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Ruolata personale

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    RIPRENDE DA QUI – PRIMA PARTE

    « [...] vola verso di noi secondo una rotta di avvicinamento per 180 con alzo 33°, in questo modo rimarrete fuori dal cono di fuoco. »

    Con le ultime forze rimaste, affidandosi al controllo dei flutti ventosi, Ben seguì le indicazioni della voce, una voce femminile e dal forte accento russo, una voce che avrebbe riconosciuto in seguito, quando le sue condizioni fisiche sarebbero state migliori. Prima e dopo quel momento, il neo Re non poté essere sicuro di ciò che vide e ciò che accadde, dal momento che l'enorme sforzo compiuto per resistere alla forza opprimente del Daimon prosciugò quasi totalmente le sue energie, costringendolo ad affidarsi a mani altrui, per rimettersi in sesto.

    Una volta sulla nave, fu scortato su di un lettino chirurgico e sottoposto ai primi accertamenti medici, Ben faceva fatica a tenere gli occhi aperti e, per tutto il tempo in cui fu possibile, non riusciva a scorgere nei volti di quella gente qualcuno di familiare. Chiese con voce ferma chi fossero ma, soprattutto, che fine avesse fatto il suo team – che fine avesse fatto Consta, in particolare – ma da nessuno ebbe risposta. O, molto più probabile, l'uomo immaginò di averlo detto, la sua mente chiedeva semplicemente qualcosa che la bocca non era in grado di esprimere, il fiato troppo corto e le membra troppo stanche e provate. Eppure.

    « Una terza flotta della Fregata ha recuperato la tua squadra ed ora è al sicuro, Lord Ben. » Ben sgranò impercettibilmente gli occhi, sentendosi chiamare Lord. Poi sorrise, forse. « Stanno eseguendo tutti i controlli anti-corruzione su ogni singolo membro, e riferiscono che il più giovane ha rinvenuto, nel luogo in cui è avvenuto il primo incontro con blablabla un blabla di blabla... »

    Che fossero tutti al sicuro, era ciò che più importava al loro nuovo Re.
    Poté finalmente chiudere gli occhi, e concedersi un attimo di riposo.

    {Atlantide, Settore NP – Palazzo dei Flutti}


    Ivi Ben trascorse la sua lunga convalescenza, in quella che poi sarebbe stata confermata come stanza privata del Re. Collegato alle macchine per il controllo e/o monitoraggio delle funzioni vitali, fu subito sedato per evitare bruschi e ripetuti risvegli, soprattutto in vista della nuova protesi al braccio sinistro. Sotto consiglio di sua sorella Katherine, nominata in seguito Capo del Dipartimento Tecnologico del Settore, con il benestare dell'Esarca in carica e dell'equipe medica del palazzo, sarebbe trascorsa una settimana, prima che Ben potesse finalmente abbandonare il suo letto, supportato nei preparativi per l'incoronazione da Jenna, donna da sempre presente nella sua vita. Non un ancella, non una serva, semplicemente Jenna.
    Lady Jenna, più precisamente.

    « E' tutto pronto... mio Re. »
    « Smettila, Jenna... Almeno tu, almeno per te... »
    « Volevo solamente provare l'effetto di chiamarti con il tuo titolo regale. E ah, sia chiaro: subito dopo l'incoronazione torni a letto e completi il tuo ciclo di cure, le disposizioni della tua equipe medica sono assolute, dal momento che ora sei un Re... »

    Fu scortato fuori dalle sue stanze e dal Palazzo dei Flutti da Giovanni Montigli, Esarca del Settore e suo braccio destro, un paio di uomini corazzati e armati fino al midollo ed infine un Tenno, creatura silenziosa e poco disposta a socializzare ma a Ben stava bene, almeno per il momento.
    Per tutta la settimana precedente l'Esarca ed altri membri del Consiglio del Settore avevano continuato ad occuparsi del Settore senza particolari problemi, sebbene quella stessa settimana tutto il Settore, tutta Atlantide, avesse pianto e pregato il Dio Imperatore affinché accogliesse l'anima giusta e meritevole di Lord Crehon, caduto per il bene del suo Impero. Ben lo aveva compianto nelle sue stanze, tra un test per la risposta neuronale tra protesi e corpo ed un report giornaliero sugli aspetti dell'intero Settore, coadiuvato puntualmente da un esperto in materia; Ben non era ancora pratico e, normalmente, avrebbe appurato ogni aspetto della vita di Re sul campo, se non fosse che la ripresa era lenta e noiosa.
    In compenso, però, aveva tutto il tempo per rimettersi in pari con i suoi compiti e fare tutte le dovute conoscenze, ognuna autorizzata da Ben in persona e scortata dal suo braccio destro, eccezion fatta per Carlotta.

    « SE NON SONO DELLA MARINE INC. NON SONO CROCCHETTE MA MERDA, PUNTO. » La piccola carlina rinvenuta da Consta in seguito alla missione di recupero da parte della flotta di Lady Sanya, Primarca di Kraken, Regina Artica, Furia di Altantide e via discorrendo, era stata scortata in una stanza apposita, tenuta sotto controllo da un'altra equipe medica imperiale, specializzata ovviamente in cure veterinarie; Consta era a conoscenza della passione di Ben per i carlini, e Carlotta parve apprezzare il suo nuovo padrone sin dal primo momento in cui riuscì anch'ella a riaprire i suoi bellissimi occhietti neri, ansimando e gemendo al primo accenno di carezza.
    Gli unici due cui era concesso prendersi cura di Carlotta, abitanti del Palazzo dei Flutti a parte, erano proprio Ben e il suo Esarca, per cui Carlotta provava una sorta di ammirazione.

    In ogni caso, la giornata era splendida quando, per la prima volta, il nuovo Re del Settore Pacifico del Nord, Primarca di SeaHorse, comparve agli occhi della sua nuova gente, distanziato da questi e seguito soltanto da un numero non precisato di scorte reali ed altri membri importanti all'interno del Settore, in un corteo imperiale che sarebbe terminato al centro della capitale, nella piazza più grande e già adibita ad hoc per l'occasione.
    Il Re indossava la sacra armatura appartenuta agli eredi di SeaHorse e la sfoggiava con ritrovato onore, lasciando che la luce del Sole attraverso la cupola di oricalco si rifrangesse sulle sue componenti dorate, emettendo di rimando una luce assai più luminosa.
    Passeggiando e proseguendo lungo la direzione naturalmente segnalata dalla calca, Ben non poté che chiedersi se la gente del Settore fosse felice o meno di questa incoronazione, e di conseguenza se fosse in grado di mantenere le promesse fatte al Dio Imperatore e a Lord Crehon un attimo prima che spirasse. Nessuno ti preparava a divenire Re e, in situazioni come queste, era ancora più difficile prevedere un evento del genere: scoprire di essere erede di Atlantide non era cosa assai comune, così come non era mai stato facile capire chi veramente potesse essere degno di tale carica.
    I Re attualmente in carica erano tutte personalità di spicco, tutta gente che aveva davvero lasciato un'impronta indelebile nel cuore della gente e di Atlantide in toto, poteva dire lo stesso di sé?

    « Ho solo cercato di tener fede ad una promessa, e se non fosse stata per Lady Sanya non ho certezze su come sarebbe finita... Avrò fatto la differenza? »

    Il corteo imperiale interruppe le lodi e Ben tornò in sé.

    « ... » Davanti ai suoi occhi, sul patio opportunamente costruito per incoronare il nuovo Re, circondati da una folla silenziosa e dagli altissimi edifici di quella importantissima piazza della capitale, i Re in carica attendevano che Ben salisse gli scalini e giungesse al loro cospetto.
    Le quattro potenze imperiali avevano gli occhi fissi sul nuovo fratello, sguardi che avrebbero potuto celare intenzioni e/o considerazioni, soprattutto in vista della tempestiva scomparsa e rinascita di un Re in una situazione relativamente ambigua, sotto molteplici aspetti.

    Le campane reali tintinnarono una sola volta, prima che Ben salisse tranquillo i pochi gradini e si fermasse a circa un metro di distanza dagli altri Re, volgendo ad ognuno un saluto ma partendo dal gentil sesso.

    « Lady Johanna... Lady Adaeze... Lady Sanya- » Volse un piccolo cenno con la testa a Lady Sanya, nella speranza ch'ella ci vedesse una personale forma di ringraziamento per quanto accaduto nella settimana precedente.

    « e Lord Oliver. » Come d'obbligo, in situazioni come queste, ogni Re era accompagnato dalla sua scorta personale, lasciata indietro per disposizioni regali ma non per questo distratti dal loro compito principale: assicurarsi che tutto fosse nella norma.

    Da lì a poco le presentazioni ufficiali furono ultimate, e Lady Sanya in persona si occupò di incoronare il nuovo Re del Settore, non prima di aver speso qualche parola sul caduto Re Crehon, spiegando brevemente il perché di una possibile ma confutata coincidenza tra i due eventi. Seguirono i giuramenti imperiali e la Regina invitò il neo Re a svestirsi dell'elmo di SeaHorse, di modo che il nudo capo di Ben potesse accogliere la corona di Oricalco ed Electrum, simbolo del suo stesso Regno. E, lodando un'ultima volta il Dio Imperatore, tutta Bialya levò alta la voce in onore del loro Re.

    Re Benedict Ike, Primarca di SeaHorse.
    Pugno di Atlantide, Re Belva, Seadorn.

    Lunga vita al Re.

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    ACT — SECONDA PARTE


    Cambiava spesso posizione, cercando quella che potesse essere più comoda o che comunque gravasse meno sul suo culo imperiale, sistemando annoiando i cuscini dietro la schiena e sbuffando con cadenza regolare ogni dieci minuti. Era a letto da due settimane, oramai, e gli ultimi test per confermare la completa connessione tra protesi e moncone si erano conclusi con risultati performanti oltre ogni previsione, grazie anche all'eredità cosmica di Eumelo. Eppure, per la sua equipe medica e per ogni suo sottoposto non era ancora il momento di darsi alla vita imperiale, scelta condivisa soprattutto da Lady Jenna e, Poseidone non ne voglia, Ben temeva le reazioni di quella donna più di ogni altra cosa al mondo.

    « Quel Jaueg Dag, abbiamo notizie? » In compenso, il Re cominciava ad occuparsi delle prime questione all'interno del suo Regno, quelle per cui non occorresse la sua presenza fisica; in particolare, erano richieste sue disposizioni circa la riorganizzazione dei vari sotto settori all'interno della capitale, resoconti alla mano di ogni singolo membro importante con relativo fascicolo personale. Era noto all'interno del Settore, infatti, che alcuni esponenti dei vari sotto settori stessero alimentando una folle seppur silente - ancora per poco, temeva Ben - alleanza per sovvertire l'assetto generale del Regno, in seno ad una errata valutazione del sistema adottato per organizzare i diversi livelli della società; ricchi ed egocentrici signori, in sostanza feccia con grandi fortune alle spalle, con la smania del potere, che attendevano nell'ombra di poter fare breccia all'interno dell'intricato meccanismo di difesa ed ergersi, così, a regnanti di un settore che stava vivendo un lungo periodo di alti e bassi, soprattutto dopo la catastrofe (in seguito scongiurata) sopraggiunta con l'apparizione del Leviatano.

    « Non possiamo escludere che possa essere il mandante di alcune, delicate esecuzioni all'interno dei s.s. più bassi, così come non è da escludere che possa essere solo uno dei tanti, e sai che non possiamo concedere loro il benestare del Regno. Sono utili, ma non necessari. » Una tavola di oricalco, posta sulle ginocchia congiunte del Re, per mezzo del cosmo di chi l'attivava rilasciava l'immagine del mittente della comunicazione, in tempo reale e senza che nessun altro, se non i possessori di tale tavola, avessero accesso alla comunicazione, tra l'altro interrotta immediatamente in presenza di agenti esterni, nel raggio di due metri.

    « Quando ci suggerisci di procedere, allora? »

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    Per diversi minuti Lest, amico fidato di Ben nonché l'unico ad aver avuto ordini precisi di non badare ai titoli regali - assieme ad altri, pochi ed intimi eletti - non ebbe risposta. La comunicazione non si sarebbe interrotta finché non fossero soddisfatte le suddette condizioni, eppure il Pugno di Atlantide non aprì bocca per diverso tempo, poiché distratto.
    Ciò che, inizialmente, pareva trattarsi di leggera emicrania, divenne negli istanti successivi un vero e proprio fastidio allucinante, come se qualcuno o qualcosa stesse cercando di insinuarsi nella sua mente con prepotenza, lasciando Ben incapace di opporvi resistenza.

    « Ben? »

    Avrebbe risvegliato prontamente il suo cosmo e richiamato la sua sacra armatura, se una voce familiare ma dai toni preoccupanti non avesse lasciato il posto a quella strana sensazione. In un secondo momento, avrebbe capito di esser stato colto da un messaggio telepatico, abilità tipica dei cavalieri ad energie superiori.

    [...]
    Sono Sanya, Primarca del Kraken e depositaria del rispettivo Khala. Incontriamoci immediatamente nella sala da guerra dell'Astronomican. E' un'emergenza di classe Alpha! Lady Johanna… dobbiamo salvare Lady Johanna.

    L'espressione di Ben mutò improvvisamente, si fece più seria e, come mosso da una scarica di adrenalina, chiuse il pugno della mano destra in un pugno.

    « Ben, ci sei? »
    « Dobbiamo aggiornarci in un secondo momento, chiudo. » Istintivamente richiamò il cosmo e impresse nel suo pugno la Furia di Poseidone, lasciando che il cosmo scaturito da quel pugno riverberasse per tutta la stanza, provocando una leggera perturbazione all'interno delle sue stanze private. Un misto di ira e impotenza colse impreparato il neo Re, conscio dell'imperativo celato dietro quel messaggio, all'apparenza, breve e conciso: Lady Sanya, l'autrice del messaggio, aveva chiamato a rapporto tutti i Primarchi e gli Esarchi dell'Impero, invitandoli a raggiungere il Faro dell'Astronomican per discutere di quanto nell'immediato comunicato; una richiesta d'aiuto per Lady Johanna, la Sovrana più forte di tutta Atlantide e per Poseidone, se persino quella donna era nei guai, doveva trattarsi di una questione assai seria. Tuttavia, date le condizioni ancora non ottimali del nuovo regnante, di comune accordo anche gli altri Re avevano concordato sulla non presenza di Ben all'interno delle questioni comuni di Atlantide, almeno fino a completa guarigione. In sua vece, lo Skurdin di Funayurei avrebbe risposto per ogni tipo di problematica, purché lo stesso Ben fosse sempre a conoscenza del tutto.
    Ma non fu tutto.

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    « ... » Appreso nel dettaglio tutti i retroscena riportati da Lady Johanna sulla sua missione in Australia - e su una possibile alleanza tra Chaos e Corruzione, le due piaghe più grandi fino ad ora incontrate - per un mero istante le coscienze di tutti i presenti vennero raccolte ed accolte da una voce imponente, una scarica di energia tale da lasciare chiunque impietriti ma non per paura. Quella era la voce del Dio Imperatore, la volontà di Poseidone in persona: egli stava richiamando all'attenzione tutti i suoi figli, fornendo istruzioni ben precise ad ognuno di loro, nello stesso momento e con parole che ricordavano tristezza ed orrore ma anche speranza e fiducia.
    Le parole ed i toni di un vero Imperatore.

    « E sia il tuo volere, Padre. » Gli ordini erano stati chiari.
    Il Pugno di Atlantide avrebbe atteso paziente che le sue energie fossero completamente ristorate, e intanto avrebbe lasciato che il suo braccio destro mantenesse alto l'onore del suo Settore, dando al suo Re il tempo necessario di raccogliere le forze e assolvere ai suoi doveri.

    « Craig, » Attingendo al potere dei flutti ventosi, attirò a sé il sacro elmo di SeaHorse e lo posò sulle gambe, attivando poi per mezzo del cosmo il sistema di comunicazione con tutti i vari organi di cui avesse bisogno. « assicurati immediatamente che le attività di manutenzione della Ulgony siano state ultimate, e se così non fosse, fa in modo che vengano ultimate entro massimo due ore a partire da ora. Intanto, da il via ai preparativi e fai armare ogni nave. » Si alzò lentamente dal letto, con assoluta calma e senza tradire la tensione con il tono della sua voce. Una volta in piedi, la sacra armatura rivestì completamente il suo corpo, seguì una raffica di vento a completare la sacralità dell'investitura.
    « No, non nell'immediato ma dobbiamo prepararci ad un'emergenza di classe alpha. Raduna tutti gli uomini e di loro di preparare scorte, armi ed eventuali rifornimenti per tutte le navi, e attivare il sistema di comunicazione in sincrono per testarne l'efficacia. Craig... urgenza massima, non fornire ulteriori dettagli. Entro fine giornata tutto deve essere pronto. »

    Posò nuovamente le mani sulla lastra di oricalco ad attivazione cosmica, e si rimise in contatto con Lest. Stavolta, però, la comunicazione fu estesa a tutti i membri dell'Ordine Lepus, e soltanto quando l'ultimo marker cosmico apparve sullo schermo, il Re fu certo che tutti gli adepti fossero online e in un posto sicuro, lontani da occhi ed orecchie indiscreti.

    « Il Regno si prepara ad una missione di classe alpha, il ché vuol dire che l'Ordine Lepus ha il compito di supportare Consiglieri ed Esecutori nella guida del Settore per tutto il tempo della mia assenza. Divisione Justice riprenda con validità immediata la missione di Ripristino. Che nessuno dei traditori viva. »

    Si diresse dunque fuori dalle sue stanze, assicurandosi nelle ore successive che tutto fosse chiaro ed eseguito minuziosamente e nel minor tempo possibile, fornendo al Re il tempo necessario per preparare mente e corpo alla missione.

    E, costantemente aggiornato sull'avanzamento della missione imperiale, venne finalmente il momento in cui entrare in scena. Era impegnato nelle stanze della Carlina Reale, Carlotta Ike, intento a spazzolarla e accarezzarle il muso schiacciato, immaginando il giorno in cui avrebbe finalmente trovato un degno compagno con cui la stessa avrebbe dato inizio ad una stirpe reale di carlini famosi in tutto il Regno - Ben si vedeva già circondato da piccoli cuccioli, tutti su di lui a fargli le feste per essere il miglior paparino del mondo - quando la voce del Dio Imperatore tuonò nuovamente nella sua testa, stavolta senza il bisogno di dover comunicare qualcosa a suo figlio. Si trattò di una percezione che Ben colse all'istante e, dopo aver salutato calorosamente la sua cucciola, richiamò l'attenzione di tutti ed emanò il suo volere.

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    Raggiunta la Colonna del Pacifico Settentrionale, per mezzo del suo solo cosmo ne autorizzò l'accesso a tutti coloro che avrebbero preso parte alla missione, entrando per la prima volta a contatto visivo con la Nave Ammiraglia, la sua Ulgony. Imponente, maestosa, perfettamente restaurata e manutenuta secondo le sue stesse direttive.

    « Coordinate inserite, reattori pronti e tutti in posizione, Lord Ben. »

    Seduto al posto di comando, attivati i connettori sinergici e attivati tutti i dispositivi di comunicazione e assalto, Ben attese conferma non solo da Riina, Vice Comandante di tutte le Navi Satellite ma anche dai rispettivi Comandanti delle suddette.

    « Boost di Velocità attivi. Attendo ordine di partenza. »

    Stando alle ultime comunicazioni pervenute, Ben e la sua flotta guidata dalla Ulgony si sarebbero diretti secondo le coordinate ricevute e già inserite nel sistema di navigazione centrale, diretti nel punto in cui Lord Oliver, Primarca di Scylla e Lady Raia di Anzu stavano scontandosi con le resistenze del Chaos. Servendosi dell'eredità degli eredi di Eumelo il Re avrebbe viaggiato alla massima velocità, servendosi dei boost per aumentare ulteriormente l'efficienza dei reattori della flotta intera, diminuendo così la durata del viaggio. Carico di tensione ma anche eccitato per il suo primo incarico da Re del Settore, un incarico delicato e potenzialmente letale, Ben diede ordine di partire. La Colonna oramai modificata per permettere il lancio della Ulgony brillò di luce propria e investì l'intero Settore, sicché tutti dovettero volgere l'attenzione in quella direzione e meravigliarsi, esultare o probabilmente chiedersi il perché di un'azione così drastica.

    Sebbene in ritardo - per ovvie ragioni - anche l'ultimo Primarca aveva risposto alla chiamata del Dio Imperatore, di Lady Johanna e di tutte le sorelle e i fratelli in carica. Il tradimento del Primarca Caduto non era passato inosservato, ed anche in tale occasione la Giustizia avrebbe prevalso, gettando luce e speranza laddove ve ne fosse bisogno.
    Perché il Male andava combattuto con il massimo delle forze, a costo della vita. Il tutto, nel nome del Padre.


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