Mockingβeat

Garuda → Grado VII

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,475

    Status
    ALIVE
    MOCKINGβEATGaruda → Grado VII
    PROLOGO

    The most exciting phrase to hear in science,
    the one that heralds new discoveries, is not 'Eureka!'
    but 'That's funny...'
    .
    - Isaac Asimov



    Tuo fratello è rimasto in silenzio per un bel po'.

    Non che non sia normale, mentre finisce il completo e accuratissimo esame medico di routine - obbligatorio per ogni tuo nuovo corpo come misurazione del decadimento progressivo. Le uniche parole che ha pronunciato da quando sei arrivato in Tribunale sono state 'cominciamo' e i vari 'respira'. Minosse non usa attrezzature mediche tradizionali - non ne ha bisogno - ma lo noti tenere comunque conto scritto dei risultati, per mandarteli più tardi. Solo alla fine di un numero considerevole di ore che hanno compreso la colazione e la seconda colazione (per Minosse, sotto forma di un po' troppi baklava), durante il pranzo cominciate finalmente a discutere del secondo scopo della tua visita e vi trasferite nell'immenso studio privato.

    I progetti sono accuratamente ordinati sull'enorme tavolo del suo studio privato e lo vedi analizzarli con attenzione mentre sorseggia una tazza di té bancha portata con il tuo caffé da un discreto, per quanto immensamente curioso, Secretaire in un breve momento di pausa dai doveri da Procurator. Si sta occupando del Tribunale mentre lavorate; Radamante è impegnato con una missione strettamente personale.

    Spieghi cosa vuoi fare e ti interrompe di rado per chiarimenti su termini tecnici, mentre vedi il processo prendere lentamente forma dietro gli strani occhi di tuo fratello, che ti porge la mano nel chiederti la Surplice.

    Analizza con una cura spaventosa il metallo infernale mentre parli ed è questo il vero esame. Non ci sono altre mani nell'esercito infernale a cui affideresti (volontariamente) qualcosa di così privato e, dopo duecento anni, una fine del mondo e un potenziale annichilimento, tornare a questo piccolo rituale è una sensazione difficile da descrivere. Il tocco di Minosse sul tuo corpo di metallo si propaga lungo quello di carne in maniera impietosa, gelidamente professionale, dato che non esiste un modo che lo renda piacevole. È completamente assorbito dal processo e sai che, in quegli istanti, non sei suo fratello.
    Non ti aspetteresti altro, da lui.

    « Ho individuato i nodi su cui agire. »

    Dice, finalmente allontanando il viso da essa. Ti sembra di aver inconsapevolmente trattenuto il respiro fino ad ora mentre si volta verso di te. I suoi occhi sono accesi di quella orribile, totale consapevolezza della realtà che costituisce il suo più grande potere, ma anche la sua maledizione.

    « Le nostre Surplici posseggono un meccanismo particolare, Eaco.
    Siamo fatti di un accordo più profondo, interno a noi nel momento in cui abbiamo ricercato e accettato Grifone, Garuda e Viverna, oltre a Hades.
    »


    Si siede sull'aria, incrociando le lunghe gambe magre in una posizione più comoda, sospesa dalla telecinesi. La tua Surplice volteggia frammentata intorno a lui, poi intorno a te, descrivendo satelliti dove ora riesci a vedere, luminose, le volute del Patto marchiate a fondo nella superficie.

    x74gtnm

    « Quindi siamo la stessa cosa, ma ciò non vuol dire lo siamo completamente. Dobbiamo rendere conto della nostra doppia natura e farle fluire secondo un percorso unico e totalmente sovrapposto. Il tuo progetto mi ha permesso di capire dove agire, ma sta a te farlo.

    Io posso solo darti un ambiente sterile e tranquillo dove operare. E la promessa che non interverrò.



    Ma sai già tutto questo.
    »


    Sei in piedi sopra un complesso rituale che sta gradualmente illuminandosi di una luce sempre più rossa. Minosse ti sorride.

    « Buon viaggio. »

    Buio.

    Su4sahH

    CIAO TESORO, BENVENUTO.

    Post iniziale sciallo di quality time fra fratelli, ci buttiamo allegramente nella mischia dal prossimo :zizi:
    ▼ DM's Corner


    Edited by ~S i x ter - 26/1/2021, 20:00
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Who Dares Wins

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,094

    Status
    DEAD
    ‡ Mockingβeat ‡Technological Determinism
    I

    Settantatré battiti al minuto a riposo. Pressione, centodieci e settantacinque.
    Nessun affaticamento tendineo. I muscoli, giovanissimi, ancora reticenti di tutto il loro fattore elastico e contrattivo. Le ossa, sane e robuste, non presentavano alcuna deformazione congenita o difetti di proporzione. Ogni elemento anatomico funzionava perfettamente e in totale sintonia l’uno con l’altro.
    Non l’avrebbe mai ammesso, perché farlo avrebbe seriamente leso la propria dignità e autostima, ma non avrebbe progettato un corpo migliore nemmeno volendolo.

    D’altronde, Eaco era un ingegnere, meccanico per di più. Poteva mettersi tranquillamente il cuore in pace, ma le questioni puramente biologiche non erano il suo campo, fortunatamente. Quella era zona di Minosse, e a Minosse lasciò tutti gli sproloqui riguardanti la simbiosi dell’armatura con il suo nuovo corpo.

    Sulla surplice, nonostante non fosse un suo progetto originario, ne aveva a bizzeffe di opinioni.
    Si rivestì, attraversando a piedi nudi il freddo pavimento dell’ufficio di suo fratello, recuperando i vestiti accuratamente appesi in ordine di vestizione, tutta sua fissa mentale, dal primo all’ultimo.

    “Quanti milioni di anni sono passati, Mino?” Chiese al fratello, rivolgendosi a lui col nomignolo francesizzato a cui ormai si era abituato. Suonava infatti come un ‘Mineau’. Minosse non si era mai lamentato della cosa, e ormai era troppo fossilizzato nel proprio subconscio per chiamarlo diversamente. Persino citandolo all’esterno del Canvas faceva fatica a completare il suo nome per intero.
    Una volta rivestitosi, prese con entrambe le minute mani il tazzone di arabica bollente, bevendolo a piccoli sorsi. Un purista del caffè avrebbe senza ombra di dubbio combattuto contro gli inevitabili conati di vomito alla vista di quella tazza.

    Tuttavia, un purista del caffè non era abituato a restare sveglio giorni interi, di seguito, per assicurarsi che la complicatissima macchina logistica che aveva creato mettendoci letteralmente l’anima e il corpo non collassasse su sé stessa per la sua assenza.
    Troppe paranoie, aveva lasciato il controllo temporaneo di Grimoire e come sempre, di Funeralopolis, a Isabelle, sarebbe stata perfettamente capace di cavarsela da sola.

    In quel momento, dopo tanto, tanto tempo, Eaco avrebbe dovuto pensare solo e soltanto a sé stesso e al modo migliore per migliorarsi ulteriormente.
    Il corpo nuovo gli permise di ripartire rinfrescato anche mentalmente. Mancava la surplice.

    Non era cosa facile.

    Gli Spectre, come tutti gli utilizzatori del cosmo che non hanno niente a che vedere con la razza umana, posseggono un legame più intimo e simbiotico con la propria armatura.
    Una Surplice infernale non era solo un metodo più sicuro per manifestarsi nella realtà, serviva anche a canalizzare, catalizzare e categorizzare meglio le proprie abilità e, volgarmente parlando, poteri.

    « Ho individuato i nodi su cui agire. »

    Eaco sorrise, espirando. Avev respirato davvero, fino a quel momento?

    La surplice, Garuda, intera, ma frammentata, cominciò a svolazzare orbitando intorno a un Minosse fluttuante.
    Sempre a pezzi, tornò a roteare attorno ad Eaco, in un elegante abito da ufficio, noiosamente tipico.

    “Quanto tempo è passato da quando ci siamo elevati a qualcosa di migliore? Di più corretto?”

    No Minosse, ovviamente non siamo la stessa cosa, noi e le nostre surplici. Senza suddivisione avverrebbe un pericoloso processo di chimerizzazione incontrollata che creerebbe soltanto energumeni senza mente e con la sola voglia di distruggere insensatamente la prima cosa che gli parerebbe davanti. Il che, tutto sommato, non sarebbe una brutta cosa di quei tempi.
    Ma Minosse lo sapeva benissimo, anche sottolineando l’ovvio.
    Sottolineare l’ovvio, tuttavia, rimane sempre uno dei lavori di un Giudice.

    “Ho capito solo recentemente che stagnandoci in questa mentalità conservatrice e retrograda non faremo altro che aumentare le nostre già pericolosamente alte probabilità d’estinzione. Ma mi sono adattato, e ho lavorato. Ho persino cambiato pelle, è ora che anche l’altra parte di me… Di noi, faccia lo stesso.”

    « Buon viaggio. »

    “Son sicuro che sarà meraviglioso.”

    Il Magister Occidentis non perse tempo in ulteriori ed inutili vaneggiamenti.

    Si sedette anch’esso a mezz’aria, con una sottile, fresca e gentile spinta di caldo vento. Allo stesso livello del fratello, di fronte ad esso.

    Iniziò quindi il processo di riavvio cerebrale. Una nuova, aggiornata surplice avrebbe accolto soltanto una mente abbastanza libera e serena per farlo.

    Chiuse gli occhi e, grazie alla sua perfetta capacità di controllo mentale, cominciò ad avviare un processo innaturale di riavvio manutentivo delle varie sezioni del proprio cervello.

    Prima si spense il lobo occipitale, seguì il parietale, infine il frontale.

    Deviò le funzioni di basilare necessità come funzione secondaria del lobo temporale, mantenendolo a una funzione di puramente utilitarista e a circa il venti percento della sua capacità processuale.

    Sarebbe stato compito di suo fratello guidarlo in quell’ambiente necessario a compiere ciò per cui si erano preparati per ore, forse giorni. Spectre, e il loro aleatorio e inconsistente senso del tempo.





    E, buio.


    hiaAmxR

    Narrato ‡ “Parlato”“Pensato”“Parlato”

    NOME ‡ Eaco, Magister Occidentis
    ENERGIAPurple
    SURPLICE ‡ Garuda [VI]
    CASTA ‡ Spectre di Hades
    FISICAMENTE
    MENTALMENTE ‡ //
    STATUS SURPLICE ‡ //

    RIASSUNTO AZIONI


    ABILITÀ

    TECNICHE
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,475

    Status
    ALIVE
    MOCKINGβEATGaruda → Grado VII
    I

    Millenni fa

    VYfa9d0

    « Capisco il sentimento, anche se... »

    Y5JfzWY

    « Non che non la pensi fattibile, fratellino, ma... »


    « Sei sicuro? » « Sei sicuro? »
    UnselfishAstonishingEstuarinecrocodile-size_restricted



    L'isola di Emona è un disastro. Su tutti i livelli.
    Qualsiasi cosa sia accaduta qui, non c'è un singolo atomo di quest'isola in grado di produrre vita. Ma ci sono cronache in cui Emona era abitata...e tu lo sai. La donna che ti ha allevato proveniva da qui. La donna che ti ha raccontato storie e ti ha accompagnato mano nella mano alla corte di uno dei più grandi re del vostro tempo, dove hai scoperto di essere un principe.
    Dove hai scoperto di essere un futuro re.
    E dove hai conosciuto i tuoi fratelli.

    Si chiamava Egina.

    Loro sono accanto a te, in quella terra desolata e completamente sterile su cui hai deciso di apporre le basi del tuo regno. Siete giovani nel corpo e nella mente, ma avete alle spalle mille battaglie e soprattutto la consapevolezza che, anticamente, eravate qualcosa di più. A ognuno di voi è stata data una scelta preziosa, quella di fondare la propria colonia e la propria eredità, e tu hai saputo immediatamente dove il tuo cuore e la tua mente ti avrebbero portato.

    Minosse e Radamante sono venuti a sincerarsi che questa sia, effettivamente, un'altra delle tue idee folli...e ad appoggiarti in essa. Sanno che è importante per te, per provare a te stesso e al mondo chi sei e cosa puoi fare.

    Il problema è sempre uno, ma in realtà non è un problema:




    da dove cominci?







    Su4sahH

    Benvenuto in un livello super hard di Civilization :zizi:

    Specifichiamo un po' di cose: la mitologia di Egina la riconfiguriamo SSFinal-style, insieme. Partiamo dalle basi, ovvero che Egina una volta non si chiamava Egina, ma Emona e nella nostra ambientazione è sostanzialmente stato teatro di pessime sperimentazioni/battaglie radioattive/forse Giapeto ha fatto uno scherzo a Teia/chi cazzo lo sa, fatto sta che siamo a livello trailer iniziale di Death Stranding di assoluta merda. Quali sono le condizioni iniziali dell'isola lo decidi tu, soprattutto i problemi che dovrai affrontare, le ipotesi che fai sulle origini del disastro (se ti sono utili al ragionamento), ma soprattutto...

    ...Egina :zizi: puoi approfittare di questo post per definire un po' chi era, qual era il tuo rapporto con lei. Considera che Eaco è arrivato a corte più o meno intorno ai sei anni (calibrati secondo le lunghissime esistenze dei nostri birb brothers) e da allora l'hai vista molto di rado.

    Precisazione sulla tempistica: re Asterio è ancora vivo, i nostri birbi sono tre giovani principi di Creta che devono cominciare ad assumersi le loro responsabilità :zizi:
    ▼ DM's Corner


    Edited by ~S i x ter - 6/11/2019, 00:08
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Who Dares Wins

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,094

    Status
    DEAD
    ‡ Mockingβeat ‡Out of Sight
    II

    “La cosa più importante è reiterare violenza al minimo accenno di bieca disobbedienza.”

    “Ma madre, mi hai sempre insegnato che un sovrano deve innanzitutto presentarsi gentile e acculturato.”

    La donna dai capelli color platino e dalla pelle poco differente sorrise pacata mentre sistemava i dread allo scuro bambino ormai grande quasi quanto lei.

    “Hai ragione Eaco, ma non è l’unica cosa che ti ho insegnato.”

    Il giovanissimo ragionò qualche secondo, rispondendo quindi con tono convinto e deciso.

    “Ma deve anche essere capace di attaccare immediatamente senza né pietà né risentimento.”

    “Bravissimo piccolo mio, vuoi un po’ di mandorle?”



    I tre fratelli giunsero sulla brulla terra di Emona imponendosi sulle sue coordinate quasi come un evento paranormale. Un secondo prima non c’erano, un secondo dopo le onde calme bagnavano le loro diverse caviglie.
    Il più imponente fisicamente, Eaco, torreggiava sugli altri due dai suoi due metri e dieci e larghe spalle capaci di sostenere un castello da sole.
    La sua carnagione, scura come le terre del sud, era un contrasto fin troppo evidente nel gruppo di Dei.
    Si guardò intorno, soddisfatto nel vedere davanti a sé un canvas pulito, spoglio e allo stesso tempo ricco di spunti da cui trarre ispirazione.

    “Bene, nelle mie perlustrazioni precedenti trovai qualcosa che un po’ mi preoccupò, e un po’ mi eccitò non poco, sapete come sono fatto.” Ridacchiò nella sua pesantissima voce.

    “Vorrei mostrarvelo.”

    Alzò una spessa gamba, un intricato sistema di muscoli duri come la roccia e tendini capaci di sorreggere un ponte da soli da un’isola all’altra. Poi, la schiantò sulla nuda sabbia.
    Un geyser di vento scaturì dalla terra, inerpicandosi per chilometri nel terreno di Emona.
    La frattura, lunga a perdita d’occhio e larga almeno mezzo chilometro, espose le più intime interiora dell’isola, in un fracasso costante di rocce in caduta e terra spostata.

    Ciò che venne alla luce mise immediatamente in discussione ogni singola nozione di geologia fino a quel momento.
    L’isola, se così ancora si poteva definire, era in realtà un agglomerato intricato di venature larghe anche venti metri di materiale ad Eaco alieno e misterioso, in continuo flusso e costante intensità. Queste vene, appaiate alle relative arterie nella direzione opposta, presentavano un colore tra lo scarlatto e il bronzeo, e un rumore soffuso costante. I tre fratelli esplorarono a lungo le gole, le pianure e le colline dell’isola alla ricerca del sottinteso cuore a cui tutto doveva, per forza, essere connesso.

    Ne trovarono tre, interconnessi tra loro, prevedibilmente, al centro dell’isola.

    “Madre, ho trovato uno scarabeo.”

    Disse il piccolo armadio con uno scintillante e confuso insetto nel suo grande palmo.

    “Oh, che creatura affascinante, dovresti imparare molto da essa.”

    “Tipo spostare la cac-“

    “IMParare a lavorare sodo, piccolo mio.”

    “Oh, ha senso.”



    Qualcosa che eludeva le conoscenze di Eaco era semplicemente qualcosa che ancora non rientrava nella sua semi infinita libreria mentale di concetti e nozioni e niente, niente sarebbe rimasto misterioso troppo a lungo con lui nei paraggi.
    I tre cuori non pulsavano, fortunatamente, ma emanavano un suono costante e basso, grave. L’intricato sistema ventricolare che formavano aveva senza dubbio un senso, che il giovane, al momento, non coglieva.
    Poteva essere tranquillamente persa tecnologia lemuriana, o persino aliena, per quanto ne sapeva.
    Una cosa, certa, era che tra i tre fratelli lui era il meno preoccupato sull’assenza di informazioni riguardanti il meccanismo di fronte a loro.

    “Non sono io l’esperto meccanico, lungi da me. Essendo però quantomeno ferrato in ciò che concerne la salute degli esseri viventi, e non, posso capire anche io la funzione quantomeno basilare di questo… rompicapo.” Disse il bel Minosse coi suoi capelli cinerei.
    Radamante rise pacato, abituato agli scambi verbali e ai battibecchi dei due fratelli minori.
    “Dove volevi la strada maestra, Eaco?” chiese gentile.

    “Ah, sì, qualche grado verso Ovest, circa cinque, attento alla collimazione del manto e l’equilibratura delle fondamenta, potresti ritrovarti fuori asse nella distanza, cerca di mantenere una diametralità costante circa ogni mezzo click. Va bene?”

    Minosse sbuffò, sedendosi su una foglia tropicale grossa come una poltrona, guardando in alto incuriosito mentre qualche goccia cominciava a cadere dal plumbeo cielo.

    “Ah, che meraviglia la pioggia.”

    Eaco prese Radamante per le spalle, lo sollevò e lo reindirizzò nella direzione in cui voleva che venisse distesa la via. Il fratello maggiore, contento delle istruzioni appena ricevute, mise due mani nel terrenoe ribaltò la nuda terra, comprimendola e indurendola con la sola pressione del proprio cosmo, creando una strada perfettamente liscia e dritta, color ebano.

    “Ah sì scusa faccio subito.” Rispose Eaco al commento di Minosse, girandosi velocemente e tirando un potente quanto distratto schiaffo al cielo. Immediatamente, con una divina corrente maestrale, le nuvole si disparsero, rivelando tutta la gloria del sole di mezzogiorno.

    “Non mi stavo lament-“ tentò di bofonchiare un deluso Minosse, subito bloccato da un Radamante soddisfatto, mentre si spazzava le mani l’una contro l’altra.

    “Beh, ma alla fine, quell’accrocchio là sotto, cos’è?”

    “Ah sì, cos’è? Tu l’hai capito di sicuro fratellino.”

    “Impara a mentire.”

    “Fatto.”

    “Non è vero.”

    “Sì invece!”

    “Le mandorle le hai mangiate tutte?” Chiese la donna sorridendo.

    “Certo, mi son piaciute tantissimo.”

    “E quelle che ti stanno cascando dalle tasche? Tu odi le mandorle Eaco, non devi sempre accontentarmi piccolo mio.”

    “Ma mi hai appena detto di imparare a mentire!”

    La donna si alzò dalla calda roccia sulla quale era seduta, intenta a intrecciare un piccolo cestino di legno seccato. Con gentilezza si passò un pollice sui denti, poi sulla sporca fronte da bambino di suo figlio.
    Eaco strizzò gli occhi infastidito.

    “Perché non mi hai fatto finire. Quello che volevo dire è, impara a mentire, è l’arte di punta della diplomazia.”
    “Capisco.”

    “Ma ricorda una cosa, una regola d’oro che non dovrai mai infrangere.”

    Eaco guardò la madre con grandi occhi curiosi, ricambiati da un sorriso divertito della gracile donna.

    “Non mentire mai a chi ti è più caro, è il modo migliore per perderli.”



    Jqxt1hX
    Mop Top - I'm Alright / Forever (Verbal Assault)




    Eaco sorrise, un sorriso sornione e tanto perfetto quanto quasi fastidioso. Come se le sue gengive stesse avessero i muscoli. Alzò le spalle, le gigantesche spalle, rivolgendosi ai fratelli inquirenti.

    “Ah, non ne ho la più pallida idea.”










    hiaAmxR

    Narrato ‡ “Parlato”“Pensato”“Parlato”

    NOME ‡ Eaco, Magister Occidentis
    ENERGIAViola
    SURPLICE ‡ Garuda [VI]
    CASTA ‡ Spectre di Hades
    FISICAMENTE
    MENTALMENTE ‡ //
    STATUS SURPLICE ‡ //

    RIASSUNTO AZIONI


    ABILITÀ

    TECNICHE


    Edited by ~S i x ter - 7/5/2020, 22:52
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Web Designer
    Posts
    8,475

    Status
    ALIVE
    MOCKINGβEATGaruda → Grado VII
    II

    Minosse si porta le dita alle tempie, lasciando andare un sospiro evidente mentre Radamante scoppia a ridere in modo genuino e rumoroso, tipico suo, prima di gettarsi la chioma scura all'indietro. Gli occhi penetranti, lievemente a mandorla, di tuo fratello maggiore, sono corrugati dall'ampio sorriso che ti rivolge.

    « Ah, Eaco. In cosa ci hai trascinati, questa volta? »

    « Nei guai, ecco dove. »

    La risposta di Minosse è automatica, ma lo vedi già pensoso, assorto nel ragionamento. Si perde in esso, tamburellando l'indice sulle labbra mentre gli occhi grigi percorrono linee invisibili. Radamante si avvicina al cuore, cercando di stabilire un lieve contatto con esso: energia rossa si dipana dalle sue dita, senza alterare la frequenza del basso ronzio o scatenare alcuna reazione.

    « Qualunque cosa sia questo apparato, o circuito (preferisci?)...dobbiamo sicuramente scoprirne di più. Per quel che ne sappiamo, la stessa presenza di questo materiale a poca distanza da noi potrebbe aver avuto conseguenze orribili su di noi.

    Permanenti.

    Invalidanti.
    »


    Lo fissate per un attimo entrambi, prima che sbuffi un ciuffo di capelli biondi lontano dal viso e sorrida.

    « Stavo scherzando. Prendiamo un campione, finiamo di stabilire le coordinate e torniamo a Creta. »

    Ma nonostante i vostri sforzi, nessuno di voi tre riesce a scalfire quel materiale. Ci provate in ogni modo, dando fondo a tutti i vostri poteri e tattiche, ma alla fine della giornata siete sudati, esausti e a mani vuote. Radamante è su di giri per la sfida, Minosse ha l'aria quasi offesa e lievemente oltraggiata.

    « Ora...la vorrei...proprio... » ansima il futuro re di Creta, sdraiato a terra a quattro di bastoni, « un'altra delle tue battute ora, Mino. »

    « Oh, fa' silenzio Rada », sibila il biondo ridendo, prima di inspirare profondamente. Ti guarda con i suoi penetranti occhi grigi, senza traccia di rabbia o frustrazione nell'asciugarsi la fronte e cercare di darsi un contegno. Intravedi un lieve accenno di epistassi al naso per lo sforzo mentale sovrumano dei tentativi, prontamente tamponato con un fazzoletto.

    « Vuoi rimanere qui mentre cerco di capire cos'è successo all'isola? Forse gli archivi di nostro padre ci saranno utili. Radamante può rimanere. »

    Si alza, spolverandosi le vesti dalla sabbia nera.

    ***


    Cosa diamine è questo apparato? È una settimana che sei ad Egina, avendo ormai appurato che, per lo meno, stare in quel posto non ha immediate conseguenze sul tuo fisico. Forse potresti essere diventato sterile, ma non c'è niente che non si possa rimediare al giorno d'oggi.

    La durezza di quel materiale è quasi irreale. Cominci a immaginare cosa potresti fare, se potessi utilizzarlo. Disegni progetti, ti lasci andare alla tua fervida immaginazione nell'immaginare fin nel minimo incastro e vite cosa potresti fare, perdendoti nella tua stessa mente nel proiettarla grazie alle vivide illusioni di cui sei capace.

    Poi ti volti e hai un principio di infarto, perché ciò che hai immaginato è lì. Costruito in quel materiale rosso e denso. Parte della venatura ha deviato il suo corso verso il cuore, distaccandosene per assumere la forma che hai pensato. Sembra quasi essere stato costruito dall'interno. Il cuore è ancora lì, pulsante e vivido, alimentando il tuo sogno...e ad ogni pulsazione, il sole al tramonto evidenzia una moltitudine di piccolissimi profili.

    E cosa potresti fare...ora?

    Su4sahH

    WE

    Ti presento i Mirmidoni. Ovvero: NANOMACHINES, SON. Hai appena trovato un covo di nanomacchine aliene che hanno fatto imprinting sulla tua capacità illusoria. Scoprirai che puoi manipolare il materiale che le contiene (le venature) proprio con le illusioni, attraverso di loro, liberandole dai tunnel se lo richiedi. Hanno bisogno di ricaricarsi ogni tot di tempo all'interno dei tre cuori dell'isola, ma sostanzialmente sono lavoratrici instancabili che producono questo materiale di cui lascio a te le caratteristiche.

    Non sono senzienti (o forse non hai la chiave per accedere alla loro mente collettiva, per ora), ma eseguono volentieri i tuoi comandi. Non riuscite a capire da dove vengano di preciso, ma ne stabilite facilmente la natura extraterrestre quando Minosse torna dalle sue ricerche e conferma l'impatto di un meteorite sull'isola, un paio di secoli prima.
    Corrisponde per altro alla data in cui non hai più avuto notizie di tua madre.


    E niente, puoi dare il via alla ricostruzione di Emona in Egina.
    ▼ DM's Corner
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Who Dares Wins

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,094

    Status
    DEAD
    ‡ Mockingβeat ‡Rocking Flow
    III

    Sarebbe corretto soffermarsi meglio sull’aspetto di Eaco, così in contrasto con quello dei fratelli, non troppo simili tra loro, ma di certo ben più vicini esteticamente rispetto ad Eaco.
    Eaco era enorme, alto come una colonna portante di un tempio e largo come un bue da capo a coda.
    La carnagione scura brillava sotto un sole che lo aveva dipinto per troppe estati. Il colorito mogano della sua pelle veniva sottolineato spesso da grosse vene pulsanti dai suoi enormi e incredibilmente definiti muscoli, tanto perfetti da designare ognuno il suo territorio preciso. Un fisico talmente perfetto da sembrare un puzzle lavorato da una macchina paranormale.
    Ogni suo movimento era frutto di una complicata sequenza di decisioni volontarie e non con il sempre certo risultato di un’azione portata a termine con potenza ed eleganza.
    I pochi vicini a lui e ad aver cenato assieme ad Eaco di Creta descrivevano le sue azioni come imprese epocali, persino la più banale di esse.

    Il semplice alzarsi da una sedia diveniva l’epocale messa in moto di un colosso grosso come una montagna capace di non generare il minimo suono.
    La sua voce era profonda come l’oceano e al tempo stesso dolce e soave come il miele primaverile, dono delle api volenterose di uscire dal giogo dei freddi mesi invernali.

    Un suo sì o un suo no potevano cambiare sorti e decisioni di interi alberi genealogici con la sola sua capacità dialettica.
    Quando camminava sembrava quasi deviare la luce attorno a sé, proiettando ombre per qualche motivo più scure di quelle di chiunque altro. Quando sorrideva, ovviamente, illuminava la zona meglio del sole che ogni mattino si alzava dall’orizzonte bagnato dal mare.
    Nessuno di tali effetti, prevedibilmente, aveva effetto sui fratelli, che non si lasciavano mai scappare l’occasione di ricordargli che energumeno fosse. Gli voleva bene anche per quello.
    Ricordando ciò rispose a Minosse e Radamante, con una grassa risata che fece vibrare il terreno sotto di loro per miglia intere.

    “HA HA HA HA! Io non vado proprio da nessuna parte.”

    -

    La solitudine per uno scienziato è il miglior regalo al mondo. Quella, e qualche metro quadro di ardesia appesa a un muro sulla quale buttare giù qualche idea o teoria.
    Non che ne avesse necessariamente bisogno, le illusioni di cui era capace potevano creare completi mondi dal nulla, universi, persino.
    Ma sapeva bene che quel pezzo di pietra scarabocchiata sarebbe stato un ottimo appiglio per evitare di scivolare nella pazzia causata da un prolungato periodo di distaccamento sociale ed eccessivo utilizzo delle sue quasi infinite capacità mentali. Una sorta di uscita di emergenza.
    Sulla sua lastra di pietra non ci scrisse mai formule matematiche o progetti ingegneristici, non era necessario. Tutti i dati raccolti dalle missioni di infiltrazione nei cunicoli sotterranei dell’isola erano perfettamente catalogati nel suo cervello.
    Sull’ardesia ci scrisse con bianco gesso solo una singola frase.

    ‘IO SONO L’EUREKA’.

    Quelle parole lo aiutavano a ritrovare sé stesso dopo i lunghi viaggi nel suo subconscio, dopo ore o giorni interi di meditazione immobile, dove quasi tutte le sue energie venivano impiegate dalla sua complicata materia grigia.
    A mezzogiorno dell’ottavo giorno realizzò di aver perso cinque chili, un’infinità per uno della sua stazza. La sua barba era cresciuta di un palmo buono e cominciava a prudergli, minacciando le sempre più lunghe sessioni di pensiero.
    Aprì gli occhi, l’ardesia lo guardava, il messaggio pure.
    Cominciò a vocalizzare melodie a bocca chiusa, alternandole a schiocchi con la lingua e le labbra e fischiettii. Per Eaco era una sorta di raffreddamento mentale, come un rilassamento post allenamento per distrarsi da un grosso sforzo mnemonico.


    “Sto bene.”


    Jqxt1hX




    Non ricordava dove avesse sentito quel ritmo per la prima volta. Forse non l’aveva mai sentito davvero, forse se l’era davvero inventato, una sorta di disintossicazione indotta dal suo cervello per riordinare le idee. Chissà, magari un giorno sarebbe anche piaciuto alle persone, l’avrebbe potuto anche monetizzare, se non fosse stato così disinteressato dal denaro e dalle ricchezze.
    Si alzò, disorientato e confuso. Forse si era alzato troppo in fretta. Da quanto tempo era seduto? Quasi un giorno forse, un calendario sarebbe stato utile, non avrebbe dovuto pensarci. Magari qualcosa di semplice, un modello della Terra attorno al Sole, alimentato dall’energia stessa della stella grazie a larghi pannelli capaci di assorbire efficientemente l’energia. Il meccanismo si sarebbe mosso grazie a condensatori e ingranaggi gestiti da una centralina basata su deboli impulsi elettrici temporalizzati da qualche cristallo capace di gestirne le alterazioni d’onda. Quarzo, forse.
    Ecco, ci stava ricascando. Sbuffò, stiracchiandosi. Pareva una montagna che, stanca, si allungava verso il cielo prima di raccogliersi nuovamente nel terreno.

    Si girò, fece un passo distratto e si fracassò il naso contro la struttura più dura che la sua cartilagine ebbe mai avuto il piacere di incontrare.
    La copiosa emorragia passò immediatamente in secondo piano quando vide i suoi pensieri, il suo inutile progetto pensato letteralmente dieci secondi prima, prendere forma davanti a lui. Solida, dolorosissima forma.
    Ebbe un mancamento, forse causato dall’improvvisa perdita di sangue, dalla malnutrizione, dalla penombra che gli giocava brutti scherzi.

    Ma era lì, erano lì. Sia lui che il suo pensiero, perfettamente funzionante. Stando al macchinario era esattamente mezzogiorno. Alzò una mano verso il soffitto del laboratorio.
    Una pulsione di vento sradicò il tetto senza sforzo, mostrando il cielo chiaro, azzurro, limpido. Al centro, perfettamente perpendicolare al terreno, il sole, che lo colpì come un ordigno nella sua ovvietà.
    Osservò un piccolo rivolo di materiale concludere il proprio pellegrinaggio dalla venatura principale di uno dei cuori verso il macchinario, causandogli la seconda illuminazione.

    Quel materiale proveniva direttamente dalla rete di sostentamento dell’isola. Questo singolo concetto, assieme alle potenzialità della cosa, cominciò ad attanagliarsi attorno alla curiosa mente di Eaco, che si ritrovò costretto a sopprimerlo temporaneamente per questioni più impellenti. Cos’era quel materiale? La luce del giorno rivelò in poco tempo dettagli più definiti sull’apparecchio.
    Inconsciamente lo toccò, pareva vivo, pulsante.

    Gli tirò un pugno, senza pensarci nemmeno. L’oggetto si spostò di qualche metro, senza mostrare il singolo accenno di danno. Ci poggiò sopra la mano, delicatamente, desiderandone la distruzione.
    In un secondo, il calendario si smontò, riversandosi a terra.
    Il cretese non riusciva a vocalizzare la sua eccitazione con un metodo coerente. Semplicemente, quindi, tornò a canticchiare, felice come un bambino il giorno del suo compleanno.

    Il ritmo mosso dalla sua bocca, incredibilmente orecchiabile, pareva aiutare il materiale a raccogliersi attorno al giovane, scalandone le enormi gambe, il bacino, il ventre, il petto. Fu quando cominciò a radunarsi attorno agli spessi avambracci che riuscì a osservarlo meglio.

    Sembravano… formiche? Ovviamente! Quale altro essere era così intelligente, così cooperativo, così laborioso. Le creature sembravano formate di qualche lega particolare, le loro sembianze più meccaniche che biologiche. Le loro capacità? Infinite.
    Un’ascia dello stesso materiale si formò nel palmo di Eaco. Nell’altra mano una spada.
    Armi! Noia. Si arrabbiò con sé stesso per aver pensato a qualcosa di così banale con un potenziale tale, letteralmente tra le dita delle mani.

    Il materiale si smantellò raccogliendosi nuovamente ai suoi piedi.
    Non ci pensò oltre. Balzò nel cielo, trasportato dal vento. Allargò le ampie braccia, raccogliendo tutta la capacità mentale possibile per connettersi nuovamente alle creature. Più del necessario, davvero. In pochi secondi, milioni, forse miliardi di insetti andarono a fondersi l’uno con l’altro eruttando dal terreno in perfetta sincronia, costruendo e costruendo, allargando sempre di più euforico sorriso di Eaco.
    Atterrò davanti alla sua creazione, una struttura ordinata e avanzata, frutto di una mente capace e superiore.

    “Mhh, questo sì che è un laboratorio.”

    Disse, già pregustando una cartina completa con tutti gli edifici necessari per la creazione di una città… No, di uno stato a lui consono, di un luogo che avrebbe potuto chiamare casa tanto quanto Creta. Gli mancava solo un nome, gli serviva qualcosa di famigliare.
    Le terre vicine chiamavano quell’isola Emona. Un nome vecchio, concetto che Eaco non sopportava.
    Serviva un nome nuovo, che gli avrebbe ricordato progresso, amore, scienza, patria.

    “Egina.” Disse sottovoce, e la parola apparve sul lato del laboratorio, nell’esatto momento in cui venne pronunciata.


    hiaAmxR

    Narrato ‡ “Parlato”“Pensato”“Parlato”

    NOME ‡ Eaco, Magister Occidentis
    ENERGIAViola
    SURPLICE ‡ Garuda [VI]
    CASTA ‡ Spectre di Hades
    FISICAMENTE
    MENTALMENTE ‡ //
    STATUS SURPLICE ‡ //

    RIASSUNTO AZIONI


    ABILITÀ

    TECNICHE
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    CRIMSON DEFILER

    Group
    Cavalieri Imperiali
    Posts
    24,055

    Status
    ALIVE
    Egina.

    Egina sta diventando un bel posto. Lo sta diventando davvero. Il tuo impegno, il tuo genio, ogni singolo neurone del tuo grosso e potente cervello pulsante è proiettato verso il fare che sia così. E davvero, Egina sta diventando un bel posto. Più tempo passi ad impratichirti e esplorare i limiti di quelle piccole cosine, più i mirmidoni diventano un'estensione diretta della tua volontà. Se non fosse che ogni tuo movimento e ogni tuo pensiero fosse perfettamente conscio, misurato e controllato, potresti quasi dire che rispondono al tuo pensiero inconscio. Nelle piccole distrazioni almeno. Quando allunghi una mano per raccogliere uno strumento che sarebbe in verità qualche centimetro più in la della massima estensione del tuo lungo braccio, alcuni mirmidoni lo fanno scivolare celermente nella tua presa. È una piacevole sorpresa.

    Ma andando avanti, sembra quasi che piuttosto che queste cose più che manifestazioni della tua volontà stiano genuinamente cercando di aiutarti come possono anche quando non richiesto. E così cominci una grande opera. I progetti sulla tua fine carta, usciti direttamente dal pennino retto dalla tua mano trovano forma nella realtà grazie agli industriosi mirmidoni. Gli edifici si diffondono, pronti ad accogliere un futuro popolo. Ogni cosa è perfettamente funzionale, ogni stipite è preciso al millimetro. Sembra quasi qualcosa che tu abbia costruito pazientemente con le tue mani con tanto tempo e tanta pazienza, ma nel breve, nel rapido. C'è qualcosa di speciale nel vedere qualcosa prendere forma così rapidamente davanti ai tuoi occhi eppure così personalmente. Nonostante siano i mirmidoni a costruire, sei tu a guidarli, a progettare. Questi edifici sono opera tua, ed Egina sta diventando un bel posto.

    Certo, la natura di quel luogo è peculiare, ci sono radiazioni che potrebbero risultare problematiche per il tuo buon popolo futuro. Ma i mirmidoni permettono di risolvere anche quel problema. Rispondendo ai tuoi desideri, uno sciame di mirmidoni si diffonde come un film sottile sull'intero territorio, assorbendo le radiazioni all'interno degli atomi del loro metallo, per poi riaccumularsi in grandi sfere che vengono poi consumate da tutto il resto, diminuendo l'emissione totale. Questo viene ripetuto varie volte nel tempo, e sembra accelerare immensamente il decadimento delle materie irradiate, che una volta emessi tutti i loro protoni e neutroni si trasformano in altri strani materiali che puoi utilizzare per i tuoi grandi progetti.

    Sì. Diventerà un bel posto. Un BUON posto, un posto che molti potranno chiamare casa. Le sarebbe piaciuto.

    [ Post di transizione, continua con l'opera :zizi: ]
     
    Top
    .
6 replies since 1/11/2019, 15:39   397 views
  Share  
.