale tavola con il cosmo per rivelarne il contenuto altrimenti top secret.

    Sorrise.

    « Qui è tutto, Lou. Grazie per il tuo aiut- »
    « Posso fare altro, mio Re? »
    « Ho bisogno di recuperare un soggetto dal s.s. C3, qualcuno che non merita di essere lì. A tal ragione, ho bisogno di una Nave Satellite e di sole due unità per star tranquilli. Non appena è tutto pronto, ti prego di farmelo sap- »
    « Agli ordini. »

    E così Lou si congedò, allontanandosi a passo svelto e lasciando il Re a chiedersi perché accidenti non lo lasciasse mai finire un discorso. Circa un'ora dopo Ben ebbe conferma dei preparativi ultimati e, una volta raggiunta la Nave Satellite prese il volo in direzione del s.s. C3.
    Una volta lì, avvicinò una delle guardie dei portali e chiese di una certa Erykah Hoeflich, residente del sotto settore e tutrice di una bambina, di nome per il momento ignoto. Ogni guardia dei portali aveva una lista completa di ogni abitante del sotto settore con relativa ubicazione, aggiornata puntualmente ogni due mesi; identificati dunque i due soggetti, Ben chiese espressamente di recuperare solo la bambina, specificando che fossero ordini del Re.

    Un paio di ore più tardi, la guardia raggiunse la Nave Satellite con il soggetto della ricerca, e Ben si assicurò che la piccola avesse scelto di seguirlo senza particolari problemi.

    « ... Tu non sei Lord Crehon. »
    « No, ragazzina, ma non hai di che preoccuparti. Ti spiegherò tutto una volta saliti sulla Nav- »
    « Qualunque cosa, ma portami via da qui. »

    Troppa gente a interromperlo mentre parlava, cominciava ad averne piene le tasche. Si limitò dunque a far salire la ragazzina sulla nave, e una volta accolta dal resto dell'equipaggio il Re ordinò che fosse sistemata a modo, fornendole abiti nuovi e cibo.

    « Attivare sistema di comunicazione con il s.s. A1... Riina, hai collazionato il nostro imminente arrivo nel Settore Atlantico del Sud? Perfetto, qui è tutto. » E, senza aspettare oltre, impostò il sistema di navigazione automatica, diretto nel Regno della Sirena di Atlantide. Se le informazioni contenute all'interno del dossier si fossero rivelate esatte, difatti, Lady Adaeze non si sarebbe opposta alla richiesta di suo fratello, così come questi avrebbe finalmente chiuso i conti con Lord Crehon e le sue ultime volontà. E ne avrebbe approfittato per far visita al Settore di riferimento, presentarsi finalmente ad una delle Regine e consolidare eventuali rapporti futuri.

    4JuYzWw
    narrato — « parlato » — « pensato »


    Nome — Benedict Ike
    Scale — SeaHorse {IV} — Intatta e indossata
    EnergiaRossa
    Fisico — Ottimo
    Mente — Ottima

    Flussi Marini [] Flussi Ventosi [] Furia di Poseidone []


    Riassunto Azioni — Già sai, buon post!

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    La proiezione olografica della donna si spense al chiudersi dell'hedron. Baruuk volle consegnare personalmente la notizia alla Regina, trattandosi - seppur mediato - di un messaggio mandato direttamente dal nuovo Primarca del Settore Pacifico Settentrionale, Lord Benedict Ike, successore del compianto Crehon Thestel. Attese in piedi, senza aggiungere altro, la reazione della Primarca dell'Atlantico Meridionale, incuriosita dalla comunicazione che aveva appena ricevuto. Per loro fortuna nessuna minaccia era stata rilevata alle porte o all'interno del Settore, né la presenza della Regina era richiesta in territori lontani da Zarqa. Semplicemente - se avesse accolto quella domanda di aiuto - avrebbe dovuto fare la sua parte per rendere onore alla vita e al sacrificio di un eroe di Atlantide, di un Primarca che, sebbene avesse avuto a disposizione solamente poco tempo, aveva migliorato la vita di qualcuno. Era suo dovere di Primarca fare di tutto perché l'eredità di Lord Crehon Thestel, insieme alla sua volontà, venisse preservata.

    « Baruuk, manda da me Santiago e due Kakophoni. Devono sbrigare una questione urgente. »

    Il Tenno non fece altre domande. Lasciò l'hedron nelle mani della Regina e uscì dalla stanza, compiaciuto dei passi in avanti che Adaeze aveva fatto con la propria risolutezza. I suoi insegnamenti, i suoi consigli, stavano finalmente dando i loro frutti: la ragazza spaesata che era stata portata a palazzo dopo aver affrontato una minaccia interplanare aveva lasciato il posto ad una donna orgogliosa prima, e ad una Regina risoluta poi. Aveva apprezzato la rapidità e la decisione con le quali gli aveva assegnato il compito, e con cui aveva scelto come agire in un contesto come quello.

    « Lady Adaeze, sono Riina Aoki, ho una comunicazione da parte di Lord Benedict Ike, Primarca del Settore Pacifico Settentrionale. »

    Lady Adaeze aveva deciso di riascoltare la comunicazione. Aveva posizionato l'hedron sul tavolino di avorio - di fronte a sé - e premuto il pulsante. La figura di una ragazza - un ologramma alto dai quaranta ai cinquanta centimetri - si ergeva in piedi, con le mani congiunte, e la sua voce risuonava metallica, trasmessa da quello strumento. Lord Benedict era stato incoronato poche settimane dopo di lei, prendendo il posto di Lord Crehon Thestel, un Primarca il cui regno era durato meno di una stagione. Non per inettitudine, bensì per un senso della collettività e un'interpretazione del proprio ruolo che ne hanno nobilitato ancor più la figura, sebbene solamente nella morte. Quel Re aveva dato la vista per l'uomo che ne aveva preso il posto, raccogliendone l'eredità, il sangue, la corona. L'armatura che - da sempre - protegge la dinastia di Primarchi che si dice essere la più fedele al Dio Imperatore.

    « Lord Benedict vorrebbe il vostro aiuto per compiere le ultime volontà del compianto Lord Crehon, suo predecessore. L'aiuto che vorrebbe richiedervi riguarda solamente una persona. »

    La richiesta di aiuto e collaborazione da parte di un Primarca non poteva essere ignorata, a maggior ragione se fosse stata finalizzata a soddisfare le ultime volontà di un altro Re. Atlantide si divideva un Sette Settori indipendenti, ma respirava e ragionava come un Impero. Non poteva negare il proprio servizio, nemmeno se avesse voluto. Oltre a ciò, avrebbe avuto l'opportunità di conoscere più da vicino il nuovo Primarca di Seahorse e l'occasione di scambiare con lui due chiacchiere su possibili scambi commerciali e alleanze politiche. In poche parole, non vedeva alcun impedimento a che potesse soddisfare la richiesta di aiuto del collega. Ciò che l'aveva colpita, al primo ascolto, era tuttavia proprio la particolarità di quella richiesta.

    « L'intelligence del Settore è riuscita - seppur con grandi difficoltà - a risalire alla posizione del soggetto. La persona che stiamo cercando, una donna, si trova nel Vostro Settore, Lady Adaeze. »

    Da ciò che aveva potuto intuire, la persona che Lord Benedict stava cercando di rintracciare era scomparsa dal Settore del Pacifico Settentrionale anni prima, e solo recentemente - su richiesta dello stesso Primarca - la sua posizione era stata localizzata. Non temeva per la sorte di questa persona: se Lord Crehon avesse avuto intenzioni maligne, avrebbe svolto il proprio lavoro di persona, in vita. Doveva esserci di più, una ragione più radicata e profonda. Qualcosa che poteva trascendere l'odio, l'unico sentimento umano che poteva battere la rabbia e la cattiveria. L'amore, anche quello fraterno.

    « Il suo nome è Carnaxa Thestel. »


    A KING'S LEGACY
    I — WHY ME SAD


    Santiago Aguirre Medina era un uomo risoluto, che aveva servito la Regina sin dai suoi primi giorni, appena ristabilito l'Ordine dei Kakophoni, di cui era luogotenente e membro di spicco. È stato proprio durante una missione con altri membri dell'Ordine che il suo cosmo si è elevato a quello di un Esecutore, reclamando la corazza di Yacumama, trasformandolo di fatto in un agente al servizio della Regina, del Settore e dell'Impero tutto. Era a lui che Adaeze si affidava per i compiti più delicati, quelli meno diplomatici e istituzionali, che in sua vece affidava spesso a Baruuk. In qual caso, quello di cui aveva bisogno era discrezione, efficacia e rapidità.

    « Quali sono gli ordini, mia Regina? »
    « A quanto pare la sorella del compianto Lord Crehon, Lady Carnaxa Thestel, si è rifugiata anni fa nel nostro Settore per sfuggire agli occhi dell'Inquisizione. Abbiamo bisogno della sua presenza. Non sarà facile rintracciarla ma se doveste riuscirci -- »
    « Sì, Lady Adaeze? » « Dite lei che è una richiesta di suo fratello. »

    Aveva intenzione di non farsi trovare mancante alla richiesta di Lord Benedict: ne andava non solo dei rapporti con un collega - che non dipendevano certo da una singola richiesta come quella - ma proprio del rispetto che doveva riservare alle ultime volontà di un Re caduto per il suo popolo, per un abitante del suo Settore. Era stanca persino di ripeterselo: non si considerava un'eroina, non aveva alcuna intenzione o brama di diventarlo, ma in fondo provava estremo rispetto per le persone come Lord Oliver e Lord Crehon. A modo loro incarnavano gli ideali di un Impero che basava sulla forza della collettività la propria esistenza e la propria stessa forza. In quei principi, lei serviva il proprio Settore con qualità diverse, ma pur sempre apprezzabili: perseguiva gli interessi dell'Impero e del proprio Settore, perseguendoli quasi a qualsiasi costo. Metteva la forma al servizio dell'efficacia.

    Venne avvisata dell'imminente arrivo del Primarca del Pacifico Settentrionale, e diede ordine affinché fosse preparato per loro e per i membri più stretti dei loro consigli un banchetto con le pietanze più esotiche del Settore. Zarqa - al proposito - era una delle più ricche città dell'Impero: i suoi cuochi avevano a disposizione di tutto, dalle più rare spezie africane all'asado argentino. Avrebbe offerto a Lord Benedict un banchetto degno di un Re, al quale avrebbe aggiunto - non molto lontani dalle loro sedute - due posti riservati alle ospiti speciali che quell'incontro avevano inconsapevolmente propiziato. Un momento in più per tentare di far loro rompere il ghiaccio, rompendo i momenti di imbarazzo che era facile prevedere sarebbero venuti a crearsi.

    Si trasferì nella sala delle udienze, nella quale intarsi di oricalco e avorio danzavano fra loro, illuminando l'ambiente di una calda e candida luce. I suoi passi, accompagnati dal clangore dei calzari dell'Armatura, di cui indossava solo le parti più ornamentali - calzari per l'appunto, e bracciali - risuonavano nella sala, mentre la sua figura ne attraversava l'ambiente. Dietro di lei, a qualche metro di distanza, Baruuk e Octavia - i due Tenno che da sempre accompagnavano il Primarca delle Sirene. Ascoltò l'hedron di comunicazione - che aveva tenuto a portata di mano per qualsiasi evenienza - emettere suoni a intermittenza, un segnale inequivocabile. Attivò la comunicazione, entrando in contatto direttamente con il proprio Esecutore.

    « Lady Adaeze, la ricerca ha dato i propri frutti. »
    « Santiago. Spero tu abbia buone notizie per me. »
    « Sì, mia Regina. » disse l'altro. « Abbiamo trovato la donna che cercavate. La stiamo trasferendo da voi, arriveremo fra poco. »


    4JuYzWw


    NOME Adaeze Yar'Adua
    ENERGIA Rossa
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Siren [IV]
    FISICAMENTE //
    MENTALMENTE //
    STATUS SCALE Indossata, integra.
    ABILITÀ Malia delle Sirene Flauto +1

    RIASSUNTO AZIONI On the same side. Come ai vecchi tempi, bro.

     
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    Il viaggio per la capitale d'avorio proseguì senza particolari problemi, e sebbene Ben avesse preferito incontrare personalmente Lady Adaeze - come tutti gli altri fratelli e sorelle, d'altronde - in situazioni meno ufficiali, l'idea di presentarsi finalmente come neo Re del Pacifico del Nord ad un altro reale non era sensazione sgradita; della sua investitura si sapeva il minimo indispensabile, ciò che i figli di Poseidone avessero ritenuto giusto divulgare, per non alimentare eventuali opposizioni o sollevare dubbi non necessari. D'altronde, la scomparsa di Lord Crehon e la nascita di Lord Benedict erano avvenute nello stesso momento, le campane reali di Bialya avevano risuonato per ben due volte, in un lasso di tempo ristretto.

    Il Re era caduto, il Re era nato.

    « [...] E' svenuto credo. » La voce della bambina riportò Ben alla realtà, perso com'era nel solito cliché del neo Re in ansia per doversi presentare al cospetto di una Regina a pochi giorni dall'incoronazione.
    Roba di poco conto, insomma. Si sentì picchiettare l'avambraccio, riconoscendo poi il volto della ragazzina che, nel frattempo, gustava senza ritegno l'ultimo daifuku.

    « Non abbuffarti, non c'è fretta! » Esclamò il Re, sorridendo.
    Gli ricordava in qualche modo Carlotta, ogni qual volta fosse ora della pappa: quel carlino mangiava frettolosamente qualunque cosa, come avesse paura di vedersi ritirare la ciotola prima di addentare l'ultima crocchetta proteica. Esilarante.

    « Allora, partiamo dal principio: hai un nome? »
    « Shi. » Affermò, masticando. Ben continuò a fissarla amorevolmente, aspettando paziente che deglutisse, prima di finire il discorso. « Brianna. »

    Brianna Hoeflich aveva sostato troppo a lungo nel s.s. C3, inspiegabilmente; sua madre non solo non spiccava per meriti o altro, era riuscita a cadere nel degrado più totale, trascinando con sé la povera Brianna dopo il recupero da parte del fu Crehon Thestel. Per ragioni ancor più inspiegabili, comunque, lo stesso aveva garantito per lei per tutto il tempo in cui fu in vita, nonostante i trascorsi della sua tutrice, e questo non era di certo passato inosservato, né durante il suo regno, né in quello di Benedict Ike.

    Non presentava, almeno ad un primo sguardo, segni di violenze o altro, lasciando presagire una forma smagliante seppur vagamente denutrita, anche a giudicare con la veemenza con cui divorava le leccornie fornite da Ben sulla Nave Satellite. Brianna mangiò letteralmente per tutta la durata del viaggio, senza però distogliere lo sguardo dal Re.
    Come se aspettasse qualcosa. E Ben sapeva anche cosa.

    « Avevo udito le campane funebri di Bialya, le hanno udite tutti. »
    « Eppure hai sperato che fossi Lord Crehon, prima. » Le passò una tazza di tè. « Era un uomo pieno di risorse, dopotutto. » Touché.

    Omettendo volutamente i dettagli, Ben informò la ragazzina di quanto accaduto, dell'epico sacrificio di Re Crehon per permettere a lui e alla sua squadra di mettersi in salvo, nonché della promessa accolta da questi, un attimo prima che spirasse. Cercò di farle capire la natura del sacrificio, spiegandole che un Re metteva al primo posto la propria gente, talvolta anche adottando soluzioni poco convenzionali, e il tutto in nome del Dio Imperatore. Nonostante la giovane età, Brianna pareva essere arguta abbastanza da reggere la conversazione con un Re, sebbene non fosse spaventata dalla regalità di Ben. Poco male.

    « Dove siamo diretti, ora? »
    « Nel Settore Atlantico del Sud, Regno di Lady Adaeze, Regina delle Sirene. E qualche altro titolo regale di cui non ho memoria ma pff. »

    Brianna sorrise, sorseggiando il tè in precedenza offerto.

    « Non che tu non sia la benvenuta a Bialya, voglio essere chiaro; tuttavia, a Zarqa vi è più di una ragione per cui son sicuro tu non appartenga più a quell'infimo sotto settore. »
    « Ok. »

    Si trattava pur sempre di una dodicenne, e Ben comprese di aver preteso la sua attenzione per questioni così delicate troppo a lungo.
    Un'ora più tardi giunsero nei pressi del Regno di Lady Adaeze, a confermarlo un sistema di comunicazione che intercettò la Nave Satellite un attimo prima che questa potesse giungere al varco.

    4JuYzWw
    narrato — « parlato » — « pensato »


    Nome — Benedict Ike
    Scale — SeaHorse {IV} — Intatta e indossata
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    Mente — Ottima

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    A KING'S LEGACY
    II — THE PERFECT CRIMSON


    « Mia Signora, Lord Benedict e la sua corte sono arrivati. »
    « Grazie Baruuk » disse Adaeze, intenta ad assicurarsi che tutti i preparativi fossero a buon punto. Non poteva fermarsi a riflettere, doveva prendere decisioni e agire in tempi molto brevi, e quell'atteggiamento frenetico rifletteva ciò che le balenava in testa.
    « Santiago, notizie della donna? »
    « I Kakophoni hanno confermato che arriveranno a Palazzo a minuti. La donna che cercate è con loro. » « D'accordo » chissà la Regina.
    « Avvisami non appena saranno qui. Saremo pronti ad accoglierla. »

    Il Palazzo d'Avorio si preparava ad accogliere ben più di una semplice donna, o l'ordinaria visita di un collega Primarca: Lord Benedict Ike sarebbe giunto lì per dar seguito alle ultime volontà di Lord Crehon Thestel, e la donna che le aveva chiesto di trovare era Lady Carnaxa, sorella del defunto Primarca, e come lui proveniente da una delle famiglie più nobili e risalenti dell'Impero. Una dinastia, quella dei Thestel, che da sempre aveva prodotto illustri giudici e Censori, uomini di legge e di giudizio, chiamati ad applicare leggi e volontà del Dio Imperatore e dei Primarchi di Seahorse che si sono succeduti a Bialya, fin quando uno di loro non aveva reclamato per sé la Scale e il titolo.

    Carnaxa Thestel non aveva più visto suo fratello da anni: nemmeno dopo l'incoronazione aveva fatto in tempo a tornare nel proprio Settore. Troppo breve il regno di Lord Crehon per permetterle di decidere, organizzarsi, agire. E così - da fuggiasca - era diventata una viaggiatrice volontaria, decisa a lasciarsi alle spalle Bialya e i ricordi - per lo più dolorosi - che la capitale del Pacifico Settentrionale le avrebbe ispirato. Si era allontanata da quel luogo per mettersi in salvo, sparendo nell'anonimato nel Settore più lontano dal suo, dove la mancanza di un Primarca da lungo tempo e l'ampiezza del territorio avrebbero reso più difficile per l'Inquisizione individuarla, in caso Crehon non fosse riuscito a domare il proprio cosmo. Prima della sua ascesa al trono, infatti, quel gradiente vibrante nel Cosmo del Censore era visto dall'Inquisizione come una bestemmia, un'eresia. Un modo per usurpare un potere che non fosse suo. Non ancora.

    Quel giorno, avrebbe invece scoperto - o più semplicemente trovato conferma - di quanto dietro quell'atteggiamento e quel credo austero, Lord Crehon fosse un uomo di buon cuore, conoscendo personalmente le eredità viventi delle sue gesta. Un nuovo Primarca, nato dal sacrificio di suo fratello, e la bambina che lui stesso aveva salvato durante la spedizione che gli valse il titolo, che lo rese degno dell'armatura di Seahorse, quella che sin dai tempi del mito aveva protetto il più fedele fra i figli del Dio Imperatore. Un lascito, una dichiarazione: ricorda chi era tuo fratello, portane fiera il cognome, dai seguito a ciò che lui ha cominciato su questa terra.

    Il primo ad arrivare a Palazzo fu Lord Benedict, accompagnato dal proprio tenno Lou e dalla bambina che - con tutte probabilità - rappresentava il vero motivo di quella visita. Brianna Hoeflich camminava leggermente dietro al Primarca, nascosta per metà dalla sua stessa figura. Alla destra di Lord Benedict, invece, il suo tenno Lou procedeva sicuro, come se conoscesse la strada. Anche lui – come Baruuk – doveva aver mantenuto intatte funzionalità e memorie da secoli, millenni forse.

    « Benvenuto a Zarqa, Lord Benedict. E benvenuta anche a te, Brianna » disse Adaeze piegandosi sulle gambe, fino a poggiare gli avambracci sulle proprie ginocchia. Si produsse in un sorriso per quanto più possibile sincero. Conosceva bene cosa significasse – a quell’età – essere in qualche modo abbandonate a sé stesse, e tutte le paure e la rabbia che in quel momento avrebbero potuto balenare nella testa di quella creatura.

    Riservò al tenno un gesto di ossequio con il capo, lasciando poi a Baruuk – come già successo in occasione della visita di Lord Oliver con Neumannus – l’onere di intrattenere il suo omologo. Non vi erano altre ragioni che sincera convinzione di mettere entrambi più a proprio agio, lasciando che i tenno stessi si confrontassero sui cambiamenti occorsi nei secoli in cui erano rimasti dormienti, senza un Primarca da servire, in attesa che l’Impero pian piano – pezzo dopo pezzo, Settore dopo Settore – ritrovasse la propria gloria. Fece segno a tutti di seguirla: non aveva intenzione che orecchie e occhi indiscreti della corte ascoltassero e osservassero qualcosa che andava oltre la loro competenza. Non era, quella, una questione che riguardava il proprio settore, o almeno non esclusivamente. C’erano di mezzo il lascito di un Primarca defunto, il ritrovamento di una nobile e il destino di una ragazza. Tutte situazioni che implicavano la massima cura e segretezza.

    Adaeze sedeva ad un lato della stanza. Di fronte a sé Lord Benedict, al cui fianco era Brianna. La ragazzina non si era mai allontanata dal pastrano del Re, trovando in lui l’unica figura di cui potesse realmente fidarsi fra quelle presenti. Si trattava di una ragazzina strappata due volte a sua madre, passata attraverso il fanatismo della setta devota al Grande Padre, che ha visto in Lord Crehon l’unica persona capace di sacrificarsi e lottare per lei. Morta quella persona, a Brianna non rimaneva davvero nessuno. Lord Benedict in quel frangente rappresentava quanto di più vicino alla figura del suo salvatore esistesse: portava le stesse effigi, e il suo cosmo vibrava della stessa forza. Non lo conosceva, ma se Lord Crehon si era sacrificato per lui, era una persona di cui poteva fidarsi.

    A bussare alla sua porta, dopo qualche minute, fu Santiago. « Mia Signora, i Kakophoni sono arrivati. Cosa devo dire loro? » « Portate qui Lady Carnaxa, Santiago. Abbiamo una persona da presentarle. »

    Lady Carnaxa Thestel portava sul volto gli stessi colori del fratello. Occhi chiari e capelli biondi, del colore del grano. Aveva un paio di anni in più rispetto a quelli che avrebbe avuto Lord Crehon, ma la sua pelle era tanto liscia da dimostrarne almeno cinque in meno. Nonostante i mesi, gli anni di latitanza, aveva mantenuto un atteggiamento e un portamento regale che nemmeno Adaeze poteva ancora vantare. Le sue nobili origini erano chiare già dalla postura, il mento alto e fiero, la camminata fine ma decisa. Fece capolino nella stanza, visibilmente a disagio. Per lei, quel concilio improvviso rappresentava lo scontro con un treno di ricordi dolori. Non odiava Lord Benedict, ma l’uomo rappresentava la ragione per cui sui fratello era venuto a mancare – oltre che colui che ne aveva raccolto il dovere, il titolo, il palazzo. In Lord Benedict, Carnaxa Thestel vedeva suo fratello, e quella vista le faceva male.

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    « Lady Adaeze, Lord Benedict. » disse la donna, malcelando - seppure in tutta la propria nobile, quasi regale, dignità - una punta di nostalgia e tristezza. « Vi porgo i miei ossequi. »


    4JuYzWw


    NOME Adaeze Yar'Adua
    ENERGIA Rossa
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Siren [IV]
    FISICAMENTE //
    MENTALMENTE //
    STATUS SCALE Parzialmente indossata, solo calzari e bracciali.
    ABILITÀ Malia delle Sirene Flauto +1

    RIASSUNTO AZIONI Eccoci qui. Facciamola feels come sappiamo, sta scena.



    Edited by caligola~ - 3/6/2020, 13:18
     
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    Superati i controlli, i tre atlantidei furono scortati nel luogo in cui Lady Adaeze li attendeva, e per un momento la tensione di Ben crebbe a dismisura. La ragione non si celava solamente dietro all'atteggiamento schivo e spaventato della giovane Brianna, che difatti passò tutto il tempo a nascondersi dietro la figura del Re, talvolta tirando troppo il lembo sinistro della giacca e destabilizzando Ben; questi aveva già avuto occasione di incontrare la Regina del settore di ritorno dalla missione in cui aveva scoperto di essere il nuovo Re, e già in quell'occasione era rimasto affascinato dalla bellezza della donna. Lì, coperta dalla Sacra Scale di Siren, la sua presenza soverchiava decisamente quella degli altri presenti, sebbene in termini di potenziale Lady Johanna avesse palesemente il primato allo stato attuale. L'idea, quindi, di trovarsi nuovamente al cospetto di Adaeze lo rendeva decisamente nervoso, tanto che fino all'ultimo istante si era mostrato indeciso sulla possibilità o meno di indossare la Scale, per poi fugare ogni dubbio e apparire invece in veste più informale.

    Furono dunque accolti nelle sale del Palazzo, e prima ancora che Ben potesse soffermarsi sullo stile tipico del settore - oro e avorio con intarsi e orpelli di oricalco a fare da cornice ad uno stile decisamente troppo sfarzoso per uno come Ben - davanti ai suoi occhi apparve Lady Adaeze, in tutta la sua già decantata bellezza; imponente, maestosa e degna di vestire una Scale così bella, ma allo stesso tempo umile e cordiale nel dar loro il benvenuto. Restò in silenzio per un attimo, osservando la Regina e le sue movenze mentre accoglieva Brianna come fosse sua parente, accovacciandosi e aspettando che questa corresse ad abbracciarla.
    Per un istante, avrebbe desiderato che fosse lui quello da abbracciare, poi scacciò la malsana idea con palese disagio.

    « Perdona il poco preavviso, Lady Adaeze... E grazie di averci accolti altrettanto velocemente. » Rivolse un imbarazzante inchino, volgendosi poi a Brianna. « E' maleducazione non ricambiare i saluti di una Regina, non aver paura di Lady Adaeze! » La piccola nascose maggiormente il volto dietro Ben dopo la sua affermazione, ma la scena fu interrotta dall'arrivo di un funzionario che annunciò l'arrivo di un'altra persona. Si potrebbe dire la ragione ufficiale di quell'inaspettato incontro.

    Lady Carnaxa Thestel.

    « ... » Il viso di Ben si fece cupo improvvisamente. Quella donna poteva solo essere la degna sorella di Lord Crehon, incarnandone i tratti peculiari e gli stessi colori. Una fuggitiva che aveva deciso di nascondersi dalle eresie dell'Inquisizione ma che, nonostante la vita condotta in questi anni, aveva conservato grazia ed eleganza, tenendo alto il buon nome dei Thestel.
    Avrebbe voluto dir qualcosa Ben, non era però in grado di trovare le parole adatte. Come avrebbe dovuto cominciare? Cosa avrebbe dovuto dire alla sorella del suo precedente Re, sacrificatosi proprio per mettere in salvo la vita sua e della sua squadra, in una situazione non proprio chiara e omessa nei dettagli agli occhi degli abitanti dell'Impero?

    E se avesse pensato che Ben fosse la causa della morte di suo fratello? Se avesse ritenuto che questi avesse voluto a tutti i costi il titolo di Re, avendo in qualche modo architettato la disfatta di Crehon? Carnaxa non poteva saperlo, ma Ben aveva a cuore suo fratello e lo aveva stimato come Re sino alla fine dei suoi giorni, ne aveva però le prove?

    « Tu... » La giovane Brianna interruppe la spirale di paranoie di Ben.
    Alla vista di Lady Carnaxa, Brianna non poté - come tutti, dopotutto - rivedere in lei il fu Re Crehon, e d'istinto si mosse dall'ombra dell'uomo per procedere in direzione della donna, lentamente e curiosa in volto. Carnaxa volse l'attenzione sulla ragazzina, estranea alle vicende e quindi ignara di chi Brianna potesse essere. Quando, però, questa le fu talmente vicino da poterle posare una mano sulla gote sinistra, accarezzandola e spostando una ciocca di capelli dall'occhio vitreo, persino Ben dovette ammettere di non aver provato una sensazione di quel tipo. Una sorta di stretta al cuore, come una figlia che rivede la madre dopo tanto, tantissimo tempo.

    « Vi somigliate così tanto... »
    « Lady Carnaxa... è la sorella del compianto Re Crehon. » Si ricompose, capendo di dover intervenire per non insospettire troppo la nuova arrivata. « Questioni lontane da quel concetto di Giustizia che il nostro Settore incarna, hanno costretto Carnaxa ad allontanarsi da suo fratello e dalla sua casa, trovando qui un posto in cui stare. » Volse dunque l'attenzione su Lady Adaeze, sperando non avesse malvisto il suo momentaneo disinteresse. « E quando tu, piccola Brianna, sei stata trovata da Lord Crehon e riportata nel Settore, sei stata continuamente il perno dei suoi pensieri più intimi, assieme a sua sorella Carnaxa; due donne da proteggere e della cui esistenza non si sarebbe fatta voce finché il Fato avesse remato contro, ed ora- » Tese la mano destra, quella in carne ed ossa, alla Regina, invitandola ad afferrarla per rendere più chiaro il concetto. « Ora è tempo e modo che le due donne più importanti per Crehon si conoscano, poiché voi soltanto rappresentate l'ultimo, vero volere di un Re. Un volere che non è riuscito a portare a termine poiché ha conosciuto la Morte, ma nella Morte egli ha passato tale volontà a me, sotto la benedizione del Dio Imperatore. »

    Si prese un attimo di pausa, conscio di esser stato fin troppo autoritario.

    « E a voi due voglio anche chiedere scusa, per tutto. »

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    III — BE MY FAMILY OR NOT


    Nessuna delle due – nè la piccola Briana né Lady Carnaxa – rispose immediatamente alle scuse del Primarca di Seahorse. Un evento raro, invero, figlio solamente dell’umanità e del senso di colpa di un uomo, prima ancora che di un Re. Adaeze comprendeva fin troppo bene il significato di quella frase, di quel gesto, di quel sacrificio. Lord Benedict poteva anche non averlo pensato, ma delle scuse – pronunciate con un simile tono di colpevolezza da un Primarca dell’Impero – erano una piccola grande rivoluzione a cui i presenti non erano pronti, né preparati. Aleggiava nella stanza un’alchimia di nostalgia, tristezza, ma anche speranza e condivisione. Tutti paradigmi che Adaeze poteva avvertire danzare insieme in una delle melodie più toccanti e intime che aveva avuto il privilegio di sentire, vedere, provare.

    Gli occhi profondi e scuri di Adaeze balenarono dal volto quasi in lacrime di Brianna a quello più maturo e malinconico di Lady Carnaxa, sentendosi quasi a disagio nell’essere fisicamente presente in quel momento così intimo e privato per i suoi tre ospiti. Un Primarca che si era mostrato umano, una bambina rimasta improvvisamente senza alcun punto di riferimento – l’unico che avesse mai avuto – e una sorella che non ha potuto nemmeno dare l’ultimo saluto a suo fratello minore, dal quale era stata costretta ad allontanarsi proprio per preservare la vita di entrambi. Adaeze Yar’Adua, la padrona di casa, era l’unica fra i quattro a non aver mai avuto rapporti diretti con il compianto Lord Crehon. Aveva sentito della sua rettitudine, del suo credo incondizionato nel Dio Imperatore, della sua implacabilità nell’interpretarne le leggi, dell’impresa che lo aveva portato a mostrarsi degno dell’armatura che era poi passata a vestire Lord Benedict. Fu allora che il suo cammino e quello di Brianna Hoeflich si incrociarono: una bambina impaurita e sfruttata da una setta di cultisti per il proprio potenziale cosmico, troppo piccola per essere gettata nei gangli di un mondo che appariva a tutti ogni giorno più brutale.

    « Mio fratello ha fatto ciò che riteneva fosse il compito di un Re, Lord Benedict » disse Lady Carnaxa, abbozzando con difficoltà un sorriso, per quanto sincero. « Mi solleva sapere che la sua eredità sia stata raccolta da un uomo che ne incarna gli stessi ideali. »

    Si stava sforzando di non cedere al pianto e alla disperazione, pronunciando parole alle quali non sapeva nemmeno lei se credere fino in fondo. Senza dubbio, quello che aveva detto era reale, ma avvertiva in quella beffa del destino un senso di impotenza e di ingiustizia che non credeva di meritare, né per le sue azioni né per quelle di suo fratello. In fin dei conti, non aveva nessuno da incolpare, e quel buon uomo che aveva preso il posto di suo fratello – sebbene fosse quanto di meno lontano da un colpevole – non meritava di ascoltare e incassare altro odio, dolore, accuse. Fu lei questa volta a spostare lo sguardo sugli altri presenti, intercettando quello di Lady Adaeze, prima di posarsi sugli occhi della piccola Brianna.

    « Mi ha portato via da quel posto… Non ha pensato nemmeno per un secondo se salvarmi e rischiare di essere assalito o lasciarmi lì e mettersi in salvo. » raccontò Brianna, che prese inaspettatamente la parola. Era come se fosse un racconto condiviso delle gesta del defunto Re, un ultimo tributo alla sua memoria. « Ha scelto di sacrificarsi per me, senza dubbi o ripensamenti. »
    Lady Carnaxa disegnò un bellissimo sorriso sulla sua bocca, un riflesso sincero a far capolino fra due grosse lacrime che le rigavano il volto.

    Improvvisamente, Adaeze Yar’Adua, Primarca delle Sirene, Portatrice dell’Armonia, si sentì piccola e insignificante. Era dunque quella l’impresa che Lord Crehon – nella sua spedizione contro il culto del Grande Padre – aveva compiuto. In confronto, ricostruire le pastoie del Re Rettile ricacciandone indietro la Discordia sembrava un affare di poco conto. Non si riferiva alla difficoltà dell’impresa, tutt’altro. Quel che la turbava era il significato più intimo e profondo di quelle investiture così diverse, nei modi e nei concetti. Lord Crehon Thestel aveva in qualche modo riconsegnato l’esistenza a una bambina, salvandone la vita, assicurandole un degno futuro, persino dopo la propria morte.

    « Il Dio Imperatore non sceglie a caso i propri Primarchi. » si sentì in dovere di dire qualcosa. Non si riferiva a sé stessa, ma proprio alle gesta di Lord Crehon. In qualche modo, continuava a scontrarsi con quel concetto di eroe, un paradigma che non sentiva proprio, e che continuava consapevolmente a rifuggire. Non era persona pronta a sacrificare la propria vita per un’altra. Credeva sinceramente che la sua investitura fosse un ulteriore sigillo per prevenire il ritorno della Discordia, e a quel compito – e alla Gloria dell’Impero – avrebbe dedicato la propria vita. « Ha messo Lord Crehon sulla tua strada perché fossi salvata, e ha messo te sulla sua affinché scoprisse di quali meraviglie fosse capace il suo Cosmo. »

    Non sapeva se quelle parole potessero consolare la piccola Brianna, ma non c’era esitazione, né ipocrisia in quel che aveva detto. Probabilmente però, la storia era proseguita per le stesse ragioni. Il Dio Imperatore aveva messo Lord Crehon sulla strada di Lord Benedict affinchè questi venisse salvato, e aveva messo Lord Benedict su quella di Lord Crehon affinchè dal sacrificio di un Re ne nascesse un altro. Un sovrano capace di portare sulle proprie spalle il fardello di due corone, di prendere le decisioni per sé e per il proprio predecessore.

    Si trovavano in quella stanza proprio per una di quelle decisioni: le volontà di Lord Crehon erano chiare, e la sua saggezza – il suo giudizio – avevano pochi pari, nell’Impero. Probabilmente, affidare Brianna alla tutela di Lady Carnaxa era un modo per non lasciare da sola nessuna delle donne della sua vita, per far sì che si aiutassero l’una con l’altra. Per permettere a Lady Carnaxa di crescere qualcuno che le ricordasse chi fosse suo fratello, e quali imprese avesse compiuto, e per far sì che Brianna Hoeflich godesse delle attenzioni e delle opportunità che la vita stessa le aveva negato. Non rimaneva che mettere tutti al corrente di questa decisione.


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    NOME Adaeze Yar'Adua
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    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
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    Le scuse di un Re, non importa quali fossero le intenzioni o quale animo facesse da guida, erano cosa assai rara; Ben faticava ad entrare nella nuova ottica che lo vedeva a capo di un intero Settore e, giornate no permettendo, si stava dimostrando degno del volere del Dio Imperatore. Risolutezza, autorità e profondo senso di Giustizia, queste le qualità che doveva incarnare affinché tutti, nel Pacifico del Nord, riconoscessero nella sua figura un valido erede del figlio più fedele a Poseidone. Ciò che un Re, però, non poteva dimenticare, poteva rivelarsi anche la sua più grande debolezza: prima dei titoli, prima degli onori e degli oneri, egli era un uomo.
    E, come tale, passibile di emozioni ed empatia. Tale era Benedict Ike.

    « ... » Soffocò le lacrime ed un sincero grazie, onde evitare di apparire troppo sentimentale per il suo status attuale; le parole di Lady Carnaxa lo avevano però rincuorato, e sebbene sul volto di lei si potesse intravedere nostalgia e rassegnazione, l'idea che non ritenesse Ben colpevole della morte di suo fratello era ciò che bastasse al primo per andare avanti. La piccola Brianna rincarò la dose elogiando ancora una volta il compianto Re, sottolineando quanto la sua bontà d'animo l'avesse salvata, avesse salvato tutti.

    « E non è tutto. » Prese parola dopo Lady Adaeze, non prima di volgerle uno sguardo benevolo. « Le volontà di Re Crehon andavano ben oltre: sua, infatti, era volontà che voi, Brianna e Lady Carnaxa, non solo incrociaste le vostre vite ma che vi prendeste cura una dell'altra. » Rivolse lo sguardo verso Carnaxa, serio e determinato a fare le ultime volontà di suo fratello.

    « Come una famiglia. » Si mosse lentamente verso le due anime ricongiunte, abbozzando un sorriso ma non distogliendo lo sguardo da quello di Lady Carnaxa. Ci sarebbero state innumerevoli domande, dubbi o perplessità, e Ben era disposto a rispondere ad ognuna di queste. « Non importa dove sceglierete di vivere, qualunque Settore ad Atlantide accoglierà la vostra famiglia per mio e vostro volere. E non dovrete preoccuparvi del futuro, o di qualunque strada vogliate percorrere: finché sarò in vita, sarete anche la mia di famiglia. E sarete la famiglia dei miei successori, poiché le volontà di un Re si ripercuotono sugli eredi in modo perpetuo. »

    Tese entrambe le mani verso le due figure, quella in carne ed ossa per Lady Carnaxa, quella bionica per Brianna.

    « Qual è la vostra risposta? »

    Brianna afferrò per prima la mano del Re e la strinse forte, fissando poi l'altra donna; Lady Carnaxa scrutò il volto di Ben minuziosamente, come se volesse assicurarsi che non vi fosse menzogna nelle sue parole o nelle sue intenzioni, e soltanto dopo un interminabile minuto, tese la sua mano e sorrise.

    « E sia. »

    Ben ricambiò la stretta ad entrambe, felice di aver compiuto le ultime volontà di Lord Crehon. Volse poi l'attenzione su Lady Adaeze, rimasta in disparte ma non per minor importanza.

    « Mia Regina, se permette, vorrei cogliere l'occasione per onorare l'evento con un pranzo. Sempre che eventuali impegni non richiedano la sua presenza altrove. »

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    IV — PARADISE IS NOWHERE


    In qualche modo, seppur senza conoscere profondamente quelle due donne, rimase sollevata dal fatto che Lady Carnaxa avesse accettato la tutela della piccola Brianna. Adaeze Yar'Adua, la strega, la bastarda della sirena, era pronta a farsi avanti e assumersi quella stessa responsabilità se la sorella del compianto Primarca di Seahorse non avesse detto sì alle ultime volontà del proprio fratello. Un caso improbabile, a dire la verità, quantomeno a giudicare dagli occhi - azzurri e profondi - di quella donna, e al loro brillare di nostalgia e fierezza al nominare il nome di Lord Crehon Thestel.

    « Assolutamente si. Ho già dato istruzioni affinchè il pasto sia adatto ad un Primarca mio pari. »

    Non mentiva. Lo aveva fatto per ossequio, chiaramente, ma in quel momento avvertiva persino di aver fatto la cosa giusta. Probabilmente Lady Thestel non assaggiava un pasto del genere da anni, e alla piccola Brianna - probabilmente - non era mai capitato affatto. Era un buon giorno, quello, per il Settore, per'Impero tutto: le ultime volontà di un Re, di un Primarca, si erano finalmente compiute, e quel banchetto sarebbe servito anche a festeggiare e sugellare quell'incontro fra due donne così diverse, così lontane, eppure così importanti per Crehon Thestel. In qualche modo, nel khala, il Primarca di Seahorse stava sorridendo, finalmente libero di riposare in pace.

    Fece segno a Lord Benedict, Lady Carnaxa e Brianna di seguirla: ordinò attraverso il proprio hedron olografico di dare il via alle portate, mentre le forti braccia di due Kakophoni aprirono di fronte a loro le porte della stanza. Un modo come un altro per mostrare il rispetto e le accortezze dovute ai propri ospiti, mostrare loro quanto di bello e di efficiente vi fosse nel Palazzo d’Avorio.

    « Lady Carnaxa » disse abbassando il tono della voce, per evitare di essere sentita dagli altri, mentre il gruppo si spostava nella Sala delle Muse, dove la tavola era stata imbandita d'ogni ben di dio proveniente da qualsiasi angolo del Settore. « Sappiate che voi e la piccola Brianna siete le benvenute nel Palazzo d'Avorio, e da questo momento - qualora decidiate di rimanere nel Settore - consideratevi sotto la mia protezione. »

    Era sincera. Avesse avuto più confidenza con la donna o con la bambina, avrebbe proposto a entrambe di vivere direttamente in quell'opulento palazzo. Per un po', tuttavia, era forse meglio anche per loro trovare un proprio equilibrio, una propria stabilità, fatta di ricordi, discussioni, litigi, abbracci, commozioni. Quelle due dovevano prima di tutto conoscersi, condividere l'una con l'altra i ricordi che le tenevano unite, piangere insieme della morte di Lord Crehon, e poi guardare avanti. Una nobile sorella di un Primarca e una bambina Protetta dallo stesso. In qualunque angolo dell'Impero, per loro, le opportunità non sarebbero mancate. Dovevano però diventare una cosa sola, diventare una famiglia.

    « La vostra premura mi lusinga, Lady Adaeze. Credo che anche a Brianna potrà fare bene respirare un'aria diversa da quella di Bialya. A volte è meglio allontanarsi il più possibile dai propri pensieri e dalla nostalgia. Potrebbe farle bene. »

    Zarqa poteva davvero rappresentare il luogo perfetto: la città - e il Settore tutto - era in piena ripresa. Il ritorno di un Primarca nell'Atlantico Meridionale aveva portato nuova luce, nuove speranze per i suoi abitanti, e per le strade erano tornati i sapori e gli odori della frutta, delle spezie, delle decine di diversi aromi di caffé. Era il luogo giusto sia per sparire che per prosperare, e Lady Adaeze avrebbe messo a disposizione qualunque tipo di risorsa e insegnante per la piccola Brianna. Senza volerne fare a tutti i costi una risorsa dell'Impero - per non sottoporla allo stesso trattamento che il culto del Grande Padre le aveva riservato - le avrebbe insegnato lei stessa a controllare le proprie potenzialità e ad esplorare le vie del cosmo. Le avrebbe dato la conoscenza per rendersi indipendente.

    Gettò lo sguardo verso Lord Benedict, evidentemente sollevato dall'aver dato seguito alle volontà del proprio predecessore. Il disagio e l'incertezza, prima di quell'incontro, erano umani e comprensibili, e per quello forse empatizzava così perfettamente con quell'uomo disposto a tutto finchè ogni tassello del lascito che gli era stato tramandato finisse al proprio posto. Presto, però, sarebbe dovuto tornare nella sua città, e dare finalmente il via al proprio Regno. Quel giorno, con quel banchetto, si compivano le ultime volontà di un Re. Era tempo per il Pacifico Settentrionale di averne finalmente un altro.

    « Lord Benedict, avete in programma di rientrare subito a Bialya o vi incontrerete anche gli altri Primarchi? Tenetemi aggiornata, ho un favore da chiedervi - niente di istituzionale. »

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    Edited by caligola~ - 12/6/2020, 09:54
     
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    Lady Adaeze non perse l'occasione di istituire un pranzo regale ancor prima che Ben ne facesse parola, e con gran sorpresa da parte dei presenti, ben presto furono tutti scortati nella Sala delle Muse, accolti da due Kakophoni. Lì, seguendo lo stile e la percezione stilistica del settore - avorio, oricalco ed oro come colori principali - era stata organizzata una tavola carica di tutto quello che Lady Adaeze potesse offrire ai suoi nuovi ospiti, leccornie e pietanze tipiche del suo popolo seppur con qualche lieve eccezione, che Ben fu felice di notare. Non che non fosse aperto a nuove esperienze, sensoriali e/o di altro tipo, ma alla sua età almeno con il cibo non amava aver sorprese, onde evitare di apparire scorbutico o maleducato.

    Presero posto sistemandosi, in coppia, sui lati lunghi della tavola: Lady Adaeze e Ben, Brianna e Lady Carnaxa; per diversi minuti vi fu il silenzio più totale, silenzio scandito dai soli rumori delle quattro mascelle impegnate a masticare e colmare la fame sopraggiunta ancor prima del loro arrivo al settore. In effetti Ben aveva dimenticato di fare colazione quella mattina, poiché ansioso e teso all'idea di incontrare una delle Regine di Atlantide. D'altro canto, alla piccola Brianna non nutriva granché interesse in chi avesse dinanzi, almeno non a tavola, e vederla mangiare con foga e noncuranza fu per Ben cosa assai piacevole, rivedendo in alcuni dei suoi atteggiamenti sua sorella Katherine, anni or sono.

    Lady Carnaxa, al contrario, consumava il suo pasto in modo composto e senza sopraffare, sebbene i suoi occhi mal celassero la meraviglia di concedersi un pranzo come ai vecchi tempi, senza doversi preoccupare della limitatezza delle scorte di cibo. I raggi del sole che filtravano dalla barriera di oricalco filtravano attraverso le tende e i vetri di quella sala, illuminando la chioma bionda della donna con aria quasi sacrale, sebbene l'effetto migliore Ben potesse notarlo sul viso cioccolato della sua Regina, la cui bellezza e grazia anche nello vestire parzialmente la sua sacra Scale faceva quasi passare la fame, lasciando il posto ad una fame differente.

    « ... » Si prese il suo tempo, quando Lady Carnaxa confessò di non voler ricongiungersi col suo popolo a Bialya, seguita a ruota da Brianna senza un barlume di ripensamento. Non che Ben non potesse comprendere il punto di vista delle due creature, lasciate entrambe ai margini della società senza motivo alcuno, tuttavia in cuor suo sperava che potessero aver visto in Ben più di un Re.

    « E sia. Non dimenticate, però, che Bialya sarà sempre la vostra dimora, e che siete sotto la mia protezione finché avrò vita, ed anche oltre. » Cercò di celare un velo di tristezza ed amarezza, concludendo che forse sarebbe stata la decisione più giusta, almeno per il momento; confidava nelle parole di Lady Adaeze e sapeva senza indugi che in questo settore non avrebbero corso più alcun pericolo, e avrebbero condotto una vita degna delle loro stesse esistenze. Voleva soltanto che sapessero che sarebbero sempre state le benvenute, a prescindere da come avrebbero vissuto le loro stesse vite.

    « Gli altri Primarchi possono e devono attendere, Lady Adaeze. » La Regina gli aveva fatto una domanda e Ben era ancora perso nei suoi noiosi pensieri, ergo dovette riformulare in fretta le idee per non sembrare troppo distante e preso. « La ripresa del settore sta procedendo a passo spedito, seppur coscienti di non poter tornare allo splendore in così poco tempo; in realtà stiamo ultimando i preparativi per un evento annuale che si tiene nel sotto settore B2 di Bialya- » Lady Carnaxa si lasciò scappare un sorriso, ricordando poi ad alta voce quanto fossero divertenti gli eventi alla Tall Tower, nonostante le indubbie capacità di molti dei club iscritti. « Quello, infatti, è un fattore che sto cercando di eliminare, Lady Carnaxa; stiamo elaborando un sistema più sicuro e che permetta l'accesso solo a Club con comprovata abilità e utilità per il Regno. » In effetti, negli ultimi anni la Tall Tower aveva ospitato per lo più guerrieri e Club i cui membri erano esperti in tecniche di combattimento avanzate o che coprivano, comunque, ambiti già colmi di unità. Il Settore di Ben necessitava di altre menti, altre braccia per infoltire le fila non solo all'interno del sistema militare, ma anche tecnologico e scientifico, senza glissare aree come cultura e intrattenimento.

    « A tal proposito, mia Regina, vorrei cogliere l'occasione per invitarla personalmente alla cerimonia d'apertura, riserverò a lei, Lady Carnaxa e Brianna un posto sugli spalti assieme a me e ai miei uomini. Le posso assicurare che è un evento imperdibile, non mancheranno momenti e spettacoli nelle due pause programmate di quindici minuti e, ora che ci penso, la sua presenza in qualità di Regina delle Sirene potrebbe offrire al mio popolo l'occasione di ascoltare una delle sue melodie, potendo accompagnare volentieri la sua esibizione e proiettando il tutto attraverso i maxi schermi installati in tutti i sotto settori. I dettagli sulla natura dell'evento e il resto le farò pervenire in un paio di giorni, di questo non deve preoccuparsi. » Volse per un momento l'attenzione su Brianna, promettendole poi dolci in quantità, ed un parco giochi proprio tra le mura del Palazzo dei Flussi, se avessero voluto prolungare la permanenza anche solo di un giorno. In quel caso, sarebbero state scortate tutt'e tre all'interno del Palazzo dei Flussi e protette a vista dagli uomini di Ben, a meno ché Lady Adaeze non avesse preferito farsi seguire da qualcuno dei suoi.

    « Non accetto un no come risposta, mia Regina. E neanche da voi. »

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    V — BOND BEHIND BLAST


    « Come potete intuire, Lord Benedict » disse Adaeze compiaciuta dell’invito che il Primarca di Seahorse le aveva appena formulato « Qui nell’Atlantico Meridionale non rifiutiamo mai l’invito ad uno spettacolo. »

    Lord Benedict era stato abbastanza esplicito: quell’evento doveva essere davvero una manifestazione meravigliosa, e lo stesso poteva leggersi negli occhi chiari – colmi di ammirazione e ricordi – di Lady Carnaxa. Fu lieta di sentire che l’invito fu allargato anche alla donna e alla bambina: avrebbe permesso loro di avere il tempo necessario ad accettare la nuova vita che le aspettava: Brianna avrebbe salutato il Pacifico Settentrionale prima di trasferirsi, Lady Carnaxa sarebbe tornata per un paio di settimane nel Settore che la sua famiglia aveva contribuito a gestire negli anni di assenza di un Primarca, e che aveva avuto in suo fratello il primo Re dopo tanti, troppi anni di interregno.

    « Non vedo l’ora di partecipare, Lord Benedict. » confermò. Poi, lanciando un’occhiata complice a Baruuk, fece al proprio tenno segno di portare qualcosa al loro tavolo.

    « Perdonatemi se ricorro alla vostra generosità, Lord Benedict ma vorrei chiedervi un favore, senza che tuttavia vi sentiste offeso, data la particolarità della richiesta. »

    Si rese conto di aver dato vita ad un doppio senso facilmente intuibile, ma invece che arrossire, sfruttò quel momento di ilarità per spiegarsi meglio. « Quando sono venuta a sapere delle circostanze che hanno portato alla vostra incoronazione » disse, prendendola alla lontana « Mi sono chiesta se potessi affidare a voi un compito che nessuno – almeno nel mio Settore – è riuscito ad adempiere. »

    « In qualche modo, Lord Benedict » decise di giocarsi la carta empatia « voi ed io siamo molto simili. Come voi, sono una collezionista, ma i cimeli e le reliquie di cui vado alla ricerca sono meno preziosi, o almeno nel senso che si dà a questa parola dopo l’Armageddon. »

    Baruuk portò alla propria Regina un hedron olografico e quel che rimaneva di un drappo di tessuto Dior, ridotto ormai ad un cencio quasi impossibile da guardare. Sporco, strappato, sgualcito. Irrecuperabile. Adaeze non volle annoiare Lord Benedict su quanto capi come quelli, retaggi di una civiltà umana sì fondata sulla mera apparenza ma làsciti indelebili dello statement di artisti e stilisti, avessero una valenza storica e artistica, prima che semplicemente basata sulla vestibilità e le mode dettate dai tempi e dai territori. Un baule di Vuitton poteva non essere più considerato uno status symbol fra gli esseri umani sopravvissuti all'Armageddon, ma doveva continuare ad essere considerato un pezzo unico, numerato, frutto dell'arte e della maestria di una maison leggendaria. Il valore oggettivo dell'eredità di tali creazioni dovevano superare gusti e preconcetti personali.

    « Una volta era un prezioso drappo di Dior. » spiegò Adaeze a Lord Benedict, accarezzando ciò che rimaneva di quel tessuto. « Uno di quei rozzi Santi di Atena l'ha polverizzato come fosse un cotone dei loro calzoni. Inaccettabile. » Il suo tono era serio, come se il ricordo dell'incontro con il Santo dell'Unicorno riuscisse ad innervosirla a distanza di giorni, settimane. « Era un tessuto di prima qualità. Gli antiquari del mio settore avevano impiegato mesi per individuarlo, lì sopra. »

    Era quello il problema. Dopo l'Armageddon, le case di moda, così come qualsiasi altra company, erano state spazzate via. A quel tempo, chiunque avrebbe potuto mettersi a produrre capi o tessuti - con le dovute risorse - e marchiarli con i nomi dei grandi stilisti di cui non si era nemmeno mai saputa l'effettiva fine. Un mercato inesistente, peraltro per nulla regolato. Tra falsi e contraffazioni, dunque, individuare e recuperare pezzi autentici era diventata una vera e propria intesa, che spesso non era nemmeno retribuita a sufficienza. I reliquari e i cercatori avevano quasi smesso di cercare tali rarità, o avevano preso a utilizzarle per ben altri - ignobili - utilizzi.

    « E qui entrate in gioco voi, Lord Benedict. »

    Lady Adaeze attivò l'hedron olografico, e di fronte a lei apparve la riproduzione in scala uno a uno di un paio di stivali neri, apparentemente di pelle, anche se l'alone azzurro della proiezione non facilitava il riconoscimento delle sfumature e dei colori. Ciò che risaltava meglio era la colorazione rossa - intensa - della suola, che tingeva anche la faccia interna del tacco dodici. Un esperto non aveva bisogno di altri dettagli. Un paio di stivali Louboutin, un capo esclusivo già prima che il mondo finisse. Le speranze di trovarne un paio intatto erano pressoché vicine allo zero.

    « Immagino abbiate idea di come poterli recuperare. »

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    NOME Adaeze Yar'Adua
    ENERGIA Rossa
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Siren [IV]
    FISICAMENTE //
    MENTALMENTE //
    STATUS SCALE Parzialmente indossata, solo calzari e bracciali.
    ABILITÀ Malia delle Sirene Flauto +1

    RIASSUNTO AZIONI Sai già come e dove proseguiremo la giocata, bro. Per me ci siamo :zizi:

     
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9 replies since 20/5/2020, 17:15   204 views
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