Before the Sunrise

Axel; Drago di Perla

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    Quella notte non riusciva a dormire. Continuava a pensare a quanto fosse successo senza capacitarsi di cosa fosse realmente successo. Quindi non vedeva l'ora che sorgesse l'alba, per recarsi al Grande Tempio, a chiedere spiegazioni. Voleva dei chiarimenti. C'era qualcosa che non quadrava e non capiva, e non capire era frustrante. Voleva mettere insieme i pezzi, ma gli mancavano alcuni tasselli. E temeva che il Santuario non potesse essere nemmeno il luogo giusto dove trovare certe risposte.
    Provò a non pensarci, a forzare il sonno, ma continuava a vederla. Ormai non era nemmeno più il volto di sua sorella, era quello del Corrotto. Era un incubo. Riaprì gli occhi e guardò il soffitto per qualche secondo, ascoltando il rumore della pioggia. Era dolce, sapeva di casa.

    Sì tirò su con il busto di scatto. Da qualche minuto era passata la mezzanotte. Aveva bisogno di aria. Si buttò addosso dei vestiti e aprì la porta della sua stanza con delicatezza. Tutte le luci erano spente. Sgattaiolò silenziosamente verso la porta d'ingresso. La sua via di fuga. Questa scena non gli era nuova. Ma questa volta sapeva sarebbe tornato. Avrebbe guardato il sole sorgere e sarebbe tornato a fare colazione con Nestore. Sempre che le nuvole di pioggia non glielo avessero impedito.
    L'armatura era rimasta esattamente dove Nestore l'aveva lasciata la sera prima. Parcheggiata, accanto alla porta. La fissò ancora per qualche secondo.
    - Al diavolo. - Si fece scappare sottovoce, mentre prendeva lo scrigno per le bretelle e lo trascinava fuori con sé.


    Accompagnato dal suono dei suoi passi che si schiantavano nelle pozzanghere, non badava alle ormai poche gocce che gli bagnavano i vestiti. Stava smettendo. Sarebbe rimasto solo con il buio e la notte, e forse sarebbe riuscito a vedere l'alba.
    Prese in direzione del sentiero che lo aveva condotto per la prima volta, quasi un anno prima, fuori dal Santuario, lontano dalla protezione di Atena. Curioso come ora avesse lui il compito di proteggere Atena. In un certo senso si erano invertiti i ruoli. Ora era lui a dover proteggere gli altri. Non aveva più bisogno di nessuno. Almeno, questo era ciò che credeva.
    Fece un salto oltre a quelle colonne d'Ercole e si avventurò nella foresta. Era passato quasi un anno e in quel lasso di tempo quel sentiero era molto cambiato. Era molto più battuto rispetto alla prima volta che lo aveva percorso. Aveva dovuto lottare contro sterpi e sterpaglie, ma adesso il passaggio era libero. Aveva quasi l'aspetto di un luogo frequentato.
    Camminò poco più di un'ora, fino a raggiungere un piccolo promontorio roccioso dal quale avrebbe potuto osservare il sorgere del sole.

    OOrSMYE


    La terra era ancora umida, ma il cielo si era schiarito. Poteva vedere tutte le stelle del firmamento, quindi, accantonata a terra l'armatura, poggiò la schiena su di essa, stringendo le ginocchia al petto, per poi lasciare i suoi occhi correre nel cielo, tra le costellazioni.
    Mentre la luce lunare baciava il suo volto, fece un profondo respiro e chiuse gli occhi. Ormai era abituato a passare le notti fuori tra quelle colline. La sua prima notte lì aveva avuto un incubo. Forse alla fine non proprio tutto era cambiato. Forse quei fantasmi non l'avrebbero mai abbandonato.



    narrato | - parlato - | pensato | °telepatia°
    nome » Axel Torden
    energia » Verde
    casta » Saint di Atena
    armatura » Bronze Unicorn {III}
    fisicamente » Diciamo che ha avuto una giornataccia, una decina di taglietti profondi cuciti dal buon Nestore e altri piccoli graffi superficiali a causa dello scontro avvenuto ore prima con il corrotto ghiacciolo.
    mentalmente » Malinconico e nostalgico.
    status armatura » Non indossata, intatta.
    note » Post che temporalmente avviene nella notte, qualche ora dopo la fine del mio add. Axel non riesce a dormire a causa dei soliti incubetti notturni, quindi parte pensieroso in solitaria nella notte per una gita poco fuori dalle terre protette dal Ssantuario.

    abilità » //
    tecniche » //



    Edited by Sagitta - 17/5/2020, 15:35
     
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  2. |Drago di Perla|
     
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    C’era un odore di sangue inebriante che sarebbe stato irresistibile non potersi fermare per un “assaggio”, ma non era bello sentirlo perché, quello significava che in quella zona era stata fatta una battaglia molto cruenta. Del resto ultimamente la Grecia era teatro di un massiccio attacco della corruzione, nel senso che per lo meno era quello che era segnato nei radar delle truppe “spia”, ed era per quello che era necessario intervenire.
    Drago di perla era in attesa di altri aggiornamenti, aveva mandato diverse pattuglie rettiliane in avanscoperta e le spie in incognito, ma era da un po’ che non sentiva più la radio olografica vibrare, e non era un bel segno.

    °Ho l’impressione che non sia stata una gran bell’idea quella di venire qui nel territorio di Atena, ma voglio vederci chiaro.°

    I pensieri di del gigante erano chiari, ad un tratto sentì la radio vibrare e l’accese lasciando che l’ immagine olografica del capitano di pattuglia apparise in tutta la sua magnificenza rettiliana e lasciò che il suono serpentini della voce dell’essere gli dicesse cosa avevano trovato.
    A quanto pare non sembrava che avessero trovato nulla di rilevante, ma confermarono comunque che nella zona c’era stata una battaglia, quindi non erano giunti lì per nulla, ottimo Drago di perla si era rassicurato su questo punto di vista, ma non era tutto. I rettiliani avevano trovato un promontorio e pareva che ci fosse una presenza umana, forse sapeva dare delle spiegazioni, quindi ordinò alle pattuglie di raggiungere quell’essere umano e di non farlo scappare.
    I rettiliani obbedirono al gigante e cinque di loro più l’essere che aveva comunicato direttamente co Drago di perla andarono verso il ragazzo che se si fosse girato a vedere si sarebbe potuto accorgere dell’arrivo di cinque strane presenze dall’aspetto in pratica di un rettile umanoide armate di armature azzurrine e fucili contenenti energia cosmica.
    Il capitano della pattuglia era un rettiliano un po’ più grosso e aveva la testa taurina ed era di colore blu e armato di spada di cosmo luminescente.
    Gli esseri tentarono di avvicinare l’ateniese,intimandogli qualcosa in una lingua sconosciuta , con lunghe esse serpentine, volevano che il ragazzo rimanesse fermo dov’era .
    Intanto il cielo iniziò ad avere delle strane forme le nuvole sembravano aprirsi come se fossero state colpite da un proiettile lasciando passare al suo interno uno strano essere blu dalla forma serpiforme non ancora definito , mentre sei pallini iniziarono a vedersi in cielo, un sonoro sibilo, poi più nulla, la “cosa” sembrava essere scomparsa.
    Gli umanoidi arrivati, non sembrarono più dare conto al ragazzo quanto ad una presenza che si era palesata in mezzo a loro.

    Icavalierideldrago30


    Un uomo a braccia conserte, in abiti da battaglia in tinta con arancio oro e argento con spallacci armati larghi, e una maschera su metà dell’occhio sinistro, dietro di se foderata vi era una spada dal manico a forma di testa di drago e un mantello nero.
    L’uomo aveva un aspetto autoritario, era alto 1,70 e aveva un corpo massiccio, occhi , capelli corti, neri e sembrava trasmettere un certo carisma soprattutto con gli umanoidi presenti, che si posizionarono in una posa marziale ponendo la mano destra al petto.
    L’uomo diede una fugace occhiata al gruppo poi fece segno al capitano di pattuglia di avvicinarsi, e gli disse qualcosa in lingua non conosciuta da nessun umano, sempre con quel tono serpentino, poi diede uno sguardo al ragazzo e si fece avanti per parlare.

    “Bene, a quanto pare abbiamo trovato solo te. Allora immagino che la grossa battaglia che c’è stata qui sia finita da un bel pezzo, peccato avrei voluto esserci, ma ne sento ancora quell’ odore così inebriante e pericoloso allo stesso tempo. Si lo sento, questo è…”

    L’uomo emise un sospiro poi lasciò che fosse la sua voce draconica a dirlo, mentre i due occhi ebbero una luminescenza rossa.


    “͚̬͓̘͖͉̼͂̊̔̃S͔̟̼̬̩̞̀͆̉̓ͯA̿N͍ͩ̒ͮĜ̠̂͊ͦ̔̾ͧU͐̊ͬ̾È̯̼̚!͇͚̰̥̣͉̜̑ͩ̊͛̽”̰͕̺͕̬̘͋̇̓





    L’uomo non nascose il suo cosmo da gigante, se il ragazzo conosceva i titani e gli antichi si sarebbe reso conto che lui era uno di loro e che quelle creature al suo seguito erano semplicemente i suoi soldati.







    jz757s






    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno





    Dati & Riassunti

    Nome:Drago di Perla
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono
    Armatura: Adamas Drago di Perla [livello 4]
    Stato: Intatto
    Energia:Energia Verde

    Scheda






    Riassunto:




    Buon duello, tutto ciò che accade in post ricordo che è ipotetico.





    Azioni:




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    Layout e grafica ByLady Violate™

     
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    - Q̴̬͈̔͗̈́̈́̽̌͒̃͒͠ͅủ̷̘̯̝̺͌̀̏̉͋̈́̀̄e̵̤̮̣̜̼̙̗̦͔̿͋̍s̸̓̋̉̈͊̋̋̚͜ͅť̸̢̟͔͇͙̃͊̕͝ô̵̦͖͎̈́̐͊̕͠ ̷̛̛̲̞̪̠̝̾̉̃ụ̶̢̨̢̜̋̇̀̓͂̃̇̕͜͠m̶̡͚̭̩͕͙̉̅̿͒̐̀ͅạ̶̈́̊̌̍͑̆̂̀̏̊n̵̛͉̟̏̐͂́̿̅̃͘͘͜ȏ̸̩̩̅̋̅̾̿̈͘͘̚͜ ̶̨̯̥̜̤̠̻͔́͛̊̾͐̐͝ņ̸̛̛̦͎̈̂̆̋o̴̡̫̜͕̺̙̪͂͋̒́͑̓͑́̕͜͠n̵̦̪̠̑̈́͂̌̉̉̈́̈̇̚ ̶̢̛͍͖̋̔̂͊̅̇̏̊d̴̢͚̬͈̞͈̖̓̐̏̒e̶̤͔͔͊̑͝v̵͎̦̺̞̖̻̎̋̂̅̉̊͘e̵̡̺̤̮͚̭̳̫͙̻̔̏͒̆͊̚ ̸̟̤͙̰̪̋̆̃̍͆̃͛̈́͜͠ş̶̹̬͖͖̭̳̃̉̽̕͝ͅf̴̡̥̤̞̞̘̩͉̝̉ù̶̔̃̀͜g̷̛̙̪͈̰̮̬̻͓͈̔̉̆̏̑̎ͅg̵͓̫̙̤̞̬͇̪̾̅̓̍́̈̑̀̄̽į̶̹͍͔̝̱̘̭̖̻̄͋͆̓ř̶̛̩͎̼̝̼͔̥̇̌̓͘͠c̶̨͚̘͔͎̺̬͖̐͗̔̚į̵̫́̆.̸͖͉̖̰͚̝̖͂̌̒̆̍̂͠ -



    Uno strano sibilio alle sue spalle lo fece sobbalzare. Si tirò un po' su dal terreno, sbirciando da sopra lo scrigno della sua armatura - al quale era rimasto appoggiato fino ad ora con la schiena - per vedere di che cosa si trattasse.
    Non ci poteva credere. Non di nuovo. Non lei di nuovo. Però quegli esserini emettevano un cosmo diverso. Non poteva trattarsi di Corruzione; tuttalpiù adesso che si trovava nei pressi del Grande Tempio. Aveva appena distrutto un'orda di quegli esseri ripugnanti, non era di certo dell'umore per un altro scontro. Soprattutto dopo averne carbonizzato uno che poteva essere benissimo sua sorella.
    Fece per alzarsi in piedi, e mentre la sua figura si erigeva parecchi centimetri più in alto di quei sei piccoli esserini, li vide scuotersi come dei pop-corn che scoppiano in pentola, agitando le loro piccole armi verso il biondo.


    - F̷̨̢̡̢͎̤̮͇̒̓ȩ̴͙̼̭̜̳̺̹̘͂̉ṙ̸̨̠͖̳͍m̶̢̜̫̳̤̫͓̩͗̊͆̍́̆͠͝ö̸̯̰͖̠̰́̅͆̑̑̀̋́̓̀ ̸͚̝̝̻͓͑́̈̑̋́͂̆̈͆d̸̨̈́̈̓͌́̌̔̌o̵̢̹̞̹̗̙̬͋̉͌v̷̧̢̖̭̼͕̗̮͓̀ȩ̵̧͙̗̀̅̚͠͝ ̶͇̻͇̘͋s̸̤̻̑̽̀̿̈́̃͠͝͠ȩ̶̛̹͎̟̫̻͕͖́̄͆̋́͝i̷̘͈̽̈́̉̆̈̈͊́͝,̵̛̹̣̺̲͓̙̫̻͛̀͌͐̇͂͐̎ ̸͙̾̉̕ư̷̡̯̥̻̙̟̓̊̂͘͝m̸̢͍̄͋̏̓̈́͌̄͛ͅā̸̤͈͇͚͈̽̉n̴̺͎̈́͛̈͗̈̑̓o̷͉͕̟͈͔̹͌.̶̢̫̱̬͕͎͈̘̫̆̀͌̓̓̔͂͠ -



    Sibilarono in coro, puntando i loro spadini nella sua direzione. Gli sembrarono addirittura teneri. Erano infatti simili ad un mini esercito di creaturine fantastiche, di quelli che vedeva sempre nelle vetrine dei negozi di giocattoli, ma che i suoi genitori non gli compravano mai. C'era poi un esserino più grande degli altri, con uno spesso codino, il musino di un tigrotto ed un corpicino scuro ricoperto di squame. Era piccino, ma muscoloso e pareva essere più robusto degli altri. Probabilmente era lui ad avere il comando.

    Fece per avvicinarsi e quelli ripresero ad agitarsi come dei forsennati.


    - F̷̛͚̙̮̣̊̿̂͒͂̚̚ͅͅę̵̩̟̜̟̋̕ṟ̵͎͎̣̲̥̺͒̅̉̿̇̿̚m̶̠̖̰͙̞̹̉o̴̪̐̅͋̇̈,̴̱̯̟͚̰̜͐ ̷͚̭͕̹̎̎͛̃̾͆f̷̭̺͍̝̹̰̓͒̚ę̷̧̡̝̰̣̮̱̃͂͛̓͌r̴̞̩͎̪̊͊͌̔͠ͅm̵̨̧͙̦̭͙̞̰̤̼͒͑̃̒͛̎̚͝o̷̢̧̗̲͓̼̭͇̍͌̆̾͗̽͜͝,̵̢̖̹̪̫̣͉͎̔̍͝ͅ ̵̧̛̼͈̙̟̘̜̳̜̽̑̓̉̀̕̚f̸̓̕͜e̵̥͕̻̤̋̓͊̂́͐́̈́̚͝r̶̟̹͊̔ḿ̴̘͇̥̝͚͍͍̰̻̙̍́̎̇̌ớ̷̥̣͛͗̽!̵̢̡̨̥͕͍̹̙̃̈́͛̾ -



    - Okay, okay, state calmini. - Il ragazzo indietreggiò passi lenti con le mani in alto, ripristinando la distanza con il gruppetto di esserini sibilanti.
    Forse quei mostriciattoli erano soltanto spaventati. Magari era entrato nel loro territorio e stavano solo cercando di proteggerlo. Mosse le labbra per iniziare a dir loro qualcosa, poi però il cielo sopra di essi iniziò a danzare, emettendo strani fasci di luce blu. Il ragazzo era più confuso che mai.

    Accompagnato da un piccolo lampo di luce, un essere dall'aspetto similmente umano, dai folti baffi neri, si materializzò tra quei soldatini. Se ne stava lì in mezzo a loro, impalato a braccia conserte, con gli occhi fissi in quelli di Axel, senza battere ciglio, mentre il suo nero mantello sbatteva nel vento. I suoi abiti suggerivano che anche lui fosse un guerriero, ed il manico a forma di testa di drago - appartenente alla spada che teneva foderata alle sue spalle - indicava una certa passione per gli esseri squamosi, in linea con le caratteristiche del piccolo esercito sibilante.

    - Bene, a quanto pare abbiamo trovato solo te. - Esordì il nuovo arrivato.
    - Allora immagino che la grossa battaglia che c’è stata qui sia finita da un bel pezzo, peccato avrei voluto esserci... - A quale battaglia si stava riferendo quello strano tipo? Se Axel prima era confuso, ora lo era ancora di più.
    - ...ma ne sento ancora quell’odore così inebriante e pericoloso allo stesso tempo. Si lo sento, questo è… - Lo vide esitare per una attimo, come se stesse assaporando con il suo sospiro il sapore dell'aria.

    Sibilò la parola "sangue" con una voce molto più roca e profonda, ed un lampo di luce rossa brillò nei suoi occhi. Era inquietante, molto inquietante. Axel strinse i pugni iniziando a bruciare silenziosamente il proprio cosmo. Ma che cavolo voleva da lui quel tizio?
    Percepì che anch'egli aveva iniziato ad espandere il cosmo. Non gli era per niente familiare. Non era umano, non era Corruzione. Quindi da che parte stava? Ma soprattutto cosa ci faceva nei pressi del Santuario?
    Axel non era un ragazzino di molte parole. Quell'essere non gli piaceva per niente. Fosse stato solo per quei minions sibilanti - che sembravano quasi essere suoi sudditi - avrebbe adottato un atteggiamento amichevole ed amoroso. Ma quell'energumeno baffuto, tra l'altro pure bassino per parlare con l'autorità con cui sputava le sue sentenze, gli stava parecchio antipatico. E gli stava pure dando sui nervi.
    Era infatti stanco, esule dallo scontro con un brutto Corrotto, vittima dell'insonnia e dei suoi stessi incubi. Avrebbe voluto solo osservare le stelle, la luna e l'alba, e avrebbe voluto farlo in santa pace.

    - Chi sei e che cosa vuoi? - Gli sbraitò contro. Un tono più aggressivo non avrebbe potuto trovarlo. Un feroce istinto di scagliargli contro la stessa sfera di luce che aveva scagliato contro Lexa - con la quale l'aveva polverizzata - lo pervase. Avrebbe voluto farlo a pezzi e senza che se ne potesse nemmeno rendere contro, il suo cosmo iniziò a bruciare con maggiore intensità, riempiendo l'aria circostante, alternando le onde di luce azzurra a taglienti sprazzi di luce rossiccia. Non appena quell'individuo avesse fatto un passo falso lo avrebbe folgorato.
    - Allora?! - Incalzò, facendo un passo in avanti verso quell'uomo dal cosmo inumano. Era viscido come le squame dei suoi soldatini.
    Le ferite ancora semi-fresche dello scontro con il Corrotto punzecchiavano ancora sulla pelle del ragazzo. Ma era un fastidio facilmente ignorabile. Soprattutto se si fosse lasciato andare in balia di certe emozioni.



    narrato | « parlato » | pensato | °telepatia°
    nome » Axel Torden
    energia » Verde
    casta » Saint di Atena
    armatura » Bronze Unicorn {III}
    fisicamente » Sempre ferite dello scontro precedente semi-risanate, stanchino per l'ora e l'insonnia.
    mentalmente » Scocciato ed arrabbiato.
    status armatura » Intatta, non indossata.
    note » Interagisco con il gruppetto di soldatini rettiliani e mi preparo a fare a botte :kuku:

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    Edited by Sagitta - 17/5/2020, 15:35
     
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  4. |Drago di Perla|
     
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    Drago di Perla a volte gli umani non li capiva priorio, credeva di poter far luce sulla faccenda che aveva percepito, ma invece aveva trovato sul suo cammino un altro umano maleducato che forse per protezione aveva iniziato a fargli domande con un tono arrogante.
    Il gigante non capiva proprio perché molti di loro avevano l’istinto di essere così terribilmente acidi e volgari, anche solo quando si presentava avanti a loro? Forse la sua forma umana presentava ancora dei problemi e quindi gli altri umani non la gradivano, anche se per lui la cosa era reciproca, però non doveva essere dicerto una scusa per attacarlo verbalmente in quel modo. Voleva sapere chi era? Perché diavolo adesso avrebbe dovuto rispondere?
    I rettiliani fecero versi sibilanti erano nervosi pure, loro e si misero a difesa del loro padrone che però li congedò con un sibilo sarpentesco inquetante e loro allora se ne andarono subito, capindo che il gigante volesse a questo punto, mostrare un po’ di educazione a quell’ umano , esattamente come aveva fatto in Alaska nei confronti di quell’altra creatura femminea dotata di intelligenza minorata che voleva proteggere un corrotto ignorando i suoi avvertimenti. Dicerto non lo avrebbe mangiato, non avrebbe avuto soddisfazione nel farlo, ne lo avrebbe ucciso, dopotutto se metà degli umani era sottosviluppata e ragiva solo per istinto, non era colpa loro. Dopotutto ogni specie aveva diritto di proteggersi anche assumendo comportamenti non consoni , ma non era un male, visto che sono sopravvissuti in parte anche durante l’attacco dei Corrotti. Già gli umani erano una razza curiosa che sapeva adattarsi in ogni situazione, ma a volte troppo volubile e molto ingenua , del resto erano creazioni molto “giovani” rispetto ai titani e ai giganti .

    “Bene vedo che anche per te Giapeto ha commesso un errore nella tua creazione, anzi due di preciso. Uno il processo evolutivo sulla tua intelligenza è rimasto sottosviluppato, ma ormai ho l’impressione che non sarai ne l’ultimo ne il primo a cui lo dirò. Secondo, il tuo personale modo di metterti a protezione di te stesso chiedendo delle domande con quel tono arrogante un giorno potrebbe riuscire a farti uccidere lo sai?”

    Il gigante fece una pausa poi sciolse le braccia e le pose lungo ai fianchi, poi guardò verso il fianco del ragazzo, lui non aveva una spada.

    “Comunque la tua domanda ha un tono che non mi piace e quindi non merita nessuna risposta! Non sono qui per ucciderti, su questo posso assicurartelo, ma non ti dirrò nemmeno perché sono venuto qui, non meriti spiegazioni. Per ora voi umani non siete una minaccia per noi di divina stirpe, per lo meno alcuni di voi, tuttavia la tua arroganza merita un bel bagno d’umiltà che io ti insegnerò. Mmmm….vedo che non possiedi una spada.”

    Drago di Perla espanse il suo cosmo, visto che il ragazzo non aveva una spada non poteva insegnargli nulla, quindi lo avrebbe fatto sfruttando le sue acque ancestrali, seppure era un po’ uno spreco così, ma se ne sarebbe fatto una ragione, anche perché così era ad armi pari. L’umano possedeva un cosmo.


    “Allora in questo caso saranno le acque ancestrali a punirti!”


    Drago di perla iniziò ad attivare la procedura d’attivazione per la tasformazione, poi tolse dal suo corpo la fodera con la spada e la spinse verso una roccia , dopo l’avrebbe ripresa tanto ora non serviva.

    “Tu hai un cosmo lo so per certo quindi quanto sto per fare ricordati che equivale alle stesse tue armi, perciò sarà un combattimento alla pari.”

    Drago di perla si mise in posizione, poi ancora la voce gutturale di prima ritornò, mentre i suoi occhi divennero rossi.


    “̪̮̥̼͓̏͐ͥ̃Ã͓̩̤̗͎ͫͥ̌t̟̘̪͌ͦ͂̂̾ͦ̚t̤̪̐̊̑i̼̣̬͖͈̮͐̇ͨ͐́ͅv̲͇̲̥̪͋͐ͮ̏aͫͦͬ̓z̬̺̱̫͕̙̓ͨí̭͙̥́̏̓͋ͧͦo̦̰͓̗̬̝͊̐͒̍ͥ͋n̰̑e͎͍̠̲̾͑͐̿ ͒̉ͫ̂̓p̦̾ͧ̈́̓̈ͭ̆r̞̂ͮ̂o̲̩̻͇͉ͨ̎̽t̓͊͐̚o͓͕̲̦͙c͈̫̥ͣo̝̩̓l̥̪̮ͦ͐͗͒ͧ̊ͦl̟̝̗̹̦̰̄̇o͊ ̼̯̗̜ͨ̉ͫ̉̊ͩd̳̳̹ͣ̾͌̅ͨͭ͋ͅi͙̠̣ͧ͊͆͆̒̽ ̙͇̻̦̱̗͌͛̃̓ͩt͓͍͑ͩ̇̊ͅr̩̪̦̣͎̮̞̐a̬̘̥ͤ̇̂s̒ͦ͒̑f̹ͪͪ͂̑ͯͩo̩͈r̙̘̯̯͕͕̈́́̍ͬͅm̮̜̣̦̉̂̓̿ͪͅä́̌z͈͔̘̫͎̟ͤi͔̳̗ͫ͑̋̌̋o̬̻̭͈̲ͪͩ̈́͗͌̏̔n̤͉̻̜͖̟̼̐͌̏͋ë̪̎̽ ͙̯̘̘̮̅ͬ̇̑́͊l͙̱͌i̝͕̯̤̩̝̜͐ͦ́̿ͧͯͩv͕̞̟͖̪̾̐̎̌ͭͦ͋e͚̮̮̲͂́͗̃ͬ͆l̗̞̫̖̪̳͔l̮̠̈́̃ͪͦ͒̓̔o̬̜ͥͧ̀ ̦̞̜̈ͪ


    ǘ͖̉ͯ͌̐n͕̯̿o͇̩̥̹͖̝̓ͩ̑̉ ̮̦͇̙i̗̲͕̪͕ñ̬̫̟̃́ ͎̝̱͋̑̃͑e̳̘͓̬̦̦ͤͨs̙̗ͣͭͅe̜͖͓͇̅̌ͧ̉ͯ̚c̯ù̝̺̻͎̪̝ͪͤ͒͑̀̽zͥ̐ḯ͆ͯ͆͋͛o̝͕̔̌̈ͫ̎ͪn̮̣̞̪ͩ̓̊e̦̫̦͔̪̣͕̓̚!̹̤̠̘͔̤ͨ̐ͥ̒̇̃ͅ”̙̭͇̟̫̱͇̒





    Drago di Perla accumulò cosmo le acque ancestrali prodotte dal suo coso iniziarono a vorticare attorno a lui, poi il suo corpo e le sue vesti iniziarono a mutare in qualcosa di color cobalto che iniziò ad apparire prima su i suoi piedi poi su tutto il corpo ridicendo a brandelli il mantello, mentre una bocca irta di di denti, dallo sgurdo aggiacciante con sei pallini rossi, posta sul collo sembrava inghiottirsi la testa dell’ uomo facendola divenire tutt’una con essa.

    5d62fca2ef3d64bae4fcc4fb6913cccf

    Un lungo sorriso e la luce di quei sei occhi si erano ormai impadroniti dell’aspetto del gigante, ma non era la trasformazione completa, infatti, era solo la sua armatura, anche se sembrava più un esoscheletro interamente fatto di zaffiro, ma il vero Drago di Perla non c’era ancora.
    In quella forma,Drago di Perla, era ancora “umano”, non poteva sfruttare al meglio i suoi poteri, ma non era quello per ora che gli interessava, voleva testare il ragazzo per vedere le sue capacità. Gli concesse il primo colpo così avrebbe potuto capire se era il caso di trasformarsi del tutto.




    “̲̹̠̾̈̆̑A̹̭͔͇̭͗̾͋̒ͅv̟͉a̙͉͖̻͕̐͒̃̚n̠̹̩̯̞͐͐̽t͕͔̩̥̟̼̓̋ͤ̽ͥi̔̑͊̿ͥ.̼̣̞̥̪̖͑̅̐̔̏͌ ͤ̔̅͌I͙͕̖̟̓̊̒̓ͥn̪̘͔̙̬̼̓ͭͪͭd̳̩͈͚̭͌̓̚o͈̻̗̬͕͚̪̽̓ͩ̾s͍̩͊̊̈ͦ̑ͤ̚s̺̮̱͚̺͆ͬͅa̹̰̼̤̲̻ ̞̽̏ḽ̹͖̘̌͛͋̒e̥̫ ̺̙͙ṭͭ̂u͇̳͕ͩ̉͊ͭ̍̚ͅẻ ̯͉͓͋̃̎̄͒



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    Dati & Riassunti

    Nome:Drago di Perla
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico: Adesso ti punisco per la tua arroganza bronze saint
    Armatura: Adamas Drago di Perla [livello 4]
    Stato: Intatto
    Energia:Energia Verde

    Scheda






    Riassunto:

    iniziamo drago di perla per ora in pratica ha indossato la sua Adamas blu.


    Buon duello!





    Azioni:




    <p>


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    La reazione aggressiva del ragazzo aveva reso il nuovo arrivato parecchio indisposto nei suoi confronti. Questo infatti iniziò a blaterare un prolisso discorso dal quale Axel probabilmente capì solo la metà delle cose.
    Disse che Giapeto aveva commesso non uno, ma ben due errori nella sua creazione, e il biondo non aveva nemmeno la più pallida idea di chi questo Giapeto fosse. Continuò ad ascoltare, lasciandolo parlare, e più che una serie di insulti ed offese, si rese conto che dalla bocca di quel presuntuoso individuo non sarebbe uscito niente di rilevante.
    Gli disse che la sua intelligenza era sottosviluppata e che il tono arrogante con il quale gli aveva domandato chi fosse, un giorno avrebbe rischiato di farlo uccidere.
    Certo, perché venire a disturbare la gente di notte con un esercito di viscidi esseri sibilanti, per poi apparire improvvisamente dal nulla, sibilando "sangue" con il tono di un omicida psicopatico, è un cosa accettabile. Ma da dove è saltato fuori questo cretino? E me le viene a dire a me, dandomi dello stupido ed arrogante. Alla faccia dell'arroganza. Buttò gli occhi al cielo. Gli veniva quasi da ridere.
    Quell'uomo dai folti baffi neri era l'incoerenza fatta a persona.

    Gli disse che non meritava spiegazioni e che loro umani non erano una minaccia per la loro divina stirpe. Quindi non si sarebbe presentato. Né avrebbe chiarito le ragioni del suo arrivo.
    Bene. Pensò Axel, scocciato e stufo di quella situazione. Perché quel tizio non poteva semplicemente andarsene e sparire, tornandosene da dove era venuto? Cosa si aspettava dopo un'apparizione inquietante come la sua; di essere accolto con tè e biscotti, e magari che Axel si chinasse pure a baciargli i piedi, lustrandogli le scarpe?
    Certo, il ragazzo non era stato per niente gentile, ma lui era stato anche più spaventoso con quegli occhi rossi assetati di sangue.
    Non si possono pestare i piedi alla gente, pretendendo di essere ripagati gentilezza. Semplicemente non si può.
    E quello diceva pure di voler insegnare le buone maniere al giovane. Ma se nemmeno lui stesso sapeva come comportarsi.
    Axel non sapeva bene cosa pensare di quel tizio. Per lui era incoerente, presuntuoso, inquietante, e non si rendeva ancora conto che di lì a poco avrebbe raggiunto il grado dello spaventoso.

    Percepì infatti il cosmo del suo interlocutore espandersi, mentre dichiarava che sarebbero state le sue acque ancestrali a punirlo.
    Lo vide liberarsi della spada - che ancora era riposta nella fodera - spingendola verso una roccia, per poi iniziare una strana procedura che al ragazzo sembrò tanto meccanica quanto rivoltante.
    Il corpo di quell'essere venne infatti avvolto da ciò che effettivamente sembrava essere acqua, finché la sua pelle non iniziò a mutare d'aspetto ed una testa simile a quella che al ragazzo sembrò appartenere ad uno strano coccodrillo, non inghiottì il volto umano dell'uomo, prendendone il posto.

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    Adesso sì che il suo aspetto era davvero spaventoso. Sembrava uscito da un film horror. Era un mostro.
    I suoi occhi erano infatti stati sostituiti da ben sei altri occhi rossi; rossi come la luce con la quale poco prima le sue iridi umane avevano brillato, quando aveva pronunciato la parola sangue. L'intera testa era invece stata sostituita da... Axel non riusciva a trovare una descrizione linguistica che riuscisse a descrivere bene la forma dell'essere e che al tempo stesso potesse avere senso per il suo cervello.
    Quella infatti non era una testa di coccodrillo. Quella era la forma di un drago. Era come se l'intero corpo, di quello che prima sembrava un uomo, fosse stato inghiottito e vestito di una corazza squamosa dalle sfumature blu e azzurre. Quasi come se quel guerriero non indossasse, ma fosse un tutt'uno con l'armatura stessa.
    Axel non capiva, era stanco, e a dire il vero non aveva nemmeno voglia di capire. Quella bestia era pronta a combattere e lo stava invitando a farlo.

    Richiamò quindi a sé l'armatura, mentre l'aria circostante brillava tra le onde della luce del suo cosmo.
    Indossare quella corazza era strano. Quell'armatura l'aveva appena soccorso e probabilmente salvato dal suo primo scontro mortale - e forse anche il più pericoloso della sua vita - e adesso, solo qualche ora dopo, stava di nuovo usufruendo del suo aiuto.
    In un certo senso si sentiva fuori posto. Spaesato. La sua mente era piena di dubbi e domande sulle vicende appena avvenute, e già si trovava di fronte ad un essere che non solo lo costringeva a ripensare quale fosse l'aspetto e l'ordine della realtà, ma che soprattutto lo spingeva ad ignorare i suoi dubbi e perplessità, e semplicemente ad accettare le cose così come stavano, ed andare avanti.
    Axel infatti non era bravo a vivere nel presente. Indipendentemente dalle situazioni in cui si trovava, spesso i pensieri prendevano il sopravvento, distraendolo dal suo obiettivo e dal suo scopo.
    Non era sempre stato così, anzì, prima che sua madre lo spedisse ad Oslo, prima ancora dell'Armageddon, Axel era la determinazione fatta a persona. Era bravo nel suo sport, un vero campioncino. Si allenava, faceva le gare, vinceva e si avvicinava alla meta.
    Da quando però in quel giorno di agosto successe quel che successe a sua sorella e alla sua famiglia, la sua determinazione aveva subito un crollo. Semplicemente quegli eventi lo avevano scosso, facendogli perdere la bussola.
    La Corruzione e la quasi fine del mondo avevano invece contribuito a consolidare quel suo stato di confusione, lasciandolo senza niente a cui aggrapparsi, se non l'illusione di un passato che mai sarebbe potuto tornare.

    Quell'armatura violacea invece era qualcosa di nuovo, un nuovo inizio. L'inizio della fine delle incertezze. Perché ora Axel poteva di nuovo avere uno scopo tutto suo. Un obiettivo, una causa, un qualcosa in cui credere che potesse aiutarlo a guardare avanti, e non più indietro.
    Quella scintillante corazza metallica era la sua occasione per rinascere, e anche se non era ancora completamente sicuro di meritarsi un dono del genere, in quel momento non poteva esitare. In quel momento doveva combattere.
    E lo avrebbe fatto, senza guardare né avanti, né indietro. Solo di fronte a sé, dritto negli occhi del nemico.

    Siccome il suo avversario esitava, e anzi, lo aveva addirittura invitato in maniera molto presuntuosa a fare la prima mossa, non si tirò indietro.
    La luce lunare era forte ed intensa, abbastanza luminosa da fare in modo che il panorama circostante fosse ben illuminato. Tuttavia, fare in modo che di fronte ai sei occhi di quella creatura il campo di battaglia non sembrasse più tale, per Axel era un gioco da ragazzi.
    Si sentiva infatti ormai padrone del suo cosmo, e manipolare la luce a suo piacimento, per lui era facile come schiacciare un semplice interruttore.
    Avrebbe quindi fatto calare il buio per qualche istante, sugli occhi di quell'essere presuntuoso, così da impedirgli di veder arrivare l'attacco con il quale lo avrebbe travolto.
    Con un agile scatto, gli sarebbe infatti piombato addosso, arrivando dall'alto e mirando a quelle sue sei lanterne rosse. Lo avrebbe dunque colpito, con una rapida raffica di calci, su quel suo muso disumano, facendo esplodere lampi di luce rovente direttamente sulle sue pupille.
    Era ben consapevole dello shock a cui la sua retina sarebbe stata esposta, passando in meno di mezzo secondo dal buio più totale, ad un bagliore accecante. Considerando anche le radiazioni ed il calore, sommate all'impatto fisico, se lo avesse colpito in pieno era sicuro che quell'essere avrebbe impiegato parecchio tempo per ritornare a vedere nitidamente la realtà. E un nemico invisibile, o difficilmente individuabile, è molto più difficile da combattere.
    Questo Axel lo sapeva bene.




    narrato | - parlato - | pensato | °telepatia°
    nome » Axel Torden
    energia » Verde
    casta » Saint di Atena
    armatura » Bronze Unicorn {III}
    fisicamente » Stanco, ma con l'adrenalina a mille.
    mentalmente » Scocciato, spaventato, arrabbiato.
    status armatura » Indossata, intatta.
    note » Ascolto il sermone di Drago di Perla, indosso l'armatura e parto con la prima mossa.
    Post comunque semi introspettivo, dato che indosso per la prima volta volontariamente l'armatura, richiamandola a me.
    In ogni caso per la fase di attacco come prima cosa creo un diversivo (ad) colpendo gli occhi di Drago di Perla, facendolo diventare temporaneamente cieco, impedendo ai fotoni di raggiungere la sua retina. Poi sfruttando agilità straordinaria, parto rapidissima all'attacco, facendo piombare Axel dall'alto con i piedi sugli occhi e sulla faccia di Drago di Perla, sferrandogli in pieno volto il Galoppo dell'Unicorno (AF), cercando di fare in modo che lo shock buio-luce accecante-calore-radiazioni e botte fisiche causi parecchi danni ai suoi sei occhietti rossi, sperando che nei turni successi ci veda poco niente.

    abilità »

    Agilità Straordinaria - Il Cavaliere di Unicorno è dotato di una velocità e di un’agilità straordinarie, che potrebbero illudere l’avversario sulla sua posizione, quasi come se si trovasse ovunque, ma in nessun posto. Gli ologrammi creati dai suoi movimenti potrebbero confondere l’avversario.

    Luce - Citato nei testi biblici, in alcuni casi l'Unicorno simboleggia la figura di Cristo, ed il suo corno la verità custodita nel Vangelo. Come servitore di Atena al servizio della giustizia, per fare luce sulle verità del mondo il Cavaliere ha sviluppato l'abilità di controllare i flussi luminosi. Egli può concentrare nel palmo delle proprie mani una quantità di fotoni tale da accecare l'avversario e in alcuni casi bruciare la sua retina; può giocare con la rifrazione della luce in modo da nascondere la realtà agli occhi del nemico, e nel caso più estremo, può deviare - attirando a sé - i fotoni dal raggiungere gli occhi dell'avversario, annebbiandogli la vista. Con la luce in suo potere, il Cavaliere di Unicorno può decidere di attaccare, generando radiazioni od esplosioni luminose, che come dei raggi o bombe laser, possono ustionare l'avversario.

    tecniche » Galoppo dell'Unicorno - Con velocità ed agilità, il Cavaliere corre verso l'obiettivo, spiccando poi il volo con un portentoso balzo. Un attacco aereo, che lo porterà a colpire l'avversario sferrando un centinaio di calci. Ad ogni colpo, flash di luce accecante esploderanno sul nemico.



    Edited by Sagitta - 17/5/2020, 15:35
     
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  6. |Drago di Perla|
     
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    Drago di perla era pronto , l’umano sapeva benissimo che non era affatto un debole e aveva avuto ragione sul non sottovalutarlo, infatti qualcosa accadde. Il ragazzo di bronzo passò come promesso all’azione, il gigante fece una piccola risata, poi vide quella luce e voltò lo sguardo indietro, certo che se voleva stupirlo con un trucco così vecchio non sapeva ancora di cosa aveva di fronte.
    Drago di perla riaprì gli occhi e lo vide zompargli addosso, a quanto pare voleva colpirlo duro agli occhi sfruttando l’abilità abbagliante, ma all’arma di Crono non occorreva la vista infatti aveva ancora gli occhi chiusi, ma poteva sentire l’odore di quella pulce, beh visto che ci teneva tanto e che era molto vicino , poteva iniziare ad assaggiarlo, chissà che sapore aveva quell’armatura di bronzo e le giovani carni di quel mammifero.


    A̮͔̻ͧͫ̀̂t̹̳̬̤͓̓͋̄ͮͦt̙̰ͨ͆ͣi̙͉̲v̘͈̺͈̜̿̅̒̾̍ͤ̆a̹̯͉̹͉̰ͤͣͮz͈͆̆i̗̤̺on̩̠̩̼̱ͬe̥̘̮ͤ̀̒̿̊ ͓̣̦̮̩͊̑ͣ͆ͤ̋p̹̌ͫ̂ͫ̚r͚̤͔͇͕o̔̚c͎̳̭͗e̘̳̙̫͌̅ͣ̆d̦̅u̜̝̜̰̩͉ͮ̽̄̾ṛ̌̃ͤ̾ͤͯa̘̜̰̼ͨ̓ͭ͋͂ͬ ̞̖̀ͮ̅̏̌̏d͑̏ì͓͎̭̝̯͒ͪ͒̒ ͕̖ͪͣT̜̺̩͙̦͐̀̉̅ͮr̥a̎s̥͇͍̟͙͓̈f̝̰õ͙͚͌̿ͤͪ̾͋r̪̈̒m̐ͤḁ̠̼̮͒͆̀ͣ̏z͓̬̙̲̉ị̥̯͎̥̋́ͫͅo̥̩̙̘̩̣͆ͤn͈̭̫͓̐̆͐͒̌̍ẹ̱͓̙̐͑ͨ̽ͣͨ l̰̻͍̤̞̮͛ͥͧͣi̙̠̣v͇͍͔͔͙̱͍̒ͣ̍̐e̫͈̗̽ͅlͪ̓́̈̔̎̋l̖̫̲̯̥̔o͚̗̥̦̫̪͓ ̖̙͈͇̰͙̯̿̌d̲͓͓̱̟͍ͨ͐u̼̬̞̩͖ͮͮ͊͑ͬe̥͉̳̬͎̊.̜̝͎̠̩̤̹ ̫͔̳ͭ̓̚“̙̮̲̣̄̉́ͭ̚


    Il corpo del gigante stava iniziando un'altra metamorfosi ,quel corpo “ umano” stava assumendo sempre più una forma diversa e soprattutto si stava ingrossando , così come la testa che stava raggiungendo una grossezza decisamente più grande del corpo del ragazzo. La bocca irta di denti era aperta in direzione dell’arrivo del ragazzo. Se il suo piede fosse arrivato a destinazione sarebbe finito dritto nelle fauci del gigante, che come un Kraken insidioso lo aspettava, e le protuberanze corni formi sulla testa iniziarono ad indurirsi divenendo delle corna.
    Drago di perla fece pressione sul suo corpo per avvicinarsi, tuttavia, benché fosse l’ora perfetta per la “cena”, non sarebbe stata gustosa se prima non avesse sofferto.


    “̭̐̌T̪̖̠͖̝͎̲r͚̤ͬͥ̉̈́o͔͉͎̰̠͖͐ͤͅp̝͔̰̜p̻̒̒̎ͬ̆̋̅ȍ͎̓̌ͫ̄̈́͒ ̰̰̠̳͖̙̊͆̄̎̿fͭͧͨ̊̅ͥã̠̰͍c͖͇̗̣͇͗̽ͥ̽ͦ̃ͩi̫̭̺̳l͉͎̱ͯ͊ͩ͐ͤ͑̒e͇ͭͤ̐́̇ͩ͆ ̠͙͖̦̺́̌ͫͨċ̞̱͙̼̹o̺̻͍̩̳̥̮ͪ͗sͪ͆̃ì̩͙̖̪̱̠̬̑!͚͉͑ͭ̑ P͔̭̦̐ͨͤ͛́͐ͥr̦͇̯̂̿̑ͨ̄i̼̹̹̩̦ͬ̐̓̎ͅm͇͓͈̰̫ͣ̎͊̈́a̬̖̖̅ ̙͎͕̽ͤͯv͎̭͖̮͔̭̥̿ͨ̓ͬͫ͊o͈̯̳̤̤̞͙̐̑ͩg̤͔͎̺ͤ̇ͮͥ̏ͨͣͅl̰̽̀i͉̱̮̮ͤõ͚͙͚͎͌͐̓̄̓ ̝̓͂ͦ͑̽s̅e͇̘ͩ̂̆n̫̗̩̯̲͑͋̏ͤt͚̹̪͖ͦ̏́ͩi̺͚̊̓ͩ̏ͫ̒̚r̗̪̙̙͎̓̃̓e̪̝̤̣̝͈̲


    ̠̜̻͚̭̀͂̇̏i͙̪͕̥̦̊l̠̦̬̘̠ ̗̫̳̲̰͔s͕͗͛͒̆ͫ̉͂ù̙̟ͣ͆͂̍̇͌o̠͇̦̠̻̘̐ͬṋ̟͙̖ͭ̋̈͗͌̉ö̖͍͍͔͍̙̆ ̖̪͉̞ͩ d̠̘e͙͚̣͈͐̍̐̔ͣ̀̚l͓̫l̼̱͔̉̑̈́͐eͤ̉̏̽̍ ͚́͋̐ẗ̪̫͎̜̹̒ͫ͗͒͑u̟͔̤̭͒̄ḙ̇̋̋̓͒̉̒ ͇̩͍͈̖̻̙̊͛͆̿̅͊ os̲̳̦̎̅͛̀̈́s͉̠̟̙͉͋̌a͗̔̌ ͕̞̥̭̪͙ͨͩć̉h̻̝̗̫̼͕̲ͪͤ͑ȅ̼̰͙̤̻͉̅ͪ̑̚ ̾ś̮͈̮̋̾̀̈ȉ̗̗̩̻̘̠̩̾ͯͭͤ ̙̺͙͍́ i͔̅̔̍̅n̲͎͉f̬̮̭̥ͧ̂ͦ̉ͦȑ̥̼͎͚̩͊ͭa͕̩̒̐̀͂͐n̪̩̑ĝ͇̹o̲̳̭n̪̤̪̮̞̍̂̉͂o̘̥͈̜͉͚!̪ͩ̋ͯ͐̓̽̓”͇̝͓̙͌̍̀ͅ



    Quindi decise di chiudere la bocca e di passare il suo muso verso il fianco sinistro del bronze saint e lasciò che il suo corpo sinuoso dalle scaglie blu dure lo seguisse e il drago come un serpe creò con il suo corpo una spirale, come fanno i boa quando agguantano la preda e tentò dunque con la coda di chiudersi di botto verso il corpo del mammifero e stritolarlo con una bella presa fisica . Chissà come sarebbe sfuggito a ciò, con l’agilità che aveva ? Forse, ma il tutto era programmato per un vero assalto a sorpresa





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    Dati & Riassunti

    Nome:Drago di Perla
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico: Adesso ti punisco per la tua arroganza bronze saint
    Armatura: Adamas Drago di Perla [livello 4]
    Stato: Intatto
    Energia:Energia Verde

    Scheda






    Riassunto:

    Drago di perla subisce l'abbagio, poi cercando di seguire l'odore di Axel cerca in un primo momento di mangiarselo iniziando la trasformazione finale, poi usa la bocca come diversivo e cerca di andare verso il fianco sinistro di Axel e cerca in pratica di avvolgerlo in una stretta a spirale (Attacco Forte) tipo boa con la coda.





    Azioni:


    non ho usato tecniche per ora solo atacchi base




    <p>


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    Non appena Axel si ritrovò in volo, con i piedi a pochi centimetri dal muso di quell’essere, pronti ad impattare contro i suoi numerosi occhi rossi, l’essere draconico si mise sulla difensiva, spalancando le fauci, pronto ad accogliere il colpo del ragazzo direttamente sui suoi affilatissimi denti.

    Lungi dal diventare il suo prossimo pasto, il giovane approfittò di una particolare circostanza per schivare il colpo ed evitare di venir schiacciato tra quei canini aguzzi. Notò che quel mostro sibilante stava aumentando le sue dimensioni, assumendo una forma sempre meno umana e più simile a quella di un drago. Il suo avversario non stava infatti più indossando un’armatura dalle cromature bluastre. Il suo avversario era l’armatura, la bestia. Le protuberanze che aveva sul capo crebbero a loro volta, aumentando il loro volume ed integrandosi con quel corpo disumano, fino a consolidarsi in due corni aguzzi. Axel si aggrappò ad uno di essi, dandosi lo slancio per sfuggire con un moto circolare da quella bocca irta di denti.

    Lasciò la presa, atterrando sul terreno con un agile balzo, ma non fece in tempo a riprendere fiato che quel lucertolone lo stava già braccando, pronto ad azzannarlo laddove l’armatura gli lasciava scoperto l’addome. Mancò infatti pochissimo che i suoi denti non affondassero nella sua carne: con uno scatto fulmineo riuscì infatti a sottrarsi al colpo prima che quel mostro potesse chiudere le sue fauci. Tuttavia i suoi denti, prima di incontrarsi in un clangore metallico a mascella serrata, strisciarono sulla pelle del ragazzo, strappandogli la maglia di tessuto bianco che indossava sotto all'armatura e affondando i canini nella sua cute quanto basta per lasciare dei segni poco profondi, ma particolarmente fastidiosi.


    Axel emise un gemito, ma si morse la lingua. Non era il momento di lasciarsi andare e sfuggito all'assalto continuò a correre, allontanandosi dal corpo longilineo e simile ad un serpente del suo avversario, con l’obiettivo di circondarlo, confonderlo ed accecarlo. Così come gli anelli di Saturno, all'apparenza imponenti, ma formati in realtà da entità in compenso così piccole ed indistinguibili ad occhio nudo; la sua corsa sarebbe stata così rapida da generare una serie di ologrammi da rendere difficile al suo avversario poter avere una stima esatta della sua reale posizione. Ogni suo passo avrebbe poi generato una piccola esplosione fotonica, in modo che passo dopo passo, esplosione dopo esplosione, un’abbagliante scia di luce si sarebbe improvvisamente formata alle spalle di Axel. Nel giro di qualche breve istante avrebbe chiuso il cerchio della sua corsa in una danza di luci e di ombre, di fotoni e di ologrammi, così che, oltre che a rendere più difficile a quel mostro draconico di individuarlo, la sua vista sarebbe stata compromessa dalla miriade di flash abbaglianti volti ad indebolire la sua retina.

    Giunto il momento più propizio, Axel avrebbe poi stretto il diametro di quell’anello di luce, trasformandolo in un pericoloso e soffocante raggio luminoso, volto a stritolare l’avversario. Avrebbe fatto in modo che come dei microscopici aghi ardenti i fotoni si riversassero sulla pelle viscida di quel grosso rettile a sangue freddo con tutta la loro energia termica, puntando ad ustionarlo e a causargli danni permanenti alla retina.




    narrato | - parlato - | "pensato" | °telepatia°
    cuSoOZd
    nome » Axel Torden
    casta » Saint di Atena
    armatura » Bronze Unicorn {III}
    energia » Verde

    mentalmente » All'erta.
    fisicamente » Buono, tagli superficiali sul fianco sinistro.
    status armatura » Indossata, intatta.

    note » Mi aggrappo ad un corno di Drago di Perla per non finire dritto nelle sue fauci, atterro sul terreno, in parte Drago mi pinza sul fianco sinistro ma fuggo, partendo con la controffensiva senza darti tempo a circondarmi con il corpo del Drago, ma circondandoti io correndo alla massima velocità generando ologrammi e una scia di luce accecante (div/ad). Consolidato l'anello di luce, cercherò di stringertelo addosso, ustionandoti e causandoti danni alla retina (AF), mentre Axel continuerà a correre veloce attorno a te con la sua scia di ologrammi.

    abilità »

    {Agilità Straordinaria}Il Cavaliere di Unicorno è dotato di una velocità e di un’agilità straordinarie, che potrebbero illudere l’avversario sulla sua posizione, quasi come se si trovasse ovunque, ma in nessun posto. Gli ologrammi creati dai suoi movimenti potrebbero confondere l’avversario.

    {Luce}Citato nei testi biblici, in alcuni casi l'Unicorno simboleggia la figura di Cristo, ed il suo corno la verità custodita nel Vangelo. Come servitore di Atena al servizio della giustizia, per fare luce sulle verità del mondo il Cavaliere ha sviluppato l'abilità di controllare i flussi luminosi. Egli può concentrare nel palmo delle proprie mani una quantità di fotoni tale da accecare l'avversario e in alcuni casi bruciare la sua retina; può giocare con la rifrazione della luce in modo da nascondere la realtà agli occhi del nemico, e nel caso più estremo, può deviare - attirando a sé - i fotoni dal raggiungere gli occhi dell'avversario, annebbiandogli la vista. Con la luce in suo potere, il Cavaliere di Unicorno può decidere di attaccare, generando radiazioni od esplosioni luminose, che come dei raggi o bombe laser, possono ustionare l'avversario.


    tecniche » //

     
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  8. |Drago di Perla|
     
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    La tecnica di attacco di Drago di perla non riuscì a fare effetto in maniera uniforme.


    “͚̣̖̋ͣ̿̋̊͐͐M̚á̫̦̲͚̫̭͛ͤ̔ͧl̞͈̠̫͇̿̓͂̂ě̬͍̭̥̯̈͋d̩͉̥̣ͭ̆ͬ̔ͮ̅ͅỉ̘̖͖͂ͯ͌ͫ̾̐z̥͛̉̏ͮͦ̐ͧi̱̬͎͊̆̊̿̈́ͨȍ̫͍͚̇̌ͫn͓̩͕̻̖ͬ͗ͥȅ̳͎̪̹ͫͭ͒̾̋!̫̺̩͗ͪ̚”͎̫̦̭̣̦͆͛ͤ̌ͪ̈́̚ͅ


    imprecò il drago sentendo nella sua bocca quel sapore, il sapore delle sue carni e del suo sangue non era stato altro che un patetico assaggio poco soddisfacente per l’arma di crono, era buono ma ne voleva ancora e un drago quando voleva più carne significava che bisognava DARGLIELA!.


    “̱͍͈̭͂̒ͅN͓̓o̹̝̬͍ͧ̈́̔͗͌̚ñ̘̥̫̫͓ ͕̹͖̼̉̒ͫ̈̈́ͭ̂t̤̻ͬ̔̿ͥͨ̆̍i̙̥̘̹̙ͩ̇̍ͨ̓͑ͧ ͇̭̹̞̼̤ͣ̓h̼̯̟̖̹̰͛̓́ö̬̮̻̙̼̗̪̀̐ͦ̒ ̺͈͉̽ͤͣͪ̚a͉͐ͬṉ̙͇̩̱̟̂̓c̝̯̔̔̂ͤ̏̾ȍ̮̣̜̩͖͋rͦ̒̈́̃̑a̰͚ ̭̹̺̠̥͕̾ͫ̓͆́ͪͩa̘̙̳̤̳s̱̫̤̟̜̙̎s͇͍ͮa̹͎̩̞͍̯̤͑̐̃g̞̖̮̲̔g͎̩̭ͣ̐ͮ͐̏́ì̹͇͍̟̟͖ͭ̐͊̈a͙͙̝̰̝ͯͅț̙̼̘̥͚̬ͮͬ̆̽̄o̞̫͚̠̤̹͔̽ͨ̃̾̓̍ ͔̩̓̆ͧ̍̇b̦̟̅e͔͍͇̦ͭ̐̓ͬn̒͆e͉̙̺͈̣̼ͯͣ͊ͪ̅̚,͇̩̤͊ ̳͓̗͉̬͚p͗͆ͩe̺ͮͦͤ̋̓͑̈r͍̘̘̪͉͎̣ò̐̽ ̌̓̍̍̉ͨ̀s͓̥͓̤͓̑e̖̞̩̊ͅi͙͇̠̱͚̳ ̞̟̐ͬͅd̙͔̭̅̽̿̈́̔a̿͛̔̚v͙̭͔̞̘̝̔ͅv͕̯͔ͣe̥̤̯̯͈̎͛ͯr͕͎̟ͬͭ̔͆͆ó̲̬̖͋ͣ̃ ̼̪̫̝̄̒̊̔ͧd̪͕̠̰̍ẽ͈̦̖̬̜̟l̼̣̈̍ͮ̏̾͌i̭͚ͩͫ͌̄͊͆ẕ̳͓͍̳̳̅͂͊̂̃͂ͅi͎͐̿ͤ̾̌̽o͈͓͕͍̘̪͂̌̋̊̾s̟̟͔̿͒͑ͪ̎̔ͣo̭͙͉̖̥ͦ͒̽̑ͅ.͙̩̰̄͂̔̃ͪ̿ ͕͓̳̲̭̯̻͑̀ͭ


    F̼̤͚̺ͮȧ̳̪̠̗̙̤ͬ̋̎͑̆m̼̦̲̀̐m͚̘̆͋̑i̜̭̓ ̟̮̩̻͚̹̂ͧa̤̩̗̅͒ͪ̀s̫̠̱s͔͍̺̝̰̻a̤̣̺͚͇̯̜̎̽̇ͪg͎̭̟̮ͩ͐̒͋̽g̝̝͓̯̫͉͌̋̈͊ͅi͚̼͕̝̪̪̫̿̿ͩ̀̈̅a̤͙̭̝̬͒̓r̒̑̃̄͂e̮͖ ̬͚̰̫̠̮̤͒̾̄ͥ̂̽ͯ
    ̰̖̭̟̣ͬ́̊
    ̀̿̓̿
    ̗̲̘̜ả͛̈͒̅̀ͫn̳̹͉̫̉ͅc͇̜͕̱̄̑͐̆̽̑͒o̟͙̒̀̉r͛̈͒ͬa̭̝̠̹̣̺̽̃̒͂̐ͥ̑ ͔̜̖̙͓̘͂ͧ̎͛͊̐lė̼̰͕̗̩͚̪ͪ ͎̰͓t̲̘̃͆̚ǔ͔̭͈ͦ̾̚ͅë́̓̈̈ͦ̄ ̄c͚̱̘͉̺̥̎͆ͨ̓̂a͈͖̤͍͆̃̃͂̏̒r̟͍̯̋ͫͤ̄ͥ̚ň̦̦̹̩̟̪͋i̥̙̼̘̬̔ͯͮͦ̅!̬̹̜̱̍̃ͅ”͙̖̥̱͌̊͂̚



    Il santo era riuscito a scappare e aveva iniziato la sua avanzata.


    “͖̺̖̦͙Ș̖͓̈ͣͣ̚t̞̭͂̌a̫̻̞̔ͭ̇i̬̝̯̘̠͗ͅ ͓̟̻̰̻̯̈́̓ͥ̉̇̇͋s͕̙͎̳̯̼͈̿ͣc͓̤̱̦̜̋h͎̠͇͓̅̽̃̐́ḙ̑r̦͉͔̜z͖̔a̅̈́̀ͬͨͣň̮͕͎͎̟̽̀͒̚d͉̩̲͎͕͍̰͋ͭ̆̿o̫̭͍̮͆ͅ ̫ͣc̄o̮̲̅ͦͭ͆̋ͮ͛n̝̈́̔ͣ́̋ ͖̰͎̦̀͐i̘̻̜̗͉̮͌ͬ̾̂̿l̯̮̝͚̏̋̔́͌̈ ̈̅̌̂̌͐͌f̰̤͔̮̪̌̎̄̃̽̌ͅu͓̲͓̰ŏ̩̝͕͇̚c͈̱͍o̞̓͛ͤ̄̏ͫ ̐ͤp̂̋͛ͭ̊̓͆i͇̰͚̮̥͔̻ͨͤ̂̒̓ͥc̬͔͓͖̱̗̾̿ͬ̒͂̏c̙̽o̜̯͓̬̦ͅl͚̻̺͖̲o̹̞̪̥̝͗ ̰͊u͉͉̥̞̭m̖͖ͪ̄̓a͍̟̣̰ͣn̥̥̦̮̞̣̬̅ͪͫͩ̾ͫ̔o̝!̳̯̪͕̺̉ͅ”̖̈́nessun mortale può battere un "Dio"!

    Era curioso come Drago di Perla si considerasse un "Dio", beh del resto lo era in confronto ad un mortale certo i giganto sono "eperimenti divini" e si sostiene che siano stati creati tramite i daimon(l'unica cosa buona per cui sono serviti quegli abomini), ma pur sempre superiori, Nessuno doveva riuscire a sopraffarli come era sucesso in passato
    Drago di perla nonostante i suoi occhi potessero vedere parecchie cose anche di consistenza molto veloce , non riuscì a seguire bene quell’esserino. Si era mosso in maniera strana e sembrava che la sua velocità fosse talmente veloce da lasciare dietro di se delle immagini residue che lo circondavano.


    “̫͕̗̺̦͎̑̑͗͐͋ͦI̪̹̘̦ͩ̔ͮ̓̾͋ḽ̯̾ ̮̖̜̎ͤ͂͋̓ͮͮt̯̣͎ͣ̓̐̈̃́r̹͖͖̮̩̪ͦͤ̑ͭ̓u̠̚c͓͍̰̠̣̃͑̀̍̑ͦ̚c͓̙͔̃ͩ͛̈́o͚͇ͭ̊̒ͤͪ̚ͅ ͪ̏͐̋̍͛ḏ̤̪̞̣͎ͩ̽̌̍̿e̼̲l̻ͧ̌ͫͧ̿l͚͈̪ͨͦͧͬ̓ͅê̠̲̬͍̹͋̅ͅ ͔̠͖͖ͫi̭̒̇͆̉̀̿m̙̘̝͙̼͊͂̑͗̽ͦͪmͭ̂͑ͮa̬͚̮̩̅ͫ͂ͧͩ͗̍g̋̇͆̊̓̿ͧi̟̽̀̏̽̍n̬͗ͨ̇̚i ͚̭̹̾̔r̺̠͔ͥ̓e̯̟̖ͭͬ̄̈́͋̓̈́sĭ͙͇̣̯͈͍̿ͨ̉d̰̝̯̆̓ͥ͊̆ͬu͉̩̞̟̺ẻ̮̭̰͚̅̂̾ ͐è͇͙̜̠ͥ͐ͭ̿̚ͅ ̩̗͇̪͙̥̐̓̀̓̄̃v̆̅ͨë̩́ͪ̉̎̄ͧ̚c̹͍͎̋c̦͉͈̟̖̚h̰̬͇͋͊ͭ̽ȋ̟͚̲̪o͉͍͈͇͕͎ ̮͙͕̞̯̯̩͊̉̃ͣc͙̤̓͊ͤͩ͊̃̿o͙͚̘̘̝̬͉ͧ̓ͬͣ̀m̂̈́ͯͩe ͎̜͍͔̦̲̯̐͋̿ͣ̀i̝͓̝̱̺̖ͭͩl̙̘̗ͩ͂ ̞̖̺̞͈̉ͪ͆̆ͥͣc͎ͥ̃̅ṳ̰͙͉͔̞̅c̗̫̊̎̀̓̿c͍̙̺̺̭̲̺̉̾̉ͫ̓o͉̬̱͚ͩ̆͐̈̔ͦ̈!̝͆͂̅̊”̅ͫͧ̈́̃ͮ̚


    Drago di perla non poteva sapere dove avrebbe attaccato quindi chiuse gli occhi e protesse il suo corpo con una barriera d’acqua così quando l’anello si strinse su di lui in pratica fece forza sulla barriera e non intaccò in parte il corpo del drago, ma non era finita .Drago di perla aprì un secondo gli occhi poi aprì la bocca e generò un alta onda d’acqua di circa dieci metri che aveva lo scopo di gettarsi verso il Saint di atena e sommergerlo.
    L’attacco del saint aveva comunque in parte danneggiato due dei sei occhi temporaneamente, quella luce era veramente devastante.



    “̺͇̱̤̲̩̟ͯ͛́̏͂̑̾D̘ͬ̍e̹͓̙͔̤̻̹v̰̬́ͯͫ̚a̰͍̹̰ͯ͊̔ͅs̥̮̭̗͇͂͆̓ͣ͋̂͂t̺̰͈͉̫ͣ͌̓͛̔ͦͤaͥ̎͛̈̑ͧ͐ṉ̓̌̊̈̅̚t̩̫̝ͫ̄̈́͂ͫͥ̑e͋̅̅!͖̤̮̇ͮ͐̈́ ̯ͫ̒̓ͅL͙͙͓̗̩̯̳ͯä̮́ͥ͋͑̂ͥ ̖̫̪̙̅ͤ̃̽̆t̜͓̬͕̹͚͗ͮ̆u͐ͮ̈̽a̳͉̝͎͍̮̎̚ ̦̫̜͙̥̐̄ͮͨl̤u̹͎̪͚̩̯̜ͪͪc͕̗͂̂̇e̔ͦ̈́̆ ͨ̈́ͭ̓̀̅͆t͈̉i̝̰̹̮̼̫͇ͥ̌̏͐ͯ̽͋ b̥̯͍̥ͭ͛ẽ̒̒̓̋ͦn͖̺̹͔̻̑͐̓ḙ̹̖̂̏ͭd̺͒͋̔i̘̖̗̘̤͙̿̔c͈̹̙̥e̳̞̭̯ ͪS̯̻̞͚̽̑̂ͭͩͭ̍a̠̜̣̱̘͍ͬ̆̌̽ͅi̖͍ͮͣn̳̺̜̳͂ͣͅtͧ̑,͙͚̯̙̳̘̋̿͛̔͆ ̰̩̖̎ͣͩm̮̦̰ͫ̚ạ̦͕̝̟̽̂̅̎ͫ ͑ͪ̈l͖̼͉̩̻̹̤̎̍e̻̲̹̼̠ͅ ̺̩̯̙̽̿Ȁ͖̻̖̼̚ͅĉ̺̩͈̤̍͌̑ͪ̚ͅq̜̟̮͇̹̰̈ ú̬̰̽̎́ͭͯͅe͕̪̼͍̱ͮ̒̄̔͊ ̠̻̼̫̞͒̀̈́ḁ͙͍̖̻̊͐̑n̞̹̥̜̣̞̪̅͌́̈c͚̬̻̩̃́ͬe̺̤̗͊ͨ͒̽ś̫́ͥt͔͗ͤ̓̌̓̉r͕̝̙̟͖ͨ̂ă͗̃ͬl̺̜i ̎͐n͕͋o͈̝̰̐̾ͫn̟̪̱̊ ͚̯ͥ

    ̝̤̰͖̥̆ͤ̔̇͒
    ̖̝͉̲̠̼͇p̦̟̟̼̹͚̤̈́ͯ̓͊e̪̘̤͑̀r͖͍͙̃̀̈dͬỏ̭͈̜͉̭̱n̟͕̦͒͋â̺͈̫̬̰̭̄̑̈̿̆n͍͇͒̑̈̑̇ͩ̽o̖̘̝̤̮̠ͭ.̖̩̗̔̏S͓̙̐̒̔͌͋̑̽p̤̳̻͔ͮͪ͗ͩå̮͍̭̭̳̘̝̄͌r̳̻͈̂̍ͣͤi̦̭͇̠s̫̗̣̲̙ͦͭ̊̋̆̄cȉ̮̖̬̤̠͙̟ ̭̖͉̗͕̜ͨ̚i̳͈̝ͤͪͫṉ͔̻̗͖̌ ̀̽̏̈q̘͉̣̯̻̘̝̅̀̑͐ͧu̬ͩͣ̿ͪ̓͗e͇̭̖̝̲̥͖͑ͥ̃́ͧͯs̜̻͍̓̈́̾̔ͫͦ̑t͖͔̦̱͓̃͊ǒ̦͐́͋͋͐ͫ ͦ̔o̭̤̟̜̱̿̀̓̇̒̒b̮̺͉̭̯̊̆ͣͪͯ̔ͫl̘̮̃ĩ͉ͩ͑͆͊͗õ̹̬̮͇̤͇͎ ̆̓d͗’̰͍̥̤̗̒ͭ̐̾̆a̞̼̣̫͍̔ͧͥͅc͍͌̒q̪͎̥̩͎͊̋ü̮̣̞̙̞̜̬ạ͖̼̭̫ͤ̉̇͌ͦͦ!̻̳̲̩̼ͤ̓͒”̳̞͖̭̹͕̎͑ ̽ ̪̚ ͚͇͙̩̊̌ͨ̈͌̐̊
    ̌̂




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    Dati & Riassunti

    Nome:Drago di Perla
    Stato fisico:ferite alle zampe anteriori
    Stato Psicologico: Specter infame per te solo lame!
    Armatura: Adamas Drago di Perla [livello 4]
    Stato: Intatto
    Energia:Energia Verde

    Scheda






    Riassunto:

    il colpo di axel funziona in pòarte cechi drago di perla x due occhi temporaneamente, lui tuttavia si è difeso e poi ti ha attaccato con l'onda gigante.





    Azioni:


    Acqua:
    Drago di Perla rispetto agli altri suoi fratelli che dimostrano più delle volte di avere abilità brutali o anche rispetto ad altre specie di drago, gli è stato impartito il potere di dominare le acque che proteggeranno i suoi Signori e che porteranno alla rovina gli oppositori. Il gigante è in grado di manipolare l’elemento in ogni sua forma e può creare ogni tipo di attacco come ad esempio, onde anomale turbini , getti dotati di pressione che possono creare perforazioni latenti , barriere difensive e strategie offensive di vario genere. Il tutto si attiva dopo essersi trasformati in drago e aver tirato fuori l’Adamas dal proprio corpo che inizierà ad emettere un alone bluastro simbolo che il suo cosmo sta bruciando per preparasi all’attacco e ad attivare l’abilità.
    La produzione di acqua può essere effettuata tramite cosmo o sfruttando gli elementi forniti dagli ambienti stessi.




    9) Difesa fisica:
    Drago di perla utilizzando su se stesso o alleati l’acqua creata da cosmo e particelle che poi diventerà una sfera a 360°, può limitare danni fisici da impatto in modo da mantenere la sua resistenza e prestanza fisica.



    3) Onda gigante:
    Drago di Perla dopo aver accumulato il suo cosmo e le particelle d’acqua crea avanti se un' onda d’acqua alta decimetri che cerca di riversarsi su ogni cosa che trova e di spazzarla via, perciò gli sfortunati o lo sfortunato che ne rimane vittima potrebbe rischiare di annegare e di essere trasportato via dalla furia devastatrice dell'acqua.






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    Ci sono momenti in cui si ha la sensazione di essere sul punto di perdere il controllo. È una condizione di fragile equilibrio, una specie di limbo. È come essere sull’orlo di precipizio, in attesa della caduta libera, o di qualcuno o qualcosa che ci tenda la mano, facendoci fare un passo indietro.

    Vide l’onda arrivare, ma dinanzi ad essa rimase immobile, incapace di reagire. Solo un barlume di luce, uno sferico scudo di cosmo e fotoni avvolse il suo corpo, poco prima dell’impatto, prima che quelle acque ancestrali lo travolgessero.


    Come un naufrago in balia della tempesta, si fece trascinare dalla furia della marea, mentre in balia dei suoi ruggiti, il suo corpo venne sbalzato con violenza in tutte le direzioni, all’interno di quella bolla dorata.

    Vide la scena a rallentatore, l’acqua, l’acqua lo circondava, lo sommergeva, lo annegava. Aveva il fiato sospeso, ma non gli mancava l’aria. All’interno di quello scudo fotonico era riuscito a trattenere l’ossigeno, tuttavia non riusciva a respirare. Era come se all’interno di quel guscio dorato il tempo fosse rimasto sospeso, come se l’acqua si fosse tramutata in ghiaccio, congelando lo scorrere di quei momenti.

    Svegliati.


    Quella voce lo aveva condotto lontano.

    Svegliati.


    La vedeva.

    Svegliati.


    La vedeva ridere, sorridere, piangere di gioia.
    La vedeva gridare, fuggire, annegare.
    La vedeva in un letto di ospedale.

    Svegliati.


    E la vedeva morire. La sua anima fredda e corrotta, tramutarsi in ghiaccio.

    rWIQDPB


    Riaprì gli occhi. Forse fu proprio quello il momento in cui si rese conto che quegli incubi lo avrebbero perseguitato per sempre. Quella notte non era riuscito a prendere sonno, aveva vagabondato sotto le stelle in cerca di un po’ di pace e si era imbattuto nell’essere viscido e sibilante contro il quale ora stava combattendo. E persino nel bel mezzo dello scontro, quelle immagini non riuscivano ad abbandonarlo.

    Quando le acque di quel fiume in piena scemarono, liberando il suo corpo dalla corrente, si ritrovò a carponi a circa un centinaio di metri dal proprio avversario. Alzò lo sguardo, osservando le squame bluastre che rivestivano la sua pelle. Quell’essere non avrebbe avuto pietà. E lui non ne avrebbe avuta altrettanto.

    Si rimise in piedi, rapido, ed i fotoni iniziarono a danzare attorno al suo braccio destro. Pensò a Nestore, ai suoi insegnamenti, lo vide muoversi nella sua testa. Aveva memorizzato i suoi movimenti e nel palmo della sua mano diede forma ad un bastone. Un bastone dalla punta acuminata, simile ad una lancia. Era fatto di pura luce, solido, come la materia. E lo avrebbe scagliato contro quella bestia, mirando al suo cuore, al suo petto.

    Prova a prendermi.


    E avrebbe attaccato.

    Quello sarebbe infatti stato il suo diversivo. Una volta scagliato quel giavellotto fotonico, avrebbe manipolato la rifrazione della luce intorno a sé, in modo da cercare di rendersi invisibile agli occhi dell’avversario. Sfruttando questo piccolo vantaggio - e il fatto che quell’entità draconica sarebbe stata impegnata a difendersi dalla lancia - Axel si sarebbe precipitato a tutta velocità addosso a quel mostro, osservando i suoi movimenti e facendo in modo di coglierlo di sorpresa, facendo si che l’unica cosa che potesse vedere fosse il suo pugno fotonico, sfracellarsi sui suoi occhi e sul suo muso.

    Assaggia questo.





    narrato | - parlato - | "pensato" | °telepatia°
    nome » Axel Torden
    casta » Saint di Atena
    armatura » Bronze Unicorn {III}
    energia » Verde
    mentalmente » FIGHT
    fisicamente » Tagli superficiali sul fianco sinistro, un po' spossato, qualche botta e qualche livido.
    status armatura » Indossata.
    note » L'onda travolge Axel, che si difende creando una bolla-sfera-scudo di luce solida che circondi il suo corpo [dif]. Piantini e finita la marea, si ritrova a circa un centinaio di metri da Drago di Perla, crea con luce solida una lancia nella mano destra e la scaglia verso il cuore/petto dell'avversario [ad]. Nel momento in cui la lancia parte, Axel manipola la rifrazione della luce per diventare invisibile agli occhi dell'avversario [div] e si lancia a sua volta al massimo della velocità consentita su Drago di Perla, con l'obiettivo di tirargli un pugno fotonico - quindi come solite conseguenze ustioni, accecamenti, etc. oltre che all'impatto - sul muso e sugli occhi [AF], cercando appunto di cogliere il nemico di sorpresa, sperando sia impegnato/distratto dalla lancia + Axel si maniene invisibile. Ps: idealmente Axel arriva su Drago di Perla mezzo nano secondo dopo la lancia.

    abilità »

    {Luce}Citato nei testi biblici, in alcuni casi l'Unicorno simboleggia la figura di Cristo, ed il suo corno la verità custodita nel Vangelo. Come servitore di Atena al servizio della giustizia, per fare luce sulle verità del mondo il Cavaliere ha sviluppato l'abilità di controllare i flussi luminosi. Egli può concentrare nel palmo delle proprie mani una quantità di fotoni tale da accecare l'avversario e in alcuni casi bruciare la sua retina; può giocare con la rifrazione della luce in modo da nascondere la realtà agli occhi del nemico, e nel caso più estremo, può deviare - attirando a sé - i fotoni dal raggiungere gli occhi dell'avversario, annebbiandogli la vista. Con la luce in suo potere, il Cavaliere di Unicorno può decidere di attaccare, generando radiazioni od esplosioni luminose, che come dei raggi o bombe laser, possono ustionare l'avversario.

    {Agilità Straordinaria}Il Cavaliere di Unicorno è dotato di una velocità e di un’agilità straordinarie, che potrebbero illudere l’avversario sulla sua posizione, quasi come se si trovasse ovunque, ma in nessun posto. Gli ologrammi creati dai suoi movimenti potrebbero confondere l’avversario.

    tecniche » //



    Edited by Sagitta - 12/11/2020, 19:36
     
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    Drago di perla riuscì a colpire il saint con l’ondata di acque ancestrali e onestamente già questo poteva bastare per lui come simbolo della sua superiorità in quanto “Dio” dopotutto non era lì per ucciderlo nessuno dei titani e Crono gli aveva detto di farlo quindi per lui poteva finire lì, avrebbe ritirato le sue truppe da Atene, ma prima di decidere il tutto il ragazzino lo colpì di nuovo agli occhi.
    il bagliore di quella luce gli diede fastidio chiuse gli occhi , ma non ci vedeva benissimo , poi il colpo riuscì e l’arma di Crono decise di prendere un attimo una tregua e ritrasformò il suo corpo in sembianze umane , con l’armatura blu zaffiro ammaccata dai colpi mentre cercava di riprendersi in posizione inchinata, mentre del fumo usciva dal suo interno e fumi di vapore acqueo facevano brillare le tracce di acqua presenti .

    “Eh va bene, ho visto abbastanza. Sei forte ragazzino l’addestramento del Santuario ti ha fatto bene. ”

    Drago di perla si alzò in piedi, sinceramente poteva ancora continuare , ma a che scopo se davvero non c’era effettivamente nulla per cui combattere, aveva punito il ragazzo? Sì , lui si era difeso? Sì quindi tutto era capitato nella norma, non occorreva andare oltre.
    drago di Perla aprì l’elmo che sputò fuori il suo volto che mostrava delle ferite attraverso i denti dell’elmo, poi parlò ancora.

    “Penso che possiamo fermarci qui, non è necessario fare un bagno di sangue per nessuno di noi due. Pare che abbiamo risolto la questione dimostrando tutto con i fatti che con le parole, ed è stato davvero divertente.”


    Drago di Perla voltò le spalle al ragazzo lanciando un sibilò che radunò i restanti soldati rettiliani a se che iniziarono ad abbandonare la zona, mentre dal cielo notturno iniziò a farsi vedere uno spettacolo insolito, un enorme testa di un drago metallico con un corpo altrettanto grosso iniziò a fare il suo ingresso nei cieli di Atene: Era l’astronave di Drago di Perla.

    awVc5dr

    Drago di perla si mise in braccia conserte mentre il resto dei soldati rimase sull’attenti poi un fascio di luce illuminò l’intera presenza e l’armatura del gigante, che salutò il Saint di Atena in maniera marziale, con la mano alzata sulla fronte dopotutto entrambi facevano parte di un esercito quindi era usanza fare così.

    “Spero di rincontrarti presto cavaliere, che la benedizione di Athena e degli dei vegli sempre su di te.”

    la luce fece scoparire tutti i presenti e Drago di perla, poi l’astronave draconica partì subito immergendosi nell’abisso forse di un buco dimensionale che portava alla Torre.





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    Riassunto:






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    Allora visto che se no rischiava troppo di arenarsi e ormai i post combattivi c'erano direi che si può concludere se vuoi fare un post finale ok . scusa ancora per i lunghi ritardi :(

    ps non ho postato con l'account di gioco per non perdere tempo dato che ho in log solo quello di Lars :asd:
     
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    «Eh va bene, ho visto abbastanza.»

    Aveva centrato il bersaglio. Axel aveva colpito in pieno il suo nemico, prima ancora ch'egli avesse il tempo di difendersi. Prima ancora ch'egli provasse a difendersi.

    «Sei forte ragazzino l’addestramento del Santuario ti ha fatto bene.» Proferì il suo avversario mentre le sue sembianze tornavano ad essere umane.

    Dalla sua armatura fuoriusciva una coltre di fumo misto a vapore acqueo. Il giovane Unicorno non ci era andato affatto leggero, e così era stato anche per quell'essere viscido dai lunghi baffi neri. Il biondino sentiva infatti i lividi pulsare sotto la sua pelle, e mentre il suo nemico perdeva tempo in chiacchiere, ne approfittò per tamponare i tagli sul suo fianco sinistro - ancora sanguinanti - con un lembo della maglietta color salmone che indossava sotto l'armatura.

    «Penso che possiamo fermarci qui, non è necessario fare un bagno di sangue per nessuno di noi due.»

    L'elmo dell'avversario di era aperto, mostrando il suo volto colmo delle ferite causate dallo scontro.

    «Pare che abbiamo risolto la questione dimostrando tutto con i fatti che con le parole, ed è stato davvero divertente.»

    Divertente? È stato divertente? Pensò Axel, inarcando le sopracciglia e corrugando la fronte, ancora fermo in posizione di difesa, a una decina di passi dal suo avversario.

    Ormai era tornato visibile. Era sicuro che il suo nemico non stesse bluffando, e che stesse davvero cercando l'armistizio. Ne ebbe la conferma quando l'essere gli voltò addirittura le spalle, radunando i suoi scagnozzi sibilanti.

    «Spero di rincontrarti presto cavaliere, che la benedizione di Atena e degli dei vegli sempre su di te.»

    Il suo avversario proferì quelle ultime parole, mentre un enorme oggetto metallico dalla forma simile ad un drago comparve alle sue spalle. Un fascio di luce avvolse l'essere e le creature sibilanti al suo servizio, e nel giro di qualche istante, essi scomparvero dalla vista di Axel. Il giovane immaginò che si fossero trasportati all'interno di quell'enorme struttura metallica, che, nonostante la forma insolita, si rese conto fosse un'astronave. Essa decollò, venendo inghiottita dal cielo notturno con un sordo boato.

    Era finita. Il biondo potè finalmente tirare un sospiro di sollievo e crollò all'indietro, sedendosi sul terreno con un tonfo.

    Che strano incontro. Che la benedizione di Atena e degli dei vegli sempre su di te. Era stanco, terribilmente stanco. E ferito. Non capiva e non aveva la forza per capire. Chi era quell'essere? Spero di rincontrarti presto. Non sembrava una minaccia, anzi.

    Alzò lo sguardo verso le stelle e scorse una leggera sfumatura rossastra nel cielo. L'alba, l'alba stava per giungere. Si rialzò con un gemito e controllò le sue ferite. I tagli avevano smesso di sanguinare. Era ora di ritornare a casa.




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    note » A presto draghetto :riot:

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